Parigi - sede della DGSE• il potenziamento delle capacità di intel- rizzo politico nel campo della difesa e dellaligence e controspionaggio sul territorio sicurezza nazionale. Tale distribuzione delnazionale, con l’accrescimento delle ri- potere di indirizzo politico tra le due figuresorse assegnate alla DCRI. di vertice rispecchia l’assetto costituzionaleIl progetto di ampliamento delle risorse e della Francia e la relativa forma di gover-delle capacità dell’intelligence interna si è no, che, essendo di tipo semi-presidenziale,concretizzato, con il decreto n. 2014-445 del è caratterizzata da un esecutivo ‘bicefalo’.30 aprile 2014, nella riconfigurazione della Questo è un primo elemento di differenzaDCRI in Direction centrale du renseignement rispetto al modello italiano, contraddistin-intérieur (DGSI). Tale provvedimento ha raf- to, al contrario, dalla assoluta preminenzaforzato il Servizio di intelligence operante del Presidente del Consiglio dei Ministrisul territorio nazionale in termini di auto- (PdC) nei processi decisionali di vertice innomia (prima era una direzione centrale materia di sicurezza nazionale, soprattuttodella Direction générale de la Police nationale a seguito della riforma del 2007. Il dualismo(DGPN), sempre nell’ambito del Ministero della linea di comando francese14 trova co-dell’interno) e delle risorse ad essa assegna- munque un momento di sintesi nel CDSN,te (a seguito dell’elevazione ordinativa a di- massimo organo collegiale che, riunito nel-rezione autonoma del Ministero). la formazione specializzata del CNR, garan-Ad oggi, al termine del percorso riformatore tisce la centralizzazione e l’integrazione delavviato nel 2006, il sistema di intelligence processo decisionale di vertice in materiafrancese appare essere policentrico, sia sul di sicurezza nazionale. Su questo aspetto,piano politico-strategico che su quello ope- invece, si rileva una analogia con l’organiz-rativo, e presenta, come di seguito messo zazione italiana, che, con la L. 124/07, hasinteticamente in luce, strutture (vedi tabel- conferito al Comitato interministeriale perla di comparazione), misure organizzative e la sicurezza della Repubblica (CICSR) ampidinamiche di funzionamento parzialmente poteri di indirizzo politico, trasformandolo,simili a quelle della comunità di intelligence con l’istituzione del CISR ‘tecnico’15, in unitaliana. 14 Dualismo imperfetto, in quanto il Presi-La struttura di governo dell’intelligence dente della Repubblica ha un ruolo preponderante sul primo Ministro, soprattutto in virtù delle attri-francese, in breve, è costituita dal PdR e buzioni costituzionali in materia di politica esteradal PM, dotati entrambi di poteri di indi- e di difesa nazionale. 49 15 Nel corso del 2012 è stato creato un tavo-
Intelligence francese«sistema integrato di comando al vertice poli- Direttore Generale, posti entrambi nellatico-strategico»16. Presidenza del Consiglio; mentre in Francia,La struttura di governo e di indirizzo dell’in- coerentemente con la bipartizione del po-telligence francese si avvale di una adegua- tere Esecutivo, i compiti di coordinamentota struttura di coordinamento e supporto sono distribuiti tra il Segretariato Generale,strategico, costituita dal Coordonnateur e dal collocato alle dipendenze del PM e il Coor-SGDSN, collocati rispettivamente nell’am- donnateur, diretta espressione del PdR. I duebito della Presidenza della Repubblica e attori istituzionali si integrano (o dovrebbe-dell’ufficio del PM. Il Segretariato Generale, ro integrarsi), tenuto conto che, nonostanteoltre ad assistere il Coordonnateur ed il PM non condividano la stessa linea gerarchicanell’esercizio delle loro rispettive funzioni (come accade, invece, in Italia), sono legatidi coordinamento e di indirizzo politico nel da un rapporto molto stretto; il Segretaria-settore della sicurezza nazionale, assume to Generale è infatti la struttura attraversoanche compiti di segretariato del CDSN. In la quale il Coordonnateur esplica concreta-questa area organizzativa si individuano mente i suoi compiti, in primis quello delpunti di contatto ed elementi di diversità coordinamento.con il Sistema di informazione per la sicu- Nel quadro del recente percorso di riformarezza della Repubblica (SISR). italiano. La l’intelligence italiana, a differenza di quellaprima analogia può essere riscontrata nella francese, è stata interessata da un significa-creazione della struttura dell’SGDSN, che, tivo processo di centralizzazione di alcuneal pari dell’istituzione del Dipartimento funzioni. In particolare, con l’entrata in vi-delle informazioni per la sicurezza (DIS) in gore della L. 133/12, il Legislatore ha affida-Italia, rientra nella più generale tendenza to al DIS l’amministrazione unitaria degliinternazionale alla direzione strategica ed aspetti ‘gestionali’ del comparto intelligenceal coordinamento unitario dei Servizi di in- (approvvigionamenti di beni e servizi, affi-formazione. I meccanismi di coordinamen- damento di lavori, bilancio, formazione, lo-to italiano sono imperniati nel DIS e nel suo gistica), analogamente a quanto già previstolo tecnico operante presso il DIS e composto dai per la materia relativa al personale e agliDirettori dei Servizi e dai dirigenti di vertice dei archivi. Questa misura di accentramentoDicasteri rappresentati in seno al CISR. Questo degli affari gestionali è finalizzata al conte-nuovo organismo, denominato CISR ‘tecnico’, èstato istituzionalizzato dal regolamento attuativo nimento della spesa, alla razionalizzazionedella L. 133/12 con compiti di natura istruttoria, di delle risorse ed alla valorizzazione dei com-approfondimento e di valutazione. Il CISR ‘tecni-co’ si è inserito quale elemento stabile di supporto piti operativi delle Agenzie, le quali hannoe di assistenza al CISR nell’ambito del processo di progressivamente perso le competenze nel-elaborazione e definizione degli indirizzi generali la trattazione di tali materie ‘gestionali’.e degli obiettivi fondamentali della politica dell’in- Altra differenza tra i due modelli organiz-formazione per la sicurezza da cui muove l’interociclo dell’intelligence. zativi è l’assenza in quello francese di una16 G. P. SCOTTO DI CASTELBIANCO, A che figura analoga all’Autorità Delegata (AD)serve l’intelligence italiana in «LIMES», rivistamensile, n.7, Roma, 2014. 50
presente nell’ordinamento italiano. L’AD è DGSE e la DGSI, che trovano essenzialmen-un organo ausiliario del PdC, ad esso lega- te nel criterio territoriale la linea di demar-to da «un rapporto di diretta corrispondenza e cazione tra i perimetri di intervento. Le due– in qualche misura – di immediata subordina- Direzioni Generali hanno funzioni molto si-zione fiduciaria»17, in grado di «surrogarlo nel- mili a quelle dell’Agenzia informazioni e si-la conduzione curezza ester-quotidiana della na (AISE) emateria»18 re- d e l l ’A g e n z i alativa alla po- informazio-litica di infor- ni e sicurezzamazione per la interna (AISI),sicurezza. La con le qualimancanza di condividono ilun organo con medesimo cri-attribuzioni terio di sepa-simili, secon- razione delledo alcuni19, competenze20.rappresenta A differenzaun fattore di debolezza per la Francia, che del SISR, che è caratterizzato da una ‘ver-potrebbe essere eliminato – o quantomeno ticalizzazione’ della catena di comando emitigato – potenziando la figura del Coor- controllo e dalla dipendenza di entrambedinatore o istituendo un Sottosegretario di le Agenzie dal PdC, l’intelligence franceseStato delegato alla sicurezza nazionale. è contraddistinta da una linea gerarchicaDa un rapido confronto, anche la struttura frammentata. I due Servizi ‘a vocazione ge-operativa dell’apparato di sicurezza nazio- neralista’ non rispondono ai vertici dell’Ese-nale dei due Stati presenta punti di conver- cutivo (PdR-PM) ma ai Ministeri della difesagenza e fattori di distinzione. La struttura e dell’interno (analogamente a quanto acca-operativa francese è molto più articolata di deva in Italia con la L. 801/77). La Francia,quella italiana. La riforma introdotta dal Li- affianco ai due principali Servizi di intelli-bro Bianco del 2008 ha qualificato ben sei gence, ha un complesso dispositivo di intel-organi come Servizi di intelligence. Tra que- ligence militare, costituito dalla DRM (ar-sti, come indicato in precedenza, spiccano ticolazione dello SMD) e dalla DPSD, postale due strutture a competenza generale, la alle dipendenze del Ministero della Difesa. Il coordinamento tra i due Servizi ‘milita-17 M. FRANCHINI, Il sistema nazionale delle ri’ e le due Direzioni Generali è svolto dalinformazioni per la sicurezza e l’autorità delegatain «Giornale di diritto amministrativo», n. 4, 2008. 20 Criterio di riparto delle competenze di18 Ibidem.19 Observatoire de la défense/Orion, Le ren- tipo geografico (o territoriale), che si contrappone aseignement en France. Quelles perspectives?, Fonda- quello ‘finalistico’ adottato dal modello organizzati-tion Jean-Jaurès, Parigi, aprile 2012. 51 vo italiano pre-riforma.
Intelligence franceseCoordinatore e dal SGDSN. Il percorso di blica (COPASIR)). Secondo alcuni23 la sceltariforma italiano, al contrario di quello fran- di escludere il RIS dal comparto intelligencecese, è stato contraddistinto da un graduale nazionale (e, quindi, di escludere l’attivitàallontanamento del comparto intelligen- informativa della Difesa dal controllo parla-ce dal mondo militare. Questo processo di‘smilitarizzazione’, oltre ad essere coerentecon l’ampliamento del perimetro di inter-vento delle Agenzie e con la conseguentenecessità di reclutare risorse attingendo dabacini diversi da quelli delle Forze Armate,è stato istituzionalizzato con l’esclusionedel Reparto informazioni e sicurezza (RIS)dello Stato Maggiore della Difesa dal SISR.La L. 124/07 pone, infatti, il RIS al di fuoridel Sistema di informazione, attribuendogli«compiti di carattere tecnico militare e di poliziamilitare»21 e, più in generale, la funzione disvolgere attività informative dirette a tute-lare i presidi delle Forze Armate in teatrooperativo all’estero22. La scelta del Legislato-re italiano evidenzia almeno due criticità: lacollocazione del RIS al di fuori del SISR e l’af-fidamento delle funzioni di intelligence aisoli organismi appartenenti al Sistema com-portano, di fatto, l’esclusione di tale appara-to dai meccanismi di direzione strategica edi coordinamento (affidati al DIS) e di con- mentare previsto dalla L. 124/07) dovrebbetrollo parlamentare (attribuiti al Comitato essere riconsiderata, apportando eventual-parlamentare per la sicurezza della Repub- mente un correttivo al modello organizzati- vo volto a trasformare il RIS e le strutture ad21 L. 124/07 art. 8, comma 2. esso collegate in un organismo di intelligen-22 Le competenze affidate al RIS, nel quadro ce militare, dipendente dal Ministero delladell’assetto normativo precedente alla L. 124/07, era- difesa e sottoposto ai poteri di indirizzo delno attribuite ai reparti e gli uffici addetti alla informa-zione, sicurezza e situazione esistenti presso ciascuna CISR ed al coordinamento del DIS. Per com-Forza Armata o Corpo armato dello Stato. Tali organi-smi, denominati Servizi informazioni operative e si- pletezza d’analisi, è opportuno far notarecurezza (SIOS) di Forza Armata, operavano in stretto che in Italia il raccordo tra gli apparati in-collegamento con il Servizio Informazioni e SicurezzaMilitare (SISMi) ed erano considerati parte integrante 23 G. DE GENNARO, Cultura della sicurez-della struttura operativa prevista dalla L. 801/77. za e attuazione della Riforma in «GNOSIS», n. 2, 52 Roma, AISI, 2011.
