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Martello numero 8

Published by Associazione culturale Zenit, 2015-08-07 03:36:15

Description: Martello numero 8 - marzo\aprile 2014

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CHI SIAMOL’Associazione Culturale Zenit nasce come comuni- senti il bisogno di un tangibile aiuto alla comunità età militante già nel 2003 costituendosi poi ufficial- verso tutti quei popoli che vedono stringersi intorno amente nel dicembre del 2005. Le nostre posizioni sè la morsa livellante dell’imperialismo e che lottanonon possono essere etichettate nelle classiche categorie per la propria sovranità.di destra o sinistra. Abbiamo radici culturali che si La nostra caratteristica principale è sicuramenterifanno al fascismo ma non per questo possiamo ac- quella di non voler essere il solito gruppo politico checettare di essere storicizzati o emarginati dalla storia. abbia obiettivi di egemonia o che abbia come scopoNoi vogliamo confrontarci con il presente, analizza- la sola mera aggregazione fine a se stessa. Noi vo-re i fatti e trarne da esse le indicazioni valide e neces- gliamo formare ragazzi e renderli liberi dalle logichesarie per costruire il futuro. Il nostro motto è sempre della democrazia occidentalista, noi vogliamo che istato Filtra la Verità e il nostro simbolo è una ma- ragazzi possano aspirare a trasformare la propriaschera antigas perchè crediamo che attraverso que- rabbia, la propria suggestione nei confronti di sim-ste categorie create ad arte e attraverso il caos creato boli e tradizioni in sentimenti costruttivi, perchè a noidalla modernità il sistema allontani l’uomo dal vero piace la sostanza e della superficialità non sappiamoe dal reale. Quindi il motto Filtra la Verità vuole che farne. Noi vogliamo che i ragazzi e gli uominiesprimere in modo diretto e provocatorio il nostro che si avvicinano abbiano voglia di sapere, appro-approccio critico verso i mass media ma il nostro fondire perchè solo respirando liberamente si puòpensiero politico non si ferma qui, ovviamente noi di diventare soldati addestrati, perchè per noi non esisteZenit non siamo solo una Associazione Culturale che l’agire senza il pensiero. Il nostro operato di mili-si occupa di controinformazione ma siamo soprat- tanti politici è quindi riscoprire la gioia di donarsi etutto una comunità militante e cioè un nucleo di per- di metterci a disposizione di tutti coloro che sono stufisone che persegue la formazione umana dei propri di accettare la realtà che ci viene preconfezionata dalmembri attraverso appunto l’impegno comunitario sistema attraverso la manipolazione delle informa-e militante che mostrando uno spiccato interesse ver- zioni e della cultura. Per questo motivo quindi il no-so i temi dell’approfondimento culturale e dell’infor- stro motto è FILTRA LA VERITA’ e invitiamomazione determina il proprio agire politico. anche voi ad indossare come noi le maschere antigasI nostri punti cardini sono i seguenti: per resistere ai gas omologanti di questa coatica so--noi crediamo che l’unità, l’indipendenza e l’integri- cietà moderna che sta allontanando sempre più l’uo-tà territoriale della Patria debbano risultare l’obiet- mo dal vero e dal reale.tivo essenziale della politica estera del nostro paese;-crediamo nella Tradizione, nella concreata rea-lizzazione di una comunità europea e rifiutiamo lasubordinazione di quest’ultima alle subculture disu-manizzanti quali mondialismo, plutocrazia e nichi-lismo;-crediamo nella solidarietà, ogni qual volta si pre-

IL MARTELLODopo una breve pausa di riflessione abbiamo deciso agente esterno, sempre avrà ragione di chi, sogget-di riprendere a martellare perchè Zenit senza il suo to al richiamo dell’istintività, tenterà di scalfirneMartello non poteva continuare la sua opera di con- la massiccia fermezza con un gesto estemporaneo,troinformazione, perchè Zenit senza il suo Martello violento e chiassoso. Gutta, la goccia, trova la suaera orfano di una parte importante del suo operato forza nella volontà di dominare ogni vezzo ad ab-che in passato lo aveva caratterizzato per la serietà e bandonarsi in un disordinato ed inconcludente getto.dedizione con cui chi prima di noi lo aveva ideato e Al contrario, a renderla efficace è la sua capacità dicurato rendendoci orgogliosi del nostro disinteressato riconoscere la ponderatezza e la costanza quali virtù.approccio alla militanza politica. Il Martello allora Il gesto ritmico, scandito dal suono basso e ripetiti-ritorna per fare da megafono alle nostre ambizioni e vo che ne sancisce la monotona caduta, è il simboloal nostro sano modo di fare politica e allora ecco che della sua vittoria su di un nemico che non può vin-ritorna forte in noi quel monito che abbiamo fatto cere in altro modo, se non col suo continuo stillicidio.nostro attraverso la locuzione latina Gutta cavat la- E’ dunque solo attraverso questa azione costante epidem. Questa frase latina resta sempre la più adat- perfettamente coerente che la goccia potrà perfo-ta per descrivere il nostro pensiero e agire politico, rare la pietra (gutta cavat lapidem, appunto). Illa paternità è da ricercare nel poeta Ovidio, sebbene tempo sarà garante della bontà della sua meticolosaripresa e riadattata anche in prosa da diversi autori azione, inosservata dallo sguardo distratto dei suoifino in età medievale, è la formula dialettica che ab- contemporanei, eppure fieramente implacabile nelbiamo designato ad emblema del nostro organo di perseguire il proprio obiettivo. Nella sensibilità deidiffusione. nostri avi, la dimostrazione che la natura custodisceTre parole che, nella loro inflessibile semplicità, pos- ancestrali riferimenti dai quali poter trarre ispira-siedono una forza intrinseca che può essere sprigio- zione. Le coscienze, oggi sopite dall’intossicazione enata solo attraverso la perseveranza della lotta, così dall’alienazione dei media di massa e della società deirendendo fede alla cultura delle idee che diventano consumi, potranno essere scavate per mezzo del la-azione. Lapidem, la pietra, dall’aspetto fermo, in- voro durevole dell’informazione libera e dall’esempiocrollabile, apparentemente insormontabile da ogni del sacrificio e della militanza.

