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VINYL 16

Published by epraghi, 2020-09-16 06:20:59

Description: VINYL 16 - settembre 2020

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E LA STELLA NERA VINYL U N TESTAM ENTO M USICALE E U N ESTREMO SALUTO AI FAN: 49 BL ACKSTAR DI DAVID BOWIE È UN ALBUM DENSO, CARICO DI MESSAGGI. DIETRO LA COPERTINA A PARTIRE DALLA COPERTINA CON LE SUE MISTERIOSE EASTER EGG UN SUCCESSO PLANETARIO NASA CALLING All’uscita l’album ha scalato le classifiche. La stella che svetta sulla copertina di Blackstar Oltre a balzare subito al primo posto in Inghilterra e USA, è accreditata ufficialmente alla NASA, l’Ente Nazionale per le Attività Spaziali e Aeronautiche degli Stati Uniti. è arrivato al top in 24 Paesi.

VINYL Garybaldi Nuda (ristampa) 50JUKEBOX DE AGOSTINI – COLLANA PROG ITALIANO LE RECENSIONI DELLE NOVITÀ ★★★★ E DELLE RISTAMPE PROGRESSIVE ROCK PIÙ IMPORTANTI ARRIVATE L’esordio su vinile dei IN REDAZIONE genovesi Garybaldi (capitanati dal chitarrista hendrixiano Pier Nicolò Fossati, detto “Bambi”) giunge sul mercato nel 1972 ed è graziato da una copertina su cui fa bella mostra forse una delle illu- strazioni più note – ma anche ricercate, vista la ca- ratura del disco – del prog made in Italy. Si tratta di una tavola realizzata dal leggendario Guido Crepax. Per l’occasione l’artista (che si firmò Guido Crepas), disegnò Bianca – protagonista del concept album – adagiata con delicatezza su una spiaggia mentre una variegata fauna in miniatura cerca di arrampicarsi sul suo corpo. La musica è l’espressione della passione hendrixiana di Bambi: mescola magistralmente hard rock, psichedelia e forti suggestioni legate alla sono- rità del nuovo rock progressivo italiano. In sostanza, un album pietra miliare del genere. (La Redazione) Area Maledetti (Maudits) CRAMPS RECORDS ★★★ PROGRESSIVE ROCK Un album intellettuale e ambizioso che ancora oggi, in questa ristam- pa, mantiene intatto il suo spirito ribelle. Per gli Area di Demetrio Stratos questo progetto rappresenta il quinto capitolo della loro discografia. Uscito nel 1976, il 33 giri ha subito un obiettivo dichiarato: creare un universo fantapo- litico scolpito da canzoni difficili per molte orecchie, ma dal fascino indiscutibile. In questo concept testi e composizioni musicali diventano, ancora una vol- ta, una forma di protesta antagonista che non vie- ne ingabbiata in semplici invettive antisistema, come avveniva normalmente da parte dei musicisti politi- camente impegnati di quegli anni, ma trasmessa at- traverso una musica senza catene, libera e coerente con la propria visione della vita. Per capirne l’anima si possono ascoltare brani come “Gerontocrazia”, in