FUNZIONE ITALIA FRANCIA DI GOVERNO Presidente del Consiglio Presidente della Repub- ED blica Primo MinistroINDIRIZZO STRATEGICO Autorità Delegata Coordinatore Nazionale DI COORDINAMENTO dell’Intelligence E (solo in parte)SUPPORTO STRATEGICO CISR CDSN (in configurazione CNR) OPERATIVA(con competenza ‘genera- DIS SGDSN lista’) Direttore Generale DIS Coordinatore Nazionale dell’Intelligence OPERATIVA (solo in parte) (militare) CISR ‘tecnico’ OPERATIVA(con competenza ‘specia- AISE DGSE (dipende dal Presidente (dipende dal Ministero del- listica’) del Consiglio) la Difesa) COORDINAMENTO AISI DGSI ANTITERRORISMO (dipende dal Presidente (dipende dal Ministero del Consiglio) dell’Interno) CONTROLLO PARLAMENTARE RIS DRM (dipende dal Sottocapo (dipende dal Capo di Stato CONTROLLO di Stato Maggiore della Maggiore della Difesa) AMMINISTRATIVO Difesa) DPSD - (dipende dal Ministero del- la Difesa) UIF TRACFIN (dipende dalla Banca (dipende dal Ministero d’Italia) dell’Economia e Finanze) CSF (dipende dal Ministero Economia e Finanze) DCAC – UI DNRED (dipende dall’Agenzia delle (dipende dal Ministero Dogane) dell’Economia e Finanze) CASA UNCLAT COPASIR DPR CVDF Ufficio Ispettivo (dipende dal DIS) - 53
Intelligence franceseformativi della Difesa ed il SISR è comunque di massima, rinvenibili in parte nell’Agenziaassicurato dalla partecipazione del Ministe- delle Dogane (e in particolare nell’Ufficio In-ro della difesa al CISR24 ed al CISR ‘tecnico’, telligence inserito nella Direzione centralenonché mediante le forme di collegamento antifrode e controlli) e in parte in alcuni re-tra RIS ed AISE disciplinate dall’apposito re- parti della Guardia di Finanza.golamento25. Come già anticipato, una delle principali in-Sempre con riferimento al livello operativo, novazioni apportate dal percorso di ristrut-la Francia include nel panorama istituzio- turazione istituzionale francese è stata lanale della sicurezza nazionale altri due or- recente introduzione di un organo apposi-ganismi ‘a vocazione specialistica’. Si tratta, tamente incaricato di esercitare il controllocome indicato in precedenza, del TRACFIN parlamentare, la DPR. Questa struttura èe della DNRED, entrambi collocati nell’am- in parte assimilabile al COPASIR, del qualebito del Ministero dell’economia e delle fi- però non ha le stesse capacità di inchiestananze e sempre posti sotto l’ombrello del e controllo. La Francia, quindi, a differenzacoordinamento del Coordinatore. L’Italia – dell’Italia, non ha accompagnato il potenzia-pur non contando nella sua comunità di in- mento del potere Esecutivo nel campo dellatelligence organismi specializzati ed apposi- sicurezza nazionale con un contrappeso bi-tamente dedicati al contrasto del riciclaggio lanciato a favore del potere Legislativo. Talefinanziario, delle frodi, del contrabbando e lacuna, oggetto di recente riflessione sia indei fenomeni di contraffazione – dispone ambito istituzionale26 sia da parte della dot-di strutture che, poste al di fuori del SISR, trina specialistica27, potrebbe essere colmataoperano con competenze e capacità analo- con l’ampliamento dei poteri dell’organismoghe alle due agenzie specialistiche francesi. di controllo parlamentare, al quale affianca-Le attività del TRACFIN sono infatti molto re meccanismi di controllo interno (ad es.:simili a quelle svolte dall’Unità di Informa- una struttura con compiti ispettivi similezione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia all’Ufficio ispettivo del DIS).e dal Comitato di Sicurezza Finanziaria del Ultimi sintetici elementi di comparazioneMinistero dell’economia e finanze (CSF); riguardano il reclutamento e la formazionementre i compiti della DNRED sono, in linea del personale. In questo settore i due model-24 Il CISR, ai sensi della L. 124/07, art. 5, com- li nazionali sono sostanzialmente sovrappo-ma 3, è costituito, nella sua configurazione ordinaria, nibili. Entrambi i Paesi, infatti, si sono dotatial massimo da 8 elementi stabili: il PdC (che lo presie- di una scuola unica di formazione e si sonode), l’AD (ove istituita), il Ministro degli affari esteri, ilMinistro dell’interno, il Ministro della difesa, il Mini- orientati verso procedure di selezione e re-stro della giustizia, il Ministro dell’economia e delle fi- clutamento più trasparenti e indirizzate adnanze e il Ministro dello sviluppo economico. La com- individuare le nuove risorse umane in con-posizione dell’organo collegiale, in caso di necessità,può essere eventualmente integrata dal PdC con altri 26 J.J. URVOAS, P. VERCHERE, Mission d’in-membri del Consiglio dei Ministri, i Direttori dei Servizi formation sur l’évaluation du cadre juridique appli�-di informazione, altre autorità civili e militari. cable aux services de renseignement, cit.25 Regolamento adottato con DCPM n. 3 del 27 Observatoire de la défense/Orion, Le ren-30 luglio 2010. 54 seignement en France. Quelles perspectives?, cit.
testi inesplorati fino ad un decennio fa (cor- il dispiegamento di un potente arsenalepo diplomatico, università, ricerca scientifi- comunicativo28 e di forme di coinvolgi-ca, settore privato, etc.). mento dei settori imprenditoriale, acca-Al termine di questa breve analisi compa- demico e della ricerca scientifica.rativa, il modello italiano risulta essere, nel Al termine di questa breve analisi – svi-complesso, quello maggiormente equilibra- luppata su due piani paralleli: quello delloto e con minori esigenze di ulteriori aggiu- studio dell’evoluzione compiuta in campostamenti. I principali punti di forza rispetto organizzativo ed operativo dall’intelligen-all’organizzazione francese consistono: ce francese dopo le recenti riforme e quel-• nell’istituzionalizzazione della comunità lo dell’esame in chiave comparativa con ilintelligence nazionale mediante l’intro- modello italiano – è possibile affermare cheduzione del SISR; l’intelligence italiana, dopo aver compiuto il• nella semplificazione della linea di co- percorso di modernizzazione previsto dallamando, attraverso la centralizzazione L. 124/07, si presenta molto ben strutturatadei poteri di indirizzo politico-strategico e con una fisionomia aderente alle specifici-e politico-amministrativo nella figura del tà del Paese, della fase storica contempora-PdC; nea e dell’attuale quadro geo-strategico.• nella creazione di un organo permanen-te di supporto strategico, il CISR ‘tecnico’, 28 La L. 124/07 individua nel DIS l’organo de-capace di garantire in modo continuo putato alla comunicazione istituzionale per l’intero SISR. Nell’ambito delle iniziative di comunicazionel’attività di pianificazione integrata nel istituzionale, il DIS svolge numerose attività. Tra que-settore della sicurezza nazionale; ste, quella di maggiore impatto è costituita dal nuovo sito web (www.sicurezzanazionale.gov.it), presen-• nella centralizzazione nel DIS degli tato pubblicamente il 18 giugno 2013, il quale, oltre ad informare in merito ai compiti dell’intelligence, èaspetti ‘gestionali’ (logistica, approvvigio- divenuto un vero e proprio contenitore specialisticonamenti, formazione, personale, archivi, che presenta pubblicamente studi, approfondimentietc.) e nel conseguente irrobustimento ed articoli relativi a tematiche rilevanti per la sicurez-della vocazione operativa delle Agenzie za nazionale. Il sito è divenuto, inoltre, uno dei canali aperti, coerentemente con le innovative modalità di(che possono concentrare le loro risorse assunzione previste dalla L. 124/07, per il recluta-nell’attività di ricerca informativa); mento del personale. Altra efficace iniziativa sul piano comunicativo è rappresentata dalla partecipazione del• nel potenziamento del controllo parla- SISR al Forum PA, l’expo annuale che raccoglie, sin dal mentare in funzione riequilibratrice del 1990, le pubbliche amministrazioni italiane, mettendo- le in contatto diretto con la cittadinanza. La L. 124/07rafforzamento del potere Esecutivo; collega in modo diretto la comunicazione istituzionale• nell’istituzione di meccanismi di control- alla ‘cultura della sicurezza’, le cui promozione e diffu- sione rientrano nel novero dei compiti affidati al DIS.lo interno al SISR, caratterizzati da inci- Nel quadro delle attività finalizzate alla promozione ed alla cultura della sicurezza, spicca il programma di in-sivi poteri di ispezione e di verifica delle contri e conferenze tematiche presso i più importantiperformance connesse all’attività di ri- atenei nazionali (denominato ‘Intelligence Live’) e quel- cerca informativa; lo del c.d. ‘academic outreach’ (programma gestito• nell’apertura al mondo esterno mediante dalla Scuola di formazione del DIS, si sta concretiz- zando in diversificate forme di collaborazione con 55 università, think tank e centri di ricerca).
