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Vinyl 7 marzo 2019

Published by epraghi, 2020-04-30 05:16:13

Description: DeAgostini Vinyl 7 marzo 2019

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49 ALAN MCGEE NON È SOLO “QUELLO CHE passi con i singoli della sua band Biff Bang Pow! MONDO VINILE HA SCOPERTO GLI OASIS”. È un innovato- all’originale fusione di rock e dance dei Primal re dell’industria discografica, il membro di Scream, fino alla definitiva ascesa della sua un club esclusivo di grandi talent scout che Creation Records, la vita di McGee ha offerto comprende personaggi del calibro di Chris materiale per libri e film. Ancora oggi è in splen- Blackwell della Island, Jimmy Iovine della In- dida forma e molto soddisfatto di dirigere la terscope e, soprattutto, il compianto Ahmet sua attuale scuderia di talenti, che comprende Ertegün, che nel 1947 ha dato vita all’Atlan- Black Grape, The Bluetones e Cast. Ma quando tic Records. Come loro, McGee sa unire una gli chiediamo di spulciare tra quella pila virtua- capacità visionaria nell’individuare il talento le di dischi di cui è stato tra gli artefici nei suoi a un implacabile fiuto per gli affari. Dai primi quattro decenni di carriera, non si tira indietro. FELT THE HOUSE OF LOVE SLOWDIVE FOREVER BREATHES THE HOUSE OF LOVE JUST FOR A DAY THE LONELY WORD Creation, giugno 1988 Creation, settembre 1991 Creation, settembre 1986 «Il primo singolo della band, Shine On, aveva «Il bello di questa band è che il loro primo «Li ho riscoperti quest’anno. Sono passati più ottenuto un po’ di successo ma il secondo, Real album era assolutamente fuori moda, del se- di diciotto anni da quando la Creation Re- Animal, fu un fiasco. Quasi finimmo in banca- condo non gliene importava niente a nessuno, cords ha cessato di esistere e non ascoltavo i rotta... Mia moglie mi aveva lasciato, avevo giu- mentre il terzo... neanche regalandolo riuscivi Felt da allora. Questo Natale, però, mi trovavo sto dodici cucuzze in banca e le avevo spese a disfartene. Però vent’anni dopo, nel 2014, in Galles e li ho riascoltati insieme a mia figlia, tutte per missare l’album insieme a Pat Collier. tornano e diventano l’attrazione principale del che ha diciassette anni e molto buon gusto. Però il disco era splendido, ero convinto che Primavera di Barcellona, un festival da 20.000 Mi ha detto: “Chi sono questi? Mi piaccio- avrebbe avuto successo. All’inizio non si può spettatori. È il potere della musica! Loro erano no”. Abbiamo tirato fuori quattro album di dire che andasse magnificamente, poi Christine dei fan di House of Love e Ride. All’epoca spin- Lawrence [aka Lawrence Hayward, cantante è uscito come singolo e... bam! Tutti a dire che gevamo un mucchio di band del genere e loro si e perno della band, ndr], ma questo è decisa- era fenomenale! Jeff Barrett fece un ottimo la- sono uniti al gruppo. Li ho visti una sera in un mente il migliore. Io e Lawrence siamo amici voro con la stampa e il disco decollò: vendette pub di Windsor e abbiamo subito pubblicato il dal 1984. Io avevo 23 anni e lui 21, ma per me, e 100.000 copie. Uscimmo allora con Destroy primo singolo. Credo che non siano stati com- per gente come Bobby Gillespie, era una vera The Heart, dopo di che si cominciò immediata- presi. All’epoca non era figo essere borghesi, star. Quando nel 1985 ha lasciato la Cherry mente a parlare di major... Sono convinto che, non come adesso, che dal panorama musicale Red e mi ha detto che voleva pubblicare con se Terry Bickers non avesse lasciato il gruppo, è sparita la classe operaia. Gli Slowdive erano noi della Creation, non ci volevamo credere! sarebbero davvero arrivati a una major e sareb- borghesi e bravi ragazzi. Ma erano una grande Noi eravamo una realtà improvvisata, mentre bero diventati una band immensa, ne avevano i band. Forse oggi li hanno capiti più di quanto lui aveva lavorato con una vera casa discogra- numeri. Il punto debole era Guy Chadwick, che li avessi capiti io all’epoca. Perché adesso sono fica. Un po’ come se la donna più bella della era completamente fuori... Molto competente, una vera band, non un gruppo che fa un con- città ti chiedesse di uscire! La Cherry Red era autore brillante, ma le droghe avrebbe dovuto certo all’anno e via. Oggi sono in tour tutto quello che speravamo di diventare. Adoravo lasciarle stare». l’anno, in tutto il mondo!». il loro A&R, Mike Alway... Erano loro, più che Il mio brano preferito: Man To Child Il mio brano preferito: Brighter Rough Trade, il nostro punto di riferimento. L’album fu accolto incredibilmente bene. Se oggi dovessi partire con una nuova etichetta e pubblicarlo come primo disco, sono sicuro che avrebbe altrettanto successo». Il mio brano preferito: All The People I Like Are Those That Are Dead

50 ALAN MCGEE PRIMAL SCREAM SCREAMADELICA RIDE Creation, settembre 1991 tiratura! Se ne avessimo stampati a sufficienza, NOWHERE saremmo arrivati al n. 1! Diedi a Paul Cannell Creation, ottobre 1990 «Prima di Loaded i Primal Scre- il piano superiore del nostro ufficio di Hack- am erano a terra. Non interes- ney per dipingere l’illustrazione usata per la «Mi trovo con Richard Norris dei The Grid savano a nessuno. A nessuno copertina, il che ti fa capire che tempi fossero. negli uffici della East West Records, insieme al importava qualcosa di loro. L’artwork originale di Screamadelica era stato loro uomo dell’A&R, Cally, e ascoltiamo i Ride. Abbiamo anche cercato di farli realizzato per il volantino di un club, ma in Sono fenomenali, ma Cally dice che non han- arrestare... ma niente, non ci blu. Non avevamo pensato alla busta interna e no ancora deciso se firmare con la East West. siamo riusciti. Eppure, dopo Bobby voleva che fosse come quella degli MC5. Allora organizzo un incontro. Credo che all’i- neanche un anno dall’uscita Ricordo di aver pensato “Ci risiamo, eccolo che nizio non abbiano capito niente di quello che di Loaded erano diventati una regredisce di nuovo agli anni ’60”. Comunque ho detto. Comunque li abbiamo messi sotto delle band più importanti del prendemmo quello spunto, il volantino e qual- contratto e li abbiamo resi famosi... e loro poi Regno Unito. Avevo incontrato che altra idea qua e là… Bobby scelse il volanti- hanno firmato con la Sire per il resto del mon- Andy Weatherall – il produttore no, ma disse: “Lo voglio in rosso”». do! I Ride erano da manuale del music busi- di Loaded, il singolo, quello che Il mio brano preferito: Higher Than the Sun ness: la band registra, dopo tre mesi il disco indubbiamente diede notorietà esce, tutti fanno soldi, la band torna in studio... al gruppo – a Brighton nell’esta- Bellissimo. Nowhere vendette 100.000 copie te del 1989. Eravamo a una festa in poco tempo e per noi fu un bel colpo. La co- organizzata da “Boy’s Own”, pertina? Non mettevamo mai i musicisti sulla insieme a Bobby Gillespie e cover dei nostri dischi. Ero stato musicista an- Jeff Barrett. Lui indossava una ch’io, mi piaceva suscitare pensieri complessi». T-shirt della Factory Records Il mio brano preferito: Seagull con la scritta “Toccato dalla mano di Dio”. L’al- bum fu assemblato come un puzzle, cosa che ha contribuito alla sua riuscita: ogni sessione era infatti una cosa a sé. Con Loaded avevamo la hit, così siamo passati a Come Together, ma il mix di Terry Farley era sbagliato. Quello di Weatherall con Jesse Jackson era invece per- fetto, ma Bobby su quello non voleva cantare di nuovo, così lasciò la band! Dovevo cercare di tenerli insieme, allora telefonai a Farley e gli dissi: “Rimetti Bobby in quel maledetto mix!”. Quando uscimmo con l’album, non c’erano proprio motivi per cui dovessimo aspettarci un successo, invece dopo tre settimane era- vamo già disco d’argento, ma avevamo finito la MY BLOODY VALENTINE LOVELESS Creation, novembre 1991 «È uscito sei settimane dopo Screamadelica e due settimane prima di Band- wagonesque dei Teenage Fanclub. Stavamo andando in bancarotta, dove- vamo pubblicare dischi! I My Bloody Valentine erano una mia ossessione, al punto che tra il 1989 e il 1990 la Creation mise sotto contratto tutte le band che suonavano come loro. Slowdive, Ride, Moonshake e Adorable, tutti quelli che imitavano i Valentine. Oggi, con il beneficio dell’età, am- metto che fosse un’ossessione, ma per fortuna era l’ossessione per la band giusta! Fare il disco è stata un’esperienza agrodolce, in realtà un incubo. È costato 270mila sterline, che all’epoca erano un mucchio di soldi. Ma alla fine ne è valsa la pena, era un gran bel disco, anche se allora non potevo davvero apprezzarlo in pieno. È anche andato abbastanza bene, per essere un album così rumoroso. Ormai Kevin Shields giocava con l’ascoltatore. Un giorno mi mandò una copia di To Here Knows When... Mi sembrava di ascoltare la risacca dell’oceano, così gli dissi: “Mi sa che mi hai mandato una cassetta rovinata”. E lui: “Non capisci!”». Il mio brano preferito: To Here Knows When.

51 SUGAR MONDO VINILE COPPER BLUE Creation, settembre 1992 «Bob Mould aveva pubblicato due album come solista per la Virgin, ma non avevano venduto, però io ero un fan degli Hüsker Dü, il suo gruppo. I My Bloody Valentine avevano pubblicato Loveless, a lui era piaciuto, così venne a trovarmi in ufficio. Avendo lavorato per la Virgin, aveva ricevuto dei grossi anticipi, ma io gli offrii solo 10mila sterline. Discutemmo per mesi e alla fine capì che non mi sarei mosso da quella cifra. Sono contento di averlo fatto, anche se in realtà il motivo per cui infine trovammo un accordo è che, in fondo, per noi non era così importante. All’epoca stavamo facendo un mucchio di soldi con Fanclub, Ride, Boo Radleys... Quando abbiamo pubblicato Copper Blue è andato al n. 9 in classifica. Il disco è fantastico, ma fu una bella sorpresa. Non credo che Bob fosse mai entrato nelle classifiche inglesi. L’ufficio stampa fece un lavoro incredibile, finivamo su tutte le copertine. In fondo Bob se lo meritava quel riconoscimento, Kurt Cobain era stato influenzato parecchio dagli Hüsker Dü». Il mio brano preferito: Hoover Dam OASIS House. All’epoca erano decisamente più famosi (WHAT’S THE STORY) degli Oasis, Parklife aveva venduto due milioni di MORNING GLORY? copie, mentre noi con Definitely Maybe eravamo Creation, ottobre 1995 arrivati solo a 500mila. Fu incredibile finire nei notiziari nazionali». «Erano una band monumentale e a un certo Il mio brano preferito: Wonderwall punto tutto si è concretizzato, era il loro de- stino, era il mio destino. Sono stato partico- Negli anni ’90 lavorava in una SUPER FURRY ANIMALS larmente bravo con loro? No, non so come sia sala prove di Manchester e ave- FUZZY LOGIC successo... ma è successo! Eravamo tutti nel va organizzato uno showcase Creation, maggio 1996 posto giusto al momento giusto. Caroline Elle- degli Oasis cui avevano presen- ray, la responsabile dell’A&R della Universal, mi ziato un sacco di scout, incluso «È stato Mark Bowen, il nostro A&R, a met- aveva detto: “Attento, non li conosce nessuno”. Jonathan Dickins, che oggi è terli sotto contratto. Ci aveva visto giusto. Li manager di Adele, e tutti aveva- ha sempre tenuti d’occhio e non ha mai mol- • McGee con Noel Gallagher e signora (la prima, no passato la mano. L’unico che lato. Una sera ho un appuntamentino con una Meg Mathews) al n. 10 di Downing Street. capiva realmente la situazione tizia e invece mi tocca mandare tutto all’aria era Noel, perché era lui che scri- per andare al Cam- veva le canzoni. Non pensavo den Falcon con Mark, che avremmo venduto sette o perché loro quella sera otto milioni di Definitely Maybe. suonano. Ci vado e La prima volta che ho ascoltato prima mi tocca ascol- Wonderwall e Don’t Look Back in tare i Powder, la band Anger nell’aprile del 1995, sì, ho di Pearl Lowe, finché pensato che fossero grandi, ma arrivano loro. Aveva- mai avrei creduto che avremmo no delle belle canzo- venduto 23 milioni di copie. La ni. Finito il concerto, stampa non ci capiva un’acca. Mark mi porta nel backstage e li troviamo tut- Gli Oasis erano l’antitesi di quei ti seduti con uno spinello in bocca. Abbiamo giornalisti musicali così pedanti fatto una demo di Something 4 the Weekend, mi che scrivevano all’epoca per le ricordava le canzoni dei Blur, e quello è bastato riviste di settore. Gli Oasis era- a convincerci a offrirgli un contratto. Abbiamo no dei fumati di Manchester, fatto bene, anche perché nessuno si aspettava ma la stampa si trovava più a che la Creation mettesse sotto contratto un proprio agio con gruppi iper- branco di anarchici gallesi dogmatici. Sono politicizzati alla Manic Street stato io a volere che The Man Don’t Give A Fuck Preachers. La fortuna fu che i diventasse il loro brano simbolo, perché all’i- Blur decisero di spostare la data nizio era destinata a essere un lato B. Mark e il di uscita del loro singolo Country mio socio Dick Green l’avevano inserita come traccia extra in un 12 pollici. Non la vedevano per quello che è, ma io l’avevo ascoltata e sei settimane prima dell’uscita presi la decisione: “Al diavolo! Il singolo è quello, pubblicatelo!”. È entrata nella top 20 ed è ancora il loro maggior successo». Il mio brano preferito: Something 4 the Weekend

