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Vinyl 8 maggio 2019

Published by epraghi, 2020-04-30 06:14:44

Description: DeAgostini Vinyl 8 maggio 2019

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UN ARTISTA ORIGINALE , UN ’ANIMA FRAGILE , 49MONDO VINILE U N CA NTAUTO R E D I C U LTO . A LUGLIO DI QUEST’ANNO saranno passati ALLA RISCOPERTA DI NICK DRAKE cinquant’anni dall’uscita dell’album di de- butto di Nick Drake, Five Leaves Left e sembra MUSICA incredibile che, all’epoca, in così pochi si fos- DI UN sero accorti del suo talento. Oggi i suoi dischi ALTRO vendono ogni anno migliaia di copie. Nel 2005 BBC Radio 2 gli ha addirittura dedicato un do- MONDO cumentario, Lost Boy: In Search of Nick Drake, la cui voce narrante è niente meno che Brad Pitt. D I Jonathan Wright Oggi Drake, che era nato nel 1948, è un artista affermato e riceve dal grande pubblico quel ri- spetto, purtroppo postumo, che i suoi colleghi musicisti come John Martyn, Richard Thomp- son, Danny Thompson, John Cale e il leggen- dario produttore Joe Boyd non hanno esitato a tributargli da vivo. Ma come mai Drake non è riuscito a fare breccia immediata nel pubblico? Perché i suoi dischi non hanno ottenuto il me- ritato successo al momento dell’uscita? Perché la sua musica è stata riscoperta solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1974, a soli ventisei anni, per un’overdose di antidepressivi? Un primo indizio lo fornisce proprio la reazio- ne che ebbe Boyd, il suo produttore, quando ascoltò la bobina con la prima demo di Nick, quella che includeva The Thoughts of Mary Jane e Time Has Told Me. Nelle sue memorie White Bicycles: Making Music in the 1960s, Boyd scrive: «La sua musica era discreta, non cercava di cat- turare l’attenzione dell’ascoltatore, piuttosto si offriva all’ascolto. Il suo modo di suonare la chitarra era così pulito che ci voleva del tempo per apprezzarne la complessità». Le parole di Boyd colgono splendidamente la natura sot- tile della sua musica. Può ben essere che Nick Drake non vi catturi, che vi scivoli addosso, finché un giorno, improvvisamente, una sola canzone schiude magicamente lo scrigno che racchiude il resto dei suoi capolavori. Su altri, però, l’effetto è stato più fulmineo. È il caso di Green Gartside, il leader degli Scritti Politti. Nel 1969 acquista una collezione della Island Records, Nice Enough To Eat, «ma solo perché costava meno della metà di un normale al- bum», ricorda. Il disco, una raccolta realizzata a scopo promozionale, contiene tracce di arti- sti del calibro di Jethro Tull, Free e Traffic, ma è Time Has Told Me di Drake a catturarlo, lascian- dolo «assolutamente stupefatto. L’armonia e la melodia di quel brano sono semplicemente splendide e, anche se a volte Drake è un po’ retorico, quasi vittoriano, il testo di Time Has Told Me è davvero bello. È una canzone quasi perfetta, portata a compimento dalla chitarra di Richard Thompson». In anni recenti, su ri- chiesta di Boyd, Gartside ha eseguito le musi- che di Way To Blue, lo spettacolo ideato come tributo a Drake e accompagnato da un’omoni- ma compilation. Secondo Gartside «le canzoni di Drake descrivono alla perfezione le difficoltà del diventare adulti e le grandi delusioni che

NUMERO PERFETTO ne conseguono». E non solo da un punto di ra umbratile e delicata sembrano presagire le vista lirico. In Drake, musica e parole sono un successive opere del figlio. Nick frequenta una Messo sotto contratto dalla Island tutt’uno teso a creare un tono, un’atmosfera. scuola privata, il Marlborough College, dove Records di Chris Blackwell, la carriera «Molto di ciò è da ricercare nel suo rapporto suona in un gruppo chiamato The Perfumed di Nick Drake dura solo il battito con la chitarra, nelle accordature che usava, Gardeners. È anche un buon atleta, un veloci- di tre album Five Leaves Left (1969), nella sua maniera di toccare le corde, nelle di- sta, e gioca a rugby. Eppure in lui c’è sempre Bryter Layter (1971) e Pink Moon (1972). teggiature», precisa Gartside. «La sua musica qualcosa che sfugge, anche a coloro che più gli Dopo la sua morte sono però uscite è il frutto di ore e ore spese in una ricerca soli- sono vicini. In uno dei suoi rapporti, il preside numerose collezioni e alcune chicche taria. Non è il prodotto di uno sforzo collettivo, scrisse «che nessuno di noi sembra conoscerlo come Family Tree (2007), un album, non è il suono di qualcuno che voglia suonare a fondo», ricordava il padre. «E io credo che pubblicato anche come doppio vinile, in una band o mettere insieme giusto quel mi- avesse ragione. Nonostante tutto, nessuno è che raccoglie demo e rarità, tra cui nimo di accordi che consentano di suonare in mai riuscito a conoscerlo veramente». Quan- alcuni brani eseguiti con il contributo pubblico». do si trasferisce a Cambridge per studiare di sua madre e sua sorella. letteratura inglese, Nick preferisce rimanere QUALCOSA CHE SFUGGE nella sua stanza invece di continuare a prati- 1969 Come ha fatto Drake a sviluppare queste sue care gli sport in cui eccelle. In effetti, è un per- Five peculiarissime abilità musicali? Nicholas sonaggio così schivo che è incredibile il solo Leaves Rodney Drake nasce il 19 giugno 1948 a Yan- pensare che qualcuno sia riuscito a scoprirlo. Left gon, in Birmania, ma si trasferisce presto nel Invece accade l’impensabile. Nel febbraio del Regno Unito, dove il padre Rodney viene no- 1968 Nick fa da supporto a un concerto di be- 1970 minato direttore generale della Wolseley En- neficenza di Country Joe and the Fish che si Bryter gineering, una società di meccanica. Drake tiene alla Roundhouse di Londra e tra il pub- Layter cresce così nell’ambiente tipicamente upper blico c’è anche Ashley Hutchings, il bassista class di Far Leys, un’imponente ma graziosa dei Fairport Convention. Hutchings rimane 1972 dimora di campagna a Tanworth-in-Arden, impressionato dall’abilità di Drake alla chitar- Pink Moon nel Warwickshire. Entrambi i genitori sono ra, ma non solo da quello. Nick «sembra una appassionati di musica. Sua madre Molly, in star», un’impressione che il bassista condivide particolare, è poetessa e autrice di canzoni e, con Joe Boyd, il produttore dei Fairport Con- sebbene non abbia mai pubblicato alcunché vention. Quello con Boyd è il contatto fonda- in vita, è autenticamente dotata. Lo dimostra mentale per il decollo della carriera musicale Molly Drake, una collezione di registrazioni ca- di Drake che, paradossalmente, avrà proprio salinghe risalenti agli anni ’50 pubblicata nel nella sua incapacità di “stabilire un contatto” 2013, contenente canzoni che nella loro natu- il proprio tallone d’Achille.

51 LA LINEA D’OMBRA tutto Boyd inizia a pianificare la registrazione tante persone: la sua famiglia, i compagni di MONDO VINILE Nel luglio del 1968 Drake inizia le registrazioni di un secondo album. In Bryter Layter, pubbli- scuola, gli amici dell’università, i musicisti del suo album di debutto, Five Leaves Left, in- cato nel 1971, suona anche John Cale, che Boyd del suo seguito adorante. Eppure, un osser- sieme a Boyd e a John Wood, come ingegne- ha conosciuto l’anno precedente durante la la- vatore esterno non può non notare come, al re del suono, presso il Sound Techniques di vorazione di Desertshore, il terzo album solista primo momento di crisi, tutta questa estesa Londra. In White Bicycles, Boyd racconta che di Nico. Quando Boyd gli fa ascoltare la musi- rete di relazioni sociali si sia trovata impoten- nell’approccio si era ispirato in parte a quanto ca di Drake, Cale ha una reazione istantanea: te di fronte all’erculeo compito di sostenere fatto da John Simon per Songs of Leonard Cohen «Ma chi diavolo è questo tizio? Devo assoluta- quest’anima talentuosa ma fragile, quasi un (1967): «Simon aveva arricchito le tracce con mente incontrarlo! Dov’è? Voglio dire, dov’è triste presagio della tragedia imminente. Se cori, archi e altri strumenti per sottolineare adesso!?». Cale suonerà così in Fly e Northern solo le cose fossero andate diversamente. la voce di Cohen senza mai sovrastarla o sca- Sky, trascinando Drake con la sua energia. Come visione fugace di quello che avrebbe dere nel commerciale». Alla fine l’approccio Tuttavia, Bryter Layter, dal punto di vista com- potuto essere basta ricordare il concerto del risulta corretto, ma solo dopo che Boyd ha merciale, è un altro flop clamoroso e Boyd, che settembre del 1969 alla Royal Festival Hall, scartato tutti gli arrangiamenti d’archi di Ri- per tanto tempo ha sostenuto e promosso il dove Drake fa da spalla ai Fairport Conven- chard Hewson («professionali, mediocri e va- giovane artista, torna negli Stati Uniti. Nel 1971 tion, impegnati in un ritorno sulle scene dopo gamente inquietanti») per permettere a Drake la famiglia di Nick, sempre più preoccupata, il tremendo incidente con il bus della band in di lavorare con Robert Kirby, un suo vecchio lo convince a consultare uno psichiatra. Gli cui ha perso la vita il batterista Martin Lam- amico di Cambridge. La sola eccezione è River vengono prescritti antidepressivi, ma lui con- ble. In quella notte carica di emozione, ricorda Man, in cui Kirby cede il passo al compositore tinua nel frattempo a fumare ingenti quantità Boyd, il pubblico appare attento, rispettoso, e direttore Harry Robinson (diventato celebre di cannabis e, secondo alcune testimonianze, anche nei confronti di un artista per lo più per le colonne sonore della Hammer Film Pro- inizia a mostrare i primi segni di una psicosi. sconosciuto: «Sentivo l’affetto del pubblico ductions), perché timoroso di non riuscire a riversarsi sul palco». Boyd lo rispedisce fuo- creare il suono che Drake desidera. Come det- L’ULTIMA LUNA ri, sotto i riflettori, per un ultimo bis e, fattosi to, la Island pubblica Five Leaves Left nel luglio Prima, però, deve arrivare l’ultimo, grande trasportare dall’emozione del momento, osa del 1969. Anche se John Peel garantisce i pas- capitolo della vita musicale di Drake, il suo pensare che forse, in fondo, non importa che saggi radiofonici, l’album vende poco. Non lo capolavoro, Pink Moon, realizzato in un perio- Drake non sappia parlare al pubblico e che, aiuta il fatto che Drake, sempre più in difficoltà do sinistramente affascinante della sua breve forse, può davvero avere davanti a sé «una nel gestire le relazioni sociali, sia praticamente vita. Per quanto amante della solitudine, da carriera». Forse. Se solo le cose fossero anda- inservibile per la promozione del disco, tanto giovane Nick era stato spesso circondato da te diversamente. da concedere una sola intervista alla stampa di settore: il fortunato giornalista è Jerry Gilbert di «Sounds», ma è già il 1971... I concerti, poi, sono spesso una vera tortura. Il punto più bas- so è una serata in un club di Smethwick, vicino a Birmingham, dove il pubblico, palesemente disinteressato, lo ignora. «Quella serata l’ha distrutto», confesserà a BBC Radio One il cantautore John Martyn, suo amico intimo. In un’altra occasione, mentre suona di suppor- to a Ralph McTell all’Ewell Technical College, Drake abbandona il palco nel bel mezzo di Fru- it Tree. «Doveva essere successo qualcosa di tremendo», chioserà McTell. John Parish, pro- duttore e storico collaboratore di PJ Harvey, sottolinea un’ulteriore complicazione legata allo stile di Drake: privo della tecnologia e di un set di strumenti intercambiabili, oggi diventati uno standard per qualsiasi professionista, Nick deve fermarsi spesso per cambiare accordatu- ra della chitarra. «Non aiutava certo a stabilire un contatto con il pubblico, soprattutto con ascoltatori distratti e difficili da conquistare». Comunque sia, alla fine, tutto ciò si ripercuo- te emotivamente su Nick, che inizia a ritrarsi sempre più in se stesso, passando lunghe ore solitarie nella sua stanza di Hampstead. Secondo Boyd, «Nick aveva sempre fumato hashish, ma allora divenne parte di una routi- ne fissa delle sue giornate: suonava la chitarra, fumava spinelli e, quando aveva fame, usciva per andare a mangiare del curry». Nonostante

