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Vinyl 5 Gennaio 2019

Published by epraghi, 2020-04-30 05:08:05

Description: DeAgostini Vinyl 5 Gennaio 2019

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ANNO II — N°5 Gennaio 2019 In edicola dal 15 Gennaio 2019 N°5 Gennaio 2019 Mensile • € 5,00 in questo numero Interviste a Mark Knopfler ed Ermal Meta • Giorgio Gaber, il cantattore • MC5, il Detroit sound è ancora tra noi • Passione 45 giri • il nuovo album di Cremonini • De André + PFM • Carù la mecca del vinile Roberto Vecchioni Il ritorno della canzone d’autore

Queen The Vinyl Collection si compone di 25 uscite. Prezzo prima uscita € 9,99. Prezzo per 12 uscite successive contenenti album singoli € 17,99, prezzo per 8 uscite contenente album doppi € 24,99, prezzo per 4 uscite contenente album tripli € 29,99. Salvo variazione aliquote fiscali. L’Editore si riserva il diritto di variare la sequenza delle uscite dell’Opera e/o i prodotti allegati. 180 GRAMMI ORDINA SU: deagostini.it/queenvinile RISCOPRI IL SOUND DELLA BAND CHE HA CAMBIATO LA FACCIA DEL ROCK Colleziona la musica dei Queen in 25 album in vinile 180 grammi IN COLLABORAZIONE CON

Suono Maestro. Un nuovo standard professionale. Quando l’ ingegnere di mastering Michael Graves, vincitore di GRAMMY Award, ha condiviso la sua opinione sul giradischi a trazione diretta Technics SL-1000R, non ha di certo nascosto il suo entusiasmo. Oltre ad essere “stupendo da guardare” , il livello di wow e flutter è “inferiore a 0.015%, quindi al limite del misurabile” e “il rumble è sceso a -92 dB\". Inoltre, troviamo “un nuovissimo braccio in magnesio che migliora le prestazioni di tracking\". Ma tutta la sua sincera passione emerge quando scrive “ho dedicato diverse ore all’ ascolto di numerosi dischi: alcuni vinili classici e altri realizzati da me stesso. Tutto suonava meravigliosamente... i miei dischi avevano esattamente la stessa resa degli ascolti originali in studio. Ed è esattamente ciò che mi aspetto. Se siete dei professionisti del settore che lavorano con o realizzano i vinili, dovreste seriamente valutarne l’ acquisto. Non troverete nulla di meglio ad alcun prezzo\". Michael Graves, proprietario dello Studio Osiris Ingegnere di mastering vincitore di diversi GRAMMY® Award Reference Class Sistema giradischi a trazione diretta SL-1000R www.technics.com/it

IN EDICOLA 2 foto di Oliviero Toscani

3 «Esiste uno spazio enorme di felicità intorno a noi, EDITORIALE che spesso non vediamo perché pretendiamo troppo dal destino invece di darci da fare». Sono parole di Roberto Vecchioni. Il Prof si racconta, parla del cantautorato italiano, ripercorrendo cinquant’anni di carriera, e presenta il suo nuovo album sulle pagine di De Agostini Vinyl. «Se non hai mai caricato un furgone, se non hai mai faticato davvero non lo sai come è fatta la vita, cosa ci sia dentro: e come faresti a scriverne? Per un cantautore ogni esperienza è decisiva». Parole di un altro mostro sacro. Mark Knopfler ci racconta come tiene vivo il suo fuoco interiore prendendo in mano una chitarra e il percorso che lo ha portato al nuovo disco e al tour mondiale che lo condurrà anche in Italia quest’estate. Questo è un numero carico di storie importanti. Come quella di Giorgio Gaber, raccontato da suo nipote Lorenzo Luporini che porta nei teatri il lavoro del “cantattore”, rappresentante di un’epoca e punto di riferimento di una generazione. E tra le storie importanti, con questo numero cominciamo un viaggio celebrativo di Woodstock. Per il cinquantesimo del concerto simbolo della musica, De Agostini Vinyl in ogni uscita ne racconterà un protagonista. Partiamo con Jimi Hendrix. Buona lettura!

4 COLOPHON DIRETTO DA Barbara Schwartz Roberto Vecchioni Guido Bellachioma Fausto Vitaliano CONSULENZA REDAZIONALE “artigiano” musicale Silvia Gianatti, Giuliano Donati cantautore giornalista e autore REDAZIONE Milanese di radici napoletane, È nato nel 1955, come il rock and Giornalista musicale per la radio, è GFB Edit (Luca Colombo, insegnante, cantautore. “Il Pro- roll, ed era inevitabile che la mu- stato autore televisivo per ragazzi, Antonella Menini, Sonia Castelletti) fessore” è uno dei grandi prota- sica gli sconvolgesse l’esistenza. tradotto saggi e romanzi e curato i gonisti della stagione d’oro della Vive il mondo delle sette note a volumi antologici di Beppe Grillo HANNO COLLABORATO canzone d’autore italiana, con 360° e non si sa bene quale lavo- e Michele Serra per Feltrinelli. Ha Guido Bellachioma, Sean Egan, album che hanno fatto la storia ro svolga. Giornalista? Lui pre- pubblicato due libri per bambini della musica popolare degli anni ferisce “artigiano della musica”. per Giunti, due romanzi per Lau- Mark Elliot, Federico Pucci, ’70 e oltre. Tra premi (Tenco, San- Alcuni lo definiscono il Re del rana e scritto il monologo teatrale Lorenzo Luporini, Andrea Pedrinelli, remo...), libri e saggi, non ha perso Prog, ma in realtà è un animale “Tutti i santi giorni”, prodotto dal il gusto per la poesia con colonna onnivoro e digerisce di tutto… Teatro dei Filodrammatici di Mi- Gary Tipp, Roberto Vecchioni, sonora, arte che lo vede ancora quasi tutto. lano. Sceneggia fumetti e cartoni Fausto VItaliano riconosciuto maestro. animati. Importante: ha due figli e sette chitarre. Contenuti e immagini (pagine: 6-7; 60-61, 62-63, 64, 72-73, 74-75, 76-77) tratti da Long Live Vinyl, e pubblicati in accordo con Anthem Publishing Ltd. Design e concept di Long Live Vinyl sono copyright di Anthem Publishing. Foto Getty Images: (Ebet Roberts) 45, Rosa Piserà, 40, 43; Andrea Brusa, 42, 43; Oliviero Toscani: copertina, 2, 22, 28; Fondazione Giorgio Gaber, 52-53, 54-55, 56-57; Giuliano Donati, 58-59; Piero Casadei, p. 28. Le altre immagini provengono dalle copertine degli album (collezione privata). Dove non indicato altrimenti, crediti in pagina. L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione e/o delle foto. DIRETTORE RESPONSABILE Federico Pucci Andrea Pedrinelli Lorenzo Luporini Pietro Boroli giornalista giornalista e autore divulgatore musicale DIRETTORE GENERALE EUROPA Stefano Bisatti Nato a Viareggio nel 1985, cresciuto Nato a Milano, vive di musica sin Classe 1995, versiliese di nasci- a Monza tra grunge, pop e Bluver- da quando ha iniziato ad ascol- ta ma milanese (imbruttito) di DIRETTORE MARKETING E VENDITE tigo, ha imparato il pianoforte per tare Jannacci sul mangiadischi formazione. Nipote di Giorgio Valentina Bramati suonare Shine On You Crazy Dia- giallo del tinello di nonna Maria. Gaber ma per gli amici NdGG. In- mond da solo e il basso elettrico Da critico musicale alterna al sieme alla fondazione Gaber porta PRODUCT MANAGER per suonare Paranoid a ripetizione. lavoro per «Avvenire» e per qual- avanti una lezione spettacolo ne- Francesco Losco Anni dopo, comincia a scrivere di che tv, numerosi saggi sulla storia gli istituti superiori di Piemonte, musica, cultura e spettacoli per della canzone italiana. Dopo aver Lombardia ed Emilia. Laureato in LEGAL AFFAIRS l’agenzia ANSA, occupandosi di portato in teatri e scuole Jannacci comunicazione, lavora come uf- Avv. Patrizio Visco quasi tutto ciò che contenga note, e Gaber (ma anche Claudio Abba- ficio stampa in ambito musicale. Avv. Andrea Maruccio dall’opera alla Scala ai concerti di do), e aver avuto l’onore di essere Mentre capisce cosa fare da gran- Miley Cyrus nei palasport. Vive a l’unico non musicista a collabora- de gioca in una squadra di calcio di ISSN 2611–7290 Milano e ha scritto per «Louder», re con i Pooh in cinquant’anni di terza categoria, con la quale conta DE AGOSTINI VINYL n. 5 «Prismo», «Pixarthinking», «Vanity leggenda, ha trasferito sé e i suoi di esordire in Champions league Fair», «Entertainment Illustrated». 12 mila dischi sul lago Maggiore. entro i prossimi 8 anni. del 15/01/2019 Questo mese in abbinamento a De Agostini Vinyl, n. 5 troverai: Pubblicazione periodica mensile esce il 15 gennaio 2019 Bob Dylan, Highway 61 Revisited (album singolo), in edicola dal 15/01/2019; Pino Daniele, Tracks (album singolo), in edicola dal 15/01/2019; Registrazione presso il tribunale di Novara n. 655 del 05/09/2018 Bob Dylan, Bringing It All Back Home (album singolo) in edicola dal 01/02/2019; Pino Daniele, E Sona Mo' (album doppio), in edicola dal 01/02/2019. STAMPA Caleidograf, Robbiate (LC), 2018 Prezzo De Agostini Vinyl € 5,00. Prezzo dei vinili in abbinamento editoriale: singolo prima uscita € 9,99, singoli successivi € 17,99, doppi e tripli € 27,99. DISTRIBUZIONE M-Dis Distribuzione Media S.p.A. L’offerta De Agostini Vinyl si compone del solo magazine o del magazine più gli album Via Cazzaniga 19, 20132 Milano a scelta tra quelli abbinati al magazine di questo mese. Tel. 02-2582.1. Magazine 5 € + 1 album singolo prima uscita 9,99€ = 14,99€ Magazine 5 € + 1 album singolo 17,99 € = 22,99 € REDAZIONE Magazine 5 € + 1 album doppio 27,99 € = 32,99 € De Agostini Publishing Italia S.p.A. 20154 Milano, via Tito Speri 8. AMMINISTRAZIONE De Agostini Publishing Italia S.p.A. 28100 Novara, via Giovanni da Verrazzano 15. © 2018 De Agostini Publishing Italia S.p.A. SERVIZIO CLIENTI mail: [email protected] tel. 199 120 120 costo massimo della chiamata € 0,144936 IVA INCLUSA a minuto di conversazione, da rete fissa, senza scatto alla risposta, indipendentemente dalla distanza. Da rete mobile costo dipendente dall’operatore utilizzato. sito web deagostini.com

5 INDICE 22 EDITORIALE 40 44 p. 3 60 52 66 FOTO DEL MESE p. 6 IN EDICOLA p. 8 Una panoramica raccontata dei dischi De Agostini che troverete in edicola in queste settimane RADAR p. 12 Una selezione di oggetti e libri da mettere nella lista dei desideri musicali JUKEBOX p. 30 Le recensioni dei dischi che stiamo ascoltando in redazione, tra novità, ristampe e pezzi storici STORIE Roberto Vecchioni, L'infinito inizia da qui p. 22 Ermal Meta: «Con la musica bisogna giorcare» p. 40 Mark Knopfler: «La musica è la mia vita» p. 44 REWIND Giorgio Gaber - Il cantattore p. 52 MONDO VINILE Marco Fullone - In vinyl veritas p. 58 MC5 - Combat rock p. 60 Dischi Carù, dove il vinile non tramonta mai p. 66 Live da non perdere p. 71 I 45 giri che hanno cambiato il mondo p. 72 Dietro la copertina p. 78 Siamo una comunità p. 80

6 IN EDICOLA

7 Foto del mese ARETHA FRANKLIN NELLE GRAZIE DELLA REGINA Aretha Franklin è qui colta nel bel mezzo della registrazione di The Weight, la canzone simbolo di The Band. Siamo nello studio di registrazione dell’Atlantic, a New York, nel gennaio del 1969. Nell’aria aleggiano le note della chitarra di Duane Allman, la cui slide struggente eppure elegante apre il brano e fornisce il controcanto alla voce incalzante di Aretha. Il brano, prodotto da Jerry Wexler e Arif Mardin con la collaborazione di Tom Dowd in console, è incluso in This Girl’s In Love With You, l’album di cover pubblicato dalla Regina del Soul nel 1970. Secondo Wexler «Aretha aveva ascoltato la canzone, ma disse che non aveva idea di che cosa volesse dire», anche se ciò non le impedì di realizzarne una versione impeccabile quanto a espressività e risonanza emotiva. Lo stesso Robbie Robertson, membro di The Band, in un’intervista a NBC News ha ricordato con emo- zione il momento in cui gli dissero che Aretha ave- va registrato una versione della loro canzone più famosa: «Eravamo solo una band di rock’n’roll che era stata immensamente ispirata dalla sua musica e dal suo messaggio... Ricordo ancora quando lo dissi agli altri e come ciò ci spinse a lavorare anco- ra più duramente, quasi sentissimo che, in fondo, un tale onore non lo avevamo ancora pienamente meritato». © LONG LIVE VINYL Aretha Franklin negli Atlantic Studios di New York nel gennaio del 1969 This Girl’s In Love With You Atlantic, 1970

IN EDICOLA8 IN EDICOLA Come sarà la musica nel 2019? Folk come quella del menestrello di Duluth o blues come la chitarra selvaggia di Stevie Ray Vaughan? Prog come le melodie del Perigeo o semplicemente rock come i magistrali Queen? Scoprilo con le Vinyl collection di DeAgostini.

