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- Speciale Campane

Published by cesso, 2021-01-17 12:59:35

Description: - Speciale Campane

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Nel contempo i tecnici sistemavano 51 i collegamenti elettrici per il funzio- namento automatico del movimento delle campane. Questo perché da molti anni ormai, le corde che pen- zolavano all’interno del campanile ad uso degli estemporanei campa- nari della domenica (o dei ragazzi che come me, in un tempo assai lontano, sotto la guida dell’indimen- ticabile sacrestano Giusto Vaninetti, si cimentavano con quelle grosse funi rischiando spesso e volentieri le nocche delle mani e la capoccia contro il soffitto di legno del locale di Speciale: “Campane”

manovra), sono state abbandonate CREDAT MUNDUS QUIA TU ME e sostituite, appunto, con un impian- MISISTI (Gv.17.21) - DELEBIO to automatico che agisce sulle ruote MMXIV” - (Affinché tutti siano secondo il prestabilito programma uno… affinché il mondo creda che del concerto. Inoltre veniva rimesso Tu mi hai inviato (Gv. 17.21)- De- in funzione anche l’impianto di col- lebio 2014-). legamento all’orologio (comunale) - A MAURILIO DELL’OCA - LA TUA per il ripristino del battente orario. VOCE NEI NOSTRI CUORI - I (Il Campanùn batte le ore, il Mésdì TUOI CARI le mezz’ore). Dopo la pausa pranzo, e dopo aver - A GIUSTO VANINETTI - IN MEMO- verificato che tutto fosse a posto, RIA alle ore 14 di lunedì 27 ottobre 2014, il nuovo “Campanùn” emise il - Contributo C.E.I. suo primo vagito, subito accompa- gnato dal festante suono delle sue - Marchio della ditta GRASSMAYR compagne, che ben lo accolsero, con due foglie di salvia (simbolo continuando la fraternizzazione per della salute). tutto il pomeriggio (in verità si sta- vano facendo delle prove, ma è più Lungo il bordo inferiore c’è una bello e romantico vederla così!). fascia con fregi floreali ed anche La nuova campana è una “campa- più in alto, nella cosiddetta “gola”, na modello Pruneri”, dal momento c’è un altro fregio simile, nel qua- che la ditta Grassmayr che l’ha co- le, però sono inserite delle formelle struita si è avvalsa di tale modello tonde che rappresentano alternati- e pertanto risulta dello stesso tipo vamente una corona e una stilizza- di quelle già sul nostro campanile. zione del nome della Vergine Maria Il suo diametro al bordo è di 127 Regina. cm e mezzo, ed il suo peso è di Sulla calotta della campana sono 1284 Kg (quasi 13 q.li), che, con riportate in rilievo alcune piccole l’aggiunta degli accessori, (ceppo, salamandre, simbolo di resistenza, contrappeso, ruota ecc.) raggiun- che, come le foglie di salvia e le ge i 21 q.li, circa. Il colore dorato teste d’angelo nelle “maniglie” ca- del suo bronzo è soltanto momen- ratterizzano le campane della ditta taneo perché col passare del tem- Grassmayr. Ora tutto è compiuto e po esso sarà spento da una patina la nuova campana, come un s. Mi- verde-scuro, tipica del bronzo, che chele Arcangelo, è già entrata nel lo proteggerà per i secoli a venire. suo ruolo di annunciatrice di buone Sul suo mantello esterno, mediante - e purtroppo anche cattive - notizie il sistema della “cera persa”, oltre per la comunità delebiese. alle 4 formelle dello scultore Abram, Io e tutti coloro che ne seguirono che rappresentano: la crocefissio- la genesi, ci auguriamo che, con ne di Cristo, la sua risurrezione, s. l’aiuto di Dio, quel suo tempo sia Carpoforo patrono di Delebio e s. molto, ma molto lungo e che al suo Michele Arcangelo, sono riportate posto non venga mai collocato un le seguenti scritte in rilievo: altoparlante dal quale, invece del - “UT OMNES UNUM SINT… UT suono della campana, si propaghi una voce con un idioma a noi sco- nosciuto. E chi ha orecchie: intenda! n 52 Speciale: “Campane”

Sacristi e 53 benefattori Speciale: “Campane”

Il sacrista: turbinìo delle molteplici possibilità ruolo di che si aprono oggi per un giovane durante il suo tempo libero. Inco- grande rilievo mincio col chiedergli come è nata nella chiesa l’idea di prestare questo servizio che, mi dice sorridendo, a volte lo Gianpiero Dell’Oca espone alla bonaria ironia dei suoi coetanei. “Posso dire” dice Nico- Sagrestano (o Quando entriamo in chiesa e la “che sono diventato sacrestano sacrestano) s. vediamo le candele accese quasi “per eredità”. m. [lat. mediev. e l’altare preparato per la Già dall’età di cinque o sei anni mio sacristanùs, der. messa, forse siamo così abituati a nonno Ennio mi portava con sé in di sacrista: v. considerarla una cosa ovvia che chiesa soprattutto quando c’erano sacrista]. non ci chiediamo più chi c’è dietro a da fare i preparativi per le grandi Ha il compito di tutto questo lavoro. Capita spesso, solennità. E lì ho imparato un po’ il tenere in ordine quando si usufruisce di un servizio ‘mestiere’. Quando poi lui si è riti- la sagrestia e ormai consolidato, che non ci si fac- rato, al momento del cambiamento gli arredi sacri, cia più neppure caso e, soprattutto, del parroco, mi sono detto che non di pulire, di non si provi riconoscenza per chi sarebbe stato bello non tenere in sorvegliare e presta il proprio tempo e la propria piedi queste tradizioni e non cura- custodire la opera. Chi è per esempio che rin- re la nostra chiesa che è l’eredità chiesa, nonché grazia ancora la moglie o la mamma dei nostri avi. Forse oggi c’è una di coadiuvare il (o il papà o il marito) per il fatto di certa indifferenza nei confronti di sacerdote in vari trovare la tavola apparecchiata e il tutto questo e questi lasciti preziosi compiti pratici. cibo pronto? rischiano di andare persi”. Chedia- Così abbiamo voluto incontrare le mo in cosa consistono il suo lavoro due persone che “stanno dietro le e il suo impegno. Veniamo così a quinte” delle nostre cerimonie in sapere che si tratta di un servizio chiesa per conoscere meglio il loro in sé non difficile o complicato, ma servizio. che richiede costanza e presenza. Il più anziano, Carlo Pola, si defila: “Per esempio” mi racconta Nicola non è uomo da intervista, preferisce “ho l’impegno di tener aperta la fare silenziosamente il suo lavoro, chiesetta di santa Domenica du- dietro le quinte e mi invita, invece, a rante l’estate quando si celebra la parlare con il ‘sacrista’ più giovane messa feriale. Non mi costa molto e, e, dice, più esperto di lui. se voglio andare un po’ in vacanza, Con piacere, Nicola Scaramella, posso farlo tranquillamente, però mi ingegnere, accetta di parlare della piace essere fedele alla presenza sua esperienza, soprattutto perché quando sono a Delebio. Un altro ritiene importante dirci come questo impegno che mi è stato affidato è suo servizio nasca dal desiderio di la programmazione delle campane non lasciare che la vecchia tradi- elettriche”. A questo punto non pos- zione del ‘sacrista’ vada persa nel so fare a meno di considerare come è diventata molto meno faticosa - da questo punto di vista - la funzione di sacrestano. Suonare le campane a corda, soprattutto nelle solennità 54 Speciale: “Campane”

col primo, secondo e terzo tocco, continua Nicola “fa anche parte del- Nicola Scaramella, era un’impresa – dico a Nicola – che le mie mansioni”. “Ho visto” gli dico responsabile impegnava almeno cinque persone. “che la domenica mattina dopo la del suono delle Ricordo come allora, erano gli anni prima messa, ti occupi anche dei campane, firma cinquanta, il caro Giusto andava in chierichetti”. “Sì” risponde Nicola il documento cerca di collaboratori per questo “cerco di prepararli al meglio al loro d’archivio. concerto. servizio, soprattutto i più giovani E, ‘quando’, come già dicevano i che iniziano e quindi sono digiuni romani, ‘mancavano i cavalli, trot- ancora delle nozioni fondamentali”. tavano gli asini’. Gli davamo cioè Che dire, dopo questa chiacchiera- una mano noi piccoli chierichetti di ta? Certo è un bell’impegno essere allora col rischio continuo di essere presenti a servire il decoro della ‘risucchiati’ dal peso della campa- nostra chiesa. Ma ne vale la pena, na. Più di una volta il Giusto ci ha soprattutto se, come nel caso di Ni- salvato la pelle col suo pronto inter- cola, si tratta anche di una passione vento. “La preparazione delle can- ereditata in famiglia. dele, l’organizzazione degli aiuti per Auguri, allora, per tanti anni ancora, l’esposizione della Madonna o dei Nicola, fino a trasmettere le funzioni vari santi, la tenuta dei paramenti” ai tuoi nipotini! n Speciale: “Campane” 55

