ESAMI DI STATO NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE DI Riccardo Schiavinato IL FUMETTO )(Disegno fatto da me “Perché il fumetto è qualcosa che riesce a rappre- sentare graficamente i sogni di ognuno.” Eiichiro Oda 尾田 栄一郎 ANNO SCOLASTICO 2019-2020 CLASSE 3aH SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “Luigi Stefanini” 1
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Introduzione Il consiglio di classe mi ha assegnato, come argomento cen- trale, i fumetti e per me è stata una gran fortuna in quanto mi è sempre piaciuto ricopiare i loro disegni. I miei genitori, essendo cresciuti in un’epoca dove andavano di moda i cartoni animati (anime) dei manga giapponesi, me ne hanno sempre parlato e ho scoperto che in soffitta mio papà ne ha moltissimi, da quelli americani a quelli giapponesi, da quelli italiani a quelli inglesi. L’anno scorso ho iniziato anch'io ad immergermi in questo me- raviglioso e divertente mondo. Ho frequentato un corso sui fumetti organizzato dalla Brat (Biblioteca dei Ragazzi del Comune di Treviso), dove ho impa- rato come si costruiscono i fumetti e i personaggi. Questa esperienza mi ha introdotto a questo universo facen- dolo piacere ancora di più. Mi piace molto il fatto che ci siano immagini e parole che si uniscono e spiegano le vicende ancora meglio. Il fumetto viene ritenuto generalmente una cosa da bambini e per questo molte volte si ritiene una sciocchezza, ma non è proprio così, ad esempio i Peanuts e Mafalda dove ci sono come protagonisti dei bambini ma si parla di cose “da adulti”, come la politica. Ne esistono di tipi completamente diversi e per ogni tipo di persona: ci sono quelli comici, quelli d’amore, sui supereroi e poi esistono fumetti che trattano argomenti seri, impegnativi ed educativi. Gli argomenti della mia tesina sono tutti collegati tra loro, partendo dalla struttura del fumetto passo alle onomato- pee, che tutto sommato ne sono parte, poi arrivo a Hulk collegandolo alle onomatopee grazie ai versi che fa; Bruce Banner si trasforma in Hulk dopo es- sere stato sottoposto ad un esperimento, che troviamo an- che nel Galaxy Express, dove gli uomini vogliono essere tra- sformati in robot. Durante il viaggio interplanetario il pro- tagonista si imbatte in molte guerre, da qui mi collego alla Seconda Guerra Mondiale con il fumetto Maus, che trova come protagonista della battaglia anche il Giappone. 4
Religione molto diffusa in questa area insieme al shintoismo, troviamo il buddismo, nel quale serve molta concentrazione a rispettare i riti. La stessa concentrazione serve nel gioco della pallavolo nella quale serve una squadra unita da un legame di amicizia, che si può trovare anche nei personaggi dei Peanuts, vengono trattati argomenti per un pubblico adulto anche se i prota- gonisti sono dei bambini. Un’altra bambina protagonista che affronta un altro tema impegnativo è Mafalda, dove la politica è uno degli argomenti principali. Troviamo invece come protagonisti una coppia adulta inglese in Andy Capp con i loro problemi di fumo, al- cool, litigi e di vita quotidiana. 5
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Il fumetto, definito anche nona arte, è l’unione di disegni e La sttvreeurstttiitreeu,vrsiepanaevdeunestalatrofe.puemrentumteroos-i scopi come raccontare, di- Lo scopo è di essere un racconto in cui forme, gesti, ambienti, parole e rumori si uniscono e, anche dove non sono espliciti, si possono intuire e capire. La parola fumetto deriva dalla tecnica con cui vengono scritte le parole dette dai perso- naggi che sono solitamente rinchiuse in nuvolette. Negli USA i fumetti vengono chiamati “comics”, in Giappone “manga” e in Francia “bandes dessinées”. Esistono anche fumetti “muti” ossia la cui comprensione viene lasciata esclusivamente alle immagini. Sono nati nel 1896 a New York quando Richard Felton Outcault pubblicò il suo YELLOW KIDS sul New York American in cui le parole erano ripor- tate sul suo vestito giallo, però se si definisce il fumetto come una narrazione per immagini i primi risalgono all’epoca preistorica con i graffiti su pareti o soffitti di caverne e svolgevano un ruolo di comunicazione prima dell’invenzione della scrittura. I graffiti più’ antichi li possiamo trovare nelle grotte di Chauvet risalenti a circa 30000 anni fa, nella grotta di Lascaux e in quella di Altamira. “gon” esempio di fumetto muto 8
