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Martello numero 7 - gennaio\febbraio 2014

Published by Associazione culturale Zenit, 2015-08-07 03:32:19

Description: Martello n. 7

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CHI SIAMOL’Associazione Culturale Zenit nasce come comuni- senti il bisogno di un tangibile aiuto alla comunità età militante già nel 2003 costituendosi poi ufficial- verso tutti quei popoli che vedono stringersi intorno amente nel dicembre del 2005. Le nostre posizioni sè la morsa livellante dell’imperialismo e che lottanonon possono essere etichettate nelle classiche categorie per la propria sovranità.di destra o sinistra. Abbiamo radici culturali che si La nostra caratteristica principale è sicuramenterifanno al fascismo ma non per questo possiamo ac- quella di non voler essere il solito gruppo politico checettare di essere storicizzati o emarginati dalla storia. abbia obiettivi di egemonia o che abbia come scopoNoi vogliamo confrontarci con il presente, analizza- la sola mera aggregazione fine a se stessa. Noi vo-re i fatti e trarne da esse le indicazioni valide e neces- gliamo formare ragazzi e renderli liberi dalle logichesarie per costruire il futuro. Il nostro motto è sempre della democrazia occidentalista, noi vogliamo che istato Filtra la Verità e il nostro simbolo è una ma- ragazzi possano aspirare a trasformare la propriaschera antigas perchè crediamo che attraverso que- rabbia, la propria suggestione nei confronti di sim-ste categorie create ad arte e attraverso il caos creato boli e tradizioni in sentimenti costruttivi, perchè a noidalla modernità il sistema allontani l’uomo dal vero piace la sostanza e della superficialità non sappiamoe dal reale. Quindi il motto Filtra la Verità vuole che farne. Noi vogliamo che i ragazzi e gli uominiesprimere in modo diretto e provocatorio il nostro che si avvicinano abbiano voglia di sapere, appro-approccio critico verso i mass media ma il nostro fondire perchè solo respirando liberamente si puòpensiero politico non si ferma qui, ovviamente noi di diventare soldati addestrati, perchè per noi non esisteZenit non siamo solo una Associazione Culturale che l’agire senza il pensiero. Il nostro operato di mili-si occupa di controinformazione ma siamo soprat- tanti politici è quindi riscoprire la gioia di donarsi etutto una comunità militante e cioè un nucleo di per- di metterci a disposizione di tutti coloro che sono stufisone che persegue la formazione umana dei propri di accettare la realtà che ci viene preconfezionata dalmembri attraverso appunto l’impegno comunitario sistema attraverso la manipolazione delle informa-e militante che mostrando uno spiccato interesse ver- zioni e della cultura. Per questo motivo quindi il no-so i temi dell’approfondimento culturale e dell’infor- stro motto è FILTRA LA VERITA’ e invitiamomazione determina il proprio agire politico. anche voi ad indossare come noi le maschere antigasI nostri punti cardini sono i seguenti: per resistere ai gas omologanti di questa coatica so--noi crediamo che l’unità, l’indipendenza e l’integri- cietà moderna che sta allontanando sempre più l’uo-tà territoriale della Patria debbano risultare l’obiet- mo dal vero e dal reale.tivo essenziale della politica estera del nostro paese;-crediamo nella Tradizione, nella concreata rea-lizzazione di una comunità europea e rifiutiamo lasubordinazione di quest’ultima alle subculture disu-manizzanti quali mondialismo, plutocrazia e nichi-lismo;-crediamo nella solidarietà, ogni qual volta si pre-

IL MARTELLODopo una breve pausa di riflessione abbiamo deciso agente esterno, sempre avrà ragione di chi, sogget-di riprendere a martellare perchè Zenit senza il suo to al richiamo dell’istintività, tenterà di scalfirneMartello non poteva continuare la sua opera di con- la massiccia fermezza con un gesto estemporaneo,troinformazione, perchè Zenit senza il suo Martello violento e chiassoso. Gutta, la goccia, trova la suaera orfano di una parte importante del suo operato forza nella volontà di dominare ogni vezzo ad ab-che in passato lo aveva caratterizzato per la serietà e bandonarsi in un disordinato ed inconcludente getto.dedizione con cui chi prima di noi lo aveva ideato e Al contrario, a renderla efficace è la sua capacità dicurato rendendoci orgogliosi del nostro disinteressato riconoscere la ponderatezza e la costanza quali virtù.approccio alla militanza politica. Il Martello allora Il gesto ritmico, scandito dal suono basso e ripetiti-ritorna per fare da megafono alle nostre ambizioni e vo che ne sancisce la monotona caduta, è il simboloal nostro sano modo di fare politica e allora ecco che della sua vittoria su di un nemico che non può vin-ritorna forte in noi quel monito che abbiamo fatto cere in altro modo, se non col suo continuo stillicidio.nostro attraverso la locuzione latina Gutta cavat la- E’ dunque solo attraverso questa azione costante epidem. Questa frase latina resta sempre la più adat- perfettamente coerente che la goccia potrà perfo-ta per descrivere il nostro pensiero e agire politico, rare la pietra (gutta cavat lapidem, appunto). Illa paternità è da ricercare nel poeta Ovidio, sebbene tempo sarà garante della bontà della sua meticolosaripresa e riadattata anche in prosa da diversi autori azione, inosservata dallo sguardo distratto dei suoifino in età medievale, è la formula dialettica che ab- contemporanei, eppure fieramente implacabile nelbiamo designato ad emblema del nostro organo di perseguire il proprio obiettivo. Nella sensibilità deidiffusione. nostri avi, la dimostrazione che la natura custodisceTre parole che, nella loro inflessibile semplicità, pos- ancestrali riferimenti dai quali poter trarre ispira-siedono una forza intrinseca che può essere sprigio- zione. Le coscienze, oggi sopite dall’intossicazione enata solo attraverso la perseveranza della lotta, così dall’alienazione dei media di massa e della società deirendendo fede alla cultura delle idee che diventano consumi, potranno essere scavate per mezzo del la-azione. Lapidem, la pietra, dall’aspetto fermo, in- voro durevole dell’informazione libera e dall’esempiocrollabile, apparentemente insormontabile da ogni del sacrificio e della militanza.