9 BOB DYLAN STEVIE RAY VAUGHAN IN EDICOLA Highway 61 Revisited – 15/01/2019 Soul to Soul – 23/01/2019 Collana: Bob Dylan Vinyl Collection Collana: Blues in vinile È il titolo più dirompente della “trilogia elettrica” È un punto di svolta nella discografia di Stevie Ray del cantautore americano, insieme a Bringing It All Back Vaughan, lontano ormai dalla crudezza di Texas Flood Home e Blonde on Blonde, pietra miliare della musica e Couldn’t Stand The Weather, ma senza la struggente contemporanea. Ma è anche l'album in cui Dylan tradisce le profondità di In Step. Questo momento di transizione sue origini folk per la prima volta, per realizzare un disco rock nella carriera di Stevie, segnato dall’ingresso nei Double al cento per cento, ruvido e strepitoso nello stesso tempo. Trouble delle tastiere di Reese Wynans, non è privo di Gli appassionati del Dylan delle origini resteranno per immenso valore: Life Without You è la prima vera blues sempre sotto choc, noi ci godiamo capolavori come ballad composta da Stevie, mentre Look at Little Sister lo Like a Rolling Stone, Ballad Of A Thin Man e Desolation Row, incoronerà a star delle radio americane per anni, ma la canzoni di cui Bruce Springsteen dirà che è «come se canzone senza dubbio più significativa è Ain’t Gone and Give qualcuno ti avesse spalancato le porte della mente!». Up On Love, un blues lento che simboleggia perfettamente la lotta contro la droga, l’alcol e le tentazioni che hanno BOB DYLAN dilaniato la vita del chitarrista texano. Bringing It All Back Home – 01/02/2019 Collana: Bob Dylan Vinyl Collection Imprescindibile in qualunque discografia moderna, questo è l’album della canzone forse più famosa in assoluto del cantautore del Minnesota, Mr. Tambourine Man, la perla del cosiddetto lato B, quello “acustico”, che insieme alla scabrosa It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding) fa da contraltare al lato A, “elettrico”, dominato da Subterranean Homesick Blues e On the Road Again o She Belongs to Me. Quello che Dylan “riporta a casa” in quest’album epocale sono il blues, il country e ovviamente il rock and roll, ovvero tutto ciò che sta alla base della sua educazione, combinati però in una nuova forma di musica americana. Che è «rumorosa, caustica e dannatamente divertente» («Rolling Stone»).

10 IN EDICOLA PINO DANIELE Tracks – 15/01/2018 Collana: Pino Daniele Vinyl Collection Tracks 1994-1999, uscito finora solo in edizione limitata per il Record Store Day del 2018, è frutto di una attenta e curata ricerca fra i provini, le demo e le preproduzioni del lustro che abbraccia la realizzazione degli album Non calpestare i fiori nel deserto e Dimmi cosa succede sulla terra. Periodo pirotecnico per Pino, in termini sia commerciali sia di popolarità. Costantemente in testa alle classifiche e dominatore delle radio, Daniele stava vivendo un momento magico della sua carriera, che correva sulle autostrade del consenso generale. Un album davvero prezioso, una rara possibilità di assistere su vinile al processo creativo di un grande cantautore. PINO DANIELE PERIGEO E Sona Mo’ – 01/02/2019 Genealogia – 26/01/2019 Collana: Pino Daniele Collana: Prog Rock italiano Vinyl Collection Il doppio album registrato dal vivo nei concerti di Cava Dopo gli splendidi Azimut (1972) e Abbiamo tutti un blues de’ Tirreni del maggio 1993. Pino Daniele canta alcuni da piangere (1973), il Perigeo riesce nel difficile compito dei suoi più importanti successi, storici (Je so’ pazzo e di pubblicare un altro capolavoro. Genealogia ’O scarrafone tra le tante) o pubblicati solo pochi mesi unisce ancora il jazz al rock, con suoni elettrici mai prima(Che Dio ti benedica). Il mood racchiuso fra questi così amalgamati alle atmosfere mediterranee. solchi porta con sé i tramonti del Sud e le prime brezze Contiene un classico della musica italiana anni ’70: delle notti estive, un documento live fuori dalle logiche Via Beato Angelico. Per il gruppo è un periodo fitto di di mercato, nato dalla necessità puramente artistica di concerti, anche nei festival rock, dove renderanno fermare su vinile due serate davvero speciali. questa musica veramente universale e senza frontiere.

11 QUEEN QUEEN &BLTOEOADR,SSWEAT IN EDICOLA Jazz – 12/01/2019 On Air, The Complete BBC Sessions Child Is Father to the Man 26/01/2018 06/02/2019 Collana: Queen, The Vinyl Collection Collana: Queen, The Vinyl Collection Collana: Blues in vinile In edicola con Corriere In edicola con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport della Sera e Gazzetta dello Sport È il settimo album in studio dei Quando il 15 febbraio 1973 My Fairy King La musica di Al Kooper e dei suoi Queen, il primo registrato al di fuori viene trasmessa su BBC Radio 1 sette cavalieri dell’apocalisse del Regno Unito, con il produttore Roy è la prima volta al mondo che la musica nel 1968 è talmente nuova che Thomas Baker, assente nei due dischi dei Queen passa in radio e in queste la Columbia non farà passare precedenti che ritorna per quella che incredibili registrazioni c’è molto nemmeno un anno dalla loro sarà la loro ultima produzione insieme. da imparare sulle origini della band. formazione all’uscita del loro disco Il cambio di scenario e di studio di Un triplo album che è qualcosa di più di debutto, Child Is Father To The registrazione ispira un album originale di un disco in studio e qualcosa di Man. Il produttore è nientemeno che ed esuberante con numersose tracce più di un concerto live, sicuramente John Simon, lo stesso del magistrale (Fat Bottomed Girls, Don’t Stop Me Now) il modo perfetto per coronare Bookends di Simon & Garfunkel, e il che diventeranno presto famose la collezione dei 25 album che risultato finale è una rivoluzionaria hit internazionali. compongono la storia dei Queen. e coraggiosa fusione tra jazz, acid rock e progressive in anticipo di molti anni sui tempi. NAPOLI CENTRALE Mattanza – 09/02/2018 Collana: Prog Rock italiano Se il primo omonimo album, uscito nel 1975, aveva fatto conoscere la deflagrante miscela di soul, jazz e radici napoletane, Mattanza tende a ribadire che la classe non è acqua. James Senese ha due voci straordinariamente intense: quella naturale e quella del suo sax magico. Persi per strada il tastierista Mark Harris e il bassista Tony Walmsley (entrambi passati al Rovescio della Medaglia), il suono non perde però forza espressiva, anzi, si rafforza con la presenza in alcuni brani dei batteristi Agostino Marangolo (Goblin) e Bruno Biriaco (Perigeo). La lunga e convulsa Sangue misto è un classico senza tempo.

RADAR12 RADAR Che cosa c’è di meglio che godersi la musica in un lungo inverno con la neve che ti blocca in casa? Chi non ha mai sognato almeno una volta di essere costretto a stare tutto il giorno sul divano ad ascoltare i suoi vinili preferiti? Ecco qualche idea per realizzare questi e tanti altri sogni. La selezione di prodotti è a cura della redazione di De Agostini Vinyl.

13 RADAR Prezzo: a partire da € 449 PLUG AND PLAY Tecnologia e tradizione in un solo prodotto Le nuove generazioni degli appassionati del vinile cercano soluzioni ai propri via cavo. La facilità d’uso è una dote importante per un pro- semplici, “one-box”. Il Pro-Ject Juke Box S2 è esattamente questo, un dotto come questo, quindi viene offerto con una testina Pro-Ject già “giradischi attivo”, completo di stadio fono, amplificatore e Blueto- montata e il braccio preallineato. Basta rimuovere la protezione dello oth. È possibile anche accoppiarlo con gli Speaker Box 5S2 o collegarlo stilo, posizionare la cinghia di trasmissione e si è pronti a iniziare. Prezzo: € 59,99 Prezzo: € 199 GUARDIANO DEL SUONO ROCK AND ROLL Tut ta la musica dentro Fino al sorgere del sole Sennheiser HD 4.50 wireless è una cuffia stereo microfonica a Ti piace l’avventura? Allora questo nuovissimo dinamica chiusa di tipo circumaurale dotata di Bluetooth 4.0 (con Speaker Bluetooth di Fresh ’n Rebel Bold S fa al caso tuo. tecnologia NFC) e tecnologia NoiseGard per eliminare i rumori di Portatelo in capo al mondo, su terra, su mare e nel cielo. sottofondo. È compatibile con tutti i dispositivi dotati di Bluetooth. Questo piccolo altoparlante impermeabile, che puoi avere Grazie a CapTune, la prima applicazione di Sennheiser dedicata alla sempre con te, ti regala un suono cristallino e bassi profondi personalizzazione dell’audio scaricabile gratuitamente su App Store ovunque ed è la tua assicurazione sulla musica in modalità e Google Play, è possibile gestire i diversi livelli audio. Sulle capsule wireless per 12 ore consecutive. Con i suoi soli 8 cm per lato sono presenti il microfono e i comandi per la regolazione del volume e la sua etichetta in gomma puoi agganciarlo a tutto, zaino, e l’avanzamento delle tracce. I cuscinetti sono realizzati in morbida similpelle. La batteria ha un’autonomia di 25 h e in caso di esaurimento jeans e anche al lampadario. È disponibile in quattro colori alla moda; Cloud, è possibile utilizzare il cavo audio in dotazione. Peppermint, Indigo e Concrete.

RADAR14 DIFFUSORI D’ARTEPrezzo: € 199 Prezzo: € 17.500 La magia del suono Bang & Olufsen presenta il nuovo BeoLab 50 Piano Black, il suo diffusore top di gamma, oggi in una raffinata finitura glossy e con nuovi dettagli di design per soddisfare anche l’occhio oltre alle orecchie. La parte frontale del diffusore, caratterizzato da centinaia di minuscole particelle di alluminio lucido, ricorda una cascata di ghiaccio e sembra essere sospeso nell’aria. Il suo design tridimensionale ha una grande profondità e una forma stratificata in grado di riflettere la luce. Al suo interno si nascondono i driver che permettono il controllo perfetto del suono. Fuori, invece, le lamelle in rovere ne sottolineano la linea slanciata e danno un look classico e contemporaneo al tempo stesso. CLASSICO E MODERNO Un giradischi che non ha bisogno d’altro I giradischi Teac TN 280 e TN 180 si connettono via Bluetooth a speaker e cuffie, per ascoltare la tua musica preferita senza bisogno di componenti hi-fi aggiuntivi e complicati. Grazie al motore con trasmissione a cinghia e all’amplificatore Phono integrato con uscita di linea per collegarli alla maggior parte dei sistemi audio, sono lo strumento perfetto per un’esperienza d’ascolto analogica attraverso sistemi digitali. Ovviamente sono anche dotati di uscita RCA in formato Line o Phono e realizzati con la base in legno, il piatto in plastica e il braccio in ottone. Il pulsante alla base del braccio si illumina per segnalare l’eventuale connessione del giradischi a cuffie o speaker Bluetooth. Disponibile nelle varianti nera, bianca o con finitura ciliegio.

