Inserto di Notizie del Cuore ANNO VII NOVEMBRE 2020 N° 1 4 CAMBIAMENTI CLIMATICI E VITA SULLA 10 TERRa Il Guardiano di Dvyindoedd I cambiamenti climatici sono una tematica sempre più attuale, siamo arrivati in questi anni parte i ad avere un’attenzione mediatica internazionale. Ma sono molti gli anni di incuria che hanno portato la situazione a degenerare e negli ultimi tempi assistiamo a fenomeni ambientali sempre più particolari. I disastri ambientali che abbiamo causato nel corso del tempo si sono man mano accumulati, in questi casi però non si può tornare indietro ma bisogna affrontare le conseguenze. Riusciremo nonostante ciò a costruire un equilibrio con l’ambiente in cui viviamo? 6 sistema sanitario pubblico e sistema sanitario privato a confonto 14 8arte e cultura, dove i tagli fanno più oltre lo specchio: intervista AL prof. male matteo motolese L’emergenza Covid-19 ha inflitto un duro colpo a molti campi della vita associata. Dopo la ristorazione uno dei settori più colpiti è quello della cultura. Mostre, musei, scuole di danza, sono loro a pagare, dal punto di vista economico, il prezzo più alto. Una situazione che certo non è nuova per un mondo sempre più esposto a tagli e che oggi ha il coraggio di scendere in piazza per rivendicare i propri diritti. L’arte, la cultura, sono l’humus su cui si fonda la nostra identità nazionale. Abbiamo il dovere di preservarla. 18pillole giuridiche: cosa fare in caso di sfratto e occupazione abusiva.
MANUEL MANCINI MARCO SARACINI MIRIAM GUALANDI Editore e giornalista. Direttore Classe ‘97, cresciuto a pane e Classe 1995. Giornalista editoriale della testata giornali, frequenta la facoltà pubblicista, Laureata in Lettere d’informazione “Notizie del di Lettere Moderne presso si occupa di tutto quello che Cuore” dall’aprile del 2014. l’Università degli Studi di solletica la sua curiosità. È Responsabile commerciale Roma “La Sapienza”: vanta, stata una delle prime penne del del giornale online “Roma e tra le varie collaborazioni mensile Notizie del Cuore, ha Dintorni Notizie”. E’ ideatore giornalistiche, la quinquennale collaborato con il Quotidiano del e organizzatore di una serie posizione nella redazione di Lazio, Roma e dintorni Notizie, di iniziative sul territorio Notizie del Cuore. Cofondatore Canale 21 e ha passato i tre mesi della provincia di Roma che della Volpe. La sua passione lo più belli della sua vita a Quante promuovono la cultura, le porta più volte sul palcoscenico storie, Rai 3. Cofondatrice della tradizioni e lo sport, tra cui della boxe laziale come Ring Volpe. Ha esperienze anche rassegne letterarie, festival Announcer. Inoltre, è attivo come ufficio stampa e Content giornalistici e incontri con anche sul fronte sociale, Creator. Va in giro sempre con personalità autorevoli. essendo cofondatore del gruppo un taccuino e una agenda piena “Bibliofili - Letture a Palazzo”, di impegni, ma puntualmente il primo gruppo di lettura consegna il materiale in ritardo… pubblico di Valmontone (RM). facendo disperare Serena! ESMERALDA MORETTI SERENA FRALLEONE RICCARDO MULLER Diciannove anni, frequenta Classe ’93, laureata in Graphic Riccardo Muller, 2001. la facoltà di Filosofia presso Design presso l’Accademia di Aspirante fumettista e l’Università La Sapienza di Belle Arti con il massimo dei voti, apassionato dell’ illustrazione. Roma. Scrive per il giornale innamorata della grafica sin da Prima ancora di conseguire la online Lo Sbuffo e per il mensile bambina: vanta un’esperienza maturità classica ha collaborato Notizie del Cuore. Cofondatrice nel campo dell’editoria, è Art come illustratore per molteplici della Volpe. Vincitrice di alcuni Director di Notizie del Cuore progetti. Caratterizzato da un concorsi letterari nazionali e da 2 anni. Cofondatrice della quasi concatenante amore, sin terza classificata alle Olimpiadi Volpe. Ragazza poliedrica dall’infanzia, ha dedicato tutto Nazionali di Filosofia 2019, sta si diletta nelle varie arti, tra se stesso al disegno. Lentamente per pubblicare la sua prima le sue competenze vanta migliorandosi da solo, senza raccolta di racconti, dal titolo Web Designer, Social Media una vera educazione artistica. Caratteri, con la casa editrice Managering e grafica Spesso assente di mente e Writers Editor. Ex studentessa editoriale. Il suo sogno è inclinato al sognare ad occhi presso il Conservatorio di lavorare nel campo dell’editoria aperti, ma appassionato, umile Musica Santa Cecilia di Roma vista la sua grande passione e disponibile. Ora studente e appassionata di scrittura per la letteratura e l’arte alla International School of teatrale, ha lavorato ad alcuni contemporanea. Divoratrice Comics, ha poco se non tanta adattamenti amatoriali. seriale di libri e serie Tv. voglia di imparare. 2
EDITORIALE Le ore in cui queste righe vengono scritte sono tra le più difficili di questi mesi, momenti pieni di sofferenza e gravosità. I contagi aumentano in modo esponenziale e l’Italia si è avviata verso restrizioni più dure per contenere la pandemia. Noi de “La Volpe” però vorremmo non parlare della malattia. La motivazione è semplice, pensiamo che ci si debba anche discostare da questo argomento; il mondo continua ad andare avanti, le problematiche mondiali non attendono e incombono su di noi. Sappiamo bene che questo al momento è un argomento internazionale molto importante, ma in Italia si ha sempre l’impressione che alcune notizie vengano usate per coprirne altre. Negli ultimi anni i grandi temi globali sono stati totalmente offuscati, la grande storia ci è passata accanto senza che noi potessimo accorgercene. In questo numero vogliamo affrontare alcuni di questi temi. Ad esempio, la nostra Esmeralda Moretti ci parlerà della sanità mondiale: è giusto avere una sanità pubblica oppure la sanità privata funziona meglio? Oltre i problemi derivati da questo periodo molti sono i casi di malasanità che affliggono i sistemi sanitari, allora ci chiediamo: in che direzione bisogna procedere? Parleremo poi delle problematiche che si sono create con le restrizioni agli eventi culturali, la nostra Miriam Gualandi ci illustrerà i motivi che muovono la collera degli artisti. E poi, un articolo sui cambiamenti climatici, per riflettere sulla direzione verso la quale l’umanità si avvia, e un excursus sulle politiche