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Diagnosi & Terapia - Giugno 2022

Published by Mrw, 2022-06-27 08:13:06

Description: Nazionale Giugno 2022

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WWW.DET.IT 2 2022 MTESAtIMRONGIAHL FOENRDAZIITONAe THBEOUDOYRA RUGHE IPOCINESIA botox e mesobotox come curarla ALLERGIE STRESS graminacee come combatterlo PARKINSON cure e riabilitazione Anno XLI N. 2 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 - Comma 1 DCB Genova



Direttore responsabile UNA VOLTA Dr. Angelo Bodrato ERA COSÌ Autori testi L'aloe è una pianta apprezzata per i suoi marcati effetti lassativi, ed in passato è stata utilizzata in tantissimi purganti, tra cui alcuni molto curiosi, come le Capsule G. Bovone A. Bruzzone Tonico Purgative alla Taurina della Carlo Erba di Milano. F. Bruno S. Bortolotti L’aloe è conosciuta a livello farmaceutico già dal I secolo d.C. da parte degli antichi S. Cremonti Greci e Romani, i quali la impiegavano per trattare le ferite, mentre l’uso come lassa- M.Grignotti tivo comparve solo dal Medioevo in poi. C. Govoni Tra fine Ottocento ed inizio Novecento, i lassativi erano una classe di farmaci di M. Noseda estremo successo, utilizzati in terapia anche a sproposito. Infatti, oltre alla cura della L. Calanni Pileri comune costipazione erano utilizzati anche per patologie come: disturbi di stomaco, M. Colangelo diarrea, mal di testa e perfino anemia. In virtù di un così grande successo commer- L. Barbasio ciale, iniziarono a nascere parecchie declinazioni sul tema, tra cui anche i “lassativi energizzanti”, di cui fanno parte le Capsule Tonico Purgative. Un medicinale del ge- Logo nere ci fa sorridere, ma per l’epoca, in un mercato che poteva sembrare già saturo e Ace & Flanaghan fermo, era di vitale importanza riuscire a distinguersi per potersi ritagliare dei clienti. Le Capsule alla Taurina, facevano affidamento sull’effetto lassativo dell’aloe e della Impaginazione e grafica gialappa, mentre per la taurina, presente sotto forma di estratto di fiele di bue, può Alessandra Balba essere difficile indicare la motivazione della sua presenza, se non per il nome. Que- sta molecola ha un effetto regolatore dell’osmosi e stabilizzante delle membrane, e Direzione - Amministrazione se sovradosata può dare effetti collaterali a livello gastrointestinale ma non era certo Centro Medico Ceccardi Srl risolutiva nel coadiuvare l’aloe. Via del Colle 108r Il farmaco infatti, conteneva una quantità di taurina molto bassa, pari a 0,1 g, e per 16128 Genova far sì che conferisca un effetto lassativo bisogna superare gli 8 g die. Se avessero tel. 010/2465061 voluto sfruttare solo la taurina come principio attivo lassativo non ne non ne sarebbe fax 010/2758074 bastato un flacone: ne sarebbero stati necessari perlomeno 80. Meno male che c’era anche l’aloe! [email protected] Data di uscita 28 Giugno 2022 Stampa ERREDI GRAFICHE EDITORIALI. Via Trensasco 16138 Genova www.erredigrafiche.it Una copia € 1,00 Abbonamento annuo singolo €15,00 Abbonamento annuo multiplo ogni 50 copie € 320,00 + IVA Registr. Tribunale di Genova N. 42 del XII 1981 Sped in abb.post. Comma 34 art 2 Legge 549/95 Filiale Genova A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata “aderente al Sistema confindustriale” ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE ISSN 0393-4233 Tiratura di questo numero: 50.000 copie Dott.ssa Giulia BOVONE curatrice del blog la Farmacia d’Epoca Per altre curiosità sui farmaci del passato: http://blog.libero.it/lfde 3 D&T

Ne basta DOMENICA SABATO una al Dì! VENERDÌ GIOVEDÌ MERCOLEDÌ MARTEDÌ LUNEDÌ 30 caramelle - In farmacia D3Base Junior è l’integratore alimentare di Leggere attentamente le avvertenze vitamina D3 in forma di caramella gommosa da 600 U.I. per i bambini dai 4 anni in su. La vitamina D è necessaria per la normale crescita e lo sviluppo osseo nei bambini e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario. Diamo forza alla crescita WWW.D3BASEJUNIOR.IT D&T 4

SOMMARIO TUTTO QUELLO CHE È PRESENTE IN QUESTO NUMERO 6 I DOTTOR SOGNI E LA FONDAZIONE THEODORA 10 BOTOX E MESOBOTOX PER CURARE LE RUGHE 12 ALLERGIE E POLLINI 16 DIFFERENZE TRA ALLERGIE, INTOLLERANZE E IPERSENSIBILITÀ ALIMENTARI 19 SANO \"CHI GIOCA\" CON L'ALIMENTAZIONE 20 CHIRURGIA DELLE GHIANDOLE SALIVARI 26 PMA: FECONDAZIONE CON OVODONAZIONE 30 PARKINSON: CURE E RIABILITAZIONE 34 ALOE VERA: I SUOI BENEFICI 36 IPOCINESIA: COS'È E COME CURARLA 40 ARTE&SALUTE: LA STORIA INSEGNA CHE GLI UOMINI NULLA HANNO IMPARATO DALLA STORIA 42 SPORT DA CONTATTO E MALATTIE NEURO-DEGENERATIVE 44 STRESS: CONOSCERLO PER COMBATTERLO 48 OCCHI: TRATTAMENTI SU MISURA 5 D&T

I DOTTOR SOGNI FONDAZIONE THEODORA Fondazione Theodora LA MISSIONE nasce in memoria di una mamma speciale, In Italia, dal 1995, la Fondazione porta momenti di gioco, ascolto e Théodora. Quando sorriso ai bambini ricoverati in ospedale, prendendosi cura dello loro André Poulie, Presidente e “parte sana”, con le speciali visite dei Dottor Sogni, artisti professioni- Fondatore, subì da bambino sti, assunti e specificamente formati per operare in reparti ospedalieri una lunga degenza in ospe- pediatrici di alta complessità, in sinergia con il personale ospedaliero, dale per un brutto incidente, nell’ambito di un processo di cura integrato del piccolo paziente. la sua mamma, Théodora, ogni giorno, portava mo- L’ATTIVITÀ IN ITALIA menti di gioia e allegria non solo al proprio bambino e Fondazione Theodora Onlus oggi è presente in 45 reparti di 17 ospe- anche a tutti gli altri piccoli dali in 11 città italiane con 29 Dottor Sogni e porta ogni anno il sorriso pazienti del reparto. ad oltre 35.000 bambini: Alla sua morte, André e suo Milano Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Ospedale dei Bambini V. Buzzi, fratello Jan, hanno deciso Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta, IRCCS Policlinico San Donato. di diffondere lo spirito e la Monza Azienda Ospedaliera San Gerardo. forza della loro mamma Pavia Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino. con i Dottor Sogni, di cui ne Torino Ospedale Infantile Regina Margherita. hanno ideato la figura e il Bologna Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Ospedale Bellaria. ruolo. Genova Istituto Giannina Gaslini. La Spezia Ospedale Sant’Andrea. Sono così nati nel 1993 in Livorno Presidio Ospedaliero Spedali Riuniti Livorno. Svizzera i Dottor Sogni di Roma Policlinico Umberto I Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS San Raffaele Pisana. Fondation Théodora. Napoli Azienda Ospedaliera Pediatrica Santobono Pausilipon. Padova Azienda Ospedaliera di Padova. D&T 6

L’ATTIVITÀ NEL MONDO PROGRAMMI DI VISITA Theodora è presente in altri 6 Ogni giorno, Fondazione Theodora Onlus porta la magia di un mondo Paesi in 2 continenti con oltre a colori ai bambini in ospedale attraverso quattro programmi di visita. 200 Dottori Sogni: Svizzera 1. Visita Individuale in Reparto: il Dottor Sogni visita individualmente (63 ospedali), Spagna (24 ogni bambino mirando a creare con il piccolo paziente un rapporto di ospedali), Inghilterra (26 ospe- fiducia, basato sull’accoglimento delle emozioni. Il Dottor Sogni, infatti, dali), Bielorussia (4 ospedali), si prende cura della “parte sana” del bambino, quella parte che ha bi- Turchia (9 ospedali) e ad Hong sogno di esprimersi attraverso il gioco, la fantasia, il pianto e il sorriso. Kong (6 ospedali). 2. Accompagnamento Chirurgico: il Dottor Sogni accompagna il bam- bino che sta per affrontare un intervento chirurgico e la sua famiglia dal COME SOSTENERE momento dell’attesa prima dell’intervento fino al risveglio con l’obiettivo di distendere le ansie e abbassare il livello di stress “pre e post trauma- Fondazione Theodora Onlus tico” del bambino e dei genitori. Con una donazione 3. Hospice Pediatrico: la visita del Dottor Sogni rientra nel percorso di in posta c/c postale: 13659222 cure palliative dedicate ai piccoli pazienti cronici e inguaribili. Il Dottor in banca IBAN: Sogni accompagna e sostiene i bambini e i loro familiari per migliorare IT07B0306909606100000113874 la loro qualità della vita. on line, con carta di credito, 4. Ostetricia e Patologia Neonatale: l’intervento del Dottor Sogni consi- su www.theodora.it ste nell’offrire un sostegno concreto alla partoriente, al neonato e all’in- Con il 5 per mille tero nucleo familiare favorendo la relazione affettiva tra la mamma e il C.F. 97247270156 neonato in situazioni di patologia neonatale e non solo. Scegliendo le Bomboniere del Sorriso per condividere la gioia 7 D&T dei vostri giorni di festa. Le donazioni a favore della missione di Fonda- zione Theodora Onlus sono deducibili e detraibili ai sensi di legge.

