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Numero 1 - PizzoFalcone

Published by daconts, 2016-01-02 11:51:11

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ANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG. 1______________________________________________________________________________________________________________________ p i z zo f al cone E PRINCIPIAMO A NAVIGARE…… LA R E D A Z I O N E S I P R E S E N T A Il nostro gran pavese di Mauro Palange, architetto, dopo Napoli 1960Con questo numero “zero” di pizzofalcone, inizia l’avventuradi un gruppo di amici, (ai quali si spera si uniscano tantialtri!), con l’intenzione di far conoscere le proprieesperienze di vita, tanto diverse tra loro ma accumunate dauna base educativa comune.Le comuni esperienze giovanili vissute nella “Nunziatella”,forgiate in “quella prima Scuola”, nel suo motto, “Preparoalla vita e alle armi”. Monte Echia, quel nome che diventaPizzofalcone, il quartiere che lo circoscrive nel tessutourbano._______________________________________________________________________________________________ MENSILE ON LINE DI MONTE ECHIA - ISCRIZIONE TRIBUNALE DI ROMA N. 174 DEL 20.10.2015 DIR. RESP. : ANNUNZIATO (NUNZIO) SEMINARA – REDAZIONE : LUCIO MARTINELLI, PAOLO BALLERINI, DOMENICO (MIMMO) D’ANGELO SEDE : VIA DELLA BALDUINA 144 – 00136 ROMA - www.pizzofalcone.it - email : [email protected]

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 2________________________________________________________________________________________________________________E pizzofalcone è la testata di politica del Paese (“Qualequesto giornale, fondato dal Finmeccanica”). E l’attualità cheCentro Studi Monte Echia, perché dilaga sui media, riflessioniattraverso la sua analogia alla sulla sicurezza e carni rosse ecittà “fisica” possa esprimere carcinoma sono qui riprese contangibilmente, pensieri e “fatti” competenza tecnica. Fino alnelle strade della vita. disincanto degli “appunti” diSvolgendo le vele per navigare, Luciano De Crescenzo (“Napul’è”) ed un po’ “sentimentia”, perapriamo spiragli di Storia Patria parlare alle corde del cuore, quel muscolo che ogni tantoproprio nella Nunziatella di suscita emozioni. Come quello dei pizzing, la satira “dietroPizzofalcone (8 settembre del ’43 l’angolo” del nostro mondo.ed “effetti collaterali”). Ed è E piace pensare al “day after”, dove ci sia almeno un novantenne,inevitabile parlare della Grande seduto accanto al suo giovane nipote con il tablet in mano,Guerra, attraverso la Storia mentre legge un po’ della sua Storia, di quando era, adMilitare che si discosta da esempio, “Allievo nella Nunziatella” e poi cittadino nelquella giornalistica e da quella mondo. Perché, come cantava Mercedes Sosa “todo cambia”.ufficiale, troppo spesso un po’faziose. Anche gossip dianeddoti, ormai stereotipi di unlinguaggio comune e improprio(“la colpa è sempre degliItaliani”). Poi l’analisi dinotizie sull’Economia, nonproprio esclusive degli “addettiai lavori”, specchio della_____________________________________________________________Hanno collaborato:Lucio Martinelli, Napoli 1953, autore, regista e produttore dicarriera militare (Gen. Div. Arma di spettacoli teatrali.Cavalleria), Direttore CorsiIntelligence per la F.A., Addetto Luciano De Crescenzo, napoletano,militare Interforze a Beirut; ingegnere informatico (IBM),incarichi per questioni militari scrittore, autore di testi per ladella logistica NATO, studioso della TV, regista, uomo di spettacolo.sicurezza per i Beni Culturali edella Protezione Civile. Carlo Melodia, Napoli 1960, medico chirurgo, biologo, omeopata, autoreAnnunziato (Nunzio) Seminara o di testi scientificisiminarion, Napoli 1960, architetto. Antonio Venci, Napoli 1971, carrieraDomenico (Mimmo) D’Angelo, Napoli militare fino a Gen Div., C.te Brig.1960, chimico industriale, esperto Granatieri e Scuola Fanteria,di informatica (IBM), imprenditore incarichi di Comando all’Estero eprivato; laurea in lettere presso il Quirinale, Direttore corsoclassiche, animatore, IASD per l’Esercito presso il CASD.

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 3________________________________________________________________________________________________________________ M O N T E E C H I A ? Così, dalle ultime pagine del “Mak poi “ che gli Allievi della Nunziatella dell’anno 1960 hanno raccolto nell’occasione del 50° anno del loro anniversario: \"L'Echia ossia Pizzo Falcone resta in mezzo a lunghissimi filari d' olmi e di viti dall'arte in modocastigati e curvi, che sospendono cocchi assai sfogati e tessuti di mollissima verdura, e gittanombre misteriose e care agli amanti sugli opportuni sedili. Quando poi sono accese le lampade lospettacolo è ancora più bello, e sbaglieresti per la Galassia in terra quel sì proteso scintillare dauna parte e dall' altra. Arroge la musica, il passaggio delle barchette, i lumi de' pescatori e quellidelle case, e la prospettiva che la piena luna fa scorgere in vaporose lontananze di Capri, e del lidoSorrentino, onde direi che il nome di Campi Elisi più di ogni altro conviene a questa fortunatissimasponda...!\"(Giornale del Viaggio di Napoli negli anni 1789 e 1790 del Conte Carlo Castone della Torre diRezzonico)

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 4______________________________________________________________________________________________________________________ La nostra metafora: il Rosso Maniero del Pizzofalcone a RomaLA STORIA CHE “…..PASSA E SPASSA SU…….” PIZZOFALCONE Introduzione agli argomenti trattati in questa prima edizione di Nunzio Seminara……….sì,“….passa e spassa …”, come cantava tanta influenza ha avuto negli ultimi due secoli.Aurelio Fierro, artista napoletano che infiammava Fino ad oggi. Dalla Napoli del 1799, testimone diNapoli e un po’ tutta l’Italia dei festival di San quei primi sussulti che “i colti” di alloraRemo e dintorni della seconda metà del secolo pronunciavano per “il disegno” di una società piùscorso (sembra ieri, ma ormai siamo al di là del libera, quando la “rivoluzione napoletana” delguado da ben tre lustri!). 1799 assunse il ruolo simbolico di una più estesa rivoluzione del pensiero. Quando dallaE passa e spassa sul Pizzofalcone la Storia Nunziatella di Pizzofalcone andarono sulled’Italia, origine e cerniera di fatti, e di ideali, e di barricate i ragazzi di quel ’99, poi divenuti attori egiravolte che la manomettono, da quando l’era testimoni del secolo risorgimentale.della ragione, quella degli illuminati del ‘700,

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 5______________________________________________________________________________________________________________________Dal “piccolo Tempio”, ovvero “cavallo di Troia, Quel “Tempo” che “ …..passa e spassa su….”dal quale uscirono, a guisa degli eroi omerici, i questo pizzofalcone , stavolta con la lettura di duecombattenti più ardenti di libertà e d’italianità, storie assai tristi, forse non le uniche, che peròquali furono Guglielmo Pepe, Pietro Colletta, vale incastonare nella memoria. Per poi rileggerle,Mariano d’Ayala, Luigi e Carlo Mezzacapo, quando quel “Tempo” diventerà sottile, ma cheCamillo Boldoni, Enrico Cosenz, Biagio de non può nasconderle fra le piegheBenedictis, Giacomo Longo, Vincenzo Orsini, dell’indifferenza.Carlo Pisacane …..”, (da Tito Battaglini“L’organizzazione militare delle due Sicilie” – Ecco che quasi per caso, attraversando alcuni anniModena 1940, nota dell’Ass. Naz. Ex Allievi importanti della Nunziatella, l’anniversario delriportata in un tomo del novembre 2015). 150° anniversario della sua fondazione, ripercorrendo alcune pagine della festa di quelQuell’ Enrico Cosenz, che raggiunse Venezia al “compleanno”, il 18 novembre del 1937, la storiarichiamo di Manin, divenne prima il Ministro del Comandante del Collegio Militare di Napoli, ildella Guerra di Garibaldi e poi il primo Capo di Col. Luigi Chatrian diventa l’esempio di comeStato Maggiore del nuovo Esercito Italiano. gli eventi funesti degli anni successivi rappresenteranno la storia di molti ItalianiMa che fu soprattutto l’estensore dell’editto del coinvolti nell’avvicendamento di confusioni diprimo 8 settembre, quello del 1861, emesso per idee oppure di certezze granitiche che avvilisconodistinguere gli Ufficiali borbonici che avessero l’etica di quelle idee, facendole diventareseguito i piemontesi e quelli che avrebbero dovuto manipolabili come l’argilla, malleabile se umida elasciare le armi, seguire il destino dietro i vincitori crosta incoerente quand’è asciutta.E se “i fatti”del loro Re ovvero seguire un altro Re in una modificano il pensiero, i nomi degli uomini dellaPatria più grande, oppure tornare fra le fila di un Storia lo condizionano, fino a offuscarli, o peggio“esercito dimenticato”. cancellarli per annullare la loro testimonianza, anche nelle dediche onorevolissime edCome l’8 settembre del 1943. Che ancora oggi ecumenicamente universali che rappresentano inrivela storie dimenticate, ma che vale rileggerle ambiti lontanissimi dalle interferenze ideologicheper conoscere meglio i fatti del mondo che che governano il potere dei Governi.viviamo. Sì, vale rileggere qualche pagina di unaStoria continua. S.A.R. il Duca Amedeo d’Aosta, simbolo indiscusso e indiscutibile della dignità, vieneNando Scala, un altro dei “fuoriusciti” dalla cancellato da un atto amministrativo fondato nelNunziatella (1984), la pensa così: “Scrivere un suo nome, perché a lui dedicato, proprio perlibro di Storia è come cominciare per scherzo a esaltarne quella dignità che si vuol tramandare allescavare un buchetto nella sabbia. A un certo giovani generazioni, figli delle atrocità dellopunto trovi l'acqua, e pensi di essere arrivato. Poi scontro fratricida. Questi due “pezzi” potrebberonoti che su un lato della buca c'è una conchiglia, essere una sorta di manifesto delle “mani sullaci scavi intorno e ne saltano fuori altre due, poi Storia” che condizionano gli orientamenti dellaquattro, poi otto. E ognuna ti traccia una nuova “gente” attraverso la diffusione dell’informazionestrada, e ben presto ti trovi a scavare in tutte le che a sua volta, come sembra, non è sempredirezioni, e a pensare con stupore a come tutto sia puntualmente “informata”… Inevitabilmente lainterconnesso, persone, relazioni, accadimenti. Grande Guerra occuperà angoli di riflessione suAlla fine sei in piedi al centro di un cratere Cadorna e sulle strategie militari e politiche cheenorme, e quando guardi oltre il bordo, ti accorgi verranno scoperte, “…in piedi al centro di unche alla fine è solo un buchetto nell'immensità di cratere enorme….”, da questo pizzofalconequella spiaggia che è il Tempo ....”

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 6_____________________________________________________________________________________________________________________Luigi Chatrian a cavallo dell’8 settembre del 1943. L’etica a metà Scampolo di un “pezzo” diffuso nel microcosmo degli Ex Allievi della Nunziatella, testimonianza indiretta della confusione dei valori che dal 1940 fino ad oggi alimenta discordie e nuove guerre. ATTI PARLAMENTARI seduta del 22 settembre 1949“ Il sottoscritto chiede d’interrogare il Ministro che, ininterrottamente, per 161 anni, sempredella Difesa, per conoscere se risponda a verità nella stessa, sede, la città di Napoli ha ospitato eche, in contrasto cogli effettivi interessi che essa considera parte integrante della propriadell’Istituto, coi sentimenti della popolazione vita.napoletana, colla tradizione, si avrebbe inanimo di allontanare da Napoli il liceo convitto CHATRIAN “Nunziatella (già scuola militare), L’On. Luigi Chatrian (*) celebrazione del 150° anno della fondazione Così interveniva l’On. Luigi Chatrian, già dell’allora Collegio Militare di Napoli.Nel 1951 il Comandante del 9° Rgt. Alpini nel 1935 e poi della Gen. Chatrian, che era stato nei primi anni della Nunziatella dal 1937 al 1940, il Colonnello che guerra Comandante a Napoli del X° CO.MIL.TER., accolse Re Vittorio Emanuele III nella fondò la Sezione dell’Associazione Alpini di Ananapoli. Perché a Napoli: infatti, se nessuno lo sa, gli Alpini nacquero proprio nel Palazzo Reale dei Borbone a Piazza Plebiscito con decreto costitutivo del Corpo firmato dal Re Vittorio Emanuele II il 15 Ottobre 1872. Laureato in giurisprudenza. Dal 1945 fu sottosegretario di Stato con Bonomi, Parri e De Gasperi. Fu eletto nella Commissione Costituente. Rieletto nel 1948, venne nominato presidente della Commissione Difesa. Alla fine della legislatura si ritirò a vita privata. La città di Aosta lo ricorda per avergli intitolato una strada.

