Università Libanese Facoltà di Lettere e Scienze Umane Centro di Lingue e di Traduzione Relazione di tirocinio Lavoro di interpretariato PRESSO LA NAVE IDROGRAFICA AMMIRAGLIO MAGNAGHI CON LA MISSIONE MILITARE BILATERALE ITALIANA IN LIBANO (MIBIL) 25 NOVEMBRE - 13 DICEMBRE 2019 Tirocinante Habib BOU DOUMIT Docente di tirocinio Signora Teresa LAMORGESE Laurea Magistrale in Comunicazione Interculturale: Studi libano-italiani Anno accademico 2019-2020
Ringraziamenti Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a portare a termine questa meravigliosa esperienza lavorativa. I miei ringraziamenti vanno a tutte le mie insegnanti italiane che, in questi 4 anni di studio, mi hanno sempre aiutato a migliorare il mio italiano e rendere questo lavoro possibile. Vorrei ringraziare in particolare la mia docente di tirocinio, la professoressa Teresa Lamorgese, che mi ha seguito nella stesura della presente relazione e in tutto il mio percorso formativo universitario. Un ringraziamento spaciale va a Edulibano che fin dall’ inzio ha creduto in me e mi ha offerto queste meravigliose opportunità di lavoro. Ringrazio inoltre le due Mobile Training Team (MTT) di MARICENTADD e MARICENDRAG, l’intero personale della nave e tutti coloro che mi hanno sempre motivato a lavorare e portare a termine questa esperienza utile per il mio futuro professionale. Per ultimi ma non meno importanti, parenti e amici che mi hanno aiutato a raggiungere un obiettivo per cui ho lavorato fin dal primo giorno. 1
INDICE Introduzione ............................................................................................................................................ 3 PRIMA PARTE .......................................................................................................................................... 4 La MIBIL e il suo ruolo in Libano ....................................................................................................... 4 Le missioni della MIBIL in Libano ...................................................................................................... 4 L’importanza delle missioni per rafforzare le relazioni tra Il Libano e l’Italia ................................... 6 SECONDA PARTE ................................................................................................................................ 7 La nave Magnaghi ............................................................................................................................... 7 Descrizione del tirocinio ...................................................................................................................... 8 -Prima fase: Preparazione .............................................................................................................. 10 -Seconda fase: Applicazione .......................................................................................................... 10 -Terza fase: Lavoro cooperativo tra vari gruppi .............................................................................. 11 Difficoltà incontrate........................................................................................................................... 12 -Il luogo......................................................................................................................................... 12 -Il lavoro........................................................................................................................................ 12 -Studiare e lavorare contemporaneamente ...................................................................................... 13 Formazione accademica e tirocinio: dalla teoria alla pratica............................................................... 13 CONCLUSIONE................................................................................................................................... 13 Sitografia .............................................................................................................................................. 14 2