15 OVALE È MEGLIO La musica RADAR ha una nuova forma Prezzo: € 1.340 L’Ovo è estremamente compatto e realizzato con materiali di altissi- senza piatto. Ovo invece rivoluziona la forma standard rettangolare e ma qualità: alluminio anticorodal e delrin, gli stessi utilizzati già sul sceglie colori da opera d’arte, con la possibilità di essere personalizzato modello precedente della AudioDeva: il famoso giradischi Atmo Sfera, all’infinito con disegni o pattern sempre diversi.

RADAR16 PULIRE LA MUSICA ASCOLTARE E BASTA I tuoi dischi d’epoca tornano come nuovi Musica fino a 100 metri La Pro Ject VC-S è la macchina lava-dischi con il miglior rapporto qualità/prezzo in commercio. Semiautomatica e ultraveloce, per- Le cuffie senza fili con ingresso ottico digitale HP 600 by Meliconi mette di lavare e asciugare il disco in pochi secondi. L’unica opera- hanno ben 3 modalità di collegamento: l’ingresso analogico, il zione manuale richiesta è quella di spargere il liquido e di girare il di- coassiale digitale e soprattutto l’ingresso ottico digitale, il più sco alla fine del ciclo. La tecnologia impiegata è la più moderna, con utilizzato negli apparecchi audio video di ultima generazione. un liquido speciale che non corrode ma scioglie completamente sia Questo rende la cuffia compatibile con ogni tipo di hi-fi, lettori la polvere sia il grasso. Il clamp in alluminio in dotazione preserva Dvd e Blu-ray, amplificatori e altre fonti audio analogiche e digitali, l'etichetta del disco dal lavaggio. Il braccio di pulizia e asciugatura con una portata di trasmissione fino a 100 metri. La durata della è in metallo e all’interno della macchina è contenuto un recipiente batteria consente 8 ore di uso continuato. per il liquido di scarto. Lo chassis è completamente in legno. Prezzo: € 99,99 Prezzo: € 449 ANCORA TU! Prezzo: a partire da € 200 Caro vecchio nuovo Walkman Il famoso Walkman della Sony, oggi lettore audio in versione digitale, abbinabile a cuffie Bluetooth, si rinnova ancora nel design e nei colo- ri: Horizon Green, Twilight Red, Grayish Black, Pale Gold e Moonlit Blue. Se ti piace portare con te la tua musica, ma pretendi qualità e alta risoluzione, la serie dei Walkman Sony NW-A40 è la scelta perfetta: compatibili con file audio ad alta risoluzione, hanno una durata della batteria di 28 ore complessive e con soli 10 minuti di ricarica rapida è possibile ascoltare altri 65 minuti di musica, sempre ad alta risoluzione.

17 LA FONTE RADAR DEL SUONO Semplice e potente Prezzi: da € 399 a € 1.399 Vuoi goderti l’ultimo disco di Björk o il nuovo live dei Queen a tut- wireless, della porta Usb con convertitore Hi-res e dei connettori to volume con la qualità del suono di questo mega speaker Klipsch RCA che permettono di collegarli al giradischi grazie al pre-pho- senza cavi e amplificatori che puoi mettere dove vuoi? Facile, ba- no integrato. Disponibili nelle varianti book-shelf R-14PM (80 sta avere questi speaker con amplificatore integrato e senza il watt di potenza) e R-15PM (100 watt di potenza) e Floor-standing ricevitore AV esterno. Merito della tecnologia APTX Bluetooth R-28PF e R-26PF.

RADAR18 Prezzo: € 499 OPEN AIRPrezzo al pubblico: da € 60 a € 90 I professionisti delle cuffie Se gli auricolari sono fastidiosi e le cuffie a dinami- ca chiusa ti fanno sentire in trappola, scegli queste Sennheiser HD 660 a dinamica aperta, per un’espe- rienza di ascolto naturale e reale, dotate del trasdut- tore di ultima generazione che riduce al minimo la di- storsione armonica. Possono soddisfare i palati diffi- cili in fatto di alta fedeltà. Per esperti e incontentabili. NE HAI PIENE LE SCATOLE? Tratta bene la tua musica E la musica tratterà bene anche te. Lo scopo di queste bellissime “Musical Box” di legno è infatti duplice. Anzi triplice. Tratta bene i dischi che ci metti dentro, quelli che stai ascoltando, quelli che hai ascoltato o quelli che hai comperato nelle ultime settimane e devi ancora ascoltare. Tratta bene la tua casa, arricchendola di un elemento naturale, di ordine e di calore. E infine tratta bene te e il tuo mondo, favorendo il tuo piacere di ascoltare la musica con un oggetto artigianale, fatto a mano e unico nel suo genere, apprezzato anche dai migliori negozi di dischi del mondo, a cominciare da Rough Trade a Londra, che lo usa per i suoi scaffali. È possibile averle anche con il coperchio simil-amplificatore. Acquistabili sul sito www.musicboxdesigns.com.

19 AVETE PASSATO LE FESTE LEGGENDO UN BUON LIBRO? CI AVETE PRESO GUSTO? LIBRI PROSEGUITE CON LA NOSTRA SELEZIONE DI LIBRI CHE “CANTANO” D I Fausto Vitaliano BOB DYLAN, PIOGGIA E VELENO BEAT IN ROSA Alessandro Portelli – Donzelli Stefano Spazzi – Italic A Hard Rain’s a-Gonna Fall è la canzone che è valsa il premio Nobel a Nomi come Le Scimmie, Le Dylan. È la storia di un ragazzo che vaga per un mondo devastato e po- Snobs, Le Stars, Le Pupille, Le polato da foreste tristi dove il sangue sgocciola dai rami e gli oceani sono Najadi, Ambra Borelli & le Gatte, ormai morti. Quando Dylan la scrive è il 1962, ma potrebbe averla scritta Le Svitate vi dicono qualcosa? nel 1982, nel 2002 o l’altro ieri. Due anni dopo la sua uscita, Alessandro No? Niente paura, siete in nu- Portelli, che a quell’epoca collabora con Radio Uno, la manda in onda merosa compagnia. Quella delle durante la trasmissione “Pomeriggio musicale”. Oggi, lo stesso Portelli band beat “all girls” è una delle propone una lettura di quel brano in una magistrale lezione. Si parla di storie meno conosciute della musica e poesia, ma anche di politica e società. La rivista «Rolling Stone» vicenda musicale italiana degli definì quel brano “Una anni Sessanta. Sappiamo tutto canzone di protesta che o quasi dell’Equipe 84, dei New annuncia l’apocalisse Trolls, dei Rokes, dei Corvi, dei che sta per arrivare”. Noi Giganti e anche dei Bisonti. Ma preferiamo dire quanto mentre i maschi erano idolatra- segue: si può non avere ti e ottimamente pagati, per le letto (ancora) Proust; ma ragazze beat la vita era dura e pi- non si può non avere mai ena di frustrazioni. Questo libro ascoltato Hard Rain. rende giustizia (tardiva, forse, ma meglio tardi che mai) a tante bravissime musiciste che, magari a loro insaputa, lavoravano per superare tabù e pregiudizi e aiutavano le ragazze loro coetanee a diventare donne emancipate. Particolarmente interessante è il racconto che riguarda le Stars, band di Piombino for- mata da Maida Salis, Daniela Rocchi, Daniela Santerini, Manuela Ber- nardeschi, Edi Tafi, Franca Deni e Aura Baldaccheri. Nel 1968 le Stars firmano un contratto per una serie di concerti all’estero. Ma il docu- mento è scritto in inglese, così, anziché in Giappone, come credevano, si ritrovano a suonare in Vietnam in piena guerra. Pensate che si siano messe paura? Ma quando mai… FRANCESCO GUCCINI CANZONI A cura di Gabriella Fenocchio – Bompiani Quarantatré tra le più famose e importanti canzoni dell’artista di Pavana. Da Radici a Piccola città; da Eskimo ad Auschwitz, senza dimenticare Signora Bovary e Culodritto. Gabriella Fenocchio, filolo- ga e studiosa di letteratura italiana, le rilegge per noi e insieme a noi mostrandoci, grazie alle sue competenze, i segreti dello stile, la struttura metrica, le etimologie, i rimandi nascosti nei versi e facendo luce sui riferimenti più oscuri. È un Guccini raccontato attraverso la complessità della parola, i suoi testi sono analizzati come fossero (e spesso lo sono) poesie. Francesco Guccini, insieme a Roberto Vecchioni, è il più “poeta” tra i cantautori italiani. Definizione che, però, lo stesso Guccini disdegna, quando scrive in Canzone delle situazioni differenti: «Malinconie discrete che non sanno star segrete, le piccole modeste storie mie, che non si son mai messe addosso il nome di poesie, amiche mie di sempre, voi sapete!». Un consiglio: non credetegli.

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foto di Oliviero Toscani LI ’NINIFIZNIITAO DA QUI D I Roberto Vecchioni

ROBERTO VECCHIONI SI RACCONTA In un periodo in cui tutto si dissolve nella liquidità e nella precarietà culturale, la canzone d’autore parla ancora alle nuove generazioni. Parola di Roberto Vecchioni B come se avessi bisogno di un’etichetta, come per significare “sì, insomma, quello lì, bravo, per carità, Bisogna amare ciò che si vive, non solo la vita in sé ma...”. Questa storia del “cantautore Vecchioni” mi mandava in bestia, innanzitutto perché non ero e che è un’astrazione, ma gli atti, i gesti, le scelte, gli non sono un cantautore, e poi perché mi sembrava proprio riduttivo come un modo per sbolognare entusiasmi, le sconfitte, i progetti che ci costrui- qualcuno e via. Chi si crede un artista è quasi sem- pre pieno di sé, ché se no farebbe altro. Nessuno sci dentro. E bisogna amarli incondizionatamente, mi conosce veramente, mi dicevo, ho dato l’anima per più di quarant’anni e sono noto soltanto per Sa- che siano gioia o dolore, vittoria o sconfitta, pietre marcanda e Luci a San Siro. La cosa stava prendendo una brutta piega e bisognava raddrizzarla prima che sparse o monumenti. Il mio ultimo disco parte dai diventasse una crisi vera e propria. E così ci pensai. E mi pensai. Ci pensai e mi pensai a lungo. Il punto miei romanzi, Il mercante di luce e La vita che si ama, di rottura giunse quando una signora tirandomi per la camicia mi cinguettò: “Ma lei è il signor Venditti, «Il punto di rottura e vuole invertire la tendenza di facciamo un selfie?”. E io: “Signora, io mi chiamo giunse quando oggi al lamento: esiste uno spa- Battiato”, le risposi incazzatissimo. E lei: “Il cantau- una signora zio enorme di felicità intorno a tore Battiato?”. E qui il mondo si capovolse. La pa- tirandomi per noi, che spesso non vediamo rola magica. Va bè, va bè, ero stato scambiato per un la camicia mi perché pretendiamo troppo dal altro, ma ci stava. Epperò Battiato l’aveva chiamato cinguettò: “Ma lei destino invece di darci da fare. È “cantautore”. Non ero il solo. Sì, ma non sapeva chi è il signor Venditti, qualcosa, il superamento di una ero. Io avevo scritto canzoni di cui vado fiero, al dia- facciamo un condizione esistenziale, che ho volo la falsa modestia, come L’ultimo spettacolo, Il selfie?” » voluto mettere nero su bianco cielo capovolto, La stazione di Zima e quella lì, ma non anche nel libro che accompagna solo lei, non aveva la minima idea di cosa fossero. questo nuovo album, L’infinito: Giusto così, mi dissi. Quelle canzoni erano grandi «C’è stato un momento, im- proiezioni nel cielo notturno e non toccavano terra, provviso, in cui mi sono ferma- non potevano essere viste da così lontano, e io non lo capivo, o forse lo capivo benissimo e scacciavo to. Mi sono guardato dentro con l’idea per la paura di tradirmi, di cadere in basso. Non avevo mai considerato che c’è modo e modo un misto di noia e scontento. Ero famoso, sì, ero di scendere più in basso e che il “bello” a volte non è alto e non è basso. Puoi essere aereo e transmediale “il Professore”, riempivo i teatri, ma avevo la con- quanto vuoi ma devi pure lasciare qualche indizio, indicare una traccia a chi ascolta. È la forma che vinzione che nessuno mi prendesse veramente sul non ti deve tradire mai. L’oscurità non è in sé un segno di superiorità, ma di incertezza. Certo ogni serio, critici compresi. Mi chiedevo perché i gior- tanto ci si può levare lo sfizio, ma la metafora in canzone non è e non deve essere quella della poesia nalisti chiamassero Battiato Battiato, De André scritta, deve concedere un varco, un piccolo “led” De André e invece me “Il cantautore” Vecchioni, 23

