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Protocollo d'intesa - Documento programmatico 2016-2017

Published by david.montyel, 2016-05-20 03:46:22

Description: Documento programmatico 2016-2017
Protocollo d'Intesa in materia di prevenzione e contrasto alle dipendenze

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PROTOCOLLO DI INTESA “Prevenzione e contrasto dei fenomeni collegati alle dipendenze da sostanze psicoattive” sottoscritto il 26/11/2013 DOCUMENTO PROGRAMMATICO 2016-2017 1. PREMESSA ED INDICAZIONI GENERALIDal lavoro svolto nel biennio 2014-2015 sono emerse alcune indicazioni per lo sviluppo ed ilraggiungimento delle finalità previste dal Protocollo di intesa “Prevenzione e contrasto deifenomeni collegati alle dipendenze da sostanze psicoattive” sottoscritto il 26/11/2013.Si evidenzia prioritariamente la convinta e condivisa volontà di mantenere attive le modalità dicooperazione interistituzionale codificate nel Protocollo e di implementarle sia attraversoun‟estensione della rete dei soggetti a vario titolo in esse coinvolti, sia attraverso un progressivo egraduale ampliamento degli ambiti territoriali e tematici nei quali tale cooperazione puòpositivamente esplicarsi.La Regione Umbria, nel confermare l‟impegno assunto con il Protocollo sottoscritto nel 2013, ponein evidenza la stretta connessione che intercorre tra il programma di attività delineato per il biennio2016-17 ed i propri piani di programmazione strategica, ovvero il Piano sociale regionale, il Pianosanitario regionale ed il Piano di prevenzione, nonché con atti amministrativi ed iniziative rivolti inmaniera specifica ai temi trattati dal Protocollo.In generale si condivide l‟opportunità di sviluppare forme di comunicazione costante tra i soggettiaderenti al Protocollo in merito alle iniziative ricadenti nelle aree ricomprese nel Protocollo stesso,sviluppate autonomamente nell‟ambito del proprio mandato istituzionale specifico.Pertanto, i soggetti firmatari al Protocollo condividono le seguenti linee di azione:- allargare gradualmente il Protocollo ad altri territori in ambito provinciale (altri distretti della Asl 1 e parte della Asl 2) e favorirne l‟esportabilità sull‟intero territorio regionale;- formalizzare (come peraltro già concordato in sede di Tavolo Tecnico Permanente) l‟adesione al protocollo degli organi territoriali del Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria e Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, già pienamente partecipi e coinvolti in molte delle azioni fin qui promosse;- allargare i Tavoli di lavoro del Protocollo al Terzo Settore ed alla società civile. L‟Amministrazione Comunale di Perugia, in virtù del lavoro già avviato, collaborerà alla definizione delle modalità della rappresentatività delle associazioni cittadine ai lavori dei Tavoli del Protocollo ed alla individuazione delle associazioni che di volta in volta potranno essere coinvolte nei lavori, tenendo conto dell‟oggetto delle specifiche azioni ed allo scopo di sviluppare progetti di comunità che valorizzino le tante realtà presenti sul territorio;- attivare, con il contributo delle realtà del terzo settore impegnate in materia specifica nel campo delle dipendenze, ovvero comunità terapeutiche, unità di strada, cooperative sociali, progettualità innovative mirate a rinnovare le metodologie di approccio correnti (in particolare nell‟ambito degli interventi di accompagnamento), o rivolte a problemi specifici che interessano il territorio, come gli interventi per la prevenzione dei rischi connessi all‟uso di sostanze nei contesti degli eventi e dei locali di divertimento e gli interventi di prevenzione dei rischi associati alla guida di auto/motoveicoli sotto l‟effetto di sostanze psicoattive; 1