52 ALAN MCGEE mette su cinque dei loro dischi. Era in libertà 200 sterline di cibo al giorno, e l’etichetta con- condizionata e aveva già bucato tre controlli, tinuava a lamentarsi perché voleva uno sconto. THE HIVES così gli ho detto: “Finirai dentro”. E lui rispose: Di tutto quel crack ed eroina che si facevano YOUR NEW FAVOURITE BAND “No, non accadrà”. Me ne sono andato pensan- nei bagni, invece, non si è lamentato nessuno!». Poptones, ottobre 2001 do che fosse un tipo simpatico, ma tutto lì, non Il mio brano preferito: Can’t Stand Me Now ci ho pensato più di tanto. Poi è finito in galera. «Nel 1999, dopo la chiusura della Creation, ho Sono andato in America per un paio di mesi e BLACK GRAPE fondato la Poptones, con cui ho pubblicato mentre sono a New York ricevo una telefonata POP VOODOO della bella roba, come The Hives, The BellRays, da Endeacott, che mi dice: “È uscito! Facciamo Universal, Cosmic Rough Riders. Peccato che nessuno se una rentrée!”. Ero assolutamente indignato... luglio 2017 ne voglia ricordare! Avevo visto gli Hives alla Telefonarmi per cercare di convincermi a tor- televisione tedesca, mentre ero in giro per pro- nare indietro! Una settimana dopo o giù di lì, «Credo davvero che mozionare la nuova etichetta. Prendemmo la in effetti, ero tornato a casa e avevo accettato Shaun sia il miglior au- licenza dei loro primi due album e scegliemmo l’incarico. La band era già di culto, ma noi l’ab- tore di testi del Regno le canzoni migliori per Your New Favourite Band. biamo resa ancor più popolare. Non abbiamo Unito degli ultimi 25 Avevamo già fatto così con i Cosmic Rough lavorato sui dischi, però, ma sui concerti. Tre anni. È un vero poe- Riders, con i quali avevamo venduto 100.000 date al Forum, esaurite. Il giorno dopo, tre date ta. Tony Wilson aveva copie. Gli Hives hanno fatto anche meglio». a Brixton, esaurite pure quelle. Era nell’aprile ragione, è un genio Il mio brano preferito: Supply And Demand. del 2004. Solo allora facemmo uscire Can’t misconosciuto, come Stand Me Now. Fu un trionfo. Abbiamo venduto Mark E. Smith dei Fall. THE LIBERTINES un milione di copie. Durante la realizzazione Anche Johnny Chandler della Universal è genia- del disco, dovetti comportarmi come il mana- le e ci ha offerto un accordo per i Black Grape ger di una casa discografica. Pete non voleva così, all’improvviso. Ho spedito Shaun in Spa- darci le canzoni migliori, credo che avesse già in gna insieme a Youth, il produttore, e dopo dieci mente i Babyshambles, ma riuscimmo ad ave- giorni sono tornati con dieci canzoni. Sincera- re The Man Who Would Be King, Music When The mente, non ero sicuro che potessimo entrare Lights Go Out e Can’t Stand Me Now. L’unica che nella top 40. Con Shaun ero stato incoraggiante, non siamo riusciti ad avere per l’album è stata ma in realtà ero preoccupato. Arriva una telefo- Hooligans On E. Durante le registrazioni c’era un nata dalla Universal: “Non ci crederai, ma...”. Ho viavai di eroina continuo, ma la Rough Trade si subito pensato: “Oddio, siamo al numero 72...”, lamentava solo del fatto che la band ordinasse invece eravamo già al numero 1, a metà settima- troppo cibo! In effetti durante il missaggio del na. Era una classifica settimanale ed eravamo al disco agli Island Studios i ragazzi ordinavano n. 1 con 4.000 copie. Incredibile». Il mio brano preferito: Nine Lives IL FUTURO E OLTRE emergere. Una volta, per scoprire che cosa sta- Mentre la nostra conversazione volge al termi- va accadendo sulla scena musicale, ti bastava ne, chiediamo a McGee quali sono i suoi piani sfogliare “NME”. Ora invece non c’è niente di per il futuro. «Oggi non è facile aver successo. simile, il futuro è tutto da inventare. Ma io po- Non è il lamento di uno che sta invecchiando, trei fondare un’altra etichetta...». è che per una nuova band è davvero difficile © LONG LIVE VINYL THE LIBERTINES • Those were the days. THE LIBERTINES McGee negli uffici Rough Trade, agosto 2004 della Creation nel 1997. «La responsabile della Rough Trade si era li- cenziata nel 2003 (non si poteva darle torto), e James Endeacott, l’A&R dell’etichetta, aveva deciso che io fossi l’unico che potesse ricucire la relazione tra Pete Doherty e Carl Barât (Pete aveva svaligiato la casa di Carl...). Così vado a trovare Pete a casa di sua sorella a Catford. Andiamo al pub e mi dice: “Qual è la tua band preferita?”. “I Beatles”, rispondo io. “Metti su cinque dischi”. Io metto su Hello, Goodbye, i so- liti insomma. Quindi, chiedo a lui chi è la sua band preferita e lui risponde: “Chas & Dave”, e

53 LIPVEERDDAENROE N ALL THEM WITCHES MONDO VINILE 27 aprile, Mezzago (Milano), Bloom BENEDETTA PRIMAVERA! GLENN HUGHES CRADLE OF FILTH DUE MESI DI MUSICA PERFORMS CLASSIC 27 aprile, Parma, SU E GIÙ PER LA PENISOLA DEEP PURPLE Campus Industry Music PFM CANTA DE ANDRÉ, 8 aprile, Bologna, Estragon MARCO MENGONI ANNIVERSARY 10 aprile, Milano, Alcatraz 28 aprile, Torino, Pala Alpitour In tour dal 19 al 30 marzo PINGUINI TATTICI 5 maggio, Assago (Milano), in tutta Italia NUCLEARI Mediolanum Forum In tour dal 6 aprile al 4 maggio 11 maggio, Roma, Palazzo dello Sport in tutta Italia 14 maggio, Bari, Palaflorio 22 maggio, Firenze, Nelson Mandela Forum AL DI MEOLA JAMES SENESE DIDO NAPOLI CENTRALE 22 marzo, Ciampino, Orion 8 maggio, Milano, Teatro degli Arcimboldi 23 marzo, Fontaneto d’Agogna (Novara), 50 ANNI DI CARRIERA METALLICA Phenomenon 3 aprile, Milano, Teatro Dal Verme 11 maggio, Roma, 8 maggio, Milano, Ippodromo Snai, JOE JACKSON “Milano Summer Festival” Auditorium Parco della Musica 19 marzo, Roma, Auditorium Conciliazione MONSTER TRUCK 21 marzo, Bologna, Auditorium Teatro Manzoni ENTER SHIKARI 22 marzo, Milano, Teatro Dal Verme 1˚ aprile, Milano, Alcatraz 23 marzo, Torino, Teatro Colosseo 8 maggio, Milano, Legend Club SALMO DAVE MATTHEWS BAND SYMPHONY X 22 marzo, Padova, Kioene Arena 30 marzo, Padova, Gran Teatro Geox; 10 maggio, Roncade (Treviso), New Age Club 29 marzo, Montichiari (Brescia), PalaGeorge 1˚ aprile, Casalecchio di Reno (Bologna), 11 maggio, Bologna, Estragon 30 marzo, Assago (Milano), Mediolanum Forum Unipol Arena; 3 aprile, Assago (Milano), 12 maggio, Ciampino, Orion 14 maggio, Milano, Alcatraz Mediolanum Forum JOHN MAYALL In tour dal 22 al 30 marzo JETHRO TULL ENRICO RUGGERI in tutta Italia 28 marzo, Torino, Teatro Colosseo; 11 maggio, Milano, Fabrique SONATA ARCTICA 29 marzo, Brescia, Dis_Play Brixia Forum; 30 marzo, Bologna, Teatro Europauditorium; 1˚ aprile, Trieste, Politeama Rossetti-Sala Assicurazioni Generali 24 marzo, Milano, Teatro Dal Verme POPA CHUBBY PREPARATEVI, SARÀ UN ’ESTATE CALDA 30 marzo, Fontaneto d’Agogna (Novara), Phenomenon

MOTOWN54 FABBRICA DI SUCCESSI, FUCINA DI STAR, FONTE DI ISPIRAZIONE PER I PIÙ GRANDI, DAI BEATLES A PRINCE. GARETH MURPHY RIPERCORRE LE STORIA DI UNA DELLA PIÙ FAMOSE ETICHETTE DISCOGRAFICHE. CHE QUEST’ANNO COMPIE SESSANT’ANNI ED È ORMAI UN MITO ETERNO DELLA MUSICA DI Gareth Murphy IL MASSIMO PER UNA CASA DISCOGRA- spetta. La Motown è stata un’organizzazione il nonno di Berry Gordy, il fondatore dell’e- FICA è creare un suono unico e riconosci- complessa – un laboratorio creativo, uno stu- tichetta, è nato e vissuto come schiavo fino bile, che la distingua da tutte le altre e segni dio di produzione, un’etichetta, un editore, all’età di 11 anni. Questo “primo” Berry Gordy un’epoca. Pochissime ci riescono. E, ancora una scuola di ballo, una casa di moda, un è il figlio illegittimo di una schiava di colore e oggi, nessuna ci è riuscita meglio della Mo- tour operator, un’agenzia artistica e persino del suo proprietario bianco. Non riconosciu- town che, come dice Smokey Robinson, «è un consulente finanziario, tutto allo stesso to dal padre biologico, riceve un’educazione la cosa più grande mai accaduta nella storia tempo – un’impresa costruita per eccellere spartana, che non gli impedisce di dimostra- della musica». Che un’impresa famigliare in ogni campo. Senza paura di esagerare, si re con determinazione tutto il proprio valore. nata nella cucina di casa in un sobborgo di può dire che sia un caso di successo inegua- Diviene un coltivatore e un impresario locale Detroit abbia potuto regalarci così tanti ca- gliato nell’industria discografica e un punto così accorto che, quando muore a sessant’an- polavori e star della musica popolare è già di riferimento ancora attuale. ni colpito da un fulmine, può lasciare all’erede semplicemente incredibile. Tuttavia, defini- Merito anche della profondità delle sue radici Berry Gordy II di che continuare la tradizione re la Motown una fabbrica di successi signifi- culturali, che affondano nel duro ma fertile di famiglia. Questo secondo Berry, istruito dal ca tributarle solo una parte del merito che le terreno della Georgia del XIX secolo, dove padre su libri di diritto, sposa un’insegnante