52 NICK DRAKE MEGLIO SOLO PINK MOON, IL CAPOLAVORO strano di notte e impiegano soltanto due sedute Se in Five Leaves Left Drake si avvale Nell’ottobre del 1971, Nick Drake, tra la sorpre- per registrare tutte le tracce. Anche se l’album è dell’aiuto alla chitarra di Richard sa di chi lo conosce bene, è pronto a realizzare breve, solo 28 minuti di musica, è comunque un Thompson dei Fairport Convention il suo terzo album, ma nel frattempo molte risultato sorprendente. Non vengono aggiunte e di Danny Thompson dei Pentangle, cose sono cambiate. Alla fine degli anni ’70 Joe sovraincisioni, tranne una breve parte di piano- in Pink Moon il giovane cantautore Boyd, figura chiave per lo sviluppo del cantau- forte nella title track. Detto così sembra tutto decide di fare completamente da solo. torato folk britannico oltre che sostenitore per- facile, ma John Parish, il produttore del disco, Un segno di coraggio, considerando sonale di Drake, ha accettato un’offerta della offre una prospettiva più profonda. Uno dei che anche il suo secondo album, Warner Brothers ed è tornato negli Stati Uniti. suoi obiettivi, quando lavora con i cantautori, Bryter Layter, vedeva il contributo La perdita è forse più personale che professio- è catturare l’atmosfera di intimità che ema- di un notevole numero di musicisti, nale, perché come produttore Boyd ha sempre nano, «in modo che l’ascoltatore viva le stesse tra cui Mike Kowalski dei Beach Boys collaborato con John Wood, che è molto di più sensazioni dell’artista». Da questo punto di vi- e John Cale. che un semplice ingegnere del suono e che ha sta «le registrazioni di Pink Moon sono ottime. già lavorato sui primi due album del giovane Naturalmente, molto è dovuto alla performan- LA TRACCIA cantautore. È quindi naturale che, rigenerato ce dell’artista e alla qualità delle canzoni, ma SCOMPARSA da una breve vacanza nella villa spagnola di è soprattutto l’atmosfera a renderlo speciale. Chris Blackwell, il boss della Island, Drake si Sembra di essere presenti nella stanza in quel Il master di Pink Moon che Drake rivolga proprio a Wood, con cui ha anche in- preciso momento. È una questione di libertà. consegna alla Island Records include staurato un saldo rapporto personale. Lui e sua Ci sono degli errori, a volte l’accompagnamen- anche una breve cover (un minuto moglie, infatti, lo ospiteranno spesso a cena to non è perfetto, ma non ci sono quegli effetti circa) di Plaisir d’amour, una classica nella loro casa di Greenwich, quando le sem- artificiali che creano distanza tra esecutore e canzone d’amore francese composta bianze di Nick, già emaciato di suo, iniziano ascoltatore, così ti sembra proprio di essere nel XVIII secolo. Dovrebbe essere ad assumere contorni preoccupanti. Il nuovo lì, davanti a lui. Amo quel disco, è ancora così il primo brano del lato B, ma poiché album nasce con l’eredità di due discreti in- fresco a distanza di tutti questi anni. Mi sem- una nota scritta sull’involucro la indica successi e gli investimenti importanti di cui ha bra incredibile». In un’intervista rilasciata nel come “canzone di riserva – non usare”, potuto beneficiare Bryter Layter non ci sono più. 1979 John Wood rimarcava il concetto: «Dra- viene eliminata dalla tracklist definitiva. La registrazione di Pink Moon avviene quindi in ke era deciso a realizzare un disco essenziale, un clima “spartano”: poiché di giorno i Sound spoglio. Voleva assolutamente che il disco lo credo che con Pink Moon ci sia riuscito, molto Techniques sono prenotati, Drake e Wood regi- rispecchiasse così com’era. E in questo senso di più che con i primi due album». A MALI ESTREMI... Promuovere l’album diventerà un’impresa. Le fotografie scattate da Keith Morris, che ha già eseguito quelle per la copertina di Bryter Layter, mostrano un uomo trasandato, il cui aspetto rivela la sua lotta contro la depressione. «Spesso ricordi le sedute fotografiche in base a un colo- re», ha chiosato Morris a Patrick Humphries, autore di Nick Drake: la biografia (Stampa al- ternativa, 2006). «Ecco, di quella seduta non

53MONDO VINILE tyn nel 1973. Drake, però, è davvero in cattivo stato. L’artista che una volta suonava e canta- va insieme a un’orchestra, deve ora registrare separatamente chitarra e voce. Ci sarà una seconda sessione in studio ma di lì a poco, il 25 novembre 1974, il cantautore viene trovato morto a casa sua. Il magistrato classifica la sua morte come suicidio per overdose, ma Boyd preferisce pensare che sia stato un incidente. Drake ha solo ventisei anni. «È facile pontificare», ha ricordato la rammento colori. Era come se tutto fosse gri- COPERTINA sorella e attrice Gabrielle a «The Guardian» nel gio». Forse anche per questo, nessuna di quel- SURREALISTA 2014, «dire che è colpa dell’ambiente ingessato le immagini verrà usata per la promozione. La e borghese, che nessuno lo capiva e cose del Island, che ha fama di essere un’etichetta che Quando gli viene chiesto se ha qualche genere. La verità è che tutti lo capivamo, ep- difende i propri artisti, pubblica l’album nel idea per la copertina, Drake comunica pure è successo comunque». febbraio del 1972 e pianifica una campagna semplicemente che vuole che rifletta pubblicitaria di supporto sulle maggiori rivi- il titolo. Non volendo utilizzare nessuna UNA RIVOLUZIONE TRANQUILLA ste musicali. Il messaggio preparato da David delle immagini scattate da Keith Per una tragica ironia dell’esistenza, la fama Sandison, responsabile dell’ufficio stampa, Morris, la Island deciderà di usare artistica di Drake esplode dopo la sua morte e recita: «Crediamo che Nick Drake sia un gran- un’illustrazione di Michael Trevithick ancora oggi non cessa di brillare. Inizia negli de talento. I suoi primi due album non hanno – per pura coincidenza, amico della anni ’80, quando band come Cure e REM lo venduto una mazza [ sic!], ma se continuiamo sorella di Nick, Gabrielle – che richiama eleggono a punto di riferimento. Addirittura, a pubblicarli, allora forse qualcuno di quelli che lo stile surrealista di Salvador Dalí. nel 1999, Volkswagen utilizza la title track di contano si fermerà, ascolterà attentamente e ci Pink Moon per una sua fortunata campagna darà ragione». Perché un tono del genere? San- GLI ULTIMI PASSI pubblicitaria. Comunque sia, l’uomo che in dison spiegherà: «Non so che cos’altro avrei Nonostante tutto, nel 1974 Drake fa una visita vita faticava a vendere qualche migliaio di potuto fare. Era una dichiarazione di fiducia a Joe Boyd, il suo antico pigmalione. Appare copie oggi ne vende milioni e la sua influen- incondizionata: finché lui vorrà fare dischi, noi trascurato ma, fatto ancor più disturbante, è za è diventata così pervasiva che è quasi im- li pubblicheremo». Sembra una mossa dispera- arrabbiato: «Gli avevo detto che era un genio possibile sfuggirvi, fatto sicuramente vero ta ma, con il senno di poi, Sandison ha ragione: e anche altri si erano accodati a quel giudizio. per qualsiasi artista classificato sotto la voce con il tempo, la gente si fermerà e ascolterà con Quindi, perché non era diventato ricco e fa- di comodo nu-folk. «Cohen per i testi, Dylan attenzione. Al momento, però, no. Pink Moon moso? Doveva aver covato quella rabbia per per l’atteggiamento e le immagini, Drake per è l’ennesimo fallimento commerciale, come i anni sotto quell’apparenza così innocua». le emozioni», così John Parish sintetizza l’at- due album precedenti. L’ottimismo riguada- Drake, infatti, vuole tornare in studio di re- mosfera che permea il panorama folk moder- gnato con la vacanza spagnola è ormai svanito, gistrazione e così Wood e Boyd organizzano no: «Anche se qualche artista ti dicesse che la salute mentale di Nick peggiora e all’inizio un’altra sessione ai Sound Techniques, che non conosce Nick Drake, nella sua musica ci del 1972 ha un esaurimento nervoso che lo co- produrrà, tra le altre, Black Eyed Dog, un’elegia sono gli elementi costitutivi e fondamentali di stringe al ricovero in ospedale. Drake torna a a se stesso da affiancare a Solid Air, la dolorosa questo genere. Senza di lui, oggi il folk sarebbe vivere con i genitori. canzone a lui dedicata dall’amico John Mar- diverso». © LONG LIVE VINYL

