Paolo Lecce Consigliere Nazionale con delega ai servizi investigativi privati codice Ateco 80 Classe ’64, geometra, Investigatore Privato in ambito Civile e Commerciale con Licenza Prefet- tizia dal 1982: fondatore della Delta Investigazioni con sviluppo di una propria rete commerciale. Agente di Commercio, appassionato di Tecnologie Investigative applicate alle Investigazioni apre la Tau Tecnolgy, uno dei primi Spy Shop del centro Italia. Nel 2001 ottiene l’estensione della Licenza Investigativa in ambito Aziendale, Commerciale e Assicurativo e costituisce la Observer S.r.l., azienda di Investigazioni Globali & Security presentandosi ai mercati internazionali; nel 2016 ottiene l’esten- sione della Licenza Investigativa anche in ambito Penale e nel 2019 ottiene la totalità delle licenze in ambito di Investigazione Privata con l’estensione dalla Licenza anche alle Informazioni Commerciali e a quella delle attività previste da leggi speciali o decreti ministeriali, inserendo a supporto del proprio staff Unità Cinofile. Docente nelle ACLI in materia di Protezione Civile e nei Tribunali per i Corsi di abilitazione per i difensori di ufficio; for- matore per i Corsi C.I.I.E. (Collaboratore Incarichi Investigativi Elementari). Organizza un Convegno in collaborazione con UNIMPRESA a ottobre 2018 sul GDPR appena approvato e sui gravi rischi aziendali di “Data Breach”, ottenendo un rico- noscimento dalla Comunità Europea all’interno del “Mese Europeo della Sicurezza Informatica”. Esperto di Cyber Security e Innovazione Tecnolo- gica in ambito investigativo. Quaderni Unimpresa 2020 (2) 42
Paolo Lecce La Sicurezza quale contributo alla ripresa economica Sono trascorsi dieci anni dal decreto ministeriale 269/2010, successivamente emendato con il 56/2015, ema- nato per il riordino della Sicurezza Privata Italiana, eppure da allora non è cambiato nulla. Un cambiamento, in peggio, si è avuto solo dal punto di vista della pressione fiscale e da ulteriori oneri, quali le nuove cauzioni e le costose assicura- zioni per le imprese dello specifico settore: Investigazioni, Vigilanza e Security. Il coronavirus ha messo a dura prova tutte le PMI del codice Ateco 80, già in difficoltà prima del Covid-19, a causa di una crisi dei mercati mondiali che, in Italia, ha assunto una dimensione considerevole per questa categoria profes- sionale poco conosciuta, ma di grande ausilio nell’ambito della sicurezza privata. Gli scenari. Siamo in piena emergenza epidemiologica, la seconda ondata del virus sta mettendo a dura prova il mondo intero, nonostante il vaccino sia stato individuato, anche se la somministrazione alla popolazione non avverrà prima di gennaio/marzo 2021. L’O.M.S. prevede una terza ondata di contagi proprio nella primavera del 2021. Le strutture ospedaliere sono al collasso e gran parte della popolazione è disperata, perché è rimasta senza lavoro e non sa come sopravvivere. Gli aiuti dello Stato sono mal gestiti e non arrivano puntualmente a tutte le categorie professionali, nè a tutti i lavoratori. Le PMI in ginocchio hanno creato un vuoto nelle tasche di migliaia di lavoratori, molti dei quali, infatti, assunti a chiamata non hanno ricevuto neppure un euro, non rientrando nella GICD. Quaderni Unimpresa 2020 (2) 43
Paolo Lecce Abbiamo assistito a manifestazioni organizzate nelle piazze, alcune sfociate in rabbia e sappiamo bene che non sempre si può arginare un fiume di persone in corteo. La domanda. Si doveva arrivare a questo livello di entro- pia sociale per capire che era a disposizione un numero rile- vante di professionisti della sicurezza che potevano essere di ausilio alle forze di polizia, o comunque a tutte le forze dell’ordine, per garantire fin da ieri ciò che il governo richie- deva con insistenza: cioè il distanziamento sociale? Si poteva evitare tutto questo caos, nonché si sarebbe potuto ridurre il numero di malati, di decessi e, di conse- guenza, chiusure, dovute ad una seconda ondata pandemica. Garantendo una continuità lavorativa a tutte le piccole medie imprese del codice Ateco 80, il livello occupazionale almeno in questo ambito al 100% se non oltre, si sarebbe ottenuto: il benessere sociale della popolazione; una minore distrazione dei capitali e la prosecuzione delle attività del primario, secondario e terziario, evitando le cosiddette chiu- sure che hanno danneggiato e continuano a danneggiare l’e- conomia italiana. Questo governo ha il dovere di guardare oltre e soprat- tutto puntare sulla sicurezza. Dovrà dimostrare di essere all’altezza di questa emergenza, soprattutto sul piano della sicurezza e della tutela degli interessi generali: ciò riguarda anche tutti noi, in quanto, in mancanza di sicurezza, gli inve- stitori stranieri sarebbero demotivati dal venire a intrapren- dere in Italia. Non è un caso che Unimpresapol sia nata con lo scopo non solo di essere a supporto della categoria appar- tenente al codice ATECO 80, ma di collaborare al progetto #italiasicura, coinvolgendo tutto il comparto investigativo, in sinergia con il ministero dell’Interno. Quaderni Unimpresa 2020 (2) 44
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