Introduzione Il corso di laurea Magistrale in Comunicazione Interculturale: Studi libano –italiani presso il Dipartimento di Italianistica del Centro di lingue e Tradizione dell’Università Libanese prevede alla fine del primo anno un tirocinio obbligatorio con la relativa relazione finale da svolgere in un contesto italiano. Lo scopo del tirocinio è permettere allo studente di immergersi in un contesto lavorativo dove poter mettere alla prova la spendibilià della propria conoscenza linguistica , mettere in evidenza che non ci sono solo libri da studiare o materiale da memorizzare, ma bisogna anche poter operare in situazioni pratiche, affrontando ostacoli e difficoltà. Dopo aver studiato l'italiano per 4 anni all'Università Libanese, dal 2016 ad oggi, sono stato in grado di implementare le conoscenze apprese da questi corsi durante lo stage. In effetti, grazie alla mia formazione accademica, ero pronto all’attività di interpretariato cercando di migliorare la mia preparazione con ulteriori ricerche di informazioni necessarie per svolgere il mio lavoro. Ho scelto di fare questa esperienza con la MIBIL (Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano) perché tutte le loro attività sono svolte nell’ambito militare fra il Libano e l’Italia, un settore che mi interessa in modo molto particolare in quanto si basa sul lavoro di traduzione/interpretariato in italiano e in arabo, con la possibilità di lavorare con militari e vivere la loro quotidianità, il che mi ha incoraggiato a lavorare di più e saperne di più. La MBIL, presente in Libano dal 2015, è considerata una delle missioni più importanti ed efficaci che si svolgono nel paese, organizzando diversi corsi di formazione a favore del LAF (LEBANESE ARMED FORCES) nella capitale Beirut o in qualsiasi altra area sul territorio libanese. Questo stage mi è stato proposto da EduLibano, che organizza e gestisce i lavori di traduzione e interpretariato per la MIBIL. Edulibano è un'istituzione, un ente culturale il cui obiettivo principale è diffondere l’apprendimento di lingue e culture straniere tra i giovani libanesi attraverso attività culturali, educative e ricreative in scuole e università locali e straniere. La struttura della presente relazione di tirocinio si articola in due parti. La prima parte si concentra sulla MIBIL in Libano, cioè sul suo ruolo, i suoi obbiettivi e sull’importanza della sua missione nel paese; la seconda parte descrive in dettaglio il tirocinio, cioè prima di tutto la Nave Ammiraglio Magnaghi, gli obiettivi presentati nel corso , le tecniche utilizzate, i preparativi, le attrezzature, i nuovi metodi presentati agli allievi, il nuovo modo di vivere a bordo della nave e gli sforzi per conciliare il lavoro e lo studio a bordo. Verranno anche evidenziate le difficoltà, la relazione tra la formazione teorica e l’applicazione pratica delle conoscenze acquisite e il valore di questa esperienza. 3
PRIMA PARTE La MIBIL e il suo ruolo in Libano La Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL) fa parte del più ampio contesto delle iniziative del \"Gruppo di sostegno internazionale per il Libano\" (ISG), nell'ambito delle Nazioni Unite. L’ISG si propone di supportare il Libano che, alla luce del conflitto siriano, è affetto da gravi disagi sociali ed economici, con forti ripercussioni sulla stabilità e sicurezza del paese. In particolare, mira a catalizzare un forte impegno della comunità internazionale a sostegno del Libano. Tre sono i settori di intervento individuati: supporto ai rifugiati, all’economia della nazione e alle forze armate. In tale contesto l'Italia ha avviato delle attività bilaterali , nello specifico nel settore della formazione del personale militare libanese. La MIBIL è quindi una missione nazionale in cui le Forze Armate italiane si impegnano per il capacity building delle LAF. Opera in Libano dal 2015 organizzando, coordinando e svolgendo attività di formazione ed addestramento in favore delle Forze Armate libanesi ed inquadrandosi nel più ampio contesto internazionale che si propone di supportare le istituzioni della nazione mediorientale al fine di incrementarne le sue capacità complessive. Essendo l’\"UNIFIL\" (United Nations Interim Force in Lebanon) ampiamente presente ai confini sud libanesi, il settore italiano ha provveduto alla fondazione di una divisione per garantire l'addestramento delle forze armati dell'esercito libanese all'interno del loro territorio. Su questa base, la MIBIL ha avviato varie missioni in varie regioni del territorio libanese per fornire la formazione richiesta e necessaria agli ufficiali militari libanesi: corsi di addestramento come il \"Corso di Artiglieria\" per alcuni ufficiali e sottufficiali dell’esercito libanese, il \" Corso di sci avanzato\" per le forze di montagna libanesi, assicurando di provvedere al completo addestramento dei soldati, e degli ufficiali in modo che possano mantenere l'ordine, utilizzare correttamente le varie macchine e le attrezzature fornite e proteggere l'area in cui operano. L'obiettivo finale della MIBIL è incrementare le capacità generali delle forze di sicurezza libanesi in modo che possano controllare e garantire la sicurezza del Libano su cui pesa la crisi siriana e tutta la situazione dell'area Medio Orientale più in generale.1 Le missioni della MIBIL in Libano Molte sono le missioni che la MIBIL ha svolto in Libano, tra cui : 1 https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/Pagine/default.aspx 4