In Ucraina la protesta diventa rivolta mondiale costruendo una sorta di bipolarismo che dalla caduta dell’Unione Sovietica aveva reso unipola-di Matteo Caponetti re invece le sorti del mondo, ci troviamo ora però aCorreva l’anno 2004 e a novembre di quell’anno in dover analizzare una situazione che pone nuovi ed in-Ucraina, all’indomani delle elezioni presidenziali, teressanti aspetti che vanno analizzati senza però farsiscoppiò un ondata di proteste che più comunemente condizionare da partigianerie di stampo anacronisti-vennè ricordata come rivoluzione arancione e di cui co di tipo stalinista o atlantista, con la solita euforia ditutti ne conoscono la storia e le operazioni che dietro entrambi le parti nel poter riaprire anche in questoad essa si celavano. Senza dover quindi ripercorrere la frangente, sulla pelle dei manifestanti e delle forzestoria delle origini oscure da Optor a Canvas, da Kmar dell’ordine, quella imperialista e colonialista sfidaalla rivoluzione delle rose, per arrivare ad elencare le chiamata Guerra Fredda. Prima di entrare nel vivovarie sporche rivoluzione colorate nell’est europeo an- dell’argomento che intendiamo toccare in questo arti-che in Slovacchia e Kirghizistan, i vani e variegati ten- colo, dobbiamo fare una ulteriore dovuta premessa etativi di quel fantomatico popolo viola in Italia o quel- cioè che questa rivolta scoppiata in Ucraina rappre-la degli indignados spagnoli, senza dover finire di senta un palese tentativo, da parte dei soliti noti, diricordare le più recenti primavere arabe e il suo esem- minare la forza della Russia ai propri confini, destabi-pio più lampante in Egitto con il movimento 6 aprile, lizzandone l’aria politica dei paesi limitrofi, creando ii vari cavalli di troia usati con le lobbies omosessuali presupposti per un accerchiamento fallito dieci anni(vedi anche le famigerate Femen) e i vari terrorismi di fa ma il cui progetto non è mai stato accantonato daglimatrice religiosa in varie parti del mondo compresa la avversari di Putin, cioè coloro che sono i paladini diRussia (vedi la vicenda Cecenia), è da giorni che sta un mondo uniformizzato ad una sola visione o meglioimpazzendo una sorta di discussione intricata sulla “way of life”, fatto di mondialismo, globalizzazione eviolentissima rivolta che rivede protagonista l’Ucraina massificazione tutto condito da un appiattimento cul-e che tanto nervosismo produce nei salottieri del so- turale che trasformerebbe ognuno di noi in cittadinicial network e non. Dopo aver fatto questa velocissi- del mondo senza più una patria o una propria identi-ma carrellata e dopo ricordare a tutti il nostro quoti- tà. Queste ultime parole, se pur retoriche e apparente-diano impegno in sostegno della Siria di Bashar mente fuori luogo per l’argomento in questione, èal-Assad, il cui destino senza l’intervento diplomatico sempre bene invece rimembrarle perchè è su questorusso probabilmente sarebbe stato già segnato, nel che noi tutti quotidianamente ci battiamo, ci battiamoprodigarsi da anni nella nostra battaglia politica e so- per la difesa della diversità, delle identità dei popoli elidale a favore della Serbia in Kosovo, nell’aver scritto della sovranità nazionale degli stati e su questi argo-articoli contro le citate rivoluzioni colorate in Georgia menti ci stiamo giocando la nostra resistenza. Proprioe sostenuto il candidato antieuropeista in Montene- quest’ultimo punto rappresenta il nocciolo del proble-gro, nell’aver tessuto le lodi e tifato apertamente per il ma e questo perchè la Russia rappresenta, come dettopresidente Putin in ogni frangente in cui egli ha difeso sopra, sì un baluardo nella geopolitica, laddove inter-con tenacia la sovranità della propria nazione e rie- viene per riequilibrare i poteri nel mondo, ma nelloquilibrato, geopoliticamente parlando, lo scacchiere stesso tempo spesso e volentieri calpesta la sovranità delle nazioni con la propria influenza politica e cultu- rale, e allora in tale caso come si deve interpretare se non che si tratti anch’esso egualmente di imperiali- smo? E allora la domanda è l’anti imperialismo vale sempre o non vale mai? Ovviamente la situazione lo abbiamo scritto è complicata, ci sono molti fattori in gioco, il tentativo dell’occidente di far scricchiolare il trono del presidente Putin procurando fastidi e crisi, ma la geopolitica non si fa solo guardando dove si schierano gli americani e quindi comportandosi di conseguenza. In Ucraina ci sono ragazzi sospinti da un sogno, quello di realizzare sul campo una compiu- ta indipendenza che il loro paese ha ottenuto solo a tavolino nel 1991, quindi dopo il crollo dell’URSS, ed è palese la sensazione, quando si visita l’Ucraina, di

come per gli ucraini il muro di Berlino non sia mai confronti della Russia, è vero anche che l’Ucraina diculturalmente e politicamente caduto. Definire inoltre oggi non è un paese modello per sviluppo, onestà eil movimento di protesta ucraino come un movimen- libertà. Per esperienza personale è indubbiamenteto omogeneo è sbagliato e superficiale, in mezzo ci uno dei paesi più corrotti al mondo e la categoria piùsono anche tanti antieuropeisti di varie fazioni politi- coinvolta in tale pratica è proprio la polizia che oggiche; ci sono ovviamente gli europeisti convinti spinti spara sui manifestanti, povertà ovunque, disoccupa-da una voglia di cambiamento politico di tipo riformi- zione pure, la gente fa di tutto per espatriare all’esterostico (mica sono tutti pagati ad uno ad uno dagli ame- e costruirsi una vita in qualche paese europeo, quindiricani); ci sono gli antigovernativi e ferventi opposito- non si può nemmeno ignorare il contesto e l’humus inri del presidente Viktor Yanukovych; ci sono poi le cui la rivolta ha preso piede altrimenti si farebbe laragioni storiche che sono fin troppo evidenti in tutta parte degli ipocriti. L’analisi della situazione dipendel’area degli ex paesi satelliti dell’ex Unione Sovietica quindi da come soggettivamente si vuole leggere for-che continuano ad essere insofferenti a qualsiasi poli- zatamente la vicenda. Il fenomeno lascia alcuni quesi-tica che li riporti indietro in quel buio passato fatto di ti di fondo che dovranno valere anche per il futuro esopprusi e sovietizzazioni e il cui solo menzionare la cioè facendo il partigiano scontato dalla parte dell’oli-parola russo fa ribollire il sangue nelle vene; ci sono le garchia russa, in nome di un anti imperialismo, non siFemen e tutti quei movimenti e lobby pagate indiret- finisce per commettere l’errore di sottovalutare che intamente dal dipartimento di stato americano attraver- una tale situazione anche quello russo è una sorta diso le organizzazioni come l’International Repubblican imperialismo o sbagliamo? Sbagliamo se affermiamoInstitute (IRI) e la Freedom House, tanto da veder che se una nazione che soffre di una influenza cultura-sventolare al fianco della bandiera giallo-blu dell’U- le e politica da parte di un altra nazione essa stessa sicraina anche quelle a stelle e striscie degli Stati Uniti o deve definire una colonia o no? Sbagliamo se diciamoquelle con la stella di davide di Israele. Nonostante che si è anti imperialisti sempre o non lo si è mai? Sba-tutto ciò noi cerchiamo comunque di immedesimarci gliamo se diciamo che se era sbagliato l’anticomuni-nei loro panni perchè questi popoli, tolti i vari vestiti smo è altrettanto sbagliato essere anti a prescindereche si cerca di farglieli indossare, nascondono una lot- per qualsiasi altra situazione? Di contro però le do-ta secolare sospinto da sentimenti antirussi nel fin ora mande sono anche se difendendeno l’indipendenzavano tentativo di staccarsi dalla sua influenza. Lo stes- ucraina non si finisce per fare il gioco liberale che haso è valso e vale tutt’ora per la Bielorussia e la Georgia portato alla creazione del concetto di autodetermina-(oggi maggiormente coinvolte nelle strategie sioniste), zione dei popoli? Se la Russia dovesse perdere i propriper la Lettonia, Estonia, Lituania, Finlandia, Polonia, stati cuscinetti al confine sarebbe ugualmente capaceRepubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania ma poi di difendere entro i propri confini la propria so-nonostante ciò il nostro non è un elenco di situazioni vranità? Sarebbe poi in grado anche di realizzare que-di rivalsa anticomunista, perchè di comunismo oggi gli ambiziosi progetti geopolitici ed energetici che in-non si può più parlare in Russia, ma bisogna rendersi teressa soprattutto quell’area euroasiatica divenutaconto che la geopolitica è un conto mentre poi la real- oggetto del contenzioso tra le varie potenze del mon-tà storica un’altra e il passato se pur passato a volte do? Chiaramente per noi la Russia deve difendere laporta con sè delle cicatrici indelebili che chiedono di propria indipendenza con le unghie e con i denti maessere vendicate o quanto meno rimarginate. Troppo interferire, come fanno gli altri, nelle sovranità deglifacile quindi, come già detto, fare gli esperti di geopo- altri paesi non li differenzia nella pratica dai nemici dilitica guardando dove si schierano gli americani e oltreoceano, al contrario accorrere quando c’è da ri-quindi di conseguenza mettersi dall’altra parte della stabilire un equilibrio nello scacchiere mondialebarricata. E’ da professorini intellettuali senza palle. Il quando l’occidente vuole saccheggiare per i propri in-problema di fondo non è se questa rivolta dovesse sfo- teressi quei popoli e quelle nazioni come la Siria (comeciare poi in una inevitabile entrata nell’Unione Euro- invece non fece in Libia, Afghanistan, Palestina ecc)pea ma conta il tentativo di aver provato a cavalcare sarebbe teoricamente invece un modello sovrannazio-una rivoluzione, ed essa può anche dover passare per nale positivo. Storicamente purtroppo il discorso co-la violenza e il martirio, perchè non sempre ci si può munque non cambia perchè sempre sotto una egemo-arrivare attraverso strategie riformistiche o con lotte nia straniera tutti questi paesi cuscinetto hannodi potere da palazzo con spie e giochini sotto banco da dovuto sottostare per secoli e hanno dovuto soffrirefilm hollywoodiano. Perchè se è vero quanto abbiamo un’occupazione coatta di un impero che, sia stato zari-detto fin d’ora di un palese e maldestro attacco nei sta prima che sovietico dopo o capitalista oggi, non fa