54 ANDY WARHOL

55 HA REALIZZATO ALCUNE TRA LE COPERTINE PIÙ ICONICHE DI TUTTI I TEMPI. E NON POTEVA ESSERE MONDO VINILE DIVERSAMENTE. PAUL MARECHAL, COLLEZIONISTA ED ESPERTO DELL’ARTE DI ANDY WARHOL, CI GUIDA ALLA SCOPERTA DELLA PASSIONE (NON TANTO SEGRETA) DEL GENIO DELLA POP ART: LA MUSICA CSOTVAERR DI Teri Saccone LE SUE OPERE D’ARTE SONO TRA LE PIÙ commerciale, ma il suo desiderio, bruciante, UNA PASSIONE AUTENTICA RICONOSCIBILI di tutti i tempi e le rivolu- è diventare un vero artista. Alla metà degli Che a distanza di oltre trent’anni dalla sua zionarie copertine di Sticky Fingers dei Rolling anni ’50 i suoi “colleghi” sono espressionisti scomparsa (era il 1987) una rivista di musica Stones e di The Velvet Underground & Nico non astratti del calibro di Mark Rothko e Jackson in vinile dedichi uno spazio a Andy Warhol sfuggono a questa regola. E non sono le uni- Pollock, ma lui è l’esatta antitesi di queste due non dovrebbe sorprendere. L’artista ameri- che. Andy Warhol, infatti, ha realizzato più di anime tormentate. Le sue opere, infatti, sono cano, infatti, era un sincero appassionato di cinquanta copertine di album per moltissimi accessibili, non elitarie e, soprattutto, ubique. musica ed era nota la sua abitudine di ascol- artisti diversi, da Artie Shaw a Diana Ross. Anche perché, dopo aver vissuto durante l’in- tare ossessivamente gli album nel suo studio, Provocatorio e prolifico, Warhol è stato un fanzia l’esperienza della Grande depressione, The Factory, lasciandoli suonare liberamente artista allo stesso tempo sottilmente brillante nel dopoguerra abbraccia con entusiasmo il e rifiutandosi di cambiarli. Un’abitudine che e candidamente commerciale, autore di una consumismo americano. Le sue interpretazio- ha suscitato la curiosità di Paul Marechal, profezia (“Nel futuro ognuno sarà famoso ni di banali manufatti di uso quotidiano elevati un collezionista d’arte di Montreal, che di per 15 minuti”) che in epoca di social network al rango di oggetti artistici, come le bottiglie di Warhol è diventato un esperto e che nel 2015 ha dimostrato tutta la sua validità. Andrew Coca-Cola o la scatola delle spugnette abrasi- ha pubblicato il libro Andy Warhol: The Com- Warhola, questo il suo vero nome, nasce nel ve Brillo, portano una ventata di novità e fre- plete Commissioned Record Covers. «Ho scelto 1928 a Pittsburgh, Pennsylvania, da una fa- schezza nel mondo dell’arte contemporanea e di occuparmi di lui perché analizzando la sua miglia povera di immigrati cecoslovacchi, contribuiscono a forgiare il movimento della opera, che spazia attraverso così tanti formati un’origine improbabile per chi è destinato a pop art. Un artista poliedrico e straordinario, e media diversi, non ci si annoia mai. Se sono diventare un’icona culturale tra le più accla- così ossessionato dalla celebrità da diventarne diventato un collezionista è stato proprio per mate di tutti i tempi. Inizia come illustratore addirittura l’emblema. scrivere delle sue opere grafiche, che ho dovu-

56 ANDY WARHOL • L’artista pop come icona culturale trova to osservare e toccare con mano». È proprio MA QUESTA È ARTE? nei ritratti di Andy Warhol una delle sue attraverso Warhol che Marechal ha sviluppa- Diventato un collezionista accanito, Marechal espressioni più paradigmatiche. Niente di meglio to il suo entusiasmo per il vinile: «Ho iniziato si è lanciato alla ricerca di ogni copertina dise- per una copertina. Sopra, in senso orario, il ritratto collezionando le copertine dei dischi illustra- gnata da Warhol. «Sin da quando ho iniziato di John Lennon utilizzato per la cover di Menlove te da Warhol e, poiché si tratta di una produ- a scrivere il libro, ho pensato di completare la Ave. (1986, il suo secondo album postumo) zione realizzata nell’arco di quarant’anni e collezione delle sue opere, in modo che il letto- e le copertine di Rockbird (1986) di Debbie Harry, che spazia attraverso tanti generi, ho voluto re potesse seguirne l’evoluzione artistica. L’in- The Painter (1976) di Paul Anka conoscerne meglio la storia, l’evoluzione, an- tuizione era corretta, perché in questo modo è e Aretha (1986) di Aretha Franklin. che per capire come gli artisti si sono adattati possibile costatare quanto le sue opere pittori- nel tempo alle esigenze dell’industria disco- che siano in perfetta sintonia con i suoi lavori grafica. In particolare, mi interessava studiare come illustratore e in che modo, nel realizzare l’inizio degli anni ’60, quando, sulle copertine le copertine, abbia spinto al limite la conce- degli album, gli illustratori cominciano a es- zione di che cosa è l’arte. Warhol ha abbattuto sere soppiantati dai fotografi. Warhol sapeva le barriere che separavano la cosiddetta “arte benissimo come adattarsi alle nuove richieste commerciale” dalle belle arti propriamente che arrivavano dai direttori delle etichette di- dette e il venire meno di tale confine è senza scografiche. Il forte legame tra lui e la musica dubbio una delle più importanti eredità che ci era lì, in bella vista, ma ho dovuto scrivere il ha lasciato. Oggi il fatto di essere classificati libro per collegare tutti i punti e comprendere come artisti non preclude infatti la possibilità veramente quanto la musica fosse una parte che ci si possa esprimere creativamente, come importante della sua vita. Le copertine dei ha fatto lui, anche attraverso la copertina di un dischi sono state il punto di partenza». disco, un video musicale, un poster commer-

57 • A sinistra, Andy Warhol davanti MONDO VINILE alla sua personale interpretazione della Statua della Libertà (un’altra celebrità...) a un’esposizione parigina nel 1986. Underground, che si poteva sbucciare rivelan- do il “frutto” rosa all’interno, o persino quella di The Academy in Peril di John Cale, in cui devi aprire il folder per liberare le foto dal loro tela- ietto da diapositiva». Nella sua analisi Marechal ha identificato alcu- ni elementi e pratiche ricorrenti nelle opere di Warhol. «Aveva una capacità immensa, direi un vero talento, nell’imbrigliare la propria sen- sibilità artistica e metterla a servizio del pro- dotto. Quest’ultimo non era mai un pretesto per fare sfoggio della propria arte. Al momento di creare una nuova copertina, Warhol utiliz- zava tre diversi approcci. Quello più semplice consisteva nel ritrarre i musicisti mentre stan- no suonando, la scelta preferita nei suoi lavori degli anni ’50. Il secondo, il più difficile e che ha utilizzato per lo più per le cover degli anni ’60 e ’70, consisteva nello sviluppare un concetto che non avesse una relazione specifica con il contenuto musicale dell’album, come nel caso della banana dei Velvet o della zip degli Stones. Il terzo è il classico ritratto dell’artista, che ne sancisce lo status di celebrità, come nel caso di John Lennon, Liza Minnelli, Aretha Franklin o Paul Anka. È il metodo dominante nelle coper- tine degli anni ’80». ciale, l’etichetta di un vino...». Rintracciare al- copertine? Secondo Marechal «in termini di SOLO QUINDICIMILA DOLLARI cune delle vecchie copertine di Warhol, però, sviluppo artistico, lavorare sulle copertine ha Quali erano le copertine preferite da Warhol? è stato tutt’altro che semplice: «La più difficile significato coltivare un talento estremamente Marechal prova a sbilanciarsi: «Credo che da trovare è stata senza dubbio quella di Ni- raro, come la capacità di dare un’immagine quella di Sticky Fingers fosse tra le sue favorite, ght Beat, un dramma radiofonico con Frank alla musica, una delle sfide più difficili per un non solo per le allusioni sessuali o per la trova- Lovejoy. Se ne conosceva un solo esemplare. artista, poiché bisogna saper illustrare la mu- ta della cerniera, ma anche perché è lui stesso Sono venuto in possesso della mia copia grazie sica rispettandone lo spirito, senza imporre a citarla in un’intervista risalente agli anni ’70, a uno scambio con un collezionista della Penn- al potenziale acquirente del disco la propria in cui ricorda anche che gli Stones l’avevano sylvania che non sapeva nemmeno che fosse visione. Inoltre, realizzare copertine di dischi pagata pochissimo, 15.000 dollari, quando stata realizzata da Warhol. Adesso lo sa, ma è ha consentito a Warhol di venire in contatto invece avrebbe dovuto chiedere un centesi- comunque soddisfatto perché in cambio gli ho con un pubblico completamente nuovo, di- mo per ogni copia del disco venduta, visto che dato un acetato del 1948 con la puntata pilota verso da quello dei musei o delle gallerie d’ar- ne avevano vendute velocemente almeno un di Night Beat che lui non pensava nemmeno te. In questo senso è stato davvero un artista milione. Io, personalmente, preferisco quelle esistesse su disco. Avevo deciso di acquistar- pop, perché più di ogni altro ha saputo rendere realizzate negli anni ’50, che ritraggono i mu- lo perché era l’oggetto più vicino a Night Beat accessibile la sua arte a un pubblico molto am- sicisti mentre suonano, per esempio Kenny in cui mi fossi imbattuto, ma non sospettavo pio». Ma qual era l’aspetto che più lo attraeva Burrell con la sua chitarra, Artie Shaw con il che fosse una tale rarità. In sostanza ci siamo nella creazione di una copertina? «Warhol suo clarinetto, Johnny Griffin con il sassofono scambiati due oggetti estremamente preziosi». considerava le copertine una sfida creativa, ma e Joe Newman alla tromba. Sono copertine vi- voleva anche divertirsi, renderle in un certo vaci e interessanti, perché era abbastanza raro SEMPRE SORPRENDENTE senso “giocose”. Pensiamo a quella di Sticky vedere rappresentare il movimento in un’il- A parte la passione sfrenata per la musica, Fingers, in cui potevi abbassare la cerniera dei lustrazione, soprattutto sulle copertine dei che cosa spingeva Warhol alla creazione delle pantaloni, o alla banana sull’album dei Velvet dischi, in cui si prediligevano le pose statiche. Erano anche un primo indizio dell’interesse di Warhol per il cinema, che sarebbe esploso un decennio più tardi. Osservando queste copertine, si capisce quanto fosse interessato all’azione». © LONG LIVE VINYL

58 CLASSIC COVER ANDY WARHOL COUNT BASIE THE VELVET UNDERGROUND & NICO COUNT BASIE (1955) THE VELVET UNDERGROUND & NICO (1967) «Questo è uno dei primi ritratti eseguiti da Warhol, l’unico che sia «Quasta copertina è innovativa per diversi motivi. Innanzitutto stato realizzato negli anni ’50. Il disegno è ispirato a una fotogra- per l’utilizzo della pop art: la banana, un comune frutto, è elevata fia, ma è stato eseguito con la tecnica della blotted line, grazie allo status di icona, come la lattina di zuppa Campbell del 1962. alla quale Warhol cattura l’ovale del volto di Basie e la sua aria Ma ancor più interessante è l’uso dell’adesivo per la buccia, re- un po’ distratta. In questo si distacca dalle sue opere successi- alizzato in collaborazione con Craig Braun (il co-designer della ve, basate su fotografie che catturano i soggetti in espressioni lingua degli Stones, ndr), accompagnata dal malizioso invito a fisse e serie. Questa tecnica grafica (basata sul ricalco, ndr) gli “pelarla lentamente per scoprire il roseo frutto all’interno”. Infine, consente infatti di avere maggior controllo sulle caratteristiche ultimo elemento innovativo, la totale assenza del nome della fisiche del volto, come le ciglia, le labbra e i capelli. Detto ciò, con band e del titolo stesso dell’album». questo ritratto Warhol introduce per la prima volta quel culto della celebrità che sarà caratteristico dei suoi lavori successivi». DIANA ROSS BILLY SQUIER SILK ELECTRIC (1982) EMOTIONS IN MOTION (1982) «Nella polaroid originale Diana Ross è stata fotografata di profilo, «Squier ha rivelato come sia arrivato ad affidare la copertina del seduta su uno sgabello e vestita con un bustino di lamé e i pan- suo quarto album a Warhol in un’intervista rilasciata al “Boston taloni. Anche in questo caso Warhol utilizza il formato gatefold, Globe”: “Andy era al massimo della sua popolarità. Così l’ho che gli consente una grande libertà espressiva e la possibilità di chiamato e lui mi ha detto: ‘Certo’. Poi mi ha chiesto quali co- massimizzare lo spazio a disposizione. Con diverse varianti di lori non mi piacessero”. Squier all’epoca era incredibilmente colore, il ritratto di Diana appare su tutti e quattro i lati del gate- popolare, tanto da potersi permettere di commissionare una fold, ma con piani sempre più stretti: si parte con il mezzo busto copertina a un artista del calibro di Warhol che, come era sua sul fronte, con la spalla della cantante in evidenza, per arrivare abitudine, realizzò due versioni del ritratto nel formato 102 x al primissimo piano del retro. È un altro esempio eccellente della 102 cm. La rockstar li comprò entrambi per 40.000 dollari. Un passione di Warhol per l’uso seriale dell’immagine». buon investimento».