ambientali e la loro evoluzione. Questo mese la nostra linea guida è “La Società” e come più ambiti influiscano su di essa, a volte le conseguenze sono minime e altre, come nel nostro caso, sono ben visibili. Tutto come al solito nasce da una nostra decisione, una scelta che ci indirizza verso un traguardo, ma un una linea di vittoria o di sconfitta? La sanità, l’ambiente e la cultura, tre argomenti capaci di far finire il nostro mondo, capaci di sgretolare una parte della nostra società e farla crollare del tutto. Molte persone si sentono moderne solo perché hanno uno smartphone in mano; ma quanto dovremmo sentirci moderni se pensassimo al fatto che nel 2020 la nostra forza medica non è avanguardistica, perché le nuove minacce ci hanno reso totalmente indifesi come nei secoli in cui la medicina non era sviluppata, oppure che alcuni lavori siano poco remunerativi, o senza contratto creando così categorie di emarginati, e che non riusciamo nemmeno ad evitare la nostra estinzione(auto-provocata)? Questa è modernità? Marco Saracini 3
Il dualismo umano e le sue conseguenze Il clima cambia e la popolazione non combatte per esso Quindici anni fa gli scienziati dicevano: nasce lo slogan “Only One Earth!”. Ma “se non faremo nulla nel 2020 ci sarà una oltre le giornate mondiali molti sono gli situazione catastrofica”. Non abbiamo studi e i trattati che vengono stipulati in fatto nulla, o tuttavia troppo poco, e quegli anni, nel ‘72 viene pubblicato dal adesso ci siamo veramente arrivati e chi MIT lo studio “I limiti dello sviluppo”, nega l’evidenza dei fatti è un ipocrita. Il commissionato dal Club di Roma, il clima sta cambiando, e non è una nostra rapporto si basa su due tesi. La prima tesi ci percezione, sono decenni che ci siamo dice che se la crescita mondiale (industria, accorti di ciò, ma non abbiamo mai inquinamento, cibo e sfruttamento combattuto veramente per contrastare risorse) continuerà ad aumentare nei questo cambiamento. Quando sono successivi cento anni si sarebbe giunti ad iniziate le prime attenzioni per le politiche un momento di declino di popolazione ambientali? Gli anni ’70 del Novecento improvviso; la seconda tesi enuncia la sono stati un periodo pioneristico per possibilità di arrivare ad un equilibrio le politiche ambientali, alcuni dei più mondiale, il quale permetterà di avere grandi trattati sono stati stipulati in una condizione di stabilità ecologica quel periodo. Le motivazioni di questo ed economica, equilibrio che dovrebbe slancio ambientalista sono come al solito anche permettere ad ogni persona di legate all’economia, il decennio ’70 fu poter esprimere il suo potenziale umano. il palcoscenico della prima crisi globale Il rapporto è stato aggiornato nel corso energetica. Nel ’73 l’Egitto e la Siria degli anni e tutti i suoi aggiornamenti entrarono in guerra contro Israele, gli sono basati sulla Teoria dei sistemi, cioè la Stati Uniti sostenerono gli israeliani e per creazione dei vari scenari che potrebbero ritorsione i paesi arabi alzarono i prezzi far avverare queste tesi. Sempre in quel del greggio; l’economia europea subì così periodo a Ramsar, in Iran, venne firmata un gravissimo colpo, in tutto il mondo si la convenzione sulle Zone Umide di cerca una soluzione alla carenza di fonti importanza Internazionale. Questa energetiche. La prima giornata mondiale convenzione fu molto importante, poiché della terra (Earth Day) è stata festeggiata le zone umide che si vanno a preservare il 22 aprile 1970, il 5 giugno ’74 viene sono gli habitat di specie uniche, serbatoi celebrato il primo World Environment Day, di acqua, regolatori idrici, zone di proprio in occasione di questa giornata depurazione naturale di inquinanti e 4
deposito di sedimenti (carbonio e dell’approccio preventivo a questi danni. torbiere). Nel ’72 venne emanato il Anche in questo decennio ci fu un disastro “pollutter pays principle” (OECD), ambientale notevole, il disastro di Bhopal ovvero il principio per il quale chi inquina in India, causato dall’azienda chimica paga, un principio fondamentale per le UnionCarbide,diproprietàstatunitense;ci politiche di conservazione ambientale. furono 21.000 vittime, 500.000 intossicati Sempre in quell’anno venne ratificata la e la popolazione della zona venne colpita convenzione UNESCO, la quale prevede da numerose malattie, anche genetiche. la conservazione del patrimonio culturale Il 1986 poi fu l’anno di Černobyl’, questi e naturale. Istituire il patrimonio naturale sono solo alcuni dei disastri ambientali fu un atto importantissimo, grazie a ciò che hanno colpito la storia umana. alcune delle zone più importanti a livello Con questi eventi si vuole sottolineare il scientifico e naturale sono state preservate dualismo umano, la diplomazia lavora negli ultimi 50 anni. Naturalmente per sconfiggere l’inquinamento globale, non furono anni totalmente felici, nel mentre gli uomini continuano a trovare 1976 avvenne il disastro di Seveso. Una stratagemmi per aggirare le regole. Non dispersione di diossina, dall’impianto abbiamo davanti a noi un bivio che può della società ICMESA nella bassa farci tornare alla normalità, possiamo Brianza, creo uno dei disastri ambientali solamente vivere le conseguenze e cercare più importanti della storia umana. Questi di limitare gli effetti. A cento anni dalla fattori creano consapevolezza nella pubblicazione de “I limiti dello sviluppo” popolazione, tutti avevano in mente le avremo uno scenario totalmente diverso immagini dei disastri ambientali; i governi da quello del 1972; nel 2072 con lo occidentali iniziarono ad agire con scenario che abbiamo costruito ora regole più ferree, ma si ebbe un risultato avremo una terra più calda e vivibile, a inaspettato, le società cominciarono ad patto che oggi trovassimo un equilibrio e applicare la delocalizzazione industriale. lavorassimo su esso. Ogni anno di sbagli Le fabbriche vengono spostate nei paesi in più renderebbe la nostra casa sempre che non hanno norme da rispettare, e la più invivibile, funestata da cataclismi e produzione continua con il suo relativo con temperature inaccessibili alla vita. Il inquinamento. Questo fu l’inizio di problema più grande è ciò che perdiamo, una guerra di strategie, da una parte la biodiversità e gli eventi climatici le nazioni sviluppate che cercavano di non saranno più recuperabili. Il nostro limitare l’inquinamento, dall’altra le interesse è rivolto verso grandi problemi, industrie che cercavano di ridurre i costi ma i singoli eventi e le problematiche più di produzione spostando le fabbriche. piccole sono lasciate nel dimenticatoio. Gli anni ’80 furono un momento Ormai la nostra lotta dovrebbe essere di ripresa economica temporanea, quotidiana, tutti dovremmo chiedere l’interesse mediatico si affievolì ma la a gran voce di cercare delle soluzioni. burocrazia continuò a lavorare. I nuovi Gli enti decisionali siamo noi, le nostre approcci furono due, il primo era la richieste sono le volontà nazionali. Quanto ricerca di soluzioni tecnologiche ai danni siamo disposti a pensare alla qualità ambientali, e il secondo era la nascita della vita dei futuri abitanti della terra? Marco Saracini 5
