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Enrico IV Edizione Critica

Published by miryamgrasso, 2018-03-09 17:23:02

Description: Enrico IV Edizione Critica

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LUIGI PIRANDELLO ENRICO IV EDIZIONE CRITICA a cura di Miryam Grasso

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NOTA FILOLOGICA Enrico IV venne pubblicata per la prima volta nel 1922 dall’editore Bemporad. La seconda edizione fu pubblicata dallo stesso editore nel 1923 e ristampata nel 1924 («terza edizione»), nel 1926 («quarta edizione»), nel 1928 («quinta edizione») e nel 1929 («sesta edizione»). L’edizione definitiva venne pubblicata da Mondadori nella raccolta Maschere nude nel 1933, in un volume che comprendeva anche le altre due tragedie La vita che ti diedi e Diana e la Tuda. Della tragedia è rimasto un manoscritto integrale che attesta diverse fasi di elaborazione dell’opera. Esso è costituito da 86 fogli utilizzati quasi sempre sulle due facciate e non reca un testo continuo, ma risulta da un insieme di frammenti appartenenti a differenti redazioni del testo. Le prime tre sezioni, che sono le più ampie, corrispondono ciascuna a uno degli atti, anche se il secondo è incompleto. Gli altri undici frammenti “minori” costituiscono parziali correzioni e revisioni di brevi sequenze. Il problema filologico di questo manoscritto deriva innanzitutto dalla scorretta rilegatura dei fogli, che furono ordinati facendo seguire ad ogni atto i frammenti che lo riguardano. Ciò ha portato gli studiosi (in particolare Livia Pasquazi, Ferro Luzzi) a realizzare un’edizione diplomatica, che non offre un confronto sinottico tra il testo degli atti e i frammenti corrispondenti. Il testo di riferimento adottato nella nostra edizione è quello Mondadori. Le note in apice rinviano all’apparato critico che è di tipo negativo, ossia registra solo le lezioni divergenti dal testo di riferimento. Una parentesi quadra di chiusura isola la lezione del testo soggetta a modifiche nei testimoni precedenti, ossia l’autografo, indicato con la sigla A, e le due edizioni Bemporad, indicata con le sigle B22 e B23. ES. ragguagliano] ragguagliano, A B22 B23 I passi più estesi non vengono citati per intero, ma se ne riportano solo le parole iniziali e finali separate da tre puntini. ES. Nei … preparazione,] In quindici giorni – il tempo che m'accordarono per la preparazione – A 3

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Personaggi … (Enrico IV) La Marchesa Matilde Spina Sua figlia Frida Il giovane Marchese Carlo di Nolli Il Barone Tito Belcredi Il Dottor Dionisio Genoni I quattro finti Consiglieri Segreti: 1° Landolfo (Lolo) 1 2° Arialdo (Franco) 3° Ordulfo (Momo) 4° Bertoldo (Fino) 2 Due valletti in costume 3 4 In una villa solitaria della campagna umbra ai nostri giorni. N.B. – Sarà chiuso dentro una parentesi quadra [ ] un breve passo del I atto, che nella rappresentazione della tragedia sarà bene omettere per la necessaria rapidità dell’azione. 5 1 1° Landolfo … (Franco)] 1° ARIALDO (Franco) 2° LANDOLFO (Lolo) A B22 2 Due valletti in costume] Il vecchio cameriere Giovanni / Due valletti in costume A B22 3 della] nella A 4 umbra ai nostri giorni] umbra. / - Oggi - A 5 N.B. – Sarà … dell’azione.] manca A B22 B23 5

ATTO PRIMO 6 7 Salone nella villa rigidamente parato in modo da figurare quella che poté essere la sala del trono di Enrico IV nella casa 8 imperiale di Goslar. Ma in mezzo agli antichi arredi due grandi ritratti a olio moderni, di grandezza naturale, avventano dalla parete di fondo, collocati a poca altezza dal suolo su uno zoccolo di legno lavorato che corre lungo tutta la parete (largo e sporgente in modo da potercisi mettere a sedere come su una lunga panconata), uno a destra e uno a 9 10 sinistra del trono che, nel mezzo della parete, interrompe lo zoccolo e vi si inserisce col suo seggio imperiale e il suo basso baldacchino. I due ritratti rappresentano un signore e una signora, giovani entrambi, camuffati in costume carnevalesco, l’uno da «Enrico IV» e l'altra da «Matilde di Toscana» . Usci a destra e a sinistra. 12 11 Al levarsi della tela, i due valletti, come sorpresi, balzano dallo zoccolo su cui stanno sdrajati , e vanno a impostarsi come 13 statue, uno di qua e uno di là ai piedi del trono, con le loro alabarde. Poco dopo dal secondo uscio a destra entrano 14 15 16 Arialdo, Landolfo, Ordulfo e Bertoldo: giovani stipendiati dal marchese Carlo di Nolli perché fingano le parti di «Consiglieri Segreti», vassalli regali dell bassa aristocrazia della Corte di Enrico IV. Vestono perciò in costume di 17 19 18 cavalieri tedeschi del secolo XI . L'ultimo, Bertoldo, di nome Fino, assume ora per la prima volta il servizio. I tre 21 20 compagni lo ragguagliano pigliandoselo a godere. Tutta la scena va recitata con estrosa vivacità. 22 LANDOLFO (a Bertoldo come seguitando una spiegazione) E questa è la sala del trono! ARIALDO A Goslar! ORDULFO O anche, se vuoi, nel Castello dell'Hartz! 24 23 ARIALDO O a Worms. 26 25 LANDOLFO Secondo la vicenda che rappresentiamo, balza con noi, ora qua, ora là. ORDULFO In Sassonia! ARIALDO In Lombardia! LANDOLFO Sul Reno! UNO DEI VALLETTI (senza scomporsi, movendo appena le labbra) Ps! Ps! ARIALDO (voltandosi al richiamo) Che cos'è? PRIMO VALLETTO (sempre come una statua, sottovoce) Entra o non entra? 27 6 Salone nella villa] Scena / Salone nella villa, A 7 figurare] figurare, con meticolosa ricostruzione storica, A 8 olio] olio, A 9 uno] l’altro A 10 si inserisce] s’inserisce A 11 «Enrico IV»] Enrico IV A 12 «Matilde di Toscana»] Marchesa Matilde di Toscana A «Marchesa Matilde di Toscana» B22 B23 13 sdrajati] sdraiati B22 14 dopo] dopo, A B22 B23 15 destra] destra, A 16 marchese] Marchese A 17 della Corte] alla corte A 18 XI] XImo A 19 I] E i A B22 B23 20 ragguagliano] ragguagliano, A B22 B23 21 Tutta la scena … vivacità.] manca A 22 Bertoldo] Bertoldo, A 23 anche, … nel] se vuoi, anche al A 24 dell'Hartz!] dell'Hartz. A 25 Secondo] A piacere. Secondo A 26 balza] questa sala balza A 6

