EQUILIBRIO Luca Gennari
PARTE I EQUILIBRIO DINAMICO Di fenomeno che, nel variare dei suoi aspetti, manifesta l’intervento di forze o tendenze specifiche.
“ReActor” tilting house Alex Schweder + Ward Shelley OMI exhibition 6-10 2016 “ReActor” è l’ultimo lavoro di una serie sperimentale e performativa di “archi- tettura delle relazioni sociali” progettata e costruita dagli artisti alex schweder e ward shelley. Per un totale di cinque giorni, il duo architetto-artista ha vissu- to nella casa girevole, situata nello stato di New York. L’abitazione si inclina an- che in risposta ai movimenti, alle forze esterne e agli spostamenti di schweder e shelley, rendendo così visibile l’intimo rapporto tra l’architettura e i suoi abitanti. L’equilibrio è dato dall’intesa dei movi- menti degli occupanti i quali per trovarlo devono far corrispondere ai movimenti di uno i movimenti dell’altro.
Pensieri instabili Franco Raggi Collezione “Pensieri instabili” “Progetti nomadi, oggetti instabili in si- tuazioni precarie di solitudine”, proprio come dice Franco Raggi. Oggetti su ro- taie che finiscono nel vuoto, oggetti se- gati in due, sedie che sembrano alzarsi in piedi… Che c’è di più oscillante, pre- cario, ed appunto “instabile”? I “Pensieri instabili” prendono forma nel- le loro diverse visualizzazioni spaziali ed architettoniche, ecco così che anche gli elementi cardine del mestiere del “co- struire”, vengono completamente disse- zionati.
Balance of Love Lorenzo Quinn 2016 Lorenzo Quinn in molte opere utilizza l’equilibrio come vettore per trasmettere concetti emozionali. In questo oggetto rappresenta i valori della comprensione e del supporto fondamentali all’interno di un rapporto e come tutto si basi sul loro costante equilibrio. “Tutte le relazioni vivono momenti in cui i problemi dell’uno pesano pesantemente sull’altro; è in quei momenti che un part- ner amorevole è in grado di ristabilire la pace e l’equilibrio nella vita dell’altro.”
Bird Bernhard Osann NEMO Lighting, 2015 In questa lampada il punto di appoggio sulla superfice sottostante è uno solo, la base in ottone tiene in equilibrio la par- te superiore in polimero nero opaco e l’accensione avviene per prossimità in modo da non dover “rompere” lo stato di equilibrio della lampada.
Poltrona Dondolo Cesare Leonardi + Franca Stagi 1966 La poltrona Dondolo è rimasta esempio in cui la vetroresina strutturalmente ma- nipolata ha prodotto un oggetto in gra- do di cogliere lo spirito della metà degli anni Sessanta durante i quali, insieme ad altri aspetti della cultura occidentale, anche il rapporto con l’ambiente viene vivacemente messo in discussione. Non ha braccioli e la forma è molto lontana dalle classiche poltrone in metallo, per alzarsi il peso va comopletamente spo- stato sulla parte frontale, tutto ciò va a comporre una “esperienza” unica.
Candore Giovanni Levanti Azienda Campeggi 2003-2006 In questo prodotto Giovanni Levanti usa l’equilibrio per creare un dondolo con un morbido cuscino per rilassarsi giocando. Le forme sono volutamente semplici per convogliare l’attenzione sulla naturalez- za di questo gesto e movimento.
Brass Construction Michele Reginaldi 2013 Oggetto parte di una serie di 120 mini monoliti che vogliono espolare il tema della verticalità, della luce, della circo- larità e dell’architettura. in quest’opera analizza la circolarità e le intersezioni spaziali derivanti possibili. Il risultato dell’intersezione di questi cerchi va così a trovare il suo equilibrio che varia di vol- ta in volta in base alla sua collocazione.
Sequenze Cinetiche Bruno Munari 1992 L’effetto ottico di questo disegno, parte di una serie, crea una instabilità percet- tiva che si accentua per la presenza di perimentri irregolari e per l’alternanza degli stessi colori.
