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3_Francesco2020

Published by elisa.rastrelli, 2020-12-28 14:49:24

Description: Francesco Angelone, Ritratti e paesaggi, Valentano 2020

Keywords: arte,disegno,figura,paesaggio,ritratto,grafica

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Francesco Angelone Maestro d’arte



Francesco Angelone Nato a Viterbo, sin da piccolo manifesta interesse verso il disegno e le arti grafiche, frequenta l’Istituto d’Arte di Civi- tavecchia e consegue il diploma di Maestro d’arte. Nel corso della sua esperienza sperimenta diversi supporti e tecniche fino ad orientarsi verso il disegno a chiaroscuro. I soggetti riportano al figurativo e spaziano dal paesaggio, alla natura morta, al ritratto. Nonostante le opere richiedano una lunga gestazione tipica del realismo, la sua produzione ormai conta un elevato nu- mero di lavori tale da rendere possibile la redazione di un catalogo. Dall’insieme della sua produzione emerge una lucida e consapevole appropriazione della tecnica figurativa in cui affiora la dolcezza dei toni, l’armonia compositiva e la fre- schezza del tocco. La natura è interpretata con un’ottica visiva, è evidente l’ar- moniosa fusione degli accordi tonali e i netti contrasti cro- matici, risalta la vivacità e la brillantezza della luce.

Attraverso il disegno a matita e il chiaroscuro riesce a for- nire al disegno un'idea di plasticità, volume e profondità. Si orienta verso il realismo e si concentra sullo studio del tono e del grado di luminosità del colore. In un oggetto in scala di grigi è in grado di riprodurre le infinite variazioni di sfumatu- re tra la tonalità dell’ombra e quella in luce, e le altrettanto infinite variazioni di gradazioni. Riproduce con abilità il risul- tato dell’interazione della luce con le asperità del materiale di cui è composto un oggetto e l’ombra portata sul piano di ap- poggio da un corpo che ostacola il passaggio della luce. La passione per l’arte, per la speri- mentazione e per tutto ciò che è creativo sono il filo conduttore di tutta la sua produzione e probabilmente di tutte le sue attività.

I temi che predilige vanno dal ritratto al paesaggio. Colleziona così negli anni una vasta serie di ritratti di personaggi del ci- nema e dello spettacolo, della politica e della cultura. La tecni- ca è prevalentemente il Chiaroscuro grazie al quale riesce a rendere il rilievo, il volume e le particolarità di una forma ri- spetto alla sorgente luminosa che l'investe. Regola il graduale variare del tono dei colori e fino all'applicazione di piccole zone o macchie di colore chiarissimo nei punti sui quali brilla la luce. Ha sperimentato anche disegni a carboncino o a matita e ges- so su carta colorata, sempre limitati al variare di uno stesso colore, più il bianco dei \"lumi\".

I paesaggi Il problema pittorico del chiaroscuro è spes- so strettamente con- nesso, oltre che alla luce, anche all’intento di rappresentare lo spazio in modo natu- ralistico. Francesco studia e ri- costruisce le forme, armonizza gli spazi, plasma i volumi tra l'alternanza delle luci e delle ombre. Osserva i corpi e analizza le for- me, percorre quel pro- cesso inverso che dalla dimensione più este- riore conduce alla sfe- ra più intima della na- tura e dell'equilibrio. Ma un corpo senza scheletro non regge, e per il disegno realistico è necessario anche e soprattutto lo studio della forma, dello spazio e della prospettiva. Così si concentra sullo studio dell’oggetto e sulla necessità di dare corpo, volume, vivacità e profondità, soltanto con la luce, ma tracciando la sua parte in ombra e riproducendo l'ombra che questo sviluppa sulla superficie sulla quale poggia.

Nei paesaggi esterni, affronta il problema della luce: di giorno la fonte luminosa è costituita dal sole, nei paesaggi serali la fonte luminosa può es- sere la luna o una luce artificiale. Nei giorni senza sole, la luce filtra attraverso le nubi ed illumina la scena. La luce è più diffusa, il contrasto tra la parte illuminata e quella in ombra è poco netto, e le ombre, anche se pur sempre esi- stenti, sono meno nette e marcate ed i loro con- torni molto sfocati, le ombre sono molteplici ed orientate in direzioni diverse. Lo studio tecnico in questo caso è molto complesso e dimostra una attenta osservazione.