allude a Enrico IV. 28 ORDULFO No no. Dorme; state pur comodi. SECONDO VALLETTO (scomponendosi insieme col primo, rifiatando e andando a sdrajarsi di nuovo sullo 29 30 zoccolo) Eh, santo Dio, potevate dircelo! PRIMO VALLETTO (accostandosi ad Arialdo) Per favore, ci avrebbe un fiammifero? 31 LANDOLFO Ohi! A pipa no, qua dentro! 33 PRIMO VALLETTO (mentre Arialdo gli porge un fiammifero acceso) No, fumo una sigaretta. 32 Accende e va a sdrajarsi anche lui, fumando, sullo zoccolo. 34 BERTOLDO (che è stato a osservare, tra meravigliato e perplesso, guardando in giro la sala, e poi guardando il suo abito e quello dei compagni) Ma, scusate... questa sala... questo vestiario... Che Enrico IV?... Io non mi 36 35 37 raccapezzo bene: – È o non è quello di Francia? A questa domanda, Landolfo, Arialdo e Ordulfo scoppiano a ridere fragorosamente. 38 40 LANDOLFO (sempre ridendo e indicando ai compagni, che seguitano anch'essi a ridere, Bertoldo, come per invitarli 39 a farsi ancora beffe di lui) Quello di Francia, dice! ORDULFO (c. s.) Ha creduto quello di Francia! ARIALDO Enrico IV di Germania, caro mio! Dinastia dei Salii! ORDULFO Il grande e tragico imperatore ! 41 LANDOLFO Quello di Canossa! Sosteniamo qua, giorno per giorno, la spaventosissima guerra tra Stato 42 e Chiesa! Oh ! 43 ORDULFO L'Impero contro il Papato! Oh! ARIALDO Antipapi contro i Papi! 45 LANDOLFO I re contro gli antirè ! 44 ORDULFO E guerra contro i Sassoni! 27 PRIMO VALLETTO] Il valletto A 1° VALLETTO B22 B23 28 Dorme; state] Dorme. State A 29 SECONDO VALLETTO] L’altro valletto A 2° VALLETTO B22 B23 30 Eh,] Eh A 31 PRIMO VALLETTO] Il valletto A 1° VALLETTO B22 B23 32 PRIMO VALLETTO] Il valletto A 1° VALLETTO B22 B23 33 un] il A 34 Accende] Accende, A 35 abito] vestiario A costume B22 36 Ma,] Ma A 37 questa … Io] io guardo… mi guardo… vi guardo… e A questo vestiario...] questa sala… questi costumi… Che Enrico IV?... Io B22 38 ridendo] ridendo, A 39 compagni,] compagni A 40 ridere,] ridere A 41 imperatore] Imperatore A 42 Oh] oh A 43 Oh] oh A 44 I re] Il re A B22 B23 45 antirè] Antirè A 7

ARIALDO E tutti i principi ribelli! LANDOLFO Contro i figli stessi dell'Imperatore! 46 BERTOLDO (sotto questa valanga di notizie riparandosi la testa con le mani) Ho capito! ho capito! – Perciò 47 non mi raccapezzavo, vedendomi parato così ed entrando in questa sala! Ho detto bene: non era 48 vestiario, questo , del mille e cinquecento! ARIALDO Ma che mille e cinquecento! ORDULFO Qua siamo tra il mille e il mille e cento! LANDOLFO Puoi farti il conto: se il 25 gennajo del 1071 siamo davanti a Canossa... BERTOLDO (smarrendosi più che mai) Oh Dio mio, ma allora è una rovina! 49 ORDULFO Eh già! Se credeva d'essere alla Corte di Francia! BERTOLDO Tutta la mia preparazione storica... 50 51 LANDOLFO Siamo , caro mio, quattrocent'anni prima ! Ci sembri un ragazzino! BERTOLDO (arrabbiandosi) Ma me lo potevano dire, per Dio santo, che si trattava di quello di Germania 52 e non d'Enrico IV di Francia! Nei quindici giorni che m'accordarono per la preparazione, lo so io quanti libri ho scartabellato! ARIALDO Ma scusa, non lo sapevi che qua il povero Tito era Adalberto di Brema? BERTOLDO Ma che Adalberto! Sapevo un corno io ! 53 LANDOLFO No, vedi com'è? Morto Tito, il marchesino di Nolli... BERTOLDO È stato proprio lui, il marchesino! Che ci voleva a dirmi...? ARIALDO Ma forse credeva che lo sapessi! 54 LANDOLFO Non voleva più assumere nessun altro in sostituzione. Tre, quanti restavamo, gli pareva che potessimo bastare. Ma lui cominciò a gridare: «Cacciato via Adalberto» – (perché il povero Tito, 55 capisci? non gli parve che morisse, ma che nella veste del vescovo Adalberto gliel'avessero cacciato via 56 dalla Corte i vescovi rivali di Colonia e di Magonza) – 57 BERTOLDO (prendendosi e tenendosi con tutte e due le mani la testa) Ma non ne so una saetta, io, di tutta questa storia! ORDULFO Eh, stai fresco, allora, caro mio! 46 valanga di notizie] valanga, A valanga B22 47 sala!] sala… A 48 non era vestiario, questo] non sono costumi, questi A B22 49 Francia!] Francia... A 50 Siamo] Qua siamo A 51 prima] avanti A 52 Nei … preparazione,] In quindici giorni – il tempo che m'accordarono per la preparazione – A 53 corno io] corno A B22 B23 54 assumere] assumere, capisci, A 55 bastare. … Adalberto»] bastare… / Bertoldo / Aspettate. La tiene lui, è vero, l’amministrazione? / Arialdo / Il marchese di Nolli, sì. Ma son tutti beni qua dello zio. / Ordulfo / E bisogna vedere come comanda e come si fa obbedire! / Bertoldo / Lo zio, o lui? / Arialdo / Lo zio! lo zio! Sua Maestà l’Imperatore! / Landolfo / «Cacciato via Adalberto», cominciò a dire A 56 Tito, … parve] Tito a lui non parve A 57 saetta,] saetta A 8