PARTE II EQUILIBRIO STATICO Relativo a una condizione di equilibrio e di quiete. (contrapposto a dinamico)
Cosmicomica Gianni Caravaggio 2006 Opera tipica di Gianni Caravaggio il qua- le è solito lavorare con materiali come il marmo di carrara abbinandoli però a materiali non tradizionali come le lentic- chie rosse. Questa foto in particolare è di una esposizione in Galleria Mazzoleni. Le lenticchie sono disposte sui vertici di questo poligono solo sulla parte superio- re mentre in quella inferiore sono dispo- ste a terra come a fermare un momento accentuato dall’equilibrio statico di que- sta forma poliedrica.
Vasi Comunicanti Giuseppe Maraniello Fondazione Marconi, 1993 In quest’ opera l’artista volge la sua vis creativa al recupero di miti e forme an- cestrali, reinterpretati e tradotti nel lin- guaggio plastico della contemporaneità. Il rapporto e relazione tra equilibrio e di- sequilibrio viene utilizzato per accentua- re questa relazione tra arcaio e moder- no, passato e presente.
Arco Achille & Pier Giacomo Castiglioni 1962 Questa iconica lampada dei fratelli Ca- stiglioni nasce dal desiderio di creare un vero e proprio punto luce sospeso, ciò è stato possibile grazie all’ultilizzo della pesante base in marmo che va a com- pensare il peso del braccio bilanciando le forze a cui a è sottoposto.
Wire Ring Formafantasma FLOS, 2017 L’ emissiva di questa lampada è conte- nuta all’interno dell’anello centrale il qua- le a sua volta è tenuto a contatto con la parete grazie ad una cinghia saldamen- te ancorata arrivando così ad una situa- zione di pressione che ne impedisce la caduta.
Eccentrico Angelo Mangiarotti 1979 Realizzato in marmo di Carrara questo tavolo è caratterizzato dalla giunzio- ne che unisce il piano superiore con la gamba sottostante. Funziona sfruttando il peso del pianale e convogliandolo a terra lungo l’inclinazio- ne della gamba in un perfetto equilibrio di pesi e forze.
In Equilibrio Moreno Ratti 2016 Serie di quattro vasi realizzata da ratti il quale scopo è esplorare il rapporto tra il momento di perpendicolarità e il mo- mento di massimo squilibrio.
Eddy Carlo Bellini + Marco Ferreri LUXO, 1984 Lampada in plastica colorata formata da un corpo centrale rigido e quattro gam- be snodabili dotate di ventose. Sta all’ utilizzatore la liberta nel posizio- narla in qualsivoglia forma riesca ad im- maginare trovandone un punto di equi- librio su una superfice piana, su una parete o appesa a qualche sporgenza.
Magnesia S. Pellegrino Fortunato Depero 1930 Manifesto realizzato da Depero negli anni ‘30 per la San Pellegrino nel qua- le l’equilibrio dell’immagine finale è dato dal rapporto e dall’intersecarsi di forme geometriche spigolose e forme più si- nuose.
PARTE III EQUILIBRIO DELLE FORZE Se su un oggetto agiscono più for- ze, si deve valutare qual è l’effetto totale, cioè la forza risultante.
Veliero Franco Albini 1940 Realizzata da Franco Albini per la pro- pria abitazione e formata da due ele- menti portanti centrali e una serie di tensostrutture e ripiani in vetro questa iconica libreria da vita ad un “equilibrio instabile”, scaricando le forze applicate in molteplici vie e incuriosendo l’osser- vatore riguardo il suo funzionamento.
Scala Palazzo della Ragione Marco Dezzi Bardeschi 2000 Opera di restauro eseguita da Marco Dezzi Bardeschi che si pone rispetto al palazzo esistente con estremo rispetto e sviluppando uno stile proprio. Un pilone centrale si innalza fino alla par- te più alta dalla quale partono una serie di tiranti, da questo complesso intrec- ciarsi di vetro e metallo la forza applicata su ogni gradino viene trasmessa al suolo senza gravare sulla struttura esistente in muratura.
