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INIZIAZIONE PIANISTICA/GIUSEPPE FRANCESCO MARIA DI SANTO

Published by M.A.P. SAPIENTIA, 2018-08-01 05:39:06

Description: L'obiettivo di questo breve trattato è quello di addestrare, passo dopo passo, gli allievi principianti
affinché siano in grado di leggere uno spartito per pianoforte ed eseguire un brano o una canzone
sullo strumento di facile difficoltà con ambedue le mani.
Preciso che chiunque può apprendere agevolmente le basi dello strumento mediante questo breve
corso, dal ragazzino di 10 anni sino ad arrivare a chi ha un'età veterana…

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GIUSEPPE FRANCESCO MARIA DI SANTO INIZIAZIONE PIANISTICA Trattato sull’apprendimento razionale per pianisti in erba MUSICISTI ASSOCIATI PRODUZIONI M.A.P.



Giuseppe Francesco Maria Di Santo Iniziazione pianisticaTrattato sull'apprendimento razionale per pianisti in erba

© e 2017 - M.A.P. Musicisti Associati Produzionivia Monte San Genesio, 7 - 20158 Milano Italy - www.map.it - www.mapeditions.comEditor: Massimo Monti - Musicisti Associati ProduzioniStampato nel 2018 / Printing 2018da Musicisti Associati Produzioni M.A.P.Tutti i diritti riservati / All rights reserved / Printed in ItalyOgni riproduzione non autorizzata è proibita dalla legge.Any unauthorized reproduction is prohibited by law.

INDICEPrefazione................................................................................................................................................................ 5PRIMA PARTE - I PRIMI ELEMENTII 10 Comandamenti del Pianista: Prima Lezione di Pianoforte............................................... 81. Le Note del Pianoforte nella Sua Estensione................................................................................ 192. Teoria Musicale Flash: PENTAGRAMMA, TEMPO, BATTUTE...................................................... 223. Teoria Musicale Flash: L'ACCOLLATURA PER PIANOFORTE....................................................... 234. Esercizio di Lettura: LE SUCCESSIONI DELLE 7 NOTE IN CHIAVE DI VIOLINO............ 245. Esercizio di Lettura: LE SUCCESSIONI DELLE 7 NOTE IN CHIAVE DI BASSO.................. 266. Esercizio di Scrittura: SCRIVERE IL NOME DELLE NOTE SOTTO DI ESSE........................ 287. Esercizio di Scrittura: SCRIVERE LE NOTE IN CORRISPONDENZA DEL NOME............ 368. Esercizi di Lettura delle Note................................................................................................................ 399. Esercizio Conclusivo di Lettura delle Note................................................................................. 43SECONDA PARTE – PRATICA PIANISTICA10. La Posizione Corretta al Pianoforte............................................................................................... 4611. La Diteggiatura.............................................................................................................................................. 4812. Esercizio sulle 5 Dita.................................................................................................................................. 4913. Il Metronomo................................................................................................................................................. 5014. Esercizi in Semibreve.................................................................................................................................... 5115. Esercizi in Minima......................................................................................................................................... 5316. Esercizi in Valori Misti in Semibreve e Minima........................................................................... 5517. Old MacDonald............................................................................................................................................. 5718. Esercizi in Semiminima............................................................................................................................... 5819. Esercizi in Valori Misti in Semibreve, Minima e Semiminima............................................... 6020. C'era una Volta il West.............................................................................................................................. 6221. Teoria Musicale Flash: LE ALTERAZIONI........................................................................................... 6422. Le Scale................................................................................................................................................................. 6623. Esercizi in Valori Misti con Alterazioni....................................................................................... 7324. Per Elisa............................................................................................................................................................... 76



