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VINYL 16

Published by epraghi, 2020-09-16 06:20:59

Description: VINYL 16 - settembre 2020

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ANNO III — N° 16 settembre 2020 In edicola dal 15 Settembre 2020 16 SETTEMBRE 2020 bimestrale · € 5,00 • LA 2TONE E LA RIVOLUZIONE DELLO SKA • • ROBERT CRUMB: TRA FUMETTI E VINILI • • 50 ANNI DI SOUL A 33 GIRI • • JANE'S ADDICTION NOTHING'S SHOCKING • • RITMO TRIBALE • • PIOTTA • PRINCELA STORIA DI UNA SUPERSTAR GLOBALE





VINYL EDITORIALE 3 2 FOTO DEL MESE 12 Pretenders, 6 26 New York 1980 4 22 44 38 STORIE Prince: la storia DISTRIBUZIONE di una star globale 6 M-Dis Distribuzione Media S.p.A. Ritmo Tribale: Via Cazzaniga 19, 20132 Milano rock, amicizia e rivoluzione 12 Tel. 02-2582.1. Piotta: tutto in vinile 15 REDAZIONE Roberto Razzini: De Agostini Publishing S.p.A. dal vinile a Spotify 18 20154 Milano, via Tito Speri 8. AMMINISTRAZIONE REWIND De Agostini Publishing S.p.A. Le copertine 28100 Novara, via Giovanni di Robert Crumb 22 da Verrazzano 15. Jane's Addiction: © 2020 De Agostini Publishing S.p.A. Nothing's Shocking 26 SERVIZIO CLIENTI Il meglio del Soul mail: [email protected] in vinile 30 tel. 199 120 120 costo massimo della chiamata € 0,144936 MONDO VINILE IVA INCLUSA a minuto di conversazione, 2Tone Records: reggae + da rete fissa, senza scatto alla risposta, punk = ska revolution 38 indipendentemente dalla distanza. Da rete mobile costo dipendente Quando il cinema dall’operatore utilizzato. mette i vinili sul piatto 44 sito web Dietro la cover: www.deagostini.it Blackstar 48 JUKEBOX Le recensioni dei dischi che stiamo ascoltando, tra novità, ristampe e pezzi storici 50 DIRETTO DA Contenuti e immagini delle pagine Barbara Schwartz 4-5, 6-11, 22-25, 38-43 e della copertina CONSULENZA REDAZIONALE tratti da Long Live Vinyl, in accordo con Silvia Gianatti, Giuliano Donati Anthem Publishing Ltd. (design e concept REDAZIONE E GRAFICA Flavia Vimercati, Alberto Villa copyright di Anthem Publishing). HANNO COLLABORATO Foto Getty Images: pagina 22. Andrea Valentini, Valentina Giampieri, Foto Ritmo Tribale di A. Mori. Gianni Sibilla, Claudio Cabona, Foto R. Razzini: Andrea Cherchi. Giampiero Di Carlo, Lamberto Colpi, Rockol Dove non indicato: crediti in pagina. DIRETTORE RESPONSABILE Le altre immagini provengono dalle cover Pietro Boroli degli album (collezioni private). DIRETTORE MARKETING E VENDITE L’editore è a disposizione degli aventi diritto Valentina Bramati con i quali non gli è stato possibile PRODUCT MANAGER comunicare, nonché per eventuali involontarie Francesco Losco LEGAL AFFAIRS omissioni o inesattezze nella citazione e/o nelle foto. Avv. Andrea Maruccio ISSN 2611–7290 Avv. Patrizio Visco DE AGOSTINI VINYL n. 16 del 15/09/2020 Pubblicazione periodica bimestrale esce il 15 settembre 2020 Registrazione presso il tribunale di Novara n. 655 del 05/09/2018 STAMPA Rotolito Spa – Milano

VINYL 3TITOLO Era l’estate della mia maturità quando, con un caldo tremendo e un grandissimo senso di liberazione, mi trovavo insieme al mio amico Pier in coda davanti al Palatrussardi per il concerto di Prince. Io con i jeans tutti tagliati davanti, anfibi e i capelli quasi a spazzola; lui con i capelli lunghi tirati indietro con il cerchietto e gli inguardabili pantaloni color pesca con la scritta Prince bella evidente! Era il Lovesexy tour, anno 1988, e io non ero proprio pronta a quello che è stato uno dei concerti più belli della mia vita. Già eravamo gasatissimi per il palco rotondo posto in mezzo al palazzetto, ma credo che abbiamo tutti trattenuto il fiato per un attimo quando Prince arrivò sul palco a bordo di una Ford Thunderbird elettrica e si mise a ballare con Sheila E. che intanto suonava le percussioni. Uno show pazzesco, un musicista straordinario con artisti di altissimo livello per un concerto che è rimasto nella storia, almeno nella mia. Non ho più sentito Prince dal vivo, fino ad aprile 2016, quando al BIKO di Milano José James, musicista della Blue Note anche lui di Minneapolis, ha fatto un meraviglioso tributo al Principe appena scomparso pochi giorni prima. La nostra cover story racconta una storia di perfezionismo musicale, ricerca e visione. Ma siccome ci piace spaziare e portarvi, attraverso la chiave del vinile, spunti musicali che possano far riaffiorare ricordi piccoli, grandi, importanti o semplicemente divertenti, vi segnalo altri due articoli di questo numero: lo speciale sulla 2Tone, l’etichetta di Jerry Dammers degli Specials per dare voce allo ska e a uno dei periodi più interessanti della scena britannica. Come non condividere le parole di Pete Chambers, giornalista musicale di Coventry che ha vissuto appieno la nascita dello ska: “Ho amato il punk per tutta la vita, ma ho sempre pensato che avesse una bocca molto larga e relativamente poche cose da dire. La 2Tone, al contrario, aveva una bocca altrettanto grande e moltissime cose da dire: era nata sulla tolleranza e la contaminazione tra generi e razze, aveva una posizione politica aperta ma chiaramente definita. Oltre a regalarti emozioni travolgenti, ti faceva riflettere”. E l’articolo di Valentina Giampieri su musica e cinema: da leggere per scegliere i film delle prossime sere, e guardarli con… un occhio e orecchio diverso! www.deagostinivinyl.com – @deagostinivinyl Questo mese in abbinamento a De Agostini Vinyl n. 16 troverai i numeri in edicola della collezione di Francesco De Gregori The Vinyl Collection. Prezzo De Agostini Vinyl € 5,00. Prezzo dei vinili in abbinamento editoriale: album prima uscita a prezzo promozionale € 9,99, album singoli € 17,99, album doppi e tripli € 27,99, album quadrupli € 39,99. L’offerta De Agostini Vinyl si compone del solo magazine o del magazine più gli album a scelta tra quelli abbinati al magazine di questo mese. Magazine 5 € + 1 album singolo prima uscita 9,99 € = 14,99 € Magazine 5 € + 1 album singolo 17,99 € = 22,99 € Magazine 5 € + 1 album doppio/triplo 27,99 € = 32,99 € Magazine 5 € + 1 album quadruplo 39,99 € = 44,99 €

STORIE 4 VINYL Lynn Goldsmith/Corbis/VCG via Getty

Pretenders VINYL L'anno magico 5 New York, 1980 FOTO DEL MESE La band nasce nel 1978 e pubblica i primi tre singoli nel 1979. Eppure per i Pretenders l’anno chiave è il 1980. Il successo inizia con “Brass In Pocket”, uno di quei tormentoni che si sentono sempre e dovunque: pub- blicato a novembre dell’anno precedente raggiunge il primo posto in classifica nel gennaio 1980, lo stesso mese in cui esce l’album di debutto omonimo della band, Pretenders. Nick Lowe, che aveva prodotto il loro primo singolo, “Stop Your Sobbing”, decide di mollarli perché pensa, testuali pa- role, che “non andranno da nessuna par- te”. Così è Chris Thomas a occuparsi della registrazione del nuovo disco. Pretenders finisce dritto in cima alla classifica inglese degli album nella sua prima settimana e ci rimane per un mese. Arriva nella Top Ten anche in USA. La band è richiestissima, a partire dalla sua cantante Chrissie Hynde, qui immortalata in uno studio fotografico newyorkese con il batterista Martin Cham- bers, il chitarrista James Honeyman-Scott e il bassista Pete Farndon, questi ultimi due tragicamente uccisi dalla droga nel giro dei tre anni successivi. © Long Live Vinyl PRETENDERS K PRETENDERS R E A L R E C O R D S (1980)

VINYL PRINCE 6 STORIE LA STORIA DI UNA STAR GLOBALE Con 1999 Prince cambia per sempre la storia della musica, lanciando la sua rivoluzione che lo proietterà in cima al mondo con Purple Rain. Da gruppo di supporto dei Rolling Stones a star globale: la genesi di un mito attraverso le parole dei suoi Revolution di John Earls Idue concerti che Prince ha fatto come supporter avevano appena lanciato la hit “Miss You”, sconfinan- degli Stones al Coliseum Stadium di Los Angeles do nella musica dance, e Prince pensava che quella nell’ottobre 1981 sono passati alla storia per i fischi del fosse la strada da seguire. Poi è successo quello che è pubblico. Ma d’altronde è ovvio: il pubblico rocket- successo. Quando sei un giovane artista non ti aspetti taro e nostalgico degli Stones non era pronto a una nemmeno nei tuoi peggiori incubi di essere cacciato superstar del futuro come Prince. Che per l’occasione dal palco a suon di fischi o di dover schivare una ma- non ci è andato leggero, presentandosi sul palco con rea di oggetti che il pubblico ti lancia addosso. È stato una giacca trasparente e un paio di mutandine nere. È traumatico, a maggior ragione per lui che era un fan durato solo quattro canzoni, poi a metà di “Jack U Off” degli Stones. Ed è successo due volte”. la quantità di oggetti che gli venivano lanciati addosso Dez Dickerson, il chitarrista che si è unito alla band di lo hanno costretto a lasciare il palco. E due giorni dopo Prince nel 1979, racconta: “In tutto il tempo che ho pas- ha dovuto ripassare da queste forche caudine. sato con Prince ho sempre abbracciato il suo obiettivo, “Quello con i Rolling Stones è stato un periodo buio”, ri- che era quello di essere una versione nera dei Rolling corda Bobby Z, il chitarrista che ha suonato con Prince Stones. Una volta Prince mi ha detto: ‘Io sono Mick fin dai tempi della scuola a Minneapolis nel 1976. “Prin- e tu sei Keith’. Mi è venuto naturale. E in realtà i due ce era eccitato dal punk e dalla scena New Romantic terzi di quel primo concerto con gli Stones sono stati di Londra e andare in tour con Rick James ha affinato memorabili, incredibili. I fischi e il lancio di oggetti sono il suo funk. Poi ha cercato di mettere insieme tutto arrivati solo alla fine. Per quanto traumatico, resta una questo, pensando che avrebbe funzionato. Gli Stones delle mie esperienze preferite con Prince”.

VINYL 7PRINCE “ I Rolling Stones senza saperlo hanno giocato un ruolo chiave nel successo globale di Prince ”

VINYL Quei due concerti hanno portato Prince a ripensare profondamente la sua musica. “La reazione di Prince STORIE è stata esemplare: ha preso questo incubo e l’ha usato 8 per cambiare in meglio”, dice Bobby. “La sua carriera è arrivata a un bivio: per il pubblico rock degli Stones ha creato 'Little Red Corvette'. Poi in una sola canzone, '1999', ha riassunto tutto il meglio dell’epoca disco”. La vocalist Jill Jones ha lavorato con Prince per la pri- ma volta nel disco 1999, quando Prince era determina- to a lasciarsi alle spalle la musica mainstream. “Quan- do Andre Cymone, il migliore amico di Prince nonché bassista, ha lasciato la band nel 1981 la sua missione è cambiata”, spiega Jones. “Voleva passare dalle classi- fiche dei neri a quelle pop dei bianchi. Il periodo in cui ha cercato di aprirsi a un nuovo pubblico è stato molto creativo per lui, che ha cominciato a prendere molto più seriamente il suo ruolo di leader.” C’È DEL METODO NELLA SUA PAZZIA “Sceglieva con attenzione se lasciare che il cantante Lisa Coleman si è unita a Prince come pianista e tastie- si inserisse come solista o come parte di un insieme rista per Dirty Mind (1980) e ha assistito in diretta alla di più voci. O, ancora, se lasciarlo semplicemente in sua evoluzione. “Tutto stava cominciando a prendere sottofondo come accompagnamento. Quando mi ha forma all’epoca”, dice la Coleman. “Il management si chiesto di cantare quel verso ha lasciato tutte le opzioni è reso conto che Prince poteva avere molto succes- aperte. Voleva che fossi io a cantare, secondo il mio so, che aveva il talento di una superstar. Prince, però, spirito, senza darmi un limite”. come tutti gli artisti davvero prolifici, certe volte aveva La chitarra di Dickerson ha la sua parte di gloria anche bisogno che qualcuno gli dicesse quali idee erano le in “Little Red Corvette”. La storia narra che Prince ab- potenziali miniere d’oro. Certe volte lo spingevano a bia invitato il chitarrista in studio e gli abbia fatto ascol- scrivere una hit: ‘hai presente quella cosa che suoni tare la canzone già praticamente completa, a cui però sempre alla chitarra? Può essere una hit. Scrivila!’”. mancava un ultimo tocco da maestro per renderla in- “C’era del metodo nella sua pazzia” ricorda Jill Jones. dimenticabile. Quella volta Dez ha risposto inventando “Una volta mi ha svegliato nel cuore della notte mentre l’assolo più travolgente che si fosse mai sentito fino ad era ospite a casa sua a Minneapolis e mi ha chiesto se allora in una canzone di Prince. “Ho registrato cinque potevo cantare quella tal cosa, come se fosse davvero o sei versioni diverse di quell’assolo, poi Prince ha rea- urgente”, ricorda. “Ero in pigiama, mi sono messa le lizzato la versione finale combinandole tutte assieme” ciabatte e mi sono fatta una tazza di tè per svegliarmi, mentre aspettavamo Lisa Coleman, anche lei svegliata ricorda Dickerson. “Mentre suona- da Prince nella notte. Immagino che la voce abbia un vo le varie versioni di quell’assolo timbro leggermente diverso quando sei ancora mezzo non ho mai pensato ‘Ok, questo è assonnato e che quel timbro fosse quello che lui stava quello buono’. Prince mi ha sempli- cercando”. cemente lasciato carta bianca per entrare progressivamente in sinto- UN ASSOLO CHE HA FATTO EPOCA nia con la canzone. Era essenziale Dez Dickerson canta il secondo verso di “1999”. “L’ap- aggiungere qualcosa di cruciale, di proccio di Prince era metodico” ricorda il chitarrista. indimenticabile, senza però rovinare lo spirito di fondo del brano”. Tra 1999 del 1982 e Purple Rain del 1990 Prince scatena una vera rivoluzione nella storia della musica.

