LE APPARIZIONI A DOMENICA TARGA, FIGLIA DEL FU NICOLO’ TARGA DELLA GUARDIAPRIMA APPARIZIONE: 14 maggio 1729 al Palustello (oggi prato della Comparsa)(verbali del processo tenutosi al Castello del Buonconsiglio di Trento)Domenica Targa stava recitando il rosario quando il bestiame fuggì. Impaurita, perché temeva che glianimali danneggiassero altri pascoli, invocò i nomi di Gesù e Maria. Udì una voce: “Giacché chiami Gesù eMaria in aiuto, Gesù e Maria ti vogliono aiutare”. La voce apparteneva ad una bellissima donna, vestita dibianco che indossava un velo, dello stesso colore, sul capo e aveva i piedi scalzi: chiese a Domenica cosastesse facendo. Rispose che stava recitando il rosario e Lei disse: “Fai bene. Ricordati pur sempre dellapassione di Gesù Cristo”. Aggiunse: “Dici tu il rosario?” Domenica rispose: “sì”. Replicò la Signora “Fai benee non lo lasciare mai”. La pastorella desiderava recarsi alla Madonna di Caravaggio ma ebbe l’indicazione dirimanere a casa e di raggiungere la chiesa di sant’Anna, il 26 maggio 1729 e di inginocchiarsi presso ilquadro della Madonna di Caravaggio, posto sull’altare della Madonna del Carmine. Durante la suadevozione le comparirà la beatissima Vergine col suo Bambino in braccio. Le disse inoltre che “avrebbedovuto soffrire gran male e tentazione”, ma che sopportasse e che chiamasse in aiuto Gesù e Maria chesarebbe sempre stata assistita.SECONDA APPARIZIONE: 26 maggio 1729 nella chiesa di sant’Anna a Montagnaga(verbali del processo tenutosi al Castello del Buonconsiglio di Trento)Domenica si recò in chiesa e, per timidezza, si inginocchiò sul primo scalino della cappella. Vide unabellissima creatura con le ali che le disse: “Quella Signora ti ha ordinato che non stia qui, ma vada sulloscalino dell’altare”. Domenica ubbidì e dopo la recita del rosario, delle litanie della Madonna e dei santi,giunti a “Omnes Sancti Martyres”, mentre guardava gli occhi della beatissima Vergine di Caravaggio, videuna grande luce e cadde a terra su un fianco, con il volto rivolto all’altare. Comparve quella bellissimaSignora che aveva visto nel pascolo: indossava un abito d’oro lucente, con mischiate stelle, portava unacorona dorata in testa, teneva il Bambino Gesù sul braccio sinistro, mentre nel destro aveva un rosario alquale stava appesa una croce, ornata nei quattro angoli e nel centro con cinque stelle lucenti, tutto erad’oro. Questa bellissima Signora si rivolse a Domenica con queste parole: “Sono la beatissima Vergine,Madre di un Dio, regina del Cielo e patrona di tutto il mondo”. Aggiunse che si dichiarava in quel luogoperché “Così era la volontà di Dio” e disse anche che avrebbe fatto la sua comparsa ogni anno nello stessogiorno e alla stessa ora. In quell’occasione i fedeli cristiani che con fede fossero ricorsi a Lei, nella chiesa disant’Anna, sarebbero stati liberati da ogni infermità. La Madonna aggiunse che voleva essere onorata ogni26 maggio, con una festa che preveda una vigilia di digiuno. Assicurò a Domenica che l’otto settembresarebbe riapparsa per benedire di propria mano il quadro che per allora sarebbe stato fatto ed esposto. Lapastorella venne destata da un sacerdote ma con suo grande rammarico perché godeva della visione dellaMadonna. Decise di uscire dalla chiesa ma venne trattenuta da una forza invisibile. La Madonna infatti leaveva chiesto di rendere pubblica la Sua apparizione e in particolare di raccontarla ai sacerdoti. Si rivolseallora alla sacra immagine della Madonna di Caravaggio e disse ad alta voce che era apparsa la beatissimaVergine, domandò alle persone presenti in chiesa se anche loro l’avessero vista. Fatto questo potè uscire edalcuni piansero di gioia nel sapere di questa apparizione.TERZA APPARIZIONE: 8 settembre 1729 nella chiesa di sant’Anna a Montagnaga(verbali del processo tenutosi al Castello del Buonconsiglio di Trento)Domenica Targa si recò in chiesa. Fatta la confessione e la comunione si avvicinò al nuovo altare che era