55 MONDO VINILE e riesce a risparmiare così tanto che nei tur- attivisti per i diritti civili degli anni ’60 per il le figlie che si assicurano la vendita di sigarette bolenti anni ’20 il clan dei Gordy è costretto suo approccio conciliante e non conflittuale, nel jazz club della città, il loro spirito di inizia- a lasciare la natia Georgia per ragioni di sicu- Washington affermava che la lotta per la pa- tiva è talmente contagioso da attirare come un rezza. Nel 1922 la famiglia si sposta a Detroit, rità dei diritti sarebbe fallita e che la gente di vortice anche amici e fidanzati. all’epoca in pieno boom economico grazie colore avrebbe fatto meglio a industriarsi da alle fabbriche Ford e Chrysler affamate di sola per sfuggire alla povertà e alla sottomis- UNA SAGA FAMIGLIARE operai. Nel Michigan Berry II apre una ver- sione. Una filosofia che Berry Gordy II sposa Harvey Fuqua è uno di questi. È stato mem- niciatura, una stamperia e una drogheria con con convinzione. Sua moglie Bertha non gli è bro dei Moonglows, un gruppo R&B con cui il nome di Booker T. Washington, lo scrittore da meno, tanto da iscriversi al college ormai ha inciso dei 45 giri di discreto successo nella afroamericano le cui idee saranno alla base adulta, aprire una sua compagnia di assicura- seconda metà degli anni ’50, per poi diven- della filosofia Motown. Nella sua autobiogra- zioni e lavorare come volontaria per la sezione tare un discografico indipendente. Poiché fia, UpFromSlavery, pubblicata come libro nel locale del partito democratico. Attorno al ta- frequenta Gwen, una delle sorelle Gordy, 1901, Washington sostiene che «tutto ciò che volo della loro affollata cucina le idee fiocca- la famiglia ha l’opportunità di seguirne le ottengo, e che valga la pena di avere, è frutto no in continuazione. Che siano i figli a voler vicissitudini professionali, come il dover del duro lavoro». Figura controversa fra gli vendere alberi di Natale sul retro della casa o pagare gli stampatori di dischi in anticipo

56 MOTOWN • Sopra, il grande dittatore del soul, Berry Gordy III, progetta il dominio del mondo. licenze e dalla gestione degli artisti, con an- • A destra, Hitsville U.S.A., la casa dei successi per la Nuova America, è la prima sede della Motown al 2648 West Grand nesse partecipazioni radiofoniche, concerti e Boulevard di Detroit, acquistata da Berry Gordy nel 1959. attività collaterali. È così che viene concepita la • Sotto, il grande Marvin, il batterista con la voce più sexy del globo. Motown, come un’organizzazione leggera e a basso costo che, partendo dalla produzione di e aspettare però 90 giorni prima di essere a e, nel 1959, Money (That’s What I Want) per Bar- dischi, si espande negli altri ambiti dell’indu- sua volta pagato dai distributori. È Fuqua che rett Strong, che concede in licenza all’etichetta stria musicale. La famiglia decide infatti di fi- aiuta un’altra sorella, Anna, a mettere in piedi della sorella. La famiglia ci mette poco a capire nanziare la ristrutturazione di una casa al 2648 la prima label della famiglia, la Anna Records, che Berry ha un vero talento musicale e che è il West Grand Boulevard, che viene divisa in tre che ha un accordo di licenza con la Chess di caso di studiare seriamente il music business. parti: al piano superiore vive e lavora Berry ju- Chicago. Nel frattempo, uno dei fratelli più Per fare soldi, una casa discografica ha bisogno nior, la cantina è trasformata in ufficio, sul retro piccoli del clan, Berry III, ex pugile, dopo il di avere i diritti su tutto quanto produce, ma viene costruito uno studio di registrazione. A fallimento del negozio di dischi che ha aperto, il problema per i discografici di colore sono i ogni membro del clan è assegnato un lavoro decide di dedicarsi alla scrittura di canzoni. flussi di cassa (Fuqua docet). Banche che pre- part-time: la sorella maggiore Esther si occupa Mentre lavora alla Ford per pagare gli alimenti stino denaro per un’impresa così rischiosa non dei contratti, Fuqua si occupa dei rapporti con alla moglie da cui si sta separando, ha il tempo se ne trovano, quindi bisogna avere un flusso le radio, due dei fratelli, George e Fuller, ven- di firmare due successi con la sua personale continuo di titoli di successo che affianchino gono incaricati dell’amministrazione insieme etichetta, la Temla: Reet Petite per Jackie Wilson altri introiti, in particolare quelli derivanti dalle alla sorella Louyce, il cui marito musicista, Ron Wakefield, si occupa degli arrangiamenti. IL PUNTO DI SVOLTA Gli artisti non vengono semplicemente messi sotto contratto: vengono adottati. Un giovane paroliere di nome Smokey Robinson, rimasto orfano di madre, viene preso da Berry sotto la sua ala protettiva. Al piano inferiore, Clarence Paul, l’uomo dell’A&R, fa altrettanto con un polistrumentista undicenne cieco di nome Stevland Morris. Ribattezzato Stevie Wonder, il ragazzo diventa una presenza fissa nella casa, così come Diane Ross, Florence Ballard e Mary Wilson, “le ragazze”, come verranno chiamate, che vi si recano dopo la scuola e sono talmente insistenti che alla fine viene loro consentito di fare le coriste. E quando Harvey Fuqua ingag- gia come batterista per la band dello studio un suo amico di nome Marvin Gaye, finisce addi- rittura che quest’ultimo sia immediatamente sedotto e sposato da Anna Gordy, di diciasset- te anni maggiore di lui. L’unica posizione per cui si va ad attingere dal personale di una major è quella di responsabile delle vendite, affidata a Barney Ales, un veterano del settore, che avrà

57 il compito di trattare con gli importantissimi il suo biografo, Peter Benjaminson, «ha fatto rapporto non ci fosse stata una solida amicizia. MONDO VINILE distributori regionali. la scelta sbagliata e non riesce più a porvi ri- «Della Motown posso dire solo una cosa», ri- La Motown produce il suo primo numero 1 con medio». Con la nuova etichetta Mary si dimo- badisce Smokey Robinson, «era una famiglia, Please Mr. Postman delle Marvelettes nel 1961 ma, strerà un flop e perderà anche l’opportunità è la verità non un mito». Le ore di lavoro sono sebbene inizi presto a dominare la classifiche di girare un film che le è stato inizialmente inframezzate a barbecue, partite di football, di R&B, la seconda hit pop arriva solo nel 1963, promesso. Il tenace Berry, invece, non si dà picnic, nottate di poker, persino furiose sfide grazie a Fingertips Part 2 del dodicenne Little per vinto e punta tutto sulla sua ragazza “se- a ping pong. E le porte della Casa sono sempre Stevie Wonder. Il punto di svolta, infatti, avvie- greta”, Diane Ross, la cui voce vellutata sembra aperte alla comunità locale. Ogni settimana ne in coincidenza con il primo tour organizzato destinarla alla grandezza. La spedisce in una si svolgono audizioni e concorsi canori, dove dall’etichetta per i suoi artisti, The Motortown costosa scuola privata, dove la giovane e fra- anche le creazioni del grande capo sono messe Revue, nell’autunno del 1962. Le performan- gile Diane si trasforma in Diana, enigmatica ai voti da impiegati e teenager. All’interno della ce sono giudicate così amatoriali che Harvey e catalizzante principessa del pop. Anche il Motown finisce così per imporsi un trio di au- Fuqua è immediatamente nominato respon- suo gruppo di supporto viene ribattezzato: le tori, conosciuti collettivamente come H-D-H sabile dello sviluppo artistico, con l’obiettivo di Primettes diventano le Supremes che, nono- (Lamont Dozier, Brian Holland e Eddie Hol- insegnare ai promettenti ma acerbi talenti della stante la strada verso il successo sia lastricata land), che si dimostreranno delle autentiche Casa l’arte di ballare, atteggiarsi, parlare e rila- di ben nove fallimenti, non smettono mai di macchine da hit. Anche nello studio di regi- sciare interviste. Viene ingaggiato un esperto lavorare sodo. «Andavo matto per le Supre- strazione vale la medesima regola: il duro la- di moda, mentre una regina di etichetta, Ma- mes», dice Fuqua ricordando i loro show elet- voro paga. Ne sono dimostrazione lampante la xine Powell, è incaricata di spingere al massi- trizzanti, «erano bravissime!». Sottoposte a un cantante Martha Reeves e il batterista Marvin mo l’autostima dei giovani artisti, ripetendo addestramento durissimo, le giovani artiste Gaye, che da anonimi turnisti conquisteranno incessantemente come un mantra: «La vostra non ce l’avrebbero mai fatta se alla base del loro un posto nell’olimpo dei grandi. immagine è la vostra migliore amica». L’altro evento che indirizza il destino dell’etichetta è la • A metà degli anni ’60, negli Stati Uniti, le Supremes tengono testa ai Beatles quanto a popolarità. defezione di Mary Wells. Nel 1964 Mary porta al successo My Guy, la prima clamorosa hit della Motown, ma si lascia lusingare dalla corte della divisione discografica della Twentieth Century Fox, che le offre 500.000 dollari di anticipo. Per sottrarsi agli obblighi contrattuali, Wells cita in giudizio la Motown, sostenendo di esse- re stata minorenne al tempo della firma del contratto. Vince la causa, ma perde la carriera. Per citare

58 MOTOWN • Sopra, i Jackson 5 inaugurano gli anni ’70 con il loro ritmo contagioso. • A destra, Martha e le Vandellas. La loro Heat Wave del 1963 è forse la prima canzone che cattura in pieno il Motown sound. DURO LAVORO... E METODO scommettitore. Ma ha anche l’indubbia ca- cosa significhi essere al verde, Berry Gordy ha Come in una palestra di pugili «la competi- pacità di far emergere il meglio da ognuno dei sviluppato un approccio assolutamente prag- zione era fortissima», ricorda Quincy Jones, suoi collaboratori. Per giudicare la bontà delle matico e realista: prima di essere pubblicato, un concorrente della Motown, di cui tuttavia registrazioni finali, mette in piedi un particola- ogni disco della Motown deve passare un ri- era un affascinato ammiratore, «ma non era re sistema di controllo della qualità: chiama a goroso test “prendere o lasciare”: «Se avessi in una lotta tra ego, era una competizione per di- esprimersi frotte di ragazzini. Per quanto appa- tasca il tuo ultimo dollaro, compreresti questo ventare sempre migliori... i migliori». L’autore ia improvvisato, questo meccanismo consente disco o un panino?». e produttore della Casa, Norman Whitfield, di minimizzare i contrasti interni alla casa di- concorda: «La competizione era al centro di scografica, individuare subito i brani destinati SEMPRE PIÙ GRANDI tutto alla Motown, perché competere è l’unico a un successo immediato e proporsi in maniera Tanta attenzione non poteva non avere con- modo per diventare grandi». A volte, però, si credibile come “il suono dell’America giovane”. seguenze. A causa di un controllo così osses- esagera. Marvin Gaye ricordava come Gordy L’obiettivo è raggiungere il pubblico più ampio sivo, le liti di Martha Reeves con il boss non scommettesse con gli altri impiegati su quale, possibile. Come dice Gordy: «La Motown vo- si contano. I cantanti firmano contratti che li tra due gocce di pioggia scelte a caso sul vetro leva fare musica per tutti, bianchi e neri, blu obbligano a piegarsi in toto alle esigenze della bagnato della finestra, sarebbe scesa per pri- e verdi, guardie e ladri. Non volevo escludere casa discografica e sono incessantemente on ma... Un aneddoto divertente ma non banale, nessuno». Naturalmente, il denaro è una parte the road per concerti ed eventi promozionali. perché rivela la natura di Berry. Come tutti i fondamentale della formula che porta al suc- Gordy insiste affinché i guadagni più consisten- grandi discografici, Gordy è in sostanza uno cesso. Avendo sperimentato da ventenne che ti siano accreditati su conti deposito, «così che I MAGNIFICI 10 1970 1970 The Temptations, Diana Ross, The Temptations Diana Ross Christmas Card 1963 1965 1970 Martha and Smokey Robinson The Jackson 5, the Vandellas, and The Miracles, Christmas Album Heat Wave Going to a Go-Go