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 7______________________________________________________________________________________________________________________ Apriamo l’altra metà della finestra nell’anno buio perché pressato da quei momenti concitati e dell’Italia del 1943. tragici che pesavano sulla storia di quei giorni. Chatrian era Comandante della 227° Divisione di Proteste degli abitanti del piccolo paese, dove la fanteria con sede in Calabria, a Castrovillari. notizia circolò prontamente. Fra il 2 ed il 4 settembre inizia la risalita degli Mediazione vana del Parroco che si reca a Alleati verso lo stivale. Altro che Garibaldini ! Castrovillari al comando di brigata. Ad Acquappesa, nei pressi di Cosenza, era Il Gen. Chatrian sembra che fosse titubante, ma stanziato il 76° battaglione del 141° Rgt costiera, certamente non poteva non aver riconosciuto, si comandato dal Col. Ambrogi. disse, la voce di Badoglio che proclamava l’armistizio, e quel mercoledì del fatale 8 Un gruppetto di 19 fanti, venuti a conoscenza settembre insistette perentoriamente nell’ordine dell’invasione come già si era diffusa la notizia fra della fucilazione, intimando al Col. Ambrogi gravi la popolazione, preoccupati per l’imminente conseguenze se non avesse ubbidito. scontro fatale, si allontanano dalla posizione I 5 furono fucilati dietro il cimitero. assegnata. Diventano, cioè, disertori secondo il Regolamento Erano circa le 23,00, quando l’armistizio fu di Disciplina. proclamato alle 19,45! Di questi, cinque militari rallentano il passo e La vedova di Salvatore De Giorgio ricorse per manifestano l’intenzione di tornare indietro. riscattare l’onore di un figlioletto che sarebbe cresciuto con l’onta di un Padre disertore. Forse per tornare a casa, verso sud! Negli anni ’50, dopo una pratica lunga, triste e Ironia della diserzione si direbbe, perché penosa, la Corte dei Conti le concesse la pensione sarebbero andati proprio verso gli “invasori” che di guerra per il marito a decorrere dal 1 agosto salivano da Reggio Calabria e da Bagnara e di lì a 1946. poco da Nicotera e Pizzo, ancora più a nord. La Corte definì “un atto illegale e grave” la morte I 5 “indecisi” erano tutti del territorio di Gioia del marito e attribuì la sua morte a “cause Tauro, la Piana di Palmi: Salvatore De Giorgio di dipendenti da servizio di guerra”. Cittanova, Francesco Rovere di Polistena, Francesco Trimarchi di Cinquefrondi, Saverio Prima ancora il Col. Ambrogi fu condannato a 8 Forgione di San Eufemia d'Aspromonte e Michele anni di pena, ma usufruì dell’amnistia (decreto Bonelli di Sinopoli. Togliatti). La sera del 5 settembre i soldati vengono fermati Il Gen. Chatrian, che nel frattempo era diventato e catturati dai loro stessi commilitoni e segregati Sottosegretario di Bonomi, evitò il processo a suo nella piccola cappella del cimitero locale. carico perché era un uomo di Stato. Il Col. Ambrogi, secondo Regolamento, intendeva Nel 1947 il Tribunale Militare prosciolse gli altri passarli per le armi, persino senza processo, forse 14 soldati che quel 5 settembre si erano

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 8_____________________________________________________________________________________________________________________ I fatti di Acquappesa rivelano un’altra oscillazione della visione etica del Gen. Chatrian. “assentati” insieme con quei disgraziati che invece furono passati per le armi. Cioè, non si può non pensare che si possa cambiare in poche ore il fronte della guerra. Di Chatrian si scrisse che si batté per l'autonomia della Valle d'Aosta appoggiando le posizioni di Quando fino poche ore dopo quel tragico 8 Federico Chabod. settembre si sia stati inflessibili nella condotta di Comando in un esercito che combatteva da una Ma recentemente la scoperta di un ricercatore di parte e subito dopo si possa diventare storia (Andrea Désandré) riporta una personaggio politico di spicco di quella parte che testimonianza assai sconcertante. non condivideva scelta del fronte, di poco precedente. Infatti, in uno scritto autografo, il Generale sconsigliò al Sottosegretario di Stato, Giuseppe Così pure, non risultando niente in proposito, è Spataro, di inviare proprio Chabod a Berna come difficile apprezzare la dignità di un soldato che Ministro Plenipotenziario. non rinuncia ai benefici politici raggiunti per non assumersi le responsabilità del ruolo di Chatrian, pur essendogli amico, riteneva che non Comandante in sostegno al Col. Ambrogi, che ha si potevano eludere gli interessi di partito, che eseguito quei suoi ordini sotto l’intimidazione di certamente non collimavano nella Svizzera delle gravi conseguenze. autonomie dei Cantoni con le spinte indipendentiste valdostane, per quanto fossero Com’è difficile avere la mente serena quando si una bandiera sia dello Chabod sia dello stesso guarda alla Storia Patria di quei giorni. Chatrian. Serenamente, e senza pregiudizi.Molto strano. .................omissisNon tanto però, se si volta lo sguardo indietro. (*) Deputato della Legislatura - Militante nel Gruppo Democratico CristianoComponente e Presidente della V Commissione (Difesa) –Componente Commissione speciale per la Costituzione della Comunità Europea di Difesa -Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati nel periodo della Costituente

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 9_____________________________________________________________________________________________________________________ SVOLGIMENTO DI UN’ ALTRA INTERPELLANZA AMEDEO D'AOSTA QUANDO UN NOME DELLA STORIA NON E' POLITICAMENTE CORRETTO E' un lungo testo che evidenzia come il dibattito parlamentare, a punta di fioretto, metta in luce lastrategia del “corretto politicamente”, che delegittima la Storia, la mistifica e mortifica i valori dellasua dignità. Atti. Parlamentari - 23989 - Camera dei Deputati DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 28 NOVEMBRE 1950…………………….(omissis)PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento della interpellanzadell’onorevole Cuttitta, al Ministro della Difesa, perconoscere i motivi che lo hanno indotto aproporre al Capo dello Stato, un decreto colquale si è fatto assumere alla FondazioneAltezza Reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta la denominazione diFondazione Banca d’Italia presso ilCollegio Militare di Napoli” e per sapere L’On. Antonino Cuttitta,inoltre se egli, riconoscendo l’inopportunitàdi un tale provvedimento, che porta a nato in Sicilia a Mezzojusocancellare il nome di un eroico soldatodecorato di Medaglia d’Oro da una istituzione il 13 giugno 1893 e morto il 14 dicembre 1978,fondata per rendere omaggio alla di lui Generale dell'Esercito e deputato della Repubblicamemoria, non ritenga di dover proporrea chi di ragione l’annullamento del decreto nelle I, II, III, IV e V legislature, nelle filastesso . dei Partiti Monarchici che con nomi diversiL’onorevole Cuttitta ha facoltà di svolgerla. si sono succeduti nel tempo ______________________________________ CUTTITTA. Non vedo presenti nell’aula Non posso perciò discutereil Ministro della Difesa cui è indirizzata la mia l’interpellanza con lo stesso Sottosegretario,interpellanza; quindi pregherei l’Onorevole pur avendo per lui la massima stima e simpatia;Presidente di volerlo invita1e a presenziare e ho motivo di supporre che anch’egli debbaallo svolgimento della medesima che, tra convenire con me sull’opportunità chel’altro, deriva da una interrogazione cui fu alla discussione intervenga l’onorevolerisposto, a mio parere in modo insoddisfacente, Ministro.dal sottosegretario di Stato per la Difesa OnorevoleVaccaro.

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 P A G 10_________________________________________________________________________________________________________________VACCARO , Sottosegretario di Stato per la è identica. Nulla v’è di nuovo. E pertantoDifesa. non sarebbe neppure giustificata la previsione - o la speranza - che la risposta del ministroMi rimetto alla Presidenza. possa essere diversa da quella già data dalPRESIDENTE. Onorevole Cuttitta, una sottosegretario. Infine la sua interpellanza, per il fatto stesso che deriva da una interrogazionedecisione in merito spetta alla Presidenza. relativa ad un oggetto determinato,Non essendo stata ancora regolata la materia non ha un carattere politico tale da richiedere la presenza del ministro. Per queste ragioniconcernente la facoltà o meno dei sottosegretari non posso accogliere la sua richiesta,di Stato di rappresentare i ministri sia che non mi sembra giustificata. La pregonella discussione di disegni di. legge, sia nello quindi di voler svolgere l’interpellanza.svolgimento di interpellanze, regolamento chesarà definito in occasione della legge sullaorganizzazione della Presidenza del Consiglioe dei Ministeri, vi è stata un’intesa tra le Presidenze CUTTITTA. Desidererei sapere cosa avverrebbedelle due Assemblee nel senso di: lasciare se insistessi nella mia richiesta.arbitro il Presidente di decidere sullaopportunità o meno di accogliere la richiesta, PRESIDENTE. Ne deriverebbe un richiamodell’interpellante relativa alla presenza del al regolamento, sul quale la Cameraministro. Questo apprezzamento il Presidente sarebbe chiamata a deliberare. Se ella insistessedeve fare caso per caso, valutando il meritodell’interpellanza, cioè la portata dell’argomento anche dopo che la Camera le avesse dato torto, la sua interpellanza decadrebbe.dell’interpellanza stessa. -L’interpellanza consiste nella domanda CUTTITTA. Allora sono messo con lecirca l’indirizzo del governo in un determinato spalle al muro, e sarebbe vano che io confutassi le argomentazioni con le quali ella haaspetto della sua politica, mentre l’interrogazione creduto di poter giustificare l’assenza del ministro.ha un campo d’azione ,assai piùristretto, limitato alla richiesta se un fattosia vero, se un’informazione sia esatta, quali PRESIDENTE. Ella mi ha compresoprovvedimenti, su oggetti ben determinati, male, onorevole Cuttitta. La Camerail Governo intenda prendere. E’ ben vero ‘cheuna interrogazione può essere trasformata ascolterà le sue argomentazioni.in interpellanza, ma ciò, se vale agli effetti CUTTITTA.. Volevo dire che non sonoprocedurali, di un più ampio svolgimento, Convinto di ciò che ella ha detto per invitarminon toglie alla interrogazione la sua. essenza a svolgere l’interpellanza in assenza deldiversa, da quella della interpellanza. Ministro.Ella stessa, onorevole Cuttitta, ha ricordato L’interrogazione che ha trasformato inche la sua interpellanza deriva da una interpellanza, per quanto si riferisca ad uninterrogazione per la quale le fu data una risposta fatto singolo, ha un peso politico, perchéche non la sodisfece. Ella l’ha trasformata il provvedimento attuato dal signor ministro,in interpellanza, ma tale trasformazione di far togliere il nome di un Principe di- io confido che ella vorrà convenirne - è Casa Savoia da una Fondazione che era stataformale, non sostanziale dell’ argomento; creata per onorarne la memoria, fa parte clitanto è vero che, se ella confronta Il testo tutta una serie di atti compiuti dallo stessodella sua interrogazione con quello dell’interpellanza, Ministro, sempre su questa linea politica chevedrà che la sostanza del testo offende i monarchici i quali, fino a prova contraria,è rimasta immutata. La sua , interpellanza se pur dobbiamo credere a quel talesi riferisce allo stesso fatto specifico referendum che tutti ricordiamo, sono lache fu oggetto dell’interrogazione. La materia

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 P A G 11_____________________________________________________________________________________________________________________metà degli italiani. Siamo perciò in una questione l’onorevole Cuttitta e mi permetta lasquisitamente politica, signor Presidente: Camera sul caso che l’onorevole Cuttittanon si tratta dei carabinieri che arrestano stesso ha richiamato : l’osservazione daingiustamente un dimostrante, oppure collega a collega, senza formalismi. Quanto èdel ponte di Vattelapesca che si è diruto e accaduto al Senato è stato proprio il moventenon è più stato ricostruito. Noi siamo su un che ha determinato una deliberazione di massimaterreno politico, e di politica nazionale interna; adottata d’accordo dai due Uffici di Presidenzasi tratta di un errore politico che, a nostro della Camera e del Senato, la qualemodo di vedere, è di notevole importanza, e testualmente reca: “ In attesa che la questionesiccome il colpevole è il Ministro, è lui che venga risolta in sede legislativa con la leggedeve venir qui a discolparsi. Scusi se parlocosì, come sento, senza tanti giuochi di parole. sull’ordinamento della Presidenza del Consiglio ePer me, egli è colpevole di quest’atto al fine di evitare che questioni del genere, sollevateingiusto, e trovo che dovrebbe venire adarne conto. Invitato, con una interpellanza, all’ultimo momento, possano intralciare il regolare svolgimento dei lavori parlamentaria dire il perché del suo operato, ed a farcisapere se intende tornare indietro, il ministro e, diciamo anche, recare una notanon si presenta ! Manca la linea, signor non troppo simpatica nelle discussioni; questoPresidente. Se ella crede, deve accogliere lamia richiesta d’invitare il Ministro a presenziare lo aggiungo io “ Il Presidente dell’Assembleaallo svolgimento di questa interpellanza. ha facoltà di stabilire di volta in volta, durante la. discussione, in relazione all’importanza degli argomenti, se nello svolgimento di determinate interpellanze o nella discussione di determinati disegni di legge si possaPRESIDENTE. Mi rincresce, Onorevole rinunziare all’intervento del ministro e possaCuttitta, ma non posso accedere alla sua richiesta. bastare quello del sottosegretario di StatoCome ella ha dovuto riconoscere, la suainterpellanza ha lo stesso oggetto della sua competente per materia” Mi sembra quindi, onorevole Cuttitta, diprecedente interrogazione: quel determinato non aver fatto ora un trattamento di sfavoreprovvedimento. Ella nel rispondermi ha accennato a lei, nel formulare l’apprezzamento che nonad un indirizzo di politica che attribuisce al Governo. si tratti di una di quelle interpellanze che esigono assolutamente la presenza del ministro.CUTTITTA. Al Ministro… Debbo quindi invitarla nuovamente, onorevole Cuttitta, a svolgere la sua interpellanza.PRESIDENTE. ... al Ministro. Ma se ella CUTTITTA. Signor Presidente, poichési è doluta di un indirizzo del ministro, avrebbe ella ha così deciso, io svolger6 l’interpellanza.potuto di questo fare oggetto la sua interpellanza. Onorevoli colleghi, oggi non è tanto il deputatoElla, invece, anche nell’interpellanza,si limita a in determinato provvedimento, monarchico che ha l’onore di svolgeredi portata niente affatto generale, la propria interpellanza per chieder contoanzi particolare e locale, che è già statooggetto di una interrogazione. al repubblicano Ministro della Difesa, assente, di un atto odioso che per il momento nonCUTTITTA. Giorni fa l’onorevole Lussu, qualifico; ma è un vecchio soldato che ha servitoal Senato, ha chiesto la presenza del ministro. sempre la sua bandiera, fedele alla Bandiera,proprio in un caso analogo. nella lieta e nella avversa fortuna, senzaPRESIDENTE. Una osservazione mi permetta ascoltare coloro che dai microfoni stranieri invitavano alla resa. Un vecchio combattente in grigio-verde che, a nome dei combattenti di tutte le guerre, chiede il vostro