cambiare la sostanza del sentimento di avversione Varsavia 15/02: Intervento integraleche questi popoli hanno nei confronti di un vicino dell’ESFK al Kosovo jest Serbiskie 2014così ingombrante e quindi non cambia nemmeno ilprincipio che o si tifa per gli stati nazione sempre o Intervento integrale di Matteo Caponetti dell’Europeannon lo si fa mai e noi siamo nazionalisti e lo saremo Solidarity Front for Kosovo.fino alla morte. Indi per cui il principio quindi base Il 17 febbraio del 2008 il Kosovo si autoproclamò indi-è che deve essere il popolo ucraino sovrano a dover pendente violando ogni norma del diritto internazio-decidere se stare sotto la cappella della Russia o sot- nale. La comunità internazionale accettò tacitamenteto quella infame dell’Unione Europea o costruirsi un il nuovo principio dell’autodeterminazione etnica, to-futuro indipendente senza più influenza di una par- talmente artificioso, che andava a sovrapporsi al clas-te o dell’altra ma è sicuramente altrettanto vero che sico e riconosciuto principio di autodeterminazionequesto principio è il più classico dei principi demo- dei popoli e calpestava la sovranità dello stato serbo.cratici (certo nel senso teorico del termine) con cui Ora, se già la questione posta solo in termini politicii paesi occidentali, insieme alla scusa della difesa dei mostra storture e violenta i riconosciuti codici inter-diritti umani, usano per giustificare i loro interven- nazionali, ancora più complessa è se analizzata sotto lati imperialistici nel mondo. Come vedete la protesta lente d’ingrandimento del sentimento di appartenzaucraina che è diventata rivolta pone dei quesiti impor- serbo. Storicamente infatti il Kosovo è chiamato daitanti esaltandone le contraddizioni e le incoerenze. I serbi “La vecchia Serbia”, perchè è culla, dal XIII° se-giovani rivoluzionari per lo più ventenni però stanno colo, della loro storia. E l’orgoglio di tale appartenzamuorendo per un sogno rivoluzionario e il loro san- può essere facilmente sintetizzato in quattro numeri,gue va rispettato perchè il sangue ha sempre ragione, gli stessi che si ripetono incessantemente dai muri allail futuro risponderà per loro perchè sarà compito di pelle dei ragazzi serbi. 1389, come l’anno della cruentaquanti oggi combattono per le strade sapere nel futu- battaglia di Kosovo Polje, quando il 28 giugno l’eser-ro onorarlo, nel caso remoto di vittoria, non ceden- cito del re Lazar riuscì con il suo sacrificio a fermaredo al compromesso europeo. Per cui sbagliato o no l’avanzata ottomana nei Balcani. E sono il sangue ver-la causa e quali saranno gli esiti, va portato rispetto sato in quel campo di battaglia, la piana dei merli, ea chi ha il coraggio di lottare senza paura mettendo l’estremo sacrificio dell’aristocrazia serba che ancoraa repentaglio la propria stessa vita per esso. Davanti oggi infiammano i cuori di un popolo che crede fer-al sangue non si discute, anche se l’analisi ci dovesse mamente che il nucleo vivo e pulsante della propriaportare a dire con certezza che la loro è una lotta uto- tradizione culturale non possa che essere al centro dipica, hanno tutto il nostro più profondo rispetto. Per quelle valli. Il Kosovo rappresenta per i serbi una terracui il dato di fatto è che ci sono dei morti e che non sacra, la terra in cui l’intera nobiltà si è immolata sulsi tratta pr noi di comunismo o anticomunismo ma di campo di battaglia. Il 1389 è per ogni serbo la datasangue contro oligarchie. La cosidetta facile previsio- più importante della propria storia e Kosovo Poije ène dei futuri scenari, portano razionalmente a scrivere la madre di tutte le battaglie, il vessillo sotto il qualeche questa rivolta poi non porterà mai a quello che ricostruire un fortissimo sentimento di appartenenzasognano questi ragazzi e questo è un altro discorso ma alla propria terra. Il Kosovo è il cuore di uno stato for-allora per coerenza chi oggi giudica negativamente la te e fiero: la Serbia.buona fede dei ragazzi in piazza dovrebbe dire che tut-ti i nostri ragazzi morti negli anni 70 sono morti perservire gli USA perchè erano iscritti al MSI, un parti-to considerato filo atlantista? Come allo stesso mododovrebbero smettere di ricordare Jan Palach come uneroe perchè, con quel gesto ha favorito le politiche disfondamento degli americani nella cortina di ferro ecosì via. Noi riteniamo che sia giusto voler diventa-re nazione libera, sovrana ed indipendente e anchese tifiamo e tiferemo sempre Putin questo non vuoldire che se uno non è culturalmente e politcamentelibero dalle sfere di influenza tale nazione possa de-finirsi sovrana perchè sempre sotto ad un padronesi ritrova ed in attesa di scoprirne giorno dopo gior-no il succedersi degli avvenimenti…Onore a loro!

Ora però la triste verità è che il Kosovo è forse il paese l’integrità etnica e culturale che, per fare un esempiopiù povero d’Europa. L’identità nazionale è incarnata attualissimo e che ci sta molto a cuore, il legittimo eda una bandiera senza significato storico affissa in tut- sovrano governo di Assad continua eroicamente ati i luoghi pubblici e sistematicamente affiancata dalle difendere in Siria. In Kosovo però è successo anchebandiere dei colonizzatori militari, economici e cultu- altro: è successo che gli Stati Uniti guidano una coali-rali di questa regione (Usa, Germania, Turchia e so- zione di truffatori che, dopo aver insanguinato quellaprattutto Albania), nient’altro che una religione laica terra con il sangue serbo e bombardato una capitalecreata intorno al mito di una banda di feroci assassini europea, hanno acquistato e rapinato la Serbia aggiu-quale è l’esercito dell’UCK. I paesi appena citati, che dicandosi in Kosovo le maggiori infrastrutture dellai kosovari albanesi considerano liberatori e protetto- regione tra cui autostrade, oleodotti e telecomunica-ri, hanno razziato il paese e concluso importanti ma- zioni e, cosa più importante, le risorse naturali comenovre affaristiche, gettando nella piena anarchia una il carbone e la lignite. E non stupisce se dietro questeterra la cui popolazione, storicamente organizzata in operazioni ci siano i nomi di madeleine allbright, exsocietà di tipo tribale, ha presto conosciuto la deriva segretario di stato americano, e wesley clark. ex co-criminale della costituzione di bande criminali dedite mandante delle forze Nato in Europa, lo stesso uomoad attività mafiose. E l’estrema frammentazione della che diede l’ordine di bombardare Belgrado il 24 marzosocietà è anche uno dei motivi per i quali il Kosovo 1999, in un’operazione militare che, è bene ricordare,è impossibilitato a raggiungere l’obiettivo di dichia- non ricevette l’avallo dell’Onu ma fu arbitraria. Comerarsi giuridicamente e concretamente uno stato, nel- altrettanto arbitraria fu l’autoproclamazione del Ko-la misura in cui per stato si intenda l’insieme di una sovo che qui oggi, insieme ai nostri fratelli polacchi,popolazione coesa sia culturalmente che da vincoli di ribadiamo fortemente di non riconoscere come Stato.sangue. Da un punto di vista economico la situazione Il nostro caloroso sostegno va a tutti quei serbi chedel Kosovo può essere definita più che disastrosa: la non hanno voglia di rinunciare alla difesa del loro le-disoccupazione raggiunge circa il 40%, la burocrazia gittimo diritto di sentire propria la terra di Kosovo etotalmente inefficiente e la dilagante corruzione che Metochia, la terrà più sacra da quel 1389. E come dicedomina ogni settore della vita sociale contribuiscono la tradizione, “la serbità non è né il pane, né la scuolaa gettare il paese nella più totale povertà. Basta pensa- né lo stato: è il Kosovo. Il Kosovo è la tomba dove tuttore che secondo i dati della Banca mondiale un terzo di è stato sepolto e la resurrezione viene allora attraversodue milioni di kosovari vive ufficialmente con meno la tomba”, noi ci auguriamo che il lupo Vuk che dimo-di un dollaro al giorno. Duole poi sottolineare in ri- ra nel cuore di ogni serbo ricordi a tutti che tra il gri-ferimento alla zona del Kosovo albanese come questa gio delle pecore si celano i lupi, quegli esseri che nonregione sia la porta d’ingresso di un crocevia di cri- hanno dimenticato cos’è la libertà. E la nostra libertàminalità e traffici illegali che, con la tacita consapevo- oggi è quella di dire, qui a Varsavia, che “la Serbia è lalezza degli organi sovrannazionali presenti in Koso- dove c’è un serbo”. Kosovo je Serbja. Viva l’Europa deivo, si riversa sulle strade della nostra Europa. Droga, popoli!prostituzione, traffico illecito di organi, immigrazioneirregolare e altro ancora è il prodotto dell’illegalitàdilagante di un paese creato ad arte dalle autorità dimezzo mondo per farne un avamposto di degrado neibalcani, suddito degli interessi delle lobby degli scia-calli di ogni nazionalità.Credo si possa affermare senza alcun timore che il Ko-sovo è una discarica costruita nel cuore dei Balcani ditutta l’Europa. A tutto ciò si aggiunge la delicatissimaquestione dei fondamentalismi religiosi che hannotrovato terreno fertile in questa regione, lo stesso ter-reno fertile che gli è stato concesso strumentalmenteper creare ulteriore destabilizzazione nel territorio.Non è infatti un mistero che i guerriglieri dell’UCKabbiano creato veri e propri campi di addestramentoper i guerriglieri islamici il cui unico scopo è quello dicombattere, nel nome di una ignobile idea criminale,