59 MONDO VINILE • Sopra, i Funk Brothers, l’infaticabile motore ritmico della Casa di Detroit (no, non la Ford). • A destra, Stevie Wonder quando è ancora “Little”, un bambino prodigio che a soli 11 anni firma il suo primo contratto discografico con la Temla Motown. gli artisti non finiscano sul lastrico». I cantanti, gistrazione, Motown Record Corp è l’etichetta, nelle vicinanze ed essere sempre pronti alla soprattutto quelli che non possono affiancare l’International Talent Management è l’agenzia chiamata. Dà vita anche a una sotto-etichetta, il canto alla scrittura dei testi e al lavoro come che gestisce i tour, lo Jobete Music Publishing la Soul, per pubblicare i loro brani più innovativi session man, si lamentano delle royalties sul- è il laboratorio creativo. Il filo rosso che unisce insieme ad artisti come Junior Walker, Jimmy le vendite, fissate al 3%. Nel reparto scrittura tutte queste attività sono le canzoni. «La Mo- Ruffin e Gladys Knight & The Pips. Consideran- i brani vengono “rubati” in continuazione, town era la mecca», ricorda Valerie Simpson do che i Funk Brothers suonano in quasi tutti ammette Clarence Paul, e spesso i diritti non del duo Ashford & Simpson, «ogni autore di i classici della Motown, non è azzardato dire sono accreditati in maniera corretta. I più cri- canzoni sognava di lavorare per loro». Quello che siano stati la band con il maggior numero di tici sostengono che, in fondo Gordy, stia sem- che rende il tutto eccitante, però, sono i Funk primi posti in classifica, più di Elvis e dei Beatles plicemente continuando la vecchia pratica di Brothers, ovvero la in-house band della casa messi insieme. Quando arriva la British Inva- sfruttamento degli artisti di colore, ma in realtà discografica. Nonostante vivano nell’ombra, sion, infatti, Gordy controbatte colpo su colpo gli introiti della Motown vanno a sfamare una sono almeno in tredici, anche se il cuore pul- ai capelloni d’Oltreoceano, mettendo a segno miriade di bocche. La maggior parte dei can- sante è la sezione ritmica costituita dal pianista nel corso degli anni ’60 tanti fa una sola cosa: cantare, appunto. Alla Earl Van Dyke, il bassista James Jamerson e il ben venti numeri 1 nelle fine degli anni ’60 l’etichetta deve però garan- batterista Benny Benjamin. Fino al 1971 i loro charts americane, dodi- tire un buon salario a circa cento dipendenti, nomi non compaiono nemmeno nei crediti di ci dei quali a opera delle espandendosi in altri edifici lungo la via in cui copertina, ma Gordy non lesina nei compensi, Supremes. Non solo, ma si è insediata. Hitsville U.S.A. è lo studio di re- in modo che possano vivere comodamente ispira a sua volta i gio- 1972 1976 Michael Jackson, Stevie Wonder, Got to Be There Songs in the Key of Life 1971 1972 1977 Marvin Gaye, Stevie Wonder, Commodores, What’s Going On Talking Book Commodores

60 MOTOWN • Lionel Richie, dal funk&soul dei Commodores del tempo e dei successi. Il controverso trasfe- dente, con una quota del 20% dell’azionariato. alle ballate romantiche degli anni ’90 rimento a Los Angeles, nel 1972, è considerato Spesso imitata ma mai eguagliata, la Motown è dai puristi la fine dell’età classica dell’etichetta. sempre stata più di una formula musicale. No- vani britannici che non si riconoscono nelle Nonostante tutto, però, negli anni ’70 riesce a nostante un catalogo che si sviluppa nell’arco facce pulite dei Fab Four. «I mod amavano la portare al n. 1 delle classifiche altri venticin- di sei decenni, la creatura di Gordy è rimasta Motown», ricorda Pete Townshend, «perché que successi grazie a Jackson 5, Stevie Wonder, sinonimo di Sixties, quel magico decennio in proponeva un suono urbano. Attorno alla Marvin Gaye, Diana Ross, Thelma Houston e cui la televisione a colori e le pop chart mul- casa discografica c’era una città, una comuni- i Commodores. Album come What’s Going On tirazziali rimpiazzano il vecchio mondo in tà, sembrava quasi che i dischi prendessero vita di Marvin Gaye e Songs in the Key of Life e In- bianco e nero, in tutti i sensi. La canzone, o nelle strade. Erano belli, ben eseguiti, scrittura nervisions di Stevie Wonder sono tra i classici di meglio il grido di battaglia, che cattura l’es- e registrazione erano perfetti». quel decennio. Sempre negli anni ’70, Norman senza assoluta dell’etichetta è Reach Out I’ll Be Whitfield e i Funk Brothers creano delle auten- There dei Four Tops. Fate calare la puntina nel LOTTA FINO ALLA FINE tiche ma sottovalutate gemme per i Tempta- solco e non abbiate paura delle lacrime che vi Lo stile creato dall’etichetta, il suo glamour tions, soprattutto l’album All Directions, con saliranno agli occhi. Non fermatele. Questo funk sospeso tra mohair e paillettes, il suo la versione originale di 12 minuti di Papa Was mondo crudele vi inghiottirà se non aprite realismo ritmico e selvaggio, affascina una A Rollin’ Stone. Quando irrompe sulla scena all’abbraccio dell’amore. Alla fine, che cosa nuova generazione di artisti, da Bryan Ferry la disco music, Michael Jackson e Diana Ross rendeva la Motown così diversa? Nelson Ge- a Graham Parker. Nessun altro riesce a mi- vengono “rapiti”dalle major. Lionel Richie orge, lo storico dell’etichetta, risponde sicuro: schiare in maniera così efficace vita reale e continua a mettere a segno successi fino agli «Berry Gordy, i talenti che ha messo insieme spettacolo e ogni giornalista musicale ha in anni ’80, ma per allora il modello di business e il modo in cui riusciva a organizzare e mo- bocca la stessa domanda: «Come fa la Motown dell’etichetta è ormai obsoleto. Con l’arrivo di tivare le persone che lavoravano con lui». Sin a essere così speciale?». Non lo sanno esatta- MTV e la pratica sempre più diffusa da parte dagli anni ’20, dalla profondità dei bassifondi mente neanche i protagonisti di questa fanta- dei big dell’industria discografica di pagare popolari sono risalite onde su onde sonore di stica avventura, anche se Berry Gordy, Diana le emittenti radiofoniche per trasmettere i grande musica nera. Blues, swing, bebop, R&B, Ross e Smokey Robinson ne hanno distillato propri dischi, nessuna etichetta indipendente gospel, soul... eppure nessuno prima di Gordy l’essenza in una formula di sei parole, ormai può permettersi di investire il milione di dol- è riuscito a fondere tutto questo in una musica diventata celebre, che si ricollega alle loro umili lari necessario per il solo lancio commerciale così potente, diretta, unica nella sua anima. La origini: «topi, scarafaggi, lotta, talento, istinto, di un singolo pop. Nel 1989, come la A&M e la colonna sonora di una nuova era, in cui milioni amore». Questa spavalderia da combattenti di Island prima di lei, anche la Motown è messa di giovani, in ogni parte del mondo, sono stati strada si andrà addolcendo con il trascorrere in vendita e viene acquisita dalla MCA per 64 trascinati in una rivoluzione intensa, incerta, milioni di dollari. Berry Gordy ne rimane presi- inebriante. © LONG LIVE VINYL

61 1969-2019 - 50° Woodstock anniversary MONDO VINILE CROSBY, STILLS, nuovamente al completo, questa volta di tutti e NASH & YOUNG quattro i suoi elementi cardine, per l’inizio del set elettrico, che prevede altri cinque classici del loro repertorio, Pre-road Downs, Long Time Gone, Bluebird Revisited, Sea of Madness e Wooden Ships. Find the Cost of Freedom e 49 Bye-byes, altri due brani acustici, sono le canzoni che la band 17 AGOSTO 1969, ORE 3 DEL MATTINO sceglie per i propri encore. Nonostante sia stata una performance a dir poco eccezionale, so- QUANDO ALLA FINE DEL LORO PRIMO CON- i Beatles. Con Helplessly Hoping, Guinnevere e prattutto per una band con così pochi concerti CERTO in assoluto, tenutosi il 16 agosto 1969 Marrakesh Express, però, il trio ritorna immedia- all’Auditorium Theatre di Chicago, i Crosby, tamente al materiale originale appartenente al alle spalle, bisogna Stills, Nash & Young guardano la prossima loro primo ed eponimo disco. La prima è anco- tappa sul planning del loro tour e vedono ra una volta una composizione di Stills, sempre ricordare che tutti Woodstock segnato per il giorno successivo, dominata dalle melodie del cantato, mentre non hanno ben chiaro che cosa li aspetta. La Guinnevere è una deliziosa ballata d’amore che e quattro i musicisti LA SCALETTA leggenda narra anzi che i quattro non sapes- Crosby ha tinto di sinistre note jazz. Marrakesh che la costituivano sero nemmeno dove esattamente fosse questo Express è un tripudio di immagini esotiche e evento di cui tutti parlavano! mediorientali, un preludio perfetto a 4 + 20, erano però già più Set acustico un inedito che nessuno in tutta la platea pote- che abbondante- L’ENTRATA IN SCENA va aver sentito, visto che sarebbe uscito per la mente formati e af- • Suite: Judy Blue Eyes Per chiedere spiegazioni, però, è ormai troppo prima volta nell’album Déjà Vu (1970). Appena fermati. Essere sod- • Blackbird tardi. Nemmeno 24 ore dopo, una band che scemano le note di 4 + 20, Neil Young fa il suo disfatti di una per- • Helplessly Hoping aveva trovato la sua prima formazione stabile ingresso sul palco per riprendere il set da dove formance così tesa • Guinnevere solamente una manciata di settimane prima, i suoi compagni lo avevano abbandonato. Cro- e azzardata, perciò, • Marrakesh Express con l’arrivo di Young nel maggio dello stesso sby e Nash lasciano il palco al duetto di Young • 4 + 20 anno, e che aveva raggiunto per la prima volta e Stephen Stills, che per qualche motivo l’an- • Mr. Soul la sinergia dal vivo in una gig la notte prece- nunciatore presenta come i Buffalo Springfield, dente, sale sul palco di Woodstock alle tre del la precedente band che i due musicisti avevano non è facile dal loro • You Don't Have to Cry mattino dell’ultimo giorno del Festival per un condiviso fino al ’68. Dell’esibizione di Stills e battesimo del fuoco lungo sessanta minuti. Young, così come del resto del set acustico del punto di vista. Il Set elettrico Inizialmente, sul palco si presentano solo Cro- concerto, oggi non rimane quasi nulla, fatta più insoddisfatto è sby, Stills e Nash, e lo spalancarsi del pubblico eccezione per Mr. Soul. La band si presenta senza dubbio Neil • Pre-Road Downs immenso è per loro così sconcertante da far Young, che al termi- • Long Time Gone dire a Stephen Stills: «Questa è solo la seconda ne dell’evento cer- • Bluebird Revisited volta che noi suoniamo insieme, ce la stiamo cherà in tutti i modi • Sea of Madness facendo addosso dalla paura!» . • Wooden Ships di far rimuovere sia il (Encore) proprio nome dalla • Find the Cost colonna sonora sia la sua presenza dal film of Freedom • 49 Bye-Byes di Woodstock. ESIBIZIONE L’esibizione durerà dalle tre del mattino alle quattro, e sarà divisa grossomodo in due set: uno acustico, il primo, in cui Neil Young ap- parirà solamente dalla quinta canzone in poi, e uno elettrico, per il quale verranno apposita- mente assemblati sul palco una batteria e un basso. L’esibizione, dunque, inizia con il trio Crosby, Stills e Nash, poco dopo la loro celebre frase di presentazione, con una versione allun- gata di Suite: Judy Blue Eyes, una melodia d’amo- re composta da Stills che introduce l’approccio soft e armonico del set acustico. I tre musicisti cantano all’unisono, stregando la platea, per poi invece affrontare le note di Blackbird, un tributo ai più clamorosi assenti del Festival,