Corso avanzato CBRN per le Forze Armate libanesi: il 7° Rgt CBRN Cremona di Civitavecchia completa un corso a favore delle LAF nell'ambito della MIBIL in Libano. Un corso organizzato dall’Unione Europea nell’ambito del progetto europeo Technical Assistance on CBRN Risks Mitigation in Lebanon in coordinamento con la Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano. Durante le attività addestrative sono stati esaminati vari casi relativi a eventi terroristici, condotti con l’impiego di agenti biologici, e a epidemie naturali avvenute in passato. In occasione delle attività pratiche, gli istruttori hanno proposto agli allievi complessi scenari di rischio dovuti a emergenze naturali o/e all’uso deliberato di Agenti di Guerra Biologica.2 Corso di formazione di sci d'alpinismo organizzato dalle truppe alpine per le Forze Armate Libanesi Un gruppo di 16 giovani soldati delle Forze Armate Libanesi hanno partecipato a importanti corsi riguardanti : - i rischi soggettivi ed oggettivi dell’ambiente montano; - i materiali indispensabili alla sicurezza individuale; - le techniche di progressione su pendii innevati con carichi importanti sulle spalle. I giovani allievi partecipanti al corso percorrevano ogni giorno un'altitudine di 450 m, sopportando un peso di almeno 15 kg sulle loro spalle, il tutto svolto in diversi tipi di condizioni atmosferiche. L’obiettivo era non solo formare una certa resistenza aerobica, ma anche formare un tipico esercito di montagna.3 Corso di sci avanzato organizzato dagli Alpini Lo sci di fondo, il biathlon e lo sci alpino sono le discipline dello sci tra le pendici del Monte Libano. L'obiettivo del corso era, oltre all'apprendimento delle abilità sciistiche, anche la selezione di rappresentanti libanesi per partecipare al Campionato di sci alpino. (Ca.STA) 2https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/MIBIL_corso_avanzato_C BRN_per_le_Forze_Armate_libanesi.aspx 3https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/Missione_in_Libano_le_T ruppe_Alpine_addestrano_le_LAF.aspx 5
Dei 35 corsisti, solo 29 hanno completato il percorso formativo e solo 13 di loro hanno ottenuto il diritto di partecipare a Ca.STA. Per quanto riguarda lo sci di fondo, durante le tre settimane di addestramento, i sette corsisti hanno migliorato le loro capacità nello sci di fondo e le abilità avanzate in un ambiente innevato. Nel corso di biathlon, 11 militari hanno potuto acquisire perfette abilità sciistiche e svolgere un allenamento aerobico di resistenza in modo da poter affrontare un percorso di 25 chilometri sviluppando intense capacità di tipo operativo. Proprio nel Biathlon militare, gli allievi neo addestrati parteciperanno al campionato delle forze alpine con rappresentanti di dozzine di paesi. Il corso Downhill ha visto impegnato corsisti con delle basi sciistiche già consolidate contribuendo a perfezionare le tecniche di discesa e la conoscenza di mezzi e materiali per il movimento in montagna.4 Unità deputata alla difesa del Presidente del “Paese dei Cedri” La MIBIL ha organizzato una formazione della durata di due settimane a cui hanno partecipato 24 studenti, che erano anche qualificati per utilizzare un fucile da cecchino per tutta la durata del corso. I corsisti hanno appreso gli elementi di base per gestire una situazione in una zona di montagna. Sono state impartite lezioni teoriche e pratiche, di volta in volta seguite da test di sbarramento, riguardanti: tiro da alture, stalking (movimento e camuflage) in ambiente montano, tiro in vallata (caratterizzato dai venti incostanti), tiro a distanze conosciute e sconosciute, fino ad una distanza massima di 900 metri e posizioni alternative per garantire un tiro efficace. I risultati del corso sono stati molto soddisfacenti e positivi per entrambe le parti, dimostrando sia l'importanza e l'affidabilità dell'esercito italiano nei corsi di addestramento destinati all'esercito libanese sia la volontà del governo libanese nel continuare la formazione italiana. L’importanza delle missioni per rafforzare le relazioni tra Il Libano e l’Italia “Siamo veramente grati dell'aiuto dato dalla MIBIL” – Tenente Hajj Chehadeh, base navale di Beirut. 4 https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/MIBIL_Esercito_libanese_e_gli_Alpini_Cor so_sci_avanz ato.aspx 6
