MARZO 2020 anno XXIV La letteranumero1 Bollettino della parrocchia prepositurale di san Giovanni Battista in Palazzago e di san Carlo in Burligo
Orari Sante Messe Palazzago GLORIA AL PADRE E AL FIGLIO Sabato E ALLO SPIRITO SANTO ore 17.00 Beita ore 19.00 Chiesa Parrocchiale La cornice di stucco, nella volta del presbiterio della Domenica chiesa di Montebello, ci regala la Trinità cui è dedicata la ore 08.00 Montebello chiesa della frazione: Padre ore 10.30 Chiesa Parrocchiale e Figlio che si appoggiano al ore 18.00 Chiesa Parrocchiale mondo quasi fosse una palla da gioco e Spirito Santo che, Giorni Feriali Chiesa Parrocchiale nell’immagine della colomba, Precornelli si libra leggera nell’alto. Il tutto Lunedì ore 09.00 Beita con putti, angeli e nuvole. Ma, Martedì ore 16.30 Chiesa Parrocchiale a non farci sentire troppo “in Mercoledì ore 16.30 Ca’ Rosso aria” ci pensa la croce che Giovedì ore 09.00 il Cristo alza con il braccio Venerdì ore 16.30 destro, mentre con il sinistro la indica. Sulle mani, evidenti i Orari Sante Messe Burligo segni dei chiodi la concretezza della redenzione. Sabato In questo santuario celeste ore 18.00 Chiesa Parrocchiale la croce ci ricorda perciò che Cristo “non con il sangue di Domenica capri e vitelli, ma con il proprio sangue, entrò una volta per ore 09.00 Collepedrino sempre” e “dove con uno ore 10.30 Chiesa Parrocchiale Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio”. Giorni Feriali Chiesa Parrocchiale (Ebrei 9, 11-14) Acqua Lunedì ore 17.00 Chiesa Parrocchiale Trinità in gloria, Martedì ore 17.00 Chiesa Parrocchiale Affresco, Mercoledì ore 17.00 Chiesa Parrocchiale Giovedì ore 17.00 primo settecento, Venerdì ore 17.00 Chiesa di Montebello Recapiti 035.550336-347.1133405 035.540059-348.3824454 Don Giuseppe 338.1107970 Don Roberto 035.550081 Don Giampaolo Don Paolo www.oratoriopalazzago.it [email protected] [email protected] [email protected] Segreteria Parrocchiale (Via Maggiore 19) da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 12.00. Ci si può rivolgere ai volontari per certificati, pratiche, richieste, fotocopie, ritiro materiale,... La Lettera [2] marzo ‘20
[Editoriale] Mi manchi Per un po’ l’ho tenuto tra i rita- dell’indigenza perché diviene verlo così come lo si conosceva, gli sulla scrivania: un foglietto sempre più indigente. È già dive- anche sfigurato dalla passione su cui un adolescente mi ave- nuto così indigente da non essere e dalla morte:” Se l’hai portato va scritto: “È da tre anni che più in grado di notare la mancan- via tu, dimmi dove l’hai posto non vado in chiesa e Dio non mi za di Dio come mancanza”. e io andrò a prenderlo” (Gv 20). manca per niente”. Adesso non Una mancanza però segnata da so più dove è finito, ma non lo dimentico, un nome: “Maria!” Forse nella sua im- abbiamo bisogno mediatez- di un po’ di za di- tempo per sar- fer- mar- ci, mante, È necessario ritornare ai gran- per così vicino di testi, alle voci dei profeti, alla ri- anche ad altri. voce della Scrittura: è questa appro- E non solo adole- una specie di vaccino contro priarci del scenti. Lo riprendo pen- l’insensatezza dei nostri giorni, nostro desi- sando alla Quaresima che ogni contro la banalità, l’ovvietà tele- derio profondo, del Comunità prepara come tempo visiva, che non ci fa più sentire silenzio, della preghiera… di grazia, ma anche con quella la mancanza di Dio che è in noi, «In tutti questi anni siamo an- consapevolezza -disarman- nonostante forse l’apparenza e dati avanti così rapidamente te anch’essa- che alla fine non le dichiarazioni contrarie. che ora dobbiamo sostare un cambierà molto. Forse perché Anche al sepolcro si scoprirà una attimo, per consentire alle no- non sappiamo dar voce alla “mancanza”: quella del corpo stre anime di raggiungerci». mancanza. O alla nostra pover- del Signore e il desiderio di ria- (Michael Ende: La storia infinita). tà radicale. E chissà che, su un foglietto Il grande filosofo tedesco Mar- qualunque, possiamo arrivare a tin Heidegger, in una sua opera scrivere: “Mi manchi”. intitolata Holzwege (I sentieri interrotti), dice: “Il tempo del- la notte del mondo è il tempo La Lettera marzo ‘20 [3]
Quarta tappa: Quaresima “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo” (Gv 20,15) Maria di Magdala si fa nostra compagna di viaggio e maestra di discepolato, insieme a tutti coloro che di settimana in settimana, incontreremo nei Vangeli proposti dalla liturgia: Pietro, Giacomo e Giovanni, ma anche la donna samaritana, il cieco nato, Lazzaro e le sue sorelle. Non da meno, potremo immedesimarci nelle folle o negli apostoli durante le ultime ore della vita di Gesù e, per ultimo, in chi sta sotto la croce o corre al sepolcro il mattino di Pasqua. Essere inviati ad annunciare la Risurrezione ai fratelli chiede la sequela, la frequentazione quotidiana della Parola, il desiderio di ancorare la propria vita al Signore. Solo l’esperienza d’amore, di amare ed essere amati, porta con sé testimonianza di fede e di gioia. Crocifissione con Maddalena ai piedi della croce, All’inizio della Quaresima si pone davanti a Affresco presso la Chiesa ex-monastero noi l’immagine della Crocifissione: la croce è delle Clarisse a Martinengo ciò che siamo chiamati a contemplare. Ai suoi piedi, Maria Maddalena - la discepola a cui fa riferimento la lettera pastorale del nostro Ve- scovo - abbraccia il legno: mostra un amore intenso per Colui che è stato per lei perdono, salvezza, prospettiva di vita nuova. Il suo amo- re è un grido, il suo abbraccio un segno di fe- deltà: chi ama non può accettare che il dolore e l’ingiustizia si abbattano su colui che ama e nemmeno può allontanarsi da lui. Vediamo poi alla nostra destra, il discepolo amato che sem- bra meditare su ciò che gli sta di fronte. Gesù aveva scelto la via della croce per glorificare il nome di Dio (cfr. Gv 12,27-28): amare è cer- care di comprendere il senso di ciò che l’altro fa per me. Sopra la croce, come se ci avesse fatto il nido, un pellicano sfama i suoi piccoli: è segno del dono di sé che Gesù sta compiendo. La morte di Gesù è il gesto regale, materno e paterno di Colui che dà la vita per amore degli uomini. Alla sinistra di chi guarda c’è Maria, la madre: ella sviene, quasi muore, come sta mo- rendo il suo Gesù. È sostenuta dalle altre Marie che non l’hanno mai lasciata. Lo svenimento è segno della sua partecipazione e condivisione alla vicenda: chi ama diventa simile all’amato. Amore come grido e vicinanza; come intima comprensione; come trasformazione nell’a- mato: ecco le tappe di un possibile cammino quaresimale che questo affresco ci consegna. La Lettera [4] marzo ‘20
di ancorare la propria vita al Signore. Solo l’esperienza d’amore, di amare ed essere amati, porta con sé testimonianza di fede e di gioia. Mercoledì Mt 6,1-6.16-18 “Il Padre tuo ti ricompenserà” IMPEGNO delle Ceneri Mt 4,1-11 “Il Signore, Dio tuo, adorerai” FEDELTA’ I Domenica ASCOLTO RICONCILIAZIONE II Domenica Mt 17,1-9 “Questi è il Figlio mio, ascoltatelo” CONSAPEVOLEZZA SPERANZA III Domenica Gv 4,5-42 “ Questi è il Figlio mio, ascoltatelo” REGALITA’ IV Domenica Gv 9,1-41 “Mi ha aperto gli occhi” SERVIZIO V Domenica Gv 11,1-45 “Chi crede in me, anche se muore, vivrà” RICONOSCIMENTO “Ecco a te, viene il tuo re” Domenica Mt 26,14-27,66 \"Vi ho dato un esempio\" DEL DONO delle Palme Gv 13,1-15 MISSIONE Giovedì Santo Venerdì Santo Gv 18,1-19,42 \"Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto\" Pasqua Gv, 20,1-18 \"VA’ DAI MIEI FRATELLI E DI’ LORO\" In chiesa parrocchiale abbiamo nità-la nostra- che a fatica si la luce, quella che la Maddalena portato tronco e radici di un oli- scrolla di dosso condizionamenti incontrerà nel mattino di Pa- vo centenario; il primo si fa croce e schiavitù, gabbie dorate di un squa. E allora potrebbe essere per il corpo del Cristo crocefis- mondo che si immola sull’alta- proprio lei, Maddalena gravida di so (una scultura ritrovata dietro re dell’autorealizzazione a tutti i amore, che ha nel Risorto il figlio uCnrogcrifaisnsdioenaercmoandMioandedlamlenuaseaoi )p, iedciodsetlilaecnroecèe,schiavo. Ma, anche, mai nato. Affianchiamo anche Al’affltrreos,cdoivperenstsaoalaneClihtioesvaeresxo-ml’aoln-astesreogdneolldeeCllcaarimssme ainoMdaertiinqeunagraon- l’Addolorata che abbiamo nel- to, quasi mani aperte a chiedere ta giorni, per liberare la parte più le nostre chiese. Del resto quel Aacllq'iunaiz,iolucdee,llvaitQa.uEarpeosiimdauesioppoen-e dbaveallnatdi iannooi,i pl'eimr mfaarlgainveendierellaaCllarocifbisasmiobnien:olagucraordcea èvecrisòocihl ebasso, lspdreeieratertmdedAeroilnalP’cgaphiereatilraiossomtt(o(a21ar0at9Ui1l9gea08odc)).oeRelniGvntaeroa:msnTtprdraoleapVrMpeeo.aslAa-coi svuoaPloub-eicbarepib.iaqebmduraieo,csMctuionaa,raiilianmlesMgiaenatmedord:enamitlaeàon.sqatSurta-erlasuantnado,aismceo“vppÈreuoernllsaìitnoacathelaceinlusvtidoeufiratoproaieri,srfceclCìoeroimdnmloudeevienecrcethohl?eaielLèaMdì,easndadrroeà L’Angelo che cerca spasmodica- in Quaresima, meglio si addiceva la spada del dolore, per te e per mente di liberarsi dalla gabbia per l’Avvento e il Natale. Eppure me”. Anche questa è Incarnazio- vuole esser segno di una uma- questa Madre ci sospinge verso ne. Anche questa è Pasqua. La Lettera marzo ‘20 [5]
