Important Announcement
PubHTML5 Scheduled Server Maintenance on (GMT) Sunday, June 26th, 2:00 am - 8:00 am.
PubHTML5 site will be inoperative during the times indicated!

Home Explore Atti del Convegno - 24 ottobre 2016

Atti del Convegno - 24 ottobre 2016

Published by andreamgentili, 2017-03-21 05:53:57

Description: Atti del Convegno - 24 ottobre 2016

Search

Read the Text Version

avviato un ciclo di incontri nell'àmbito del nostro progetto, in una chiave che riprende ilrespiro comparatistico di quella mostra e che si incentra sulla letteratura come universosimbolico ed emotivo: «Per una didattica della letteratura italiana ed europea». E altreiniziative del genere si annunciano in altri poli, per la letteratura italiana (Milano), per lastoria (Torino), per l'economia. Sarà opportuno pensare anche al diritto: non in un'ottica curricolare, trattandosi di unamateria presente solo in aree marginali della scuola secondaria di secondo grado, ma per ilsuo straordinario potenziale formativo, in vista proprio dei diritti di cittadinanza.Pensiamo a quanto sarebbe necessario soffermarsi a scuola a leggere e commentare gliarticoli della prima parte della Costituzione, consacrata a diritti e doveri dei cittadini. Peresempio l'art. 3:Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione disesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali […]. Il principio dell'uguaglianza giuridica dei cittadino è alla base del moderno statoliberale e lo ritroviamo anche nello Statuto albertino. Può essere interessante confrontare ladiversa formulazione: «Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo o grado, sono egualidinanzi alla legge. Tutti godono egualmente i diritti civili e politici, e sono ammissibili allecariche civili e militari, salve le eccezioni determinate dalla legge» (art. 24). In apparenza iltesto della Costituzione sembra ridondante, con la sua specificazione delle varie possibilidiscriminazioni Ma non è così: tutte le parole hanno una funzione precisa. Pochi anni dopola tragedia della Shoah, si sentiva il bisogno di affermare solennemente che non possonoaver luogo distinzioni di «razza» (oggi parleremmo piuttosto di «discriminazione etnica»).E pensiamo all'attualità della «distinzione di sesso», che pone un problema drammatico inrelazione ai rapporti con le comunità immigrate di fede islamica: una riflessionesull'irrinunciabilità del principio di parità di genere, con tutto quello che comporta(piscine indifferenziate per maschi e femmine ecc.), è un tema che deve avere rilievoproprio nelle aule scolastiche. Il giusto rispetto per le convinzioni e la religione degli altrinon deve tradursi nell'abdicazione rispetto ai principi fondanti del nostro vivere civile. L'art. 3, una tipica \"supernorma\", «nel senso che costituisce un principio che influenza eorienta in maniera decisiva l'interpretazione delle altre disposizioni costituzionali»71,71 A. Celotto, in R. Bifulco, A. Celotto, M. Olivetti (a cura di), La Costituzione italiana. Principi fondamentali. Diritti edoveri dei cittadini. Commento agli artt. 1-54, Torino, UTET, 2007, p. 68.

rappresenta un buon esempio di una norma profondamente introiettata nel sentirecomune. Nessun alunno penserebbe che il suo insegnante possa trattare in modo diversomaschi e femmine, cattolici o atei: e questo, a ben guardare, ci dice che certi valori nonsono soltanto enunciati astrattamente dalla nostra legge fondamentale, ma sono diventatiparte costitutiva dell'immaginario collettivo. Esiste una frequente distorsione dell'idea di diritto, a volte confusa con la burocrazia,che ne è invece un'applicazione particolare, spesso schiacciata dall'eccesso di regolamentie da una loro applicazione non illuminata. E come il metodo sperimentale, introdotto neilaboratori scolastici, serve a dare un'idea di cosa sia la scienza, così la riflessione suifondamenti giuridici della società serve a rendere partecipi i giovani di cosa sia il diritto:non una selva di norme che rendono la vita difficile al cittadino (e se questo avviene, ecerto in una certa misura in Italia ciò è indubbiamente avvenuto, occorre che lalegislazione intervenga con una salutare riforma), bensì un armonico sistema di principiche si riferiscono all'organizzazione e al funzionamento dello Stato (parliamo di dirittopubblico; il diritto privato è giusto che rimanga un'area specialistica per lo studiouniversitario) con una sua storicità, che è giusto cogliere commentando i suoi aspetti. La storia del diritto e il diritto romano potrebbero essere utilmente introdotti, non certocome singole materie di studio bensì come orizzonte concettuale, in termini di identitàeuropea. Il diritto romano è alla base del diritto vigente in gran parte dell'Europacontinentale; il più antico documento scritto sicuramente in volgare, il Placito campano del960 («Sao ko kelle terre…»), fa riferimento a un istituto giuridico del diritto romano,l'usucapione, che sussiste anche, nella sua sostanza, nel nostro ordinamento. Il convegno che ho l'onore di concludere ha raccolto anche una serie di proposte, daparte soprattutto degli insegnanti, che ci permetteranno di migliorare il nostro progetto edi offrire singole occasioni di approfondimento. Ne ricordo solo alcune, limitate all'area diitaliano, che si è svolta in contemporanea con quella matematico-scientifica e alla quale hopersonalmente assistito. È emersa l'opportunità di coinvolgere sempre più anche comedocenti gli insegnanti che seguono il corso; di prevedere specifici approfondimenti rivoltialla didattica dell'italiano lingua seconda (problema particolarmente avvertito nella scuolaprimaria e secondaria di primo grado) e alla didattica rivolta ad alunni con bisognieducativi speciali (BES); sul piano dei contenuti, di prevedere sempre più attività checolleghino le due aree, matematico-scientifica e letteraria, per esempio attraverso esercizidi comprensione di testi scientifici durante l'ora di italiano.

Cercheremo di tener conto di queste proposte, compatibilmente con le nostre forze econ la concreta possibilità da parte degli insegnanti di frequentare effettivamente i corsi ele attività seminariali connesse, sperando ch'essi riescano a conciliare con questo l'impegnodi assolvere a una serie di adempimenti formali richiesti, in misura forse eccessiva,dall'attuale ordinamento scolastico. Luca Serianni

I LINCEI PER UNA NUOVA SCUOLA TULLIO DE MAURO(Linceo – Consiglio scientifico Fondazione “I Lincei per la Scuola”)


Like this book? You can publish your book online for free in a few minutes!
Create your own flipbook