La mano di Sharon sul massacro di servizi segreti israeliani, nella volontà dei falangisti di Sabra e Shatila. far cadere la colpa su Israele, motivazione che fino ai primi anni del duemila rimase quella ufficiale, nono-di Johannes Balzano stante le indagini non venissero chiuse. Negli ultimiFiglio di migranti lituani ebrei, sfuggiti alle conse- mesi del 1999, una vecchia guardia del corpo di Elieguenze della rivoluzione bolscevica , arrogante fauto- Hobeika, scrisse su un libro di come la strage di Sa-re del Sionismo Radicale, Ariel Sharon ha mostrato bra e Shatila fosse stata in verità architettata dalla Siriain tutta la sua vita come lo Stato d’Israele fosse dotato assadista, ed Hobeika ne fosse stato l’esecutore mate-all’interno della Comunità Internazionale di un la- riale, come in altre stragi e attentati di cui la matricesciapassare per ogni crimine di guerra e per ogni atto era ancora sconosciuta e per lo più verso obiettivi isla-di terrorismo verso Stati sovrani e figure politiche di mici. Tali dichiarazioni, che mai trovarono conferma,questi. Fin dalla sua prima gioventù, quando si iscris- alzarono un polverone tale che Ariel Sharon, primose all’Hassadeh il partito Sionista del Mandato britan- ministro allora, tornò per la prima volta sui massacrinico della Palestina, partecipò agli addestramenti di del Libano, rivendicando la sua estraneità dei fatti eciò che sarà l’Esercito di Difesa Israeliano, l’Haganah. accusando apertamente la Siria di compottare controCon la nascita di Israele la sua carriera sarà segnata la sua persona. La situazione che sembrò tanto volgereda una serie di massacri e barbarie, sia come graduato a favore di Sharon, mutò nell’arco di un anno quandonell’esercito, sia da politico, come ministro della difesa Hobeika di fronte una corte penale belga per i Cri-e come Premier. Nel 1953 fece sterminare 45 famiglie mini contro l’umanità dichiarò di voler testimoniarearabe di Obiva, trenta anni dopo su suo ordine furono di fronte all’Aja sulle stragi compiute dai suoi uomini,massacrate le popolazioni di Sabra e Shatila. La sua ammettendo la sua colpa, ma accusando anche Sha-sete di conquista raggiunse l’apice prima della nomina ron di essere il mandante del massacro. Al suo ritornoa Primo Ministro, con la Passeggiata di Sharon, atto a Beirut fu accolto vicino a casa sua da una bomba chesimbolico con cui irruppe, a capo dell’esercito, nella lo uccise, la rivendicazione si ebbe dal Gruppo di Li-piana delle Moschee di Gerusalemme, luogo storica- berazione Libanese, presumibilmente un depistaggiomente controllato dai Palestinesi. Per poter inquadra- architettato anche male, poiché nessun ente dei ser-re bene Sharon come uno de principali promotori del vizi segreti siriani o libanesi conosceva tale formazio-Sionismo di Guerra, che gli diedero lo status di eroe ne terroristica. All’indomani della morte del vecchioisraeliano, bisogna analizzare una delle vicende che Leader Falangista, che da quanto ormai trapelava sta-caratterizzarono la sua carriera politica, ossia il suo va al soldo continuo di Israele nell’infliggere morte eruolo nel massacro di Sabra e Shatila. Notoriamente sofferenze ai Palestinesi, l’Aja chiuse il caso Ariel Sha-tale massacro fu compiuto dai falangisti libanesi, gui- ron per mancanza di testimoni, non aprendo mai unadati da Elie Hobeika che uccisero tra le 800 e le 4000 commissione di inchiesta nonostante le prove fornitepersone, in prevalenza palestinesi residenti nei due dal Libano sulla quasi certezza della matrice israelianacampi profughi in Libano. Il perché di questa azione nell’assassinio di Hobeika. Pochi giorni dopo arrivaro-fu trovato, dalla stampa occidentale e nei resoconti dei no le dichiarazioni del Senatore belga Duby, che ebbe strette contatti con Hobeika, le quali confermarono la volontà del testimone di fare chiarezza sul coinvolgi- mento di Sharon. Nonostante i fortissimi sospetti nes- sun paese, tranne il Libano, la Siria e l’OLP, cercò di percorrere la traccia israeliana e il massacro di Sabra e Shatila fu insabbiato e relegato alla storia come una pagina molto oscura. Le cronache di Sabra e Shatila sono solo un tassello del mosaico “Sharoniano”, fatto di continui soprusi e violenze sulle popolazioni arabe. Il silenzio che la comunità internazionale ha esercita- to negli anni è di certo molto più doloroso che le for- mali condoglianze che arrivano dal mondo intero nei giorni del decesso di Sharon. Tonnellate e tonnellate di silenzi, menzogne, depistaggi e falsa informazione, hanno accompagnato le gesta che il “Bulldozer” ha eseguito nei suoi migliori anni di carriera militare e

politica, sempre coperto dai servizi segreti del suo Pa- alle banche private, guarda caso, controllate dalle ari-ese, mano lunga presumibilmente del massacro sopra stocrazie finanziarie, sempre più senza paese di appar-narrato e di molti altri vili attentati. Sullo sfondo della tenenza e pronti a smembrare il mondo in singole re-miseria araba seminata da Israele, il lavoro dell’ONU, gioni. La guerra a casa nostra, però ha avuto un lungopronta a mettere il coperchio su ogni fuga di notizia periodo di incubazione, in cui la diplomazia bancariache avrebbe minato l’operato assassino di Israele, co- con i suoi emissari ha fertilizzato il terreno, smontan-struendo così una cortina d’acciaio intorno a Tel Aviv, do le colonne portanti dello stato e sostituendole conl’unica capitale con la licenza del massacro. muri di cartongesso. I governi Ciampi e Prodi han- no fatto si che l’Italia svalutasse la propria moneta eLa morte dello stato: dal Blitzkrieg finanziario modificasse lo Statuto della Banca Centrale, per cui alla svendita del patrimonio pubblico lo Stato sarebbe dovuto rimanere maggiore azionista, che già da dal 2004 è un ente privato in mano ad al-di Johannes Balzano tre banche e assicurazioni private (complimenti a DiFrastornati dalla solita routine televisiva fatta da fi- Battista che ci è arrivato 9 anni dopo). Dopo questection, polizieschi, giochi di fortuna e reality, confusi politiche “strutturali” è entrata in vigore la fase due,dai quotidiani destrorsi o sinistrorsi e travolti dall’in- quella dell’invasione lampo, un Blitzkrieg che ha vi-cessante bisogno di lavorare per consumare fino a sto cadere sotto i colpi dello Spread e di “Moody’s”diventare automi oppressi dalla mancanza di tempo, Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e Italia. In ben duenon ci siamo accorti che da almeno sei anni si sta ab- casi si è verificato un vero e proprio Golpe, con le sa-battendo sull’Occidente una guerra di dimensioni co- lite al potere di due emissari del gruppo Bilderberg esmiche, che non trova oppositori e che si espande a Goldman Sachs, Papademos in Grecia e il celeberrimomacchia d’olio. Una guerra fatta di numeri con i meno Monti in Italia. Concentrandoci sull’Italia, ma le con-davanti, di un debito sul PIL ormai incontrollabile, di dizioni furono le stesse in Grecia, l’arrivo di Monti allauna moneta che più circola e più grava sui portafo- presidenza del consiglio fu preparata con minuziosagli delle famiglie. E’ la guerra che nessuno di noi si è cura. Il governo Berlusconi, incapace di respingere oimmaginato, e che ancora non si comprende, troppo prevedere l’attacco finanziario a causa dei protagonistisublime è stato il piano per poter essere scoperto dal- che il Cavaliere scelse come suoi cortigiani, messo inle masse ormai addormentate e ogni tanto scosse dai ginocchio ormai da una crisi dilagante, cede il pas-burattini che riempiono i nostri TG. Dal 2007 con il so ai professori tecnocrati, su benedizione della BCEcrollo del sistema dei mutui subprime americani, l’alta e per gentile intercessione di Napolitano, Presidentefinanza mondiale a colpi di rating ha invaso l’Euro- della Repubblica che poco ha che vedere con l’Italiapa, tutt’altro che pronta a questo tipo di aggressione ma tanto con il gruppo Aspen, altro cartello deditoperché ormai saggiamente preparata, da chi ha fatto a smantellare gli stati nazionali su ordine dei quat-migrare il potere sulla moneta dalle capitali europee tro signori di Wall Street. L’Italia viene destabilizzata totalmente in poche settimane, si tratta di una crisi finanziaria, l’economia ancora gira (seppur a ritmo ridotto), ma i buoni del tesoro sono declassificati, il loro valore crolla il tasso di interesse sul debito nazio- nale balza in avanti. A questo punto inizia la fase del pugno duro, con Mario Monti che si insedia insieme ai suoi ministri e applica quelle politiche di Austerity che mai nessun governo politico avrebbe potuto ese- guire. Il diktat viene tutto da Francoforte e Bruxelles: la pressione fiscale aumenta in maniera vertiginosa, il PIL crolla, il debito aumenta, i suicidi salgono del 52% rispetto l’anno precedente. I partiti si adeguano al loro ruolo di marionette, vengono mantenuti in vita i partiti di opposizione parlamentare per alimentare il teatrino. La parola d’ordine per i giovani è emigrare, i nostri politici li spingono all’abbandono del suolo na- tio: troppo pericoloso sarebbe alimentare i loro sogni, si potrebbe innescare una miccia infinita. Quelli che