Ugo Riva nasce a Bergamo (1951) e scopre il suo talento artisti- co nel corso degli studi superiori presso l’Istituto Magistrale Sta- tale: dopo alcune sperimentazioni pittoriche decide di dedicarsi completamente alla scultura e frequenta brevemente lo studio di Tarcisio Brugnetti. Le opere giovanili, negli anni Settanta e Ottanta risentono dell’in- fluenza espressionista; in seguito lo studio della statuaria greca e poi di quella rinascimentale italiana, lo portano ad abbraccia- re stilemi neoclassici e al recupero di temi mitologici ed epici. Le sue prime mostre risalgono all’inizio degli anni Ottanta e dal ter- mine del medesimo decennio si datano, invece, le collaborazioni con importanti gallerie e mercanti d’arte che lo hanno portato ad esporre, negli anni successivi, in numerose città italiane e stra- niere. Gli incontri con il gallerista Giuseppe Gastaldelli e il critico Mario De Micheli, lo avvicinano alle opere di grandi scultori del XX secolo come Ivan Mestrovic, Arturo Martini, Marino Marini, Henri Morre che costituiranno, insieme a Ypousteguy, Giacomo Manzù e Augusto Perez, ulteriori fonti di ispirazione per l’evoluzione della sua poetica. Dalla metà degli anni Novanta, infatti, Riva, senza mai tradire la scelta figurativa, opera un’incessante ricerca per- sonale basata su una lettura critica della società contemporanea e del ruolo che gli artisti e l’arte sono chiamati a svolgere in essa. Oltre alla scultura, Riva nutre una grande passione per il disegno: nel 2000 ha realizzato l’Evan- gelario per l’anno giubilare, l’anno successivo ha poi illustrato un’edizione dei Canti di Giacomo Leopardi mentre nel 2003 è stata la volta del Libro d’ore, contenente ventinove Canti del Salterio tradotti da David Maria Turoldo (che Riva conobbe personalmente negli anni Settanta durante il priorato di Turoldo presso l’Abbazia rettoria di Sant’Egidio in Fontanella), l’Ave Maria e sette Canti del Nuovo Testamento selezionati da monsignor Gianfranco Ravasi, autore dell’introduzione e dei commenti ai testi. Le esperienze dell’Evangeliario e del Libro d’ore hanno inoltre rinnovato il suo interesse per l’arte sacra, che si è estrinsecato nella realizzazione, nel 2006, di una Via Christi, fre- gio di 18 metri in cotto policromo per il Tempio Votivo di Bergamo. Negli ultimi anni hanno assunto particolare rilevanza la creazione, nel 2011, di Anima Mundi, un’o- pera raffigurante un angelo acefalo e collocata a Bergamo nel centralissimo largo Porta Nuova, la partecipazione, nello stesso anno, alla Biennale di Venezia e la realizzazione della mostra Sculture nel parco tenutasi nel 2012 presso il Four Seasons di Firenze. Nel 2013 è stato nominato membro della Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Nel 2017 il comune di Arezzo gli allestisce, nella Fortez- za Medicea, la retrospettiva La porta dell’Angelo. Il suo lavoro è stato oggetto dell’attenzione di critici, tra gli altri, quali Mario De Micheli, Sergio Zavoli, Vittorio Sgarbi, Elena Pontiggia, Donald Kuspit, Gerard Xurigera, Timothy J. Standring, Wolf Gunther Thiel e Flavio Arensi. Quinta tappa: Pasqua “Non mi trattenere, ma va dai miei fratelli e di’ loro” (Gv 20,17) Il tempo pasquale ha come traguardo il dono dello Spirito che abilita la comunità dei credenti a testimoniare nel mondo il Vangelo: lì siamo mandati a portare Gesù a tutti. La Lettera [6] marzo ‘20
Tra il dire e il fare... tra il fare e il dire Il Consiglio Pastorale Territo- le parrocchie, ma anche con le riale ha vissuto un’intensa se- altre realtà territoriali, cercan- rata con il Vescovo Francesco do anche e per quanto possi- che ha ascoltato il cammino bile di rappresentare al meglio che si sta compiendo in questa le due aree delle Fraternità di prima fase di attuazione della Ponte e della Valle San Marti- riforma della Diocesi e ha poi no. In questo lavoro di avvia- interagito con i presenti, a par- mento del percorso il Vicario tire da alcune questioni affi- Territoriale è stato aiutato da dategli al termine dello scritto alcuni sacerdoti e laici. inviato dai Coordinatori delle Costituita la Segreteria (com- Terre Esistenziali, posta da Vicario, Segretario, cinque Coordinatori delle Terre Laura Cereda, Esistenziali e, quando neces- TE Relazioni d’amore sario, due Moderatori e due Giovanni Colombi, Vice-Moderatori), numero- si incontri, anche durante la TE Lavoro e Festa scorsa estate, hanno permes- Ilaria Cantù, so di iniziare a comprendere e orientare, man mano che TE Fragilità Umana venivano raccolti i nominativi Maddalena Conti, dei membri del CPT, il percor- so della nostra CET, anche alla TE Tradizione luce degli incontri diocesani. Michele Meoli, Con la nascita del CPT, si è sta- TE Cittadinanza bilito di seguire una tabella di Enrico Jacobelli, incontri principalmente for- mativo, programmati con lar- Segretario go anticipo, prevedendo una d. Angelo Riva, frequenza di circa un appun- Vicario Territoriale tamento al mese, alternando ogni mese gli incontri secondo Breve fotografia questa logica: La Comunità Ecclesiale Ter- 1. Incontro tra membri di una ritoriale VII, composta da 38 stessa TE per discutere il tema parrocchie delle Fraternità di scelto e gli eventuali progetti Ponte e Valle San Martino, ha intorno ai quali costruire il per- eletto un Consiglio Pastorale corso formativo; Territoriale composto da 41 2. Incontro tra tutti i membri membri, suddivisi più o meno del CPT in cui si condivide la equamente nelle 5 Terre Esi- riflessione e gli orientamenti stenziali, e conta sull’attività che nascono all’interno di cia- svolta da 16 referenti delle parrocchie, di cui diversi sono membri del CPT. I componenti sono stati indi- viduati in collaborazione con La Lettera marzo ‘20 [7]
scuna TE e, dopo un confronto fiducia a cui affidarsi. Abbiamo 1. Imparare/accrescere la ca- tra i membri della Segreteria, bisogno di parole “profetiche”, pacità di discernimento, quale si decide come continuare il capaci di farci vedere, leggere, capacità e processo che per- cammino. comprendere quanto e come mette di leggere la presenza di Dio è ancora presente nell’oggi Dio oggi, nella pur complessa Il percorso della storia e ci ama. realtà; In questa fase iniziale del- Si sente il bisogno di (ri)scopri- 2. Imparare a guardare, ascol- la riforma, certamente non re la fede e i doni dello Spirito tare e comprendere chi e facile da capire e da attuare, ricevuti nel battesimo: ad ogni siamo stati comunque guida- cristiano è riconosciuta infatti quanto ci sta attorno per esse- ti dall’entusiasmo e dal desi- la dignità sacramentale di sa- re in grado di trovare la parola, derio di metterci in gioco, ci cerdote, re e profeta che fa di i gesti, lo stile che esprimano, siamo lasciati guidare da don ciascuno figli del Padre dentro in forma profetica, come esse- Giuliano Zanchi in un percorso questa nostra storia e in que- re discepoli di Cristo oggi; formativo che stiamo portan- sta nostra cultura. 3. Discernere per stimola- do avanti alla luce della logica A ciascuno è affidato il com- re forme di generatività, così della “mediazione culturale”, pito di continuare la creazione da portare avanti, per quanto per poter pensare, riflettere e iniziata da Dio e di scorgere i possibile, la creazione iniziata capire il contesto attuale, e per segni della sua presenza, quale da Dio e affidata all’uomo. scoprire quegli orientamenti processo verso il compimento capaci di incontrare, dialogare del suo disegno, verso la re- Il Vescovo ha sottolineato al- e interagire, alla luce del Van- alizzazione piena dell’uomo. cuni punti che qui riassumia- gelo, con il nostro territorio È questo il compito generati- mo così: non solo geografico, ma so- vo (non solo fisico/filiale) che La Comunità Ecclesiale Ter- prattutto esistenziale. spesso dimentichiamo: “Sia ritoriale (CET) è costituita da A seguito di questo percorso, che mangiate, sia che beviate, tutti i “soggetti ecclesiali” ca- guidato dai contenuti del te- sia che facciate qualsiasi altra paci di generare cristiani che sto di don Giuliano dal titolo cosa, fate tutto per la gloria di abitano un territorio e le sue “Rimessi in viaggio – Immagini Dio” (1 Cor. 10). terre esistenziali e che insie- da una Chiesa che verrà“(che È un compito che sollecita in- me a donne e uomini di “buona abbiamo adottato come testo terrogativi, sia come comunità volontà” riconoscono i segni base per la nostra formazione) parrocchiali che singoli cre- del Regno di Dio e ne colti- e da incontri di approfondi- denti: come essere creativi/ vano le potenzialità, curando mento e confronto tra i com- generativi? Muoversi verso particolarmente il “clima” che ponenti delle diverse TE della quale orizzonte? Quale meta a questi segni creano e possono CET, è emersa chiara la situa- cui tendere? creare. zione di difficoltà e disagio dei Alla domanda ricorrente di lai- credenti e delle comunità par- Le riflessioni condivise nel CPT, ci e preti: “Che cosa state fa- rocchiali di fronte ai repentini hanno quindi determinato la cambiamenti e riferimenti cul- scelta di avviare per l’anno turali propri dei nostri tempi. 2019/2020 un percorso di ap- Consapevoli di quanto dice profondimento sulla Profezia, papa Francesco: “Questo non quale dono ed impegno di ogni è solo un’epoca di cambia- cristiano per il bene di tutta la mento. È proprio un cambia- comunità e di ogni persona. mento d’epoca”, viviamo tem- Si è pertanto condiviso un ca- pi in cui appare sempre più il lendario di lavoro di gruppo, bisogno, per ogni uomo, di (ri) incontri comuni e momen- trovare punti fermi, mete di ri- ti formativi con esperti e non ferimento, persone e parole di solo, con i seguenti obiettivi: La Lettera [8] marzo ‘20
cendo”? rispondete: “Stiamo chia come comunità fraterna, ad una ricchezza impressio- cercando di capire quello che ospitale e prossima, che sarà nante di “opere evangeliche” state facendo voi e gli altri, e di il tema del prossimo Pelle- e ad una provocante “povertà raccogliere e coltivare le pos- grinaggio pastorale), d’altra evangelica” nel modo di par- sibilità trasformative e gene- parte la concentrazione sulla lare, di pensare e di giudicare. rative che ne scaturiscono alla parrocchia rischia di innescare Certamente Gesù dichiara la luce del Vangelo”. processi involutivi e qualche sua preferenza per il “fare” a Lo stile che caratterizza il “la- volta depressivi che aggrava- fronte dell’ipocrisia di chi dice no i problemi che si intendono e non fa: ma nello stesso tem- voro” della CET è quello dell’in- affrontare. po lo stesso Gesù denuncia la contro e della relazione e il Le CET nascono a partire dal- presunzione di chi giustifica metodo è quello del dialogo e la convinzione che dinami- se stesso davanti a Dio e agli della mediazione culturale. I che di apertura, di sinergia, di altri, per le opere che compie, protagonisti “naturali” di que- relazione siano capaci di ali- negandosi poi ad ogni criterio sto percorso sono i cristiani mentare senso e generatività di misericordia e di amore. laici. nelle comunità parrocchiali e Dunque: individuare le buone In questa fase rimane ancora rappresentino percorsi in cui la prassi, promuovere le buone importante consolidare il Con- testimonianza assume un va- prassi e soprattutto sviluppa- siglio Pastorale Territoriale e le lore non solo personale e co- re la generatività delle buone diverse figure che lo costitui- munitario, ma anche sociale e prassi nelle loro implicazioni scono. culturale. valoriali alimentando i proces- Una questione da non sotto- Dunque una CET senza il re- si che dalle buone prassi gene- valutare è rappresentata dal troterra della vita delle Par- rano il “buon clima”. rapporto tra le finalità del- rocchie, diventa un’operazione L’appello che il Vescovo Fran- le CET e la vita parrocchiale. culturale-sociale, ma non ec- cesco ha lasciato e che traccia Siamo portatori di un’espe- clesiale; una parrocchia sen- il cammino è quindi chiaro: tra- rienza rappresentata dalla za CET diventa una comunità sformare le opere della fede in nostra fede e testimonianza autoreferenziale in cui la rap- parole che generano vita. personale e dalla fede e te- presentazione del rapporto tra stimonianza della comunità fede e vita è sempre più espo- cristiana. Senza la concreta e sto all’insignificanza. In questo quotidiana vita della comuni- momento, la figura del refe- tà cristiana, nella forma della rente parrocchiale, rappresen- parrocchia, non abbiamo nulla ta il “terminale” del lavoro del di originale da dire e da dare. CPT sul versante parrocchiale, Se da una parte la cura della con il compito di aggiornare parrocchia si conferma deci- presbiteri e organismi parroc- siva (in questo senso ho aper- chiali attraverso i documenti to la riflessione su la parroc- prodotti. L’esigenza formativa: l’auto- formazione, la formazione permanente, l’elaborazione dei vissuti. Nei nostri territori ci troviamo di fronte ad un paradosso: se, normalmente, la distanza che avvertiamo in molte situazio- ne è tra “il dire e il fare”, a Ber- gamo la distanza è tra “il fare e il dire”. Ci troviamo di fronte La Lettera marzo ‘20 [9]