Contro sinistre e poteri forti, di Samaras, governo dai toni forti, ma che segue da Alba Dorata nel nome di Yorgos e Manolis classico partito neoliberale le direttive di Bruxelles. I mesi dopo le elezioni sono stati catastrofici: sono statidi Johannes Balzano ceduti i gasdotti, gli impianti di energia, chiusa la te-Volti coperti, mitra in mano, moto pronta a partire… levisione pubblica, varato un piano di privatizzazionespari, tre ragazzi a terra…due senza vita. Sembrereb- universitaria, minata la libertà di manifestazione e dibe una resa di conti tra bande rivali, avvenuta poche stampa. Facile quindi capire, che il processo di svendi-settimane fa nel quartiere ateniese Neo Eraklio, in cui ta della sovranità nazionale, dei diversi paesi europei,Yorgos Fundulis e Manolis Kapellonis hanno perso la abbia trovato in Grecia il suo progetto pilota, con vali-vita. Ma non è così. I due ragazzi giovanissimi, 20 e da complicità non solo dei filo-governativi, ma anche23 anni, erano due militanti di Alba Dorata, partito di coloro che si osannano a difensori della libertà enazionalista greco, che dopo essere entrato alle ultime delle minoranze. La sinistra radicale, come la sinistraelezioni in parlamento sta riscuotendo una miriade di democratica, nel loro aberrante vortice di proposte econsensi, soprattutto tra le fasce di popolazione che rivendicazioni, allo stesso modo in altri paesi, Fran-vivono l’immenso disagio della povertà, in cui la Gre- cia, Germania e Italia su tutti, spostano sempre più ilcia ormai versa da anni. Gli esecutori, facile imma- focus su tematiche che rendono più facile la svenditaginare, si trovano dalla parte opposta della barricata, greca ai privati stranieri. La loro stagnante crisi intel-identificati nell’estrema sinistra greca, dalle simpatie lettuale e culturale, la loro tendenza ad unificare e admondialiste ed antinazionali, pronti a dare il loro con- omologare tutto e la follia di voler riadattare il marxi-tributo al gioco dell’affossamento greco. I più grandi smo ai tempi correnti, rendono la così tanto acclamataricordano bene, i più piccoli si saranno informati, le sinistra delle libertà, cavallo di Troia per i poteri delimmagini della Grecia ci riportano indietro di 25 anni, capitale straniero. La forza che sinistra e potere hannonell’Italia degli anni 70′, l’Italia che come cantava il nel mondo, grazie alla comunicazione che rende ser-nostro caro Michele di Fio’ aveva figli senza lacrime vigi immensi a questi, in Grecia trova la sola opposi-ed era pagata per uccidere. Il paragone con la Grecia è zione in Alba Dorata, partito come detto nazionalista,impossibile non farlo, anzi è un obbligo, per far si che unico a difendere la Nazione dalle grinfie del denarola storia resti un avvertimento, o una memoria, visto straniero, dall’usura bancaria della troika e dalla ra-che a molti piace abusare di questo termine. E come è pacità di uno stato che funge da ente di riscossionegiusto fare un paragone è importante anche delineare crediti. Al fianco della popolazione i militanti di Albaciò che succede in Grecia e ciò che potrà succedere. Dorata rivendicano il giusto potere che lo Stato deveDopo che nelle ultime elezioni sono emerse fortemen- esercitare sui confini nazionali, la libertà di adottarete le posizioni antieuropeiste della Sinsitra Radicale e misure economiche consone all’economia e alle esi-di Alba Dorata, il crollo del PASOK ha portato alla genze greche, la voglia di voler abbattere un sistemamaggioranza relativa il Partito Nuova Democrazia fondato essenzialmente sulla truffa, dove gli Stati ven- gono depredati. Certo che una posizione del genere non può non scontrarsi con la furia democratica di banche, finanza e multinazionali, pronte a mettere in moto una reazione a a catena di destabilizzazione sia di Alba Dorata che della Grecia. Prima i folli arresti, voluti espressamente dall’Unione Europea, di tutta la dirigenza del partito per un omicidio ancora oscuro, poi l’assassinio dei due giovani ragazzi di Alba Dorata. La strategia del panico, per far virare i voti al centro e a sinistra, e per eliminare le istanze nazionaliste, ha preso forma in pochissime settimane. La sinistra radi- cale presta naturalmente il suo volto a tale assurdità, come fece proprio in Italia 25 anni fa, eseguendo ogni ordine impartito dall’alto, e spezzando la vita Yorgos e Manolis, impegnati oltre alla politica nel sociale, per- chè Alba Dorata vive i quartieri e non li usa per for- mare l’odio politico seminato a Sinistra. La speranza e l’augurio è che Alba Dorata segua nel bene o nel male

la sua strada, piena di ostacoli a non finire, nel nome prio quando era ormai attestato che non si sarebbedi Yorgos e Manolis, per dare alla Grecia una speran- raggiunto il 10% dei votanti. I nuovi, conseguente-za che dal buio dell’usura si può uscire sventolando la mente obbligati, incontri a Bruxelles tra Ivica Dacic,propria bandiera nazionale. Hashim Thaci e Catherine Ashton hanno cosi decre- tato la ripetizione delle votazioni nelle sezioni coin- Le controverse elezioni municipali in volte nei fatti del 3 novembre, fissandole al 17 novem- Kosovo del 3-17 novembre 2013 bre. Viste le denunce di Belgrado, che ha addossato la maggior parte della responsabilità degli incidenti alladi Davide Ciotola parte kosovara, perché la polizia del Kosovo non sa-Come in una vera opera teatrale di cui si conosce già rebbe intervenuta contro gli “estremisti serbi”, mala trama le elezioni municipali in Kosovo, annunciate considerando che la radicalizzazione al Nord del Ko-come cartina tornasole degli accordi sulla normaliz- sovo è un problema che Bruxelles (e Washington, na-zazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina firmati lo turalmente) mettono sul conto di Belgrado e non suscorso aprile 2013, sotto il patrocinio dell’UE (e degli quello di Pristina, per la ripetizione delle votazioni èUSA), attraverso controverse difficoltà hanno dunque stato previsto un imponente dispositivo di sicurezzaavuto il loro epilogo da manuale, come fosse stato già ad opera del personale Eulex e dei militari della Kfor,scritto da tempo. Quando il 3 novembre nel Centro e che sono stati schierati pronti a intervenire per garan-nel Sud del Kosovo le percentuali di votanti si erano tire le condizioni di sicurezza e la regolarità delle ope-chiuse tra il 40 e il 50%, ma nel Nord avevano votato razioni di voto. Ciò che è apparso evidente, invero, èmeno del 10% dei serbi aventi diritto, la versione uffi- che i cosiddetti “gruppi radicali serbi”, e da anni or-ciale ha raccontato che gli incidenti di Mitrovica Nord mai, si sono confermati forti nelle loro posizioni per-(prima nel corso dell’intera giornata presunti attivisti ché attraverso il concreto sostegno umanitario sonodi gruppi nazionalisti avevano filmato gli elettori costantemente al fianco di famiglie e istituzioni serbementre andavano ai seggi minacciandoli, poi “gente” in Kosovo, mentre Belgrado, recentemente, non hamascherata aveva attaccato il seggio aperto nella scuo- mai dimostrato il necessario grado di volontà politicala elementare “Sveti Sava”) avevano convinto l’OSCE a per concorrere nell’aiuto costante di cui la popolazio-ritirare i propri osservatori, interrompendo in antici- ne locale ha bisogno, a fronte, invece, del sempre fortepo le elezioni nell’area. Belgrado ha sostenuto che gli sostegno di Pristina a beneficio della popolazione ko-attacchi erano stati organizzati da membri di “gruppi sovara di etnia albanese. Per Belgrado si consideraradicali”, fieri sostenitori del boicottaggio nei confron- come priorità il rispetto delle richieste di Bruxelles (eti della tornata elettorale, e dal Partito democratico di Washington, ancora), consapevoli che senza portare aSerbia (DSS) dell’ex premier Vojislav Koštunica, men- termine l’obiettivo dello svolgimento delle elezionitre quest’ultimo ha ipotizzato che i governativi stessi municipali i negoziati per l’adesione nell’Unione Eu-avrebbero pianificato di provocare caos ai seggi, pro- ropea della Serbia potevano evidentemente essere messi a rischio: proprio per questo è stato lo stesso premier Dacic a visitare ripetutamente il Kosovo pri- ma della ripetizione delle elezioni, invitando i serbi a votare “(…)per dare a Mitrovica un sindaco ser- bo(…)”, spiegando che “(…) il voto è l’unica via per i serbi del Kosovo di avere un potere riconosciuto dalla comunità internazionale. La Serbia oggi non può aiu- tarvi con fucili e carri armati. Non per mancanza di volontà, ma perché non ci è permesso e perché non possiamo vincere questa battaglia.” Parallelamente nelle strade di Mitrovica l’invito più pressante circola- to tra la popolazione è stata la minaccia della perdita del posto di lavoro per chi manifestava pubblicamente il suo dissenso al voto. Quest’ultimo argomento sem- bra aver avuto un peso significativo nel determinare quell’impennata di partecipazione, da meno del 10 al 22%, alla ripetizione delle elezioni municipali, per- centuale evidentemente minima ma considerata ba-

