GIUSEPPE FERDICO COLONNE SONORE IN GIALLO Jazz e Pop nel thriller Libri, film e dischi 1
© 2021 Musicians&Producers, Via Legnone 90 – 20158 Milano Italia www.musiciansandproducers.com Editor: Massimo Monti, Musicians&Producers Proprietà per tutti i Paesi: Musicians&Producers, Via Legnone 90 Milano (MI) Italia Tutti i diritti riservati - All rights reserved Ogni riproduzione non autorizzata è proibita dalla legge - Any unauthorized reproduction is prohibited by law 2
“... Caro Giuseppe. Hai trovato davvero un modo creativo di gestire i tempi del Lockdown. Questo dimostra (e ti sono riconoscente dell’esempio) come anche dalle peggiori disgrazie possano scaturire momenti di vitalità e di speranza...” Pupi Avati 3
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Dedico questo libro alla scrittrice Agatha Christie, al regista Alfred Hitchcock e al musicista jazz Miles Davis 5
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INDICE Introduzione 9 Quando il jazz si veste di giallo 11 Edgar Allan Poe. il primo maestro del 17 brivido e gli altri autori Il Giallo Mondadori e gli scrittori italiani 27 I film gialli e le colonne sonore 35 35 Ascensore per il patibolo 44 Anatomia di un omicidio 52 Psycho 59 La Pantera Rosa 67 L’amico sconosciuto 73 Il giustiziere della notte 84 Profondo rosso 95 Conclusioni 97 Bibliografia 98 Ringraziamenti 99 L’autore 7
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INTRODUZIONE Di solito quando il critico recensisce il film: trama, regista e attori, ignora la colonna sonora. Alcune volte si limita a menzionare il compositore e il titolo della sua opera. Probabilmente non vuole sconfinare in un argomento che non gli compete. Oppure, più semplicemente, non ritiene opportuno parlarne. Invece, come tutti sanno, la colonna sonora contribuisce enormemente alla diffusione e al successo di un film. Nell’immaginare una classifica di gradimento per una pellicola, al primo posto metto la trama e la regia, seguito dalla recita degli attori e dalla musica. Anche se a volte la colonna sonora occupa la prima posizione. Capita che in una rassegna cinematografica internazionale di un film venga premiata soltanto la musica. Per esempio, le colonne sonore di Ennio Morricone (1928-2020) sono state determinanti per il successo dei film “Western” di Sergio Leone. Ricordo anche che Morricone ha composto la musica di alcuni film gialli come la trilogia di Dario Argento iniziando dal film “L’uccello dalle piume di cristallo” e i successivi.. Tra l’altro, nel 2007 al nostro compositore è stato assegnato il premio Oscar alla carriera artistica. Nella narrazione segnalo altri autori che hanno fatto la storia delle colonne sonore dei film, come Nino Rota, Riz Ortolani, Elmer Bernstein, John Williams, Burt Bacharach, Norman Hermant e Henry Manicini. Ma anche i jazzisti che hanno composto musica per i film come Miles Davis, Duke Ellington, Oscar Peterson, Herbie Hancock e Giorgio Gaslini. Naturalmente mi limito a raccontare sette film gialli tra i più interessanti e graditi dal pubblico. E ovviamente trattandosi di thriller evito di rivelare il finale. Spero così di soddisfare la curiosità degli appassionati di questo genere. Buona lettura! Giuseppe Ferdico 9