\"Grazie per aver contribuito alla nostra formazione e conoscenza \" – Sergente Bou Rjely, base navale di Jounieh. \"Le informazioni forniteci ci consentono di compiere il nostro lavoro in modo più efficiente \" – Tenente Fayyad, base navale di Beirut. \" Spero che la MIBIL fornirà un'ulteriore formazione per avanzare nell'apprendimento e nell'addestramento \" – Corporale Awad, base navale di Beirut. \"La formazione fornitaci ci aiuterà anche nelle missioni e nell’addestramento futuri. Grazie. \" – Aiutante Saad, base navale di Jounieh. Sono state elencate solo alcune delle numerose testimonianze fornite da ufficiali e militari libanesi che hanno affermato quanto le squadre di addestramento MIBIL siano apprezzate e necessarie in tutto il territorio libanese perché forniscono ai militari corsi di alto livello con l'utilizzo di materiali moderni, portando infatti con loro sempre un'attrezzatura necessaria e completa per la formazione. Le task force della MIBIL sono sempre in grado di fornire un gran numero di corsi di formazione e distribuire badge e certificati a ciascun allievo per confermare con successo il completamento dei corsi. Dalle attività della MIBIL di cui sopra, possiamo dedurre che i corsi di formazione italiani in Libano, non solo contribuiscono a migliorare la formazione militare del paese, ma anche a migliorare in modo diverso il rapporto tra il Libano e l'Italia. Infatti, oltre a sviluppare competenze professionali, questi corsi consentono anche a funzionari italiani e libanesi di stabilire relazioni amichevoli e spingerli a visitare i rispettivi paesi e conoscere le rispettive culture e tradizioni che sono in un certo modo un po simili. In breve, questa esperienza può essere un esempio per altri paesi. SECONDA PARTE La Nave Ammiraglio Magnaghi “Nauta Pro Nautis” ~ “naviga per i naviganti” E’ il motto della Nave Ammiraglio Magnaghi attualmente comandata dal Capitano di Fregata Roberto Rossini. Dal suo varo nel 1974, la Nave Ammiraglio Magnaghi naviga per garantire la sicurezza di tutti i marinai. La sua missione, infatti, è quella di produrre e aggiornare la documentazione nautica indispensabile alla navigazione, sia militare che mercantile, in stretta collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina. 7
Nel campo dell'oceanografia, la Nave Ammiraglio Magnaghi può condurre indagini idrologiche per misurare i parametri chimico / fisici della colonna d'acqua, indagini sedimentologiche per ottenere campioni di fondali marini e indagini di marea per la misura delle variazioni di livello del mare. Le sue strumentazioni e le sue capacità logistiche sono costantemente aggiornate e mantenute al più recente livello tecnologico, rendendola una piattaforma scientifica ideale per condurre campagne in collaborazione con enti di ricerca fuori dalla sfera operativa della Marina Militare.5 Descrizione del tirocinio Ogni anno i marinai della Marina Militare nel porto di Beirut di Al-Arz, fra cui le nuove reclute, partecipano a vari corsi di formazione organizzati dalla MIBIL. Esempi di questa formazione come “Damage Control “, “Basic and Advanced Navigation”, “Breach and Fire Fighting”, “Search and Rescue” e “Hydrography” hanno coinvolto circa 53 partecipanti di diverse basi navali libanesi, divisi in 3 gruppi che si sono interscambiati nei corsi ogni settimana per una durata totale di 3 settimane. Tale formazione è stata condotta dalle due Mobile Training Team (MTT) di MARICENTADD e MARICENDRAG, entrambe altamente qualificate nel campo dell'addestramento navale. Il tirocinio con la MIBIL riguarda la suddetta formazione; le mansioni del tirocinio erano di trasmettere con attività di interpretariato spiegazioni chiare ai militari libanesi che frequentavano i corsi a bordo della nave e allo stesso tempo, trasmettere le loro domande e risposte agli istruttori italiani, aiutare i corsisti libanesi a sistemarsi nel loro alloggio a bordo della nave ed essere sempre pronto per qualsiasi intervento di interpretariato necessaria tra due eserciti. Per quanto riguarda la mia formazione, il tirocinio mi ha permesso di migliorare il mio livello di competenza linguistica, nonché di acquisire nuove competenze attraverso il lavoro svolto. Perché questa missione avesse successo era fondamentale la traduzione dall’italiano in arabo, specialmente di termini tecnici