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La Fondazione durante la pandemia ha dovuto liclinico Sant’Orsola – Malpighi di Bologna e Istituto sospendere temporanemente le visite in presenza Neurologico Besta di Milano. dei Dottor Sogni ai piccoli ricoverati. Per non farli “In questi anni di pandemia i bambini ricoverati in ospe- sentire soli ha ideato il progetto “Dottor Sogni 2.0: dale e i loro genitori hanno patito molto l’isolamento e Theodora entra nella stanza nonostante la distanza” la mancanza di contatti umani e questo li ha resi anco- che prevede video visite e favole al telefono lette alla ra più bisogni di ricevere un supporto emotivo. In questi sera momento in cui la malinconia si fa sentire di più mesi, finalmente, i Dottor Sogni stanno tornando a bus- in reparto. Da alcuni mesi i Dottor Sogni sono torna- sare alle porte delle loro stanze di ospedale aiutandoli ti a bussare alle stanze di otto ospedali: Istituto Na- così a ritrovare momenti di serenità, sorrisi e gioco che zionale dei Tumori di Milano, Ospedale Sant’Andrea li fanno sentire meno soli, più sereni e più forti nell’af- di La Spezia, IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, frontare la malattia”, afferma Emanuela Basso Petrino, Ospedale Bambino Gesù di Roma, Istituto Gaslini di Consigliere Delegato di Fondazione Theodora. Genova, Ospedale Regina Margherita di Torino, Po- TEstimonianza \"Dopo aver letto le consegne... un sussulto! In reparto c'erano diversi bimbi e ragazzi ucraini con le loro mamme, il cui arrivo in Italia è stato organizzato perché possano proseguire le cure oncologiche di cui necessitano... continuare a combattere la loro personale battaglia contro la malattia.In circa 6 anni di lavoro in reparti pediatrici ad alta complessità, mai ho incontrato bambini e genitori più felici di ricevere una visita della Dott.ssa ConFusa. Abbiamo riso tanto, tantissimo... con i cuori gonfi di tutta la condivisione e l'amore possibile. Un'onda di energia travolgente e necessaria\", Dottoressa ConFusa, Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino 9 D&T

BOTOX E MESOBOTOX NOVITÀ IN MEDICINA ESTETICA! Il Botulino e il Meso- PER CURARE LE RUGHE botulino per il ringiovanimento del viso. La cura delle rughe del viso rappresenta un importante problema per le donne. Oggi più che mai la donna tiene molto al suo aspetto estetico, cercando di mantenere il proprio aspetto sempre giovane. Il mercato offre molti, forse troppi, rimedi che prometto- no miracoli. Per fare chiarezza, intervistiamo un noto esperto del settore: il Prof. Francesco Bruno Dermatologo Estetico e Plastico a Milano. Qual è il primo passo che deve fare la donna che vuole curare in modo veramente efficace le rughe del viso? La prima regola è quella di evitare il “fai da te” acquistando prodot- ti cosmetici antirughe. La gran parte di questi prodotti, spesso molto pubblicizzati, è totalmente inefficace. Quindi è importante consul- tare un Dermatologo Estetico. Un fattore certamente importante è lo stile di vita: evitare il fumo, l’alcool, proteggere la pelle dal sole, seguire un’alimentazione sana ed equilibrata. Quanto è importante la muscolatura del viso nella genesi della formazione delle rughe? Più che importante, la definirei prevalente. Quindi la tossina botuli- nica (Botox), rappresenta la terapia di elezione. Quale funzione ha la tossina botulinica sulle rughe e in particolare sulla muscolatura del viso? In Medicina Estetica l’impiego mirato e controllato della tossina bo- tulinica ha l’obiettivo di rilassare temporaneamente la muscolatura facciale, responsabile della formazione di rughe di espressione, specie della fronte e delle labbra. Un corretto dosaggio e una fine personalizzazione di applicazione, permettono di mantenere la naturalezza e l’espressività, conferendo al viso un aspetto disteso e rilassato. La tecnica “classica” con tossina botulinica è il trattamento di ele- zione per le rughe mimiche del terzo superiore del volto; è inoltre possibile migliorare il tono e la texture della pelle del viso, collo e décolleté tramite tecnica iniettiva intradermica di Micro e Mesobo- tulino, ovvero una soluzione contenente dosi quasi omeopatiche di tossina. In tal modo non viene per nulla compromessa l’espressività del viso. Il Mesobotulino è un trattamento soft che si rivela efficace in modo determinante nel migliorare la seboregolazione, le fini rugosità del- la cute, i cedimenti della linea mandibolare, le collane di Venere, le corde plasmatiche. Una seduta dura pochi minuti e non lascia postumi visibili ed è pertanto possibile riprendere immediatamente le attività quotidiane. Quanto dura l’effetto? La durata del risultato è di circa sei mesi. Prof. Francesco Bruno Specialista in Dermatologia Estetica e Plastica Milano - Tel 0258323056 - [email protected] D&T 10

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ALLERGIE RESPIRATORIE E POLLINE I SINTOMI GIUGNO, IL TEMPO DELLE GRAMINACEE I sintomi dell’allergia alle graminacee sono comuni alle allergie respiratorie e sono il naso chiuso e che cola, gli star- nuti, il respiro affannoso, il prurito, la lacrimazione degli occhi e le palpebre infiammate. La grossa differenza rispet- to ad un semplice raffreddore è che, in caso di allergia alle graminacee, il se- creto nasale è liquido come l’acqua, si parla infatti di rinorrea sierosa. Il raffred- dore allergico dovuto alle graminacee è accompagnato da sintomi agli occhi che si arrossano, che lacrimano, che prudono, spesso si può associare anche il prurito alle orecchie o in gola. MANIFESTAZIONI Le manifestazioni di allergia respiratoria più comuni sono la rinite allergica e l'a- sma allergico. La rinite allergica comu- nemente nota come febbre da fieno, è D&T 12

Le allergie respiratorie ai pollini rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono in giugno comprendono l’aller- gia alle graminacee, alle betulacee e simili: tuttavia, i pollini più comuni sono proprio quelli delle graminacee. Le graminacee – più di venti tipi di piante – presenti ovun- que in Italia, includono piante erbacee, annue o perenni, con fiori riuniti in spighe o pannocchie terminali, generi di piante spontanee e coltivate (cereali), talvolta infestanti. Una ripresa della fioritura, di minore intensità rispetto a quella primaverile, avviene di solito fra fine estate ed inizio autunno e giustifica una blanda ripresa dei sintomi in alcuni soggetti affetti da questa allergia. La maggior parte dei pazienti diventano sintomatici all’allergia alle graminacee nella seconda infanzia cioè tra gli 11 ed i 17 anni ma si può sviluppare per la prima volta una allergia sintomatica anche nell’età adulta fino ai 40 anni e oltre. La frequenza è equivalente tra maschi e femmine senza una distinzione particolare, mentre l’ereditarietà per questo tipo di allergie è accentuata rispetto ad altri allergeni: chi è allergico alle graminacee tende ad avere figli con la stessa allergia. 13 D&T

un'infiammazione delle vie respirato- L’Immunoterapia Allergene Specifi- Trovare il trattamento giusto per la rie superiori e delle mucose di naso ca (AIT), ad oggi, è l’unico tratta- propria allergia è importante e può e occhi. mento in grado di agire sulle cause fare la differenza per il miglioramento Si stima che una persona su tre dell’allergia e non solo sui sintomi. della qualità di vita tanto più perchè con rinite allergica da gramina- Consiste nel somministrare alla per- la rinite allergica non trattata è con- cee abbia anche l’asma allergico, sona allergica, per un tempo non siderata un fattore di rischio per lo un’infiammazione cronica delle vie inferiore a 3 e fino a 5 anni, una sviluppo dell'asma. respiratorie, che causa sintomi come dose crescente e controllata di estratti respiro affannoso, tosse e respiro sibi- dell'allergene a cui questa è sensibi- Eccì Graminacee lante e può avere diversi livelli di gra- le. L'AIT è un trattamento in grado di vità: può manifestarsi solo in primave- indurre una modifica nel sistema im- La campagna di informazione ra, oppure in tutti i periodi dell’anno. munitario del paziente allergico fino “Eccì Graminacee”, (patroci- alla completa desensibilizzazione nata dall'associazione \"Respi- Rinite allergica: patologia sottovalu- all'allergene. Terminato questo ciclo, riamo Insieme\"con il contributo tata. Percorso diagnostico del pazien- l'AIT fornisce una protezione per una te, lungo e tortuoso. Il primo episo- fase che può arrivare a superare i 10 non condizionante di ALK- dio di allergia alle graminacee viene anni. Si tratta di una terapia rimbor- Abellò S.p.A.), ha acceso la normalmente gestito dai genitori del sata in tutta Italia, sicura, senza effetti pagina Facebook e la pagina bambino utilizzando gli antistaminici collaterali, non incompatibile con l’u- Instagram con l’idea di diffon- Spesso, solo più tardi il paziente ar- so dei farmaci sintomatici, in grado dere una corretta informazione riva dall’allergologo, dove trova una di dare risultati già entro tre, quattro valutazione più puntuale della sua mesi dall’inizio della terapia, con di semplice comprensione allergia e una conseguente indica- una modalità di somministrazione sull’allergia alle graminacee zione terapeutica, mirata a superare sublinguale giornaliera per almeno 3 e per promuovere e sostenere la semplice gestione occasionale dei anni.” sintomi con gli antistaminici, introdu- la diffusione dell'efficacia cendo, quando è indicato, l’Immuno- dell'Immunoterapia Allergene terapia Allergene Specifica.” Specifica (AIT) come terapia in grado di cambiare lo sviluppo naturale della malattia. D&T 14

BRACCIA A PIPISTRELLO Ipotonie cutanee e muscolari, decisamente non belle da vedere come le braccia ad “ali di pipistrello” (o a “tenda”), possono intristire il nostro aspetto soprattutto con i vestiti estivi IPOTONIE CUTANEE E MUSCOLARI:COME OTTENERE I MIGLIORI RISULTATI o quelli da sera. E se anche questi sono segni degli anni che passano, si può cercare almeno di contrastare e combattere alcuni fattori di rischio quali una repentina perdita di peso, dovuta magari a diete sbagliate che svuotano di massa muscolare più che di tessuto adiposo, oppure la mancanza di attività fisica. La Medicina Estetica può venire in soccorso anche in questo caso e rimediare a questi danni, con una serie di terapie e metodiche di trattamento ricordate dal Dottor Giovanni Alberti durante il Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), svoltosi a Roma nel Maggio scorso. “Sono diverse le terapie e i protocolli che possiamo applicare in caso di ipotonie cutanee e muscolari – spiega l’esperto – Tra queste, la biostimolazione con acido ialuronico ibridizzato, gli ultrasuoni focalizzati, la carbossiterapia, l’elettrostimolazione con i campi magnetici e la biodermogenesi, una particolare metodica di radiofrequenza, affermata ormai a livello internazionale e validata da ricerche scientifiche alle quali ho partecipato personalmente. Fondamentale è partire con una diagnosi corretta che ci consenta di interpretare e capire le cause del problema in un de- terminato paziente, ma anche valutare cosa sia opportuno proporgli”. Attività fisica, esercizi mirati e corretta alimentazione rimangono gli elementi prioritari e preventivi per mantenere le braccia belle e in salute. “Ma ‘dieta’ non significa tagliare drasticamente le calorie, ma un piano alimentare sano, prescritto da uno specialista, in grado di rallentare il processo di invecchiamento, senza dan- neggiare i tessuti; dunque un’alimentazione ricca proteine, senza eliminare completamente i carboidrati, e soprattutto seguire i consigli degli esperti”. Fondamentale è la personalizzazio- ne della terapia estetica. “A volte, si corre il rischio di utilizzare un metodo sbagliato – spiega il Dottor Alberti – e questo porta a risultati deludenti. Ad esempio, sulle braccia ad ali di pipistrello in stadio avanzato, possono risultare efficaci metodiche più ‘energiche’ come gli ultrasuoni. Se il target riguarda i muscoli delle braccia, la migliore risposta si avrà con l’elet- trostimolazione con i campi magnetici”. Lavorando di concerto con il nutrizionista, il medico estetico suggerirà al paziente, a seconda dei casi, un regime ipocalorico o il rafforzamento muscolare mirato alle zone interessate. Tra i trattamenti più costosi, ma più duraturi, c’è quello a base di iniezioni di acido ialuronico ibridizzato; sulla meccanica, invece, è logico che la terapia di costo medio e in rapporto qualità-prezzo anche in base a chi esercita la presta- zione medica è la biodermogenesi. “Le braccia sono un’area anatomica molto spesso sede di inestetismi da varie cause – com- menta il Professor Emanuele Bartoletti, presidente della SIME – foto invecchiamento, crono invecchiamento, dimagrimento, eccesso ponderale. Ogni condizione ha una sua specifica terapia ma è come sempre importante la prevenzione. Tutte le terapie presentate sono valide a condizione che venga prima effettuata una valutazione diagnostica sulla qualità della situazione, sull’eziologia e sul livello di inestetismi. Ricordiamo che quando la cute è molto in eccesso, l’unica indicazione è l’intervento di chirurgico di brachioplastica”. Dr.ssa Stefania Bortolotti 15 D&T