L’osservazione dell’aspetto grafico porta alla comprensione delle vignette. Bisogna guardare la linea del contorno per- ché questa indica i passaggi del tempo. BAloon usato per la voce ALTA CONTORNO ONDULATO CONTORNO LISCIO Si fa un “salto nel passato” La narrazione si svolge nel o flashback momento presente CONTORNO TRATTEGGIATO Si fa un “salto nel futuro” o flashforward Caratteristica simbolica dei fumetti sono i balloon che na- scono per indicare a chi è rivolto il messaggio. Sono composti da nuvolette contenenti, ap- punto, il messaggio e una coda per individuare immediatamente la provenienza delle parole. Anche la forma dei balloon e della coda trasmettono un certo messaggio in base al tipo di DISCORSO e al tono usato, ad esempio un contorno liscio e Baloon normale arrotondato indica un tono di voce normale, mentre contorni 9
tratteggiati o sfumati indicano un tono di voce sussurrato, come la scelta del carattere delle scritte. Quando le parole non ci possono aiutare, si utilizzano le onomatopee e le immagini iconiche. Per far notare gli spostamenti si utilizzano le linee cineti- che ossia linee orizzontali, verticali o curve che indicano appunto movimenti di oggetti e persone, uno spostamento ra- pido, uno sforzo o una tensione. Il collegamento tra vignette può avvenire in tre modi: col- legamenti logici, spaziali e tempo- rali. Altro elemento da non dimenticare sono gli effetti visivi. Le varie inqua- drature che comprendono uno spa- zio vengono chiamate “campo” E si differenziano in Campo lunghissimo, lungo e totale. Rispetto alla figura umana le inqua- drature si suddividono in: figura in- tera, piano americano, piano medio, mezzo primo piano, primissimo piano, dettaglio, dal basso verso l’alto e BAloon usato per il pensiero viceversa e di quinta. 10
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ONOMATOPEE - Musica Le onomatopee sono quelle strane parole che riproducono, con suoni linguistici di una lingua, un rumore o un suono. Proprio perché il fumetto è esclusiva- mente visivo, il suono e la musica sembrano non farne proprio parte, ma è necessario che al suo interno, oltre al movimento, ci sia anche una rappresentazione del suono. Nei fumetti, in particolare, vengono usate per imitare i rumori o suoni che risultano importanti per il racconto e per aumentare la partecipazione del lettore. Anche i versi emessi da animali o persone sono rappre- sentati con lo stesso metodo, spesso all'interno dei balloon. Nel fumetto le onomatopee ven- gono rappresentate anche visiva- mente attraverso il lettering ossia con i caratteri della pa- rola. Sono disegnati per dare l’idea della velocità e della forza della parola pronunciata. Importanti sono anche la forma e il colore. La maggior parte delle onomato- pee derivano dall’inglese e ormai sono così diffuse da essere usate ovunque anche fuori dal mondo anglosassone. A volte suono e significato corrispon- dono e questo aiuta maggiormente nella comprensione dell’azione come ad esempio in (to bang in inglese si- gnifica sparare) che corri- sponde anche al suono. Le onomatopee sono pre- senti anche nella musica e troviamo come titolo pro- prio un’onomatopea nel caso di di Katy Perry o 12
come ne “Il volo del calabrone” dove si tenta di ricostruire in chiave musicale il ronzio di un insetto. Se si pensa che le onomatopee SIANO uguali in tutto il mondo CI si sbaglia perché ogni lingua ne ha di differenti, quindi, in base alla pronuncia delle lettere, cambiano anche i suoni. 13
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è un personaggio dei fumetti HULKcd-arleSlaaCtoMIEanrNevZlelE19C62omeicsp.ubblicato negli USA Il protagonista, Bruce Banner, viene coinvolto in un incidente durante un esperimento e subisce una MUTA- ZIONE genetica che lo trasforma in un essere verde, enorme e daLLA forza ingestibile, solo quando arrabbiato. Una caratteristica fondamentale di sono ovviamente i muscoli, che sono gli organi che ci permettono di muovere e dare forma al corpo, oltre che a proteggere le ossa e libe- rare calore. Si dividono in muscoli volontari e in- volontari, completamente diversi tra loro. Quelli volontari sono controllati dal sistema nervoso centrale, con comandi inviati dal cervello; si possono contrarre anche in modo automa- tico e il loro tessuto è striato. Questo tipo di muscoli si contraggono velocemente e svilup- pano una grande potenza. 16