stato costruito per ospitare il nuovo quadro della beatissima Vergine. Sentì un canto insolito, che nonsembrava umano. Vide uno splendore grandissimo che riempiva tutta la chiesa, si voltò verso la porta evide la Madonna che entrava sollevata in aria. La pastorella si inginocchiò e la osservò: indossava lo stessoabito d’oro del 26 maggio, teneva il Bambino Gesù sul braccio sinistro ma questa volta Egli era nudo, tuttopiagato e grondante sangue. La beatissima Vergine era accompagnata da molte persone: quattro angeli, dicui due portavano in mano una torcia accesa, un terzo teneva un libro “in atto di scrivere quei passi di queifedeli che con devozione venivano a venerarla” e il quarto stava per piangere, perché pensava alle colpe deipeccatori e di quelli che non credevano alla Sua apparizione. Accompagnavano la Madonna anche dueuomini, una donna di età avanzata e molti altri, tutti sollevati in aria. Durante tutta la messa cantata labeatissima Vergine, con tutta la comitiva, benedì con la mano destra l’altare e la sacra immagine diCaravaggio, mentre gli angeli con le torce accese restarono ai lati. La Madonna poi si portò davanti all’altaredi sant’Anna e in atto di venerazione si fermò il tempo di un Credo. Passò poi per la cappella dellabeatissima Vergine del Carmine, accompagnata da tutta la comitiva e si fermò in venerazione. GuardandoDomenica le disse: “Grida ad alta voce, tre volte, viene la beatissima Vergine”. E così fece. La richiesta sibasava sul fatto che la Madonna le aveva spiegato che le persone presenti non potevano vederla. LaVergine disse inoltre che era molto contenta nel vedere la Sua immagine onorata. Aggiunse: “Guardaquesto mio Bambino Gesù come è tutto piagato e grondante sangue a causa dei gravissimi peccaticommessi nel mondo. Il mio Santissimo Figliuolo non voleva più sopportarli”. Raccontò che già daquarant’anni era preparato un grande castigo ma che Lei si era interposta, e con la preghiera l’avevasospeso, volendo credere che dopo questa Sua apparizione i peccatori si sarebbero ravveduti. Aggiunseinoltre che, per questi quarant’anni, aveva pregato Gesù che le concedesse di essere venerata nella chiesadi sant’Anna, per conferire le Sue grazie ai cristiani che, con devozione e fede, fossero ricorsi davanti allaSua sacra immagine. Svelò anche l’identità delle persone che formavano la comitiva, erano: san Gioacchino,san Giuseppe con in mano un bastone che fioriva e sant’Anna, sua madre. In quell’occasione la Madonnachiese alcune devozioni: offrire i sacrifici e la strada che i fedeli avrebbero fatto venendo a venerarla, larecita di sette Padre nostro, sette Ave Maria e sette Gloria in memoria delle gocce di sangue, che GesùCristo aveva sparso per la redenzione del genere umano, dodici Salve Regina in memoria delle dodici stellecon le quali era stata incoronata nella Sua gloriosissima assunzione in cielo, un’ulteriore Salve Regina inonore di sant’Anna e infine tre Padre nostro, tre Ave Maria, tre Gloria e una Salve Regina in memoria dellapurissima incarnazione di Gesù Cristo. Domenica vide anche, in disparte, due moribondi: uno, dibell’aspetto, che aveva fatto la sua devozione grazie alla quale si era pentito e aveva ottenuto la salvezzaeterna per intercessione della Vergine, e un altro brutto e deforme, che durante la sua vita non l’avevaservita e venerata e nonostante implorasse il suo aiuto la Vergine non lo ascoltava. Spiegò a Domenica cheil primo si era pentito ed era stato esaudito mentre il secondo doveva perire nel suo peccato. Leraccomandò inoltre che fosse onorata la chiesa di sant’Anna con la Messa