PrefazioneL'obiettivo di questo breve trattato è quello di addestrare, passo dopo passo, gli allievi principiantiaffinché siano in grado di leggere uno spartito per pianoforte ed eseguire un brano o una canzonesullo strumento di facile difficoltà con ambedue le mani.Preciso che chiunque può apprendere agevolmente le basi dello strumento mediante questo brevecorso, dal ragazzino di 10 anni sino ad arrivare a chi ha un'età veterana…Ogni lezione è strutturata così: prima vengono proposti una serie di esercizi pratici che si pongonol'obiettivo di aiutare gli allievi a superare rapidamente una serie di difficoltà specifiche; dopodiché,come coronamento della lezione, l'allievo andrà a imparare un brano pianistico che da solo riassu-me e fissa gli aspetti contenuti negli esercizi.Il volume è diviso in due parti: nella prima, sono trattati i primi precetti pianistici, nonché i fonda-mentali esercizi di lettura e di scrittura; nella seconda parte, si susseguono e si articolano le lezionipratiche vere e proprie.Non si raccomanderà mai abbastanza di esercitarsi, nelle primissime fasi, ad una lettura disinvoltadelle note. A tal proposito, il consiglio è di non passare subito alla fase pratica, ma di far abituarel'occhio a leggere le note in scioltezza e indifferentemente nelle due chiavi di violino e di basso.Con l'auspicio che questo volume possa contribuire alla crescita artistica di tutti gli aspiranti piani-sti, auguro a tutti coloro che si avvicinano allo studio della musica di continuare in questo percorsomeraviglioso, raccomandando sempre di non farsi scoraggiare dalle difficoltà ma di risolvere lestesse con vigore di intenti, pazienza e perspicacia. Giuseppe Francesco Maria Di SantoProprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 5 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved



PRIMA PARTE – PRIMI ELEMENTI

I 10 Comandamenti del Pianista: Prima Lezione di Pianoforte Chiariamo subito: suonare il pianoforte non è cosa semplice, soprattutto se si è alle prime armi. Molto spesso le difficoltà si protraggono a lungo perché, il pianista inesperto, sbatte in continuazio- ne sugli stessi problemi senza risolverli. Come dico sempre, sin dalla prima lezione di pianoforte si devono sradicare le cattive abitudini! Difatti, chi studia il pianoforte è spesso vittima di stati psicologici negativi dovuti a metodi sba- gliati, impostazioni poco curate e limiti caratteriali che vanno a compromettere la regolarità del percorso di studi. Ricorda che, se non si interviene opportunamente per correggere gli errori più comuni, questi tormenteranno lo studioso per tutta la vita. Ho deciso di compilare questa lista di regole per mettere in guardia lo studente pianista affinché possa ottimizzare le ore dedicate allo studio. Probabilmente alcuni di questi punti non potrai comprenderli pienamente, adesso… Ma ti assicuro che ti sarà tutto più chiaro in seguito, quando comincerai a suonare in modo più consapevole e compiuto. 10 regole per mettere i puntini sulle \"I\" a chi si sta avvicinando al pianoforte per la prima volta. 10 regole per saperne di più sull'arte pianistica. 10 comandamenti da scolpire nella pietra e inchiodare sullo strumento sin dalla prima lezione di pianoforte. 10 comandamenti da seguire affinché regni perpetua armonia tra il pianista e il suo strumento. 1. Abbi cura del tuo strumento. Com'è noto, sono diversi i fattori che determinano il deterioramento degli strumenti musicali nel tempo. Fai attenzione che, se il tuo pianoforte non è in salute, ti ritroverai a dover studiare su uno strumento che sta a mezzo servizio. Questo crea non poche difficoltà allo studioso desideroso di apprendere la tecnica in modo completo cavando dai tasti un suono pulito e dalle infinite sfuma- ture. Bada bene quindi a: • posizionare il pianoforte in modo che il suono possa espandersi equilibratamente nella stanza • non esporre lo strumento ai raggi solari • non piazzare il pianoforte in luoghi umidi e in cui sono frequenti bruschi sbalzi di temperatura: il rischio è di danneggiare la meccanica! • non posizionare oggetti sul coperchio8