24 Roberto Vecchioni nei primi anni ’70, l'età dell'oro della canzone popolare d’autore. Poca scena, molta sostanza

ROBERTO VECCHIONI SI RACCONTA in sintonia con chi ascolta. Non si può pretendere L’ i n f i n i t o da un pubblico di tradurre un codice, non gli si può chiedere di emozionarsi, se non capisce per cosa Cinque anni dopo Io non appartengo più (2013), è arrivato nei negozi L’infinito, il ti emozioni tu. Vuoi startene in una torre d’avorio nuovo album di Roberto Vecchioni con dodici brani inediti e disponibile in vinile a snocciolare l’incomprensibile? Vuoi recitare in Limited Edition e Cd, quest’ultimo in edizione Deluxe arricchita dal saggio Le pa- uno specchio? E perché mai allora non ti chiudi in role del canto. Riflessioni senza troppe pretese. L’album, prodotto da Danilo Man- una stanza e canti per te solo? Fuori, fuori bisogna cuso per DME e distribuito da Artist First, contiene anche l’eccezionale ritorno al andare, mica solo tra i “tuoi”, quelli che ti vengono canto di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta con Roberto Vecchio- dietro, ti sentono uguale a loro. Così, una mattina ni nel brano Ti insegnerò a volare, ispirato all’esperienza di Alex Zanardi. L’album mi alzai che non c’era più nemmeno il caff

ROBERTO VECCHIONI SI RACCONTA VECCHIONI SCELTO È giusto, ovviamente, sentire La strana coppia DA VECCHIONI la musica ovunque, in macchi- Inciso tra i solchi del nuovo album di Roberto Vecchioni Elisir na o quando si cammina per la troviamo il contributo di due artisti tra molto molto di- versi come Francesco Guccini e Marco Castoldi, in arte Samarcanda strada, ma non per questo deve Morgan: «Francesco.... so tutto di lui. È un uomo colto, un meraviglioso naïf, un personaggio tutto d’un pezzo e dalla Per amore mio essere consumata velocemen- cultura fortemente contadina, oltre che americana. Co- nosce molto della modernità. È un ricercatore dubbioso te e casualmente. Perché que- del mondo: le sue caratteristiche fondamentali sono la nostalgia e il dubbio. I suoi migliori dischi sono dedicati a sta è canzone d’autore, canzo- questi due sentimenti: Amerigo e Stanze di vita quotidia- na. In tutti c’è nostalgia e dubbio, perché il mondo non si sa ne di impegno, fatta di verità. mai com’è. La locomotiva, invece, per lui è un’eccezione, è una ballata che ha trovato per caso. L’uomo Guccini è cre- Contiene parole e cose vere o verosimili, con cui puscolare, nel senso buono, innamorato di quello che fa e ingenuamente pieno di sé. Non avrebbe mai cantato con costruiamo personaggi o inventiamo favole, ma nessuno. Ma quando sono andato a fargli sentire il brano, Ti insegnerò a volare, ha voluto cantarlo. Credo sia il disco dentro ci dobbiamo mettere la verità, che resti per più bello della mia vita, in cui torno a fare canzone d’autore. E lui mi ha dato ragione. E ha cantato. Poco, ma ha cantato. sempre, che faccia pensare e che, quindi, non deve E facendolo ha messo un marchio non solo su quella can- zone, ma sull’intero disco. Morgan, invece, è tutta un’altra essere liquida. Anzi, devi sentire che il disco pesa, storia: lui è uno dei più grandi musicisti viventi. È talmente avanti, che fa cose che nessuno capisce e che sono quasi devi tenerlo in mano e deve riempire il tuo spazio. sempre troppo straordinarie. È fuori da ogni norma e ha una inclinazione al sentimento fortissima. Nessuno le sa Deve esistere. Una cosa del genere non può svanire queste cose, perché la sua vita privata non coincide con questo suo talento. Nel suo libro autobiografico (Il libro di nell’etere, non può essere trattata come prodotto di Morgan. Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio, Einaudi) ha scritto che lui ha cominciato a suonare dopo aver visto consumo, veloce, casuale e scaricabile con un click. con suo papà un mio concerto. Da allora mi considera un po’ come un padre. Ha cantato in Come è lunga la notte Del resto, se qualcuno dirà che sono superato, è tutta la parte in cui io ho scritto in terza persona di me, come se mi vedessi da fuori. vero che sono un uomo del ’900. E ne sono orgo- 26 glioso, perché è stato un secolo che ha inventato tante cose. Dalla fisica quantistica alla relatività e dal jazz alla musica leggera e al rock. Allora, sic- come ho cinquant’anni, ma di carriera, mi sono detto che me lo posso permettere di essere un po’ snob e datato. Perché a questo punto per me non si tratta di vendere o di soldi: la canzone d’auto- re è una scelta e un modo per stare con le persone come me, per fare cultura, nel senso bello del ter- mine, quello con la “c” minuscola, che è quello che hai dentro e che fa parte della nostra storia e della nostra memoria. Quindi ho fatto questa richiesta al distributore: solo Cd e vinile. Il vinile del resto oggi è tornato per tutti e tutti hanno di nuovo un giradischi in casa. Anche quelli da 100 euro vanno benissimo: io ne ho due o tre ma ne uso sempre uno di quelli compatti, che costano pochissimo, perché è più pratico. Il vinile ti restituisce il gusto per la lentezza e la pazienza. Come nello slow food: le cose che ti piacciono devono essere assaporate piano piano. Il vinile ti obbliga a questo: non ci sono tastini e comandi istantanei, devi alzarti e appog- giare la puntina ogni volta. Il vinile è parte di un nuovo umanesimo che ci spinge a tornare a essere persone normali, vere. RIPRENDIAMOCI LA CANZONE D’AUTORE Oggi non esistono più lo spazio e il tempo per pen- sare la canzone d’autore, per capirla e per avere il tempo di crearla e di usufruirne. Negli anni ’70 era diverso: c’era tanta ricerca, di parole, di sentimenti, di idee. Le canzoni di Guccini o di De André erano storie che avevano un respiro che oggi non c’è più.

Quel periodo è stato speciale. È stato un momen- LA DISCOGRAFIA to costruttivo e irripetibile, dopo la ricostruzione fisica del Dopoguerra e il boom economico. Un Più di quarant'anni periodo in cui i padri non capivano più i figli, che dovevano quindi ripensare un mondo tutto nuo- di produzione artistica, vo in cui vivere. Poi c’era il vento esistenziale che soffiava dalla Francia, le canzoni di Juliette Gréco dal vinile al Dvd. e Yves Montand, e anche di Aznavour. Una cultura dell’io che tornava fuori, dell’uomo che si indaga e A sinistra, vinyl only... si interroga sull’amore, sul dolore, condividendo con gli altri la sua storia e le sue ricerche. Pensate 1971 Parabola Parabola (1971) a Tenco e a Paoli: anche loro erano esistenziali. E 1972 Saldi di fine stagione Elisir (1976) loro ci hanno portato fino a De André e Guccini, 1973 L’uomo che si gioca con cui la canzone si è estesa, dall’amore e dall’io Samarcanda (1977) fino al mondo intero. Come è successo anche nel- il cielo a dadi Calabuig... (1978) la canzone americana, da Bob Dylan e Leonard 1973 Il re non si diverte Robinson (1979) Cohen fino a Bruce Springsteen. Ma da noi con la 1975 Ipertensione cultura umanistica italiana che è superiore a quella 1976 Elisir americana. E quindi con alle spalle un vero roman- 1977 Samarcanda ticismo, una profondità diversa, che nella cultura 1978 Calabuig, stranamore americana non c’era. Loro raccontano fatti, cose, avvenimenti. Hanno il ritmo. Ma usano una termi- e altri incidenti nologia semplice, accessibile, con poche metafo- 1979 Robinson, come salvarsi re. Noi italiani usiamo la metafora fin dai tempi di Dante e Petrarca. La nostra canzone ha alle spalle la vita tutta la cultura europea, che è antica. Credo che un 1980 Montecristo giorno tutto questo dovrà essere rimesso a posto. 1982 Hollywood Hollywood Pesi e misure tra noi e gli americani vanno ricon- 1984 Il grande sogno (nuove siderati. incisioni di vecchi brani, LA PASSIONE PER LA VITA sei inediti, due reprise La canzone d’autore è frammentaria. Parla di amo- re. Di libertà. Di giustizia. Di passione. Ma sempre a e un volume con poesie momenti, senza un sistema. Non arriva mai al pun- to centrale, che è solo uno e di quello bisognerebbe di Vecchioni, disegni parlare. Mi sono chiesto a lungo quale sia questo punto e ho trovato la risposta. Il punto è la vita. e storie di Hugo Pratt, Non come concetto astratto, non ce ne frega nien- te dell’astrazione. La vita come cose vissute, che ci Milo Manara, Moebius hanno fatto stare male, bene, gioire e desiderare. La vita come le cose che si toccano. La vita come stra- e Andrea Pazienza) ordinaria bellezza, per poter resistere nel dolore e 1985 Bei tempi nella gioia. Dobbiamo prenderci tutto. La vita vale, 1986 Ippopotami la vita conta. Ho detto basta alla vita inutile, alla vita 1989 Milady che genera rabbia e che cantano in tanti. Ho scelto 1991 Per amore mio invece la vita come forza positiva, come qualcosa 1992 Camper che vale, che conta. Ho detto basta al piangersi ad- dosso. Guardiamola la vita. Amiamola. (live con un inedito) 1993 Blumùn LE CANZONI 1995 Il cielo capovolto 1997 El bandolero stanco Per Una notte, un viaggiatore ho preso come spunto il 1999 Sogna ragazzo sogna romanzo di Calvino dove le storie cominciano e non 2000 Canzoni e cicogne si sa mai come vanno a finire. Si entra in una nebbia (live con due inediti) 2001 Live @RTSI 2002 Il lanciatore di coltelli 2004 Rotary Club of Malindi 2005 Il contastorie (live con un inedito) 2007 Di rabbia e di stelle 2009 In Cantus (live con inediti) 2011 Chiamami ancora amore (nuove incisioni di brani editi, tre inediti e due cover) 2013 Io non appartengo più 2018 L’infinito Per amore mio (1991)

«BELLA LA TUA CANZONE...» Erano i primi anni ’70, non sono sicu- sono tanti. Francesco per me è un can- Il Professore ro, credo fosse il 1974. Sono a Sanremo, tore, che è una parola anche più nobile e è una grigia giornata di pioggia. En- sacra. Siamo quelli degli anni ’70 e ’80, Sposato con Daria Colombo, Roberto ha quattro tro nel famoso Hotel Des Estrangers e abbiamo addirittura esagerato con le figli e vive a Milano, dove è nato il 25 giugno 1943 vedo nell’atrio uno strano personaggio. parole e i dubbi, con i miti, con i pensieri. da genitori napoletani. Laureatosi in Lettere an- Vado a sedermi di fronte a lui. Lo avevo Abbiamo esplorato ogni mondo imma- tiche presso l’Università Cattolica di Milano, vi sentito, certo. Ma non lo avevo mai vi- ginabile, rimanendo sempre in quella resterà ancora per due anni come assistente di sto. Il patron del Tenco me lo presenta: dimensione di incertezza, di dubbio, di Storia delle religioni. Prosegue poi per trent’anni la «Caro Roberto, lui è Francesco Gucci- tempo che fugge. Non arrivavamo mai a sua attività d’insegnante di greco, latino, italiano e ni». Francesco alza lo sguardo e mi dice nessuna conclusione. Non ci siamo mai storia nei licei classici, ragione per cui verrà sem- «Ho sentito una bella canzone, quella arrivati. Sicuramente pretendevamo pre soprannominato “Il Professore”. La sua attività che parla di stadi e di calcio». Si riferiva anche troppo da noi. Una ricerca conti- nel mondo musicale inizia negli anni ’60, quando ovviamente a Luci a San Siro, mi stava nua di astrazione, in ogni canzone. Scri- comincia a scrivere canzoni per artisti affermati. prendendo in giro. Io non ho perso tem- vevo e mi trovavo dopo anni a non capire Nel 1971 incide il suo primo album, Parabola, che po e ho risposto «Sì sì, non è male nean- quello che volevo dire. Alla fine del ’68, contiene la celeberrima Luci a San Siro. Nel 1973 che la tua del trenino che va a spaccarsi». fino agli inizi degli anni ’70, tutto era so- partecipa al Festival di Sanremo con L’uomo che si Parlavo de La locomotiva. È iniziato tutto gno e illusione. Non voglio pensare agli gioca il cielo a dadi. Nel 1974 vince il premio della così tra noi. Abbiamo preso un whiskey anni peggiori, ma a quelli belli, iniziali. critica discografica come miglior disco dell’anno e un bourbon, una Canon. E siamo an- Quando si stava nelle aule delle scuole per Il re non si diverte. Il successo arriva nel 1977 dati in giro per Sanremo a fare fotografie a parlare e discutere. Ho scritto canzoni con l’album Samarcanda cui fanno seguito più che oggi risultano sporche e sbilenche. di cui sono orgoglioso, non voglio esse- di venti album e altrettante raccolte. Nel 1992 il Non ci siamo più lasciati da allora, non re modesto. Erano anni in cui si curava brano Voglio una donna vince il Festivalbar come fisicamente, ma artisticamente. Ideal- l’estetica, non l’anima. C’era la paura di canzone più ascoltata dell’anno. Nel 2011 stravince mente, sentendoci entrambi consape- calare, quella che ti fa scrivere in modo al Festival di Sanremo con la canzone Chiamami voli di essere in questo mondo per dire alto e inutile. Invece va tenuta una me- ancora amore che dà il titolo all’omonimo album. qualcosa. dietà, senza mai abbassare la guardia. Vecchioni è anche autore di saggi, recensioni e Ho fatto una fatica immensa a tirarlo Perché la parola è la cosa più importante articoli per i più autorevoli giornali nazionali. È l’u- fuori dalla tana. Non cantava da sette che abbiamo. La lingua italiana è la più nico artista ad aver vinto insieme il Premio Tenco anni. Cosa abbiamo fatto in tutto que- bella e importante del mondo. E la stia- (1983), il Festivalbar (1992), il Festival di Sanremo sto tempo? Abbiamo semplicemente mo perdendo. Eravamo come poeti, ma (2011) e il Premio della critica “Mia Martini” (2011). indagato, cercato. La canzone d’autore la musica è più accessibile, può dare an- è un termine che non mi piace, gli autori che emozioni più immediate.