OSSERVATORIO STRATEGICOAcque agitate nelMar Cinese MeridionaleFrancesco LOMBARDI L’attenzione dei media nazionali, su que- stioni di politica estera, per ragioni di conti- guità geografica, di vicinanza agli interessi nazionali e di immediatezza della minaccia, in questi ultimi tempi è generalmente con- La Cina sta centrata sulle vicende ucraine, sull’avanza-portando avanti una ta dell’ISIS, oppure sulla guerra civile siria- na, quando non sulla crisi libica. Eppure, strategia strutturata anche quasi agli antipodi del Belpaese, sonosostanzialmente su tre presenti situazioni di crisi e conflittualità geopolitiche che meritano attenzione e mo- fasi, concretizzantisi nitoraggio, nonostante la loro influenza nella piena capacità sulle questioni nazionali ed europee in ge- nere possa apparire meno diretta ed imme- di controllare diata. È il caso del Sud Est asiatico (e più in progressivamente generale dell’Asia pacifica) oramai nuovo porzioni di oceanosempre più vaste e perno della geopolitica globale. Sebbene ne-distanti gli ultimi anni siano mancati, in quella re- gione del mondo, eventi e situazioni defini- bili epocali o comunque paragonabili agli stravolgimenti che hanno caratterizzato 56
Portaerei Liaoning Ex Classe Amm. Kuznetsov della marina russaaree più vicine al Vecchio continente, essa conta 10 membri (anche Indonesia, Male-costituisce pur sempre il teatro su cui si re- sia, Filippine, Singapore, Thailandia, Bru-alizza il confronto più evidente, a vari livel- nei, Vietnam, Laos, Birmania). Un’organiz-li, tra USA e Cina; le potenze destinate, a zazione politica, economica e culturale che,detta della maggioranza degli analisti, ad nonostante i tanti progressi fatti, presentaessere le protagoniste del futuro del Piane- ancora ampi margini di integrazione, inta. Inoltre, in quella stessa area, continuano parte comunque frenati anche dai differen-ad agitarsi altre crisi e a manifestarsi punti ti atteggiamenti verso il gigante cinese chedi forte frizione, mentre la Cina cerca di as- sta tentando di imporre la propria leader-sumere un ruolo predominante ed altre po- ship e la propria influenza in tutta l’area.tenze regionali (Indonesia, Vietnam, Giap- Tutta la regione, ed in particolare la suapone, Thailandia, Australia, per indicare le componente marittima, appare come unaprincipali) cercano di tutelare i loro legitti- enorme scacchiera multilivelli, dove si in-mi interessi e di affermare posizioni di rilie- tersecano varie partite e dove non sempre ivo pur senza palesare volontà egemoniche. giocatori possono essere inquadrati nell’u-Non mancano oramai datati ma certo im- na o nell’altra squadra. In parte, ognuno haportanti tentativi di aggregazione regiona- qualcosa da recriminare verso l’altro, anchele, tra cui spicca l’ASEAN (Association of se tutti, in un modo o nell’altro, devonoSouth-East Asian Nations) che dal 1967 uni- competere con la soverchiante presenza ci-sce le nazioni di quell’area e che, con l’ade- nese. Qualche timido evento pare apriresione della Cambogia (nel 1999), oramai spiragli di ottimismo (è il caso dell’accordo 57
Acque agitate nel Mar Cinese Meridionale Tutta la regione, ed sui confini marittimi tra Filippine ed Indo- in particolare la sua nesia) ma in generale i punti di crisi sonocomponente marittima, evidenti e sempre pronti ad acutizzarsi. Queste crisi, nella quasi totalità, ruotano in- appare come una torno ai contenziosi marittimi che punteg- enorme scacchiera giano la parte occidentale del Pacifico, a ri- multilivelli, dove si dosso del grande continente asiatico e più in particolare nella sua parte meridionale. intersecano varie Contenziosi che vedono sempre la Cina partite e dove non avanzare pretese sugli arcipelaghi che, da sempre i giocatori nord a sud, fronteggiano le coste asiatiche e che, nel Mar Cinese Meridionale, sono possono essere all’interno della cosiddetta “nine-dash line”. inquadrati nell’una o Una linea tracciata da Pechino anni orsono allo scopo di definire le porzioni di mare su nell’altra squadra cui la Cina intende esercitare la propria so- vranità. In pratica, Pechino considera “pro- prie” la quasi totalità di quelle acque, che si estendono dalle proprie coste fino quasi a lambire le Filippine, il Vietnam, alcune isole indonesiane e persino il Borneo. I Paesi che, in questa vasta porzione di Oceano, conten- dono a Pechino la sovranità su isole o su spazi marittimi sono tutti aggregati nell’A- SEAN, ma la loro risposta è sempre isolata e talvolta differenziata, non essendo tale Or- ganizzazione ancora riuscita a concretizza- re decise proposte di mediazione e conteni- mento nonostante anni di tentativi, soprattutto per la volontà cinese di con- frontarsi attraverso relazioni bilaterali in- vece che in fori multinazionali. Anche per- ché, poi, in molti casi, arcipelaghi, isole e porzioni di mare sono spesso contempora- neamente contese anche da più paesi dell’ASEAN. Per la Cina (e per gli altri Paesi) non si tratta solo di questioni di natura sim- bolica o di principio. I contenuti sono molto 58
concreti e misurabili poiché attengono a poste in essere in questi anni, risale agliquestioni economiche e strategiche. Nel anni ’80, quando Liu Huaquing, influente2012 il Partito Comunista cinese ha riclassi- ammiraglio scomparso nel 2011, convinse ilficato il Mar Cinese Meridionale come un leader di allora (Deng Xiaoping) ad intra-“interesse nazionale centrale”, mettendolo prendere una serie di iniziative destinate aaccanto a questioni delicate come Taiwan e fare della Cina una potenza marittima oltreil Tibet. Ciò, a parere di moti analisti ed os- che una potenza continentale. Huaquingservatori, significa che la Cina è pronta a elaborò un programma in più punti desti-lottare per difenderlo. Anche se la “nine-da- nato a far primeggiare la Cina sui mari nel-sh line” pare essere stata disegnata per laprima volta da un funzionario cinese nel la metà di questo secolo. Egli è universal-1930 per poi comparire su una mappa uffi- mente conosciuto come il “padre” dellaciale alla fine degli anni ’40, essa non è stata moderna Marina militare cinese. L’idea diancora compiutamente definita da Pechino, fondo dell’Ammiraglio Huaquing, non di-ma è certo che tale rivendicazione è parte stante da quella del suo predecessore statu-della più vasta strategia di egemonia e lea- nitense Alfred Thayer Mahan, si è basatadership della Cina e ad essa funzionale. Da sul principio secondo cui “chi domina i mariquando la “nine-dash line” ha cominciato ad domina la terra”. Il controllo militare sulleessere non solo una lontana dichiarazione, vie marittime quindi, avrebbe dato allaanche a Washington sono apparsi i primisegnali di evidente preoccupazione, mani-festatisi attraverso dichiarazioni di autore-voli esponenti governativi che hanno tenu-to a precisare che “secondo il dirittointernazionale, i diritti di sovranità nel MarCinese Meridionale devono derivare esclu-sivamente dalle caratteristiche del terreno.Qualsiasi utilizzo della nine-dash line” daparte della Cina per rivendicare diritti ma-rittimi non basati sulle caratteristiche dellecoste è incompatibile con il diritto interna-zionale”. Un richiamo importante dunquealla Convenzione delle Nazioni Unite sul dirit-to del mare (UNCLOS) del 1982; la dichiara-zione statunitense comunque, acquisirebbeforse maggior forza se gli USA si decidesse-ro a ratificare la Convenzione. La strategiamarittima cinese, che sottende alle azioni 59
Acque agitate nel Mar Cinese MeridionaleCina una progressiva superiorità strategica, Giappone, le isole Bonin, le Marianne e Pa-dapprima sui competitors vicini e poi lau. Infine, nel 2050, la Marina militare ci-sull’intero oceano. E la strategia di Hua- nese dovrebbe avere la piena capacità diquing pare essere portata avanti in assoluta operare a livello mondiale, competendo concontinuità con gli intenti originari dalla di- quella statunitense ed impiegando dei grup-rigenza politica e militare di Pechino. Una pi da battaglia comprendenti portaerei. Edstrategia strutturata sostanzialmente su tre anche se con qualche ritardo, la strategiafasi, concretizzantisi nella piena capacità di cinese pare andare avanti lungo il percorsocontrollare progressivamente porzioni di inizialmente definito. Alimentando, neloceano sempre più vaste e distanti. Nel det- contempo, le contese nel Mar Cinese Meri-taglio (vedasi figura), il piano a suo tempo dionale (che, tanto per dare un ulteriore se-teorizzato prevede la possibilità di esercita- gnale di discordanza, i vietnamiti chiamanore il controllo fino alla First Island Chain, Mare Orientale) di certo acuitesi dopo che,una linea meridiana che, da nord a sud, va di recente, esso ha assunto un significato,dalle isole Kurili, al Giappone, alle isole politico, economico e strategico ancoraRyukyu, fino alle Filippine ed all’arcipelago maggiore di quello che aveva quando Hua-indonesiano. Entro il 2020, il Paese di mez- quing elaborava la sua vision. Infatti, quelzo avrebbe dovuto garantirsi la possibilità tratto di oceano ha un importantissimo va-di un pieno controllo su una Second Island lore giacché comprende alcune tra le acqueChain che, partendo alle Kurili, giunge più pescose del pianeta, è oramai punto diall’arcipelago indonesiano attraverso il passaggio della metà del traffico mercantile 60
mondiale e dell’80% dei trasporti di petrolio militari ad evacuare cittadini cinesi dallogrezzo verso Giappone, Corea del Sud e Yemen in fiamme. Ma, nonostante l’annoTaiwan. Inoltre, i suoi fondali nascondono scorso avesse già destato clamore la parte-ingenti riserve di idrocarburi, paragonabili cipazione di quattro unità cinesi alla Rim-a quelle di alcuni paesi arabi, tanto che al- pac, l’esercitazione marittima internazio-cuni già chiamano quel mare “Secondo Gol- nale più grande del mondo (insieme a USA,fo Persico”. Con un aumento delle spese mi- Gran Bretagna, Francia e vari paesi che silitari del 10% nel 2015 rispetto all’anno affacciano sul Pacifico), forse, l’evento chepassato, Pechino pare dare ulteriore con- assume maggiore significato è rappresenta-cretezza alle idee di Huaquing. Come pure to dall’esercitazione congiunta tra marinesi può certo inserire in tale ambito la ora- russa e cinese nel Mediterraneo, lo scorsomai quasi raggiunta operatività della prima maggio. Dieci giorni di manovre tra unitàportaerei cinese, la Liaoning, e l’avvio delle navali dei due giganti asiatici con un conte-procedure per la messa in cantiere di altre 4 nuto ben maggiore di quello squisitamenteunità. Non è solo una questione di numeri, tecnico o operativo. Una crescita continuama anche di capacità, dottrine e procedure. dunque, che potrebbe dare ulteriore spuntiDal 2008, navi della Marina militare cinese al gigante cinese nella sua politica assertivapartecipano ai pattugliamenti antipirateria nel Mar Cinese meridionale, dando forsenei mari prospicenti il Corno d’Africa; nel anche impulso, da parte di qualcuno dei2011 la fregata Xuzhou è giunta nel Medi-� tanti attori coinvolti, ad una politica del fat-terraneo, al largo della Libia, per portar via to compiuto, che nella storia ha già dimo-gli ultimi cittadini cinesi minacciati dalla strato di poter essere foriera di eventi poidevastazione di quel paese. Per continuare incontrollabili.poi, qualche mese fa, con l’invio di tre navi 61
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Defence ProcurementI possibili scenari del mercato europeoGuido TATONELLa ricerca di soluzioni ’attività di procurement – ovvero di approvvigionamento - della Dife- sa è sempre stata al centro dell’at- tecnologicamente avan- tenzione degli economisti, in virtù dell’im-zate deriva dalla necessi- portante fetta di PIL che essa rappresentatà di consentire alle forze nei paesi più industrializzati. A seguito armate di disporre di si- delle recenti politiche di rigore intraprese stemi e apparecchiature nella maggior parte degli Stati occidentali, sofisticati che migliorino che hanno coinvolto anche la ‘funzione di- fesa’, l’interesse per le modalità di spesa nell’efficienza e l’efficacia settore degli equipaggiamenti militari hadelle operazioni militari riacquisito una nuova linfa. In considera- zione dell’importanza strategica del settore della difesa, che coinvolge interessi vitali di una Nazione quali la politica industriale 63 e la sicurezza di uno Stato sovrano, alme-
TECNICA,PROFESSIONE & SOCIETA’no fino ad oggi i governi nazionali hanno che potranno interessare questo settore neicercato di escludere dall’applicazione del- prossimi anni.le regole concorrenziali non solo i sistemi Le caratteristiche del mercato dei prodottid’arma più complessi a maggiore valenza della difesa - Le forze armate per poter ope-strategica, ma anche i prodotti di minore rare e sopravvivere hanno bisogno di pro-rilevanza (armi di piccolo calibro, munizio- dotti e servizi di vario genere. La domandani, ecc. ecc.), dando origine - di fatto - a un militare si presenta in molteplici settori as-mercato della difesa europeo fortemente sumendo caratteristiche diverse a secondaframmentato. del bene o servizio cui è rivolta. Per i beniLe odierne ristrettezze economiche di bi- non tipicamente militari, come ad esempiolancio, rilanciando la necessità di incre- i viveri, il vestiario, i servizi di pulizia o dimentare la qualità e l’efficienza della spesa catering, la domanda militare si aggiunge apubblica nel settore, hanno però dato un quella proveniente da altri operatori privativigoroso impulso al processo di creazione in un mercato di libera concorrenza. Per idi un ampio mercato concorrenziale an- prodotti così detti “specificatamente milita-che in questo delicato settore. Al riguardo ri”, ossia che non trovano un utile impiegoin letteratura sono noti da tempo gli effet- nel settore civile, il mercato assume inveceti positivi derivanti dall’incremento del- delle caratteristiche particolari.la concorrenza nel mercato degli appalti Il primo elemento distintivo di un mercatopubblici1: attraverso l’introduzione di un dei prodotti specifici della difesa è la pre-meccanismo di gara è possibile selezionare senza di un solo acquirente dal lato dellal’impresa più efficiente e ridurre il prezzo domanda, in genere il Governo nazionale.di fornitura pagato. Un mercato di questo tipo, dove vi è un mo-In tale contesto, con la direttiva 2009/81/ nopolio della domanda, è detto di monopso-CE sugli appalti pubblici nei settori difesa nio2. Per quanto riguarda il lato dell’offerta,e sicurezza, il legislatore europeo ha volu- lo scenario più realistico si manifesta con lato delineare un nuovo assetto normativo presenza di pochi offerenti, che possiedononell’ambito del defence procurement, nell’in- quote anche elevate di mercato e che quinditento di spingere i paesi membri dell’Unio- possono influenzare il prezzo del bene. Unane Europea alla costituzione di un mercato caratteristica peculiare del mercato dellaunico europeo. difesa3 è legata alla dimensione tecnologi-È dunque interessante analizzare le ca-ratteristiche del mercato dei prodotti della 2 Ovviamente la realtà si presenta più com- plessa rispetto a questa ipotesi. Infatti per poterdifesa, valutare i vantaggi che possono de- parlare di monopsonio è necessario ipotizzare cherivare dall’adozione di una politica d’inte-grazione del mercato europeo e fornire del- il mercato sia chiuso verso l’esterno, ossia non vile indicazioni sulle possibili linee evolutive sia la possibilità di esportazioni o scambio con altri operatori al di fuori del mercato. 3 Nel prosieguo del testo, con ‘mercato del-1 Si veda ad esempio i contributi di McAfee la difesa’ intendiamo dunque solo quello costituitoe McMillan, 1986 e Laffont e Tirole, 1987. 64 dai beni specificatamente militari.
