ANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015                   PAG. 1______________________________________________________________________________________________________________________   p i z zo f al cone	         E PRINCIPIAMO A NAVIGARE……        LA R E D A Z I O N E S I P R E S E N T A                 Il nostro gran pavese di Mauro Palange, architetto, dopo Napoli 1960Con questo numero “zero” di pizzofalcone, inizia l’avventuradi un gruppo di amici, (ai quali si spera si uniscano tantialtri!), con l’intenzione di far conoscere le proprieesperienze di vita, tanto diverse tra loro ma accumunate dauna base educativa comune.Le comuni esperienze giovanili vissute nella “Nunziatella”,forgiate in “quella prima Scuola”, nel suo motto, “Preparoalla vita e alle armi”. Monte Echia, quel nome che diventaPizzofalcone, il quartiere che lo circoscrive nel tessutourbano._______________________________________________________________________________________________                      MENSILE				ON	LINE				DI				MONTE		ECHIA			-			ISCRIZIONE		TRIBUNALE		DI		ROMA				N.		174				DEL			20.10.2015					    DIR.	RESP.	:	ANNUNZIATO	(NUNZIO)	SEMINARA	–	REDAZIONE	:	LUCIO	MARTINELLI,	PAOLO	BALLERINI,	DOMENICO	(MIMMO)	D’ANGELO		                         SEDE	:	VIA	DELLA	BALDUINA	144	–	00136		ROMA	-		www.pizzofalcone.it		-	email	:	[email protected]
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                      DICEMBRE 2015  PAG 2________________________________________________________________________________________________________________E pizzofalcone è la testata di        politica del Paese (“Qualequesto giornale, fondato dal          Finmeccanica”). E l’attualità cheCentro Studi Monte Echia, perché      dilaga sui media, riflessioniattraverso la sua analogia alla       sulla sicurezza e carni rosse ecittà “fisica” possa esprimere        carcinoma sono qui riprese contangibilmente, pensieri e “fatti”     competenza tecnica. Fino alnelle strade della vita.              disincanto degli “appunti” diSvolgendo le vele per navigare,       Luciano De Crescenzo (“Napul’è”)                                      ed un po’ “sentimentia”, perapriamo spiragli di Storia Patria     parlare alle corde del cuore,                                      quel muscolo che ogni tantoproprio nella Nunziatella di          suscita emozioni. Come quello dei                                      pizzing, la satira “dietroPizzofalcone (8 settembre del ’43     l’angolo” del nostro mondo.ed “effetti collaterali”). Ed è       E piace pensare al “day after”,                                      dove ci sia almeno un novantenne,inevitabile parlare della Grande      seduto accanto al suo giovane                                      nipote con il tablet in mano,Guerra, attraverso la Storia          mentre legge un po’ della sua                                      Storia, di quando era, adMilitare che si discosta da           esempio, “Allievo nella                                      Nunziatella” e poi cittadino nelquella giornalistica e da quella      mondo. Perché, come cantava                                      Mercedes Sosa “todo cambia”.ufficiale, troppo spesso un po’faziose. Anche gossip dianeddoti, ormai stereotipi di unlinguaggio comune e improprio(“la colpa è sempre degliItaliani”). Poi l’analisi dinotizie sull’Economia, nonproprio esclusive degli “addettiai	lavori”, specchio della_____________________________________________________________Hanno collaborato:Lucio Martinelli, Napoli 1953,        autore, regista e produttore dicarriera militare (Gen. Div. Arma di  spettacoli teatrali.Cavalleria), Direttore CorsiIntelligence per la F.A., Addetto     Luciano De Crescenzo, napoletano,militare Interforze a Beirut;         ingegnere informatico (IBM),incarichi per questioni militari      scrittore, autore di testi per ladella logistica NATO, studioso della  TV, regista, uomo di spettacolo.sicurezza per i Beni Culturali edella Protezione Civile.              Carlo Melodia, Napoli 1960, medico                                      chirurgo, biologo, omeopata, autoreAnnunziato (Nunzio) Seminara o        di testi scientificisiminarion, Napoli 1960, architetto.                                      Antonio Venci, Napoli 1971, carrieraDomenico (Mimmo) D’Angelo, Napoli     militare fino a Gen Div., C.te Brig.1960, chimico industriale, esperto    Granatieri e Scuola Fanteria,di informatica (IBM), imprenditore    incarichi di Comando all’Estero eprivato; laurea in lettere            presso il Quirinale, Direttore corsoclassiche, animatore,                 IASD per l’Esercito presso il CASD.
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015        PAG 3________________________________________________________________________________________________________________                       	        M	O	N	T	E							E	C	H	I	A		?	                                                                                                                                           	                                                                         	  Così,	dalle	ultime	pagine	del		“Mak	poi	“	che	gli	Allievi	della	Nunziatella	dell’anno	1960	                hanno	raccolto	nell’occasione	del	50°	anno	del	loro	anniversario:	                                                         	\"L'Echia ossia Pizzo Falcone resta in mezzo a lunghissimi filari d' olmi e di viti dall'arte in modocastigati e curvi, che sospendono cocchi assai sfogati e tessuti di mollissima verdura, e gittanombre misteriose e care agli amanti sugli opportuni sedili. Quando poi sono accese le lampade lospettacolo è ancora più bello, e sbaglieresti per la Galassia in terra quel sì proteso scintillare dauna parte e dall' altra. Arroge la musica, il passaggio delle barchette, i lumi de' pescatori e quellidelle case, e la prospettiva che la piena luna fa scorgere in vaporose lontananze di Capri, e del lidoSorrentino, onde direi che il nome di Campi Elisi più di ogni altro conviene a questa fortunatissimasponda...!\"(Giornale del Viaggio di Napoli negli anni 1789 e 1790 del Conte Carlo Castone della Torre diRezzonico)
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                          DICEMBRE 2015   PAG 4______________________________________________________________________________________________________________________        La nostra metafora: il Rosso Maniero del Pizzofalcone a RomaLA STORIA CHE “…..PASSA E SPASSA SU…….” PIZZOFALCONE           Introduzione agli argomenti trattati in questa prima edizione                                             di Nunzio Seminara……….sì,“….passa e spassa …”, come cantava                 tanta influenza ha avuto negli ultimi due secoli.Aurelio Fierro, artista napoletano che infiammava         Fino ad oggi. Dalla Napoli del 1799, testimone diNapoli e un po’ tutta l’Italia dei festival di San        quei primi sussulti che “i colti” di alloraRemo e dintorni della seconda metà del secolo             pronunciavano per “il disegno” di una società piùscorso (sembra ieri, ma ormai siamo al di là del          libera, quando la “rivoluzione napoletana” delguado da ben tre lustri!).                                1799 assunse il ruolo simbolico di una più estesa                                                          rivoluzione del pensiero. Quando dallaE passa e spassa sul Pizzofalcone la Storia               Nunziatella di Pizzofalcone andarono sulled’Italia, origine e cerniera di fatti, e di ideali, e di  barricate i ragazzi di quel ’99, poi divenuti attori egiravolte che la manomettono, da quando l’era             testimoni del secolo risorgimentale.della ragione, quella degli illuminati del ‘700,
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                         DICEMBRE 2015  PAG 5______________________________________________________________________________________________________________________Dal “piccolo Tempio”, ovvero “cavallo di Troia,          Quel “Tempo” che “ …..passa e spassa su….”dal quale uscirono, a guisa degli eroi omerici, i        questo pizzofalcone , stavolta con la lettura di duecombattenti più ardenti di libertà e d’italianità,       storie assai tristi, forse non le uniche, che peròquali furono Guglielmo Pepe, Pietro Colletta,            vale incastonare nella memoria. Per poi rileggerle,Mariano d’Ayala, Luigi e Carlo Mezzacapo,                quando quel “Tempo” diventerà sottile, ma cheCamillo Boldoni, Enrico Cosenz, Biagio de                non può nasconderle fra le piegheBenedictis, Giacomo Longo, Vincenzo Orsini,              dell’indifferenza.Carlo Pisacane …..”, (da Tito Battaglini“L’organizzazione militare delle due Sicilie” –          Ecco che quasi per caso, attraversando alcuni anniModena 1940, nota dell’Ass. Naz. Ex Allievi              importanti della Nunziatella, l’anniversario delriportata in un tomo del novembre 2015).                 150° anniversario della sua fondazione,                                                         ripercorrendo alcune pagine della festa di quelQuell’ Enrico Cosenz, che raggiunse Venezia al           “compleanno”, il 18 novembre del 1937, la storiarichiamo di Manin, divenne prima il Ministro             del Comandante del Collegio Militare di Napoli, ildella Guerra di Garibaldi e poi il primo Capo di         Col. Luigi Chatrian diventa l’esempio di comeStato Maggiore del nuovo Esercito Italiano.              gli eventi funesti degli anni successivi                                                         rappresenteranno la storia di molti ItalianiMa che fu soprattutto l’estensore dell’editto del        coinvolti nell’avvicendamento di confusioni diprimo 8 settembre, quello del 1861, emesso per           idee oppure di certezze granitiche che avvilisconodistinguere gli Ufficiali borbonici che avessero         l’etica di quelle idee, facendole diventareseguito i piemontesi e quelli che avrebbero dovuto       manipolabili come l’argilla, malleabile se umida elasciare le armi, seguire il destino dietro i vincitori  crosta incoerente quand’è asciutta.E se “i fatti”del loro Re ovvero seguire un altro Re in una            modificano il pensiero, i nomi degli uomini dellaPatria più grande, oppure tornare fra le fila di un      Storia lo condizionano, fino a offuscarli, o peggio“esercito dimenticato”.                                  cancellarli per annullare la loro testimonianza,                                                         anche nelle dediche onorevolissime edCome l’8 settembre del 1943. Che ancora oggi             ecumenicamente universali che rappresentano inrivela storie dimenticate, ma che vale rileggerle        ambiti lontanissimi dalle interferenze ideologicheper conoscere meglio i fatti del mondo che               che governano il potere dei Governi.viviamo. Sì, vale rileggere qualche pagina di unaStoria continua.                                         S.A.R. il Duca Amedeo d’Aosta, simbolo                                                         indiscusso e indiscutibile della dignità, vieneNando Scala, un altro dei “fuoriusciti” dalla            cancellato da un atto amministrativo fondato nelNunziatella (1984), la pensa così: “Scrivere un          suo nome, perché a lui dedicato, proprio perlibro di Storia è come cominciare per scherzo a          esaltarne quella dignità che si vuol tramandare allescavare un buchetto nella sabbia. A un certo             giovani generazioni, figli delle atrocità dellopunto trovi l'acqua, e pensi di essere arrivato. Poi     scontro fratricida. Questi due “pezzi” potrebberonoti che su un lato della buca c'è una conchiglia,       essere una sorta di manifesto delle “mani sullaci scavi intorno e ne saltano fuori altre due, poi       Storia” che condizionano gli orientamenti dellaquattro, poi otto. E ognuna ti traccia una nuova         “gente” attraverso la diffusione dell’informazionestrada, e ben presto ti trovi a scavare in tutte le      che a sua volta, come sembra, non è sempredirezioni, e a pensare con stupore a come tutto sia      puntualmente “informata”… Inevitabilmente lainterconnesso, persone, relazioni, accadimenti.          Grande Guerra occuperà angoli di riflessione suAlla fine sei in piedi al centro di un cratere           Cadorna e sulle strategie militari e politiche cheenorme, e quando guardi oltre il bordo, ti accorgi       verranno scoperte, “…in piedi al centro di unche alla fine è solo un buchetto nell'immensità di       cratere enorme….”, da questo pizzofalconequella spiaggia che è il Tempo ....”
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                     DICEMBRE 2015  PAG 6_____________________________________________________________________________________________________________________Luigi Chatrian a cavallo dell’8 settembre del 1943. L’etica a metà   Scampolo di un “pezzo” diffuso nel microcosmo degli Ex Allievi della Nunziatella,            testimonianza indiretta della confusione dei valori che dal 1940 fino                            ad oggi alimenta discordie e nuove guerre.                                         ATTI		PARLAMENTARI                                                  	seduta	del	22	settembre	1949“ Il sottoscritto chiede d’interrogare il Ministro   che, ininterrottamente, per 161 anni, sempredella Difesa, per conoscere se risponda a verità     nella stessa, sede, la città di Napoli ha ospitato eche, in contrasto cogli effettivi interessi          che essa considera parte integrante della propriadell’Istituto, coi sentimenti della popolazione      vita.napoletana, colla tradizione, si avrebbe inanimo di allontanare da Napoli il liceo convitto     CHATRIAN “Nunziatella (già scuola militare),                                                     	               L’On. Luigi Chatrian (*)                                                     celebrazione	del	150°	anno	della	fondazione	Così	interveniva	l’On.	Luigi	Chatrian,	già	          dell’allora	Collegio	Militare	di	Napoli.Nel	1951	il	Comandante	del	9°	Rgt.	Alpini	nel	1935	e	poi	della	  Gen.	Chatrian,	che	era	stato	nei	primi	anni	della	Nunziatella	dal	1937	al	1940,	il	Colonnello	che	     guerra	Comandante	a	Napoli	del		X°		CO.MIL.TER.,	accolse	Re	Vittorio	Emanuele	III	nella		             fondò	la	Sezione	dell’Associazione	Alpini	di		                                                    Ananapoli.	Perché	a	Napoli:	infatti,	se	nessuno	lo	                                                     sa,	gli	Alpini	nacquero	proprio	nel	Palazzo	Reale	                                                     dei	Borbone	a	Piazza	Plebiscito	con	decreto	                                                     costitutivo	del	Corpo	firmato	dal	Re	Vittorio	                                                     Emanuele	II	il	15	Ottobre	1872.	Laureato	in	                                                     giurisprudenza.	Dal	1945	fu	sottosegretario	di	                                                     Stato	con	Bonomi,	Parri	e	De	Gasperi.	Fu	eletto	                                                     nella	Commissione	Costituente.	Rieletto	nel	1948,	                                                     venne	nominato	presidente	della	Commissione	                                                     Difesa.	Alla	fine	della	legislatura	si	ritirò	a	vita	                                                     privata.	                                                     La	città	di	Aosta	lo	ricorda	per	avergli	intitolato	                                                     una	strada.