cantata, con i vespri le feste diprecetto, e secondo le devozioni dei fedeli con la messa cantata anche altri giorni. Aggiunse poi che, la seradel sabato, la Villa di Montagnaga si astenesse dall’operare facendo in Suo onore vigilia e le persone diMontagnaga digiunino a pane e acqua il giorno di venerdì o, non potendo, facciano il digiuno solito per unanno intero, allo scopo di implorare la Divina Misericordia per le colpe passate e in avvenire poter viverenel timore e amore di Dio, con la protezione della Santissima Madre.QUARTA APPARIZIONE: 10 settembre 1729 presso il Pralongo (Quarta Comparsa)(verbali del processo tenutosi al Castello del Buonconsiglio di Trento)Due giorni dopo la festa della Natività di Maria Vergine, Domenica Targa si trovava in un luogo denominatoPralongo a pascolare il bestiame. Verso le quattro della sera comparve nuovamente la Beatissima Verginecon la stessa idea di bellezza (immagine) ma in abito bianco. Le chiese se si sentiva mortificata perché il
Signor Pievano non le aveva creduto. Maria le disse: “Racconta tutto al signor don Michele Bernardi tuoconfessore, e non dubitare che Gesù e Maria provvederanno”. Si riferiva al fatto che il parroco avrebbefatto quanto gli avrebbero ispirato. Domenica replicò che nemmeno lui l’avrebbe creduta, ma la Madonnaaggiunse “Raccontagli pure il tutto che presto o tardi dovranno credere”. Aggiunse “Sta allegramente conDio” e detto questo disparve.QUINTA APPARIZIONE: 26 maggio 1730 nella chiesa di sant’Anna a Montagnaga(verbali del processo tenutosi un anno dopo a Montagnaga)Domenica andò a ogni festa a venerare la Beatissima Vergine di Caravaggio nella chiesa di sant’Anna. Il 26maggio 1730, dopo pranzo, la pastorella in chiesa aspettava di poter assistere alla comparsa dellaMadonna, così come le aveva promesso. Verso le tre del pomeriggio, durante il vespro e poco prima diiniziare il Magnificat, vide uno splendore grandissimo entrare in chiesa. Udì suoni soavi econtemporaneamente comparve la Vergine nella stessa forma e postura dell’otto settembre 1729 ma conuna differenza: nella mano destra, oltre al rosario, teneva uno scettro che a Domenica sembrò un bastone,era d’oro e attorniato da bellissime rose. Con questo benedì il popolo dopo aver venerato i tre altaripresenti in chiesa: quello a sé dedicato, l’altare di sant’Anna e quello della Madonna del Carmine. Sisentirono urla spaventose di persone ossesse, testimoniate anche da chi si trovava all’esterno della chiesa.A quel punto Domenica sentì suonare il campanellino dell’altare della Vergine di Caravaggio ma nonsapendo però da chi. La pastorella riferì inoltre che nel momento in cui la Madonna diede la benedizione,vide uscire dalla porta e dalla finestra come una nuvola oscura d’animaletti vivi, che sembravano grossemosche nere. La Vergine aggiunse: “Sono assai contenta e consolata nel vedermi onorata e venerata datanto popolo” e che, ciò nonostante, desiderava sempre maggior fede, per conferire le sue grazie ai suoidevoti, particolarmente nel giorno della Sua apparizione che sarebbe seguita in avvenire ogni anno.Testimoniano al processo: don Stefano Fontana che descrive Domenica come una giovane molto dedita allecose spirituali. Don Michele Bernardi, suo confessore, la descrive devota alla pietà, ai sacramenti e inparticolare al santo rosario, afferma che la famiglia di cui fa parte è di persone buone e benestanti. DonGiuseppe Moser parla di lei come di una giovane di particolare pietà e devozione, timorata di Dio e dibuonissimi costumi. Depone inoltre, come don Michele Bernardi, che Domenica era ossessa da spiritoimmondo, che la travagliava da ben 16 anni e che, benedetta ed esorcizzata, il giorno 26 maggio 1729 fudefinitivamente liberata.
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