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Capitolo 1 QUANDO IL JAZZ SI VESTE DI GIALLO Tempo fa a Milano, stavo aspettando la linea 1 del metrò diretto a Porta Venezia e nell’attesa ascoltavo la musica diffusa dagli altoparlanti: era la colonna sonora di un famoso film giallo. In quel momento si avvicina un giovane dalla lunga capigliatura, con un giubbotto svolazzante, sorride e mi chiede: “Scusi, questa è la musica dal film La Pantera Rosa?” “Sì, ti piace?” “Molto. Possiamo considerarlo jazz?” “Certo!”rispondo, sorpreso per la competenza di quel ragazzo che mi ringrazia e si allontana soddisfatto. Ripensando a quell’incontro, mi chiedo “quali sono le caratteristiche necessarie per identificare un brano di Jazz?”. Innanzitutto la sonorità particolare degli strumenti orchestrali, il ritmo swingante della musica, la composizione o tema conduttore e l’improvvisazione. Ovviamente, in questo caso si tratta dell’orchestra di Henry Mancini che commenta le immagini del film “La Pantera Rosa” (1963) di Blake Edwards, con protagonista un indimenticabile Peter Sellers nei panni dell’imbranato ispettore Clouseau, e tra gli altri interpreti anche Claudia Cardinale. Una parodia riuscita del genere poliziesco. La colonna sonora, composta da Henry Mancini contribuì al successo della pellicola: la musica accattivante e divertente è rimasta in mente al pubblico e ancora oggi capita di sentire qualcuno canticchiare il ritornello. Il tema musicale accompagna il cartone animato “Pink Panther”, che anticipa i titoli di testa del film. L’animale alto, magrissimo, di color rosa, goffo nei movimenti cammina guardandosi intorno sospettoso. Gli autori realizzarono anche una serie di cartoni animati e un fumetto dedicati a questo personaggio. Il jazz, da sempre è presente nelle colonne sonore dei film avventurosi e gialli. Ciò ha contribuito alla sua diffusione e popolarità, anche tra gli ascoltatori che considerano questa musica difficile. Dopo il primo film sonoro “Il cantante di jazz” (1927) di Alan Crosland con Al 11
Capitolo 2 EDGAR ALLAN POE Il primo maestro del brivido e gli altri autori Secondo lo studioso francese Jacques Le Goff (1924-2014), docente all’università di Parigi e autore di saggi medievali, l’origine del giallo risale alla mitologia greca, in particolare all’incontro di Edipo con la Sfinge e il suo enigma: “Qual è l’animale che al mattino cammina su quattro zampe, a mezzogiorno su due e alla sera su tre?”. Edipo rispose esattamente: “L’uomo”. E quella mostruosa creatura, con la testa da donna e il corpo da leone, sconfitta si suicidò. Il nostro eroe tornò a Tebe e sposò la regina Giocasta, vedova del Re Laio. Giocasta chiese al suo novello sposo di indagare sulla misteriosa morte di suo marito il Re. Quindi, Edipo può essere considerato il primo detective della storia, ma per sapere come va a finire dovreste leggere la tragedia greca“Edipo Re”di Sofocle (496-407 a.C.). In realtà il padre del giallo è stato lo scrittore e giornalista americano Edgar Allan Poe, vissuto a Baltimora (1809-1849). Con i suoi racconti “I delitti della rue Morgue”, per la prima volta appare l’investigatore Auguste Dupin (1841) ispirato dal capo della pubblica sicurezza francese Eugène François Vidocq. Poe scrisse altre storie gotiche e d’orrore come “I racconti del mistero”. Spesso scriveva sotto l’effetto dell’alcool e stupefacenti, pertanto le sue storie sono dei veri e propri incubi. Per primo indagò sulla mente umana e i suoi turbamenti. Poe esaminò la psiche umana prima del dottor Sigmund Freud, padre della psicanalisi. Dagli anni ‘30 del secolo scorso negli Stati Uniti, in memoria dello scrittore Poe, viene assegnato un premio annuale al miglior libro e film giallo. Dai suoi libri, vennero realizzati alcuni film, tra cui “Il pozzo e il pendolo” (1961) di Roger Corman con Barbara Steele e Vince Price. Sempre dai racconti di Poe è da segnalare anche il film “Danza macabra” (1964) di Antonio Margheriti con Barbara Steele, Geoge Rivère, Arturo Domenicini, girato in bianco e nero e poi riproposto in una nuova versione a colori nel 1971, con lo stesso Antonio Margheriti e Sergio Corbucci alla regia. La cronaca nera fatta di delitti, assassini e investigatori ha influenzato gli 17