cui gli anziani diventano depositari della memoria dominare, come a creare un contrasto o una nuova VINYL collettiva, o “Scum”, in cui si invoca un nuovo pote- percezione del colore “puro” per eccellenza, ora ab- re femminile. Fra le gemme “Caos (parte seconda)”, binato a un immaginario dark e ombroso. Questo è 51 un viaggio musicale da nove minuti in cui la libertà il secondo album dei Joy Division, ora ripresentato espressiva della band prog rock raggiunge l’apice. in elegantissima versione su vinile trasparente e cri- JUKEBOX RECENSIONI (Claudio Cabona) stallino per il quarantennale della pubblicazione (in tiratura limitata): la prima edizione infatti era uscita Rufus Wainwright il 18 luglio del 1980, due mesi dopo la morte del can- tante Ian Curtis (1956-1980), a sancire la fine e l'im- Unfollow The Rules mortale testamento di questa band di Manchester, BMG – 2 LP sicuramente la più importante di tutto il post punk e della new wave. Il 40esimo anniversario del disco è ★★★★ quindi una bella occasione per riscoprie (o scoprire, POP per chi ancora non l’avesse inserito nel proprio gotha personale) questo capolavoro, oltre che una chance Negli ultimi anni Rufus per ascoltare i pezzi con l'audio rimasterizzato nel Wainwright ci ha abi- 2007, con un sound ancora più potente rispetto alla tuato a tutto il possibile: versione originale. (Lamberto Colpi) opere, musica basata sui sonetti di Shakespeare Paul Weller (per la storica Deutsche Grammophon), tributi a Judy Garland. Tutto fuorché On Sunset il pop, genere in cui è un maestro. Eccolo, finalmente, tornare a casa: Unfollow The Rules è il primo album di POLYDOR – 2 LP canzoni originali in otto anni. Non temete: Rufus non ha abbandonato il gusto per arrangiamenti sontuosi ★★★ e un po’ barocchi: ma questa volta alla base riman- POP gono voce e piano, e una band di primo livello alle spalle: Jim Keltner, Blake Mills e Matt Chamberlain. Paul Weller, icona del- Il risultato è un disco che fila via liscio e chiede di la musica britannica essere ascoltato e riascoltato per scoprire citazioni, fin dal 1977, quando ha dettagli, tocchi. Un album multistrato, come il miglior esordito con i Jam nel- pop, che va dalla ballata classica (la title track, piano la baraonda dell'ondata e un tocco d’archi) ad atmosfere più ritmate, come punk, non si è mai stan- l’apertura di “Trouble In Paradise”. Ogni canzone è cato di cercare il sole. Nel precedente album, True un piccolo gioiello, una lezione di stile. Bentornato. Meanings, le parole chiave dei brani erano fiducia, (Gianni Sibilla) gentilezza, amore, serenità: le stesse che riscalda- no quest’ultima fatica. Quella dell’ex componente Joy Division dei Jam e degli Style Council è una rivoluzione pop, nell’accezione più alta della parola popolare, che si Closer (ristampa) pone in modo gentile, ma deciso. Le influenze che attraversano il disco sono molteplici, tutte cemen- RHINO/WARNER tificate da un timbro di voce unico, graffiato dal- lo scorrere del tempo. La porta d’ingresso, “Mirror ★★★★ Ball” (quasi otto minuti di musica), è una fotografia POST PUNK nitida di un album dalle radici solide e ben piantate, ma allo stesso tempo fluido nelle sonorità, leviga- Il fascino della classici- to nel sound decisamente pulito e di alto livello. Ci tà. La morbosa attra- sono ovviamente le iniezioni di soul di “Baptiste”, zione per la tragedia e l’elettronica dei brani come “More”, dove una strofa il dolore conclamato. Il è interpretata dalla cantante francese Julie Gros e piacere per i suoni scuri, dove si può godere pure di un lungo assolo di chi- rotondi, avvolgenti e spi- tarra finale. Si passa poi anche dal R&B di “Old Fa- golosi al contempo del post punk in odore di goticità ther Thyme” e il risultato è un disco che riesce a e decadenza. E poi quella copertina con il bianco a sprigionare calore. (Claudio Cabona)