- avviare contatti con le associazioni rappresentative degli imprenditori dei locali da ballo con i quali valutare la possibilità di mirate collaborazioni in tema di prevenzione dei comportamenti a rischio, osservazione dei fenomeni, formazione degli “addetti alla sicurezza” presenti all‟interno dei locali ecc.;- come emerso nell‟ambito dei diversi incontri realizzati dal Piano Formativo Integrato, sperimentare per la città di Perugia la formalizzazione di un gruppo di osservatori privilegiati (rappresentanti dei servizi sociali, educativi e sanitari, delle forze di polizia, delle Associazioni cittadine, della scuola) con la funzione di lettura e raccordo sui fenomeni connessi direttamente ed indirettamente al consumo di sostanze psicoattive;- estendere gradualmente le specifiche attività di prevenzione del Protocollo alle scuole secondarie di primo grado attraverso l‟Ufficio Scolastico Regionale;- coinvolgere la stampa locale al fine di costruire e rendere sempre più efficaci i processi di comunicazione e di informazione riguardanti il fenomeno del consumo di sostanze psicoattive e dipendenze;- individuare ogni utile forma di raccordo con le azioni locali e regionali in materia di gioco d‟azzardo e ludopatia, anche attivando interventi condivisi volti a potenziare sia l‟area della prevenzione e del trattamento della dipendenza da gioco d‟azzardo, sia le attività di controllo e di contrasto;- predisporre strumenti di valutazione generale sull‟attività del Protocollo;- prevedere la realizzazione di un centro di documentazione sul fenomeno;- favorire in generale il coinvolgimento delle forze di polizia in più attività del Protocollo, in particolare nel fornire qualificati e specifici contributi alle istituzioni scolastiche concordando anche interventi mirati e specifici in presenza di criticità riguardanti le problematiche inerenti il Protocollo. 2. INDICAZIONI SPECIFICHE PER LO SVILUPPO DELLE LINEE DI AZIONE PREVISTE DAL PROTOCOLLO E PER LE ATTIVITA‟ RIMESSE AI TAVOLI TEMATICI2.a. Attivazione di forme permanenti di confronto, scambio informativo-statistico - prevedere nella pagina tematica dedicata alle dipendenze, inclusa nel portale della Regione Umbria, una area riservata dedicata agli operatori dei soggetti aderenti al protocollo. Il lavoro per la progettazione ed attivazione dell‟area riservata verrà attuato con le seguenti fasi operative: o individuazione dei bisogni e della platea degli operatori a cui consentire l‟accesso; o definizione dei contenuti; o definizione delle modalità di accesso degli operatori; - costituire un gruppo di lavoro per la progettazione ed attuazione di: a) attività continuativa di lettura ed analisi ragionata dei dati e delle informazioni disponibili; b) organizzazione di iniziative, modalità e strumenti per la restituzione dei contenuti emersi a tutti i soggetti aderenti al protocollo e ad altri soggetti interessati; - individuare nuovi indicatori da inserire nella piattaforma di consultazione open data del portale della Regione Umbria selezionati ponendo attenzione alla qualità, affidabilità, completezza e standardizzazione dei dati. 2

A supporto delle attività previste per il Tavolo 1, la Regione Umbria mette a disposizione glistrumenti di analisi e diffusione dei dati e le risorse professionali dell‟Osservatorio epidemiologicoregionale delle dipendenze, nonché, ove possibile, i dati utili afferenti ai flussi informativi regionali,come il sistema informativo delle dipendenze, il SISO, ecc.2.b. Interventi innovativi di accoglienza, ascolto e consulenza rivolti ad adolescenti ed alle lorofamiglie: avvio della sperimentazione di percorsi “dedicati” nell’ambito della rete dei servizisocio-educativi e socio-sanitari del territorio rivolti a soggetti segnalati alla Prefettura U.T.G. diPerugia ai sensi degli artt. 75 e 121 del d.P.R. 309/90 - confermare e consolidare l‟attività del Gruppo “A”, composto da operatori di diverso profilo professionale (medici, psicologi, assistenti sociali), operanti nel territorio del Distretto del Perugino, nei Servizi di Alcologia, SERT, Servizio Psicologico Giovani e Centri di Salute Mentale del DSM. Tale attività viene attuata con modalità di consulenza e di collaborazione con gli operatori del NOT della Prefettura di Perugia, sulla base delle procedure e delle modalità operative già previste ed attuate nell‟ambito del precedente Protocollo. - verificare ed approfondire il possibile ampliamento delle funzioni svolte in seno al “Gruppo A” ad alcuni minorenni indirizzati dal Servizio Sociale Minori di Perugia; - integrare e ampliare la funzione di consulenza e collaborazione agli istituti scolastici secondari di secondo livello, presenti nel territorio del Distretto del Perugino. Le procedure di consulenza e collaborazione per poter condividere il percorso di analisi e definizione di modelli e buone pratiche d‟intervento, utili ad implementare percorsi di presa in carico di situazioni di disagio da parte del sistema di servizi territoriali e della scuola, verranno definite a conclusione di un percorso condiviso con l‟Ufficio Scolastico Regionale e nell‟ambito di un gruppo di lavoro costituito da: o operatori dei servizi sanitari sopra citati, o da due operatori dell‟Unità Operativa Servizi Sociali del Comune di Perugia: un‟assistente sociale ed un educatore professionale al fine di assicurare il contributo di professionalità sociali ed educative; o un funzionario dell‟Unità Attività Culturali Biblioteche e Turismo - Ufficio Informagiovani e Politiche Giovanili del Comune di Perugia con particolare riferimento alle azioni di peer education intraprese anche in collaborazione con gli istituti scolastici o insegnanti e dirigenti scolastici del territorio del Perugino. Tale gruppo di lavoro centrerà il suo compito, relativo al primo anno di applicazione del Protocollo, nell‟analisi e individuazione delle situazioni di disagio individuale e/o di gruppo classe, e successivamente nella costruzione di modelli di intervento da implementare nella pratica corrente. L‟attività di analisi di situazioni esemplari dovrà consentire di condividere una metodologia per l‟individuazione di comportamenti problematici e disagi individuali e relazionali, la definizione di bisogni di cura ed eventuale presa in carico da parte dei servizi sanitari e sociali, tale da pervenire ad un modello condiviso di intervento appropriato, sia rispetto ai bisogni di prevenzione selettiva, che di presa in carico sociosanitaria. La sperimentazione di quanto sopra si svolgerà nel corso di un secondo anno di attività. Le attività sopra descritte saranno integrate con la Programmazione inserita nel Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018, che prevede interventi di Promozione della Salute con il coinvolgimento delle reti territoriali ed in particolare degli Istituti Scolastici. 3