Sistemi sanitari a confronto: tra pubblico e privato, dall’Italia, all’America, al Giappone… qual è la soluzione “migliore”? Considerazione sui pro e contro dei sistemi sanitari nei vari stati del mondo La domanda è: cosa significa avere un sistema sanitario efficiente? Un sistema pubblico? Uno privato? Una via di mezzo? È diventato un argomento di discussione all’ordine del giorno, soprattutto da quando abbiamo dovuto iniziare ad interfacciarci con il Coronavirus, il più grande banco di prova per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Noi de La Volpe abbiamo pensato di riflettere su quali sono i pro e i contro di avere un sistema sanitario pubblico o privato, informandoci sul modo in cui alcuni paesi si gestiscono. Uno sguardo all’Europa: in Italia, Svezia e Inghilterra predomina il welfare statale, ossia, l’insieme di politiche pubbliche messe in atto dallo Stato che interviene per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso. In questi casi, parliamo di Stato assistenziale, che ha come obiettivi fondamentali quello di assicurare un tenore di vita minimo a tutti i cittadini, tutelare gli individui in difficoltà e consentire a tutti i cittadini di accedere ad alcuni servizi fondamentali, fra cui l’istruzione e, appunto, la sanità. In Svezia l’assistenza sanitaria di emergenza è finanziata dal governo, il paziente paga tra i 35 e i 40 dollari per una visita in ospedale e, se è assicurato, gli viene rimborsata anche questa cifra. Lo stesso avviene in Gran Bretagna ed in Italia, benché, come è noto, soprattutto in Italia, talvolta si preferisce optare per circuiti privati. In Svezia questo accade più raramente di quanto non accada in Italia, ma ciò è almeno in parte dovuto ad un fattore di popolazione: la Svezia è uno dei paesi meno popolati e più giovani d’Europa (età media: 40 anni). Invece, l’Italia, è caratterizzata da una popolazione non solo più importante, ma anche più anziana (età media: 45 anni): questo fa sì che ci sia bisogno di più assistenza e che le liste d’attesa si allunghino in modo significativo, motivo per cui alla sanità pubblica si preferisce spesso optare per visite private (che accorciano notevolmente le tempistiche, ma hanno un costo più elevato). Una popolazione più numerosa e più anziana significa non solo più bisogno di cure in generale, ma più bisogno di assistenza e ricoveri ospedalieri, perché le patologie degli anziani sono, in linea di massima, più impegnative. C’è da dire che in Italia l’assicurazione pubblica non è neanche obbligatoria, mentre nella maggior pare dei paesi sì. Gli Stati Uniti fanno invece parte di quelle nazioni che non hanno mai sviluppato 6
una copertura sanitaria universale: non ci rispetto a quello europeo, dove non è raro sono tasse (come ci sono invece in Italia) trovare una maggiore inclusività e tutela a sostegno di un sistema sanitario. Ciò nei confronti di quella parte di popolazione significa che la spesa per la cura della che, senza aiuti, sarebbe in difficoltà. Non propria persona avviene interamente a abbiamo la pretesa di decidere quale carico del cittadino, che può curarsi solo se in dei due sistemi sia migliore: ognuno dei precedenza si è impegnato in una copertura due presenta dei punti di forza e delle assicurativa o se ha i soldi sufficienti per lacune. Un esempio di via di mezzo tra pagare le cure di cui necessita. Ad oggi, il sistema sanitario pubblico e quello circa l’80% degli americani dispone di privato è rappresentato dalla Svizzera, una copertura assicurativa privata. Nel dove c’è un misto tra controllo statale e 2010 Obama firmò l’ordine esecutivo che libera concorrenza. Per citare un altro portò all’approvazione dell’Obamacare, caso, in Giappone il sistema sanitario estendendo il diritto alla copertura è pubblico e prevede il pagamento di assicurativa a fasce di reddito che prima un’assicurazione obbligatoria per i non rientravano nei criteri del Medicaid, residenti, che copre il 70% delle spese, il cioè il programma federale sanitario cittadino il restante 30%. Per concludere, gestito dai singoli stati che aiuta gli se da una parte un sistema pubblico individui a basso reddito a sostenere i costi garantisce un tenore di vita minimo a tutti di un’assicurazione sanitaria. Tuttavia, i cittadini, d’altra parte penalizza quei l’Obamacare non tutela gli stranieri. Non cittadini che, pur pagando regolarmente essere assicurati non significa venire le tasse, si trovano costretti a dover esclusi dalle cure, significa di solito essere ripiegare su circuiti privati per motivi di subordinati rispetto a chi è assicurato. tempistiche, mentre chi non è in regola La mossa di Obama di voler allargare con le tasse (e quindi non contribuisce al la porzione di popolazione assicurata sistema) percepisce comunque cure che muoveva anche dalla consapevolezza altrimenti non potrebbe permettersi. È del fatto che molte famiglie americane giusto che chi è in regola debba spesso finiscono in bancarotta a causa di spese ricorrere al privato? Ma d’altra parte, mediche improvvise. L’Obamacare è sarebbe giusto negare le cure a chi non stata fortemente messa in discussione ha la possibilità economica di curarsi? Per da Trump, ma per ora non ancora una considerazione completa, inoltre, è abrogata. Un sistema sanitario come necessario riflettere su quanto uno stato si quello americano fa leva sulla mentalità basi su principi di mutualità, di sussidiarietà, che contraddistingue l’America fin dai e sul ruolo della corruzione. Un po’ come tempi della sua formazione: chi più per l’assicurazione della macchina: si lavora, più ottiene, e solo chi davvero può scegliere di non farla, ma chi non la è disposto ad impegnarsi e sacrificarsi fa è consapevole dei possibili rischi che riesce a raggiungere i propri obiettivi. Un corre? Quanto è importante la salute atteggiamento molto più individualista collettiva rispetto a quella del singolo? Esmeralda Moretti 7