ROBERTO VECCHIONI SI RACCONTA da cui emergono fantasmi: un luogo-non luogo dove L’infinito (2018) Side B non si capisce nulla e nemmeno si sa perché si è lì. Vai, ragazzo Nella valigia, l’unico bagaglio che ci è stato concesso, Side A Ogni canzone d’amore si nasconde il segreto. Ma la valigia non possiamo Una notte, un viaggiatore Com’è lunga la notte aprirla, possiamo solo immaginare cosa ci sia den- Formidabili quegli anni Ma tu tro e averne una risposta emotiva. L’infinito è solo in Ti insegnerò a volare Cappuccio rosso parte un disco autobiografico; dentro si muovono (Alex) Canzone del perdono altri uomini e donne reali, che a volte si raccontano, Giulio Parola a volte sono raccontati nel loro straordinario amore L’infinito per ciò che si vive. E così la storia di Giulio Regeni (Giulio), rivissuta nell’illusione della madre che non può crederlo morto e lo racconta con salti nel tem- po, ora bambino, ora adolescente, ora uomo, sempre dolcemente addormentato lì a casa sua. La passione di Cappuccio rosso, Ayse, che va a morire contro l’Isis è ripercorsa da lei stessa in un’immaginaria lettera dal fronte al suo amore. Niente di epico, tutto sem- plicemente umano. In Ti insegnerò a volare è l’amore invincibile di Alex Zanardi a parlare, a ricordare, ed è lui che spiega come fare a rialzarsi. Sulle orme di Itaca di Costantino Kavafis, Alex diventa maestro per dire ai ragazzi che la passione per la vita è più forte del destino. La Canzone del perdono (solo sul Cd) è un omaggio a papa Francesco, quasi una nota a piè di pagina della mia vecchia Stazione di Zima. Vai, ragazzo è un inno alla mia passione per gli studi clas- sici: continuo a pensare che aiutino a tracciare una linea di confine tra vivere la vita o transitarci dentro e basta. In Com’è lunga la notte parlo di me a balzi nel tempo. L’ultima strofa è in terza persona, come se mi guardassi da fuori, e allora a cantarla è il mio amico Morgan. Formidabili quegli anni è uno scippo a Mario Capanna, ma non si tratta di nostalgie per ciò che è stato il ’68 ma di com’ero io in quel periodo, dei sogni e delle speranze che avevo. Perché per me non esiste un “c’è stato” o un “ci sarà”: il mio orologio è fermo in un continuo presente, quello della mia anima e del- le mie convinzioni. E ovviamente non mancano le canzoni d’amore. Ogni canzone d’amore è un madriga- le di una semplicità assoluta: mi divertiva l’idea che tutti i poeti del mondo, senza saperlo, avessero scrit- to d’amore per mia moglie. L’altra canzone d’amore, Ma tu, è su due piani e due tempi che s’intersecano, e due sono le donne: la prima e l’ultima. Enorme è la differenza tra un sentimento profondo e l’immagine di un sentimento ma entrambe le canzoni hanno un loro posto nel cuore. Parola infine è un’elegia sulla morte del linguaggio, l’unico brano apparentemente fuori tema. Ma nella sua malinconia impotente, il finalino felliniano è messo lì a dire che la speranza non muore. A sinistra, tris d’assi al Club Tenco: Roberto Vecchioni, Francesco Guccini e Paolo Conte a metà degli anni ’70 29

JUKEBOX30 JUKEBOX Una selezione di dischi raccontata e recensita dalla redazione di De Agostini Vinyl. 01 Coma_Cose Inverno Ticinese Ep a 33 giri 02 The Smashing Pumpkins Shiny and Oh So Bright Vol. 1/ Lp: No Past. No Future. No Sun 03 The Muse 1 Lp Simulation Theory Super Deluxe Boxset Cofanetto con 2 Cd + 2 Lp 04 Alberto Fortis Alberto Fortis 40th Anniversary Edition 1 Lp 05 Joe Strummer Joe Strummer 001 06 Def Leppard Cofanetto con 3 Lp + 1 singolo da 12” The Hysteria Singles Cofanetto con 10 vinili da 7” 07 Creedence Clearwater The Complete Studio Albums Revival Cofanetto con 7 Lp 08 Megadeth Peace Sells… But Who’s Buying 1 Lp 09 Opeth Ghost Reveries 2 Lp 10 JethroTull Aqualung Deluxe Vinyl Edition 1 Lp 11 Ocean Phanerozoic 1 Lp 12 The Misfits Walk Among Us 1 Lp 13 Brian Eno Ambient 1: Music for Airports 2 Lp 14 Durutti Column Without Mercy 1 Lp 15 Windhand Eternal Return 2 Lp 16 David Sylvian Brilliant Trees 1 Lp 17 John Coltrane 1963: New Directions Cofanetto con 5 Lp 18 Paul McCartney Red Rose Speedway - Special Edition 2 Lp 19 Cesare Cremonini Possibili scenari per pianoforte e voce 1 Lp

31 01 02 JUKEBOX COMA_COSE THE SMASHING PUMPKINS Inverno Ticinese Shiny and Oh So Bright Vol. 1/ Asian Fake Lp No Past No Future. No Sun Napalm Records È l’edizione in vinile dell’Ep di debutto del noto duo indie, con Decimo album in studio della celebre band di Chicago nata le tre tracce già famose in digitale (Anima Lattina, French Fries guidata da Billy Corgan e James Iha. Gli Smashing Pumpkins e Pakistan), e una versione acustica della prima. La cover art vantano una storia ricca di successi e un’infinità di premi. è la stessa della pubblicazione digitale, ma la busta interna Ma non sembrano affatto soddisfatti… L’album, infatti, è impreziosita da alcune illustrazioni dell’artista QUiET! La musica dei Coma_Cose mescola all’indie generi come rap, riprende la complessa miscela che ha caratterizzato il sound cantautorato e musica elettronica, una musica da loros tessi della band in tutti questi anni: gothic rock e heavy metal definita come «attitudine urbana», volta a ricreare l’atmosfera sapientemente fusi con shoegazing e progressive, il tutto condito dall’elettronica, ma in una chiave meno elaborata degli «ingressi dei palazzi di Milano la notte». rispetto al passato e forse più diretta e sincera. ★★★ ★★★★ Indie italiano Alternative rock 03. THE MUSE Simulation Theory Super Deluxe Boxset Warner L’ottavo disco in studio del gruppo alternative rock inglese più famoso degli ultimi vent’anni si prospetta come il loro più grande successo. Accompagnato da un sintetizzatore pesantemente influenzato da atmosfere sci-fi, questo concept album porta la musica dei Muse a un nuovo livello. Rispetto ai dischi usciti negli ultimi dieci anni, dominati da una ricerca di complicatezza, che non hanno sempre incontrato l’approvazione della critica, i Muse sembrano infatti tornare a un’espressività più semplice, quasi adolescenziale, che in fondo è proprio quella che abbiamo amato ai loro esordi: alternative rock con testi e musica per cuori infranti e menti complesse (o complessate?) alla ricerca del senso della vita. ★★★ Alternative rock

JUKEBOX32 04. ALBERTO FORTIS Alberto Fortis 40th Anniversary Edition Universal Il tempo vola: sono già passati quarant’anni dal primo disco del cantautore di Domodossola, un traguardo celebrato con questa edizione rimasterizzata di Alberto Fortis, con il vinile colorato autografato. È un meraviglioso esempio di pop rock anni ’70 diretto da Claudio Fabi e realizzato con la collaborazione dei musicisti della Premiata Forneria Marconi: come Franco Mussida, Claudio Pascoli, Flavio Premoli, Franz Di Cioccio e Patrick Djivas. All’epoca si è guadagnato un posto nella classifica dei 100 migliori album italiani di sempre di «Rolling Stone». Il brano Milano e Vincenzo, uno dei punti più alti del disco, è inoltre diventato la colonna sonora del film di Pieraccioni Se Son Rose. ★★★ Pop italiano 05 06 JOE STRUMMER DEF LEPPARD Joe Strummer 001 The Hysteria Singles Ignition Records UMC/Mercury Molto più di una meravigliosa compilation. Le sei facciate Il quarto disco in studio della band glam rock più famosa del di questo box ripercorrono la carriera del frontman dei Clash, mondo, uscito nel 1987, torna in una nuova, entusiasmante forma. Per l’occasione, infatti, Hysteria è stato letteralmente riportando alla luce tesori fino a oggi sconosciuti, come le tracce recuperate dalle cassette che Strummer teneva nascoste scomposto in dieci vinili da 7”, ciascuno contenente in un capanno del giardino o, non ultimo, l’inedito singolo U.S. la versione “single” dei brani che compongono l’album più North, presente sul 12” incluso nel cofanetto. Ogni brano è stato alcune versioni alternative, come la registrazione live di sapientemente rimasterizzato dal celebre produttore Peter Women o la versione spagnola di Tear It Down. Ultima chicca: J. Moore e prodotto da Robert Gordon McHarg III. Il miglior tributo a uno dei pionieri del punk rock inglese, vero simbolo ogni singolo è impacchettato in una busta propria e, combinando tutte le dieci copertine, è possibile della coscienza ribelle di un’intera generazione. ricomporre l’artwork originale dell’album. ★★★★ Punk ★★★ Glam metal, hard rock

33 07. CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL JUKEBOX The Complete Studio Albums Concord Records La collezione di tutti gli album in studio della band californiana che ha dominato gli anni ’60 torna rimasterizzata con la tecnica dell’half speed mastering degli Abbey Road Studios e accompagnata da un meraviglioso artbook di 80 pagine, contenente una ricchissima documentazione storica sul gruppo. La grande scatola bianca impreziosita dalla foto dei musicisti in sella a due motociclette contiene tutti e sette gli album in studio della band, Creedence Clearwater Revival (1968), Bayou Country (1969), Green River (1969), Willy and the Poor Boys (1969), Cosmo’s Factory (1970), Pendulum (1970) e Mardi Gras (1972), ciascuno racchiuso nella replica perfetta della custodia originale. Un lungo viaggio attraverso la storia di questi interpreti del blues rock e del country rock americano, dai bayou del Mississippi fino alla rabbiosa rivolta contro la guerra in Vietnam. ★★★★ Country rock 08. MEGADETH Peace Sells… But Who’s Buying UMC / Virgin EMI I Megadeth sono una delle espressioni più pure in circolazione del trash metal e dello speed metal. Una violenza perfettamente rappresentata dal chitarrista della band, Dave Mustaine, la cui incontrollata ferocia aveva impaurito persino i Metallica costringendoli a espellerlo dal gruppo nel 1983, anno che infatti coincide con la fondazione dei Megadeth. La ristampa in vinile colorato viola trasparente di Peace Sells… But Who’s Buying è forse la tappa più importante del progetto commemorativo avviato dai Megadeth in onore del loro trentacinquesimo anniversario. PSBWB, come lo abbreviano da sempre nell’intimità i loro fan più accaniti, è stato l’album che più di tutti ha catapultato la band in vetta alla scena metal mondiale, facendole guadagnare sia l’unanime elogio della critica sia l’amore del grande pubblico. ★★★★ Trash metal