stevole al fine di giustificare nelle cancellerie di Bel- Catherine Ashton si conferma che se avrà luogo, que-grado, Pristina e Bruxelles (e Washington, sempre) un sto incontro avrà un impatto politico enorme sugligrande entusiasmo per una missione compiuta da ri- sforzi in corso mirati alla normalizzazione delle rela-tenersi storica, quindi al di là di tutto, soprattutto delle zioni tra Belgrado e Pristina. Nuovi impegni, nuovecontestazioni in merito alla trasparenza nello svolgi- prospettive, nuove decisioni tra Belgrado, Pristina emento delle consultazioni popolari. E questo anche Bruxelles (e Washington, infine) che però hanno rac-nonostante il fatto che i personaggi candidati proprio colto davvero un esiguo consenso da parte di chi inve-dagli artefici delle consultazioni, i governi di Belgrado ce vivrà sulla sua pelle le conseguenze di tutto questo,e Pristina, non hanno comunque raccolto considere- ovvero quella popolazione serba di Kosovo da semprevoli successi. La “lista di Belgrado”, pur ottenendo una schierata a difesa del suo territorio, della sua cultura,significativa affermazione, non stravince affatto, e que- della sua identità.sto rimane il segnale politico di maggior rilievo versoi poteri centrali, sentiti distanti dalla situazione locale Storia di ordinaria follia in Kosovodella crisi economica e della sfiducia civica. Il Partitodemocratico (PDK) del premier Thaci è stato esclu- di Matteo Caponettiso dal ballottaggio a Pristina e ha perso molte delle La Chiesa ortodossa serba fu fondata nel 1219 da Sanmunicipalità principali, inoltre è stato quasi raggiunto Sava ed è storicamente la sesta giurisdizione canoni-al 30% dei consensi dall’opposizione dell’LDK (Lega ca della chiesa ortodossa dopo quelle celebri di Co-Democratica del Kosovo), mentre i nazionalisti della stantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme eAAK (Alleanza per il Futuro del Kosovo) dell’inquisi- Mosca. Sotto la sua giurisdizione vi sono incluse qua-to criminale di guerra Ramush Haradinaj, superando si tutte, tranne la Slovenia, le ex regioni ora nazioni,il 16%, diventano i principali candidati ad un’alleanza di ciò che un tempo formava la ormai ex Jugoslaviacon sfumature controverse tanto quanto i rispettivi le- e cioè Serbia, Montenegro, Bosnia, Croazia e Mace-ader storici; il tutto mentre arrivano nuove condanne donia. Il patriarcato si trova in Kosovo e Metochiain primo grado ad uomini vicini a Thaci nel processo più precisamente nel bellissimo monastero di Pec. Lariguardante il traffico d’organi tra il 1999 e il 2000 ( massima carica spirituale dei serbi è il patriarca che è,l’inchiesta, nata su iniziativa del Consiglio d’Europa, nello stesso momento, Arcivescovo di Pec e Metropo-coordinata da Dick Marty, è nelle mani di un pool lita di Belgrado e Karlovac. I serbi ortodossi, seguen-di investigatori internazionali diretto dall’americano do l’antico calendario giuliano, festeggiano il Natale ilClint Williamson), e nuove accuse di corruzione coin- 7 gennaio. La tradizione vuole che la prima personavolgono figure di spicco quali Jakup Krasniqi e Fatmir che entra in casa sia il “Položajnik” e che, secondo laLimaj: quest’ultimo, braccio destro del premier, assol- tradizione, è colui che porta fortuna. Egli entra nel-to nel processo che lo vedeva imputato per crimini di la casa ripetendo tale frase “Hristos se rodi” che altroguerra contro serbi e albanesi nel 1999, è a giudizio non è che il tradizionale augurio in lingua serba, cheper tangenti negli anni in cui ricopriva la carica di ci si scambia per Natale e che sta a significare “Cristoministro dei Trasporti. Di conseguenza i sospetti in-ternazionali rimangono quelli di sempre, ovvero cheuna fitta rete di corruzione permetterebbe a Thaci dicontrollare il paese, pur perdendo nelle elezioni. Ergoqueste consultazioni hanno confermato ancora e so-prattutto tre argomenti: l’incrinarsi del consenso ver-so il sistema di potere che vive intorno alla figura diHashim Thaci, la difficoltà dell’auto-governo kosovaronell’organizzazione del potere locale e la divisione tra iserbi del Kosovo, a Sud e a Nord dell’Ibar, e il governodi Belgrado. Sullo sfondo però c’è una data che sembravoler davvero segnare un passo epocale: i presidentiserbo, Tomislav Nikolic, e kosovaro, Atifete Jahjaga,dovrebbero infatti incontrarsi il 6 febbraio a Bruxellesper il primo incontro al massimo livello istituziona-le dalla dichiarazione d’indipendenza del Kosovo nel2008. Dall’ufficio del capo della diplomazia europea