«Non uccidete l’arte». Il grido disperato di migliaia di operatori della cultura. Resterà inascoltato? Prima e dopo il Covid, fare cultura in Italia è una missione “impossibile” Manifestazione «Se fossero sinceri ce lo direbbero. Ci direbbero che però non conforta se consideriamo artisti 29\\10\\10, che con tutta la gente che muore, chi se ne frega che nella stessa indagine il dato circa le dell’arte. Ma sbagliano. Perché è per questo che noi presenze a teatro o al cinema registra Roma combattiamo, per la nostra cultura, e per il nostro un decremento del 14,5% rispetto al 8 stile di vita». Quando vidi per la prima volta 2017. A ciò fa da specchio il fatto che Monuments Men, pellicola del 2014 sempre nel 2017 si sia confermato il scritta e diretta da George Clooney, trend decrescente della spesa pubblica pensai che questa frase racchiudesse in sé comunale corrente destinata a beni e il senso di tante cose. Mi tornava in mente attività culturali. Uno studio più recente quando i notiziari ci riempivano gli occhi pubblicatodaIntesaSanPaolosottolinea con gli attentati terroristici all’occidente e che il 59% del campione esaminato ai siti archeologici. Palmira che viene giù operante in ambito culturale fa ricorso sotto tonnellate di tritolo è uno spettacolo a fonti esterne, che prevalentemente orribile che ha colpito chiunque, anche arrivano dal canale bancario. Dunque, chi non si professa amante dell’arte. la mancanza di finanziamenti messi a Basta sostituire al Tetrapilo il Colosseo disposizione dal Pubblico è considerata la e il gioco è fatto. L’arte, l’archeologia, prima minaccia per lo sviluppo futuro la filologia, il teatro, il cinema, tutto ciò del settore. Ad investire tanti soldi e che concorre a fondare la “cultura”, tanto tempo sono, in realtà, le famiglie: da occidente a oriente, da nord a sud, quanti bambini conoscete che non solo sono l’humus, la sostanza del nostro fanno danza ma suonano anche uno essere. Vi siete mai chiesti cosa sarebbe o più strumenti musicali? E se molti di Siracusa senza il Teatro Greco? O loro non diventeranno novelli Nureyev il Giappone senza Hokusai? Eppure, o Beatrice Venezi, saranno altresì molti nell’era del digitale, del mondo senza più quelli che tenteranno di vivere della confini paradossalmente chi si occupa propria danza, della propria musica o del di preservare il patrimonio culturale si proprio talento teatrale. E chi non riuscirà situa, il più delle volte, ai “margini” della a sfondare nel mondo del cinema o della società. I dati parlano chiaro, nonostante televisione sa che sarà molto difficile non raramente siano aggiornati sul presente: affiancarvi un lavoro più remunerativo. lo scorso Marzo 2020 il sito dell’Istat ha Stessa sorte per chi vorrebbe vivere di evidenziato come nel 2018 siano state “letteratura”: chi ha scelto la Facoltà oltre 128 milioni i fruitori di musei, siti di Lettere e Filosofia si sarà sentito dire archeologici e mostre. Un dato generale più di una volta che andava incontro ad
anni di precariato, a veder morire i propri sogni, a doverli chiudere in un cassetto. Perché in Italia, la patria di Dante, Petrarca, Boccaccio, Foscolo, Leopardi, con le lettere non si vive più. Nonostante a gennaio 2020 gli iscritti alla Facoltà di Lettere e Filosofia SOLO alla Sapienza di Roma fossero circa 13mila. Poi è arrivato il Coronavirus e improvvisamente il velo di Maya è caduto e il nostro Paese si trova a fare i conti con un esercito di professionisti definiti “svago”, cioè inutili in un momento così drammatico. E con loro tutta una serie di altre figure professionali, dalle maestranze agli scenografi, dai service alle segreterie che senza andare in scena oggi, domani, dopodomani, non avranno più nulla. Beh, ricordiamoci che se un medico ci salva la vita, un artista ci salva l’anima. Quanto può valere un’ora di svago, un’ora di quella vita che avevamo e che non abbiamo più per non impazzire? E allora io vi chiedo: se i Monuments Men non fossero mai esistiti, se quegli uomini e quelle donne che non erano soldati ma bibliotecari, archivisti, direttori di museo, non avessero avuto il coraggio di imporsi ai Signori della Guerra, cosa sarebbe rimasto del nostro retroterra culturale? Saremmo morti due volte, nel corpo e nell’anima. Oggi non siamo in guerra, ma a chi vorrebbe togliere la dignità a chi fa Cultura dobbiamo rispondere così. Gli artisti non valgono meno di un calciatore. Le maestranze non valgono meno di un insegnante. Attori, ballerini, cantanti, musicisti sono il nostro tessuto connettivo. Combattiamo per loro oggi, ma anche domani, quando il Coronavirus sarà un brutto ricordo e chi oggi urla per la propria salvezza tornerà nell’ombra dei dimenticati. Miriam Gualandi 9
di Andrea Saracini NB: nella lingua parlata nei luoghi della vicenda, difesa contro minacce esterne. le lettere iy si pronunciano come i-jj (Agniya si “Minacce”: si trattava più che altro di qualche legge come “Agnì-ja”), mentre il dittongo yi si brigante in cerca di bottino, o incursioni pronuncia come la vocale lunga ii. occasionali di bestiacce affamate; ma, al di là di queste bazzecole, era la consapevolezza Ricordo. Parte 1 che ci fosse qualcuno sempre vigile e pronto a Ricordo che anche quella mattina mi stavo scattare, a permettere a chiunque altro di poter godendo un lungo momento di pace: seduto badare alle proprie vite in tutta serenità. Ciò mi su una panchina, con la mente persa in mille aveva reso un membro molto importante della pensieri oziosi, mi limitavo a lasciar posare comunità, forse più del cyiberno! pigramente lo sguardo su tutto ciò che potessi Fu proprio per neutralizzare una di queste scorgere; sotto il terso cielo mattutino si minacce, che mi feci male. Decisamente male: stagliavano severi ed arcigni i due picchi gemelli potrei persino dire di aver perso la vita. di Dvyin Doedd, a