DIFFERENZE ALLERGIE, INTOLLERANZE E IPERSENSIBILITÀ ALIMENTARI Quando si parla ALLERGIE di allergie, intolleranze e Per quanto riguarda le allergie, possiamo definirle come risposte media- ipersensibilità, te dal sistema immunitario. Ciò significa che l'organismo, a contatto con si rischia sempre di fare una sostanza (definita “antigene”) che riconosce come estranea (“non confusione. Cerchiamo self”) promuove il rilascio di anticorpi (IgE) e di una molecola chiamata allora di fare chiarezza su istamina, rilasciata da cellule specifiche del sistema immunitario, i ma- quelli che sono i mecca- stociti. L’antigene (che può essere di varia natura, quindi un polline, un nismi alla base di questi farmaco, un alimento) di per sè non sarebbe nocivo o dannoso per l’or- eventi, in modo da non ganismo, quindi potremmo definire l’allergia come una sorta di errore confonderli e saper ricono- del sistema immunitario. scere sempre con che tipo Le reazioni allergiche possono avere un'entità il più varia possibile, di problema abbiamo a in base alla quantità di istamina che viene rilasciata nell’organismo. che fare. A livello di alimentazione, dunque, è molto importante non esagerare con i cibi che contengono una quota di istamina maggiore o che ne a cura delle Dottoresse promuovono il rilascio. Motivo per cui si passa dal classico sintomo di Silvia Cremonti naso che cola, rapidamente curabile, alla reazione allergica più forte, e Mariaisabella Ghignotti lo shock anafilattico. www.nutrizionistagenova.com Tra i cibi più ricchi di istamina, troviamo sicuramente pomodori, spinaci, crauti, frutta secca, crostacei e molluschi. D&T 16 Inoltre, è bene sapere che alcune piante (nel momento della fioritura) possono creare cross reazioni con alcuni cibi, che è bene evitare per quello specifico periodo dell’anno.

INTOLLERANZE IPERSENSIBILITÀ Per quanto riguarda invece le intolleranze, possiamo dire che non sono Qui si genera la maggior parte mediate dal sistema immunitario e sono riconducibili solo a tre tipolo- della confusione, poiché rien- gie: l’intolleranza al glutine (celiachia), l’intolleranza al lattosio e l’in- trano in questa categoria, tutte tolleranza allo zucchero. Per capire se siamo realmente intolleranti, è le reazioni avverse che l’organi- opportuno effettuare specifici test (prelievo sanguigno o breath test) poi- smo ha, ma che non rientrano chè bisogna ricercare l'assenza di funzionalità enzimatica. Spieghiamo nelle due categorie preceden- meglio: questi tre nutrienti, vengono metabolizzati da tre specifici enzi- temente citate. L’ipersensibi- mi (transglutamminasi per il glutine, saccarasi per lo zucchero e lattasi lità non genera una risposta per il lattosio). Solo se questi enzimi sono assenti o malfunzionanti, si immunitaria, ma non provoca crea l’intolleranza, ovvero l’incapacità di metabolizzare questi nutrienti nemmeno i sintomi tipici delle e il loro rilascio nel torrente circolatorio, senza essere stati prima meta- intolleranze. Uno dei principali bolizzati a dovere. Questo malassorbimento, genera il principale tra i motivi di intolleranza dell’orga- sintomi riconducibili alle intolleranze, ovvero le scariche di dissenteria. nismo verso un alimento, è la ripetitività nell’alimentazione, Una volta chiariti i meccanismi alla base di queste reazioni avverse, diventa abbastanza evidente uno motivo per cui gli specialisti degli errori più comuni che si commette nell’alimentazione fai da te: l’eliminazione del glutine e del consigliano sempre di variare lattosio. Se da un lato, va riconosciuto a questi due nutrienti un effetto infiammatorio (specialmente ciò che si mangia. Tra i sinto- a livello delle mucose intestinali), dall’altra è bene ribadire che non si devono mai eliminare, se non mi dell’ipersensibilità, troviamo con una diagnosi di intolleranza conclamata. Questo perché si rischierebbe di inattivare totalmente gonfiore gastrico e intestinale, gli enzimi che li metabolizzano e, una volta reintrodotti nella propria alimentazione, di incorrere mal di testa. nella vera intolleranza, ormai irreversibile. Potrebbe essere utile ruotarli, rivolgendosi sempre a specialisti della nutrizione, per capire le giuste frequenze, in base alle esigenze della singola persona. 17 D&T

Sandoz SpA D&T 18 La vita è fatta IT2101079265 di piccoli piaceri, quando c’è la salute. 1 famiglia su 5* rinuncia alle cure per questioni economiche I medicinali equivalenti rappresentano una valida alternativa di cura e sono equiparabili per efficacia, sicurezza e qualità ai farmaci di marca. Chiedi consiglio al tuo farmacista. Noi ci impegnamo ad ampliare l’#AccessoallaSalute mettendo a disposizione medicinali equivalenti e biosimilari, di qualità a valore sostenibile. Sandoz: l’#AccessoallaSalute è un diritto di tutti. *Bancofarmaceutico.org Sandoz S.p.A.| Largo Umberto Boccioni 1 21040 Origgio (VA) | www.sandoz.it

SANO CHI \"GIOCA\" CON L'ALIMENTAZIONE SANO CHI GIOCA Il progetto \"Sano chi sa\" si arricchisce della nuova area \"Sano chi gioca\". Giochi on line e print & play da fare con amici o in famiglia, suggerimenti e tante idee per adottare uno stile di vita sano e attivo e una corretta alimentazione obiettivo prioritario del nuovo Piano Re- gionale del Lazio della Prevenzione realiz- zato con il supporto incondizionato della Fondazione Pfizer. Il Piano prevede interventi mirati rivolti ai più giovani con il coinvolgimento delle fa- miglie e della Scuola che in questi anni di emergenza sanitaria, ha confermato di essere un importante presidio di salute, favorendo l'adozione consapevole di mi- sure di prevenzione, come lavarsi le mani, che, insieme al vaccino, sono la nostra principale arma della battaglia contro il Covid-19. Il progetto SANO CHI SA contiene giochi, attività e sug- Seguire un'alimentazione varia e bilanciata dal punto di gerimenti consigliati dall' OMS orientati al benessere e vista qualitativo e quantitativo è un modo concreto per alla salute; dal 2016 ad oggi, hanno aderito oltre 120 favorire il benessere personale e familiare. Istituti Comprensivi del Lazio coinvolgendo migliaia di stu- Inoltre fare ogni giorno movimento è un modo semplice denti della scuola primaria e secondaria di primo grado ed efficace per tenere a bada lo stress. con attività didattiche e concorsi. L'esercizio fisico, inteso come gioco di movimento, è par- Sul sito web www.sanochisa.it, rinnovato e riorganizzato ticolarmente importante per i bambini e i ragazzi perché nei contenuti, si possono trovare, oltre ai giochi e alle contribuisce a migliorare le condizioni di salute fisica e a attività della nuova area SANO CHI GIOCA, tante in- favorire il benessere personale e familiare. formazioni e approfondimenti su alimentazione, attività SANO CHI GIOCA è il nome della nuova area del sito motoria, stili di vita sani e mass media. www.sanochisa.it che ospita giochi e attività online e sca- Nella nuova area Multimedia sono a disposizione video ricabili (print&play) da svolgere in famiglia o con amici, e infografiche, oltre alle risorse scaricabili come la Guida per favorire l'apprendimento dei valori della corretta ali- per gli studenti e la Guida per i docenti. mentazione e degli stili di vita sani. Si possono inoltre trovare informazioni e idee per promuo- vere l'attività motoria attraverso iniziative come Muovinsie- me: un miglio al giorno intorno a scuola. 19 D&T

LA CHIRURGIA DELLE GHIANDOLE SALIVARI Le malattie delle ghiandole Fig. 1 salivari sono relativamente A cura del Dott. Carlo Govoni rare e poco conosciute. Medico chirurgo – Specialista in Otorinolaringoiatria Queste ghiandole si Columbus Clinic Center, via Michelangelo Buonarroti 48 - MILANO Tel. 3358040811 - www.carlogovoni.it - [email protected] dividono in maggiori e minori. Le minori sono Come si può vedere dal disegno la parotide occupa gran parte molto piccole e sono della guancia, la sottomandibolare, come dice il nome, si trova al sparse nella sottomucosa di sotto del margine della mandibola e la sottolinguale è sotto alla lingua (figura 1). La loro funzione è semplice: produrre saliva per della bocca. tenere sempre umida la bocca. Quelle più interessanti sono Le malattie più frequenti sono le malattie infiammatorie, la calcolosi (presenza di calcoli) e i processi espansivi (o tumori). Come spesso accade, ai primi le ghiandole maggiori; sintomi, i medici cercano di curare la malattia, ma questo non sempre è possi- sono tre per ciascun lato bile. Solo alcune scialoadeniti acute guariscono perfettamente con i farmaci. della faccia. Si chiamano Negli altri casi dobbiamo affrontare forme croniche o recidivanti, pertanto il parotide, sottomandibolare trattamento è difficile. Le ghiandole salivari sofferenti tendono ad ingrossarsi. e sottolinguale. D&T 20

E’ palese che se aumentano di volume si notano subito hanno il conforto di un citologico su agoaspirato che e comportano un duplice problema: estetico e terapeu- esclude un tumore maligno pensano che si possa atten- tico. Una ghiandola molto ingrossata deturpa il viso di dere per eseguire la rimozione chirurgica. Io non sono una persona rendendolo asimmetrico. Ma quello che di questo avviso, se non in casi particolari dove l’età è più rilevante è che l’aumento di volume può essere è avanzata o ci sono malattie concomitanti che fanno doloroso, per esempio quando ci sono calcoli all’inter- aumentare il rischio chirurgico. Se il paziente è sano e no della ghiandola, oppure per il recidivare di processi se la tumefazione non regredisce con i farmaci è bene infiammatori. Il paziente è in continua sofferenza e gli pensare alla chirurgia. Ricordo che è molto più semplice analgesici offrono benefici solo temporanei. togliere un tumore piccolo, piuttosto che uno grande. Anche tenere una neoformazione non dolente, con ago- Sperare che la tumefazione regredisca spontaneamente aspirato negativo, non è un buon consiglio. Per alcuni è illusorio. Un altro problema che presentano i tumori tumori delle ghiandole salivari è possibile il passaggio delle ghiandole salivari è che, col passare dei mesi, ol- da benigno in maligno, quindi quasi sempre il consiglio tre ad aumentare di dimensioni possono anche formare di rimuoverlo è la soluzione migliore. delle aderenze. Se le aderenze saranno col nervo fac- L’aumento di volume più importante ed anche più fre- ciale, allora i rischio di danneggiarlo diventa elevato. quente è costituito dai tumori. In maggioranza si tratta In altri termini il consiglio di aspettare ad operare un di tumori benigni ma, seppur raramente, si osservano piccolo tumore è inutile, si rischia solo di rendere più anche tumori maligni. Ritengo che le forme neoplastiche difficile l’intervento. maligne siano inferiori al 10%. Gli interventi di cui parlerò in seguito si eseguono sulla Non ha molta importanza quale sia la causa che ha ghiandola sottomandibolare e la ghiandola parotide. portato ad un aumento di volume della ghiandola, l’im- portante è che quasi sempre l’aumento di volume è irre- versibile e si dovrà consigliare un intervento chirurgico. Alcuni medici quando vedono una neoformazione pic- cola, per esempio di pochi millimetri di diametro, ed 21 D&T