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                              DICEMBRE 2015                              PAG 7______________________________________________________________________________________________________________________				                                                          	Apriamo	l’altra	metà	della	finestra	nell’anno	buio	        perché	pressato	da	quei	momenti	concitati	e	dell’Italia	del	1943.		                                    tragici	che	pesavano	sulla	storia	di	quei	giorni.			Chatrian	era	Comandante	della	227°	Divisione	di	           Proteste	degli	abitanti	del	piccolo	paese,	dove	la	fanteria	con	sede	in	Calabria,	a	Castrovillari.		          notizia	circolò	prontamente.			Fra	il	2	ed	il	4	settembre	inizia	la	risalita	degli	       Mediazione	vana	del	Parroco	che	si	reca	a	Alleati	verso	lo	stivale.		Altro	che	Garibaldini	!							  Castrovillari	al	comando	di	brigata.		Ad	Acquappesa,	nei	pressi	di	Cosenza,	era	                 Il	Gen.	Chatrian	sembra	che	fosse	titubante,	ma	stanziato	il	76°	battaglione	del			141°	Rgt	costiera,	     certamente	non	poteva	non	aver	riconosciuto,	si	comandato	dal	Col.	Ambrogi.			                             disse,	la	voce	di	Badoglio	che	proclamava		                                                          l’armistizio,	e	quel	mercoledì	del	fatale	8		Un	gruppetto	di	19	fanti,	venuti	a	conoscenza	             settembre		insistette	perentoriamente	nell’ordine	dell’invasione	come	già	si	era	diffusa	la	notizia	fra	     della	fucilazione,	intimando	al	Col.	Ambrogi	gravi	la	popolazione,	preoccupati	per	l’imminente	               conseguenze	se	non	avesse	ubbidito.		scontro	fatale,	si	allontanano	dalla	posizione	            I	5	furono	fucilati	dietro	il	cimitero.	assegnata.		Diventano,	cioè,	disertori	secondo	il	Regolamento	         Erano	circa	le	23,00,	quando	l’armistizio	fu	di	Disciplina.		                                           proclamato	alle	19,45!	Di	questi,	cinque	militari	rallentano	il	passo	e	          La	vedova	di	Salvatore	De	Giorgio	ricorse	per	manifestano	l’intenzione	di	tornare	indietro.		            riscattare	l’onore	di	un	figlioletto	che	sarebbe	                                                           cresciuto	con	l’onta	di	un	Padre	disertore.		Forse	per	tornare	a	casa,	verso	sud!		                                                           Negli	anni	’50,	dopo	una	pratica	lunga,	triste	e	Ironia	della	diserzione	si	direbbe,	perché	                penosa,	la	Corte	dei	Conti	le	concesse	la	pensione	sarebbero	andati	proprio	verso	gli	“invasori”	che	         di	guerra	per	il	marito	a	decorrere	dal	1	agosto	salivano	da	Reggio	Calabria	e	da	Bagnara	e	di	lì	a	        1946.		poco	da	Nicotera	e	Pizzo,	ancora	più	a	nord.		             La	Corte	definì	“un	atto	illegale	e	grave”	la	morte	I	5			“indecisi”	erano	tutti	del	territorio	di	Gioia	      del	marito	e	attribuì	la	sua	morte	a	“cause	Tauro,	la	Piana	di	Palmi:			Salvatore	De	Giorgio	di	       dipendenti	da	servizio	di	guerra”.	Cittanova,	Francesco	Rovere	di	Polistena,	Francesco	Trimarchi	di	Cinquefrondi,	Saverio	              Prima	ancora	il	Col.	Ambrogi	fu	condannato	a	8	Forgione	di	San	Eufemia	d'Aspromonte	e	Michele	            anni	di	pena,	ma	usufruì	dell’amnistia	(decreto	Bonelli	di	Sinopoli.		                                     Togliatti).	La	sera	del	5	settembre	i	soldati	vengono	fermati	         Il	Gen.	Chatrian,	che	nel	frattempo	era	diventato	e	catturati	dai	loro	stessi	commilitoni	e	segregati	       Sottosegretario	di	Bonomi,	evitò	il	processo	a	suo	nella	piccola	cappella	del	cimitero	locale.	               carico	perché	era	un	uomo	di	Stato.		Il	Col.	Ambrogi,	secondo	Regolamento,	intendeva	          Nel	1947	il	Tribunale	Militare	prosciolse	gli	altri	passarli	per	le	armi,	persino	senza	processo,	forse		      14	soldati	che	quel	5	settembre	si	erano
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                      DICEMBRE 2015  PAG 8_____________________________________________________________________________________________________________________	                                                     I	fatti	di	Acquappesa	rivelano	un’altra	oscillazione	                                                      della	visione	etica	del	Gen.		Chatrian.		“assentati”	insieme	con	quei	disgraziati	che	invece	furono	passati	per	le	armi.                    Cioè,	non	si	può	non	pensare	che	si	possa	                                                      cambiare	in	poche	ore	il	fronte	della	guerra.	Di	Chatrian	si	scrisse	che	si	batté	per	l'autonomia	della	Valle	d'Aosta	appoggiando	le	posizioni	di	      Quando	fino	poche	ore	dopo	quel	tragico	8	Federico	Chabod.		                                    settembre	si	sia	stati	inflessibili	nella	condotta	di	                                                      Comando	in	un	esercito	che	combatteva	da	una	Ma	recentemente	la	scoperta	di	un	ricercatore	di	     parte	e	subito	dopo	si	possa	diventare	storia	(Andrea	Désandré)	riporta	una	                 personaggio	politico	di	spicco	di	quella	parte	che	testimonianza	assai	sconcertante.	                    non	condivideva	scelta	del	fronte,	di	poco	                                                      precedente.		Infatti,	in	uno	scritto	autografo,	il	Generale	sconsigliò	al	Sottosegretario	di	Stato,	Giuseppe	     Così	pure,	non	risultando	niente	in	proposito,	è	Spataro,	di	inviare	proprio	Chabod	a	Berna	come	      difficile	apprezzare	la	dignità	di	un	soldato	che	Ministro	Plenipotenziario.			                         non	rinuncia	ai	benefici	politici	raggiunti	per	non	                                                      assumersi	le	responsabilità	del	ruolo	di	Chatrian,	pur	essendogli	amico,	riteneva	che	non	     Comandante	in	sostegno	al	Col.	Ambrogi,	che	ha	si	potevano	eludere	gli	interessi	di	partito,		che		  eseguito	quei	suoi	ordini	sotto	l’intimidazione	di	certamente	non	collimavano	nella	Svizzera	delle	      gravi	conseguenze.		autonomie	dei	Cantoni	con	le	spinte	indipendentiste	valdostane,	per	quanto	fossero	       Com’è	difficile	avere	la	mente	serena	quando	si	una	bandiera	sia	dello	Chabod	sia	dello	stesso	       guarda	alla	Storia	Patria	di	quei	giorni.		Chatrian.		                                                      	Serenamente,			e	senza	pregiudizi.Molto	strano.		                                                      .................omissisNon	tanto	però,	se	si	volta	lo	sguardo	indietro.		(*) Deputato della Legislatura - Militante nel Gruppo Democratico CristianoComponente e Presidente della V Commissione (Difesa) –Componente Commissione speciale per la Costituzione della Comunità Europea di Difesa -Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati nel periodo della Costituente
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                        DICEMBRE 2015             PAG 9_____________________________________________________________________________________________________________________                           SVOLGIMENTO DI UN’ ALTRA INTERPELLANZA	                             AMEDEO D'AOSTA        QUANDO UN NOME DELLA STORIA NON E' POLITICAMENTE CORRETTO                                                                         	E' un lungo testo che evidenzia come il dibattito parlamentare, a punta di fioretto, metta in luce lastrategia del “corretto politicamente”, che delegittima la Storia, la mistifica e mortifica i valori dellasua dignità.                                 Atti. Parlamentari - 23989 - Camera dei Deputati             DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 28 NOVEMBRE 1950…………………….(omissis)PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento della interpellanzadell’onorevole Cuttitta, al Ministro della Difesa, perconoscere i motivi che lo hanno indotto aproporre al Capo dello Stato, un decreto colquale si è fatto assumere alla FondazioneAltezza Reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta la denominazione diFondazione Banca d’Italia presso ilCollegio Militare di Napoli” e per sapere               L’On. Antonino Cuttitta,inoltre se egli, riconoscendo l’inopportunitàdi un tale provvedimento, che porta a                   nato in Sicilia a Mezzojusocancellare il nome di un eroico soldatodecorato di Medaglia d’Oro da una istituzione           il 13 giugno 1893 e morto il 14 dicembre 1978,fondata per rendere omaggio alla di lui                 Generale dell'Esercito e deputato della Repubblicamemoria, non ritenga di dover proporrea chi di ragione l’annullamento del decreto             nelle I, II, III, IV e V legislature, nelle filastesso .                                                dei Partiti Monarchici che con nomi diversiL’onorevole Cuttitta ha facoltà di svolgerla.           si sono succeduti nel tempo	                                                        ______________________________________			 	CUTTITTA. Non vedo presenti nell’aula                   Non posso perciò discutereil Ministro della Difesa cui è indirizzata la mia                                                        l’interpellanza con lo stesso Sottosegretario,interpellanza; quindi pregherei l’Onorevole             pur avendo per lui la massima stima e simpatia;Presidente di volerlo invita1e a presenziare                                                        e ho motivo di supporre che anch’egli debbaallo svolgimento della medesima che, tra                convenire con me sull’opportunità chel’altro, deriva da una interrogazione cui fu                                                        alla discussione intervenga l’onorevolerisposto, a mio parere in modo insoddisfacente,         Ministro.dal sottosegretario di Stato per la Difesa OnorevoleVaccaro.
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                         DICEMBRE 2015                                    P A G 10_________________________________________________________________________________________________________________VACCARO , Sottosegretario di Stato per la                è identica. Nulla v’è di nuovo. E pertantoDifesa.                                                  non sarebbe neppure giustificata la previsione                                                         - o la speranza - che la risposta del ministroMi rimetto alla Presidenza.                                                         possa essere diversa da quella già data dalPRESIDENTE. Onorevole Cuttitta, una                      sottosegretario. Infine la sua interpellanza,                                                         per il fatto stesso che deriva da una interrogazionedecisione in merito spetta alla Presidenza.              relativa ad un oggetto determinato,Non essendo stata ancora regolata la materia             non ha un carattere politico tale da richiedere                                                         la presenza del ministro. Per queste ragioniconcernente la facoltà o meno dei sottosegretari         non posso accogliere la sua richiesta,di Stato di rappresentare i ministri sia                                                         che non mi sembra giustificata. La pregonella discussione di disegni di. legge, sia nello        quindi di voler svolgere l’interpellanza.svolgimento di interpellanze, regolamento chesarà definito in occasione della legge sullaorganizzazione della Presidenza del Consiglioe dei Ministeri, vi è stata un’intesa tra le Presidenze  CUTTITTA. Desidererei sapere cosa avverrebbedelle due Assemblee nel senso di: lasciare               se insistessi nella mia richiesta.arbitro il Presidente di decidere sullaopportunità o meno di accogliere la richiesta,           PRESIDENTE. Ne deriverebbe un richiamodell’interpellante relativa alla presenza del            al regolamento, sul quale la Cameraministro. Questo apprezzamento il Presidente             sarebbe chiamata a deliberare. Se ella insistessedeve fare caso per caso, valutando il meritodell’interpellanza, cioè la portata dell’argomento       anche dopo che la Camera le avesse                                                         dato torto, la sua interpellanza decadrebbe.dell’interpellanza stessa. -L’interpellanza consiste nella domanda                   CUTTITTA. Allora sono messo con lecirca l’indirizzo del governo in un determinato          spalle al muro, e sarebbe vano che io confutassi                                                         le argomentazioni con le quali ella haaspetto della sua politica, mentre l’interrogazione      creduto di poter giustificare l’assenza del ministro.ha un campo d’azione ,assai piùristretto, limitato alla richiesta se un fattosia vero, se un’informazione sia esatta, quali           PRESIDENTE. Ella mi ha compresoprovvedimenti, su oggetti ben determinati,               male, onorevole Cuttitta. La Camerail Governo intenda prendere. E’ ben vero ‘cheuna interrogazione può essere trasformata                ascolterà le sue argomentazioni.in interpellanza, ma ciò, se vale agli effetti           CUTTITTA.. Volevo dire che non sonoprocedurali, di un più ampio svolgimento,                Convinto di ciò che ella ha detto per invitarminon toglie alla interrogazione la sua. essenza           a svolgere l’interpellanza in assenza deldiversa, da quella della interpellanza.                  Ministro.Ella stessa, onorevole Cuttitta, ha ricordato            L’interrogazione che ha trasformato inche la sua interpellanza deriva da una                   interpellanza, per quanto si riferisca ad uninterrogazione per la quale le fu data una risposta fatto singolo, ha un peso politico, perchéche non la sodisfece. Ella l’ha trasformata                                                         il provvedimento attuato dal signor ministro,in interpellanza, ma tale trasformazione                                                         di far togliere il nome di un Principe di- io confido che ella vorrà convenirne - è                                                         Casa Savoia da una Fondazione che era stataformale, non sostanziale dell’ argomento;                                                         creata per onorarne la memoria, fa parte clitanto è vero che, se ella confronta Il testo                                                         tutta una serie di atti compiuti dallo stessodella sua interrogazione con quello dell’interpellanza, Ministro, sempre su questa linea politica chevedrà che la sostanza del testo                                                         offende i monarchici i quali, fino a prova contraria,è rimasta immutata. La sua , interpellanza                                                         se pur dobbiamo credere a quel talesi riferisce allo stesso fatto specifico                 referendum che tutti ricordiamo, sono lache fu oggetto dell’interrogazione. La materia
p i z zo f al coneANNO 1                  NUMERO 0                         DICEMBRE 2015                                  P A G 11_____________________________________________________________________________________________________________________metà degli italiani. Siamo perciò in una questione l’onorevole Cuttitta e mi permetta lasquisitamente politica, signor Presidente:               Camera sul caso che l’onorevole Cuttittanon si tratta dei carabinieri che arrestano              stesso ha richiamato : l’osservazione daingiustamente un dimostrante, oppure                     collega a collega, senza formalismi. Quanto èdel ponte di Vattelapesca che si è diruto e              accaduto al Senato è stato proprio il moventenon è più stato ricostruito. Noi siamo su un             che ha determinato una deliberazione di massimaterreno politico, e di politica nazionale interna;       adottata d’accordo dai due Uffici di Presidenzasi tratta di un errore politico che, a nostro            della Camera e del Senato, la qualemodo di vedere, è di notevole importanza, e              testualmente reca: “ In attesa che la questionesiccome il colpevole è il Ministro, è lui che            venga risolta in sede legislativa con la leggedeve venir qui a discolparsi. Scusi se parlocosì, come sento, senza tanti giuochi di parole.         sull’ordinamento della Presidenza del Consiglio ePer me, egli è colpevole di quest’atto                   al fine di evitare che questioni del genere, sollevateingiusto, e trovo che dovrebbe venire adarne conto. Invitato, con una interpellanza,            all’ultimo momento, possano intralciare                                                         il regolare svolgimento dei lavori parlamentaria dire il perché del suo operato, ed a farcisapere se intende tornare indietro, il ministro          e, diciamo anche, recare una notanon si presenta ! Manca la linea, signor                 non troppo simpatica nelle discussioni; questoPresidente. Se ella crede, deve accogliere lamia richiesta d’invitare il Ministro a presenziare       lo aggiungo io “ Il Presidente dell’Assembleaallo svolgimento di questa interpellanza.                ha facoltà di stabilire di volta in volta, durante                                                         la. discussione, in relazione all’importanza                                                         degli argomenti, se nello svolgimento                                                         di determinate interpellanze o nella discussione                                                         di determinati disegni di legge si possaPRESIDENTE. Mi rincresce, Onorevole                      rinunziare all’intervento del ministro e possaCuttitta, ma non posso accedere alla sua richiesta.      bastare quello del sottosegretario di StatoCome ella ha dovuto riconoscere, la suainterpellanza ha lo stesso oggetto della sua             competente per materia”                                                         Mi sembra quindi, onorevole Cuttitta, diprecedente interrogazione: quel determinato              non aver fatto ora un trattamento di sfavoreprovvedimento. Ella nel rispondermi ha accennato                                                         a lei, nel formulare l’apprezzamento che nonad un indirizzo di politica che attribuisce al Governo.  si tratti di una di quelle interpellanze che esigono                                                         assolutamente la presenza del ministro.CUTTITTA. Al Ministro…                                   Debbo quindi invitarla nuovamente, onorevole                                                         Cuttitta, a svolgere la sua interpellanza.PRESIDENTE. ... al Ministro. Ma se ella                  CUTTITTA. Signor Presidente, poichési è doluta di un indirizzo del ministro, avrebbe        ella ha così deciso, io svolger6 l’interpellanza.potuto di questo fare oggetto la sua interpellanza.      Onorevoli colleghi, oggi non è tanto il deputatoElla, invece, anche nell’interpellanza,si limita a in determinato provvedimento,                monarchico che ha l’onore di svolgeredi portata niente affatto generale,                      la propria interpellanza per chieder contoanzi particolare e locale, che è già statooggetto di una interrogazione.                           al repubblicano Ministro della Difesa, assente,                                                         di un atto odioso che per il momento nonCUTTITTA. Giorni fa l’onorevole Lussu,                   qualifico; ma è un vecchio soldato che ha servitoal Senato, ha chiesto la presenza del ministro.          sempre la sua bandiera, fedele alla Bandiera,proprio in un caso analogo.                                                         nella lieta e nella avversa fortuna, senzaPRESIDENTE. Una osservazione mi permetta                 ascoltare coloro che dai microfoni stranieri                                                         invitavano alla resa. Un vecchio combattente                                                         in grigio-verde che, a nome dei combattenti                                                         di tutte le guerre, chiede il vostro
