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I Promessi Sposi

Published by centro studi inbook, 2023-06-27 16:57:42

Description: di Alessandro Manzoni
illustrazioni di Marcello Toninelli
traduzione in simboli con il modello inbook: Eugenia Ratti
editore: Teka, Lecco

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I Promessi Sposi I Promessi Sposi ILLUSTRAZIONI DI MARCELLOTONINELLI TRADUZIONE IN SIMBOLI DI EUGENIA RATTI E ANTONIO BIANCHI

Questo libro è un inbook, un libro illustrato con testo integralmente espresso in simboli. Leggilo a voce alta ai bambini e ai ragazzi, indicando i riquadri uno a uno con il dito, senza modificare velocità e ritmo della lettura originale.

hanno reso possibile la realizzazione di questo inbook

© Teka Edizioni corso Martiri, 28 23900 Lecco LC tekaedizioni.it [email protected] fb: Teka Edizioni Riduzione del testo Teka Edizioni Supervisione dei contenuti Stefano Motta www.stefanomotta.net [email protected] fb: Stefano Motta Illustrazioni Marcello Toninelli [email protected] fb: Marcello Toninelli Traduzione in simboli Eugenia Ratti Supervisione del testo in simboli Antonio Bianchi secondo il modello definito dal Centro Studi Inbook Progetto grafico Mariangela Tentori www.mariangelatentori.it [email protected] Stampa Grafiche Riga srl Annone Brianza LC Finito di stampare marzo 2018

La Biblioteca civica di Lecco, insieme ad altre biblioteche del Sistema Bibliotecario del Territorio Lecchese, da alcuni anni si adopera per dotare il proprio patrimonio di documenti che rispondano alle esigenze di chi presenta vari tipi di disabilità. Gli inbook costituiscono un importante esempio di questi materiali; libri inclusivi, pensati per le persone con bisogni comunicativi complessi e anche per chi deve compensare una disabilità temporanea. Sul territorio nazionale le biblioteche stanno lavorando per costituire una rete di collaborazioni che faciliti lo scambio di questi preziosi materiali e incrementi la loro produzione e il loro proficuo utilizzo nei vari ambiti in cui viene richiesto. Nel nostro territorio, questa virtuosa sinergia è in atto tra vari soggetti: Avis Comunale Lecco, Aspoc, (Associazione per lo Sviluppo del Potenziale Cognitivo), il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale di Lecco e di Merate e alcune scuole che stanno predisponendo occasioni significative di apprendimento grazie a questi strumenti, che si servono della comunicazione aumentativa alternativa. In questo contesto la realizzazione di un nuovo inbook, che presenta la trascrizione in simboli de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, in una forma ridotta e semplificata, ci è sembrata, da subito un’idea coraggiosa e importante da sostenere. Il romanzo è uno dei capolavori della letteratura italiana ed è l’opera che, più di ogni altra, ha contribuito ad accrescere il prestigio dei luoghi in cui viviamo. Devo ringraziare l’Avis Comunale di Lecco, ed in particolare il suo presidente, Andrea Bonaiti, e il suo predecessore Bruno Gandolfi, che hanno creduto in questo progetto fin dall’inizio. Attraverso il loro impegno e il contributo ricevuto dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus con il Primo Bando 2017, abbiamo potuto realizzare uno strumento necessario a supportare l’inserimento scolastico e sociale di persone con bisogni comunicativi particolari. Il progetto I Promessi Sposi inbook, infatti, nasce con l’intento di consentire a tutti i lettori di poter fruire di un classico della letteratura italiana, letto e studiato in tutte le scuole superiori. Desidero sottolineare che questo è il risultato di un lavoro di équipe, che ha coinvolto vari professionisti, coordinati da Mariangela Tentori della casa editrice Teka Edizioni, la quale, anche in questo caso, ha dimostrato, oltre che intraprendenza, attenzione per una forma estremamente particolare di produzione editoriale, purtroppo non ancora compresa in modo adeguato da molte case editrici italiane. Come è accaduto per altre iniziative dell’Assessorato, mi auguro che questo inbook sia una nuova occasione per offrire un servizio alla nostra comunità, di cui mi sento parte e della quale, non solo ho il dovere e la responsabilità, ma anche il desiderio, di coglierne i bisogni culturali. Simona Piazza, Assessore promozione della cultura e delle politiche giovanili