“ Siamo tutti condannati e quindi meno culturali. Prince per esempio era fissato con la VINYL non possiamo fare niente di meglio Mattel Intellivision, la sorella più intelligente e meno che scatenarci con la sua musica ” commerciale di Atari”, ricorda Dickerson. “Eravamo 9 ossessionati dal gioco Super Pro Football e organiz- zavamo tornei talmente entusiasmanti che spesso non PRINCE vedevamo l’ora di finire il concerto per tornare a gio- care. Nei giochi Prince detestava perdere, ma io ero più bravo: gli ci sono voluti due tour prima di riuscire a battermi una sola volta. Poche volte l’ho visto così esaltato”. Il mondo del cinema ha ispirato Prince nella direzio- ne dei suoi video musicali. Per i singoli tratti da 1999 voleva video in grado di dominare la neonata MTV. “Prince aveva già capito che il suo punto di forza era la performance”, commenta Jill Jones. “I soliti video con una bella ragazza sul sedile del passeggero non gli sarebbero mai bastati”. Oltre che ambiziosa, la sua regia si rivela intransigente: “Ripassava i copioni e le parti e costringeva tutti noi a fare altrettanto, affinché ciascuno sapesse esattamente che gesti fare e che pose prendere”. LA FINE DEL MONDO È VICINA LA RICERCA DELLA PERFEZIONE Il quinto album dell'artista, 1999, si presenta come un Secondo Bobby Z la videocamera è stata per Prince punto di svolta nella carriera di Prince, che però non una passione travolgente fin dall’inizio. La sua prima ha dimenticato il suo spirito: “L’album vuole far impaz- espressione, al di fuori dei video musicali, sono stati i zire il mondo ma non può dimenticare la vena dance “mockumentaries” che il cantante girava per puro di- di Prince” spiega Bobby Z. “La parola Party è molto vertimento. A un certo punto, però, Prince ha iniziato importante in questo brano e anche se può sembrare anche a filmare sistematicamente le sessioni di prove. ironica, visto il tema distopico della canzone, non lo è: “La registrazione è diventato il suo strumento per rag- quello che Prince vuole dire è che la fine del mondo giungere la perfezione. Ben presto ci siamo accorti che è vicina, che siamo tutti in un certo senso condannati nulla poteva sfuggirgli: sono diventato incredibilmen- e che, quindi, non possiamo fare niente di meglio che te attento ai gesti che facevo suonando la batteria, a scatenarci con la sua musica”. come impugnavo le bacchette o a come muovevo la Si dice che sia stato il mediocre documentario del 1981 testa. Rivedere meticolosamente ogni nostra esibizio- su Nostradamus, intitolato The Man Who Saw Tomor- ne offriva a Prince l’opportunità per cercare un livello row (L’Uomo che vide il futuro) e raccontato da Or- di perfezione sempre più alto. Nel giro di pochi mesi son Welles, a ispirare Prince per il tema di 1999. “Tutti siamo diventati bravissimi a recitare per i video, nono- quei film che ci sparavamo in videocassetta sul bus stante il fatto che, all’epoca, il fumo che si usava per durante i tour erano fonti di ispirazione incredibili per i set non era tanto diverso da quello che si userebbe Prince” racconta Bobby Z. “Per esempio, la visione che oggi per disinfestare una casa dai topi. Ci siamo di- ha portato Prince a formare i The Time deriva dal film vertiti moltissimo, anche se non mi stupirei se domani The Idolmaker (Rock Machine, 1980). Poco più tardi mattina lavandomi la faccia trovassi ancora le tracce Quadrophenia (1979) con l’antagonismo violento tra del makeup che ho messo per il video di '1999'”. mod e rocker, ben espresso dal loro abbigliamento, Tra tutti i videoclip realizzati per 1999 il più controverso sarà cruciale nel processo creativo di Purple Rain. In- è senz’altro quello di “Automatic”, talmente esplicito somma, durante i tour Prince ci bombardava di idee sessualmente da farsi rifiutare l’accesso al palinsesto e visioni”. Anche se poi Prince riempiva i tempi morti di MTV. “Prince temeva di aver perso un po’ del suo di quei viaggi a bordo del bus anche con passatempi smalto provocatorio”, racconta la Jones. “Ha sentito il bisogno di stupire di nuovo”. E niente era più potente del bondage: “È una sorta di reinterpretazione perver- sa di una girl-song in cui collaboriamo io e Lisa. Ancora una volta, Prince mi ha chiesto di piangere. Non ho mai davvero capito perché Prince mi chiedesse continua- mente di piangere nelle sue canzoni.

VINYL “Il trench viola è il segno che Prince è passato SSTTOORRIIEE 10 a un altro livello” Durante i video, invece, voleva che fossi misteriosa, che che per qualche motivo Prince stesso ha deciso di non la gente si chiedesse ‘chi sarà mai questa bionda che usare nelle sue opere. Era come se riuscisse a distillare compare continuamente al suo fianco?’”. il suo ego e a distribuirlo a chi lo circondava per tornare Tingendo di viola il trench militare dei Mod di Qua- poi a concentrarsi sulla sua musica”. drophenia, Prince perfeziona definitivamente la sua Eppure farsi uno e trino non è un trucchetto facile che immagine artistica: “Il trench viola è stato il segno che può filare sempre liscio. Durante il tour promozionale Prince era passato a un altro livello”, conclude Bobby Z. di 1999, in cui Prince si imbarca con i Vanity 6 e i Time “Non avremmo mai più passato i pomeriggi a scavare come band di supporto, questo equilibrio viene messo tra i mucchi di vestiti usati nei mercatini. Da quel mo- a dura prova: improvvisamente Prince rischia di essere mento in poi avremmo indossato soltanto capi disegnati soverchiato dalle sue stesse creazioni. “Prince adorava appositamente per noi. Eravamo pronti per gli anni ‘80”. il cameratismo che regnava tra i Time”, racconta la Jones. “Era qualcosa che nella sua band mancava del UNO E TRINO tutto. Mentre le prove dei Time erano esilaranti, quelle Mentre ancora cercava la conclusione del progetto di di Prince erano seriose e strutturate. Prince non tarda 1999, Prince lavora su due “side project” importanti: i ad accorgersene e, visto che non si perde una sola The Time e il trio vocale femminile Vanity 6. “Prince sessione di prove dei Times, si crea un clima di com- era passato dall’essere il protagonista di un circo all’in- petizione tra le sue tre band”, spiega la Jones. “Spesso, carnare il circo stesso” spiega Bobby Z. “Considerate dopo una sessione di prove con la sua band, Prince se assieme, Prince e le sue band sembravano muoversi ne andava frustrato e scontroso. Dopo aver lavorato come un enorme esercito di Minneapolis, ma in realtà con i Time, invece, era molto più allegro. I Time, dopo- erano tutte espressioni diverse di un solo ego”. Aggiun- tutto, erano magnetici, e sembravano guidati da una ge la Coleman: “Il personaggio di Moris Day nei Time sintonia perfetta e istintiva. Non succedeva spesso che era, a tutti gli effetti, una delle personalità di Prince la band di Prince assistesse invece alle prove dei Time,

e questo, a posteriori, è davvero un segno eloquente suonato con Prince. “La gente mi chiede sempre come VINYL di ciò che stava succedendo. Prince però, dopo aver abbia potuto rinunciare così apertamente alla gloria, visto i Time in azione, cercava di replicarne lo spirito ma il punto è che se il contesto in cui ti trovi ti demo- 11 spronando i suoi musicisti a scatenarsi, ma l’energia ralizza, la promessa del successo non conta niente”. dei Time era inimitabile. In diversi concerti, poi, i Time “A un certo punto,” continua Dickerson “mi sono accor- PRINCE lo hanno fatto letteralmente sfigurare, e lui ne era ben to che starmi accanto era diventato fastidioso persino consapevole”. per me stesso. Mi sono detto: se non riesco a schio- Prince non disdegnava affatto le feste dopo i concerti, darmi da questo stato la mia presenza sarà solo un ma la mattina dopo si prendeva diverse ore per ri- intralcio per Prince. Era l’ora di fare le valigie. Ho tenuto guardare le registrazioni video della serata preceden- duro ancora per qualche concerto, cercando di dare te, per poi tornare dai suoi collaboratori pieno di note il massimo, ma ormai mi sentivo stanco, sfinito. Prince e suggerimenti da mettere in pratica in preparazione ha fatto di tutto per convincermi a non mollare, ma era del prossimo show. Da un certo punto di vista, come diventato tutto troppo teatrale per me”. sostiene la Jones, quello stato di continua tensione Fortunatamente sarà Prince a trovare la quadratura era proficuo per Prince, perché lo spingeva a cercare del cerchio in questo apparente caos: sulla copertina sempre un miglioramento. Altri, però, non sono riusciti di 1999 scrive a caratteri capovolti il nuovo nome della a tenere il passo a lungo, come per esempio Bobby Z: band, “Revolution”. Questo cambio di nome, questo “Durante i tour, Prince mi tirava giù alle quattro di notte secondo battesimo preannuncia la svolta degli anni dalla mia branda nel bus per dirmi che avevo sbagliato a venire. I Revolution, con la Coleman e Doctor Frink qualche cosa con i cimbali o chissà che altro. Alla fine, alla tastiera, Bobby Z alla batteria e con Dickerson che sono andato dai manager a protestare: ‘Prince è ormai verrà presto sostituito alla chitarra da Wendy Ann Mel- una rockstar: potete per favore farlo dormire in un bus voin, saranno gli araldi del grande regno viola di Prince, tutto suo?’”. quello che da Purple Rain negli anni '90 in poi cam- bierà le sorti della musica e sfiderà sul campo Michael THE PURPLE REVOLUTION Jackson. Il tour dell'album 1999 segna anche l’addio di Dicker- “I Revolution sono diventati una sorta di società segre- son, una scelta che commercialmente parlando, visto ta”, conclude la Coleman. “Una setta di hippie in viola. ciò che sarebbe successo di lì a poco con Purple Rain, Prince ci considerava un culto, quasi un movimento sembra incomprensibile. Ma il chitarrista è sempre sta- alternativo. Da quel momento i suoi dischi sono di- to chiaro a riguardo: la fama non avrebbe mai potuto ventati sempre più esoterici, misteriosi e sessualmente restituirgli la gioia innocente dei primi anni in cui aveva provocanti”. © Long Live Vinyl GLI ALTRI 4 MIGLIORI DISCHI DI PRINCE 1979 1980 1987 1996 PRINCE DIRTY MIND SIGN “O” THE TIMES EMANCIPATION Composto e registrato Feroce e audace, è il frutto di Ogni cosa ha un inizio e una Questo disco rompe con unicamente da Prince, questo una perfetta fusione della sua fine. Questo è certamente vero il passato, proponendoci un è il suo vero disco di debutto. carica sessuale e funk, del suo per i Revolution ma non per Prince libero dalla pressione della Mentre il precedente For You minimalismo perfezionista e new Prince, che torna in vetta alle fama, e apre a sperimentazioni aveva infatti lasciato la critica e il wave, incendiato letteralmente classifiche con uno dei suoi album più nuove, con brani che si pubblico freddi, Prince comincia a dalla voglia di scioccare pubblico più importanti in assoluto, una immergono nel blues e nell’house smuovere le acque. Il viaggio alla e critica. È il disco con cui Prince, perfetta commistione di generi con disinvoltura. Un’altra tappa scoperta di Prince può benissimo dall’elettro funk al rock, dal blues importante nel lungo cammino allora 22enne, trova la sua al pop e dal pop allo psichedelico. partire da quest’album. direzione definitiva. di un artista globale.

RITMO TRIBALEVINYL 12 STORIE Un grandissimo ritorno per il rock made in Italy: la band milanese, dopo 21 anni di silenzio discografico, ha inciso e pubblicato un nuovo album. Ed è come se il tempo non fosse passato di Andrea Valentini Negli anni Novanta, in piena esplosione del Dopo l’abbandono della formazione nel 1996 da parte “rock alternativo” italiano, la scena era in fer- di Edda (all’anagrafe Stefano Rampoldi, voce), i Ritmo mento: Afterhours, Casino Royale, Negrita, hanno continuato con la loro line up storica che vede C.S.I., Ritmo Tribale… Questi ultimi, meneghini Andrea Scaglia (chitarra/voce), Fabrizio Rioda (chi- al 100 per cento e in attività dal 1984, hanno una storia tarra), Andrea “Briegel” Filipazzi (basso), Luca “Talia” non semplice, figlia della loro personalità spigolosa, Accardi (tastiere) e Alex Marcheschi (batteria). rock e poco incline al compromesso. Insomma una Agli albori degli anni Duemila hanno deciso di prender- band di quelle che difficilmente lascia indifferenti. A si una pausa, durata fino al 2017, con il primo ritorno tutti i livelli. live, e ora archiviata con la pubblicazione di un nuovo I Ritmo Tribale live al Rock’n’Roll di Milano nell'aprile 2019. Tutte le foto di Alberto Mori

album: La rivoluzione del giorno prima. Con la stessa diso. Eravamo in Paradiso per la location che avevamo VINYL formazione e la medesima esuberante voglia di suo- scelto e lottato con le unghie per avere: in pratica una nare. Abbiamo fatto una chiacchierata con Fabrizio cascina abbandonata (a Pieve Salutare, una frazione 13 Rioda, per farci raccontare cosa bolle in pentola… di Castrocaro Terme, in provincia di Forlì – nda). Era fatiscente, se pioveva dovevamo mettere le pentole RITMO TRIBALE Come nasce il nuovo disco e come l’avete registrato? sul pavimento per raccogliere l’acqua che colava dal Questo album ha avuto una gestazione piuttosto lunga. tetto e staccavamo la strumentazione. Il nostro tecni- Il progetto iniziale era dettato dal sogno di pubblicare co del suono, che è venuto un paio di volte a trovarci, un vinile doppio con solo quattro pezzi, uno per lato. Un pensava: “Questi sono pazzi… mi stanno prendendo in Ep di quelli pazzeschi, che suonano da dio. Sette mesi giro o fanno sul serio?” Era un posto bellissimo, il disco prima dell’uscita dell’album avevamo questi quattro però in sé era infernale, perché era figlio di un periodo pezzi pronti. Il progetto alla fine non è andato in porto infernale: perché quando in un colpo solo perdi can- ma ognuno ha continuato a suonare per conto proprio, tante, management ed etichetta discografica la band per cui in modo naturalissimo ci siamo trovati con altri solitamente si polverizza e invece nel nostro caso non brani pronti… e il disco praticamente si è fatto da solo. è andata così. Sono onorato e orgoglioso di far parte di un gruppo che, in quel momento, ha detto: “Bene, È un procedimento bizzarro… sapete che c’è? Questa è roba nostra. Noi andiamo Quando ho ascoltato il mixaggio definitivo dell’album avanti, non ci interessa nient’altro”. E infatti dopo un non riuscivo a credere che avessimo fatto qualcosa anno avevamo nuovamente un management, un’eti- del genere. Ero abituato a fare i dischi in modo più chetta e un anticipo per fare un disco in una location standard: vai in studio, ti chiudi dentro, esci 40-60 pazzesca. Però in una situazione completamente nuo- giorni dopo e hai un prodotto finale. Non avevo l’abi- va come band. E il disco che ne è uscito rappresenta tudine a lavorare dicendo: “Ok, abbiamo un pezzo, ora quella dinamica e quel vissuto. Ma non è stato accolto registriamo le basi, lo finiamo dopo, aggiungiamo altro molto bene e noi non stavamo passando un buon mo- più avanti”. Invece questo è un disco realizzato così: mento, io per primo. Per cui ci siamo sciolti con una seguendo le nostre vite. Solitamente dei dischi si dice: grande festa, come io desideravo e ho chiesto. Il tem- “Questo nuovo è piuttosto bello, però nel prossimo po ha iniziato a scorrere, ci sono arrivate proposte di faremo altro, meglio”. Invece no! Per noi questo è un tutti i tipi – festival, date, tour… – ma abbiamo sempre disco pazzesco, bellissimo. E ti confesso che una cosa rifiutato. Non ci interessava. del genere io l’ho pensata solo di due album dei Ritmo Tribale, appena li ho ascoltati: questo e Psycorsonica, Come avete deciso di ricominciare? che a oggi resta uno dei pochissimi dischi che ho in- Dopo un sacco di tempo è arrivato un tizio con una ciso, nella mia vita, in cui ero convinto di ogni minimo proposta: “Voglio organizzare una ‘Bahamas night’ in dettaglio. Firmo ogni singolo riverbero di quel disco. cui suonate tutto quel disco”. Ci piaceva perché era In quest’ultimo ho avuto un ruolo meno attivo a livello una cosa che nessuno ci aveva mai chiesto… o forse di produzione, anche perché lavorando di notte avevo semplicemente era arrivato il momento giusto. Fatto difficoltà a essere una presenza costante, ma penso sta che ci siamo detti: “Perché no?”. Dopo il concerto che ci rappresenti tantissimo. (il 24 aprile 2017, al Pub Centrale di Erba – nda), in camerino, sudati fradici e felici, ci siamo guardati in Bahamas è uscito 21 anni fa. Che cosa è cambiato? faccia ed eravamo tutti d’accordo: “Non finisce qui”. Nulla. Per noi fare questo album è stato come ritrovarci. Così piano piano abbiamo ricominciato a suonare e Bahamas è stato un disco infernale registrato in Para- scrivere e ci siamo trovati con un disco nuovo in mano. LA DISCOGRAFIA “TRIBALE” 1987 1992 1999 Split tape con i F:A.R. Tutti vs. tutti Bahamas 1988 1993 2002 Bocca chiusa Kriminale Ritmo Tribale 1990 1994 2007 Kriminale Mantra Uomini 1988-200 1991 1995 2016 2020 Ritmo Tribale Psycorsonica Mantra La rivoluzione del giorno prima

VINYL Il titolo dell'album è evocativo. Che cosa c’è dietro? Non è semplice reperire i lavori precedenti dei Rit- È il riflesso delle nostre vite nel corso dell’ultimo anno. mo Tribale. L’unico album che è stato ristampato Non sono state vite facili, perché noi non siamo perso- è Mantra, nel 2016. Non avete mai avuto voglia 14 ne facili, nel senso che non abbiamo mai scelto le scor- di fare una campagna di reissue, magari in vinile? STORIE ciatoie e finiamo sempre nei casini… Abbiamo sempre La parte business ci è interessata solo nel periodo in qualche problema di quelli giganteschi da affrontare, cui ha finito, poi, per rovinarci la vita. Quando abbiamo ma poi in qualche modo ne usciamo sempre. Nello firmato per Polygram eravamo una band senza troppe specifico, il titolo nasce pensando a tutto quello che è speranze e questo dava benzina alla musica… Ma da accaduto quando ci si guarda indietro. Il lupo in coper- quel momento ci siamo poi trovati in un tunnel in cui tina rimane lupo, ma è vestito di tutto punto e ha una era considerato importante solo contare le copie smer- ventiquattrore: è un lupo che si è inquadrato. ciate, sapere quanto avevano venduto gli Afterhours o i Casinò Royale, oppure vedere quanto ti davano di E voi vi sentite “inquadrati”? budget per fare un video e poi confrontare la cifra con Solo fino a un certo punto. Anzi, mi correggo: non è di quella offerta alle altre band. Questo meccanismo ci sicuro il caso dei Ritmo Tribale. E credo che questa sia ha avvelenati completamente, ci ha minato dall’interno, la ragione per cui siamo ancora una band. Per esempio forse perché non eravamo pronti. E il discorso delle l’altra sera abbiamo suonato insieme: attaccare le chi- ristampe in vinile è la diretta conseguenza di tutto ciò: tarre agli amplificatori, con 40 gradi e il condizionatore noi non siamo mai stati attenti alle cifre e al mercato. rotto, costretti a suonare praticamente in mutande… È E in questo preciso momento in cui siamo tornati per stato una goduria come lo era 30 anni fa. Non è cam- il solo piacere di suonare – e ce la stiamo godendo di biato niente. Per tornare al titolo, La rivoluzione del brutto – quella roba ci interessa ancora meno! Ciò però giorno prima parla delle persone che volevano fare la non toglie che se qualcuno arrivasse dicendo “voglio rivoluzione ma poi non hanno tenuto fede ai loro pro- fare la ristampa in vinile di Psychorsonica”, per esem- positi… Avrebbero dovuto farla ieri, ma non l’hanno fat- pio, gli risponderemmo “ok, ci mettiamo d’accordo, ta. Una generazione che invecchia – e di cui mi onoro falla pure. Ma falla bene”. Come è successo per Mantra di non fare parte – ma per la quale non c’è mai un oggi nel 2016: in quel caso il nostro intervento è stato dav- o un domani, perché tutto è sempre riferito al concetto vero minimo. Perché noi vogliamo suonare. Suonare di “ieri”. Che però è passato, andato. E non torna. e basta. I Ritmo Tribale live al Cox 18 di Milano nel maggio 2019.