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                        DICEMBRE 2015  PAG 12_____________________________________________________________________________________________________________________aiuto perché sia riparala una ingiusta offesa           voleva, evidentemente, onorare un eroicoarrecata alla famiglia dei combattenti, in personadi un eroico commilitone, Medaglia d’Oro,               soldato, una Medaglia d’Oro: e allora perchédal signor Ministro repubblicano della Difesa.          si è fatto questo ? Mi sono procurata la copiaSenza alcun motivo, onorevoli colleghi,poiché non vi era alcun bisogno che si compisse         del decreto con il quale era stata a suo tempoquesta modificazione per la quale il                    istituita la Fondazione che oggi veniva adsignor Ministro si è fatto parte diligente o che        essere diversamente denominata. Non viegli ha ottenuto con un decreto che amocredere il Presidente della Repubblica abbia            annoierò dandovene completa lettura: basteràfirmato distrattamente, senza leggerlo.                 leggerne due articoli. Articolo 1 del decreto(Commenti - Interruzioni).                              25 marzo 1943: “Per rendere omaggio allaVeniamo al fatto, onorevoli colleghi io ho                                                        memoria dell’Altezza Reale Amedeo di Savoia,l’abitudine di leggere la Gazzetta Ufficiale che        Duca d’Aosta, e perpetuare nel .tempo (onorevoliil Ministro delle Finanze, gentilmente, ci fatrovare nella cassetta postale. E un giorno, con        colleghi vi prego di sottolineare: perpetuaredoloroso stupore, ho dovuto leggere la notizia          nel tempo !) la gloriosa figura dell’eroicodi un decreto del Presidente della Repubblica           difensore di Amba Alagi, la Banca d’Italiain data 12 novembre 1949 con il quale, sulla            gestisce una Fondazione per la concessione diproposta del Ministro della Difesa, la                  borse di studio a favore di Allievi della ScuolaFondazione “Altezza reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta” assume la denominazione di                Militare di Napoli, che ebbe l’augusto scomparso“ Fondazione Banca d’Italia presso il Collegio          quale suo Allievo”.Militare di Napoli”, e ne viene approvato lostatuto organico.                                                     	  Immagine da una pubblicazione dell’Ass. Naz. Ex                                                        Allievi, il “Cappellone” S.A.R. Amedeo, Umberto,             S.A.R. Duca Amedeo d'Aosta                 Isabella, Luigi, Filippo, Maria, Giuseppe, Giovanni                  Immagine di repertorio                Di SAVOIA AOSTA – Duca delle PuglieNella mia sensibilità di combattente, mi                Mi dispenso dal leggervi gli altri articolisono subito chiesto: perché? Questa Fondazione          ‘che riguardano il modo di concedere queste                                                        borse di studio; ma e interessante la. lettura                                                        dell’articolo 7. che dice: “Tutte le borse di                                                        studio sono assegnate il 3 marzo di. ciascun                                                        anno, anniversario della morte dell’altezza                                                        reale -Amedeo di Savoia, duca d’Aosta “.                                                        Come vedete, la Banca d’Italia, con gesto                                                        patriottico, ha voluto offrire questa donazione                                                        e concedere delle borse di studio da distribuire                                                        a studenti di condizioni disagiate                                                        e che si fossero distinti nel collegio militare di
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                      DICEMBRE 2015  PAG 13_____________________________________________________________________________________________________________________Napoli, dove il Duca d’Aosta era stato Allievo,       7 dicembre 1942 a rogito notaio Vincenzo                                                      Suriano di Napoli, visto il Regio Decreto 25per perpetuare nel tempo il ricordo della             marzo 1943, n. 312, col quale venne riconosciutagloriosa figura di questo eroico soldato.             la predetta Fondazione con sede in                                                      Napoli e ne fu approvato lo statuto organico,Grande è stato perciò il mio stupore non              riconosciuta l’opportunità di modificare l’attualepotendomi rendere conto del motivo pe                 denominazione del menzionato ente incui si erano messe le mani su una fondazione .        quella di “Fondazione Banca d’Italia pressoche voleva onorare un soldato, sol perché             il - Collegio Militare di Napoli “, in relazione                                                      sia alla nuova forma istituzionale dello Stato ...colpevole di appartenere alla Casa Savoia.            signor Presidente, questa è politica: si siaNon mi spiegavo come mai il Ministro della            sentito il bisogno di cancellare il nome del                                                      Duca d’Aosta da una Fondazione “in relazioneDifesa, che dovrebbe avere tante cose per la          alla nuova forma istituzionale dello Stato” !......	testa (deve pensare a quelle famose 12 divisioni      	                                                      	che ha nella sua fantasia, deve pensare                                                                                                          	al patto atlantico, all’esercito europeo e a          	tante altre cose) avesse trovato tempo da perdere.per commettere sacrilegi di questa specie.                     Amedeo D'Aosta il 18 novembre 1937Non mi persuadevo ! Allora sono andato                           nell'anniversario dei primi 150 anni                                                              della Nunziatella, da una pubblicazionea vedere questo nuovo- decreto. Esso dice:“Repubblica Italiana - I1 Presidente della                              dell’Ass. Naz. Ex Allievi	                                                      	Repubblica, visto l’atto 11 settembre 1942            Ma che cosa c’entra la nuova forma istituzionalea rogito Notaio dott. Paolo Castellini di Roma,       con una Fondazione che vuole onorare                                                      la memoria di un eroico caduto per la grandezzamediante il quale venne donata dal                    della Patria ? ... sia alla recente denominazioneConsiglio Superiore della Banca d’Italia al.          assunta dall’ex Scuola Militare di                                                      Napoli, nonché di apportare alcune variantiComando della Scuola Militare di Napoli la            al vigente statuto - (quanta meschinità disomma di nominali 250 mila lire rendita 5             espressione e quanta miseria !) - visto l’articoloper cento, affinché venisse costituita laFondazione Altezza Reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta, con lo scopo di erogare borsedi studio agli Allievi della Scuola medesima ...”.Onorevoli colleghi, guardate la sottigliezza diquesto articolo: si osa affermare che lo scopodella fondazione è quello di creare borse distudio, miseria morales, in questa infelice dizione,ove non potete non rilevare l’ipocrisia e la .teniate presente che lo scopo della Fondazione,secondo detto nell’articolo primo del suostatuto, quello “ di rendere omaggio” alla memoriadell’Altezza Reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta, e perpetuare nel tempo lagloriosa figura dell’eroico difensore, ecc. “,mediante la creazione delle borse di studioche ne costituiscono il mezzo atto a conseguirlo.Si è voluta falsare la verità storica diun documento dicendo che la fondazioneaveva lo scopo di erogare borse di studio !Continua il nuovo decreto: “Visto l’attocostitutivo dell’accennata fondazione in data
p i z zo f al coneANNO 1                      NUMERO 0                DICEMBRE 2015                                      PAG 14_____________________________________________________________________________________________________________________16 del codice civile udito il parere                perdoni, signor Presidente, se qualche miodel Consiglio di Stato, ecc.... Non hanno           scatto oltrepassa la misura dei miei pensieri,udito, però, il parere del fondatore; nemmeno       ma ritengo che il gesto del ministro rivestahanno letto gli articoli 27 e 28 del codice civile  carattere di notevole gravità.che vietano di trasformare una fondazione           Questa fondazione, del resto, onorevoliavente un determinato scopo, e lo ammettono         colleghi, non disturbava nessuno: io stessosoltanto quando lo scopo stesso si                  ne ignoravo l’esistenza come la ignorava lamanifesta impossibile a realizzarsi. Non solo,      grande maggioranza del popolo italiano.dunque, vi è stata una violazione delle leggi       Che motivo c’era, dunque, di mettere ledel buon senso, ma anche delle norme espressamente mani su di essa? Che motivo aveva il ministro                                                    di mettere le mani sopra il nome di unsancite dal codice civile negli articoli 27 e 28.                                                    glorioso soldato, caduto in esilio dopo avereSignor Presidente, noi non ci fermeremo                                                    eroicamente combattuto per il suo paese?qui: quando avremo la Corte costituzionale,                                                    Io non farò il torto alla Camera di ricordarericorreremo ad essa. Siamo infatti convinti                                                    i meriti obiettivi del Duca d’Aosta. Diròche il ministro della difesa, oltre che fuori                                                    soltanto che egli è stato sempre un gloriosodella grazia di Dio, e anche fuori del codice                                                    combattente; giovinetto, non ancora ventenne,civile. Per questo io lo chiamavo imputato:                                                    partecipò alla grande guerra; poi,egli doveva comparire questa mattina davanti                                                    dopo il 1915-18 combatte in Libia, agli ordinialla Camera, per discolparsi della commessa                                                    del generale Graziani, per la riconquista ’delviolazione degli articoli 27 e 28 del                                                    Fezzan. Un principe poteva esimersi dalCodice Civile. (applausi).                                                    prendere parte a quella campagna coloniale,Non è stato sentito, come dicevo, il parere                                                    perché nessun obbligo morale egli aveva didel fondatore, di cui è stata violata la volontà,dal momento che lo scopo per cui la fondazione andare a combattere in Africa. Ma egli volle                                                    un posto di combattimento, e si fece meharista.era stata istituita esiste ancora; almeno,vivaddio !, io spero che non sia spento negli       Prese il comando di reparti di cavalleriaitaliani il desiderio di rendere onore a coloro     sahariana nel deserto, e fu combattenteche si sono battuti per la grandezza d’Italia. .    eroico, di cui si è parlato e scritto sempre conI1 nome di quel glorioso caduto ricordava           viva ammirazione, come ne parla il generalela Casa Savoia, e per questo che si è preso         Graziani, nella sua storia di quel periodo. E,il provvedimento; ma se si scende così inbasso, lasciate, onorevoli colleghi, che io esprima alla fine di tutti i combattimenti in Africa                                                    orientale, gli inglesi, che pur sono stati severitutto il mio disprezzo per questo ministro ...                                                    nei loro giudizi verso i nostri generali e comandanti,(Vive proteste del Sottosegretario Vaccaro)                                                    di fronte a tanto valore, vollero compierePRESIDENTE. Onorevole Cuttitta, evidentemente atto di riverenza, riconoscendo, ammirati,                                                    la grandezza di questo comandante ele sue parole sono andate oltreil suo pensiero, che non poteva essere ingiurioso il suo eroismo: a lui e alle sue truppe resero                                                    l'Onore delle Armi!verso il ministro. Immagino che ella volesse                                                    Non è facile, signori, che sulsolo disapprovare questo provvedimento.                                                    campo di battaglia si faccia questo; ma, di fronteCUTTITTA. Disapprovo anche l’uomo                   al valore del Duca d’Aosta, gli inglesi schieraronoche, per sodisfare la sua faziosità repubblicana,   le loro truppe, presentando le armi aglinon indietreggia nemmeno di fronte                  eroici difensori dell’Amba Alagi, scesi a vallead un sacrilegio come questo che ha commesso        ancora armati e inquadrati agli ordini del duca.nel metter le mani sopra una istituzione            Di fronte ad un valoroso di tanta altezzache ricordava una Medaglia d’Oro. Mi                morale, come potreste non comprendere e
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                       DICEMBRE 2015                                  PAG 15_____________________________________________________________________________________________________________________Amedeo D'Aosta col suo Stato Maggiore in una foto inedita che lo ritrae nella caverna dell’Amba Alagi dove alloggiava fino a pochi giorni prima di uscire in uniforme per avere                                il 20 maggio 1941 l' Onore delle Armi                                                        	condividere il mio sdegno per l’oltraggio              l’opera e la vita. Per il suo estremo sacrificio,recato alla sua memoria?                               condivido con le più umili madri italiane laHa scritto un giornale che solo la Banca               fierezza e l’orgoglio della più grande offertad’Italia poteva reagire al provvedimento, o            e del più profondo dolore “.chi poteva averne interesse: cioè la mammadell’eroico duca, la principessa Elena di Borbone      Non ha protestato Elena di Francia.Francia, la sposa dell’invitto Duca d’Aosta,           Protesta l’umile sottoscritto, e vi domandaComandante della III Armata.                           scusa se ha dovuto intrattenervi forse piùOnorevoli colleghi, siamo dinanzi ad una               di quanto pensasse.aristocrazia: aristocrazia del valore oltre che        Onorevoli colleghi, or non è molto, in                                                       quest’aula, un egregio collega della maggioranza,del sangue, aristocrazia di soldati, per gloriosatradizione di famiglia. Ma la principessa              un combattente della guerra 1915-18,                                                       un partigiano eroico, che ho il piacere diElena non ha fatto questo. Quando ilfiglio cadde, ella disse queste parole:                veder qui stamane, l’onorevole Coppi, scris“Al Re e alla Patria mio figlio ha dato l’intelletto,delle belle parole nella sua relazione al bi-          lancio del Ministero della difesa. Permettete