• non toccare le parti interne. Anche nel caso in cui dovesse cadere un oggetto estraneo all'interno,affidati sempre ad un tecnico specializzato. Non fare mai di testa tua!• far accordare il pianoforte dal tuo accordatore di fiducia almeno una volta l'anno; meglio se lo faiaccordare in corrispondenza di cambi di temperatura significativi (autunno e primavera). Even-tualmente fai registrare anche la meccanica per mantenerne il perfetto equilibrio ed efficienzaInfine last but not least: usa la naftalina per difendere il tuo piano dalle termiti e dai tarli!Liszt disse: \"Il mio pianoforte è per me quello che il marinaio è la sua nave, per l'arabo il suo caval-lo; più ancora, esso è il mio Io, il mio linguaggio, la mia vita\". 2. Non avrai altro strumento al di fuori del pianoforte.Non fare l'errore di molti quando si lasciano prendere troppo dall'entusiasmo che, dopo aver mossoi primi passi su uno strumento, vogliono iniziare a impararne subito un altro!Vuoi continuare a progredire in modo continuo e progressivo col pianoforte?Bene, allora non lasciarti distrarre da altre tentazioni, non fosse altro per avere più tempo a dispo-sizione per approfondire la tecnica e per studiare brani sempre più difficili.Inoltre, in taluni casi, vi sono \"incompatibilità fisiche\" che ti impediranno di fare un determinatopasso: ad esempio, se sei pianista, scordati di voler apprendere la chitarra classica in quanto occorreavere le famose unghie lunghe da chitarrista…Con questo non ti sto dicendo che non dovrai mai provare a suonare un altro strumento, anzi: laconoscenza di più strumenti musicali ci completa come musicisti!Ma la conoscenza è una cosa, vivere totalmente il nostro strumento ne è un'altra.Proprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 9 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved

3. Programma e struttura l'attività di studio. Stabilisci i giorni e gli orari fissi da dedicare al pianoforte. Questo serve per imprimere la giusta regolarità allo studio e, nel lungo termine, a conservare la tecnica aquisita e a migliorare, a livello quantitativo, il repertorio. L'incontro con lo strumento deve essere un appuntamento fisso: cerca di non mancare mai se non vuoi correre il rischio di retrocedere di livello... Inoltre, cerca di strutturare le tue sessioni di studio: scegli con criterio cosa fare prima e cosa fare dopo in un determinato lasso di tempo. A tal proposito, ti consiglio vivamente di scaldarti con la tecnica (scale, arpeggi, ecc.) prima di dedicarti allo studio dei pezzi veri e propri. Domanda del secolo: quanto deve durare una sessione di studio? Beh, sappi che i pianisti professionisti studiano dalle 4 ore in su; ciò significa che tu non dovrai mai scendere al di sotto delle 2 ore! E per finire, un consiglio da amico: non fare l'errore di comprare 2000 libri di esercizi e/o brani per poi non suonarne bene neanche uno! Concentrati piuttosto su quei 3-4 libri di tecnica veramente validi di cui tu e il tuo insegnante ri- versate più fiducia e importanza. Per quanto riguarda la scelta dei pezzi sta a te e alla tua sensibilità riconoscere in quali di essi la tua anima si identifica di più! 4. Non cedere alle tentazioni della fretta. La fretta è la peggiore delle nemiche! La fretta è uno dei mali della società moderna: essa scaturi- sce dalla affannosa ricerca di arrivare al traguardo nel più breve tempo possibile, anche a costo di saltare qualche step. Per il frettoloso ciò che conta è avere tutto e subito con poco sforzo e senza sacrificarsi, senza10