essenziali per adempiere e completare l'addestramento, il che ha richiesto molta preparazione e concentrazione. I corsi hanno avuto una durata di tre settimane, un periodo appropriato e necessario affinché gli allievi acquisissero tutte le conoscenze necessarie non solo per superare l’esame finale, ma sopratutto per poter interagire in una situazione reale basandosi sui corsi di addestramento frequentati. Il corso a cui ho partecipato è stato il corso \"Damage Control\" tenuto a bordo della nave da un esperto della Marina Militare italiana che, durante queste 3 settimane, ha fornito solo preziose informazioni agli allievi, ma anche vari esempi presi dalle sue esperienze e da quelle dei suoi colleghi sia in Italia che in altre missioni. 5 https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/mezzi/forze-navali/Pagine/Magnaghi.aspx 8
Data la necessità di essere a bordo della nave, ho soggiornato con la squadra libanese per tutta la durata del corso sulla Nave Magnaghi. La vita militare era completamente diversa da quella civile; tutte le attività erano inserite in un programma rigoroso che doveva essere rispettato da tutto il personale. Ho trascorso la maggior parte del tempo con il gruppo italiano, preparando il programma del giorno seguente sulla base di un programma prefissato per completare il corso. Alla fine di ogni lezione giornaliera, gli istruttori italiani facevano un breve incontro, sia per preparare eventuali modifiche nel programma, sia per discutere sugli obiettivi del giorno successivo. Rimanevo a volte con loro per leggere e scrivere i nomi dei materiali per preparare una traduzione corretta e scrivere appunti che avrebbero aiutato me e i soldati libanesi durante la spiegazione. Durante la formazione è stata molto utile l'interazione tra l’esercito libanese e il gruppo italiano; parlando della loro esperienza di lavoro. In questo modo, ho ottenuto ulteriori informazioni sui materiali usati che mi sono servite per capire meglio ed essere in grado di fornire una traduzione più chiara durante l'addestramento. Il rapporto instauratosi tra i due gruppi era ottimo, infatti a partire dal primo giorno di addestramento le squadre hanno legato bene creando un clima cordiale, ma mantenendo un rapporto formale istruttore/studenti in modo che questi si concentrassero sul corso. Gli obiettivi dei primi giorni di addestramento erano di presentare tutti gli istruttori, la Nave Magnaghi in modo generale e certamente la parte iniziale del corso, precisamente la storia e alcune esperienze. Perché questa missione avesse successo, era fondamentale che anch’io avessi un buon rapporto con entrambe le parti, che hanno dimostrato nel mio confronto fin dall’inizio un grande apprezzamento per il mio lavoro e un gran rispetto. Erano molto cordiali e qualche volta sono stato aiutato nella traduzione di determinati termini tecnici. In particolare gli istruttori italiani hanno iniziato a conoscermi durante questo periodo, a conoscere il mio background, instaurando un buon rapporto a livello professionale e personale. Ogni giorno lavorativo aveva i propri obiettivi: alcuni giorni erano riservati solo per le attività pratiche con altri gruppi per assicurarsi che gli studenti stessero imparando bene, per sviluppare le loro abilità cooperative a bordo della nave nella simulazione di diverse situazioni che si potrebbero incontrare nella realtà. Nel corso inoltre sono state insegnate varie tecniche e teorie, così come l'uso di diverse attrezzature a bordo della nave, il che dimostra che questi tipi di formazione, se non sono seguiti da una fase pratica costante e corretta intorno alla nave con l'uso di attrezzature ed equippagamenti adeguati, rischiano di diventare inutili o di non essere spendibili in futuro in quanto gli allievi non sono in grado di mettere in pratica le conoscenze acquisite. La Nave Ammiraglio Magnaghi era il posto migliore per effettuare questo tipo di addestramento visto che tutte le tecniche, tutte le attività presentate richiedevano la presenza a bordo. 9