Giusto Vaninetti Allora, fino agli anni ’70, le campa- una figura storica ne non erano elettrificate per cui, quando c’era bisogno di suonare per le grandi festività e ci volevano cinque persone, erano i chierichetti più grandi (assieme a due “maestri” Valentino ed Ennio) che ben volen- tieri aiutavano Giusto a “tirare” le corde per il solenne concerto. In quegli anni il suono delle campa- ne era una voce simpatica e familia- re per tutti che scandiva le ore della giornata e annunciava avvenimenti lieti e tristi. Il sagrestano-campana- ro, quindi, era una figura di primo piano nella vita parrocchiale. n Giusto Vaninetti, Maria Giulia Del Nero Moretti il “vecchio” sagrestano Il nome di Giusto Vaninetti, posto sul nuovo campanone, può far nascere, soprattutto nei giovani, la curiosità di sapere chi fosse que- sta persona per aver avuto un tale onore. Giusto, nato a Delebio nel 1885, dopo una vita di lavoro come falegname, ha dedicato al servizio della chiesa, come sagrestano, cir- ca trent’anni. Ha collaborato con don Luigi Ver- ga e soprattutto con don Teodoro Pruneri e ha cessato la sua attività nel 1965, all’arrivo di don Giovanni Rezzonico: Giusto, già molto anzia- no, non poteva reggere il passo di don Giovanni, parroco quarantenne sospinto dal vento del rinnovamento del Concilio Vaticano II! Era molto scrupoloso nel suo lavoro. Le sue “manie”: (la paura del fuoco: “G’à nel miga de filisp”) ed il con- trollo minuzioso che tutto in chiesa fosse a posto, sono ancora oggi ri- cordate dai suoi “chierichetti”. Ha istruito, infatti, schiere di bambini e ragazzi, insegnando anche a molti di loro a suonare le campane. 56 Speciale: “Campane”

Ennio Scaramella: nato questo incarico da alcuni anni Il sagrestano appassionato anche se, in occasione delle solenni Ennio Scaramella e scrupoloso festività liturgiche, lo si vede ancora con don Amedeo SAGRESTANO attento a dare consigli e direttive, in Folladori particolare per le processioni. Paolo Pirruccio Per far memoria di questo suo ser- vizio, lo abbiamo intervistato p. Il sagrestano è una figura rilevante Quando ha iniziato questo servi- nell’ambito della chiesa in quan- zio alla chiesa? «Fin da giovanissi- to d’aiuto al sacerdote e punto di mo mi recavo in chiesa per aiutare riferimento per i fedeli nello svol- nelle funzioni liturgiche il “vecchio” gimento di tutti i servizi necessari sacrista Giusto Vaninetti. Dal mo- per le celebrazioni liturgiche. En- mento in cui il sacrista si ritirò dalle nio Scaramella, classe 1927, fin sue funzioni, ho proseguito l’attività, da ragazzo, dopo aver compiuto il coadiuvato da Amedeo Petruzzi e servizio di chierichetto (“cèrach”), Felice Corgatelli, che avevano dato ha assunto la mansione di sagre- la propria disponibilità al parroco stano. Ennio ha ufficialmente termi- don Giovanni Rezzonico nei servizi alla chiesa. Il mio impegno è sem- Speciale: “Campane” 57

Il sagrestano pre stato un’azione di volontariato Ennio Scaramella: che svolgevo negli spazi di tempo libero dal mio lavoro in azienda.» in una foto di Quali sono stati i suoi servizi? repertorio sul “Mi adoperavo per far suonare le campane, ad accendere le can- campanile dele per le celebrazioni liturgiche, della chiesa coordinavo il ruolo dei chierichetti e san Carpoforo preparavo l’occorrente per la santa di Delebio e Messa”. Quali sono stati i servi- oggi nella chiesa zi più impegnativi? “Era quello, parrocchiale specie nelle solennità, di suonare il 58 concerto delle cinque campane. In quegli anni ‘70 le campane veniva- no azionate con la corda e per suo- nare il concerto con tutte le cinque campane era necessario l’aiuto di altre persone”. Chi erano? “Giusto Vaninetti, il vecchio sagrestano e Valentino Rizzali. I due azionavano le corde delle campane più piccole ed io salivo sul campanile per suo- nare il campanone e la mezzana. Tutto era coordinato da un segno che si faceva con la corda”. Ennio nel far memoria del suo ruo- lo di collaboratore nella chiesa non vuole dimenticare anche le figure di Giacomo Mazza (detto “il Pégu- ra”) che nei momenti di bisogno era sempre pronto a dare il suo aiuto; e di Bruno Fransci, che si è adope- rato per ogni esigenza di lavoro di messa in opera e riparazioni. Tanti sono stati i suoi interventi fatti con grande attenzione e professionali- tà tra i quali ricorda la costruzione del carro che si utilizza ancora oggi nelle processioni per il trasporto dei simulacri sacri ed il grosso armadio- vetrata in cui sono esposti gli an- tichi stendardi dei confratelli nella cappella di San Giuseppe. Egli è stato un collaboratore prezioso nel- la chiesa. Ennio ricorda il momento in cui, lui giovanissimo, assistette alla “caduta” nel cortile dell’oratorio Speciale: “Campane”

delle due campane,il campanone sagrestano è alquanto delicato e di e la mezana, richieste dalle autori- responsabilità. “Sono contento che tà civili per essere fuse in armi da in questo servizio, oltre a Carlo Pola, guerra. Quell’immagine continua ad si adoperino due giovani: mio nipote essere presente nella sua mente. Si Nicola e Fabio Scotti”. Da tempo la sofferma con minuziosa attenzione chiesa è dotata di apparecchiature sullo stato delle campane, che per elettriche per il funzionamento delle fortuna, non ebbero grossi danni, campane per cui tutto è program- tanto che per buona sorte non fu- mato da un computer che, all’ora rono portate via, ma vennero ricol- stabilita, fa suonare le campane, locate al loro posto sul campanile mentre noi dovevamo essere pre- dopo nemmeno un anno. senti in chiesa all’ora esatta per il Ennio, con orgoglio conserva anco- loro funzionamento”. ra l’abito da confratello, in quanto Sono servizi d’altri tempi che se non membro dell’Associazione maschi- venissero raccontate perderemmo le della Confraternita del “Santissi- oggi un pezzo di quella storia. n mo Sacramento” di Delebio. Nelle solennità liturgiche, Ennio faceva parte anche del gruppo cantori. «Si cantava sulla loggia dell’orga- no diretti da Ferdinando Ceciliani “al Zépinùn” e accompagnati alla tastiera, da Egidio Corbellini, lo storico organista.» Quali erano i tempi liturgici dell’anno più impe- gnativi? “La Pasqua e il Natale. La maestosa processione del Venerdì Santo, animata da diverse figure bi- bliche, era momento di grande lavo- ro di coordinamento e di attenzione. Così anche per i riti della Settimana Santa. Stesso lavoro impegnativo era quello del santo Natale. Erano giornate così intense che a volte non riuscivo neppure a tornare a casa.” Tanti altri eventi potrebbe ricordare Ennio la cui memoria è ancora fer- vida. Gli eventi più importanti dei suoi diversi ruoli sono emersi in que- sta conversazione e con orgoglio mostra la pergamena inviatagli nel 2004 da papa Giovanni Paolo II, per il suo quarantacinquesimo di servi- zio prestato alla chiesa. Con emo- zione legge quanto in essa è scritto e questo ricordo è ben custodito nel suo cuore. Sottolinea che il lavoro di Speciale: “Campane” 59

Maurilio Dell’Oca Ho conosciuto Maurilio con sua uomo di fede moglie Flavia, una quindici- e di azione na d’anni fa, dopo una mes- Don Giuseppe Raviscioni sa vespertina nella mia ex parroc- chia di Dubino. Adesso, da alcuni Maurilio Dell’Oca anni, sono parroco della comunità di Castione Andevenno. Insieme, loro due, volevano “fare qualcosa” in parrocchia. E di queste “cose” insieme ne abbiamo fatto parec- chie in questi dieci anni!. Maurilio si dava sempre da fare, con pas- sione. Si dava da fare per la fami- glia, quella in cui è cresciuto e la sua che ha voluto. Con passione seguiva il lavoro. Con passione sa- peva scegliersi del tempo per gli altri e per sè. La grande passione per la montagna: camminare, scia- re, ciaspolare, salire: fatica e gioia per la soddisfazione di essere ar- rivato in cima. Maurilio aveva però anche una serena e giusta passio- ne per le “cose di Dio”. Il pregare, leggere il Vangelo, partecipazione alla Messa, la confessione. Abbia- mo fatto insieme parecchi campi itineranti dell’Azione Cattolica, nei rifugi e per le montagne. Un’imma- gine bella che ho ben presente è la sua richiesta, tutti gli anni, di voler riconciliarsi, in mezzo alle bellezze della natura, con Dio e con i fratelli. Trovava sempre il tempo, in qualche rifugio, per la sua confessione. Non c’era fretta, non c’era urgenza, non c’era “coda”…e così, nella tranquillità dell’alta montagna, si ragionava ci si confrontava e si discuteva delle “cose di Dio” per il bene della nostra anima. Pensa che faceva bene a lui, ma molto anche a me. Grazie Maurilio! Il suo nome è stato impresso sul campanone, a memoria del giova- ne sposo e padre, prematuramente scomparso. n 60 Speciale: “Campane”

Benedizione preghiere e documenti Speciale: “Campane” 61

62 Speciale: “Campane”

12 3 5 Le firme sul documento d’archivio: Foto 1) Don Amedeo Folladori Foto 2) Nicola Scaramella, responsabile delle campane Foto 3/4) i padrini: Samuele e Mattia Dell’Oca 4 Foto 5) la madrina: Flavia Maffioli Dell’Oca. Speciale: “Campane” 63