62 IL NEGOZIO Vinyl Room Port Authority Via della Frezza 53a, Roma Tel. 06.3214295 E-mail: [email protected] Facebook: Vinyl room port authority Instagram: vinylroomofficial VINYL ROOM PORT AUTHORITY NASCE DA UN’IDEA DI MARCO E FEDERICO DE GREGORI, FIGLI DI FRANCESCO. QUANDO LA MUSICA SCORRE NELLE VENE D I Giuliano Donati PORTO SICURO

63 DOPO TANTE ALTRE ESPERIENZE LAVORA- I 10 VINILI nili e cresceranno le vendite. Il vinile tornerà MONDO VINILE TIVE, l’amore per la musica alla fine ha con- CHE TUTTI ad essere una buona abitudine per chi ama la vinto Marco e Federico De Gregori ad aprire DOVREBBERO AVERE musica: tutti gli appassionati riprenderanno a un negozio di vinili. Fin da piccoli, del resto, comperarsi almeno un vinile ogni tanto. sono cresciuti a stretto contatto con la musi- 1 Lou Reed, Rock n Roll Animal ca e nel corso degli anni hanno avuto modo di 2 Johnny Cash, At Folsom Prison Arriveranno anche gli altri formati oltre al ascoltare e conoscere tanti generi diversi, dal 3 Simon and Garfunkel, Concert 33 giri? rock al pop, dalla musica italiana al country e Il ritorno del vinile è incentrato sul 33 giri, an- al folk d’importazione. Man mano che la loro in Central Park che se qualcuno sta ristampando anche i 45 esperienza musicale si arricchiva cresceva 4 Deep Purple, Made in Japan giri. Quello del singolo, però, crediamo che anche la loro passione per i dischi. Dedicarsi 5 Bob Dylan, Before The Flood rimanga oggi un formato superato. a questa nuova attività è sembrata quindi per 6 Neil Young, Harvest loro la scelta migliore. Così, dopo essersi messi 7 The Rolling Stones, Vi aspettate anche il ritorno delle cassette? alla ricerca di un bel posto dove poter aprire E che dire dei Cd? il loro negozio, alla fine hanno scelto questo Get Yer Ya-Ya’s Out! Il ritorno della cassetta ci sembra complica- piccolo locale per trasformarlo, come dice il 8 Bruce Springsteen, The River to, vista anche la scarsa qualità del supporto, nome, in una “stanza del vinile”. 9 Pink Floyd, The Wall troppo deperibile. Per adesso poi mancano le 10 The Eagles, Hotel California macchine: il mercato dei mangiacassette, delle Perché qui, in que- cosiddette piastre con lettore di nastri, non ha sta via e in questo nuovi, ma abbiamo anche un reparto di dischi ripreso a sfornare e vendere pezzi, come invece quartiere di Roma? usati, apprezzato dai veri appassionati legati è successo già da qualche anno per il giradi- Perché via della Frez- emotivamente a quel tipo di suono vintage, schi. Per il Cd non vediamo un’imminente de- za, dopo la riqualifica- graffi e polvere compresi. clino. Resta comunque un supporto comodo, zione operata da una di qualità e destinato a durare. nostra amica, l’archi- È un negozio di musica italiana o anche in- tetto Alessandra Ma- ternazionale? È un negozio di dischi ma anche di altro: ga- rino, è diventata una Italiana e internazionale: non ci sono scelte dget, magliette, souvenir… delle più belle vie del legate alla geografia della musica ma al tipo e Noi vendiamo soprattutto dischi, ma propo- centro della città. alla qualità. Comunque vendiamo prevalen- niamo anche altre cose affini, se le riteniamo di temente rock e pop, anche se non mancano il interesse per lo stesso pubblico. Per esempio, Quale tipo di clien- reggae, il folk e un po’ di progressive, che hanno ultimamente abbiamo proposto, e dobbiamo tela avete o vorre- un buon pubblico di nicchia ma fedele e conti- dire con soddisfazione, alcune fotografie vin- ste avere? nuativo nelle sue richieste e nella sua voglia di tage di artisti del panorama musicale italiano Abbiamo una cliente- fare regolarmente un salto in negozio a spul- e internazionale scovate in vecchi archivi. Ve- la molto varia: si va dagli studenti dell’istituto ciare tra le novità e il catalogo. dremo: il vinile per adesso resta al centro della d’arte di via Ripetta, che si trova qui vicino, agli nostra attenzione. E c’è tanto ancora da fare adulti che non hanno mai abbandonato il vinile Il vinile è cambiato: come sarà il futuro? anche solo con i 33 giri. o a quelli che lo hanno riscoperto. A cui si deve Il vinile è tornato alla ribalta nell’immagi- aggiungere un discreto numero di turisti che nario collettivo per quello che è e che vale: è La migliore novità? frequentano la zona. Con il tempo vorremmo un oggetto pieno di storia e di fascino e resta che diventasse un negozio di quartiere vero e comunque il modo migliore per ascoltare la Joan Baez, Whistler Down the Wind proprio, un riferimento per gli abitanti della musica, per possederla. Le case discografiche zona, che sanno di poter trovare qui la musica, ci puntano molto e questo finalmente fa ben Il disco perfetto per iniziare i dischi e l’ambiente che cercano. sperare in una crescita delle pubblicazioni e in una collezione di vinili un aumento dell’offerta. La nostra previsione Catalogo, classici o rarità: chi vince? è comunque positiva: si consumeranno più vi- Neil Young, Harvest (1972) I titoli di catalogo vanno per la maggiore, ma piano piano crescono le nuove pubblicazioni, Il disco perfetto compresi i cofanetti e le edizioni limitate. Il di Francesco De Gregori? pubblico cresce come numero e come qualità, e di pari passo cresce la loro voglia di scoprire Rimmel, che però conoscono già tutti. cose sempre più belle. Ecco perché di solito consigliamo titoli più recenti, come Il fischio del vapore, Sono di più i collezionisti o i semplici appas- Pezzi, Calypsos, De Gregori canta Bob sionati? Dylan, che sono dischi meno conosciuti, La maggior parte sono appassionati di musica ma a nostro parere altrettanto belli. e del vinile ma anche veri intenditori. I veri col- lezionisti qui come altrove sono la minoranza. Vendete più dischi usati oppure nuovi? Proponiamo al pubblico principalmente dischi

DIETRO LA COPERTINA64 L’ETÀ DELLA La co- pertina di Deep Purple In Rock è l’icona di quello che per molti è “l’anno zero della musi- ca rock”, il 1970. Nel giro di pochi mesi escono Led Zeppelin II (ottobre 1969) e Paranoid (settembre 1970) dei Black Sabbath, che con le loro co- pertine, insieme a questa, costituiscono un trittico iconografico indimenticabile. Tra queste, però, In Rock è quella che annuncia l’inizio dell’era delle rockstar: una band inglese, da poco approdata alla sua formazione più fenomenale, la Mark II, senza falsa modestia sostituisce i volti dei quattro più im- portanti presidenti della storia americana, scolpiti sulla parete del monte Rushmore in Sud Dakota, con i volti dei suoi cinque componenti. Al posto del volto di George Washington si affaccia quello di Ritchie Blackmore, dove prima c’era la faccia di Thomas Jefferson adesso c’è Ian Gillan, Jon Lord spodesta invece Theodore Roosevelt mentre Roger Glover fa le veci di Lincoln. Ian Paice, per una semplice que- stione numerica (i volti dei presidenti sono appunto quattro), deve infine accontentarsi di comparire in disparte a sinistra. Per noi italiani, capire l’arroganza di questa copertina non è facile: i quattro presidenti scolpiti sul monte Rushmore sono ben più di semplici leader politici e sostituirsi a loro non è come sfidare la memoria di un Berlusconi o di un Andreotti. Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln sono i padri fondatori della patria. Imporre i volti di cinque rockstar, per di più inglesi, al loro posto è un messaggio lapidario (nel vero senso del termine), che annuncia l’inizio di una nuova era, quella del rock, nonché un segno definitivo della British Invasion iniziata negli anni ’60. Come per tutti i messaggi davvero importanti, la realizzazione tecnica della copertina è però semplice e diretta: i ritratti fotografici dei cinque membri della band vengono ritagliati e incollati (siamo nel 1970, nella preistoria del ritocco fotografico, e si usano ancora carta e forbici) sopra una veduta della montagna, per poi essere semplicemente pitturati e ritoccati a mano, per dare l’illusione che siano scolpiti nella pietra. A farlo è un’agenzia di design londinese, la Nesbit, Philips e Froome, che si occuperà anche della copertina di Burn (1974) e della compilation 24 Carat Purple (1975). L’idea, invece, esce dalla mente geniale del manager della band, Tony Edwards. Il lettering del titolo, che si staglia nero su un cielo blu uniforme, è creato appositamente dalla stessa agenzia, ritagliando ciascuna lettera all’interno di un quadrato opaco dagli angoli smussati. Questa non è, però, un’eccezione: nel 1970 buona parte dei caratteri disponibili provenivano dal mondo dell’editoria libraria tradizionale, ed erano perciò trop- po classicheggianti e formali per annunciare l’avvento della nuova età “della pietra”. Merita due righe anche il retro, apparentemente una ripetizione del fronte con l’aggiunta del logo della EMI Harvest. Pigrizia, negligenza, tempi di produzione del disco troppo stretti? No: censura! Il progetto originale, infatti, voleva andare ancora più a fondo nella dissacrazione dell’icona americana, raffigurando sul retro i fondoschiena dei cinque volti incisi sul fronte, con tanto di logo stampato volutamente al contra- rio. Sfortunatamente, questa irriverenza doveva essere troppo persino per i Deep Purple: era comunque sempre il 1970! I quattro volti impressi sul monte Rushmore sono una scultura alta Un simile esempio di “dissacrazione” iconografica era stato offerto circa venti metri e realizzata dall’ottobre del 1927 all’ottobre del 1941 da Axis: Bold as Love (1967) della Jimi Hendrix Experience, sulla cui copertina Jimi e la band erano ritratti come incarnazioni del dio Vishnu. da oltre 400 operai guidati dallo scultore Gutzon Borglum.

PIETRA 65 MA Q U E LL A D E LL' HAR D RO C K , C H E P I Ù D U R A N O N S I PU Ò. MONDO VINILE SCR ITTA DA U NO DEI GRU PPI CH E N E R APPRESENTA AL M EGLIO L’ ESSENZA Terminato il disco, i Deep Purple sono rispediti in studio dal loro Guitar hero della prima ora insieme a Jimmy Page ed Eric Clapton, manager Tony Edwards, per cercare di tirare fuori un singolo. Black Knight Ritchie Blackmore ha suonato anche con il cantante italiano (non inserito nell’album) schizzerà al secondo posto della chart inglese. Riki Maiocchi nel gruppo di rock psichedelico e poi progressive The Trip.