Capitolo 3 IL GIALLO MONDADORI E GLI SCRITTORI ITALIANI Perché il colore giallo per le copertine di Arnoldo Mondadori Editore? Nel 1929 Mondadori adottò questo colore per la collana riguardante le storie di delitti. Allora ogni argomento aveva un colore diverso: Il verde per le vicende drammatiche, l’azzurro per racconti e storie sentimentali. Questi colori indicavano ai lettori l’argomento trattato, così da orientare ciascuno a secondo le sue preferenze letterarie. Un’idea vincente, tuttavia all’inizio le scelte degli acquirenti finivano per privilegiare le storie gialle di scrittori inglesi e americani. In quel periodo gli autori italiani non erano ancora considerati, sebbene qualcuno si fosse già proposto a questo pubblico. A dire il vero, precedentemente, un altro colore, il nero, era già stato utilizzato per le copertine delle storie “noir” francesi come quelle del Commissario Maigret di Simenon. Il primo Giallo Mondadori costava cinque lire e fu subito un successo editoriale che continua ancora oggi. Ma dobbiamo anche ricordare che gli editori inglesi, prima ancora di Mondadori, avevano adottato il color giallo, detto Yellow Jacket. Nel secondo dopoguerra, il più famoso degli illustratori italiani per la casa editrice Mondadori è stato Carlo Jacono, nato a Milano (1929-2000), pittore e illustratore diplomato all’Accademia delle Belle arti di Brera. Nel 1950, all’età di 21 anni, Jacono venne assunto dal direttore AlbertoTedeschi per illustrare le copertine dei gialli Mondadori. Lo chiamavano “L’uomo del cerchio” perché i suoi disegni, realizzati con la tecnica della tempera a olio, erano racchiusi all’interno di un cerchio. Jacono realizzò 3000 copertine fino al 1986 e illustrò anche 100 copertine con il fondo bianco per la collana di fantascienza Urania. Nel 1966 iniziò a disegnare la serie “Segretissimo” con il fondo nero. Collaborò inoltre con la Rizzoli per il Corriere della sera e l’Europeo. La Gabbiano Edizioni gli chiese di impegnarsi nella realizzazione delle copertine per i libri di Emilio Salgari. Disegnò anche le carte da gioco per la Dupont. Tra l’altro, lavorò con editori norvegesi, inglesi e americani diventando famoso in tutto il mondo. Nel 1970 gli conferirono il premio come migliore illustratore. I gialli illustrati da Jacono sono collezionati dai lettori di questo genere e 27
Capitolo 4 I FILM GIALLI E LE COLONNE SONORE ASCENSORE PER IL PATIBOLO 1957, bianco e nero, Francia Regia: Louis Malle Cast: Jeanne Moreau, Maurice Ronet, Lino Ventura, Jean Cloude Brialy Musica: Miles Davis Genere: Giallo Trama La protagonista, interpretata da Jeanne Moreau, spinge il suo amante, Maurice Ronet, a uccidere suo marito. Ma l’amante assassino verrà accusato di un altro delitto che non ha commesso. Successivamente, verrà liberato evitando il patibolo. La storia prosegue con colpi di scena fino alla sorpresa finale (che non rivelo). La scenografia che fa da cornice alla storia è una Parigi grigia e piovosa. Le immagini scorrono sullo schermo accompagnate dai rumori del traffico cittadino e dalla tromba di Miles Davis, suonata in modo struggente e drammatico. Il film è tratto dal romanzo giallo di Noèl Calef, valorizzato dal cast e dalla regia di Louis Malle alla sua opera prima. L’attrice Jeanne Moreau, grazie alla sua recitazione e alla sua bellezza, con questa pellicola ottenne un successo internazionale. Lo stesso vale per l’attore Lino Ventura, italo-francese che vedremo ancora in altri film di genere noir. Malle con la sua tecnica di ripresa anticipa la nouvelle vague francese; il regista dirige con maestria ed evidenzia i sentimenti dei personaggi e i loro rapporti interpersonali. La pellicola in bianco e nero dai contrasti forti e realistici e la musica del trombettista Miles Davis contribuiscono al successo di questo film, che ancora oggi viene riproposto dalle televisioni private. È proprio durante la registrazione della colonna sonora che nasce la storia d’amore tra Jeanne Moreau e il trombettista Miles Davis. 35
IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 1974, a colori, U.S.A. Regia: Michael Winner Produzione: Dino De Laurentis Cast: Charles Bronson, Hope Lange, Vincent Gardenia, Jeff Goldblum Musica: Herbie Hancock Genere: Thriller/ drammatico Trama A New York, un ingegnere, Charles Bronson, rientra a casa e trova sua moglie Joanne, Hope Lange, uccisa e sua figlia Carol, Kathleen Tolan, stuprata. Decide quindi di vendicarsi e si mette sulle tracce della banda degli assassini. Diventa così uno spietato giustiziere: passa le sue notti a raccogliere informazioni sui criminali, li trova uno alla volta, fino a farsi giustizia. I cittadini del quartiere sono con lui, mentre la polizia, inerte, cerca invano di dissuaderlo. Il tema della mancanza di sicurezza nelle metropoli americane ed europee era e rimane un problema irrisolto. Oggi la situazione è ancora più drammatica di allora. La tentazione di farsi giustizia da sé è sempre presente nell’animo umano, cioè quando l’istinto prevale sulla ragione. Charles Bronson interpreta un cittadino medio: taciturno, solitario e malinconico come gli eroi del far west. E, come questi ultimi, anche lui all’occorrenza usa la pistola per risolvere i suoi problemi. La storia è avvincente e procede in un crescendo di violenza fino alla fine. La maggior parte delle scene sono state girate di notte. Il regista, Michael Winner, ha diretto la pellicola con maestria, valorizzando il protagonista, rendendolo più espressivo e convincente del solito. In un primo momento la parte doveva essere di Clint Eastwood che, tuttavia, rifiutò. La colonna sonora, composta dal pianista Herbie Hancock, è un funky jazz elettrico molto efficace. I giornalisti più autorevoli criticarono il regista dichiarando: “la storia istiga alla violenza”. Tra l’altro la scena iniziale delle sevizie alle donne è stata censurata e tagliata in molti stati americani. “Il Giustiziere della Notte”, come era prevedibile, ebbe un immediato successo di pubblico internazionale, sbancando il botteghino. Il film diventa una saga e in vent’anni verranno realizzati cinque film con lo stesso protagonista. Nell’ultima pellicola prodotta, Bronson appare 73
BIBLIOGRAFIA Il romanzo giallo, di Stefano Benvenuti e Gianni Rizzoni (Mondadori, 1979) Il Jazz – Film, di Guido Michelone (Arcana, 2016) I maestri del jazz – Guida alla discoteca, di Giorgio Lombardi e Mario Luzzi (De Agostini, 1992) Duke Ellington – Un genio, un mito, di Antonio Berini e Giovanni M. Volontè (Ponte alle grazie Firenze, 1994) Miles Davis – Una biografia critica, di Jan Carr (Arcana, 1982) Musica totale, di Giorgio Gaslini (Feltrinelli ,1968) Giorgio Gaslini, di Maurizio Franco – in Musica Jazz n 5/92 – (Rusconi, maggio 1992) Dizionario del cinema, di Paolo Mereghetti (Dalai, 2011) Dizionario del jazz, di Philippe Carles, Jean Louis Comolli e Andrè Clergeat (Mondadori, 2008) Dizionario del jazz italiano, di Flavio Caprera (Feltrinelli, 2014) Dizionario della canzone Italiana, di Enrico Deregibus (Giunti, 2006) 97
RINGRAZIAMENTI Ringrazio la signora L. che mi ha consigliato e battuto il testo. La mia collaboratrice non vuole rivelare la sua identità, quindi, come in una storia gialla, invito i lettori ad indagare per scoprirla. 98
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