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 12_____________________________________________________________________________________________________________________aiuto perché sia riparala una ingiusta offesa voleva, evidentemente, onorare un eroicoarrecata alla famiglia dei combattenti, in personadi un eroico commilitone, Medaglia d’Oro, soldato, una Medaglia d’Oro: e allora perchédal signor Ministro repubblicano della Difesa. si è fatto questo ? Mi sono procurata la copiaSenza alcun motivo, onorevoli colleghi,poiché non vi era alcun bisogno che si compisse del decreto con il quale era stata a suo tempoquesta modificazione per la quale il istituita la Fondazione che oggi veniva adsignor Ministro si è fatto parte diligente o che essere diversamente denominata. Non viegli ha ottenuto con un decreto che amocredere il Presidente della Repubblica abbia annoierò dandovene completa lettura: basteràfirmato distrattamente, senza leggerlo. leggerne due articoli. Articolo 1 del decreto(Commenti - Interruzioni). 25 marzo 1943: “Per rendere omaggio allaVeniamo al fatto, onorevoli colleghi io ho memoria dell’Altezza Reale Amedeo di Savoia,l’abitudine di leggere la Gazzetta Ufficiale che Duca d’Aosta, e perpetuare nel .tempo (onorevoliil Ministro delle Finanze, gentilmente, ci fatrovare nella cassetta postale. E un giorno, con colleghi vi prego di sottolineare: perpetuaredoloroso stupore, ho dovuto leggere la notizia nel tempo !) la gloriosa figura dell’eroicodi un decreto del Presidente della Repubblica difensore di Amba Alagi, la Banca d’Italiain data 12 novembre 1949 con il quale, sulla gestisce una Fondazione per la concessione diproposta del Ministro della Difesa, la borse di studio a favore di Allievi della ScuolaFondazione “Altezza reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta” assume la denominazione di Militare di Napoli, che ebbe l’augusto scomparso“ Fondazione Banca d’Italia presso il Collegio quale suo Allievo”.Militare di Napoli”, e ne viene approvato lostatuto organico. Immagine da una pubblicazione dell’Ass. Naz. Ex Allievi, il “Cappellone” S.A.R. Amedeo, Umberto, S.A.R. Duca Amedeo d'Aosta Isabella, Luigi, Filippo, Maria, Giuseppe, Giovanni Immagine di repertorio Di SAVOIA AOSTA – Duca delle PuglieNella mia sensibilità di combattente, mi Mi dispenso dal leggervi gli altri articolisono subito chiesto: perché? Questa Fondazione ‘che riguardano il modo di concedere queste borse di studio; ma e interessante la. lettura dell’articolo 7. che dice: “Tutte le borse di studio sono assegnate il 3 marzo di. ciascun anno, anniversario della morte dell’altezza reale -Amedeo di Savoia, duca d’Aosta “. Come vedete, la Banca d’Italia, con gesto patriottico, ha voluto offrire questa donazione e concedere delle borse di studio da distribuire a studenti di condizioni disagiate e che si fossero distinti nel collegio militare di

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 13_____________________________________________________________________________________________________________________Napoli, dove il Duca d’Aosta era stato Allievo, 7 dicembre 1942 a rogito notaio Vincenzo Suriano di Napoli, visto il Regio Decreto 25per perpetuare nel tempo il ricordo della marzo 1943, n. 312, col quale venne riconosciutagloriosa figura di questo eroico soldato. la predetta Fondazione con sede in Napoli e ne fu approvato lo statuto organico,Grande è stato perciò il mio stupore non riconosciuta l’opportunità di modificare l’attualepotendomi rendere conto del motivo pe denominazione del menzionato ente incui si erano messe le mani su una fondazione . quella di “Fondazione Banca d’Italia pressoche voleva onorare un soldato, sol perché il - Collegio Militare di Napoli “, in relazione sia alla nuova forma istituzionale dello Stato ...colpevole di appartenere alla Casa Savoia. signor Presidente, questa è politica: si siaNon mi spiegavo come mai il Ministro della sentito il bisogno di cancellare il nome del Duca d’Aosta da una Fondazione “in relazioneDifesa, che dovrebbe avere tante cose per la alla nuova forma istituzionale dello Stato” !...... testa (deve pensare a quelle famose 12 divisioni che ha nella sua fantasia, deve pensare al patto atlantico, all’esercito europeo e a tante altre cose) avesse trovato tempo da perdere.per commettere sacrilegi di questa specie. Amedeo D'Aosta il 18 novembre 1937Non mi persuadevo ! Allora sono andato nell'anniversario dei primi 150 anni della Nunziatella, da una pubblicazionea vedere questo nuovo- decreto. Esso dice:“Repubblica Italiana - I1 Presidente della dell’Ass. Naz. Ex Allievi Repubblica, visto l’atto 11 settembre 1942 Ma che cosa c’entra la nuova forma istituzionalea rogito Notaio dott. Paolo Castellini di Roma, con una Fondazione che vuole onorare la memoria di un eroico caduto per la grandezzamediante il quale venne donata dal della Patria ? ... sia alla recente denominazioneConsiglio Superiore della Banca d’Italia al. assunta dall’ex Scuola Militare di Napoli, nonché di apportare alcune variantiComando della Scuola Militare di Napoli la al vigente statuto - (quanta meschinità disomma di nominali 250 mila lire rendita 5 espressione e quanta miseria !) - visto l’articoloper cento, affinché venisse costituita laFondazione Altezza Reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta, con lo scopo di erogare borsedi studio agli Allievi della Scuola medesima ...”.Onorevoli colleghi, guardate la sottigliezza diquesto articolo: si osa affermare che lo scopodella fondazione è quello di creare borse distudio, miseria morales, in questa infelice dizione,ove non potete non rilevare l’ipocrisia e la .teniate presente che lo scopo della Fondazione,secondo detto nell’articolo primo del suostatuto, quello “ di rendere omaggio” alla memoriadell’Altezza Reale Amedeo di Savoia,Duca d’Aosta, e perpetuare nel tempo lagloriosa figura dell’eroico difensore, ecc. “,mediante la creazione delle borse di studioche ne costituiscono il mezzo atto a conseguirlo.Si è voluta falsare la verità storica diun documento dicendo che la fondazioneaveva lo scopo di erogare borse di studio !Continua il nuovo decreto: “Visto l’attocostitutivo dell’accennata fondazione in data

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 14_____________________________________________________________________________________________________________________16 del codice civile udito il parere perdoni, signor Presidente, se qualche miodel Consiglio di Stato, ecc.... Non hanno scatto oltrepassa la misura dei miei pensieri,udito, però, il parere del fondatore; nemmeno ma ritengo che il gesto del ministro rivestahanno letto gli articoli 27 e 28 del codice civile carattere di notevole gravità.che vietano di trasformare una fondazione Questa fondazione, del resto, onorevoliavente un determinato scopo, e lo ammettono colleghi, non disturbava nessuno: io stessosoltanto quando lo scopo stesso si ne ignoravo l’esistenza come la ignorava lamanifesta impossibile a realizzarsi. Non solo, grande maggioranza del popolo italiano.dunque, vi è stata una violazione delle leggi Che motivo c’era, dunque, di mettere ledel buon senso, ma anche delle norme espressamente mani su di essa? Che motivo aveva il ministro di mettere le mani sopra il nome di unsancite dal codice civile negli articoli 27 e 28. glorioso soldato, caduto in esilio dopo avereSignor Presidente, noi non ci fermeremo eroicamente combattuto per il suo paese?qui: quando avremo la Corte costituzionale, Io non farò il torto alla Camera di ricordarericorreremo ad essa. Siamo infatti convinti i meriti obiettivi del Duca d’Aosta. Diròche il ministro della difesa, oltre che fuori soltanto che egli è stato sempre un gloriosodella grazia di Dio, e anche fuori del codice combattente; giovinetto, non ancora ventenne,civile. Per questo io lo chiamavo imputato: partecipò alla grande guerra; poi,egli doveva comparire questa mattina davanti dopo il 1915-18 combatte in Libia, agli ordinialla Camera, per discolparsi della commessa del generale Graziani, per la riconquista ’delviolazione degli articoli 27 e 28 del Fezzan. Un principe poteva esimersi dalCodice Civile. (applausi). prendere parte a quella campagna coloniale,Non è stato sentito, come dicevo, il parere perché nessun obbligo morale egli aveva didel fondatore, di cui è stata violata la volontà,dal momento che lo scopo per cui la fondazione andare a combattere in Africa. Ma egli volle un posto di combattimento, e si fece meharista.era stata istituita esiste ancora; almeno,vivaddio !, io spero che non sia spento negli Prese il comando di reparti di cavalleriaitaliani il desiderio di rendere onore a coloro sahariana nel deserto, e fu combattenteche si sono battuti per la grandezza d’Italia. . eroico, di cui si è parlato e scritto sempre conI1 nome di quel glorioso caduto ricordava viva ammirazione, come ne parla il generalela Casa Savoia, e per questo che si è preso Graziani, nella sua storia di quel periodo. E,il provvedimento; ma se si scende così inbasso, lasciate, onorevoli colleghi, che io esprima alla fine di tutti i combattimenti in Africa orientale, gli inglesi, che pur sono stati severitutto il mio disprezzo per questo ministro ... nei loro giudizi verso i nostri generali e comandanti,(Vive proteste del Sottosegretario Vaccaro) di fronte a tanto valore, vollero compierePRESIDENTE. Onorevole Cuttitta, evidentemente atto di riverenza, riconoscendo, ammirati, la grandezza di questo comandante ele sue parole sono andate oltreil suo pensiero, che non poteva essere ingiurioso il suo eroismo: a lui e alle sue truppe resero l'Onore delle Armi!verso il ministro. Immagino che ella volesse Non è facile, signori, che sulsolo disapprovare questo provvedimento. campo di battaglia si faccia questo; ma, di fronteCUTTITTA. Disapprovo anche l’uomo al valore del Duca d’Aosta, gli inglesi schieraronoche, per sodisfare la sua faziosità repubblicana, le loro truppe, presentando le armi aglinon indietreggia nemmeno di fronte eroici difensori dell’Amba Alagi, scesi a vallead un sacrilegio come questo che ha commesso ancora armati e inquadrati agli ordini del duca.nel metter le mani sopra una istituzione Di fronte ad un valoroso di tanta altezzache ricordava una Medaglia d’Oro. Mi morale, come potreste non comprendere e

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 15_____________________________________________________________________________________________________________________Amedeo D'Aosta col suo Stato Maggiore in una foto inedita che lo ritrae nella caverna dell’Amba Alagi dove alloggiava fino a pochi giorni prima di uscire in uniforme per avere il 20 maggio 1941 l' Onore delle Armi condividere il mio sdegno per l’oltraggio l’opera e la vita. Per il suo estremo sacrificio,recato alla sua memoria? condivido con le più umili madri italiane laHa scritto un giornale che solo la Banca fierezza e l’orgoglio della più grande offertad’Italia poteva reagire al provvedimento, o e del più profondo dolore “.chi poteva averne interesse: cioè la mammadell’eroico duca, la principessa Elena di Borbone Non ha protestato Elena di Francia.Francia, la sposa dell’invitto Duca d’Aosta, Protesta l’umile sottoscritto, e vi domandaComandante della III Armata. scusa se ha dovuto intrattenervi forse piùOnorevoli colleghi, siamo dinanzi ad una di quanto pensasse.aristocrazia: aristocrazia del valore oltre che Onorevoli colleghi, or non è molto, in quest’aula, un egregio collega della maggioranza,del sangue, aristocrazia di soldati, per gloriosatradizione di famiglia. Ma la principessa un combattente della guerra 1915-18, un partigiano eroico, che ho il piacere diElena non ha fatto questo. Quando ilfiglio cadde, ella disse queste parole: veder qui stamane, l’onorevole Coppi, scris“Al Re e alla Patria mio figlio ha dato l’intelletto,delle belle parole nella sua relazione al bi- lancio del Ministero della difesa. Permettete

“La vostra Commissione èche le rilegga: p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 16_____________________________________________________________________________________________________________________lieta di constatare che è stata largamente divelta con inconcepibile e sacrilega faziosità, torni a ricordare il nome dell’eroe immolatosisuperata quella sorta di atonia psicologica per la grandezza della Patria.per cui, in certi momenti, poté aversi l’impressione Ho fiducia che non mi negherete la vostrache i combattenti dell’ultima guerra solidarietà. (Applausi all’estrema destra).venissero tenuti in una considerazione alquanto PRESIDENTE.inferiore a quella goduta dai combattenti L’onorevole sottosegretario di Stato per la difesadi altre guerre, e segnatamente del conflitto ha facoltà di rispondere.1915-18. La condanna senza appello VACCARO, Sottosegretario di Stato per ladella guerra fascista non deve in modo assoluto Difesa (DC). Tengo anzitutto a ben precisare cheinvestire i combattenti, i quali hanno nessuna faziosità vi è stata nel mutare lapieno diritto di aver riconosciuti i sacrifici e il denominazione della fondazione intitolata al Duca d’Aosta, né tanto meno vi è stata violazionevalore di cui furono, come sempre il soldato di legge. Infatti gli articoli 26 e seguentiitaliano, prodighi. E bene ha fatto la Repubblica del Codice Civile stabiliscono le norme in base alle quali una fondazione, quando nonad apporre sulle bandiere di armi e sia più adeguata allo scopo, può essere trasformatacorpi e sui petti di combattenti - ufficiali, in altra fondazione che abbia lo stesso scopo. Così è stato fatto.sottufficiali e soldati - i segni del valore per I motivi che hanno portato a mutare laciò che hanno compiuto prima e dopo 1’8 denominazione della Fondazione altezza reale . Amedeo di Savoia, duca d’Aosta in quella disettembre 1943. Nel pensiero memore e fondazione Banca d’Italia presso il Collegioriconoscente di tutti gli italiani, il combattente Militare della Nunziatella sono già noti all’onorevole interpellante, avendoli espressidell’Isonzo, del Piave e del Grappa ampiamente nella interrogazione che egliaffratellato al Combattente di Russia, di stesso ha ricordato. I1 mutamento di denominazione, che è avvenuto contemporaneamente a varieGrecia, dell’Africa. Quella dei combattenti modifiche apportate allo statuto dell’ente, èè una grande famiglia che non conosce distinzioni stato determinato soltanto dalla opportunità di indicare anche nel titolo lo scopo perdi tempo, di fortuna, di terra, di il quale la fondazione venne istituita, datomare, di cielo. A questa grande famiglia e in che il capitale fu erogato dalla Banca d’Italia e che nell’assegnazione delle borse di studioparticolare ai mutilati, agli invalidi, ai feriti spetta la precedenza agli Allievi figli di impiegatila gratitudine della nazione n. e dipendenti della Banca d’Italia in servizio o in pensione.Questo scrisse molto nobilmente l’onorevole Ciò posto, poiché le ragioni che hannoCoppi, e sono sicuro che nello scrivere ciò portato alla modifica in questione sussistono tuttora e non è sorto alcun fatto nuovo cheegli ha interpretato il sentimento di noi tutti consigli di ripristinare la precedente denominazione,e che, almeno in questo, siamo tutti d’accordo. si ritiene opportuno lasciare immutatoalla memoria dell’eroico soldato, il Ducad’Aosta, si è recata un’offesa che non possiamonon esigere che sia riparata.Si è riferito un giorno in quest’aula, fralo stupore e l’indignazione generale, che ilmaresciallo Tito ha fatto passare l’aratro sualcuni cimiteri italiani della Venezia Giulia.Oggi voi sapete che un aratro della repubblica,condotto dal miliziano Pacciardi, ha solcato ilcimitero degli eroi d’Italia per svellere unacroce, sol perché questa croce recava il nomedi un principe sabaudo. Chiedo il vostro appoggio,onorevoli colleghi, chiedo il vostroaiuto lasciatemelo dire - perché quella croce,