I muscoli scheletrici, che fanno muovere le ossa, sono av- volti da una guaina di rivestimento costituiti da una parte centrale rossa detta ventre, collegata alle ossa dai tendini. I muscoli involontari sono viscerali e sono co- mandati dal sistema nervoso autonomo e il loro tessuto muscolare non ha striature, quindi sono lisci. Questo tipo di muscolo si contrae e si rilassa in modo lento. Il tessuto cardiaco, ossia il muscolo del cuore, è striato anziché liscio. Questo tessuto ha UNA resistenza necessaria per pompare il sangue per tutta la vita. 17
Durante l‘esperimento fallito lo scienziato Bruce Banner su- bisce una mutazione genetica causata da una eccessiva espo- sizione ai raggi gamma, che da quel momento in poi lo tra- sformerà, ogni volta che si arrabbia, nell'enorme mostro verde conosciuto da tutti. Una mutazione genetica è un cambiamento permanente ed ere- ditabile del patrimonio genetico di una persona. Il patrimonio genetico è l’insieme di tutte le informazioni che permettono di poter svolgere tutte le proprie funzioni bio- logiche. a contenere queste informazioni, è una molecola di nome DNA. Il DNA è la materia con cui sono fatti i cromosomi. Possiede una struttura a doppia elica che può ricordare una scala, dove la “ringhiera” è formata da zuccheri e acido fosforico mentre i “pioli” sono invece formati da basi azotate che si dividono in quattro tipologie: adenina, timina, citosina e guaina. Il DNA ha due importanti funzioni, la duplicazione e la sintesi proteica. Tuttavia, le mutazioni genetiche possono posso derivare da fattori esterni, come nel caso di , ma Non bisogna pen- sare alle mutazioni come qualcosa di raro. queste sono pre- senti da sempre e sono la base dell’evoluzione della vita sulla Terra. Il nostro corpo è attraversato da innumerevoli radiazioni provenienti dallo spazio, che però non hanno effetti 18
sull’uomo perché i danni vengono solo a causa della radioat- tività. Le radiazioni possono essere ionizzanti, quando sono capaci di strappare elettroni dagli atomi umani, innocue, che non hanno alcun effetto. Le radiazioni sono formate da alcuni elementi nocivi: alfa, beta, gamma e raggi x. 19
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Galaxy Express 999 è un manga ambien- tato nell'anno 2021, in un futuro ad alta tecnologia, dove una rete ferro- viaria interstellare si estende ormai per tutta la galassia. treni spaziali fanno servizio ogni giorno e persone con un \"corpo meccanico\" stanno spin- gendo l'umanità verso l'estinzione. In quegli anni viene progettata Mega- lopolis, città modernissima dal clima sempre controllato, dove gli abitanti hanno un corpo meccanico, che con- sente loro di vivere fino a 2.000 anni, data la possibilità di sostituire i pezzi GALcpoAhseXsnoYonnoEfXpuePnrRzmiEoentSatSneors9pii9ùu9.nQcu-oersTptEoi CsmoNencOocap-neircòo i ricchi, i poveri non e vivono in tuguri ai margini della città. Una madre e un figlio poveri, tra i primi, vengono a sapere che esiste un pianeta dove si può ricevere gratuitamente un corpo meccanico, ma devono prendere il treno che parte da Megalopolis, il Galaxy Express 999, un treno dalla tecnologia avanza- tissima che appare però come una locomotiva classica a vapore. Tetsuro Hoshino, il ragazzo, desi- dera disperatamente, come altri, un corpo meccanico indistruttibile che gli fornisca la possibilità di vivere in eterno e la libertà, che gli umani poveri della Terra non hanno. La madre viene presto uccisa in una caccia all'uomo organizzata dagli uomini meccanici che a Megalopolis si divertono a cacciare gli umani PER poi ibernarli come trofei. Masai non viene catturato. Rischia di rimanere assiderato, ma viene salvato da una donna bel- lissima, Maetel, che assomiglia moltissimo Alla madre morta. 22
Maetel gli offre un biglietto gratuito per il viaggio che il Galaxy Express 999 sta per fare per il pianeta degli uomini meccanici, in cambio della sua compagnia durante il viaggio. L'invenzione della macchina a vapore, avvenuta alla metà del XVIII secolo ad opera dell'inglese James Watt, è stato di importanza fondamentale per lo sviluppo industriale. Alimen- tata a carbone, poteva fornire energia in qualsiasi luogo e durante tutto l'anno e aveva il pregio di fornire energia sotto forma di movimento ro- tatorio, quindi era facilmente sfruttabile dalle industrie per far muovere ruote, pu- legge, alberi e ingranaggi. Fu anche utilizzata nel set- tore dei trasporti, sia per la navigazione a vapore, sia per la ferrovia. La macchina a va- pore è motore termico, che trasforma l'energia del ca- lore in energia di movimento attraverso la dilatazione del vapore acqueo. Locomotiva presente al DLF di Treviso Questa macchina è costituita da un contenitore, il bolli- tore, al cui interno, grazie all’azione di una fonte di calore, viene riscaldata acqua fino a temperature vicine all’ebolli- zione. si ottiene, così, vapore che tende a espandersi in tutto 23