Convivenza (1-6 dic) [A cura di Daniele] Il tempo di uno schiocco di dita o da soli, lavorando, cucinando compieta prima di dormire (e e siamo entrati nel primo perio- per gli altri e aiutando il don con annessa tisana). do “forte” di quest’anno. Per la i piccoli lavori che solo lui riesce La settimana è volata e l’espe- seconda volta la nostra Casa di a trovare; ci siamo sentiti un’u- rienza si è conclusa venerdì Comunità ha ospitato un grup- nica famiglia sotto lo stesso sera con il ritiro Ado di Natale. po di giovani nella formula della tetto. Dopo una pizza e una riunione convivenza, cominciata la Do- Nonostante i diversi ritmi di (diciamo “movimenta”) abbia- menica sera in Oratorio con la ognuno le giornate sono state mo analizzato la figura di Giu- testimonianza di suor Sonia, e scandite da alcuni momenti in- seppe, le sue sfumature pro- di due novizie domenicane che sieme: le lodi mattutine (presto poste da più artisti, i suoi sogni ci hanno coinvolto nel racconto per poter esserci tutti), la cena e i suoi gesti. Con le macchine del loro percorso di vocazione e insieme nel salone per scam- siamo poi andati a Bergamo della loro scelta di fede. biarci i fatti della giornata, e la per assistere alla rappresenta- Il nostro gruppo si è quindi spo- zione in forma di monologo “La stato nella casa per l’inizio uf- carezza di Dio - Lettera a San ficiale dell’esperienza. Durante Giuseppe”. la settimana gli impegni di tutti L’esperienza di stare insieme e i ragazzi hanno portato la casa vivere in Comunità ci fa vedere ad essere abitata come una le persone in modo diverso, in vera casa: studiando insieme situazioni quotidiane. Questo ci insegna ad apprezzare la sem- plicità e la bellezza delle nostre famiglie, cose che tendiamo a dare per scontato ma invece dobbiamo sempre coltivare. La Lettera [10] marzo‘20
[Domenica della Parola] Aperuit illis La terza Domenica del tempo poi scrivere nel retro una ri- de cubo colorato li ha raccolti: Ordinario è stata anche per le flessione, una preghiera, una è “materiale” che portiamo nostre Comunità la Domeni- domanda…e riportarlo la Do- nella preghiera comunitaria e ca della Parola, come il papa menica successiva. Un gran- nella adorazione. aveva chiesto a tutta la Chie- sa con la lettera “Aperuit illis”. Cosa abbiamo fatto? Nulla di straordinario. Abbiamo dato però maggior attenzione all’intronizzazione della Pa- rola portata nell’assemblea con ceri e incenso. Poi, al ter- mine di tutte le celebrazioni abbiamo dato a ciascuno dei presenti un foglietto con un versetto della Scrittura con il compito di sostare su di esso lungo la settimana, medi- tando, pregando, cercando il libro da cui è stato tratto per La Lettera marzo‘20 [11]
Costa Azzurra Adolescenti [A cura di Martina] Come ogni anno, anche nel sosta, siamo partiti per Nizza, partecipazione ad una celebra- 2019 non è mancata la tradi- una delle più importanti della zione religiosa in francese nella zionale e famosa esperienza Costa Azzurra: città magica, con basilica di Notre-Dame di Nizza. del “campo-scuola” per gli ado- un caratteristico centro storico, Nel tempo libero a disposizione lescenti che, con il passare degli una bellissi- anni, si sta sempre più rivolu- ma piazza e i ragazzi hanno visitato la città: zionando. Il campo-scuola ado- un mare invi- chi è entrato nel museo di arte lescenti ha oltrepassato i confi- diabile. Inol- contemporanea, chi per nego- ni, giungendo a Nizza. A partire tre, il periodo zietti, chi sul lungomare, ma dal 26 dicembre, alcuni di noi natalizio ci ha tutti hanno apprezzato, per non coordinatori (Alice, Daniele, offerto i suoi dire adorato questa città. Martina, Sara) con Don Roberto vantaggi: la Così come Nizza, anche la se- e Maddalena, abbiamo accom- ruota panora- conda città da noi visitata, Can- pagnato il gruppo di 30 ragaz- mica, il paese nes, ha riscosso molto succes- zi, facendo innanzitutto tappa di Babbo Na- so. Anche qui, abbiamo avuto a Sassello, un comune italiano tale, i merca- molto tempo a disposizione per della provincia di Savona in Li- tini, i giochi di esplorarla e sicuramente quello guria, al paese natio di Chiara luce proiettati che tutti hanno amato, motivo Luce Badano. Quella storia e sugli edifici, per cui la città è famosa, è stata quei messaggi che avevamo in- le fontane danzanti e tanto al- la sua fastosità ed esuberanza. contrato durante gli incontri se- tro ancora. Durante il soggior- Famosa per il suo Festival del rali del lunedì con gli adolescen- no abbiamo esplorato la città Cinema, la città ospita il Palais ti, li abbiamo toccati con mano, passeggiando sulla Promena- des Festivals con il suo tappe- anche con una certa emozione: de du Pallion e sul lungomare to rosso, che molti di noi hanno la “sua” chiesa (dove abbiamo (Promenade des Anglais); sia- deciso di scendere come fanno gli attori e i personaggi famosi. partecipato alla celebrazione mo siamo saliti al castello per Tappa importante è stata poi di Santo Stefano), la mamma ammirare tutta la città e la vi- l’Isola Sant’Onorato, che con (molto fiera e felice di cono- sta mozzafiato. Non sono poi l’Isola di Santa Margherita com- scerci, dicendoci che vedeva in mancate le visite culturali pres- pone l’Arcipelago delle Isole di noi un po’ della sua Chiara) e la so il Museo di Marc Chagall, de- Lerino. Qui, si trova l’Abbazia di sua tomba. Dopo questa prima dicato all’omonimo artista; e la La Lettera [12] marzo‘20
Lerino, conosciuta come luogo di persone, sfarzo e modernità. mente alte e mozzafiato. For- abitato da 21 monaci “silenti” Una volta arrivati abbiamo visto tunatamente abbiamo trovato che vivono, pregano, lavorano il celebre cambio della guardia per tutta la vacanza un clima e producono degustazioni dei al Palazzo dei Principi di Mona- mite per il periodo, e ciò ha reso loro vini direttamente sull’isola. co e la cattedrale dell’Immaco- tutto ancora più piacevole. È stato strano ma anche affa- lata Concezione. I ragazzi han- L’altra tappa? Il ritorno. scinante e curioso vedere come no poi visitato liberamente la alcune persone decidano e scel- città, dopo essere stati avvertiti gano di vivere in un modo com- sul costo della vita in un picco- pletamente diverso dal nostro. lo stato così famoso. Accanto La tappa finale del cam- all’urbanizzazione dell’uomo, po-scuola è stato il Principato di meritano di essere ricordate le Monaco, un incredibile crocevia scogliere sul mare, incredibil- BEATA CHIARA LUCE BADANO meretta, in ospedale prima e Sassello, Savona, 29 ottobre a casa poi, diventa una picco- 1971 – 7 ottobre 1990 la chiesa, luogo di incontro e Visse a Sassello con il padre di apostolato: “L’importante è Ruggero, camionista, e la ma- fare la volontà di Dio...è stare dre Maria Teresa, casalinga. al suo gioco...Un altro mondo Volitiva, tenace, altruista, di mi attende...Mi sento avvol- lineamenti fini, grandi occhi ta in uno splendido disegno limpidi, sorriso aperto, ama la che, a poco a poco, mi si sve- neve e il mare, pratica molti la...Mi piaceva tanto andare in sport. Ha un debole per le per- bicicletta e Dio mi ha tolto le sone anziane che copre di at- gambe, ma mi ha dato le ali...” tenzioni. A nove anni conosce Chiara Lubich, che la seguirà i ‘Focolarini’ di Chiara Lubich da vicino, durante tutta la ma- ed entra a fare parte dei ‘Gen’. lattia, in un’affettuosa lettera Dai suoi quaderni traspare la le pone il soprannome di ‘Luce’. gioia e lo stupore nello sco- Negli ultimi giorni, Chiara non prire la vita. Terminate le me- riesce quasi più a parlare, ma die a Sassello si trasferisce a vuole prepararsi all’incontro Savona dove frequenta il liceo con ‘lo Sposo’ e si sceglie l’abi- classico. A sedici anni, durante to bianco, molto semplice, con una partita a tennis, avverte i una fascia rosa. Spiega anche primi lancinanti dolori ad una alla mamma come dovrà es- spalla: callo osseo la prima sere pettinata e con quali fio- diagnosi, osteosarcoma dopo ri dovrà essere addobbata la analisi più approfondite. Inuti- chiesa; suggerisce i canti e le li interventi alla spina dorsale, letture della Messa. Vuole che chemioterapia, spasmi, para- il rito sia una festa. Le ultime lisi alle gambe. Rifiuta la mor- sue parole: “Mamma sii felice, fina che le toglierebbe lucidità. perché io lo sono. Ciao!”. Muore Si informa di tutto, non perde all’alba del 7 ottobre 1990. Di- mai il suo abituale sorriso. Al- chiarata “Venerabile” il 3 luglio cuni medici, non praticanti, si 2008, è stata beatificata il 25 riavvicinano a Dio. La sua ca- settembre 2010. La Lettera marzo‘20 [13]