l’attuale titolo della fondazione. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 17_____________________________________________________________________________________________________________________PRESIDENTE. L’onorevole Cuttitta ha d’Italia” ? Solo il Ministro queste cose non lefacoltà di dichiarare se sia sodisfatto. può capire, perché egli non ha cuore di soldato. L’onorevole sottosegretario fa una affermazioneCUTTITTA. Come lo potrei, signor Presidente? senza riscontro: “Non vi è stataL’onorevole sottosegretario è venuto a alcuna faziosità “, ma io ho dimostrato ampiamenteleggerci quello che già aveva letto in altra che si tratta proprio di una faziosità.sede, facendo una piccola aggiunta. I fatti Egli dice anche che non vi è nessunasono quelli che sono. Nessuna violazione del Codice Civile; ma, leggendo l’articolodialettica curialesca può cambiare il Codice Civile, 27, la violazione appare chiara. SeOnorevole Vaccaro. Leggo la parte dell’articolo 27 vuole, leggo la parte pertinente dell’articolo28:che ci interessa: “la persona giuridica si “Quando lo scopo è esaurito o divenutoestingue quando lo scopo è stato raggiunto impossibile o di scarsa utilità, l’autoritào è divenuto impossibile”. Avevamo detto governativa, anziché dichiarare estinta lache lo scopo era quello di onorare la memoria fondazione, può provvedere alla sua trasformazione,del Duca d’Aosta; questo scopo non è venuto allontanandosi il meno possibile dalla volontà dela mancare, non è divenuto impossibile. Se fondatore”. Ora, la volontà del fondatore era quellala fondazione avesse avuto lo scopo di finanziare di onorare la memoria del Duca d’Aosta. (Commenti - Interruzione del S.segretario Bovetti,un viaggio dalla terra a1 pianeta Giove, DC). si sarebbe potuto dire che, essendo ciò impossibile, Onorevole Sottosegretario, ripeto che laconveniva darle uno scopo diverso. volontà del donatore è stata violata. Gli articoliMa la Fondazione di cui ci occupiamo vuol 27 e 28 sono stati violati. E la tenuitàdare una borsa di studio - grande o piccolache sia - per ricordare la memoria di un della somma non poteva giustificare tali violazioni. Del resto, nel trasformare la precedentesoldato; e questo lo si fa in un Collegio Militare,dove bene si ricordino gli eroi. E' buona fondazione, non avete elargito nuovi mezzi, la rendita 5 per cento di 250 mila lire. Unabitudine delle Accademie e deiCollegi Militari onorare gli Allievi che si sono Ministro che fosse stato meno fazioso del repubblicano Pacciardi, vedendo che la renditadistinti, iscriverne i nomi sulle lapidi, ricordarli nelleaule scolastiche a loro dedicate. di lire 12.500 annue poteva non essere sufficiente per l’onore da rendere alla memoriaTutto questo serve per dare esempio, perché laScuola, oltre che impartire l’istruzione Militare, deve di quel soldato Medaglia d’Oro, avrebbe proposto di raddoppiarla per realizzare delleoccuparsi anche di quella morale, di quellache parla al cuore e forgia le anime. Gli esempi borse di studio più consistenti; ma non si sarebbe mai sognato di mutare il nome alladi coloro che li hanno preceduti, spingerannogli allievi a procedere sulla via del dovere e fondazione. BASILE (PLI). Così hanno salvato la Repubblica!dell’onore che essi hanno tracciata.Quindi, ricordare in un collegio militare CUTTITTA. La Repubblica ha finito di tremare con questo decreto, ed io non hoil nome di un soldato caduto in Africa per lagrandezza d’Italia, e decorato di Medaglia volutamente chiamato in causa il Capo dellod’Oro - come giustamente disse l’onorevole Stato, perché sono sicuro che egli avrà appostoAliata in una sua interrogazione analoga allamia - vale molto di più che ricordare la Banca la propria firma al decreto presentatogli dal Ministro Pacciardi, senza farvi caso, perd’Italia. Come può parlare al cuore di un Allievoil sapere che esiste una “Fondazione Banca distrazione. In conclusione: nessuna variazione al capitale della fondazione; palese violazione del

dimostrata. Non posso dichiararmicodice civile; faziosità del Ministro, ampiamente p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 18_____________________________________________________________________________________________________________________sodisfatto. Torneremo sull’argomento: io Finché nella seduta del 12 maggio del 1959 negliporterò una mozione con la firma di molti atti parlamentari della III Legislatura lo stessodeputati, signor Presidente, ne sia sicuro. On. Cutitta trova soddisfazione(Applausi dell’estrema destra). in una risposta brevissima da parteSono certo che nessuno mi negherà la propria del Governo:adesione affinché sia fatta giustizia e riparatol’errore.PRESIDENTE. Così viene esaurito lo svolgimentodell’interpellanza all’ordine del giorno.La seduta termina alle 12,26. __________________________________________Dopo questa interrogazione Parlamentaresi registra un nuovo Decreto della Presidenza dellaRepubblica che non sembra abbia accolto “il gridodi dolore” dell’On. Cuttitta, anzi,sembra confermare lo status quo:DPR n. 1265 del 25 settembre 1955,col quale, sulla proposta del Ministro per la difesa,la fondazione \"Banca d'Italia presso il CollegioMilitare di Napoli\" assume la denominazione di \"Banca d'Italia presso la Scuola Militare\"Nunziatella\" di Napoli\" e viene approvato ilnuovo statuto organico della fondazione medesima.Visto, il Guardasigilli: MORO Registrato alla Corte dei conti, addi' 13 dicembre1955Atti del Governo, registro n. 94, foglio n. 118. –CARLOMAGNO _________________________________________

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 19_____________________________________________________________________________________________________________________ LA GRANDE GUERRA, CHE’ GRANDE E’ STATA QUELLA GUERRA di Nunzio SeminaraFoto di repertorio tratta da Corsera in un articolo che si intitolava“Un minuto di silenzio” : il giornalista Paolo Conti trattava di quel 24maggio 1915, il primo giorno di guerra per noi italiani che avrebbedovuto essere ricordato, cent’anni dopo, con un minuto di silenzio intutt’Italia.I nostri soldati diventavano attori di prima fila nel sanguinoso teatrodella Storia Europea. In quella Grande Guerra che era destinata adiventare un passaggio molto più importante di quello che è statodivulgato sugli anni d’inizio del XIX secolo.Perché “Grande” è stata quella Guerra. Oltre al sangue sparso, a quegli“uomini contro”, alle dinamiche politiche internazionali, alle strategiemilitari, alle tecnologie innovative, alle ideologie in nuce che hannopreso luce.

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 20_____________________________________________________________________________________________________________________ Questo si vuol raccontare a partire dal primo E, tanto è da sempre un brodo saporito e numero di pizzofalcone. condiviso ovunque, la classe politica avrebbe persino acceso pruriti di “colpo di Stato” nelle E si coglie lo spunto di un recente convegno vicende di quegli anni. svoltosi a Roma, nella Biblioteca dello Stato Maggiore dell’Esercito, il 10 dicembre, Tutto bene? Non sarebbe il caso di quando è stato presentato un saggio che tratta soffermarsi sull’argomento? l’informazione e la propaganda durante lo svolgimento della Grande Guerra, a firma Il convegno menzionato potrebbe essere Stefano Lucchini e Alessandro Santagata. l’occasione per approfondire uno studio più equilibrato di quella Storia. Già, perché il mestiere del giornalismo di guerra è praticamente nato allora. Inoltre, l’immagine in anteprima di Corsera, nell’evidenziare l’equipaggiamento dei nostri Nell’occasione, Paolo Mieli, Presidente della soldati, testimonia la necessità, di Fondazione della RCS, nell’anticipare il interpretare un altro aspetto: quello della Direttore del Corriere della Sera Lucio evoluzione tecnica. Fontana, ha accennato per ben tre volte al valore dei soldati, per quanto abbiano avuto Cioè, le truppe non avevano in testa qualche sbandamento iniziale, ma ha l’elmetto.: non per “voto”, ma perché tutti stigmatizzato, invece, sulle prestazioni non soldati non avevano tale accessorio, proprio commendevoli degli ufficiali. importantissimo per l’incolumità, entrato in produzione ed in uso presso tutti i Paesi Ed anche qualche battuta sulle divergenze fra belligeranti dopo il 1916! Giovanni Giolitti e Antonio Salandra, i Capi del Governo che si sono succeduti nel 1914. La tecnologia fa salti di qualità notevoli e gli effetti si vedranno nei primi carri armati, Ha quindi citato Luigi Cadorna, ormai nei primi aerei da combattimento, nelle nuove parafulmini delle saette critiche poco mitragliatrici, nell’uso devastante dei gas, “onorevoli” che da molto tempo sono che ancora oggi incutono molte apprensioni e divulgate da tutti i giornalisti che si paure. occupano di storia. La rivoluzione industriale comincia a Ma ancor più ha ricordato come gli fosse rivolgersi al mondo della produzione. amico, fedele fino all’ultimo, Luigi Albertini, il grande direttore del Corriere della Sera dal Le proteste e gli scontri politici escono dalle 1900 al 1921. aule parlamentari e occupano le piazze. Allora, Cadorna, e gli ufficiali che l’hanno L’Europa, e il Mondo intero, a partire dalla ubbidito, sarebbero stati poco encomiabili. “Grande Guerra” voltano pagina. Mentre ancora oggi di Luigi Albertini, E’ forse il caso di rileggerla con maggiore estimatore fedele di quel Capo di Stato attenzione. Maggiore dell’Esercito, nulla quaestio.

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 21_____________________________________________________________________________________________________________________ Da Luigi Cadorna ad Armando Diaz passando per Alberto Pollio ovvero l'evoluzione della tattica di Antonio VenciLa narrazione della Grande Guerra, cento anni dopo, però con la percentuale di perdite calcolataa fini commemorativi, rischia di essere complessivamente per tutti i Paesi dell'Intesa, che fu del 52,3%, quindi superiore; e delinfluenzata da alcuni stereotipi. Questo genere difenomeno è capace di trasformare fatti in misfatti e 67,4% per gli Imperi Centrali, quasi il doppio rispettoviceversa, a danno dell'obiettività. A ciò contribuisce alle nostre (1).anche la scarsa cultura militare degli italiani, comeAlessandro Cornelli bene illustra nel suo saggio Altro elemento significativo, di cui occorre tener“L'Italia va alla guerra”, pubblicato presso conto per la comprensione obiettiva dei fatti, è laIdeazione Editrice, nel 1998. Ma qualcosa sta dialettica tra le visioni del mondo in quell'epoca dicambiando, giacché oggi in alcune università sono travagli sociali: liberali e socialisti, interventisti,stati istituiti corsi di laurea in Scienze Strategiche: pacifisti e anarchici si confrontavano sul pianomerito, o colpa, delle crisi che ci circondano. culturale, nelle fabbriche e nelle piazze.Gli stereotipi della brutalità dei generali, dell'ottusità Nel contesto di un conflitto mondiale, cosìdello stato maggiore, di una disciplina basata aspramente combattuto, chi era contro la guerra,sull'autoritarismo, nel corso degli anni hanno subito rischiava di diventava un sovversivo, pericoloso per ilun processo di implementazione per effetto di morale dei combattenti. Nondimeno, condurre ininterpretazioni condizionate dall'ideologia. Cosa dire battaglia uomini contro la propria volontà, coscritti dipoi del cinema! D'altro canto, i fatti incontrovertibili diversa estrazione, molti provenienti dalle campagne,sono che, in Italia, i caduti furono 650.000, i feriti costituiva un problema di leadership cui, in947.000 e 600.000 i dispersi e prigionieri; che per particolare le potenze dell'Intesa, avevano datodisciplina, il numero delle fucilazioni superò le 1000 soluzione di contingenza, con regolamenti diesecuzioni (oltre 3000 condanne comminate in disciplina ferrei e esercizio delle corti marziali.contumacia). La sociologia e la psicologia sociale erano scienzeQuesti dati appaiono ancor più significativi della non ancora mature per indicare soluzioni diverse dibrutalità con cui fu combattuto quel conflitto se si arte del comando in guerra. Così è noto che nelle oreconsidera che la forza mobilitata fu di 5.615.000 di Caporetto, Cadorna attribuisse la causa della rottasoldati e che la percentuale di perdite fu del 39% - alla sovversione nel fronte interno e alla rivolta dipiù di un terzo. Questo dato deve essere raffrontato un'intera Armata (la II Armata): valutazione

