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Staffetta di Scrittura Bimed 2017/18

Published by angelamangieri66, 2018-06-06 11:17:48

Description: Il Peperone Volante. Libri per ragazzi scritti dai ragazzi

Keywords: Scrittura-libri

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Davanti agli sguardi esterrefatti dei BAMBINI, LIVIA descrive con orgoglio quel particolare aereo creato dal nonno, racconta della sua passione per il volo e del suo SOGNO di diventare pilota e viaggiare per il mondo. ZIO GIUSEPPE osserva lo guardo fiero di LIVIA, poi i suoi occhi si spostano verso NONNO MARIO che guarda commosso la sua NIPOTINA. LIVIA, a quel punto, si rivolge al NONNO: «NONNO, perché non facciamo assaggiare anche a loro i tuoi gustosi gelati?» Il MAGO MANGIAFRUTTA, allora, apre la porta dell’aereo e prende i grossi barattoloni colorati contenenti i suoi gelati.50

«Venite ad assaggiare i miei gelati prelibati hanno gusti a cui non siete abituati. Ne troverete di tanti colori: sono un arcobaleno di sapori! Giallo color del sole per il gelato al peperone. Rosso acquerello per il gelato al ravanello. I gelati con frutta e verdura son buoni e sani per natura!»Mentre i BAMBINI gustano i particolarigelati del MAGO MANGIAFRUTTA, lo ZIOsi rivolge a LIVIA. 51

«LIVIA, ci hai raccontato del sogno di nonno Mario… ma qual è il tuo sogno?» LIVIA alza lo sguardo, arrossisce imbarazzata ma non osa rispondere. Certo, anche lei ha un SOGNO, ma non l’ha mai rivelato a nessuno, perché ha quasi paura di dar voce ai suoi pensieri. Quando è sola nella sua stanza, spesso, si ritrova a sognare a occhi aperti… Immagina di essere sul palco di un grande teatro e di ballare trasportata solo dalla musica, come i ballerini che, ammirata, h a visto danzare sulle note de Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky.52

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Era andata a teatro con i suoi compagni e le maestre e, da allora, ogni volta che riascoltava il “Valzer dei fiori” i suoi piedi cominciavano a muoversi da soli e il suo corpo a volteggiare come un fiore nel vento, ma poi… poi c’è la scuola e ci sono le aspettative dei suoi genitori! Era proprio questo che la tormentava la sera in cui il NONNO le aveva proposto di seguirlo in quell’avventura! Aveva deciso di parlare con i suoi GENITORI, ma sembrava non fosse mai il momento giusto o forse era lei che non riusciva a trovare le parole adatte!54

NONNO MARIO e ZIO GIUSEPPE, nelfrattempo, osservano il volto pensierosodi LIVIA e cercano di scrutare nei suoiocchi sognanti e un po’ tristi. NONNOMARIO, allora, si avvicina alla NIPOTE econ delicatezza le sfiora una guancia.«BAMBINA MIA, credere nei propri sogniè la cosa più bella che ognuno di noipossa fare! Non saremmo qui senza il miopeperone volante!»Le parole del nonno sono interrotte dalsuono della campanella: per i BAMBINI èarrivato il momento di riprendere la lezionee LIVIA e il NONNO devono ripartire. 55

Salutano lo ZIO GIUSEPPE e i suoi simpatici ALUNNI e si apprestano a salire sul magico mezzo di trasporto. A bordo dello strano aereo NONNO e NIPOTE si alzano in cielo. Tanti BAMBINI han preso per mano in questo viaggio straordinario. Quante emozioni per la BAMBINA Dall’Italia all’Argentina! Di una cosa ormai è sicura: non bisogna aver paura! Dei suoi sogni ora è pronta a parlare perché solo chi osa potrà volare!56

Sogni gelati e gelati sognanti!LIVIA e il NONNO volarono per giorni egiorni, attraversando un mare di un belblu intenso.Mentre il NONNO immaginava nuovi gustiper i suoi gelati, LIVIA, guardava dalpeperone volante il mare, di un blu intenso.A tratti, le pareva di intravvedere tra laschiumetta bianca tante piccole ballerineche volteggiavano come petali bianchidi fiori di ciliegio, quando il venticelloprimaverile li disperde liberi nell’aria. 57