IN EDICOLA66 IN EDICOLA Lo scaffale delle novità firmate da De Agostini si allunga di mese in mese: oltre ai nuovi titoli del rock rivoluzionario di Jimi Hendrix, arrivano ora in edicola i capolavori degli anni ’70 di Bob Dylan e altre perle dalle collane del prog italiano, del blues rock e di Pino Daniele. Buon ascolto!

67 JIMI HENDRIX BOB DYLAN IN EDICOLA Band of Gypsys – 15/03/2019 Nashville Skyline – 15/03/2019 Collana: Jimi Hendrix Vinyl Collection Collana: Bob Dylan Vinyl Collection È il disco di Machine Gun, Come Blonde on Blonde e John Wesley una delle canzoni più importanti Harding prima di lui, anche questo di tutti i tempi. La formazione qui disco di Dylan prosegue sulle orme vede Jimi Hendrix alla chitarra, della musica country popolare, lontana Billy Cox al basso e Buddy Miles dallo spirito di protesta e di impegno alla batteria. È un power trio che politico tipico del Dylan precedente. riesce a portare a un nuovo livello Nashville Skyline mette in luce il suo il mix di R&B, funk e rock che lato più melodico fin dal duetto di scorre nelle loro vene. È la nuova apertura con Johnny Cash, Girl from frontiera del rock che Jimi the North Country, basato su una ballata ha appena il tempo di esplorare tradizionale inglese, e dal brano Lay prima della morte. Lady Lay, scritto per la colonna sonora del film Midnight Cowboy (Un uomo da IL BALLETTO marciapiede) e poi diventato uno DI BRONZO dei grandi successi di Dylan. Sirio 2222 – 18/03/2019 PINO DANIELE Collana: Prog Rock italiano Non calpestare i fiori nel deserto – 15/03/2019 Collana: Pino Daniele Vinyl Collection L’album di esordio del gruppo Questo successo del 1995, napoletano, qui colto in una in versione rimasterizzata fase di transizione in cui su doppio vinile, è stato premiato le sonorità ancora legate a Sanremo con la Targa Tenco al beat e al blues rock stanno ed è stato realizzato con evolvendo in un più maturo la collaborazione di Irene sound progressive. Grandi e Jovanotti. Musica per intenditori.

68 IN EDICOLA JIMI HENDRIX BOB DYLAN PINO DANIELE The Cry of Love – 30/03/2019 New Morning – 30/03/2019 Schizzechea with Love 30/03/2019 Collana: Jimi Hendrix Collana: Bob Dylan Vinyl Collection Vinyl Collection Collana: Pino Daniele Vinyl Collection È il primo dei dischi postumi Come suggerisce il titolo, Il successo del 1988 di Hendrix, un concentrato della un album in cui Bob Dylan nella versione in vinile, sua creatività che si distingue ritrova la voglia di scrivere miglior disco in dialetto per i capolavori come Freedom, canzoni, dopo la bufera del ’68 al Premio Tenco del 1989, Ezy Ryder, My Friend e Angel. e della fine degli anni ’60, arricchito dalle collaborazioni Questo album, sia pure meno ritrovando una dimensione di Chris White, già nei rifinito, aggiunge un tono più familiare che subentra alle Dire Straits, e Danny intimo e universale alla sua già atmosfere country di Nashville Cummings alle percussioni. riconosciuta grandezza. Skyline e Self Portrait. THE TRIP THE ALLMAN PFM BROTHERS BAND The Trip – 29/04/2019 Photos of Ghosts Seven turns – 17/04/2019 15/04/2019 Collana: Prog Rock italiano Collana: Blues in vinile Collana: Prog Rock italiano L’esordio del gruppo guidato I padri fondatori del southern È il terzo album in studio dalle tastiere di Joe Vescovi, rock tornano in studio nel del gruppo prog italiano più una band italiana all’altezza 1990 dopo nove anni di famoso al mondo, qui per la del meglio della British silenzio e ripartono da dove prima volta con i testi in inglese invasion e del rock li avevamo lasciati: più forti e con cinque brani scritti da psichedelico anglosassone. e intramontabili che mai. Peter Sinfield, che è anche il produttore del disco.

69 Aprile AREA IKE & TINA TURNER IN EDICOLA Maledetti – 01/04/2019 River Deep Mountain High 03/04/2019 Collana: Prog Rock italiano Collana: Blues in vinile Dopo gli anni delle contestazioni Il disco più famoso della coppia e della sperimentazione fanta- più famosa del soul, Ike e Tina sociopolitica, un disco rarefatto, Turner, oltre 15 anni di carriera intellettuale, introverso, ai vertici della musica mondiale, completamente nuovo: qui con tutte le loro hit è un capolavoro strumentale più indimenticabili. e un nuovo punto di arrivo Un caposaldo della musica per il genio vocale di Stratos. blues rock e soul. PINO DANIELE JIMI HENDRIX BOB DYLAN Medina Are You Experienced Self Portrait 13/04/2019 13/04/2019 13/04/2019 Collana: Pino Daniele Collana: Bob Dylan Vinyl Collection Collana: Jimi Hendrix Vinyl Collection Vinyl Collection Il successo del 2001 qui per Uno degli album di debutto È uno dei dischi di Dylan la prima volta in un doppio più famosi della storia, inserito più rivalutati nel corso degli vinile da 180 grammi. Un disco da «Rolling Stone» nella top 20 anni, anche se già all’epoca contaminato dall’arab mood, dei 500 migliori album di tutti ha venduto talmente tanto dal maqam e dagli incontri e i tempi. La definitiva da scalare velocemente confronti culturali con un buon incoronazione di Hendrix le classifiche americane e gruppo di musicisti di quell’area. a re indiscusso della chitarra giungere fino al quarto posto. elettrica e del rock.

IN EDICOLA70 SPIRIT BOB DYLAN JIMI HENDRIX The Family That Plays Pat Garrett & Billy The Kid Together � 30/04/2019 30/04/2019 Electric Ladyland 30/04/2019 Collana: Blues in vinile Collana: Bob Dylan Vinyl Collana: Jimi Hendrix Vinyl Collection Collection Da questo disco, la summa Una delle band che ha fatto È la colonna sonora della musica di Hendrix, la storia del rock psichedelico dell’omonimo film provengono le sue canzoni più americano, nato in California di Sam Peckinpah: un disco famose, tra cui All Along the alla fine degli anni ’60, qui colta di musiche country rock Watchtower, che raccoglie tutta nel suo masterpiece del 1968, western tra le più belle mai la creatività e l’esperienza al top della sua forma, guidata sentite, con la hit mondiale dell’artista al massimo dal leggendario chitarrista e di Knockin’ on Heaven’s Door. del suo splendore. cantante Randy California e dalle percussioni di Ed Cassidy. EQUIPE 84 PINO DANIELE Sacrificio 13/05/2019 Iguana Café. Latin blues e melodie � 30/04/2019 Collana: Prog Rock italiano Collana: Pino Daniele Vinyl Collection Maggio È il settimo album di uno Tra blues, chitarra acustica e dei gruppi rock italiani più sonorità caraibiche, arriva il famosi e popolari di sempre, successo del 2005, Iguana Café, con Maurizio Vandelli, Victor qui per la prima volta in vinile Sogliani e Alfio Cantarella. da 180 grammi.

71 JOHNNY WINTER IN EDICOLA Johnny Winter – 20/03/2019 Collana: Blues in vinile TRACKLIST Lato A • I’m Yours and I’m Hers • Be Careful with a Fool • Dallas • Mean Mistreater Lato B • Leland Mississippi Blues • Good Morning Little School Girl • When You Got a Good Friend • I’ll Drown in My Tears • Back Door Friend THE GREAT (VERY) WHITE HOPE Il 1968 è l’anno in cui esplode la fama di Johnny Winter. Il primo tentativo di Winter di incidere un album si concretizza con The Progressive Blues Experiment, un disco a dir poco stupefacente, ma che l’etichetta Sonobeat Records non sarà capace di commercializzare. Johnny Winter è quindi costretto a riprovarci con la Columbia, che invece vede in lui la risposta albina a Jimi Hendrix e darà inizio alla sua grande carriera di bluesman con questo disco di debutto omonimo, Johnny Winter. Oltre ai capolavori di I’m Yours and I’m Hers, Back Door Friend, Leland Mississippi Blues e Dallas, il punto saliente del disco è la leggendaria collaborazione con Big Walter Horton e Willie Dixon in Mean Mistreater. La registrazione di quel brano è già di per sé degna di nota: Big Walter Horton, uno dei padri fondatori dell’armonica blues, è ai tempi un irascibile anziano. Come ogni anziano, per quanto geniale, anche Horton comincia a soffrire di varie ossessioni. Durante le registrazioni di Mean Mistreater, in particolare, Horton si ostina a voler utilizzare un calice di vetro pieno d’acqua al posto del pedale wah per la sua armonica, cercando di ottenere il vibrato facendo passare il suono dello strumento attraverso il cristallo e l’acqua. «Non ho mai visto nessuno cercare di fare quella roba e spero vivamente di non vederne altri», racconta Johnny, spazientito da Horton. «Grazie a Dio a un certo punto si è stufato di suonare reggendo un bicchiere in mano e abbiamo ottenuto un’ottima registrazione di Mean Mistreater». Altra grande memorabile apparizione nel disco, infine, è Edgar Winter, a cui vengono affidati il pianoforte in I’ll Drown in My Tears e il sassofono contralto in Good Morning Little School Girl.

RADAR72 TSUNAMI EDIZIONI LEGGERE UN BEL LIBRO DI MUSICA FA VIBRARE LE NOSTRE CORDE E SERVE A CAPIRE M EG LI O Q U E LLO C H E AS C O LTI A M O . M A C O M E S I S C R I V E U N LI B R O D I M U S I CA , COME NASCE, DA DOVE VIENE, PERCHÉ? LO ABBIAMO CHIESTO A EUGENIO MONTI E M A X BA R O N I , FO N DATO R I D E LL A TS U N A M I , U N A R E A LTÀ TUT TA M A D E I N ITA LY CHE IN QUESTI ANNI HA SFORNATO DECINE DI TITOLI PER VERI APPASSIONATI D I Giuliano Donati Eugenio e Max, come è nata questa casa di Joel McIver… Siamo da sempre dei lettori del catalogo Tsunami, ovvero Amy Amy Amy, editrice dedicata al rock? avidi, non solo in ambito musicale. la prima biografia di Amy Winehouse pubbli- Siamo entrambi appassionati di musica, an- cata in Italia, ovviamente quando lei era an- che se con gusti diversi: l’uno più orientato al I primi titoli che hanno segnato la nasci- cora viva e vegeta. A nostro modo di vedere, rock classico, hard e progressivo, e al metal più ta della Tsunami? Choosing Death e poi? oltre che un’artista eccellente, Amy era un tradizionale, l’altro proiettato verso il metal Come sono nati? personaggio tanto esagerato quanto Lemmy estremo, l’hardcore punk e l’industrial. Quasi Il primissimo è stato Moshpit. Violenza sotto o i Mötley Crüe, quindi perfetta per noi. Poi per caso ci siamo ritrovati a lavorare insieme in il palco: volevamo iniziare con un titolo che sono arrivate le omonime biografie di Slayer ambito editoriale e, dopo esserci resi conto che mettesse subito in chiaro l’ambito di cui ci e Rush (di quest’ultima, ormai esauritissima, in Italia non esisteva ancora una casa editrice saremmo occupati, e questa indagine di Joe abbiamo appena pubblicato una riedizione), che proponesse i libri che avremmo voluto leg- Ambrose dedicata alla storia e alle implica- due band che crediamo non abbiano bisogno gere, abbiamo sfruttato questo know-how e zioni del “mosh” (o “pogo”, come lo si chiama di presentazioni. La scelta di tutti questi libri ci siamo messi in gioco. Quello del rock duro spesso qui da noi per semplificare) ci è sem- è figlia di un equilibrio tra ciò che amiamo a (nelle sue varie declinazioni di “pesantezza”) è brata perfetta. Poi abbiamo pubblicato Parola livello di passioni musicali e ciò che crediamo il nostro mondo, e abbiamo deciso di dedicarci di Lemmy, una raccolta di aforismi di quello possa interessare ai fan come noi. essenzialmente a quello perché pensiamo di che per noi è stato l’ultimo vero eroe del rock; saperne abbastanza per valutare e decidere che volevamo qualcosa che fosse più agile di una Quali sono oggi i titoli Tsunami “da avere”, cosa può essere interessante o meno. biografia, ma altrettanto divertente. A seguire i migliori? arriva uno dei titoli teoricamente più strani È un elenco impossibile da fare e troppo sog- Quali sono stati i libri che avete letto prima di cominciare e che vi hanno convinto a re- alizzare questa impresa? Tantissimi. Innanzitutto Lords of Chaos e Cho- osing Death, che infatti abbiamo poi tradotto in italiano con estremo piacere. Poi anche altri, di cui esisteva già un’edizione italiana, come Il martello degli dei, The Dirt, Justice for All I due fondatori Eugenio Monti (a destra) è nato il 28 novembre 1968. Ama l’hard rock, il progressive, il metal, la musica classica, la storia medievale, i viaggi, i motori e la vodka. Max Baroni è nato (anche lui!) il 28 novembre 1975. Ama il metal estremo, il punk, la musica industriale, la new wave, i fumetti, i giochi di ruolo e la birra.