ca della produzione. La ricerca di soluzio- macchinari di produzione) comporta cheni tecnologicamente avanzate deriva dalla il costo medio unitario tende a decrescerenecessità di consentire alle forze armate di all’aumentare delle unità prodotte, in quan-disporre di sistemi e apparecchiature sofi- to essi vengono ad essere ripartiti su un nu-sticati che migliorino l’efficienza e l’efficacia mero maggiore di unità di output. Per que-delle operazioni militari. I moderni prodotti sta ragione al crescere della quantità pro-della difesa sono frutto di un lungo periodo dotta, l’abbattimento dei costi medi unitaridi ricerca e sviluppo che coinvolge numero- porta con sé un incremento nel margine disi attori e, soprattutto, cui vanno dedicate profitto dell’impresa. Le industrie della di-ingenti risorse finanziarie. In genere acca- fesa sono caratterizzate proprio da questode che il progresso tecnologico nel campo processo, in virtù degli ingenti costi fissi indella difesa trovi anche applicazione e larga capitale materiale ed umano o in ricerca ediffusione anche nel settore dei beni civili. sviluppo.In questo senso il settore della difesa viene Il mercato dei prodotti specificatamente mi-visto anche come un volano per il progres- litari è notoriamente un settore che rivesteso economico e sociale della collettività. un’alta valenza strategica per i governi na-Un ulteriore aspetto da prendere in con- zionali, non solo per la necessità degli Statisiderazione è la presenza del meccanismo sovrani di mantenere le proprie preroga-delle economie di scala all’interno del pro- tive in materia di sicurezza nazionale, macesso produttivo. L’esistenza di costi fis- anche per l’elevata quota del PIL prodottasi (in genere legati alle infrastrutture o ai dalle industrie della difesa, per l’importan- 65
Defence Procurement te numero di posti di lavoro creati diretta- bene pubblico ‘difesa’ che è necessario alla mente e nell’indotto, e, soprattutto, per lo collettività, o misurare il beneficio prodotto stretto legame esistente tra politica militare dal ‘servizio della difesa’. Per queste ragioni e politica industriale. Per queste ragioni i ed in concomitanza con i problemi di scar- governi nazionali hanno storicamente cer- sezza di fondi pubblici, l’opinione pubblica cato di mantenere capacità e competenze spinge verso impieghi di risorse maggior- industriali in molteplici produzioni per non mente connessi con il benessere sociale compromettere la propria autonomia in (ospedali, scuole, strade, sostegno al mondo materia di sicurezza nazionale. del lavoro ecc.). Ovviamente le preferenze Il ‘servizio della difesa’ viene definito dalla sociali sono mutevoli nel tempo, e il perio- teoria economica come un bene pubblico do di assenza di guerra - che ha fortuna- puro, ossia un bene che non può essere of- tamente interessato i paesi dell’occidente ferto da operatori privati nelle quantità so- dalla fine della seconda guerra mondiale ad cialmente desiderabili, e che quindi richie- oggi - ha certamente contribuito a ridurre il de l’intervento statuale. La difesa nazionale bisogno di difesa. rappresenta un bene i cui benefici non pos- In un contesto di rinnovata attenzione alla sono essere esclusi selettivamente a nessun qualità della spesa per la difesa, i moder- tipo di cittadino. Non è sicuramente eser- ni sistemi d’arma vengono spesso prodotti cizio semplice quantificare l’ammontare del e utilizzati nell’ambito di organismi o al-Fregata Classe FREMM - Nave Carlo Bergamini 66
leanze internazionali, in considerazione anche la possibilità di estendere la par-dell’impossibilità da parte delle singole na- tecipazione alle gare anche a industriezioni di poter procedere autonomamente. provenienti dal resto del mondo.Le collaborazioni internazionali hanno vi- • Agenzia centralizzata di procurement. Ésto un’enorme espansione per la necessità possibile che il livello di sintonia ed omo-di poter disporre di nuovi e più costosi si- logazione delle politiche di difesa deglistemi d’arma, i cui costi di sviluppo e pro- Stati sia così elevato da poter costituireduzione non possono essere più sostenuti un’agenzia centralizzata con il compitodalle singole nazioni. I membri di una col- di acquisire, al posto dei ministeri dellalaborazione possono infatti condividere le difesa nazionali, gli equipaggiamenti e lespese e i rischi dei costosissimi programmi attrezzature standardizzate. In tale sce-di ricerca e sviluppo, e ottenere anche un nario è però necessario ipotizzare delleabbattimento dei costi di produzione grazie forze armate se non proprio comuni,al meccanismo delle economie di scala. quanto meno fortemente integrate. • Competizione e cooperazione. In questoLe possibili linee evolutive del mercato eu- contesto ci sono degli equipaggiamen-ropeo della difesa - Alcuni studi economici ti, in genere di piccolo e medio formatohanno evidenziato come dalla creazione (munizioni, armi piccole, ecc. ecc.), perdi un mercato europeo dei prodotti della i quali gli approvvigionamenti vengo-difesa maggiormente integrato possano no effettuati dai ministeri della difesa derivare dei notevoli vantaggi in termini nazionali in un mercato perfettamente di efficienza produttiva e di riduzione dei concorrenziale. Mentre per i progetti di costi: i risparmi complessivi di spesa si at- più grandi dimensioni (sistemi d’arma testerebbero tra il 10% ed il 20%, rispetto ai complessi e tecnologicamente all’avan- costi sostenuti in un mercato ancora fram- guardia) gli Stati procedono assieme, at- mentato4 come quello attuale. traverso programmi di cooperazione e Le possibili configurazioni cui potrebbe ve- collaborazione. rosimilmente convergere il mercato euro- Non è difficile immaginare che lo scenario peo dei prodotti militari sono tre: di un’agenzia centralizzata di procurement• Mercato integrato. Si ha in questo caso sia sicuramente più attrattivo rispetto alle altre ipotesi, e non solo in termini econo- un’area di libera concorrenza dove i mici: in primo luogo, un unico organismo mercati nazionali sono aperti alla con- di procurement, che acquisisca i prodotti correnza anche delle industrie degli altri per un ‘esercito europeo’, potrebbe conse- Stati membri: le imprese europee sono guire una significativa riduzione dei costi libere di presentare le loro offerte nelle di approvvigionamento in virtù dell’assen- gare che i governi nazionali pongono in za di duplicazioni nelle spese di ricerca e essere per l’aggiudicazione dei contrat- sviluppo e dell’abbattimento dei prezzi di ti pubblici. Vi potrebbe essere, peraltro,4 Si veda Hartley e Cox, 1992. 67
Defence Procurementfornitura conseguenti al maggior potere rato dagli altri Stati membri, in particolaredi mercato goduto. Le forze armate, d’altro da quelli più grandi e ricchi (Francia, Ger-canto, potrebbero disporre di prodotti allo mania, Regno Unito, Italia).stato dell’arte e a più basso costo, e avere la Con l’adozione delle direttive 2009/81/CEpossibilità di operare finalmente con ma- sugli appalti pubblici nei settori della difesateriali standardizzati e perfettamente in- e della sicurezza e 2009/43/CE sui trasfe-teroperabili, a tutto vantaggio dell’efficacia rimenti intracomunitari della difesa (il cosìdell’attività operativa. In questo contesto, vi detto Defence Package), il legislatore euro-sarebbero dei vantaggi anche per le indu- peo potrebbe aver optato per una soluzio-strie nazionali: potendo contare su un volu- ne conservativa, privilegiando l’autonomiame commerciale molto più elevato, potreb- statuale in un settore così strategico comebero specializzarsi nei settori in cui godono quello della sicurezza e difesa. Di fatto ladi un vantaggio competitivo e conseguire situazione delineatasi a seguito di questicosì maggiori economie di scala e di specia- provvedimenti vede coesistere competizio-lizzazione, con la possibilità di esportare le ne e cooperazione (il terzo scenario ipotiz-eccellenze costruite all’interno del mercato zato): da una parte, con il Defence Packageeuropeo, anche in un contesto mondiale. si rende maggiormente integrato il mercatoQuesta ipotesi appare, però, almeno per il europeo dei prodotti militari di minore ri-momento, non immediatamente persegui- levanza strategica, mentre dall’altra - pre-bile: nonostante le forti attese per un’acce- vedendo l’esclusione dal campo di applica-lerazione sulla Politica di Sicurezza e Difesa zione di tali regole dei programmi relativiComune, alcuni Paesi si mostrano ancora ai più moderni e complessi sistemi d’arma,contrari all’idea di un esercito europeo, portati avanti nell’ambito di accordi inter-ossia di capacità militari ‘intimamente’ eu- nazionali (OCCAR, EDA) - si salvaguardaropee. La creazione di un’unica forza ar- la sovranità nazionale in materia di politi-mata europea, laddove mai fosse superata ca industriale e militare, lasciando liberi ila pregiudiziale della perdita di sovranità governi nazionali di decidere se ed in chenazionale, darebbe luogo comunque a di- modo partecipare a tali forme di coopera-spute accese sul burden sharing, ossia sulla zione.ripartizione del peso finanziario della costi- Ovviamente la possibilità di realizzare untuzione di una politica europea di difesa co- mercato europeo maggiormente integra-mune. In un contesto in cui la difesa assur- to, almeno per i prodotti di piccolo e medioge a ‘bene pubblico europeo’, sorgerebbero formato, è legata all’effettiva attuazione deiinfatti incentivi per comportamenti di free provvedimenti comunitari. Da questo pun-riding da parte degli Stati membri: ciascuno to di vista la riuscita non è assolutamentecercherebbe di limitare il proprio apporto scontata: i guadagni di efficienza produtti-finanziario, in quanto saprebbe che il ‘bene va e finanziaria, che conseguono alla realiz-difesa’ verrebbe comunque a essere assicu- zazione di un regime concorrenziale, porta- 68