è nato” e al quale il fedele risponde “vaistinu se rodi”, protezione ne è rimasto totalmente incredulo perchè,cioè “veramente è nato”. Durante la Vigilia di Nata- come spesso è accaduto anche in passato, nemmenole (Badnji dan), la mattina presto, il padrone di casa questa volta ci è stato alcun intervento da parte dellava a prendere un ramo di quercia, che al tramonto la Eulex Kfor e/o della Rosu Special Forces, se per paurasera della vigilia, porta in casa. La cena della vigilia è o intenzionale negligenza questo non è solo un det-rigorosamente di magro, e il pane non viene tagliato taglio perchè, mancando di osservare il loro dovere,con il coltello ma spezzato con le mani. Insieme alla hanno dimostrato per l’ennesima volta la loro inutilità“pogača” (una specie di focaccia) impastata senza lie- nella difesa della popolazione che viene fatto oggetovito, si mangia il pesce, il miele, il vino e i fagioli “pre- di gravi violenze. Il rovescio della medaglia è che ov-branac”, e poi ci sono anche e noci, le mele, le pere, le viamente nessuno tra politici e stampa abbia nemme-prugne secche, i datteri, la frutta secca, le mandorle e no accennato a questo grave episodio accorso a questile nocciole. La regione del Kosovo e Metochia è la re- nostri amici. Fortunatamente ci sono tante documen-gione più sacra per i serbi di religione ortodossa, rap- tazioni e video che dimostrano quanto è accaduto perpresenta per loro un legame ancestrale con la propria poterlo così raccontare a chi di queste storie abbia an-terra e un filo conduttore tra passato e presente che cora la voglia di saperne qualcosa. Da quanto ci scri-più di ogni altro simbolo od evento raffigura l’iden- ve una delle vittime dell’agguato: “Piaccia o no, que-tità di un popolo. Ma il rispetto per la spiritualità di sto viaggio è stato tutt’altro che un viaggio spiritualeun popolo passa purtroppo oggi anche attraverso la come ci aspettavamo che fosse. Abbiamo fatto tappasovranità politica del paese di appartenenza e quin- prima al Patriarcato di Pec per poi proseguire per De-di per i serbi quella terra sta diventando sempre più cani. Durante il tragitto uno degli esuli provenientilontana da quel luogo in cui prima abbracciava la loro da Djakovica racconta: “Mamma, possiede una casaviscerale appartenenza religiosa e culturale. In Koso- a Djakovica” e fieramente conclude “non l’ha vendu-vo però sembra che non si stia verificando quella tanto ta”. Giunti in prossimità di Decani, dei compagni chedecantata pacificazione tra le varie etnie che popolano siedono dietro il mio sedile, due signori, raccontanoquella regione prima amministrata e guidata dai serbi attraverso il loro dialogo ciò che stiamo incontrandoe che ora vive una situazione di caos in cui gli albanesi lungo la strada, il monumento dedicato al criminalene controllano politicamente, con l’aiuto interessato di guerra Ramush Haradinaj, dove hanno costruito ledelle lobby facenti capo alla comunità internazionale, case per i rimpatriati serbi, il cimitero serbo ecc. Finoarrivando a proclamarsi, il 17 febbraio del 2008, addi- ad oggi, ero stata quattro volte in Kosovo e Metohijarittura come uno stato indipendente creando un pe- per visitare i nostri santuari e le enclavi serbe. A causaricoloso precedente storico nel diritto internazionale. della mia fede sentivo l’esigenza di vedere di personaIn questi giorni ci è giunta voce dalla Serbia e diretta- qual’è realmente la situazione in Kosovo e Metohija.mente dai protagonisti, il verificarsi di una spiacevole Ebbene i nostri autobus sono stati assaliti con lan-vicenda che ora vi racconteremo e che fa capire molto cio di pietre, i poliziotti ci parlavano appositamentedi ciò che è il clima che si vive tutt’ora in quella terra in lingua straniera così che noi non potevamo capire,slava. Durante la vigilia di questo Natale serbo orto- abbiamo vissuto momenti di estrema avversità, senzadosso, sono partiti due autobus pieni di aiuti umani- capire nulla di quanto stesse accadendo e senza chetari da Belgrado e i cui partecipanti alla missione so- nessuno protegesse un gruppo di pellegrini serbi che,lidale avevano intenzione di festeggiare a Djakovica la per il Natale, avevano avuto l’esigenza di sentire il do-vigilia insieme ai loro connazionali, ormai sempre più vere di far visita ai propri luoghi sacri e condividere laabbandonati dal governo serbo e osteggiati da quello festa natalizia con chi in queste condizioni di oltraggialbanese. Purtroppo il viaggio non è finito come tut- e sopraffazioni continue è obbligata a vivere”. Questoti si auguravano e si aspettavano, le persone a bordo è quanto ci raccontano tutto documentato da alcunisono state vittime di un’imboscata guidata dalle forze video facilmente ritrovabili su internet. Finalmentedella polizia kosovara, in una strada stretta dove l’au- quindi dopo ore di paura e il rammarico di non avertobus non passava, sono stati circondati e sono stati nemmeno potuto avere il tempo di accendere il “ba-oggetto di un fitto lancio di pietre che hanno finito dnjak”, il convoglio umanitario è riuscito a ripartireper spaccare i finestrini del mezzo su cui viaggiavano. verso il nord del Kosovo per fare ritorno in Serbia conInsomma una vera propria trappola premeditata. Chi la consapevolezza, e una brutta esperienza a testimo-si aspettava l’intervento delle forze di polizia, facen- niarla, che la vita per i serbi del Kosovo è una trinceati capo agli enti sovrannazionali presenti in Kosovo, in cui l’assurdo paradosso è rappresentato dal fatto diche avrebbero il compito di assicurare sorveglianza e dover sopravvivere nella propria terra.

Da San Martino all’Immacolata: temuta, predetta; si suppone tutt’a un tratto che ci sia breve analisi delle rivolte grano abbastanza, e che il male venga dal non vender- sene abbastanza per il consumo: supposizioni che nondi B.F. stanno nè in cielo, nè in terra; ma che lusingano a unLa rivolta dei forconi, così mitizzata o demonizza- tempo la collera e la speranza. Gl’incettatori di grano,ta dall’opinione pubblica, altro non è che il frutto di reali o immaginari, i possessori di terre, che non loun malcontento antico, il malessere del popolo che, vendevano tutto in un giorno, i fornai che ne compra-spinto dall’inefficienza di un sistema, sfoga la propria vano, tutti coloro in somma che ne avessero o poco orabbia nelle piazze senza guida nè consapevolezza. Un assai, o che avessero il nome d’averne, a questi si davaantico manoscritto, trovato un po’ per caso, racconta la colpa della penuria e del rincaro, questi erano il ber-di tumulti milanesi così simili alla rivolta dei forconi saglio del lamento universale, l’abbominio della molti-da sembrare attuale. “Era quello il second’anno di rac- tudine male e ben vestita. “Così, capendo che la colpacolta scarsa. Nell’antecedente, le provvisioni rimaste era senz’altro dei politici, scordando che loro stessi lidegli anni addietro avevan supplito, fino a un certo avevano da anni legittimati con il loro voto, dimen-segno, al difetto; e la popolazione era giunta, non sa- ticando che la cessione di sovranità ha radici moltotolla nè affamata, ma, certo, affatto sprovveduta, alla più lontane degli anni ’90 e di questa attuale classemesse del 1628, nel quale siamo con la nostra storia. politica, decidono di scendere in piazza e grazie alleOra, questa messe tanto desiderata riuscì ancor più grandi rivelazioni di un comico genovese e di qual-misera della precedente, in parte per maggior contra- che suo omologo, lanciano slogan demagogici conditirietà delle stagioni; in parte per colpa degli uomini.” E’ di retorica. Basta sprechi! Reddito di cittadinanza! ”questo il secondo anno di crisi reale ma, finora, tutto Ora è scoperta, – gridava uno, – l’impostura infamesommato gli Italiani sono riusciti ancora a sbarcare il di que’ birboni, che dicevano che non c’era nè pane, nèlunario, per cui, chi curava la propria attività, viveva farina, nè grano. Ora si vede la cosa chiara e lampante;incurante di quanto stava accadendo nemmeno trop- e non ce la potranno più dare ad intendere. Viva l’ab-po velatamente nei palazzi. Ad un certo punto è arri- bondanza!” La storia delle rivolte, dalla Milano sei-vata l’imu e poi la tares e lo spread che non scende e centesca ad oggi, segue gli stessi schemi. Le sommos-la spesa pubblica elevata e questa fantomatica classe se infatti, nascono tutte da un peggioramento dellemedia si è alzata un giorno dal letto e si è accorta che, condizioni economiche delle persone e non sono maiahimè, il tempo dei quindici giorni a Riccione era fi- rivolte di principio, a meno che non siano manovrate.nito. Poi hanno iniziato a chiudere le attività e allora, La rivoluzione francese fu, a mio avviso, una rivolta dia pancia vuota, si sono finalmente accorti che era l’ora popolo, mentre la ribellione in Siria è necessariamentedi fare qualcosa. “Ma quando questo arriva a un certo inquadrabile nel secondo tipo di rivolta, che- quan-segno, nasce sempre (o almeno è sempre nata finora; do va a buon fine- sfocia nella dominazione straniera,e se ancora, dopo tanti scritti di valentuomini, pen- un tempo politica, adesso principalmente economica.sate in quel tempo!), nasce un’opinione ne’ molti, che Le rivolte di popolo, poi, si distinguono a sua volta innon ne sia cagione la scarsezza. “Si dimentica d’averla rivolte che chiameremo anarchiche e rivolte che chia- meremo guidate. Le prime consistono nel lasciare la folla libera di esprimere le proprie richieste, espres- se in modo contradditorio e ovviamente inquadrabili in pure utopie. Essendo concretamente irrealizzabi- li, queste proposte vengono da un lato viste di buon occhio dal potere costituito, che può tranquillamente continuare nel proprio operato nascondendosi dietro l’inconsistenza delle proposte delle masse, dall’altro possono essere raccolte da soggetti che mirano a rag- giungere il potere senza peraltro poi realizzare le vo- lontà popolari e comprimendo in seguito ogni diritto. E’ il caso dei colpi di stato militari, in cui una situa- zione economica disastrosa porta la folla alla rivolta e, spesso con l’aiuto di nazioni estere, i generali e i co- lonnelli instaurano in quei Paesi dittature sanguinose. Le rivolte guidate, al contrario, pur nascendo con gli