59 MONDO VINILE THE ROLLING STONES THE ROLLING STONES STICKY FINGERS (1971) LOVE YOU LIVE (1977) «Il fronte e il retro della copertina ritraggono in primo piano un «Per quest’album Warhol decide di sperimentare con il formato inguine maschile in blue jeans, che sul davanti sfoggia una vera gatefold. Per prima cosa scatta delle polaroid degli Stones che cerniera. Era una copertina decisamente provocatoria, tan- fingono di divorarsi a vicenda e utilizza uno di questi scatti per to che molti negozi di dischi americani si rifiutarono di tenere disegnare l’illustrazione del fronte e del retro. Per gli interni rea- l’album. In Spagna fu addirittura messa al bando dalla Chiesa lizza un collage con quattro immagini in bianco e nero scattate cattolica. L’immagine proposta da Warhol era peraltro in linea durante la stessa sessione fotografica, mentre sulla busta inter- con l’immagine iconoclasta degli Stones e, infatti, Jagger ne era na dispone specularmente attorno al foro che mostra la label entusiasta, tanto da dichiarare che era la copertina più originale, del disco due volti che mostrano una lingua rosa brillante su sexy e divertente in cui fosse mai stato coinvolto». un fondo verde mela e violetto. Un effetto molto accattivante». ARTIE SHAW THE SMITHS BOTH FEET IN THE GROOVE (1956) THE SMITHS (1984) «Come aveva già fatto per altre copertine di jazz, Warhol si con- «La copertina dell’omonimo album di debutto degli Smiths non centra sulle mani. Anche in questo caso il riferimento è una fo- è stata propriamente creata da Warhol, ma è stata illustrata tografia, uno scatto di Shaw risalente al 1941. Il titolo dell’album, con un fermo immagine, parziale, tratto da uno dei film realiz- disposto orizzontalmente su entrambi i lati della diagonale co- zati nella sua Factory. Gli Smiths hanno sempre voluto delle stituita dal clarinetto, bilancia l’intera composizione, che risulta cover originali per i loro album. Non utilizzavano mai fotografie incredibilmente moderna per l’epoca in termini di essenzialità dei membri della band, ma immagini di icone della cultura pop, e luminosità dello sfondo. Nel 1958 Warhol fu chiamato ancora scelte direttamente da Morrissey, il loro cantante. Infatti questa per contribuire a un’altra copertina per Artie Shaw. Per Any Old copertina ritrae Joe Dallesandro, il protagonista del film Flesh, Time, infatti, realizzò un’illustrazione composta da sette qua- e chiunque abbia visto la pellicola ricorderà facilmente qual è dranti di orologio che fu posta sul retro dell’album». la parte mancante dello scatto».

DIETRO LA COPERTINA60 MAIALI Questo disco ab- bandona le indagi- ni psicologiche di The Dark Side Of The Moon e i toni sentimen- tali di Wish You Were Here, per immergersi in una angosciante critica sociale, ispirata alla ce- lebre distopia letteraria di Orwell, La fattoria degli animali, rivolta però non contro l’ormai tramontata angoscia stalinista, bensì contro la crescente follia capitalista della seconda metà del Nove- cento. La ritrovata “asprezza” del disco, enfatizzata dal tema industriale della copertina, è in parte dovuta, come racconta il batterista della band Nick Mason, a un’inconscia reazione della band alle accuse che, nella seconda metà degli anni ’70, l’emer- gente cultura punk scagliava contro la tradizione musicale del tempo, apostrofando band come appunto i Pink Floyd “dinosaur rock”. Il compito di dare a questo disco una degna cover viene affidato allo studio Hipgnosis, già autore di molte cover iconiche dei Floyd. La prima proposta avanzata ritrae una camera da letto buia con la porta socchiusa. Dall’entrata, un bambino sbircia all’interno solo per sorprendere i genitori durante un “animalesco” atto sessuale. L’idea, tuttavia, deve essere sembrata ancora troppo intimistica alla band che, alla fine, ha preferito un progetto ideato dallo stesso Roger Waters. Il cantante, bassista e compositore dei Pink Floyd, che nel 1976 vive nei pressi di Clapham Common a Londra, vede quotidianamente la Battersea Power Station. Affascinato da quel morente monumento della gloria cittadina e in- dustriale del primo Novecento, Waters decide di usarla come protagonista della copertina di Animals. Per sottolineare l’intento distopico e le visioni angoscianti del disco, i Pink Floyd decidono di aggiungere alla veduta della Battersea uno dei loro celebri “maiali volanti”, commissionando all’industria tedesca che aveva progettato gli Zeppelin e all’artista australiano Jeffrey Shaw la costruzione di un gigantesco pallone a forma di porco lungo 12 metri e riempito di elio. Il 2 dicembre 1976, il maiale viene liberato nel cielo vicino alla Battersea e un’equipe di fotografi insegue lo scatto perfetto, mentre l’animale vola sopra le ciminiere della centrale. Nel frattempo, un cecchino viene posizionato nei paraggi con il compito di abbatterlo una volta terminato il set. Il giorno seguente, i Pink Floyd decidono di tentare una seconda serie di riprese, ma questa volta si dimenticano di ingaggiare il cecchino. Il risultato è il più imbarazzante che si possa im- maginare: durante il set, il maiale “tenta la fuga” verso Heathrow. Decine di voli vengono immediatamente cancellati e l’aeroporto precipita nel panico, mentre il maiale volante scompare all’orizzonte. Verrà ritrovato molte ore dopo nel Kent da un allevatore di mucche, minacciato dal bestiame in preda al terrore. Recuperato, il maiale si innalzerà sopra la centrale di Battersea un’ultima volta il giorno seguente per terminare gli scatti. Nonostante questi sforzi, le foto della centrale scattate prima del passaggio del maiale appaiono più evocative e la band ricorre al fotomontaggio per comporre la copertina di Animals. Oltre a quest’album, la Battersea compare anche nel film Help! dei Beatles, nel booklet di Quadrophe- nia (1973) degli Who, tra le foto nella custodia di The Resistance dei Muse e sulla retrocopertina di Bona Drag di Morrissey. Una vera superstar. Nato nel 1968, lo studio Hipgnosis è l’artefice di molte copertine tra le più Situata sulla riva meridionale del Tamigi nel Sud-ovest di Londra, iconiche di sempre. Quattro esempi famosissimi? A Trick Of The Tail la Battersea Power Station è stata anche scelta come set per le riprese dei Genesis, Houses Of The Holy dei Led Zeppelin, Lovedrive degli Scorpions e l’omonimo disco di debutto come solista di Peter Gabriel. di Sabotaggio di Alfred Hitchcock (1936), de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan (2008) e di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick (1987).

VOLANTI 61 N O N VO L A N O S O LO I P R OV E R B I A LI AS I N I . A VO LTE A N C H E I S U I N I VO L A N O MONDO VINILE N E L C I E LO C O N I L B R I V I D O D I LI B R A R S I C O N R I S U LTATI I N AS P ET TATI Sulla copertina di Animals debutta per la prima volta il maiale volante, L’album otterrà otto dischi di platino, di cui quattro negli Stati Uniti, destinato poi a diventare un elemento ricorrente nelle esibizioni live della due in Canada, e i restanti in Francia e Germania. In Inghilterra, Italia e Austria, invece, ottiene il disco d’oro. Dalla sua uscita, band. Quando Roger Waters lascerà la band nel 1985, il maiale volante, ha venduto oltre 5 milioni di copie. così come gran parte delle sue geniali idee, se ne va con lui.

JUKEBOX62 JUKEBOX TOP 10 Dischi in uscita, Dieci uscite da non perdere antologie, novità e ristampe. MILES DAVIS YOKO ONO Ecco la nostra selezione, Cookin’ Wedding Album tra le dieci (Jazz Images) (Sony Japan) pubblicazioni 1° aprile 2019 stampa giapponese, imperdibili limitata a 800 copie e le recensioni 5 aprile 2019 dei vinili che hanno qualcosa NIRVANA SOFT MACHINE da raccontare, anche dal Live At The Paramount (2 Lp) The Soft Machine passato (Geffen) - Volume Two con poster, riproduzione (Sundazed Music) pass e download code vinile colorato 12 aprile 2019 12 aprile 2019 THE FALL DEVO Imperial Wax Solvent Smooth Noodle Maps (Cherry Red) (Futurismo) 19 aprile 2019 vinile 180 grammi 22 aprile 2019