ARIALDO E il guajo è che non lo sappiamo neanche noi, chi sei tu. BERTOLDO Neanche voi? Chi debbo rappresentare io, non lo sapete? 58 ORDULFO Uhm! «Bertoldo». 59 BERTOLDO Ma chi, Bertoldo? Perché Bertoldo? 60 LANDOLFO «Mi hanno cacciato via Adalberto? E io allora voglio Bertoldo! voglio Bertoldo!» – cominciò a gridare così. 61 ARIALDO Noi ci guardammo tutti e tre negli occhi: Chi sarà questo Bertoldo? ORDULFO Ed eccoti qua «Bertoldo», caro mio! LANDOLFO Ci farai una bellissima figura! 62 BERTOLDO (ribellandosi e facendo per avviarsi) Ah, ma io non la fo! Grazie tante! Io me ne vado! Me ne vado! ARIALDO (trattenendolo insieme con Ordulfo tra le risa) No, càlmati, càlmati! 63 ORDULFO Non sarai mica il Bertoldo della favola! LANDOLFO E ti puoi confortare, che non lo sappiamo neanche noi, del resto, chi siamo. Lui, Arialdo; lui, Ordulfo; io, Landolfo... Ci chiama così. Ci siamo ormai abituati. Ma chi siamo? – Nomi del tempo! – Un nome del tempo sarà anche il tuo: «Bertoldo». – Uno solo tra noi, il povero Tito, aveva una bella 64 parte assegnata, come si legge nella storia: quella del vescovo di Brema. Pareva un vescovo davvero, oh! Magnifico, povero Tito! 65 66 ARIALDO Sfido, se l'era potuta studiare bene sui libri lui! 67 68 LANDOLFO E comandava anche a Sua Maestà: s'imponeva, lo guidava, da quasi tutore e consigliere. 71 70 Siamo «consiglieri segreti» anche noi, per questo, ma così, di numero; perché nella storia è scritto 69 che Enrico IV era odiato dall'alta aristocrazia per essersi circondato a Corte da giovani della bassa. ORDULFO Che saremmo noi. 73 72 LANDOLFO Già, piccoli vassalli regali ; devoti; un po' dissoluti, allegri... 74 BERTOLDO Devo anche essere allegro? ARIALDO Eh, altro! Come noi! 58 «Bertoldo».] – «Bertoldo». / ARIALDO / «Bertoldo». A 59 Perché] perché B22 60 Bertoldo?] Bertoldo? / ORDULFO / Niente. «Bertoldo». A 61 Chi … Bertoldo?] «Chi sarà questo Bertoldo?» A 62 Me] me A 63 Ordulfo] Ordulfo, A 64 tuo:] tuo, A 65 studiare] studiar A 66 libri] libri, A 67 Maestà:] Maestà; A 68 s'imponeva,] s’opponeva; A s’opponeva, B22 69 noi,] noi A 70 ma] ma… A B22 71 numero;] numero, A 72 Già, ] Già - A 73 regali] reali capisci? A 74 dissoluti,] dissoluti; A B22 B23 9