Preghiera di benedizione... Gloria a te o Padre: nella prima alba del mondo hai fatto risuonare la tua voce all’ orecchio dell’ uomo e lo hai invitato alla comunione con la vita divina svelandogli i tuoi misteri e indicandogli le vie della salvezza; a Mosè tuo servo hai ordinato di chiamare a raccolta con trombe d’ argento il popolo eletto; e ora non disdegni che nella tua Chiesa risuonino i sacri bronzi che invitano i fedeli alla preghiera. Benedici questa nuova campana a te dedicata; fa’ che i membri della tua famiglia, all’udire il suo richiamo rivolgano a te il loro cuore; e partecipando alle gioie e ai lutti dei fratelli, si raccolgano nella tua casa, per sentire in essa la presenza di Cristo, ascoltare la tua parola e aprirsi a te con fiducia filiale nella grazia del tuo Spirito. In onore di S. Carpoforo e di S. Michele Arcangelo, a lode e gloria di Dio. Per Cristo nostro Signore Amen Delebio 26 Ottobre 2014 Piazzale dell’oratorio: lettura della preghiera di benedizione Speciale: “Campane” 64

...e del suonatore di campane Signore Iddio, grande è il Tuo Nome su tutta la terra, i cieli immensi cantano la Tua lode! A Te offriamo l’umile servizio del suono delle nostre campane. La loro voce squillante possa recare conforto a chi è nel dolore, speranza a chi è nel dubbio, pace e serenità a chi cammina con gioia nelle strade della vita. Fa’, o Signore, che il suono dei Sacri Bronzi, che chiama a raccolta la Comunità Cristiana, possa esprimere l’unità della Chiesa, e così anche noi possiamo vivere il Vangelo ed essere Tuoi testimoni. Benedici le nostre famiglie: la Tua voce vi risuoni sempre, come messaggio di fraterna carità e di sincero amore. E come ora Ti lodiamo con il suono delle nostre campane, fa’ che un giorno possiamo cantare in eterno le Tue lodi, nell’assemblea festosa degli Angeli e dei Santi. Amen. Speciale: “Campane” 65

Il campanone: una campana molto speciale Nel terzo millennio perché ancora le campane? Hanno esaurito il loro compito di scandire il tempo con il loro suono melodio- so, per noi che ci affidiamo ad orologi precisissimi che calcolano ogni minimo istante del giorno e della notte. Non servono più come riferimento per il viandante che, a sera, rischiava di per- dersi nelle campagne o nei boschi, e che, al loro suono, poteva orientarsi verso il convento; per noi che siamo attrezzatis- simi di navigatori ed autosufficienti per i nostri viaggi. Non servono più per segnalare incendi, temporali imminenti o pericoli pubblici, per noi che abbiamo inventato sirene e sistemi di allarme. Non servono più nemmeno come co- prifuoco della sera, per noi che siamo abituati alle ore piccole. E rischiano di non essere più nemmeno un orgoglio. Eppure oggi le campane, proprio per- ché apparentemente più inutili, acqui- stano più senso di prima. È per i nostri orecchi, carichi di musi- ca e di rumori, ma incapaci spesso di ascolto delle parole e della Parola di Dio che le campane suonano. È per il nostro correre affannato, è per il nostro tempo che deve essere sempre produttivo e retribuito che le campane suonano. Le campane ci chiamano all’azione apparentemente più inutile: alla preghiera, che apre il nostro povero e ricco tempo all’Eternità. Proprio perché oggi non siamo meno viandanti dei pellegrini del Medioevo, le campane continuano a suonare. Per chiederci e dirci: “Dove stai andando? Che cosa stai facendo della tua vita?” Delebio, 26 Ottobre 2014 don Giuseppe Locatelli Prevosto di Albino (Bg) 66 Speciale: “Campane”

Volti di delebiesi Speciale: “Campane” 67

Amos Dell’Oca, don Amedeo Folladori Paolo Pirruccio, don Amedeo Folladori Luigia Fistolera e il figlio Franco Tognolini Giuseppina Vener Mariangela e Cresio Sgheiz Vito Mambretti 68 Speciale: “Campane”

Antonietta, Manuela, e Rachel Hatja Lea e Bruno Mastaglio Gino Angelini Alberto Menghi e Angelo Mattarucchi Leonardo Battistessa e Mario Giorgetta Luca Rubagotti e Antonio Ioli Speciale: “Campane” 69

Saveria e Dora Mazza e il piccolo Mattia Simona Bertolini con il figlio Christian Giancarlo e Guido Maino Don Amedeo Folladori ed Ernestina Corgatelli Don Amedeo Folladori e Alessio Selva Aronne Dell’Oca Aronne e don Amedeo Folladori 70 Speciale: “Campane”

Carlo Pola Ettore Moretti Fiorentina Gobbi De Donati Marco Dell’Oca Erica Corgatelli e Leo Battistessa Dott. Giorgio Maria Baratelli e don Amedeo Folladori Speciale: “Campane” 71

Carlo Rubagotti e don Amedeo Folladori Paolo Comparolo Sergio Zucchi ed Ezio Minatta Livio e Giuseppe Abramini, Tonino Corti, Silvano Fransci Battista Cazzola Don Amedeo, Tommaso Ceciliani, Christian e Giada Valena 72 Speciale: “Campane”

Don Amedeo Folladori, Mario Giorgetta, Osvaldo Ceciliani Luigi Dell’Oca Livio Abramini, Gabriella Ricetti, don Amedeo Folladori Antonio Corti (Tonino) con don Amedeo Folladori Don Amedeo Folladori e la giornalista Marina Coradi Livio Abramini, Giorgio Colombo, Franco Tognolini Speciale: “Campane” 73

Famiglia Maffioli Dell’Oca La famiglia Dell’Oca Speciale: “Campane” 74

Flavia Maffioli con i figli Samuele e Mattia Dell’Oca Speciale: “Campane” 75

La stampa Sondrio Cronaca Sabato, 22 novembre 2014 31 76 ■ L’intervento presentato a Sondrio lunedì 10 novembre Restaurato il gruppo ligneo dell’Annunciazione Speciale: “Campane” Recentemente, grazie ad un nuovo intervento dei Lions, ziale. I Lions non possiedono una particolare documentazio- dell’Amministrazione comunale e della Fondazione Credito ne dei primi tempi, ma hanno potuto o rire la testimonianza Valtellinese, questo gruppo ha ricevuto un restauro conser- diretta di uno dei soci fondatori, l’ing. Corrado Merizzi. Nel vativo, che è stato illustrato al pubblico lunedì 10 novembre, suo vivace intervento, egli ha ricordato come le prime atten- nell’elegante salone dei Balli di Palazzo Sertoli del Credito Val- zioni dei fondatori siano andate proprio al nostro patrimonio tellinese. «Questo intervento costituisce un esempio di buone artistico, che in quegli anni era poco curato, anzi, era sotto- pratiche, dove si attua la pro cua collaborazione degli enti posto ad un vero e proprio saccheggio da parte di antiquari pubblici e privati», ha a ermato l’Assessore Marina Cotelli, venuti da fuori. Era nata quindi l’idea di realizzare una docu- nel rivolgere il saluto ai numerosi intervenuti. mentazione fotogra ca dei beni artistici e poi di intervenire La direttrice del Museo Angela Dell’Oca ha ricordato che le più direttamente acquistando, tramite il pittore bergamasco sculture vengono attribuite ad una generica scuola lombardo- Paolo Punzo, il gruppo dell’Annunciazione, che poi è stato veneta, perchè non si conosce nè l’autore, nè la provenienza donato al Museo cittadino.Nel corso degli anni il gruppo li- ed ha poi tracciato la storia del museo cittadino. Al suo inter- gneo aveva già subito alcuni interventi. La restauratrice Paola no è stato creato anche un piccolo laboratorio, nel quale le Gusmeroli, in particolare, ha illustrato gli ultimi lavori da lei opere vengono sottoposte alle cure necessarie per la buona eseguiti e le tecniche utilizzate per una complessa opera con- conservazione. servativa delle due statue, danneggiate dai tarli e dal distacco