63 PROSSIMAMENTE Gorillaz, The Now Now Picture JUKEBOX (Warner Bros./Parlophone) MASSIVE ATTACK Uscite Merle Haggard, I Am What I Am dal 25 marzo (Craft Recordings) Mezzanine Super Deluxe al 12 maggio Merle Haggard, Working In Tennessee (Virgin) (Craft Recordings) remastered con bonus 25-31 marzo Ozric Tentacles, Pyramidion 26 aprile 2019 (Madfish Records Imp) Bill Evans, At The Montreux Jazz Festival Ryan Adams, Big Colors (Capitol) NEW YORK DOLLS (Analogue Productions) Todd Rundgren, Live At The Chicago Theatre Elvis Presley, Elvis Now (Purple Pyramid, 2 Lp) Red Patent Leather (Friday Music) (Lmlr) Iron & Wine, Our Endless Numbered Days 22-28 aprile in vinile bianco (Sub Pop Records, 2 Lp) 3 maggio 2019 Lightnin' Hopkins, Bring Me My Shotgun. Generation X, Generation X The Essential Collection (Goldenlane) (Chrysalis Records, 3 Lp) ARTISTI VARI Mötley Crüe, The Dirt Soundtrack George Benson, Walking To New Orleans (Mötley Records, 2 Lp) (Provogue) The 27 Club Original Stevie Ray Vaughan, Texas Flood J.J. Cale, Stay Around Soundtrack (Mobile Fidelity, 2 Lp) (Because Music, 3 Lp) (Cleopatra) Trashmen, Surfin’ Bird (Sundazed Music) John Coltrane, Coltrane ’58: Prestige Recordings 3 maggio 2019 (Craft Recordings, 8 Lp) 01-07 aprile Prince, Rave In2 The Joy Fantastic MORRISSEY (Legacy Recordings, 2 Lp) Bob Dylan, Pat Garrett & Billy The Kid Prince, Rave Un2 The Joy Fantastic Wedding Bell Blues (Sony Legacy) (Legacy Recordings, 2 Lp) Clear Yellow Bob Dylan, Planet Waves Big Country, The Crossing (Bmg) (Sony Legacy) Expanded Edition (Music On Vinyl, 2 Lp) 10 maggio 2019 David Bowie, Spying Through a Keyhole (Rhino/Parlophone, 4 Lp) 29 aprile-05 maggio Donna Summer, Another Place & Time: 30th Anniversary (Driven By The Music) LCD Soundsystem, Throw (Dfa Records) New Order, Movement Definitive Edition Little Steven, Summer Of Sorcery (Wicked Cool) (Rhino/Warner Bros., 4 Lp) Popol Vuh, Essential Collection Vol. 1 Pharoah Sanders & Idris Muhammad, Africa (Bmg, 6 Lp) (Tidal Waves Music) R.E.M., In Time: The Best Of R.E.M. 1988-2003 Tad, Quick and Dirty (Craft Recordings) (Mvd Audio) The Byrds, Mr. Tambourine Man (Sundazed Music) 08-14 aprile 06-12 maggio Alice Coltrane, Rad ha-Krsna Nama Sankirtana (Antarctica Starts) Bill Evans, Portrait In Jazz Glen Hansard, This Wild Willing (Anti/Epitaph, 2 Lp) (Mobile Fidelity) Howlin’ Wolf, Rockin Chair (Wax Time) Herbie Hancock, Takin’ Off Pet Shop Boys, Agenda (X2) (Blue Note) The Byrds, Live At Royal Albert Hall 1971 Hollywood Rose, The Roots of Guns N’ Roses (Sundazed Music, 2 Lp) (Deadline Music) The Chemical Brothers, No Geography Lee “Scratch” Perry, Rainford (Astralwerks) (On-U Sound) Ennio Morricone, Tre colonne in cronaca Muddy Waters, At Newport 1960 Original soundtrack (Monte Stella Records) (Wax Time) Sonny Rollins, Saxophone Colossus 15-21 aprile (Wax Time) Stan Getz, Big Band Bossa Nova Elvis Costello & The Imposters, Look Now 8 (Wax Time) (Concord Records, 16 Lp) Fat White Family, Serfs Up! (Domino Recording Co.)

JUKEBOX64 ENRICO RUGGERI THE ROLLING STONES Alma Anyway Music - 2 Lp Honk Universal - 3 Lp ★★★★ ★★★ Rock Pop, rock Ciao ciao, anni Sessanta. Honk offre una panoramica della musica dei «Niente sintetizzatori» scrivevano i Queen nelle note di copertina dei Rolling Stones priva del repertorio giovanile. Non contiene (I Can’t Get vinili anni Settanta. «Zero campionamenti» annotavano 20 anni dopo No) Satisfaction o You Can’t Always Get What You Want, niente Gimme i Rage Against the Machine. Enrico Ruggeri avrebbe potuto scrivere Shelter, né Jumpin’ Jack Flash. Una questione di diritti. L’antologia rac- qualcosa di simile nei crediti del trentacinquesimo album Alma. Con- coglie e mescola 50 anni di musica, dal primo album pubblicato per vinto com’è che i suoni programmati siano orribili e che a ogni nota la Rolling Stones Records, il formidabile Sticky Fingers, al ritorno alle debba corrispondere un gesto del musicista, ha prodotto il disco senza origini con le cover di Blue & Lonesome. Sono, almeno in parte, can- usare tracce preconfezionate di batteria, né plugin o suoni generati dal zoni fatte per essere ascoltate in vinile. Gli accordi staccati di Start Me computer. Ne è risultato un lavoro con il feeling dei dischi registrati in Up sono tuttora esaltanti, l’assolo d’armonica a bocca di Sugar Blue in presa diretta e una freschezza che altri recenti lavori di Ruggeri non Miss You suona benissimo, Happy è ancora, come ha scritto qualcuno, hanno. Dentro c’è lo spirito schizofrenico dell’autore che passa dal «il suono di un uomo che se la spassa a un passo dalla morte». Il ca- rock americaneggiante alla new wave anni Ottanta, dalla canzonetta rattere dell’antologia è dato dallo spazio dedicato al repertorio degli per bambini con doppio livello di lettura a un duetto con Ermal Meta ultimi album. Dopo aver smesso di scrivere canzoni leggendarie, gli ispirato alla storia di Iqbal Masih, il bambino simbolo della lotta con- Stones hanno continuato a far musica perfezionando anno dopo anno tro lo sfruttamento del lavoro minorile. È un disco démodé anche per un suono neo-classico. Qui c’è la loro essenza irresistibile e talvolta le melodie eleganti, rotonde, fuori dal tempo. Quando Ruggeri veste i sgangherata. Come disse il fonico Andy Johns, che lavorò con loro nei panni dello chansonnier e racconta, a 61 anni d’età, la sensazione d’es- primi anni Settanta, «erano il peggior gruppo del pianeta, ma quando sere perduto, il tempo che passa, i rimpianti, la vicinanza della mor- scattava quella cosa diventavano i Rolling Stones e ti mandavano fuori te, ecco, lì centra l’obiettivo e scrive belle pagine del suo canzoniere. di testa». L’edizione limitata contiene un quarto Lp con 10 esecuzioni Come Forma 21, ispirata alla lettera in cui Laurie Anderson descriveva dal vivo tratte da tour recenti, compresi i duetti con Ed Sheeran, Dave la morte di Lou Reed. Ruggeri la rimette in scena con delicatezza e un Grohl, Brad Paisley e Florence Welch (che calca la mano rendendo Wild po’ di fantasia, immaginando che dopo l’ultimo respiro non vi sia il Horses particolarmente intensa). La storia continua: gli Stones stanno nulla, ma un infinito stupore. (Claudio Todesco) registrando un nuovo album. (Claudio Todesco) Tracklist: Tracklist: Lato A Lato C Lato E Lato A Lato C • Start Me Up • Rock And A Hard Place • Respectable • Come lacrime nella pioggia • L’amore ai tempi del colera • Brown Sugar • Doom And Gloom • You Got Me Rocking • Il costo della vita • Il treno va • Rocks Off • Love Is Strong • Rain Fall Down • Un pallone (feat. Ermal Meta) • Il punto di rottura • Miss You • Mixed Emotions • Dancing With Mister D • Tumbling Dice • Don’t Stop • Undercover (Of The Night) Lato B Lato D • Just Your Fool • Ride ’em On Down • Emotional Rescue • Cuori infranti • Cime tempestose • Supereroi • Forma 21 Lato B • Il labirinto • Wild Horses Lato D Lato F • Fool To Cry • Bitch • Waiting On A Friend • Angie • Harlem Shuffle • Saint of Me • Beast Of Burden • Hate To See You Go • Out of Control • Hot Stuff • Rough Justice • Streets of Love • It’s Only Rock’n’roll • Happy • Out of Tears • (But I Like It) • Doo Doo Doo Doo Doo • (Heartbreaker) • One More Shot

65 BRUCE SPRINGSTEEN R.E.M. JUKEBOX Springsteen On Broadway Bingo Hand Job – Live At The Borderline 1991 Sony Music - 4 Lp Concord, edizione limitata Record Store Day 2019 - 2 Lp ★★★★ ★★★ Rock Rock, college rock Se c’è un vinile che vale la pena recuperare, è questo: la versione in 4 Il Record Store Day regala chicche notevoli: tra quelle del 2019 c’è que- Lp dell’ultimo disco del Boss. Originariamente uscito a dicembre, è sto album speciale e da collezione, a cui dare la caccia. I Bingo Hand un album live tratto dallo spettacolo teatrale che si è svolto al Walter Job non sono altro che i R.E.M.: nel 1991, subito dopo Out Of Time, la Kerr Theatre tra autunno 2017 e inverno 2018. Questa versione è stata band non andò in tour, ma fece un breve giro di concerti acustici a invi- pubblicata qualche settimana dopo, a inizio 2019, ma l’attesa è valsa la to per gli addetti ai lavori, solo in Europa. A Londra si esibirono il 14 e il pena: si tratta di un oggetto stupendo, imperdibile per i collezionisti. 15 marzo, sotto pseudonimo: Stinky, Raoul, Ophelia & The Doc. I Bin- Come nella versione Cd, la copertina è semitrasparente, con la scritta go Hand Job suonarono di fronte a poco più di 100 persone e offrirono “Springsteen on Broadway” che rivela una foto del Boss, con in mano due tra gli show più leggendari della storia della band. La formazione la chitarra acustica a 12 corde e il bottleneck, ritratto in uno dei momen- ora ha deciso di fare contenti i fan che da oltre 20 anni chiedevano ti più intensi dello show, una lancinante versione di Born in the U.S.A. una pubblicazione ufficiale di quel materiale live. C’è il trucco, però, Quello che si ascolta in questi solchi è uno Springsteen senza filtri. proprio come nel gioco di carte in copertina: questo album dal vivo Non canta solo: racconta molto. È, appunto, uno spettacolo teatrale (tratto dalla seconda sera, quella del 15 marzo) sarà solo in doppio Lp, e quasi ogni canzone è preceduta da un’introduzione. In diversi casi solo in questa versione, e mai neanche in versione digitale. Pazienza se i parlati sono dentro le canzoni stesse, come nell’iniziale Growin’ Up l’incisione è così così: anzi, è poco di più di un bootleg. Evidentemente o in Tenth Avenue Freeze-Out, dedicata alla E Street Band e all’amico la band non aveva registrato gli show e ha restaurato una delle versioni scomparso Clarence Clemons. I racconti sono belli e intensi quanto audio già circolanti da anni. Ma quello che conta è altro. La scaletta, le canzoni, con la voce che spesso si rompe per l’emozione: 16 brani, fatta di classici (The One I Love, Perfect Circle), rarità e cover: un’ispirata con versioni minimali, di pura emozione. Difficile isolare un singolo Moon River e una versione di Love Is All Around dei Troggs che ispirerà momento. Springsteen on Broadway richiede attenzione, dedizione e i Wet Wet Wet (due anni dopo la incideranno per la colonna sonora di una buona scorta di fazzoletti. Da ascoltare a luci basse, in religioso Quattro matrimoni e un funerale e diventerà un successo mondiale). E silenzio. Proprio come si fa con i vinili più preziosi. (Gianni Sibilla) conta l’oggetto, davvero imprescindibile per i fan. (Gianni Sibilla) Tracklist: • (Introduction) • (Introduction) Tracklist: Lato C • The Promised Land • Long Time Comin’ • Love Is All Around Lato A Lato A • You Are The Everything • Growin’ Up Lato D Lato F • World Leader Pretend • Swan Swan • (Introduction) • Born In the U.S.A. • The Ghost of Tom • Half A World Away • Radio Song • Growin’ Up • (Introduction) • Joad (Introduction) • Fretless • My Hometown • Born in the U.S.A. • The Ghost • The One I Love Lato D • (Introduction) • Tenth Avenue Freeze- • of Tom Joad • Perfect Circle • My Hometown • Out (Introduction) • The Rising Lato B • Endgame • Tenth Avenue • Jackson/Dallas • Fall On Me Lato B • Freeze-Out Lato G • Disturbance • Get Up • My Father’s House • Dancing In the Dark At The Heron House • Moon River • (Introduction) Lato E • (Introduction) • Belong • My Father’s House • Tougher Than • Dancing In the Dark • Low • The Wish • the Rest (Introduction) • Land of Hope • (Introduction) • Tougher • and Dreams • The Wish • Than the Rest • Brilliant Disguise Lato H Lato C • (Introduction) • Born To Run • Thunder Road • Brilliant Disguise • (Introduction) • (Introduction) • Long Time Comin’ • Born To Run • Thunder Road • The Promised Land