ORDULFO E non è mica facile, sai? 76 75 LANDOLFO Peccato veramente! Perché , come vedi, qua l'apparato ci sarebbe; il nostro vestiario si presterebbe a fare una bellissima comparsa in una rappresentazione storica, a uso di quelle che piacciono tanto oggi nei teatri. E stoffa, oh, stoffa da cavarne non una ma parecchie tragedie, la storia 77 di Enrico IV la offrirebbe davvero. Mah! Tutti e quattro qua, e quei due disgraziati là (indica i valletti) 78 quando stanno ritti impalati ai piedi del trono, siamo... siamo così, senza nessuno che ci metta su e ci 79 dia da rappresentare qualche scena. C'è, come vorrei dire? la forma , e ci manca il contenuto! – Siamo 80 81 peggio dei veri consiglieri segreti di Enrico IV ; perché sì, nessuno neanche a loro aveva dato da rappresentare una parte; ma essi, almeno, non sapevano di doverla rappresentare: la rappresentavano perché la rappresentavano: non era una parte, era la loro vita, insomma; facevano i loro interessi a 82 danno degli altri; vendevano le investiture, e che so io. Noi altri, invece, siamo qua, vestiti così, in questa bellissima Corte ...– per far che? niente... Come sei pupazzi appesi al muro, che aspettano 83 qualcuno che li prenda e che li muova così o così e faccia dir loro qualche parola. 85 84 ARIALDO Eh no, caro mio! Scusa! Bisogna rispondere a tono! Saper rispondere a tono! Guai se lui ti 86 parla e tu non sei pronto a rispondergli come vuol lui! 87 LANDOLFO Già, questo sì, questo sì, è vero! BERTOLDO E hai detto niente! Come faccio io a rispondergli a tono, che mi son preparato per Enrico 88 IV di Francia, e mi spunta, qua, ora, un Enrico IV di Germania? 89 Landolfo, Ordulfo, Arialdo tornano a ridere . ARIALDO Eh, bisogna che tu rimedii subito subito! 90 ORDULFO Va’ là! T'ajuteremo noi. ARIALDO Ci abbiamo di là tanti libri. Ti basterà in prima una bella ripassatina. 91 92 ORDULFO Saprai all'ingrosso qualche cosa... ARIALDO Guarda! (Lo fa voltare e gli mostra nella parete di fondo il ritratto della marchesa Matilde) – Chi è per 93 94 esempio quella lì? 96 95 75 Peccato veramente!] Un vero peccato! A B22 76 Perché] perché B22 77 oh,] oh! A 78 davvero.] davvero… A 79 C'è, come vorrei dire? la forma] C'è tutto A 80 peggio] peggio assai A 81 di Enrico] d’Enrico A 82 insomma;] insomma: A B22 B23 83 Corte] corte A 84 così] così, A 85 parola.] parola… A 86 Guai] Guaj A B22 B23 87 sì, questo sì,] sì! questo sì! A 88 spunta, qua, ora,] spunta qua ora A 89 ridere] riderne A 90 tu rimedii] ti prepari A B22 91 tanti] tutti i A 92 libri.] libri! B22 B23 93 marchesa] Marchesa A B22 B23 94 è] è, A 95 esempio] esempio, A 96 lì? ] lì?... A 10

BERTOLDO (guardando) Quella lì? Eh, mi sembra, scusate, prima di tutto una bella stonatura: due quadri 97 moderni qua in mezzo a tutta questa rispettabile antichità. 98 ARIALDO Hai ragione. E difatti prima non c'erano. Ci sono due nicchie, là dietro quei due quadri . Ci 99 si dovevano collocare due statue, scolpite secondo lo stile del tempo . Rimaste vuote, sono state 100 coperte da quelle due tele là. 101 LANDOLFO (interrompendolo e seguitando) Che sarebbero certo una stonatura, se veramente fossero quadri. 102 BERTOLDO E che sono? non sono quadri? LANDOLFO Sì, se vai a toccarli: quadri. Ma per lui (accenna misteriosamente a destra, alludendo a Enrico 103 IV) – che non li tocca... BERTOLDO No? E che sono allora per lui? 105 LANDOLFO Oh, interpreto, bada! Ma credo che in fondo sia giusto. Immagini, sono. Immagini, 104 106 107 come... ecco, come le potrebbe ridare uno specchio, mi spiego? Là, quella (indica il ritratto di Enrico IV) rappresenta lui, vivo com'è, in questa sala del trono, che è anch'essa come dev'essere, secondo lo 108 stile dell'epoca. Di che ti meravigli, scusa? Se ti mettono davanti uno specchio, non ti ci vedi forse 109 vivo, d'oggi, vestito così di spoglie antiche? Ebbene, lì, è come se ci fossero due specchi, che ridanno 111 immagini vive, qua in mezzo a un mondo che – non te ne curare – vedrai, vedrai, vivendo con noi, 110 112 come si ravviverà tutto anch'esso! BERTOLDO Oh! Badate che io non voglio impazzire qua! ARIALDO Ma che impazzire! Ti divertirai! 113 97 antichità.] antichità… A 98 quei due quadri] quei quadri A 99 collocare] allogare A 100 tempo.] tempo… A 101 Che] che A 102 non] Non A 103 lui] Lui A 104 che] che, A 105 fondo] fondo, A 106 ecco, come] come te A 107 specchio,] specchio: A 108 trono,] trono A 109 lo stile] lo stile e il costume A B22 110 vedrai, vedrai,] vedrai, vedrai A 111 con] in mezzo a A 112 anch'esso!] anch'esso… A 113 Ti divertirai!] Sapessi che delizia è, vivere – coscienti – una finzione! / ORDULFO / Ci si prova un gusto che non si può dire! / ARIALDO / Peccato che avviene di rado, quando càpita qualcuno qua… / LANDOLFO / Eh sì! Sarebbe troppo poco… T’annojeresti mortalmente. Bisogna abituarsi, caro mio; come ci siamo abituati noi, a farcelo, capisci? per noi stessi, l’inganno; non per rappresentarlo, da attori, davanti a chi viene qua in visita di tanto in tanto, che guaj se, fingendo il personaggio, ti viene mentre reciti, che so? di starnutire o ti manca la battuta. No… ma così, come sei naturalmente, tutti i giorni, davanti a nessuno, ecco, per te stesso, che in questa tua finzione ci puoi mangiare, dormire, grattarti una spalla se ti ci senti un prurito… / ARIALDO / Sentendoti vivo, vivo nella storia, veramente vivo nella storia del 1100, alla corte d’Enrico IV! / ORDULFO / (con un salto di gioja) Ordulfo vivo nel castello di Goslar! / LANDOLFO / Che la mattina ti svegli, ti alzi dal letto, e invece d’uscirne tu entri nel sogno, vestendoti… / ARIALDO / Nel sogno che non è più sogno, perché tu ci vivi, capisci? / ORDULFO / Lo tocchi in tutto, vivo… / LANDOLFO / Te lo bevi nell’aria che respiri… / ARIALDO / Ma pur sapendolo, che è un sogno… / LANDOLFO / Già! per meglio assaporare il privilegio che t’è dato di non dover fare altro, qua, che la professione di viverti questo sogno… / ARIALDO / Lontanissimo e presente! / LANDOLFO / E pensare, da qui, cioè dal mille e cento in cui noi siamo, pensare che a una distanza di otto secoli in giù, in giù, gli uomini del mille e novecento si abbaruffano intanto, s’arrabattano in un’ansia senza requie di sapere come si determineranno i loro casi, di 11