«NONNO, non ti sembra che la temperatura stia scendendo rapidamente? Ho mani e piedi come i tuoi gelato… il tuo naso, invece, mi sembra un pomodorino rosso… un ciliegino!» «Hai ragione, LIVIA!» rispose NONNO MARIO «Ci stiamo avvicinando alla Russia, terra bellissima ma decisamente mooolto fredda!» In poco tempo, NONNO MARIO e LIVIA attraversarono una terra completamente bianca, ricoperta di neve e di ghiaccio. LIVIA si ricordò per un attimo che la Russia era proprio il luogo dal quale proveniva il suo balletto preferito…58

quella musica e quei ballerini che tantole erano rimasti nel cuore e nella mente.«NONNO» rise LIVIA «i tuoi gelati sonodiventati ghiaccioli! Troveremo dei bambiniin questo immenso mare bianco?»Finalmente videro spuntare una piazzacon delle torri rosse, con i tetti ricopertedi neve.«NONNO, guarda che bello, che cos’è uncastello? Guarda quelle cupole a forma dicipolla tutte colorate! Sembra il castellodi Aladin!»«Hai ragione, LIVIA, sembrano propriograndi cipolle, è una Cattedrale… ma…guarda! In quella piazza rossa mi sembraproprio di vedere dei bambini!» 59

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«Sì, NONNO, sono bambini e stannopattinando sul ghiaccio! Forza, tocca a noi...potremmo scaldare un po’ la macchina efar piovere gelati dal nostro peperone,un po’ come quando a Milano piovverocappelli…»«Bellissima idea, LIVIA, preparo i motori!»«Ma dove siamo?»«Mosca!»E mentre LIVIA guardava dal finestronedel peperone volante, molti coni coloratiplanarono sui bambini russi come piccolemongolfiere. Una musica leggera si levonell’aria. 61

«Tanti gusti alle verdure per bambini di tutte le culture; un bel gelato al gusto di sedano per i bimbi che dal freddo tremano, tanti coni al gusto di cipolle per tutti i bimbi che fan le bolle! È in arrivo il gusto al cetriolo per quel bambino che se ne sta da solo ed ecco il gelato al mirtillo rosso leccate tutti a più non posso! Infine, un gelato agli spinaci per chi ama dare e ricevere baci!»62

Un coro di «Spasiba» si elevò dalla piazzarossa. LIVIA e il NONNO, acclamati daibambini festanti, decisero di atterrare perun saluto.I bambini guardavano incuriositi il cappellodi NONNO MARIO che volevano barattarecon un colbacco. Alla fine, decisero diringraziare quei due strani viaggiatori conuna piccola danza sul ghiaccio.In quel momento LIVIA scorse una BAMBINAche volteggiava, sembrava volare. Laragazza la guardava incantata, avrebbevoluto essere brava come lei, e danzaresul ghiaccio... 63

Il NONNO si avvicinò alla NIPOTE e, poggiandole una mano sulla spalla, le disse piano: «Tienilo stretto, tieni stretto il tuo sogno e ricorda che sono proprio i sogni a rendere il mondo un posto migliore!» No, LIVIA non avrebbe avuto più paura del suo sogno e avrebbe fatto di tutto per perseguirlo. LIVIA si voltò e con aria interrogativa guardò il NONNO in viso, quel viso sorridente e felice… quante avventure che stavano vivendo insieme. Il NONNO l’aveva portata in giro a visitare i posti più strani, a conoscere bambini di tutto il mondo.64

Un piacevole imprevistoLIVIA continua a sognare ad occhi aperti ea mala pena sente la voce del NONNO chele dice: «Presto, si avvicinano dei grossinuvoloni neri e ho paura che possiamoritrovarci di nuovo nella tempesta e non sose il peperone volante riuscirà a resistereagli scossoni del vento. Dai! Sali a bordo eripartiamo in fretta!»LIVIA, a malincuore, sale sulla macchinavolante: mai avrebbe voluto lasciare quellapiazza così bella e salutare quei BAMBINIcosì festosi e gentili che avevano danzatoper lei e il NONNO. 65