rimangono vengono educati massicciamente in due Cenni sulla Dottrina del Risveglio:direzioni: chi vale alla dottrina mondialista, chi non un antidoto contro il mondo modernovale al nichilismo più totale dettato dai mezzi di main-stream. In questo scenario, ci si appresta ad archivia- di Piergiorgio Karayanre l’ultima fase della guerra, quella dell’affossamento Inizialmente va fatta una importante premessa: sap-delle strutture statali. Il nuovo Premier Letta, dopo piamo sicuramente di vivere in una epoca e in mon-elezioni farsa pronte a giustificare una Grande Coa- do che certo non hanno come fine quello di innalza-lizione, inizia il processo di vendita dello Stato, effet- re la spiritualità dell’uomo e le sue migliori virtù intuato con una velocità senza pari e che in poco tempo quanto l’uomo attuale non ha dimensione nella tra-vede cadere sotto la mannaia della proprietà apolide scendenza. Difficile infatti mantenere la cosiddettagioielli come l’ENI, le Poste e infine Alitalia. E Letta sa ‘calma olimpica’, e tale termine è certamente voluto, insvendere bene. Dopo aver visitato il Messico, progetto mezzo allo scorrere caotico della vita di tutti i giorni.guida della teoria neoliberale, e appreso come e in che In questo breve articolo metteremo invece in risaltotempi si possono mercanteggiare i beni di una nazio- alcuni dei punti più importanti riguardanti neo-pa-ne, si è concentrato sull’Italia, che nel prossimo ven- ganesimo, buddhismo, cristianesimo, etc. – l’obiettivotennio, ma anche prima vista la velocità dei processi, è di spostare l’attenzione del lettore presso una azio-finirà il suo patrimonio, ancora immenso, soprattut- ne eminentemente esoterica possibile oggi su di Sèto se si calcolano terreni e valori immobiliari gestiti e sul mondo moderno attraverso studio, compara-dai comuni o dagli enti regionali, che secondo qual- zione e pratica di queste dottrine. Per ogni tentativoche stima compongo quasi il 38% del PIL. Insieme a di ascesa interiore del singolo o della comunità, conquesto capitale ci apprestiamo ad assistere al tramonto attenzione si può intravedere un sottile nefasto agiredel welfare state, con i sistemi sanitari, pensionistici creato abilmente al fine di modificare questa condot-e assicurativi messi all’asta con misere offerte. Anche to di energia spirituale che in particolare istanti dellal’acqua verrà controllata da colossi multinazionali. Lo nostra esistenza diviene uno con il nostro nous (1).stesso destino lo abbiamo e lo stiamo condividendo Il primo passo verso un differenziato modo di con-con i greci, gli irlandesi, i portoghesi, gli spagnoli e cepire la Via, quasi ‘magico’ diremmo, deve rivelarsitutti gli europei. La strategia sarà quella seguita fino a la comprensione di concepirsi ‘destati’ se messi in pa-questo punto: governi di larghe intese giustificati dai ragone con il resto del mondo, cioè uomini e donnesforzi richiesti dall’Europa, dalle Banche e dal Fondo diventati perlomeno consapevoli del fatto di avere inMonetario Internazionale. Chi al di fuori dell’Euro- mano il proprio destino, che è condizione opposta apa si oppone viene destabilizzato dalla NATO e da- chi invece viene ‘aspirato’ nel vortice dell’esperienzagli Stati Uniti, braccio armato dell’alta finanza, come ordinaria senza averne coscienza, senza accorgersi delè avvenuto in Iraq, in Libia e come sta avvenendo in carattere sonnambolico o automatico della esistenza.Siria. Laddove l’intervento militare è poco probabile si Siamo quindi nella possibilità di opporci ad un siste-alimentano i dissidi interni, vedi Venezuela del dopo ma sovversivo ormai dominante ed apparentementeChavez. Nietzsche afferma nei suoi scritti che “Dio è intoccabile aiutando gli altri, riportandoli innanzi tut-morto”. Noi non saremo mai alla sua altezza, ma pos- to alla vera natura delle cose, così come alla mattinasiamo affermare che lo Stato è morto, e se non lo è, èormai terminale attaccato a quel poco che gli resta disovranità. La guerra negli ultimi anni ci ha inghiotti-ti così rapidamente che non abbiamo potuto capire ilprogetto di eutanasia che ha visto coinvolte le nostreistituzioni, sempre più asservite. Il Grande Leviata-no che una volta governava con la spada e il pastoraleed era difeso dalla corazza del suo popolo è stato di-strutto da un Leviatano ancora più grande, che in unamano tiene la spada finanziaria e dall’altra il pastoraledel nichilismo. La sua corazza stavolta non è più il po-polo, ma quel manipolo di lobby che con il loro po-tere hanno rovesciato i governi nazionali, stabilendola più violenta delle dittature che si erge schiacciandoquelli che una volta chiamavamo stati nazionali.