no con sé anche delle resistenze, soprattut- difesa a livello Transatlantico, ossia Euro-to da parte di coloro che in questo processo pa/Nord-America.verosimilmente andranno a perdere quote Per poter arrivare alla costituzione di un’u-e potere di mercato. Occorrerà perciò su- nica agenzia di procurement centralizzataperare le ovvie resistenze di alcuni attori, a livello europeo (secondo scenario), con iaffinché tutti i benefici derivanti dall’inte- conseguenti benefici che essa comporta, oc-grazione del mercato europeo della difesa corre prima di tutto porre le basi per la co-possano prodursi ed esplicarsi appieno. struzione di una politica di difesa che sia re-Conseguito un livello significativo di inte- almente europea. Tuttavia la politica anco-grazione del ra oggi nonmercato a è pronta perlivello eu- due ordiniropeo5, i po- di motivi. Inlicy makers primo luo-potrebbero go esistonospingersi delle ragioniverso una strettamen-c o n fi g u r a - te legate alzione ancora concetto dipiù ambizio- sovranitàsa: le analisi che appa-di settore6 iono ab-eviden- Veicolo Blindato Medio - VBM Freccia bastanzaziano, pretestuo-infatti, come ulteriori riduzioni nei costi se. Infatti dopo aver ceduto la sovranitàdi fornitura possano essere ottenute, in monetaria e aver praticamente perso quel-ognuna delle configurazioni cui potrebbe la di bilancio, gli Stati membri dell’Unioneconvergere il mercato della difesa, apren- sono ancora restii nel fare concessioni indo la competizione anche alle imprese pro- quelli che da sempre sono considerati i pila-venienti dal resto del mondo. Si potrebbe stri della statualità, ossia la politica estera eperciò ipotizzare, nel più lungo periodo, la quella di difesa. Concretamente però anchecreazione di un mercato dei prodotti della tali pilastri sono diventati dei contenitori vuoti, se per sovranità si intende la capaci-5 Si noti che la maggior integrazione a livel- tà di prendere decisioni e di concretizzarlelo europeo è da riferirsi, come già detto, ai prodotti autonomamente. Le decisioni di interventoa minore rilevanza strategico-militare e/o di picco-le e medie dimensioni, lasciando impregiudicata la vengono ormai prese nell’ambito di con-facoltà per i governi nazionali di scegliere quale li- sessi più ampi, risultando assolutamentevello di tecnologia condividere con gli stati partnernei programmi ed accordi internazionali relativi ai remota l’ipotesi di un impegno militare na-sistemi d’arma più importanti e complessi.6 Cfr. Hartley e Cox, 1992. zionale che non avvenga sotto l’egida delle 69
Velivolo ad ala rotante HH139ANazioni Unite o della NATO. L’integrazio- le sinergie e riducendo i costi”. Per poterne degli apparati militari europei appare ai mantenere delle adeguate capacità in cam-più una realtà non eludibile. La perdurante po militare, in un contesto di sempre mag-crisi finanziaria ha comportato significativi giore complessità delle problematiche di si-tagli nelle risorse dedicate alla difesa, tagli curezza e difesa e di contestuale scarsità diche costringono i governi a ridimensiona- risorse economiche disponibili, l’unica viare anche lo strumento militare. L’unica via, è quella, appunto, di ripensare la ‘ragion diallora, per conservare uno spettro di capa- stato’ in una nuova e più moderna dimen-cità operative adeguato a livello europeo è sione europea.quella dell’integrazione: ciascuna nazione Il secondo problema da superare per ar-mette a disposizione delle altre le capacità rivare a una politica di difesa realmenteche ha maggiormente sviluppato, potendo europea è relativo alle resistenze che sicontare sull’apporto degli altri Stati in quel- frappongono alla creazione di una base in-le che ha ritenuto non strategiche. Chiarifi- dustriale di dimensione europea nel settorecatrici a tale proposito sono state le parole della difesa. In genere i governi nazionaliespresse dal Ministro Roberta Pinotti, in sono spinti a difendere, per motivi di politi-occasione del recente accordo siglato a Pa- ca industriale, alcune produzioni nazionalilazzo Baracchini lo scorso 4 dicembre, con attraverso l’adozione di pratiche protezio-il quale l’Italia ha aderito all’European Air nistiche7.Transport Command (EATC), struttura che In realtà in un mercato complesso e com-coordina l’attività degli assetti aeronautici petitivo, oltre che ormai fortemente globa-con capacità di trasporto appartenenti a sei lizzato, come quello del settore dei prodottinazioni differenti: “Pensare oltre, pensare della difesa, la possibile via di sopravviven-nuovo significa ripensare la visione nazio- 7 Si pensi all’utilizzo indiscriminato dellanale per giungere a una visione più gran- clausola di esclusione ex art. 296 del Trattato euro-de in dimensione europea, massimizzando peo, a cui i governi nazionali sono storicamente ri- corsi per evitare l’applicazione delle regole di libera 70 concorrenza europee ai prodotti della difesa.
Defence Procurementza per le industrie europee è fornita pro- e dalla costituzione di una solida base in-prio dalla maggiore integrazione del mer- dustriale di dimensione europea sarebberocato continentale: solo attraverso una reale proprio le forze armate a trarne i maggioriconcorrenza a livello europeo, le industrie benefici: gli apparati militari potrebbe stan-possono comprendere dove specializzarsi dardizzare mezzi, strumenti e procedure,ed investire, valorizzando così le reali nic- usufruendo, peraltro, di equipaggiamentichie d’eccellenza e le diverse capacità già tecnologicamente avanzati al minor costopresenti nei vari paesi. In altri termini la possibile.creazione di un mercato europeo realmen- In un’ottica europea di pooling e sharing late concorrenziale e integrato costituisce politica militare nazionale dovrebbe con-un’opportunità per le imprese europee per centrarsi allora sullo sviluppo delle sole ca-porre in essere tutti quei processi riorga- pacità considerate strategiche da un puntonizzativi necessari per competere a livello di vista operativo, avendo ovviamente ri-globale con i colossi mondiali. guardo alle specializzazioni già posseduteOvviamente dal perseguimento di una po- ed alle eccellenze industriali e produttivelitica di difesa europea realmente comune disponibili a livello nazionale.RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICIMcAfee R.P. e J. McMillan, 1986, Bidding for contracts: a Principal-Agent analysis, Rand Journal of Econom-ics, 17(3), pp. 326-338;Laffont, J.J. e J. Tirole, 1987, Auctioning incentive contracts, Journal of Political Economy, 95, pp. 921-937;Hartley K. e Cox A., 1992, The Costs of Non-Europe in Defence Procurement, Report for European Com-mission, Brussels. 71
DIFESA NEWSMissioni internazionali ruolo di rilievo in una eventuale futura inizia-Audizione del Ministro Pinotti tiva della comunità internazionale volta allaIl Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha illu- stabilizzazione del Paese. Illustrando la mi-strato alle Commissioni riunite Esteri e Difesa naccia rappresentata dall’Isis - in Libia, oltre-di Camera e Senato le missioni in corso, oltre ché nella regione del Vicino e Medio Orienteagli interventi di cooperazione allo sviluppo - il Ministro ha ricordato che la comunità in-a sostegno dei processi di pace e di stabiliz- ternazionale, incluso un consistente numerozazione. di Paesi arabi e di fede islamica, sta operan- Tra le principali do per contenere l’espansione dell’Isis tanto novità illustrate nel in Iraq quanto in Siria. Passando all’arco di corso dell’audi- crisi apertosi nell’est Europa, il Ministro ha zione: il potenzia- spiegato che la comunità internazionale è mento del disposi- attivamente impegnata per la gestione della tivo aeronavale nel crisi, sia favorendo le trattative diplomatiche Mediterraneo, la tra le parti, sia operando per un contenimen- sospensione della to del conflitto. In questo contesto dal mese nostra attività in di gennaio l’Italia è subentrata nel fornire, a territorio libico, il turno con gli altri Paesi dell’Alleanza Atlan- termine dell’im- tica, l’attività di polizia aerea nella regione piego dei Nuclei del Baltico impiegando sette velivoli. Parte- militari di prote- cipazione che terminerà alla fine di agosto. zione imbarcati Diverse, infine, le missioni che vedranno sulle navi mercan- una riduzione o sospensione dell’impegnotili italiane e lo stop alla partecipazione alla italiano, in un’ottica di razionalizzazione, inmissione NATO Ocean Shield. Sottolineando linea con quanto annunciato al Parlamento locome il Nord Africa rappresenti “la prima scorso settembre. (Roma, 19 marzo)delle nostre preoccupazioni”, il Ministro si èsoffermato sugli eventi in Tunisia al Museo Italia – Turchia: il Sottosegretario Alfano aldel Bardo: “a seguito dell’aggravarsi della Defence and Aerospace Industry Dayminaccia terroristica si è reso necessario un Il Sottosegretario di Stato alla Difesa Gioac-potenziamento del dispositivo aeronavale chino Alfano ha rappresentato l’Italia neglinel Mediterraneo centrale” con l’obiettivo incontri bilaterali svolti in Turchia in occasio-di “tutelare i molteplici interessi nazionali, ne dell’evento che ha rafforzato il percorsooggi esposti a crescenti rischi determinati di collaborazione tra i due paesi avviato neldalla presenza di entità estremiste, e assicu- 2012.rare coerenti livelli di sicurezza marittima”. A La due giorni del Defence and Aerospace In-fronte di un progressivo peggioramento del dustry Day – che ha visto la partecipazione diquadro di sicurezza in Libia e del perdurante esponenti del mondo della politica, militarecaos istituzionale, il Ministro ha annunciato e dell’industria della Difesa e dell’Aerospaziola sospensione dell’attività in territorio libico, di Italia e Turchia – era dedicata alla coo-confermando però l’impegno a giocare un perazione nei settori della Difesa e dell’alta 72