Desiderantes [Tempo di Natale] Abbiamo iniziato l’Avvento con non tornassero se non a notte scritto nella lettera sul presepe una stella data a tutti i ragazzi fonda. Cesare chiama questi “ Admirabile signum” meditata della catechesi e, sull’altare, un soldati che assicuravano acco- nella novena. “ Il mirabile segno punto dorato, cui se ne sono glienza a chi aveva affrontato del presepe, così caro al popolo aggiunti altri lungo il percorso. le durezze della battaglia pro- cristiano, suscita sempre stu- Siamo stati invitati a fermar- prio desiderantes: coloro che pore e meraviglia. Rappresen- ci e a guardare le ‘stelle’ che stanno sotto le stelle. Dun- tare l’evento della nascita di Dio pone sul nostro cammino que ciò che potremmo sentire Gesù equivale ad annunciare per trovare il giusto orienta- come chiamata è verificare i il mistero dell’Incarnazione del mento, il senso autentico della nostri desideri, imparare a de- Figlio di Dio con semplicità e vita. Per l’uomo biblico le stel- siderare ciò che vale la pena gioia. Il presepe, infatti, è come le erano segni che indicavano essere desiderato! un Vangelo vivo, che trabocca il cammino, il senso da dare al Ma la stella posta in chiesa dalle pagine della Sacra Scrit- proprio procedere ... aveva una particolarità: era tura. Mentre contempliamo la E a proposito di stelle, viene rivestita con una coperta ter- scena del Natale, siamo invi- in mente la parola desiderio: mica, quella che viene utilizza- tati a metterci spiritualmente una delle etimologie di questo ta per il primo soccorso in un in cammino, attratti dall’umil- termine viene riferita alle me- incidente, in un naufragio, in tà di Colui che si è fatto uomo morie che Giulio Cesare scrisse una calamità. Cosa è la luce sul per incontrare ogni uomo. E delle sue avventure nella Fran- cammino se non il prender- scopriamo che Egli ci ama a tal cia, il libro dal titolo De bello si cura, l’avvolgere con forza punto da unirsi a noi, perché gallico. In questa opera, Cesare e tenerezza le situazioni che anche noi possiamo unirci a Lui. scrive che c’erano dei soldati incrociamo, il farci prossimo? Con questa Lettera vorrei so- che stavano sotto le stelle ad Ecco perché a quella attendere il ritorno dei com- centrale e grande se pagni che erano in prima linea. ne sono aggiunte al- Stavano sotto le stelle per- tre, per diventare noi ché capitava che i compagni stessi stelle per gli altri. Proprio come dice san Paolo nella lettera ai Filippesi 2: ”Siate come stelle sulla terra, come astri nel mondo” ... Desiderantes sono sta- ti anche i Magi, le cui statue si sono aggiunte a quelle date lo scorso anno per creare nelle case i presepi mobili, poi portati nelle chiese: ve- ramente belli e originali. Abbiamo realizzato an- che in questo Natale ciò che Papa Francesco ha La Lettera [14] marzo‘20
stenere la bella tradizione fortuna. Si tratta delle iniziali consolidato e complicato i dati delle nostre famiglie, che nei dei nomi dei “tre re magi”: Ca- in nostro possesso, giungendo giorni precedenti il Natale pre- spare (o Gaspare), Melchiorre, alla situazione che ormai co- parano il presepe. Come pure Baldassarre. Oggi tutti sanno nosciamo e che viene espres- la consuetudine di allestirlo che i misteriosi saggi venuti sa in migliaia di rappresen- nei luoghi di lavoro, nelle scuo- dall’Oriente secondo il vangelo tazioni pittoriche e scultoree le, negli ospedali, nelle carce- di Matteo erano tre, ch’erano nonché nei nostri presepi. ri, nelle piazze... È davvero un re, che i loro doni al Bambino Noi li abbiamo visti anche il esercizio di fantasia creativa, erano oro, incenso e mirra, che giorno dell’Epifania, nel po- che impiega i materiali più di- erano di età diversa. Queste meriggio animato da 131 per- sparati per dare vita a piccoli cose le sanno anche i bambi- sonaggi vestiti. La stella ci ha capolavori di bellezza. Si impa- ni: anzi, cerchiamo di fare in raccontato il loro percorso, ra da bambini: quando papà e modo che non le scordino. Il scandito da quattro tappe: a mamma, insieme ai nonni, tra- fatto è tuttavia che l’evangeli- casa loro, in cammino, a Ge- smettono questa gioiosa abi- sta Matteo, tutte queste noti- rusalemme e a Betlemme. tudine, che racchiude in sé una zie, mica ce le dà. Egli si limita Ma è anche il cammino di tut- ricca spiritualità popolare. Mi ad affermare, nel suo testo ta la storia della salvezza, dei auguro che questa pratica non greco (quello aramaico non ci progenitori e dei patriarchi, venga mai meno; anzi, spero è pervenuto), che di trattava dei profeti e degli antenati di che, là dove fosse caduta in di- di màgoi (sacerdoti persiani? O Gesù fino a Giovanni Battista. suso, possa essere riscoperta semplicemente indovini, ciar- Abbiamo visto entrare anche e rivitalizzata”. latani?) venuti ef’anatolè (da loro, seguiti poi dalle famiglie oriente) e che portarono i tre dei pastori, dalla corte di Ero- Una vecchia tradizione, anco- tipi di doni che sappiamo. Ma de e dalle stelle, pianeti, Angeli ra viva in molti paesi tra Mit- non che fossero re, né quanti ed Arcangeli e, ovviamente, la teleuropa e Balcani ma non fossero, né come si chiamas- sacra famiglia (interpretata da ignota nemmeno nel Setten- sero, né che età avessero. Manuel, Eleonora e il piccolo trione italiano, vuole che le tre Tutte queste notizie ci per- Fabio) seguita dai santi del- lettere CMB, dipinte o scolpite vengono dai vangeli apocrifi, le frazioni. Sì, perché la storia sulle porte o sulle pareti do- di dubbia tradizione, taluni an- continua e interpella anche mestiche, proteggano gli abi- che relativamente recenti. Ma ciascuno di noi, “cercatori… tanti della casa e portino loro il tempo e la tradizione hanno cercati” La Lettera marzo‘20 [15]
I giovani hanno proposto la Così apparve la Luce aver atteso a lungo uscì dal veglia che ci ha introdotti alla e risplendette, nascondiglio; ma l’altro non si messa della notte di Natale, vedeva. Jehiel si accorse allora partendo da una poesia “Il Mi- così apparve la Pace che quello non l’aveva mai cer- stero di Natale”, di Laurence ed offrì riposo, cato. Questo lo fece piangere, Housman, presentata e tra- piangendo corse nella casa del sformata in preghiera in modo così apparve l’Amore nonno e si lamentò del cattivo caratteristico e coinvolgente in e portò vita. compagno di gioco. Gli occhi di tre tappe. Anche le luci utilizza- Rabbi Baruch si empirono allo- te ci hanno consegnato la chie- E il Verbo si fece carne ra di lacrime ed egli disse: “Così sa parrocchiale in una veste e dimorò fra noi. dice anche Dio: Io mi nascondo, nuova e affascinante, portan- ma nessuno mi vuole cercare”. doci in un gioco di colori che ci All’omelia, il dialogo tra don Ciò che ci spiazza è proprio ha accompagnato anche nella Giuseppe e don Giampaolo, ci questo: Dio, che vuol essere celebrazione. La Luce guardò in ha fatto conoscere un raccon- cercato, è il primo che ci cer- basso e vide le Tenebre: “Là vo- to dei Chassidim proprio sul ca. Nel Bambino di Betlemme glio andare” disse la Luce. tema della ricerca:” Il nipote di contempliamo questo uscire La Pace guardò in basso e vide Rabbi Baruch, il ragazzo Jehiel, verso l’umanità, per risponde- la Guerra: “Là voglio andare” giocava un giorno a nascondi- re al desiderio profondo mes- disse la Pace. L’Amore guardò no con un altro ragazzo. Egli si so nel cuore di ogni uomo. in basso e vide l’Odio: “Là vo- nascose ben bene e attese che glio andare” disse l’Amore. il compagno lo cercasse. Dopo La Lettera [16] marzo‘20
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Cresimandi a Roma [A cura di Marta e Monica] 27 dicembre 2019 ore 4,30 Particolarmente interessanti riprendere la comunicazione partenza dal Piazzale degli l’altare della Patria per il suo in famiglia. La Santa famiglia Alpini per Roma. Tanta emo- tributo al milite ignoto, il Co- possa essere modello delle zione, tante aspettative e tan- losseo per la sua imponenza, nostre famiglie affinché ge- ta voglia di vivere una nuova la fontana di Trevi resa famosa nitori e figli si sostengano a esperienza in una città ricca da Fellini, ma soprattutto ha vicenda nell’adesione al Van- di storia. Inizia così il pellegri- colpito la Basilica di San Pie- gelo, fondamento della santità naggio dei cresimandi di Pa- tro dove abbiamo celebrato la della famiglia… >> lazzago, Burligo, Gromlongo, nostra Messa all’altare di Papa Abbiamo percorso molti Km a Almenno S.B. e Barzana, per Giovanni XXIII e la Cupola. Per piedi, la fatica si faceva senti- ripercorrere i passi degli apo- salirci, ci siamo “arrampicati” re, ma stare insieme faceva di- stoli, in preparazione alla Con- per 500 gradini ma ne è valsa menticare la stanchezza e con fermazione del 31 maggio. la pena: la vista è mozzafiato. entusiasmo ci sostenevamo a Prima tappa, nel primo pome- La domenica dell’Angelus che vicenda come una grande fa- riggio, alle Catacombe di San emozione sentire la voce del miglia. Le serate erano all’in- Callisto, a seguire la celebra- Papa e vedere la nostra mac- segna dello sguardo alla gior- zione della Messa nella chiesa chia di colore rosso sventolare nata, con l’aiuto prezioso di di San Tarcisio, grande testi- in ascolto delle sue parole … ci don Giuseppe e di figurine che mone fedele di Cristo che tie- avete visto anche da casa? componevano, sera dopo sera, ne stretto al petto l’Eucarestia, Essendo la domenica del- il nostro libriccino con i luoghi tesoro prezioso, così prezioso la Santa Famiglia il Papa ha del nostro passaggio a Roma. da dare la sua vita. sottolineato l’importanza di Non sono mancati richiami al La messa ha segnato l’inizio prendere ad esempio la fa- rispetto delle persone e dei del pellegrinaggio con la con- miglia di Nazaret, amorevole, luoghi; servono anche i rim- segna dei foulard rossi, nostro obbediente e disponibile alla proveri che fortificano il carat- segno identificativo, e il libret- volontà di Dio. Domanda pro- tere e ci aiutano a crescere. to guida delle nostre giornate vocatoria del Papa: << Sai co- Un grande grazie al no- e serate. municare con la tua famiglia o stro don che ci ha donato Da questo momento è stato un resti in disparte con il tuo cel- il suo tempo, le sue co- susseguirsi di basiliche, chie- lulare e non dialoghi con papà noscenze il suo entusia- se, palazzi, piazze e fontane. mamma e fratelli? Dobbiamo smo e ha reso possibile il nostro stare insieme. Un grazie ai nostri ra- gazzi che con gioia han- no condiviso questi im- portanti momenti con noi catechiste e ci hanno fanno sentire una di loro. L’esperienza vissuta a Roma ha reso il gruppo, al rientro a casa, più consape- vole di condividere un cam- mino cristiano che li porterà a diventare testimoni di Gesù e voce inviata da Dio. La Lettera [18] marzo‘20