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TUMORI DELLA GHIANDOLA PAROTIDE Questa è una ghiandola di circa 6-8 cm nel maggior diametro ed occupa la regione antistante il padiglio- ne auricolare. La ghiandola è piatta ed ha una for- ma ovalare. La caratteristica fondamentale è che è attraversata dal nervo facciale e dai suoi rami. Il nervo facciale (VII° nervo cranico) è il nervo motore che innerva tutti i muscoli di un lato della faccia. Tutta la mimica facciale è regolata da questo nervo. Il fac- ciale attraversa l’osso temporale ed esce dal cranio dal foro stilomastoideo, un poco al di sotto del con- dotto uditivo esterno. Il nervo si dirige anteriormente, penetra nella ghiandola parotide e qui si dirama nei suoi rami principali (figura 2). La caratteristica del facciale è che tutte le sue di- ramazioni sono disposte su un unico piano che di- vide in due parti la parotide: lobo superficiale e lobo profondo. I tumori ed anche le scialoadeniti croniche si localizzano in massima parte nel lobo superficiale, pertanto per molte malattie è sufficiente rimuovere questo lobo per eliminarle. Distinguiamo quindi due tipi di intervento chirurgico: a) parotidec- tomia esofacciale o superficiale e b) parotidecto- mia totale. Il rischio peculiare di questi interventi è il danneg- giamento delle fibre del facciale o anche una sua sezione accidentale. Se si verifica si hanno delle paresi oppure nei casi più gravi anche delle paralisi del nervo facciale. Fig. 2 TUMORI DELLA GHIANDOLA SOTTOMANDIBOLARE La ghiandola sottomandibolare ha forma ovoidale ed è contenuta nell’omonima loggia, proprio sotto alla mandibola. Anche per la ri- mozione di questa ghiandola esiste il problema di non danneggiare il nervo facciale, ma tutto si concentra su un solo ramo nervoso. Il ramo inferiore del facciale si chiama ramo marginale. Il nome deriva dal fat- to che scorre parallelo al margine della mandibola. Questo nervo va al muscolo orbicolare delle labbra e, se viene accidentalmente sezio- nato, provoca una deflessione verso il basso del labbro. Questo ramo nervoso è sottilissimo ed è molto difficile riconoscerlo mentre si opera. Esistono però dei punti di repere molto precisi e, rispettandoli, si rie- sce a rimuovere la ghiandola senza danneggiare il ramo marginale. La chirurgia delle ghiandole salivari è una chirurgia non semplice, però se si eseguono questi interventi con buone conoscenze anato- miche e con molta calma, è possibile ottenere risultati soddisfacenti. 23 D&T

Centro Nazionale Comunicazione e Sviluppo iniziative ENPA Gli animali ringraziano per la concessione di questo spazio. CON TE. SEMPRE. LI SCEGLI, LI PORTI A CASA, ENTRANO A FAR PARTE DELLA FAMIGLIA, DONANO AMORE E CREANO UN RAPPORTO INDISSOLUBILE. SCEGLIERE DI ADOTTARE UN AMICO A QUATTRO ZAMPE È UN ATTO CHE RICHIEDE GRANDE CONSAPEVOLEZZA E RESPONSABILITÀ. NON ABBANDONARLI. MAI. CAUSERESTI LORO UNA SOFFERENZA CHE NEANCHE IMMAGINI. ENPA.IT

CASO CLINICO DI Figura 3 – Caso clinico. Il paziente presenta un tumore benigno PAROTIDECTOMIA ESOFACCIALE della ghiandola parotide destra; la tumefazione ha forma ovalare, con maggior asse verticale. Vediamo il caso di un uomo che presentava un tu- Figura 4 – Caso clinico. Il sorriso del paziente prima dell’interven- more benigno della parotide. Come si può vedere to (a sinistra) e due giorni dopo l’intervento (si vede la medicazio- dalla fotografia la regione parotidea è deformata per ne nella foto di destra). La capacità di sorridere, quindi di stirare una evidente tumefazione. Prima di essere operato le labbra è rimasta invariata. sono state fatte delle ecografie, in particolare è stato eseguito un agoaspirato sotto controllo ecografico. Questo esame citologico ha permesso di conoscere il tipo di tumore: si è trattato di un tumore di Warthin detto anche cistoadenolinfoma. E’ importante cono- scere prima dell’intervento il tipo di tumore, perché una chirurgia conservativa come quella che è stata fatta (parotidectomia esofacciale) è possibile solo se la malattia è benigna. Dalla prima foto possiamo vedere che si tratta di un tumore di oltre 4 cm nel suo maggior diametro e altera il lato destro del viso (Figura 3). Come ho illustrato sopra, immediatamente al di sotto del tumore, passa il nervo facciale. Una prova per capire se il nervo funziona bene è quella di far sorri- dere il paziente. Nella figura 4 vediamo il soggetto prima di essere operato e due giorni dopo l’interven- to. Come si può vedere il nervo è stato perfettamente conservato e la motilità facciale è rimasta immutata. Nella figura 5 si vede la sede d’intervento, si osser- va la linea d’incisione chirurgica che ha un decorso simile ad una esse allungata. In questo caso il paziente è stato operato nel pome- riggio del giorno in cui è entrato in reparto ed è stato dimesso dopo aver dormito due notti in clinica. CONCLUSIONI Le malattie delle ghiandole salivari maggio- ri sono rare, però sono trattabili con terapia medica oppure chirurgica. Se i farmaci sono inefficaci e non ci sono controindicazioni ge- nerali (età avanzata o malattie che elevano il rischio operatorio) la chirurgia consente la risoluzione radicale del problema. Oggi con la visita, l’ecografia e con l’agoaspirato, e a volte anche utilizzando la Risonanza Magne- tica, si riescono ad avere informazioni molto precise per poter programmare un piano tera- peutico che si adatti perfettamente alla malat- tia e alle caratteristiche del paziente. Figura 5 – Caso clinico. La ferita chirurgica con i punti di sutura. 25 D&T

FECONDAZIONE ETEROLOGA MEDIANTE OVODONAZIONE CHI SONO E COSA PENSANO LE DONATRICI Il ricorso a trattamenti di Procreazione Medical- CHI SONO LE DONATRICI DI OVOCITI? mente Assistita (PMA) è sempre più frequente nel- le coppie che soffrono di problemi di infertilità. “Molte donne che ricevono un trattamento di Ripro- Quando gli ovociti, ossia i gameti femminili, sono duzione Medicalmente Assistita con donazione di di qualità o quantità inadeguata a garantire il conce- ovociti si chiedono quale sia il profilo di una donna pimento mediante trattamenti di tipo omologo (ossia che decide di donare e quale sia la ragione che trattamenti che utilizzano gli ovociti e gli spermatozoi l’abbia spinta a farlo.” spiega la dottoressa Alessan- della coppia), il consiglio degli specialisti è quello dra Vucetich, membro dell’equipe medica del Centro di sottoporsi a trattamenti di tipo eterologo median- di Procreazione Medicalmente Assistita della Casa te ovodonazione. La quantità e qualità degli ovociti di Cura La Madonnina di Milano, parte del Gruppo utilizzabili per la fecondazione in vitro si riduce con San Donato, che opera in partnership con Clinica l’avanzare dell’età della donna ed è ancora troppo Eugin. “Secondo i dati raccolti da Clinica Eugin, poco conosciuto il fatto che, dopo i quaranta anni, possiamo affermare che le donatrici di ovociti sono la possibilità degli ovociti di generare un embrione solitamente donne giovani, con un’età media di 27 che conduca a una gravidanza risulta fortemente ri- anni, e istruite. Il 71% ha realizzato come minimo dotta. Dopo i 43 anni tale efficienza risulta addirit- studi superiori e il 52% ha svolto studi universitari. tura quasi nulla, se rapportata non alle gravidanze Possiamo aggiungere che il 70% delle donatrici è ottenute ma a quelle portate a termine con la nascita single e che il 42% di loro ha un lavoro. La ragione di un bambino. che spinge queste donne a donare i propri ovociti, D&T 26

nella maggior parte dei casi, è il semplice altruismo, (European Society of Human Reproduction and Em- il desiderio quindi di aiutare un’altra donna nell’im- briology), ha indagato le ragioni che spingono le possibilità di diventare madre a causa di malattie, donne a donare i propri ovociti . Il 48% delle donne problematiche genetiche o altre cause”. Spiega la dona gli ovociti per puro altruismo, mentre solo il dottoressa Vucetich. 10% delle donne dichiara di avere donato per motivi E’ importante sottolineare che Clinica Eugin ha cen- meramente economici”. tralizzato le attività connesse alla donazione in Spa- gna, una nazione la cui cultura della donazione è LA SELEZIONE DELLE DONATRICI fortissima. Solo per fare un esempio: da molti anni la Spagna è al primo posto mondiale per quanto con- Presso Clinica Eugin le donatrici vengono sottoposte cerne la donazione e il trapianto di organi. Oggi il ad analisi mediche e psicologiche secondo i più ele- tasso è di 35 donatori per milione di abitanti, mentre vati standard internazionali per efficacia e sicurezza, la media dell’Unione Europea è di 19. per verificare e garantire che il loro stato di salute sia ottimale. La procedura prevede l’esecuzione di esa- COSA SPINGE LE DONNE A DONARE mi medici completi, un’attenta valutazione psicologi- I PROPRI OVOCITI? ca e un’analisi di rilevamento di malattie rare. Le do- natrici devono inoltre soddisfare i seguenti requisiti: “Alcune donatrici di ovociti sono già mamme e capi- • Avere un’età compresa tra i 20 e i 35 anni; scono il desiderio di una donna di diventare mamma • Risultare negative all’esame delle malattie a tra- a sua volta, altre hanno familiari stretti con un trascor- so caratterizzato dalla difficoltà a realizzare il sogno smissione sessuale (MTS): sifilide, epatite B e C, di genitorialità e sono consapevoli di cosa possa HIV, clamidia, gonococco; significare ricevere la solidarietà di un’altra donna.” • Non avere malattie geneticamente trasmissibili prosegue la dottoressa Vucetich. “Uno studio, con- nella propria famiglia; dotto su 1.400 donatrici, con una età media di 27 • Avere un buono stato di salute psico-fisica. anni, di 60 cliniche di PMA e di 11 paesi europei, Al termine di questi rigorosi accertamenti, solo il 47% e presentato in occasione di un congresso ESHRE circa delle donatrici femminili è riconosciuto idoneo per donare i propri ovociti. 27