L’esperienza di questa formazione a bordo della nave dimostra l’importanza del lavoro di squadra che deve essere svolto correttamente, e con tanto ordine, velocità, precisione e soprattutto, fiducia e rispetto. -Prima fase: Preparazione Durante il corso è stato seguito un percorso didattico a connotazione spiccatamente pratica con lezioni riguardanti la conoscenza di vari tipi di materiale ed equipaggamento a bordo della nave. All’inizio della formazione l’istruttore ha fatto fare agli allievi un giro attorno alla nave e ha spiegato dettagliatamente gli usi e le funzioni delle diverse parti della nave, come/dove sono posizionate, come ad esempio \"La stazione antincendio\", argomenti che sarebbbero stati affrontati nelle lezioni teoriche e pratiche per l'intero corso. Dopo la visita della nave, il team del “Damage Control” ha continuato con la presentazione su Powerpoint delle “Origini del moderno concetto di controllo dei danni”, mostrando la storia di una grande battaglia navale e i danni subiti da entrambe le parti ( The Falklands 1982 ). Successivamente si è passati all’Analisi degli incidenti e alle Cause principali. Parti molto importanti della dimostrazione degli incidenti navali più pericolosi e ben conosciuti che si siano mai verificati, sono stati quelli riguardanti come risulta dalle foto presentate, i membri dell'equipaggio, la quantità/qualità dell'addestramento svolto e la causa dell'incidente, ad esempio: l’incidente della nave americana \" - USS George Washington - 1998-“, dove la negligenza di una cigaretta ha provocato l’incendio dell'intera portaerei americana. Mentre spiegava questi incidenti, l’istruttore poneva domande agli studenti, gli chiedeva il loro punto di vista, analizzava l'immagine insieme a loro, per capire esattamente cosa e come era stato causato l'incidente e, in alcuni casi, mostrando come la nave sarebbe stata riparata. L’istruttore ha anche spiegato come non tutti gli incidenti siano causati dal \"fattore umano\" come quello della nave \"- USS George Washington - 1998-\". A volte potrebbe essere elettrico, meccanico come ad esempio l’incidente della nave “HNoMS Orkla” nel 2002. Oltre alla teoria e all’analisi degli incidenti, sono stati trattati la Struttura Organizzativa e i Fondamenti Organizzativi, cioè come essere preparati ad affrontare gli incidenti che potrebbero verificarsi e come lavorare velocemente e con efficienza per riparare eventuali danni imprevisti sulla nave. Spiegando i ruoli dei membri dell'equipaggio e il modo in cui le informazioni sono condivise durante gli incidenti, l’istruttore ha sottolineato l’importanza dei compiti e delle misure che questi individui prendono per assicurarsi che tutti siano aggiornati sulla situazione attuale e che tutti stiano lavorando per risolvere i problemi. La mia preparazione personale era in fuzione del programma delle attività da svolgere in ogni lezione. Per prima cosa, chiedevo agli istruttori informazioni sulle lezioni del giorno successivo, per esempio se le attività previste richiedevano più esempi, più spiegazioni, per poter ben capire l’idea e trasmetterla agli allievi in modo efficiente e dettagliato. L’istruttore era molto collaborativo, esperto e aveva un metodo di insegnamento sorprendente, infatti tutti gli allievi erano in grado di capire tutto ciò che spiegava loro. Anch’io riuscivo a capire molto bene grazie a tutti gli esempi forniti dall’istruttore, il che mi aiutava a tradurre bene i contenuti delle 10
spiegazioni; inoltre se uno studente voleva fare una domanda, io lo aiutavo a formularla bene perché mi ricordavo sempre i dettagli delle spiegazioni. -Seconda fase: Applicazione Dopo aver ripassato i concetti di base, teorie e tecniche, si è passati agli esercizi pratici a bordo della nave. Gli allievi avevano acquisto tutto ciò che dovevano sapere. Gli allievi sono stati divisi in 2 gruppi: il primo gruppo doveva andare alla C.O.P (Centrale Operativa di Propulsione) per vedere come lavoravano gli operatori all'interno per trasmettere le informazioni all'intera nave e tenere tutti aggiornati sulla situazione attuale. Il secondo gruppo è stato inviato con gli altri gruppi alla \"Squadra Antincendio\" al fine di osservare come operavano sul campo ( Sarà spiegato nel secondo punto \"Ultima fase: Lavoro cooperativo tra vari gruppi\"). In questa fase l’aspetto più importante era il ruolo e i compiti assegnati agli operatori nella C.O.P (Centrale Operativa di Propulsione). Prima di poter eseguire il lavoro, gli allievi osservavano lo svolgimento delle varie tappe dei compiti eseguiti dagli operatori che si accertavano della corretta trasmissione delle informazioni del Capo S.A.M (Squadra antincendio. Un altro passaggio importante era scrivere le informazione sull’ \"Incident Board\" in modo sintetico, chiaro segnando le aree danneggiate su una mappa della nave con forme, colori adeguati al fine di capire cosa stesse succedendo con un rapido sguardo alla mappa. Dopo aver ricevuto le notizie del Capo S.A,M (Squadra antincendio) che la situazione era sotto controllo, abbiamo