Struttura Leonardo Mosso 1992 Parte della ricerca sperimentale di Leonardo Mosso sul rapporto tra segni visivi e spazio quest’opera si eleva per mezzo di paletti in legno e giunti rigidi trovando il proprio equilibrio all’interno dello spazio col quale si relaziona.
Progetto Ursus II Duilio Forte 2016 Tipico delle opere di Duilio forte è lavora- re con strutture in legno di grandi dimen- sioni, come quella della mostra Ursus II della XXI Triennale di Milano, all’inter- no della quale costruisce questa gran- de struttura dalle sembianze di un orso formata dal susseguirsi, intersecarsi ed equilibrarsi di molteplici assi in legno.
La Scala Danzante Bruno Vaerini 2011 La scala costruita da Vaerini vuole nar- rare il gesto del salire di quota, del pas- sare dalla zona giorno alla zona notte, attraverso un susseguirsi e scaricarsi di froze tra i gradini in legno e il fasciame circolare risultando in un perfetto equili- brio di forme tensioni.
Tecnica Povera Riccardo Dalisi 1972-1974 Studenti e bambini al Rione Traiano in- tenti a costruire, giocare e dilettarsi con una serie di strutture autoportanti e tem- poranee costruite con materiali poveri e di recupero. Le strutture sono formate da un alternarsi di metallo e legno, parti rigide e parti flessibili messe in tensione da tiranti, andando a trasformare l’equili- brio di una struttura semplice in una par- tecipazione collettiva.
Contrappunto XI Fausto Melotti 1974 Nel linguaggio musicale il contrappunto consiste nel mettere una nota contro ad un’altra, in quest’opera (parte di una se- rie) Melotti sembra applicare visivamen- te lo stesso concetto arrivando ad un risultato dato dal contrapporsi di forme e “movimenti” quasi matematico (prima laurea di Melotti in Ingegneria elettrotec- nica) il cui risultato è un equilibrio tra le quattro parti.
Equilibrio Spaziale Giacomo Balla 1920-1929 Come suggerisce il titolo Giacomo Balla all’interno di questa serigrafia raggiunge un equilibrio dato dal susseguirsi e so- vrapporsi di forme geometriche, colori e tonalità.
PARTE IV EQUILIBRIO FORMALE Che riguarda l’aspetto esteriore, limitato alle forme esteriori.
Equilibrio Medium Michele De Lucchi 2017 “The only way to deceive the gravity is the balance” così Michele De Lucchi spiega questa lampada rappresentando il rapporto trà gravità ed equilibrio.
Bilia Gio Ponti 1931 Gio Ponti crea questo oggetto usando un trucco compositivo: una sfera, inca- stonata in un’impresa apparentemente impossibile di equilibrio, su un cono che funge da base. Arriva così ad un equili- brio delle proporzioni grazie al contrap- peso di forme geometriche elementari.
Equilibrio, Sperimentazioni di Assemblaggi Francesco Faccin 1999 - 2004 Oggetto assemblato con pezzi trovati dallo stesso Faccin durante un viaggio in Bolivia, segna la nascita del suo inte- resse verso il mondo degli oggetti e del rapporto che lega l’uomo ad essi. L’e- quilibrio della composizione non è dato dallo loro siposizione spaziale ma dalla relazione tra il volume del cucchiaio e quello delle sfere.
Millennium House di Doha Ettore Sottsass 1995 - 2005 Serie di oggetti realizzati per la Millen- nium House di Doha ed esposti per la prima volta nelle Stanze del Vetro, sono sculture dalle forme articolate: i differenti elementi di vetro massiccio e soffiato, sia trasparente colorato che lattimo, sono assemblati attraverso un complesso si- stema di incastri e sospensioni.
Strutturazione Q1 Gabriele De Vecchi 1967 Parte del gruppo T in quest’opera (paral- lelamente alle opere di Giovanni anche- schi) studia la relazione tra le forme ed il movimento passando da stadi di ordine ed equilibrio a stadi di disordine formale.