Ecco alcuni commenti a caldo passato! (Pietro) - La gita a Roma mi è piaciu- dei nostri ragazzi: ta molto, ho vissuto un’espe- - Io credo che Roma sia mera- - Esperienza top! Non ero con- rienza indimenticabile che vigliosa, ogni angolo della città vinto di andarci ma meno male porterò con me per sempre è un pezzo di cultura del quale ho ascoltato mamma e Moni- sia per quello che abbiamo dovremmo essere tutti orgo- ca. Camminato stratanto ma in visto sia per l’ottima com- gliosi. È stata un’esperienza gruppo non si sente neanche pagnia. La presenza di don bellissima e indimenticabile. la stanchezza. Troppe chiese Giuseppe e di don Giulivo ha (Andrea) visitate bastavano magari la reso ancora più speciale que- metà, tanto sono tutte ugua- sta esperienza. Grazie (Fran- - La gita di Roma è stata mol- li… Vedere e sentire il Papa cesco M) to bella e divertente. Mi sono così “da vicino” è un’emozione piaciute le opere, i quadri, le grande … divertenti le serate - Questi 4 giorni a Roma sono chiese e i monumenti, ma an- in gruppo. Esperienza che rifa- stati davvero bellissimi, ho che le spiegazioni. Poi è stato rei al volo. Grazie don Giusep- avuto modo di visitare tanti bello anche lo stare insieme ai pe e catechiste. (Davide) posti e vedere tante cose, tra miei amici per 4 giorni. Questa quelle che mi hanno colpito esperienza rimarrà sempre - Caro don Giuseppe, mi di- di più c’è la Cupola e la Basi- nella mia testa e nel mio cuore. spiace per l’ultima sera. Ecco lica di San Pietro, la più lunga (Cristian) il mio parere su Roma: mi ha al mondo, la cosa che è stata aperto gli occhi, mi è piaciuto davvero emozionante è ave- - È stato fantastico condivi- molto. È stato interessante re assistito alla benedizione dere questa esperienza con i vedere chiese, catacombe, ecc del Papa. Mi sono divertito miei amici, condividere le se- ma soprattutto il Cupolone è con tutti i miei amici, c’era un rate dopo cena, le camminate, stato mozzafiato. Grazie della clima di serenità, complicità; la camera e tanto altro. Don bellissima gita. (Luca) eravamo davvero un bel grup- Giuseppe è stato una “guida” po. Ringrazio davvero tutte le per il nostro pellegrinaggio che - Il viaggio a Roma mi è piaciu- persone che ci hanno permes- con le sue spiegazioni e curio- to perché: so di vivere questa bellissima sità ci ha trasmesso interesse ho trovato nuovi amici esperienza. (Mattia M) per questa città ricca d’arte: ho scoperto come era Roma Roma. (Beatrice) mi sono divertito molto. - La mattina della partenza Di più mi è piaciuto: ero molto eccitata, non vede- - Mi è piaciuto molto cam- 1° l’Altare della Patria vo l’ora di scoprire cosa c’era minare tra le varie meraviglie 2° il Colosseo a Roma. Le cose che mi han- di Roma con un bel gruppo di 3° il Vaticano no colpito di più sono state il amici. (Anna) (Lorenzo V.) Colosseo: una struttura molto grande e antica e la fontana - Questa esperienza mi ha la- - Roma è stata una bella espe- di Trevi che pensavo fosse più sciato tanti bei ricordi e visto rienza sia per la compagnia sia grande, ma nonostante la di- cose che prima avevo studiato per la città. Un grazie a chi ci mensione, era molto affollata, solo nei libri di scuola. Per me ha accompagnato permetten- la trovai veramente bella e pu- Roma è la città che vive nel doci questa bella esperienza… lita. (Marta M) presente ma è viva grazie al un po’ faticosa. (Lorenzo M) La Lettera marzo‘20 [19]
Lo scambio delle ugole [Festa di San Giovanni Bosco] “La voce che invia” ci ha fatto San Giovanni Bosco fece il agitò davanti agli occhi due dita proporre, per la festa di San viaggio con i suoi cantori in e gli disse: «Due cose, Natalino: Giovanni Bosco, una dimen- treno: molti di loro non aveva- prima cosa, mangia perché è no mai visto il treno e il viaggio l’ora del pranzo; seconda cosa, sione di que- fu bellissimo per i ragazzi che non pensarci più ... questa sera sto Santo che si addossavano ai finestrini e vedrai, vedrai». Don Cagliero ha a che fare si godevano tutto quello che stava cambiando il program- con la voce. vedevano. Ma, stando ai fine- ma dei canti per i vespri della Il racconto è strini, il vento, oltre che scom- sera, ma don Bosco lo convin- stato affida- pigliare i capelli dei ragazzi, se a non modificarlo, lasciando to durante la fece colpo anche sulle gole dei la parte da solista di Natalino. celebrazione ragazzi. E così tanti di quei can- Arrivarono i vespri: don Bosco di metà anno terini arrivarono a Nizza senza predicò con una voce limpidis- catechistico voce. Tra questi anche il solista sima; poi ci fu la benedizione e nella fe- di don Bosco, Natale Busasca. che doveva essere preceduta sta della vita, Iniziò la S. Messa con il coro e al dal Tantum ergo; era il mo- dando al ter- Gloria tutti i cantori avevano gli mento del solista Natalino che mine come occhi fissi proprio su Natalino, il però era completamente afono segno un fi- solista. Ma all’attacco dato dal cioè senza voce. Ma all’attacco schietto colo- direttore, don Cagliero, il soli- di don Cagliero ecco la sorpre- rato, per la gioia di catechisti e sta dall’ugola d’oro fece cilecca. sa: dall’ugola di Natalino uscì genitori che per tutta la Dome- Immaginatevi Natalino: si sen- una voce limpidissima. La com- nica (e non solo) hanno messo tì crollare il mondo addosso, si mozione avvolse tutti e anche a dura prova le loro orecchie. rinchiuse in sé preso da gran- Natalino stentava a trattenere Capitò nel febbraio del 1879 de angoscia. Allora don Bosco le lacrime. che San Giovanni Bosco, insie- mandò la Santa Mazzarello a Alla fine del Tantum ergo, don me alla sua schola cantorum, cercare il ragazzo che fu trovato Bosco doveva cantare l’Ore- venne invitato a Nizza da Santa in un fosso della vigna mentre mus, ma ora era lui ad esse- Maria Mazzarello per celebrare piangeva. La santa lo condus- re afono, a non avere voce. A con solennità una festa della se da don Bosco; don Bosco gli stento lo sentirono i chierichetti Madonna. La Lettera [20] marzo‘20
più vicini. Alla fine della funzio- sta. Lo applaudivano e lui cadde che qualcuno ne Natalino ricevette i compli- nella vanità. Un giorno ricevette trascurava per menti e anche don Bosco gli si una bella lezione: aveva appena molto tempo avvicinò e gli disse: «Hai visto? finito di predicare sulla natività questi impor- Hai visto? Però ora, siccome della Madonna e alla fine volle tanti doveri, devo fare una conferenza ai co- sentire il parere di una persona interrompevo operatori, restituiscimi la voce che aveva l’aspetto intelligente. i suoi giochi e e riprenditi la tua». Quella persona lo coprì di elogi lo conducevo a E così le ugole ritornarono ai ri- che non finivano più dicendo: confessarsi spettivi padroni. Natalino Bru- «La sua predica sulle anime del Dunque, don sasca da quel giorno decise di Purgatorio è stata splendida». Bosco sapeva rimanere per sempre con don E lui aveva parlato della gran- parlare a tan- Bosco; andò da don Bosco e gli dezza di Maria. ti (predicare) e disse: «Lei, don Bosco, mi ha Ma oltre a predicare, don Bo- sapeva parlare prestato la voce ed io le dono sco utilizzò la sua bocca per personalmente (le parole all’o- la vita». pronunciare le famose PAROLE recchio). Per ogni ragazzo ave- Don Bosco quindi presta la ALL’ORECCHIO. Che cosa era- va la parola giusta che poteva voce a Natalino. Ma in tutta la no? Senti il racconto dello stes- essere di esortazione, di sti- sua vita San Giovanni Bosco so don Bosco: «lo mi servivo di molo, di consolazione, di rim- PRESTERÀ LA SUA VOCE NON quelle ricreazioni lunghissime provero ... AD UN RAGAZZO, MA A DIO per avvicinare ogni ragazzo. Don Bosco ha prestato la boc- tanto da diventarne il Suo AL- Con una parola all’orecchio, a ca a Dio ed è divenuto Suo TOPARLANTE. uno raccomandavo maggiore altoparlante, colui che è chia- Per che cosa in particolare don obbedienza, a un altro maggior mato a portare la Parola di Dio. Bosco adopererà la sua bocca? puntualità al catechismo, a un Nel pomeriggio i diversi grup- Innanzitutto per PREDICARE. A terzo di venirsi a confessare, pi di catechesi hanno propo- dire il vero, a predicare aveva già a un altro ancora suggerivo un sto lo spettacolo nel teatro, iniziato da piccolo; ogni spet- pensiero di riflessione, e così portando in scena balli, ma- tacolo che faceva iniziava con via. Posso dire che la ricreazio- gie, recitazione, canti e tanta la preghiera e con la predica: ne era il tempo in cui aggan- allegria, proprio nello stile di ripeteva a memoria la predica ciavo un bel numero di ragazzi, don Bosco che diceva:” Noi che aveva ascoltato il mattino. che al sabato sera o alla dome- facciamo consistere la santi- Quando poi sarà seminarista gli nica mattina venivano con mol- tà nello stare sempre allegri toccò predicare in qualche pa- ta buona volontà a fare la loro e fare sempre e bene il nostro ese in occasione di qualche fe- confessione. Quando vedevo dovere”. La Lettera marzo‘20 [21]
ATiptopluonTtiitdoiloviTaigtgolio Pellegrinaggio in Terra Santa [A cura di Francesca, Ivana e Pellegrini] Seguiamo il diario di bordo: un po’ lungo, certo, perché intenso è stato ciò che abbiamo vissuto. Lo proponiamo qui perché chi ha partecipato possa gustare ancora quei giorni e per tutti gli altri perché ne sognino la possibilità. 1° giorno, mercoledì 12 febbraio cesco un ra- casa della sacra famiglia! Poco Ore 4.00 si parte per Orio. Alle gazzo armato sotto entriamo nel la tom- 6.35 il volo ed eccoci qui, final- di… carrozzina. ba del Giusto, forse proprio di mente arrivati in Terra Santa... Lasciamo l’a- Giuseppe, facendoci un’idea di L’emozione è sul volto di tutti, eroporto di Tel come poteva essere anche la siamo qui con le nostre storie, i Aviv per recar- tomba di Gesù. Abbiamo sco- nostri vissuti e con il desiderio ci a Muhraqa perto che Giuseppe non era un dove celebria- falegname, (a Nazareth non di conoscere… siamo in 35,con mo la Messa c’è legna) ma forse un carpen- Don Giuseppe e Don Luca che di inizio pel- tiere o fabbro. ci fa da guida; con noi c’è Fran- legrinaggio, Entriamo poi nella chiesa gre- in ricordo del co-cattolica, una disadorna profeta Elia. stanza di pietra con la volta Poi a Naza- a botte dove la tradizione ci reth dove ci attende la si- affida un memorabile giorno stemazione in Hotel. di Shabbat, quando Gesù de- clamò e commentò le parole di 2° giorno, giovedì 13 febbraio Isaia (Luca 4,16-27) riceven- La sveglia è suo- do una risposta violenta (Luca nata molto presto 4,28-30). per poter essere Dopo il pranzo alla Fontana di Maria, visitiamo il sito arche- puntuali alla ologico molto grande, l’antica Messa, pres- città di Sefforis capitale della so la Basilica Galilea al tempo di Gesù, dove dell’Annun- sicuramente anche Giuseppe e ciazione dove comincia a ri- suonare quella parolina che in Terra Santa è di casa: HIC, cioè QUI. Hic Verbum caro factum est. È il “qui” di ciascuno di noi. Segue la visita guidata alla tomba del Giusto presso le sorelle di Nazareth, i resti della casa dove probabilmen- te Maria e Giuseppe vivevano con Gesù. Che emozione, la La Lettera [22] marzo‘20