I rapporti che legano l’Avis Comunale di Lecco e la Biblioteca Civica “Uberto Pozzoli” risalgono ormai a quasi una decina di anni e nel tempo sono stati resi ancora più stretti dal protocollo d’intesa che Avis ha sottoscritto nel 2013 con l’Assessorato alla Cultura del Comune. Questo accordo, infatti, ha creato un legame profondo tra la nostra associazione e la Biblioteca, che nel corso degli anni ha portato buoni frutti. Ricordiamo, a questo proposito, la realizzazione dell’emeroteca digitale, del progetto “Mamma lingua”, dell’acquisto di libri in braille. Grazie alla lungimiranza del nostro ex Presidente, Bruno Gandolfi, abbiamo inoltre finanziato la stampa di numerosi inbook e, lo dico con franchezza, abbiamo scoperto l’esistenza di questi libri speciali destinati a persone speciali: un insieme di immagini e di simboli che rendono comprensibile il contenuto di un testo! In occasione del 70° anniversario dalla fondazione di Avis Comunale di Lecco abbiamo pensato di fare qualche cosa di importante e, confrontandoci con Simona Piazza, Assessore promozione della cultura e delle politiche giovanili, e con Maria Giovanna Ravasi, direttrice della Biblioteca, è maturata l’idea di creare, partendo da zero, un inbook che potesse essere utilizzato dalle ragazze e dai ragazzi che studiano nelle nostre scuole superiori. La scelta è caduta sui Promessi Sposi, il romanzo lecchese per eccellenza che gli studenti leggono nelle scuole superiori e che anche le persone con difficoltà cognitive devono poter leggere al pari dei loro compagni. Abbiamo predisposto un progetto molto articolato, grazie anche alla casa editrice Teka Edizioni per il supporto tecnico coinvolgendo i migliori esperti della materia per l’apporto scientifico. Con queste premesse abbiamo partecipato al bando della Fondazione comunitaria del Lecchese, che ha elargito un decisivo sostegno economico al nostro progetto. Una società è giusta quando mette tutti nelle stesse condizioni di partenza e, di conseguenza, permette a tutti di esprimersi al meglio: grazie all’inbook dei Promessi Sposi i ragazzi e le ragazze con problemi cognitivi, delle nostre scuole e di ogni altra scuola italiana, potranno leggere e studiare un libro che da decenni tutti gli studenti hanno imparato a conoscere. Siamo orgogliosi di questo risultato e siamo felici di avere condiviso questa esperienza con Simona Piazza, Bruno Gandolfi, Maria Giovanna Ravasi e tanti altri amici ed amiche che ci hanno sostenuto. L’Avis è una associazione inclusiva che, come previsto dal suo statuto, si deve impegnare anche nei confronti di chi, per le ragioni più disparate, non potrà mai donare il proprio sangue, ma è parte integrante della nostra società. Anche gli inbook nascono per allargare l’inclusione sociale e questo fine li rende uno strumento coerente al nostro obiettivo di offrire uguali opportunità a tutti. Andrea Bonaiti, Presidente Avis Comunale di Lecco