stessi presupposti delle altre, sfociano in vere e proprie Robert Brasillach e la gioia di essererivoluzioni, che siano culturali o politiche. La differen- fascista fino alla morteza sta nel fatto che il disagio del popolo viene intercet-tato da Elitè intellettuali, che si uniscono e realizzano di Livio Basilicoun attento programma politico per risollevare il Paesea cui appartengono. Essi, mediante la programmazio-ne di un piano concreto di cambiamento e riformedell’apparato statale, formano quello che è il necessa-rio mezzo per cambiare lo status quo, mentre attra-verso la semplificazione in slogan del loro manifestoideale ottengono il consenso della folla, consapevolidell’incapacità della massa di cogliere argomenti in-tellettualmente troppo complessi. Come dovrebberomuoversi, quindi, quei movimenti che si propongonocome Elitè? Innanzitutto abbandonando le propostedemagogiche e spiegando non senza retorica alle folleil loro programma, mai affiancandole, ma guidandolecon decisione verso il cambiamento. Un giorno Albert Camus disse:”«Se Brasillach fosse ancora tra noi, avremmo potuto giudicarlo. Invece ora è lui a giudicarci» Brasillach non aveva rubato, non aveva ucciso, non s’e- ra arricchito, non s’era fatto corrompere. Aveva scritto. Aveva scritto molto. In letteratura: sembra fosse mi- gliore come critico che come romanziere. De Gaulle, che ne decretò definitivamente la condanna a morte, di lui ha detto: “Le talent est un titre de responsabi- lite”: in letteratura, come in tutte le cose, il talento è una responsabilità. Porta alla morte. Succede. Prima di morire, Brasillach ribadiva: “So che in questo preci- so momento un certo numero di giovani pensa a me. So che tutti questi giovani sanno che non ho insegnato loro nient’altro che l’amore per la vita, la fiducia nella vita, l’amore per il nostro Paese: so ciò in maniera così certa che non rimpiango nulla di ciò che sono stato”. Non rimpiango nulla di ciò che sono stato. Viva la Francia, ha detto, mentre la nuova Francia gli sparava al petto. Io ho insegnato l’amore per la Francia. Questa è la mia colpa. Fate fuoco. Fuoco. Possibile? Possibile. Robert Brasillach nacque a Perpignan il 31 mar- zo 1909 fu fucilato il 6 febbraio 1945 a Montrouge. Il motivo della condanna? Brasillach era un fascista convinto! Brasillach aveva appena 5 anni quanto perse suo padre ufficiale nel esercito, morto nella battaglia di EL Herri, già da piccolo Robert ebbe una facilità incredibile nello scrivere poesie, tra le sue prime ope- re figurano:”L’enfant de la nuit” et ” Comme le temps passe”. Nel 1931 Robert divenne scrittore e giornalista per la rivista “l’Action française”, il celebre quotidiano di Charles Maurras, amico e poi cognato di costui. Le sue simpatie ideologiche lo avvicinarono all’ITALIA

di MUSSOLINI e alla SPAGNA di Franco dove si re- E quindi doveva cancellare il passato recente. Quellocherà diverse volte e da questi viaggi trarrà lo spunto istituzionale, riconosciuto da tutte le grandi potenzeper scrivere l’Histoire de la guerre d’Éspagne in col- mondiali: Vichy in primis!, basta nascondere benelaborazione con Bardèche nel 1936. Fu presente al certe cose, come il riconoscimento mondiale della le-congresso di Norimberga del 1937 di cui riferirà in gittimità d’un governo, e tutto passa. Ma poi torna aCent heures chez Hitler. Tra i suoi saggi va ricorda- galla. E con la Storia si devono fare i conti. La Franciato anche quello su Leon Degrelle. Putroppo con il non ha ancora finito…passare del tempo i rapporti tra Brasillach e Maur- ecco la sentenza della condanna a morte fatta dallaras furono molto tesi, quindi le loro strade si divisero corte di giustizia:a malincuore. In effetti dopo l’entrata dei tedeschi a « “PRESIDENTE: La Corte condanna Brasillach Ro-Parigi, Maurras era molto diffidente verso di loro, al bert alla pena di morte; ne ordina la fucilazione.contrario di Brasillach che divenne da subito un fer- UNA VOCE DAL PUBBLICO: È una vergogna!vente sostenitore del regime nazionalsocialista e del BRASILLACH: È un onore…!”. »fascismo, con molta spontaneità dichiaro’:”il fascismorappresenta la poesia del XX° secolo”. Nel 1943 Bra-sillach divenne caporedattore del settimanale fasci-sta:”JE SUIS PARTOUT” (sono ovunque), polemizzo’contro il Fronte Popolare Francese che ha suo parerenon prese posizione sulla questione dei ebrei. Dopo losbarco in Normandia, Brasillach si rifiutò di fuggireall’estero, nascondendosi nel quartiere latino a Pari-gi. Nel settembre del 1944, essendo stata arrestata suamadre con l’accusa di collaborazionismo, si costituìalla Prefettura di polizia di Parigi, consegnandosi alleautorità per salvare l’anziana donna. Imprigionato, fuprocessato e fucilato dalla Francia gollista con l’accusadi aver collaborato con il nemico. Brasillach è stato,per almeno sessant’anni, uno degli autori proibiti dal-la cultura italiana. Ne circolavano edizioni più o menoclandestine, nelle piccolissime case editrici politica-mente scorrette; qualche saggio, per non dimentica-re che c’era stato, altrove, qualcuno che, a differenzadei tanti intellettuali italiani capaci di cambiare frontecome niente fosse, aveva pagato con la vita le sue idee.Fino a qualche anno fa, nominare Brasillach signifi-cava farsi riconoscere. Oggi non è così diversa la si-tuazione. Direi di no. Avete notizia di nuove edizioniitaliane dei suoi romanzi, o della sua Storia del Cine-ma? Eppure fu tra i pionieri nella scoperta del cinemagiapponese ed in tempi non sospetti. Ma Brasillachera un fascista quindi ucciderlo non era reato, comecerti servi dell’ideologia cantavano, e cantano, nei cor-tei. Leggerlo fa male, è diseducativo, è sbagliato. Nonimporta che il London Times scrivesse, il 29 agosto1936, che il suo era “il più interessante ingresso deltalento giovanile nella Letteratura Francese degli ulti-mi anni”, quando ancora non era stato tradotto in In-ghilterra. Non importa che fosse un uomo incapace diuccidere o di fare violenza. Non importa che non fosseun venduto, o un bandito, o un traditore. Importavamassacrarlo, perché la Francia – sosteneva la propa-ganda di De Gaulle – in realtà aveva vinto la guerra.