dominare vigili sul paese Un wyinddorm aveva attaccato una fattoria che da loro aveva preso il nome. Dvyindoedd a monte del villaggio, nei pressi del torrente non poteva certo definirsi “grande”, trattandosi Rak, ed ero accorso per aiutare i proprietari di un villaggio di poco più di un centinaio di a scacciare l’animale prima che facesse troppi anime. A parte il grande tempio, l’edificio più danni; decisi di inseguirlo per eliminarlo imponente lo stavo osservando proprio in quel definitivamente, senza però coinvolgere i fattori, momento: la Casa della Repubblica, nome già abbastanza presi con il recupero delle bestie roboante per indicare il luogo da cui il cyiberno fuggite in preda al terrore. Purtroppo, durante amministra la comunità, due piani di semplici l’inseguimento dovevo essere accidentalmente mattoni rossicci, decorazioni in legno scuro e scivolato giù da un dirupo, quello che gli abitanti tetto piatto coperto di bianca ghiaia. Sulla sua chiamano Rupe Arcigna e sotto alla quale ero torre, l’orologio meccanico, unico vezzo e vanto stato rinvenuto il giorno dopo, incosciente, del paese, scoccò in quel momento le dieci del coperto di tagli e lividi, le costole incrinate, una mattino, dando il via ad un festoso scampanio. gamba rotta. Avevo evidentemente sbattuto La piccola piazza non era molto animata: gli la testa con violenza e, cosa più grave, non abitanti erano già a lavoro nei pascoli, nei campi accennavo a riprendere conoscenza. Neppure o nelle botteghe. Da un portone vidi uscire una Al’viya, il medico di Dvyindoedd, sapeva dire ragazza; colpita dalla calda luce del sole, chiuse quando e se mi sarei svegliato. Vollero gli dèi gli occhi, alzò il volto e si stiracchiò con un certo che dopo quattro giorni riaprii gli occhi. piacere. E lei era lì. Era Agniya, la bruna Agniya con le sue deliziose Agniya, la bella Agniya, una visione celestiale trecce ed i suoi occhi luminosi. Quando mi notò, nonostante uno sguardo carico di emozioni mi lanciò un sorriso come sempre malinconico, contrastanti: pena, dolore e gioia rigavano le accompagnato da un cenno della mano, per poi sue guance sotto forma di lacrime silenziose. dirigersi fuori paese, a testa bassa, con la sua Eppure non sapevo chi fosse. Ancor peggio, non cesta. Sicuramente la attendeva una giornata ricordavo chi fossi io e dove mi trovassi! noiosa e faticosa, a stare appresso al bestiame. La mia atterrita confusione spaventò quella In quel momento, mi vergognai a starmene lì povera ragazza, che corse a chiamare il medico senza fare nulla; poi mi ricordai che io ero il che, dopo avermi visitato, senza dire una parola, ghyiardd di Dvyindoedd, il protettore dei suoi scrollò la testa: aveva temuto che un simile abitanti. trauma avrebbe potuto comportare una perdita Una folata di brezza montana mi inondò il naso di memoria, ma non certo così gravemente. con un inebriante profumo di piante selvatiche Godendo fortunatamente di una buona e portò via definitivamente i sensi di colpa. costituzione, mi ripresi completamente in un Perché avrei dovuto averne? Ero io a rischiare paio di mesi. Il problema era la mia testa, ancora la vita in prima linea, in caso di pericolo! Voglio avvolta nella nebbia più fitta: non ricordavo dire, i miei compaesani, alla fine, ne erano ben alcunché della mia vita a Dvyindoedd, dei consapevoli e, anzi, erano stati loro a volersi suoi abitanti, dei miei amici, dei miei parenti. affidare a me: fin da ragazzo mi ero distinto tra i Provavo solo un vago senso di familiarità miei compagni di giochi per coraggio ed abilità nell’osservare i volti tristi che si affacciavano nel combattimento, guadagnando quindi la nella stanza dove attendevo di rimettermi in fiducia di tutti e finendo col tempo per assumere forze. Rimasi commosso dalla pazienza e dalla 10 il ruolo di guardiano del villaggio, la sua prima dedizione dei miei compaesani che, a turno, si
sedevano vicini a me per raccontarmi di loro, 11 del villaggio e, soprattutto, di me: come un bambino che ascolta le storie del nonno, seguivo con interesse benché nessun barlume di luce arrivasse a squarciare le tenebre nella mia testa. Ogni volta, terminati quei colloqui, scuotevo la testa ed il mio amico o parente dimenticato se ne andava sospirando, con un sorriso triste e compassionevole, dopo avermi dato una pacca d’incoraggiamento. Mi sentivo così perso... L’unica persona verso la quale sentivo di avere ben più di quella vaga familiarità era Agniya: il mio animo faceva le capriole, quando riconoscevo il suo vivace bussare alla porta; purtroppo, poteva passare ben poco tempo con me, poiché doveva aiutare i suoi con gli animali, giù alla fattoria di famiglia. In ogni caso, benché non avessi fatto alcun progresso con la memoria, avevo iniziato ad accettare la situazione, cercando di adattarmi alla persona che ero prima dell’incidente, in base a quel che mi era stato raccontato. La vita andava comunque avanti, no? Ripresi dunque ad allenarmi: un altro paio di mesi e mi sentii completamente rinato nel fisico, al punto da poter riassumere il precedente impegno di ghyiardd. La mia decisione fu salutata con gioia e commozione da parte di tutti: Dvyindoedd aveva di nuovo il suo guardiano! Già, dopo ben quattro mesi da quell’infausto incontro con il wyinddorm, incontro che mi aveva condotto ad un passo dalla morte e, forse, in una condizione ben peggiore della morte. Il colmo, in tutta questa storia, è che non riuscivo neppure a ricordare come fosse fatto di preciso, un wyinddorm! Avevo chiesto una descrizione ai miei compaesani e il giovane Demyid aveva anche provato a disegnarmene uno schizzo basandosi sui racconti degli anziani: una sorta di orrenda lucertola a due zampe, enorme, dalle forme sinuose come quelle di un serpente, capace di sputare una bava fortemente urticante. Erano creature ben più rare di quanto lo fossero un tempo, quando sciamavano periodicamente dalle montagne per razziare qualsiasi cosa commestibile trovassero: da quasi trent’anni, da prima della mia nascita, non si erano rinvenute che vaghe tracce della loro presenza lì a Dvyindoedd. Dunque, gli dèi avevano deciso di rompere quella lunga tregua, ponendo un wyinddorm sul mio cammino. Una sfida che avevo perso, pagando con la mia memoria. La domanda era: avrei avuto la possibilità di riscattarmi?