tecnologia, a seguito della Letter of Intent e al 27simo posto tra tutti gli Stati del mon-firmata in Italia nel 2012 tra i due Paesi. Nei do, oltre ad essere il settimo contributore alvari incontri, il Sottosegretario - accompa- bilancio delle operazioni di peacekeepinggnato dall’Ambasciatore Luigi Mattiolo - ha gestite dal Palazzo di Vetro. L’impegno deiposto in evidenza “i comuni interessi nello caschi blu italiani è stato sempre caratterizza-scacchiere internazionale dei due Paesi e il to dal giusto equilibrio tra presenza militarecomune impegno alla difesa reciproca”. L’e- e interventi a sostegno delle popolazionivento è stato organizzato sotto l’egida del civili. La guida italiana nella missione UNIFILSegretariato Generale della Difesa e Direzio- in Libano, un’area particolarmente delicatane Nazionale degli Armamenti, con SSM (Un- sotto il profilo politico e umanitario, è unadersecretariat for Defence Industries), SaSaD chiara testimonianza di queste capacità e(Defense and Aerospace Industry Manufactu- della rinnovata fiducia dell’ONU nella leader-rers Association), l’Ambasciata d’Italia in ship nazionale. (27 marzo)Turchia e l’Addettanza italiana per la Difesa,Esercito, Marina ed Aeronautica. (24 marzo) Riunione del Consiglio Supremo di Difesa: approvato il Libro Bianco per la sicurezzaIl Generale Graziano all’ONU per la prima internazionale e la difesaconferenza dei Capi della Difesa Il Presidente della Repubblica Sergio MattarellaIl Capo di Stato Maggiore della Difesa ha ha presieduto al Quirinale la riunione delpartecipato alla prima Conferenza dei Capi Consiglio Supremo di Difesa, esprimendo ildella Difesa dei Paesi contributori alle mis- suo apprezzamento per il Libro Bianco per lasioni di peacekeeping delle Nazioni Unite or- sicurezza internazionale e la difesa presenta-ganizzata a New York dal Dipartimento di Pe- to dal Ministro Pinotti.acekeeping (DPKO). La sessione aperta dal Il documento ribadisce l’interesse strategicoSegretario Generale dell’ONU Ban KI-Moon prioritario del nostro Paese per le aree eu-ha visto riuniti oltre 100 Capi della Difesa per ro-atlantica ed euro-mediterranea e delineadiscutere del peacekeeping e del suo futuro una significativa riforma volta a realizzarenell’attuale scenario politico, strategico ed una maggiore integrazione interna del siste-operativo. L’Italia è il primo Paese occidenta- ma-Difesa, a rafforzare la direzione politicale per contributi di truppe alle missioni ONU del Ministro e la capacità di direzione unitaria del Vertice militare e a migliorare l’attuale modello professionale. Esso definisce i prin- cipi e i criteri sulla cui base sarà impostata e realizzata una complessa opera di riorganiz- zazione articolata in quattro aree di interven- to (modello operativo, governance, politica del personale, politica industriale), che sa- ranno sviluppate ed elaborate nei prossimi mesi, unitamente alle conseguenti misure di revisione della vigente normativa, da speci- fiche commissioni guidate dal Capo di Stato 73
Maggiore della Difesa sulla base delle diret- deposizione di una corona di alloro all’Altaretive del Ministro. Il Consiglio ha formulato della Patria, al Sacello del Milite Ignoto.l’auspicio che nell’ambito di tali commissioni La giornata del 25 Aprile ha una portatasia possibile eliminare duplicazioni e sovrap- simbolica molto forte, perché celebra la fineposizioni di funzioni e razionalizzare organici della dittatura fascista e l’inizio del percorsoe competenze con visione unitaria e finaliz- che porterà alla nascita della Repubblica, dizata ai compiti da assolvere, superando le un nuovo Stato basato sulla democrazia e suldifficoltà che in passato hanno condizionato rispetto delle libertà. Il giorno precedente, nell’intervento pronun-negativamente analoghe iniziative. Esso ha ciato in occasione del tradizionale incontroinoltre espresso il proprio incoraggiamento a con le Associazioni Combattentistiche evalutare con particolare attenzione il ‘model- d’Arma al Quirinale - alla presenza del Capolo operativo’ (struttura, capacità e modalità dello Stato – il Ministro Pinotti aveva detto:di impiego dello strumento militare), che “Se oggi possiamo assaporare appieno i frut-potrebbe dover essere profondamente e ra- ti della democrazia e della libertà, lo dobbia-pidamente innovato rispetto a quello attuale, mo a chi allora lottò e non esitò a sacrificare Cin ragione della duplice esigenza di far fronte la vita. Non dobbiamo dimenticarlo. È per Mcon efficacia alle nuove minacce e di rispet- questo motivo che il 25 aprile non deve es- Ytare i vincoli di bilancio imposti dal manteni-mento della stabilità della finanza pubblica. CM(21 aprile) sere una celebrazione cristallizzata in un lon- MY tano passato, ma una ricorrenza impregnata CY di emozioni positive che serva a sollecitare CMY le giovani generazioni affinché diano segui- K to con le loro azioni, il loro pensiero, la loro70° anniversario della Liberazione freschezza alla costituzione di una società piùCelebrazioni all’Altare della Patria giusta, libera, solidale, inclusiva”. (25 aprile)Il Presidente della Repubblica Sergio Matta-rella, accompagnato dal Ministro della Difesa La Difesa al 28° Salone del Libro di TorinoRoberta Pinotti, ha aperto le celebrazioni Dal 14 al 18 maggio conferenze, dibattiti edel 70° anniversario della Liberazione con la presentazioni delle più recenti opere edito- 74
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riali a tema militare hanno coinvolto i visita- che hanno visitato lo stand: il Presidente del-tori in un affascinante percorso alla scoperta la Repubblica Sergio Mattarella, il Ministrodel mondo della Difesa, illustrando, anche della Difesa, Roberta Pinotti, Philippe Dave-con i nuovi mezzi della comunicazione digita- rio, Giovanni Oliva, Roberto Saviano, Aldole, l’impegno dei militari al servizio del Paese Cazzullo, Katia Ricciarelli e molti altri. Tra ie della collettività internazionale. Novità di libri presentati, “Mare Nostrum”, “La sceltaquesta edizione è stata infatti la possibilità di di Catia”, “Il mare fra le terre” - in collega-familiarizzare con la comunicazione digitale mento video con Nave Grecale della Marinae con le App della Difesa che consentono di Militare - “Lo spazio cibernetico tra esigenzeraggiungere velocemente un pubblico giova- di sicurezza nazionale e tutela delle libertàne ma non solo. individuali”, “Pelle d’Ammiraglio”, “Medi-Sempre rivolto ai giovani è stato il concorso terraneo ed oltre”, “In guerra sopra le nubi”,nazionale “La storia della grande guerra rilet- “I caduti dell’aviazione italiana nella Grandeta dai giovani d’oggi - Mai più trincee”, indet- Guerra”, “PALOMBiRO. Pagine dal fondo”,to dal Ministero della Difesa in collaborazione “Fiori della pietraia. Invenzioni e sviluppocon il Ministero dell’Istruzione Università e delle tecnologie durante la Grande Guerra”,Ricerca. Gli studenti sono stati chiamati a “La Marina Militare vista da Aldo Fraccaro-riflettere sull’esperienza della Grande Guer- li”, “Nazario Sauro – Storia di un Marinaio”,ra, sul significato storico della ricorrenza e “Bangui.Centrafrica”, “More Together Disull’importanza dell’integrazione europea per più, insieme per il Kosovo – La leadership ita-preservare e garantire la stabilità dell’Europa. liana in KFOR XVIII 2013-2014”, quest’ultimoIl focus però è stato sulle oltre 30 presenta- in collegamento video con i miliari impegnatizioni di volumi, progetti e conferenze al fine in Kosovo.di diffondere la cultura della Difesa qualecomprensione delle esigenze del mondo 100° anniversario dell’ingresso dell’Italiamilitare e dei cambiamenti evidenziati anche nella 1^ Guerra Mondialedal Libro Bianco per la Difesa e la sicurezza. Ultimo tedoforo d’eccezione per la staffettaDiversi gli ospiti istituzionali e del mondo de “L’Esercito marciava” è stato il Ministrodella cultura intervenuti alle presentazioni o della Difesa Roberta Pinotti, accompagnato 76
Trieste - M/T MARISA N. - Oil Tanker equipaggiata per la lotta all’inquinamento marino nel Mare Adriatico per conto dell’AgenziaEuropea per la Sicurezza Marittima (EMSA)Se il mare è azzurro... ...è anche merito della flotta giallaUn mare limpido e vivo è l’obiettivo del nostro lavoro. Noi della flotta Castalia lavoriamoper la protezione dell’ambiente marino e per la prevenzione e controllo dei fenomeniinquinanti: il traffico petrolifero, gli scarichi industriali, i rifiuti ingombranti. Assicuriamotutto l’anno il pronto intervento lungo le coste italiane in caso di emergenza: unosversamento accidentale di combustibile, un sinistro navale o anche semplicemente uncetaceo in difficoltà. 77
dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ge- caduti della Grande Guerra presso il Sacrarionerale Claudio Graziano e dal Capo di Stato militare di Redipuglia. Dopo lo schieramen- to dei gonfaloni, dei labari e dei medaglieri degli Enti locali e delle Associazioni d’arma, si è tenuto l’omaggio ai Caduti, con la de- posizione di una corona ai piedi della tomba del Duca d’Aosta. Al termine della lettura di alcuni nomi dell’Albo d’oro, il Sottosegreta- rio Rossi ha consegnato medaglie comme- morative a diverse famiglie di Caduti della Grande Guerra. Tre aerei dell’epoca hanno infine sorvolato il Sacrario lasciando una scia tricolore. Nel suo intervento, il sottosegreta- rio Rossi ha voluto sottolineare il valore della pace, rivolgendosi in particolare alle giovaniMaggiore dell’Esercito, Generale Danilo Er- generazioni: “non bisogna dimenticare ilrico. “L’Esercito marciava….” è il nome evo-cativo del progetto realizzato dall’EsercitoItaliano, che ha visto oltre 600 militari portareil Tricolore attraverso il territorio nazionale,rappresentando così l’avvicinamento a Trie-ste dai punti più lontani dell’Italia. Cinque gliitinerari percorsi – partendo da Trapani, Lec-ce, Cagliari, Aosta e Bolzano - per circa 4.200km. La marcia, iniziata lo scorso 11 maggio, siè conclusa il 24 a Trieste - con l’ingresso ac-compagnato dalla fanfara dei Bersaglieri - inoccasione del 100° anniversario dell’ingresso sacrificio di sangue dei nostri nonni, che cidell’Italia nella Grande Guerra. Significativo il hanno lasciato in eredità l’Unità d’Italia, e deipassaggio del testimone tra il Ministro Pinot- nostri padri, che ci hanno dato la Repubblicati e un alunno delle elementari, simbolo della democratica”. Per Assoarma erano presenti ilconsegna della memoria storica alle nuove presidente nazionale, Generale Mario Busce-generazioni. A concludere la cerimonia, uno mi, e il presidente del comitato organizzatorespettacolo di musica, prosa, poesia e “imma- del IV raduno, il Generale Alberto Ficuciello.gini” dedicato alla Grande Guerra, presenta- Alla cerimonia hanno preso parte ancheto da Umberto Broccoli. (24 maggio) rappresentanti della Croce nera austriaca e dell’Ungheria. (24 maggio)Commemorazione della Grande Guerra: IlSottosegretario Rossi a RedipugliaIl Sottosegretario alla Difesa Domenico Ros-si, ha partecipato alla commemorazione dei 78