BERTOLDO Oh, ma dico, e com'è che voi siete diventati tutti così sapienti? 114 115 LANDOLFO Caro mio, non si ritorna indietro d'ottocent'anni nella storia senza portarsi appresso un 116 po' di esperienza ! 117 ARIALDO Andiamo, andiamo! Vedrai come, in poco tempo, ti assorbiremo in essa. ORDULFO E diventerai, a questa scuola, sapiente anche tu! 118 BERTOLDO Sì, per carità, ajutatemi subito! Datemi almeno le notizie principali. ARIALDO Lascia fare a noi! Un po' l'uno, un po' l'altro... 119 LANDOLFO Ti legheremo i fili e ti metteremo in ordine, come il più adatto e compíto dei fantocci . Andiamo, andiamo! Lo prende sotto il braccio per condurlo via. 120 BERTOLDO (fermandosi e guardando verso il ritratto alla parete) Aspettate! Non mi avete detto chi è 121 quella lì. La moglie dell'Imperatore? ARIALDO No. La moglie dell'Imperatore è Berta di Susa, sorella di Amedeo II di Savoia. 122 ORDULFO E l'Imperatore, che vuol esser giovane con noi, non può soffrirla e pensa di ripudiarla. 123 LANDOLFO Quella è la sua più feroce nemica: Matilde, la marchesa di Toscana. 124 BERTOLDO Ah, ho capito, quella che ospitò il Papa ... LANDOLFO A Canossa, appunto! ORDULFO Papa Gregorio VII. ARIALDO Il nostro spauracchio! Andiamo, andiamo! 125 126 vedere come si stabiliranno i fatti che li tengono in tanta ambascia e in tanta agitazione! / ARIALDO/ Mentre noi siamo già, invece, nella storia! / ORDULFO /Tutto determinato, tutto stabilito. / LANDOLFO / Precisamente. E per quanto tristi i casi, per quanto orrendi i fatti, aspre le lotte, dolorose le vicende: non cangiano più; non possono più cangiare: fissati per sempre: questi e non altri; così e non in un altro modo; con tutti gli elementi che si tengono, ben congegnati, che tu ti ci puoi adagiare, ammirando come ogni effetto segua obbediente alla sua causa, con perfetta logica, e ogni avvenimento si svolga preciso e coerente in ogni suo particolare! / ORDULFO / E figùrati quanto può esser vero! / ARIALDO / Se pensi alla vita, quale veramente è, e che com’è adesso, dev’essere stata anche a quei tempi! / LANDOLFO / Già! Immagina un po’, come te la imposterà, come te la costruirà domani la storia, questa vita d’oggi; i nessi che ci troverà, di cause e d’effetti, questo o quello storico, secondo come la piglia! Ora, capisci, forti di quest’argomento, noi uomini del mille e cento possiamo metterci a ridere di tutte le storie scritte sul tempo nostro, dico del sec. XImo! Ridere sul grugno a ogni dotto d’antichità e gridargli che non è stato vero niente di tutto ciò ch’egli crede di sapere, e che tutto è stato il giuoco di tre o quattro, più forti, che se la sono tirata di qua e di là questa bella buffonata nostra, comune e sempre la stessa! Guarda, come le pietre che si cavano dalle montagne, per costruire. Che ne sanno le pietre, se saranno d’una chiesa o d’un lupanare? A 114 Caro] Eh, caro A 115 storia] storia, A 116 di esperienza] d’esperienza A 117 ti assorbiremo] t’assorbiremo A 118 principali.] principali… A 119 il più adatto e compìto dei fantocci] un magnifico fantoccio A 120 ritratto] quadro A 121 mi avete] m’avete A 122 di Amedeo] d’Amedeo A 123 feroce] acerrima A 124 Papa] papa A 125 Il nostro spauracchio!] La nostra bestia nera! - A La nostra bestia nera! B22 126 andiamo!] andiamo… A 12