il bollitore, o in un secondo contenitore in cui si riversa, esercitando una pressione sulle pareti tanto maggiore quanto più alta è la concentrazione del vapore stesso. Il vapore può venire convo- gliato, con tecniche molto diverse, su un pistone o una turbina, che si mettono in moto per la pressione che ricevono, producendo lavoro meccanico. Nel corso degli ultimi tre secoli ne sono state costruite di tipi di- versi, con l’intento di miglio- rarne l’efficienza, ossia la Locomotiva presente al DLF di treviso quantità di energia termica effettivamente trasformata in lavoro meccanico, che, specialmente nelle macchine a pi- stone, è particolarmente bassa. Uno dei vantaggi della macchina a vapore risiede nel fatto che è possibile usare qualunque combustibile o fonte di ca- lore. 24
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Maus (topo, in tedesco) è il primo graphic novel che tratta Mausnlae-lssh19to9ao2h dreeidallèo sStpaetcoiarleAawliazrzdatdoeal partire dal 1972 e vincitore Premio Pulitzer. La narra- zione alterna momenti ambientati in Polonia, durante gli anni trenta e quaranta e a New York durante gli anni settanta. Art Spiegelman, figlio di due ebrei polacchi sopravvissuti e trapiantati negli U.S.A, decide di raccontare in prima persona la storia dei propri genitori, fra il 1937 e il 1945, affidandosi ai ricordi del padre, Vladek. Maus è diviso in due parti. Nella prima, che si intitola “Mio padre sanguina storia”, si racconta la vita di Vladek e Anja Spiegelman, i genitori di Art prima di finire ad Auschwitz; la se- conda che si intitola “E qui sono comin- ciati i miei guai” e racconta gli anni successivi, descrivendo la vita all’in- terno del campo di concentramento al- ternate al presente, in cui lo stesso Spiegelman è uno dei personaggi e parla con suo padre per farsi raccon- tare la sua storia. Art Spiegelman filtra l’esperienza del padre attraverso im- magini provenienti dall’archivio pubblico. Il rapporto tra testo e immagini serve a problematizzare e rendere evidente il processo ricostruttivo della memoria, ma quello che viene contestato è l’interpretazione senti- mentale delle immagini di eventi traumatici, però, la ricostru- zione dell’evento coinvolge il lettore grazie all’uso del lin- guaggio dei fumetti. Una particolare caratteri- stica di questo fumetto è che, come ogni tipo di animale rap- presenta un popolo diverso, qua gli ebrei vengono raffigu- rati come topi (a causa di al- cune rappresentazioni del na- zismo), i tedeschi come gatti, 26
gli americani come cani, i polacchi come maiali e i francesi come rane. Questo si può già notare dalla copertina dove viene rappresentato un gatto con le sembianze di Hitler, con alle spalle una svastica. Fu proprio Hitler a definire gli ebrei ratti: sporchi, sudici, parassiti della società. Tutti questi simboli, quindi, non sono stati inventati da Art ma al contrario sono stati suggeriti dalla storia e leggendolo di capiscono esattamente le situazioni e il dolore subito dagli ebrei. Una piccolezza che si può notare du- rante la lettura del fumetto è che Vla- dek, ripara e utilizza molti oggetti che trova. Questo suo pregio gli è servito molto durante i duri anni all’interno del campo di concentramento perché durante la sua permanenza nel campo ha capito che le opportunità non vanno mai sprecate, cosa che è continuata nella quotidianità domestica, infatti Vladek rimprovera spesso il figlio quando lo sorprende a buttare via oggetti, che sotto i suoi occhi, possono essere riutilizzati e aggiustati. Un’altra caratteristica di questo fumetto è che l’italiano con cui è scritto il fumetto ha un accento dell’est, quindi gli articoli sono quasi inesistenti. Questo fumetto purtroppo è la narrazione più’ che realistica di quel che in effetti è successo du- rante la Seconda Guerra Mondiale che fu un conflitto che vide contrapporsi, tra il 1939 e il 1945, le cosiddette potenze dell'Asse (Germania, Regno d'Italia e successivamente Giappone) e gli Alleati (il Regno Unito, gli Stati Uniti, l'Unione Sovietica e la Cina) che, si combatterono su gran parte del pianeta. 27