Speciale: “Campane” el lontano 1958, l’associazione Lions, appena costituita Fin dalla sua costituzione in provincia, nel 1956, come han- del colore in alcune parti. anche in provincia di Sondrio, aveva acquistato e poi no sottolineato il past Governatore Norberto Gualteroni e Al termine, tutti i presenti hanno potuto ammirare i risultati donato al museo del capoluogo due statue in legno l’attuale Presidente sella sezione Host Claudio Marcassoli, di questo paziente lavoro andando a vedere direttamente le opere nel vicino museo. Nra guranti l’Annunciazione. Sondrio Cronacal’associazione Lions ha svolto vari interventi (service) a favore Sabato, 22 novembre 2014 C3.R1. della cultura, oltre ad occuparsi di forme di carattere assisten- ■ L’Dinetleerbvieon.toDaplrloessecnotrastoo ma eSsoenudnrionuluonveadcìa1m0pnaonvaermeablriezzata dalla ditta Grassmayr opo 200 anni, il vecchio campa- delebiese G. Abram, ra guranti la mor- te e la risurrezione di Cristo, la gura di Restaurato il grupIproinligtonecocdheill’Annunciazionenonedellachiesaparrocchialedi san Carpoforo, patrono della comunità, e Delebio due anni fa ha smesso di vnzzsgPmGddAdapdosepueiiensrpaiiieooeluaorùeternoleoqesntieldnsvngesetcuordlutamvaeoituort.etotiitieaatdiamIiircvolieanPstvzpeovLedoaditdriieeautaririo,acneooitovielflnaecumdneoullfavnpMehiuimz,neeninin,asginoceotltiudotizeulfevnin,atràeeoniisaneectioilndemtet.sdpctlronrtoninoeuEevoouAgadèsnpdDrscsndbmrumdguaqipigmioterùaeecbrhanpiinearinreeeaebseuecoipriazesaiuhcnlgtumiil,et,oclaaceaauvsireoiitmsslardllohaulnetlpmtnopchsetoqils’iiaaeitgsootcalpcetatazeaie:osaPdrndaeapeuvueeamsrcpltiag,ornanzGao,ili.itloa,atedoueonoactoeliefllioaudasasrÈampoaishavsaccodiin.arindsigadltinrzune,etdonuedcdcroniqmainraentspaloMiaze.,ecidsAeasoierniioneneotnu,qnodngzrdnnlatosloab:iihhl.(llmolheon2ieniiaudcaeaedNnal«aplodntllsnboaaiag’6sa’ataoeetolrUAiaVnnsaoadsieacseeolodneusahe,tartfrtooarica,etandntatpceaalonaareinplnipizetolctiGtnrlmocoenieetoncitladnlizutaueroaea,pdvhpsr’iormilooog–datmvaiufealdarlrntpaslparedrueourl’pgmobapcrebloltromnFaGituie,denpaleglscaetrionhctnoocralraiporaotGcnnaoiagmeeoaoenavenoaicidtgértitstilrtenttisaiaaub,isto.dottrlae.dode1omveoio.cleiiealoid.tdeuouAtiCccz)GlrLeecl7uiaedrmSnodigllcoedaMnooiimoiierlbd,raa’elgoruraosogllaoo2’ltpieaulm(apnaaoeailrelairirirauas1nr1aoamriuasoamntruemspierarrtapegiurp0)loantptneclaeinmas,asocelrtt.igillleaa.rs,ohm,mtinldiazdrto»oarlous3dsLnifmediardaal)amcidzlileoimanrrott0itcnto(se,avilniatuioonraehiedeveiogurrCeaisi,eGoidoeyactrnircazepdezcMseoliadlbtl.hiddadrheiraelutieiritealpanlfru,uodieaeeoo,itutaapepoeianeeib.umm,egmcrataNetvledrmendplslagoiradIitbarrintaglmcosgplcranediedi’ipeeanlreudroiipraveirOeaczairerpoirprpcnrazieGeeaitnpceeèmiumniaozosdvsaiaasfcidiPesnlptnthnlipqdtcioosueteeedlctaelasaotraraco.oaaoaCoeaaaeeettuaon--------tltzil.ntoeNcescntoa.tiaialccnRnzuloortlieelritoooaoeae------iiil. D suonare. La sua storia ha suscita- Recentemente, grazie ad un nuovo intervento dei Lions, to particolare interesse: una targa sbalza- dell’Amministrazione comunale e della Fondazione Credito del campanonetaricordavache«furifusaaspesedelCo- Valtellinese, questo gruppo ha ricevuto un restauro conser- mune e della Chiesa di Delebio nell’A.D. vativo, che è stato illustrato al pubblico lunedì 10 novembre, 1815». L’8 settembre 1943, su ordine del nell’elegante salone dei Balli di Palazzo Sertoli del Credito Val- governo, il campanone e la campana mez- tellinese. «Questo intervento costituisce un esempio di buone zana furono rimossi dalla loro posizione e pratiche, dove si attua la pro cua collaborazione degli enti gettati a terra per essere trasformati in ar- pubblici e privati», ha a ermato l’Assessore Marina Cotelli, mi da guerra. Gli eventi che ne seguirono nel rivolgere il saluto ai numerosi intervenuti. portarono a salvaguardare le due campane La direttrice del Museo Angela Dell’Oca ha ricordato che le che il 19 marzo 1944 furono nuovamente sculture vengono attribuite ad una generica scuola lombardo- ricollocate sul campanile. I rintocchi del veneta, perchè non si conosce nè l’autore, nè la provenienza campanone, in concerto con le altre quat- ed ha poi tracciato la storia del museo cittadino. Al suo inter- tro campane, hanno continuato a suonare no è stato creato anche un piccolo laboratorio, nel quale le no al 2012 quando, una veri ca struttu- opere vengono sottoposte alle cure necessarie per la buona rale, eseguita dal campanologo Carlo Ru- conservazione. bagotti di Cologne (BS), ha deliberato che Fin dalla sua costituzione in provincia, nel 1956, come han- no sottolineato il past Governatore Norberto Gualteroni e Nilsrdeloaav,cteaeuocreadncdacdlnoaaahlocnuolicnhlnosagaoaeuttAmmoacrianmanaanamdonnlpceuti1umhdrist9ofseleaa’u5viAootd8aistnnne,eoFtnlcloeeo’nlaiu,eralsodlhrnscanadeaocodliiecnnaaocSireslzaaaorlleizoipnop,g1iroodnicu9aùlnroe4euide.ra3nooied.L,pzgciaIeiaouiolvsrcvnpeadoaasvabuut,darioea---iapscptqaeutnuiasetcaiontsotlieetgupniotoail’attuale Presidente sella sezione Host Claudio Marcassoli, far realizzare la nuova campana alla ditta l’associazione Lions ha svolto vari interventi (service) a favore Il nuovo manufatto va aGrassmyr di Innsbruch (Austria), esper- della cultura, oltre ad occuparsi di forme di carattere assisten- ta nella fusione di campane n dal 1599. Delebio. Dallo scsoorsstiotumireelsaepruencedneunoteva campana realizzata dalla ditta GrassmayrIlnuovocampanone,delpesodi14quin- tali, è stato consegnato alla comunità ve- grande campana, fusa nelnerdì 24 ottobre scorso e posto nel piaz- zale dell’oratorio, dove è stato ammira- 1815 e danneggiatato dalla popolazione locale. Realizzato a D sduuorannatvea lpaiùgIudearrrdau,iechanennniot. nocchindnmaeoollnlldaape,clilleùaolensoDodmubpopeeorènoelleenslree2abaafd0o,inraoe0enmlttl.eddlarLaeeuendascrendacishaaaiìuoi,mneeaPilslntrpsralviuateaoepfnan7mcraeiec0hrarèhrai(azohildsanoacamicnnscchGaiueaa,i,srsmmaèoscflouespipctisaaaaddoe----ii, to particolare interesse: una targa sbalza- del campanonetaricordavache«furifusaaspesedelCo- ratterizzato dall’acustica confacente alle Scaramella (incaricato parrocchiale delle altre campane ed è ricco di simbologie: le campane) e dei padrini Samuele, Mattia “maniglie” di aggancio portano impressi e Flavia dell’Oca. Il nuovo campanone è il volto di un angelo che nella tradizione stato poi issato lunedì 27 ottobre sul cam- protegge e guida il messaggio che la cam- panile, che in concerto con le altre campa- pana porta alle orecchie, ma soprattutto ne, ha iniziato a far sentire i suoi rintocchi. al cuore. Vi è una fascia ornamentale a «La realizzazione del nuovo campanone tema di particolare simbologia, poiché la – riferisce don Amedeo – è stata possibile campana richiama alla recita dell’Ave Ma- dgfdstdeearieeranblleezlene’CialbenazraiaecearrafspielasenpostuotgfiGorosesrc.rrtleiooeoA»zg,p.biGpnoaraalonaetbmereIrotcdiP,aneoirlAloinaeCaOodnraLmeiagsOpluteilcaorrPaoo,aclItlnodecRatmozeRiinlolluUgtaanrnuCiCmeirbCtaoàudoIn,dteOroe--il ria del mattino e della sera e all’Angelus Domini di mezzogiorno. Sono state incise inoltre quattro formelle, opera dell’artista paese. È stato collocato il segno del grifo- ne, logo della fonderia Grassmayr, e poste mune e della Chiesa di Delebio nell’A.D. 1815». L’8 settembre 1943, su ordine del Sondrio. Tre giorni di convegno sulla conservazione programmata del patrimonio culturalegoverno,ilcampanoneelacampanamez- 77 zana furono rimossi dalla loro posizione e delle piccole salamandre (animale capace di attraversare il fuoco) e alcune foglie di salvia, simbolo della buona salute. Incisa anche la preghiera, in lingua latina, di Ge- gettati a terra per essere trasformati in ar- sù al Padre: «Ut omnes unum sint. ut cretat mi da guerra. Gli eventi che ne seguirono mundus quia tu me misisti» (Che siano portarono a salvaguardare le due campane una cosa sola, perché il mondo creda che