127 Si avviano tutti e quattro per uscire dall'uscio a destra per cui sono entrati, quando dall'uscio a sinistra sopravviene il vecchio cameriere Giovanni, in marsina. GIOVANNI (in fretta, con ansia) Oh! Ps! Franco! Lolo! ARIALDO (arrestandosi e voltandosi) Che vuoi? BERTOLDO (mevavigliato di vederlo entrare in marsina nella sala del trono) Oh! E come? Qua dentro, lui? LANDOLFO Un uomo del mille e novecento! Via! 129 Gli corre incontro minacciosamente per burla con gli altri due per scacciarlo. 128 ORDULFO Messo di Gregorio VII, via! 130 ARIALDO Via! Via! GIOVANNI (difendendosi, seccato) E finitela! ORDULFO No! Tu non puoi metter piede qua dentro! ARIALDO Fuori! Fuori! 131 LANDOLFO (a Bertoldo) Sortilegio, sai! Demonio evocato dal Mago di Roma! Cava, cava la spada! Fa per cavare la spada anche lui. 132 GIOVANNI (gridando) Finitela, vi dico! Non fate i matti con me! È arrivato il signor Marchese in comitiva ... 133 LANDOLFO (stropicciandosi le mani) Ah! Benissimo ! Ci sono signore? 135 134 ORDULFO (c.s.) Vecchie? Giovani? 136 137 GIOVANNI Ci sono due signori. ARIALDO Ma le signore, le signore, chi sono? GIOVANNI La signora Marchesa con la figlia. LANDOLFO (meravigliato) Oh! E come? ORDULFO (c.s.) La Marchesa, hai detto? GIOVANNI La marchesa! La marchesa! ARIALDO E i signori? 138 GIOVANNI Non lo so. 127 Si avviano] S’avviano A 128 minacciosamente per burla] minacciosamente, per burla, A 129 con gli altri due] con gli altri due (Arialdo e Ordulfo) A con gli altri due [Arialdo e Ordulfo] B22 130 Via! Via!] Via! via! A 131 Fuori! Fuori!] Fuori! fuori! A 132 Marchese] Marchese, A marchese B22 B23 133 in comitiva] con due signore A 134 Benissimo] benissimo A 135 Ci sono signore?] Con due signore? / Ordulfo / (c.s.) Benissimo! Giovanni / E due signori… / Arialdo / Di bene in meglio! E chi sono? / Landolfo / Chi sono le signore? / Giovanni / Non lo so. A 136 (c.s.)] manca A 137 Giovani?] giovani? A 13

139 ARIALDO (a Bertoldo ) Vengono a darci il contenuto, capisci? 140 ORDULFO Tutti messi di Gregorio VII! Ci divertiremo! 141 GIOVANNI Insomma mi lasciate dire? ARIALDO Di’! Di’! 142 144 143 GIOVANNI Pare che uno di quei due signori sia un medico. 145 146 LANDOLFO Oh! Abbiamo capito, uno dei soliti medici! ARIALDO Bravo, Bertoldo! Tu porti fortuna! LANDOLFO Vedrai come ce lo lavoreremo, questo signor medico! 147 BERTOLDO Io penso che mi troverò, così subito, in un bell'impiccio! 148 GIOVANNI Statemi a sentire! Vogliono entrare qua nella sala. LANDOLFO (meravigliato e costernato) Come! Lei? La marchesa, qua? 149 ARIALDO Altro che contenuto, allora! 150 151 LANDOLFO Nascerà davvero la tragedia! BERTOLDO (incuriosito) Perché? Perché? 152 ORDULFO (indicando il ritratto) Ma è quella lì, non capisci? LANDOLFO La figliuola è la fidanzata del marchese. ARIALDO Ma che sono venuti a fare? Si può sapere? 153 ORDULFO Se lui la vede, guai ! 154 156 LANDOLFO Ma forse ormai non la riconoscerà più! 155 138 GIOVANNI Ci sono … Non lo so.] manca A 139 a Bertoldo] contentissimo, a Bertoldo A 140 ORDULFO Tutti messi … Ci divertiremo!] ARIALDO / Tutti messi di Gregorio VII! oh! / ORDULFO / Ci divertiremo! A 141 Insomma] Insomma, A B22 B23 142 Di’! Di’!] Di’! di’! A 143 signori] signori, A 144 medico.] medico… A 145 Oh!] manca A 146 medici!] medici! / ORDULFO / Che festa! Che festa! A 147 lavoreremo,] lavoreremo A 148 troverò,] troverò B22 B23 149 LANDOLFO … qua?] LANDOLFO, ARIALDO, ORDULFO / (contemporaneamente) – No no no nò! – Nient’affatto! – Non si può! / LANDOLFO / (incalzando) – Tranne che non si vestano! / ARIALDO / (c.s.) – E sotto quali vesti? / GIOVANNI / Lasciatemi dire! Poi si concerterà, sotto qual veste. Per ora vogliono entrare qua di nascosto da lui. (A bassa voce, misteriosamente, dopo averli radunati attorno a sé, come per fare una confidenza) Perché pare, a quanto ho capito, che la signora più anziana sia quella lì del ritratto (indica il ritratto femminile alla parete) / LANDOLFO, ARIALDO, ORDULFO / (con vivissimo stupore) – Uh! – La Marchesa Matilde! – Senti! senti! A 150 Altro che contenuto, allora!] (a Bertoldo) E allora altro che contenuto, caro mio! A 151 Nascerà] Qua nascerà A Ma nascerà B22 B23 152 Perché? Perché?] perché? perché? B22 153 BERTOLDO (incuriosito) … sapere?] ORDULFO / Ma che è venuta a fare? che è venuta a fare? A 154 guai!] guaj! A B22 B23 155 ormai] manca A 156 riconoscerà più!] riconoscerà… A 14