Era l’1 settembre 1939 quando la Germania attaccò e invase la Polonia. Dopo questo avvenimento Francia e Inghilterra dichiararono guerra ai nazisti e gli Stati Uniti e il Giappone proclamarono la neutralità. La Polonia fu divisa a metà tra Unione So- vietica e Germania. Visto che al sud della Francia, al con- fine con la Germania, c'era la “Linea Magi- not”, che era una barriera fortificata, Hitler la circondò da nord invadendo Dani- marca, Norvegia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo fino ad entrare in Francia dividendola in due parti una sotto il controllo nazista e Go- verno di Vichy. Allo scoppio della guerra Mussolini aveva dichiarato la “non belli- geranza”, che si annullò il 10 giugno 1940, quando dichiarò guerra a Fran- cia e Inghilterra. Dopo aver piegato la Francia, Hitler si diresse verso la Gran Bretagna, ma contro 28
le aspettative del fuhrer, il tentativo di invasione fu re- spinto. Durante il 1940 la guerra si allargò. L'Italia invase la Grecia, ma senza risultati. Venne la Germania in aiuto ai fascisti e conquistarono Grecia, Creta e la Jugoslavia. In Africa venivano conquistate Etiopia e Libia da parte degli inglesi. Il 7 dicembre 1941, il Giappone attaccò gli Stati Uniti, aprendo così il fronte del Pacifico e facendola diventare la guerra mondiale. Il giugno del 1942 fu il culmine della potenza. Tutto appariva favorevole, tranne le grandi potenze che erano uscite troppo dai propri confini. Le linee di rifornimento erano troppo allun- gate. Tra il luglio del 1942 e il febbraio del 1943 a Stalingrado si com- batte la battaglia più grande della guerra, fi- nita con la sconfitta Battaglia di Stalingrado tedesca. Fu così che l'i- niziativa era ora nelle mani degli USA, Inghilterra e Unione Sovietica. Gli americani sbarcarono nel nord dell'Africa minacciando così il sud Italia, che fu invasa il 10 luglio con lo sbarco in Sicilia. Il 25 luglio 1943 Mussolini fu destituito dalla carica di Capo di Governo. L’8 settembre 1943 l'Italia firma l'armi- stizio. I nazisti occuparono il centro-nord dell'Italia consideran- dola traditrice. Il 23 settembre nacque la Repubblica So- ciale Italiana presieduta da Mussolini. Nel 1944 l'Italia era divisa in due parti con due governi: uno monarchico e uno fascista. 29
Al nord iniziava l'attività di resistenza contro i nazisti e fascisti. Sempre nel 1944 sul fronte Russo proseguiva il con- trattacco sovietico. Il 6 giugno del 1944 un esercito americano sbarcò in Norman- dia. Il 26 agosto la Francia era libera. Tra il gennaio e l'aprile 1945 gli eserciti inglesi, americani e sovietici chiusero la manovra sulla Germania e sull'Italia. Il 25 aprile l'Italia era libera. Il 28 aprile Mussolini fu fucilato e due giorni dopo Hitler suicidava. Il 7 maggio la guerra in Europa era finita ma il 6 e l’8 agosto gli americani sganciarono una bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki concludendo così la guerra nel resto del mondo. 30
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Il manga è il fumetto giapponese, Giapptchroeangselpioa-pnognlieò8o0in’ getr9ua0t’t,fogiraailziemoanldloa particolare grafica e lo stile di narrazione. Le caratteristiche grafiche di questi comics sono le figure dai grandi occhi, da cui l’origine di questa caratteristica deriva da un prestito culturale che risale dal famoso autore Osamu Te- zuka, soprannominato il dio dei manga. Egli stesso, grande ammi- ratore di Walt Disney, ammise di essersi ispirato nel manga “Kimba, il Leone Bianco” dallo Astro boy stile del Bambi disneyano. Altre caratteristiche dei manga sono gli abiti stravaganti e i mo- stri di tutti i colori. In Giappone i manga hanno un ruolo decisamente importante e sono considerati un mezzo espressivo non meno degno di libri o film. A differenza dei fumetti occidentali, le avventure dei manga hanno, per quanto riguarda i protagonisti, un inizio ed una fine. Il personaggio ideato dall'autore e/o disegnatore ap- pare sulla scena nel primo volume, \"vive\" la sua vicenda e, al termine delle serie, esce di scena e non \"interpreterà\" altre serie. La trasposizione televi- siva dei manga viene chia- mata Anime contrazione della parola inglese “animation”. Ritornando al Giappone possiamo dire che è un arcipelago vulcanico di quasi 7.000 isole. 32