JUKEBOX66 X GLEN HANSARD Under The Big Black Sun – Remastered Fat Possum This Wild Willing Anti - 2 Lp ★★★★★ ★★★★ Rock, folk, indie Rock, punk Lui è il cantautore più bravo in circolazione, non c’è dubbio: Glen Han- Exene Cervenka e John Doe. Una coppia che per i generi punk e ame- sard torna con il quarto disco solista, ed è un capolavoro. Non fatevi ricana è l’equivalente di Bonnie e Clyde o di Serge Gainsbourg e Jane ingannare dalla prima canzone: il fruscio di sottofondo è un effetto Birkin. Insieme a due personaggi che sono tutto tranne che gregari – il della registrazione, non è la puntina che gracchia, e il brano è cupo, batterista DJ Bonebrake e il biondissimo guitar master rockabilly Billy quasi ipnotico. Ma già da Don’t Settle il disco si apre, con ballate, cre- Zoom (che ha suonato persino con Gene Vincent, per fare la gavetta) – scendo, citazioni di world music, senza dimenticare le sue origini formano gli X. Nel 1982 la band taglia il traguardo del terzo album con irlandesi. Negli album solisti precedenti, Glen si era dedicato soprat- questo Under The Big Black Sun, facendo il grande salto verso una major, tutto al celtic soul – sulla scia di uno dei suoi maestri spirituali, Van la Elektra. A parte questo, il sound del gruppo è più compatto e con- Morrison. Qua invece spazia, fino a creare un sound personale che vincente che mai: gli X sono i maestri indiscussi, in quel momento, di talvolta ricorda Bon Iver (la voce filtrata di Fools Game), altre volte gioca un punk poetico ed esuberante, che mescola la tradizione dei Sixties, con il folk (Mary) o diviene semplice e magnifico cantautorato (Who’s l’energia delle sonorità più ruvide e un tocco di disperazione/maledet- Gonna Be Your Baby Now). Ma alla fine è solo lui, con una personalità tismo in puro stile beat generation. Ad aiutarli, in veste di produttore, unica nella scrittura e nell’interpretazione: ci sono cinque canzoni che c’è ancora lui: Ray Manzarek, l’ex tastierista dei Doors, che già si è oc- viaggiano tra i cinque e i sette minuti, perché la sua è musica libera, cupato dei due album precedenti. Questa nuova stampa su vinile (con che ha bisogno di spazio, senza limiti espressivi. La cosa che colpisce audio rimasterizzato nel 2018) è un acquisto praticamente obbligato- di Hansard è che non smette di stupire: This Wild Willing è l’opera più rio, se nella vostra collezione già non avete una versione dell’album: e matura e completa di un grande. Quando verrà, quest’estate, in tour non fatevi spaventare dal termine “punk”, perché alla fine di grande (da solo e con l’amico Eddie Vedder) sarà da vedere: sui palchi la sua rock a stelle e strisce si parla. Nulla di più, nulla di meno, come dimo- musica è, se possibile, ancora più intensa che nel microsolco di questo stra – per esempio – la ballad lancinante Come Back To Me, dedicata alla doppio vinile trasparente. (Giampiero Di Carlo) sorella di Exene scomparsa in un incidente stradale. Se siete veri fan, ricordate che Fat Possum ha ristampato su vinile i primi quattro dischi Tracklist: degli X (tutti rimasterizzati). (Andrea Valentini) Lato A Tracklist: I’ll Be You, Be Me Don’t Settle Lato A Fool’s Game The Hungry Wolf Motel Room in My Bed Lato B Riding With Mary Race To The Bottom Come Back To Me The Closing Door Under The Big Black Brother’s Keeper Sun Lato C Lato B Mary Because I Do Threading Water Blue Spark Weight Of The World Dancing With Tears In My Eyes Lato D Real Child Of Hell Who’s Gonna Be Your How I Learned My Baby Now Lessons Good Life Of Song The Have Nots Leave A Light

67 THE CRANBERRIES KEITH RICHARDS JUKEBOX In The End Talk Is Cheap – Remastered BMG BMG ★★★ ★★★ Indie Rock Fin dal titolo è chiaro che In the End non è un disco venuto alla luce fa- Keith dice di Talk Is Cheap, il suo album solista del 1988, che è ancora cilmente. La vicenda è tristemente nota: la cantante/leader della band «fresco come il giorno in cui è uscito». E non ha tutti i torti: riascol- irlandese, Dolores O’Riordan, è morta in una stanza d’albergo a gen- tarlo nel 2019 ci ricorda come è fatto il rock’n’roll senza tempo. Esat- naio del 2018. I Cranberries da qualche mese stavano assemblando un tamente così come senza tempo è il suo creatore. La ristampa per il nuovo album e gli 11 brani inclusi in questa uscita sono stati, in pratica, trentesimo anniversario – disponibile in vari formati – include anche completati dopo la dipartita di Dolores, utilizzando provini, demo e sei bonus track (quattro delle quali vedono la collaborazione del pia- incisioni già effettuati prima della tragedia. Quindi questo è un disco, nista Johnnie Johnson), compresa Big Town Playboy di Eddie Taylor, e certo, ma è soprattutto un addio: è il capitolo finale del gruppo, che la cover di My Babe di Jimmy Reed. Per ascoltarle, però, occorre pro- saluta per sempre Dolores e i propri fan, chiudendo un ciclo artisti- curarsi la versione deluxe o super deluxe (con box esclusivo realizzato co-vitale. Dopo 30 anni e sette album in studio cala il sipario con una dalla Fender) e, a dirla tutta, si tratta di pezzi che non aggiungono poi manciata di pezzi malinconici, il cui mood è ovviamente accentuato molto all’album così come era stato concepito. Questo perché in Talk dalla backstory. È così che In the End diventa una specie di concentrato Is Cheap Keith fa solo e unicamente ciò che meglio sa fare: quello che di magoni, riflessioni urticanti e sonorità fra il triste e il contemplativo. sentiamo nei migliori dischi degli Stones, tra riff ringhianti e accor- Pop, alt rock e indie da groppo in gola. Dolores canta e lo fa per l’ultima dature non standard (e il MI grave lo leviamo, che è di troppo). Oltre volta. Noel Hogan, Mike Hogan e Fergal Lawler suonano e lo fanno per a tutto questo, qui canta da solista: e, nonostante quelle corde vocali l’ultima volta, almeno in questa veste. Purtroppo, però, nel complesso strapazzate da ogni eccesso, gli riesce anche bene. Talk Is Cheap è ma- si resta con una specie di sensazione di incompiutezza e mancano i teriale inossidabile perché ancora oggi trasuda energia – quella stessa pezzi davvero forti, quelli che lasciano il segno. Ma, in fondo, questo a cui Keef attinse incidendolo in un momento di crisi con gli Stones, è un commiato: un disco il cui significato simbolico pesa più di ogni mettendosi in gioco con un ritorno alle origini blues e rock’n’roll. considerazione musicale. Per i fan più hardcore, In the End è disponi- «Questo album resiste. L’ho ascoltato e non attraverso la nebbia della bile anche in versione vinile picture (limitata: meglio muoversi rapida- nostalgia, perché non mi interessa. Questo disco è più della somma mente per accaparrarsela). (Andrea Valentini) delle sue parti. Lo ammiro davvero. Ci stavamo divertendo e si sente»: parola di Keith. (Lamberto Colpi) Tracklist: Tracklist: Lato A All Over Now Lato A Lost Big Enough Wake Me When It's Take It So Hard Over Struggle A Place I Know I Could Have Stood Catch Me If You Can You Up Make No Mistake Lato B You Don’t Move Me Got It Illusion Lato B Crazy Heart How I Wish Summer Song Rockawhile The Pressure Whip It Up In the End Locked Away It Means A Lot

JUKEBOX68 BANCO DEL MUTUO SOCCORSO TRANSIBERIANA Inside Out Music ★★★★ Progressive Questo è il terzo album di inediti che il BMS pubblica in trentacinque anni, dopo ...E via (1985) e Il 13 (1994). Dopo quest’ultimo aveva realizzato solo live (sia pure con 20 minuti di musica inedita come in Nudo del 1997, legacy edition). Il gruppo si è concentrato per troppi anni sulla dimensione concerti, dimentican- do l’importantissima produzione discografica originale. Transiberiana giun- ge a colmare un buco che stava diventando troppo profondo, specialmente in un momento così delicato dopo la morte di Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese. Diciamo subito che è un album bello, solido, suonato alla grande, si- curamente il migliore possibile per questa nuova avventura con la Inside Out, etichetta internazionale che sta puntando sui nomi storici del nostro prog. Il gioco, acrobatico solo quando e quanto serve, tra le tastiere di Vittorio Nocenzi e le chitarre di Filippo Marcheggiani e Nicola Di Già, è uno dei caratteri distin- tivi dei brani, dove anche la solida ma agile sezione ritmica (Fabio Moresco alla batteria, già con Metamorfosi, e Marco Capozi al basso, prima con il Balletto di Bronzo) gioca un ruolo fondamentale. Due sono le cose da aggiungere: la voce di Tony D’Alessio, che doveva scalare una montagna infinita nella sostituzione di Francesco, si spinge su terreni lontani, senza forzare alla ricerca dell’effetto, ed esplora notevoli emozioni. Infine, Vittorio Nocenzi ha trovato stimoli impor- tanti a livello compositivo con nuove collaborazioni: musicale con il figlio Michelangelo, pianista pure lui, e di scrittura testi con Paolo Logli. Il resto? Ascoltatelo, non rimarrete delusi: il Banco non ha dimenticato gli anni ’70 ma ha capito che siamo nel 2019, senza cedere a inutili mode. (Guido Bellachioma) FRANCESCO DI GIACOMO LA PARTE MANCANTE I vinili di Prog Italia ★★★★ Progressive Un disco che non si può affrontare con la testa e la logica perché il cuore prende inevitabilmente il sopravvento. L’album, edito solo in vinile ed esclusivamen- te in edicola con De Agostini, è uscito il 21 febbraio, quinto anniversario della scomparsa del cantante storico del Banco. Un lavoro condiviso artisticamente con il tastierista Paolo Sentinelli, sono sue le musiche che sposano magnifica- mente quelle parole, capaci di scartavetrare l’anima quando serve o trasudare amore, di pietà e rispetto per i diversi. Nonostante Francesco nel 1989 avesse pubblicato Non mettere le dita nel naso questo è davvero il suo lavoro solista di esordio, visto che sul precedente c’era scritto “Banco presenta Francesco Di Giacomo”. La parte mancante, fin dalla copertina con le foto inedite, fa sangui- nare il cuore con la sua gioia e forza espressiva, non è un album triste bensì profondo... e non è da tutti esserlo. I brani non hanno nulla in più o in meno di quanto serva: non guardano al passato e non s’interrogano su presente o futuro, cercano solo la quadratura del cerchio a livello musicale nel voluto dise- quilibrio delle liriche. Ci sono momenti sinfonici ma diversi dal Banco, istanti tiratissimi, pause acustiche e ritmi elettronici, davvero un caleidoscopio di vi- branti emozioni. Sopra tutto la sua inconfondibile voce, mai così terrena. Pec- cato che sia l’ultima occasione per ascoltare Francesco: non esiste nulla di re- gistrato oltre a questo pugno di commoventi canzoni. (Guido Bellachioma)