“La vostra Commissione èche le rilegga:  p i z zo f al coneANNO 1           NUMERO 0                             DICEMBRE 2015  PAG 16_____________________________________________________________________________________________________________________lieta di constatare che è stata largamente            divelta con inconcepibile e sacrilega faziosità,                                                      torni a ricordare il nome dell’eroe immolatosisuperata quella sorta di atonia psicologica           per la grandezza della Patria.per cui, in certi momenti, poté aversi l’impressione  Ho fiducia che non mi negherete la vostrache i combattenti dell’ultima guerra                  solidarietà. (Applausi all’estrema destra).venissero tenuti in una considerazione alquanto                                                      PRESIDENTE.inferiore a quella goduta dai combattenti             L’onorevole sottosegretario di Stato per la difesadi altre guerre, e segnatamente del conflitto         ha facoltà di rispondere.1915-18. La condanna senza appello                    VACCARO, Sottosegretario di Stato per ladella guerra fascista non deve in modo assoluto       Difesa (DC).                                                      Tengo anzitutto a ben precisare cheinvestire i combattenti, i quali hanno                nessuna faziosità vi è stata nel mutare lapieno diritto di aver riconosciuti i sacrifici e il   denominazione della fondazione intitolata al                                                      Duca d’Aosta, né tanto meno vi è stata violazionevalore di cui furono, come sempre il soldato          di legge. Infatti gli articoli 26 e seguentiitaliano, prodighi. E bene ha fatto la Repubblica     del Codice Civile stabiliscono le norme                                                      in base alle quali una fondazione, quando nonad apporre sulle bandiere di armi e                   sia più adeguata allo scopo, può essere trasformatacorpi e sui petti di combattenti - ufficiali,         in altra fondazione che abbia lo                                                      stesso scopo. Così è stato fatto.sottufficiali e soldati - i segni del valore per      I motivi che hanno portato a mutare laciò che hanno compiuto prima e dopo 1’8               denominazione della Fondazione altezza reale .                                                      Amedeo di Savoia, duca d’Aosta in quella disettembre 1943. Nel pensiero memore e                 fondazione Banca d’Italia presso il Collegioriconoscente di tutti gli italiani, il combattente    Militare della Nunziatella sono già noti                                                      all’onorevole interpellante, avendoli espressidell’Isonzo, del Piave e del Grappa                   ampiamente nella interrogazione che egliaffratellato al Combattente di Russia, di             stesso ha ricordato. I1 mutamento di denominazione,                                                      che è avvenuto contemporaneamente a varieGrecia, dell’Africa. Quella dei combattenti           modifiche apportate allo statuto dell’ente, èè una grande famiglia che non conosce distinzioni     stato determinato soltanto dalla opportunità                                                      di indicare anche nel titolo lo scopo perdi tempo, di fortuna, di terra, di                    il quale la fondazione venne istituita, datomare, di cielo. A questa grande famiglia e in         che il capitale fu erogato dalla Banca d’Italia                                                      e che nell’assegnazione delle borse di studioparticolare ai mutilati, agli invalidi, ai feriti     spetta la precedenza agli Allievi figli di impiegatila gratitudine della nazione n.                       e dipendenti della Banca d’Italia in                                                      servizio o in pensione.Questo scrisse molto nobilmente l’onorevole           Ciò posto, poiché le ragioni che hannoCoppi, e sono sicuro che nello scrivere ciò           portato alla modifica in questione sussistono                                                      tuttora e non è sorto alcun fatto nuovo cheegli ha interpretato il sentimento di noi tutti       consigli di ripristinare la precedente denominazione,e che, almeno in questo, siamo tutti d’accordo.       si ritiene opportuno lasciare immutatoalla memoria dell’eroico soldato, il Ducad’Aosta, si è recata un’offesa che non possiamonon esigere che sia riparata.Si è riferito un giorno in quest’aula, fralo stupore e l’indignazione generale, che ilmaresciallo Tito ha fatto passare l’aratro sualcuni cimiteri italiani della Venezia Giulia.Oggi voi sapete che un aratro della repubblica,condotto dal miliziano Pacciardi, ha solcato ilcimitero degli eroi d’Italia per svellere unacroce, sol perché questa croce recava il nomedi un principe sabaudo. Chiedo il vostro appoggio,onorevoli colleghi, chiedo il vostroaiuto lasciatemelo dire - perché quella croce,
l’attuale titolo della fondazione.                                          p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                            DICEMBRE 2015                                PAG 17_____________________________________________________________________________________________________________________PRESIDENTE. L’onorevole Cuttitta ha                         d’Italia” ? Solo il Ministro queste cose non lefacoltà di dichiarare se sia sodisfatto.                    può capire, perché egli non ha cuore di soldato.                                                            L’onorevole sottosegretario fa una affermazioneCUTTITTA. Come lo potrei, signor Presidente? senza riscontro: “Non vi è stataL’onorevole sottosegretario è venuto a                      alcuna faziosità “, ma io ho dimostrato ampiamenteleggerci quello che già aveva letto in altra                che si tratta proprio di una faziosità.sede, facendo una piccola aggiunta. I fatti                 Egli dice anche che non vi è nessunasono quelli che sono. Nessuna                               violazione del Codice Civile; ma, leggendo l’articolodialettica curialesca può cambiare il Codice Civile, 27, la violazione appare chiara. SeOnorevole Vaccaro. Leggo la parte dell’articolo 27 vuole, leggo la parte pertinente dell’articolo28:che ci interessa: “la persona giuridica si                  “Quando lo scopo è esaurito o divenutoestingue quando lo scopo è stato raggiunto                  impossibile o di scarsa utilità, l’autoritào è divenuto impossibile”. Avevamo detto                    governativa, anziché dichiarare estinta lache lo scopo era quello di onorare la memoria               fondazione, può provvedere alla sua trasformazione,del Duca d’Aosta; questo scopo non è venuto                 allontanandosi il meno possibile dalla volontà dela mancare, non è divenuto impossibile. Se                   fondatore”. Ora, la volontà del fondatore era quellala fondazione avesse avuto lo scopo di finanziare di onorare la memoria del Duca d’Aosta.                                                            (Commenti - Interruzione del S.segretario Bovetti,un viaggio dalla terra a1 pianeta Giove,                    DC).	si sarebbe potuto dire che, essendo ciò impossibile,        Onorevole Sottosegretario, ripeto che laconveniva darle uno scopo diverso.                                                            volontà del donatore è stata violata. Gli articoliMa la Fondazione di cui ci occupiamo vuol                   27 e 28 sono stati violati. E la tenuitàdare una borsa di studio - grande o piccolache sia - per ricordare la memoria di un                    della somma non poteva giustificare tali violazioni.                                                            Del resto, nel trasformare la precedentesoldato; e questo lo si fa in un Collegio Militare,dove bene si ricordino gli eroi. E' buona                   fondazione, non avete elargito nuovi mezzi,                                                            la rendita 5 per cento di 250 mila lire. Unabitudine delle Accademie e deiCollegi Militari onorare gli Allievi che si sono            Ministro che fosse stato meno fazioso del                                                            repubblicano Pacciardi, vedendo che la renditadistinti, iscriverne i nomi sulle lapidi, ricordarli nelleaule scolastiche a loro dedicate.                           di lire 12.500 annue poteva non essere                                                            sufficiente per l’onore da rendere alla memoriaTutto questo serve per dare esempio, perché laScuola, oltre che impartire l’istruzione Militare, deve     di quel soldato Medaglia d’Oro, avrebbe                                                            proposto di raddoppiarla per realizzare delleoccuparsi anche di quella morale, di quellache parla al cuore e forgia le anime. Gli esempi            borse di studio più consistenti; ma non si                                                            sarebbe mai sognato di mutare il nome alladi coloro che li hanno preceduti, spingerannogli allievi a procedere sulla via del dovere e              fondazione.                                                            BASILE (PLI). Così hanno salvato la Repubblica!dell’onore che essi hanno tracciata.Quindi, ricordare in un collegio militare                   CUTTITTA. La Repubblica ha finito di                                                            tremare con questo decreto, ed io non hoil nome di un soldato caduto in Africa per lagrandezza d’Italia, e decorato di Medaglia                  volutamente chiamato in causa il Capo dellod’Oro - come giustamente disse l’onorevole                  Stato, perché sono sicuro che egli avrà appostoAliata in una sua interrogazione analoga allamia - vale molto di più che ricordare la Banca              la propria firma al decreto presentatogli dal                                                            Ministro Pacciardi, senza farvi caso, perd’Italia. Come può parlare al cuore di un Allievoil sapere che esiste una “Fondazione Banca                  distrazione. In conclusione: nessuna variazione al                                                            capitale della fondazione; palese violazione del
dimostrata. Non posso dichiararmicodice civile; faziosità del Ministro, ampiamente                                    p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                          DICEMBRE 2015                   PAG 18_____________________________________________________________________________________________________________________sodisfatto. Torneremo sull’argomento: io               Finché nella seduta del 12 maggio del 1959 negliporterò una mozione con la firma di molti              atti parlamentari della III Legislatura lo stessodeputati, signor Presidente, ne sia sicuro.            On. Cutitta trova soddisfazione(Applausi dell’estrema destra).                        in una risposta brevissima da parteSono certo che nessuno mi negherà la propria           del Governo:adesione affinché sia fatta giustizia e riparatol’errore.PRESIDENTE. Così viene esaurito lo svolgimentodell’interpellanza all’ordine del giorno.La seduta termina alle 12,26.                                                             		__________________________________________Dopo questa interrogazione Parlamentaresi registra un nuovo Decreto della Presidenza dellaRepubblica che non sembra abbia accolto “il gridodi dolore” dell’On. Cuttitta, anzi,sembra confermare lo status quo:DPR n. 1265 del 25 settembre 1955,col quale, sulla proposta del Ministro per la difesa,la fondazione \"Banca d'Italia presso il CollegioMilitare di Napoli\" assume la denominazione di         	\"Banca d'Italia presso la Scuola Militare\"Nunziatella\" di Napoli\" e viene approvato ilnuovo statuto organico della fondazione medesima.Visto, il Guardasigilli: MORO                                                             	Registrato alla Corte dei conti, addi' 13 dicembre1955Atti del Governo, registro n. 94, foglio n. 118. –CARLOMAGNO	_________________________________________
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015                 PAG 19_____________________________________________________________________________________________________________________	        LA GRANDE GUERRA,        CHE’ GRANDE E’ STATA QUELLA GUERRA                  di Nunzio SeminaraFoto di repertorio tratta da Corsera in un articolo che si intitolava“Un minuto di silenzio” : il giornalista Paolo Conti trattava di quel 24maggio 1915, il primo giorno di guerra per noi italiani che avrebbedovuto essere ricordato, cent’anni dopo, con un minuto di silenzio intutt’Italia.I nostri soldati diventavano attori di prima fila nel sanguinoso teatrodella Storia Europea. In quella Grande Guerra che era destinata adiventare un passaggio molto più importante di quello che è statodivulgato sugli anni d’inizio del XIX secolo.Perché “Grande” è stata quella Guerra. Oltre al sangue sparso, a quegli“uomini contro”, alle dinamiche politiche internazionali, alle strategiemilitari, alle tecnologie innovative, alle ideologie in nuce che hannopreso luce.
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                      DICEMBRE 2015  PAG 20_____________________________________________________________________________________________________________________	     Questo si vuol raccontare a partire dal primo    E, tanto è da sempre un brodo saporito e     numero di pizzofalcone.                          condiviso ovunque, la classe politica avrebbe                                                      persino acceso pruriti di “colpo di Stato” nelle     E si coglie lo spunto di un recente convegno     vicende di quegli anni.     svoltosi a Roma, nella Biblioteca dello Stato     Maggiore dell’Esercito, il 10 dicembre,          Tutto bene? Non sarebbe il caso di     quando è stato presentato un saggio che tratta   soffermarsi sull’argomento?     l’informazione e la propaganda durante lo     svolgimento della Grande Guerra, a firma         Il convegno menzionato potrebbe essere     Stefano Lucchini e Alessandro Santagata.         l’occasione per approfondire uno studio più                                                      equilibrato di quella Storia.     Già, perché il mestiere del giornalismo di     guerra è praticamente nato allora.               Inoltre, l’immagine in anteprima di Corsera,                                                      nell’evidenziare l’equipaggiamento dei nostri     Nell’occasione, Paolo Mieli, Presidente della    soldati, testimonia la necessità, di     Fondazione della RCS, nell’anticipare il         interpretare un altro aspetto: quello della     Direttore del Corriere della Sera Lucio          evoluzione tecnica.     Fontana, ha accennato per ben tre volte al     valore dei soldati, per quanto abbiano avuto     Cioè, le truppe non avevano in testa     qualche sbandamento iniziale, ma ha              l’elmetto.: non per “voto”, ma perché tutti     stigmatizzato, invece, sulle prestazioni non     soldati non avevano tale accessorio,     proprio commendevoli degli ufficiali.            importantissimo per l’incolumità, entrato in                                                      produzione ed in uso presso tutti i Paesi     Ed anche qualche battuta sulle divergenze fra    belligeranti dopo il 1916!     Giovanni Giolitti e Antonio Salandra, i Capi     del Governo che si sono succeduti nel 1914.      La tecnologia fa salti di qualità notevoli e gli                                                      effetti si vedranno nei primi carri armati,     Ha quindi citato Luigi Cadorna, ormai            nei primi aerei da combattimento, nelle nuove     parafulmini delle saette critiche poco           mitragliatrici, nell’uso devastante dei gas,     “onorevoli” che da molto tempo sono              che ancora oggi incutono molte apprensioni e     divulgate da tutti i giornalisti che si          paure.     occupano di storia.                                                      La rivoluzione industriale comincia a     Ma ancor più ha ricordato come gli fosse         rivolgersi al mondo della produzione.     amico, fedele fino all’ultimo, Luigi Albertini,     il grande direttore del Corriere della Sera dal  Le proteste e gli scontri politici escono dalle     1900 al 1921.                                    aule parlamentari e occupano le piazze.     Allora, Cadorna, e gli ufficiali che l’hanno     L’Europa, e il Mondo intero, a partire dalla     ubbidito, sarebbero stati poco encomiabili.      “Grande Guerra” voltano pagina.     Mentre ancora oggi di Luigi Albertini,           E’ forse il caso di rileggerla con maggiore     estimatore fedele di quel Capo di Stato          attenzione.     Maggiore dell’Esercito, nulla quaestio.