Honshu è la terza isola più estesa dell'Asia, grande quasi quanto l'Italia, in ordine di su- perficie abbiamo poi Hokkaido, Kyushu e Shikoku. Il territorio è in gran parte montuoso, la pianura più estesa è quella del Kanto, dove sorge Ponte Shinkyo la capitale Tokyo, le catene mon- (神橋, Shinkyō, \"Ponte sacro\") tuose si trovano su Honshu, in particolare nella parte cen- trale dell'isola, con vette che superano di poco i tremila metri, eccetto il Monte Fuji (3.776 m.), che spicca rispetto alle altre montagne. Questo monte è un vulcano considerato non ancora spento, anche se la sua ultima eruzione avvenne circa 300 anni fa. L'arcipelago giapponese è situato sulla cintura di fuoco del Pacifico, dove è segnato il contatto tra la zolla tettonica del Pacifico e quella eurasiatica. È una zona nella quale ci sono numerosi vulcani ed è spesso soggetta di terremoti e maremoti. Ogni sei o sette anni si verificano scosse di grande intensità. 33
Il Giappone è ricco di acque, ma ovviamente non ci possono essere fiumi troppo imponenti e lunghi. Quelli più importanti sono Shinano e Tone, i corsi d'acqua principali dell'isola di Honshu, Ishikari e Teshio quelli di Hokkaido. I fiumi nipponici hanno una portata variabile: essi sono rigonfi durante il disgelo primaverile o le piogge estive, che rendono i corsi d'acqua sufficientemente ricchi, così che risultino utili per la produzione di energia elettrica e per l'irrigazione delle pianure costiere, diventano esigui corsi d'acqua du- rante la stagione secca; inoltre sono presenti molte ca- scate e una grande quantità di sorgenti termali sfruttate anche per scopi turistici. La maggior parte dei laghi è di origine vulcanica. L'unico lago di una certa importanza è il Biwa, pochi chilometri ad est di Kyoto; seguono Kasumigaura, Saroma ed Inawashiro. L'arcipelago è confinante con il grande Oceano Pacifico, a est, il Mare del Giappone a ovest e il Mar Cinese Orientale a nord. Il 15% dell’energia elettrica in Giappone è generata dall'ac- Risaia di Inakadate qua: i fiumi hanno un corso rapido e impetuoso ottimo per l’utilizzo dell’energia idroelettrica. Infine è bene ricordare che il 68% circa delle risaie è irrigata dai fiumi. I primi abitanti del Giappone vennero, sia dalla Corea, sia dalla Cina del sud e dell'Asia sud-orientale, mescolandosi fra di loro e portando ciascuno un proprio contributo di conoscenze e esperienze. 34
Gli Ainu, che ancora sopravvivono, sono gli Ebrei di una di queste popolazioni primitive, di stirpe asiatica ma non mon- gola. Attraverso la colonizzazione ci- nese in Giappone si diffuse il Confucia- nesimo e il Buddismo. Dalla Cina i Giapponesi ereditarono an- che la scrittura, adattandola poi alla propria lingua. Per molti anni il Giappone ha avuto una struttura politica sociale molto simile a quella dell'Europa feudale. Al ver- tice, accanto a un imperatore del tutto privo di potere, un primo ministro che esercitava il governo effettivo al di sotto, una vera e propria rete di feu- MANGA datari grandi e piccoli, che erano in- sieme guerrieri e proprietari terrieri. Anche questa società entrò in crisi nell'Ottocento al con- tatto con gli occidentali. Tuttavia il Giappone riuscì a man- tenere la propria indipendenza ed avviare una propria rivolu- zione industriale paragonabile a quella dell'Inghilterra che aveva conosciuto un secolo prima. Fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del novecento, il Giappone si trasformò in una grande potenza capitalista. Nel 1894-5 gli intrighi giapponesi in Corea pro- vocano una guerra con- tro la Cina che rivela in modo clamoroso la su- periorità militare nippo- nica. Nel 1902 c'è stata l'al- leanza tra Giappone e Inghilterra e grazie a questa alleanza ci fu li- Il principe Akihito e sua moglie Michiko in una bera azione in Manciu- foto del 1959 ria. In seguito ci fu la 35
guerra tra Giappone e Russia, vinse il Giappone sia sulla terra sia in mare. Il Giappone partecipò anche alla Prima Guerra Mondiale, però non in- vase l'Asia, perché aveva di mira i cerimonia del tè (Chan no yu) possedimenti tedeschi in Cina e nel Pacifico. Nel 1923 ci fu un grave terremoto che aggravò la situazione circo- stante in Giappone. Negli anni Trenta invase la Cina e durante la Seconda Guerra Mon- diale si schierò a fianco dell'Italia Hanami e dalla Germania di Adolf Hitler, oc- cupando militarmente buona parte dell'Asia orientale. Sconfitto dagli alleati nel 1945, ci fu la terribile tragedia dello scoppio di due bombe atomiche una il 6 agosto a Hiro- shima, la seconda il 9 agosto a Nagasaki. Subito dopo la guerra il Paese venne occupato dagli Americani e l'ordina- mento politico si trasformò in monarchia costituzionale. Le città più grandi dell'arcipelago sono Tokyo, la capitale, Kyoto, Osaka, Nara, Kobe, Himeij, Hiroshima, Miyajima, Nagoya e Kanazawa. Il Giappone è famoso anche per le grandi tradizioni che continuano da centinaia di anni, ad esempio la ceri- monia del tè (Chan no yu), le geisha, che è una tradizionale intratteni- trice ed artista del Giappone, la cui Ikebana figura era molto diffusa nel diciot- tesimo e nel diciannovesimo secolo, l’Hanami, il periodo di fioritura dei ci- liegi, che in Giappone è ritenuta come una festa, L’Ikebana, che è la disci- plina giapponese della composizione floreale in cui arte e natura sono 36