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INFORMAZIONI SULLE DONATRICI E CLINICA EUGIN MATCHING PERSONALIZZATO Clinica Eugin, parte del gruppo Fresenius, rappre- “Spesso le donne che seguono un trattamento di fe- senta in Europa uno dei più qualificati operatori spe- condazione in vitro con ovociti donati si chiedono cializzati in Procreazione Medicalmente Assistita. che cosa potranno conoscere della loro donatrice.” Clinica Eugin è presente in Italia a Milano, Modena, spiega la dottoressa Vucetich. “La donazione di ovo- Bari, Taranto, Vicenza e Torino (a Milano opera in citi in Italia e in Spagna è totalmente anonima e per partnership con il Centro di PMA della Casa di Cura questa ragione si avranno solamente informazioni La Madonnina, appartenente al Gruppo San Donato generali riguardanti la donatrice. Queste saranno e a Torino in partnership con il Centro di PMA di informazioni di carattere clinico: in particolare l’età Clinica Sedes Sapientiae). della donatrice, necessaria per la diagnostica prena- Clinica Eugin offre in Italia trattamenti di procreazio- tale quando è in corso la gravidanza, l’emogruppo ne assistita omologa ed eterologa in regime privato, e l’RH della donatrice. Questo dato deve essere in con la possibilità di accedere alla donazione di ga- linea con quello dei due genitori. In Spagna esistono meti maschili e femminili. L’équipe di medici ed em- molte donatrici di ovociti, è quindi abbastanza sem- briologi, di lunga esperienza e altamente specializ- plice eseguire una scelta adeguata anche per quan- zati, garantisce i massimi livelli di qualità, l’impiego to riguarda le caratteristiche fisiche della donatrice: delle più moderne strumentazioni e le più avanzate peso, altezza, corporatura, colore di occhi, pelle e tecniche di PMA, riconosciute e consolidate a livello capelli. Di tutto ciò si prende cura il team che sele- internazionale. ziona la donatrice, secondo gli standard più elevati, che si richiamano alla condotta di buona pratica cli- nica della medicina dei trapianti, di organi tessuti o cellule”. Conclude la dottoressa Vucetich. Per maggiori informazioni: www.eugin.it 29 D&T

PAZIENTE CON PARKINSON CAUSA CURE E RIABILITAZIONE I soggetti affetti hanno in comune la de- generazione primaria del locus ceruleus, un gruppo di neuroni del sistema nervoso centrale in grado di produrre un neuro- trasmettitore chiamato dopamina, la cui mancanza causa il problema motorio pre- cedentemente descritto. Molto spesso non siamo in grado di risalire a una causa sca- tenante certa. Si parla quindi di Parkinson primario. In altri casi invece la malattia è conseguente a una patologia vascolare dell’encefalo, a traumi o all’esposizione a sostanze tossiche come l’ossido di carbo- nio o farmaci neurolettici sovradosati. Si parla allora di Parkinson secondario. Prof. Massimiliano Noseda Medico, specialista in medicina fisica e riabilitazione, specialista in igiene e medicina preventiva, docente universitario, consulente di reparti di ortopedia e centri riabilitativi www.fisiatra-visitafisiatrica-milano-como.it [email protected] D&T 30

La patologia prende il nome dal medico inglese James Parkinson che nel 1819 scrisse un lodevole e dettagliato trattato a riguardo ed è oggi considerata, dopo la ma- lattia di Alzheimer, la seconda malattia neurodegenera- tiva più frequente nella popolazione anziana. La sua preva- lenza aumenta con l’età e si stima essere di circa l’1% a 60 anni e il 4% a 80 anni. Una diagnosi precoce e un corretto follow up risultano essere quindi fondamentali per offrire al soggetto con malattia di Parkinson la miglior qualità di vita possibile. La malattia conclamata si presenta con una triade tipica: rigidità extrapiramidale, tremore a riposo e bradicinesia, ovvero lentezza di movimento e tendenza all’immo- bilità. Questo quadro clinico è responsabile di un volto amimico, poco espressivo e con sguardo fisso, di un eloquio lento, monotono e privo di modulazioni espressive, di una scrittura piccola e difficilmente leggibile, di una postura con capo e tronco flesso e di un cammino a piccoli passi radenti senza movimenti pendolari degli arti superiori. Possono essere inoltre anche presenti salivazione eccessiva, parestesie a riposo e insonnia. L’intelligenza è invece a lungo normale e solo nei quadri avan- zati si può osservare un certo grado di deterioramento cognitivo. 31 D&T

LA TERAPIA FARMACOLOGICA È EFFICACE? Parzialmente. La levodopa o i dopami- noagonisti possono solo controllare la sintomatologia motoria nelle ore succes- sive alla loro somministrazione ma non risolvere la patologia che purtroppo lentamente tende a progredire a livello del sistema nervoso centrale. Il loro do- saggio deve pertanto essere opportuna- mente programmato dell’arco delle 24 ore e rivisto nel tempo. Spesso la terapia prevede l’associazione di tali farmaci con inibitori delle decarbossilasi perife- riche, che ne prolungano l’effetto, o di anticolinergici. COSA FARE IN CASO DI MALATTIA DI PARKINSON Una visita specialistica neurologica pres- so centro qualificato sarà in grado di confermare la diagnosi e offrire il miglior trattamento farmacologico, monitorando- lo nel tempo, mentre una visita speciali- stica fisiatrica sarà in grado di rilevare e definire i bisogni infermieristici e ria- bilitativi del soggetto al fine di attivare l’assistenza necessaria presso ambulatori locali o, nei casi più compromessi, an- che al domicilio del paziente. QUALI SONO I PRINCIPALI OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO Variano a seconda della gravità del qua- dro clinico e delle problematiche rileva- te nel caso specifico. Nei casi più lievi l’intervento del fisioterapista sarà volto a migliorare le capacità motorie generali e a prevenire sia la paura di muoversi sia le possibili conseguenze dell’inattivi- tà. Fondamentale sarà quindi insegnare al paziente alcuni esercizi da effettuare anche in autonomia più volte al giorno e coinvolgere continuamente il soggetto in attività sociali come fare l’orto, andare a prendere il giornale, fare la spesa o passeggiare in compagnia. Nei casi di gravità intermedia il programma riabilita- D&T 32

tivo sarà volto invece a mantenere o recuperare la massima autonomia possibile nelle attività della vita quotidiana come vestirsi, lavarsi, camminare, fare le scale e andare al WC al fine di evitare o ridurre al minimo la dipendenza da terzi. Deve però essere anche valutata la necessità di eventuali ausili o la predisposizione di modifiche ambientali necessarie, come l’applicazione di corrimano alle scale o di apposite maniglie d’appoggio in bagno, al fine di muoversi al domicilio nella massima sicurezza. Infine, nei casi più gravi, oltre al mantenimento delle funzioni vitali, deve essere garantita una continua assistenza igienica del paziente e la prevenzione delle piaghe da decubito che può prevedere appositi ausili da utilizzare da seduto o da sdraiato, l’applicazione locale di appositi prodotti e l’educazione dei famigliari a frequenti cambi di postura e alla corretta mobilizzazione domiciliare. 33 D&T

ALOE VERA I SUOI BENEFICI COME USARLA L’aloe vera è presente in diversi prodotti cosmetici e per la cura personale, come creme o shampoo, e viene usata spe- cialmente in caso di irritazioni cutanee. Tuttavia, è bene ribadire che è sempre opportuno rivolgersi al proprio farmaci- sta di fiducia se la si vuole utilizzare. È necessario seguire le indicazioni sulle dosi, soprattutto se si stanno assumendo farmaci o in caso di condizioni partico- lari, come la gravidanza o le irritazioni della pelle. Si tratta infatti di una pianta, le cui pro- prietà non sono ancora universalmente riconosciute dalla comunità scientifica. A cura della Redazione di Pazienti.it D&T 34

L’aloe vera è una pianta erbacea appartenente alla fami- glia delle Aloeacee, di origine africana. Dalle sue lunghe foglie, si estrae un gel che, per via di alcune proprietà (so- prattutto antinfiammatorie), può essere utilizzato in diversi modi, per il benessere del proprio corpo. I BENEFICI DELL’ALOE VERA Tra i benefici derivanti dall’uso di aloe vera che si possono menzionare, troviamo: • Depurazione: l’aloe vera contribuisce a disintossicare l’organismo. • Idratazione: il gel di questa pianta è utile soprattutto a combattere la pelle sec- ca, oppure in caso di ferite o prurito. • Effetto cicatrizzante: se utilizzata, l’aloe vera può favorire la riparazione dei tessuti e il processo di guarigione, in caso di lesioni. • Effetto lassativo: il suo utilizzo potrebbe supportare l’attività intestinale, stimolan- do le pareti dell’intestino per l’eliminazione delle tossine. • Rafforzamento della risposta immunitaria: può contribuire a contrastare l’azione nociva di alcuni virus e batteri. 35 D&T

IPOCINESIA COS’È E COME COMBATTERLA Dr. Calanni Pileri Luca, Research assistant University of Pavia Sport Medicine Centre, Via Ugo Foscolo 13, 27058 Voghera (Italy) Tel. 0383/62053 www-3.unipv.it/scienzemotorie/medicinadellosportvoghera/ [email protected] D&T 36

Tutti gli esseri viventi, diventano più fragili La sindrome ipocinetica deriva dalla diminuita a causa dei cambiamenti fisiologici; questi attività contrattile della muscolatura, e se non cambiamenti sono legati principalmente al adeguatamente contrastata comporta inevita- processo di invecchiamento, ma anche e bilmente a gravi conseguenze. soprattutto ad immobilità dovuta alle diver- In parole povere, meno ci si muove, più si sta fermi, se patologie che possono presentarsi con maggiore sarà la possibilità di andare incontro a patologie, o combatterle diventerà più complesso. l’avanzare dell’età. Molte volte l’immobilità è dovuta a patologie come quelle cardiache, respiratorie, circolatorie, metabo- liche, che colpiscono le persone in generale; quindi il rischio di immobilità è un rischio che può avvenire a tutti i soggetti, ma se queste patologie colpiscono soggetti anziani, che magari già si muovono meno per le cause dovute all’invecchiamento, o allettati per lungo tempo, determinano immobilità e fragilità, e se non ricominciano a muoversi in breve tempo, possono portare anche alla morte del soggetto. Molti lavori scientifici hanno stabilito quali siano le malattie più importanti che possono determinare la sindrome: sono sicuramente le patologie muscolo- scheletriche (seguite da quelle cardiovascolari e neurologiche), che possono indicare l’assenza di movimento. Inoltre è stato comprovato che le persone sedentarie presentano una muscolatura debole ed una capaci- tà aerobica ridotta che associate all’immobilizza- zione, portano alla sarcopenia muscolare. La Sarcopenia è la progressiva perdita di massa e forza muscolare. Il deterioramento della funzione del muscolo scheletrico si collega a variazioni fibra- li quantitative e qualitative con diminuzione della forza e della potenza sviluppata. Tutte queste mo- dificazioni, pur essendo fisiologiche, sono legate a diversi fattori che contribuiscono ad aggravare inevitabilmente il processo, tra cui la diminuzione della quantità delle unità motorie, deficit nutrizionali (ridotto apporto proteico), decondizionamento (per- dita di adattamenti fisiologici, anatomici e prestativi legati all’esercizio fisico conseguente ad un periodo di tempo più o meno prolungato in cui avviene una riduzione dell’attività fisica), modificazioni ormonali (in particolare quelle riguardanti gli ormoni anabo- lizzanti) ed insulino-resistenza. Tale degenerazione muscolo-scheletrica può ostacolare le attività quoti- diane ed è fattore comune negli esiti post-operatori sfavorevoli. Tutto ciò come l’immobilità a letto, la difficoltà nello svolgere le attività della vita quotidia- na, una condizione clinica instabile ed una ridotta riserva funzionale cognitiva e fisica, portano inevi- tabilmente alla sindrome ipocinetica. I soggetti anziani sono il prototipo naturale e i più colpiti dalla sindrome. La sindrome da allettamento non è una vera e pro- pria malattia, piuttosto è la conseguenza di una prolungata immobilizzazione a letto, alla quale 37 D&T