Gesù hanno lavorato. lavorano con famiglia: che affaccia sul lago. Il tempo Rientrati, dopo cena, nono- “Vi farò pescatori di cambia, la superficie del lago ci stante la stanchezza, tutto il uomini” Ci vorrà tem- comunica la sensazione dei di- gruppo partecipa all’adora- po per capire il vero scepoli sulla barca nella tem- zione eucaristica in più lingue, senso di questa frase. pesta. Ma per questo non pos- con la comunità di Nazareth In questo sito arche- siamo fare il giro in battello. nella basilica dell’Annuncia- ologico abbiamo visi- Nella parte inferiore della zione. Questo è stato uno dei tato la casa di Pietro e chiesa si apre una cripta con momenti più emozionanti, la Sinagoga; qui dove l’immagine singolare fatta di molti di noi sono stati partico- Gesù parla e la sua tanti piedi e tra questi quelli di larmente colpiti e commossi … parola ha un’efficacia straor- Gesù. Unica mano, quella della Tantissimi i commenti al ri- dinaria… libera un uomo dallo donna che da dodici anni ave- torno in Hotel , vivere insieme spirito impuro. Chi ha una pa- va perdite di sangue, che toc- un’esperienza così forte e me- rola così potente se non Dio? ca il lembo del mantello ed è ravigliosa, tanti di noi non sa- Subito dopo Cafarnao sostia- esplosione di luce. L’avevamo conosciuta già lo scorso anno, rebbero più andati via… mo a Tabgha, dove si ri- perché utilizzata all’altare della 3° giorno, venerdì 14 febbraio corda la moltiplicazione reposizione del Giovedì Santo. Visita a Cafarnao, il villag- dei pani e dei pesci con Dopo pranzo con l’immancabi- gio della Galilea dove Gesù si quella frase che medi- le pesce San Pietro, saliamo al spinge all’inizio della sua vita tiamo: “Voi stessi date Monte delle Beatitudini, dove pubblica e dove sono ambien- loro da mangiare” Non sentiamo di nuovo riecheggia- tati diversi episodi del Vangelo, abbiamo fame solo di re la legge nuova del Maestro: dalla chiamata dei discepoli ai pane, ma soprattutto “beati i poveri in spirito, beati miracoli di Gesù. d’amore, di affetto, di i miti, beati quelli che hanno Cafarnao ha una posi- riempire il vuoto, ma fame e sete di giustizia…” zione importante con con cosa? Cos’è in gra- Don Luca ci invita a riflettere due vie molto traffica- do di soddisfare la no- te al tempo di Gesù, la stra fame? sulla presunzione via del mare (a nord di La Santa Messa viene celebra- dell’uomo quan- Damasco) e la via del ta a Magdala, dove è di casa do è nell’abbon- Re (a sud dell’Egitto) il la Maddalena, la prima ad an- danza, quando punto di contatto è il nunciare il risorto. Abbiamo bi- cerca il potere, la lago di Tiberiade. sogni di recuperare della fede ricchezza… Il lago di Tiberiade ricco lo stile della donna, una fede Da qui la vista di pesce è il luogo dove troppo maschile non va bene. è bellissima e il Gesù inizia a chiamare Singolare l’altare: una barca solo sapere che i primi discepoli, pe- e, dietro, una grande vetrata anche Gesù ve- scatori del lago che deva lo stesso panorama per noi è molto emozio- nante. La Lettera marzo‘20 [23]
Rientriamo a Nazareth e dopo Cosa succede da Ecco il pozzo di Sicar, la Sa- cena andiamo alla comunità questo momento maritana, Gesù affaticato dal dei Piccoli Fratelli del Beato in avanti? viaggio siede vicino al pozzo e Charles di Foucauld, dove fra- Andare a Geru- chiede da bere. tel Giovanni Marco ci presenta salemme, il figlio “Davanti a te c’è più di un poz- la figura di fratel Carlo, mossa dell’uomo dovrà zo, c’è la sorgente di vita eter- dal desiderio di cercare il Si- essere ucciso, il na”: gnore nella ferialità della vita. prezzo di que- ecco il messaggio che Gesù dà Concludiamo con la famosa sto Dio è la morte alla Samaritana, dentro ogni preghiera “Padre mio, mi ab- cruenta, i discepoli animo umano c’è una sete...di bandono a te, fa’ di me quello sono sconvolti. che cosa??? che vuoi. Qualsiasi cosa Tu fac- Io vado a morire… noi siamo Eccoci poi arrivare a Gerico, ac- cia di me io ti ringrazio. Sono disposti a seguirlo? colti da un gruppo di carabinie- pronto a tutto, accetto tutto…” Conoscendo Gesù impariamo ri in missione che partecipano 4° giorno, sabato 15 febbraio a conoscere Dio. con noi alla Messa. Ci riferisco- Siamo a metà pellegrinaggio, i Attraversiamo la Samaria pas- no che le scuole cristiane sono giorni che viviamo sono intensi e ricchi di emozioni. sando per le città palestinesi frequentate in gran parte da Siamo in Galilea sulla cima di di Jenin e Nablus sosta a Si- bambini musulmani e tutte le Monte Tabor di circa 500 m di car dove visitiamo il pozzo di aule hanno il crocifisso, nes- altezza, conosciuto da sempre Giacobbe e la citta di Samaria, sun musulmano si è mai la- come Monte sacro, incontro Sebaste dove la tradizione col- mentato o fatto opposizione. tra la terra e il cielo, qui Gesù loca la tomba di san Giovanni Questo ci fa molto riflettere…. sale con Pietro, Giovanni e Battista, come ci racconta- Durante il pellegrinaggio non Giacomo; mentre prega si no le scritture. Erode l’uomo mancano anche momenti di- trasfigurava. Come pregava di potere che pensa di avere vertenti, come testare e pren- Gesù? Cosa dere creme “miracolose” del significa in mano il Mar Morto, oppure vedere pregare? mondo, si pellegrini del nostro gruppo, La capaci- lascia in- don Giuseppe incluso, vagare tà di Gesù trappolare nell’albergo e bussare a molte di pregare dalla danza porte, non ricordando più il nu- è talmente di Erodiade mero della stanza. totale che il che chie- suo volto cambia aspetto, lu- derà la te- 5° giorno, Domenica 16 febbraio minoso, trasparente, potente, sta del Battista. Iniziamo la Domenica con la facendo emerge la sua essen- Quante volte in nome di false memoria del battesimo, a za cioè l’essere Dio. verità preferiamo perdere l’a- Qasr El Yahud, luogo dove si I discepoli capiscono nella tra- nima, non la faccia… ricorda il battesimo di Gesù al sfigurazione che Gesù non è il male che facciamo torna fiume Giordano. Don Giuseppe solo un uomo ma anche Dio. sempre indietro, ha sempre versa sul capo di ciascuno un delle conseguenze. La Lettera [24] marzo‘20
po’ di acqua È molto sempli- ria alla cugina Elisabetta. Don alla quale invia costantemente ce eppure molto emozionan- Giuseppe ricorda nella rifles- alcuni aiuti. te per tutti noi. Non è la forza sione come la vita del precur- 6° giorno, lunedì 17 febbraio dell’acqua ma è Cristo l’acqua sore è stata nel segno della Raggiungiamo il Monte degli Uli- purificatrice. discontinuità e della rottura, vi, celebrando a Betfage, il villag- gio da cui Gesù inizia il cammino Andare alle sorgenti è gusta- così come la vita di fede d’ingresso in Gerusalemme. re che, per quanto una per- a volte chiede. Ma Dio come vuole salvare Isra- sona possa cadere in basso, Dopo pranzo trasfe- ele e l’umanità intera? non potrà mai cadere sotto la rimento a Betlemme Dio glorificherà il figlio attraver- misericordia di Dio, nel quale per la visita alla Basilica so la consegna alla croce, e così viviamo, ci muoviamo ed esi- della Natività, a 5 nava- come pellegrini seguiamo Gesù stiamo. te, da poco restaurata. nel suo viaggio, ci sentiamo un Visitiamo poi il sito di Qumram, Qui il mistero dell’in- po’ come gli apostoli, tutti noi dove sono stati trovati in alcu- carnazione del figlio di portiamo le nostre esperienze ne grotte anfore contenenti Dio. Come i pastori che manoscritti dell’Antico Testa- adorano il bambino, ci di fede, ma l’errore è pensare di mento, testi che circolavano facciamo piccoli, en- aver capito tutto di Dio. al tempo di Gesù e Giovanni trando prima per la Che cosa dobbiamo modificare Battista. Qui s’era stabilita una porta dell’umiltà e nella nostra vita per essere più comunità di esseni, vivendo scendendo poi nella simili a lui? in preghiera e isolamento per cripta dove la stella una ricerca pura di Dio. a 14 punte indica il Il monte degli Ulivi, luogo dove Il credente è realmente asse- luogo del Natale. Gesù prega e insegna a prega- tato dalla pa- Ci rechiamo poi all’I- re il Padre Nostro ai discepoli ci rola di Dio… stituto assistenzia- introduce ai resti della Chiesa di creare in noi le Caritativo Effetà, condizioni di dove vengono accol- deserto in ti e seguiti bambini modo che la audiolesi, sordomuti parola di Dio che un po’ alla volta imparano a ci guidi. Nel parlare. Lo scopo di questa As- nostro mon- sociazione è fare crescere uma- do c’è troppo namente e in autonomia per un rumore, fac- inserimento pieno nella società. ciamo fatica a ascoltare Tantissime le domande di noi la sua voce. Celebriamo nella pellegrini incuriositi da questa chiesa della natività di S: Gio- opera che da molti anni la no- vanni Battista a Ain Karem, stra Comunità ha adottato e luogo della visitazione di Ma- La Lettera marzo‘20 [25]