Lavori in Corso, Galleria d’Arte Moderna A. G. Fronzoni 1981 In questa litografia di Fronzoni troviamo la stessa forma ripetuta tre volte, sovrap- posta e tangente, formando una relazio- ne grafica il cui risultato è una apparente convivenza di stabilità ed instabilità.
La Michetta Gaetano Pesce Meritalia, 2009 Serie di sedute componibili progettate da Gaetano Pesce per Meritalia carat- terizzate dalla massima possibilità com- positiva. L’alternanza dei volumi dei pa- rallelepipedi e dei colori permettono di raggiungere una completezza composi- tiva in relazione allo spazio, raggiungen- do così uno stato di ordine o disordine.
Astrazione Prospettica Ivo Pannaggi 1926 In questo olio su tela vediamo lo studio di Pannaggi sulla relazione tra forme ge- ometriche e spazio partendo da tre punti di appoggio provenienti dall’esterno e sviluppandosi al centro dell’opera in un complesso intersecarsi di forme che tro- vano un loro equilibrio spaziale.
PARTE V EQUILIBRIO CONCETTUALE Diretto alla formulazione di concetti, che si esprime mediante concetti.
Qfwfq, Tre Primitivi Alessandro Mendini ALPI, 2018 Il nome Qfwfq è il nome del narratore all’interno di diverse opere di calvino come le cosmicomiche le quali sono storie umoristiche e paradossali relati- ve all’universo, all’evoluzione del tempo e dello spazio. Mendini traduce il para- dosso con una deformazione centrale di questa libreria che torna nella parte su- periore a seguire la forma iniziale come uscita da una deformazione spazio/tem- porale.
Carlton Ettore Sottsass 1981 Iconica libreria tanto da essere manife- sto del gruppo Memphis, caratterizzata da linee audaci e molto colorate trova un proprio equilibrio dato dall’interse- carsi visivo di una serie di linee inclinate e simmetriche fissate e determinate da blocchi geometrici.
Il Commutatore Ugo La Pietra 1970 Ugo La Pietra esortava a cercare la forma che nasce dalle nostre esperienze inve- ce che dagli schemi imposti, seguendo questo incipit progetta il commutatore ovvero uno strumento disequilibrante che permette di cambiare il proprio pun- to di vista e liberarsi dai vincoli imposti.
See - Saw Enzo Mari 1961 Libro illustrato da Enzo Mari e accompa- gnato dalle poesie di Renato Pedio, gli animali raffigurati sono gli stessi realiz- zati per Danese ma questa volta sono messi in relazione tra loro non attraverso lo spazio ma mediantel’uso di una “Bi- lancia” cche diventa spunto di paragone e riflessione.
Archipensieri Gianni Pettena 2000 Quest’opera di Pettena composta da cinque elementi principali vista da un punto di vista centrale si mostra come la facciata di un tempio costruito in sezione aurea, muovendosi ogni singolo pezzo appare sbilanciato e acquista una vita propria ed una personale relazione con la natura che lo circonda.
Sedia del Pensiero Ugo Marano 1986 Nel tentativo di sviluppare un nuovo co- dice di lettura del reale Ugo marano pro- getta questa sedia che sembra diventa- re strumento per incanalare i pensieri e concatenarli con la realtà che ci circon- da. La lunga gamba posteriore sbalza di circa un metro arrotolandosi lungo il suo svolgimento verso terra spostando così il baricentro di chi si siede completamente al di fuori del perimetro della seduta tra- mutando la sedia da mezzo a strumento.
Acid Bauhaus’ Desk Alessandro Guerriero Studio Alchimia, 1989 Costituita da un alternarsi di scatole asimmetriche che sporgono superior- mente e lateralmente e caraterizzata da forme spigolose, linee e colori accesi questa scrivania possiede una forte pre- senza architettonica accentuata dall’ap- parente squilibrio, bilanciato però dalla presenta di linee trasversali che forza- tamente sembrano voler mantenere in linea l’oggetto.
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