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70 RADAR

71 PASSIAMO RADAR L A S C E LTA D E LLE CAS S E N O N È S O LO U N A Q U E STI O N E DI PORTAFOGLIO E NEMMENO DI POTENZA O DI DIMENSIONE D E L LO CA LE I N C U I AV V I E N E L’AS C O LTO . L’ E LE M E NTO DAL QUALE BISOGNA FARSI GUIDARE È LA PIACEVOLEZZA. EC C O C O M E FA R E L A S C E LTA G I U STA D I Enea Spinelli Il metodo corretto per farsi un’idea di quel- teorico e assoluto, che però serve a dimostra- dilige le casse a bassa efficienza (fino a circa 85 lo che conviene acquistare è rivolgersi a un re che la qualità e la piacevolezza di una cassa db di efficienza, quello che in inglese si defini- esperto che possa guidarci all’ascolto di di- non è solo una questione di gusto. Nella real- sce “sensitivity”) e richiede amplificatori po- versi diffusori nello stesso ambiente, così da tà, poiché non è possibile avere a disposizione tenti da 200 o 300 watt per ottenere un suono poter scegliere con certezza il prodotto con il un’orchestra, bisogna continuare ad ascoltare veramente all’altezza. Diverso è l’approccio suono che piace di più per poi decidere, even- lo stesso disco, possibilmente ben conosciu- europeo, in cui si ricerca maggiormente l’al- tualmente, di salire di prezzo. Ovviamente a to, utilizzando via via diffusori diversi, senza ta efficienza (da 85 db circa in su). In questo ragion veduta, cioè per puntare via via a un cambiare giradischi e amplificatore. Proce- modo è possibile usare amplificatori a bassa prodotto con un suono sempre migliore, una dendo in questo modo, si possono apprezzare potenza, riducendo quindi anche tutti i pro- scelta giustificabile solo se porta effettiva- le differenze tra i vari tipi di diffusori in vendita, blemi legati ai rumori di fondo, ai cablaggi e mente a un ascolto più piacevole. A guidare in sapendo che, come succede in quasi tutti i set- alle vibrazioni. Estremizzando il concetto, questa ricerca, quindi, sarà sempre la piace- tori dell’alta tecnologia, i maggiori benefici sul- la scuola dell’alta potenza va nella direzione volezza, cioè la capacità delle casse di restitu- la qualità si apprezzano passando dalla fascia degli impianti utilizzati per le fiere e le giostre, ire nel modo più fedele e piacevole possibile le bassa a quella media, mentre tutti i migliora- mentre l’approccio che predilige alta efficien- qualità della musica che si sceglie di ascoltare. menti successivi sono in proporzione sempre za e bassa potenza è molto più adatto per chi più di dettaglio e sempre più costosi e difficili cerca un amplificatore da salotto, raffinato, COME GIUDICARE LA QUALITÀ da apprezzare. con un suono dettagliato e pochi disturbi. Si può giudicare la piacevolezza delle casse L’efficienza è una qualità che viene quasi sedendosi in un luogo ben insonorizzato e do- POTENZA E PREZZO NON DICONO TUTTO sempre espressa dai costruttori, perché è un tato di un buon impianto stereo, composto da Un mito da sfatare è quello che impone la scel- parametro che indica il suono che la cassa giradischi e amplificatore, possibilmente si- ta delle casse acustiche in base al genere musi- riproduce partendo da un impulso elettrico mile come livello di potenza e qualità a quello cale che si ascolta. Non esistono casse ottimali sempre uguale, misurato con un certo tipo che si usa in casa. Con questo impianto, gene- per la musica classica o per il metal. Se una di microfono a una distanza fissa. Una volta ralmente disponibile nei negozi specializzati cassa riproduce in modo piacevole un disco di capiti questi concetti, di efficienza e piacevo- o da un esperto del settore, vanno provati Beethoven, farà lo stesso egregio servizio con lezza, l’altra informazione che anche l’esper- diversi diffusori, uno dopo l’altro. Lo scopo un disco degli Iron Maiden o di Madonna. to deve considerare per guidare nella scelta è cercare di capire come variano le caratteri- La piacevolezza nasce dalla capacità del suo- è il tipo di amplificatore che si utilizza. È in stiche del suono, fermi restando tutti gli altri no di avere una grande dinamica, una buona base a quello che si può prendere una decisio- elementi dell’impianto. Il punto di riferimen- ariosità, un ottimo riverbero nell’ambiente, ne corretta. Un’ultima cosa: come è possibile to per poter giudicare la qualità del suono delle con suoni alti e bassi e medi tutti ben ascolta- verificare nelle pagine che seguono, le di- casse è la musica dal vivo. Immaginiamo di bili e che non si coprono l’un l’altro. Se un dif- mensioni esterne dei diffusori non sono ne- avere un quartetto che suona il brano preferi- fusore suona bene, diffonderà bene qualsiasi cessariamente indicative della loro qualità e to: prendendo un disco con la stessa musica e genere musicale. Allo stesso modo la piacevo- capacità di soddisfare le orecchie più raffina- mettendolo sul giradischi, il suono delle casse lezza non è questione di numeri e tanto meno te. Di seguito, a titolo di esempio, illustriamo migliori è quello che riesce a restituire la stessa di watt, perché ci sono diffusori che possono quattro tipologie di casse, di dimensioni di- identica emozione del suono dell’esecuzione emettere un suono ottimo con pochi o tanti verse, tutte al top della loro qualità in rappor- dal vivo. Ovviamente, questo è un riferimento watt. In generale, la “scuola americana” pre- to alla fascia di prezzo a cui appartengono.

RADAR72 ENTRY LEVEL Q Acoustics 3010i Prezzo: 249 euro la coppia Questi diffusori sono relativamente economici ma offrono una qualità di riproduzione già alta. Il loro suono è straordinario e timbricamente corret- to e sono disponibili in quattro colori: nero, bianco, antracite e mogano. L’a- zienda utilizza componenti di alto livel- lo, non investe in pubblicità e il risultato è che a un prezzo quasi da supermerca- to si possono avere casse di alta qualità. SPECIFICHE TECNICHE Frequency Response (+3 dB, -6 dB): 65 Hz–30 kHz Sensitivity: 86 dB Potenza dell’amplificatore raccomandata: 15–75 W Dimensioni: 15 × 25,3 × 25,2 cm FASCIA MEDIO-ALTA woofer. È capace di riempire una intera SPECIFICHE TECNICHE stanza senza far rimpiangere diffusori Frequency Response: 60 Hz–22 kHz Neat Acoustics Iota di dimensioni maggiori, ma può essere Sensitivity: 84 dB utilizzato anche sulla scrivania per un Potenza dell’amplificatore Prezzo: 990 euro la coppia ascolto più intimo. Necessita però di un raccomandata: 25–100 W amplificatore potente per poterne trarre Dimensioni: 13 × 20 × 16,5 cm È probabilmente il più piccolo diffuso- i massimi benefici. re di alto livello al mondo a emissione completa, ovvero capace di fare bassi straordinari senza l’ausilio di un sub-

73 RADAR FASCIA MEDIA Canton Chrono 20 Prezzo: 638 euro la coppia Sono diffusori made in Germany, con telaio in titanio, che si collocano nella categoria di fascia media e che spiccano per la loro versatilità e qualità. Si tratta di un prodotto da libreria di medie di- mensioni, molto semplice da pilotare ma nel contempo molto appagante. Il suono è dettagliato, di ottimo livello e può accontentare molti ascoltatori, pur non essendo un prodotto per audiofili. SPECIFICHE TECNICHE Frequency Response: 33 Hz–40 kHz Sensitivity: 85 dB Potenza dell’amplificatore raccomandata: 60–100 W Dimensioni: 17 × 29,5 × 26 cm FASCIA ALTA Harbeth P3ESR Prezzo: 2.160 euro la coppia La Harbeth produce i microdiffuso- ri da libreria tra i più performanti sul mercato, capaci di sorprendere anche gli ascoltatori più esigenti. L’azienda in- glese che produce tutto a mano, ha da poco aggiunto al suo listino questo mo- dello P3ESR che è il più piccolo della sua gamma, ma garantisce la stessa qualità dei prodotti per uso professionale. SPECIFICHE TECNICHE Frequency Response: 75 Hz–20 kHz Sensitivity: 83.5 dB Potenza dell’amplificatore raccomandata: dai 15 W in su Dimensioni: 30,6 × 19 × 18,4 cm

IN EDICOLA74 IN EDICOLA La collezione di musica firmata da De Agostini si arricchisce ogni mese di novità. Dal rock incendiario di Jimi Hendrix alla poesia di Bob Dylan, dai raffinati estetismi del prog alla rozza potenza del blues. Le tentazioni sono troppe. Buon ascolto!

75 JIMI HENDRIX BOB DYLAN IN EDICOLA Rainbow Bridge – 15/05/2019 Before The Flood Collana: Jimi Hendrix 15/05/2019 Vinyl Collection Collana: Bob Dylan Vinyl Collection È il secondo disco postumo di Hendrix, Primo disco live mai pubblicato da Bob capace di fare nuova luce su quel periodo Dylan, Before The Flood è l’occasione perfetta confuso e convulso tra il ’69 e il ’70, in cui per riassaporare a distanza di quarant’anni Jimi si era appena lasciato alle spalle la magia del suo tour americano del 1974, la Experience. Per il mix di registrazioni con l’accompagnamento dei The Band. in studio e live è considerato dalla critica Un doppio Lp imperdibile, già consacrato come il migliore dei dischi postumi di disco di platino negli Stati Uniti e osannato Hendrix. Ascoltando la stupenda versione dalla critica di tutto il mondo. di The Star Spangled Banner, in effetti, non possiamo che concordare. PINO DANIELE PERIGEO Musicante 15/05/2019 Abbiamo tutti un blues Collana: Pino Daniele da piangere – 27/05/2019 Vinyl Collection Collana: Prog Rock italiano Il secondo lavoro del gruppo, sin dal nome Un disco scritto vicino al mare. Quello e dalla splendida copertina (icona grafica del golfo di Napoli ma anche quello che degli anni ’70), evoca una musica già oltre bagna le Tremiti, isole frastagliate e capaci il jazz-rock da cui parte. Il suo mondo non di proteggere e parlare una vecchia forma ha eguali, svincolato persino dai grandi di dialetto napoletano. Un suono, un padri (Miles Davis e Weather Report in miscuglio di parole arcaico e gravido primis), con gli elementi mediterranei di storia e di storie che da sempre ha che si integrano perfettamente con affascinato Pino e tutti i suoi estimatori. i colori del blues atipico del Perigeo, sfumato nella libertà di quel codice che si andava costruendo, non solo in Italia.