PIOTTA VINYL 15 Il rapper di Roma torna alle origini. PIOTTA Le sue e quelle dell’hip hop italiano. L'ottavo re esce in vinile e diventa compendio indispensabile per conoscere la genesi di una scuola di Silvia Gianatti Coerenza, amore per la musica, passione per i vi- che crea il filo conduttore tra Piotta, Colle der Fomento, nili. Tommaso Zanello, in arte Piotta, racconta MC Giaime, Kobb D, Lascars, Turi & Compari, Flaminio in una pubblicazione in vinile le origini dell’hip Maphia, Benetti, Gufo (Supremo73) e tutti i personaggi hop italiano e romano in particolare. Erano gli che hanno dato vita a questo straordinario percorso anni ’90, c’era solo l’America. “Semi semisconosciuti, musicale. È tutto quello che è venuto prima del suc- ma pioneristici e leggendari”, dice per raccontare le cesso di massa, è tutto quello che lo ha portato a per- dieci tracce che compongono L'ottavo re (from 90's seguire la sua ricerca, nonostante il successo di massa. archives). Rime, campionamenti, registrazioni su bobine I tempi del Supercafone sono ormai lontani, ma non la multitraccia per fermare il momento, senza pensarci voglia di continuare a pubblicare, con la sua etichetta troppo. Circolati fino a oggi sono su mixtape e in casset- La Grande Onda. ta, escono ora in vinile 180 gr sotto la guida di Ice One, Un progetto che ti riporta alle origini. Perché farlo? La domanda piuttosto è perché non farlo. Farlo è un obbligo culturale, una verità storica da raccontare circa le origini dell’hip hop. LATO A L’OTTAVO RE - PIOTTA • IL DUELLO (Beat Ice One) LA GRANDE ONDA - ALDEBARAN RECORDS • P.D.V.P. (Parco delle Valli Posse) (Beat Ice One) • L’ATTACCO DEI FUNKADELICI QUATTRO (RMX by Ice One) ALDBN041LP • PORNOROCKERZ MESSAGE (skit) • ROMA 2000 INTERNATIONAL (Mixtape vrs) con Mc Giaime, Kobb D, Lascars, Turi & Compari LATO B • COMBATTIMENTO MORTALE (Beat Ice One) con Flaminio Maphia, Beffa (Masito), Benetti, Gufo (Supremo 73) • ER PIÙ (Skit) • 1997 FUGA DA ROMA • LA FORZA CHE SCORRE (Ice One HHRM RMX) Bonus track con Danno (Colle der Fomento) Publishing: La Grande Onda Srl A3 Irma Records / Music Market Srl A5 Goody Music Srl / Sugarmusic Spa B1 Nuf Records Agli anni della Taverna Ottavo Colle Roma e tutto ciò che hanno rappresentato artisticamente e umanamente, da Sebastiano e i suoi incredibili beat (incluse le bombe inedite di questo disco), a Massi e Simone per le giornate passate insieme, le prime jam, il primo tour. Giù con noi anche la voce e le note di Julie P, le basi di Dj Phella aka Er Più, e tutti i mitici Pornorockerz. Grazie a Umbi Damiani e Irma Records, a Tristano Ferrero e NUF Records, a Claudio Donato e Goody Music. Un mega big up anche a tutti gli altri compagni di viaggio presenti nell’album: Benetti, Kobb D, Flaminio Maphia, Lascars, Rocco, Squarta, Supremo 73, Turi & Compari e Mc Giaime (RIP). Grazie a Michael Converso e Aldebaran Records e last but no least tutto lo staff de La Grande Onda. Dedicato a tutti i nomi, i volti e le leggende del Funk Romano. Per tutte quelle volte che ci siamo voluti profondamente bene, stretti nel sogno di portare per primi l’Hip Hop de Roma ovunque! & 2020 LA GRANDE ONDA SRL, LICENZIATO AD ALDEBARAN RECORDS Foto cover: Tommaso Zanello, Grafica e word-logo: Deep Masito Destroy & Rebuild Cresce a Roma IL VINILE nel quartiere di Montesacro. Grazie a La Grande Onda Il soprannome e Aldebaran il vinile 180gr \"Piotta\" viene dai è rimasterizzato suoi occhiali tondi appositamente da Deva come le monete nel nuovo Amnesiac da cento lire, in Studio. Tutta la grafica è romanesco \"piotte\". curata da Deep Masito. Nella pagina seguente una sua foto con Ice One negli anni '90.

VINYL Sono anche le tue origini. Che LA GRANDE ONDA ricordi hai di quegli anni, del “Oltre a L’ottavo re (Aldeba- STORIE fermento musicale, della tua ran Records), abbiamo pub- 16 voglia di musica? blicato recentemente l’al- bum del progetto “UnaBom- Abbiamo tutti ricordi stupendi ber” (formato da Lucci, Hube, dei nostri 20 anni. Noi ne ab- Ford78) con TuffKong. Prima biamo forse qualcuno in più, ancora La Forza che scorre, con perché li abbiamo condivisi con i remix dei Bud Spencer Blues i nostri coetanei in giro per l’Italia. Explosion, di Dj Craim, e mio con Sul palco, nel backstage, in hotel o in un’auto che attraversava in lungo e Ra-B. Poi l’album Elettrico di Rancore in largo il Paese, portando la nostra passio- e Dj Myke, e la serie di 7 pollici sold out ne nella jam, poi in radio, poi in classifica, poi nei realizzata da Dj Myke per IPB - Italian Portablist palazzetti, prima di tutti, senza alcun esempio davanti Battle, di cui abbiamo appena ristampato il secon- a noi. Abbiamo plasmato la realtà su misura dei nostri do volume (venduto anche negli USA). Non ultimo il sogni e della nostra fantasia. 45 giri di '7 vizi Capitale' dalla serie tv internazionale Suburra prodotta da Netflix”. Non esisteva l’hip hop in Italia, hai/avete aperto una nuova strada. il re di me stesso, della mia vita e di scelte controcorren- Fare hip hop in Italia voleva dire essere dei visionari, te, perché noi della Taverna VIII Colle siamo stati i primi contro tutto e tutti. Dal mercato ai parenti. In pesante a fare l’hip hop “de’ Roma”, e forse solo ora – sulla lunga litigio con i genitori, non potendo mostrare loro uno sto- distanza – mi rendo conto di quanto fossimo avanti. rico e degli esempi di successo, come avviene oggi per chi comincia. Voleva dire essere totalmente alternativi Oggi quel fermento esiste ancora? ai gusti musicali della massa, al contrario di quel che Secondo me esiste ancora, soltanto che bisogna saperlo avviene oggi. Ma sentirsi diversi era un onore. cercare prima che venga cannibalizzato dalla discogra- fia, sempre più veloce e vorace. La discografia quando In L’Ottavo re hai raccolto brani che circolavano solo arriva tende a vestirti un po’ meglio, levarti un po’ di su mixtape e non erano mai stati pubblicati ufficial- dialetto, far suonare meglio i brani, ecc. Leva qui, leva là, mente. Come li hai selezionati? a volte non ti ritrovi più nello specchio, o addirittura giri Abbiamo fatto come per i libri o per le antiche perga- come uno zombie musicale sul palco di qualche talent. mene. Li abbiamo scovati, recuperati e restaurati, par- tendo da vecchi nastri su cassetta o su DAT. Ho passato La cultura hip hop è viva e vegeta o si stava meglio ore a riascoltare beat, live, jam, mixtape e brani. Nel prima? mio archivio personale c’è di tutto, dai bootleg di Colle Penso sia sempre viva e vegeta. La cultura hip hop è e Sangue Misto a tanti inediti, tra cui questi degli anni così. Un mostro a 2 teste, fatto di cicli e ricicli storici. della Taverna VIII Colle con Colle der Fomento e Ice One A volte becero mainstream reazionario, a volte under- (qui ai beat), Dj Phella e Julie P. ground estremo e rivoluzionario, a volte collettivo a volte in solitudine anarchica, formula che tra l’altro in Il senso della tua etichetta è quindi riportare assoluto preferisco. l’attenzione sulle origini? Anche, ma non solo. L’arte deve saper UN DISCO Come sta la musica oggi? guardare sempre avanti, ma aven- IMPORTANTE Per me sta una crema. C’è una do sempre in mente da dove vie- “Sicuramente Walk This Way dei proposta così ampia che non si ne. Le radici sono tutto. Run DMC con gli Aerosmith. È grazie può chiedere di meglio. Si va a quel disco, che chiaramente ho sia su dal pop più stupido e ripetiti- Perché L’Ottavo re? album sia su mix e in doppia copia, che mi vo alla creatività più eccelsa. Oggi come oggi non lo avrei sono innamorato dell’hip hop. E che mi ha Dalla nicchia che più nicchia mai usato come titolo, me ne fatto apprezzare quel miscuglio di rap e rock non si può alle hit da super- frego di essere un re, ottavo alla Rick Rubin che ho amato poi con i Beastie market. Secondo il gusto e o prima che sia, ma filologi- Boys, fino ad arrivare a molte delle produ- l’età, secondo la sensibilità e zioni crossover in voga alcuni anni fa, e a camente – ragionandolo come show esplosivi come quelli dei Rage la cultura di ognuno fra noi. A se fosse l’album che avrei dav- Against The Machine, per citare ciascuno il suo come avrebbe vero fatto allora – è perfetto. Più uno dei gruppi di riferimento scritto Leonardo Sciascia, e poi di una volta canto “io so l’ottavo re”, dei Novanta”. impresso su pellicola Elio Petri.

I dischi di Piotta Nel 2017 pubblica VINYL il vinile di “7 vizi 1998 Capitale”, divenuto 17 Comunque vada sarà un successo sigla di Suburra – La serie, distribuita PIOTTA 2000 in 192 Paesi da Democrazia del microfono Netflix. 2002 La grande onda 2004 Tommaso 2007 Multi culti 2009 S(u)ono diverso 2012 Odio gli indifferenti 2015 Nemici 2018 Interno 7 In quegli anni racchiusi nel tuo disco Roma era in fer- Cosa rappresenta per te l’oggetto disco? mento. In questi ultimi è come se fosse iniziata una Lo adoro, lo odoro, lo apro, lo chiudo, lo giro, lo rigiro, nuova fase romana. Vedi similitudini, nonostante il lo sfioro, lo scratcho, lo leggo, lo ammiro. Se ogni disco genere sia diverso? avesse due tacchi da dodici (come d’altronde i pollici Tanto la città va giù, tanto l’arte va su. Forse dovremmo del vinile) sarebbe la perfezione! Ah ah, ti sembra ab- ringraziare le ultime gestioni se la musica romana vola bastanza feticistica come descrizione? così in alto in tutti i generi. Davanti a tanta evanescenza la musica e l’arte in genere sentono la necessità di ri- Dischi imprescindibili nella tua collezione? portare la città tra i protagonisti dell’arte, visto che non Tutti, nessuno escluso, dal jazz alla disco, dal funk al lo è dal punto di vista dell’amministrazione e del calcio. punk, dal prog al soul, dal reggae alla world music, dal È il modo di portare avanti il nostro film, questa nostra rap americano a quello senegalese, passando per quello infinita e preferita serie tv che è Roma. francese, tedesco e naturalmente italiano. Sono impor- tanti persino le cassette e gli odiati Cd, pensa come non Non ti sei mai fermato in questi anni, hai vissuto pic- potrebbero esserlo per me gli amati vinili. chi di notorietà massima e picchi di maggior silenzio. Quale è stato il punto più alto della tua carriera? Quando e come ascolti. E che cosa in questo pe- Il punto più alto per ogni vero artista è sempre quello riodo? che deve venire, non quello che già c’è stato. È esatta- Tanto latin jazz, latin funk, il mix nuyorican nato a NY da mente come per i più grandi surfisti, è la ricerca conti- quel crogiolo di musicisti con la M maiuscola provenienti nua in attesa della Grande Onda, quella che ti cambia dal centro e Sud America, da Rubén Blades a Willie la vita. Io ne ho cavalcate tante ma so che quelle che Colón, da Héctor Lavoe a Tito Puente, anzi… Potente, verranno sono ancora più alte, e sono pronto a sfidar- come lo chiamavamo scherzosamente io e i Cor Vele- le, a ricadere, a rialzarmi, perché in questo viaggio la no. C’è roba pazzesca nei loro vinili, live inclusi, vedi il vittoria è il viaggiare stesso, tra scoperte ed evoluzioni doppio dal vivo di Ray Barretto: Tomorrow. straordinarie e continue. Discografico, MC, beatmaker, rapper, attore. Hai mille Perché pubblicare questo disco in vinile? facce e tanta creatività. Ti manca qualcosa? Io in vinile pubblicherei tutto, tipo la sigla di Stracult o Mi manca quello che verrà, e quello che verrà sono certo quelle per il Trio Medusa. Pubblicherei la colonna sonora che sarà importante. Per un creativo, almeno per come del primo film hip hop italiano, il mio Segreto del Gia- lo intendo io, quello che si è fatto è importante sì, ma guaro, il mixtape La Banda der Trucido e persino alcuni sempre meno di quello che si deve ancora scrivere, can- bootleg, se si potesse farlo. tare, comporre, inventare.