L‟attività del Gruppo, sopra delineata, dovrà integrarsi e completarsi con un percorso di formazione regionale specifica, rivolta a tutti i soggetti che, a vario titolo (professionisti della sanità, personale dei servizi sociali ed educativi, dirigenti scolastici ed insegnanti), sono impegnati in esperienze ed attività di ascolto e consulenza, rivolte ad adolescenti e giovani adulti. Si considera questo, un fabbisogno formativo prioritario. Ad integrazione delle attività del Tavolo 2, è stato inserito nel piano di formazione 2016, affidato dalla Regione Umbria al Consorzio „Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica‟, un corso di formazione sul tema “L’intercettazione e l’accoglienza di adolescenti e giovani adulti con forme variegate di disagio”, rivolto a professionisti di tutto il territorio regionale.2.c. Integrazione dei saperi, dei punti di vista, delle iniziative e degli interventi.Si evidenzia prioritariamente la necessità di condividere percorsi unitari e definire le opportunepriorità da attivare al fine di rendere maggiormente sostenibile la partecipazione degli operatori. Ciòposto: - dare seguito alla formazione in ambito “motivazionale” prevedendo un allargamento anche a cittadini interessati in attività di gruppi di ascolto o auto-mutuo aiuto. Affinare la tecnica del colloquio motivazionale nei contesti di cura-educazione ed intervento repressivo attraverso un percorso formativo continuativo e di supervisione volto ad affinare da un lato le competenze relazionali e dall‟altro condividere un bagaglio di riferimenti teorico-pratici che facilitino gli interventi volti al cambiamento di comportamenti a rischio individuale e sociale, in generale stili di vita non salutari. La diffusione dell‟approccio motivazionale rientra tra gli obiettivi della Regione Umbria, che ne promuove un‟ampia utilizzazione anche nell‟ambito del Piano regionale di prevenzione 2014-18; in considerazione delle proposte emerse nella fase precedente di attività del Protocollo, è stato inoltre inserito nel piano di formazione 2016, affidato dalla Regione Umbria al Consorzio „Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica‟, un corso sul tema del colloquio motivazionale rivolto a professionisti e volontari di tutto il territorio regionale; - programmare incontri tra operatori dei servizi Asl, del Comune ed Associazioni cittadine per facilitare e rafforzare il patto tra istituzioni e comunità allo scopo di mettere in comune competenze ed osservazioni volte a costruire innovative risposte di intervento, sia in ambito preventivo che di inclusione sociale (tra cui i Programmi di accompagnamento territoriale) anche attraverso la sperimentazione di nuovi strumenti di mediazione; - avviare sul territorio incontri tra esperti e cittadini interessati a confrontarsi su alcune questioni inerenti i significati ed i comportamenti messi in atto dagli adolescenti e dai giovani. In merito a questo progetto si è già ipotizzata la presenza di conduttori competenti e disponibili. Questa attività potrà contribuire a creare contesti culturali di maggiore consapevolezza attraverso lo scambio tra persone, genitori, insegnanti, operatori e cittadini che potranno mettere in comune percezioni, informazioni, timori, osservazioni. 4


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