157 GIOVANNI Bisogna che voi, se si sveglia, lo tratteniate di là. ORDULFO Sì? Scherzi? E come? ARIALDO Sai bene com'è! 159 GIOVANNI Perdio, anche con la forza! – Se mi hanno comandato così! Andate, andate! 158 160 ARIALDO Sì sì, perché forse a quest'ora si sarà già svegliato! ORDULFO Andiamo, andiamo! 161 LANDOLFO (avviandosi con gli altri, a Giovanni) Ma poi ci spiegherai! 163 GIOVANNI (gridando loro dietro) Chiudete costà, e nascondete la chiave! Anche di quest'altra porta! 162 (Indica l'altro uscio a destra.) 164 165 Landolfo, Arialdo e Ordulfo via per il secondo uscio a destra. 167 166 GIOVANNI (ai due valletti) Via, via anche voialtri ! Di là! 168 (indica il primo uscio a destra) Richiudete la porta, e via la chiave! I due valletti escono dal primo uscio a destra. Giovanni si reca all'uscio di sinistra e lo apre per far passare il marchese 169 Di Nolli. 170 DI NOLLI Hai dato bene gli ordini? 171 GIOVANNI Sì, signor Marchese. Stia tranquillo. Il Di Nolli riesce per un momento a invitar gli altri a entrare. Entrano prima il barone Tito Belcredi e il dottor Dionisio Genoni, poi donna Matilde Spina e la marchesina Frida. Giovanni s'inchina ed esce. Donna Matilde Spina è sui 45 172 anni; ancora bella e formosa, per quanto con troppa evidenza ripari gl'inevitabili guasti dell'età con una violenta 174 173 ma sapiente truccatura, che le compone una fiera testa di walkiria . Questa truccatura assume un rilievo che contrasta e 175 157 là.] là… A 158 così!] così… A 159 andate!] andate… A 160 svegliato!] svegliato… A 161 spiegherai!] spiegherai… A 162 Chiudete] Chiudete a chiave A 163 chiave!] chiave… A 164 Indica] indica A 165 Landolfo, Arialdo e Ordulfo] Landolfo, Landolfo, Ordulfo, Arialdo e Bertoldo, A Landolfo, Arialdo e Ordulfo, B22 B23 166 via] via, A 167 voialtri!] voi altri! A 168 là!] là A 169 di] a A 170 e lo apre … di Nolli.] per introdurre DONNA MATILDE SPINA, la marchesina FRIDA, il dottor DIONISIO GENONI, il barone TITO BELCREDI, e il giovane marchese CARLO DI NOLLI, che come padrone di casa entra per ultimo. A per introdurre Donna Matilde Spina, la marchesina Frida, il dottor Dionisio Genoni, il barone Tito Belcredi, e il giovane marchese Carlo Di Nolli, che, come padrone di casa, entra per ultimo. B22 171 DI NOLLI Hai … ed esce.] DI NOLLI \\ (a Giovanni) – Hai dato bene gli ordini? \\ GIOVANNI \\ Sì, signor Marchese. Stia tranquillo. (S’inchina ed esce) Le battute seguono il brano Donna Matilde Spina … a bassa voce. A B22 172 45 anni;] quarantacinque anni: A 173 evidenza] appariscenza A 174 violenta] violenta, A 175 walkiria] Walkiria A 15

178 177 176 conturba profondamente nella bocca, bellissima e dolorosa. Vedova da molti anni, ha per amico il barone Tito 179 181 180 182 Belcredi, che né lei né altri han mai preso sul serio, almeno in apparenza. Quel che Tito Belcredi è poi in fondo per lei, lo sa bene lui solo, che perciò può ridere, se la sua amica ha bisogno di fingere di non saperlo; ridere sempre per 183 rispondere alle risa che a suo carico le beffe della marchesa suscitano negli altri. Smilzo, precocemente grigio, un po' più 184 187 185 188 186 giovane di lei, ha una curiosa testa d'uccello. Sarebbe vivacissimo, se la sua duttile agilità (che lo fa spadaccino 189 temutissimo) non fosse come inguainata in una sonnolenta pigrizia d'arabo, che si rivela nella strana voce un po' nasale 190 e strascicata. Frida, la figliuola della marchesa, ha 19 anni. Intristita nell'ombra in cui la madre imperiosa e troppo vistosa la tiene, è anche offesa, in quest'ombra, dalla facile maldicenza che quella provoca, non tanto più a suo danno, ma 194 191 a danno di lei. È però già per fortuna fidanzata al marchese Carlo Di Nolli: giovine rigido, molto indulgente 192 193 195 verso gli altri, ma chiuso e fermo in quel poco che crede di poter essere e valere nel mondo; per quanto forse, in fondo, non lo sappia bene neanche lui stesso. È, a ogni modo, costernato dalle tante responsabilità che crede gravino 200 199 202 198 196 201 197 205 206 su lui; così che gli altri sì, gli altri possano parlare, beati loro, e divertirsi; lui no, non perché non vorrebbe, ma 203 204 perché proprio non può. Veste di strettissimo lutto per la recente morte della madre. Il dottor Dionisio Genoni ha una 207 208 bella faccia svergognata e rubiconda da satiro; con occhi fuoruscenti, corta barbettina arguta, lucida come d'argento: belle 210 211 209 212 maniere, quasi calvo. Entrano costernati, quasi paurosi, guardando la sala con curiosità (tranne il Di Nolli); e parlano dapprima a bassa voce. 176 profondamente] profondamente, A 177 bocca,] bocca che è A 178 e] ma infinitamente A 179 ha] ha da molti anni A 180 han] ha A 181 poi] poi, A 182 fondo] fondo, A 183 saperlo;] saperlo, A 184 un po'] manca A 185 d'uccello. Sarebbe] d’uccello: sarebbe A 186 se] ma A 187 agilità] agilità d’acciajo A 188 spadaccino] uno spadaccino A 189 non fosse] è A 190 marchesa,] marchesa A 191 anni. … di lei.] anni: somiglia molto alla madre; ne imita i modi, il parlare; ma quel che c’è, in fondo, di doloroso nella madre, in lei è impudente, per un’aria di sfidare tutte le maldicenze che suppone e s’aspetta. A 192 però già per fortuna] manca A 193 al] del A 194 giovine] giovane A 195 mondo;] mondo, A 196 bene] bene bene A 197 stesso.] stesso; A 198 È,] ma A È B22 B23 199 modo,] modo A B22 B23 200 dalle tante] delle molte A 201 che] che – chi sa perché – A 202 gravino] che gravino A 203 così che] cosicché A 204 altri] altri, A 205 possano] possono B22 B23 206 lui no,] ma lui no; A 207 Veste di … madre.] manca A 208 lucida come d'argento:] grigia argentata, lucidissima; A 209 maniere,] maniere; A 210 calvo.] calvo; loquacissimo. A 211 Entrano] Entrano, A 212 curiosità (tranne il Di Nolli);] curiosità, tranne il di Nolli, A 16