VINYL ROBERTO RAZZINI 18 DAASLPVOITNIIFLYERoberto STORIE Razzini racconta il cambiamento della musica d i S i l v i a G i a n a t t i fatto assimilare. Andare a sentire le canzoni dal vivo a teatro cinquant’anni dopo è stato epico. Dal primo lavoro a bottega in un negozio di Se tuo padre non avesse avuto quel ruolo, saresti musica fino ai viaggi oltreoceano e a incontri arrivato comunque alla musica? sensazionali, Razzini ripercorre la sua storia Non avendo una passione per nessuno strumento non in Dal vinile a Spotify: quello che resta sono so se avrei preso questa strada. Se mio padre avesse le canzoni, un libro che racconta l’evoluzione del mer- fatto un altro lavoro non mi sarei fiondato in questo cato discografico in termini di produzione e distribu- mondo con questa passione e questa voglia di rima- zione ma non solo. Ci sono i supporti, le innovazioni, i nerci. A tre anni ero in braccio a Betty Curtis… Questo cambiamenti. Ci sono gli artisti, i tour. Dal vinile come era il mio destino. oggetto di culto allo streaming. Tenendo sempre al centro le canzoni. Il ritorno del vinile secondo te è in qualche modo legato al successo dello streaming? La musica sta vivendo un momento molto difficile: Il ritorno del vinile sancisce e certifica la morte irrever- come lo stai affrontando? sibile del Cd. È un supporto che viene apprezzato da C’è una doppia velocità, dal punto di vista creativo e chi lo ha vissuto in passato o da chi lo ha scoperto per manageriale dobbiamo andare avanti a cercare nuo- la prima volta ora. Sta diventando un oggetto interes- ve opportunità e investimenti ma il riscontro del mer- sante anche per gli artisti di ultimissima generazione cato, i risultati, in questo momento mancano. Stiamo che lo scoprono come strumento da collezione. L’al- soffrendo tantissimo della mancanza della musica dal bum è sempre stato un oggetto da conservare. Molto vivo, nonostante i piccoli tentativi fatti quest’estate. Il più del 45 giri, molto più di una cassetta. sistema produttivo rischia di andare in crisi. Parli di un’esperienza diversa, più completa. Sei cresciuto in mezzo a un’enorme collezione di Aprire un vinile era un rito, andavi a leggere i crediti, vinili. La tua formazione musicale è iniziata lì? scoprivi chi aveva suonato, mixato. C’era un mondo I dischi che mi hanno formato sono quelli che piace- da esplorare. È da sempre un oggetto da conservare, vano a mio padre. Ho maturato il mio senso critico a futura memoria. indipendente abbastanza precocemente. Sono partito da Frank Sinatra e Burt Bacharach, ma il disco rivolu- È un viaggio nel tempo tra jukebox, 45 giri, casset- zionario è stato Jesus Christ Superstar. Ricordo come te, mp3. Il tuo supporto preferito qual è? fosse ieri mio padre che, brano dopo brano, me lo ha Ho sempre cercato di restare collegato all’evolversi del tempo. Ho passato notti intere a portare la mia disco- Roberto Razzini è il Managing Director di Warner Chappell Music italiana dal 2002 e dal 2018 è membro del Consiglio di Gestione Siae. Ma la sua vita è sempre stata nella musica. Il padre, direttore commerciale di quel- la che fu la CBS Sugar, diventata poi CGD Messaggerie Musicali, lo ha messo in contatto con la musica di tut- to il mondo fin da bambino, tra uffici e studi di registrazione, artisti, concerti e dischi. Soprattutto dischi.

grafia su un hard disk, per poi non farmene niente. RICORDI IN VINILE, DAL LIBRO VINYL Oggi uso solo Spotify, strumento interessante anche per gli addetti ai lavori. Al venerdì esce la nuova mu- “Periodicamente mio padre 19 sica e scopri lo scenario di quel che è il mercato, gli riceveva le anticipazioni dei dischi artisti nuovi. Un tempo passavi il pomeriggio nei ne- che sarebbero poi usciti in Italia. ROBERTO RAZZINI gozi di dischi. Al sabato ricordo che i clienti restava- Allora si chiamavano campionature no anche tre ore, passavano tutte le novità. Oggi lo promozionali: 33 e 45 giri cui veniva facciamo ancora, ma in ciabatte, da casa. intagliato un piccolo foro triangolare sull’etichetta, a segnalarne il valore La tecnologia porta velocità, la velocità non ri- schia di far diminuire la qualità? non commerciale. I sabati e le La tecnologia ha snellito il processo produttivo e domeniche li trascorreva in salotto, il processo di fruizione. È però aumentato il flus- ascoltando tutte le novità tramite so sia in entrata sul mercato sia in uscita verso gli l’impianto di casa che, come spesso ascoltatori. Prima c’era un’offerta minore, ma anche si usava allora, era composto da un il mercato era più piccolo. Ascoltiamo molta più mu- mobile con una radio e un giradischi sica di una volta, qualcosa è valido, qualcosa ricor- da il passato, altro sembra non arrivare neanche a stereo. In quegli anni, infatti, fine stagione. Non so dire non esistevano dispositivi portatili, che cosa resterà, non se non le fonovaligie o i mangiadischi so dire quanto pos- sa durare la musica per 45 giri”. di oggi. Servirà un bilancio più distac- cato tra qualche anno. Roberto Razzini Dal vinile a Spotify: quello che resta sono le canzoni People - 15,00€





VINYL COVER STAR REWIND 22 Robert Crumb Se siete appassionati di blues è probabile che tra i vostri dischi preferiti ci siano anche quelli illustrati da Robert Crumb. Che però è stato anche molto altro: un intellettuale anticonformista, un fumettista, un musicista e un collezionista di 78 giri di Teri Saccone

VINYL 23 ROBERT CRUMB Big Brother & The Artisti Vari Artisti Vari Holding Company The Music Never Stopped Hot Women: Women Cheap Thrills 1968 1995 Singers From The Torrid Regions Of The World “Nel ’68 ero diventato una specie “Questo lavoro mi è stato commis- 2003 di eroe del fumetto underground sionato da Richard Nevins della e non avevo la minima idea di Shanachie Entertainment Corp in “Questa è stata un’idea di mia come gestire quella fama. Alcuni cambio di alcuni rarissimi 78 giri moglie Alina, a cui ho lavorato miei colleghi facevano le rock- della sua collezione personale. L’i- nel 2003. All’inizio non mi aspet- star, ma non io. Al tempo, incon- dea di base era sua: una sorta di tavo che sarebbe stato un lavoro travo spesso Janis Joplin perché ritratto di gruppo di tutti gli artisti così lungo. Non c’era solo la co- vivevo nell’Haight e lei si fermava che voleva comparissero in co- pertina da disegnare ma anche spesso da me per fumare erba e pertina. Se devo essere sincero, il tutti gli artwork interni e, in più parlare di fumetti. L’ho sempre progetto non mi faceva impazzire: Kein & Aber, i produttori, hanno trovata speciale: era acuta, par- troppo caotico, troppi volti tutti as- insistito che scrivessi qualcosa a ticolare, ma simpatica, ed è stato sieme, ma il committente è sovra- proposito di tutte le artiste. Nel principalmente per questo che no. È stato anche un bel lavoraccio 2003 non era così facile trovare ho disegnato questa copertina. da portare a termine… Almeno, informazioni su cantanti del pas- Tra l’altro io ho progettato que- però, mi è valso un pugno di fanta- sato vissute in Algeria, Tunisia e sto disegno per il retro di coper- stici 78 giri”. Madagascar”. tina, ma Janis, o la sua band, o la sua etichetta, hanno deciso che Nato a Philadelphia nel ’43, Crumb racconta lui stesso. “Da quel mo- la volevano davanti, e ‘Voilà!’, è sempre stato un artista anticon- mento, la realtà è diventata una sono diventato un disegnatore venzionale ed eccentrico: quasi tut- sceneggiata banale se paragonata di copertine. Mi hanno pagato to ciò che è uscito dalla sua penna alla profondità e alla bellezza dei 600 dollari e qualcuno si è tenu- è sempre stato oggetto di contro- miei trip”. to l’originale, io non l’ho mai più versie. Nonostante ciò, la fama non rivisto, anche se ho sentito che ha mai smesso di sorridergli, come PIÙ UNICO CHE RARO è stato venduto per un sacco di dimostrano l’onnipresenza del mo- Il suo rapporto con la musica, però, soldi qualche anno dopo”. tivetto grafico “Keep on Truckin’”, è molto più complesso di quello del diventato praticamente la più ico- semplice disegnatore: non tutti Robert Crumb è il più in- nica e popolare rappresentazione sanno, infatti, che Crumb è anche fluente disegnatore del- dell’ottimismo nella cultura pop, e un esperto suonatore di banjo e la controcultura hippie il successo dei suoi primi fumetti, mandolino, un autore in grado di americana. Le sue opere, Fritz The Cat e Mr. Natural. riscuotere molto successo con la inconfondibili sulle copertine di Stabilitosi a San Francisco pro- molti dei dischi più importanti de- prio nel fiorire della cultura hippie, “La mia prima e vera gli anni ’60 e ’70, hanno forgiato lo Crumb ha saputo immergersi in stile grafico dell’intero movimento prima persona nel caotico movi- passione sono Flower Power. Ma non è soltanto mento culturale che lo circondava, una questione di stile: Crumb meri- senza disdegnare nemmeno l’LSD: le lacche a 78 giri, ta un posto nella storia anche per la “La prima volta che l’ho provato sagacia della sua narrativa, caratte- mi ha completamente stravolto”, quelle venute prima dei rizzata da una pungente satira po- litica e da un sofisticato umorismo. vinili a 33 giri!”

VINYL ni della fama, Robert è uno degli artisti più autorevoli nel suo cam- po, ma questo non lo ha mai spin- 24 to a svendersi per collaborazioni REWIND commerciali che fossero in con- trasto con le sue vedute artistiche. Oggi come un tempo, dimostra di preferire commissioni private che siano in sintonia con il suo stile e preferisce, al successo, la possibi- lità di proseguire in assoluta libertà Nel corso della la sua ricerca artistica, accettando sua carriera Crumb anche di non poter piacere a tutti. ha illustrato centinaia “Sono sicuramente grato dell’im- di copertine raccolte portanza che molti mi attribui- nel libro The Complete scono”, commenta, “ma ho rice- vuto tante lodi quante critiche. Ho Cover Collection (W. W. Norton & Co, 2011). sempre avuto detrattori: c’è chi ha sua band, i Cheap Suit Serenaders Certo, io rimango ‘quello di Keep descritto la mia arte come troppo e, non ultimo, un avido collezioni- On Truckin’, o l’autore di Fritz The negativa, addirittura come oscena, sta di 78 giri. “Per me – afferma Cat, ma anche in questo caso a far razzista e misogina. In effetti, non con orgoglio – il ritorno del vinile successo è stato principalmente il piaccio molto alle donne: buona significa ben poco. Quella che ho film, con il quale ho avuto ben poco parte dei miei estimatori, quasi il davvero amato è stata l’era Shel- a che fare”. 98% direi, sono uomini. Le donne, lac: ne ho collezionati a non finire. Crumb è un outsider, quindi, fatto e se conoscono il mio lavoro, gene- A dire il vero il vinile in sé e per sé finito, e forse è stato anche questo ralmente lo detestano, e non posso non mi piace nemmeno: ho amato a permettergli di trovare una rap- biasimarle. C’è molto poco di attra- più che altro le opportunità che mi presentazione così efficace della ente, per una donna, nelle mie ope- offriva in quanto grafico, con quelle cultura che lo circondava: “Essere re. Di questi tempi, poi, sono spesso copertine enormi e piene di note su un outsider non ti aiuta, di per sé, stato accusato di sessismo e razzi- cui lavorare, ma come ascoltatore a creare qualcosa di veramente smo dalle giovani avanguardie”. l’ho sempre trovato scomodo. Se significativo. Il vantaggio nel non voglio sentire una canzone spe- essere sotto i riflettori, più che al- UN'ARTE DIMENTICATA cifica devo perdere un sacco di tro, sta nella quantità di tempo a Nella sua carriera Crumb ha dovuto tempo ad allineare alla perfezione tua disposizione. Tempo che puoi spesso fare i conti con il perbeni- la puntina sul solco giusto. Preferi- impiegare liberamente alla ricerca smo americano. Nonostante il suo sco, piuttosto, dovermi alzare dopo di uno stile che sia effettivamente profondo amore per il blues nero, ogni traccia a cambiare lato ed es- tuo, in completa libertà. Per molti la schiettezza e il taglio satirico con sere costretto a scegliere che cosa outsider, poi, l’espressione artistica cui ha ritratto la società bianca e gli ascoltare dopo ogni brano: mi aiuta è l’unico mezzo per entrare in con- artisti afroamericani hanno colpito a rimanere concentrato sulla musi- tatto con il mondo che li circonda. duro e provocato non poche rea- ca, invece di abbandonare il disco Non so se è vero per tutti, ma per zioni. “Il mio lavoro genera reazioni a se stesso”. me lo è stato: quando ero giova- intense, è una cosa che ho sempre ne non c’era altro, nella mia vita, saputo. Non mi sono mai illuso di UN OUTSIDER FATTO E FINITO su cui potessi fare affidamento a poter fare qualcosa di adatto alle Come artista grafico, nonostante parte l’arte”. masse. La mia speranza, disegnan- la popolarità negli anni dei figli dei Per quanto insensibile alle tentazio- do, è sempre stata quella di poter fiori, Crumb ci tiene a specificare di arrivare a quella parte di pubblico non essere mai stato un vero “ar- “Dopo aver provato in grado di apprezzarmi, e di poter tista mainstream”: “Mainsteam io? contare sul loro supporto per non In realtà, fatta eccezione per The l’LSD la realtà dover mai più tornare a Cleveland, Book of Genesis Illustrated, che dove ho cominciato a lavorare fa- ha effettivamente venduto mol- è diventata quasi cendo i bigliettini d’auguri. Non mi to, le mie opere sono apprezzate è mai interessato il successo: vo- da una nicchia piuttosto ristretta. noiosa e banale” levo solo mantenermi senza avere

VINYL 25 ROBERT CRUMB Bo Carter Robert Johnson Eden & John’s East River String Band Banana In Your Fruit Hellhound On My Trail Basket 1979 1995 Be Kind To A Man When He’s Down 2011 “Questa copertina è stata realiz- “Questa copertina è stata uno dei zata negli anni ’70 per la picco- miei lavori più difficili. Mi sono ispi- “Questo lavoro è stato molto più la etichetta di ristampe blues di rato a una vecchia foto di Robert personale di altri, perché sono io Nick Perls, la Yazoo Records. An- Johnson e il tizio che detiene tutti stesso uno dei componenti del cora una volta, mi sono fatto pa- i diritti per il suo materiale ha mi- gruppo. Eden e John sono due gare in 78 giri blues. Ho rubato il nacciato di denunciarmi. cari amici, miei e di mia moglie. design del lettering, dei contorni Era un tipo davvero litigioso, mi ha Li abbiamo conosciuti attraverso e degli striscioni da una vecchia fatto venire molti mal di testa e mi mia figlia Sophie tra il 2005 e il scatola di incenso Lovers Secrets, ha persino costretto a comparire 2007 quando lei viveva a New prodotta dalla King Novelty & Co a corte. ‘Non puoi seriamente so- York. A unirci è stata la passione di Chicago. Negli anni ’30, ’40 e stenere che il mio lavoro è di tua per i 78 giri, di cui siamo entram- ’50, l’età dell’oro dell’illustrazione proprietà’, continuavo a ripetergli. bi collezionisti, e sempre i 78 commerciale, tutto, dalle loco- Alla fine se fossi andato in fondo giri sono stati la ricompensa per motive alle scatole di fiammiferi, alla questione avrei pure vinto il molti dei lavori che ho fatto per era bellissimo da guardare. 'Ri- processo, ma l’affare sarebbe co- la sua band. A volte, come dice- cordati sempre di rubare dai mi- stato 100 mila dollari: no grazie! Mi vo, ho anche suonato in qualche gliori', dico sempre…\". sono accontentato di una soluzio- traccia in alcuni loro album, ma ne privata”. la star del gruppo è Eden, e per un capo sopra di me”. “Ho sempre questo tutte le copertine che ho trovato stimolante, oltre al disegno, TEMPI MODERNI realizzato per loro la ritraggono il fatto di potermi sbizzarrire con La schiettezza e la spontaneità di come protagonista”. gli altri elementi grafici, come il Crumb sono forse le sue caratte- lettering dei titoli. Le mie fonti di ristiche, personali e artistiche, più Siamo ancora largamente ignoran- ispirazione sono le locandine ci- significative. “Il mio più grande er- ti rispetto a tutto ciò che queste nematografiche e pubblicitarie, le rore, forse, è quello di aver sempre tematiche comprendono. Persino copertine delle riviste e dei giornali detto tutto ciò che volevo dire, sen- la coscienza stessa rimane ad oggi che appartengono alla cosiddetta za filtri. A volte è un rischio essere un mistero e la psicologia è ancora ‘età dell’oro dell’illustrazione’, che così aperti e diretti”. molto primitiva. va dal 1875 al 1950. Ho sempre cer- Oggi il modo in cui Crumb feticizza Tra cinquecento anni, se l’umani- cato di ‘rubare dai migliori’, come le forme femminili nelle sue opere è tà sarà ancora su questo pianeta, si dice. In particolare, adoro l’atten- fin troppo esplicito per non urtare guarderemo a quello che oggi zione che si prestava al lettering, la sensibilità di una parte del pub- chiamiamo l'epoca moderna con un’arte oggi in gran parte dimen- blico, ma la sua posizione rimane un misto di orrore e vergogna si- ticata”. quella lucida e onesta che ha sem- mile a quello che proviamo noi “Non sono mai stato e sicuramente pre avuto fin dagli anni '60: “Tutto adesso ripensando ai massacri di non sarò mai ricco. Ma sono riusci- quello che mi limito a dire in merito Cortez nel ‘500 in America. Eppure to a mantenere me e la mia famiglia è che capiamo ancora troppo poco l’arretratezza di quel secolo non ha facendo ciò che amo nel modo in di molti temi complessi come il ses- impedito la comparsa di geni come cui amo farlo. Quanti possono dire so e le differenze di genere. Leonardo Da Vinci e Bruegel il Vec- di essere stati così fortunati?”. chio. Ancora oggi, se devo essere sincero, ritengo le loro opere insu- perabili”. © Long Live Vinyl