73 gettivo. Diciamo che nel corso degli anni IN VETRINA I libri fanno vendere i dischi? O è solo il RADAR alcuni nostri titoli sono diventati famosi: si- contrario? I musicisti apprezzano il vostro curamente i già citati Lords of Chaos, Choosing Mötley Crüe Giovanni Rossi lavoro? Death e The Dirt, ma anche la biografia di Roger (con Neil Strauss) NIN. Niente mi può Ci sono alcuni nostri libri, nello specifico Waters, Oltre il muro, e di Trent Reznor dei Nine The Dirt fermare quelli che trattano di intere scene come quel- Inch Nails, NIN. Niente mi può fermare (peraltro la doom, progressive, black metal ecc., che recentemente ripubblicate in formato esteso Nofx (con Jeff Alulis) sappiamo per certo essere diventati delle vere e aggiornato), entrambe a firma di Giovanni Una vasca per cesso e proprie guide all’acquisto, con i lettori che si Rossi, per noi una delle migliori penne musica- e altre Storie appuntano i dischi di cui si parla per poi an- li italiane. Un altro titolo amatissimo è la bio- dare a ricercarli e, si spera, a comprarli origi- grafia dei Joy Division scritta dal loro bassista Brian May (con Simon Bradley) nali e possibilmente in vinile! Quindi si può Peter Hook, probabilmente il miglior libro in La Red Special di Brian May dire che, nel nostro piccolo, un contributo lo assoluto dedicato alla band, e molto apprez- portiamo anche noi. Per quanto riguarda l’ap- zata è anche la biografia ufficiale dei NOFX, Andrea Di Quarto Peter Hook Una vasca per cesso e altre storie…, divertente e La Storia del rap Joy Division prezzamento da parte dei musici- amara allo stesso tempo. Un ottimo riscontro Tutta la storia sti, dipende: a volte arriva, anche l’ha avuto anche Come lupi tra le pecore, una lu- con entusiasmo, e in quei casi cidissima analisi sui lati oscuri del controverso di cui abbiamo pubblicato (e pubblicheremo) ci fa ovviamente molto piacere; e tremendo mondo del black metal, così come diversi titoli, e sicuramente Mick Wall, di cui altre volte, soprattutto se i libri il nostro saggio su I 100 migliori dischi del pro- abbiamo in catalogo una monumentale bio- non sono ufficiali o autorizzati, è gressive italiano. E ovviamente La Red Special di grafia dei Guns N’ Roses. facile che non vengano proprio a Brian May, sicuramente un libro molto impor- sapere della pubblicazione, anche tante, nonché uno dei più belli. Sono tutti libri Quali sono i vostri libri originali, non tra- se noi o gli autori spesso provia- che sanno raccontare molto bene, e soprattut- dotti, che invece sono stati poi a loro volta mo a contattarli lo stesso. to in modo non banale, storie interessanti di tradotti in altre lingue? persone, gruppi o movimenti che hanno avu- Uno è il già citato Come lupi tra le pecore, che I prossimi libri? Avete alcuni to un reale impatto nella storia e nella cultura per ora è uscito in inglese, francese e russo e titoli che potete anticiparci? musicale dell’ultimo mezzo secolo. All’elenco sta per essere pubblicato in tedesco. L’altro Qualche band o storia che vi infatti aggiungeremmo anche i due volumi è Nascosto tra le rune, la biografia ufficiale del piacerebbe raccontare? che abbiamo voluto dedicare alla storia del rap gruppo britannico Death in June, che è stata Stiamo trattando per portare in Italia un libro americano dalle origini a oggi: con la riscoper- pubblicata in francese e in tedesco e di cui è di Martin Popoff dedicato ai primi dieci anni ta del genere a cui stiamo assistendo in questi prossima la pubblicazione in lingua inglese. dei Megadeth, il periodo d’oro di uno dei più ultimi tempi, non tarderanno a diventare delle Sono due titoli di cui andiamo molto fieri, a importanti gruppi metal di sempre. Poi ab- letture indispensabili per molti fan. loro modo molto coraggiosi e controversi, e biamo in programma l’autobiografia di Lol siamo contenti che abbiano avuto un buon Tolhurst, uno dei fondatori dei Cure, un libro Come si scrive (e si pubblica) un bel libro riscontro anche all’estero. bellissimo e pieno di aneddoti e curiosità sui di musica? primi anni della band, sincero ed emozionan- Non esiste una sola ricetta e dipende molto te. E abbiamo in arrivo anche l’autobiografia dal genere o dall’artista che si decide di trat- di un chitarrista britannico che è considerato tare. L’originalità nell’approccio può comun- uno dei padri fondatori dell’heavy metal, ci que essere un gran valore aggiunto: l’ennesi- siamo stati dietro per un po’ ma riusciremo ma biografia del musicista su cui si è scritto a pubblicarlo nella seconda metà del 2019… di tutto non interesserà a nessuno (a noi per non anticipiamo nulla per non rovinarvi la primi), mentre la decisione di concentrarsi su sorpresa! un aspetto particolare della sua carriera o un taglio narrativo diverso possono fare la diffe- Tsunami Edizioni renza. Le difficoltà principali risiedono senza dubbio nella reperibilità delle fonti, soprattut- È una casa editrice specializzata to se non ci si vuole affidare solo a Internet, e in saggistica musicale. Ha un particolare nel contatto diretto con gli artisti stessi. occhio di riguardo per l’hard rock e il metal in ogni sua forma, ma non I più grandi scrittori di musica del vostro disdegna la new wave, il punk, la musica catalogo e anche del mondo? industriale e altre sonorità più o meno Neil Strauss, il co-autore della biografia uf- di nicchia. Fondata nel 2008 a Milano da ficiale dei Mötley Crüe, è sicuramente uno Eugenio Monti e Max Baroni, al momento scrittore di altissimo livello, basta leggere The conta più di 130 titoli a catalogo. Dirt per accorgersene: qualsiasi altro suo li- bro è altamente consigliato. Poi abbiamo Joel Sito web: www.tsunamiedizioni.com McIver e Martin Popoff, due tra i più prolifici Facebook: TsunamiEdizioni e validi scrittori hard’n’heavy in circolazione, Instagram: @tsunamiedizioni Twitter: @tsunamiedizioni

JUKEBOX74 JUKEBOX Una selezione di dischi recensita e raccontata dalla redazione di De Agostini Vinyl 01 Sharon Van Etten Remind Me Tomorrow 02 Yo La Tengo 1 Lp 03 Rolling Blackouts Coastal Fever 04 The Specials There’s a Riot Going On 05 Comaneci 2 Lp 06 Gazzelle 07 Marco Mengoni Hope Downs 08 Rival Sons 1 Lp 09 Bring Me the Horizon 10 Tom Petty & The Heartbreakers Encore 1 Lp 11 Prefab Sprout 12 Aretha Franklin Rob a Bank 13 In Flames 1 Lp 14 Tengger Cavalry 15 David Bowie Punk 16 Nada 1 Lp Atlantico 2 Lp Feral Roots 1 Lp Amo 2 Lp The Best of Everything The Definitive Career Spanning Hits Collection 1976-2016 cofanetto con 4 Lp I Trawl The Megahertz 2 Lp (3 side) Atlantic records 1960s Albums Collection confanetto con 6 Lp I, the Mask 2 Lp in edizione limitata, gatefold con pop-up sleeve Northern Memory 1 Lp Spying Through A Keyhole cofanetto con 4 vinili da 7” a 45 giri È un momento difficile, tesoro 1 Lp

75 01 02 JUKEBOX SHARON VAN ETTEN YO LA TENGO Remind Me Tomorrow There’s a Riot Going On Jagjaguwar Matador È la nuova voce femminile del folk rock americano, classe 1981, e ha Uno dei dischi migliori dei leggendari Yo La Tengo. Se non fosse fatto la gavetta pubblicando i suoi primi Cd alla fine del decennio che questa band del New Jersey non ha mai sbagliato un colpo in scorso con alcune delle label più d’avanguardia d’America: Drag quasi trent’anni di musica. Trent’anni di linea dura e senza conces- City e Ba Da Bing Records prima e Jagjaguwar dal 2012 a oggi. È la sioni al successo. Che pure c’è stato, di critica e di pubblico, con nuova voce femminile dei millennials e ha conquistato il mondo quest’ultimo che però continua a essere sempre molto esclusivo con la sua scarna durezza, un po’ Patti Smith un po’ Joni Mitchell, e focalizzato. There’s A Riot Going On è pura musica sperimentale, indie, mistica e brutale, focalizzata sui temi più attuali. Il gruppo ma cinquant’anni dopo, anzi mille. La naturalezza con cui sa lo presenta così: «Sono tempi bui, dentro di noi e giù nelle strade. usare le sue influenze folk, space rock, new wave, ambient e indie è È facile perdere il contatto con la realtà, volare via nella tempesta sorprendente. Mettete questo disco sul piatto e invitate i vostri amici giorno dopo giorno. Confusione e ansia si insinuano nella nostra a un ascolto attento: ognuno troverà una ragione per innamorarsi vita quotidiana fino a farti perdere la bussola. Ci sono momenti in di lei. Strepitosa la cura maniacale con cui sforna le già numerose cui servono gli inni, qualcosa che ti sollevi dalla crisi e che ti metta ristampe di questo disco, tutte a tiratura limitata e in vinile con colori le ali ai piedi. E poi ci sono momenti in cui ciò che serve è un suono e dettagli sempre diversi. Quasi tutte sold out in poche ore. che ti avvolga e ti allenti i nodi che hai attorno al collo». Ma vale la pena provare ad averne una. Seguitela su Bandcamp. ★ ★★ ★ ★★ ★ ★ Indie rock Experimental Folk Rock 03. ROLLING BLACKOUTS C.F. Hope Downs Sub Pop I Rolling Blackouts Coastal Fever vengono dall’Australia, Melbourne, e hanno conquistato il mondo nel 2018 con questo disco di debutto. Parlando della loro musica si definiscono “pop duro” o “soft punk” a seconda dei momenti. La formazione è insolita, con tre frontmen con chitarra e voce (loro la chiamano “triple guitar attack”), Fran Keaney, Tom Russo e Joe White, oltre a Joe Russo al basso e Marcel Tussie alla batteria. Tra giugno e luglio saranno in tournée in Europa, speriamo anche in Italia. Il contratto con la Sub Pop e il fatto di essere costantemente in tour e nelle clas- sifiche quasi in tutto il mondo fanno ben sperare: saranno gli Oasis del prossimo futuro? ★★★ Indie pop