VINYLPJ Harvey ISLAND fresca e giocosa, fatto che si riflette in musica e testi, che diventano più immediati e figli di una maggiore Dry Demos ★★★★ urgenza espressiva. (La Redazione) INDIE ROCK 52 JUKEBOX Nel 1992 un fulmine a Mercyful Fate ciel sereno, o quasi: il debutto di PJ Harvey Melissa (ristampa) con Dry. La cantante ar- METAL BLADE rivò all’album dopo due singoli fulminanti, Dress e ★★★★★ Sheela-na-gig: fu amore a prima vista con la critica SPEED METAL e con il pubblico rock. Quasi 30 anni dopo Universal Music celebra la carriera di quella che è diventata una La profonda trasforma- dei nomi più importanti della musica inglese, ripub- zione che l’heavy me- blicando progressivamente in vinile la sua intera di- tal incontra a metà degli scografia, compresi i due album incisi con John Pari- anni Ottanta – che porta sh. Si parte appunto con Dry a cui si accompagnano, all’esplosione dei filo- in un’uscita separata, i Dry Demos, le versioni di base ni speed, thrash, black e del disco. Meno chitarre elettriche, ma la stessa forza death – ha origine da band come i Mercyful Fate, in per canzoni che a distanza di anni non hanno perso la grado di trascendere gli stilemi rock più classici per loro urgenza. Con il tempo PJ Harvey è diventata più introdurre sonorità e soprattutto tematiche nuove. sofisticata, più complessa, più stratificata e sempre L’esordio su Lp di King Diamond e i suoi – datato 30 più imprevedibile: ma riscoprire questo album è un ottobre 1983 – è proprio uno dei tasselli del puzzle piacere e un dovere. (Gianni Sibilla) che avrebbe, di lì a poco, composto un nuovo sce- nario in campo metal. Occultismo estremo, esoteri- Banco del Mutuo smo, face painting, sonorità sulfuree, riff inquietanti… Soccorso e su tutto un falsetto lancinante, figlio di un Robert Plant posseduto da una mezza dozzina di demoni ca- Canto di primavera (ristampa) pricciosi: è la voce del frontman King Diamond, che DE AGOSTINI – COLLANA PROG suona oltraggiosa come un esorcismo finito male e si ITALIANO conficca nei timpani senza pietà. Un 33 giri da pelle d’oca, ma anche una pietra miliare. (Andrea Valentini) ★★★★ PROGRESSIVE ROCK Bugo Inciso dal gruppo nel Dal lofai al cisei marzo del 1979 (presso il CAP Studio di Milano) UNIVERSAL ITALY e pubblicato qualche mese dopo, nello stesso ★★★ anno, Canto di primavera è il 33 giri numero nove del CANTAUTORATO INDIE Banco. Alla vigilia del nuovo decennio – quello dell’e- donismo e del riflusso nel privato, ma anche del decli- Un instant classic del no del progressive rock (investito dai cicloni di punk 2002, il terzo nella e disco) – la band inizia un sorprendente percorso di carriera del cantautore adeguamento ai tempi che cambiano. E questo Lp è di Rho. Dentro questo il primo passo verso una sorta di gioiosa rinascita: la progetto ci sono le tante forma diventa quella di una canzone più coesa, senza sfaccettature che ha sem- più le elaborate suite delle uscite precedenti e senza pre avuto la sua musica ed è sicuramente uno dei suoi le digressioni strumentali. Il quadro generale è mol- dischi più riusciti. La potenza di “Portacenere”, l’ironia to uniforme e gode di un’impostazione più semplice, di “Piede sulla merda” che “non è un gelato”, la legge- rezza pop di “La mia fiamma” e la ballata “Io mi rompo i …”, il cui testo è ricco di invenzioni stilistiche, sono quattro istantanee diverse fra loro, che rappresenta-