un freddo getto di acqua ti rinvigorisce e ti sveglia dal ci presenti nei sonetti dei trovatori, dei troubaudorstorpore del sonno notturno. Qui in questo difficile francesi e dei minnesanger(5) tedeschi, antichi echiviaggio nelle ore più buie e tra difficoltà di ogni genere di una Tradizione mai dimenticata. I Cavalieri come ialcuni tipi umani tengono fermo ed attraverso un in- monaci buddhisti, gli antichi Romani e le popolazio-consueto yoga molto pratico e quotidiano che sfugge ni acheo-doriche fondavano la propria visione dellaai sensi ordinari per mancanza di attenzione, prendo- vita -weltanschaung-(6) su di un codice di compor-no finalmente a percepire il mondo come potenza. E’ tamento etico-spirituale che li conduceva all’estremomondo come potenza in fase formativa da plasmare controllo di Sé, a prove di valore atte a a rafforzare ilper ri-creare una comunità nuova eppure antica, isti- carattere e soprattutto a piegare il proprio piccolo ego.tuita non su logiche di mercato, su denaro ed usura, Su ciò Nietzsche ci ricorda che la grandezza del ca-falsi ideali, risorse umane, ma attraverso gruppi orga- rattere non consiste nel non avere certe passioni chenici di coloro che dovrebbero essere la Tradizione, che bisogna certo possedere in massimo grado, ma per te-rappresentano senza mostrare, che intimano senza nerle al laccio e in più senza che questo dominio creiviolare, che si oppongono senza odiare, che difendono una gioia particolare, ma con semplicità. Notiamo chesenza calunniare. Si coglie quindi qui la possibilità di in queste dottrine viene attuata la suddivisione de-formulare una serie di indicazioni pratiche che posso- gli insegnamenti in gradi gerarchici preordinati: unano essere d’aiuto a chi senza essersi mai cimentato ha parte di disciplina raccoglie quelle che sono le regoleintenzione di ‘osare’ una azione diversa su di sé e quin- morali – adatte alla esistenza terrena, ed un altra ledi sul mondo circostante, per chi intende mettersi alla pratiche superiori – verso un piùchevita, per dirla inprova: ‘perchè nessuno spettacolo è migliore agli dei evoliana maniera.che un uomo alle prese con innumerevoli sventure il Per la chiarezza e l’assoluta sobrietà della sua espo-quale mette a dura prova il proprio valore. Infatti gli sizione e della sua azione segnaliamo sicuramente ilesserei inviati nelle missioni speciali o pericolose sono buddhismo originario come dottrina-modello dellaquelli di valore; i deboli e gli ignavi, i vili, vengono la- parte finale del ‘nostro’ kali-yuga. Probabilmente sisciati nelle retrovie.’ (J.Evola). Per iniziare basare tutto differenzia da qualsiasi altra religione conosciuta gra-su una solidità interiore che non deve conoscere sosta zie a una chiara speculazione dottrinale e a sobrietà ein quanto gli elementi sovversivi ed infettivi del mon- misticismo, per cui ogni principio etico viene consi-do esterno nascono vivono e si moltiplicano tra noi derato esclusivamente per gli effetti positivi che pro-ogni giorno senza stallo cercando inesorabilmente di duce nella vita di tutti i giorni. In quest’ottica i precetticolpire soprattutto coloro i quali portano in se il seme di <retta condotta> utilizzati dall’uomo per intrapren-della rinascita spirituale, perchè riportando le parole dere il cammino verso il nobile ottuplice sentiero(7)di un Meister Eckhart: ‘oggi più che mai bisogna esse- possono essere considerati come strumenti piuttostore come il cardine di una porta che sbatte ma che resta che come valori assoluti dell’animo, mezzi utili insom-comunque saldo’. Tale applicazione è ancora oggi più ma allo sviluppo di una virtù non moralistica ma diauspicabile visti i molti punti coesistenti tra le varie stampo spiccatamente ascetico-virile.discipline ascetiche delle antiche dottrine: troviamo Queste attività spirituali predispongono il risveglioinfatti innanzi a noi un approccio completo e pratico dei centri interiori che effondono secondo gli hindui-ma anche oggettivo e realistico, constatando che il tut- sti la kundalini(8), cioè l’energia divina atta all’Illumi-to è parte integrante e però positiva di quel ciclo finale nazione che libera l’uomo da ogni vincolo materialeche conosciamo come kali-yuga(2). E’ fondamentale ed animico.Tale forza agendo attraverso particolariqui mettere in evidenza il carattere prettamente ‘guer- canali di conduzione presenti nel corpo, i cackra(9),riero’ di alcune di queste dottrine. concede aperture ad un livello differenziato dell’e-Nel primo Buddhismo ad esempio proprio il princi- sperienza umana anche grazie all’esercizio quotidia-pe Gautama poi diventato il Buddha, Shakyamuni(3) no costante e ripetitivo. Potremmo dire dunque cheera un appartenente alla casta guerriera kshatriya(4), anche ciò che sembra a noi normale apprendimentosignificando ciò l’implicazione del passaggio da una mentale o un pensiero semplicemente visualizzato èsituazione di guerra esteriore ad una più difficile e in realtà una ‘intuizione spirituale’ che riceviamo inpericolosa, quella lotta interiore sempre in atto per il quanto lo sforzo profuso in quel particolare momentodominio di Sè (la piccola e la grande Guerra Santa). o istante della nostra esistenza è stato premiato. In ve-Anche nell’epica della Cavalleria medievale un pa- rità la nostra vita è una continua ascesi, un vivere quiragone è riscontrabile sulle basi di ciò che è visibile e ora come disse il Buddha, hic et nunc come l’anticonello studio esoterico di quei componimenti poeti- popolo romano insegna. La parola Ascesi, dal greco

antico Askesis, in sanscrito è Tapas – cioè esercizio/ manca quasi totalmente il proselitismo, la conduzio-disciplina/volontà , tuttavia apprendiamo che in In- ne del gregge da parte del pastore. Il rapporto di su-dia la radice Tap ha rivelazione anche di calore-ar- bordinazione fra Dio e l’uomo fa di quest’ultimo neldore e consiglia una qualità fondamentale alla nostra Cristianesimo un essere imperfetto, macchiato di unacomprensione: cioè che tutti questi esercizi hanno la colpa congenita ed inalienabile (il mistero del pecca-proprietà di generare un fuoco interiore: il fuoco che to originale) per cui viene richiesto un pentimentospinge alla conoscenza, il fuoco del risveglio. Le ca- come antidoto necessario alla salvezza e la penitenzapacità di sviluppo insite nella dottrina del risveglio se laddove le pratiche antico orientali ed occidentali in-utilizzate in retta maniera dovrebbero infine consen- timavano al fedele non una punizione ma ancora untire di raggiungere uno stato di coscienza tale da per- più maggior e costante controllo su di Sè. Per appuntomettere di penetrare nella dimensione trascendente e nell’espiazione della colpa l’uomo nel crogiolarsi neimetafisica della realtà oggettiva delle cose sino a com- propri errori rimane alla ricerca di un centro che or-prenderle nella loro più nuda semplicità. Certo così mai non è più in lui ma fuori di lui.. è in Dio. L’anticospiegato può apparire di difficile comprensione ma in Romano invece si staccava da una simile concezionerealtà ciò avviene ogni giorno della nostra vita senza della vita, egli pregava in piedi perchè giudicava nonche ce ne rendiamo conto perchè come Gurdjeff(10) degno inginocchiarsi seppur che si fosse al cospetto dispiegava, noi comunque viviamo una vita ‘automatica’ un Dio, ma agiva e chiedeva con distacco innestandosin dalla nascita. Il passo importante per mettere in una sorta di ‘scambio’ con i Geni gli Enti le Forze Di-pratica ciò di cui abbiamo scritto è come dicevamo vine che riteneva interagissero perennemente con gliessere costantemente presenti a se stessi, tenere fissi esseri umani. Presumeva che nel rapporto uomo/di-pensiero e mente in modo tale da non essere traspor- vinità vi fosse l’azione costruttiva di entrambe le par-tati da turbinii di emozioni e passioni giornaliere ma ti (‘dos ut det’) a differenza di un Cristianesimo ovedominarle, un metodo di potenziamento e conoscen- sempre ha prevalso la componente emozionale che vaza di Sè già ben noto ai popoli di origine Indoeuropea. ad intaccare ed inibire la vera conoscenza in quanto ilE’ per questo motivo che ad esempio i mantra e le pre- proprio centro è trascinato costantemente al di fuorighiere hanno una costante ripetizione, la continuità nel tentativo di immedesimarsi con lo spirito divinorende viva la parola, la rende oggetto di forza (repetita ciò rendendo l’uomo sempre più soggetto ai condizio-iuvant). namenti del mondo materiale, di Maya (13) – la DeaÈ però importante anche valorizzare alcune delle dell’illusione e di tutto ciò che non è. E’ comprensi-azioni che noi consideriamo come ‘normali’ e a cui bile quindi la palese differenza tra codeste dottrine:magari diamo poca importanza: la lettura di un certo da una parte il dominio del proprio sovrano interiorelibro ad esempio è utile a costituire in noi piccoli mat- – l’IO più profondo, dall’altra invece l’utilizzo di pra-toni che possiamo utilizzare per gettare un ponte che tiche mortificanti e passive(14) in cui l’uomo non èprima non c’era e che ci aiuta nell’oltrepassare quel fiu- più completamente padrone di Sè. E’ intuibile che inme di esseri ignavi(11) che ci circonda e di cui Dante siffatta situazione il pericolo di aprire una porta d’ac-Alighieri ci ha reso ben conto nella Divina Comme- cesso a forze ctonie ed inferiori è ramificato e potràdia. Sembrerebbe poco ma non lo è perchè: “anche un eventualmente essere ulteriore motivo di studio e svi-viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”, luppo teorico e pratico. Possiamo comunque dire checonsigliava saggiamente Lao Tze(12). Prova ne è che vi sono tutta una serie di esercizi legati alla Tradizionenell’esoterismo per certi particolari argomenti è d’uo- pre-cristiana e utilizzanti tecniche particolari ma mol-po dirsi che è il libro che trova l’uomo e non viceversa, to semplici che sarebbero sicuramente di utile svilup-come vi fosse una specie di destino da realizzarsi – po nella costituzione futura di quella ‘èlite’ di giovaniuna sorta di ‘chiamata’, che deve essere poi ovviamen- già in lotta oggi a dimostrazione che la misura dellate seguita dalla ferrea capacità di “osare’, il che rende libertà è la potenza come volontà assoluta.talvolta possibile anche l’impossibile. Concludendo questo breve e speriamo utile lavoro,Confrontando però tutto ciò di cui abbiamo fatto poniamo a tutti come punto focale l’invito stesso delmenzione riferendoci ad esempio al primo Cristiane- Buddha a non accettare comunque l’insegnamento –simo vi e’ però coerentemente e rettamente da dire che qualsiasi insegnamento, come verità assoluta, comegli esercizi ascetico-cristiani in occidente presero un dogma indiscutibile, ma di sperimentarne in manie-significato differente da quello delle religioni presen- ra diretta la veridicità così da poter credere a ragionti da molto prima e per parecchio tempo anche nello veduta solo di ciò che si è vissuto, praticato e dunquestesso periodo. Innanzi tutto dalle dottrine originarie conosciuto.