VINYL JANE’S ADDICTION STORIENothing’s26 shocking Sono passati oltre tre decenni da un humus già sviluppato e fertile. Quando l’Lp dei Jane’s Addiction arriva sul mercato – a dispetto di un ma il primo disco in studio dei successo commerciale non di certo memorabile – mo- stra che esistono orizzonti fino a quel momento rima- Jane’s Addiction non mostra segni sti troppo nascosti o inesplorati, capaci di spalancare nuovi mondi di contaminazione e meticciamento. E, di invecchiamento. Anzi: come soprattutto, mostra “la via” a centinaia di migliaia di giovani appassionati di musica che sono alla ricerca il buon vino, migliora con l’età di qualcosa di capace di coniugare l’energia del punk, lo straniamento della psichedelia, il groove del funk, di Lamberto Colpi la voglia d’avventura della sperimentazione, l’orgoglio di essere outsider e un sano collage rock lontano dal Èun martedì di fine agosto – il 23 per l’esattezza mainstream più smaccato. Tutti elementi che i Nirvana, – del 1988 quando sugli scaffali dei negozi di in qualche modo, troveranno invece già germogliati e dischi arriva Nothing’s Shocking, il debutto in in fase di crescita. Per loro fortuna. studio dei Jane’s Addiction. La band capita- Come da manuale, vista la ciurma di individui che lo nata dal ventinovenne Perry Bernstein (meglio noto hanno realizzato, Nothing’s Shocking è anche “l’album come Perry Farrell), dopo la pubblicazione di un tor- che ha rischiato di non diventare mai un album”: alla vi- rido album live per l’agguerritissima indipendente Tri- gilia delle registrazioni, infatti, Farrell (che è il più gran- ple X, ha spuntato un goloso contratto discografico de della compagine, come età, e si sente fuori tempo nientemeno che con la Warner, massimo nella corsa al successo) impone la propria uscita vittoriosa sulle label rivali in una delle cosiddette “bidding volontà chiedendo “solamen- war” che all’epoca si scatena- te” il 62,5% di tutte le royalty vano per ingaggiare gli artisti future per avere scritto i testi più interessanti sulla piazza. Nothing’s Shocking è un disco e parte delle musiche. Una che cambia in qualche modo richiesta che genera gra- il corso della musica “alterna- vi malcontenti nei suoi tiva”, forse molto più di quan- compari Dave Navarro to non abbia fatto Nevermind (chitarra), Eric Avery dei Nirvana alcuni anni dopo, (basso) e Stephen Per- sicuramente più “pesante” a kins (batteria), ma che livello di impatto di vendite e viene accettata, sep- successo ma avvantaggiato pur con non poche re- criminazioni e sfiorando lo scioglimento della band. Non è tutto, perché la coper-

Perry Farrell e i Jane's Addiction live al Maquinária Festival del 2009 a San Paolo in Brasile. Foto © Silvio Tanaka 27 VINYLJANE'S ADDICTION tina scelta per l’Lp è fonte di ulteriori grossi grattaca- alla testata online bakersfield.com (un magazine de- pi: nella puritanissima America, infatti, pochi negozi e dicato alla comunità di Bakersfield, la sua città natale) pochissime catene sono disposti a tenere in stock un ha spiegato la poetica del suo compagno: “Lo stile di disco illustrato con le statue di due donne comple- Perry era molto più estremo prima di entrare nei Jane’s tamente nude e con il capo in fiamme. Si tratta della Addiction. Era molto artistico, spirituale e visionario: foto di un’opera d’arte realizzata da Farrell, usando la aveva una sorta di aura che rifletteva ciò che all’epoca sua ragazza dell’epoca – Casey Niccoli – come lo appassionava”. modella per creare i calchi in gesso da STAMPE, Per via delle statue gemelle nude, ad- cui ottenere le due statue. Casey, VERSIONI E QUOTAZIONI dirittura nove dei 12 più grandi che è stata al fianco di Farrell distributori e rivenditori statu- dal 1982 al 1993, in un’inter- Discogs censisce oltre 50 differenti versioni nitensi decidono di commer- vista rilasciata nel 2012 di Nothing’s Shocking su tutti i supporti esistenti cializzare il disco con una (di alcune, però, non sono note la provenienza geo- grafica né l’eventuale legittimità). Per quanto concerne il vinile, occorre sottolineare come la stampa su questo formato non includa il brano “Pigs In Zen”, contenuto in- In basso, vece nei Cd e nei nastri. Le versioni più pregiate e costose la versione con degli Lp sono le prime stampe made in USA, possibilmente sovracopertina promozionali (che sono accompagnate da una scheda bio- in PVC corrugato grafica della band e una foto promo in bianco e nero a e adesivo. uso stampa): alcuni venditori arrivano a chiedere 500 dollari per un esemplare simile. Abbastanza ghiotte, poi, sono le copie che furono commercializzate con una sovracopertina nera in PVC corrugato: si tratta di un’e- dizione limitata del vinile, anche se non è chiaro quanti Sopra, il raro nastro esemplari ne siano stati stampati. A chi invece si ac- promozionale distribuito contenta di una buona versione su 33 giri bastano per promuovere l’uscita 20 euro o anche meno per soddisfare il pro- di Nothing’s Shocking prio desiderio (anche con una reissue e nella pagina a fianco, su vinile da 180 grammi, se si la copertina dell’Lp. ama il genere).

VINYL sovracopertina in carta marrone, tore): “Erano l’unica formazione di per nascondere la grafica. Le radio, quel periodo che aveva dei fan del seguendo l’ondata perbenista, tra- tipo ‘ovunque-suonino-noi-li-segui- 28 smettono poco i pezzi di quel grup- remo’. C’era una specie di rapporto STORIE po così scomodo e impertinente. tribale fra i Jane’s Addiction e il loro Risultato: 250.000 copie smerciate pubblico. Era una cosa potentissi- in un anno… un numero poco grati- ma, palpabile”. ficante in quegli anni di pieno boom La Warner stessa, che tanto aveva della discografia e con il supporto di investito per accaparrarsi il gruppo, una major alle spalle. Eppure i Jane’s però non comprende appieno ciò Addiction divengono un gruppo di che si trova a maneggiare. E lo con- culto quasi all’istante, influenzando ferma il produttore dell’album Dave una lunghissima schiera di musicisti Jerden sempre a «Spin»: “Avevamo e fan (nel caso qualcuno se lo stes- appena finito di registrare il disco e se domandando: l’album è divenuto immediatamente sono iniziati altri un classico e, nel lungo periodo, è arrivato al disco di guai. Quando lo abbiamo portato alla Warner alcuni platino negli USA con oltre un milione di esemplari dei loro dirigenti hanno cominciato a obiettare, non venduti). Come ha dichiarato a «Spin» Henry Rollins erano soddisfatti: ‘Siamo molto preoccupati per questo (ex voce dei Black Flag e leader della Rollins Band, album. Non suona simile a nient’altro in circolazione, è nonché attore, giornalista, speaker radiofonico e au- troppo strano’. Quello era il momento d’oro dei Guns CHI È JANE? Un altro momento del concerto del 2009 a San Paolo in Brasile. La band losangelina tira in ballo In alto il manifestino una misteriosa Jane sia per battez- di uno dei primi live: zarsi – Jane’s Addiction (che signi- il 27 giugno 1986 fica, appunto, “la tossicodipenden- a Los Angeles. za di Jane”) – sia per intitolare uno dei suoi brani più noti e peculiari: Foto © Silvio Tanaka “Jane Says”, incluso anche nell’al- bum dal vivo, del 1987, che si chia- ma semplicemente come il gruppo. Jane è un personaggio reale e fa Bainter di cognome: a metà degli anni Ottanta era una coinquilina di Perry Farrell. Era una creatu- ra “strana e speciale” per Farrell, mentre Dave Navarro l’ha definita “un’anima bella e un cuore ferito, proprio come me”. Ma soprattutto era un’eroinomane con una ten- denza spiccata a ficcarsi nei guai, grazie anche all’influenza del suo boyfriend Sergio, anche lui citato nel brano: “Jane says, ‘I’m done with Sergio’” (“Jane dice, ‘Ho chiu- so con Sergio’”). Al tempo in cui la canzone è stata scritta Jane non se la passava mol- to bene, anche se riusciva in qual- che maniera a gestire una doppia vita: di giorno lavorava in un ufficio e di notte frequentava la scena mu- sicale più selvaggia e underground, abbandonandosi agli eccessi. For- tunatamente è però riuscita a risol- vere i suoi problemi con la droga

N’ Roses e del metal leggero, orecchiabile. Immagi- due: o avremmo fatto un clamoroso buco nell’acqua, VINYL nate che cosa hanno detto, poi, quando hanno visto finendo a gambe all’aria, o avremmo fatto qualcosa di la copertina!”. Eppure, Jerden continua, nonostante davvero grande”. 29 questi prodromi il disco fa incredibilmente presa: “Alla Lo conferma anche il compianto frontman dei Sound- fine Nothing’s Shocking ha trovato naturalmente un garden, Chris Cornell, dichiarando in sede d’intervista JANE'S ADDICTION proprio pubblico. Non ho ancora parlato con una sola nel 2003: “Penso che tanti, dalle parti di Seattle, siano persona di 40 anni o poco più, ora, che non lo ascol- convinti che il rock’n’roll sia mutato all’inizio degli anni tasse quando andava al college. Nevermind è stato un Novanta, quando sono esplosi i Nirvana e tutti i gruppi classicone e la stampa lo ha eletto a grande pioniere della zona hanno iniziato ad avere dischi di successo. della rivoluzione che ha portato il genere alternativo a Ma le cose non sono andate in questo modo, perché ci diventare mainstream. Ma non è andata proprio così: sono state band fondamentali come i Jane’s Addiction è stato tutto merito di Nothing’s Shocking . Non ha che hanno gettato le basi di tutto ciò. Ad esempio a venduto così tanto in termini di numeri ma ha avuto livello musicale i Jane’s hanno avuto un’influenza enor- lo stesso impatto culturale. E lo ha fatto prima. […] Ho me sui Soundgarden”. capito che stava per succedere qualcosa la volta che Nel caso qualcuno avesse ancora dubbi, basterà citare sono entrato in un negozio di dischi e ho chiesto al l’opinione di Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers, commesso, un tipo con gli occhiali e il codino, se aveva che ripensando a Nothing’s Shocking ha dichiarato Nothing’s Shocking. Lui mi ha fissato e ha detto: ‘Scher- senza mezzi termini: “Non ho il minimo dubbio: per me i zi? Non terrei mai quell’immondizia nel mio negozio’. Jane’s Addiction sono stati la rock band più importante Esattamente in quell’istante ho intuito che i casi erano degli anni Ottanta”. Ipse dixit… e scusate se è poco. e, nel 2001, il Washington Post l’ha era uno spacciatore che viveva vi- rintracciata, scoprendo che si era cino a noi. Era originario di El Sal- fatta una vita regolare e si definiva vador e vendeva droga per man- orgogliosamente “clean” da oltre dare soldi a casa, alla sua famiglia. otto anni. Io ero tossicodipendente e Sergio Nel numero di dicembre 2006 del usava questo mio stato per mani- magazine «Blender» Perry Far- polarmi. La canzone parla anche rell ha descritto così Jane e quel della Spagna… I miei genitori ave- periodo della loro vita: “Era più o vano divorziato e il nuovo marito meno il 1984 quando ho preso in di mia madre aveva comprato una affitto una grande casa […] vicino casa nel sud della Spagna. Mi ave- a Hancock Park: era proprio nel bel vano invitato ad andarci, ma non mezzo di tutto ciò di interessante riuscivo a farlo perché ero troppo che c’era a Hollywood, anche se il dipendente dalla droga. Ma mi ero quartiere era ormai in preda alla fatta l’idea che se fossi riuscita a ri- decadenza. Per firmare il contratto pulirmi avrei potuto fare quel viag- ho fatto credere al padrone di casa gio: sarebbe stato la mia grande che ero un arredatore gay e non un ricompensa”. E, in effetti, Jane ce punk rocker. Una dei miei coinquili- l’ha fatta, a disintossicarsi e ad an- ni era Jane, una ragazza benestan- dare in Spagna. te dalla bellezza particolare, che Restano però alcuni strascichi po- finì invischiata nel giro della droga lemici. Jane infatti ha dichiarato: e si innamorò di uno spacciatore “Non sono mai stata ricompen- di nome Sergio. Jane era un’intel- sata per l’utilizzo della mia imma- lettuale dalle maniere impeccabili gine, della mia calligrafia (il logo e sapeva essere elegantissima an- della band è stato scritto a mano che con un ago ipodermico e un proprio da lei – nda) o di qualun- cucchiaino annerito sul tavolo. […] que altra cosa né dalla Triple X, né Quando il padrone di casa ha sco- dalla Warner e neppure dalla band perto che non ero un arredatore direttamente. È sempre stato sot- omosessuale si è arrabbiato molto tinteso che più avanti ci sarebbe e si è presentato alla porta puntan- stata qualche forma di compenso domi contro una pistola”. (all’epoca non avevamo un soldo). La Bainter, nel 2003, ha anche Eppure quando il denaro ha co- spiegato a «Spin» alcuni retrosce- minciato ad arrivare nessuno si è na del testo di “Jane Says”: “Sergio mai fatto vivo con me”.

30 SOULVINYL in vinileREWIND “Soul è una parola che indica una performance intensa e drammatica capace di raggiungere il cuore di chi ascolta. Significa che il cantante sta dicendo qualcosa che va oltre le parole del testo”. Questa definizione di Bob Rolontz, scritta per Otis Redding nel 1965, ha fatto scuola. Partiamo da qui e ripercorriamo 50 anni di soul in vinile di Giuliano Donati Il soul è una musica che comunica come “What A Wonderful World”, “Chain emozione, passione, intensità, calore. Gang” e il più famoso “A Change Is La parola soul in inglese significa Gonna Come”, un inno della lotta per i “anima”, e non può che indicare uno diritti civili nell’America degli anni ’60. stile musicale capace di tirare fuori La voce struggente di Otis Redding, l’anima appunto. In questo senso, il quella tenorile di Wilson Pickett o il “soul” segue le orme del “blues”, come falsetto di Marvin Gaye raccontano i un sentimento espresso in musica che tanti modi di cantare il soul. Per non con le note diventa un messaggio parlare dei due stili di produzione spirituale che va ben oltre il senso che distinguono il suono Motown, letterale dei testi. l’etichetta di Detroit che ha avuto nella Ovviamente la musica soul nasce sua scuderia Stevie Wonder, Smokey da un incontro tra la musica di dio e Robinson, Marvelettes, Supremes, quella del diavolo, ovvero tra il gospel e il rhythm and blues, il sacro e il profano Martha & The Vandellas, e quello della della musica dei neri d’America. È Ray Stax di Memphis, che ha lanciato Otis Charles nel 1954 a dare il via a tutto con “I’ve Redding, Wilson Pickett, Sam & Dave e molti Got a Woman”, dove il tripudio estatico del altri, con un sound più brioso, diretto e basato sui gospel diventa un modo per cantare l’amore fiati e dove la parte del leone la faceva la house per una donna. Seguiranno “Hallelujah” e band, Booker T. and the MGs, guidata dal basso di “I Love Her So” nel 1956, così come “What Donald Duck Dunn, dalla chitarra di Steve Cropper I’d Say” del 1959, con vocalizzi sempre più e dall’organo di Booker T. Jones. Il cammino del apertamente sensuali. soul prosegue a braccetto con quello del rhtyhm La commistione tra anima e corpo, passione and blues, per non parlare delle incursioni di Ray e spiritualità, è tipica del soul. Nel 1957 “You Charles o di Solomon Burke nel country. Da una Send Me” è il primo grande successo di un costola del soul, in arte James Brown, nasce poi cantante nero dall’ugola di velluto, Sam Cooke, il funk, capace a sua volta di influenzare intere che scalerà le classifiche pop con altri classici generazioni di artisti, da Sly Stone a Isaac Hayes. Per arrivare fino al rap di oggi. E oltre.

Clyde McPhatter Ray Charles VINYL & The Drifters RAY CHARLES CLYDE 31 MCPHATTER & 1957, Atlantic THE DRIFTERS IL MEGLIO DEL SOUL È il disco delle 1956, Atlantic memorabili hit “Mess Around”, “I Got a Uno degli inventori Woman” e “Drown In My della musica soul, Own Tears”. con le storiche hit “Honey Love” e Here’s Little Richard “White Christmas”. LITTLE RICHARD Please, Dagli anni 1957, Speciality Please, L’album si apre Please ’50 con “Tutti Frutti”. JAMES BROWN ... È il disco che AND THE FAMOUS ha unito neri e FLAMES At Last! bianchi e che ha ETTA JAMES gettato le basi del 1958, King Records soul. 1961, Argo L’anima di tutto. Uno Uno dei 50 migliori album Rock N’ dei più importanti di tutti i tempi («Rolling Soul dischi del “Padrino” Stones»). Tra le sue hit la SOLOMON del soul. memorabile “All I Could Do BURKE Was Cry”. 1964, Atlantic Twistin’ Don’t Contiene la hit “Cry The Night Away Play to Me” e “Just Out SAM COOKE That Of Reach” e segna il Song! passaggio dal R&B a 1962, RCA Victor BEN E. KING al soul. L’album più 1962, ATCO importante di Sam Cooke, \"The King of Contiene la hit del ‘61 “Stand By Me” Soul”, titolo ottenuto e ha incoronato B. E. King come proprio grazie alla uno dei più importanti musicisti soul hit “Twistin’ The di tutti i tempi. Night Away”.