teressare anche gli argini delle golene chiuse.Vale a può stare tra i primi nel mondo, non può permet- dire, zone abitate che non dovrebbero esserlo pro- tersi di pagare dazi di questa portata. Bisogna in- prio perché si tratta di aree di sfogo del fiume. «Que- tervenire e subito». Venerdì 20 A TstoTè iUl PaeAseLin cIuTi vivÀiamo», dice sconsolato il ca- 14 Novembre 2014 © RIPRODUZIONE RISERVATA Adozioni internazionali. L’impegno del governo: sosterremo le famiglieALESSIA GUERRIERI ROMA MLemorie di una comugtnrmganieetretoaiiodnteuuitacamordvSloalletoiSanaa»rcttn.nobatPhQiimtiovrelodeuieatlisnea.’àcnieilAodo,cscmnae»noeh.nlczsiiemLnnauiz,asatotseue«iircnvcGnlmiool’o’d«èrniauuvmeèfezuoneaiplvorcoab’maeoilnbedurrsoaàatesafanaigpDarnrdàsiireàecturoelliiddo’rnvoipiaiemaaoldrilrl,mldopaeaecafelplpoitlelgudronesfnoteogaedslopntmalsetauiiodlsmiftdgssoeoaeoleltatnitgseioglodtredoaeelEagii--------- dmoogeannridtbooaiPmnabctruiinaiorsciaapd(roPetdvtea)dtcoheaeuhpnaabrptoirrneesuedsnadtlai2t50om1u5in,laaeepmurreeonscdpinae-r- nAvfmlmqbsaqoneociuamuroaaacsessecnenoiciiitltlesgtezgleuasàitlirlèioilaiaidasiesie,dar«stneoeneaunipolnlnmdzinioz2mloroaioaaf0doa»,ot«ra1,nRetdsinig1ianlliieevldi»midetpsiec.noerta,Coaurtmigtspmdenaebororetroeabonbittrptzztolt«oaioiiiraecfoogrzerloaiisnilznclmninoaiiaii.ieoenndnAippb,anssaicdorovoitlieaepiaearo»sdsnSsilrmgiiddoieincgdglearelovpuaeili»laidrzsizinla.aaoniizdCtoDinaeoDgesnazeonteldeiaiiln2tiomlleclnuari0enlhi«liaMr1opareiuone3,naonCsded,cgeinmaoeatemiuàlnimmlcdnlasooadaiiemd,asne.dnrctlPeloietiolitflesre-no-i--o-r- 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simMPArBoEtoDelosIigCnaIalNl’paArnicmaoacbaismobaal UOn momtmgtqscVcmsvpINrerNoaaoontauraVeouoedmnflaca,dtiItroiAsdoelrleoelpmcaTtavialumlrlAoapedcliecmeasnsn’CAeaeagetauiètataagriolenDaMpocalDr..rcelindncupanoeEEQffaietdhiroirLelsmcnefnglaaupaEeefsn:eouaèntBrapilulbèraleaeltiIroadaloaglOumi.at’uoR.,asone»«cprue(,fsnveaLlahoSGofapn3oaaptan,o.Oirri.ppraern,3acaortSaNdatseeueohz0ed.ieDicsbatarcsnG0eenaoictcRelerdroivaanagoieIlerpiuOà,iavatmonagneloSr)ndidleislficellalanibmaeoseelpaeOitnicnoaielinqldaa,i:etrcn,aCgleurirodtinAaepioznerasaeabooalcioeemrlsmlaodbrini’mpttetinsndtudoenome.ooaiAoiaonreedCcfnppom,cbrloepeceepeditascmovrhcoirnoersasoootodcc,eodoterasi,n,coloolocs,asectsnodlttsholitohccloeieieueiradntehnh,e.iltpeoenecmosicoeCcsgplihluugoaaaeelial’siaaàeèeeo--------li più pagare 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di 17 mesi mondo AL LIMITE. Il Po in piena attraversa il ponte della Becca vicino a Pavia Ululgum’lLarshCerImlnpsneans’aapasoieuaeatnouplitapibb’neprotassIbsiplsauiseigtplrsreemcierroztitemaoaooagtoiocni.ttbtoe.rtuluibddhoAateovaOOnsioteaiilovts-Mrosetrorr«lseueiliddaht,aa’fcadavoroed,eil,avngahralepr1rillsaencot’lieiiiue7acavmovnobnnll2ndihnaeapotmalBMeueaiaecbtaemculnarprenaadonafionvtnicopsbvcninrnoèeaaciarioaoiRnif:nnmsdarsittrrfeèonioipatoaoetaznaodtvaretmiszlreillaieoeit,mrd’iconrpaeadltelninl’illicaar’troi’ezvgiqéaOeàiamhlmrzedlrizqrultssedoaReaiipouefootnsdvi,reBiiipsiccznoateapocomcutoeozoai.neloaadmudloodlotsomnesmittailirracogiii,eotd,eptvmcusreornlacai»lconeapmdneai,co.aoenmiiasaethAchonlmlaaeu-l---aa-e-li.--ili,l GENOVA semmouttnaimzioennitoriesamlgeorgneo un arsenale Guerra IAcNhrreFeRsdteAantSuonTlc’RiimòUpiTr\"eNTnoUdiTRtaoEvr\"e alla Seconda Da uno FntrbrsngaIaviameocussenpetpaeliccnrehcpntraefeidcfcaoicsssaiicoeorrnaailhrnotshenlt’irnresentòsaaaioaceranosalrmrtra,a’iniliiaieraieiitaoelsplemd\"loabrcgtdacsruceNsaàolrieciieputallàeturliioiiufiLol’nnmenldnirrilistsar’nfpaigatcTteesaosimeiazefntaaeneulrzfcinonzlsliiatvrna’aditdataorardteet\"rzadtoioetaerla,ianiNttoisitpnotigazèanuifduaap,loen,anirnlervlasoeaovfer’eltaeboaliels,anecgmlsiilia’lmltvilvleaiiqdilloailsotntziiap.a,toiueenaIiacdvandsLrvotmlanebeariaoa’dooentnarltrnolàgrdcliareaedceedzleditariuasraoli’aTinilidepsaepfltnt2otgg2a’eiiotens.roneu0orr5ge.o,drtldI.uidr1ten0Lan,ipgoaiaat1rI.dm.aeoontceinmapv,(poAiv-FrhddcnIceigacLatial.vpieeoacgaovaslAuilmrieuogisrahdnlseielicasariutnaaeaeabluuroitsluesctettc-a-e--a---oo.ai-ii.---)--, Bombe UsrnecpgnniiGcnsurnaouuoaoatamromaoreaplbmaesvmesbrernntoirmiaiarrpeodnteiletgvlioesiaolteeiigàertt,aerritoriieidlarotlmleidiae.maucmie«urleaSiseCalnmralmie’ncneniiEtzcaotetticsosileiotoinnoeteecnanaplrnrrioaadlrciiroaialorcdapirtsdlivaleoeuBieiGteopl.endeèlccuopIigenoneoaseeiadunttntrrmadotarceeidooanatlleeidol,cdtznaMtooanootinroePleniolilamnabrelrncelroiiv’etodarispoitmliefslneuiiiireacnccszasmrlsediooieaeoiaunea.c.trenintdicuASpiedciiarneaoi.eeashfcdtunfzcnleoiiloodvzoooinhiaveaplsserotantrteqemo,nitargsnurFntlooatosieermaotitealtetlètmeaneomrrpomrcsialradelvatoienetasiaadcmcntGsetrioieotopmiaaoGrdiuobctia.eneaenlcrSrtnzmilgrhseaoieo3eoiilibcnnlvn2nin6,iuaoaaetzi0par,cs»pdeinenubi,czimetortnihozeaievroamastraiodpevorgdlbseeaos©cdeeeelnercRzanttlIunPtuhaaoolRioltoaOoarraniDmeslUgeaifZiI.aaaoO.NtInlNEletcaRooreIhSiEleeRVATA EBinoDffofIoTrzOraiaRdsiIsAuunntaocdcaolrldaoSe.Com MA 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CORRADItpncddpsetsprdsihmaepicdumiìsadalnmbsotIolcidcnm4oecruaeoin’ncpnccvpimtirartenctociaraohg0isarrueoSeto)daea,ieoivoaaalhbnrrcrcirsobn..u0veneuncrgrcineserorelrgiasaehair.ettCai,aradvanaprczaclanog;vcitetaonoMtam,aésovmlalrviaairiee’zotaoeeo2tizaa,ccanaocadèleaotascctgz,’rtszrav5naelalciiotmdomattndimdvoaaleinnisluiarea,t0ansèòavanooreeroa.emotoaaloaaicalnaoimib’vscaeigelEiaalndDrccgctodl.clluesduhatlneoanlupcoemlsDoicarodClgghaaioomcnuengliragoeoas.rseegioartgmrouribidtpld’adlùntAttia,etdtllmignueoèagiatoieoioirneotaooiP,zatv8ozbfiebello»p,ailoscdtureigacitz,nirmlvnic7id,,blnoueqeigrcilooparddxogiruiaansoeeropeadcirarcisietultnAacieoeoilonvnp?ler,einracmorpmhssuiigacDoenini.maecannvuncirnhtov(vlidrinoDlvrldoaoseninacùdoataiTeenaeaooceiadniqlgooee.,onienprmneeililetnniplmrieiedz,nscpalurzeecASummpimemlriosiooidrpatilblrolicusetpipoefvzdeamueeamurrldnoieeieptoa,oiousmleiasuiniaga,diodfvnd,tv,aostcpsatemrtndpneanagluanodaoeeeiibeicidogietnfeespermsaauornedir,ortuaoicdcoleioseraidstriacaadlaiallnro-tcaccon-cau-eaalepe,-brdieiòstpiS-sal-io-.iohsh-a,uie,-iosrssC,rianssat«nct,eiieieiarniegpnLorarohchleadgterogdauagaosticeoGelgpceulomrdsiriunlra’ilmgiùceiaasmecIianooaeeCemdudnaoOIlmerot:df–1nvelo–,oroigsv:agneoneapaefapdrrecpmbn2rovnlurtvpcAaatnnalaaulahploeeaelafsnviE’cvlmtnotasc8po.epicnnqic;ieaai–iarngacèEaeg,supcoercsapmcelunaiicmslind,eifgrnothonhnridionoeolpiaaieisoto-si-ré-oea-ie-rlàm-nnz-cu-arvttr,dmr,ocooiaauaaeteoeeoo---a-èi-nltiov:alasolplfitas–Ceigesoalaattcinraia.aia,scàùoccpdmcrTqbiclefrzMpcBcbcnodnoidrdrieuucizoirinhaiaarueirossaaean:iethosdirvrsnaiieablt.,omn«andelleciiqonlttcgonoaeÈpÈnvantoraiteoooumiuocnirtitlopncanliapcsnileceivniic»reuenloa.,nooruigsaeeenbta.rsanmcecEp,esisvlqugcrocbmavsmzzupnstaenòhacoevuiaislautaaaroglielr,htnapotaieaaeci,oeipanaarptl,idiònicnlf.nlùediapocuèneroaniiQtoctaeionirarserembuptnamftssuPirnigmueonirmrvfamreìCnbepdatinlooa\"nvunlomsorermraic,iorslsnlaoeelAaanitopsenaraeo’necciahataacsaèolnclrusnloeva,rcc?booacldllunpoislaèo,oaevgepvase.nilfpcraouhnroido,ioclclpcNzeco?egnsQcae.aqiqltraq:ciisMpeihhazcnodaerIiialiscltgst«odaeudcuupa,utnoelsaeoeioselaldeiinPlgahlnsenaroeemiri,ib,ear,einllvgnteeiic,eeiomldodpadre.litdlrqscilMaisct’uh:aoldireserloeSseepmtiiaaoeidaamiuvacaactaeoeatm,aui,nnCdss,icaoc\"esqrhiicmdhecmnln1emtusllla’.ebbeaaretesdnrcofusaliépeèeii1zuzeeaapitnaEnmiepuiaotgoeielnsigozaauasflovsnlmssc,asamtoeuranct,lnaaoon,nrs»ipicueonelpeoaerndnahn;sm’ntm.tmVguptgriodeaorroo.caaaeoldsg©ncetiiia–adnpirooamoahiotmeSimrnttinleoeelpiRilctgevoqitoirnoelfrmctI.iarenoPnaiqaaqenifeoileiials’nRntouaa,tH,cilcsicduirOtuterueclainenaosarmtrtoiopeiDlecoriahfinlrateodiuneiUa;aeolsnip,liaapnir.iomeZopeiteelcnpsnlnaaanlau.IdamnuIOemoooteealnpnteelNlvcsaeà.idanaCoanvfnsrpfscErcpnsodpcnniooieretpnsatotRilotddsonsaahancoaraeto-irIal-lolsroS-ataa-tede-imetehiEse-ceocerrr-e.R--nr-el--aii--Veé--laA-,-a-.TA 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vsccsteeteahavinm.steoutEtlhoepiedtranaoaièena,tlliplasadezte.riabafDirtftecsoioacihnafiDuèeilmnidncedooirlzeeeeaailvbpollnealianaondctecoathr,oeo,taei,lcnlnacaopanornoccaonaaiucmsa,lcn’culiorpanlngiaattcalvetinaoeorsmaortraoreìdoipp,ratiaaAdarlenaavebsavllneueleanuonptuoagnirrnvroeaeua---., mrgsldsatiùueaieutpapencmloierhetsr.e,geat\"tahrIeaene.rirsrindrletiagseovtuigmarnrilniouaindictmnicoe.fheIEedetir,osaiiaun)o,cLfogeccemrn’acèonicnrcitouneromecg,saivels\"atneou(tutNrtosafaeurl,eldrlecndleatoalaccmcatsiuameeemrlcopdcop,oaildaGeinelnuaeela-----ctqpmsmvseVtmocgaurrooaanneufaoadceilmd,adotrloltlicseeaeaorvupmtmolileprlcslcmdaiesgeaauniee’eaanlaeaètnrgataaptccn.ioMicoDrlnl.anpuEfeatohdiQffoeeerignfsrdnieplal:èncauuaspteeaurroèainairdblallaltegeaol.uomesiaulptnou»«’Rs,folrancaLoo,eaaanpefvh3roao.pr,ntaapaart.ir,iSrp3ooeeecntaeddeise0u.sshctczceioanaeGt0inroceaalivnelgrdo,aariaampevàoneaultgdinirlfolscaSbienleealoidniseimaeticpanndoeOaaienqc,nailliaer,rlteitAdueeCgzarnorpacaoosemiaiabdolaiebloeslnmrmdi’tutnsreteiepotdoanmeAeanido.ooriclopCmeperopcnfbecm,toveoeihsaardiocecortsrn,daersoccodoooloiceottaoc,l,s,neothlntsoctisldecoienoorecunehl.hi,idehtoelnCoceecpegtecioupgshl’iaslilaaaèsoàuele-eie-aa--i---e-l nLoeveemsFeAbqEruNCeieaZatlAstleie,dc1orea4rleelenb1ord4evi.re3Fama0nenbnnorezelsal2aa.0bB1aat4osil1ic5a In punta di piedi se n’è andata nismpplqSilttnuaooetooeeiregarntreslgialreaafipe1nalcaudn2ioitcnse0oeccnstl0s.ioliosetaD,cilticmaeceVemo,orfaloccneasulhenbtbtureaneiibialonnsllrciaditainso,ecmeicgam.hlvhr.lNeeaaaiLe,nmnenoeudlctgponaiiccisearaaudbtri,iseaooniocem;rsesileqiodasctpusàèaidroeeonpseurseagloientecglpaieaitoimlaravldfapeaaaceisirsltshùneletcseoetdouasaarlidinrteitmaaeaattcoi,lnndcuzodrooaae---i mPrpvCdtdeiee’iaahosoDrn:eeMtrdataetiioiueal.nesbpresudbirrciaoeieieeoml,imenèeP1itiea2sogldtplmaaqiaialtsnusla,eeapnidztqnostizeuteuhsoalmeaaagvlllilieisbgaozduse,riric.geonnboPrntdoavreeaoevornthlen,oge’,adz4ediaoe3nteig,rlgeliiapplolrraveafrareavenrnzresviifdscocoaadiicnrssteehntomivoliellaea;laoanacevfpratsiolmiemt’r:Acoerliaae----.cCnssvsccetSantmtipepaeaselhqalloitmivaotnt.maonomteusreocuoeEetirctraipgehnhclieprotispdheetlglaaraoeaaeoaraan1eiifnpnèiceaa,nclaln2nsedtuleiiopsnaiiltsea0caoeedzca.asetmet,n0c.l.arsiambsiilrasmDoc,ifDeoatttcpeftpcsioaolioiehmaneVeaaiccom,parfèuldaonieDcfvniceuolmnaldhnuisreocebtennbuetdoerinernnoliaezi,tebineeolausaoecnilvsalpblrioaialo.odtlsenitn,ilaaiinnceaÈimgmncbeoadtqh.vecshrlocrt.plahatNae,iroueia,eeLnaaotenaenm,,calieoeldclnrunclgoatasalppaioaiocaunisnlanscrotacerùacdnbodnaouia,tiirusan.aiceoioaocdmasle,n;cPf’meisscrqliauuslooadnicesoparltlutonpèasaigoàict1cardteerevanolhtpour8ansiiesroorie,oem1sigineataaolerrbtaca5gglraepìeoitidpopaodiilivrmè,aaarfdoirlapaaataiaAdesorrcialcneeiltstarsasnveùlchatsaneaesbceovlcnimleetolutadeuaenaaorsafudlnprniiatoptieutasdoagtmaatreinaoaoo,crilverennnocl-dudaero-u-a-zn-oo-,e.ia-a-- zia Il reportageDon Amedeo e la nuova campana ELIDE ACCIARO DI ANNI 103 tmrgsslriatùuoaieuatpncnelmiehtreee.r,elga\"ltrheIeaenerirslrinirtdelniasgoveeutimagrnerinlauoiiedntcmiinoe.cnfEhIeeedet,iirsaoiaiund)ocL,feocegeccmarn’cooèncinrrtcoiiuoen,rme,gscdalveiaa\"snteuo(ttpuNtorasofaerlu,creldelcdonletaaocalaacmtcscumiaeceermculpodcoraop,ialdnieGatleauaneel----a-- nscaCCiapgBneiogrtlEvuatelliuorzindnDlrzoareeaeiMa1B,beln’2olbreIasaa5Lseti,aàmAcdditFalNrvipilvanceoaSOeiunrutzanii,oeniacnuer1rniitatest’4aiaaEsnndimudlnemtaiesaoetGCma,sovneoieirmtelomgenmrtriaateopagabstsgiracrrodoedle.oieroClptoa2latlreomF0aedp.en1siiqirec4acrguniinrlnaitdigesliaeeetpimelaldzeanaioraatni dPmvddeee’iooprDMtrdotetuosealteberadbicra.eeieol,nePeètiaoslgptlmaaiants,eanpdzqoizeuhsoleaagvllesilioazus,irco.gnoPnrovaeaovrnt,eoged,eaidenigelgeilpolrraararevnnzvediioocidcsneethivolillea;aanecvftailioe’:mAcrlaae-- pCrtEeiahausn:eenaaiiai.nspmsurioeiammitt1iien2daaiqlsqulaeuitnsitneutamdaliigbldaeriencbatdremeohlnp’az4ao3tnr,aaiplvffeuearrsbsfcaariurstnomtaelolamaprsemtronei---. la chiesa madre, sobria al di fuori, barocca den- E una mattina quindi la campana fu brutalmen- 78 Speciale: “Campane”