RETROSPETTIVEItalia - Austria UngheriaI rapporti militari prima della Grande GuerraGiacomo INNOCENTI « (...) ma il generale Pollio non era l’Italia » bGli attriti e asterebbe questa affermazione di Franz Conrad von Hötzendorf, le diffidenze Capo di Stato Maggiore dell’Im- reciproche perial-Regio Esercito austro-ungarico, esti- divennero palesi matore dell’ufficiale italiano, per descrivere soprattutto tra la quali fossero i reali rapporti tra Italia ed Au- fine dell’Ottocento stria-Ungheria prima della dichiarazione di e l’inizio del guerra presentata da Roma a Vienna nel Novecento quando maggio 1915. Infatti, nonostante l’Impero Tedesco, il Re- i due eserciti gno d’Italia e l’Austria-Ungheria fossero rafforzarono le legati militarmente dalla Triplice Alleanza fortificazioni lungo i sin dal 1882, le relazioni tra gli ultimi due firmatari rimasero comunque tese. Com’è confini noto in Italia non si erano placati i senti- menti risorgimentali ed in Austria non era- no stati dimenticati i tre conflitti che ave- 80
vano privato la Duplice Monarchia dellaLombardia e del Veneto.Gli attriti e le diffidenze reciproche diven-nero palesi soprattutto tra la fine dell’Otto-cento e l’inizio del Novecento, quando sial’esercito Imperial-Regio sia le Forze Ar-mate italiane rafforzarono le fortificazionilungo i confini comuni.Da parte austro-ungarica queste attività difortificazione divennero una costante, inparticolare dal 1898, proprio in risposta altrasferimento di truppe italiane in Veneto.Oltre a costruire nuove fortificazioni, gli au-stroungarici rafforzarono la rete ferrovia-ria, specie nel territorio trentino-tirolese, inchiave offensiva, cioè per favorire l’afflussodelle truppe in caso di un attacco contro ilVeneto. Questi interventi continuarono in-cessantemente fino al maggio 1915. Il Capo di Stato Maggiore dell’EsercitoÈ però con la nomina a Capo di Stato Alberto PollioMaggiore Generale di Conrad nel 1906, che Come detto poco sopra, le guarnigioni lun-l’esercito austro-ungarico prese sempre go i confini tra il Regno d’Italia e l’Imperopiù in considerazione la possibilità di un Austro-Ungarico erano state costantemen-conflitto preventivo contro il vicino meri- te rafforzate, e l’attività di fortificazione sidionale. Il generale austriaco, infatti, non intensificò, da entrambe le parti, tra il 1904si fidava degli italiani, che considerò sem- ed il 1905, ma è appunto dal 1906 che lo Sta-pre infidi. Tra questi ultimi però possiamo to Maggiore austriaco valutò con sempreescludere il già citato Alberto Pollio, che maggiore insistenza una possibile guerraessendo sinceramente triplicista, era consi- di carattere preventivo contro l’Italia, sen-derato dal Capo di Stato Maggiore austriaco za però mai interrompere le varie opere dil’unico vero garante dell’alleanza. fortificazione.Conrad, infatti, quando apprese dell’im- Conrad, che si era già segnalato durante leprovvisa morte del generale italiano – il Kaiser Manöver del 1905, dove simulò ungenerale Pollio morì l’1 luglio 1914 durante attacco contro gli italiani e che nel 1908 stu-un giro d’ispezione in Piemonte –, intuì che diò un’offensiva sul Tolmino (esercizio chedifficilmente sarebbe stato sostituito da un verrà in parte utilizzato da Otto von Belowaltro ufficiale altrettanto fedele all’alleanza e da Konrad Krafft von Dellmensingen du-con gli Imperi centrali. 81 rante la Dodicesima battaglia dell’Isonzo),
Italia - Austria Ungheriapropose in più occasioni una guerra pre-ventiva contro l’Italia.In particolare lo Stato Maggiore austro-un-garico considerò possibile un attacco con-tro l’Italia nel 1907, nel 1908/1909 (in occa-sione del terremoto di Messina), nel 1910e per l’ultima volta nel 1911, durante laGuerra Italo-Turca, quando il Regio Eser-cito era impegnato in Libia e la Regia Mari-na si trovava ad operare nel Mediterraneoorientale.Quest’atteggiamento costantemente offen-sivo però compromise i rapporti tra Conrade l’imperatore Francesco Giuseppe comecon il Ministro degli Esteri Alois Lexa vonAehrenthal, che invece volevano mantene-re rapporti il più possibile cordiali con l’Ita-lia ed evitare assolutamente un conflitto. Franz Conrad von Hötzendorf, Capo di StatoConrad fu quindi sostituito nel 1911, ma con Maggiore dell’ Esercito Imperial-Regiol’aumentare delle tensioni internazionali,l’Imperatore decise di richiamarlo alla gui-da dello Stato Maggiore, l’anno successivo. cise di chiedere agli austriaci la cessione diScoppio del Primo Conflitto Mondiale - alcuni territori al confine tra i due paesi; inQuando il 28 luglio 1914 scoppiò il conflitto, particolare furono chieste le città di Trentol’Italia scelse la neutralità e questo creò una e Trieste, a cui progressivamente si aggiun-situazione particolare: allo scoppio del con- sero sempre maggiori richieste, tra queste ilflitto in Europa il re Vittorio Emanuele III Brennero, Bolzano e Gorizia. Essendo que-non aveva ancora nominato un successore sto il nuovo scenario, Cadorna cominciò addi Pollio. Quando fu poi nominato Cadorna, elaborare i piani per un’offensiva contro lail nuovo Capo di Stato Maggiore italiano Duplice Monarchia, invertendo quello chepensò di seguire i piani già elaborati dal suo era inizialmente il piano in caso di un con-predecessore per appoggiare gli imperi cen- flitto contro l’Austria: si passò quindi da untrali, cioè l’invio della 3a Armata sul Reno atteggiamento difensivo ad uno offensivo.ed in Alsazia e lo schieramento delle forze A Vienna era invece noto che il Regio Eser-lungo il confine con la Francia. cito, in caso di una guerra contro l’Austria,Le condizioni erano però mutate ed il gover- avrebbe impostato il conflitto in sensono italiano, in cambio della neutralità, de- strettamente difensivo. 82
Anche a Vienna, però, la strategia era cam- prattutto all’Austria-Ungheria, un numerobiata. Com’è stato detto, Conrad – che allo molto elevato di perdite.scoppio del conflitto contro la Serbia e con- Se l’Italia avesse dichiarato guerra all’Au-tro la Russia già prevedeva un futuro fo- stria, Vienna si sarebbe trovata coinvolta insco per l’Austria-Ungheria – aveva sempre un’insostenibile guerra su tre fronti. Con-pensato di condurre una guerra offensiva rad, allora, propose nuovamente di attac-contro l’Italia, così come aveva preparato care gli italiani prima che Cadorna potes-dei piani per la conduzione di una guerra su se mobilitare e traferire le forze del Regiodue fronti, colpendo contemporaneamente Esercito in Veneto; il Capo di Stato Mag-Italia e Serbia. giore austroungarico, infatti, aveva notatoMa se in precedenza il progetto di attaccare come le richieste italiane fossero semprel’Italia era basato sulla superiorità numerica più esose e che per Vienna fosse quasi im-dell’esercito imperial-regio su quello italia- possibile accettarle, per gli ovvi effetti po-no, nel 1914 Conrad e la Duplice Monarchia litici. Questa situazione quindi rendeva lenon erano pronti a sostenere una guerra di possibilità di una guerra con Roma semprecosì ampia portata, infatti, combattendo già più concrete.contro Serbia e Russia, un conflitto con l’I- Ma di lì a poco il generale austriaco si eratalia avrebbe portato all’apertura di un ter- reso conto della mutata situazione: il pro-zo fronte. trarsi del confronto con la Serbia ed ilL’Austria-Ungheria, infatti, pur credendo di sanguinoso conflitto con la Russia nonpoter sconfiggere in tempi brevi la Serbia, permettevano all’Austria-Ungheria di spo-sarà coinvolta in un lungo scontro contro stare truppe dai fronti orientali per portarleBelgrado. Questo scenario inatteso fu do- in Italia. È da ricordare che in tre mesi divuto non solo alla dura resistenza serba, operazioni nei Carpazi l’esercito imperial-ma anche alla lenta mobilitazione austriaca regio perse tra morti, feriti e prigionieri,ed alle diverse lacune delle sue forze arma- circa 600/800.000 uomini.te, come la mancanza di addestramento ed A questo va aggiunto che l’alleato tedesco,equipaggiamento e il numero insufficiente anche se più volte sollecitato, non si di-degli ufficiali di complemento. mostrò interessato a contribuire al man-Oltre a ciò gli strateghi austro-ungheresi, tenimento della sovranità austriaca suicome quelli tedeschi, sottovalutarono le ca- territori richiesti dall’Italia, anzi Berlinopacità militari dei russi i quali, contro ogni insistette più volte sulla necessità di “com-previsione, riuscirono a mobilitare il loro perare” la neutralità italiana cedendo i ter-esercito in tempi molto brevi (anche grazie ritori richiesti.alla nuova rete ferroviaria costruita con il In questo senso è emblematica la missionecontributo francese) e che, sempre disil- diplomatica dell’ex cancelliere tedesco Ber-ludendo le convinzioni dei loro avversari, nhard von Bülow, che in cambio della neu-riuscirono a battersi bene, imponendo, so- tralità, promise all’Italia Trento e Trieste, 83
senza interpellare prima l’Austria.Informato di queste trattative, il governodi Vienna rispose duramente, chiedendoprovocatoriamente alla Germania la Sle-sia come indennizzo e Conrad ancora piùduramente chiese alla Germania di cederealla Francia l’Alsazia. In ogni caso il gene-rale Conrad dichiarò di essere più propensoad accettare l’idea di cedere alcuni territoriai russi per raggiungere una pace separatacon lo Zar, piuttosto che cedere alle richie-ste degli italiani.Si avvicina lo scontro con l’Italia - Conradrimase convinto della necessità di attac-care l’Italia, ma come abbiamo detto pocoprima, la situazione militare non permet-teva all’esercito austriaco di sguarniregli altri fronti. Conrad chiese tra marzo e Erich von Falkenhayn, Capo di Stato Maggioreaprile al suo omologo tedesco Erich von Tedesco nel ‘14Falkenhayn di inviare un certo numero didivisioni tedesche in sostituzione di quelle Carpazi e della Serbia, a quel punto Conradaustro-ungariche che stavano combatten- consigliò al governo viennese di cedere alledo contro la Russia. richieste italiane. In questo fu supportatoLa risposta del generale tedesco fu risolu- da von Falkenhayn, desideroso di mante-tamente negativa, perché non era disposto nere la neutralità italiana.a rinunciare a truppe impiegate contro la Comunque il generale tedesco, cercandoFrancia, che dal suo punto di vista restava di consolare il collega austriaco, sostenneil fronte più importante della guerra. A ciò che i territori ceduti dall’Austria sarebberobisogna aggiungere che von Falkenhayn stati ripresi in un secondo momento. Vonriteneva lo scontro contro la Russia più im- Falkenhayn disse infatti che terminato ilportante di quello contro l’Italia, che ancora conflitto contro gli altri avversari, si sareb-non si era verificato. bero regolati i conti con l’ex alleata.Ad oriente la guerra stava volgendo al peg- Purtroppo per l’Austria, quando dimostrò lagio per l’Austria: i russi erano entrati in sua disponibilità a ridiscutere i suoi confiniGalizia e stavano per sfondare sui Carpazi, meridionali, gli italiani, che di lì a breve si-minacciando Budapest. Considerando l’im- gleranno un accordo con le potenze dell’In-possibilità di stornare truppe dai settori dei tesa, rilanciarono con delle richieste ancora 84