p i z zo f al coneANNO 1        NUMERO 0                                 DICEMBRE 2015                                    PAG 21_____________________________________________________________________________________________________________________              Da Luigi Cadorna ad Armando Diaz                    passando per Alberto Pollio                     ovvero l'evoluzione della tattica                                        di Antonio VenciLa narrazione della Grande Guerra, cento anni dopo, però con la percentuale di perdite calcolataa fini commemorativi, rischia di essere                complessivamente per tutti i Paesi dell'Intesa, che fu                                                       del 52,3%, quindi superiore; e delinfluenzata da alcuni stereotipi. Questo genere difenomeno è capace di trasformare fatti in misfatti e 67,4% per gli Imperi Centrali, quasi il doppio rispettoviceversa, a danno dell'obiettività. A ciò contribuisce alle nostre (1).anche la scarsa cultura militare degli italiani, comeAlessandro Cornelli bene illustra nel suo saggio Altro elemento significativo, di cui occorre tener“L'Italia va alla guerra”, pubblicato presso           conto per la comprensione obiettiva dei fatti, è laIdeazione Editrice, nel 1998. Ma qualcosa sta          dialettica tra le visioni del mondo in quell'epoca dicambiando, giacché oggi in alcune università sono travagli sociali: liberali e socialisti, interventisti,stati istituiti corsi di laurea in Scienze Strategiche: pacifisti e anarchici si confrontavano sul pianomerito, o colpa, delle crisi che ci circondano.        culturale, nelle fabbriche e nelle piazze.Gli stereotipi della brutalità dei generali, dell'ottusità Nel contesto di un conflitto mondiale, cosìdello stato maggiore, di una disciplina basata         aspramente combattuto, chi era contro la guerra,sull'autoritarismo, nel corso degli anni hanno subito rischiava di diventava un sovversivo, pericoloso per ilun processo di implementazione per effetto di          morale dei combattenti. Nondimeno, condurre ininterpretazioni condizionate dall'ideologia. Cosa dire battaglia uomini contro la propria volontà, coscritti dipoi del cinema! D'altro canto, i fatti incontrovertibili diversa estrazione, molti provenienti dalle campagne,sono che, in Italia, i caduti furono 650.000, i feriti costituiva un problema di leadership cui, in947.000 e 600.000 i dispersi e prigionieri; che per particolare le potenze dell'Intesa, avevano datodisciplina, il numero delle fucilazioni superò le 1000 soluzione di contingenza, con regolamenti diesecuzioni (oltre 3000 condanne comminate in           disciplina ferrei e esercizio delle corti marziali.contumacia).                                                       La sociologia e la psicologia sociale erano scienzeQuesti dati appaiono ancor più significativi della non ancora mature per indicare soluzioni diverse dibrutalità con cui fu combattuto quel conflitto se si arte del comando in guerra. Così è noto che nelle oreconsidera che la forza mobilitata fu di 5.615.000 di Caporetto, Cadorna attribuisse la causa della rottasoldati e che la percentuale di perdite fu del 39% - alla sovversione nel fronte interno e alla rivolta dipiù di un terzo. Questo dato deve essere raffrontato un'intera Armata (la II Armata): valutazione
p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                      DICEMBRE 2015  PAG 22_____________________________________________________________________________________________________________________   errata, ma comunque basata sulla percezione        Per esempio la “libretta” “Attacco frontale e   di un rischio plausibile in quel tempo.            ammaestramento tattico”, edita dal Comando                                                      del Corpo di Stato Maggiore, ed. 1915, di   Su Cadorna (2) si è detto abbastanza male,         dominio pubblico tramite internet, può essere   forse a causa di Caporetto, ma anche per il        letta in modo da avallare le opinioni più   suo carattere fermo e la sua inflessibile          malevoli nei confronti di quel generale, che   severità, che – occorre dirlo - si esprimeva       voleva infondere uno spirito offensivo   non solo verso gli altri, ma anche verso sé        nell'esercito: come se la Nazione, dichiarando   stesso.                                            guerra all'Intesa, avrebbe dovuto poi                                                      difendersi a oltranza.   A raffronto con Alberto Pollio, il suo   predecessore nella carica, ucciso da un infarto    Per Cadorna, il senso della disciplina è quello   quattro giorni dopo l'attentato di Sarajevo, del   descritto dai regolamenti dell'epoca: fede   Cadorna si evidenziano soprattutto le ombre:       incrollabile nella vittoria a costo di ogni   il Pollio un intellettuale, studioso molto         sacrificio. Esercitò il comando secondo un   critico di questioni militari, con una             altro principio ben noto ai militari sin dalla   preparazione eclettica, iniziata presso il         battaglia di Canne, di Roma contro Annibale:   collegio militare della Nunziatella di Napoli,     quello dell'unicità del comando, ovvero che il   e ampliata anche per i trascorsi di aiutante di    comandante è solo.   campo del re e di addetto militare a Vienna   (aveva sposato una nobildonna austriaca),          E Cadorna seppe tenere i politici lontani dal   anche amante della cultura tedesca; il             suo comando di Udine, assumendo su di sé   Cadorna, figlio di Raffaele, quello di Porta       ogni responsabilità e onere della direzione   Pia, intelligente e ombroso, allievo del           operativa della guerra. Nondimeno, chiedeva   collegio militare di Milano dove uscirà            al governo di gestire il fronte interno,   diplomato con buoni voti (2° su 62) e sarà         attraversato a quell'epoca da torbidi di ordine   anche ufficiale nei bersaglieri seguendo le        sociale e politico.   orme paterne.   E lo spirito bersaglieresco gli offrirà sempre     Questo orientamento egli sostenne con forza   una visione delle operazioni militari   dinamica, orientata all'attacco (*): la            anche nei confronti di Vittorio Emanuele III,   superiorità dell'attacco sulla difesa,             che seguì l'intero conflitto senza mai   convincimento opinabile, su cui molti, anche   per nulla competenti di argomenti militari, si     interferire; sino a Caporetto, quando invece   sono cimentati a disquisire.                       seppe imporsi con gli Alleati affinché le   Quindi di lui si critica l'indirizzo che egli      difese si ancorassero sulla linea del Piave,   diede alle operazioni: le “spallate all'Isonzo” e  invece di arretrare ulteriormente. Il comando   le direttive attinenti alla tattica e alla   disciplina, le quali, estratte dal contesto, non   di Cadorna pianificò e condusse le manovre   possono che ripugnare il bempensante di oggi.      con cura (3). La manovra strategico-logistica                                                      per fronteggiare la Strafexpedition di Conrad,                                                      nel Trentino, della primavera del 1916,                                                      costituisce esempio emblematico di capacità                                                      di direzione. Ma si poteva concepire un modo                                                      diverso di combattere le battaglie offensive,
senza causare così elevato numero di perdite?       si, ma che gli effetti sarebbero stati diversiGuardando le statistiche, osservando ilnumero di caduti della Germania, che pure           resterà nel dubbio. Come si è detto, laintrodusse tattiche innovative, probabilmente       percentuale di caduti tedeschi fu superiore        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                    DICEMBRE 2015  PAG 23_____________________________________________________________________________________________________________________(64,9%). Ma questo non esclude che con              Alla data fatidica del 24 maggio 1915, la faseprocedure innovative nel campo della tattica,       manovrata del conflitto, in occidente, era giàun più immediato successo, guadagnato a             giunta a conclusione, cedendo il campo allaminor prezzo, avrebbe potuto arridere agli          guerra di logoramento. La fronte italiana –italiani. D'altronde, non è con le ipotesi a        come allora si definiva -, lungo la linea diposteriori che si può scrivere di storia.           confine, per morfologia, non consentiva unaDunque, il punto è che, una volta voluto            rapida campagna manovrata, ma soltantol'intervento, i fatti seguirono la loro             operazioni con obiettivi limitati, finalizzate aprevedibile logica, che nessun militare             ridurre i salienti austro-ungarici, comeavrebbe potuto modificare significativamente        Gorizia, per conquistare più ampie e solidelo svolgimento di quel conflitto, al fine di        basi di partenza, dove poter schierare forzerenderlo meno cruento (4). Inoltre, occorre         idonee per quantità e mezzi allo scopo diconsiderare che la politica ha sempre il            lanciare una campagna offensiva risolutivaprimato sulle forze armate. Nelle                   (3).drammatiche circostanze di quegli anni, igovernanti avrebbero dovuto assumere                Però, la tenacia della difesa, unita alla scarsadecisioni più sagge, sia per evitare il conflitto,  manovrabilità delle forze da parteche per ridurre il bagno di sangue, una volta       dell'attaccante a causa del terreno dientrati nella “fase di logoramento”. Quindi,        montagna, da subito trasformò anche in Italiadare la colpa alla “logica militare” per le         il conflitto in guerra d'assedio. Ma aperdite subite è come spostare l'attenzione         differenza delle guerre rinascimentali, dove sisugli esecutori, mettendo nell'ombra coloro         assediavano le piazzeforti, ora si assediano leche stavano assumendo le decisioni politiche.       nazioni, con i loro apparati produttivi. Non                                                    esiste un avversario debole perché le risorseMa è noto che gli interventisti, a prescindere      che convergono nello sforzo bellico sonodalle ragioni obiettive del conflitto (Trieste e    ampie. Sino a quando l'ingresso in guerrail Trentino sarebbero potute giungere all'Italia    degli Stati Uniti, nel momento critico in cui laper via diplomatica), erano convinti che la         Germania sul piano strategico ha raggiunto ilguerra fosse un'avventura, gloriosa e di breve      “punto culmine dell'azione”, non fa penderedurata, utile per portare la nazione nel novero     inesorabilmente la bilancia a favoredelle potenze che contano. Però questa              dell'Intesa.visione, già dopo il fallimento delle grandioffensive manovrate: La Marna, Ypres,               La capacità nel campo della pianificazioneTanneberg (1914), Vregny (gennaio 1915),            operativa da parte dello stato maggioreavrebbe dovuta mutarsi in una più prudente e        germanico è un fatto incontrovertibile.ponderata analisi geopolitica (5).                  Occorre anche constatare che, nel corso del                                                    conflitto, piuttosto celermente, per i tedeschi,
anche la tattica evolve. L'ordine chiuso, tipico  tendenza da parte dei soldati a riunirsi perdelle guerre ottocentesche, per una sorta di      istinto; l'idea che la massa di uomini lanciataisteresi tende a permanere immutato. Le           contro l'ostacolo fosse una sorta di testaragioni sono la comandabilità delle               d'ariete in grado di sfondare le difese.formazioni; la coordinazione del movimentocon il fuoco di appoggio dell'artiglieria,durante l'attacco; la difficoltà a indurre icoscritti a correre contro il fuoco nemico; la        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                  DICEMBRE 2015  PAG 24_____________________________________________________________________________________________________________________Ma i tedeschi - e solo loro - poco a poco         l'iniziativa e che la scelta di 'come' svilupparefanno tesoro di alcuni importanti                 l'azione non debba essere condizionata da chiinsegnamenti tratti dal conflitto russo-          impartisce l'ordine, mediante circolarigiapponese e soprattutto dalla guerra anglo-      cavillose o ordini eccessivamente dettagliati.boera. Si tratta di diradare le formazioni per    Si tratta evidentemente di un fenomenorenderle meno vulnerabili al fuoco delle armi     culturale unico, che si evolverà sino a livelloa tiro rapido; decentrare il comando sino a       tattico nel concetto di auftragstaktik, già nellivello di squadra di fanteria; concepire l'uso   Secondo Conflitto Mondiale, e che oggi neglidel fuoco delle armi a tiro rapido - quello dei   eserciti occidentali viene definito “missionfucili a ripetizione, delle mitragliatrici e dei  command” (comando decentralizzato).cannoni d'assalto – come fuoco diaccompagnamento per integrare quello di           Anche sul piano operativo la Germaniaappoggio dell'artiglieria, e consentire così una  possiede elevate capacità di pianificazioneprogressione sul campo di battaglia incentrata    (6).sul binomio fuoco-movimento. Tutto questoviene realizzato poco a poco dai tedeschi,        Il Piano Schlieffen a occidente ne è unadopo sperimentazioni e mediante                   dimostrazione, analoga a quella che si puòl'introduzione dei battaglioni d'assalto:         osservare nella battaglia di Tannenberg e deiSturmtruppen.                                     Laghi Masuri a oriente. Nonostante ciò, le                                                  linee del fronte si arrestano, si trincerano e ilAltrove questo non avviene, o avviene in          conflitto diventa guerra di logoramento. Mamisura ridotta (in Italia vengono costituiti i    cosa accade a Caporetto?reparti di Arditi): perché? E un problemaculturale, di “vision” dei comandanti e di        Cadorna e Diaz richiamano alla mentecapacità di pensiero e ideazione ai livelli più   Caporetto e Vittorio Veneto. Però a chi scrivebassi dell'ordinamento, dove i tenenti e i        appare ingiusto classificare il primo tra icapitani operano. Solo i tedeschi                 condottieri sconfitti, così come il Duca dellavalorizzavano significativamente lo spirito       Vittoria tra quelle menti militari che da soled'innovazione che proveniva dai gradi bassi,      hanno rovesciato una situazione di sconfitta inin particolare per la loro filosofia del          vittoria luminosa.weisungsfuhrung (esercizio del comando perdirettive), parola con cui si sintetizzava, sin   Dopo Caporetto, Cadorna non si persedall'epoca di von Moltke il Vecchio, il           d'animo e riuscì a mantenere salda laconcetto che è importante favorire                direzione dell'esercito nella condotta della                                                  manovra d'arresto, dall'Isonzo al Tagliamento
questo si tratta. Il pensiero crea idee dovee poi al Piave. Diaz assunse la direzione a        l'atmosfera culturale lascia spazio allacose fatte e ha il merito dei successi seguenti:   creatività; dove c'è confronto e pluralismo;la Battaglia del Solstizio, con l'immane fuocodi repressione con cui le armate austro-           infine dove esiste la facoltà di sperimentare. Ilungariche furono disarticolate sulle basi di       pensiero militare italiano di quei terribili annipartenza, e poi la battaglia offensiva diVittorio Veneto.                                   di guerra appare oggi rigoroso nelle sue                                                   codificazioni. Ma esistono molti casi diA Caporetto si confrontano due tattiche, e,attraverso di esse, due visioni, ovvero due        iniziativa e creatività, ma tale stile non haculture militari – antitetiche -, perché di        tradizione e resta un fatto                                    p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                   DICEMBRE 2015                              PAG 25_____________________________________________________________________________________________________________________                                                                      statico”: reticolato mitragliatrice, cosa                                                   avrebbe dovuto fare Cadorna? Porre l'esercito                                                   sulla difensiva? Oppure reiterare gli attacchilimitato, non tale da produrre corrente di         ricercando nella tattica minuta, nellopensiero e quindi attecchire. Vi è                 sfruttamento del terreno, nellaomologazione, mentre in Germania il                sincronizzazione delle azioni, efermento delle idee, da parte di ufficiali         nell'ampliamento del parco artiglierie ilgiovani e di grado basso, genera innovazione.      successo, prima tattico e poi strategico?Come si è detto, la gestazione è lenta, ma nel1917 le Sturmtruppen (7) sono il modello           Tuttavia la guerra di logoramento nonper tutta la fanteria e la loro tattica, sempre    esaurisce solo le risorse materiali, bensì ancheche è possibile manovrare, attaccare sui           gli uomini che la combattono. I racconti difianchi invece che frontalmente, viene             trincea sono emblematici al riguardo. Così laricercata e adottata. Per gli Italiani e per       disciplina diventa brutale e i comandantil'Intesa l'attacco in massa resta il modello di    esecutori intransigenti di una logica spietata.base.                                              E questa è la logica di quella guerra, a cui iLa criticità di questa tattica può essere palese   leader politici non porranno conclusione, sesolo alla luce di dati sperimentali, che prima     non attendendo la sconfitta degli Imperimancavano: si tratta dell'efficacia del fuoco      Centrali.delle artiglierie. Se Cadorna ritiene questofuoco capace di “effetti distruttivi”, nella       Caporetto è l'effetto di una congiunturarealtà si conseguiranno solo distruzioni           perfetta di questi diversi fattori. Nella concaparziali, ovvero “neutralizzazioni”. Così, i       di Plezzo, il 24 ottobre 1917, si verifica unfanti, andando all'assalto, troveranno reticolati  fatto che origina nelle diverse culture militari.ancora efficienti e trincee solo parzialmente      I tedeschi hanno acquisito un know-how chesconquassate, da cui emergeranno nidi di           gli consente di affrontare il problema militare,mitragliatrici ancora capaci di tiro micidiale.    a livello tattico e operativo, con maggiori                                                   spazi di creatività.Ma una volta scoperto che il “binomiocinetico”: fuoco di preparazione e assalto allabaionetta è controbilanciato dal “binomio
La Teoria del caos spiega che piccole                                                  variazioni iniziali, in un sistema complesso,Sono anche riusciti a forgiare truppe in grado    come è quello in cui gli esseri umani vivonodi operare con autonomia decentrata ai            interagendo, nell'arco di alcuni cicli producaminimi livelli ordinativi (compagnie, plotoni     grandi scostamenti: l'effetto farfalla. Quindie squadre), utilizzando con sagacia la            due personalità diverse avrebbero fatto latecnologia disponibile. Gli italiani appaiono     differenza, ma ogni esercizio diirrigiditi in una logica di trincea che smorza    immaginazione in questo senso risulterebbel'iniziativa e li rende passivi di fronte alla    arbitrario.sorpresa, che è uno dei principi dell'arte dellaguerra, da ricercare innanzi tutto. Ricca è la    Nondimeno, paragonando le due figure diletteratura che narra quegli eventi e molta di    comandanti in capo emerge un piccolo fattorequesta insiste sulle responsabilità di Cadorna.   discriminante, che può fare grandi differenze.                                                  Il Pollio viene descritto come un uomo colto,Se al suo posto fosse rimasto Pollio - come si    e anche Cadorna lo era. Ma mentre il primo èè detto, scomparso all'indomanidell'attentato di Sarajevo -, le cose sarebberoandate in maniera diversa?        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                  DICEMBRE 2015  PAG 26_____________________________________________________________________________________________________________________amante della cultura, che pratica con             l'iniziativa (Auftragstaktik, ovvero Missiondivertimento, in tutti gli ambiti, sembra che il  command, sono filosofie di comando chesecondo la utilizzasse come passatempo,           muovono da quest'assunto).restando sul piano professionale un uomoincline alle pratiche, dove volontà e fede nella  Ovviamente non esiste una risposta a questivittoria reggono il confronto con la ricerca di   quesiti e non sapremo mai se Pollio avrebbesoluzioni più creative.                           condotto meglio di Cadorna l'esercito in                                                  guerra.Avrebbe il Pollio favorito un pensieromilitare più creativo?                            Però è incontrovertibile: dall'analisi dei                                                  processi organizzativi di innovazione pressoCon Pollio, la narrazione del sacrificio          l'esercito tedesco, in quegli anni, emerge chenecessario alla vittoria, costi quel che costi,   la guerra, -fenomeno brutale-, nondimenoavrebbe avuto orientamenti diversi, del tipo:     richiede in chi la pratica una culturamassimo risultato col minimo sforzo?              organizzativa, come fattore morale – ma                                                  chiamiamola cultura militare -:Favorendo la creatività anche ai minori livelli   quell'orientamento del pensiero, di confrontogerarchici per ricercare soluzioni tattiche e     di idee alla ricerca del nuovo, che, attraversooperative nuove?                                  la razionalizzazione progressiva dei fenomeniSe questo fosse avvenuto si sarebbe generato      che si osservano, produca concetti, e teorie, dauno stile di leadership dal tratto più umano,     sperimentare con l'addestramento, e dabasato sulla fiducia più che sul timore di        osservare in combattimento per trarrecommettere errori, che sempre paralizza           ammaestramenti.