p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 22_____________________________________________________________________________________________________________________ errata, ma comunque basata sulla percezione Per esempio la “libretta” “Attacco frontale e di un rischio plausibile in quel tempo. ammaestramento tattico”, edita dal Comando del Corpo di Stato Maggiore, ed. 1915, di Su Cadorna (2) si è detto abbastanza male, dominio pubblico tramite internet, può essere forse a causa di Caporetto, ma anche per il letta in modo da avallare le opinioni più suo carattere fermo e la sua inflessibile malevoli nei confronti di quel generale, che severità, che – occorre dirlo - si esprimeva voleva infondere uno spirito offensivo non solo verso gli altri, ma anche verso sé nell'esercito: come se la Nazione, dichiarando stesso. guerra all'Intesa, avrebbe dovuto poi difendersi a oltranza. A raffronto con Alberto Pollio, il suo predecessore nella carica, ucciso da un infarto Per Cadorna, il senso della disciplina è quello quattro giorni dopo l'attentato di Sarajevo, del descritto dai regolamenti dell'epoca: fede Cadorna si evidenziano soprattutto le ombre: incrollabile nella vittoria a costo di ogni il Pollio un intellettuale, studioso molto sacrificio. Esercitò il comando secondo un critico di questioni militari, con una altro principio ben noto ai militari sin dalla preparazione eclettica, iniziata presso il battaglia di Canne, di Roma contro Annibale: collegio militare della Nunziatella di Napoli, quello dell'unicità del comando, ovvero che il e ampliata anche per i trascorsi di aiutante di comandante è solo. campo del re e di addetto militare a Vienna (aveva sposato una nobildonna austriaca), E Cadorna seppe tenere i politici lontani dal anche amante della cultura tedesca; il suo comando di Udine, assumendo su di sé Cadorna, figlio di Raffaele, quello di Porta ogni responsabilità e onere della direzione Pia, intelligente e ombroso, allievo del operativa della guerra. Nondimeno, chiedeva collegio militare di Milano dove uscirà al governo di gestire il fronte interno, diplomato con buoni voti (2° su 62) e sarà attraversato a quell'epoca da torbidi di ordine anche ufficiale nei bersaglieri seguendo le sociale e politico. orme paterne. E lo spirito bersaglieresco gli offrirà sempre Questo orientamento egli sostenne con forza una visione delle operazioni militari dinamica, orientata all'attacco (*): la anche nei confronti di Vittorio Emanuele III, superiorità dell'attacco sulla difesa, che seguì l'intero conflitto senza mai convincimento opinabile, su cui molti, anche per nulla competenti di argomenti militari, si interferire; sino a Caporetto, quando invece sono cimentati a disquisire. seppe imporsi con gli Alleati affinché le Quindi di lui si critica l'indirizzo che egli difese si ancorassero sulla linea del Piave, diede alle operazioni: le “spallate all'Isonzo” e invece di arretrare ulteriormente. Il comando le direttive attinenti alla tattica e alla disciplina, le quali, estratte dal contesto, non di Cadorna pianificò e condusse le manovre possono che ripugnare il bempensante di oggi. con cura (3). La manovra strategico-logistica per fronteggiare la Strafexpedition di Conrad, nel Trentino, della primavera del 1916, costituisce esempio emblematico di capacità di direzione. Ma si poteva concepire un modo diverso di combattere le battaglie offensive,

senza causare così elevato numero di perdite? si, ma che gli effetti sarebbero stati diversiGuardando le statistiche, osservando ilnumero di caduti della Germania, che pure resterà nel dubbio. Come si è detto, laintrodusse tattiche innovative, probabilmente percentuale di caduti tedeschi fu superiore p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 23_____________________________________________________________________________________________________________________(64,9%). Ma questo non esclude che con Alla data fatidica del 24 maggio 1915, la faseprocedure innovative nel campo della tattica, manovrata del conflitto, in occidente, era giàun più immediato successo, guadagnato a giunta a conclusione, cedendo il campo allaminor prezzo, avrebbe potuto arridere agli guerra di logoramento. La fronte italiana –italiani. D'altronde, non è con le ipotesi a come allora si definiva -, lungo la linea diposteriori che si può scrivere di storia. confine, per morfologia, non consentiva unaDunque, il punto è che, una volta voluto rapida campagna manovrata, ma soltantol'intervento, i fatti seguirono la loro operazioni con obiettivi limitati, finalizzate aprevedibile logica, che nessun militare ridurre i salienti austro-ungarici, comeavrebbe potuto modificare significativamente Gorizia, per conquistare più ampie e solidelo svolgimento di quel conflitto, al fine di basi di partenza, dove poter schierare forzerenderlo meno cruento (4). Inoltre, occorre idonee per quantità e mezzi allo scopo diconsiderare che la politica ha sempre il lanciare una campagna offensiva risolutivaprimato sulle forze armate. Nelle (3).drammatiche circostanze di quegli anni, igovernanti avrebbero dovuto assumere Però, la tenacia della difesa, unita alla scarsadecisioni più sagge, sia per evitare il conflitto, manovrabilità delle forze da parteche per ridurre il bagno di sangue, una volta dell'attaccante a causa del terreno dientrati nella “fase di logoramento”. Quindi, montagna, da subito trasformò anche in Italiadare la colpa alla “logica militare” per le il conflitto in guerra d'assedio. Ma aperdite subite è come spostare l'attenzione differenza delle guerre rinascimentali, dove sisugli esecutori, mettendo nell'ombra coloro assediavano le piazzeforti, ora si assediano leche stavano assumendo le decisioni politiche. nazioni, con i loro apparati produttivi. Non esiste un avversario debole perché le risorseMa è noto che gli interventisti, a prescindere che convergono nello sforzo bellico sonodalle ragioni obiettive del conflitto (Trieste e ampie. Sino a quando l'ingresso in guerrail Trentino sarebbero potute giungere all'Italia degli Stati Uniti, nel momento critico in cui laper via diplomatica), erano convinti che la Germania sul piano strategico ha raggiunto ilguerra fosse un'avventura, gloriosa e di breve “punto culmine dell'azione”, non fa penderedurata, utile per portare la nazione nel novero inesorabilmente la bilancia a favoredelle potenze che contano. Però questa dell'Intesa.visione, già dopo il fallimento delle grandioffensive manovrate: La Marna, Ypres, La capacità nel campo della pianificazioneTanneberg (1914), Vregny (gennaio 1915), operativa da parte dello stato maggioreavrebbe dovuta mutarsi in una più prudente e germanico è un fatto incontrovertibile.ponderata analisi geopolitica (5). Occorre anche constatare che, nel corso del conflitto, piuttosto celermente, per i tedeschi,

anche la tattica evolve. L'ordine chiuso, tipico tendenza da parte dei soldati a riunirsi perdelle guerre ottocentesche, per una sorta di istinto; l'idea che la massa di uomini lanciataisteresi tende a permanere immutato. Le contro l'ostacolo fosse una sorta di testaragioni sono la comandabilità delle d'ariete in grado di sfondare le difese.formazioni; la coordinazione del movimentocon il fuoco di appoggio dell'artiglieria,durante l'attacco; la difficoltà a indurre icoscritti a correre contro il fuoco nemico; la p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 24_____________________________________________________________________________________________________________________Ma i tedeschi - e solo loro - poco a poco l'iniziativa e che la scelta di 'come' svilupparefanno tesoro di alcuni importanti l'azione non debba essere condizionata da chiinsegnamenti tratti dal conflitto russo- impartisce l'ordine, mediante circolarigiapponese e soprattutto dalla guerra anglo- cavillose o ordini eccessivamente dettagliati.boera. Si tratta di diradare le formazioni per Si tratta evidentemente di un fenomenorenderle meno vulnerabili al fuoco delle armi culturale unico, che si evolverà sino a livelloa tiro rapido; decentrare il comando sino a tattico nel concetto di auftragstaktik, già nellivello di squadra di fanteria; concepire l'uso Secondo Conflitto Mondiale, e che oggi neglidel fuoco delle armi a tiro rapido - quello dei eserciti occidentali viene definito “missionfucili a ripetizione, delle mitragliatrici e dei command” (comando decentralizzato).cannoni d'assalto – come fuoco diaccompagnamento per integrare quello di Anche sul piano operativo la Germaniaappoggio dell'artiglieria, e consentire così una possiede elevate capacità di pianificazioneprogressione sul campo di battaglia incentrata (6).sul binomio fuoco-movimento. Tutto questoviene realizzato poco a poco dai tedeschi, Il Piano Schlieffen a occidente ne è unadopo sperimentazioni e mediante dimostrazione, analoga a quella che si puòl'introduzione dei battaglioni d'assalto: osservare nella battaglia di Tannenberg e deiSturmtruppen. Laghi Masuri a oriente. Nonostante ciò, le linee del fronte si arrestano, si trincerano e ilAltrove questo non avviene, o avviene in conflitto diventa guerra di logoramento. Mamisura ridotta (in Italia vengono costituiti i cosa accade a Caporetto?reparti di Arditi): perché? E un problemaculturale, di “vision” dei comandanti e di Cadorna e Diaz richiamano alla mentecapacità di pensiero e ideazione ai livelli più Caporetto e Vittorio Veneto. Però a chi scrivebassi dell'ordinamento, dove i tenenti e i appare ingiusto classificare il primo tra icapitani operano. Solo i tedeschi condottieri sconfitti, così come il Duca dellavalorizzavano significativamente lo spirito Vittoria tra quelle menti militari che da soled'innovazione che proveniva dai gradi bassi, hanno rovesciato una situazione di sconfitta inin particolare per la loro filosofia del vittoria luminosa.weisungsfuhrung (esercizio del comando perdirettive), parola con cui si sintetizzava, sin Dopo Caporetto, Cadorna non si persedall'epoca di von Moltke il Vecchio, il d'animo e riuscì a mantenere salda laconcetto che è importante favorire direzione dell'esercito nella condotta della manovra d'arresto, dall'Isonzo al Tagliamento

questo si tratta. Il pensiero crea idee dovee poi al Piave. Diaz assunse la direzione a l'atmosfera culturale lascia spazio allacose fatte e ha il merito dei successi seguenti: creatività; dove c'è confronto e pluralismo;la Battaglia del Solstizio, con l'immane fuocodi repressione con cui le armate austro- infine dove esiste la facoltà di sperimentare. Ilungariche furono disarticolate sulle basi di pensiero militare italiano di quei terribili annipartenza, e poi la battaglia offensiva diVittorio Veneto. di guerra appare oggi rigoroso nelle sue codificazioni. Ma esistono molti casi diA Caporetto si confrontano due tattiche, e,attraverso di esse, due visioni, ovvero due iniziativa e creatività, ma tale stile non haculture militari – antitetiche -, perché di tradizione e resta un fatto p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 25_____________________________________________________________________________________________________________________ statico”: reticolato mitragliatrice, cosa avrebbe dovuto fare Cadorna? Porre l'esercito sulla difensiva? Oppure reiterare gli attacchilimitato, non tale da produrre corrente di ricercando nella tattica minuta, nellopensiero e quindi attecchire. Vi è sfruttamento del terreno, nellaomologazione, mentre in Germania il sincronizzazione delle azioni, efermento delle idee, da parte di ufficiali nell'ampliamento del parco artiglierie ilgiovani e di grado basso, genera innovazione. successo, prima tattico e poi strategico?Come si è detto, la gestazione è lenta, ma nel1917 le Sturmtruppen (7) sono il modello Tuttavia la guerra di logoramento nonper tutta la fanteria e la loro tattica, sempre esaurisce solo le risorse materiali, bensì ancheche è possibile manovrare, attaccare sui gli uomini che la combattono. I racconti difianchi invece che frontalmente, viene trincea sono emblematici al riguardo. Così laricercata e adottata. Per gli Italiani e per disciplina diventa brutale e i comandantil'Intesa l'attacco in massa resta il modello di esecutori intransigenti di una logica spietata.base. E questa è la logica di quella guerra, a cui iLa criticità di questa tattica può essere palese leader politici non porranno conclusione, sesolo alla luce di dati sperimentali, che prima non attendendo la sconfitta degli Imperimancavano: si tratta dell'efficacia del fuoco Centrali.delle artiglierie. Se Cadorna ritiene questofuoco capace di “effetti distruttivi”, nella Caporetto è l'effetto di una congiunturarealtà si conseguiranno solo distruzioni perfetta di questi diversi fattori. Nella concaparziali, ovvero “neutralizzazioni”. Così, i di Plezzo, il 24 ottobre 1917, si verifica unfanti, andando all'assalto, troveranno reticolati fatto che origina nelle diverse culture militari.ancora efficienti e trincee solo parzialmente I tedeschi hanno acquisito un know-how chesconquassate, da cui emergeranno nidi di gli consente di affrontare il problema militare,mitragliatrici ancora capaci di tiro micidiale. a livello tattico e operativo, con maggiori spazi di creatività.Ma una volta scoperto che il “binomiocinetico”: fuoco di preparazione e assalto allabaionetta è controbilanciato dal “binomio

La Teoria del caos spiega che piccole variazioni iniziali, in un sistema complesso,Sono anche riusciti a forgiare truppe in grado come è quello in cui gli esseri umani vivonodi operare con autonomia decentrata ai interagendo, nell'arco di alcuni cicli producaminimi livelli ordinativi (compagnie, plotoni grandi scostamenti: l'effetto farfalla. Quindie squadre), utilizzando con sagacia la due personalità diverse avrebbero fatto latecnologia disponibile. Gli italiani appaiono differenza, ma ogni esercizio diirrigiditi in una logica di trincea che smorza immaginazione in questo senso risulterebbel'iniziativa e li rende passivi di fronte alla arbitrario.sorpresa, che è uno dei principi dell'arte dellaguerra, da ricercare innanzi tutto. Ricca è la Nondimeno, paragonando le due figure diletteratura che narra quegli eventi e molta di comandanti in capo emerge un piccolo fattorequesta insiste sulle responsabilità di Cadorna. discriminante, che può fare grandi differenze. Il Pollio viene descritto come un uomo colto,Se al suo posto fosse rimasto Pollio - come si e anche Cadorna lo era. Ma mentre il primo èè detto, scomparso all'indomanidell'attentato di Sarajevo -, le cose sarebberoandate in maniera diversa? p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 26_____________________________________________________________________________________________________________________amante della cultura, che pratica con l'iniziativa (Auftragstaktik, ovvero Missiondivertimento, in tutti gli ambiti, sembra che il command, sono filosofie di comando chesecondo la utilizzasse come passatempo, muovono da quest'assunto).restando sul piano professionale un uomoincline alle pratiche, dove volontà e fede nella Ovviamente non esiste una risposta a questivittoria reggono il confronto con la ricerca di quesiti e non sapremo mai se Pollio avrebbesoluzioni più creative. condotto meglio di Cadorna l'esercito in guerra.Avrebbe il Pollio favorito un pensieromilitare più creativo? Però è incontrovertibile: dall'analisi dei processi organizzativi di innovazione pressoCon Pollio, la narrazione del sacrificio l'esercito tedesco, in quegli anni, emerge chenecessario alla vittoria, costi quel che costi, la guerra, -fenomeno brutale-, nondimenoavrebbe avuto orientamenti diversi, del tipo: richiede in chi la pratica una culturamassimo risultato col minimo sforzo? organizzativa, come fattore morale – ma chiamiamola cultura militare -:Favorendo la creatività anche ai minori livelli quell'orientamento del pensiero, di confrontogerarchici per ricercare soluzioni tattiche e di idee alla ricerca del nuovo, che, attraversooperative nuove? la razionalizzazione progressiva dei fenomeniSe questo fosse avvenuto si sarebbe generato che si osservano, produca concetti, e teorie, dauno stile di leadership dal tratto più umano, sperimentare con l'addestramento, e dabasato sulla fiducia più che sul timore di osservare in combattimento per trarrecommettere errori, che sempre paralizza ammaestramenti.