Perdita muscolare atedssipuotoso Massa muscolare taedssipuotoso Massa muscolare Perdita muscolare in sarcopenia mosisdeoollo sana omsisdeoollo sana in sarcopenia osso osso atedssipuotoso taedssipuotoso muscolo muscolo mosisdeoollo mosisdeoollo giovane 25 anni osso osso anziano 65 anni muscolo muscolo giovane 25 anni anziano 65 anni sono costretti sia i soggetti più fragili con un’età molto quantità di grasso intermuscolare situato nelle estre- avanzata, sia soggetti con uno stile di vita sedentario mità inferiori può influenzare il muscolo scheletrico, e volto all’inattività. soprattutto nel soggetto anziano, inoltre gli adipociti Il ruolo negativo della sedentarietà contribuisce a de- intermuscolari secernono mediatori infiammatori, cre- terminare bassi livelli di dispendio energetico, che ando così un microambiente infiammatorio, che è in portano a conseguenze come la perdita di capacità parte responsabile della comparsa di alterazioni nel aerobica, problemi a livello muscoloscheletrico e de- sangue. In questo contesto le fibre muscolari scheletri- clino cognitivo, ipertensione e difficoltà cardiovasco- che subiscono diversi cambiamenti metabolici come lari. L’aumento del tempo sedentario è associato ad l’aumento di lipolisi seguito da accumulo di glucosio una attività fisica carente. all’interno del tessuto. Tuttavia quest’ultimo contribui- Lo stile di vita sedentaria crea un circolo vizioso che sce allo sviluppo della resistenza all’insulina, mentre si autoalimenta, e soprattutto nel soggetto anziano il legame tra l’attività secretoria del tessuto adiposo comporta decondizionamento graduale fino all’inca- bianco intermuscolare e la resistenza all’insulina è pacità di svolgere le normali attività quotidiane. Di stata a lungo studiata e attualmente i dati scientifici conseguenza è favorita l’immobilità del soggetto e disponibili suggeriscono che l’obesità non è l’unico re- l’insorgenza della sindrome ipocinetica. sponsabile della comparsa di anomalie nel metaboli- Un altro fattore di rischio dello stile di vita sedentario smo durante la vecchiaia, in quanto la deposizione di che favorisce l’immobilità è l’obesità, che risulta fre- collagene può avere un impatto negativo sulla qualità quente tra gli anziani sedentari ed è stato dimostrato muscolare. Promuovendo l’accumulo di cellule infiam- che si associa con l’iperplasia e l’ipertrofia che inne- matorie all’interno dei muscoli scheletrici, l’aumento sca uno squilibrio nel rilascio di adipochina. simultaneo aumenta delle risposte pro-infiammatorie a Quando si confronta con il muscolo scheletrico il tes- livello del grasso intermuscolare, l’obesità porta quin- suto adiposo di quest’ultimo rilascia solo una quantità di infiammazione a livello muscolare e questi feno- leggermente maggiore di leptina. Diverse patologie meni provocano la comparsa di anomalie nei miociti sono associate al comportamento sedentario e contri- del metabolismo. Inoltre la differenziazione miocitica buiscono ad aumentare la massa grassa. e delle cellule satellitari può essere compromessa da Uno studio americano sui soggetti paraplegici dimo- depositi di grasso muscolare. stra che i livelli di leptina aumentano nei soggetti con Per quanto debilitante, la sindrome ipocinetica è fa- lesioni al midollo spinale, mentre i soggetti sarcope- cilmente prevenibile adottando alcuni accorgimenti nici dimostrano concentrazioni di leptina inferiori. La come ad esempio favorire l’alzata del paziente dal letto e motivarlo nell’eseguire esercizi mirati per la riat- tivazione della mobilità. La gravità della sindrome ipocinetica impone di finalizzare l’assistenza geriatrica in modo prioritario alla pre- venzione di tutte le difficoltà motorie che possono colpire il soggetto anziano. I principi fondamentali per la prevenzione ipocinetica sono: 1. Evitare l’allettamento quando è possibile specie nei pazienti anziani 2. Favorire in ogni modo l’alzata precoce del paziente 3. Mantenimento da parte del paziente allettato delle posture corrette nel letto 4. Mobilizzazione adeguata del paziente allettato per mantenere la flessibilità e la massa muscolare D&T 38

Come affrontare tutto questo? Molto semplicemente “muovendoci”. Attraverso l’esercizio fisico, è possibile migliorare la forma fisica e la salute. L’attività fisica deve essere fatta sempre, deve diventare un’abitudine costante e uno stile di vita permanente che aiuta il soggetto ad affrontare meglio le possibili malattie e a guarire molto più precocemente o affrontare la patologia recuperando meglio e in minor tempo. Le varie attività che possono essere fatte sono: camminare a ritmo sostenuto, la ginnastica dolce, l’attività aerobica non sportiva, thai chi cuan, pilates, attività di forza in palestra, ecc. La forma fisica dipende principalmente dalla quantità di movimento che si fa. Per l’organismo di un anziano, l’attività fisica è di fondamentale importanza, ed è altrettanto importante dedicarsi all’esercizio fisico che deve diventare un momento e un’abitudine importante; non solo ci permette di guadagnarne in salute ma, nel caso di attività di gruppo, permette socializzazione con le altre persone, favorendo anche il buonumore e una condizione mentale migliore. Per quanto riguarda gli esercizi, questi devono essere graduali e ripetuti a più riprese e si possono abbinare alla respirazione e alla distensione muscolare; è importante fare un’attività continuativa che permetta di mantenere il corpo sempre attivo e, se possibile, la ginnastica di gruppo, come occasione di incontro e di stimolo reciproco al movimento. Esercizi per la riattivazione della mobilità: Alcuni semplici esercizi a corpo libero di facile esecuzione che non richiedono l’utilizzo di attrezzature specifiche e possono essere effettuati a domicilio. Equilibrio con l’ausilio della sedia Flessione ed estensione del ginocchio (eseguendolo con un arto inferiore alla volta così da poter flettere anche l’anca corrispondente) può essere eseguito anche in posizione seduta o se possibile, in piedi sostenendosi alla sedia. 10 ripetizioni per ogni esercizio da eseguire lentamente raggiungendo gra- dualmente la massima ampiezza possibile del movimento. Il numero di ripe- tizioni è un elemento arbitrario, nel senso che è importante eseguire bene le ripetizioni e smettere di eseguirle nel momento in cui si iniziano ad instaurare compensi, in altre parole ci si stanca e si esegue male il movimento. Squat con l’ausilio della sedia: Il movimento di squat con una sedia posta dietro determina una maggiore sicurezza nell’esecuzione dell’esercizio. Nella fase di discesa prestare atten- zione a mantenere la schiena neutra (evitando la schiena gobba), le ginoc- chia non devono superare le punte dei piedi, ed il tallone non si alza dal pavimento. Nella fase di risalita è necessario porre sempre attenzione alla schiena, effettuando il movimento senza slancio eseguendolo lentamente. Alternating quadruped o “Bird dog”: Posizione in quadrupedia, flettere a 180° un arto superiore con gomito este- so ed estendere contemporaneamente l’arto inferiore opposto mantenendo la retrazione addominale. Eseguire senza alternare le ripetizioni in modo continuo. Variante: mantenere la posizione 2/3 secondi prima di tornare alla posizione di partenza. Eseguire lo stesso procedimento dal lato opposto. In conclusione effettuare l’attività fisica come stile di vita, iniziare subito a muoversi quando si è allettati, evitare una vita sedentaria e mangiare bene, sono semplici ma utili consigli da tenere presente e abituarsi a fare per evitare l’ipocinesia. 39 D&T