Dunque, una cultura organizzativa che genera       Lo furono sicuramente allo scoppio delcompetenza nel campo del saper fare e del          Secondo Conflitto Mondiale, in particolare dasaper essere, perché lo sforzo bellico è - e sarà  parte di quella classe politica di orientamentosempre - uno scontro che impegna la ragione        militarista, ma ignorante di questioni militari.e la volontà dei contendenti, oltre che le lororisorse umane e materiali.                         Quindi, ritorna utile il saggio di Cornelli,                                                   citato in apertura.Quindi viene da chiedersi se Caporetto abbiainsegnato qualcosa.                                La cultura militare è la cultura dei militari,                                                   ma non solo.Alla luce dei fatti successivi la risposta èaffermativa: sulla linea del Piave le tattiche     Essa è un fenomeno intellettuale condiviso traerano già improntate a maggiore dinamismo e        mondo civile e ambito militare; disi era creata una nuova dialettica tra             convergenza di vedute, da cui discendono lecomandanti e sottoposti.                           pratiche strettamente tecniche, militari                                                   appunto, come la strategia, l'arte operativa e laMa quello che accadde poi sembra la                tattica.dimostrazione che gli insegnamenti possonoben presto smarrirsi e andare perduti.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                   DICEMBRE 2015  PAG 27_____________________________________________________________________________________________________________________Una realtà da coltivare per evitare che gli        (*) – n.d.r.: in verità Cadorna proveniva dalammaestramenti si dimentichino, ancheperché c'è sempre qualcosa da imparare e           Corpo di Stato Maggiore e, col grado dimolto di nuovo da inventare.                       Colonnello, assunse nel 1892 il Comando delEvitando che le ideologie erigano filtri e         10° Reggimento Bersaglieri: sentì il fascinobarriere, che non giovano a questa                 dei Fanti Piumati, ma “non era” Bersagliere,fenomenologia del pensiero a cavallo tramondo militare e mondo civile, difficile da        altrimenti avrebbe, forse, avuto piùgovernare e essenziale per la sicurezza di uno     predisposizione alla “improvvisazione”,Stato e il funzionamento delle alleanzemilitari, cui ci affidiamo per assicurarci         caratteristica fondativa dei Bersaglieri, in unstabilità e pace.                                  certo senso omologabile a                                                   quell’“auftragstaktik” che favorì l’esercito                                                   tedesco fino al Piave; infatti non sarebbe un                                                   caso che a Vittorio Veneto risultò vittorioso lo                                                   slancio di truppe veloci , i Bersaglieri,                                                   insieme con la Cavalleria .        Bibliografia:
1 - Una tabella completa è in Carlo Sala, Sintesi di storia contemporanea, Vallardi 1998. Per ampiezza ecompletezza di trattazione si segnala di Mario Isnenghi e Giorgio Rochat, La Grande Guerra, Sansoni 2000.2 - Gianni Rocca, Cadorna, Mondadori 1985.3 - L'opera più accurata dal punto di vista militare che è stato possibile consultare è di Emilio Faldella, LaGrande Guerra, Longanesi 1978. Si segnala anche Mario Silvestri, Caporetto, Mondadori, 1984 .4 - Mario Silvestri, La decadenza dell'Europa Occidentale, BUR 2002.5 - Una dettagliata e avvincente ricostruzione dei mesi che precedono la dichiarazione di guerra dell'Italia ècontenuta nel libro di Antonio Spinosa, Vittorio Emanuele III l'astuzia di un re, Mondadori 1990.6 - B.H. Liddell Hart, La prima guerra mondiale, Rizzoli 1968.(7) - Chi volesse approfondire le questioni di carattere militare troverà una ricca messe di informazioni nelcampo della tattica nel libro presentato da Fabio Mini, Sturmtruppen, origine e tattiche, di Bruce I.Gudmundsson, Libreria Editrice Goriziana 2005. Il concetto di Mission command è invece illustrato inalcune pubblicazioni dottrinali delle Forze Armate statunitensi diffuse in internet.		                            p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0     DICEMBRE 2015                                       PAG 28_____________________________________________________________________________________________________________________	                  	        CURIOSITA’		DAL		VECCHIO		MEDIORIENTE	        C’EST LA FAUTE AUX ITALIENS! : “La	colpa	è	degli	italiani!”                                                 come	sempre…….	                                                           	                                                 di			LUCIO		MARTINELLI       Chiunque, diplomatico, militare, commerciante o semplice turista, abbia soggiornato nel Paese deiCedri, avrà sentito, almeno una volta, in arabo o in francese, questa espressione. E’ uno degli intercalari piùcomuni usati nella conversazione tra libanesi per esprimere il “disappunto, la delusione”, il “disinganno”quando una cosa sembra non andare per il verso giusto o ci si ritiene vittime di una ingiustizia sociale opolitica.       Durante il mio mandato come Addetto Militare, Navale e Aeronautico, ho anch’io sentito molte voltequesta espressione sibillina ma NESSUNO di coloro che l’aveva pronunciata ha saputo darmi dellespiegazioni. Poiché, come tutti i detti popolari e perciò anche questo doveva avere una sua origine storicacerta, ho svolto delle ricerche in Libano e in Italia e il resoconto che segue è quanto ho avuto modo discoprire.       Durante conflitto italo-turco in Tripolitania (28 settembre 1911-18 ottobre 1912), spesso si sono avutidegli strascichi e dei prolungamenti anche nel resto dell’Impero Ottomano. Uno di questi “incidenti” è
avvenuto sabato 24 febbraio 1912, proprio davanti al porto di Beyrouth, allora capitale di una delle cinqueMohafazats (regione amministrativa) in cui era stato suddiviso il Libano dalla Sublime Porta.       La regione beiruttina ed il Monte Libano maronita godevano di una relativa indipendenza giuridico-amministrativa rispetto alle altre regioni storiche dell’immenso territorio governato da Costantinopoli.       Quel sabato mattina, al loro risveglio, gli abitanti di Beyrouth potevano osservare il profilo di dueincrociatori corazzati italiani, il “G. Garibaldi” ed il “F. Ferrucci” che bloccavano minacciosamente l’ingressoal porto, nelle cui acque si erano rifugiati, dopouna lunga fuga, la cannoniera corazzata “Aunullah” e la torpediniera “Angora”, entrambe della MarinaMilitare turca.       Il comandante italiano indirizzava immediatamente al Wali, il governatore ottomano della città,Hazem Bey, un ultimatum: se entro otto ore le due navi turche non si fossero consegnate con i loroequipaggi, sarebbero state affondate a cannonate.       La notizia si diffondeva in un lampo e moltissimi cittadini si ammassavano sul molo con l’intento didare manforte ai marinai turchi mediante la loro presenza. Il Comandante italiano, preoccupato da questoassembramento umano, faceva disperdere la folla con alcune raffiche di mitragliatrice a scopointimidatorio. Allo scadere del tempo concesso, il “Garibaldi” iniziava per primo il cannoneggiamento,seguito poi dal “Ferrucci”. L’Aunullah riusciva a rispondere al fuoco, prima di essere colpito, incendiato eaffondato mentre la torpediniera Angora veniva colpita ed affondata da un siluro.                            p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015  PAG 29___________________________________________________________________________________________________________________        Il bombardamento navale, durato forse meno di un’ora, coinvolgeva, malauguratamente, anchediversi edifici della città adiacenti al porto.        La Banca Ottomana, i depositi doganali, la Banca di Salonicco ed i magazzini Orosdi-Back venivanocolpiti da alcune cannonate italiane. Il panico s’impadroniva della città. Molti musulmani, approfittavanodell’occasione per assalire una caserma e saccheggiare il deposito di armi e munizioni. I rivoltosi sisparpagliavano per la città, rompendo vetrine, svaligiando negozi e magazzini, aggredendo tutte le personevestite all’europea che incontravano.       Quarantamila abitanti erano costretti a fuggire verso le montagne, mentre Il Wali decretavalo stato di assedio e la calma veniva faticosamente ristabilita.        Il Wali decretava lo stato di assedio e la calma veniva faticosamente ristabilita. Mentre ungran numero di stranieri si rifugiava nell’Università Americana, che issava il vessillo di neutralità.        Il bilancio degli scontri, a parte i danni materiali arrecati dai rivoltosi, era di 84 morti, di cuiquattro stranieri, e ottanta feriti.