Dunque, una cultura organizzativa che genera Lo furono sicuramente allo scoppio delcompetenza nel campo del saper fare e del Secondo Conflitto Mondiale, in particolare dasaper essere, perché lo sforzo bellico è - e sarà parte di quella classe politica di orientamentosempre - uno scontro che impegna la ragione militarista, ma ignorante di questioni militari.e la volontà dei contendenti, oltre che le lororisorse umane e materiali. Quindi, ritorna utile il saggio di Cornelli, citato in apertura.Quindi viene da chiedersi se Caporetto abbiainsegnato qualcosa. La cultura militare è la cultura dei militari, ma non solo.Alla luce dei fatti successivi la risposta èaffermativa: sulla linea del Piave le tattiche Essa è un fenomeno intellettuale condiviso traerano già improntate a maggiore dinamismo e mondo civile e ambito militare; disi era creata una nuova dialettica tra convergenza di vedute, da cui discendono lecomandanti e sottoposti. pratiche strettamente tecniche, militari appunto, come la strategia, l'arte operativa e laMa quello che accadde poi sembra la tattica.dimostrazione che gli insegnamenti possonoben presto smarrirsi e andare perduti. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 27_____________________________________________________________________________________________________________________Una realtà da coltivare per evitare che gli (*) – n.d.r.: in verità Cadorna proveniva dalammaestramenti si dimentichino, ancheperché c'è sempre qualcosa da imparare e Corpo di Stato Maggiore e, col grado dimolto di nuovo da inventare. Colonnello, assunse nel 1892 il Comando delEvitando che le ideologie erigano filtri e 10° Reggimento Bersaglieri: sentì il fascinobarriere, che non giovano a questa dei Fanti Piumati, ma “non era” Bersagliere,fenomenologia del pensiero a cavallo tramondo militare e mondo civile, difficile da altrimenti avrebbe, forse, avuto piùgovernare e essenziale per la sicurezza di uno predisposizione alla “improvvisazione”,Stato e il funzionamento delle alleanzemilitari, cui ci affidiamo per assicurarci caratteristica fondativa dei Bersaglieri, in unstabilità e pace. certo senso omologabile a quell’“auftragstaktik” che favorì l’esercito tedesco fino al Piave; infatti non sarebbe un caso che a Vittorio Veneto risultò vittorioso lo slancio di truppe veloci , i Bersaglieri, insieme con la Cavalleria . Bibliografia:

1 - Una tabella completa è in Carlo Sala, Sintesi di storia contemporanea, Vallardi 1998. Per ampiezza ecompletezza di trattazione si segnala di Mario Isnenghi e Giorgio Rochat, La Grande Guerra, Sansoni 2000.2 - Gianni Rocca, Cadorna, Mondadori 1985.3 - L'opera più accurata dal punto di vista militare che è stato possibile consultare è di Emilio Faldella, LaGrande Guerra, Longanesi 1978. Si segnala anche Mario Silvestri, Caporetto, Mondadori, 1984 .4 - Mario Silvestri, La decadenza dell'Europa Occidentale, BUR 2002.5 - Una dettagliata e avvincente ricostruzione dei mesi che precedono la dichiarazione di guerra dell'Italia ècontenuta nel libro di Antonio Spinosa, Vittorio Emanuele III l'astuzia di un re, Mondadori 1990.6 - B.H. Liddell Hart, La prima guerra mondiale, Rizzoli 1968.(7) - Chi volesse approfondire le questioni di carattere militare troverà una ricca messe di informazioni nelcampo della tattica nel libro presentato da Fabio Mini, Sturmtruppen, origine e tattiche, di Bruce I.Gudmundsson, Libreria Editrice Goriziana 2005. Il concetto di Mission command è invece illustrato inalcune pubblicazioni dottrinali delle Forze Armate statunitensi diffuse in internet. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 28_____________________________________________________________________________________________________________________ CURIOSITA’ DAL VECCHIO MEDIORIENTE C’EST LA FAUTE AUX ITALIENS! : “La colpa è degli italiani!” come sempre……. di LUCIO MARTINELLI Chiunque, diplomatico, militare, commerciante o semplice turista, abbia soggiornato nel Paese deiCedri, avrà sentito, almeno una volta, in arabo o in francese, questa espressione. E’ uno degli intercalari piùcomuni usati nella conversazione tra libanesi per esprimere il “disappunto, la delusione”, il “disinganno”quando una cosa sembra non andare per il verso giusto o ci si ritiene vittime di una ingiustizia sociale opolitica. Durante il mio mandato come Addetto Militare, Navale e Aeronautico, ho anch’io sentito molte voltequesta espressione sibillina ma NESSUNO di coloro che l’aveva pronunciata ha saputo darmi dellespiegazioni. Poiché, come tutti i detti popolari e perciò anche questo doveva avere una sua origine storicacerta, ho svolto delle ricerche in Libano e in Italia e il resoconto che segue è quanto ho avuto modo discoprire. Durante conflitto italo-turco in Tripolitania (28 settembre 1911-18 ottobre 1912), spesso si sono avutidegli strascichi e dei prolungamenti anche nel resto dell’Impero Ottomano. Uno di questi “incidenti” è

avvenuto sabato 24 febbraio 1912, proprio davanti al porto di Beyrouth, allora capitale di una delle cinqueMohafazats (regione amministrativa) in cui era stato suddiviso il Libano dalla Sublime Porta. La regione beiruttina ed il Monte Libano maronita godevano di una relativa indipendenza giuridico-amministrativa rispetto alle altre regioni storiche dell’immenso territorio governato da Costantinopoli. Quel sabato mattina, al loro risveglio, gli abitanti di Beyrouth potevano osservare il profilo di dueincrociatori corazzati italiani, il “G. Garibaldi” ed il “F. Ferrucci” che bloccavano minacciosamente l’ingressoal porto, nelle cui acque si erano rifugiati, dopouna lunga fuga, la cannoniera corazzata “Aunullah” e la torpediniera “Angora”, entrambe della MarinaMilitare turca. Il comandante italiano indirizzava immediatamente al Wali, il governatore ottomano della città,Hazem Bey, un ultimatum: se entro otto ore le due navi turche non si fossero consegnate con i loroequipaggi, sarebbero state affondate a cannonate. La notizia si diffondeva in un lampo e moltissimi cittadini si ammassavano sul molo con l’intento didare manforte ai marinai turchi mediante la loro presenza. Il Comandante italiano, preoccupato da questoassembramento umano, faceva disperdere la folla con alcune raffiche di mitragliatrice a scopointimidatorio. Allo scadere del tempo concesso, il “Garibaldi” iniziava per primo il cannoneggiamento,seguito poi dal “Ferrucci”. L’Aunullah riusciva a rispondere al fuoco, prima di essere colpito, incendiato eaffondato mentre la torpediniera Angora veniva colpita ed affondata da un siluro. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 29___________________________________________________________________________________________________________________ Il bombardamento navale, durato forse meno di un’ora, coinvolgeva, malauguratamente, anchediversi edifici della città adiacenti al porto. La Banca Ottomana, i depositi doganali, la Banca di Salonicco ed i magazzini Orosdi-Back venivanocolpiti da alcune cannonate italiane. Il panico s’impadroniva della città. Molti musulmani, approfittavanodell’occasione per assalire una caserma e saccheggiare il deposito di armi e munizioni. I rivoltosi sisparpagliavano per la città, rompendo vetrine, svaligiando negozi e magazzini, aggredendo tutte le personevestite all’europea che incontravano. Quarantamila abitanti erano costretti a fuggire verso le montagne, mentre Il Wali decretavalo stato di assedio e la calma veniva faticosamente ristabilita. Il Wali decretava lo stato di assedio e la calma veniva faticosamente ristabilita. Mentre ungran numero di stranieri si rifugiava nell’Università Americana, che issava il vessillo di neutralità. Il bilancio degli scontri, a parte i danni materiali arrecati dai rivoltosi, era di 84 morti, di cuiquattro stranieri, e ottanta feriti.

L’incrociatore G. Garibaldi blocca il porto di Beyrouth p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 30_____________________________________________________________________________________________________________________

L’Aunullah, colpita dal fuoco italiano, brucia prima di affondare Le autorità libano-ottomane, qualche tempo dopo i fatti descritti, chiedevano al Regnod’Italia un riconoscimento della violazione della neutralità della città di Beyrouth ed un equoindennizzo per i danni causati alla città stessa e ai suoi dintorni dal bombardamento navale. Il risarcimento veniva corrisposto alla fine del 1914 ma il rimborso non era distribuito acoloro che avevano subito dei danni. Il denaro veniva incassato e trattenuto personalmente dalWali. Ma nel Libano, di ieri e di oggi, nessun “segreto” può essere garantito! p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 31_____________________________________________________________________________________________________________________

La torpediniera Angora affondata nel porto ALCUNI DEI DANNI ALLA CITTA’ A SEGUITO DEL BOMBARDAMENTO NAVALE p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 32_____________________________________________________________________________________________________________________

La voce che l’Italia aveva fatto pervenire un indennizzo si diffondeva rapidamente ed unadelegazione si presentava al Serail, il palazzo del Governatore, per reclamare i propri diritti. Il Wali, negava con foga l’avvenuto risarcimento da parte dell’Italia, e per giustificare sestesso, al termine dell’animato colloquio, congedava aspramente i delegati con queste parole:C’EST LA FAUTE AUX ITALIENS (la colpa è degli italiani). p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 33___________________________________________________________________________________________________________________

Anche in questa occasione, le manifestazioni di piazza erano duramente represse. L’attaccoitaliano aveva poi ulteriori conseguenze “verbali” e di piazza anche all’inizio della Prima GuerraMondiale.Infatti, in Beyrouth erano venuti a mancare grano, cereali ed altri generi di prima necessità semprea causa delle speculazioni private da parte del Wali e dei suoi accoliti.A chi chiedeva spiegazioni per la penuria di questi alimenti, Hazem Bey rispondeva: “tout celac’est toujours la faute aux italiens !” (: Tutto questo è sempre colpa degli italiani!). MORALE: l’espressione, entrata a far parte del linguaggio popolare, cioè l’autoconvinzioneche sono sempre delle “terze persone”, gli “altri” i veri responsabili dei propri errori, omissioni omalefatte. (n.d.r.: e “gli altri” siamo sempre noi, tanto per cambiare……..) p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 34_____________________________________________________________________________________________________________________

QUALE FINMECCANICA Alcune riflessioni dalle “notizie in cronaca” di Nunzio SeminaraIl 9 ottobre scorso, dal Corriere della Sera alcune In sintesi, due terzi del futuro imprenditorialeinformazioni a firma Fabrizio Massaro, quasi destinato al progetto e un terzo all’industria,spiragli di sportelli socchiusi che riguardavano naturalmente, quella pesante della Difesa e deiargomenti di politica economica e industriale su servizi afferenti.Finmeccanica sui quali sarebbe opportuno riflettere. Non più “Fin-“, ovvero Finanziaria, ma impresa diAltri servizi apparsi sulla stampa nazionale avevano “risorse della mente”, visto che s’è parlato di “gentepubblicato, a partire dal marzo di quest’anno, le che pensa” nelle attività dei “sistemi di controllo eintenzioni delle modifiche circa il riassetto della più della sensoristica, sviluppando l’internet delle cose”.prestigiosa azienda italiana in campo internazionalenel settore della produzione “pesante”, dei “sistemi Mentre consoliderà le tradizionali attività industriali,intelligenti” e dei servizi tecnici, per lo più, anzi quindi quelle “pesanti” della Difesa (Augusta,prevalentemente, operante nel settore della Difesa, Piaggio, Oto Melara) o i sistemi d’armi (Alenia e chissà, la sua Real Estate, ovvero la società«Finmeccanica? Cambierà nome………Da gennaio immobiliare degli investimenti nel mattone per tutto il2016 non saremo più una holding ma una “one gruppo)company”» Come verrà impostata la nuova geografia aziendaleCosì, sul palcoscenico del convegno primaverile dell’azionarato diffuso con spiccata prevalenzapromosso annualmente da “ Standard & Poors”, manageriale?una delle maggiori aziende statunitensi private dirating (valutazioni e ricerche nel campo dell’ E’ supponibile l’inevitabile accesso ai capitali esternieconomia e delle risorse finanziarie) ha annunciato attraverso un’O.P.A., Offerta Pubblica d’Acquisto,Mario Moretti, il “ceo” del colosso industriale che dovrebbe attrarre risorse di soggetti i quali, non(n.d.r.: non si dice più “ad”, cioè amministratore potendo superare la soglia del 3% o massimo 5%,delegato, ma “ceo”, da chief executive officer, neo avranno interessi di mera partecipazione e non diacronimo inglese). controllo di un’Impresa, chè da capitale di controllo pubblico, ovvero di controllo statale-istituzionale,Cambierà “il profilo organizzativo e del business”: assumerebbe la forma di un capitale parcellizzato,dal primo dell’anno prossimo, la holding diverrà difficilissimo da controllare per via delle“one company” e, dopo il riassetto aziendale, ha interconnessioni imprenditoriali coinvolte.manifestato l’ambizione di occuparsi anche delriassetto dell’intero Paese. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 35____________________________________________________________________________________________________________________