Ma bisogna ripartire subito. LIVIA prende posto sulla sua poltroncina, allaccia la cintura di sicurezza, ma... il NONNO non si vede! Dov’è? È sparito! LIVIA spaventata comincia a urlare: «NONNO, dove ti sei cacciato?» Non arriva nessuna risposta. Allora LIVIA, ancora più impaurita, riprende a gridare a squarciagola: «NONNO, rispondimi presto!» Finalmente sente una voce: «Eccomi LIVIA, sono qui fra le taniche di carburante e non ci sono buone notizie, purtroppo!» «Perché?» chiede la BAMBINA. Il NONNO, con il viso preoccupato, le dice: «Il succo di pomodoro comincia a mancare, c’è solo una tanica piena.66

Forse ci siamo allontanati troppo!La piccola aggiunge: «E adesso comefaremo? Non possiamo più andare in giroper il mondo e conoscere nuovi bambini?»Il NONNO ci pensa un po’ su e... trova lasoluzione!«Torniamo a casa e prendiamo altrocarburante. Abbiamo ancora tanti postinuovi da visitare e tanti altri gelati dadistribuire. Su, non perdiamo tempo,partiamo!»LIVIA ascolta le parole del NONNO, ma non èproprio contenta di tornare a casa: ha paurache i suoi genitori non le permetterannopiù di ripartire con il NONNO su quellostrano velivolo. 67

LUI la rassicura. «Non ti preoccupare, troveremo la soluzione!» Pensa e ripensa e, dopo un po’, al NONNO viene un’idea per risolvere il loro problema. «Mi è venuta un’idea geniale, LIVIA! Possiamo volare verso le zone più calde dell’Italia: lì certamente troveremo il carburante necessario  per continuare il nostro viaggio. Andremo in Campania dove ci sono tante coltivazioni di pomodori e IO lo so bene, perchè quelli che vendo nel mio negozio provengono proprio da lì!» Il NONNO avvia il motore e ben presto si ritrovano a volare nei cieli d’Italia.68

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LIVIA è molto emozionata: si affaccia alla finestrella e vede l’azzurro del cielo che si confonde con quello del mare. Un poco alla volta comincia a comparire una città sormontata da un’alta montagna. «NONNO, guarda quello deve essere il Vesuvio! Siamo a Napoli. Oh, che meraviglia! C’è anche un castello in mezzo all’acqua. Lì, su quella spiaggia, vedo tanti bambini... potremmo atterrare e distribuire i nostri meravigliosi gelati» esclama LIVIA. «Sono d’accordo con te» risponde il NONNO e comincia subito la manovra di atterraggio. Arrivati sulla spiaggia cominciano a chiamare i BAMBINI:70

«Venite BIMBI belli, BIMBI cari mangiate i nostri gelati così salutari. Son fatti con frutta e verdura, mangiatene tanti, non abbiate paura. Accorrete, avvicinatevi tutti quanti, perché è bello essere in tanti!»I BAMBINI, incuriositi dal peperone volante,si avvicinano e cominciano a fare tantedomande su quello strano velivolo, mentregustano i gelati.Il tempo passa in fretta, il sole iniziaa tramontare: bisogna provvedere alrifornimento di carburante. Il NONNOrichiama la NIPOTINA e lei, dispiaciuta,saluta i suoi nuovi compagni di giochi. 71

Risale sul peperone e lentamente lasciano quella bellissima città e si dirigono verso i campi di pomodoro dove riempiono le taniche di carburante.72

La terra dell’oro rosso e dell’oro gialloIl cielo ancora azzurro. L’aria è tersa,frizzante. LIVIA ancora non vuol decidersia lasciare quella terra così ricca di pomodoridi colore rosso vivo e dalla forma allungata.«NONNO, NONNO, restiamo ancora un po’ qui.Ma come si chiama questa campagna?»«È l’Agro-Sarnese, terra fertilissima cheproduce i pomodori San Marzano chevengono esportati in tantissimi paesi».LIVIA osserva incuriosita e vede tanti uominie donne intenti a raccogliere questi ortaggi. 73

