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La consegna dell'acqua

Published by luna43n, 2015-02-03 16:39:38

Description: La consegna dell'acqua

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Biblioteca Librincontro I ICS Eduardo De FilippoCS Eduardo De Filippo ICS Eduardo De FilippoICS Eduardo De Filippo LA CONSEGNA DELL’ACQUA. Leggere è bello eggere è bello Leggere è bello Leggere è bello L A Allora scrivo un libro anch’io llora scrivo un libro anch’io Allora scrivo un libro anch’io Allora scrivo un libro anch’io



Acqua….Acqua…. Erano gli abitanti di Tagatah, un villaggio composto da persone clandestine che per procurarsi cibo e acqua erano costretti a rubare, perché non potevano farsi vedere da nessuno altrimenti li avrebbero rispediti al loro paese.



Il giovane cavaliere tirò un poco le briglie. Il cavallo aveva voglia di correre, ma doveva capire che non era lui a decidere. Il cavallo puntava a qualsiasi prateria, ma era il cavaliere a sapere verso quale prateria andare, e in che punto di quella prateria. Solo lui sapeva il perché. Il cavallo rallentò, accettando il comando. Il cavaliere premiò l’obbedienza mollando un poco le briglie, e il cavallo aumentò l’andatura, senza esagerare. Il cavaliere, benché giovane, sapeva anche che il cavallo non si deve stancare all’estremo: gli occorre un po’ di fiato, se capita di dover fuggire. Quello che, seppure protetto e ben imbottito, portava dietro la sella, non poteva essere scrosso troppo, o troppo a lungo. Nella prateria sembra di essere soli, ma non si è mai soli veramente. Occhi piccoli, o meno piccoli, ti guardano passare, lontani o vicini. Talvolta sono occhi umani, e non sempre sono amichevoli.

Quelli di Tagatah... Acqua….Acqua…. Erano gli abitanti di Tagatah, un villaggio composto da persone clandestine che procurarsi cibo e acqua erano costretti a rubare, perché non potevano farsi vedere da nessuno altrimenti li avrebbero rispediti al loro paese.

I l giovane cavaliere è un soldato che vive in un “Quartier Generale” di militari, precisamente in un reggimento a cavallo. Un giorno il suo comandante lo chiama e gli dice: “Devi recarti nel prato vicino a Castellaneta Marina, dove c’è un pastore che ha urgente bisogno di acqua”, il soldato risponde: “ Comandi Signore, sarà fatto….” Il comandante: “ Il pastore ha bisogno di acqua perché questo clima troppo afoso ha fatto prosciugare il suo pozzo, i suoi animali sono debilitati e non possono mettersi in viaggio e, se non lo aiuteremo moriranno tutti”. Il soldato prepara immediatamente il suo cavallo, prende una grande botte, la riempie di acqua, poi la protegge bene, bene e la mette dietro la sella del suo cavallo.

Ora è pronto, tutti gli altri soldati e il comandante si mettono in fila e gli dicono: “Buon viaggio, stai attento, noi ci fidiamo di te, siamo sicuri che ce la puoi fare “Grazie, quando la mia missione sarà compiuta ci rivedremo, a presto amici!” risponde lui.

M entre il cavaliere e il suo cavallo attraversano le praterie si sentono osservati: sono gli occhi rossi dei gufi, gli occhi gialli dei pipistrelli,bufali pericolosi, lupi affamati ma, anche occhi umani che quando lo avvistano dicono: “ Ma chi sarà questo soldato? Da dove arriverà ? Cosa porterà dietro la sua sella? Forse qualcosa di prezioso !” Erano gli abitanti di Tagatah, un villaggio composto da persone clandestine che procurarsi cibo e acqua erano costretti a rubare, perché non potevano farsi vedere da nessuno altrimenti li avrebbero rispediti al loro paese. Prepararono un agguato, si nascosero dietro cespugli e quando passa il cavaliere con il suo cavallo, cercano di bloccarlo con le armi, ma il cavaliere incita il suo cavallo: “ Corri, corri … dai ce la possiamo fare ….”. Allenta il più

possibile le briglie e veloce come il vento riesce a fuggire.

F inalmente raggiunge il pastore che si trovava in condizioni disperate e quando lo vede arrivare si inginocchia davanti a lui: “ Grazie giovane cavaliere, mi hai salvato la vita mettendo a rischio la tua, te ne sarò grato per tutta la vita”. “ Non mi devi ringraziare ho semplicemente fatti il mio dovere” risponde il cavaliere. Il pastore lo invita nella sua umile casa e gli offre il latte appena munto delle sue pecore, che il cavaliere trova buonissimo, così da quel giorno tutte le settimane portava l’acqua al pastore con il suo cavallo in cambio di una tazza di buon latte.




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