spendere il tempo necessario per progredire, senza avere la benché minima volontà di eliminare ledistrazioni per aumentare e ottimizzare le ore di studio.Secondo la mia teoria, nel pianoforte esistono due tipologie temporali: la prima è il tempo di stu-dio, la seconda è il tempo di crescita.Il tempo di studio riguarda l'arco temporale delle tue sessioni di apprendimento, mentre quello dicrescita ingloba i tuoi progressi nel lungo termine.Per lo studente frettoloso il tempo di studio deve essere breve e velocissimo, nel disperato e malde-stro tentativo di abbreviare anche il tempo di crescita.Illusione, solo illusione!L'unico effetto che si ottiene è quello di suonare avendo l'impressione di aver raggiunto l'agilità, maè pura apparenza: presto ci si accorge inesorabilmente che, per via della fretta, quel passaggio non èstato assimilato nel modo corretto perché il suono risulta sporco, il ritmo non è quadrato, la manoè nella posizione sbagliata, ecc.Ci si accorge che si è di nuovo punto e a capo, e in più con la sensazione di aver perso tempo edenergie inutili; la naturale conseguenza di questa sensazione è la frustrazione.Per cui qual è la soluzione?Semplice: allunga i tempi di studio! Solo così puoi diminuire il tuo tempo di crescita…In verità non esiste un arco temporale in cui riuscire a raggiungere un determinato traguardo chepossa essere valido per tutti. Ognuno ha i propri tempi di crescita che devono essere lasciati allaloro natura senza forzature!Ma, una cosa è certa: nell'arte pianistica non esistono scorciatoie, in quanto si migliora per gradi,step by step, lezione dopo lezione. Solo così puoi permettere al tuo cervello e alla tua mano di ac-cogliere la tecnica man mano che diventa sempre più difficile.Vuoi conoscere uno dei tanti modi per diminuire i tempi di crescita?Studia sempre a mani separate e lentamente!Già, la lentezza, che brutta parola, vero?E infatti si tende a confondere l'agilità con la velocità: questo è un errore culturale grave in cui ca-scano la maggior parte dei pianisti in erba. È un errore di cui difficilmente ci si libera: esso permaneanche dopo che è passato molto tempo dalla prima lezione di pianoforte.E allora, cos'è l'agilità?In generale possiamo dire che è agile tutto ciò che può essere mosso in modo agevole. Le tue ditasono agili quando l'energia muscolare (generata dalla tua volontà) non incontra ostacoli nel mentresi compie un determinato gesto tecnico; un esempio di ostacolo è rappresentato dall'irrigidimentodel braccio: questo è in grado di bloccare l'esecuzione della maggior parte dei movimenti tecnici(come note vicine, ottave, ecc.) impedendo al pianista di suonare un passaggio in modo agevole esenza patemi d'animo.Agilità è quando riesci ad attaccare i tasti nel modo corretto, quando raggiungi l'indipendenza,quando riesci a mantenere un ritmo preciso, quando arrivi a cavare un suono limpido, ecc.Di conseguenza possiamo dire che la velocità è solo uno dei tanti aspetti dell'agilità.In definitiva, se farai ciò che ti dico, saprai gestire le delusioni quando non riuscirai a ottenere subi-to ciò che vuoi, e nonostante non otterrai tutto e subito continuerai a lavorare duramente.La pensi diversamente su questo comandamento? Beh, allora ti invito a dedicarti a un hobby piùrilassante e meno dispendioso…Proprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 11 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved

5. Stabilisci una diteggiatura corretta, sempre! Questo comandamento si spiega da se. È fondamentale scrivere sullo spartito la diteggiatura sopra o sotto ogni nota prima di mettersi a studiare il pezzo a velocità sostenuta. In realtà non è tanto importante la diteggiatura di per se, quanto la posizione che deve assumere la mano in un determinato passaggio. La diteggiatura ci suggerisce istantaneamente la posizione, se non addirittura il movimento tecnico specifico che la mano deve compiere. Qual è la corretta diteggiatura? Semplice: è quella che ti facilita l'esecuzione dei passaggi difficili e meno difficili. Non esitare quindi a provare e riprovare nuove soluzioni: ricordati che esiste sempre una diteggia- tura migliore di un'altra! 6. Non ripetere troppe volte di seguito lo stesso passo. Come detto in prefazione, la maggior parte dei pianisti inesperti impiega inutili energie nelle ore di studio sbattendo in continuazione sugli stessi problemi senza risolverli. Ricorda che non devi mai ripetere troppe volte di seguito lo stesso passaggio senza mai fermarti: sarebbe cattivo segno, e sai perché? Rischi di fissarti nelle sabbie mobili dell'errore senza più uscirne vivo! Se ripeti 30 volte di seguito il brano in cui hai avuto problemi può anche darsi che, dagli e ridagli, tu riesca ad acquistare una certa sicurezza, ma questa sarà solo momentanea, prova ne è che se non studi in modo razionale, a distanza di qualche giorno non riuscirai più a suonare il pezzo.12