ARTE&SALUTE LA STORIA INSEGNA CHE GLI UOMINI NULLA HANNO IMPARATO DALLA STORIA Il quadro che potete vedere è una Lavorò intensamente ad Atene e poi, la cosa più normale da fare. Non ci allegoria della storia. Per i pittori nel 1886, ritornò definitivamente a vuole molto a capire che potremmo la storia è sempre stata una don- Monaco come professore dell’Acca- vivere meglio, ma questa nostra con- na attenta che scrive e si circonda demia. Purtroppo venne stroncato da tinua volontà di imbrogliare e scaval- di discepoli. In questo dipinto del pit- una leucemia e morì nel 1901. care chi ci sta vicino ci porta ad una tore greco Nikolaos Gysis (1842 – A cosa serve la storia? esistenza difficile. Quando va bene i 1901) vediamo una donna vestita di Ricordo Marco Tullio Cicerone (106 litigi tra esseri umani sono controver- bianco dall’aspetto severo; alla sua – 43 a.C.) che nel suo “De Oratoria” sie giudiziarie, quando tutto va male destra un grande libro e dalla parte scrisse Historia magistra vitae, che si- la divergenza di opinioni si chiama opposta una tela. Tiene in mano una gnifica “La storia è maestra di vita”. violenza o guerra. tavolozza e sta scrivendo con un pen- E’ una verità incontestabile. Una frase Questi comportamenti del tipo tutto o nello. Un fanciullo vestito di nero con che tutti gli storici nei loro scritti hanno nulla ci avvicinano agli animali. Se un la mano destra regge il braccio della sempre condiviso e sostenuto. animale vuole del cibo e vede un suo donna e con la sinistra tiene una fiac- Non ci sono dubbi nel considerare la simile che sta mangiando ha due pos- cola. I libri e i quadri simboleggiano storia una maestra che insegna e que- sibilità: lascia perdere e cerca altrove la memoria “storica”, memoria che si sta tesi è stata sostenuta in un modo oppure strappa quel cibo all’altro ani- è sempre tramandata nel tempo con che rasenta la perfezione scientifica male con la forza. L’uomo è l’unico scritti ed immagini. da Gianbattista Vico (1668 – 1744) essere vivente del pianeta che pos- Sottolineo un particolare tecnico. il quale teorizzò l’esistenza dei corsi siede un linguaggio molto preciso e Guardate il piede destro della donna, e ricorsi storici. E’ proprio il fatto che pertanto di fronte ad avere tutto o non è posto proprio di fronte a chi guarda certe situazioni possono ripresentarsi avere nulla, conosce una terza via, il quadro. E’ questo un effetto molto e, con l’aiuto della memoria, gli uomi- quella della trattativa. Non dobbiamo difficile da rendere su uno spazio ni dovrebbero intuire cosa potrebbe dimenticare Henry Kissinger che nel bidimensionale. Gysis è un virtuoso accadere. Non tutto è prevedibile, suo “Diplomazia della Restaurazione” e lo ha fatto perfettamente. Se ana- ma molti comportamenti umani lo (1973 – Garzanti editore) ha spiega- lizzerete molti quadri vi accorgerete sono. to perfettamente come attraverso la di- che i piedi o anche le mani raramente Il punto focale non è l’abilità didattica plomazia si possono evitare i conflitti. sono protesi verso chi guarda, quasi di questa Maestra, ma sono le scarse Si dice che dopo il 7 maggio 1945 sempre sono di profilo o di tre quarti. capacità di apprendimento degli al- (firma della resa della Germania) ci Qualcuno potrebbe chiedersi perché lievi. Gli uomini sono esseri strani, te- sono stati 76 anni di pace. Questo è la storia è scalza. Non sono sicuro, stardi e soprattutto fanno molta fatica vero per molti stati, ma non certo per ma penso che la vera storia non ha a trasmettere le conoscenze acquisite. il mondo. Le guerre si sono susseguite bisogno di sandali o scarpe per ele- Nel loro modo di vivere fanno della e continuano ad essere un calvario varsi, lei si eleva grazie alla forza corruzione una religione; si riempiono per tutti. della verità. la bocca di parole senza significato, La storia ci insegna ciò che avviene La scuola di Gysis è la cosidetta promettono cose che non manterran- prima, durante e dopo una guerra. Le “scuola di Monaco”. Si deve inten- no mai, dicono il falso come se fosse menzogne sono ricorrenti, e i danni e dere Monaco di Baviera dove Niko- i lutti sono indimenticabili. laos perfezionò i suoi studi artistici. D&T 40

Nikolaos Gysis – Allegoria della storia. Olio su tavola. Collezione privata. 1892 Di recente c’è una Operazione Speciale messa in atto dalla Russia contro l’Ucraina, come finirà? Finirà con una stra- ge come era prevedibile se si fosse letto qualche libro di storia vero. Un libro dove alla fine di ogni conflitto si trova solo e sempre distruzione e morte. Un libro dove non esiste un Davide che sconfigge Golia. Il vero problema di tante controversie è che gli uomini nulla hanno imparato dalla storia. Prof. Carlo Govoni, Storico dell’Arte - http://www.quadriitaliani.it - Cell. 3358040811 41 D&T

Nell’ultimo decennio, tra coloro che praticano sport di contatto, è stata rilevata un’aumentata incidenza di encefalopatia cronica trau- matica (CTE), disordine ca- ratterizzato da un accumulo di proteine tau patogene nel cervelloAlzheimer. D&T 42

SPORT DA CONTATTO PUÒ CAUSARE MALATTIE NEURO-DEGENERATIVE IGiochi Olimpici si tennero per la prima volta nel rischio della CTE, che finora si riteneva di esclusivo 776 a.C. presso il santuario di Zeus ad Olimpia appannaggio dei pugili. e da quell’anno i Greci costituirono la loro crono- Dal database di 7.676 ex calciatori di professione logia per testimoniare l’importanza delle manifesta- scozzesi, nati fra il 1900 ed il 1976, sono state esa- zioni sportive. minate le cause di morte e le terapie somministrate, Lo sport è sempre stato praticato dagli uomini perché desunte dai certificati e dal Prescribing Information Sy- fa bene e ne va incoraggiata la pratica, tuttavia non stem, e quindi comparate con quelle di 23.020 con- tutti gli sport sono benefici per la salute, come eviden- trolli della popolazione generale, corrispondenti sulla ziano recenti ricerche di neurobiologia. base di sesso, età e livello sociale. I risultati hanno mostrato da un canto che la mortalità Uno studio pubblicato lo scorso anno da ricercatori è stata più bassa fra gli ex-calciatori rispetto al gruppo della Berkeley University puntò l’indice contro il foot- di controllo, ed in particolare molto basso il rischio di ball americano, segnalando come una serie di colpi decesso per cause cardiache o per tumore polmonare, ripetuti a livello della testa siano in grado di determina- essendo però la prima causa di morte costituita da re alterazioni microscopiche della struttura del cervello, malattie neurodegenerative (HR, 4.10; 95% interval- visibili alla risonanza magnetica, e sul lungo periodo lo di confidenza [CI], 2.9 – 5.9; P <. 001). portare ad un declino cognitivo e ad un aumentato Aggiustando il rapporto di rischio per malattie cardia- rischio di disturbi neurologici. che o cancro polmonare, risulta che per gli ex calcia- Nell’ultimo decennio, tra coloro che praticano sport tori il rischio di malattie neurodegenerative era 3.5 di contatto, è stata rilevata un’aumentata incidenza volte più alto (95% CI, 2.1 – 5.6; P <. 001). di encefalopatia cronica traumatica (CTE), disordine In particolare, il rapporto di rischio per la malattia di caratterizzato da un accumulo di proteine tau patoge- Alzheimer 5.07 volte più alto (95% CI, 2.9 – 8.8; P ne nel cervello, e ciò ha indotto William Stewart del <. 001), per la Sclerosi Laterale Amiotrofica 4.33 Department of Neuropathology al Queen Elizabeth (95% CI, 2.1 – 9.2; P <. 001), e 2.15 per il morbo University Hospital e Daniel F. Mackay dell’Institute of di Parkinson (95% CI, 1.2 – 4.0; P =. 01). Dato in- Neuroscience and Psychology dell’Università di Gla- teressante, per gli attaccanti risulta meno frequente la sgow, Scozia, ad intraprendere uno studio anche fra prescrizione di farmaci correlati alla demenza rispetto coloro che hanno praticato professionalmente il foot agli esterni (P =. 02). ball. Questo studio evidenzia che, in una visione prospetti- ca, aver praticato professionalmente lo sport del calcio I dati che emergono dal lavoro Neurodegenerative aumenta l’aspettativa di vita ma implica un rischio da Disease Mortality among Former Professional Soc- lieve a moderato di contrarre malattie neurodegenera- cer Players, pubblicato il 7 novembre 2019 su New tive. England Journal of Medicine (N Engl J Med 2019; Robert A. Stern del Traumatic Encephalopathy Center 381:1801-1808), basato su uno studio retrospettivo dell’Università di Boston rileva che questa ricerca, pur di coorte sulle cause di morte di ex giocatori di calcio, senza demonizzare il foot ball, mostra un link fra gli indicano che in questa categoria è risultato più elevato sport di contatto e l’aumentato rischio di declino co- il rischio di contrarre malattie neurodegenerative. gnitivo nell’età avanzata che deve essere noto quale Secondo gli Autori, il fattore di rischio numero uno è rischio occupazionale a chi lo pratica al fine di pre- costituito dai frequenti traumi cranici che causano un disporre idonee misure preventive, come limitare negli lieve ma reiterato danno del cervello che espone al allenamenti il ricorso ripetitivo alle “testate”. Dr. Mauro Colangelo,Specialista in Neurochirurgia ed in Neurologia D&T Studio di Diagnostica Neurologica in Napoli, Via Toledo 256. Tel. 3403126930 43

D&T 44 STRESS CONOSCERLO PER AFFRONTARLO

Le parole ‘stress’ e la sua ‘esasperazione’ in termini di intensità e di durata, cioè ‘sindrome da burn out’ sono termini estremamente generici di cui abusiamo per dare un nome a un disagio che proviamo e di cui pensiamo di conoscere le cause. Le imputiamo quasi sempre a motivi esterni e contingenti. In realtà, a ben guardare, fanno spesso riferimento a situazioni di malessere ben più lontane nel tempo che ci illudiamo siano state affrontate e risolte. Ecco quindi alcuni spunti di riflessione per comprenderlo un pochino meglio. I sintomi. Lo stress causa fastidiosi sintomi sia fisici sia psicologici. I primi si concretizzano in uno spettro di disturbi che vanno dal sentirsi privi di ener- gie al soffrire di mal di testa e si estendono fino al digrignamento dei denti – soprattutto durante il sonno al ronzio alle orecchie, alle tensioni musco- lari, alla nausea, alla costipazione, all’aumento della sudorazione e della pressione arteriosa. Può inoltre portare ad un incremento delle probabilità di contrarre infezioni, sviluppare cardiopatie e persino il diabete. I sintomi psicologici si manifestano in rapidi cambiamenti di umore, nella difficoltà a rilassarsi e a dormire, nella scarsa autostima, in costanti preoccupazioni e nella tendenza a isolarsi, per evitare il contatto con altre persone. Un po’ di storia. Il primo a parlare di stress, fu il fisiologo statunitense Walter Bradford Cannon, nel 1935. Nel 1936, Hans Selye un medico austriaco trasferitosi in Canada, lo definì ‘Sindrome Generale di Adattamento’, cioè una reazione fisiologica aspecifica a stimoli esterni (stressor), la cui funzione è ristabilire un nuovo equilibrio interno, in una prospettiva che, almeno in origine, è adattiva. Successivamente, Henry Laborit, un medico, biologo e filosofo francese, grazie a una serie di esperimenti realizzati sui topi, dimo- strò che, se prolungato nel tempo, lo stress può arrivare ad essere causa di somatizzazioni e peggiorare sintomi fisici già presenti, se chi lo subisce non può fuggire dalla situazione in cui si trova né scaricare la propria tensione su qualcun altro. Le cause professionali dello stress. Le cause che più comunemente vengo- no imputate allo stress sono da ricercarsi nelle condizioni lavorative: i ritmi eccessivi, la precarietà, la mancanza di flessibilità negli orari, le scarse prospettive di crescita, l’inconciliabilità con le esigenze familiari, i rapporti con i colleghi spesso basati sulla competizione. Il problema è noto, tanto che, in base a quanto attesta uno studio realizzato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, ben il 79 % dei dirigenti dell’Unione Europea è preoccupato per il livello di stress osservato nei rispettivi luoghi di lavoro e, per combatterlo, adotta strategie che discendono dalla direttiva europea 89/391 CEE come il nostro d. lgs 81/2008 sullo stress da lavoro correlato, attualmente in vigore. Un termine un po’ troppo abusato e altrettanto generico. Complici anche queste misure, il termine ‘stress’ dilaga nelle nostre espressioni quotidiane e persino negli studi medici, per assumere la stessa funzione degli emoticon sui cellulari che ci portano a non esprimere a parole, ma con la loro riduttiva e universale icona, il nostro stato d’animo. Così ‘Sono stressato’ è diventato un’espressione molto abusata e altrettanto generica, tanto è vero che lo stesso Selye, 40 anni dopo aver ‘coniato’ lo stress psicologico, ‘importandone’ il concetto dalla fisica, arrivò ad affermare che ‘tutti sanno di che cosa si parla quando si pronuncia la parola stress, ma nessuno sa realmente che cosa sia’. 45 D&T