Italia - Austria Ungheriapiù alte, rendendole impossibili da accetta- del generale Franz Rohr von Denta, ven-re per Vienna. nero quindi a costituire il “Gruppo Rohr” edData la situazione, Conrad prese la deci- ebbero l’incarico di occupare le fortificazio-sione di impostare il sempre più probabile ni di confine e di mantenere un atteggia-scontro con l’Italia in senso difensivo. Il ge- mento strettamente difensivo.nerale austriaco comunque riteneva che se Queste truppe erano composte prevalen-le potenze centrali avessero imposto una temente da guardie di frontiera, battaglio-grande sconfitta alla Russia ed alla Serbia, ni di addestramento, rincalzi, reparti diavrebbero convinto gli italiani ed i rumeni milizia territoriale e distaccamenti dellaa restare neutrali. gendarmeria. Come si può notare questiLe forze austroungariche acquartierate reparti erano molto eterogenei e vi eranolungo i confini con l’Italia, sotto il comando inquadrati anziani e i più giovani volontari 85
Italia - Austria Ungherialocali, ma furono rinforzati con altre unità.In tutto vi erano lungo l’Isonzo 25.000 uo-mini e 100 cannoni.Inizialmente Conrad aveva sperato di poterinviare almeno 6 divisioni, ma la situazionemilitare negli altri settori lo costrinse a man-dare solo l’equivalente di tre divisioni e mez-za. Queste truppe furono dislocate lungo iconfini, in particolare tra il Tirolo e Pola.Lo scopo del “Gruppo Rohr” avrebbe dovutoessere quello di reggere il più a lungo possibi-le lungo il fiume Isonzo, dando così il tempoad altre unità austro-ungariche di raggrup-parsi, con due divisioni tedesche, formandola 5a Armata, momentaneamente posta alcomando del feldmaresciallo principe Fran-cesco Ferdinando. Questa Armata avrebbecercato di contrattaccare gli italiani lungo la Il Comandante dell’Armata dell’Isonzo Svetozar Borojević von Bojnadirettiva di Marburg/Lubiana.Questa grande unità sarebbe stata compostadal XV e dal XVI Corpo, in tutto cinque divi- Mackensen appoggiata dalla 4a Armata au-sioni provenienti dal fronte serbo, appoggia- stro-ungarica l’1 maggio avviò l’offensiva dito dalla sola 48a divisione tedesca. Gorlice-Tarnów, che permise di mutare gliOltre alle truppe componenti la nuova 5a Ar- equilibri sul fronte russo, dando tregua allemata, in Tirolo furono mobilitati gli Stand- forze degli imperi centrali.schützen e fu inviato anche un Corpo Alpi- Pur concordando con l’impostazione data dano Bavarese, al comando del generale Krafft Conrad al possibile scontro con l’Italia, ovve-von Dellmensingen, con lo scopo non solo di ro colpire sul fianco il nemico in avanzata,difendere l’importante snodo ferroviario di i tedeschi, timorosi di una rapida mobilita-Bolzano, ma anche come monito all’Italia. zione delle forze italiane e preoccupati per laMa la situazione bellica in Europa era cam- situazione in Galizia, suggerirono di cederebiata molto tra la firma del Patto di Londra ancora più terreno, proponendo di contrat-il 26 aprile e la dichiarazione di guerra, il 23 taccare lungo la linea Graz-Marburg-Agram.maggio. Cosa che Conrad rifiutò, non solo perché leInfatti, l’esercito serbo, pur non ancora truppe italiane si sarebbero trovate troppocompletamente sconfitto, non era più in vicine ai centri vitali dell’Impero, ma anchegrado di sostenere alcuna azione offensiva. perché il Capo di Stato Maggiore austriacoIn più l’11a Armata tedesca di August von voleva portare le sue truppe il più possibi- 86
le vicino allo sbocco delle montagne, zone ai confini orientali dell’Impero, convenneche egli reputava più adatte ad un’azione quindi che la 5a Armata, da quel momentooffensiva. comandata dal generale Svetozar Boroje- vić von Bojna, fosse mandata a presidiareFine della neutralità - Gli italiani però non il confine.attaccarono subito, perché la mobilitazione Dal giugno 1915, data la lentezza dell’avan-si sviluppò più lentamente di quanto era zata italiana e l’ottima difesa opposta da-stato previsto. Von Falkenhayn, convinto gli uomini di Borojević, la guerra si svolseche la priorità andasse assegnata alla guerra in maniera completamente differente dacontro la Russia, e sempre più preoccupato quello che sia Cadorna che Conrad aveva-per la tenuta del fronte galiziano, consigliò no inizialmente previsto: lungo l’Isonzo ilal collega austriaco di sfruttare l’occasione conflitto fu caratterizzato essenzialmentedatagli dagli italiani: ovvero di approfittare da una lunga serie di assalti italiani controdella ormai impossibilità di nuocere da par- le difese austro-ungariche, che si protrassete dei serbi e così di spingere le truppe della fino al novembre 1917 quando, con l’offen-5a Armata il più vicino possibile all’Isonzo e siva di Caporetto le forze austro-tedeschesviluppare un’autentica difesa. sconfissero la 2a Armata italiana, portandoIl Capo di Stato Maggiore austroungarico, il conflitto su un altro fiume.anch’egli preoccupato per quanto avveniva 87
C M Y CM MY CY CMYBIBLIOGRAFIA Austria-Hungary 1914-1918, Harnold, 1997. KAA.VV., L’Esercito Italiano nella Grande Guerra, vol. I,USSME, 2014. Jung P., L’ultima guerra degli Asburgo, LEG, 2000.Bauer E., Der Loewe vom Isonzo: Feldmarschall Sve- Monticone A., La Germania e la neutralità italiana.tozar Boroevic de Bojna, Styria, 1985 1914-1915, Il Mulino, 1971.Bovio O., Storia dell’Esercito Italiano (1861-1990), US- Petho A., I servizi segreti dell’Austria-Ungheria, Gori-SME, 1996. zia, LEG, 2001.Cappellano F., L’Imperial Regio Esercito Austro-un- Pieropan G., Storia della Grande Guerra sul fronte ita-garico sul fronte italiano (1915-1918), Museo storico liano, Mursia, 1988.italiano della guerra, 2002. Ruffo M., L’italia nella Triplice Alleanza – I piani ope-Cappellano F., Piani di guerra dello Stato Maggio- rativi dello SM verso l’Austria-Ungheria dal 1885 alre contro l’Austria-Ungheria, Gino Rossato Editore, 1915, USSME, 1998.2014. Schindler J. R., Isonzo. The Forgotten Sacrifice of theDe Biase C., L’Italia dalla neutralità all’intervento nella Great War, Preager, 2001.Prima Guerra Mondiale, S.T.E.M. Mucchi, 1965. Sondhaus L., Franz Conrad von Hötzendorf: ArchitectFejtö F., Requiem per un impero defunto. La dissolu- of the Apocalypse, Humanities Press, 2000.zione del mondo austro-ungarico, Mondadori, 1990. Valiani L., La dissoluzione del’Austria-Ungheria, IlGlaise-Horstenau E. (a cura di), L’ultima guerra Saggiatore, 1985.dell’Austria-Ungheria 1914-1918: relazione ufficialecompilata dell’Archivio di Guerra di Vienna, vol. I-II, Testo presentato al Congresso di Studi StoriciIstituto Poligrafico dello Stato, 1934. Internazionali sul tema della ‘neutralità 1914-1915’,Herwing H. H., The First World War. Germany and organizzato dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa a Roma, il 4 e 5 Dicembre 2014. 88
Italia - Austria Ungheria89
LIBRI & EVENTIL a casa editrice Res Gestae ha sotto il simbolo del Partito repubblicano, nel recentemente ristampato il volume del IV Governo De Gasperi fu sottosegretario al grande giornalista e politico italiano Lavoro e alla Previdenza Sociale.Luciano Magrini, edito per la prima vota nel1929. Nel libro, l’autore rivela una profonda Tuttavia Magrini fu principalmente unpadronanza del mezzo espressivo, sempre valentissimo giornalista. Sin dagli esordi ebbein perfetto equilibrio tra le esigenze di una la ventura di collaborare con le migliori testateelencazione di fatti e di avvenimenti storici italiane fino a quando, nel 1927, decise die una prosa fluida, elegante e scorrevole che lasciare il mestiere per evitare di scendere amantiene viva l’attenzione. Dalle pagine si compromessi con il regime fascista. Finirà perpercepisce il rigoroso impegno del Magrini riabbracciare la professione prediletta solo alnella ricerca delle fonti e nell’analisi puntuale termine del secondo conflitto mondiale.degli avvenimenti che diedero origine alla Il libro è ancora oggi un valido strumentoprima guerra mondiale. Le fonti non vengono per chi vuole conoscere l’evolversi dei fattimai accolte acriticamente (“Se i libri diplomatici e avvicinarsi a comprendere gli eventi e irisultano denaturati, come si può credere personaggi che contribuirono a catapultareche le «Memorie» di Poincaré, Paléologue, l’Europa nella grande tragedia della PrimaSazonov, Jagow, Asquith, ecc., siano dei Guerra Mondiale. (C.M.)modelli di verità e di esattezza?”) e sono sempresottoposte ad un attento vaglio comparativo Luciano MAGRINIanche riscontrandole con le testimonianze 1914: IL DRAMMAdirette da lui raccolte nel corso della Prima DI SARAJEVO.Guerra Mondiale. Non bisogna dimenticare, Origini einfatti, che il Magrini nell’autunno/inverno responsabilità delladel 1915 fu l’unico giornalista italiano che Grande Guerraseguì sul campo la ritirata dell’esercito serbo:in tale circostanza ebbe l’occasione di entrare RES GESTAE EDIZIONIin contatto e fare conoscenza con personaggilegati direttamente con i fatti di Sarajevo, 2014come il maggiore serbo Voia Tankovic. pagg. 320 - € 19,00L’autore sin da giovane fu attirato dal pensieromazziniano e aderì al Partito RepubblicanoItaliano. A causa di tale adesione il Magrinisubì la persecuzione, prima da parte dellapolizia asburgica e, in seguito, da parte delregime fascista. Nel secondo dopoguerraebbe una breve ma significativa esperienzapolitica. Eletto all’Assemblea Costituente, 90
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