L’incrociatore G. Garibaldi blocca il porto di Beyrouth        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015                                  PAG 30_____________________________________________________________________________________________________________________
L’Aunullah, colpita dal fuoco italiano, brucia prima di affondare      Le autorità libano-ottomane, qualche tempo dopo i fatti descritti, chiedevano al Regnod’Italia un riconoscimento della violazione della neutralità della città di Beyrouth ed un equoindennizzo per i danni causati alla città stessa e ai suoi dintorni dal bombardamento navale.      Il risarcimento veniva corrisposto alla fine del 1914 ma il rimborso non era distribuito acoloro che avevano subito dei danni. Il denaro veniva incassato e trattenuto personalmente dalWali.      Ma nel Libano, di ieri e di oggi, nessun “segreto” può essere garantito!        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015  PAG 31_____________________________________________________________________________________________________________________
La torpediniera Angora affondata nel porto        ALCUNI DEI DANNI ALLA CITTA’ A SEGUITO DEL BOMBARDAMENTO NAVALE        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015  PAG 32_____________________________________________________________________________________________________________________
La voce che l’Italia aveva fatto pervenire un indennizzo si diffondeva rapidamente ed unadelegazione si presentava al Serail, il palazzo del Governatore, per reclamare i propri diritti.      Il Wali, negava con foga l’avvenuto risarcimento da parte dell’Italia, e per giustificare sestesso, al termine dell’animato colloquio, congedava aspramente i delegati con queste parole:C’EST LA FAUTE AUX ITALIENS (la colpa è degli italiani).        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015  PAG 33___________________________________________________________________________________________________________________
Anche in questa occasione, le manifestazioni di piazza erano duramente represse. L’attaccoitaliano aveva poi ulteriori conseguenze “verbali” e di piazza anche all’inizio della Prima GuerraMondiale.Infatti, in Beyrouth erano venuti a mancare grano, cereali ed altri generi di prima necessità semprea causa delle speculazioni private da parte del Wali e dei suoi accoliti.A chi chiedeva spiegazioni per la penuria di questi alimenti, Hazem Bey rispondeva: “tout celac’est toujours la faute aux italiens !” (: Tutto questo è sempre colpa degli italiani!).      MORALE: l’espressione, entrata a far parte del linguaggio popolare, cioè l’autoconvinzioneche sono sempre delle “terze persone”, gli “altri” i veri responsabili dei propri errori, omissioni omalefatte.      (n.d.r.: e “gli altri” siamo sempre noi, tanto per cambiare……..)        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015  PAG 34_____________________________________________________________________________________________________________________
QUALE FINMECCANICA                                      Alcune riflessioni dalle “notizie in cronaca”                                                     di Nunzio SeminaraIl 9 ottobre scorso, dal Corriere della Sera alcune      In sintesi, due terzi del futuro imprenditorialeinformazioni a firma Fabrizio Massaro, quasi             destinato al progetto e un terzo all’industria,spiragli di sportelli socchiusi che riguardavano         naturalmente, quella pesante della Difesa e deiargomenti di politica economica e industriale su         servizi afferenti.Finmeccanica sui quali sarebbe opportuno riflettere.                                                         Non più “Fin-“, ovvero Finanziaria, ma impresa diAltri servizi apparsi sulla stampa nazionale avevano     “risorse della mente”, visto che s’è parlato di “gentepubblicato, a partire dal marzo di quest’anno, le        che pensa” nelle attività dei “sistemi di controllo eintenzioni delle modifiche circa il riassetto della più  della sensoristica, sviluppando l’internet delle cose”.prestigiosa azienda italiana in campo internazionalenel settore della produzione “pesante”, dei “sistemi     Mentre consoliderà le tradizionali attività industriali,intelligenti” e dei servizi tecnici, per lo più, anzi    quindi quelle “pesanti” della Difesa (Augusta,prevalentemente, operante nel settore della Difesa,      Piaggio, Oto Melara) o i sistemi d’armi (Alenia e                                                         chissà, la sua Real Estate, ovvero la società«Finmeccanica? Cambierà nome………Da gennaio                immobiliare degli investimenti nel mattone per tutto il2016 non saremo più una holding ma una “one              gruppo)company”»                                                         Come verrà impostata la nuova geografia aziendaleCosì, sul palcoscenico del convegno primaverile          dell’azionarato diffuso con spiccata prevalenzapromosso annualmente da “ Standard & Poors”,             manageriale?una delle maggiori aziende statunitensi private dirating (valutazioni e ricerche nel campo dell’           E’ supponibile l’inevitabile accesso ai capitali esternieconomia e delle risorse finanziarie) ha annunciato      attraverso un’O.P.A., Offerta Pubblica d’Acquisto,Mario Moretti, il “ceo” del colosso industriale          che dovrebbe attrarre risorse di soggetti i quali, non(n.d.r.: non si dice più “ad”, cioè amministratore       potendo superare la soglia del 3% o massimo 5%,delegato, ma “ceo”, da chief executive officer, neo      avranno interessi di mera partecipazione e non diacronimo inglese).                                       controllo di un’Impresa, chè da capitale di controllo                                                         pubblico, ovvero di controllo statale-istituzionale,Cambierà “il profilo organizzativo e del business”:      assumerebbe la forma di un capitale parcellizzato,dal primo dell’anno prossimo, la holding diverrà         difficilissimo da controllare per via delle“one company” e, dopo il riassetto aziendale, ha         interconnessioni imprenditoriali coinvolte.manifestato l’ambizione di occuparsi anche delriassetto dell’intero Paese.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                         DICEMBRE 2015               PAG 35____________________________________________________________________________________________________________________
manager, ma di interesse per i giovani, aperta a chi                                                         sia disposto a trasferirsi in città che li aiuti.E ancora, avrebbe affermato Moretti :« Occorre pensare ad una città decente, dove i           E’ questa una dichiarazione d’intenti che entra agiovani, quelli più creativi, decidono di trasferirsi e  gamba tesa nel campo dell’istruzione:rimanerci, perché creano una buona comunità e            pubblica o privata o parificata?, nazionale otrovano lì gente che finanzia le loro idee».             europea?, di che ordine ed età?Stesso discorso per i porti:                             Inoltre, visto che «…...dal primo gennaio 2016«Ne serve uno solo, non 32 che si fanno                  non saremo più una holding ma una one company.concorrenza.E così per l’education. non possiamo continuare          Non avremo più la parte “Fin-“, il resto è giànel piccolo è bello, perché il piccolo non è             obsoleto e quindi dovremo adeguarci………».affatto bello nel mondo globale.Per fortuna il governo lo sta capendo e mi               Al “tavolo” di Moretti c’era Gianni Franco Papa,auguro che abbia la forza per fare i grandi              Vice Direttore Generale dell’Unicredit, cheprogetti».                                               certamente s’intende di finanziamenti, secondo il                                                         quale il ruolo delle banche è essenziale ma, avrebbeLa nuova one company si occuperebbe allora di            detto che “troppe regole rischiano di soffocare ilinfrastrutture “del pensiero dei giovani” e di un solo   credito e quindi la ripresa” (n.d.r.: se lo dice lui!).porto italiano, in un progetto di concentrazione diistruzione per giovani leve e di grandi opere            Ma non è peregrino supporre che le Banche, che dalinfrastrutturali, come un hub strategico di attività     1992 hanno cominciato a rivoluzionare la presenzaculturali e imprenditoriali.                             nel tessuto sociale partecipando alla costituzioni di                                                         Fondazioni, tra l’altro secondo i modelliQuale potrebbe essere il “solo porto italiano” nella     anglosassoni che abbracciano svariati interessi, dalgeografia del Mediterraneo che ci riguarda, che da       privato al pubblico, non siano alla finestra davantiGenova, a Napoli, a Gioia Tauro, a Palermo, a            al progetto di Moretti.Taranto, a Venezia?, e perché no, a Cagliari e Olbia,dalle differenti tipologie commerciali e dei flussi      E il valore aggiunto d’efficacia pubblicisticaturistici collegati alle reti ferroviarie, stradali e    potrebbe venire dalle joint con Fondazioni onlus,autostradali?                                            che garantirebbero, per quanto dalle dimensioni                                                         non rilevanti, l’enfasi etico-ideologica di qualsiasiQuale sarà la nuova “Finmeccanica” e cosa                iniziativa, rendendo così possibili, secondo la lorointenderà per “pensiero” culturale in grande scala?      legge istitutiva (D.Lgs. 460/97), attività “di servizio”,                                                         per il sostegno al finanziamento di progetti cui siAlla infrastruttura intelligente non solo di pochi       darebbe la patente di nobiltà.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                         DICEMBRE 2015  PAG 36___________________________________________________________________________________________________________________
Nel parterre così rappresentativo,                                                       Standard & Poor, si è rivolta a investitori,Mentre gli scopi non ultimi potranno essere gliaccessi alla defiscalizzazione per il perseguimento    non solo privati, facendo l’occhiolino alle Istituzioni.di operazioni finanziarie non sempre trasparenti.«……Bisogna spogliare Finmeccanica di tutto             Del resto nel convegno era presente il capo dellaquello che è tradizionale», avrebbe detto Moretti, e   segreteria tecnica del Ministero dell’Economia,portarci su business in cui l’elemento innovativo      Fabrizio Pagani, dal quale non sono stati registrati(n.d.r.: quello manageriale) è la parte prevalente».   commenti di rilievo.E ancora:                                              Come se quel Convegno fosse stato finalizzato alla                                                       legittimazione del “Manifesto” di Moretti.«……Avremo un’impresa con due terzi di gente chepensa e un terzo che fa manifattura.                   Perché questa attenzione a Finmeccanica.Dobbiamo concentrare le risorse su pochi business      E’ presto detto:selezionati per essere core e mettere lì ogni          all’indomani delle tristi e tragiche ore di Parigi alcentesimo, dai droni di ogni ordine e grado, sia       Bataclan, le borse europee erano prossime allo zero,elicotteri che aerei (Piaggio Aero), ai sistemi di     a Milano la media era 0,45%, ma Finmeccanicacontrollo e la sensoristica per sviluppare l’internet  registrava un aumento del 2,5% .delle cose».                                                       Ecco perché questa attenzione.Il progetto del ceo Moretti è stato già definito,infatti e la sua sortita, già anticipata ai primi      Troppo spesso la lettura più attenta delle notizie aiutadell’anno, non sarebbe stata così precisa, e non       a scoprire che l’ Economia e il mondo delle Impresesarebbe stata così pubblicamente confermata.           anticipano la Politica del Paese.                                      Il 2016 è qui. Anzi, eccolo.                                      p i z zo f al coneANNO 1     NUMERO 0                                    DICEMBRE 2015                               PAG 37_____________________________________________________________________________________________________________________Dagli	appunti	di	Luciano	De	Crescenzo,	ingegnere,	scrittore,	filosofo,	attore,	regista,	conduttore	televisivo,	ed	ora,	come	ci	rassicura	il	nostro	Mimmo	D'Angelo,	così	se	ci	pare....,	collaboratore	di	pizzofalcone.
E		a		noi		ci		pare		e		piace	!	                                  N	a	p	u	l	'		è	Napoli? , forse non tutti sanno cos'era la sua storia :1735. Prima Cattedra di Astronomia in Italia1737. Primo Teatro al mondo (S.Carlo di Napoli)1754. Prima Cattedra di Economia al mondo1763. Primo Cimitero Italiano per poveri (Cimitero delle 366 fosse)1781. Primo Codice Marittimo del mondo1782. Primo intervento in Italia di Profilassi Antitubercolare1783. Primo Cimitero in Europa per tutte le classi sociali (Palermo)1787. Prima Scuola Militare del Mondo “Nunziatella” (da Mimmo D’Angelo)1792. Primo Atlante Marittimo nel mondo (Atlante Due Sicilie)1801. Primo Museo Mineralogico del mondo1807. Primo Orto Botanico in Italia a Napoli1813. Primo Ospedale Psichiatrico in Italia (Reale Morotrofio di Aversa)1818. Prima nave a vapore nel mediterraneo \"Ferdinando I\"1819. Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte1832. Primo Ponte sospeso, in ferro, in Europa sul fiume Garigliano1833. Prima Nave da crociera in Europa \"Francesco I\"1835. Primo istituto Italiano per sordomuti1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici1840. Prima fabbrica metalmeccanica d' Italia per numero di operai1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano)1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia                            p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                  DICEMBRE 2015                 PAG 38____________________________________________________________________________________________________________________1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici
1840. Prima fabbrica metalmeccanica d' Italia per numero di operai1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano)1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia1843. Prima Nave da guerra a vapore d' Italia \"Ercole\"1845. Primo Osservatorio meteorologico d'Italia1845. Prima Locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa1852. Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (Napoli)1852. Primo Telegrafo Elettrico in Italia1856. Expò di Parigi, terzo paese al mondo per sviluppo industriale1856. Primo Premio Internazionale per la produzione di Pasta1856. Primo Premio Internazionale per la lavorazione di coralli1860. Prima Flotta Mercantile e Militare d'Italia1860. Prima Nave ad elica in Italia \"Monarca\"1860. Prima città d'Italia per numero di Teatri (Napoli)1860. Prima città d'Italia per numero di Tipografie (Napoli)1860. Prima città d'Italia per di Pubblicazioni di Giornali (Napoli)1860. Primo Corpo dei Pompieri d'Italia1860. Prima città d'Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli)1860. Primo Stato Italiano per ricchezza di Lire-oro (443 milioni)1860. La più alta quotazione di rendita dei Titoli di Stato1860. La più bassa percentuale di mortalità infantile d'Italia1860. La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia1860. Il minore carico Tributario Erariale in EuropaInfine, con incursione improvvisa, il nostro Mimmo D'Angelo, nella “sua” storia napoletana dal1960, ma un po' quella di tantissimi dopo di lui, aggiunge:	1960. Entrano alla Nunziatella i “leones” (liceo classico “B”),			ma questa è un'altra storia.....                            p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015      PAG 39_____________________________________________________________________________________________________________________	        RIFLESSIONI SULLA SICUREZZA
di Lucio MartinelliNel 2015, le maggiori agenzie investigative hanno operato, sul terreno, in ambienti ostilidel mondo, FBI, CIA, MI4, MI5 ecc., hanno quali l’Iraq, l’Afghanistan e in Libano.ammesso pubblicamente, forse a causa dicome vanno le cose in Medio Oriente, di         La sicurezza è prima di tutto un lavoro diessere meno scettiche sulla quartina nella “intelligence” e, chi fa questo delicatissimoquale Nostradamus profetizza la conquista lavoro, deve essere in grado di infiltrarsi e diislamica dell’Europa nel 2018.                  tenere sotto costante controllo i sospetti perInoltre, quest’anno, Papa Francesco,            prevenire, e se necessario, tempestivamentenel suo incommensurabile ottimismo, ha          reprimere. L’opinione pubblica deve rendersiinaugurato il “Giubileo della Misericordia” conto che individuare uno shahid, ossia unche richiamerà a Roma milioni di pellegrini martire che si immola in nome di Allah è unada tutto il mondo.                              cosa quasi impossibile. All’uomo, donna,La Capitale, sarà la “Mecca della cristianità”. bambino o bambina che sacrifica la propriaL’avvenimento attirerà anche migliaia di        vita, è stato promesso il paradiso, al termine di“curiosi” di altre religioni.                   un sapiente e minuzioso “lavaggio del                                                cervello”. Conosco bene le delizie che godrà ilTralasciando le difficili condizioni in cui si martire adulto una volta in paradiso: sonotrova Roma (strade, mezzi di trasporto          scritte nel Corano; ignoro invece quellepubblico, centri di accoglienza, ecc., ecc.), ci riservate alle donne o ai bambini. Alle famigliesaranno problemi enormi di sicurezza interna di questi soggetti viene garantito un cospicuoed esterna, almeno fino a tutto il 2016 che “risarcimento in denaro” in funzione deglirichiederanno un gigantesco sforzo da parte effetti ottenuti con il sacrificio.delle nostre forze di polizia, certamente pocoavvezze ad affrontare problematiche relative Fatta questa premessa poco incoraggiante,ad un terrorismo devastante quale quello che ritengo opportuno fare alcune “considerazioni”ha subito recentemente la Francia.              di carattere personale, frutto della pluriennaleInfatti, non esiste una difesa certa contro     esperienza in un paese, il Libano, che ha ilun’auto bomba o contro un uomo, donna           vanto, assolutamente negativo, di averbambino o bambina che si fanno saltare in “inventato ed esportato in tutti gli ambientiaria in mezzo alla folla o che irrompono in un terroristici del mondo le autobomba, i sistemilocale pieno di gente e cominciano a sparare elettronici per far brillare ordigni esplosivi ae a lanciare granate.                           distanza mediante dei semplici cellulari usa e                                                getta, le cinture esplosive da collocare suNella sicurezza sulla strada sono forse meglio volontari suicidi che si fanno saltare in aria inpreparati i reparti del nostro esercito che     luoghi affollati.                                p i z zo f al coneANNO 1                 NUMERO 0                 DICEMBRE 2015                             PAG 40_____________________________________________________________________________________________________________________                                                Gli Hizbollah libanesi prima e gli Hamas                                                palestinesi dopo, sono stati i primi ad usare
questi terribili mezzi terroristici, copiatisubito dopo da tutti i movimenti radicali      Alcuni, detti “lupi solitari”, sono i piùislamici, per diffondere il panico,            pericolosi perché essendo integrati nellal’insicurezza e per mietere vittime            società ospitante sono difficilmenteinnocenti.                                     individuabili perché “insospettabili”.                                               Vorrei pertanto suggerire alcune regole diPurtroppo sono convinto che alcune nuclei comportamento che io stesso ho dovutodi aspiranti martiri suicida e attentatori     attentamente seguire negli anni passati inislamici sono già da tempo in casa nostra:     Medio Oriente, dove una finestra, un’autosono arrivati e continuano ad arrivare         che si accostava, un movimento sospettoattraverso una immigrazione ormai da anni potevano essere fatali. Non sono lafuori controllo.                               panacea, perché non esistono delle regole                                               certe, ma possono comunque aiutarci adSono i cosiddetti “dormienti”, ossia coloro che aumentare la sicurezza personale.già sanno quello che devono fare ma aspettanosolo l’ordine di agire da parte di chi regge le Sono poche, semplici ma talvolta essenziali.fila delle varie organizzazioni terroristiche Innanzi tutto, occorre essere sempre presenti amondiali: ISIS, al Qa’eda, Boko Haram,         se stessi. Ciò vuol dire non distrarsi maitanto per citare le più conosciute, ma la lista soprattutto quando ci si trova in luoghieversiva islamica è vastissima e tutta molto pubblici affollati, che comunque, e se possibile,pericolosa.                                    è meglio evitare. Mi riferisco a mercati, comizi                                               e assembramenti in luoghi turistici o religiosiNON CI SONO FORMULE VALIDE                     importanti o nelle vicinanze di caserme e postiPER DIFENDERSI DA QUESTI                       di polizia. Evitare di prendere i mezzi pubblici,ATTENTATORI CHE SACRIFICANO LA soprattutto la metropolitana, nelle ore diLORO VITA IN NOME DI DIO (ALLAH)               punta. Guardarsi sempre attorno. DiffidarePUR DI MASSACRARE GLI INFEDELI.                delle persone che presentano sintomi strani                                               come eccessiva sudorazione (specie d’inverno),L’unica certezza è quella di individuare,      occhi sbarrati o assenti, atteggiamento nervosoprima dell’azione, i covi e le cellule         o eccessivamente spavaldo e minaccioso.terroristiche.                                 Anche nel volontario suicida, la certezza di                                               morire per propria mano, rivela molto spesso                                               dei comportamenti anomali che possono essere                                               individuati da un occhio attento.                                     p i z zo f al coneANNO 1            NUMERO 0                     DICEMBRE 2015                              PAG 41_____________________________________________________________________________________________________________________La stessa attenzione va a pacchi e valigette presentano le stesse caratteristiche diabbandonati o portati da persone che           emotività appena descritte.