VINYLThe Miracles Doin’ Runnin’ Out Of Fools Mickey’s MonkeyREWIND ARETHA FRANKLIN 32 THE MIRACLES 1964, Columbia 1963, Tamla Disco simbolo del primo periodo di Prima del grande successo, Aretha Franklin, reso celebre dalla hit i Miracles avevano già “Runnin’ Out Of Fools”. inventato il soul, nella sua versione più ballabile. gli anni Second Album FOUR TOPS ’60 1965, Motown Pain In My Heart La definizione del soul made in OTIS REDDING Motown, con le loro hit più celebri, come “I Can’t Help Myself” e 1964, ATCO “Something About You”. Simbolo del soul anni '60, il debutto di Redding con “That’s What My Heart Needs” e “Mary’s Little Lamb”. Going to a Go-Go In The Midnight Hour I Got Dem Ol’ SMOKEY ROBINSON WILSON PICKETT Kozmic Blues AND THE MIRACLES Again Mama 1965, Atlantic JANIS JOPLIN 1965, Tamla I gloriosi anni '60 del soul. 1969, Columbia Disco insostituibile Imperdibile, contiene “In The per la storia del soul, Midnight Hour” e “Don’t Fight It”. Il ritorno al soul di contiene “Going To A Janis Joplin, nel suo Go-Go”, “Ooo Baby Baby”, “My Girl Has ultimo album prima Gone” e “The Tracks Of My Tears”. della fine. Gettin’ Ready THE TEMPTATIONS 1966, Gordy Disco emblema della formazione nel periodo “Classic Five”, contiene due hit indimenticabili: “Get Ready” e “Ain’t Too Proud To Beg”.

There’s A Riot Goin’ On What’s Going On VINYL SLY AND THE MARVIN GAYE FAMILY STONE 33 1971, Tamla 1971, Epic IL MEGLIO DEL SOUL Album impegnato Dal soul al funk socialmente e di psichedelico: è immenso valore uno dei dischi musicale. più influenti e importanti della storia del soul. Music Of My Mind gli anni Let’s Do It Again STEVIE WONDER STAPLE SINGERS / ’70 CURTIS MAYFIELD 1972, Tamla 1975, Curtom È il punto più alto di Stevie Wonder, È un successo planetario un successo e un’opera imprescindibile indimenticabile. del soul anni '70. Uno dei 10 pezzi di vinile che tutti dovrebbero avere. Smokey Baby SMOKEY It’s Me ROBINSON DIANA ROSS 1973, Tamla 1977, Motown Classico funk-soul e primo disco solista di Smokey Robinson. R&B, soul e disco sullo stesso album: memorabile. Acid Queen Commodores TINA TURNER THE COMMODORES 1975, United Artists 1977, Motown Secondo La grande album solista voce solista della regina, di Lionel commistione Ritchie. È tra rock, soul l'apice della e funk. band e una pietra miliare soul funk.

VINYL Hotter Than July Searching For STEVIE WONDER34 The Young 1980, Tamla Soul Rebel REWIND Stevie Wonder inaugura la nuova stagione DEXY'S MIDNIGHT RUNNERS del soul. Contiene le hit “I Ain’t Gonna Stand For It”, “Happy Birthday” e “Lately”. 1980, Parlophone Thriller gli anni DEXYS MIDNIGHT MICHAEL JACKSON ’80 Le nuove generazioni 1982, Epic riscoprono con questo disco il soul, dopo la Apre gli anni rivoluzione del punk e della ’80 con uno dei new wave. Gli anni '80 successi in vinile ripartono da qui. più venduti di sempre. Il soul conquista la musica dance e il pop e mette d'accordo tutti. Can’t Slow Down Diamond Café Bleu LIONEL Life THE STYLE COUNCIL RITCHIE SADE 1983, Motown 1984, Epic 1984, Polydor È il definitivo L’anima moderna dello stile soul-jazz. successo di Ritchie e lo incorona a re delle ballate soul. Purple Rain Fusione made Men and PRINCE in UK tra lo Women AND THE REVOLUTION smooth-soul e SIMPLY RED il quiet-storm. 1984, Warner Il debutto della 1986, Elektra cantante anglo- Uno dei dischi nigeriana ha Il primo più famosi di lasciato il segno. indimenticabile tutti i tempi. Il soul moderno capolavoro di 122 settimane come musica Mick Hucknall. in classifica, di d'atmosfera. cui 24 al primo posto.

Dangerous Sons Of Soul LE DATE DEL SOUL VINYL MICHAEL JACKSON TONY! TONI! TONÉ! 1954 A dicembre 35 1991, Epic 1993, Mercury Ray Charles pubblica per la Atlantic il IL MEGLIO DEL SOUL A dieci 45 giri \"I’ve Got A Woman\" anni di che unisce il gospel e lo distanza, spiritual al blues. Michael Jackson 1957 \"You Send è ancora Me\" è il primo il meglio grande successo pop di del meglio. Sam Cooke, anche lui passato dal gospel all’r&b. Boyz II Apogeo della band americana che Morirà giovanissimo Men II ha dominato i '90 mettendo insieme tragicamente, ma la sua passato e futuro di R&B, funk, hip voce influenzerà tantissimi 1994, Motown hop in un capolavoro soul. cantanti soul. Scala le classifiche due volte, prima gli anni 1959 What I’d Say, con \"I'll spettacolare Make ’90 fusione di gospel, blues Love To e rock and roll, è uno dei You\" e poi brani che annunciano la con \"On grande stagione del soul. Bended Knee\". Solo 1959 Solomon Elvis e i Burke inizia Fab Four a incidere per la Atlantic ci erano e si dimostra tra i nomi riusciti. nuovi più ispirati di questa nuova musica. Rhythm Of Love Shine ANITA ESTELLE 1965 Gli BAKER Impressions 2008, Atlantic di Curtis Mayfield incidono 1994, Elektra il loro brano simbolo La miglior \"People Get Ready\". Otis Apogeo del rappresentante Redding pubblica Otis soul-jazz di del neo soul. Blue, uno dei dischi più fine millennio, importanti della musica capace di fare soul. Papa’s Got a Brand scuola ancora New Bag di James Brown oggi e oltre. ispira la nascita del funk. 1967 Mentre Aretha Franklin stupisce tutti con I Never Loved a Man the Way I Love You e si appresta a diventare la “regina del soul”, Otis Redding è il mattatore del festival di Monterey ma nello stesso anno perde la vita in un incidente aereo. 1971 Lo splendido album di Marvin Gaye What’s Going On e l’altrettanto importante There’s A Riot Going On di Sly & The Family Stone sono un esempio dell’influenza che il funk sta portando nella musica soul.

36 They GotVINYL THEY GOT BLUES BLUES LA STARTUP BETTERLY LANCIA LA SUA PRIMA SERIE DEDICATA ALLA MUSICA IN VINILE La tradizione del vinile, la garanzia DeAgostini e l’innovativa formula “subscription box” portano il meglio del blues comodamente sul piatto del tuo giradischi, in pochissimi giorni Quaranta estati fa usciva The Blues Brothers. Neanche a farlo apposta, alcuni tra gli artisti che parte- Un mito esploso in ritardo, entrato nella leg- ciparono alle riprese di The Blues Brothers, con cameo genda per una colonna sonora impareggia- più o meno grandi, sono protagonisti di questa serie. bile – tra le più belle di sempre per molti, la Due i nomi per eccellenza: la Regina del soul Aretha più bella di tutte per la BBC, almeno secondo un suo Franklin e l’intramontabile John Lee Hooker. sondaggio del 2004. Quale miglior anniversario per Per staccare il biglietto di partenza c’è un solo requisi- rievocare un genere che ha influenzato intere genera- to: la volontà di lasciarsi stupire. I presupposti ci sono zioni di musicisti, contribuendo fortemente a model- tutti. Alcuni dei 33 giri proposti – tutti nuovi, da 180 lare le sonorità di oggi? grammi e riprodotti esclusivamente dai master origi- È proprio sulla cresta di quest’onda, fatta di chitarre nali – come Turning Point di John Mayall, icona del indiavolate e riti voodoo, che Betterly – startup nel British Blues, e T-Bone Blues di T-Bone Walker sono settore delle subscription box, incubata da DeAgostini vere rarità. Publishing – ha lanciato la serie di vinili They Got Blues. Per mantenere vivo l’effetto sorpresa, il team Bet- Ventiquattro bluesmen tra i più iconici di sempre da terly ha creato un po’ di mistero sul contenuto delle conoscere, ascoltare e scoprire attraverso altrettanti singole box anche se, piccolo spoiler, nell’omonima capolavori in 33 giri e dodici booklet inediti a forma di playlist dell’account Spotify di Betterly si possono record sleeve, per una serie da collezione che ritrae con trovare ottimi indizi sui titoli che compongono sentimento e penna trepidante l’inferno e il paradiso di la serie. Selezionando They Got Blues – tra le un genere immortale. Si tratta di un racconto sonoro tante esperienze proposte sul sito di Betterly della durata di 12 mesi che ritrae un pezzo di storia (betterly.com) – sarà sufficiente abbonarsi e in della musica – e una sezione di “Storia del Blues”, c’è appena un paio di giorni inizia il viaggio, ricevendo davvero, in tutti i booklet – in chiave inedita. ogni mese due vinili e un booklet in formato deluxe a Da Howlin’ Wolf a Stevie Ray Vaughan, dai Canned solo €34,90 (incluse spese di spedizione). Heat a Janis Joplin, passando per chitarre irrequiete Un viaggio non solo metaforico… In ogni episodio, con come la Lucille di B.B. King e città con il ritmo nelle la rubrica “Road Trips”, vene come la Windy City (Chicago) di Willie Dixon e Robert Johnson, il gotha del blues – americano e non solo – arriva direttamente nella cassetta della Uno straordinario posta. racconto sonoro della durata di 12 mesi che porterà direttamente a casa tua il meglio del blues in vinile.

verrà spontaneo partire in tour Un percorso di una vita, fuori dagli schemi». VINYL alla scoperta dei luoghi, delle curato per te in 24 vinili, La missione è riassumibile nel 37 strade, dei locali più simboli- 24 capolavori, concetto di bettertainment: ci del Blues in compagnia di l’unione delle parole better THEY GOT BLUES assoli, jam session indimen- 24 artisti indimenticabili: e entertainment, la propo- ticabili e, perché no, un po’ B.B. King, Muddy Waters, John sta di un intrattenimento di magia nera, di cui il Blues Lee Hooker, Robert Johnson, volto a renderci miglio- è intriso fin dalle sue (miste- Aretha Franklin, Janis Joplin, ri. Un’affermazione forte riose) origini. Complice l’ac- corroborata nella pratica compagnamento musicale Stevie Ray Vaughan, Howlin’ da tre elementi cardine curato al dettaglio, l’intratteni- Wolf, Buddy Guy, John delle serie: creazione di un mento è garantito anche senza Mayall, T-Bone Walker percorso, passione editoriale il cavo AUX. – derivata dalla tradizione DeA- Partire in compagnia di They Got e tanti altri. gostini – e cura del dettaglio. Per Blues è farsi catturare da storie, aned- focalizzare le proprie energie senza doti di un altro tempo e dall’inconfondibile disperdere tempo, voglia di imparare e suono caldo dei vinili; il tutto ritrovando un po’ di concentrazione, tutti questi percorsi hanno un tempo per sé. È proprio la riconquista del tempo li- inizio e una fine: 12 box al massimo, una ogni mese. bero il cuore di They Got Blues e di tutte le serie Bet- Tutti gli oggetti e strumenti contenuti all’interno di ogni terly: «È strano ciò che ci sta accadendo, le nostre box sono accompagnati da un corredo editoriale – il vite sono diventate digitali e i nostri amici virtuali. E booklet – dai contenuti inediti e dall’art direction corag- tutto quello che vorremmo sapere è a portata di un giosa, scritto da autori di profilo internazionale. click», si legge nel sito betterly.com. «Vivere attraver- Così in un 2020 segnato da un anniversario tanto spe- so informazioni filtrate non può bastarci. Per scopri- ciale, non c’è nulla di meglio che regalarsi il suono puro re il nostro potenziale disconnettiamoci per un po’ e del vinile, per riappropriarsi della propria dimensione divertiamoci per davvero, diventando i protagonisti offline. Perché questo Blues Will Get You Too. LINK HOMEPAGE betterly.com PRODUCT PAGE it.betterly.com/TheyGotBlues

VINYL 38 MONDO VINILE ska revolution Nel 1978, mentre le ceneri del punk sembravano sul punto di spegnersi in un inverno di vuoto e frustrazione, la storia della 2Tone, etichetta discografica costruita a mani nude da un musicista di Coventry, ha dimostrato al mondo che c’era ancora qualcosa per cui lottare e un futuro in cui credere di Dan Biggane Gli Specials e i Selecter sono mio equilibrio: frequentavo l’Art Colle- i frutti selvatici delle depri- ge di Coventry e suonavo in una band menti periferie di Coventry, di funky-soul a Birmingham chiamata così come i Beat lo sono di Cissy Stone. A un certo punto, però, quelle di Birmingham e i Madness del- è arrivato il punk, e il mio mondo è la grigia Londra dell’epoca: la loro è andato in mille pezzi. Mi sono fatto la stata una crociata contro l’angoscia cresta e mi sono tinto i capelli. Inoltre regnante nell’Inghilterra della Iron ero stufo di suonare cover, così stufo Lady, condotta con le squillanti armi che a un certo punto ho letteralmente dello Ska. Schiacciata tra la fine del preso a gomitate la tastiera e ho fatto punk e la nascita dei new romantics, la le valigie! Avevo già in testa di fondare 2Tone riesce a trovare la sua identità la mia band”. di etichetta discografica indipenden- “Fortunatamente, avevo un amico: te e fai da te grazie a un roster di band Neol Davies (poi chitarra e voce dei incredibili, tutte capaci di spingersi Selecter, Ndr). Ancora più fortuna- ben oltre la semplice denuncia dei tamente lui aveva un registratore a drammi sociali dell’epoca alla ricerca nastro Revox con cui ho registrato la di una possibile soluzione o, almeno, mia prima canzone: un brano reggae di una via di fuga. da usare come soundtrack per un corto animato che Nell’ondata dello ska che ha salvato il punk il nome più avevo realizzato per il college. Quella è stata anche importante da cui partire è quello di Jerry Dammers. la prima occasione in cui ho collaborato con Horace “Sono cresciuto con i Beatles e i Kinks, ma sono stati Panter, che si è occupato della linea di basso. Il testo gli Who e gli Small Faces a farmi innamorare”, raccon- che avevo scritto per quel brano è diventato, poi, alcuni ta Jerry. “Ma ho anche sempre avuto un debole per anni dopo, 'Nite Klub'”. il soul. Otis Reddding, Aretha Franklin. A dieci anni, Nel frattempo Desmond Brown e Lynval Golding suo- ispirato da tutte queste meraviglie, ho cominciato a navano nel complesso soul di Ray King, i Pharaoh’s Kin- scrivere canzoni e a un certo punto, quando negli anni gdom. “Quando ho conosciuto Jerry suonavo ancora in ’70 le frequenze radio sono state prese d’assalto dalle giro per Coventry in una band soul” racconta Golding. hit giamaicane come “Liquidator” e “The Israelites”, ho “Sono nato in Giamaica, a contatto diretto con le prime incontrato il reggae. Nel ’77 credevo di aver trovato il radici del vero reggae. Mio padre era parte della gene-