no Bugo. Non è ancora presente la maturità degli al- intitolata Coal Country, incentrata sulla vita dei mina- VINYL bum elettronici come Contatti, capace di allargare di tori del West Virginia, in America: nello specifico sulla molto la fetta di pubblico, ma questo terzo capitolo è tragedia dell’Upper Big Branch Mine di Raleigh, dove 53 piacevole per il tentativo di non stereotipare il sound, il 5 aprile 2010 diversi lavoratori sono rimasti intrap- andando sempre alla ricerca di soluzioni differenti dal polati a 300 metri di profondità. Sono morti quasi JUKEBOX RECENSIONI cantautorato più tradizionale. Dal lofai al cisei è da re- tutti: 29 su 31. Per esorcizzare il dolore di quella tra- galare a chi erroneamente pensa che Bugo sia solo gedia, il cantautore statunitense abbraccia le sonori- quell’artista che ha litigato con Morgan nell’ultima edi- tà più tipiche del country e del bluegrass, generi che zione del Festival di Sanremo. (Claudio Cabona) spesso fanno da colonna sonora alle comunità che vivono emarginate al di fuori delle grandi metropoli, D.O.A. e lo fa utilizzando anche gli strumenti più tradizionali di quei generi, come il violino e la fisarmonica. Quella Treason che ascoltate su questo vinile è una narrazione fatta di luci e ombre, di amore e rabbia, da cui emergono SUDDEN DEATH spiritual come “Heaven Ain’t Goin’ Nowhere” o brani dallo stile più inquietante e tetro come “Devil Put The ★★★ Coal In The Ground.” La storia è scandita dalla musica PUNK HARDCORE e le piccole vicissitudini personali diventano univer- sali, portando l’ascoltatore a confrontarsi con l’idea Ci sono band che sem- della morte, ma anche della resurrezione. (Claudio brano trascendere i Cabona) concetti di tempo e spa- zio. Come i punk estre- Biglietto per l’inferno misti D.O.A., “costruiti” in Canada ma in circolazio- Vivi lotta pensa ne da decenni e abituati a lunghi tour che li hanno AMS ITALY portati anche in Italia. Da loro è arrivato l’abbrivio per definire “hardcore” il nuovo punk, quello che, all’inizio ★★★ degli anni Ottanta, si faceva sempre più veloce, rab- PROGRESSIVE ROCK bioso, feroce ed esuberante (per primi hanno avuto l’intuizione di usare quel termine nel titolo del loro al- Lo storico gruppo rock bum Hardcore 81). Che cosa fanno qui e adesso nel progressivo di Lecco, 2020? Quello che facevano 40 anni fa: denunciano, nel 2015, si è ripresentato scalciano, picchiano durissimo e non fanno sconti a sulle scene con un album nessuno. Se li avete amati in passato, non cambierete che si concentra sulla ri- opinione… se non li avete mai sopportati, idem. Ma il lettura dei vecchi gloriosi punto è un altro: artisti così sono necessari, anche se (soprattutto per il progressive) anni '70, in particolare somigliano a tanti Don Chisciotte Della Mancia, per- di brani contenuti in Il tempo della semina (Mellow ché lasciare musica e arte in mano al solo mercato e Records, 1992), con l’aggiunta dell’inedito “Narciso e alle sue leggi è criminale. (Lamberto Colpi) Boccadoro” e di “L’Amico suicida”, tratto dall’omoni- mo e famosissimo album di esordio del 1974. Questa Steve Earle ristampa del loro terzo album di studio del 2015 è un grande tributo a quella musica così originale e allo Ghosts Of Virginia stesso tempo a chi l’ha, in larga parte, resa possibi- le: Claudio Canali, voce, flauto e fondatore del grup- NEW WEST RECORDS po, spentosi nel 2018. I dialoghi viscerali, i tormentati ★★★ sensi di colpa, la rabbia adolescenziale, che scorre ROCK come un fiume sotterraneo in brani come “Ansia e Confessione”, o la tragica messa sotto accusa di una Tutte le canzoni di que- società apatica in “L’amico suicida”, sono esempi lam- sto progetto sono panti del miglior prog italiano di quegli anni. Musica state originariamente e contenuto si muovono di pari passo disegnando un composte per una rap- album che è molto di più di una piacevole riscoperta. presentazione teatrale (Claudio Cabona)

