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ASSONOMETRIE

Published by Giovanna Calabrò, 2020-04-02 17:23:35

Description: ASSONOMETRIE

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L’assonometria fu utilizzata per la prima volta come strumento da disegno dal francese Gaspard Monge alla fine del Settecento e a lui, ovviamente, si attribuisce tale innovazione nel campo del disegno tecnico. Si trovano tracce di assonometria, sin dai tempi della Magna Grecia, anche se a quell’epoca, non si trattava di una vera e propria tecnica, ma di rappresentazioni sporadiche e intuitive. Solo nel ‘700, l’assonometria diventa tecnica rappresentativa in quanto codificata scientificamente. I primi scritti sull’argomento sono rintracciabili nell’opera del grande matematico francese Girard Desargues anche se la codifica di questo metodo è sicuramente di un periodo di molto successivo. Il vero problema fu l’imporsi della tecnica della prospettiva; il successo di tale tecnica, fu talmente dirompente da riuscire a modificare il modo di pensare e vedere lo spazio. In virtù di ciò, neanche gli studiosi matematici riuscirono a percepire con sufficiente chiarezza l’esistenza di un modello di rappresentazione tridimensionale diverso da quello prospettico. Il maggiore sviluppo lo si è avuto in campo militare e industriale. L’assonometria, infatti, è portatrice di evidenti vantaggi rappresentativi. Comprensione immediata dell’oggetto rappresentato, possibilità di misurarlo direttamente sul foglio di carta senza dover compiere un’operazione inversa come nella prospettiva. Questi fattori, durante il periodo della rivoluzione industriale e nel momento in cui la produzione in serie divenne un processo standardizzato, sono diventati ancora più evidenti, dando un’ulteriore spinta allo sviluppo di questa tecnica grafica.

Questo è costituito da tre Per comprendere l’assonometria bisogna rette (X, Y, Z) passanti per prima chiarire alcuni concetti base. Il un punto, definite assi primo elemento da comprendere è il cartesiani, caratterizzate cosiddetto sistema di riferimento ognuna da un verso di tridimensionale, ossia l’insieme degli percorrenza; se le tre rette elementi utilizzati per posizionare un sono tra loro oggetto nello spazio. Esistono differenti perpendicolari il sistema di sistemi di riferimento, il più utilizzato e riferimento si quello a cui faremo riferimento noi, è chiamerà ortogonale altri quello cartesiano. menti prenderà il nome di obliquo. Inoltre un’assonometria può essere denominata isometrica (o monometrica) dimetrica oppure trimetrica.

l principio che sta alla base dell’assonometria è la proiezione di un oggetto geometrico su un piano, detto piano di proiezione o quadro, lungo una direzione determinata da un punto improprio, detto centro di proiezione. Quindi, l’oggetto sta sempre tra l’osservatore e il piano di proiezione.

A seconda del posizionamento degli assi, possiamo avere innumerevoli forme di assonometria, ma tra quelle normate più comuni, troviamo: ASSONOMETRIA ISOMETRICA ASSONOMETRIA MONOMETRICA ASSONOMETRIA CAVALIERA

ASSONOMETRIA ISOMETRICA Assi in posizione Assi in posizione classica inversa Tracciamento asse Z Tracciamento asse X Tracciamento asse Y

ASSONOMETRIA MONOMETRICA Nell’assonometria monometrica, l’asse Z è verticale, e gli assi X e Y formano tra di loro un angolo di 90° e due angoli di 120° e 150° con l’asse Z. Le misure sui tre assi devono essere riportate nella loro reale grandezza. Vediamo innanzitutto come si tracciano correttamente gli assi di riferimento. Posizioniamo riga e squadretta (si deve usare quella 30°/60°) sul foglio secondo le indicazioni di seguito per tracciare gli assi di riferimento: Tracciamento asse Z Tracciamento asse X Tracciamento asse Y

ASSONOMETRIA MONOMETRICA Gli assi di riferimento dell’assonometria monometrica possono essere posizionati anche in modo diverso, senza per questo inficiare la correttezza del disegno. Vediamo in che modo: Tracciamento assi 1 Tracciamento assi 2 Tracciamento assi 3

ASSONOMETRIA CAVALIERA L’assonometria cavaliera, è così denominata perché prende il nome da un grande matematico allievo di Galileo Galilei chiamato, appunto, Bonaventura Cavalieri e viene anche chiamata Militare o Frontale. Nell’assonometria cavaliera, l’asse Z è verticale, l’asse X è orizzontale e forma un angolodi 90° con l’asse Z. L’asse Y è inclinato di 45° formando due angoli uguali di 135° con gli assi X e Z. IMPORTANTE – siccome le immagini prodotte dall’assonometria cavaliera risultano innaturali per l’occhio umano le dimensioni riportate sull’asse Y (quello inclinato a 45°) vanno per convenzione dimezzate mentre quelle sugli assi X e Z vanno tracciate nella loro reale grandezza.

Vediamo innanzitutto come si tracciano correttamente gli assi di riferimento. Posizioniamo riga e squadretta (si deve usare quella a 45°) sul foglio secondo le indicazioni di seguito per tracciare gli assi di riferimento: Tracciamento asse Y Tracciamento asse Z Tracciamento asse X

ASSONOMETRIA CAVALIERA Gli assi di riferimento dell’assonometria cavaliera possono essere posizionati anche in modo diverso, senza per questo inficiare la correttezza del disegno. Vediamo in che modo: Tracciamento assi 1 Tracciamento assi 2 Tracciamento assi 3

Infine, vediamo come vengono Misure nella Isometrica riportate sugli assi di riferimento, nelle 3 rappresentazioni assonometriche, le misure di un oggetto Misure nella Monometrica Misure nella Cavaliera



Un cubo disegnato con tutti i tipi di assonometrie

ALCUNI ESEMPI DI ASSONOMETRIA Assonometria con proiezione ortogonale Solo assonometria

PROIEZIONI E ASSONOMETRIA

PROIEZIONI E ASSONOMETRIA


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