VINYL 39 LA 2TONE RECORDS I membri di Selecter, Madness e Specials in una pausa di relax sulla spiaggia di Brighton durante il 2Tone Tour nell’ottobre del 1979. razione Windrush (che prende il nome dalla nave arrivata fusione tra reggae e punk si è rivelata tutt’altro che facile: in UK dalla Giamaica nel 1948, con a bordo centinaia di gli estremi contrastavano troppo e dal loro scontro era immigrati, nda). Ha trovato una casa e un lavoro prima impossibile ricavarne qualcosa. Finché ho ascoltato un a Gloucester e poi a Coventry, come operaio nell’allora disco dei Capital Letter che suonavano un reggae atipico fiorente industria automobilistica. Un giorno Jerry mi ha con il ritmo dello ska. Eureka! Punk e reggae potevano invitato a casa sua per discutere di alcune idee che gli fondersi all’insegna di quel vecchio, travolgente ritmo”. frullavano per la testa. Il soul e il reggae facevano parte di me dalla nascita, ma quelli erano anni diversi: era l’epoca IT’S UP TO YOU! del punk, del suo disprezzo verso ogni tipo di tecnicismo”. Il sound fresco e travolgente dei Coventry Automatics Jerry racconta così i passi successivi: “Niente mi fru- troverà subito un inestimabile fan in Joe Strummer dei strava di più della vita che Coventry continuava a offrir- Clash, che invita i Coventry Automatics, a quel punto mi. Io volevo essere qualcuno, volevo sentirmi parte di ribattezzati Specials, come band di supporto nel tour qualcosa di nuovo e completamente diverso. L’idea di On Parole. fondere il reggae con il punk e formare una band è stata Racconta Jerry: “I Clash ci hanno adorato, e così ci sia- la risposta a tutto questo. Si parla spesso di musicisti mo ritrovati ingaggiati per l’intero tour. Neville Staple, ispirati da ciò che avevano intorno: per me è l’opposto. uno dei nostri roadie, saliva con noi sul palco e ci aiutava Mi ha ispirato più quello che a Coventry non succedeva a incendiare l’atmosfera ballando e aizzando il pubblico e non sarebbe mai potuto succedere”. con i suoi toasting”. “Le prime reclute del mio nuovo progetto sono stati il Staple, di origini giamaicane come Golding, la racconta bassista Horace, Silverton Hutchinson alla batteria, Neol così: “Quando ero ancora un teenager mio cugino, un Davies alla chitarra e Tim Strickland alla voce. Dopo dj locale, mi ha fatto scoprire band e musicisti come le prime prove ho deciso che il sound reggae non era gli Skatalities, Desmond Dekker, Lee 'Scratch' Perry… ancora abbastanza autentico, e per questo motivo ho Quando mi sono trasferito a Coventry ho seguito le chiesto a Lynval di sostituire Neol: la sua Fender Teleca- sue orme, suonando in un nightclub dopo l’altro con i ster era semplicemente perfetta. Dopo un paio di serate, Jah Baddis Sound System. Io e la mia band provavamo però, Lynval mi ha chiaramente fatto sapere di non voler all’Holyhead, e dalla stanza accanto, quasi ogni giorno, aver nulla a che fare con il punk e ha lasciato il gruppo. sentivamo provenire l’eco di questo sound punk-ska che Ho dovuto implorarlo di tornare. Tim, nel frattempo, si nessuno di noi aveva mai sentito prima. Incuriosito, mi è rivelato più uno speaker che un vero cantante, il che sono fatto avanti e ho chiesto a Jerry di potermi unire mi ha costretto a chiedere a Terry Hall di unirsi a noi. La a loro per qualche serata. All’inizio facevo toasting solo

VINYL 40 MONDO VINILE Gli Specials di Jerry Dammers (con il cappellino in seconda fila a sinistra) fondono i ritmi reggae dello ska con l’energia del punk. Qui sotto la cover del loro disco di debutto. per gioco durante le prove, ma una sera dono il loro singolo di debutto “Gangsters”. Jerry mi ha chiamato sul palco… Ed era la Scritto originariamente da Dammers sulla sera in cui suonavano con i Clash! Da allora, chitarra di Strummer nel camerino del tour quello è diventato il mio posto nel gruppo”. con i Clash, il brano viene poi arricchito da Jerry con un verso della canzone “Al Capo- BERNIE RHODES ne” di Prince Buster, trasformandolo però KNOWS DON’T ARGUE! da “Al Capone’s Guns Don’t Argue” a “Ber- Poco dopo il tour con i Clash, Silverton la- nie Rhodes Knows Don’t Argue!” come scia la band e Dammers cerca un sostituto sfottò ai danni del manager dei Clash, col- contattando John “Brad” Bradbury. “Silverton se ne è pevole di aver cercato di assumere il controllo degli Spe- andato perché considerava il mio ritorno allo ska degli cials. “Gangster” è una potente dichiarazione di intenti anni ’60 un passo indietro retrogrado. Brad è stata una musicale, ma nonostante l’entusiasmo la band non trova scelta obbligata, sia perché ci vivevo assieme sia perché nessuno disposto a pubblicarla. Spiega Golding: “Così era l’unico altro batterista di Cov che sapesse suonare Jerry ha messo in piedi la 2 Tone Records dal nulla per reggae. Nonostante tutto, però, la cosa più difficile è risolvere il problema”. Fondare un’etichetta discografi- stata convincere Lynval a indossare completi di seconda ca da zero e al contempo finanziare la prima incisione mano invece delle tenute eccentriche a cui era abituato”. della tua band non è uno sforzo da poco, e ben presto “Ho fondato gli Specials per avere una band a cui far Jerry si trova costretto a chiedere di nuovo aiuto al suo cantare le mie canzoni, per questo inizialmente scrivevo amico Neol. Pauline Black la racconta così: “Jerry voleva io metà delle canzoni che suonavamo, con l’altra metà a tutti i costi pubblicare ‘Gangsters’, ma non aveva più composta principalmente da cover. Ciò nonostante, ho nemmeno i soldi per incidere un lato B. Così ha chiesto sempre spinto tutti quanti a contribuire. Del resto, come a Neol Davies dei Selecter se per caso avesse qualche band eravamo piuttosto aperti: avevamo costruito uno traccia da prestargli e, fortunatamente, Neol aveva un stile di riferimento, ma la flessibilità era parte di esso, pezzo strumentale chiamato ‘The Selecter’. Il risultato di così come l’attenzione verso ciò che stava succedendo queste trattative è stato, appunto, il singolo ‘Gangster’ intorno a noi e nel mondo. In questo senso il movimento vs ‘The Selecter’”. Rock Against Racism è stato una grande fonte di ispi- razione grazie alla quale hanno preso forma alcuni dei ON MY RADIO nostri brani più famosi, come ‘Doesn’t Make It Alright’.” Pauline Black racconta così il suo background musi- Con l’ingresso di John “Brad” Bradbury, gli Specials inci- cale: “I miei primi ricordi sono dominati dal sound dei

vecchi dischi made in Tamla VINYL Motown Records. La mia scuola era dominata da una gang di skinhead di 41 Dangeham, che prendeva LA 2TONE RECORDS il controllo dell’aula ma- gna e sparava a ripetizio- ne dischi di Prince Buster, Skatalities, Toots & The Maytals, Desmond Dekker e Millie Small. Grazie a loro ho ascoltato per la prima volta ‘Long Shot Kick De Gli Specials di Jerry Dammers Bucket’ dei Pioneers. Quin- (con il cappellino in seconda di sì, devo il mio battesimo DPdaeeuisSlmineoelenBcdtlaeBcrrdrfkioleilevawgeleganpauseninkdis.etlrlao)sfkoancdoonnol’einreitrmgiia ska a una gang di skinhead nel 1979. di Dangeham. Quando ho lasciato l’Essex per studiare al Politecnico di Lancaster incontravo ogni tanto Horace e Jerry che se la spassa- fica disposta a lasciarci pubblicare altre band di nostra vano alla facoltà di Arte. In quel periodo ‘Gangster’ ha scelta attraverso la 2Tone e questo è stato il principale cominciato ad avere un certo successo via radio e tutti i motivo per cui abbiamo scelto di affiliarci a loro”. miei amici hanno cominciato a spingere Neol a formare una band. Io cantavo già nei pub quando Lynval ci ha DAWNING OF A NEW ERA fatti conoscere”. Con un contratto fresco fresco stretto in pugno, per Ben presto anche i reparti A&R delle case discografiche Dammers e la sua band arriva finalmente il momento di cominciano a notare la curiosità che circonda questa chiudersi in studio a comporre. “A posteriori non posso musica. Mano a mano che il singolo guadagna posizioni negare di aver cercato di inserire un po’ delle mie posi- in classifica, Dammers riceve offerte via via più allettan- zioni socialiste in questi progetti”, ammette Jerry. “Per il ti. Fortunatamente, però, si dimostra ben consapevole primo disco ci siamo limitati a registrare quello che ave- dell’importanza della sua libertà artistica e del futuro vamo già ampiamente collaudato dal vivo, con l’aggiunta della 2Tone Records. del glorioso trombone giamaicano di Rico Rodriguez, un “Quando abbiamo accettato l’offerta di Chrysalis”, rac- dettaglio a dir poco fondamentale: non solo perché era, conta Jerry, “ci siamo impuntati affinché ci lasciassero a mani basse, il musicista più bravo del gruppo, ma an- completa libertà in ogni tipo di scelta artistica. Il mio che e soprattutto perché il suo sound ci ha permesso di obiettivo, infatti, non erano i soldi né la fama, ma il so- mantenere intatta la nostra autenticità ska e blues. Senza gno di creare un porto sicuro per tutte le band come la contare che sono stati proprio lui e Dandy Livingstone a mia, per dare il via a un movimento ska-punk in grado portare lo ska dal vivo in Inghilterra”. di cambiare la storia. Chrysalis era l’unica casa discogra- “Elvis Costello aveva sentito ‘Gangsters’ alla radio e ave- va deciso di produrre il nostro album di debutto”, ag- Neville Staple, giunge Golding. “Naturalmente, abbiamo accettato. Ci Terry Hall e siamo barricati in studio con lui e una quantità spropo- Lynval Golding sitata di birra, pronti per l’esperienza più entusiasmante degli Specials. della nostra vita”. Mentre gli Specials sono chiusi in sala di registrazione, però, Coventry comincia a reagire con un certo interesse all’ascesa della 2Tone. “Improvvisamente ci siamo tro- vati in mezzo a un polverone”, racconta Pete Chambers. “Coventry era come una piccola Detroit, nel senso che era una città profondamente multiculturale. Il fatto che una band finalmente credibile la stesse disegnando sulle mappe della musica che conta generava un certo orgo- glio civico diffuso”. “Coventry – specifica Dammers – si è ripresa a fatica dopo che il suo stesso cuore è stato devastato dai bom-

bardamenti della Seconda guerra mondiale aggrappan-VINYL dosi all’industria dell’auto. Quando questo piccolo boom è svanito, sembrava destinata a scomparire nel nulla. C’èMONDO VINILE 42 da dire che la 2Tone non è stata un fenomeno limitato a Coventry: i Madness avevano sviluppato una nuova forma di ska molto simile a Londra, senza aver mai sen- tito gli Specials, e io stesso avevo visto Ranking Roger a Birmingham (che poi avrebbe dato vita ai Beat) fare toa- sting con suoni punk sopra accompagnamenti reggae.” JUST CAN’T STOP IT Il trombettista Rico “Erano giorni molto strani a Birmingham”, conferma Rodriguez e Jerry Roger. “I giovani si dividevano unicamente in membri di Dammers fanno una qualche band e in giovani alla ricerca di una band. riposare i piedi nel Erano anni di pesantissima disoccupazione e la musica backstage dell’Hurrah sembrava l’unica via d’uscita”. “Da una parte i Sex Pi- a New York il stols avevano fatto epoca: erano semplicemente su un 25 gennaio del 1980. altro pianeta”, racconta. “Avevano qualcosa da dire e lo si poteva capire da come la stampa li demonizzava. trovati al momento giusto nel posto giusto: quando Poi c’era il reggae degli Steel Pulse e allora, improvvi- Jerry ci ha visto ci ha chiesto di partecipare a un tour samente, abbiamo capito di avere una chance”. con i Selecter e di incidere un disco. Avevo da poco Le radici dei Beat affondano in realtà nella mitica Isola finito la scuola e nel giro di pochi mesi mi sono ritrovato di Wight, dove Dave Wakeling e Andy Sox si sono in- a Top Of The Pops”. contrati mentre costruivano pannelli solari. Tornando a Birmingham, decidono di formare una band e reclu- REVOLUTION ROCK tano la sezione ritmica: David Steele e Everett Morton. Dopo i Beat anche i Madness, i Selecter e gli Specials “Suonavo la batteria in un gruppo punk chiamato Dum finiscono a TOTP, il tutto mentre il 2Tone Tour sta in- Dum Boys” ricorda Roger, “e una sera i Beat ci hanno fiammando il Regno Unito. Nell’ottobre del ’79, invece, decisamente surclassati quando hanno suonato con il debutto a 33 giri degli Specials scala la classifica degli noi come band di supporto. C’era qualcosa di speciale album inglesi. La 2Tone, insomma, è ufficialmente una nella loro musica, qualcosa di magnetico, così ho co- delle etichette discografiche emergenti più importanti minciato a passare tutto il mio tempo con loro, finché del momento. “Quando siamo partiti per il 2Tone Tour Dave non mi ha chiesto di unirmi a loro. I Beat si sono abbiamo finalmente capito che ci stavamo imbarcando in qualcosa di grosso”, commenta Lynval. I Beat di Birmingham “Si era creato una sorta di spirito di collaborazione tra debuttano con la le tre band, come se si fossero resi tutti davvero conto 2Tone nel 1980. di voler trasmettere al mondo lo stesso messaggio”, continua Pauline Black. “Ma la cosa più sorprendente era che i fan stessi erano disposti a trasformare la no- stra musica in un movimento”. “Certo, quegli show erano un vero casino”, aggiunge Staple. “Ma dopotutto il reggae e lo ska sono musiche fatte apposta per l’estasi. C’erano momenti, durante quei concerti, in cui mi sembrava di camminare sospeso in aria. Quelle sale da ballo tremavano, letteralmente, travolte da un entusiasmo così forte che oggi mi sem- bra a tratti confuso come il ricordo di un’esperienza

TOO MUCH PRESSURE VINYL Il punk prendeva a spallate le istituzioni sputando bile e denunciando l’assen- za di futuro. La 2Tone, invece, cercava 43 di andare oltre, di capire che cosa si LA 2TONE RECORDS potesse fare a riguardo, puntando l’at- tenzione sulle ingiustizie sociali, sulla discriminazione e sul sessismo. “Gra- zie alla 2Tone potevi vedere bianchi e neri sullo stesso palco, contemporane- amente” ammette Pauline Black. “Ma questo non significa che arrivare al pubblico e al mondo da cui esso prove- niva fosse semplice. Io sono una don- na di colore, come anche Poly Styrene [cantante gli X-Ray Spex, Ndr]: non era facile essere ascoltate per noi, e prin- cipalmente perché non vendevamo ciò che il mondo si aspettava da noi: ses- so. Non eravamo le uniche a ribellarci a questa ingiustizia: quel periodo è pie- no di esempi di grandi ragazze, prima ancora che donne, che hanno cerca- to di costruirsi il proprio percorso nel mondo della musica e delle arti, come per esempio Siouxsie Sioux, Chrissie Hynde e Viv Albertine. Del resto, era Da sinistra in alto: Chrissie un periodo difficile, caratterizzato da Hynde, Debbie Harry, Viv un’insoddisfazione diffusa verso una Albertine, Siouxsie Sioux e società sorda ai bisogni delle nuove (sotto da destra) Poly Styrene generazioni e da una lenta crisi eco- e Pauline Black posano per nomica, con industrie che chiudevano una copertina di NME nel 1980. e città che si spopolavano…” onirica. Eravamo riusciti a coinvolgere anche molti punk disillusi, che trovavano nella nostra musica un’occasione A MESSAGE TO YOU per lasciarsi alle spalle la frustrazione e l’angoscia”. La storia della 2Tone Records è la storia di una gio- Pete Chambers, giornalista musicale inglese, non può ventù ribelle e della sua musica, di un movimento cul- che essere d’accordo: “Ho amato il punk per tutta la turale che ha trovato nei ritmi travolgenti dello ska la vita, ma ho sempre pensato che avesse una bocca mol- forza di cercare una soluzione a problemi schiaccianti to larga e relativamente poche cose da dire. La 2Tone, e apparentemente irrisolvibili. “È davvero incredibile”, al contrario, aveva una bocca altrettanto grande e ammette Golding, “tutti questi giovani che cantano moltissime cose da dire: era nata sulla tolleranza e la ancora ‘Too Much Too Young’ e che non erano nem- contaminazione tra generi e razze, aveva una posizione meno nati quando abbiamo scritto quel pezzo dimo- politica aperta ma chiaramente definita. Oltre a rega- strano l’autenticità di quello che è stato creato in quel larti emozioni travolgenti, ti faceva riflettere”. periodo, che non era soltanto una moda del momen- “Il punk è sempre rimasto una componente fonda- to”. Gli fa eco Pauline Black: “È rincuorante vedere così mentale di tutto ciò che facevamo”, continua Pauline tanti giovani ai nostri concerti che hanno scoperto i Black. “Ma c’era di più: i figli ribelli bianchi avevano Selecter e che si ritrovano nella nostra posizione politi- unito le forze con i ribelli di colore per creare qual- ca. La 2Tone è stata il frutto di un momento irripetibile cosa di completamente nuovo. E qualcosa di nuovo ma ha lasciato un segno indelebile nel tempo”. “La era proprio ciò che tutta la nostra generazione chie- nostra musica”, conclude Roger, “ha ancora oggi un deva a gran voce. La 2Tone, con i suoi completi Walt significato profondo. La 2Tone ha aperto le menti di Tabasco neri, la maglietta bianca, la cravatta nera, il un’intera generazione. Ogni era ha i suoi geni, i suoi pork pie da jazzista e i mocassini neri era tutto ciò di idoli: Bob Marley, John Lennon… Noi abbiamo avuto cui avevamo bisogno”. Jerry Dammers”. © Long Live Vinyl