Nuclear AssaultVINYL Inter Arma Game Over (ristampa) Garbers Days Revisited RED MUSIC LEGACY VINYL RELAPSE 54 ★ ★ ★ ★ THRASH/SPEED METAL ★★★ DOOM/SLUDGE JUKEBOX Sono passati la bellez- L’esperimento dell’al- za di 34 anni dall’u- bum di sole cover mol- scita dell’esordio su Lp to – troppo spesso – è dei violentissimi Nuclear una sorta di passaggio assault, una delle tante interlocutorio nel ciclo creature dell’instancabile vitale di una band. E al- Danny Lilker (Anthrax, Brutal Truth, S.O.D., Exit 13…), trettanto di sovente segna l’inizio di periodi di stanca ma la brutalità e l’impatto restano invariati. I Nucle- o di decadimento, in cui trovare nuove idee è una fa- ar Assault sono stati fra i primi a portare a livello di tica titanica. Il caso degli Inter Arma (americani della eccellenza quell’allora pionieristica commistione fra Virginia, attivi dal 2006) per fortuna sembra proprio thrash metal e hardcore punk che avrebbe genera- del tutto diverso: hanno solo voluto divertirsi genu- to il cosiddetto crossover (da lì a pochi anni questo inamente, rileggendo brani di ispirazione diversissi- termine avrebbe però indicato ben altro, ossia il mix ma: da Ministry, Nine Inch Nail e Cro Mags, passando di funky/groove e sonorità più dure). Ritmiche for- per Hüsker Dü, Tom Petty And The Heartbreakers, sennate, chitarre violente, cantati isterici, tematiche Prince, Venom e addirittura Neil Young. Il risultato impegnate (l’album è incentrato sulla minaccia nucle- è gradevole e un po’ spiazzante, ma molto curioso, are, un argomento decisamente scottante nel 1986, specialmente quando gli Inter Arma brutalizzano che è anche l’anno di Chernobyl, guarda caso): un “Purple Rain” o rendono quasi black metal gli Hüsker classico esempio di formula “punk + metal = TNT”. La Dü. Disponibile in tre versioni: vinile nero, blu elettrico band si è poi ripetuta a livelli simili nel seguente Sur- o arancione fluo. (Lamberto Colpi) vive (1988, con produzione più pulita), fino all’apice di Handle With Care (1989). (Andrea Valentini) Girlschool New York Dolls Demolition (ristampa) New York Dolls UNIVERSAL CLEOPATRA – 2 LP ★★★★★ ★★★ PROTO-PUNK, ROCK HARD ROCK Le bambole di New Da più parti – a cavallo York… se dovessimo fra i '70 e gli '80 – de- provare a definire il con- finite come una sorta di cetto di “oltraggioso”, Motörhead al femminile loro senza dubbio sareb- (con Lemmy hanno con- bero fra i primi esempi da diviso l'etichetta Bronze e citare. Una manciata di tizi presi dalla strada, vesti- uno storico Ep del 1981), le Girlschool in effetti non ti da donna e truccatissimi, ma che di effemminato hanno mai concesso nulla al loro lato femminile. Rudi, non avevano altro che il nome: per il resto erano un aggressive, sguaiate e strafottenti, erano fatte sicu- gruppo di crudissimo rock’n’roll e proto-punk, aman- ramente di una pasta simile a quella di Lemmy e dei te della triade di eccessi più in voga nei Seventies suoi. Questa ristampa propone l’esordio su album (sesso, droga e alcol), ma capace di scrivere brani con l’aggiunta di un disco di bonus vari a condimento a presa rapida che avrebbero fatto scuola tanto in (materiale non imprescindibile ma interessante) e tra- ambito punk che glam. Insomma dei giganti truccati suda hard rock metallizzato. Una sorta di Thin Lizzy con le zeppe e il rossetto, ma capaci di puntarti un più Motörhead, con l’attitudine di una bulla da film coltello alla gola e rubarti la ragazza (o il portafogli) americano. Zero fronzoli, un sound personale e la vo- in un soffio. Il loro debutto sulla lunga distanza è un glia di emergere anche in un ambiente dominato dal classico e questa ennesima ristampa su vinile rosa è sesso maschile, a ogni costo. (Lamberto Colpi) quasi obbligatoria, anche se già possedete il disco in altri formati. (Andrea Valentini)