SECONDA PARTE – PRATICA PIANISTICA

10. La Posizione Corretta al Pianoforte Foto-esempio di Arturo Benedetti Michelangeli: È di estrema importanza imparare ad assumere una posizione corretta al pianoforte sin dall'inizio. Per posizionarsi correttamente al pianoforte ci si prenderà cura di rispettare alcune regole fonda- mentali seguendo questi 4 semplici step: 1) REGOLARE IL SEDILE: La prima cosa da fare quando ci si avvicina al pianoforte è regolare il sedile in base alla propria al- tezza. Per fare ciò è necessario, prima di tutto, sedersi poggiando dolcemente le mani sulla tastiera, quindi tenere le braccia rilassate verificando che i gomiti siino alla medesima altezza della tastiera oppure poco al disopra di essa. Nel caso in cui il gomito si trovasse troppo al disopra della tastiera è necessario abbassare il sedile; viceversa, alzare il sedile nel caso in cui il gomito si trovasse troppo al disotto della tastiera. Evitare di usare sedili rotondi e movibili in quanto sono scomodi perché non offrono sufficiente stabilità al corpo; da evitare anche le sedie coi braccioli. Il consiglio è quello di usare uno sgabello rettangolare, con cuscino e con manopole per regolare l'altezza, come questo in foto: 2) PORRE IL CORPO ALLA GIUSTA DISTANZA DALLA TASTIERA: Dopo aver regolato l'altezza del sedile, accomodarsi verso il bordo superiore di esso (vedere foto-e- sempio di A.B.Michelangeli). Il corpo non deve stare troppo vicino alla tastiera, ma neanche troppo46

lontano: se si è costretti a tendere le braccia in avanti per toccare i tasti, allora bisogna avvicinarsialla tastiera con tutto il sedile; viceversa, se le braccia sono impedite e compresse tra il corpo e latastiera, allora è necessario allontanarsi un poco dal pianoforte.3) RILASSARE LE SPALLE E LE BRACCIA:Evitare tassativamente di curvare le spalle. Cercare piuttosto di stare diritti col tronco ma rilassatinello stesso tempo: il corpo non deve mai perdere di elasticità!4) ARCUARE LE DITA RILASSANDO IL POLSO:L'attacco sul tasto si compie generalmente con la punta del polpastrello. Affinché avvenga ciò ènecessario tenere le dita (sulla tastiera) leggermente arcuate.Il pollice si attacca facendo corrispondere la base dell'unghia col bordo del tasto. Non si raccoman-derà mai abbastanza di rilassare il polso tenendolo sciolto il più possibile.È importante insistere su questi 4 punti, almeno nei primi tempi, e almeno fintanto che non siacquisisca automatismo, affinché diventi una permanente abitudine posizionarsi correttamente alpianoforte.Proprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 47 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved

11. La Diteggiatura La diteggiatura è quell'indicazione che ci dice con quali dita devono essere suonate le note. Essa si indica mediante numeri posti sopra o sotto le figure musicali, e il loro significato è il seguente: 1=pollice 2=indice 3=medio 4=anulare 5=mignolo48

20. C'era una Volta il West C'era una volta il West è la colonna sonora dell'omonimo film di Sergio Leone del 1968. Visto il carattere espressivo del brano, si consiglia di variare la dinamica durante l'esecuzione passando dal piano della parte iniziale sino al forte della parte finale. A battuta 16 notiamo la presenza del ritornello a doppia casella: esso ci indica che, alla ripetizione della parte interessata dal ritornello, si esegue la seconda casella (battuta 17) in sostituzione della prima (battuta 16). Il cambio dito su di uno stesso tasto si indica con una piccola linea curva posta sulla diteggiatura della nota alla quale si riferisce: Nel cambio bisogna fare attenzione a non rilasciare il dito sino a quando quello successivo non si va ad ancorare saldamente al tasto. S low-Moderato  = 132 Trascrizione di G.F.M.Di Santo  43 5 4 4 3 3 24 33 M usica di E.M orricone       21      123 123 123        43    2 5 Fa Do 5 4 4 3 3 2 4 3 3 2 2    1.   44  123 123          44   1  12 2 5 Do 2. 4 5 43 2 1 51 5  4 3 4  44  1          1234 1 2 3 4 1 2 3 4   5 1 32 531 3   44        531 3 53 13 521 2  531 3 531 3 5 Do62   4 5 4  3 4 2 1 4 51 23      