Sono chini, sudati ma allegri e cantano canzoni in dialetto napoletano. Tra questi ci sono persone che hanno il colorito della pelle un po’ scuro e vestono con abiti colorati ed eccentrici. NONNO MARIO, vedendo la curiosità sul volto di LIVIA, la prende per mano e le spiega: «Quelli sono degli immigrati. Hanno lasciato la loro terra, affrontato un viaggio per mare  carico di pericoli per venire a cercare nella nostra patria un lavoro e un tetto sicuri». «Che bello, NONNO, che li abbiamo accolti. Ma ci sono ance dei BAMBINI laggiù che giocano a rincorrersi. Vado da loro».74

LIVIA corre felice nella campagna, con leguance arrossate da quell’aria frizzantina.Un bambino di colore e con i grandi occhiscuri le si avvicina.«Ciao, sono SEOKU, vuoi giocare con noi?»«Sì, dice LIVIA però ho anche una gran fame!»«Non ti preoccupare, puoi dividere con mela mia merenda. Sai… ho preso le vostreabitudini alimentari... MAMMA mi hapreparato un panino con olio, sale e succodel vostro gustoso pomodoro».LIVIA mangia, anzi divora quella merendae dice che per merenda non mangerò piùmerendine e patatine confezionate, bensìcibi più sani e genuini. 75

Poi i due BAMBINI continuano a conversare tra di loro in quella lingua misteriosa e amorevole che solo i fanciulli conoscono. MAGO MANGIAFRUTTA sollecita LIVIA a ripartire, senza non aver prima distribuito a SEOKU e agli altri BAMBINI che sono nella campagna i suoi deliziosi gelati. Sono da poco decollati, che dall’alto vedono una isoletta con accanto due faraglioni. Lo spettacolo è bellissimo: i raggi del sole che sta per tramontare la illuminano di una luce d’oro. «LIVIA, la vedi quell’isola laggiù? È Capri, un paradiso terrestre, la terra dell’amore». «NONNO scendiamo solo per poco, perché si fa buio».76

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«Va bene, LIVIA, il tempo di prendere i limoni per i miei gelati». LIVIA e il NONNO approdano nella piazzetta: quanti turisti! I limoneti che sono sulle colline spandono nell’aria un odore delizioso. Dopo aver fatto rifornimento, risalgono sul peperone volante. LIVIA è euforica per tutte le belle cose che ha visto e per le emozioni provate. Partono per una nuova avventura, mentre il NONNO canticchia una canzoncina. «Granite e gelati al limone preparerò, così a voi bambini un pieno di vitamina C darò»78

Nostalgia di casaIl peperone volante sembra sospeso tracielo e mare. Il suo colore rosso intensorisalta nell’azzurro infinito.A bordo LIVIA, nonostante la felicità degliultimi giorni, prova un senso di tristezza...sa che non potrà più rivedere il colorerosso dei pomodori campani e quellogiallo dei limoni di Capri. Ripensa a queiBAMBINI che aveva conosciuto sui campi.Le immagini e il ricordo di quell’incontrosono ancora vivi nella sua memoria. 79

Si chiede se quelle persone lontane dal loro paese di origine possano un giorno tornare in quei luoghi dove avevano conosciuto la vita e il calore della propria terra di appartenenza. «Chissà cosa si prova a sentirsi lontano da casa!» pensa. Ed ecco che, per la prima volta dall’inizio di quella stupenda avventura, ha un senso di malinconia. Rivolge lo sguardo verso il NONNO e lo vede felicemente indaffarato a sistemare casse di limoni e pomodori. Sembra un BIMBO cui hanno regalato il giocattolo che aveva sempre sognato. Non vorrebbe interrompere quel momento magico, ma alla fine chiede: «NONNO, quando torniamo a casa?»80

Il NONNO si volta, le prende le mani comese volesse invitarla a un allegro girotondoe sussurra: «Saremo presto a casa, mache pensi se prima prepariamo un gelatobi-gusto che ricordi pomodori e limoni?Un gelato da assaporare a occhi chiusi,perché faccia sognare, da far assaggiareai BAMBINI di una delle città più antiche ebelle del mondo... ROMA».Nel sentire quelle parole a LIVIA tornasubito il sorriso. Il senso di malinconiascompare e l’idea del nuovo gelato le piacetantissimo... «Lo chiameremo LIMODORO!»esclama di botto.«È un nome bellissimo!» risponde il NONNO,accarezzandole il viso. 81