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Le cause personali dello stress. Oltre che per il lavo- mai sopita e inarrestabile che abbiamo avuto con i ro, siamo stressati: dal partner, dai figli - soprattutto nostri fratelli; l’adolescenza dei nostri figli ci riporta quando sono adolescenti - dalle suocere, dalla po- ineluttabilmente e inderogabilmente alle problemati- litica, dal traffico, dal trasloco, dallo spread, dalle che non risolte della nostra; il pessimo rapporto con condizioni climatiche, dal nostro cane – molto spesso la suocera ci costringe a rivivere le gelosie e l’invidia stressato pure lui, tanto è vero che, sempre più spes- che, in età prescolare, provavamo verso il papà o la so, c’è chi lo porta dal comportamentalista - dai tre- mamma; il trasloco ravviva le nostre dolorose espe- ni, dal traffico, dai vicini di casa, dalla menopausa, rienze di perdita non ancora del tutto elaborate, men- dall’innamoramento e persino dai nostri brillanti suc- tre il successo, ci pone di fronte al timore di perderlo, cessi professionali… Insomma: siamo stressati dalla a quello di suscitare invidia e di essere migliori, per vita e, quando lo affermiamo, chiudiamo il discorso, esempio, dei nostri genitori o dei nostri fratelli. come se non ci fosse altro da dire, da chiedersi e La ‘cura’. Certo, limitarsi a rievocarle ‘storicamente’, soprattutto da fare. Rinunciamo, così, ad attivare le per come sono andati i fatti è un’operazione che po- nostre risorse per fronteggiare le diverse situazioni che trebbe rivelarsi altrettanto inutile. Può essere un valido lo scatenano, alla nostra capacità di indignarci per aiuto, invece, riflettere su ciò che ci sfugge e che tanto cambiare la situazione in cui ci troviamo e soprattutto ha contribuito, nel nostro tortuoso cammino di vita, a a quella di riflettere, per migliorare, per esempio, le bloccare i processi di crescita e di cambiamento a nostre capacità relazionali, coniugali, professionali, cui siamo stati interessati. Si tratta di afferrare, per economiche, sociali e finanziarie, con il desiderio più viverle, tutte le emozioni che non siamo stati in grado o meno dichiarato che il solo riposo o, magari, una di riconoscere ed accettare, come la rabbia, l’odio, pillola possano risolvere il problema. l’invidia, la gelosia, la distruttività e i tanti sensi di col- Le cause più profonde dello stress. Questa sempli- pa spesso negati. Frequentemente, ne siamo custodi ficazione presenta il vantaggio di non farci provare inconsapevoli e non riusciamo a prestare loro ascolto la dolorosa sensazione di essere in balia di eventi perché ci mettono in crisi. Al loro cospetto, frequente- emotivi profondi e, come tali, caotici, imprevedibili e mente, ci sentiamo come se fossimo ancora bambini, capaci di suscitare in noi forti angosce. Ci consente come se non ci rendessimo conto che siamo cresciuti di scansare la fatica di pensare e soprattutto quella e che, rispetto ad allora, abbiamo ben altre risorse di guardarci dentro per ascoltare le mille sfumature per fronteggiarle. Nel frattempo, infatti, le capacità delle nostre emozioni per scoprire così nuovi aspetti di contenimento della nostra mente sono aumentate e di noi stessi. Finisce per appiattire e per banalizzare abbiamo la forza per gestirle. i complicati vissuti che, in ciascuno di noi, vanno ad aumentare il peso con cui ogni evento esterno grava Laura Barbasio, www.psicoterapeutabarbasio.it, sulla nostra interiorità. L’esperienza clinica dimostra [email protected]; Tel.: 3356653155 che le difficili relazioni con il capo, per esempio, mol- to spesso, a ben guardare, fanno risuonare in noi le Alessandra Bruzzone, www.psicologiainligu- lontane e dolorose esperienze con un padre o una ria.it/psicologo-genova/alessandra-bruzzone; madre troppo autoritari oppure eccessivamente lassi- sti; la competizione con i colleghi riaccende quella [email protected]; Tel.: 3937694476 Entrambe psicologhe psicoterapeute del singolo e della coppia 47 D&T

OCCHI Gli occhi sono lo specchio dell’ani- Infatti ricorrendo ai filler (dall’inglese to fill, riem- ma, ma non sempre riflettono quello pire) a base di acido ialuronico, si correggono TRATTAMENTI ESTETICI SU MISURA che sentiamo di essere… gli inestetismi del contorno occhi: lo sguardo … è per questo che bisogna prendersene amo- avrà un’espressione ringiovanita, grazie alla revolmente cura. Tutte le emozioni e gli stati d’a- correzione di piccole rughe “riempite” della nimo si traducono in rughe e solchi sul contorno zona trattata. La tecnica della radiofrequenza, occhi, dovuti alla mimica facciale. Ogni giorno invece, permette di trattare, con il calore, la conoscono lo stress della vita quotidiana, tutte parte interessata, stimolando la produzione di le preoccupazioni e le ansie. E, come se non fibroblasti e quindi del collagene, rendendo più bastasse, le stagioni che passano con i conti- tonico il contorno occhi. I peelings chimici ven- nui sbalzi termici, anno dopo anno, incidono gono utilizzati per lo più per rimuovere le sottili ulteriormente sul volto, invecchiandolo e na- rughe intorno agli occhi, ridonando freschezza scondendo la sua naturale luminosità… In più allo sguardo e ringiovanimento cutaneo. Solita- la pandemia ha concentrato – grazie all’uso mente sono abbinati con altri trattamenti a tutto della mascherina – l’attenzione sullo sguardo, il viso per avere un effetto omogeneo e natura- mai prima d’ora così in primo piano. Allora le”, puntualizza il clinico. che cosa fare per correggere le rughe laterali Ad adombrare la nostra prima arma di se- dell’occhio e quelle fastidiosissime occhiaie? duzione sono spesso le occhiaie e le borse, Come ridonare luminosità allo sguardo con un congenite o transitorie, spesso dovute allo stile trattamento non invasivo, senza l’utilizzo di bi- di vita. Questi due inestetismi possono essere sturi? Ne parliamo con Dottor Dario Tartaglini, infatti causati da stress, stanchezza o diete non Direttore Sanitario di BETAR MEDICAL, Centro proprio virtuose. Ecco perché, anche i più gio- Specializzato in Medicina Estetica di Milano. vani, possono trovarsi a combattere contro se- “Ricorrendo alla tossina botulinica – osserva gni neri o borse sotto agli occhi. A determinare il Dottor Tartaglini - è possibile bloccare quel le occhiaie sono principalmente il ristagno di fastidioso cedimento cutaneo che comporterà, liquidi e piccoli capillari venosi dilatati proprio prima o poi, il presentarsi di rughe ai lati degli nella zona perioculare, quella che normalmen- occhi. Questo trattamento ridona lucentezza te camuffiamo con fondotinta e correttori illu- allo sguardo e aiuta a cancellare le increspa- minanti. Inoltre, nonostante una persona possa ture degli anni che passano: il botulino è effi- mangiare bene, dormire per un numero di ore cace, sicuro e regala risultati visibili già dopo adeguate, soddisfare la routine quotidiana di pochi giorni. Riducendo le contrazioni dell’oc- cura della pelle con sieri “miracolosi”, si può chio, specialmente quelle involontarie legate essere afflitti da linee sottili, rughe, perdita di alle espressioni del viso, la tossina non solo eli- elasticità e luminosità. Sembra che i nostri occhi mina le rughe esistenti, ma ne previene anche siano più suscettibili all’invecchiamento rispetto la formazione. La pelle sarà più tonica ed ela- ad altre aree del volto... stica e lo sguardo più esteso e rilassato senza “Il microneedling – ricorda l’esperto – (dall’in- perdere l’espressività del volto. La seduta che glese “micro perforazione”) è una tecnica di ha una durata di circa 15 minuti, è indolore, ringiovanimento non invasiva (viene applicata grazie anche agli aghi invisibili e microscopici preliminarmente anestesia topica) in cui un di- che lo studio medico adotta. Il trattamento con spositivo con piccoli aghi viene fatto scorrere il botulino si può effettuare in qualsiasi stagione sulla zona su cui agire creando micro perfora- senza problemi di esposizione al sole, ma è zioni nell’epidermide. La cute reagisce a queste bene ricordare che il botox non è un filler, quin- “lesioni” sintetizzando nuovo collagene e rila- di non si ottiene un effetto riempitivo, come ad sciando fattori di crescita che promuovono la esempio quello garantito dall’acido ialuronico. rigenerazione della parte trattata. Questo non D&T 48

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solo favorisce l’apporto di sangue, ma ed addirittura corrucciata. L’utilizzo di ti, vitamina E. Inoltre è buona norma riduce in modo significativo la riforma- acido ialuronico per il ringiovanimen- prevedere, nel corso dell’anno, l’assun- zione di linee sottili e rughe. I dispositivi to di questa area è molto efficace e zione di integratori alimentari, mante- sono talmente delicati da poter essere di lunga durata per un look naturale. nere un buon livello di idratazione del utilizzati anche nell’area perioculare”. L'acido ialuronico è una sostanza sicu- corpo, una protezione attentissima dai Anche le sopracciglia ricoprono un ruo- ra, non allergizzante, completamente raggi solari, garantirsi un sonno di buo- lo molto importante nell’estetica com- biocompatibile ripetibile, riassorbibile na qualità e controllo della capacità plessiva del viso, essendo responsabili nel tempo e di grande resa estetica. visiva cioè che non costringa ad una di un’espressione attiva, amichevole e Un'area trattata con filler oltre a miglio- mimica forzata inducente le rughe. Per solare. rare nell'immediato, presenterà in futuro quanto riguarda l'uso di creme, per “In particolare – fa notare il Dottor un invecchiamento molto più lento oltre questa zona del viso è bene ricorrere Tartaglini - esiste un rapporto ideale all'appeal più gradevole.” all'uso di sieri a base di acido ialuroni- tra altezza e forma del sopracciglio e Non va dimenticato che il benessere co, vitamine, tensori poiché i sieri, più palpebra. L’inevitabile abbassamento del contorno occhi risente di fattori ge- fluidi rispetto alle creme, presentano delle sopracciglia è accompagnato ad netici, ma anche - come sottolineato - una maggiore capacità di penetrazio- una modificazione dell’espressione a dallo stile di vita. E’ bene quindi seguire ne rispetto alle creme tradizionali. riposo che può sembrare triste, stanca una dieta ricca di frutta e verdura, in particolare beta-caroteni, antiossidan- Testo a cura della Dr.ssa Stefania Bortolotti, Giornalista Per ulteriori informazioni: Dottor Dario Tartaglini - Direttore Sanitario Betar Medical Centro di Medicina Estetica - Via Melzi D’Eril, 26 - 20154 MILANO Tel. 02/36684785/6 [email protected] - www.betarmedical.it D&T 50


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