JUKEBOX34 09. OPETH GHOST REVERIES Fire Nati nel 1989, gli svedesi Opeth hanno scritto la storia del ter Park del 2000 fino a questo Ghost Reveries, il loro ottavo death metal non solo europeo, reinterpretando il genere album, forse il momento di equilibrio perfetto tra metal e in una chiave progressive e regalandoci autentici concept progressive. Mikael Åkerfeldt, chitarrista, autore e voce so- album indimenticabili sia per la loro bellezza sia per la loro lista della band, impersona l’eclettismo degli Opeth: la sua complessità. Il loro stile inconfondibile ha raggiunto la fama chitarra conserva la forza istintiva del death metal attraverso mondiale con Heritage nel 2011 ma secondo i suoi ammira- il virtuosismo progressive che la contraddistingue, proprio tori di sempre ha dato il meglio di sé negli album pubblicati come la sua voce riesce perfettamente ad adattarsi sia al nella prima decade del millennio, dal famosissimo Blackwa- growl che al cantato “clean”. ★★★★★ Progressive death metal

35 10 11 JUKEBOX JETHRO TULL OCEAN Aqualung Deluxe Vinyl Edition Phanerozoic Parlophone Pelagial Records Il gruppo che ha trasportato il flauto nel rock moderno, che ha Ottava fatica degli Ocean, collettivo berlinese che ha attraversato la storia della musica blues, folk, rock e progressive conquistato a suon di capolavori un posto d’onore nell’olimpo vendendo più di sessanta milioni di dischi, compie cinquant’anni. del progressive metal contemporaneo, Phanerozoic ci riporta Ed ecco arrivare la ristampa del loro disco più iconico in assoluto, pilastro indispensabile del progressive rock anni ’70. La novità, indietro all’origine della vita sulla Terra, all’alba del periodo però, è che la traccia audio di questa versione celebrativa è stata Cambriano. I più fortunati potranno acquistare questo Lp curata e perfezionata nel 2011 da Steven Wilson, leader dei Porcu- nella versione limitata “Fume” o “Moss”, in vinile decorato. pine Tree e da ormai vent’anni guru del progressive moderno. Oppure in un box in legno… Phanerozoic sarà completo però ★★★★★ solo nel 2020, con la pubblicazione del secondo disco. Progressive rock ★★★★ Progressive metal 12. THE MISFITS Walk Among Us Earache Nel 1977 il giovane soldato del garage rock americano Glenn Danzig fonda, in una grigia cittadina del New Jersey chiamata Lodi, la band che avrebbe portato la sua sete di distruzione alle luci della ribalta: nascono i Misfits. Il gruppo ha letteralmente scritto la storia del punk rock americano e gettato le basi del genere horror punk. Oggi la leggendaria etichetta di Nottingham Earache Records annuncia il ritorno del loro disco di debutto del 1982. La ristampa con la copertina a sfondo rosa brillante come quella della primissima versione del disco originale, la tracklist invariata e la qualità maniacale del lavoro rendono questa nuova edizione di Walk Among Us una vera chicca per collezionisti. ★★★★ Punk rock

JUKEBOX36 13. BRIAN ENO Ambient 1: Music for Airports UMC/ Virgin EMI Dal 1975 al 1982 Brian Eno ha completamente reinventato la musica ambient moderna. Oggi è in corso una meravigliosa opera di rimasterizzazione e ristampa dei dischi che hanno contrassegnato questa fase della carriera del compositore inglese: Music For Airports (1978), Discreet Music (1975), Music for Films (1976) e On Land (1982). Tra queste, Ambient 1: Music For Airports, accuratamente rimasterizzata dall’ingegnere acustico degli Abbey Road Studios Miles Showell, è senza dubbio il boccone più prelibato. Il disco raccoglie infatti l’apice delle ricerche del musicista inglese nel campo della così detta Musique d’ameublement (“Musica da tappezzeria”), a sua volta teorizzata dal compositore francese Erik Satie nel primo ventennio del ’900. ★★★★★ Ambient, elettronica, avanguardia 14. DURUTTI COLUMN Without Mercy Factory Benelux Edizione expanded per il quarto album della one man band denominata Durutti Column. Nel 1984 il famoso genio della sei corde Viny Reilly, su invito del boss della Factory Tony Wilson, si prende una licenza dai suoi astratti e stralunati bozzetti chitarristici (LC e Amigos Em Portugal i suoi capolavori) e si concentra su un progetto più ambizioso: una lunga suite che ai toni crepuscolari tipici del musicista di Manchester aggiunge le preziosità di un ensemble da camera con archi e fiati. Un incontro di musica classica e new wave. ★★★★★ New wave

37 15. WINDHAND JUKEBOX ETERNAL RETURN Relapse Records La voce potente e profonda di Dorthia Cottrell non è l’unico ele- ’90, a cominciare da Dinosaur Jr., Alice in Chains, Soundgarden mento irresistibile dei Windhand, la band di psychedelic doom e Melvins. Nei brani Eyeshine e Feather la band allunga le tracce rock della Virginia (USA). Eppure questo Eternal Return è il pri- oltre i 10 minuti con effetti incredibili e la voce della Cottrell al mo album della band uscito dopo il debutto solista della Cot- centro che sprofonda nei bassi ronzanti e nei riff di chitarra che trell ed è anche il loro primo album a puntare completamente su le orbitano intorno come satelliti instancabili. Per fan di Mel- quel punto di forza, attorno al quale ruota tutto il resto della mu- vins, Nick Cave, Stooges, Blue Cheer, Acid King, Panopticon, sica. Una musica che ha le sue radici, oltre che nella psichedelia Summoner, Edgar Broughton Band, Sleep, Candlemass, Fuzz e di Grateful Dead e Jefferson e nei Sabbath e nel proto metal degli Goatsnake oltre che di tutto il blues più nero che scorre dal Mis- anni ’70, anche nel rock alternativo e nel proto-grunge anni ’80 e sissippi fino a oggi nelle vene del rock. ★★★★★ Psychedelic rock, doom metal

JUKEBOX38 17 16 JOHN COLTRANE DAVID SYLVIAN 1963: New Directions Impulse/ New Sound Of Vinyl Brilliant Trees UMC/EMI – The Sound Of Vinyl La carriera dell’ex leader dei Japan, cult band della new wave Le registrazioni di John Coltrane per la Impulse! datate 1963 più dark e decadente degli anni ’80, è stata in salita e contro- sono la massima testimonianza di un momento unico nella corrente. Nato come glam rocker fuori tempo, è diventato uno storia del jazz e del suo evolversi verso territori inesplorati, alla degli interpreti più ra nati e intellettuali della nuova musica ricerca di formati nuovi e inediti. Questo cofanetto include ambient ed elettronica. La ristampa di questo disco del suo anche le registrazioni uscite nel 2018 intitolate Both Directions esordio solista, datato 1984, prima di avviare le sue prestigiose At Once: The Lost Album, così come brani tratti dei dischi John collaborazioni con Robert Fripp e Ryūichi Sakamoto, sarà nei Coltrane & Johnny Hartman e degli album Live At Newport ’63 e Live negozi a febbraio 2019, insieme a molti dei suoi album solisti. At Birdland. Imperdibile per chi vuole capire la musica moderna. ★★★★ ★★★★ Ambient, new wave Jazz 18. PAUL McCARTNEY Red Rose Speedway - Special Edition Universal/New Sound Of Vinyl Il nostro caro vecchio Paul lascia i Beatles nel 1970 senza piangere sul latte versato e sfodera una ra ca di album seminali ( rmati Wings, la sua nuova super band supportata da grandissime collaborazioni) che culmineranno in Wild Life del 1971 e Band On The Run e Red Rose Speedway entrambi del 1973, capolavori questi ultimi che è ora di riscoprire in queste edizioni rimasterizzate dagli Abbey Road Studios, con la supervisione dell’autore stesso. In particolare, pur essendo Band on the Run il vero capolavoro, non per altro già pluri-ristampato anche in edizioni anniversary veramente notevoli, questo “Red” è forse l’album che più di ogni altro mostra un Paul strapieno di idee e capace di lasciarsi tentare da più generi musicali, guidato solo dal suo genio e senza timori reverenziali né forzature. Un Paul esattamente come quello in copertina: scoppiettante, ironico. ★★★ Pop

39 19. CESARE CREMONINI I LN DEIDSIC O LDAE L M ES E POSSIBILI SCENARI PER PIANOFORTE E VOCE Trecuori/Universal Music Italia Il rubato è una tecnica pianistica popolarissima: consiste nel rallentare e accelerare il passo in modo espressivo, così da creare un respiro nell’esecuzione, senza perdere il tempo ma anzi appropriandosene in pieno. Il Romanti- cismo ne fece uso e abuso, mentre il pop, con quella sua gabbia ritmica indistruttibile, di norma non si concede al suo fascino. Un trucco per utilizzarlo è andare unplugged. Cesare Cremonini l’ha fatto di recente, riprendendo il suo ultimo album Possibili scenari e risuonandolo da capo per pianoforte e voce. L’idea di spogliarsi degli orpelli non è una novità assoluta. Se di recente St. Vincent ha “asciugato” Masseduction con MassEducation, l’eredità pesante è quella di MTV Unplugged. Gli anni ’90 sono stati l’epoca d’oro di questa formula, spesso interpretata pigramente da chi si limitava ad abbassare il volume. Possibili scenari per pianoforte e voce fa parte di un’altra categoria, perché Cesare Cremonini non ha solo messo a tacere gli altri strumenti: ha riscritto gli arrangiamenti da capo. Le produzioni barocche alla Brian Wilson del 2017 si fanno da parte, e nuove idee e frasi arrivano, tanto più interessanti quanto più il pianoforte era presente nella ricetta di partenza. Questo non vuol dire stravolgere, piuttosto – dice Cremonini – «svelare, a uno a uno, i segreti nascosti nelle mie canzoni». L’esempio migliore è Kashmir-Kashmir: invece di inciampare allegramente con quell’acciaccatura honky-tonk, il pianoforte ora saltella con uno staccato jazz tra mano destra e sinistra, dando nuova forma alla gioiosa follia dell’originale. Poetica non è meno romantica di come la conoscevamo, anzi, il suo rubato ora toglie il respiro. La stessa tecnica è usata in Un uomo nuovo, sulla quale Cremonini sfoggia un arpeggio calante che sa di minimalismo giapponese alla Joe Hisaishi. A volte, la rilettura inventa o intensifica un significato: la title track precipitosa si tra- sforma in elegia notturna disillusa; l’emozione di Al tuo matrimonio, con divertente allusione alla marcia nuziale di Mendelssohn in bella evidenza e una fugace It Ain’t Me Babe in coda, è ancora più inebriata e disperata. Ma l’effetto è soprattutto quello di dare all’ascoltatore un’occasione per concentrarsi, riconquistare il tempo dell’ascolto così come Cremonini riconquista il tempo della canzone sui tasti: lo dimostrano due delle rivisitazioni più riuscite, Nessuno vuole essere Robin e Silent Hill, che accentuano i passaggi, logici o armonici, con il gesto gentile non di chi sta spiegando, ma di chi dimostra nella pratica cosa si annida nella musica. ★★★★