Ungern Sternberg come profeta: za della società moderna, sia le false voci, che sareb-La rivoluzione spirituale nello scorso secolo bero circolate attorno al suo nome in seguito alla sua morte. Infatti nel romanzo “Bestie, uomini e Dei” didi Edoardo Martino Ossendowski, compaiono queste sue parole: “E ora ti“Sessantasei anni fa, all’alba del 17 settembre 1921, rivelerò chi sono. Intorno al mio nome aleggiano cosìcadeva fucilato a Novonikolajevsk, secondo altri a tanta paura e odio che nessuno potrà mai distinguereVerkhne-Udinsk, presso il confine mongolo, il co- nella mia vita il vero dal falso, i fatti davvero accadutimandante della divisione asiatica di cavalleria, ba- e la leggenda…”. Il Barone non aveva torto, dato cherone Roman Fiodorovic Ungern-Sternberg, ultimo neppure noi abbiamo fonti certe su alcune notizie,difensore della Mongolia “esterna” indipendente e persino sul luogo e la data di nascita si hanno dub-della Siberia “bianca”. Con la morte del “Barone paz- bi, infatti la “Grande Enciclopedia Sovietica” ci dicezo” nulla più si opponeva al dilagare dell’esercito so- che sia nato 22 Gennaio 1886 nell’Isola di Dago (at-vietico di Blücher nell’Estremo Oriente siberiano e la tualmente in Estonia), altre fonti invece ci dicono siafase guerreggiata della Rivoluzione si concludeva…” nato il 9 dicembre 1885 a Graz, in Austria. Quello cheCosì, Pio Filippani Ronconi, indologo ed orientalista sappiamo con certezza è che nacque da una famigliainizia a parlarci di una delle figure più controverse, appartenente alla nobiltà Tedesco-Baltica; secondo al-misteriose, affascinanti e rivoluzionarie del secolo cune leggende, gli Ungern discendevano da un nipotepassato: il barone Roman von Ungern-Sternberg, poi di Gengis Khan, egli successivamente affermò ancheribattezzato come Ungern Khan. Un alone di miste- di essere la reincarnazione di quest’ultimo, infatti ilro circonda la sua storia, dagli “Pseudo-Intellettuali” suo spirito guerriero, il suo coraggio, grazie ai qualimoderni considerato un folle, da chi invece preferi- fu decorato con la croce di San Giorgio, non possonosce approfondire e soprattutto fare lo storico a dovere che rafforzare la sua tesi. Lo “storico superficiale” hapoichè “per sua natura lo storico deve essere revisio- solitamente collocato il suo nome accanto alle truppenista”, un vero e proprio precursore di una rivoluzio- bianche Zariste, essendo lui un Anti-Bolscevico. Egline spirituale. Una rivoluzione spirituale che non si vedeva nel Bolscevismo null’altro che una pericolosasarebbe estesa soltanto nel suo continente, ma anche rivoluzione antispirituale e anti-tradizionale, non perin Occidente, che come egli stesso asseriva, dopo la niente affermava “Essi non riescono a capire ancorarivoluzione Francese era diventato vittima di una vera che non stiamo combattendo un partito politico. Mae propria involuzione, sia a livello spirituale che politi- una setta di assassini della cultura spirituale contem-co. Il “progresso” in parole povere, stava cominciando poranea.” Per il Barone il Bolscevismo si presentavaa fare le sue prime vittime, era già iniziato quel pro- quindi come un primo sintomo della Post-Modernità,cesso di distruzione delle tradizioni che oggi ancora che andava assolutamente contrastato, ma ciò non si-incombe sull’Europa e minaccia il Medio-Oriente. Il gnificava affatto che Ungern provasse troppe simpatieBarone Nero, si era accorto di questo pericolo già nel- per il regime Zarista, con cui egli aveva collaboratolo scorso secolo, prima della seconda guerra mondiale inizialmente per poi essere onorato con la Croce so-ed aveva profetizzato in un certo senso sia la decaden- pra citata, infatti il suo fine non era tanto quello di restaurare nuovamente la Dinastia dei Romanov sul trono, ma piuttosto quello di creare un vero e pro- prio impero Eurasiatico, che ora descriveremo. Dopo la sua collaborazione con le truppe bianche, iniziò la sua Rivoluzione Spirituale, il suo scopo era quello di fare della Mongolia il fulcro spirituale e tradizionale dell’Asia, formando lì una Teocrazia Lamaista per poi espandersi fino all’Occidente corrotto dalle caduche idee atee e razionali diffusesi nel ‘700. L’uomo aveva fatto scadere ideali quali la Libertà e la Tolleranza, va- lori che hanno un significato unicamente spirituale, alla razionalità becera dell’umanità tutta ed oggi dopo tre secoli gli uomini ancora li ricercano invano attra- verso la ragione. Gli Occidentali erano oramai spiri- tualmente tendenti verso il basso, verso tutto ciò che era Sub-Umano, il Barone aveva compreso questo pe-