cominciato a effettuare le procedure finali all'interno del C.O.P (Centrale Operativa di Propulsione), trasmettendo le ultime informazioni e annunciando che il problema era stato affrontato. Una di queste procedure è il triangolo, che indica 3 punti importanti durante un incidente: primo punto è la data in cui l'incidente è accaduto, il secondo punto è quando la Squadra antincendio arriva sulla scena, il terzo e ultimo punto è quando dichiarano che la situazione è sotto controllo. Alla fine, certamente, gli allievi hanno partecipato all'addestramento, applicando tutto ciò che avevano visto e imparato; mentre io facevo la traduzione delle informazioni ricevute, loro eseguivano le istruzioni, il tutto naturalmente monitorato dagli operatori presenti e poi queste informazioni erano trasmesse dal \"Roving\", in base alle informazioni ricevute dal C.O.P (Centrale Operativa di Propulsione). Alla fine, i gruppi hanno continuato a scambiarsi i ruoli in modo da avere una comprensione migliore e più profonda della procedura, e tutti erano in grado di apprendere pienamente i passaggi e implementarli in modo sicuro al lavoro. -Terza fase: Lavoro cooperativo tra vari gruppi Il lavoro a bordo della nave si fa solo con la presenza di una squadra completa, dove ognuno ha i propri ruoli e le proprie responsabilità. Ritornando a quanto detto prima, nella situazione di un incidente, tutta la nave deve essere avvisata della situazione attuale e agire in base alle informazioni ricevute. Due team, Damage Control e Fire Fighting svolgono entrambe un ruolo importante nella risoluzione dell'incidente, dove una lavora per riparare e controllare le parti 11
danneggiate della nave, gli altri trasmettono le informazioni in modo che entrambe le squadre siano sulla stessa pagina, aggiornate e lavorando come un’unica squadra. Uno dei ruoli più importanti che ogni squadra deve avere è la volontà e la capacità di non lasciare affondare la nave, usando ogni procedura appresa in classe mentre sono sul campo. Occorre a questo punto una traduzione veloce e corretta, al fine di fornire a tutte e due le squadre le informazioni necessarie sia per riempire l'Incident Board nel C.O.P (Centrale Operativa di Propulsione) sia per riparare il danno causato da una falla libera, un incendio, un missile, una mina. Utilizzando gli stessi metodi e tecniche spiegati nel punto precedente, entrambe le squadre devono eseguire la serie di procedure per il benessere della nave e dell'equipaggio. Difficoltà incontrate -Il luogo Essendo il “Damage Control” un corso a bordo di una nave italiana, sempre in mare, a volte ho avuto delle difficoltà a causa delle onde che limitavano i movimenti, mentre per l’equipaggio era tutto nella normalità visto che loro sono esperti e abituati alla vita marinara. Io la stavo sperimentando per la prima volta, ma sicuramente alla fine, mi sono adattato e mi sono sentito a mio agio a bordo della nave. In meno di una settimana, grazie alla concentrazione, dedizione e motivazione dell’equipaggio a bordo della nave, sono riuscito a superare tutte le difficoltà. A bordo della nave è stato importante operare con uno spirito di squadra, come una grande famiglia, il che ha avuto un enorme effetto sul successo della missione. Un’altra difficoltà all’inizio è stata quella di muoversi in piccole stanze e corridoi, cioè un contesto diverso rispetto alle solite missioni nella \"natura aperta\" che frequento di solito. Comunque dopo un paio di giorni, mi ci sono abituato e sono riuscto a lavorare con la massima efficienza, come di solito. È stato bello vivere sulla nave durante queste 3 settimane in un ambiente militare, il che mi ha anche reso più forte, più sicuro e in grado di partecipare a più missioni navali. -Il lavoro E’ stata una grande sfida tradurre sul campo di formazione in quanto dovevo trasmettere correttamente il messaggio; questo ruolo d’interprete ha infatti richiesto un grande impegno nell’affrontare lo stress e le difficoltà, stando in costante allerta e prendendo appunti di ogni singolo dettaglio in caso di eventuali cambiamenti riguardanti gli studenti, l’attività e l’amministrazione. La preparazione per svolgere il mio lavoro è stata inoltre molto utile per essere in grado di tradurre pienamente tutti i termini e i documenti fornitimi. La scelta delle parole tecniche e di certe espressioni non era un compito facile; pur facendo lunghe ricerche e leggendo libri, non ero sempre in grado di trovare le parole necessarie, il che mi costringeva a ricorrere all’uso di perifrasi invece di usare la parola corrispondente. Comunque sono sempre riuscito ad ottenere lo 12