intemperie. «Ci sono le condizioni per un nuovo stato di emergenz», ha detto na er Gabrielli, durante la riunione con i sindaci. perta per sm © RIPRODUZIONE RISERVATA EDIT unità. In una campana Boffo in fo mbolo che ha segnato la vita del paese A diff te scaraventata dalle milizie fasciste giù dal cam- se, in divisa, perlustra i boschi: aiutando quando ni gio panile, sotto agli occhi del paese sgomento. En- occorre i vecchi negli alpeggi a stipare nei fienili venire nio Scaramella, 87 anni, il vecchio campanaro le pesanti balle di fieno. Questo sacerdote poco dalla che tirava le corde, se ne ricorda ancora: e ci con- più che cinquantenne è qui da 11 anni. Ha una la soc duce sotto alla torre, nel punto esatto dove – in- faccia contenta. Qual è, chiediamo, della sua vi- tra la dicabrandendoilbastonedapasseggio–lacam- ta qui la cosa più bella? Non ha bisogno di pen- della pana toccò terra, quel giorno, con un tonfo che sarci: «È essere innamorato di Cristo – risponde timon scosse la valle. Avvenne poi però che con l’8 set- –. Tutto il resto, è una conseguenza». Blu (1 tembre l’armistizio rivoluzionasse gli eventi, co- Conseguenza, forse, anche l’entusiasmo da ra- chiara sì che la campana di Delebio fu risparmiata; e già gazzo con cui il parroco ci propone stamattina di quest pochi mesi dopo, a marzo, per San Giuseppe, e- salire in cima al campanile, e vedere con i nostri nella ra tornata lassù sulla torre, a suonare – benché, occhilanuovacampana.Intre,conl’amicoecol- ne è s dice ancora oggi con rammarico il signor Ennio, laboratore signor Pirruccio, passiamo per la por- accor sbrecciata sul bordo. Della vecchia campana ora ticina angusta in fondo alla chiesa. Saliamo le alla m il parroco vuol fare un monu- vecchissime e un po’ malfer- lido s mento, da mettere in paese, Il reportage me scale di legno consunto. pensi perché vecchi e giovani ricor- Col fiatone sbuchiamo infine munic dino. Ma, l’oggi, il presente, do- nella cella campanaria. Che mandiamo a don Amedeo e ai Il fascismo ne voleva bellezza, da qui, i tetti, e lo sno- Il ves suoi collaboratori? (Temendo i 12 quintali di bronzo darsi quieto dellaValtellina sot- Claud di dover raccogliere la testimo- per fare armi, ma to al sole. Sulla nuova campa- nianza dolente di un paese di l’armistizio la risparmiò na lucente c’è scritto tre volte Le montagna dimentico e svuota- \"Ave Maria\". E poi il nome di no to). Ora è stata sostituita un padre di famiglia recente- Invece, no. C’è un grande, bel- Il parroco: i rintocchi mente scomparso qui in pae- Ci vo l’oratorio sotto al campanile, della nuova campana se, e quelli dei suoi cari. Il par- cantar dove 250 ragazzi vanno a gio- roco: «Perché vorrei che i toc- saggez care; e anche alcuni dei figli dei chi della campana ricordasse- nipoti 400 immigrati extracomunita- ro alla nostra gente questa no- ri, spesso nemmeno cristiani, segno di unità rinnovata stra radice, la famiglia; perché Brun Cellu arrivati a Delebio in questi an- sappiamo, nelle difficoltà del- ni. C’è un gruppo di studio di l’oggi, restare uniti nelle case, Eli politicaedottrinasocialedellaChiesa,dacuipro- fra noi». 79 vengonoalcunigiovanimembridelConsiglioco- Mentrescendiamosuonailmezzogiorno,lecam- munale. E un circolo culturale, e un gruppo na- pane colmano i vicoli di questo paese in pace. turalista guidato proprio dal parroco: che porta i Bello però, per una volta, raccontare una storia ragazzini nei boschi, e a scoprire la fauna selva- buona. E il pettirosso? ci viene in mente tornan- tica, ai vicini Piani di Spagna. «La meraviglia del do. È in buone mani, pensiamo, mentre la stra- creato è il modo più immediato per avvicinare i dadellagociriportaversoMilano;che,apensarla ragazzi a Dio», dice. Addirittura don Amedeo è da qui, pare così incredibilmente lontana. guardia ecologica volontaria, e due volte al me- © RIPRODUZIONE RISERVATA Speciale: “Campane”