Eleona, edificio di culto bizan- sa il modo con cui gli ebrei ve- i francescani al Sepolcro. tino risalente al IV secolo. Alle stono e pregano. Uomini da una Uscendo, c’è un cartellone con pareti troviamo il Pater Noster parte, donne dall’altra. l’icona dei discepoli di Em- scritto in tantissime lingue. maus e Gesù nel mezzo: il vol- Dal Monte degli Ulivi guardiamo 7° giorno, martedì 18 febbraio to di Cleopa c’è, ma non l’altro, Gerusalemme, con le sue mura Ultimo giorno di pellegrinag- quello che nel Vangelo non ha e la spianata con le moschee. gio, il più atteso e significativo nome. Ognuno può metterci il suo per la foto. Ma è più di una Gesù, quando guardava da lì, perché ci porterà foto: è il senso del cammino. Il vedeva ancora il Tempio e pian- al cuore. pellegrino senza nome è cia- geva su Gerusalemme. Ecco il Raggiungia- scuno di noi. tempietto Dominus flevit, per- mo la Spianata In questo pellegrinaggio ab- ché anche Gesù pianse. Entria- del tempio con biamo così scoperto pietre e mo nell’orto del Getsemani, con le moschee di sassi (resti, chiese, città e vil- olivi centenari e nella Basilica Omar e El Aqsa, laggi…), volti e storie (di questa delle nazioni, inginocchiandoci don Luca ci spie- sulla roccia della preghiera. ga come era co- terra, dei pellegrini, delle pa- Visitiamo poi la tomba di Ma- struito gine della Scrittura e nostre), ria, (la Madonna ti dice come il tem- la Pietra viva: il Signore Gesù, essere Chiesa, la santità di Dio pio con origine, fine e senso del cam- la rende vergine non è stata tutte le mino. Ecco perché, anche se il contaminata dall’uomo, Maria è diverse pellegrinaggio volge al termi- morta e poi assunta in cielo.), la porte e ne, il cammino non è mai finito. porta di Sion e il Cenacolo, dove cortili, con le persone Trasferimento a Tel Aviv e ri- Gesù ha istituito l’Eucarestia. che lo frequentavano entro a casa. Arrivo ore 17, Qui ci accompagna il Vangelo dal sommo sacerdote tutto ok!!! della lavanda dei piedi. ai rabbini… le offerte Sotto c’è la tomba di Davide e sacrificali, gli animali … più in là chiesa di S. Pietro in Iniziamo la Via Crucis Gallicantu: quel Pietro che per che ci porta al Santo tre volte nega di conoscere Sepolcro dove, dopo Gesù ci rivela anche la nostra un po’ di attesa, en- fragilità. triamo nel sacello Il dopo cena è l’occasione per centrale. È suggesti- andare al muro occidentale (co- vo pensare che tutti nosciuto come muro del pianto) i pellegrini passati lì e guardare con un po’ di sorpre- hanno lasciato la loro impronta su quella pietra. Ora ci siamo anche noi. Concludia- mo l’intenso pome- riggio con la S. Messa nella chiesa del Patriarcato. 8° giorno, mercoledì 19 febbraio Lasciamo Gerusalemme e scendiamo a Emmaus -uno dei luoghi collegati a questo vil- laggio- per celebrare la messa di conclusione, mentre nove di noi partecipano con il gruppo di Zogno alla celebrazione con La Lettera [26] marzo‘20
[Festa di Carnevale] Lupus in fabula La sfilata si fa? Sì, no? dice ai bambini e ai ragazzi, ai colari. Vuoi vedere che il “lupus genitori e agli animatori che è in fabula” (così era il tema pro- Si può fare se ha carattere lo- tutto sospeso? E i coriandoli e posto dagli adolescenti e gio- cale. E allora via, a Precornelli, le stelle filanti che già volteg- vani, rammaricati per non po- punto di ritrovo per partire in- giano nell’aria? A Precornelli tersi esibire dopo tanto lavoro sieme verso l’Oratorio dove gli le persone già ci sono e allora e prove) era proprio il coro- adolescenti presenteranno lo si scende liberamente, man- na-virus? E non è uno scherzo spettacolo e si farà la premia- tenendo le distanze (2 metri di carnevale… zione delle maschere. dicono)… In teatro però non Alt, neppure le sfilate a carat- si entra e così il pomeriggio di Però alcune foto veloci riu- tere locale si possono fare. E carnevale si trasforma nel pri- sciamo a farle. Strettamente allora che facciamo? E chi lo mo segno forte di giorni parti- all’aperto. La Lettera marzo‘20 [27]
Querida Amazonia «Querida Amazonia»: “Amata ita e stabilire”, nonché di “iden- li, dice con chiarezza estrema Amazzonia” così, in spagnolo, tificare il tipo di ministero uffi- che non possiamo permettere titola l’esortazione apostolica ciale che può essere conferito che la globalizzazione diventi scritta a conclusione del Sinodo alle donne”, come risposta alla «un nuovo tipo di colonialismo» per l’Amazzonia che aveva su- scarsità di sacerdoti in grado (n.22). Ma soprattutto dice una scitato tante discussioni, den- di celebrare quotidianamente cosa molto semplice: è il Van- tro e fuori la Chiesa. Da un lato, l’eucarestia, ha provocato non gelo di Gesù la risposta vera l’idea di una “Chiesa dal volto poche dure reazioni. alle sofferenze dell’Amazzo- amazzonico e indigeno”, titolo Ma, come ormai ci siamo abi- nia. È un testo profondamente di uno dei paragrafi del docu- tuati, papa Francesco con que- missionario l’esortazione apo- mento, non è piaciuta a quanti, sta esortazione ancora una stolica di Papa Francesco: «Di nella statua di Pachamama, la volta spiazza. fronte a tanti bisogni e tante “madre terra” della cosmologia Spiazza quelli che l’Amazzonia angosce che gridano dal cuore incaica, benedetta all’apertura la guardano da lontano, come dell’Amazzonia – scrive al nu- del sinodo dallo stesso France- un pretesto per parlare – in mero 62 -, possiamo rispon- sco, hanno visto un rigurgito di fondo – sempre e solo di noi. dere a partire da organizzazioni paganesimo idolatra, al punto Spiazza quelli che dicevano: sociali, risorse tecniche, spazi di dibattito, programmi politici, da spingere qualcuno a trafu- l’obiettivo vero e tutto ciò può far parte della gare le statue e gettarla nel Te- di questo Sino- soluzione. Ma come cristiani vere. Dall’altro, il suggerimento do è «un’agenda non rinunciamo alla proposta rivolto ai padri sinodali di stu- scritta in Germa- di fede che abbiamo ricevuto diare “per le zone più remote nia». Spiazza chi dal Vangelo. Pur volendo impe- della regione”, la possibilità “di dava per sconta- gnarci con tutti, fianco a fianco, ordinazione sacerdotale di an- to che la rispo- non ci vergogniamo di Gesù ziani, preferibilmente indigeni, sta di Francesco Cristo. (…) Se diamo la nostra rispettati e accettati dalla loro al problema (che vita per loro, per la giustizia e comunità, sebbene possano resta serio) delle la dignità che meritano, non avere già una famiglia costitu- comunità isolate possiamo nascondere ad essi dell’Amazzonia che lo facciamo perché ricono- che material- sciamo Cristo in loro e perché mente non pos- scopriamo l’immensa dignità sono accedere concessa loro da Dio Padre che all’Eucaristia e al li ama infinitamente». Sacramento della Francesco non ha voluto fare Riconciliazione per mancanza di del sinodo e dell’esortazio- sacerdoti sarebbe stata l’ordi- ne un nuovo terreno di scon- nazione di uomini sposati, come tro tra le due fazioni opposte, lo stesso Documento finale del ma concentrare l’attenzione Sinodo, votato a maggioranza sul tema centrale del sinodo, dai vescovi presenti, suggeriva. il futuro dell’Amazzonia, che Querida Amazonia spiazza per- riguarda, dopo tutto, la più ché parla sul serio di Amazzo- grande sfida dei nostri tempi. nia. Parla delle sue ferite, si fa Al tempo stesso, il pontefice prestare le parole dai suoi poe- in più occasioni ha lamentato ti, chiede perdono ai suoi popo- La Lettera [28] marzo‘20
i limiti del “clericalismo” della trascorrere un periodo più o Querida Amazonia è un te- Chiesa. Già il Concilio Vaticano meno lungo in Amazzonia. sto missionario perché a tutti II aveva inteso aprire la Chiesa Querida Amazonia sta lì a dirci chiede qualcosa. A chi era tan- a una più attiva esperienza dei che no, la missione non è finita. to scandalizzato dall’ipotesi di laici, il “popolo di Dio”, superan- In Amazzonia ma anche mol- ordinare uomini sposati in un do la concezione di una Chiesa to più vicino a noi. Perché un villaggio indigeno oggi chiede: composta esclusivamente dal mondo che guarda alla grande bene, adesso a quante Mes- clero. Questa ambizione ha foresta e ai popoli che vi abi- se comode sotto casa e all’ora portato a molte svolte rifor- tano come a una riserva da che più vi è comoda siete di- mistiche in senso laicale, ma la sfruttare indiscriminatamente sposti a rinunciare per donare centralità del clero non è mai a costo di uccidere la natura e missionari a questo angolo del venuta meno. Querida Amazo- le persone che vi abitano, vuol mondo? A chi guarda solo alle nia punta a una svolta radicale: dire che il Vangelo attende an- risposte sociali o ambientali anziché rispondere al proble- cora di essere annunciato per per il dramma dell’Amazzonia ma della scarsità di sacerdoti davvero. Perché se non sap- chiede: qual è il fondamen- con “più clero”, ossia ordinan- piamo chiedere perdono per to della fraternità? Agli stessi do uomini sposati, puntando quelle volte che anche la Chie- missionari chiede: quanto vi sul diaconato permanente e sa è stata «parte della rete di siete calati per davvero in que- sul ministero per le donne, la corruzione, a volte fino al pun- sto contesto e quanto invece risposta di Francesco sembra to di accettare di mantenere il siete semplicemente passati essere “meno clero”, ossia una silenzio in cambio di aiuti eco- amministrando sacramenti? Ai più attiva compartecipazione nomici per le opere ecclesiali» popoli dell’Amazzonia Querida dei laici alla vita ecclesiastica. (Querida Amazonia 25), il Van- Amazzonia chiede: quale volto Laici – uomini e donne – che gelo di Gesù non lo conosciamo hanno i vostri santi (n. 77)? sostituiscano il sacerdote in ancora. Perché se riteniamo le Non propone ricette papa tutte le sue funzioni nella par- nostre culture superiori e arri- Francesco in questa esorta- rocchia, tranne le due funzioni viamo a deridere e oltraggiare i zione apostolica. Non dice sì o ministeriale inderogabili, vale miti dei popoli indigeni, anziché no a qualcosa. Non offre for- a dire l’eucaristia e la confes- comprendere che Dio è «glo- mule ma sogni. Chi pensa che sione; e al tempo stesso una riosamente e misteriosamen- dopo Querida Amazonia tutto richiesta affinché i nuovi sacer- te presente anche nel fiume» tornerà immobile si sbaglia di doti ordinati in America Latina (Querida Amazonia 74), della grosso. È Il Sinodo di una Chie- non vadano subito in Europa, Parola di Gesù che fa nuove sa in cammino quello che papa tappa obbligata di ambizioni (senza cancellarle) tutte le cose Francesco riconsegna all’A- carrieristiche, ma scelgano di abbiamo capito ben poco. mazzonia. La Lettera marzo‘20 [29]
Pillole Santa Lucia è arrivata con un bel manto giallo (che sia stata aiu- tata dalla frazione dei gialli?) e ha cominciato a distribuire doni ai piccoli che l’attendevano ansiosamente ma, anche, un po’ emo- zionati. Conto alla rovescia per l’accensione del gigantesco albe- ro di Natale (grazie alla Ditta che lo offre) e poi tutti in chiesa. Il tempo di una preghiera e dell’incontro con la santa e poi tutti a casa, perché la notte è lunga… Già due appuntamenti dei La solennità dell’Immacolata, Gruppi nella Casa, quella cadendo di Domenica, ci ha di Comunità, giungendo da raccolti nella Chiesa parroc- quelli fatti nei primi mesi chiale e non a Brocchione per dell’anno pastorale nelle di- la celebrazione presieduta da verse case. Parlare in pub- Mons. Patrizio rota Scalabri- blico non è immediato, ep- ni che attendiamo sempre pure diversi laici preparano volentieri. Ci ha fatto “pas- e conducono la serata e i la- seggiare” nelle pagine della vori di gruppo con passione scrittura con la competenza e competenza. e con il coinvolgimento di cui è capace. Giropizza in movimento, grazie Gradita sorpresa da parte di ai tanti volontari che prepara- Mario e Andrea Benedetti no, servono e puliscono e grazie nelle premiazioni dei prese- a tutti coloro che man mano lo pi: hanno portato il plastico stanno conoscendo, provano in scala della casa di Comu- e…ritornano. Alla pizza alla nu- nità che va così a completa- tella che chiude il giro si è ag- re quelli delle diverse chiese giunta quella al pistacchio. Ma custodite nel campanile. Non come la metteremo in Quaresi- poteva non diventare an- ma? ch’esso un presepe. La Lettera [30] marzo‘20