stesso risultato, cioè far passare il messaggio in modo chiaro e comprensibil, e questo è ciò che importava. Anche per gli istruttori italiani la traduzione era sempre corretta, chiara, consapevoli dell’impossibilità di tradurre tutti i termini in arabo, perché alcune parole chiave sono solo in inglese, francese. -Studiare e lavorare contemporaneamente Lavorare con la MIBIL non è stato difficile, anzi è stata una sfida stimolante, ma le difficoltà erano legate all'Università; dovevo studiare, visto che ho scelto di continuare i miei studi iscrivendomi alla laurea magistrale. Quindi dopo alcuni giorni in mare, mi recavo all'università per frequentare le lezioni serali e studiavo a bordo della nave anche dopo le attività di tirocinio. A volte in mare senza segnale, è stato difficile ricevere i miei compiti o inviarli, il che significava preparare più lavoro possibile prima di tornare al porto in modo da avere più tempo per presentare i miei compiti. Formazione accademica e tirocinio: dalla teoria alla pratica Durante e dopo la missione MIBIL ho riflettuto sull'importanza dei quattro anni di studi universitari. Quando si tratta del passaggio dalla teoria all'applicazione pratica, ci rendiamo conto che tutto ciò che è appreso in classe ha la sua importanza e spendibilità sul lavoro. Per quanto riguarda il mio background accademico, le competenze e le conoscenze acquisite nel triennio e nel primo anno di laurea magistrale mi hanno aiutato a diventare più forte, a sviluppare autostima nel lavoro svolto e lavorare sempre con passione. CONCLUSIONE L’esperienza del tirocinio è fondametale per ogni giovane laureando o neolaureato al fine di metterlo in contatto con il mondo del lavoro e creare le basi necessarie per operare nel settore lavorativo da scegliere in futuro. Scegliendo un percorso lavorativo specifico, si può essere più esperti e capire più profondamente ciò che ci attende. Per quanto riguarda il mio tirocinio svolto presso la MIBIL , non era basato sull’osservazione, ma sull’azione pratica trattandosi di interpretariato e traduzione di un corso di formazione in cui la mia presenza è stata fondamentale per il successo della missione. Nonostante le difficoltà culturali e linguistiche, queste missioni sono sempre state portate a termine con successo; queste collaborazioni hanno aiutato l’esericito libanese a migliorare la sua capacità di organizzare e gestire tecnicamente i militari. Il lavoro di interprete e traduttore è stato duro e gratificante allo stesso tempo , il che mi ha permesso di migliorare il livello di italiano utilizzando e rafforzando le competenze linguistiche acquisite all'università in circostanze speciali. Ho anche acquisito nuove conoscenze sugli 13
eserciti italiano e libanese, e ho appreso le tecniche utilizzate a bordo di una nave, le procedure durante un incendio, la formazione e divisone dentro una nave e specialmentente, come lavorare come una squadra al fine di portare a termine una missione. L’inizio non è stato facile, perché mi sentivo stressato per la grande responsabilità del lavoro. Tuttavia, con l’aiuto del MTT (Mobile Training Team) e grazie ai miei studi universitari, ho affrontato le difficoltà concludendo la missione con successo. Per concludere, questa esperienza mi ha dato l'opportunità di apprendere competenze professionali in un vero ambiente italiano e mi ha dato l'opportunità di sperimentare interessanti confronti interculturali. Sitografia https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/Pagine/default.aspx https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/Pagine/missione.aspx https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/UNIFIL/Pagine/default.aspx https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/UNIFIL/Pagine/Missione.aspx https://www.edulibano.net/ https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/MIBIL_corso_av anzato_CBRN_per_le_Forze_Armate_libanesi.aspx https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/Missione_in_Li bano_le_Truppe_Alpine_addestrano_le_LAF.aspx https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/MIBIL_Esercito _libanese_e_gli_Alpini_Corso_sci_avanzato.aspx https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/MIBIL/notizie_teatro/Pagine/Missione_in_Li bano_MIBIL_addestra_Forze_Speciali_libanesi.aspx https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/mezzi/forze-navali/Pagine/Magnaghi.aspx 14
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