LIVIA ritorna di colpo a essere l’allegra ragazza di sempre. L’avventura che stava vivendo era incredibile, e mai l’avrebbe dimenticata. La vicinanza del NONNO le dà sicurezza e coraggio. LIVIA si affaccia al finestrino e, tra l’azzurro intenso del mare, vede un gruppo di isole. «NONNO guarda? Come si chiamano?». «Sono le Isole Pontine, nel Mar Tirreno» risponde «isole di straordinaria bellezza, di origine vulcanica. Alcune abitate, altre no. La più grande è Ponza, quella con la forma a semiluna è Ventotene» il NONNO fa una pausa per poi continuare la sua descrizione «Gli abitanti coltivano82

cicerchie e lenticchie, legumi buonissimiche fanno bene a tutti, grandi e piccoli.Le imbarcazioni che vedi intorno alle isoleservono per la pesca. Qui trovano rifugiomolte specie di uccelli».All’improvviso alcuni gabbiani affiancanoil peperone volante. LIVIA dal finestrinopuò ammirare la loro bellezza, il grandebecco giallo e il colore bianco delle piume.Mentre guarda divertita il volo dei gabbiani,il MAGO MANGIAFRUTTA aveva inseritoil pilota automatico e canticchiando sidava da fare con limoni, pomodori el’immancabile fantasia: «Il pomodoro di rosso lo colorae il succo del limone si assapora 83

frutta e ortaggi, sapore equilibrato LIMODORO è il nome di questo gelato! Lo assaggerà ogni bambino romano e lo porteremo al Papa, in Vaticano sarà un successo questo Limodoro al gusto di limone e pomodoro!» Quando i gabbiani si allontanano, LIVIA può finalmente assaggiare i buonissimi gelati che il NONNO ha preparato. Nel frattempo, il peperone volante sorvola Roma. «Cos’è quel grande cerchio di pietra, NONNO?» chiede LIVIA.84

«Il Colosseo, un anfiteatro romano di circaduemila anni fa, uno dei monumenti piùbelli al mondo» risponde il NONNO. 85

A bordo vedono Roma dall’alto, in lungo e in largo. La Basilica di San Pietro, l’Altare della Patria, la Fontana di Trevi. Il NONNO spiega alla NIPOTE la storia di quei monumenti e LIVIA è attentissima a non perdersi nulla di quello che dice. Alla fine atterrano in un grande campo verde, che il NONNO chiama Stadio Olimpico. Scendono dal peperone, prendono i gelati e vanno verso le piazze più affollate di Roma per distribuire i LIMODORI ad ogni bambino che avrebbero incontrato.86

«Venite BAMBINI, venite ad assaggiareil LIMODORO, che è un gelato molto salutare, frutta e ortaggi ho mescolato e a occhi chiusi va assaporato: per poter sognare e con la fantasia volare!» 87

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Avventura romanaLIVIA e il NONNO sono atterrati nel belmezzo dello stadio Olimpico e la BAMBINArimane colpita dalla sua grandezza.«Perché è così grande? Perché ci sonotanti posti?» chiede.NONNO MARIO spiega a LIVIA che quelloè il più importante e antico stadio dellacapitale, più volte ristrutturato e ampliatodiventando la sede ufficiale delle partitedella Lazio e della Roma oltre ad ospitare iconcerti delle maggiori star internazionali. 89

A queste parole del NONNO, LIVIA ricomincia a sognare a occhi aperti: si vede al centro di un palco sollevato sull’erba verde e perfettamente tagliata del campo, mentre volteggia sulle note dello “Schiaccianoci”. Le sembra finanche di sentire gli applausi del pubblico che la confermano stella nascente del balletto internazionale. «LIVIA, LIVIA…» la voce del NONNO la riporta alla realtà «Dobbiamo sbrigarci se vogliamo fare un tour della città prima di sera, vedrai sarà una giornata intensa, Roma ha tante di quelle meraviglie che resterai a bocca aperta».90