E non sai cosa possono avere indosso.In un ambiente come quello italiano un              Ribadisco che è impossibile, senza un specificoattentatore riesce facilmente a dissimulare         addestramento, riconoscere unil suo aspetto di extra comunitario del nord        attentatore, un terrorista islamico deciso aafrica o di un paese arabo.                         immolarsi in nome di Allah. La cosa che però                                                    può aiutarci è l’essere sempre prudenti eAttenzione però ai baffi e alle barbe fluenti,      vigilanti.alle maniche lunghe d’estate (quando tuttiportano t-shirt o camicette), agli zucchetti        Dopo le recenti minacce del califfato islamico,che coprono parte dei capelli, alla jalabiyya,      il giubileo potrebbe essere l’occasione perche è un camicione di cotone o di lana lungo        portare il terrorismo anche in Italia, speciefino ai polpacci, al colore della pelle anche       nella capitale. L’attenzione su quanto accadese questo aspetto non è assolutamente               intorno a noi può farci evitare paurosiprobante.                                           imprevisti.Chi intende “sacrificarsi” sa che deve              E questo, a prescindere dal terrorismo, èindossare un abbigliamento consono al               l’atteggiamento fondamentale emartirio. Preciso subito però che anche             indispensabile per tenersi lontano daiquesto modo di vestire non da affatto la            guai in ogni circostanza.certezza che ci troviamo in presenza di unterrorista! L’imam di una moschea, ad               CONCLUSIONIesempio, ha certamente baffi e barba fluenti,lo zucchetto, il camicione ecc.. Molti possibili    La sicurezza che le forze dell’ordine,attentatori hanno le nostre stesse                  coadiuvate anche dall’esercito, hanno messo incaratteristiche somatiche come gli albanesi,        campo dall’8 dicembre interessano le areei siriani, gli iracheni, i palestinesi.             cosiddette sensibili.                                                    E’ giusto difendere i simboli della cultura eE’ quasi impossibile riconoscerli.                  della cristianità ma il terrorismo “spicciolo”,Possono essere scambiati per siciliani,             quello dei gruppi meno organizzati o dei lupicalabresi o sardi.                                  solitari che vogliono mettersi in mostra, miraPer le donne, il loro riconoscimento è a più        piuttosto alla strage.facile in quanto l’abbigliamento è sempre           Ne sono cruda testimonianza gli eccidi dicastigato.                                          Parigi del 13 novembre scorso.Velo sulla testa, spesso il volto è semicoperto, ivestiti non lasciano nulla di scoperto.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                    DICEMBRE 2015  PAG 42_____________________________________________________________________________________________________________________                                                    Le misure di sicurezza messe in campo                                                    purtroppo non sono adeguate a proteggerci                                                    davvero.
E’ una guerra che deve coinvolgere TUTTI                                              sotto la bandiera dell’ONU. Guai se la siLa minaccia è di per sé incontrollabile e     affidasse alla guida della NATO.imprevedibile.                                              Occorre far chiaramente capire che non èNon è sufficiente controllare le borse e gli  l’occidente che si batte contro l’ISIS ma ilzaini o usare il metal detector?              mondo intero, compresi i musulmani.Difficilmente un terrorista avrà un’arma con  Non dimentichiamo che il primo obiettivo delse sapendo che c’è un controllo.              califfato è dimostrare alla umma islamica che                                              è in atto una “crociata” contro l’Isl m.Ma può avere una bottiglietta d’acqua checontiene un aggressivo chimico o nella        Immaginate come reagirebbe il miliardo eborsetta uno spray all’antrace.               mezzo di musulmani!Non bisogna dimenticare che siamo in          Bisogna inoltre dimostrare che ciò che ipresenza di soggetti che intendono            tagliatori di teste vanno predicando non“immolarsi” per le convinzioni politico-      corrisponde all’etica musulmana in cui Allah èreligiose che maestri della manipolazione     definito il “clemente e misericordioso” in ognihanno loro inculcato.                         preghiera a Lui rivolta e che non è uno                                              stragista e un terrorista.Questo tipo di “guerra” particolare esubdola si combatte solo con l’intelligence,  I musulmani devono rendersi conto che l’ISISinfiltrando elementi nei centri di            usurpa la loro vera fede e che a rappresentarlareclutamento e di indottrinamento.            e a difenderla c’è solo l’ONU che riunisce tutte                                              le società del mondo, con le loro religioni, i loroCerto non si combatte come stanno facendo     costumi.ora gli USA, la Russia e alcunipaesi europei attraverso bombardamenti        Non basta colpire le fonti di sostentamento eindiscriminati che colpiscono soprattutto     logistiche dell’ISIS.innocenti e causano immense rovine.                                              E’ necessario convincere i finanziatori (cheAnche se forse è troppo tardi, è una          sono ben noti!) che stanno compiendo unaguerra che va combattuta sul terreno, nei     azione che si rivolterà contro di loro e nelloluoghi dove il Califfato ha la maggior parte  stesso tempo avviare un’azione diplomaticadelle sue milizie.                            verso quei paesi, come la Turchia, che non si                                              sa bene da che parte stanno.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                              DICEMBRE 2015  PAG 43____________________________________________________________________________________________________________________
Non volendo entrare in questioni che riguardano specifici settori delladiplomazia internazionale, voglio solo sperare che l’ONU faccia veramente la suaparte e SUBITO, perché se non ci si muove al più presto possibile questa guerra ègià perduta in partenza.                                                 GLOSSARIOL’acronimo ISIS è di opportunità internazionale ed è accettato anche dal califfato,che ricorre spesso alla lingua inglese per le sue rivendicazione via internet:vuol dire Islamic State of Iraq and al-Sh m (cioè il Levante).Molti prediligono ISIL dove la “L” significa proprio Levant.Nelle relazioni di intelligence è più usato il semplice IS (Islamic State).In realtà l’acronimo non corrisponde esattamente alla lingua araba che designa il califfatocome :Al-Dawlat al-Ir q ya (as Suriya)Isl miyyaal as bil d al-Sh m.Alla lettera:lo Stato dell’ Iraq e della Siria Islamiche e del Levante.Il bil d al-Sh m, cioè il Levante, per gli arabi è la terra di sinistra o del nord(in contrapposizione allo Hadramaut, cioè la terra di destra o meridionale: lo Yemen).Per il califfato comprende:l’Iraq, la Siria, il Libano, la Palestina, la Giordania e naturalmente anche Israele.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0  DICEMBRE 2015  PAG 44_____________________________________________________________________________________________________________________
LE CARNI ROSSE E IL CARCINOMA DEL COLON                                                            	                                                                 	                  di Carlo MelodiaLo studio epidemiologico effettuato               modelli di identità; come avviene per le altredall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della         realtà ambientali inorganiche.Sanità,attraverso l'International Agency forResearch on Cancer (IARC) reso pubblico il        Tutto ciò secondo parametri di biunivocità tra26.10.2015 ai cittadini attraverso le maggiori    causa-effetto a cui però la peculiarità dellatestate giornalistiche ha immediatamente,         condizione vivente, fatta di persone umane,come è naturale, fatto sorgere una serie di       sembra sottrarsi e sfuggire per la natura stessainterrogativi e dibattiti tra i cittadini.Nella   della vita; natura della vita che è dotata distoria della medicina occidentale emerge che      reattività intrinseca, impossibile da prevederela ricerca scientifica ha profuso la maggior      anche di fronte ad uno stesso stimolo. Tuttoparte dei propri sforzi nel ricercare le cause    ciò va sotto il nome di omeostasi eddelle malattie essenzialmente nel mondo           idiosincrasia; di cui tutti noi siamo dotati ecircostante piuttosto che nel terreno biologico   che emerge attraverso gli stimoli del mondopredisponente: ne sono un esempio il fatto di     fisico, chimico, biologico e psicologico che ciavere incluso nella eziologia delle malattie      circonda.l’azione esclusiva di virus, batteri, parassiti,inalanti, fino agli alimenti.                     Naturalmente la difficoltà di una conoscenzaTralasciando lo studio della recettività          “umana” del malato di tipo Ippocratico, cheindividuale.                                                  sfociava in cure “individualizzate”, porta laQuesto modo di indagare è secondario e            scienza medica a considerare i malati in modoconseguenza del fatto che per definirsi           uniforme piuttosto che individuale e quindiscienza, quella medica vuole ridurre l’uomo, e    questi risultano assimilabili a strutturecomunque l’organismo vivente, a rientrare in      cibernetiche fornite di organi.        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                  DICEMBRE 2015     PAG 45_____________________________________________________________________________________________________________________
Questa immagine meccanicistica della natura        per l’uomo e anche sono insensibili ai virus                                                   che colpiscono l’uomo.vivente è entrata nella nostra cultura, a tutti i                                                   Detto ciò! Escludendo quindi i limiti propricosti razionale ed analitica. In questo senso      della specie e rientrando nella normalità delleanche la televisione, compresa quella di Stato,    funzioni umane risulta impossibile stabilire                                                   drasticamente che un certo alimento, che èha proposto programmi di pseudo scienza            stato usato nella storia dell’evoluzioneautoreferenziale che sostenevano il paradigma      dell’uomo, possa di per se determinare                                                   patologie sul gruppo piuttosto che crearedi un corpo umano cibernetico, inclusa la          idiosincrasia e patologia nel singolo.mente ed il pensiero; quest’ultimo veniva                                                   Tutti i tentativi esterni di trovare unadescritto come il risultato esperienziale di una   soluzione alle malattie che non considerano lasomma di stimoli dell’ambiente alla stregua di     singola capacità di omeostasi di ogniun software; e quindi privato perciò della         individuo risultarono fallimentari. La storia ci                                                   insegna che la ricerca della panacea salvificacoscienza umana e di intuito proprio, ovvero       nella alimentazione, a cui delegare i risultatidi quel volano di conoscenza che ha permesso       della propria salute hanno rappresentato mode                                                   passeggere!e permette l’evoluzione dell’uomo in ognicampo e di antropizzare l’ambiente.Da questa serie di considerazioni emerge           Come sappiamo le mode alimentari hannofortemente l’individualità e la peculiarità        sempre incontrato sul campo la reattività delreattiva di ogni singolo individuo e quindi        singolo individuo per cui non esiste unl’impossibilità aprioristica di prevedere le       alimento che possa fare bene a tutti esingole reazioni di fronte ad uno stesso           viceversa danneggiare tutti gli individui; astimolo sul piano dell’alimentazione!              meno che, come abbiamo detto, questo sia                                                   incompatibile con la specie! Non mi addentroA questo punto dobbiamo chiarire che sopra         nella clinica ma dico solo che per mial’individuo c’è la specie che va rispettata per    esperienza ho visto emergere patologie anchesua natura. Significa che ci sono stimoli di       degenerative e cardiovascolari in personeogni natura che nessun individuo di quella         dedite ad alimentazioni svariate; tuttespecie può valicare. Stimoli che tutti             promettenti lunga vita.conosciamo come la temperatura con il caldo,il freddo, ma anche alimenti. Alcuni animali       A questo punto che la posizione dell’OMSvivono in condizioni climatiche impossibili        appare come sempre equilibrata anche se laper l’uomo, si alimentano di sostanze mortali      risonanza mediatica, come al solito, ha                                                   distorto lo spirito della indagine creando                                                   paure e scatenando polemiche e                                                   contrapposizioni ideologiche e preconcette.                                                   Infatti la lettura corretta della comunicazione                                                   dell’OMS è quella di affermare proprio la                                                   necessità di una alimentazione variata e        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0                                   DICEMBRE 2015  PAG 46____________________________________________________________________________________________________________________
quindi di non tralasciare nella dieta quegli        verso una alimentazione corretta. Oggi tutti glialimenti che hanno rappresentato la possibilità di  specialisti sono concordi nell’affermare, inevoluzione dell’uomo.                               condizioni di salute e non di patologia, che una                                                    dieta di rotazione e dissociata con poco                                                    poco sale e leggermente ipocalorica e ricca di sali                                                    minerali naturali, in associazione con una                                                    adeguata e personale attività fisica, rappresenta il                                                    giusto igiene di vita.Una dieta variata e di rotazione giornaliera era    Da queste note conclusive nasce l’invito anella tradizione delle popolazioni fino ad una due  recuperare la propria individualità secondo la realegenerazioni passate mentre nell’attualità c’è un    necessità biologica sul piano alimentare aiutati seconsumo disordinato di alimenti ed un aumento       necessario dallo specialista, ricordando che tutti iimmotivato di cibi calorici.                        cibi tradizionali hanno avuto un loro significato                                                    evolutivo nella nostra specie.Come conseguenza il disordine alimentarecomporta malattie metaboliche nelle persone         Le indagini epidemiologiche vanno lette conpredisposte; tutto ciò rappresenta un terreno       attenzione soprattutto se relative ad alimenti difavorevole a successive patologie, degenerative e   alto consumo; in quanto questi includono uncardiovascolari.D’altra parte, come spesso          maggior numero di persone e quindi può esserevediamo, diete povere di acido folico, ferro o      osservata, per questo motivo, una maggioreproteine comportano a loro volta un                 incidenza di patologie.indebolimento dell’organismo.                                                    O viceversa, indagando a partire dalla patologia,Queste sono il frutto di privazioni, spesso         emerge che il portatore abbia fatto più consumo diideologiche, di principi alimentari indispensabili  un certo alimento, semplicemente perché inclusoalla vita! In conclusione la tradizione ed il buon  tradizionalmente nella sua dieta.senso e la conoscenza di se stessi puòrappresentare l’unico viatico   Da qui l’improbabilità dell’etichetta di cancerogenicità delle carni rosse.   p i z zo f al cone
ANNO 1  NUMERO 0                DICEMBRE 2015                              PAG 47____________________________________________________________________________________________________________________        SENTIMENTI ASPRI                                                                        	        di Mimmo D’AngeloDall’uva asprina ci facevano     del vento e del sole.l’acetoi contadini della mia terra.    Ti fa bene, che diventi uomoTroppo forte e intenso per      – diceva mio padre –quelli di oggi                  ed io un po’ per darmi le arieda bruciargli le labbra troppo  un po’ perché mi piacevatenere                          davveroche non c’hanno le cicatrici
Tu ascolti – devi ascoltare                                 –lasciavo che il bruciore mi       parole d’eccessoscendesse                         troppo tristi troppo allegregiù in gola.                     che vogliono tutto non danno                                 nienteI tuoi sentimenti – e chi li     e vedi – devi vedere –sa –                             occhi bianchi spenti di buioma mi sembrano come quello:      o accesi di rosso d’inferno.rossi, aspri, direttima poi c’hanno quel pudore       E dove stanno i tuoi occhi, leun po’ selvatico                 tue parolee perciò se ne stanno là in      nemmeno tu forse lo sai.alto                             Le ciocche disperatamentetra i filari più vicini al sole  assolutenascosti nello slancio deipioppi.
quando si abbassano di colpo                               sono un brillio di mare(a’ Pà, grazie)                che certo, oh Dio, potrai e i segni della vita          navigare.che tracimano nei lampi degliocchi        p i z zo f al coneANNO 1  NUMERO 0               DICEMBRE 2015  PAG 48___________________________________________________________________________________________________________________        pizzing di siminarion
                                
                                
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