unite, lo Shodo, che è la scrittura giapponese e il ki- mono, che è un abito tradizio- nale della cultura giappo- nese, la cui nascita risale a quasi di 1300 anni fa. Oltre ai vecchi riti troviamo anche sport tradizionali, ad esempio karate, sumo, base- ball, sport nazionale, judo, SUmo aikido e kendo. I piatti più famosi in Giappone sono il sushi e il sashimi, composti dagli alimenti più diffusi nell'arcipelago, la zuppa di miso, ramen, okonomyaky, onigiri, tempura, shabu shabu, udon e per concludere il dolce presente in molti anime, il dorayaki. 37
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La storia narra le bizzarre avventure di un gruppo di li- ceali che vivono a Tomobiki, lo- calità immaginaria nel di- stretto cittadino di Nerima a Tokyo, dove frequentano l'o- monimo Liceo. La vicenda. in particolare. ruota intorno ad Ataru Moro- boshi, un ragazzo estrema- mente sfortunato e donnaiolo, e a Lamù, figlia del grande capo degli Oni giunto dallo spazio per invadere la Terra. Vestita unicamente di un bikini tigrato, LamLpuea’rm-ùurnsea'inlpnriagompiooorsnataedidiAtmaarturimdoopnoioa. ver frainteso una sua frase Le avventure sono organizzate per singoli episodi, ed in al- cuni casi un episodio è diviso in più pun- tate. Gli argomenti sono in genere la sfortuna e le avventure sentimen- tali di Ataru che si incrociano con gli insoliti alieni amici di Lamù o con i terrestri suoi \"simili\" dalle personalità più grottesche. Molte delle situazioni che di volta in volta si presentano. Nel passaggio dal manga all'anime alcune storie sono state parzialmente modificate per adattarle alla animazione, mentre alcune storie tra gli ultimi capitoli e qualche personaggio presenti nel manga, non sono stati trasposti in ani- mazione. 40
Personaggio secondario delle vicende narrate è Sa- kurambo, monaco buddista, caratterizzato dalla sua bassa statura, la sua te- sta pelata e dai suoi vestiti in stile orientale. Durante il racconto il mo- naco alterna momenti di stupidità completa a momenti di sag- gezza e cultura. Al suo opposto si trova sua nipote, che non ha ereditato quasi niente dallo zio, tranne la religiosità an- che se lei è una monaca shintoista. Tornando alla religione di Sakurambo, Il buddismo È una delle religioni più antiche e più diffuse al mondo, e oggi conta su circa 300 milioni di praticanti. Il Buddhismo è una religione, ma anche un pensiero filosofico e una dottrina di vita. Alla base di questo pensiero c’è l’al- truismo, il non attaccamento ai beni materiali, la compassione e la pace in- teriore, in modo da percorrere la Via dell’Illuminazione secondo gli inse- gnamenti del Buddha. Il buddismo è quindi Una religione, una filosofia, un sistema di pensiero. può essere definito in sva- riati modi perché passa per diversi tipi di approcci ed è estremamente duttile in termini di \"adattabilità\" alle diverse popolazioni e culture, con cui è venuto in contatto nel corso dei se- coli. Oggi il Buddhismo conta circa 300 milioni di prati- Il 2 Buddha più grande del Giappone a Kamakura canti ed è rappresentato 41
da diverse scuole e correnti di pensiero, tutte basate sugli insegnamenti dati oralmente da Buddha Sakyamuni, lo storico Buddha vissuto circa 2500 anni fa. In Oriente il termine Buddhismo è poco usato, e gli si prefe- risce quello di Buddhadharma, dove per dharma si intendono la dottrina insegnata dal Buddha e la Via che porta all’illu- minazione. 42