Wire dalton VINYL 10:20 Papillon PINK FLAG HELLNATION 55 ★★★★ ★★★ POST PUNK ROCK’N’ROLL Questo album era previ- La band di bootboys che JUKEBOX RECENSIONI sto per il Record Sto- prende nome dai nemi- re Day 2020, in aprile. ci di Lucky Luke arriva al Come ben sappiamo, la suo terzo album (su Cd pandemia da Covid-19 e Lp). I Dalton dal 2013 ha sconvolto tutti i piani propongono un sound anche a livello di uscite discografiche, per cui la sto- semplice, accattivante e, nonostante la voglia di di- rica post punk band inglese ha deciso di pubblicare vertirsi, non privo di una certa profondità. Il risultato è l’album senza appoggiarsi al RSD, come uscita rego- un rock’n’roll con tocchi di pop, punk e glam, condito lare, in estate. 10:20 è una raccolta di pezzi risalenti con attitudine stradaiola in salsa skin-proletaria. Qui all’anno 2010 e 2020 (da qui il titolo). Per la precisione però la produzione è molto più lucidata, patinata e contiene inediti dalle session di Red Barked Tree e da professionale, a tratti sconfinante nel pop mainstre- quelle del recentissimo Hive Mind che ci presentano am. Una mossa forse dettata dal desiderio di cre- una band sempre in gran spolvero, capace di essere scere anche a livello di audience e potenza di fuoco, personale e innovativa anche a 40 anni abbondanti che potrebbe – usiamo il condizionale – essere però dall’esordio. Post punk, pop raffinato, rock intelligen- anche un’arma a doppio taglio. Ma ai posteri l’ardua te, new wave d’essai… tutto mixato al modo dei Wire. sentenza. Per ora ci basta avere un disco immediato, (Lamberto Colpi) con cori melodici da cantare e testi in cui immedesi- marsi. (Lamberto Colpi) bob dylan Neil Young Rough And Rowdy Ways Homegrown SONY – 2 LP WARNER – 2 LP ★★★★★ ★★★★ ROCK ROCK ll primo album di inediti In un universo parallelo del rock, nel 1974 Neil di Bob Dylan in otto anni Young pubblica Home- è un capolavoro. A parti- grown, un disco che, re dalla fine, da “Murder dopo il flop della “Ditch Most Foul”, che da sola, Trilogy” culminata in On con i suoi 17 minuti, occu- The Beach, lo riporta almeno in parte alle atmosfe- pa la quarta facciata del vinile: un’epica ballata sulla re del suo maggior successo: Harvest. Possiamo solo morte di JFK che letta in filigrana racconta molto più immaginare il resto della storia, perché nella nostra del presente che del passato. Come il resto del disco: linea temporale il canadese invece ha pubblicato due le canzoni sono infarcite di citazioni, allusioni ma an- album come Tonight’s The Night e Zuma, con alcuni che chiavi interpretative e punti di vista sul presente, dei suoi brani più amati (su tutti “Cortez The Killer”), giocando con la sua immagine (“I Contain Multitudes”, ma decisamente più duri e cupi. Invece Homegrown è “False Prophet”), o raccontando storie (“Black Rider”, rimasto in un cassetto per oltre 40 anni. È stato scritto “My Own Version Of You”). L’album unisce il suono vin- nel periodo della rottura con l’attrice Carrie Snodgress tage che Dylan ha frequentato negli ultimi anni (con la e non è stato pubblicato prima perché Young pen- rilettura del canzoniere americano culminata in Tripli- sava fosse troppo personale. Alcuni brani sono stati cate) con rock e blues. La voce è pulita, leggermente poi recuperati (come “Love Is A rose”), altri – come la roca ma Dylan non gioca a storpiare le melodie e le versione originale di “White Line” o “Vacancy” – sono parole, come spesso fa dal vivo. Il punto più alto è “Key una chicca. Un pezzo di storia del rock, e un grande West (Philosopher Pirate)”, il racconto di un viaggio album anche oggi, a prescindere. (gianni sibilla) verso sud alla ricerca della immortalità. E Dylan, con le sue canzoni, l’ha già trovata da tempo. (Gianni Sibilla)

56 VINYL JUKEBOX LE COLLANE DE AGOSTINIjukebox GARYBALDI FRANCESCO DE GREGORI LE COLLANE DE AGOSTINI K Nuda K Bootleg 14 SETTEMBRE 2020 23 SETTEMBRE 2020 BANCODELMUTUOSOCCORSO FRANCESCO DE GREGORI K Canto di primavera K Per brevità chiamato artista 28 SETTEMBRE 2020 7 OTTOBRE 2020 CANZONIERE DEL LAZIO FRANCESCO DE GREGORI K Morra K Fuoco amico 12 OTTOBRE 2020 21 OTTOBRE 2020 DAL 15 SETTEMBRE NUOVA IDEA FRANCESCO DE GREGORI IN EDICOLA TROVI K Inedito del 1974 K Calypsos COME SEMPRE LE NOVITÀ DE AGOSTINI 26 OTTOBRE 2020 04 NOVEMBRE 2020 IN VINILE: IL PROG ROCK ITALIANO E DE GREGORI. BUON ASCOLTO! SCOPRI TUTTE LE USCITE SU WWW.DEAGOSTINI.IT

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