JUKEBOX76 05 04 COMANECI THE SPECIALS Rob a Bank Tannen Records Encore Universal La leggenda ska della Two Tone Records è più viva che mai e il suo Quarto album della band fondata dalla cantante Francesca Amati, tesoro restano gli Specials, che dopo trentasette anni dall’ultimo disco, il suo nome è un omaggio alla grande ginnasta Nadia Comăneci, e a quaranta esatti dal loro esordio in vinile, sono tornati a registrare un (cinque medaglie d’oro olimpiche e il primo dieci perfetto della storia strappato alla giuria nel 1976) e la musica è simile a uno sforzo atletico album in cui la musica batte forte oggi come allora, con le tematiche per elevarsi verso atmosfere post rock e folk. Le sezioni strumentali legate all’immigrazione e all’integrazione che suonano ancora più strizzano l’occhio allo sperimentalismo dei Pink Floyd, mentre attuali. Riascoltarli (e riscoprirli così attuali, pur senza Jerry Dammers l’abbondante uso di distorsioni ci ricorda la new wave. Il brano chiave ma con molti degli altri membri originali) fa venire la pelle d’oca. è Magical Thoughts, che spiega come Rob a Bank sia un viaggio onirico Per chi vuole ancora di più è disponibile una versione in 2 Cd con una ricca selezione di live (anche d’epoca come A Message To You, Rudy) reg- nella notte del pensiero e delle emozioni, con il rischio istrati al (tristemente) famoso Bataclan di Parigi e al Troxy di Londra. sempre presente di perdersi a metà strada. ★★★★ ★★★★★ Ska Indie italiano 06 07 GAZZELLE MARCO MENGONI Punk Atlantico Maciste Dischi Sony Il secondo album in studio per il romano Flavio Pardini, in arte Gaz- Uno dei pochi artisti italiani ad apparire live al Billboard di Los zelle, poeta metropolitano classe 1990, è la punta di diamante della Angeles e agli MTV Europe Music Awards (2013). Marco Mengoni nuova generazione della canzone italiana, o meglio dell’indie italico è figlio di X Factor. E ovviamente di Sanremo, che ha vinto sempre (lui stesso ironizza su di sé dicendo «quanto cazzo sono British?»), più nel 2013, ma di strada ormai ne ha fatta tanta con la sua voce e le imprevedibile e di rottura che mai. Sbatti, Tutta la vita e Smpp non sono sue idee. Tanto da meritarsi da Lucio Dalla la definizione di «artista facili da digerire se hai superato i trent’anni, ma se chiudi gli occhi e straordinario, uno dei migliori degli ultimi anni». Atlantico è il suo lasci che la musica scorra dentro di te vedrai che Gazzelle ti prende per nuovo punto di partenza: «Sono andato a cercare il contrasto con la mano e ti fa entrare in un mondo fatto di ritmi, parole e suoni mai sen- mia vita di sempre, cercando esperienze mai provate prima e che non titi prima. Il punk nostrano è più graffiante, audace e vivo che mai. Lui immaginavo neanche. Ho girato Cuba in autostop e poi New York, dice che vuole arrivare a riempire gli stadi nei prossimi anni. Ci riuscirà. dove mi sono sentito solo in una città dal melting pot incredibile». ★★★★ ★★★★ Indie pop Pop

77 08 09 JUKEBOX RIVAL SONS BRING ME THE HORIZON Feral Roots Amo Atlantic Sony RCA Il quartetto di Long Beach, California, si è fatto conoscere come Per chi ci crede ancora, i BMTH sono forse il più grande super band di apertura per AC/DC, Alice Cooper, Judas Priest... prima gruppo partorito nel nuovo millennio. Con la classica lineup di guadagnarsi la fama mondiale con l’album Pressure and Time composta da voce, chitarra, basso, batteria e tastiere, sono i veri eredi dei Metallica e degli AC/DC e, proprio come i loro padri nel 2011. La loro carica esplosiva, che li ha fatti paragonare ai putativi, hanno scalato qualsiasi classifica in questi ultimi tredici migliori Led Zeppelin, non si è ancora spenta in questo loro anni, da Count Your Blessings (2006) fino a questo sesto album Amo, sesto album in studio, dove non mancano le influenze acustiche attraverso una Grammy nomination e ogni sorta di premio del miglior psych-folk-rock e si respira una maggior varietà di suoni, ferma restando la loro incontaminata capacità di suonare e di record di vendite. Per chi ancora non li ha scoperti, questa è l’occasione da non perdere. come se fossero live anche nelle registrazioni in studio. ★★★★ ★★★★ Alternative rock Classic rock 11 10 PREFAB SPROUT TOM PETTY & THE HEARTBREAKERS I Trawl The Megaher tz Sony 2019 The Best Of Everything The Definitive Career Spanning Hits Collection 1976-2016 Universal Tra i cofanetti del 2019 questo è stato il primo a rubare l’attenzione La band di Paddy McAloon ha scritto le migliori pagine del pop degli appassionati, per la cura dell’edizione e per il nome al quale è anni ’80 con una manciata di album memorabili, da Steve McQueen dedicato, un autentico pioniere del rock americano, che con i suoi (1985) all’incredibile The Gunman and Other Stories (2001). Ma questo Heartbreakers, nati nel 1976, è diventato insieme a Springsteen disco è un capitolo a parte: uscito nel 2003 come primo album una delle leggende del rock americano. Il box raccoglie trentotto solista di McAloon, è immerso in influenze sinfoniche, a volte tra le sue migliori hit, da Breakdown ad American Girl, da Running jazz, che rimandano a Debussy, Ravel o Bernstein. Ora ritorna in Down A Dream a You Got Lucky, con i capolavori degli anni ’90 e 2000, quando il suo stile è diventato più country. Un complemento edizione rimasterizzata, con un nuovo artwork e a nome del gruppo, rimettendo in ordine, a posteriori, quello che perfetto al cofanetto di 7 Lp live The Live Anthology del 2009. è comunque il frutto di un solo e unico talento. ★★★★ Classic rock ★★★ Classic Pop

JUKEBOX78 13 12 IN FLAMES ARETHA FRANKLIN I, The Mask Nuclear Blast Atlantic records 1960s Albums Collection Rhino Records Box davvero ricco: contiene 2 Lp di ristampe mono fatte dai master Vera e propria istituzione del rock d’avanguardia degli anni ’90, originali di I Never Loved A Man The Way I Love You (1967) e di Aretha Ar- gli In Flames, con questo tredicesimo lavoro, dimostrano di avere rives, sempre del 1967, poi tre Lp di ristampe stereo di altrettanti dischi lo stesso spirito per le sperimentazioni che li guidava trent’anni fa. originali, fedeli in tutto e per tutto agli originali (e anche meglio): Lady Soul e Aretha Now del 1968 e Soul ’69 del 1969. Per nire, una collection Björn Gelotte, frontman del gruppo, descrive così I, The Mask: con le incisioni dei suoi brani più famosi colti però in versioni inedite o «È un album dedicato ai temi della solitudine e dell’isolamento rarissime, dai demo di I Never Loved A Man The Way I Love You no alle nei quali ci sprofonda la tecnologia oggi, sovvertendo completamente outtake di I’m Trying To Overcome e The Fool On The Hill. Imperdibile: il nostro bisogno primario e fondamentale di legami e un oggetto degno della Queen of Soul. comunicazione». Con la partecipazione di Howard Benson come produttore, Chris Lord-Alge ai missaggi e Ted Jensen al master. ★★★★★ Soul ★★★★ Classic rock, hard rock 14 15 TENGGER CAVALRY DAVID BOWIE Northern Memory Napalm Records Spying Through A Keyhole Rhino/Parlophone La cavalleria del Tengger, deserto che si trova in Cina, vicino al Gobi, è Spying Through A Keyhole è un box di piccoli ma preziosi vinili a 7” già alla quindicesima carica, pardon album, di cui però solo gli ultimi con nove inediti provenienti dagli anni di Space Oddity, tre usciti su label occidentali (Bandcamp e Napalm Records). È una delle poche realtà musicali che è riuscita e far con uire il patrimonio incisioni mono, molte delle quali composte da sola voce o con folk dell’area tra Cina e Mongolia all’interno dei canoni del rock occi- accompagnamento di chitarra acustica e di armonica. Il titolo dentale, raccogliendo un consenso internazionale su vasta scala, tanto riprende il testo di una delle liriche inedite, Love All Around, che recita: da essere ospiti già nel 2015 alla Carnegie Hall di New York. Northern «I see a pop tune spying through a keyhole from the other room». Il design di ciascuna singola label riprende l’aspetto e le scritte Memory è un concept album dedicato alla storia delle popolazioni originali a mano con cui Bowie aveva identificato le demo inviate alla nomadi (Hunnu, Cian-Bi, Khitan) con uite nel Nord della Cina dalle casa discografica. Dedicato ai veri cultori del Duca Bianco regioni della Mongolia e della Siberia nel corso dei secoli. o per amanti della low-fi music degli anni ’60. ★★★★ ★★★★ Folk metal Classic rock

79 16. NADA I LN DEIDSIC O LDAE L M ES E È UN MOMENTO DIFFICILE, TESORO Woodworm Nel 1969 l’Italia doveva fare i conti con Nada: il contralto poderoso della quindicenne livornese, dopo aver in- cantato Sanremo, si faceva largo nell’hit parade con Ma che freddo fa. Cinquant’anni dopo, con l’album È un mo- mento difficile, tesoro, dobbiamo fare i conti non più solo con un canto schietto e potente, ma con il mare di timori e turbamenti che nasconde. Dietro i controlli c’è John Parish, che già quindici anni fa per Tutto l’amore che mi manca aveva conferito un vestito ideale, il più semplice possibile, a una voce dissidente. L’approccio del pro- duttore e musicista inglese è lo stesso di sempre, dei dischi di PJ Harvey e degli Eels su cui ha impresso la firma: un’esaltazione delle imperfezioni, ma mai a costo della chiarezza. Però si sbaglierebbe a pensare che questo sia un sequel. Anzi, il suono è una conseguenza precisa dell’idea di fondo delle dieci nuove tracce: la volontà quasi sfrontata di dare voce ai propri pensieri, dare volume (in tutti i sensi) alle parole. Nada e Parish ci riescono da subito, nella title-track che apre il disco: bassi densi, veramente viscerali, un grido lancinante, e in mezzo lo spazio necessario per far echeggiare il mantra che dà nome all’album. L’impressione è quella della confessione, quasi un ritorno all’attitudine di Ho scoperto che esisto anch’io, disco realizzato con il concittadino Piero Ciampi nel 1973. Ma parlare di famiglia o sfiorare il linguaggio sacrale, come in O Madre, non è un vezzo personalistico: anzi, tutt’altro che ermetiche, le liriche virano sempre sul racconto. E le tribolazioni di «questa mia testa che sbatte sul muro» (Due giorni al mare) sono sempre coerenti con il caos del mondo: è l’angoscia di Dove sono i tuoi occhi, vero fulcro del disco, che non lascia scampo con i suoi echi fantasmatici sotto forma di voci sovraincise, con i suoi acuti strappati e la sua chitarra maniacale. Ma dagli spazi vuoti del suono e dalle assenze (il finale dolce e luttuoso Un angelo caduto dal cielo) emerge sempre l’intento di ricostruirsi da capo (Lavori in corso), di rivendicare un contatto. Qualcosa che si percepisce fin dalla metodologia di lavoro: per incidere È un momento difficile, tesoro Nada si è trasferita per un mese a Bristol, dove ha avuto modo di incontrare altri artisti come Pete Judge (già sodale dei Portishead), che presta la sua tromba in tre pezzi, tra cui All’ultimo sparo. Si tratta di uno dei passaggi insieme più politici e umani del disco, dove la storia è descritta come un ciclo di errori che si ereditano di generazione in generazione, di guerra in guerra: quella frase morbida d’ottone, allora, è la speranza annidata nel buio che Nada ci vuole donare, la voglia di «amare ancora finché puoi e riprovarci sempre». ★★★★

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