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La serie di fumetti アタッカーYOU!, mila eosssiahi“rMoILA– EedSHuIcROazDUioE nCeUORfIi- NELLA PALLAVOLO”, narra le av- venture di Yu Hazuki, la protago- nista, una ragazza di campagna, che si trasferisce in città per frequentare le scuole medie. A scuola Yu viene a contatto con il gioco della pallavolo diven- tando, col tempo, una campio- nessa. Riesce a fare delle schiacciate molto potenti ma è scarsa nel bagher. Con la sua squadra riuscirà a ar- rivare in finale dove perderà contro Kaori Takigawa. In seguito Yu si iscrive al club di pallavolo dell'istituto supe- riore che ha scelto e vince il torneo delle superiori. Dopo il torneo viene convocata in nazio- nale: il suo sogno si è così avve- rato. La pallavolo nasce nel 1895 quando William G. Morgan decise di unire elementi di basket, ten- nis e pallamano per creare un nuovo gioco che avesse meno contatto fisico del basket. Nac- que così la pallavolo. In Europa questo sport si iniziò a diffondere durante la Grande Guerra. Regole e movimenti fondamentali di gioco vennero elaborati suc- cessivamente fino ad arrivare 44
all’attuale sport dove si trovano due squadre composte da sei giocatori ciascuna. Il campo è diviso a metà da una rete. Lo scopo del gioco è fare cadere la palla, scavalcando la rete, sul campo avversario, così da otte- nere un punto. La partita si conclude quando una squadra totalizza il maggior nu- mero dei cinque set, composti ognuno di 25 punti. Il gioco inizia con un servizio che fa arrivare la palla nel campo av- versario. La pallavolo è caratterizzata da azioni brevi e veloci. Tornando ai fondamentali, citati prima, si dividono in: fondamentali, individuali e fondamentali di squadra. Quelli individuali sono la battuta, il palleggio, la schiacciata, il bagher e il muro. la battuta è il primo fondamen- tale di attacco con la quale si comincia il gioco; si esegue da fondo campo cosicché superi la rete e vada nel campo avver- sario. 45
Passando al palleggio pos- siamo dire che è il fondamen- tale di costruzione che per- mette un’alzata molto pre- cisa per l’attaccante. La schiacciata è il movimento più eseguito per quanto ri- guarda l’attacco, anche se è il più complesso. Il bagher si esegue facendo rimbalzare la palla sugli avambracci e viene utilizzato per giocare le palle basse. 46
Un elemento difensivo è il muro che consiste nel sal- tare da parte di uno o più gio- catori, al di sopra della rete per bloccare un attacco av- versario. a differenza della realtà nel manga le atlete spiccano salti di decine di metri. Oltre a questa assurdità se ne possono notare al- tre durante le battute, dove la palla va sempre alla stessa distanza. Inoltre, nella prima fase del servizio la palla ar- riva fino al soffitto, nella seconda finisce sempre in campo. Ultima stranezza riguarda la deformità della palla causata dalla forza con cui viene colpita, allargan- dosi e schiacciandosi alle estremità’. Tornando ai fondamentali di squadra troviamo: la ri- cezione, la difesa e la co- pertura d’attacco. quando i difensori si pon- gono sul terreno per con- trollare la palla avversa- ria, per poi costruire l’azione, si parla di ricezione. L’azione difensiva include l’azione del singolo e l’insieme di tutti i giocatori che prevedono l’attacco avversario. Quando un compagno compie un attacco i compagni devono di- fendere il contrattacco del muro avversario. 47
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Andy Capp is a comic strip set in nord-east of Andy capp - inglERneeggslaeSnmdy, tihnetohne town of Hartlepool, created by 1957. It tells the story of an English couple consti- tuted by Andy Capp, the drunkard protagonist and Florrie, the patient wife. This comic became famous thanks the small fight in the couple. On the first apparition, Andy Capp was an ugly man fat man and always drunk. Now is thin, with his cap that never takes off. Florrie is the classic woman. She is a little fat, with wavy hair. When the comic strip was more famous, Andy has lost weight but he kept the old characteristics. These elements present a funny strip that, some- times, leave the situation of violence. Over time, Andy will forget the fight with his wife and the smoking addiction. The pub is his universe, his second home. At the pub Andy Capp who spends whole days, is an avid billiards player and an angry and angry soccer fan, but when he is at the pub, Capp has adventures with waitresses. He haunts them, flirts and dreams of impossible things, which end when his wife comes to the pub to get him. After the creator’s death, Roger Mahoney as a drawer and Roger Kettle as a writer has continued the strip. In 2007, Jane Robbins in an area near Har- tlepool’s seafront erected a statue representing the protagonist of the 50
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