ricolo già nello scorso secolo, prima della seconda oramai spiritualmente tendenti verso il basso, versoguerra mondiale ed aveva profetizzato in un certo tutto ciò che era Sub-Umano, il Barone aveva compre-senso sia la decadenza della società moderna, sia le so questo pericolo. Senza perdere tempo, iniziò nellafalse voci, che sarebbero circolate attorno al suo nome formazione di un esercito Anti-Bolscevico, formatoin seguito alla sua morte. Infatti nel romanzo “Bestie, da Tibetani, guardie bianche, Mongoli, Cosacchi e chiuomini e Dei” di Ossendowski, compaiono queste altro avesse voluto prender parte alla missione: “Lasue parole: “E ora ti rivelerò chi sono. Intorno al mio nostra furia contro la testa della rivoluzione Bolsce-nome aleggiano così tanta paura e odio che nessuno vica e i suoi seguaci, non deve conoscere limiti”. Lapotrà mai distinguere nella mia vita il vero dal falso, i prima cosa da fare era liberare Urga ( la attuale Ulanfatti davvero accaduti e la leggenda…”. Il Barone non Bator) dai Cinesi che oltra ad averla conquistata ave-aveva torto, dato che neppure noi abbiamo fonti certe vano arrestato l’allora Dalai Lama Bodg Khan, l’ottavosu alcune notizie, persino sul luogo e la data di nascita Jebtsundamba Khutugtu. Andato male il primo tenta-si hanno dubbi, infatti la “Grande Enciclopedia Sovie- tivo militare, al Barone venne una geniale idea, ovverotica” ci dice che sia nato 22 Gennaio 1886 nell’Isola quella di incendiare le colline che circondavano la cittàdi Dago (attualmente in Estonia), altre fonti invece ci per darei ai cinesi l’idea che vi fosse un grande eserci-dicono sia nato il 9 dicembre 1885 a Graz, in Austria. to alle porte della città pronto all’attacco. La genialataQuello che sappiamo con certezza è che nacque da una riuscì, ed Ungern con l’appoggio dei Mongoli prese ilfamiglia appartenente alla nobiltà Tedesco-Baltica; se- controllo della città e liberò il Dalai Lama, assumendocondo alcune leggende, gli Ungern discendevano da così il ruolo di dittatore della Nazione Mongola au-un nipote di Gengis Khan, egli successivamente affer- todefinendosi la reincarnazione di Gengis Khan. Fumò anche di essere la reincarnazione di quest’ultimo, anche definito poi dal Dalai Lama Thubten Gyatso lainfatti il suo spirito guerriero, il suo coraggio, grazie reincarnazione del Mahakala (la versione Buddhistaai quali fu decorato con la croce di San Giorgio, non di Shiva) e da qui prese in nome di “Ungern Khan”.possono che rafforzare la sua tesi. Lo “storico super- Realizzò in Mongolia Ospedali e scuole, cliniche vete-ficiale” ha solitamente collocato il suo nome accanto rinarie, portò l’elettricità, il telefono e fece nascere unalle truppe bianche Zariste, essendo lui un Anti-Bol- “quotidiano”, ma la permanenza del Barone al poterescevico. Egli vedeva nel Bolscevismo null’altro che non era destinata a protrarsi per ancora molto tempo.una pericolosa rivoluzione antispirituale e anti-tradi- Infatti il Mongolo Filo-Sovietico Sukhe-Bator, con l’a-zionale, non per niente affermava “Essi non riescono a iuto di un contingente Bolscevico riuscì a sconfiggerecapire ancora che non stiamo combattendo un partito e a mettere in fuga il Barone, ma colpo di scena, conpolitico. Ma una setta di assassini della cultura spiri- il suo esercito egli penetrò in Russia, a Troitskosavsktuale contemporanea.” Per il Barone il Bolscevismo , dove travolse le difese Bolsceviche per poi diriger-si presentava quindi come un primo sintomo della si verso l’Occidente e poi verso Sud. Egli in realtà,Post-Modernità, che andava assolutamente contrasta- oramai vedendosi quasi sconfitto, cavalcava verso lato, ma ciò non significava affatto che Ungern provas- fortezza spirituale Tibetana, Pio Filippani Ronconi cise troppe simpatie per il regime Zarista, con cui egli racconta : “Egli mosse solitario verso una direzioneaveva collaborato inizialmente per poi essere onorato che non aveva più rapporto con la realtà geografica delcon la Croce sopra citata, infatti il suo fine non era luogo e militare della situazione, nel postremo tenta-tanto quello di restaurare nuovamente la Dinastia dei tivo, non di salvare la vita, bensì di ricollegarsi, primaRomanov sul trono, ma piuttosto quello di creare un di morire, con il proprio principio metafisico: il Re delvero e proprio impero Eurasiatico, che ora descrive- Mondo”. E ancora, Mabire, in suo libro, descrivendoremo. Dopo la sua collaborazione con le truppe bian- un dialogo tra il Barone e la strega Zigana, pone ai no-che, iniziò la sua Rivoluzione Spirituale, il suo scopo stri occhi una sua affermazione: «Morirò presto! Maera quello di fare della Mongolia il fulcro spirituale e che importa! Il mio corpo morirà, non il mio sogno…tradizionale dell’Asia, formando lì una Teocrazia La- E nell’ultima battaglia, il Re del Mondo uscirà dal suomaista per poi espandersi fino all’Occidente corrotto palazzo sotterraneo…». Il 21 agosto il Barone fu tra-dalle caduche idee atee e razionali diffusesi nel ‘700. dito dal predone calmucco Ja lama, che consegnatoloL’uomo aveva fatto scadere ideali quali la Libertà e la nelle mani dei Bolscevichi, un generale di questi gliTolleranza, valori che hanno un significato unicamen- chiese di combattere tra le loro file, il suo rifiuto, se-te spirituale, alla razionalità becera dell’umanità tutta gnerà allora la sua morte, avvenuta nel 1936 per Fuci-ed oggi dopo tre secoli gli uomini ancora li ricercano lazione, ove prima di questa sembra che costui abbiainvano attraverso la ragione. Gli Occidentali erano inghiottito la Croce di S. Giorgio per non farla entrare

in possesso dei sovietici, ritenuti indegni. Il personag- fuggire e imbarcarci in avventure degne di romanzigio del Barone, oggi, non deve venir ricordato tanto d’avventura. Fuggire dalla realtà per vivere qualcosaper le sue guerre sul campo di battaglia, ma piuttosto che solo dentro di noi possiamo sentire e provare.su quello religioso e spirituale. In fin dei conti, oggi, la Oggi in questa età moderna i sogni valgono poco onostra non è tanto una battaglia contro una nazione, niente, l’unico scopo è essere famoso in tv, l’appari-contro un fenomeno, contro un partito o una delinea- zione rendendoci ridicoli. Il Grande Fratello, i realityta idea politica, ma piuttosto contro l’affermarsi di un show. In epoche lontane la vita aveva un senso solonuovo e spaventoso Eone, un Eone che spazzerà via le con una grande volontà che in pochi poteva perso-nostre tradizioni, capovolgerà i nostri valori e calpe- nificare, come i grandi condottieri. Un uomo potevasterà tutto ciò per cui i nostri avi hanno lottato e per essere l’ispirazione per molti, il suo carisma infiam-cui noi stiamo ancora lottando . Benvenuti nell’Età del mare gli animi e condurti ad una nuova era. Ancheferro, oppure no. se questo comporta un grande sacrificio, la tua stessa vita e abbattere qualsiasi cosa o persona che ti sa para Un sogno davanti. Siamo come soldati che combattono per la propria causa o per la libertà. Un esempio lo abbiamodi Marco C. con il popolo ucraino che lotta per liberarsi una volta“Cosa rende la vita di ogni uomo preziosa, che le dia per tutta dal governo di Mosca. In nome di essa com-un senso per essere vissuta e sacrificata per qualcosa battiamo, imbracciamo le armi e siamo disposti a mo-che vada al di la di qualsiasi immaginazione. Non è rire per essa. La spada serve per vincere e la vittoria èforse un Sogno. Quando si parla dei sogni, tutti pensa- assicurata per difendere qualcosa di prezioso. Tuttaviano a quelli nel cassetto che avevamo fin da piccoli, con se sei un vero uomo devi trovare dentro di te quellaocchi innocenti guardavamo il mondo desiderando motivazione che ti spinge ad andare avanti a dare undi essere come i nostri eroi che vedevamo nei carto- senso alla tua vita. Non lo devi fare per nessuno ma seni animati o nei film. Nessuno di noi ha dimentica- lo fai per te stesso significa realizzare un bel sogno. Èto, soprattutto per i vecchi nostalgici, i vecchi manga qualcosa che ti fa partire all’avventura, che può darenippocini fra cui Lady Oscar, Daitan 3, Ken Shiro e un senso alla tua vita. Ci sono sogni che uccidono, cheCapitan Harlock . Giovani sognatori col desiderio di feriscono e che fanno soffrire milioni di persone. E anche se il tuo sogno è morto esso vivrà nel profondo del tuo cuore. Per questo scopo molti hanno attraver- sato e camminato sul sangue di molti uomini in nome di quel dio che sentivano dentro di loro. Una vita da martire sacrificata per un dio chiamato “Sogno”. Una vita senza un fine non si potrebbe mai viverla ” io vo- glio realizzare il mio sogno” con queste parole scolpite nel cuore. Anche se per altri la giudicano una passio- ne infantile! per ci crede veramente un sogno non può solo essere un desiderio, ma un ideale per cui vivere e sacrificare la sua vita. Ed è proprio in guerra che un sogno diventa una visione o una risposta alla propria esistenza. Fra il sangue e i morti troviamo a volte noi stessi. Diamo un senso alla nostra vita senza mai tro- vare una riposta. La troviamo solo grazie alla nostra paura e al nostro astio per i Mali che ci hanno causato la vita stessa e i nemici che ci si parano davanti. Sin dall’inizio della nostra infanzia ci hanno sempre detto di credere in ciò che loro credevano giusto per noi, ma cos’è veramente giusto, quello a cui ci dicono fino alla nausea o quello che sentiamo dentro il nostro cuore. La riposta la vediamo coi nostri occhi, la sentiamo nel cuore e nelle nostri menti. Spetta a noi crederci o no ! Combattiamo perciò che giusto qualunque sia la cau- sa sbagliata o giusta che sia. Combattere fino alla fine.”


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