La storia dell’amore di un popolo: Evita Peron fede, parlo ovviamente di una fede laica, si è totalmen- te perso il senso della collettività. Al contrario, si è af-di Roberto Mancini fermato un individualismo sfrenato, teso soltanto alEvita Peron è un personaggio davvero straordinario, proprio interesse personale. Quando nel corso dellasoprattutto perché è una donna vera e moderna. In seconda guerra mondiale, si parlava della guerraquesto breve scritto ricorderemo alcuni dei momenti dell’oro contro il sangue si diceva una cosa maledetta-più importanti della sua vita. Questa donna, al contra- mente vera. Il mondo edonistico che ne è venuto fuoririo di quello che avviene in questi anni nelle demo- ha illuso generazioni e generazioni di giovani e menocrazie occidentali diede tutto al suo popolo, fino alla giovani, con l’obiettivo di un facile benessere materia-morte, avvenuta in giovanissima età. Naturalmente le, che oggi tra l’altro possiamo soltanto sognare. Noiper parlare di lei, dovremo accennare al peronismo, il uomini di oggi, siamo vuoti dentro, incapaci di com-movimento, di cui farà parte, fondato da suo marito e battere per quello che siamo. Evita, non è soltanto unanche dell’Argentina, un grande paese latino america- personaggio politico del xx secolo. Evita è un esempiono, colonizzato dagli spagnoli e facente parte di un perchè ci fa capire che la politica non deve mai esserecontinente anche esso interamente colonizzato. Que- un fine, ma un mezzo per il bene della Patria, terminesta donna nata poverissima, cercherà costantemente che oggi è passato di moda, perché sembra nostalgicoun rapporto diretto con il suo popolo, in nome di una e retorico, si preferisce parlare di paese, in un otticaautentica giustizia sociale. La vera democrazia d’al- esclusivamente mercantile. Il giustizialismo un altrotronde dovrebbe essere quella in cui il governo com- modo con il quale veniva chiamato il peronismo, do-pie la volontà del popolo e difende sempre e soltanto veva essere una nuova concezione della vita semplicei suoi interessi. Proprio quello che avviene oggi da noi e pratica nello stesso tempo, profondamente cristianavero? Per il peronismo, ci deve essere una sola classe e profondamente umanitaria. Il popolo, deve essere ladi uomini, quelli che lavorano. Il lavoro deve essere un parte migliore della nazione, bisogna dare ad ogni in-diritto che da dignità all’uomo, ed è anche un dovere dividuo il suo diritto, in funzione sociale. Peron, dice-perché bisogna produrre almeno quanto si consuma. va sempre che il peronismo non si dovrà mai definireSembrano tutte favole pensando quello che avviene da come un partito, ma sempre e soltanto come un movi-noi in Italia, nella nostra democrazia, nata dalla resi- mento, in senso più autenticamente rivoluzionario. Instenza in nome della libertà, capace al contrario di quanto movimento, il peronismo non deve mai rap-produrre soltanto parole vuote, che, in realtà non co- presentare interessi settari, dobbiamo rappresentarestano niente. Per parlare di Evita Peron quindi per pri- soltanto gli interessi nazionali. Il movimento peroni-ma cosa dobbiamo interrogarci in cosa consiste oggi sta non dimentica le sue origini popolari e non vuoleper noi fare politica. Questa è una domanda difficile a persone conosciute, perché diceva Evita ci conoscia-cui poter rispondere. Il problema in realtà è forse un mo già abbastanza. Sono più che sufficienti uominialtro, questa nostra democrazia ha spento gli ideali, la onesti, sinceri, capaci di lavorare per il bene comune. Bisogna assolutamente abbattere quella oligarchia al servizio dello straniero. In questa ottica, è opportuno riabilitare in tutte le sue componenti il lavoro, unico presupposto fondamentale per le libertà individuali. I politici di professione, vivono elusivamente alle spalle degli uomini che lavorano, noi siamo soltanto dalla parte di quelli che lavorano davvero e sono utili alla comunità nazionale. In ogni caso, penso che queste notizie fossero fondamentali per farvi capire il conte- sto storico e ambientale all’ interno del quale andrà a collocarsi la egemonica figura di Evita Peron. Eva Duarte Maria nasce a Los Toldos, in Argentina il 7 maggio del 1919, figlia illegittima e di famiglia molto povera. Si conosce pochissimo della sua infanzia, si sa soltanto che alla morte del padre, la prima moglie le impedì di partecipare ai funerali in quanto ritenuta bastarda. Questo fatto, deve avere sicuramente forgia- to la sua anima, brutalmente messa davanti alle ingiu-