manager, ma di interesse per i giovani, aperta a chi sia disposto a trasferirsi in città che li aiuti.E ancora, avrebbe affermato Moretti :« Occorre pensare ad una città decente, dove i E’ questa una dichiarazione d’intenti che entra agiovani, quelli più creativi, decidono di trasferirsi e gamba tesa nel campo dell’istruzione:rimanerci, perché creano una buona comunità e pubblica o privata o parificata?, nazionale otrovano lì gente che finanzia le loro idee». europea?, di che ordine ed età?Stesso discorso per i porti: Inoltre, visto che «…...dal primo gennaio 2016«Ne serve uno solo, non 32 che si fanno non saremo più una holding ma una one company.concorrenza.E così per l’education. non possiamo continuare Non avremo più la parte “Fin-“, il resto è giànel piccolo è bello, perché il piccolo non è obsoleto e quindi dovremo adeguarci………».affatto bello nel mondo globale.Per fortuna il governo lo sta capendo e mi Al “tavolo” di Moretti c’era Gianni Franco Papa,auguro che abbia la forza per fare i grandi Vice Direttore Generale dell’Unicredit, cheprogetti». certamente s’intende di finanziamenti, secondo il quale il ruolo delle banche è essenziale ma, avrebbeLa nuova one company si occuperebbe allora di detto che “troppe regole rischiano di soffocare ilinfrastrutture “del pensiero dei giovani” e di un solo credito e quindi la ripresa” (n.d.r.: se lo dice lui!).porto italiano, in un progetto di concentrazione diistruzione per giovani leve e di grandi opere Ma non è peregrino supporre che le Banche, che dalinfrastrutturali, come un hub strategico di attività 1992 hanno cominciato a rivoluzionare la presenzaculturali e imprenditoriali. nel tessuto sociale partecipando alla costituzioni di Fondazioni, tra l’altro secondo i modelliQuale potrebbe essere il “solo porto italiano” nella anglosassoni che abbracciano svariati interessi, dalgeografia del Mediterraneo che ci riguarda, che da privato al pubblico, non siano alla finestra davantiGenova, a Napoli, a Gioia Tauro, a Palermo, a al progetto di Moretti.Taranto, a Venezia?, e perché no, a Cagliari e Olbia,dalle differenti tipologie commerciali e dei flussi E il valore aggiunto d’efficacia pubblicisticaturistici collegati alle reti ferroviarie, stradali e potrebbe venire dalle joint con Fondazioni onlus,autostradali? che garantirebbero, per quanto dalle dimensioni non rilevanti, l’enfasi etico-ideologica di qualsiasiQuale sarà la nuova “Finmeccanica” e cosa iniziativa, rendendo così possibili, secondo la lorointenderà per “pensiero” culturale in grande scala? legge istitutiva (D.Lgs. 460/97), attività “di servizio”, per il sostegno al finanziamento di progetti cui siAlla infrastruttura intelligente non solo di pochi darebbe la patente di nobiltà. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 36___________________________________________________________________________________________________________________

Nel parterre così rappresentativo, Standard & Poor, si è rivolta a investitori,Mentre gli scopi non ultimi potranno essere gliaccessi alla defiscalizzazione per il perseguimento non solo privati, facendo l’occhiolino alle Istituzioni.di operazioni finanziarie non sempre trasparenti.«……Bisogna spogliare Finmeccanica di tutto Del resto nel convegno era presente il capo dellaquello che è tradizionale», avrebbe detto Moretti, e segreteria tecnica del Ministero dell’Economia,portarci su business in cui l’elemento innovativo Fabrizio Pagani, dal quale non sono stati registrati(n.d.r.: quello manageriale) è la parte prevalente». commenti di rilievo.E ancora: Come se quel Convegno fosse stato finalizzato alla legittimazione del “Manifesto” di Moretti.«……Avremo un’impresa con due terzi di gente chepensa e un terzo che fa manifattura. Perché questa attenzione a Finmeccanica.Dobbiamo concentrare le risorse su pochi business E’ presto detto:selezionati per essere core e mettere lì ogni all’indomani delle tristi e tragiche ore di Parigi alcentesimo, dai droni di ogni ordine e grado, sia Bataclan, le borse europee erano prossime allo zero,elicotteri che aerei (Piaggio Aero), ai sistemi di a Milano la media era 0,45%, ma Finmeccanicacontrollo e la sensoristica per sviluppare l’internet registrava un aumento del 2,5% .delle cose». Ecco perché questa attenzione.Il progetto del ceo Moretti è stato già definito,infatti e la sua sortita, già anticipata ai primi Troppo spesso la lettura più attenta delle notizie aiutadell’anno, non sarebbe stata così precisa, e non a scoprire che l’ Economia e il mondo delle Impresesarebbe stata così pubblicamente confermata. anticipano la Politica del Paese. Il 2016 è qui. Anzi, eccolo. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 37_____________________________________________________________________________________________________________________Dagli appunti di Luciano De Crescenzo, ingegnere, scrittore, filosofo, attore, regista, conduttore televisivo, ed ora, come ci rassicura il nostro Mimmo D'Angelo, così se ci pare...., collaboratore di pizzofalcone.

E a noi ci pare e piace ! N a p u l ' è Napoli? , forse non tutti sanno cos'era la sua storia :1735. Prima Cattedra di Astronomia in Italia1737. Primo Teatro al mondo (S.Carlo di Napoli)1754. Prima Cattedra di Economia al mondo1763. Primo Cimitero Italiano per poveri (Cimitero delle 366 fosse)1781. Primo Codice Marittimo del mondo1782. Primo intervento in Italia di Profilassi Antitubercolare1783. Primo Cimitero in Europa per tutte le classi sociali (Palermo)1787. Prima Scuola Militare del Mondo “Nunziatella” (da Mimmo D’Angelo)1792. Primo Atlante Marittimo nel mondo (Atlante Due Sicilie)1801. Primo Museo Mineralogico del mondo1807. Primo Orto Botanico in Italia a Napoli1813. Primo Ospedale Psichiatrico in Italia (Reale Morotrofio di Aversa)1818. Prima nave a vapore nel mediterraneo \"Ferdinando I\"1819. Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte1832. Primo Ponte sospeso, in ferro, in Europa sul fiume Garigliano1833. Prima Nave da crociera in Europa \"Francesco I\"1835. Primo istituto Italiano per sordomuti1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici1840. Prima fabbrica metalmeccanica d' Italia per numero di operai1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano)1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 38____________________________________________________________________________________________________________________1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici

1840. Prima fabbrica metalmeccanica d' Italia per numero di operai1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano)1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia1843. Prima Nave da guerra a vapore d' Italia \"Ercole\"1845. Primo Osservatorio meteorologico d'Italia1845. Prima Locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa1852. Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (Napoli)1852. Primo Telegrafo Elettrico in Italia1856. Expò di Parigi, terzo paese al mondo per sviluppo industriale1856. Primo Premio Internazionale per la produzione di Pasta1856. Primo Premio Internazionale per la lavorazione di coralli1860. Prima Flotta Mercantile e Militare d'Italia1860. Prima Nave ad elica in Italia \"Monarca\"1860. Prima città d'Italia per numero di Teatri (Napoli)1860. Prima città d'Italia per numero di Tipografie (Napoli)1860. Prima città d'Italia per di Pubblicazioni di Giornali (Napoli)1860. Primo Corpo dei Pompieri d'Italia1860. Prima città d'Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli)1860. Primo Stato Italiano per ricchezza di Lire-oro (443 milioni)1860. La più alta quotazione di rendita dei Titoli di Stato1860. La più bassa percentuale di mortalità infantile d'Italia1860. La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia1860. Il minore carico Tributario Erariale in EuropaInfine, con incursione improvvisa, il nostro Mimmo D'Angelo, nella “sua” storia napoletana dal1960, ma un po' quella di tantissimi dopo di lui, aggiunge: 1960. Entrano alla Nunziatella i “leones” (liceo classico “B”), ma questa è un'altra storia..... p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 39_____________________________________________________________________________________________________________________ RIFLESSIONI SULLA SICUREZZA

di Lucio MartinelliNel 2015, le maggiori agenzie investigative hanno operato, sul terreno, in ambienti ostilidel mondo, FBI, CIA, MI4, MI5 ecc., hanno quali l’Iraq, l’Afghanistan e in Libano.ammesso pubblicamente, forse a causa dicome vanno le cose in Medio Oriente, di La sicurezza è prima di tutto un lavoro diessere meno scettiche sulla quartina nella “intelligence” e, chi fa questo delicatissimoquale Nostradamus profetizza la conquista lavoro, deve essere in grado di infiltrarsi e diislamica dell’Europa nel 2018. tenere sotto costante controllo i sospetti perInoltre, quest’anno, Papa Francesco, prevenire, e se necessario, tempestivamentenel suo incommensurabile ottimismo, ha reprimere. L’opinione pubblica deve rendersiinaugurato il “Giubileo della Misericordia” conto che individuare uno shahid, ossia unche richiamerà a Roma milioni di pellegrini martire che si immola in nome di Allah è unada tutto il mondo. cosa quasi impossibile. All’uomo, donna,La Capitale, sarà la “Mecca della cristianità”. bambino o bambina che sacrifica la propriaL’avvenimento attirerà anche migliaia di vita, è stato promesso il paradiso, al termine di“curiosi” di altre religioni. un sapiente e minuzioso “lavaggio del cervello”. Conosco bene le delizie che godrà ilTralasciando le difficili condizioni in cui si martire adulto una volta in paradiso: sonotrova Roma (strade, mezzi di trasporto scritte nel Corano; ignoro invece quellepubblico, centri di accoglienza, ecc., ecc.), ci riservate alle donne o ai bambini. Alle famigliesaranno problemi enormi di sicurezza interna di questi soggetti viene garantito un cospicuoed esterna, almeno fino a tutto il 2016 che “risarcimento in denaro” in funzione deglirichiederanno un gigantesco sforzo da parte effetti ottenuti con il sacrificio.delle nostre forze di polizia, certamente pocoavvezze ad affrontare problematiche relative Fatta questa premessa poco incoraggiante,ad un terrorismo devastante quale quello che ritengo opportuno fare alcune “considerazioni”ha subito recentemente la Francia. di carattere personale, frutto della pluriennaleInfatti, non esiste una difesa certa contro esperienza in un paese, il Libano, che ha ilun’auto bomba o contro un uomo, donna vanto, assolutamente negativo, di averbambino o bambina che si fanno saltare in “inventato ed esportato in tutti gli ambientiaria in mezzo alla folla o che irrompono in un terroristici del mondo le autobomba, i sistemilocale pieno di gente e cominciano a sparare elettronici per far brillare ordigni esplosivi ae a lanciare granate. distanza mediante dei semplici cellulari usa e getta, le cinture esplosive da collocare suNella sicurezza sulla strada sono forse meglio volontari suicidi che si fanno saltare in aria inpreparati i reparti del nostro esercito che luoghi affollati. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 40_____________________________________________________________________________________________________________________ Gli Hizbollah libanesi prima e gli Hamas palestinesi dopo, sono stati i primi ad usare

questi terribili mezzi terroristici, copiatisubito dopo da tutti i movimenti radicali Alcuni, detti “lupi solitari”, sono i piùislamici, per diffondere il panico, pericolosi perché essendo integrati nellal’insicurezza e per mietere vittime società ospitante sono difficilmenteinnocenti. individuabili perché “insospettabili”. Vorrei pertanto suggerire alcune regole diPurtroppo sono convinto che alcune nuclei comportamento che io stesso ho dovutodi aspiranti martiri suicida e attentatori attentamente seguire negli anni passati inislamici sono già da tempo in casa nostra: Medio Oriente, dove una finestra, un’autosono arrivati e continuano ad arrivare che si accostava, un movimento sospettoattraverso una immigrazione ormai da anni potevano essere fatali. Non sono lafuori controllo. panacea, perché non esistono delle regole certe, ma possono comunque aiutarci adSono i cosiddetti “dormienti”, ossia coloro che aumentare la sicurezza personale.già sanno quello che devono fare ma aspettanosolo l’ordine di agire da parte di chi regge le Sono poche, semplici ma talvolta essenziali.fila delle varie organizzazioni terroristiche Innanzi tutto, occorre essere sempre presenti amondiali: ISIS, al Qa’eda, Boko Haram, se stessi. Ciò vuol dire non distrarsi maitanto per citare le più conosciute, ma la lista soprattutto quando ci si trova in luoghieversiva islamica è vastissima e tutta molto pubblici affollati, che comunque, e se possibile,pericolosa. è meglio evitare. Mi riferisco a mercati, comizi e assembramenti in luoghi turistici o religiosiNON CI SONO FORMULE VALIDE importanti o nelle vicinanze di caserme e postiPER DIFENDERSI DA QUESTI di polizia. Evitare di prendere i mezzi pubblici,ATTENTATORI CHE SACRIFICANO LA soprattutto la metropolitana, nelle ore diLORO VITA IN NOME DI DIO (ALLAH) punta. Guardarsi sempre attorno. DiffidarePUR DI MASSACRARE GLI INFEDELI. delle persone che presentano sintomi strani come eccessiva sudorazione (specie d’inverno),L’unica certezza è quella di individuare, occhi sbarrati o assenti, atteggiamento nervosoprima dell’azione, i covi e le cellule o eccessivamente spavaldo e minaccioso.terroristiche. Anche nel volontario suicida, la certezza di morire per propria mano, rivela molto spesso dei comportamenti anomali che possono essere individuati da un occhio attento. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 41_____________________________________________________________________________________________________________________La stessa attenzione va a pacchi e valigette presentano le stesse caratteristiche diabbandonati o portati da persone che emotività appena descritte.