Ermal Meta: «Con la musica bisogna giocare» 40

Ermal Meta - Intervista In tre anni è diventato uno tutte le mie energie in quello che sto facendo». Tanto dei cantautori più forti del panorama da ripartire, dopo 40 date estive nei luoghi all’aperto più significativi d’Italia e più di centomila presenze, italiano. Ora si prepara a entrare con un nuovo tour, questa volta nei teatri. Con sold nei teatri, accompagnato dallo out in 24 ore e raddoppi già annunciati. La musica per lui è sempre al centro. Ed è proprio dalla musica che partiamo. Foto di Rosa Piserà GnuQuartet. Abbiamo parlato Musica in vinile, che cosa ne pensi? di musica, l’unica cosa che conta Sono un ascoltatore di vinili, per fortuna è tornato il vinile. È proprio un bell’oggetto in sé. Certo c’è dif- D I Silvia Gianatti ferenza tra i vinili originali e quelli ristampati oggi, nelle tecniche di registrazione. Siamo abituati ad U attribuire al vinile un suono, ma non è il disco che ha quel suono, bensì le macchine con cui si registra- Un violino, messogli in mano da piccolo dalla mam- va la musica. Tendiamo ad attribuire quel suono al ma violinista e presto abbandonato. Una tastiera supporto, ma se registri in digitale e riversi in vinile, desideratissima, ricevuta in regalo da ragazzo, una rimane l’oggetto. chitarra iniziata a suonare a causa di un infortunio alla caviglia che gli impediva di suonare il piano- Quindi ha senso stampare in vinile tutte le novità? forte. Le prime canzoni, i primi gruppi. Nel 2000 Chi è che decide cosa puoi stampare o cosa no? Cre- è il chitarrista degli Ameba4, band che va anche a do sia giusto, non c’è limite a quello che può finire su Sanremo e dopo l’esperienza del Festival si scioglie. disco. È una questione di gusti, ma non ci può essere Poi frontman de La Fame di Camilla, con cui torna a un giudice che decide chi “merita” di finire in vinile Sanremo nel 2006. Le prime esperienze senza gran- e chi no. Certo, Pink Floyd e Beatles associati al rap de riscontro, i primi no sbattuti in faccia dalle case attuale fa strano, ma è un criss cross interessante. discografiche, l’inizio di una carriera da autore che lo porta a firmare i brani che collezionano dischi di pla- Sei un ascoltatore? tino di tanti suoi colleghi, da Marco Mengoni a Patty Quando ho tempo li ascolto. Quando voglio ascol- Pravo, tra gli altri. L’improvvisa lucidità che lo porta tare musica ascolto in vinile. Non ne ho tantissimi. a dire che forse è destinato a fare quello, l’autore. La caparbietà di voler insistere, fino all’incontro con la Quali sono i tuoi tre dischi immancabili, in vinile? sua attuale casa discografica che decide di investire Abbey Road, Beatles. Dark Side of the Moon, Pink Floyd. su di lui. Un nuovo Sanremo Giovani nel 2016, con Ok Computer, Radiohead. Non sono molto nazio- Odio le favole, un primo album, la partecipazione tra nal-popolare con le mie scelte musicali, ma ognuno i Big l’anno successivo, con un secondo posto e il ha i suoi gusti. Premio della critica, che spesso vale più della vitto- ria. E la vittoria, l’anno dopo ancora, in coppia con Gli album Fabrizio Moro. In tre anni (e tre album) gli è cambiata la vita. Con il risultato di poter vivere ora, finalmen- Umano (2016) te, di musica senza fermarsi mai: «Ho un debito nei Vietato Morire (2017) confronti della fortuna, devo ripagarlo investendo Non abbiamo armi (2018) 41

Ermal Meta GNUQUARTET Stefano Cabrera, Roberto Izzo, Francesca Rapetti e Raffaele Rebaudengo hanno centinaia di concerti alle spalle in Italia e in giro per il mondo, dal Mes- sico alla Francia, dalla Spagna alla Corea, partecipazioni a programmi te- levisivi e radiofonici. Hanno suonato con moltissimi nomi del panorama ita- liano, da Jovanotti a Mario Venuti, Gianni Morandi, Negramaro, Afterhours, Baustelle, Niccolò Fabi e molti altri ancora. Il 2019 li vedrà impegnati anche nel tour estivo di Francesco De Gregori. La loro forza è la capacità di gene- rare suoni diversi, considerandosi più che un quartetto d’archi una vera rock band. «Il nostro compito è dare una rilettura ai brani di Ermal, in veste più acustica, in modo che alcune emozioni arrivino molto più nette e forti. Suo- nando in teatri fantastici avremo una gamma di volumi incredibili all’orecchio del pubblico, con dinamiche minime. Per noi la sfida sarà sopperire all’ele- mento ritmico, le canzoni pop e rock che hanno l’andamento con la batteria sono un problema. Ma abbiamo trovato tecniche alternative di esecuzione. È un lavoro delicato di equilibri». Ermal & crew on stage. Foto di Andrea Brusa e Rosa Piserà. Torniamo all’Italia invece, chi sono i cantautori che ti han- diversa, dopo tre anni di concerti in elettrico a tutto no accompagnato? spiano. Volevo rallentare dal punto di vista sonoro. Ivano Fossati. E Vasco. Se vuoi scrivere canzoni devi I musicisti suonano. Da tre anni vivo nel modo in ascoltare chi lo sa fare meglio di te. Questo non è un cui volevo vivere. Facendo quello che volevo fare. E lavoro che impari ma un mestiere che rubi. E lo rubi cerco di farlo appieno. ascoltando. Esattamente come quando impari una lingua. Non ti rendi conto, ma mentre ascolti stai C’è un teatro in particolare in cui non vedi l’ora di suonare? imparando, ti immergi, con chi parla bene quella Il teatro Petruzzelli, quello di casa mia, a Bari. Non ci lingua. È lo stesso con le canzoni. sono mai entrato, è una vergogna ma è così. Entrarci ora per suonare, devo dire che fa un certo effetto. Le tue canzoni ora ripartono dai teatri. Come sei arrivato all’idea di questo tour? Con te, sul palco, ci sarà lo GnuQuartet. Come hai coin- Volevo fare un’esperienza diversa, con un suono volto questo quartetto? diverso. Il teatro assomiglia a un pianoforte antico, L’estate scorsa ho suonato a Risorgimarche, il festi- quando tu lo suoni parte di quella musica resta lì e se val organizzato da Neri Marcorè. C’erano anche loro il pianoforte ha molti anni è abitato da tutte le note e ne sono rimasto impressionato. Pensavo fossero che sono state suonate prima da chi l’ha posseduto. tantissimi musicisti sul palco, erano solo quattro. Per i teatri funziona allo stesso modo. Percepisco Avevo già in mente il tour nei teatri, ma ascoltandoli l’energia di tutti quelli che ci sono entrati prima di ho capito che volevo farlo con loro, così. me. Ti gira intorno, non va via. Ecco perché i teatri. E mi piaceva l’idea di rivestire le canzoni in un modo L’arrangiamento sarà completamente nuovo? nuovo. Lo lascio a loro. Per la prima volta canterò canzoni che non ho arrangiato io. I pezzi tirati e veloci sono Arrivi da un precedente tour molto intenso. Avevi an- sicuramente i più difficili da interpretare, ma il ri- nunciato una pausa di un anno. Ed eccoti invece di nuovo sultato finale è interessante, tra momenti di inten- pronto per un altro tour. sità. L’escursione dinamica sul palco di un teatro ti Per me tre mesi valgono un anno. Stare fermo mi an- permette di godere appieno della musica che stai noia. Mi fermerò magari dopo. Volevo fare una cosa facendo, perché crea un cambiamento di ritmo in- 42

Intervista credibile, sia in chi suona sia in chi ascolta, come le con il Dvd del concerto al Forum ho aggiunto due Il 25 gennaio esce onde del mare. Non vedo l’ora. inediti. Ogni brano e idea che si muove nella mia il cofanetto Non testa, ha bisogno di tempo. Ho lavorato in studio abbiamo Armi - Chi ha scelto il repertorio che suonerete? per molto tempo, facevo tutto da solo. Questo mi Il concerto. All'interno Lo abbiamo scelto insieme. Ci siamo rinchiusi ha dato grandi possibilità di comprensione di quello il dvd del concerto un giorno in studio, abbiamo ascoltato i miei tre che sto facendo. al Mediolanum Forum dischi, più qualche cover che ci piace ascoltare e di Assago (MI), un che ci piacerà suonare. In base ai gusti. Loro han- La musica è il tuo mezzo per stare bene? disco live e le due no selezionato subito le canzoni che io credevo più È un modo per guarire, però non scrivo quando sto canzoni inedite, difficili da eseguire. E questa cosa mi è piaciuta male, ma quando accadono cose. Spesso cerco di Ercole e Un’altra vita moltissimo. Abbiamo deciso di creare un percor- immaginare come sarebbe se fossi diverso in quel da rischiare, il nuovo so variegato. momento. Come se abitassero tanti me al mio inter- singolo in radio in no, che di volta in volta prendono la parola. Questo duetto con J-Ax. Quanti brani? induce alla diversità di una produzione musicale che Portiamo una trentina di canzoni, per una scaletta se no porterebbe sempre allo stesso risultato. E io mi ERMAL META di non più di 22 brani. I tempi in teatro sono più dila- annoio a fare sempre le stesse cose. E GNUQUARTET tati rispetto a un concerto fatto nei club o palazzetti. A TEATRO Prepareremo più canzoni per cambiare. Sicuramen- Come ti vedremo sul palco? te farò almeno un paio di cover, Muse e Radiohead. Canterò e suonerò. Chitarra, pianoforte, drum sta- Data zero tion, synth loop… Fino a qualche anno fa mi esibivo il 31 gennaio Che cosa ispira le tue canzoni? di fronte a dodici persone, con la mia chitarra acusti- dal Teatro Sociale Le vite degli altri, la comunicazione. Quando sento ca e gli altri strumenti. Sarà una sala prove allargata. di Nizza Monferrato. che arriva il momento di dire qualcosa, mi devo fer- Con la musica bisogna giocarci, se non ci giochi non Il 2 febbraio è mare e lo devo dire. Cerco di raccontare in maniera ti diverti. Play vuol dire anche giocare. al Teatro Arcimboldi diretta, non mi piacciono i giri di parole. di Milano. Quel che conta insomma è suonare? Tutte le date su www. Hai già nuovi brani? Sempre. Faccio quel che amo, vado avanti finché ce mescalmusic.com Ho sempre nuove canzoni. Nel disco live che esce n’è. 43

Mark Knopfler - Intervista È nato a Glasgow, è cresciuto a Newcastle, ma ha sempre avuto la Route 66 nel cuore. E soprattutto nelle dita, che dai tempi di Sultan of Swing accarezzano le sue amate sei corde. Ora arriva un nuovo capitolo della sua biografia, in vinile D I Andrea Pedrinelli G neve, però con un sogno, il sogno della musica. An- cora oggi se mi capita di avvistare due chitarre in un angolo scatta la stessa scintilla, credimi: come quand’ero ragazzino ho l’istinto del far musica, che poi è ciò che fa sì che il mio fuoco interiore resti sem- pre acceso». Avete appena letto come Mark Knopfler racconta il se stesso che canta in Matchstick Man, omino stiliz- zato, traccia che chiude il suo album in studio da so- lista numero nove, Down the Road Wherever. E quanto più colpisce avendo a che fare con «C’è una canzone, nel mio ultimo disco, che parla Anche alla soglia Knopfler è che, malgrado in agosto proprio di me: di un giovane stupidotto con una chi- dei settant’anni, compia settant’anni e a dispetto di tarra e una valigia, che cercava un passaggio in auto- Mark Knopfler è qualunque effetto possibile possa stop per rientrare a casa dopo uno spettacolo della rimasto il ragazzo fare l’aver venduto centoventi mi- vigilia di Natale. Non penso che realmente avessi con la chitarra lioni di dischi in carriera, egli è capito, allora, di essere a cinquecento miglia dalla all’inseguimento ancora oggi palesemente l’“omino mia abitazione… E tutto quello che poté capitarmi di un sogno. stilizzato” di quel brano, il “ragaz- fu salire su un camion per essere lasciato da qualche «Ho l’istinto del zino con la chitarra” innamorato parte nelle Midlands, credo vicino a Leicester. Con il far musica, il mio della musica di cinquant’anni fa, sole che stava tramontando e la neve che scendeva. fuoco interiore è in tre parole un artista puro. Ma Per miglia e miglia intorno, anzi, vedevo solo neve: sempre acceso» dev’essere questo, in fondo, il niente traffico, nessuno in giro, solo io, la mia borsa, segreto del suo successo: in una la mia chitarra. Eppure stavo facendo esattamente vicenda artistica decollata se vo- ciò che volevo fare: sarò sembrato un idiota nella gliamo tardi, fondando a circa trent’anni i Dire Straits, e però mai 2018 fermatasi da quel 1978 di Sultans of Down the Road Wherever Swing e del debutto della band. Da allora col gruppo Knopfler ha ven- duto nove milioni di copie del solo 12 ottobre 1985, Brothers in Arms negli USA, ha raggiunto lo status di Mark Knopfler dal vivo best seller di tutti gli anni Ottanta nel Regno Unito, al Madison Square e fra un disco e l’altro ha pure prodotto Bob Dylan o Garden di New York Randy Newman, scritto per gente come Tina Tur- ner o per film di successo, prestato la propria arte chitarristica a Van Morrison, Steely Dan o Cliff Ri- chard. E dopo aver chiuso la leggenda Dire Straits nel 1992,«perché eravamo una cosa troppo grande» (se non lo sapevate credeteci, è vero), l’artista nato a Glasgow nel 1949 ha continuato a sfornare opere 44