stizie del mondo. Il suo grande desiderio è quello di ben presto ad entrare in polemica con tutte quelle si-diventare attrice. A 15 anni, Eva parte dal suo paesello gnore della buona società che facevano una semplicee si trasferisce a Buenos Aires, sente dentro di sé una carità ai poveri. Qui, non si tratta di fare carità dicevagrande inquietudine e rabbia, ma soprattutto anela al sempre la nostra Evita, ma giustizia sociale, riparare ariscatto. I primi anni nella grande città sono molto dif- gravi ingiustizie sociali, dove pochi hanno tantissimoficili, non trova lavoro e viene giudicata un attrice me- e il popolo non ha niente e a volte non riesce nemme-diocre. Sembra che in questo periodo, la notizia non è no a sfamarsi. Non hanno la possibilità di aiutare i po-mai stata confermata sia costretta a prostituirsi per veri, i loro rappresentanti si riempiono la bocca di bel-sfamarsi. La celebrità arriva nel 1939 con una serie di le parole, libertà, democrazia, ma di solito nonprogrammi radiofonici; in questa fase si alterna in conoscono le vere esigenze dei poveri. Servono prov-vari ruoli come quello di Caterina II di Russia. La sto- vedimenti rapidi dall’alto. Furono costruite milleria di Evita coincide con la storia del popolo argentino scuole e 18 pensionati, 4 policlinici a Buenos Aires eche la amò come una madre, venendone ricambiato altri 9 in provincia. Fu addirittura fondata una cittàcon infinito amore. La sua per tutti i credenti può an- per i bambini, dove questi fanciulli poveri venivanoche essere vista come una vera e propria conversione ospitati in ambienti accoglienti e potevano per la pri-religiosa che trasformerà una mediocre attrice nell’e- ma volta sentirsi in un mondo a loro dimensione. Furoina di un intero popolo. Nel 1943 conobbe già cele- creato poi i nuartiere per gli studenti, le case per lebre l’allora colonnello Juan Domingo Peron, si incon- ragazze nubili e per le impiegate. Nessuna ragazza ar-trano al festival del luna park a Buenos Aires, da lì gentina, doveva subire quello che aveva subito lei lainizia la loro grande storia d’amore, ma queste sono prima volta che era arrivata a Buenos Aires. Grandinotizie note e le potete trovare su qualsiasi libro di te- opere sicuramente ma soprattutto erano grandi per ilsto. Vorrei invece cercare di trasmettervi il suo spirito. modo con il quale venivano realizzate. In ogni angoloVedete oggi siamo abituati ad odiare i nostri politici, di un edificio costruito in quegli anni si respirava l’a-che non ci rappresentano perché fanno soltanto i loro more di Evita per la propria gente. La casa dei bambi-interessi. In questo caso, il discorso è completamente ni, per esempio, non era un edificio a sé stante, macapovolto. Da subito aveva cominciato ad occuparsi di una vera e propria cittadella in miniatura, dove i colo-opere sociali, si era sposata con il suo uomo nel 1945 ri, i disegni, la forma delle finestre, i tetti rossi, tuttoe aveva partecipato alla sua liberazione, poi dopo l’ele- doveva essere a dimensione di bambino. Sempre inzione alla presidenza di Peron la sua attività divenne tutti gli ambienti si doveva percepire serenità e spen-incessante. Nel 1947 Evita visita l’Europa, si reca nella sieratezza. Lo stesso rispetto, gli stessi sentimenti ve-Spagna franchista, in Italia viene ricevuta dal papa, nivano trasmessi verso gli anziani. Furono create asua santità Pio XII, poi si trasferisce in Francia. Torna- questo proposito strutture apposite. Giovani, anziani,ta in Argentina dichiarò più volte che l’Europa era or- bambini, tutti facevano parte di un unico popolo, tut-mai troppo vecchia e non era più in grado di portare ti dovevano poter vivere con dignità e decoro la pro-avanti una politica che potesse riscattare gli umili e gli pria esistenza. Fu creato perfino il sindacato delle do-oppressi. La civiltà europea volgeva irreversibilmente mestiche, le colonie turistiche. Tutte queste cose aal tramonto. Il corporativismo fascista non c’era più e cosa vi fanno pensare, potrebbe mai una democraziale democrazie occidentali con il loro liberismo e il in così pochi anni fare tutte queste cose? Viene anchemercato avevano trasformato l’uomo in una vera e fondato il partito peronista femminile. Evita ricono-propria merce. Nel 1949 venne istituita ufficialmente sce in pieno, come dicevo prima, il ruolo fondamenta-la fondazione Eva Peron, a dire il vero aveva comin- le della donna nella società. Il tempo, per tutte le coseciato da subito ad aiutare i poveri, trasformando le che doveva fare non le bastava mai, le sue giornate la-cantine della Casa Rosada in grandissimi depositi ali- vorative erano interminabili, temeva sempre di nonmentari da distribuire ai poveri. Pur essendo cristiana riuscire a fare tutto. Furono spesi più di 5° milioni die cattolica e anelando ad un riscatto della donna che, dollari in meno di due anni. Importante, fu anche ladoveva impegnarsi come gli uomini a favore del po- sua battaglia per il voto alle donne, ma qui il voto as-polo e in difesa della Patria sempre minacciata dal ca- sume una importanza diversa da quello che avvienepitalismo internazionale, si mantenne lontana dal nelle nostre democrazia, dove si mette una crocetta sufemminismo moderno. La donna, non doveva mai un simbolo e si esprime una preferenza per un candi-perdere le sue prerogative di sposa e di madre, perno dato. Il voto, deve esprimere un senso di appartenenzafondamentale della famiglia. A proposito dei suoi rap- ad una visione del mondo, una voglia, un desiderio diporti con lachiesa cattolica e con il clero, cominciò partecipazione che non escludeva la lotta vera e pro-

pria. Avrà in ogni caso la fortuna di morire quando il Il Corsaro Nero presenta Musta Sydänperonismo, anche se già cominciava un leggera crisi,era ancora in piedi nel 1952. Il capitalismo e la chie- di Matteo Caponettisa lo abbatteranno nel 1955, erano stati colpiti troppi Siamo giunti alla quinta intervista, il viaggio del Cor-interessi dei cosiddetti poteri forti. Ma il peronismo saro Nero continua senza sosta e senza tregua, come cirimarrà nei cuori degli argentini per molti anni. Peron insegnano i nostri amici di Bari del gruppo musicaletornerà in Argentina nel 1973, dopo molti anni d’esi- Testvdo. Questa intervista mi coinvolge particolar-lio. Troppe cose erano però accadute nel frattempo, mente perchè ritorno finalmente nella mia terra nata-il peronismo, non era più un movimento unitario si le, la Finlandia, dove ho avuto il piacere di conoscereera spaccato in una destra e in una sinistra, quella dei il gruppo Musta Sydän. Sono stato più breve del solitofamosi Montoneros. Evita, ebbe una lunga e dolorosa ma solamente perchè dalla stessa terra, dei novecen-malattia un cancro dell’utero. Un giornalista, sul letto teschi spartani, avremo l’occasione di ritornarci condi morte raccolse da parte sua una specie di testamento altre interviste e curiosità in futuro. Per chi non provaspirituale: “La chiesa, ci sta tradendo, anche dell’eser- simpatia per i norreni, i vichinghi e le tradizioni dicito ormai non mi fido più di tanto. Arriverà il giorno questi popoli scandinavi e penserà di trovare in questain cui bisognerà armare gli operai per controbattere intervista, solo risposte da teste rasate bigotte piena dii colpi del capitalismo internazionale, speriamo che idologie xenofobe e razzistiche alla WASP, è megliomio marito abbia la forza necessaria. Da parte mia, che non la legga perchè rimarrà deluso. Ci dispiaceormai ridotta come sono, posso fare ben poco, lascerò per voi. Hyvä Suomi!tutti i miei gioielli per la costituzione di un fondo per- 1) Cos’è Musta Sydän e quando nasce?manente per la costruzione di abitazioni popolari. Lo Musta Sydän ha preso vita alla fine del 2010. Si trattaso che è poco ma…”. La morte arriverà il 26 luglio del di un collettivo di amici e persone politicamente co-1952, sembra che le sue ultime parole siano state “Eva scienti che vogliono svolgere un ruolo nella creazionese ne va”. La razion de mi vida non c’era più. El Pero- di una nuova e innovativa opposizione sia culturalenismo sarà Revolucionario o non sarà nada. Il giorno che politica. Si tratta di uno sforzo collettivo per vede-della morte piangeva un intero popolo, tutti i nego- re il mondo con gli occhi aperti e di agire su di esso.zi erano chiusi e tutte le bandiere erano a mezz’asta Non abbiamo intenzione di inventare linee guida nuo-sembra che anche il cielo piangesse, si scatenò infatti ve ma di promuovere la vecchia con nuovi metodi esu Buenos Aires un vero e proprio nubifragio. Piovve idee. Troviamo ispirazione nella nostra storia ma i no-molto anche nei giorni successivi, ma questo non spa- stri occhi sono puntati sul futuro.ventò il popolo che sotto la pioggia battente aspettavaore e ore per dare l’ ultimo saluto alla salma. Si pian-geva in ogni angolo del paese, tranne che nei salottibuoni dei ricchi che festeggiavano in qualche manierala morte di una donna che aveva ridato dignità ad unpopolo. Ma nelle cucine, di quei salotti, i camerieri, lesguattere piangevano disperatamente, avevano persol’unica persona che aveva sempre difeso la loro causa.Evita continuerà a fare paura anche da morta. Il suocorpo imbalsamato sarà trasferito più volte dai regimiche succederanno al peronismo. Pensate che una vol-ta il suo corpo fu nascosto in una discarica, il popololo venne a sapere e il giorno dopo tutti i bidoni dellaspazzatura erano inondati di fiori. Ma un sistema po-litico che ha paura dei morti non può avere futuro equesto vale anche per la nostra amata Italia. 2) Qual è l’attuale situazione politica in Finlandia?