Novembre, la Titolo: Novembre toccante raccolta di Genere: Raccolta di poesie poesie di Massimiliano Anno pubblicazione: 2020 Giannocco Casa editrice: Europa Edizioni ne Tesse la tela / il ragno / di notte. / Massimiliano Giannocco Di giorno / un bimbo / la rompe. / Per gioco (Caducità, Novembre) Si chiama Novembre la nuova raccolta di poesie di Massimiliano Giannocco. Uno stile delicato, estremamente evocativo, dolorosamente sincero. Una raccolta che accarezza e indaga le tematiche più varie: dai tetti di Parigi, ai rami spezzati, alle boe sole e instabili nel mare, alla pioggia malinconica nei giorni d’autunno. Tutto narrato con la stessa violenta e dirompente delicatezza: una delicatezza che richiama alla memoria suoni, profumi, sensazioni. Leggendo una poesia della raccolta, Piove da giorni, si ha l’impressione di sedere davanti la finestra ed ascoltare il rumore delle gocce che cadono: Piove da giorni ininterrottamente / e nell’orecchio una nenia odiosa / fiotta copiosa dalla lenta processione. Fuori, piove. Dentro, il silenzio. Come se il rumore più musicale di tutti, quello della pioggia, non fosse abbastanza potente da scalfire la voglia di silenzio di colui che, seduto in casa e di fronte ad una bottiglia di vino, cerca se stesso. Talvolta abbiamo paura di raccontare certe sensazioni. Abbiamo timore di ammettere quanto tutto possa cambiare velocemente e quanto, davvero, niente sia per sempre. Basta un bambino maldestro per distruggere quella tela che il ragno ha composto con tanta dedizione; bastano pochi attimi per stravolgere qualsiasi certezza e convinzione, per quanto profonda e radicata possa essere. E questo Novembre ce lo ricorda un po’ ogni anno: le foglie che cadono, la solitudine della pioggia, la sensazione del vento pungente sulle guance nude. Il sole caldo che spunta prepotentemente dal margine grigio di una nuvola, taglia la nebbia, e decide che quel giorno non pioverà. Novembre lo sa, quanto tutto sia sempre instabile, in un perenne equilibrio, un perpetuo galleggiare. Qualche volta, affondare. Boccheggiare. Quasi sempre, tornare a galla. Come le foglie, in quell’attimo eterno di sospensione, tra l’albero che per un tempo apparentemente infinito le ha nutrite, e il suolo su cui sono destinate a morire, calpestate dalle scarpe di qualche passante distratto. O forse raccolte dalle manine di un bambino curioso, che le incollerà sul quaderno di scuola. Oppure potrebbero non essere sospese mai, quelle foglie. Potrebbe un giorno arrivare qualcuno e decidere di strapparle, di cambiare il destino che è stato scritto per loro. Se c’è una cosa che traspare dalla lettura di Massimiliano Giannocco, è che non è sbagliato essere sospesi. Non è sbagliato fermarsi, qualche volta, tra il ramo su di noi e il suolo sotto di noi. Giusto il tempo di capire quale direzione vogliamo prendere. Perché noi non siamo foglie, e Novembre è uno stato d’animo. 12 Esmeralda Moretti
Lo consiglio perchè... Lo consiglio perché sì. E vi assicuro che è la risposta più sincera che potrei dare. Lo consiglio perché tutti noi, ogni tanto, ci sentiamo sospesi. Come se galleggiassimo, senza sapere bene verso dove. Indecisi su quale direzione prendere, forse illudendoci o sperando di non dover decidere. E invece, dobbiamo decidere. Dobbiamo decidere sempre da che parte andare. Novembre è la sospensione che possiamo concederci prima di decidere. Ma prima o poi, bisogna decidere. Che bello chiudersi dentro “Inorriditi dal molliccio e dare vita ai versi dell’io, strisciare del verme, mentre la pioggia bussa sui muri ammiriamo il falco e muoiono le foglie dagli alberi. fiero che plana. (Autunno, da Novembre) La morte ama nascondersi ai più Massimiliano Giannocco è un poeta romano, autore dietro sembianze della raccolta di poesie Novembre, che vi propiniamo con L’AperiLibro di questo mese. “Sono nato di di ingannevole bellezza.” novembre”, racconta l’autore stesso in una delle (Maschera, sue poesie. Novembre: un mese delicato, instabile, volubile: proprio per questo, il mese più umano di da Novembre) tutti. Massimiliano Giannocco ha pubblicato con Ilmiolibro la raccolta di poesie Baluginii e una 13 raccolta di poesie in romanesco, abbinate a foto da lui scattate, dal titolo Acquarelli romani. Molti dei suoi lavori sono presenti in raccolte antologiche di poesie e racconti. Ha contribuito a riviste e siti come Pensalibero, Geopolitica, L’Opinione delle Libertà, LiberalCafè, Rivoluzione Liberale, CapitaleXRoma, Voce romana, TestaccioinTesta, SigariAvana.