Perciò, i due si incamminano tra le stradetrafficate della capitale fino ad arrivare inun quartiere con viuzze strette e colorate,palazzi ricoperti da edere, bar e trattoriecon tavolini all’aperto. Il NONNO spiega aLIVIA che quello è Trastevere , uno dei piùfolkloristici quartieri della città.Le parole del NONNO sono interrotte da uncoro festante di BAMBINI che si rincorronoallegramente per poi fermarsi in unapiazzetta poco distante.«Dai, NONNO, andiamo, non indugiare,voglio conoscere quei BAMBINI! E poi nondimenticare che abbiamo i tuoi gelati daoffrire, non vorrai che si sciolgano!» 91

I BAMBINI, alla vista di quello strano signore con una specie di anguria sulla testa, ammutoliscono fissandolo a bocca aperta. «E tu chi sei?» gli chiedono.   «Sono il MAGO del gelato MANGIAFRUTTA son chiamato Sembra anguria il mio cappello Ma ripara come un ombrello offro a tutti i miei gelati Perché vengan assaporati Il gelato al limodoro Al bimbo dai capelli d’oro Il gusto al limoncello A quello più monello Il gusto al pomodoro Per il piccolo tutto moro».92

Salutati i BAMBINI, LIVIA e il NONNOsi incamminano verso al tre piazze.Improvvisamente si alza una fitta nebbiache rende loro impossibile vedere la strada.La BAMBINA allunga la manina per prenderequella del NONNO ma non la trova, lochiama a gran voce ma non riceve risposta.Comincia ad avere paura ma sente unmugolio e quasi contemporaneamentequalcosa di morbido e peloso le tocca lagamba… è un CANE che le fa le feste.  La BAMBINA lo accarezza e gli offre una melache aveva in tasca. Il CANE, addentandolafelicemente, la conduce verso una voceche sembra chiamarlo «SPOT… SPOT!!!» 93

Quando finalmente giungono in prossimità della voce la nebbia si dirada e, davanti ai loro occhi, compare un grande edificio circolare con tante enormi finestre ad arco. «Il Colosseo!» esclama LIVIA, riconoscendo l’antico anfiteatro. Così presa da quella visione non si accorge che accanto al CANE ora c’è un BAMBINO con i capelli biondi e gli occhi azzurri che cerca di richiamare la sua attenzione. «Ciao, io sono TINO. Tu chi sei?» «Mi chiamo LIVIA e sono qui con mio NONNO, ma ci siamo persi».94

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Il NUOVO AMICO le promette di aiutarla e tutti e tre si avviano tra le strade che si fanno sempre più strette, fino a sbucare davanti a una grande fontana, dove ci sono centinaia di turisti che scattano foto. Qualcuno lancia delle monetine. Poco più in là vedono un gruppo di BAMBINI in circolo che mangiano gelati e al centro il NONNO! Questo, sollevato di vederla, corre ad abbracciarla. Insieme, poi, lanciano una monetina nella fontana di Trevi. «Sai, LIVIA, si dice che lanciando una monetina nella fontana si ritornerà in questa bellissima città»96

Si ritorna a casaLIVIA è incantata dall’acqua limpida dellafontana che luccica. È felice perché haconosciuto e giocato con tanti BAMBINI, ha visto tanti monumenti e luoghi fantastici e poi fra poco tornerà a casa e finalmente potrà abbracciare MAMMA e PAPÀ  e rivedere tutti i suoi amici e compagni di classe. 97

Poi un pensiero oscura, per un attimo, la sua felicità: “Riuscirò ad arrivare in tempo per comprare tutto l’occorrente per il mio primo giorno di scuola?” Con la testa china e le mani appiccicate al viso, LIVIA continua ad ammirare lo scintillio dell’acqua brillante… All’improvviso, vede il riflesso di un volto conosciuto. “Ma sto sognando o è tutto vero?” si chiede la BAMBINA, mentre allunga la mano e cerca di afferrare quel volto. Alle sue spalle una carezza la fa girare di scatto e LIVIA capisce che non si tratta di un sogno. «ZIO GIUSEPPE! Che cosa ci fai qua a Roma?»98

«Da quando vi ho visto a Buenos Airesnon ho fatto altro che pensare alla miafamiglia in Italia e prima di venire a salutarviho deciso di fare un giro turistico nellasplendida e incantata capitale».«Senti un po’ sul Peperone Volante c’èmolto spazio… Vuoi viaggiare con noi? 99


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