Due Domeniche pomeriggio, guidati da don Cristiano Re e poi dal prof. Paolo Vitali abbiamo fami- liarizzato con la Lettera del papa “Laudato sì”, sulla terra come casa comune, che «è anche come una sorella con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia». Ha colpito tutti l’Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento ecologico del Pianeta. Nel 2019 questo appuntamento si è presentato ancora una volta in anticipo: quattro giorni prima rispetto al 2018, e con la data più anticipata mai registrata finora. Cioè, il 29 luglio 2019 abbiamo esaurito le risorse naturali che la Terra aveva prodotto per l’intero anno. All’Overshoot Day si arriva perché la nostra domanda di risorse in un anno supera quanto la Terra è in grado di rigenerare per quello stesso periodo di tempo. Nei prossimi mesi, le nostre esigenze saranno coperte attingendo alle riserve non rinnovabili di suolo, foreste, legname, allevamenti e pescato, e accumulando emis- sioni dannose in atmosfera. Una Domenica al mese alcune cop- pie si ritrovano in Oratorio, dopo aver vissuto il percorso di preparazione al matrimonio cristiano lo scorso anno: una buona pizza insieme, seguita dall’ incontro con alcuni sacerdoti (don Renè è il regista) e alcune coppie più mature che, con le loro testimo- nianze, aiutano a rileggere il tempo del matrimonio. Intanto si è concluso ad Almenno il percorso interparroc- chiale di preparazione con 25 coppie, tra cui alcune anche di Palazzago. Ci auguriamo che anche loro possano continuare il prossimo anno. Intanto, auguri e… figli maschi (così si diceva: ma perché?) Il 22 Dicembre 2019 abbiamo festeggiato i 100 anni della nostra cara Maria Vassalli. In questi anni la sua grande fede e la sua perseveranza l’hanno sempre aiutata ad affrontare gioie e dolori che ha incontrato sul suo cammino. A lei giungano gli auguri da parte di tutta la nostra famiglia. La Lettera marzo‘20 [31]
Battesimi Domenica 12 gennaio 2020 ore 10.30 Fabio Panza di Manuel e Eleonora Rota, nato il 22 agosto 2019 Mattia Frigerio di Alberto e Marta Spigolon, nato il 13 giugno 2019 Domenica 16 febbraio 2020 ore 16.00 Ludovica Fabio Mattia Iris Ludovica Beretta Damiano di Daniele e Giada Pellegrinelli, ADRIANA ALBORGHETTI nata il 17 ottobre 2019 di anni 83, deceduta l’1 gennaio 2020, Iris Gambirasio funerata e sepolta a Mapello di Davide il 3 gennaio 2020 e Elisa Cadei, Non piangete la sua assenza, nata il 2 maggio 2019 sentitela vicina e parlatele ancora. Vi amerà e continuerà Damiano Bonalumi ad abbracciarvi dal cielo come di Luca faceva sulla terra. Per tanti e Alessia Farina, anni valida e preziosa colla- nato il 3 febbraio 2019 boratrice della Chiesa della Beita. Defunti I tuoi figli TIZIANO ALBORGHETTI, di anni 47, deceduto il 14 dicembre, GABRIELLA ROTA MARTIR funerato e sepolto a Gromlongo vedova Donadoni il 16 dicembre 2019 di anni 70, deceduta il 26 gennaio 2020, Sopravviva la sua immagine nella memoria funerata a Locate di quanti Lo ebbero caro. il 29 gennaio, ceneri a Palazzago I tuoi cari il 4 febbraio 2020 Il ricordo del grande amore per MICHELE TIRONI, di anni 47, la tua famiglia, che era tutto il deceduto il 16 dicembre, mondo, rende ancor più vivo il funerato e ceneri in Albenza nostro dolore. Con rimpianto il19 dicembre 2019 e tenerezza infinita ti ricordia- mo e preghiamo per te. Ricordatemi con un sorriso, sarò sempre con voi. I tuoi figli Con affetto, i tuoi cari BATTISTA PANZA, di anni 81, deceduto il 21 dicembre, funerato e sepolto a Barzana il 23 dicembre 2019 Per la sua vita laboriosa ed onesta per il suo grande affetto familiare viva a lungo, ono- rata, la sua memoria nei cuori. I tuoi cari
GIOVANNA ROTA in Bonfanti, di anni 88, ANGELO TANGORRA deceduta l’8 febbraio, di anni 86, funerata e sepolta ad Almenno S.B. deceduto il 28 febbraio il 10 febbraio 2020 a Brembate, funerato il 2 marzo a Palazzago, Coloro che amiamo e abbiamo perduto ceneri il 4 marzo 2020 non sono più dov’erano ma sono ovunque noi siamo. (Sant’Agostino) Ricordatemi così... con un sorri- so, con una preghiera. Con amore i tuoi cari Con affetto, Anniversari i tuoi familiari VILLA MASSIMO (2012 - 2020) Ci hai lasciati, ma il nostro affetto non muore, ti amia- mo ancora di più e meglio di quanto ti abbiamo amato in terra. I tuoi cari FUMAGALLI VIRGILIO BENEDETTI POMA BENEDETTI (27-3-2010 - 27-3-2020) PIETRO ARIELE CESARE (1953 - 2020) A te il primo pensiero di ogni (1997 - 2020) (2010 - 2020) giorno. Siete il sole, la luna con le stelle che brillano per noi. La tua famiglia! I vostri figli PELLEGRINELLI DONATO ROTA CARLO (16-3-2008 - 16-3-2020) (29-3-2015 - 29-3-2020) Sei sempre nei nostri pen- A te che sei lassù sappiamo che ti possono sieri e nei nostri cuori, con arrivare tutte quelle parole che non possia- amore ti ricordiamo. mo più dirti. Cinque anni sono già passati, sappi che non ti abbiamo dimenticato; abbia- I tuoi cari mo imparato a convivere con il dolore della tua mancanza. Con affetto, i tuoi cari MAZZOLENI PIETRO (11-3-2010 - 11-3-2020) Il ricordo più bello è quello che ti strappa un sorriso e una lacrima, ma rimane sempre nel cuore… ed è sempre amore. La tua famiglia TESTA SEBASTIANA BIFERA CEFIS ELIANA ved. Bifera GIUSEPPE (26-3-2010 - 26-3-2020) (2019 - 2020) (2013 - 2020) Sono passati dieci anni, il tempo vola come il vento, ma tu sei sempre presente ogni gior- Siete sempre con noi, nel nostro cuore e nei pen- no nei nostri pensieri e nei nostri cuori e il tuo sieri di ogni giorno. I vostri cari vi ricordano con im- nome risuona giornalmente nei ricordi. Dal mutato affetto. cielo dove tu sei, vegliaci e proteggici. MANGILI AGOSTINO Tuo marito, figli e famiglie (GUSTO) (2016 - 2020) AGAZZI SERGIO (2019 - 2020) Sarai sempre nel cuore di chi ti ama. I giorni e i mesi passano, ma tu sei sempre con noi. Con affetto, i tuoi cari Moglie e figli
Ecco alcuni appuntamenti CONFESSIONI: DOMENICA DELLE PALME, 5 APRILE: All’inizio dell’itinerario quaresimale • Ore 10.00 Benedizione ulivi, corteo e vicino al Triduo Pasquale celebreremo l’incontro con la Misericordia. e celebrazione eucaristica. • I ragazzi della catechesi con i catechisti, • Venerdì 28 febbraio ore 20.30: Giovani e Adulti dopo la messa, passeranno di casa in casa per portare l’ulivo benedetto (così anche • Lunedì 6 aprile ore 20.30: alla Beita e a Burligo, sabato 4 aprile) Confessioni adolescenti con Parrocchie della Fraternità a Presezzo TRIDUO PASQUALE: Vogliamo guardare, con la mente e il cuore, • Martedì 7 aprile ore 20.30: Gesù che cammina verso la Croce tra insulti confessioni Comunitarie in Chiesa e percosse, muore tra due malfattori, Parrocchiale è chiuso nel sepolcro e risorge. • Sabato 11 aprile: • Giovedì Santo 9 aprile dalle 15.30 alle 19.00 in Chiesa Parrocchiale - Ore 20.30: Celebrazione della Cena del Signore con il gesto della lavanda dei piedi. VIA CRUCIS: I ragazzi porteranno le offerte per le Missioni • Ogni giorno alle ore 15.00 raccolte nel la busta-salvadanaio. - Adorazione all’altare della reposizione fino in Chiesa Parrocchiale a mezzanotte. • Ogni venerdì alle 20.30 in Chiesa - A Burligo ore 20.00 e adorazione fino alle 22.30. Parrocchiale animata da alcuni gruppi di catechesi. • Venerdì Santo 10 aprile Alla Beita ore 20.00 - Ore 9.00: Lodi; ore 10.00 a Burligo • Ogni mercoledì a Burligo alle 17.30 - Ore 10.00: Preghiera all’altare seguita dalla messa della reposizione per ragazzi e chierichetti • Lunedì 30 marzo ore 20.30: Via Crucis con (seguono le prove) i gruppi missionari della Fraternità - ore 11.00: Preghiera all’altare • Venerdì Santo, 10 aprile ore ore 20.30: della reposizione per adolescenti Via Crucis itinerante unitaria Palazzago- (al termine raccolta iscrizione Animatori Cre2020) Burligo-Gromlongo ambientata alla Beita. - ore 15.00: Memoria della Morte del Signore La regia è affidata ai giovani che coinvol- - ore 20.30: Via Crucis itinerante unitaria geranno le diverse realtà associative delle (Palazzago, Burligo e Gromlongo) comunità (incontro di presentazione giovedì ambientata alla Beita. 5 marzo; prove generali lunedì 30 marzo) • Sabato Santo 11 aprile RITIRI: - ore 15.00: Benedizione delle uova in Chiesa • Domenica 8 marzo: Parrocchiale (dalle 13.30 decorazione uova in oratorio) Ragazzi e Genitori Cresima - A Burligo ore 16.00. • Domenica 15 marzo: ORE 21.30: VEGLIA PASQUALE UNITARIA • Domenica 12 aprile Pasqua di Risurrezione Bambini e Genitori Prima Confessione Messe da orario festivo. • Domenica 22 marzo: Ore 17.30 Vespri solenni Bambini e Genitori Prima Comunione (dalle 9.15 alle 16.30 per ragazzi; dalle 15.00 anche i genitori) La Lettera [34] marzo‘20
PROPOSTE: • Libretto per la preghiera in famiglia • Adorazione eucaristica in chiesa parrocchiale ogni domenica dalle 17.00 alle 18.00 • Via Crucis quotidiana (ore 15.00) • I Mercoledì in Oratorio: Via Crucis per ragazzi e bambini, ma anche per genitori liberi (ore 15.00) • Evangeliario all’ingresso della chiesa e libro per riflessioni, preghiere… • Raccolta economica per missioni diocesane (per i ragazzi, nel la busta-salvadanaio da portare il giovedì santo nella messa delle 20.30) • Riflessione-preghiera con gli Adolescenti (lunedì in chiesa alle ore 20.15) SETTIMANA DELL’ADDOLORATA I SACRAMENTI: • Celebrazioni Eucaristiche con riflessione: • Domenica 19 aprile: mercoledì 1 e giovedì 2 aprile ore 9.00 ore 15.00 Prima Confessione a Palazzago • Domenica 26 aprile: ore 11.30 Battesimi • Venerdì 3, ore 20.00 Messa e Processione • Domenica 10 maggio: con il simulacro dell’Addolorata a Palazzago (unitaria). ore 10.30 Prima Comunione a Burligo • Domenica 17 maggio: ore 10.30 Prima Comunione a Palazzago • Sabato 23 maggio: ore 18.00 Cresima a Burligo • Domenica 31 maggio: ore 10.30 Cresime a Palazzago Riconosciamo tutti questa località? In che anni siamo? La Lettera marzo‘20 [35]
Pellegrinaggio in Terra Santa 12-19 Febbraio 2020
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