Gli eurocrati hanno usato abilmente la crisi finanzia- ci sono popoli e stati che cercano con tutte le forze diria e sono attualmente fermamente al potere. L’opposi- resistere all’imperialismo e alla globalizzazione, comezione è in genere debole e divisa, sfocata. Vi è, tuttavia, giudicate queste lotte identitarie?un crescente sentimento patriottico e anti-UE tra lagente comune. Nonostante l’uso di tattiche che ali- Ognuno di questi casi è diversa dall’altra ma con al-mentano la paura, alcune crepe nel sistema si stanno cune cose in comune. Tuttavia riteniamo che ogni po-manifestando, come ad esempio ciò che accade tra i polo su questo pianeta ha il diritto di autogovernarsi edue partner principali del governo: i socialdemocrati- dovrebbe essere libero di sviluppare le propria societàci e la coalizione nazionale. La gente è diventata sem- a modo loro. Siamo fortemente contro l’imperialismopre più critica verso il capitalismo globale e l’interna- americano in Medio Oriente e l’imperialismo cinesezionalismo corporativo ma hanno ancora bisogno di in Africa. La Siria è in una situazione di guerra civi-trovare una voce in politica. le che è stata in gran parte provocata fuori dai suoi confini da una coalizione di diversi gruppi di interes-2) Qual è l’attuale situazione politica in Finlandia? se. Siamo solidali con il popolo siriano che si opponeGli eurocrati hanno usato abilmente la crisi finanzia- all’intervento straniero negli affari nazionali e con-ria e sono attualmente fermamente al potere. L’opposi- danna gli ipocriti piagnistei strappa lacrime davantizione è in genere debole e divisa, sfocata. Vi è, tuttavia, alle telecamere delle tv internazionali in cui si richiedeun crescente sentimento patriottico e anti-UE tra la l’intervento militare straniero contro la Siria mentre igente comune. Nonostante l’uso di tattiche che ali- loro alleati terroristi uccidono siriani ordinariamentementano la paura, alcune crepe nel sistema si stanno ogni giorno.manifestando, come ad esempio ciò che accade tra i I palestinesi sono stati cacciati dalle loro terre e de-due partner principali del governo: i socialdemocrati- tenuti nei campi per decenni e Israele continua, conci e la coalizione nazionale. La gente è diventata sem- l’appoggio degli Stati Uniti, a negare loro una vita sen-pre più critica verso il capitalismo globale e l’interna- za occupazione militare. Naturalmente siamo solidalizionalismo corporativo ma hanno ancora bisogno di con coloro che sono stati derubati della loro terra etrovare una voce in politica. che lottano per riconquistarla. Serbia e Ungheria stanno vivendo un esteso senti-3) Come risponde la gioventù finlandese alle vostre idee mento anti-UE, anti-globalista e questo ci porta gioia.ed iniziative? Possiamo solo sperare di promuovere una simile op-Recenti studi hanno dimostrato che nelle scuole fin- posizione politica anche qui in Finlandia.landesi sta crescendo sempre più un sentimento na- Venezuela e Argentina hanno resistito a lungo controzionalista e la gioventù inizia ad essere sempre più l’imperialismo anglo-americano nel loro continente epreparata nell’agire politico anche attraverso mezzi altri come Evo Moralez in Bolivia si è unito a loro. Illegalmente discutibili. La nostra missione è quella di Sud America è stato a lungo considerato come il cor-ispirare e motivare ulteriormente i giovani finlandesi tile di casa degli USA dove hanno potuto fare i loroa raccogliere la torcia della lotta per la causa naziona- sporchi giochi. Il Sud America ha bisogno di un verole. La nostra alternativa deve essere audace e stimo- anti-imperialismo che resista allo sfruttamento stra-lante. Vogliamo essere il megafono attraverso il quale niero delle loro risorse e del lavoro. Alcuni dei socia-i giovani della nostra nazione possano esprime la loro listi in Sud America hanno un inutile atteggiamentovoglia di ribellione! anti-europeo a causa della loro storia coloniale ma in fondo non possiamo non considerarli come un im-4) Come giudicate l’operato dell’Unione Europea? portante anello nella catena della resistenza controSiamo contrari alla burocrazia attuale di Bruxelles. l’imperialismo globale al capitalismo.Noi rifiutiamo le leggi dei banchieri internazionali.Noi siamo per l’Europa delle patrie. Questo non si- 6) La Grecia è stata abbandonata al suo destino da que-gnifica che siamo contrari alla cooperazione europea, sta Europa dei banchieri.Pensate che c’è ancora speran-al contrario. Ma deve essere organizzato sulla base di za di realizzare in futuro un’Europa diversa compostacomuni interessi nazionali e non anti-nazionali di in- da nazioni libere e da popoli solidali tra loro?gegneria sociale e politico. Come dice il proverbio la speranza è l’ultima a morire. Nonostante le prospettive cupe qualcosa di nuovo può5) Palestina e Siria in Medio Oriente, Serbia e Ungheria nascere solo dalle rovine e dalle ceneri di qualcosa chein Europa, Argentina e Venezuela in Sud America ecc ci è stato in precedenza. Il quadro attuale è già andato

a pezzi mentre noi stiamo parlando. Ora dobbiamo domani migliore per i nostri popoli. Noi crediamo dicercare di creare qualcosa di nuovo al suo posto. La avere un atteggiamento positivo e ottimista perché ilGrecia risalirà sopra le rovine ancora una volta è solo futuro appartiene alle persone come noi.una questione di tempo. Auguriamo ai greci di essere Noi facciamo quello che vogliamo!forti nelle loro difficoltà.ù Grazie ancora ai miei compatrioti per questa interes-7) Come sono i rapporti con il resto dei gruppi identita- sante intervista. Vi auguriamo di riuscire a mantenereri in Scandinavia? sempre accesa la fiaccola dell’identitarismo di questaMusta Sydän è al fianco di tutti quei movimenti, grup- nazione che tanto ha dato all’Europa durante l’ultimopi e individui, che hanno il coraggio di pensare con conflitto europeo. Ci si vede presto a Roma per con-la propria testa, che hanno l’integrità di mantenere i frontarci davanti a numerose birre su vecchie e nuoveloro principi e che hanno il coraggio di lottare per un tematiche.


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