Affronta la prospettiva tra gli oggetti. Restituisce corretta- mente la proporzione degli gli edifici, delle costruzioni, delle figure. Evidenzia i diversi piani e gli oggetti posti su spazi diversi dando loro le giuste proporzioni. Conosce il modo di rappresentare gli oggetti secondo i prin- cipi scientifici dell’ottica, in modo da rendere la stessa imma- gine che si avrebbe con la visione diretta. In campo tecnico il disegno manuale di prospettive a uno, due o tre punti di fuga trova un sempre minor campo di im- piego a causa della diffusione di software per la generazione automatica di visioni prospettiche. Lo studio della teoria e dei principali metodi per il disegno prospettico richiede quantità di tempo e impegno che sempre più spesso sono superate dall’utilizzo delle moderne tecnologie

I prospetti vengono rappresentati tramite proie- zioni ortogonali, ma le loro dimensioni devono essere adattate al foglio di carta che le riporta. Una adeguata rappresentazione è il sintomo di una idonea conoscenza dell’apparato costruttivo e architettonico che deve essere pensato per meglio caratterizzare il disegno. Più la scala è grande, maggiore è la quantità di dettagli che si deve inserire. L’attenzione ai dettagli diventa così più difficile quando si inseriscono i patterns.

Le proiezioni orto- gonali dei disegni comunicano infor- mazioni sulle fac- ciate degli edifici e sugli elementi verti- cali. L’osservatore del disegno si trova in un punto preciso della scena raffigu- rata nel disegno e può osservare le diverse tipologie di muri e di elementi come i pergolati.

I ritratti Il chiaroscuro iperrealista è caratterizzato da minuzia e at- tenzione per i dettagli. La formazione tecnica lo ha portato a studiare il pigmento nelle sue svariate caratteristiche, ha imparato a costruire il co- lore, a comprenderne la fisica e la dinamica. Ha fatto espe- rienza delle reazioni sui supporti per comprendere quanta co- munione e differenza c'è tra le varie materie. Ha studiato i di- versi supporti: dalla carta alla tela, dalla tavola in legno all'in- tonaco perché questi potessero valorizzare e rendere giustizia al suo lavoro.

Anche la fase creativa segue precise regole, per quanto meno rigide, che comprendono la stesura del bozzetto ed i vari studi sul soggetto figurativo a partire dal ritratto, dalla figura, dalla natura mor- ta o dal paesaggio. È attento non solo alla defini- zione progressiva del disegno, frutto dello studio della forma dei riflessi sulla forma, ma lascia in- travedere anche i cambiamenti di idee in corso d’opera. I ritratti sono solitamente ripresi da foto. Per fare una copia, lavora prevalentemente fidandosi della capacità, dell'esperienza e dell’abilità, non solo nel copiare i contorni del disegno, ma anche nel ri- produrre i particolari, i volumi e le ombre.



È attraverso il viso di un uomo, una donna, un bambino o un vec- chio che denota il ca- rattere, l'umore, l'età, la razza e le caratteri- stiche del soggetto che sceglie. Rende le pro- porzioni e le distanze tra le varie componen- ti del viso, e rispetta il cambiamento delle proporzioni legato al variare dell'età, dalla razza e del sesso. Me- morizza le caratteristi- che del viso e le varia- zioni che subiscono le diverse parti, quando il viso cambia espressio- ne, quando cambia posizione e quando cambia l'angolatura di ripresa. Nei ritratti i particolari cambiano, come il viso, cam- biando espressioni, le posizioni, le persone, il sesso, l’età e la razza. Cura, in una prima fase, solo le proporzioni e memorizza le caratteristiche. Nella fase successiva, dise- gna le ombre e solo in una terza fase si preoccupa delle sfumature



Il suo disegno può essere un semplice studio per una base pittorica o un opera rifinita e completa con particolari ed ombreggiature. Un lavoro può essere interrotto e ripreso, senza tutti quei proble- mi, che invece ci sono nella pittura. Il disegno ne- cessita di pochi materiali (matita gomma e carta e sfumino). Per il disegno spesso anche pastelli, cre- te, carboncino, gessetti, sanguigna. La scelta della tecnica dipende dal soggetto da rappresentare, dal tempo a disposizione e dall’ispirazione del mo- mento. Questo rende il suo lavoro vario e diversi- ficato e giustifica i cambiamenti che ha avuto nel corso del tempo e l’interesse sempre nuovo verso altre tecniche e altre espressioni dell’arte grafica. Valentano, 2020


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