VINYLIl cinema mette MONDO VINILE44 i vinili sul piatto Cameron Crowe, Steven Spielberg e Wes Anderson sono solo alcuni dei registi che hanno scelto come protagonisti dei loro film grammofoni, giradischi e jukebox di Valentina Giampieri Ci sono musiche indissolubilmente legate ai giatori, anche per qualche minuto. In quelle occasioni, film e scene che non sarebbero altrettanto le canzoni non sono più soltanto nell’aria, diventano suggestive se a impreziosirle non ci fossero le immagini, fotogrammi in carne e ossa: dettagli di co- canzoni. Il potere delle immagini è forte, ma pertine, dischi che scivolano fuori dalle buste, mani che quello delle note è strisciante, quasi subdolo: si infila accompagnano le puntine sui solchi. nelle orecchie, penetra sottopelle e, come i tatuaggi, Quando i registi indugiano sul vinile che inizia a girare non va più via. “Film e musica vanno a braccetto. Quan- sul piatto, sottolineando un aspetto rituale dell’ascolto do scrivo una sceneggiatura, una delle prime cose che e i momenti ad esso legati, chi guarda non può che faccio è cercare la musica per la scena iniziale”: l’ha rimanere ipnotizzato da quell’intreccio di movimenti e detto Quentin Tarantino. E molto prima di lui Ingmar di suoni e la musica, da semplice accompagnamento, Bergman li definiva le due forme d’arte con più elemen- diventa protagonista a tutti gli effetti. ti in comune: “Entrambi influenzano le nostre emozio- ni direttamente, senza passare per l’intelletto”. Ennio QUANDO I VINILI Morricone, uno che di musica per il cinema ne ha scritta RACCONTANO STORIE DI MUSICA parecchia, sottolineava un aspetto fondamentale: “Ci Gli esempi più lampanti di vinili sul piatto si trovano sono momenti di un film in cui la musica può prendersi nelle pellicole a tema musicale. Lì il disco gioca in casa. uno spazio importante e dire più dei dialoghi”. Eppure, anche in questa circostanza, il suo compito va Sono moltissimi i casi in cui le note quello spazio se oltre l’autoreferenzialità: ci aiuta a orientarci e a com- lo prendono d’ufficio, mettendo a tacere gli sceneg- prendere meglio quello che sta accadendo nel film. Il sogno di Alex (Jennifer Beals) è quello di entrare all’Accademia di Danza e la sequenza che, senza ombra di dubbio, ha reso Flashdance (Adrian Lyne, 1983) un film culto è quella della sua audi- zione. Entra nella sala – di fronte a lei l’austera com- missione – cammina ver-

so il giradischi e tira fuori un vinile dalla VINYL borsa. La camera stacca. Immaginiamo che lo stia sistemando sul piatto per poi 45 farlo partire, ma Adrian Lyne decide di non mostrarci tutta la sequenza. Il com- CINEMA & MUSICA piersi di quel rituale gli regala qualche secondo in più per indugiare sui volti Mentre questa sorta di messa, di venerazione musicale, degli esaminatori: c’è chi sfoglia delle si sta compiendo, Crowe allontana la camera e vedia- carte, chi si soffia rumorosamente il mo che William è in ginocchio di fronte al giradischi e lo naso e chi appare perso nei suoi pensie- guarda con un misto di devozione e timore reverenzia- ri. Il tempo di quel vinile permette al re- le. Qualche sequenza dopo, Lester Bangs (interpretato gista di dirci che la commissione è di- da Philip Seymour Hoffman), ospite di una trasmissione stratta, persino un po’ annoiata. A quel radiofonica, si muove perfettamente a suo agio nello punto la camera torna su Alex, sulla sua mano treman- studio, prende da uno scaffale Raw Power di Iggy Pop te che appoggia la puntina sul disco: la prova può fi- e lo sostituisce al disco che era già sul piatto, lanciando nalmente iniziare. Se la scena ci emoziona lo dobbiamo addirittura la copertina. Parte “Search And Destroy” e senza dubbio al pezzo di Giorgio Moroder, \"What a la sicumera del critico musicale affermato sta tutta in Feeling\", cantato da Irene Cara (Oscar come miglior quei pochi gesti che Crowe decide di mostrarci. Ban- canzone di quell’anno), ma è l’incertezza delle dita di gs non chiede il permesso a nessuno, non sembra in Alex nel posizionare la testina a rendere la tensione del chiesa come il piccolo William. Conosce perfettamente momento palpabile. Oltretutto Lyne è così sadico che quel disco ed è esattamente quello che vuole sul piatto sottolinea quel gesto, reiterandolo una seconda volta: subito, adesso! Ancora una volta, la ritualità legata al fa commettere un errore ad Alex e la manda di nuovo vinile ha un ruolo fondamentale all’interno della narra- al giradischi per far ripartire il brano dall’inizio. zione e ci dice moltissimo dei nostri due protagonisti. In Alta fedeltà (High I VINILI E L’AMORE Fidelity, Stephen Frears, Quante commedie conoscete le cui scene romantiche 2000), basato sull’omo- vengono istantaneamente richiamate alla memoria nimo romanzo di Nick dalle prime note del brano che le ha rese immortali, Hornby, i titoli di testa ai nostri occhi e alle nostre orecchie? I temi (come le entrano proprio sull’im- canzoni) d’amore sono svariati. Moltissimi registi però magine in dettaglio di un hanno scelto di far partire il brano fuori campo, per vinile in movimento. Poi così dire. Chi invece ha messo vinili e puntine nelle la telecamera scorre sul inquadrature non l’ha fatto semplicemente per un gu- cavo spiralato che colle- sto estetico. Margot (Gwyneth Paltrow) e il fratellastro ga le cuffie allo stereo ed Richie (Luke Wilson) si ritrovano nella tenda in cui gio- è così che facciamo la conoscenza di Rob (John Cu- cavano quando erano bambini e per la prima volta si sack). Grande appassionato di musica, poco fortunato dichiarano l’uno all’altra. con le donne, ha un negozio di dischi, il Championship Vinyl. La canzone che gira sul piatto è \"You’re Gonna Anche nella scena prece- Miss Me\" dei 13th Floor Elevators, ma passa quasi in dente dei Tenenbaum secondo piano: la verità è che siamo ipnotizzati dai (The Royal Tenenbaums, solchi che scorrono come la strada sotto le ruote e quei Wes Anderson, 2001) primi fotogrammi sono una dichiarazione di intenti: la c’era musica, fuori cam- vera star del film è il vinile, fa il suo ingresso addirittu- po però. In questo caso, ra prima dei protagonista e compare anche nella lo- Anderson sembra voler candina. ulteriormente sottolinea- William è ancora un bambino quando riceve in eredità re l’intimità di quella si- dalla sorella una valigia piena di dischi e un biglietto: tuazione e della loro con- “Ascolta Tommy con una candela accesa e vedrai tutto il tuo futuro”. Il film è Quasi Famosi (Almost Famous, Cameron Crowe, 2000) e la scena è quasi mistica. Te- nendo con un po’ di soggezione il vinile in entrambe le mani, lo appoggia delicatamente sul piatto, posiziona la puntina e, mentre \"Amazing Journey\" degli Who gira vorticosamente, accende un cero al dio della musica.

VINYL versazione. Il giradischi lo vediamo, è dentro la tenda In Seduzione pericolosa ed è Margot a far partire “She Smiled Sweetly” dei Rol- (Sea Of Love, Harold ling Stones. Sta fumando, spegne la sigaretta e la tele- Becker, 1989) c’è un di- 46 camera inquadra dall’alto la sua mano che accompagna sco attorno a cui ruota la MONDO VINILE la puntina sul solco. Per i due, da sempre segretamente risoluzione di una serie innamorati, è il momento della verità e la scelta del re- di omicidi. Si tratta del gista di svelare anche la fonte sonora sembra conferire 45 giri di \"Sea of love\" di alla scena maggior realismo e sincerità possibili. Phil Phillips, che il poli- Céline (Julie Delpy) e Jesse (Ethan Hawke) sono in un ziotto Frank Keller (Al negozio di musica a Vienna, stanno curiosando tra i Pacino) vede ancora gi- vinili, quando lei trova un album di cui le ha parlato rare sul piatto quando trova il cadavere di un uomo. un’amica. Jesse le propone di sentirlo nella cabina di A quanto pare il killer usa quel vinile come colonna ascolto, entrano insieme e la camera inquadra il det- sonora delle sue torture. Immediatamente dopo i ti- taglio della mano di lei che sposta la puntina sul disco. toli di testa la telecamera e le note della suddetta Il film è Prima dell’alba canzone ci accompagnano dentro un appartamento. (Before Sunrise, Richard Il giradischi è il primo elemento che vediamo, solo Linklater, 1995), la canzo- successivamente scopriamo il resto della stanza, ma ne “Come Here” di Kath il nostro tour guidato viene interrotto da un colpo di Bloom: è la scena che più pistola, e così anche la musica di Phillips. Subito dopo ha emozionato gli spetta- l’omicidio, l’inquadratura torna sul piatto che sta ri- tori. L’imbarazzo e la ten- caricando automaticamente il 45 giri, il brano riparte sione erotica tra i due – si e a quel punto una dissolvenza incrociata ci porta cercano, ma nessuno osa fuori, per le strade di New York. Ancora non sappia- fare la prima mossa – mo nulla di quello che sta accadendo, ma il vinile apre vengono accentuati dalla e chiude una scena cruciale del film. scelta del vinile, che conferisce magia al momento. “È arrivato un carico di Finché sono chiusi dentro la cabina Linklater usa pro- ungheresi. Dobbiamo prio il suono del disco – si sente nettamente il fruscio separare i sani dai mala- – poi la scena cambia e li vediamo passeggiare per la ti, così facciamo posto”, città. La musica continua ma c’è un passaggio quasi spiega Oskar Schindler impercettibile, il fruscio, così come la tensione, sparisce (interpretato da Liam e l’audio non è più quello caldo e intimo del disco. Neeson) in Schindler’s Un’altra scena d’amore List (Steven Spielberg, culto è quella di Ghost 1993). Subito dopo, un (Jerry Zucker, 1990), che ufficiale fa partire il coinvolge Molly (Demi grammofono e con ge- Moore), Sam (Patrick sto deciso appoggia la puntina sul disco che diffonde Swayze) e il vaso di creta “Gute Nacht, Mutter\" cantata da Wilhelm Strienz, nel che Molly sta creando al campo di concentramento. I prigionieri sono costret- tornio. Nel salotto c’è un jukebox vintage: lo ve- diamo caricare in auto- matico un 45 giri, poi partono le note di “Unchained Melody” nella versione dei Righteous Brothers. Il regista associa di proposito il movimento circolare del vinile sul piatto a quello del- la creta sul tornio. Di lì a poco, girerà irrimediabilmen- te anche la sorte del povero Sam. QUANDO I VINILI FANNO MALE Non sempre i dischi vengono usati a fin di bene: a volte la loro presenza serve a sottolineare rituali crudeli o momenti particolarmente dolorosi. In altri casi, anche solo per poter ascoltare musica, si è disposti a rischiare conseguenze non da poco.

VINYL 47 CINEMA & MUSICA ti a correre nudi a tempo di musica per l’ispezione e sul giradischi, lo fa partire, poi va ad accendere il mi- Spielberg mette il disco al centro, associando il mo- crofono collegato agli altoparlanti e inizia la trasmis- vimento del vinile sul piatto alle corse in cerchio degli sione che lascerà tutti i prigionieri a bocca aperta. La internati: grazie a un sapiente gioco di specchi ce li fa camera torna su Andy, il vinile sta ancora girando, la vedere riflessi proprio sul braccio lucente del gram- musica è sempre nell’aria e lui se ne sta sdraiato alla mofono. E tornerà sul grammofono una terza volta, scrivania, con le braccia dietro la testa. Ha lo sguardo per mostrare un cambio di disco: la canzone di chi, volando con la mente, ha già oltrepassato i muri “Mamatschi”, eseguita da Mimi Thoma, servirà ai na- del carcere. Una scena che non sarebbe stata altret- zisti per stanare i bambini e caricarli sui camion. tanto emozionante se il regista non si fosse sofferma- to sui gesti e sulla cura con cui Andy prepara quella C’è un disco che il prota- messa in onda speciale. “Andy si fece due settimane gonista di Le ali della nel buco per quello scherzetto”, dice il narratore ester- libertà (The Shawshank no, ma la luce nei suoi occhi di fronte al giradischi sot- Redemption, Frank Da- tolinea che ne è valsa comunque la pena. rabont, 1994) pagherà Il disco che gira sul piatto, il fruscio della puntina nel caro. Andy Dufresne silenzio, gli istanti che precedono l’inizio della canzone, (Tim Robbins) sta scon- fanno parte di un rituale che chi ascolta vinili conosce tando due ergastoli ma a molto bene. Funziona perfettamente anche sul gran- un certo punto trova il de schermo e non fa che ribadire il valore dell’attesa. modo di chiudersi Quando, in una scena, si appoggia un disco per suo- nell’ufficio del direttore e narlo, per un attimo lo sguardo dello spettatore resta di diffondere musica a volume sostenuto per tutta la sospeso, la mente però è già in movimento e ha modo prigione. Il brano è “Canzonetta sull’aria\", tratto dalle di provare a immaginare quello che accadrà. Quando Nozze di Figaro di Mozart. Vediamo le sue mani che il giradischi entra in campo partecipiamo a quella ce- “sfogliano” i vinili in un cassetto, ne estrae uno, lo sfila rimonia e, finalmente, vediamo la musica. dalla busta e soffia la polvere dalla superficie, lo mette

VINYLIL DUCA BIANCO 48 MONDO VINILE Da- vid Ro- bert Jones – alias David Bowie, alias Ziggy Stardust, alias The Thin White Duke – dopo una vita e una carriera così stellari non poteva che salutare palchi e mondo con una mossa da gigante. Ossia con un album di addio, inciso consapevolmente agli sgoccioli della sua esistenza, pregno di messaggi e confessioni, come è Blackstar. Al netto della musica (che mostra un Bowie in gran forma artistica, desideroso di sperimen- tare e avvicinarsi ad atmosfere jazzate), il disco è tutto da scoprire già dalla copertina, che è differente nella versione Cd o Lp. La prima colpisce molto, con una stella nera su sfondo bianco; la seconda però è ancora più mi- steriosa, inquietante e cupa, tutta nera con un foro a forma di stella che fa vedere il vinile, nerissimo. L’autore della grafica è Jonathan Barnbrook, già collaboratore di Bowie per le copertine di Heathen, Reality, The Next Day e Nothing Has Changed. Proprio lui ha spiegato alla rivista «Dezeen», nel 2015, che al primo impatto quella creazione è stata accolta con scetticismo dal pubblico: “In tanti hanno detto che era una copertina schifosa, fatta in cinque minuti. Ma è un grosso fraintendimento: Bowie stava facendo i conti la sua mortalità e l’artwork lo comunica. Già la scelta di usare il simbolo della stella nera, invece di scrivere Blackstar, trasmette un senso di conclusione, di oscurità e semplicità, elementi che si riflettono anche nella musica”. La semplicità è solo apparente, in quanto la copertina nasconde diverse Easter egg, ossia “sorprese” che vanno scovate e individuate. Per esempio, se esposta a luce UVA, diventa blu fluorescente mentre se viene lasciata alla luce solare si materializza un ma- gnifico disegno di un cielo stellato… E queste sono solo due delle molte chicche. Nel corso degli anni i fan ne hanno scoperte altre, do- cumentandole online. A quanto pare non tutte sono ancora state identificate (l’ha affermato proprio Barnbrook, in sede di intervista). Sembra anche che Bowie stesso non fosse a conoscenza di tutti i se- greti dell’artwork, per via di uno scre- zio con l’autore, mentre il produt- tore Tony Visconti ha più volte dichiarato di es- sere stato tenuto all’oscuro di tutto. COMPLEANNO ECLETTICO BARNBROOK Blackstar è uscito l’8 gennaio 2016 per il 69esimo Grafico e film maker, Barnbrook si è distinto per compleanno di Bowie. Due giorni dopo l’artista inglese l’invenzione di diversi font dal nome peculiare: Bastard, è mancato, vittima di un cancro che lo divorava da tempo. False Idol, Infidel, Moron, Sarcastic, Shock & Awe…


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