MORBEGNO BASSA VALLE VII •• DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 È STATO CONSEGNATO ALLA COMUNITÀ IL LIBRO Ecco il nuovo campanone SirlvaicocoGnatgagiDELEBIOREALIZZATODAUNADITTAINAUSTRIA Oggi la benedizione, daVIdomManOiRsBaErGà NpoOsBizAioSnSaAtoVsAuLlLcEampanile cave e minatAordi dio a DadIcfidL(cohVPGAtimonrmoitaoAoemuterilaNssaBisdlriaouedtaRzeUr«nddtpimdiItuiEooGtsaieiOpaodnLAoDtnaa)lDrdvoEreàl,VgranapmaadaeeslePoèLtrlcsuailiOod’poCIlczaceseec’RSiefpmsaecmuobaitaaddEnRboatalhormòtianseinUedrReicncyotfioturtndpeoliaotaiCira,opcooIp,alsm»lpeiaCgmMiaFseccprrcroeicliaiIeenenacleaMpoarOsoodadelOrahraoitezmalrne2AimnnileleczleinnnaNi—6isSauttlahzspzuddeidoioeaoInsalgozzioaIseDgnneocofaenaiAsidvtadanltcEno,nrensutlrdto.etLaeiaovCiadosaiElsloetlaeloeBtbbeoaldoIrBdllrrrO’releepuaOaeàal—laolcslplrabmslhoa-aaraeIri-l--e-s1gdilDvnde0erc•epdes.duva,uoea•Cl3satcreclaes,enrcani0cplacencuc»ivlhirediugiuemoe.ctteùllse,aiiurtntaoroicvuManainridrrtanolsttseràocoidcunieea.ncoualaronNtanditcalicrem.gmictldoaueaeaeah.ipeiildlarpnnoenlrdelaoeMctlpìrsoazmnaoialhrimeinparFcaulnicC2«epdeieanai:oeescne7ùcaoitensnBpncircapo,nahirollidreiepmesloairOssivcaètecialus,risbugoiiaireoplucmpTmceao)l(niein2iiealhltdlnernnaTeitàipn5eipti,eantcrraubcntA(onraarieailtrnCnopsBanReiprcotmopsactln(uteioovocGEpiefrugrotornpfdndhipevmoioerbsltdn)mReito’zioaiaattsciazooiocrainuntflaCidaINgiaotMnitoeldoSmndvicrellahtodan-’eiidenoPhiclieioattirana-oiitaseainaeorOltid-opl-nbcntaeeSnLaac1eilMretlnldidToua8tgseAezàrPoprnseci1sLnAazgnirrn2zeisleadecii5faSaooglaito4doAasrha’i,etzàtesU8dntoaramaze)tmivnalasAvdneeuelpneFieaaptteSnolttdaUdarClreanTaeadleamloSceldencaOgflmiIloubf’acpuloOoRnlraihcieerlretadaNrIresatavmiAruut1eraoeaEsora9enlnu.p.rir4taraiiaannr3oistLnafemaae,pcugcarmll’porieolshiin’oelclieaemlaaorgosonnrlnntrlrliceettao’eaeceaeiAzvbsamoszzvreerilt.liaeliiDnaelmoizdonadnattnz.-ecàoliaataie,ae,tz-at-isVplAudhalrrasfalqasemoaggbulvsSlocucnumcnrsurlosndareaocsuabaaittuuipeillIeanordiaaloelnm«lslmioc“sreiNildlncCt(aoldeUtnumneodGioidhnMctveGlaraoapobuàoeroeCcatgdeeaacmeultCni.raeevtvainsmlou,afril(IAoceCr,oenzorcftdttaadeceAupndaSa1aizeèaFebvtirmmrioaaibgeuaroacudimèlte7luIopisrlomoldiiueonralsnne,dinii,siotllls«oasal2nnazmzpissiroaciaetalt”elmtiqcfiomnli2sz1iaaGrtaeaaanioleos:acipdauati0n)dRfmntoD.priconatdeorruMto1ua1eidstoafoianheea)uelasiirssnprl91neG.itr,,lasarrleaeiaibeisCeralaitaadiseuDoolctsllg,peCisuemlain,mallr’drhinunpfmozc,icOdmgapaadueeilooomzoeasaelarsitoadlarGcletamncztaolrrnntmeirmciaiytsrtoeleo,oleroazzztebqucoteidrarcpapopaa.niio,henuiospu2Ailr»tmooodsfetclleomleùaptanoc0irdaeoooarnVrcidrs.1i,sliioer.1ttduiacicnlicohoss.e9diftteaigdaat2haaavdliiidlràorimu4CstiodInhlasogdiznlaoiéa.avesoMnn4tltvvlauiniiiolestolg’aiiePDnione.euonae-oAt»1cllrlefnleerd,-anolaroe-oara-4,Rmeslaa(dttdie-troe-oiTCliedltad-erE-oa-diinhiat-eDannouo:etÌ-)e-e2«8tnngàlSddRauOgiinnlEi-,ticiomaetiSTioleadpaogCGonMl’vTaldmlocarnonlieeialaOAllomhb’teioraLdineNitcl,alladoaismnengstlBellziluVraElagtditA’aseartoaeemtRiroieIaauIicilraiaaarebar,aasrcoimviEstammanétfèilodatnambioluoartiaondvllocànm2sotivrcooiriiitriemri-otoeo’0feilailunda2enennariunaieUdv.alenon1sree0tlaiuroieniprotldtaicptà4eVeilaSgnier1oieo)tfuiiolitnhp,si»dneeMniooarl,ie3Soiatpcri.scegrraic”iroztCvrrclnidaiuoteteaphISrrnnhemenaleliaoaolnorstirvadltea:eareeiedlit»rderaCdasifatrtllagpelociii«odmizetMreiladelcpfaoeloicrrsaeDoBeFinsfuèiitileTlieeucaomrng,eainctGldeiaffneeosataGienctilSnncouidh.mcutiviAtsilntuuvvfadlaovdimpaateiotusueamaiÈcsgeovenniiinvuar-icaelg.uoa-mdcv-voLrevd-paeetondos(grano“oaitrr-lièPraaeoeAsii’-otociiTlioiU,-ra,ecmRnraear-us-e-adtl-naiMa.l-eon-Ci-.----.ONA eGvoeolomnteatrriao,ROGOLO DOPO LE CRITICHE DELLA MINORANZA A«IltLtsaeicnccdroaitcsicocPIhiolFoesciezsccriuoroaèlnlea’nmitomnodnilepecscnacianmhsitpintanàa:on?io»lnee“. Itl oparrrnocao: raottisduue aonnni dai srileenzioDELEBIO DOPO LA BENEDIZIONE DI DOMENICA, IERI ULTIMATA LA POSAIMcMLzFnhzqiaiaraoeaaeirnulnaptntrlSclnattalozearruutoeeeiIsi,èilenonNrroeviassaentnndlocacFiDnnslidi.elneeiasotezoirlllIaAentm)rcalrnncneg’rc:iosuCucfècpltaoo«naiolmei,eOmoRtltenrrioscstrvemciiuimishtmtstd,iraupaiDooetpmseidgoosèunIainnsentdodpPotCnlloslcnInei1rsteseaiecnalgsoancniautnaraiicoatre5eseGtIloooors,sdore—RoitdrslmehrvLdl9laditialn’ritoaublcrAiectodlzee9ipraeilapeOoeteteeogRtbssconbcNia.dr)i,iromcole,arorniiOh,sntmauetLtedaeGeo(cgbs(entlraUunpidtntGiCe.tllenilaoi,avcilnaoi.o,al’oezteaeacet.OdierOleeonfOae)ralrdoidor(tishdipdidveGecdomiiLiBttoter1dsnuaLdeVosOiloeecieiiàirdoncpis0clracbaatrnapnteiprrcplabOcoiOpmiaaa,oe—attrlaclFeisle3htfnlntceelisttiimsabtiaseonhueora,-0oalzhrsobiscioac-rttfeaC-cesagme.o-adialoraauie(elncsniadla-Ialaotc.atmano-aue-c.l)eainomi-i.rccldln.mudc)lecsdyzppecdiil»gciagoteenee.ruIpaiiobchoa.poàaeccezqolrnr(ensioanènrmALfintdelsCa.riiinudndulCoaaartgooammoroeanPi’,stilrereloatiirrieoiildnamtnoneidiounosntociolpcMaauirdpvnoedesste2IeccrooeIonatdtliemtadodnitt:irnrloanooaeU4rsllverdmnerioumeelmuiqnet«inlnriSrcoidr’ecnrRvlcdfrhiCGitaDemduesunesee’ailiaabaeàapciinmaaostlnfnbuaia,ptomselnpltareeeetaiictollddlimrebididvlanienplgorFimrentDndtocv—outrp,eeza’paaaamàeepndhoiaaieueiainèbeclzagtneciincaèc.nFolDlnoimaokarroanidoeclscaoltecaetsfEoaercazt’,evrtnaeushtrelomdoeu,sNoiLaèzbeaezieotrtmomE(naslèpntirdenenii-aantAlriBducent-eodmidasr-ponatlosèàIdpqinhislOale-eoduuatlae-ti2iadulqd-davenl-ilreln-—-5s-tezrmleaur-iitemlpa)uaInsoisotidhfieopLcotitIeaticeiirèLraa.-laeSontnrtlsdnrincdGirpniaHCàFoecsapamcpnmhcseueAqecidfetvuvugdieilhooedAaiagaaiuruoremafèiuilNpgacaslrlamnittaSoaiutssmiMllvlPtootintisuonl’daltnleaea’acuosiisiepeenpaaaaCrditpmntnoeaatcuPancgm,ie-.aiorlee-nopn-roogAll-camoapn-APfl-sureeidrernatot-snano-aoiRieefeoiieNmp-,oric-teAenlsrlurorePtlsaOpPeVmoesobnrroèdve,rOatcoerNiilfqcaceaalnincpsctaraMogsnaFnrvulohttsohriEomealeootedctniomoua’elOo,leiatraianrlaestaedidodnrntevdpistrcNnlRtplnctaao1avarceeeciiaeiupcoilheploalc.aaaOriPeirar1da1renscpiaatrar“perfDaiood6orlgoiàsit4reGsoniMaedFcnanrr2DlealgsosTlcr2eaaiooea.oiqlzett,tmEaeolla0tl0ameeaacizglSiAlaodudnauS0’lrl3omiaRedtdgOaieezeicebsil6cilstnlebetnielelllehne1ldzRamrce.tlptt’edirpu4lar’atiaeaiodIsrromnvaoenÈaaame.iiliirnCieitdq,rpasmlùnomcadoclaleèadrsauoit”eoliniooAocen’paiieDisscmprlonsncaaèiotnltdrlhmnèartlacRreuodtepraunoraapeethaa--dtenr,-aaoa-tln-irtoèicdloo-tioecgea’dareoàaedlvirogpepameroiieriil-dp-nGtsnoàetlrrirepaetuednonas.AinolcsèdAarlcnvbitmrecgzetCcegeomcsmiulaeodbarueagplboDosrocriaedaulp,mirieetsnaarllsosigEerbeeoaeeetcelit-a1ono-ldlndialssp-àzilklpr-otmdlalcdoeticve(oeaieal,itnrsq2abod1ooe,edasseropun7aaRmi(sreuud0vcegpni0nninniiBmnod8raiFeaniosamotiaa0eoeil4eTonscoctaofd.gloitz,emrotftlposl,0vt4iasal.Daaa,nuieedenoacvlet2aecgA’nslaatmdog0/’ipmuia,smul«mstednhucatai21lelnae,la0octaiRoleIipesnocinclgpo0zea2lpiùdteieldov,paeèitocraraic0lrti,a0Ic,ornden-rovnebndoaeo0daooama)otn(o0eace9irpsriitiannitmran2-r8dpièdrlamcsoicatriso)iitrlipeoaqs0emnadGclooieetrniefaosnsi-qpeèulugtCraaertuei0mrmpteetsniaedltnuudaotannaagraaouotrtdiqa9acsoirctieniàrrantiporteeiirbioaosttcipou/oulsofaeoeiGoelozntal2aqocr)hrdnicnCvraintonalaSras,r»ronot.rioq0gouiiedtocreooealilìltelaon.hdcoinlifmaoiIonnnra1luoeeusc,eolsszlndiaitnosmtspiclosre4deetoaolaidaescazCoorslueidtaoànvrbn,fsi)oirnsloaiamaocepPlmilaCeol,cirioe-etcezoadrncn’ndo1evaniaicaciiRpcgccnnaaihslhoaèprinn2rleeohouooa(naionertyrloeriur,gsiCatr3ldoagsnnumr’lailiareuid,fotua’tligm.bnslslolia.raaaroaleroaccaccreida5niniteoddeipaoietihstat,Dnndthcaoo.uc»4acitsqsogiàuvd.esaiosdataofriesvtsinsoI1neonludnetap«oaneCccnzdoèisraootrlnfiems,vtdtS-gaaoiaciieieeialc7ocdir-oossssc-ollrdo-vaos-oenCrtedieeen4toisslocuom-ttae-ua-ra--ugoaioirao-ninlrs-ttl-e-n-eaieooela,srcgepgiovvoppdpnlsvcteinp?oepigaeserTcienàeraanocsèpnaeoalPeiurrinfnerlrllmIaloucelmneieeearls,iatcsitanndfsS.ompnnvilrisnstsnitpaChippolimlioLivmrineeeirnoutteoarzp.cactooaedoaiiraòorcstnlCrascunnhuaF’nmahmirsrlamdntnacevvuerrieopcaltpoaIdt?iaettleatmnhelioinieiiinesacirmLlaamtotsreeiaraianpvonabatldioanaiolcacctipdtrdonaotriPepiMataeapaoedceduabmdnieoMa9somdtsaorepap,lrdator.qboeainaduitceit1ilttzatdd,oitavceroeotlooioarrasnouaalptsifieeSilaaegdrle.rirniolrtoelrstlnurtsagaelsnoldaCidlaeaooePilobdolaiCdleqrdetcbcienlcsfisodroneaannenigìCet.BoeoàinauotegohacdetdcodeeldlnoinfoetooddgsEarlDlrnllnrlnenoliaanamileeaideielatrepo-anri,derRlsdcsmtnDduGnrra,ancSsieluoceuigicissdodaeree5arlepuorooierehtccproiomouianureariipsnirnrnoildl3oerenrniaotaeaiecbglaoelnsvnseeirisalaosid7Do’voroaonnnrdzaaanii»eiasrerliPdceaddnsdarioo5leod’dnizisclair.iirvsfrarACsènrtiiiaolCriofoqpalernoeoi,vdrniitspevpetrmontelaitcTgfiRC2iglioellepamanclaihaugceplcmahitaegooilllahinoTebocoolutgle0audftleaitniaro1iulnaurizaenaarioasaEei.senavinidatrbolleioonoaslgnCmevieaaiibe9ielccnllcinrtgs,lNiiitseeslsatndi»uaerisrmiefmaaaasratlzVez6vtisoeaeaircciedriuatagueeccdnia,eamsrvReoiaatr,iznrdnnve. 80 Speciale: “Campane”

BenTeRdeAtDtaIeZIiIsOlspaNrtoaEglrEaamDqmuEiaVn:tOlaeZcoIafOfmeNrpteEadnSeaIi, dFpoeOnsiNadD1e4lOlaqNtueOirnraIt,aNilidUisNcoOrsDi eEiGl mLIomTAdueDELEBIO Torna completo il concerto del campanile della chiesa di san CarpoforoCentro 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1 p3 q4 82 Speciale: “Campane”

2 Gli interni della chiesa par- rocchiale di Delebio, dopo i Speciale: “Campane” restauri completati nel 2014. Vedute dell’insieme del presbiterio (1) e dell’organo (2). Pareti laterali del presbiterio raffiguranti episodi della vita di san Carpoforo: bat- tesimo (3) e cattura del santo (4). Particolari della volta: glorificazione di san Carpoforo (5) e di Cristo Giudice (6) t5-q6 83

Delebio: uno scorcio di Via Stelvio d’inizio ‘900. Speciale: “Campane” Sullo sfondo il campanile e la chiesa di san Carfoforo. 84


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