LAVANDERIA MANZONI Il 15 luglio 1827 la carovana della famiglia Manzoni si mette in moto verso la Toscana. Salgono in carrozza Alessandro, la moglie Enrichetta, i figli Giulia, Pietro, Cristina, Sofia, Enrico, Vittoria, e sei domestici. Rimane a casa il piccolo Filippo, di pochi mesi. Non la suocera, donna Giulia. Più di tutto, più della fama e dei meccanismi poco chiari della vendita (Manzoni non fu fortunato dal punto di vista commerciale), appena pubblicati tre tometti della Ventisettana lo crucciò la questione della lingua, l’idea di risciacquare in Arno i “settantun lenzuolo” - i fogli tipografici dell’edizione Ferrario - ancora intrisi di quelle inflessioni padane così tipiche delle terre attraversate dalla sua Adda. A Firenze arriva il 29 agosto e vi rimarrà fino all’1 ottobre, esplorando il fiorentino con l’aiuto di due “lavandaie” d’eccezione: i dotti Gaetano Cioni e Giovan Battista Niccolini. Il faticoso e chirurgico esercizio di revisione linguistica, iniziato con grande entusiasmo, dura alla fine più di dieci anni, inframmezzati da gravi lutti (la morte della moglie Enrichetta e della figlia Giulia) e dalle seconde nozze con Teresa Borri, e produce una lingua più diretta, meno vistosa, meno colorata. Spariscono, per esempio, alcuni lombardismi ghiotti ma troppo popolani (“baciocco” e “martorello” per “sempliciotto”, “brache” per “calzoni”, “brancare” per “acchiappare”), corretti anche con l’aiuto di una terza lavandaia, Emilia Luti, assunta questa volta in pianta stabile a ventitrè anni come istitutrice di Rina, la figlia di Massimo d’Azeglio orfana della mamma Giulietta. Tra settembre e ottobre del 1839 lavora gomito a gomito con Manzoni a Brusuglio, e la consulenza continua per via epistolare, attraverso semplici bigliettini con l’elenco delle espressioni che Manzoni voleva rivedere, quando Emilia torna a Milano a casa D’Azeglio, per poi riprendere, quotidiana, quando Manzoni la richiama in via Morone per assistere la madre Giulia. Il suo contributo si rivela esteso e capillare, in molti punti decisivo, a volte malvisto dagli stessi amici letterati di Manzoni, che non sempre gradivano l’influenza dell’ “oracolo della signora Emilia”. Mi sono intrattenuto in questa lunga e meticolosa digressione per dire che ogniqualvolta incrocio un’edizione dei Promessi Sposi più o meno vagamente riscritta, parafrasata, rifatta, ridotta, risciacquata, tradotta (magari in dialetto: aargh! Dio, ti prego, crea un girone infernale dedicato a questi lavandai non autorizzati!) mi viene la pelle d’oca: come si può attentare alla faticosa conquista di una lingua così pura che forse solo con Manzoni, dopo il De vulgari dantesco e nonostante i postulati delle Prose di Bembo, riesce davvero a imporsi come “nazionale”? Toccate tutto di Manzoni, ma non la lingua. Poi, per mestiere, per studio e per passione mi sono scontrato quasi quotidianamente con la fatica di calare questa lingua nelle orecchie tappate dagli auricolari dell’i-phone e la testa piena di anglismi, neologismi, gergalismi dei miei studenti, e allora ho dovuto cercare anch’io qualche cavallo di Troia per entrare dalle porte Scee. Ho imparato che il fumetto e, più in generale, la traduzione iconografica del romanzo, sono canali efficaci; ho imparato che non c’è nessun orecchio così distratto o così sordo che non riesca a cogliere i toni dolci, drammatici, caustici, ironici, della lingua di Manzoni; ho imparato che non c’è mente o cuore cui, per un malinteso purismo linguistico, si possa negare l’accesso alla grandiosa purezza dei Promessi Sposi. Ecco perché mi onora l’aver fatto parte dell’équipe di lavandai che ha dato vita a questa edizione dei Promessi Sposi “risciacquati” secondo i canoni del modello inbook, all’interno della cornice della CAA - Comunicazione Aumentativa Alternativa. Da preside quale sono, da scrittore quale cerco di essere, da studioso di Manzoni quale mi si dice, è la manzoneria più coraggiosa che abbia mai visto. Stefano Motta

DAL ROMANZO DI ALESSANDRO MANZONI I Promessi Sposi I Promessi Sposi TRADUZIONE IN SIMBOLI DI EUGENIA RATTI E ANTONIO BIANCHI ILLUSTRAZIONI DI MARCELLO TONINELLI

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Lecco novembre 9 , 7 1628 . lui Sul far della sera il curato don Abbondio . , fare rientrando verso casa dopo aver fatto una passeggiata , , lungo il cammino recitava le sue preghiere . Improvvisamente vide due uomini minacciosi che aspettavano proprio 2 Erano due bravi agli ordini di don Rodrigo 2 . “ Curato lei ha intenzione di maritar domani Renzo Tramaglino , e Lucia Mondella Orbene questo matrimonio non s’ha da !, !”mai né domani né “ Signori , È miei mettetevi nei miei panni , !”dovere . un mio “ . ,Ci ascolti Non vogliamo farle del male ma lei abbia giudizio . .”Il nostro padrone don Rodrigo la riverisce caramente

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Don Abbondio giunse a casa terrorizzato 11 . Perpetua la sua serva se ne accorse ha , , : “ ,Misericordia dirò ?”padrone cos’ signor “ Ve , lo soltanto se giurate ! !”di a vita non raccontarlo nessuno Ne va della Sentendo pronunciare il nome di don Rodrigo Perpetua esclamò uomo senza “ Che vedermi , : “ Volete birbone Che signor timor di !”Dio “ Come “ Ci penserò ! ?”morto ?”padrone Io tacere Volete ? farà povero , io da .”pensare . ci ho Brontolando don Abbondio salì nella sua camera ma quella notte non fece sonni , tranquilli .

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Il mattino seguente vestito di tutto punto 13 ,, il promesso sposo Renzo si presentò dal curato “ Sono venuto per sapere a che . ora dovremo trovarci in .”chiesa ?”state parlando “ Di che giorno “ Come “ Abbiate di che giorno Avevamo stabilito per !”oggi sto Poi ? bene “ Si prende pazienza Oggi non posso Non . degli Non . .”impedimenti ! “ Bisogna ci sono Renzo gioco di me avevamo sbrigato ? ?”tutto aspettare ancora !”una settimana se ne andò sconsolato e incontrò Perpetua che gli mise una pulce nell’ orecchio don Rodrigo affinché : aveva minacciato don Abbondio non celebrasse il matrimonio .


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