IN EDICOLA76 JIMI HENDRIX THE BAND Valleys Of Neptune Stage Fright – 29/05/2019 1/06/2019 Collana: Blues in vinile Collana: Jimi Hendrix Giugno Vinyl Collection La Band che lavora a Stage Fright, con DELBERT A quesi cinquant’anni dalla sua una formazione ben diversa da quella MCCLINTON morte, Valleys Of Neptune riesce dell’esordio, ha già suonato a Woodstock ancora una volta a dimostrare che ed è già comparsa sulle copertine delle Live From Austin Hendrix rimane un mistero tutto più importanti riviste musicali dell’epoca. 26/06/2019 da esplorare: raccolte in questo Nel 1970 sono loro i nuovi volti del lavoro postumo, infatti, troviamo rock moderno e il disco riflette questa Collana: Blues in vinile ben dodici tracce ufficialmente maturazione: l’elogio di pace ed evasione inedite fino al 2010. Un vero si trasforma in una riflessione sulla vita, e proprio documento storico. sulla malinconia e la fatica di essere ciò che si è diventati. CROLACUCDHIIO JIMI HENDRIX Viaggio 24/06/2019 Live at Woodstock Collana: Prog Rock italiano 29/06/2019 Collana: Jimi Hendrix Vinyl Collection Live at Woodstock ripropone l’intera Di Delbert McClinton si dice che Dopo aver inciso nel 1969 il primo scaletta dell’esibizione di Hendrix a meno che tu non l’abbia sentito album degli Stormy Six, l’artista al Festival per eccellenza, con le sole dal vivo, non hai idea di chi sia milanese esordisce come solista nel eccezioni di Mastermind, Gypsy Woman davvero. Live From Austin, uscito 1970 con Viaggio. Il 33 giri lo inserisce e Aware of Love, tutte nella loro forma nel 1989, viene incontro a chi non ha di diritto tra i poeti visionari di quella originale tranne che per alcune minori vissuto una simile esperienza: energia musica senza frontiere, borderline variazioni nell’accompagnamento a non finire, che attraversa più veloce tra canzone d’autore, psichedelia strumentale di Red House e Jam Back di una scarica elettrica un repertorio minimale, prog (più nell’approccio at The House. Un dono per i nostalgici che passa dal soul al rock, al blues. aperto che nel risultato sonoro). e una perla per qualunque appassionato. Il suono è essenziale ma entra nelle pieghe delle emozioni al punto giusto.

77 BOB DYLAN PINO DANIELE JIMI HENDRIX IN EDICOLA Planet Waves – 01/06/2019 Boogie Boogie Man People, Hell and Angels 01/06/2019 08/06/2019 Collana: Bob Dylan Vinyl Collection Collana: Pino Daniele Collana: Jimi Hendrix Vinyl Collection Vinyl Collection «Canzoni scolpite nella ghisa e Uscito in origine il 23 novembre People, Hell and Angels, uscito ballate d’amor perduto», questo 2010, Boogie Boogie Man, riproposto nel 2013, è lo scrigno di un tesoro. è il commento che Bob Dylan nell’inedita versione in doppio Raccolte in questo disco, infatti, stesso graffia di proprio pugno vinile, fu vissuto come un quasi ci sono le tracce che Jimy Hendrix sulla copertina del disco, che è per “best of ” e presentava, infatti, due e la Band of Gypsys (Buddy Miles altro un suo dipinto. Planet Waves inediti e ben altre dieci riletture di e Billy Cox) avevano composto è un capolavoro roots rock che sue precedenti pubblicazioni più per il mai realizzato seguito riporta il cantautore più famoso o meno note. Ben quattro i duetti a Electric Ladyland, The First Rays del mondo in cima alle classifiche ad arricchire le nuove versioni of The New Rising Sun. Ovvio, di «Billboard» e nei cuori dei suoi capolavori, ovvero la voce quindi, che per qualunque di una critica che lo aveva di Mina, la linfa rap di J-Ax, le amante di Hendrix, ma non solo, quasi abbandonato dopo vibrazioni black di Mario Biondi sia un disco fondamentale... i precedenti Self Portrait e Dylan. e gli echi di Franco Battiato. e imperdibile. PINO DANIELE BOB DYLAN FORMULA 3 Bonne Soirée The Basement Tapes La grande casa 15/06/2019 15/06/2019 10/06/2019 Collana: Pino Daniele Collana: Bob Dylan Vinyl Collana: Prog Rock Vinyl Collection Collection italiano Il grande successo del 1987 Recuperati dalle cantine della L’ultimo 33 giri dei loro anni nella versione in vinile fece grande Casa Rosa di The ’70, e probabilmente il più parlare a suo tempo di rock- Band, i Basement Tapes sono le vicino allo spirito progressivo arabe, l’ennesimo ingrediente registrazioni che Bob Dylan e romantico, sicuramente il che andava ad arricchire il blend e i suoi storici musicisti di più personale. Lucio Battisti è musicale del nostro cantautore supporto avevano condiviso assente e il risultato è un album e che lo spingeva verso qualcosa nella seconda metà degli anni maggiormente acustico, aperto di nuovo. Non a caso, per questo ’60 nei pressi di Woodstock. a un concetto sinfonico prima disco Pino chiamò a raccolta Un Dylan inedito, la cui musica sfumato, anche se non mancano un nutrito e prestigioso gruppo è pervasa di sonorità tipiche momenti dal sapore pop e un di musicisti internazionali. dell’alternative country. Radius particolarmente ispirato.

IN EDICOLA78 PINO DANIELE BOB DYLAN Dimmi Cosa Succede Sulla Terra 29/06/2019 Blood On The Tracks 29/06/2019 Collana: Pino Daniele Collana: Bob Dylan Vinyl collection Collection Luglio Dopo aver colto di sorpresa, all’uscita, È il sedicesimo album in studio di Pino fan e critici, Blood On The Tracks, Daniele, pubblicato nel marzo del 1997, con le sue riflessioni sull’amore, e contiene alcune delle sue migliori le contraddizioni e i dolori della vita canzoni di sempre: Che male c’è di coppia, è diventato «l’album più vero, (eletta Canzone italiana dell'anno), profondo e onesto mai scritto da Dylan», Dubbi non ho e mici come prima, sebbene di fatto il cantante abbia sempre senza contare Scirocco d’Africa negato che le tracce di quest’album (in duetto cantato con Giorgia) fossero autobiografiche. Un disco e Canto Do Mar eseguito con immancabile in qualunque collezione il cantante napoletano Raiz, di Dylan che si rispetti. già voce degli Almamegretta. PINO DANIELE PROFESSOR DEMETRIO LONGHAIR STRATOS Electric Jam 13/07/2019 Crawfish Fiesta Cantare la voce Collana: Pino Daniele 10/07/2019 08/07/2019 Vinyl Collection collection Collana: Blues in vinile Collana: Prog Rock italiano Questo disco di Pino Daniele, Ecco un disco da gustare Il secondo lavoro solista di Stratos, uscito nel marzo del 2009, è un fino in fondo, esempio perfetto l’ultimo pubblicato in vita, testimonia extended play, qui per la prima della ricca e saporosa scuola di quanto la sua ricerca vocale lo volta su vinile, composto da blues made in New Orleans, avesse portato in un mondo diverso. sei brani fedeli alle radici blues di cui il professore Longhair, Gli Area sono ormai lontani anni del cantautore partenopeo, accompagnato da tre fiati e luce e Cantare la voce ce lo mette arricchiti di atmosfere jazz una chitarra, ci impartisce una davanti nudo e senza inibizioni, in e di un chitarrismo raffinato. lezione magistrale a suon una dimensione intima, impegnato di boogie-woogie, il blues e nell’esplorazione dei limiti fino ad R&B. Speziato come un gumbo. allora conosciuti della voce umana.

79 CAPTAIN BEEFHEART IN EDICOLA Safe As Milk – 12/06/2019 Collana: Blues in vinile TRACKLIST Lato A • Sure ’Nuff ’N Yes I Do • Zig Zag Wanderer • Call on Me • Dropout Boogie • I’m Glad • Electricity Lato B • Yellow Brick Road • Abba Zaba • Plastic Factory • Where There’s Woman • Grown So Ugly • Autumn’s Child BISOGNA OSARE Safe As Milk è il disco di debutto di Captain Beefheart, altresì noto come Don Van Vliet, ma il cui nome di nascita è Don Glen Vliet. Prima di questo disco, di Captain Beefheart e della sua “magic band” ci sono unicamente due singoli, entrambi pubblicati dalla A&M Records. Il più famoso dei due, intitolato Diddy Wah Diddy, è una cover di un classico brano di Bo Diddley che riesce addirittura a ottenere lo status di hit nelle radio locali di Los Angeles. Nonostante queste ottime premesse, però, quando i Captain Beefheart and His Magic Band inviano le registrazioni demo di Safe As Milk alla A&M nel 1966 ottengono un secco rifiuto. Quel sound a quanto pare è troppo d’avanguardia: il loro blues rock è teso allo spasmo e, pur affondando le sue radici nel Delta blues, si protende già verso il rock psichedelico, il garage rock e l’acid rock. Fortunatamente, la sussidiaria della Kama Sutra Records, la Buddah Records, non si lascia scoraggiare da queste fisime e, anche grazie alla lungimiranza del famoso produttore Bob Krasnow, si aggiudica l’esclusiva. Quando la band arriva negli studi di registrazione, però, non è più la stessa dei due singoli d’esordio: Don Van Vliet infatti ha già pianificato una serie di piccoli cambiamenti nel line-up del gruppo, una pratica che diventerà poi abituale nel progetto Captain Beefheart. Captain Beefheart è il cantante solista, l’armonica e la marimba della band, oltre che uno dei principali autori degli arrangiamenti del disco. Alla batteria e, in generale, alle percussioni, oltre che come voce d’accompagnamento, troviamo John French. Alex St. Claire Snouffer, storico compagno di musica di Van Vliet, si occupa della chitarra e del basso, ma è anche voce di accompagnamento e percussionista secondario. Il bassista vero e proprio, invece, è Jerry Handley, mentre il grande ospite d’eccezione, la star, è il giovanissimo Ry Cooder, scovato personalmente da Van Vliet mentre si faceva le ossa al fianco di Taj Mahal nei Rising Sons. In Safe As Milk, Cooder è anche l’altro principale autore degli arrangiamenti, oltre che chitarrista slide, bassista e percussionista quando serve. Non possono mancare, infine, una serie di collaboratori più che onorevoli, da Taj Mahal (tamburello, percussioni in Yellow Brick Road) a Milt Holland, uno dei pionieri nella riscoperta della musica africana e indiana nella scena di Los Angeles degli anni ’60, passando per Samuel Hoffman (theremin) e Russ Titelman (chitarra). In sostanza, Safe As Milk è uno dei migliori album d’esordio nell’intero mondo dell’acid blues rock, l’inizio promettente di una lunga storia piena di contraddizioni e di una band destinata a cambiare per sempre la musica moderna.

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Carlos Magdalena MESILSIA PIADENLLETE I ritmi dell’America LatinaL’uomo che sussurra alle piante più vicini che maivuole rinverdire il mondo e, così, seminare il futuro. Telmo Pievani Ogni settimana più di 250 voli verso 18 destinazioni diverse per cantare, ballare, sentire… Voliamo?

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