Oltre lo specchio Il genere e la lingua. Considerazioni sul rapporto tra lingua e inclusione sociale Per una società inclusiva serve una lingua che non faccia differenze. È davvero così? La questione di genere oggi si combatte su più fronti, non da ultimo quello linguistico. I puristi della lingua italiana saranno saltati più di una volta sulla sedia leggendo car* tutt* o la dottora X…; è innegabile che molti espedienti siano difficili da accettare, soprattutto dal punto di vista estetico. Ma quanto effettivamente una lingua “inclusiva” è specchio di una società altrettanto inclusiva? Ne abbiamo parlato con il Professor Matteo Motolese, docente di Linguistica italiana presso l’Università La Sapienza di Roma. Professore, sentiamo spesso dire che la lingua italiana non è inclusiva, soprattutto se paragonata all’inglese. È vero? Naturalmente bisogna ragionare sulle strutture morfologiche della lingua, che hanno ragioni storiche. È un fatto che la struttura morfologica dell’italiano e delle altre lingue romanze sia diversa da quella dell’inglese, che appartiene ad un altro gruppo linguistico. Detto questo, mi sembra che nella sua osservazione ci sia come un elemento di giudizio. In realtà questo è un modo di guardare le cose un po’ fuorviante. Secondo lei si può parlare di “sessismo linguistico”? Si parla di sessismo linguistico da ormai molti decenni. La discussione si è aperta a partire dai tardi anni ’70 e fino agli anni ‘90 ci sono stati vari dibattitti in tal senso. La stessa locuzione ha origini da questo periodo e vi furono degli interventi che ebbero molte ripercussioni anche ad alti livelli, in particolare da parte di Alma Sabatini. Mi pare che complessivamente la sensibilità sul tema possa essere positiva perché coglie indubbiamente un elemento. L’importante è collocarlo storicamente e che ci sia una sensibilità che porti a dei passi concreti eliminando realmente le differenze in ambito sociale. La lingua sicuramente può aiutare a mostrare un aspetto, però bisogna fare attenzione a non pensare che cambiandola si cambino i comportamenti o che basti questo. Oltretutto, quando si ragiona sulla lingua bisogna fare molta attenzione: ha una sua storia e la sua storia si lega alla sensibilità che i termini possono richiamare. Pensi agli aspetti di percezione: direi che noi oggi usiamo normalmente il Ministro-la Ministra, e questo non 14
è più avvertito distinto dal punto come un elemento di di vista morfologico. forzatura. Diverso in Questo costituisce altri casi: in questi giorni un elemento di il mio ateneo è in piena appesantimento campagna elettorale per il linguistico senza che Rettore e in tutta la comunicazione realmente ci sia un si parla del “Magnifico Rettore”, vantaggio. Pensa che si nonostante tra i candidati ci sia anche una donna. potrebbe rispolverare il neutro latino Se dovesse essere eletta, immagino che continuerà adattandolo all’italiano moderno? Direi a chiamarsi Magnifico Rettore. A proposito di di no e per due motivi: il primo è che queste questo. Se si volesse utilizzare il termine soluzioni a freddo, imposte dall’alto, funzionano al femminile sarebbe più corretto Rettora fino a un certo punto. La lingua ha una storia, o Rettrice? Sull’aspetto dei suffissi vale molto funziona in un certo modo. Le aggiungo: Andrea la sensibilità. Le faccio l’esempio di avvocato- Moro in La razza e la lingua ragiona su questo fatto avvocata-avvocatessa: la forma avvocatessa, a quanto si e ricorda che nel turco non esiste né maschile rileva dai contatti con le stesse interessate, è vista né femminile, ma solo il genere neutro. Però se come un po’ squalificante. Lo stesso è accaduto andiamo a guardare le classifiche mondiali per la recentemente con una forma che fino a qualche parificazione dei diritti, la Turchia non è certo il tempo fa non veniva sentita come negativa, cioè Paese che guardiamo per volontà di emulazione. vigilessa. Adesso si tende a eliminare il suffisso e Quindi questo le dà l’idea anche del rapporto a utilizzare la vigile o l’avvocata. Più spesso accade tra la lingua e i comportamenti della società. che si usi la parola avvocato, su richiesta delle Come evolverà la questione linguistica interessate. Questo, però, non avviene nel caso di secondo lei? È difficile fare una previsione. Quello professoressa. Bisogna un po’ valutare, soprattutto che io mi auguro è che in modo graduale e con un direi da parte della persona interessata qual è la adeguamento della lingua alle consuetudini ci sia denominazione che preferisce. Come valuta una differenziazione, laddove questa sia avvertita l’utilizzo dell’asterisco? La trovo una come un elemento importante da parte delle soluzione un po’ curiosa, che io personalmente donne. E in altri casi si lasci che la lingua segua non userei mai. Anche per una questione di estetica la sua naturale evoluzione. È molto importante linguistica. Non ha corrispettivi nel parlato, è una che la lingua possa riflettere e possa aiutare a fare forma che costituisce una violazione dal punto emergere le disparità. Tendenzialmente però non di vista morfologico. Diversamente invece da andrei oltre questo. Pensare che la lingua debba quando si dice cari studenti e care studentesse, anche irrigidirsi e che la mancanza di distribuzione se la ridondanza in casi del genere sarebbe molto “binaria” rappresenti una mancanza di rispetto, forte e dovremmo tenere presente anche in altri questo sinceramente lo trovo un po’ eccessivo. campi della comunicazione il doppio destinatario, Miriam Gualandi 15
avino immenso nei film che gli calzano sempre più stretti. Padrenostro è la terza pellicola di la Claudio Noce, regista già di “Good consapevolezza Morning Aman” e “La Foresta di Ghiaccio”. Al di sapere chi è, ma momento il regista ha fatto parlare nel contesto siamo pienamente convinti di dei lungometraggi soprattutto per gli attori da voler credere alla sua finzione recitativa, lui scelti, piuttosto che per una eccelsa dote perché lui è l’arte cinematografica stessa. Le registica. Nel 2020 torna sul grande schermo espressioni da padre gentile e premuroso sono con Padrenostro, una regia davvero particolare quanto di più bello si possa chiedere, la sua quella messa in scena per questa pellicola, pacatezza e la sua monumentalità nelle azioni la quale a tratti può essere giustificata, e la lo rendono ingombrante nelle scene, un essere pretesa del vezzo artistico non tiene troppo in sproporzionato che dona però equilibrio al tutto. piedi. Discutibili molte scelte registiche, che se Poi abbiamo il giovane Mattia Garaci, il quale all’inizio sembrano quasi una buona scelta, poi interpreta Valerio, una buona dote attoriale vengono prolungate nel tempo eccessivamente nonostante la tenera età. Con il personaggio di e risultano essere solo stucchevoli; le scenografie Valerio si è di fronte però ad una dicotomia, son ben costruite ma danno un senso di alcune volte siamo pienamente soddisfatti e finzione temporale, vengono strutturate per altre ci accorgiamo che manca qualcosa; gli stereotipi e non basandosi sulla realtà del sguardi di Valerio sono penetranti e azzeccati, tempo. Inoltre, in questa pellicola è evidente ma forse un po’ troppo forzati, in questo caso una forzatura dei tempi cinematografici, del (forse) è proprio l’esperienza che manca. tutto non incarnati nelle scene, ad esempio Consapevoli dell’età di Mattia confidiamo