4           531 3 531 3 531 3 521 2 53 13 5 1 32 531 3 5 Do  4 5 4  3 4 2 1 4 51 23                 1  1  5 5 51 51 5 31 3 5 31 3 5 31 3 53 1 3 5 3 1 3 5 31 3 Mi Mi 2 55 2 2 1 25 5 4 2  1 2 5 5 1 2 5 5 2 3 5 4              1  1      © F 1 5 1Copyright 2015 by 1Giuseppe rance1sco Maria Di Santo1- imparareilpianoforte.it - All rights re served 5212 1 1      5 55 5 5 5 4 3 32  1 4 543 2 1 51 5 21                   5 313 4 21 2 4 51 31 51 3 1 5 13 1 51 2 1 51 3 1  4 3 4  4 5 4  3 4 2 1      1 25         5132 51 31 5 15 1 53 13 5 31 3 5 131 5 13 1 5 1 3 1 Mi Mi 3 24 1 5 32      2 1  2 1         1  1  1  1  5 5 5 3 51 3 1 5 51 31 53 Proprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 63 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved

21. Teoria Musicale Flash: LE ALTERAZIONI Una nota può essere prodotta con un'intonazione di poco più acuta o di poco più grave: nel primo caso sarà alterata con il diesis (#), nel secondo col bemolle (b). Di conseguenza, ogni qualvolta si incontra una nota alterata col diesis, bisognerà avanzare di un tasto per eseguirla correttamente (un semitono sopra); viceversa, ogni qualvolta si incontra una nota alterata col bemolle, si dovrà arretrare di un tasto (un semitono sotto). Qui di seguito viene riportata la corrispondenza delle note alterate con i relativi tasti neri:64

Le alterazioni si dividono in costanti e transitorie: le prime valgono per tutta la durata della compo-sizione, mentre le seconde valgono solo per la battuta nella quale la nota alterata è inserita.Le alterazioni costanti vengono scritte all'inizio del pentagramma tra la chiave e il tempo, mentrequelle transitorie vengono poste a sinistra della nota di cui si vuol applicare l'effetto.Il segno di bequadro (n) rimuove qualsiasi alterazione riportando la nota allo stato naturale.Negli esempi di seguito riportati è possibile cogliere meglio le differenze che ci sono tra le due ti-pologie di alterazioni:ESEMPI DI ALTERAZIONI TRANSITORIE Questo Mi 44        è bemolle Questo Fa Questo Fa Questo Fa è diesis è naturale non è più diesis Questo Mi        è bemolle Anche questo Mi è bemolle in quanto è legato al Mi della precedente battuta Questo Mi     è bemolle Questo Mi è naturale per via del bequadroESEMPIO DI ALTERAZIONI COSTANTI Questo Do  44      Questo Do  è diesis Questo Fa è diesis è diesis   Questo Fa è diesis © Copyright 2015 by Giuseppe Francesco Maria Di Santo - imparareilpianoforte.it - All rights reserved 3 Proprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 65 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved

22. Le Scale La scala musicale è una successione ascendente o discendente di suoni che si muovono per grado congiunto (tasti vicini). Nella scala l'ultima nota ha lo stesso nome della nota di partenza. Esempio: Una scala può partire da una nota qualsiasi. Le scale di Do Maggiore e di La Minore vengono defi- nite diatoniche naturali, in quanto sono composte da sole note naturali, quindi non alterate. Le scale minori si dividono in armoniche e melodiche: nelle armoniche troviamo la settima nota alterata di un semitono sopra sia nel moto ascendente che discendente, mentre le melodiche hanno alterata, oltre alla settima nota, anche la sesta, ma solo nell'ascendere, in quanto nel moto discen- dente queste due note non sono più alterate di un semitono sopra. Dal punto di vista tecnico le scale rappresentano un esercizio importantissimo: ogni pianista che si rispetti deve esercitarsi continuamente sulle scale. Per eseguirle in modo corretto è necessario fare bene il cosiddetto \"passaggio del pollice\". Esso si compie facendo passare il pollice sotto a una delle restanti dita. Nel nostro caso, per quanto riguar- da il moto ascendente della mano destra e il discendente della sinistra, si porterà il pollice sotto il medio e, successivamente, sotto l'anulare, badando bene di creare lo spazio necessario affinché il pollice si possa portare verso il tasto interessato e senza mai staccare il medio (o l'anulare) dal tasto prima che il pollice non abbassi quello successivo. Per quanto riguarda il moto discendente della mano destra e l'ascendente della sinistra, il medio (o l'anulare) andrà a disegnare una sorta di arco in aria (sul pollice) andando verso il tasto interessato, tenendo sempre il pollice ancorato al tasto sino a quando il dito che compie il passaggio sul pollice non andrà ad abbassare quello successivo attaccandolo dall'alto. Questo appena descritto viene definito, appunto, passaggio del terzo dito (o quarto dito) sul pollice. Grazie a questi gesti tecnici è possibile eseguire legata un'intera scala musicale senza che via sia stacco ogni qualvolta viene impiegato il pollice.66

 = 208DO MAGGIORE 44 1231 23 321 3212 3123 3 2132 1     4 5 4      4 5 4   5 44              5 1321 5 432 2312 3213 2123 1234 34 4LA MINORE (ARMONICA) 5 44 1 2 3 1 2 3 4 4 3 2 1 1  3 2  2 44              2 4 3 2 1 32 1 3 1 2 3454 5 3 1 2 3 4 5 4 3 2 1 3 2 1             3 212 2 1 3 3 1 2 3 4 5LA MINORE (MELODICA) 5 44 1 2 3 1 2 3 4 4 3 2 1 1  3 2  2 44              23 4 3 2 132 1 1 2 3454 5 3 1 2 3 4 5 4 3 2 1 3 2 1             3 2 2 13 123 1 2 3 4 5 Proprietà per tutti i paesi: Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) 67 Copyright 2017 by Musicisti Associati Produzioni M.A.P. - Via Monte San Genesio, 7 - Milano (MI) Tutti i diritti sono riservati - All rights reserved

24. Per ElisaPer Elisa è probabilmente il brano pianistico più celebre di ogni tempo. Il pezzo, composto nel1810 e pubblicato postumo nel 1867, viene comunemente classificato come \"bagatella\". Le bagatellesono delle brevi composizioni dalla struttura semplice e dal carattere leggero. È curioso sapere che,a tutt'oggi, non si conosce la vera identità della donna alla quale il pezzo fu dedicato. L'allievo puòtrovare occasione di sperimentare l'utilizzo del pedale destro di risonanza da abbassare e rialzarenei punti indicati.Per indicare l'uso del pedale destro viene posto, nel pentagramma inferiore dell'accollatura, il segno quando si vuole che si abbassi; il pedale va quindi tenuto abbassato sino al segno . Trascrizione di G.F.M.Di Santo M usica di L.van BeethovenPoco moto  = 200 1 3 2 1 2 4  43  4 3  4 3 4  1   5  43           5 1 2 1 2  4 7 12 4 5  1 5 4 5 4 5 1 3 2 1           5 1 5 1  2  213 4 1. 4 3 2. 2 1 5  1  5  4         1  3  1         5 1 2  4 2 5 1   2    19  5  1 5 4 3  1 5 4 3   2 3 4            576 2 1 42 1 1   5  2 





ISMN 978-8-88943457-1-1 MUSICISTI ASSOCIATI PRODUZIONI 9 788894 345711 M.A.P. MS-2012/27 € 18,90 Musicisti Associati Produzioni M.A.P.via Monte San Genesio, 7 - 20158 Milano (Italy) tel: 02/92853800 - 02/6880950 - 02/69005757 E - mail: [email protected] www.map.it


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