Mark Knopfler Mark Knopfler: «La musica è la mia vita» 45

Mark Knopfler e che per me sia stata un’ottima cosa, aver passato momenti duri ed essermi dovuto confrontare con il lavoro manuale, già da giovanissimo. Anche perché, credetemi, grazie a certe scale di valori poi il tempo l’ho sempre vissuto traendo il meglio da ogni cosa, divertendomi, imparando». YOU’LL NEVER WALK ALONE Il risultato dell’apprendimento esistenziale di Mark Knopfler, nell’anno 2018, è divenuto l’ennesimo suo portfolio di belle canzoni dalle liriche ora struggen- ti ora abrasive, ma sempre incisive: per l’esattezza nel Cd di Down the Road Wherever sfilano 14 piccoli grandi capolavori, che diventano 15 nella versione in doppio Lp e sedici nell’edizione deluxe del compact medesimo; mentre in un’uscita a cofanetto a Cd e Lp si affianca pure un ulteriore extended play a dodici pollici con altre 4 bonus tracks, oltre che la tablatura per chitarra di un brano. Ed anche negli altri pez- zi di Down The Road Wherever, non solo in Matchstick Man, c’è «Per me creare autobiografia sparsa qua e là. un nuovo album «Volevo mettere nelle canzo- è un divertimento, ni la mia geografia personale, come faccio da sempre: basta dall’inizio pensare a Southbound Again nel alla fine... da primo Lp dei Dire Straits, che quando nasce contiene l’eco di Newcastle Nato a Glasgow importanti anche da solista, da Privateering (nella top Upon Tyne, la città dove con l’ispirazione fino ten degli States nel 2012) a Tracker (numero tre delle i miei ci trasferimmo quando a quando lo porto nel 1949, hit inglesi nel 2015). Eppure, dentro, Mark Knopfler avevo sette anni e dove sono in studio con Mark Knopfler è rimasto un’anima pura: con la musica come so- cresciuto, o ricordare Tunnel of ha rivitalizzato il rock gno, divertimento, sfogo, espressione di sé nella vita britannico alla fine quotidiana; fra una chitarra per intrecciare note e un Love che parla di Spanish City, il la band» fine degli anni ’70. quaderno (oggi anche il laptop) per annotare parole, nell’incessante esigenza di dirsi, capirsi e raccontarsi centro commerciale e di svago che ben poco in lui è stata sporcata dalle necessità industriali del dover poi, quel racconto, cercare di che si trova a Whitley Bay poco venderlo. «Il fatto è che ricordo bene le difficoltà dei miei esordi e la povertà del mondo da cui vengo», a Nord di Newcastle. Ho sempre voluto mettere il sottolinea Knopfler. «E le tengo ben presenti, come promemoria e monito. Mi è capitato di trovarmi al mio mondo nella mia musica, anche per vedere se telefono con uno dei miei figli e di chiedergli che cose stesse facendo in quei momenti. Lui mi ha risposto poteva far parte dell’espressione musicale allo stesso che stava caricando un furgone, e la faccenda, sai, mi suonava familiare… Ma del resto se non hai mai titolo dell’immaginario americano stile Route 66, caricato un furgone, se non hai mai faticato davvero, non lo sai mica com’è fatta la vita, cosa ci sia den- che storicamente è il riferimento del pop-rock. Ho tro: e come faresti a scriverne? Io penso che per un songwriter ogni esperienza concreta sia decisiva, iniziato molto presto a cantare una mia geografia, insomma, e non ho mai smesso di farlo…». Nella geografia sonora del nuovo disco di Knopfler si narrano tante vicende umane. «Il brano Trapper Man riguarda lo show business, quel cercare conti- nuamente di capire dove soffia il vento e cosa sarà popolare domani. Heavy Up viene da un collega, che un giorno mi disse che avrebbe potuto essere meno pesante solo se gli altri fossero stati almeno un po’ più seri: e mi sembrava una bella riflessione. Mentre My Bacon Roll canta di un tizio fuori moda, fumatore, bevitore, vestito in modo vecchio, che non riesce a farsi venire neppure un’idea su come provare 46

Intervista a migliorare il suo lavoro: uno in pieno stile Brexit, da te alla gente le canzoni sera dopo sera. Chi lo sa, se volete». E poi nel nuovo album c’è anche Just a Boy però? In fondo non uso ancora il deambulatore… E Away from Home, figlia di uno squarcio del passato del di certo darò il meglio che posso. Credo che alcuni padre di Mark unito a sue riflessioni sugli ultimi della brani del disco, come Back on the Dance Floor, siano società. «La vicenda di quel testo è complessa, anche perfetti per divertirmi con la band, mentre altri, se capita spesso che le canzoni abbiano gestazioni come Matchstick Man, penso che li proporrò voce e strane se non lunghissime, anche di anni. Comun- chitarra acustica; poi avendo arricchito il gruppo di que: papà aveva subito un attacco di cuore e si tro- fiati senz’altro proporrò Your Latest Trick, un pezzo vava al General Hospital di Newcastle; era notte, e dei Dire Straits datato 1985 che non pensavo avrei sentì che in strada cantavano You’ll Never Walk Alone. mai ripreso live: assieme ad altri brani del nuovo di- L’ospedale è vicino allo stadio, certo, ma di notte era sco come Slow Learner , che poi non è che l’ennesimo strano sentire l’inno dei tifosi del Liverpool, per di frammento della mia autobiografia per canzoni». più per le strade di casa dei rivali del Newcastle. Però quel canto di fratellanza, non camminerai mai solo, Guida all’ascolto... 2015 rinfrancò mio padre. Ecco: la canzone parte da lì, poi e all’acquisto Tracker si sviluppa guardando anche a cose che da bambino non guardavo di certo, come il manicomio vicino Fra gli album più interessanti 2012 a casa e le anime che ospitava. Alla fine, qui volevo del Knopfler solista, di recen- Privateering cantare che può capitare, che i sogni implodano e te ristampati su vinile, sono facciano male, e che abbiamo bisogno di un aiuto senz’altro da segnalare i doppi 1990 nelle nostre notti, e ancora che spesso certe cose le Tracker e Privateering: senza Neck And Neck capiamo solo nel tempo; in pratica il brano dice di però dimenticare il capolavoro (con Chet Atkins) tre modi diversi di sentirsi lontani da casa nel buio». Neck and Neck del 1990, rea- lizzato con l’icona del fingerpi- SUL PALCO cking, nonché idolo giovanile di Mark, Chet Atkins. Ma va da sé Down the Road Wherever è per Mark Knopfler un disco che sia più ricco l’elenco di ri- molto diverso dai precedenti, ma quasi inevitabil- stampe in vinile dal catalogo dei mente. «Che tu lo voglia o no cambi, cresci; ciò che Dire Straits: dall’antologia Priva- vorrei da questo lavoro come da tutti i precedenti, è te Investigations agli storici Dire che chiunque possa trovarvi parti di sé, al di là dei Straits (1978), Making Movies significati che io, come autore, do ai brani». Un’altra (1980), Love over Gold (1982) e faccenda che nel chitarrista originario di Glasgow Brothers in Arms (1985). L’intera non cambia mai è la passione, se preferite appunto discografia della band è stata la purezza. «Facendo un nuovo album mi diverto dal riedita anche integralmente, in principio alla fine: da quando nasce l’ispirazione a un succoso cofanetto da otto 33 quando la rifinisco a casa, a quando la porto in stu- giri intitolato Studio Album 78- dio dalla band per vedere se il tutto può funzionare 91. Fra le curiosità invece spicca come canzone. Il processo dalla scrittura al disco soprattutto il doppio 7” a edizio- sa essere tortuoso: alcune cose a volte non ne vo- ne limitata The Honky Tonk De- gliono sapere di funzionare, spesso ci sono idee che mos comprendente incisioni del devi stracciare e altre che devi cestinare. Però anche gruppo datate 1977, l’anno prima questo è parte del divertimento, in fondo». dell’esordio; mentre per chi può Purezza, divertimento e racconto di sé continuano spendere (su Amazon costa ad- ora per Mark Knopfler anche in tour: un tour che dirittura 280 euro) si segnala il quest’anno sarà molto “italiano”, visto che dopo il doppio Lp bootleg, ma di buona debutto a Barcellona in aprile la tournée mondia- resa sonora, Dire Straits Live in le 2019 dell’artista toccherà Milano, il 10 maggio, e Germany. chiuderà la sua tranche estiva girando il Belpaese fra Lucca (13 luglio), Stupinigi (17), Cattolica (18), Roma (20 e 21) e l’Arena di Verona (22). E pensando al tour, Knopfler si sbilancia. «È vero, potrebbe essere l’ulti- mo grande giro di concerti che faccio: più si invec- chia più diventa duro, lo sforzo fisico di trasferire 47

De André In Concerto - Arrangiamenti PFM DUE protagonista e promotore del progetto. La colonna IN UNO portante e anima ritmica della Premiata lo ha ripe- tuto anche di recente, presentando il greatest hits Il “salto nel buio” della sua band: «Nessuno era così pazzo da andare di un monumento a chiedere una cosa del genere a Fabrizio. Un gior- della canzone, le letture no viene a vederci in concerto a Nuoro, addirittura geniali dei maestri del prog chiede a un pastore di portarlo al concerto, perché e la storia travagliata non aveva la patente. Finito il concerto ci ritroviamo di un tour epocale a mangiare a casa sua, all’Agnata. Io sono quello che si inventa sempre le cose, come ogni batterista che D I Federico Pucci ha la testa che gira: “Pensa che bello – gli dico – se facessimo come Jackson Browne con gli Eagles, I Bob Dylan con The Band”. Era scettico: in Italia è difficile che un rocker sia amico di un artista di al- Il disco dal vivo è considerato una tappa obbligata tro genere, ci diceva, però non sarebbe stato male. di ogni grande artista, ma poche di queste opere Dopo averci pensato ha deciso di fare questo salto meritano poi uno spazio di rilievo nella storia del- nel buio: poteva essere una catastrofe o un grande la musica: la percentuale è ancora più esile quando successo. Del resto lui aveva già fatto tutto, ma vole- si guarda l’Italia. Un’eccezione straordinaria è In va uscire dal suo seminato, come noi». concerto - Arrangiamenti PFM di Fabrizio De André, che immortala non soltanto un tour, quello andato La voglia di non accontentarsi, o di raccogliere i in scena quarant’anni anni fa nei teatri e palasport soldi per costruirsi una stalla per la sua cooperativa italiani dalla fine del dicembre 1978 all’inizio del agricola gallurese, come avrebbe detto tra scherzo febbraio 1979. La collaborazione del più grande can- e provocazione in alcune interviste, convince De tautore dell’epoca con la band di maggiore successo André a mettersi nelle mani di quei capelloni, ai fotografa mutamenti storici, un mix di personalità quali nel frattempo si era aggiunto il bassista Patrick rarissimo e soprattutto l’identità di un cantautore Djivas. Quando iniziano le prove, in un cinema-tea- che valutava la musica non meno della parola. tro parrocchiale di Corsico, fuori Milano, i rapporti sono altalenanti: per un mese si suona, si discute, si La genesi del tour e del disco nasce tra alcuni dub- litiga, a volte per ragioni umorali, ma spesso per la bi, come ha raccontato spesso Franz Di Cioccio, proverbiale meticolosità del genovese. Oltre Premo- li, Djivas, Mussida e Di Cioccio, della banda fanno parte due giovani di talento. Roberto Colombo alle tastiere e alla chitarra, che parteciperà attivamente all’arrangiamento di Via del Campo, arriva a prove iniziate: in Evaporati in una nuvola rock ricorderà che per partecipare al tour rinunciò a produrre Gelato al limone di Paolo Conte. E Lucio “violino” Fabbri, che a sua volta abbandona il tour di Roberto Vecchioni per portare qui i suoi precisi, potenti e affilati colpi d’archetto. Se la spettacolarità del momento, l’impatto della poesia che divide il palco con l’elettricità, sono ri- masti solo nelle memorie di chi ha vissuto il tour, molto di quell’equilibrio tra forza e delicatezza, mo- dernità e antichità si trasferisce sull’album. Ragio- ni discografiche, spiega Di Cioccio, costrinsero la PFM a celarsi dietro la formula “arrangiamenti”. Le cose, comunque, sono fatte in grande: dall’Inghil- terra arriva uno studio mobile Manor per riprendere al meglio le performance del settetto, seguito da un team anglo-italiano guidato dal tour manager Gino 48


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