E non sai cosa possono avere indosso.In un ambiente come quello italiano un Ribadisco che è impossibile, senza un specificoattentatore riesce facilmente a dissimulare addestramento, riconoscere unil suo aspetto di extra comunitario del nord attentatore, un terrorista islamico deciso aafrica o di un paese arabo. immolarsi in nome di Allah. La cosa che però può aiutarci è l’essere sempre prudenti eAttenzione però ai baffi e alle barbe fluenti, vigilanti.alle maniche lunghe d’estate (quando tuttiportano t-shirt o camicette), agli zucchetti Dopo le recenti minacce del califfato islamico,che coprono parte dei capelli, alla jalabiyya, il giubileo potrebbe essere l’occasione perche è un camicione di cotone o di lana lungo portare il terrorismo anche in Italia, speciefino ai polpacci, al colore della pelle anche nella capitale. L’attenzione su quanto accadese questo aspetto non è assolutamente intorno a noi può farci evitare paurosiprobante. imprevisti.Chi intende “sacrificarsi” sa che deve E questo, a prescindere dal terrorismo, èindossare un abbigliamento consono al l’atteggiamento fondamentale emartirio. Preciso subito però che anche indispensabile per tenersi lontano daiquesto modo di vestire non da affatto la guai in ogni circostanza.certezza che ci troviamo in presenza di unterrorista! L’imam di una moschea, ad CONCLUSIONIesempio, ha certamente baffi e barba fluenti,lo zucchetto, il camicione ecc.. Molti possibili La sicurezza che le forze dell’ordine,attentatori hanno le nostre stesse coadiuvate anche dall’esercito, hanno messo incaratteristiche somatiche come gli albanesi, campo dall’8 dicembre interessano le areei siriani, gli iracheni, i palestinesi. cosiddette sensibili. E’ giusto difendere i simboli della cultura eE’ quasi impossibile riconoscerli. della cristianità ma il terrorismo “spicciolo”,Possono essere scambiati per siciliani, quello dei gruppi meno organizzati o dei lupicalabresi o sardi. solitari che vogliono mettersi in mostra, miraPer le donne, il loro riconoscimento è a più piuttosto alla strage.facile in quanto l’abbigliamento è sempre Ne sono cruda testimonianza gli eccidi dicastigato. Parigi del 13 novembre scorso.Velo sulla testa, spesso il volto è semicoperto, ivestiti non lasciano nulla di scoperto. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 42_____________________________________________________________________________________________________________________ Le misure di sicurezza messe in campo purtroppo non sono adeguate a proteggerci davvero.

E’ una guerra che deve coinvolgere TUTTI sotto la bandiera dell’ONU. Guai se la siLa minaccia è di per sé incontrollabile e affidasse alla guida della NATO.imprevedibile. Occorre far chiaramente capire che non èNon è sufficiente controllare le borse e gli l’occidente che si batte contro l’ISIS ma ilzaini o usare il metal detector? mondo intero, compresi i musulmani.Difficilmente un terrorista avrà un’arma con Non dimentichiamo che il primo obiettivo delse sapendo che c’è un controllo. califfato è dimostrare alla umma islamica che è in atto una “crociata” contro l’Isl m.Ma può avere una bottiglietta d’acqua checontiene un aggressivo chimico o nella Immaginate come reagirebbe il miliardo eborsetta uno spray all’antrace. mezzo di musulmani!Non bisogna dimenticare che siamo in Bisogna inoltre dimostrare che ciò che ipresenza di soggetti che intendono tagliatori di teste vanno predicando non“immolarsi” per le convinzioni politico- corrisponde all’etica musulmana in cui Allah èreligiose che maestri della manipolazione definito il “clemente e misericordioso” in ognihanno loro inculcato. preghiera a Lui rivolta e che non è uno stragista e un terrorista.Questo tipo di “guerra” particolare esubdola si combatte solo con l’intelligence, I musulmani devono rendersi conto che l’ISISinfiltrando elementi nei centri di usurpa la loro vera fede e che a rappresentarlareclutamento e di indottrinamento. e a difenderla c’è solo l’ONU che riunisce tutte le società del mondo, con le loro religioni, i loroCerto non si combatte come stanno facendo costumi.ora gli USA, la Russia e alcunipaesi europei attraverso bombardamenti Non basta colpire le fonti di sostentamento eindiscriminati che colpiscono soprattutto logistiche dell’ISIS.innocenti e causano immense rovine. E’ necessario convincere i finanziatori (cheAnche se forse è troppo tardi, è una sono ben noti!) che stanno compiendo unaguerra che va combattuta sul terreno, nei azione che si rivolterà contro di loro e nelloluoghi dove il Califfato ha la maggior parte stesso tempo avviare un’azione diplomaticadelle sue milizie. verso quei paesi, come la Turchia, che non si sa bene da che parte stanno. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 43____________________________________________________________________________________________________________________

Non volendo entrare in questioni che riguardano specifici settori delladiplomazia internazionale, voglio solo sperare che l’ONU faccia veramente la suaparte e SUBITO, perché se non ci si muove al più presto possibile questa guerra ègià perduta in partenza. GLOSSARIOL’acronimo ISIS è di opportunità internazionale ed è accettato anche dal califfato,che ricorre spesso alla lingua inglese per le sue rivendicazione via internet:vuol dire Islamic State of Iraq and al-Sh m (cioè il Levante).Molti prediligono ISIL dove la “L” significa proprio Levant.Nelle relazioni di intelligence è più usato il semplice IS (Islamic State).In realtà l’acronimo non corrisponde esattamente alla lingua araba che designa il califfatocome :Al-Dawlat al-Ir q ya (as Suriya)Isl miyyaal as bil d al-Sh m.Alla lettera:lo Stato dell’ Iraq e della Siria Islamiche e del Levante.Il bil d al-Sh m, cioè il Levante, per gli arabi è la terra di sinistra o del nord(in contrapposizione allo Hadramaut, cioè la terra di destra o meridionale: lo Yemen).Per il califfato comprende:l’Iraq, la Siria, il Libano, la Palestina, la Giordania e naturalmente anche Israele. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 44_____________________________________________________________________________________________________________________

LE CARNI ROSSE E IL CARCINOMA DEL COLON di Carlo MelodiaLo studio epidemiologico effettuato modelli di identità; come avviene per le altredall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della realtà ambientali inorganiche.Sanità,attraverso l'International Agency forResearch on Cancer (IARC) reso pubblico il Tutto ciò secondo parametri di biunivocità tra26.10.2015 ai cittadini attraverso le maggiori causa-effetto a cui però la peculiarità dellatestate giornalistiche ha immediatamente, condizione vivente, fatta di persone umane,come è naturale, fatto sorgere una serie di sembra sottrarsi e sfuggire per la natura stessainterrogativi e dibattiti tra i cittadini.Nella della vita; natura della vita che è dotata distoria della medicina occidentale emerge che reattività intrinseca, impossibile da prevederela ricerca scientifica ha profuso la maggior anche di fronte ad uno stesso stimolo. Tuttoparte dei propri sforzi nel ricercare le cause ciò va sotto il nome di omeostasi eddelle malattie essenzialmente nel mondo idiosincrasia; di cui tutti noi siamo dotati ecircostante piuttosto che nel terreno biologico che emerge attraverso gli stimoli del mondopredisponente: ne sono un esempio il fatto di fisico, chimico, biologico e psicologico che ciavere incluso nella eziologia delle malattie circonda.l’azione esclusiva di virus, batteri, parassiti,inalanti, fino agli alimenti. Naturalmente la difficoltà di una conoscenzaTralasciando lo studio della recettività “umana” del malato di tipo Ippocratico, cheindividuale. sfociava in cure “individualizzate”, porta laQuesto modo di indagare è secondario e scienza medica a considerare i malati in modoconseguenza del fatto che per definirsi uniforme piuttosto che individuale e quindiscienza, quella medica vuole ridurre l’uomo, e questi risultano assimilabili a strutturecomunque l’organismo vivente, a rientrare in cibernetiche fornite di organi. p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 45_____________________________________________________________________________________________________________________

Questa immagine meccanicistica della natura per l’uomo e anche sono insensibili ai virus che colpiscono l’uomo.vivente è entrata nella nostra cultura, a tutti i Detto ciò! Escludendo quindi i limiti propricosti razionale ed analitica. In questo senso della specie e rientrando nella normalità delleanche la televisione, compresa quella di Stato, funzioni umane risulta impossibile stabilire drasticamente che un certo alimento, che èha proposto programmi di pseudo scienza stato usato nella storia dell’evoluzioneautoreferenziale che sostenevano il paradigma dell’uomo, possa di per se determinare patologie sul gruppo piuttosto che crearedi un corpo umano cibernetico, inclusa la idiosincrasia e patologia nel singolo.mente ed il pensiero; quest’ultimo veniva Tutti i tentativi esterni di trovare unadescritto come il risultato esperienziale di una soluzione alle malattie che non considerano lasomma di stimoli dell’ambiente alla stregua di singola capacità di omeostasi di ogniun software; e quindi privato perciò della individuo risultarono fallimentari. La storia ci insegna che la ricerca della panacea salvificacoscienza umana e di intuito proprio, ovvero nella alimentazione, a cui delegare i risultatidi quel volano di conoscenza che ha permesso della propria salute hanno rappresentato mode passeggere!e permette l’evoluzione dell’uomo in ognicampo e di antropizzare l’ambiente.Da questa serie di considerazioni emerge Come sappiamo le mode alimentari hannofortemente l’individualità e la peculiarità sempre incontrato sul campo la reattività delreattiva di ogni singolo individuo e quindi singolo individuo per cui non esiste unl’impossibilità aprioristica di prevedere le alimento che possa fare bene a tutti esingole reazioni di fronte ad uno stesso viceversa danneggiare tutti gli individui; astimolo sul piano dell’alimentazione! meno che, come abbiamo detto, questo sia incompatibile con la specie! Non mi addentroA questo punto dobbiamo chiarire che sopra nella clinica ma dico solo che per mial’individuo c’è la specie che va rispettata per esperienza ho visto emergere patologie anchesua natura. Significa che ci sono stimoli di degenerative e cardiovascolari in personeogni natura che nessun individuo di quella dedite ad alimentazioni svariate; tuttespecie può valicare. Stimoli che tutti promettenti lunga vita.conosciamo come la temperatura con il caldo,il freddo, ma anche alimenti. Alcuni animali A questo punto che la posizione dell’OMSvivono in condizioni climatiche impossibili appare come sempre equilibrata anche se laper l’uomo, si alimentano di sostanze mortali risonanza mediatica, come al solito, ha distorto lo spirito della indagine creando paure e scatenando polemiche e contrapposizioni ideologiche e preconcette. Infatti la lettura corretta della comunicazione dell’OMS è quella di affermare proprio la necessità di una alimentazione variata e p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 46____________________________________________________________________________________________________________________

quindi di non tralasciare nella dieta quegli verso una alimentazione corretta. Oggi tutti glialimenti che hanno rappresentato la possibilità di specialisti sono concordi nell’affermare, inevoluzione dell’uomo. condizioni di salute e non di patologia, che una dieta di rotazione e dissociata con poco poco sale e leggermente ipocalorica e ricca di sali minerali naturali, in associazione con una adeguata e personale attività fisica, rappresenta il giusto igiene di vita.Una dieta variata e di rotazione giornaliera era Da queste note conclusive nasce l’invito anella tradizione delle popolazioni fino ad una due recuperare la propria individualità secondo la realegenerazioni passate mentre nell’attualità c’è un necessità biologica sul piano alimentare aiutati seconsumo disordinato di alimenti ed un aumento necessario dallo specialista, ricordando che tutti iimmotivato di cibi calorici. cibi tradizionali hanno avuto un loro significato evolutivo nella nostra specie.Come conseguenza il disordine alimentarecomporta malattie metaboliche nelle persone Le indagini epidemiologiche vanno lette conpredisposte; tutto ciò rappresenta un terreno attenzione soprattutto se relative ad alimenti difavorevole a successive patologie, degenerative e alto consumo; in quanto questi includono uncardiovascolari.D’altra parte, come spesso maggior numero di persone e quindi può esserevediamo, diete povere di acido folico, ferro o osservata, per questo motivo, una maggioreproteine comportano a loro volta un incidenza di patologie.indebolimento dell’organismo. O viceversa, indagando a partire dalla patologia,Queste sono il frutto di privazioni, spesso emerge che il portatore abbia fatto più consumo diideologiche, di principi alimentari indispensabili un certo alimento, semplicemente perché inclusoalla vita! In conclusione la tradizione ed il buon tradizionalmente nella sua dieta.senso e la conoscenza di se stessi puòrappresentare l’unico viatico Da qui l’improbabilità dell’etichetta di cancerogenicità delle carni rosse. p i z zo f al cone

ANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 47____________________________________________________________________________________________________________________ SENTIMENTI ASPRI di Mimmo D’AngeloDall’uva asprina ci facevano del vento e del sole.l’acetoi contadini della mia terra. Ti fa bene, che diventi uomoTroppo forte e intenso per – diceva mio padre –quelli di oggi ed io un po’ per darmi le arieda bruciargli le labbra troppo un po’ perché mi piacevatenere davveroche non c’hanno le cicatrici

Tu ascolti – devi ascoltare –lasciavo che il bruciore mi parole d’eccessoscendesse troppo tristi troppo allegregiù in gola. che vogliono tutto non danno nienteI tuoi sentimenti – e chi li e vedi – devi vedere –sa – occhi bianchi spenti di buioma mi sembrano come quello: o accesi di rosso d’inferno.rossi, aspri, direttima poi c’hanno quel pudore E dove stanno i tuoi occhi, leun po’ selvatico tue parolee perciò se ne stanno là in nemmeno tu forse lo sai.alto Le ciocche disperatamentetra i filari più vicini al sole assolutenascosti nello slancio deipioppi.

quando si abbassano di colpo sono un brillio di mare(a’ Pà, grazie) che certo, oh Dio, potrai e i segni della vita navigare.che tracimano nei lampi degliocchi p i z zo f al coneANNO 1 NUMERO 0 DICEMBRE 2015 PAG 48___________________________________________________________________________________________________________________ pizzing di siminarion


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