i pochissimi momenti musicali sono messi lì nel suo futuro. Il terzo personaggio principale come ad innalzare le scene, in verità le rendono della nostra storia è Christian, interpretato claudicanti, prive di senso e spesso anche più da Francesco Gheghi; Christian è un giovane lente di quanto debbano essere. D’altro canto, ragazzo sfuggente, compare all’inizio come un un Pierfrancesco Favino sempre più immenso, fantasma, il suo cambio di recitazione da adulto talmente grande che fa sfigurare lo stesso film; a ragazzo timoroso non è mai forzato. La in questi ultimi anni Favino ha dato al cinema trama di questo film è basata sulla storia vera italiano corpo e anima, risultando al momento della famiglia del regista; il padre di Claudio uno tra i migliori attori italiani, recitando Noce, Alfonso, era vicequestore e sfuggì alla per altro anche in varie produzioni straniere. morte in un attentato nel 1976, la stessa sorte In questa pellicola Favino è tutto, interpreta non spetterà al poliziotto Prisco Palumbo e Alfonso Le Rose, quando lo si guarda si ha al terrorista Martino Zicchitella. Gli anni di piombo fanno da sfondo alle vicende, durante tutto il film si avverte la tensione che questo periodo suscita. Alfonso dopo aver trascorso un 16
periodo della in ospedale riuscirà sua famiglia, ma a tornare a casa, deciderà qui non ci spiega veramente perché. di trascorrere un periodo con la famiglia La pellicola ci lascia costantemente con per allontanare i brutti pensieri, ma i “peccati” l’aspettativa di avere una spiegazione, un finale lo inseguono fino alla sua terra natia. Valerio, che possa esaurire le nostre domande, ma tutto figlio di Alfonso, ha stretto amicizia con un ciò non arriva. A cosa puntava veramente il ragazzo di strada, Christian, che sapendo della regista? Forse la domanda ha una risposta molto sua partenza lo seguirà fino in Calabria, qui semplice, il motivo di quest’opera è il racconto di verrà accolto come un membro della famiglia. un aneddoto privato. Un rapporto padre-figlio Un’opera cinematografica strana, che innalza che però è forse troppo privato, un film che cerca questa vicenda come un fatto imponente disperatamente di esportare un concetto, ma dell’epoca, una storia da ricordare, ma più si va che difficilmente riesce a farci capire quale esso avanti e più abbiamo l’impressione che sia tutto sia. La vera domanda da porci è: Claudio Noce molto marginale. Noce, forse, racconta questi saprebbe farci emozionare senza un cast di tale fatti per farci capire quanto questa vicenda sia rilievo, oppure il film si ferma ai suoi interpreti? stata profondamente importante nella storia Marco Saracini 17
COSA FARE SE DOPO LO SFRATTO L’IMMOBILE RESTA OCCUPATO? Molto spesso mi capita di affrontare il l’esecuzione dello stesso. La quesito relativo ai mezzi di tutela del domanda più frequente che ricevo proprietario di un immobile, nel caso in dai proprietari in questi casi è: «Devo cui l’inquilino lo detenga senza averne attendere l’esito della procedura il titolo, magari perché il contratto di oppure posso procedere da solo? locazione è scaduto, oppure perchè è Magari cambiando la serratura o in stato azionato il procedimento di sfratto altro modo?». Cosa succede in questi e l’inquilino ritardi lo sgombero, magari casi? Nonostante vi sia qualche filone non facendosi trovare dall’Ufficiale giurispurudenziale che ritenga lecito Giudiziario, oppure perché chi lo ha cambiare le chiavi di casa quando avuto in comodato non lo restitusca dopo il giudice si è già espresso (così facendo, la scadenza. In questi casi, così come per si anticipa solo l’intervento dell’ufficiale altri, per i quali l’occupante non ha più giudiziario e della forza pubblica), il titolo perchè decaduto o non lo ha mai quindi, comunque, vi deve già essere avuto, bisogna attivare un procedimento stato un procedimento giudiziario che per il rilascio dell’immobile, ma abbia accertato il diritto del proprietario non sempre dopo il provvedimento di riavere l’immobile, è sempre del Giudice che intima il rilascio, il consigliabile attendere l’esito detentore libera l’immobile. Nel nostro anche della procedura esecutiva. ordinamento, infatti, l’occupazione di un Infatti l’orientamento girusiprudenziale immobile è giustificata dall’esistenza appena citato, è tutt’altro che scontato. di un titolo, sia esso di proprietà o Esiste un filone contrario secondo cui derivante da un contratto (per esempio potrebbe configurare addirittura reato di locazione o di comodato o altro titolo la circostanza che, dovendo intervenire equivalente). Talvolta però il titolo manca. la forza pubblica per l’esecuzione dello Ed è a queste ipotesi che si riferisce sfratto, il locatore, nel giorno fissato l’espressione “occupazione sine titulo” per l’esecuzione dello sfratto, provveda che pone il problema dei mezzi di tutela a a sostituire la serratura della porta disposizione del proprietario nei confronti dell’appartamento del conduttore, in di chi detiene il bene senza averne diritto. assenza dell’ufficiale giudiziario. In pratica, La mancanza del titolo può essere secondo quest’altro principio, il locatore originaria, come nel caso in cui una non può sostituirsi all’ufficiale persona occupi arbitrariamente una giudiziario e alla forza pubblica porzione di un terreno confinante al chiamando un fabbro per far cambiare la proprio, ovvero nel caso classico degli serratura di casa; queste attività devono “occupanti” abusivi di un immobile, seguire l’iter della procedura civile e, ma il più delle volte è sopravvenuta quindi, attendere l’intervento del pubblico e cioè riguarda soggetti che hanno ufficiale. In tutti i casi sopra menzionati, ottenuto la detenzione dell’immobile seppur comprendendo le giuste ragioni per contratto e non lo restituiscono alla del proprietario dell’immobile, occorrerà scadenza: per esempio il conduttore che comunque aspettare l’esito del processo mantiene la detenzione dell’immobile civile e della conseguente procedura dopo la cessazione del contratto, oppure esecutiva. Inoltre, occorre ricordare che il comodatario che non restituisce vi è sempre il risarcimento dei danni l’immobile alla scadenza del termine previsto per il proprietario nei confronti o, se non è stato convenuto un termine, di chi occupa un immobile senza quando il comodante glielo chiede. Molto averne o senza più averne il titolo. Pur spesso può accadere nella pratica, che comprendendo che alcune volte il diritto ottenuto lo sfratto/il provvedimento di di chi ha ragione possa, prima facie, apparire rilascio l’inquilino non ottemperi frustrato dal ritardo della giustizia, mi ostacolando l’esecuzione del piace ricordare però che la stessa, seppur provvedimento ritardando così lenta, è inesorabile. Alla fine arriva. 18 Avv. Lara Caschera
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Albert Camus Questo mondo così com’è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell’immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo tratto da “Caligola” Prossima uscita 4 Dicembre 2020 La Volpe è un inserto di Notizie del Cuore, giornale con autorizzazione del Tribunale di Velletri 4 - 14 del 10 Aprile 2014. Ai sensi della legge 22 aprile 1941, n. 633, sul diritto d’autore, l’uso non accordato degli articoli presenti in questo giornale è perseguibile penalmente. 20
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