213 BELCREDI Ah, magnifico! magnifico! 215 216 DOTTORE Interessantissimo! Anche nelle cose il delirio che torna così appunto ! Magnifico, sì sì, 214 magnifico. 217 DONNA MATILDE (che ha cercato con gli occhi in giro il suo ritratto, scoprendolo e accostandosi) Ah, eccolo là! 218 Mirandolo a giusta distanza, mentre insorgono in lei sentimenti diversi. Sì sì... Oh, guarda... Dio mio... chiama la figlia: 219 Frida, Frida... Guarda... FRIDA Ah , il tuo ritratto? 220 221 222 DONNA MATILDE Ma no! Guarda! Non sono io: sei tu, là! 223 DI NOLLI Sì, è vero? Ve lo dicevo io. DONNA MATILDE Ma non avrei mai creduto tanto! 224 Scotendosi come per un brivido alla schiena. Dio, che senso! 225 Poi, guardando la figliola . Ma come, Frida? Se la stringe accanto, cingendole con un braccio la vita. 226 227 228 Vieni! Non ti vedi in me, tu, là? 229 FRIDA Mah! Io, veramente... DONNA MATILDE Non ti sembra? Ma come non ti sembra? Voltandosi al Belcredi. Guardate voi, Tito! Ditelo voi! 230 BELCREDI (senza guardare) Ah, no, io non guardo! Per me, a priori, no! 213 Ah, magnifico! magnifico!] Ah, Magnifico! Magnifico! A 214 nelle cose] nell’ambiente A B22 215 che torna] manca A 216 così appunto] – così – perfettamente sistematizzato A B22 217 Magnifico, sì sì, magnifico.] manca A B22 218 sentimenti] tanti sentimenti A 219 Frida...] Frida!... A 220 Ah] (accorrendo) Ah 221 Guarda!] Guarda… 222 io:] io; A B22 223 io.] io… A B22 224 Scotendosi] Scotendosi, A B22 B23 225 figliola] figliuola 226 Se] se A 227 Vieni!] Vieni… A 228 me,] me A 229 Mah!] /Mah!… A 17

DONNA MATILDE Che stupido! Crede di farmi un complimento! Rivolgendosi al dottor Genoni: 231 Dica, dica lei dottore! 232 DOTTORE (fa per accostarsi) BELCREDI (con le spalle voltate, fingendo di richiamarlo di nascosto) Ps! No, dottore! Per carità, non si presti! DOTTORE (smarrito e sorridente) E perché non mi dovrei prestare? DONNA MATILDE Ma non gli dia retta! Venga! È insoffribile! FRIDA Fa di professione lo scemo, non lo sa? 233 BELCREDI (al Dottore , vedendolo andare) Si guardi i piedi, si guardi i piedi, dottore! i piedi! 234 DOTTORE (c.s.) I piedi? Perché? 235 BELCREDI Ha le scarpe di ferro. DOTTORE Io? BELCREDI Sissignore. E va incontro a quattro piedini di vetro. 236 DOTTORE (ridendo forte) Ma no! Mi pare che – dopo tutto – non ci sia da stupirsi che una figlia 237 somigli alla madre... BELCREDI Patatràc! Ecco fatto! 239 238 DONNA MATILDE (esageratamente adirata, venendo incontro al Belcredi) Perché patatràc? Che cos'è? Che cos'ha detto? DOTTORE (candidamente) Non è forse così? BELCREDI (rispondendo alla marchesa ) Ha detto che non c'è da stupirsi; mentre voi ne siete tanto 240 stupita. E perché, allora, scusate, se la cosa è per voi adesso così naturale? 241 DONNA MATILDE (ancora più adirata) Sciocco! Sciocco! Appunto perché è così naturale! Perché 242 non c'è mica mia figlia, là. Indica la tela. Quello è il mio ritratto! E trovarci mia figlia, invece che me, m'ha stupito; e il mio stupore , vi prego di 243 credere, è stato sincero, e vi proibisco di metterlo in dubbio! 244 230 Ah,] Ah A 231 lei] lei, A 232 (fa] Io? (fa A 233 210 Dottore] dottore A 234 Perché?] perché? B22 235 ferro.] ferro! A 236 che] nel fatto che A B22 237 somigli] somiglia B22 238 Perché] perché B22 239 Che] manca A 240 marchesa] Marchesa A 241 Sciocco! Sciocco!] Sciocco! sciocco! A 242 Perché] perché B22 243 stupore,] stupore A 18

Dopo questa violenta sfuriata, un momento di silenzio impacciato in tutti. FRIDA (piano, seccata) Dio mio, sempre così... Per ogni nonnulla, una discussione. 245 246 BELCREDI (piano anche lui, quasi con la coda tra le gambe, in tono di scusa) Non ho messo in dubbio nulla , 247 io. Ho notato che tu, fin da principio non hai condiviso lo stupore di tua madre; o, se di qualche cosa ti sei stupita, è stato perché le sembrasse tanta la rassomiglianza tra te e quel ritratto. 248 DONNA MATILDE Sfido! Perché lei non può conoscersi in me, com'ero alla sua età; mentre io, là, posso bene riconoscermi in lei com'è adesso. 249 250 251 DOTTORE Giustissimo! Perché un ritratto è lì sempre fisso in un attimo; lontano e senza ricordi 252 per la marchesina; mentre tutto ciò che esso può ricordare alla signora Marchesa: mosse, gesti, 253 sguardi, sorrisi, tante cose che lì non ci sono... DONNA MATILDE Ecco, appunto! 254 DOTTORE (seguitando, rivolto a lei) Lei, naturalmente, può rivederle vive, ora, in sua figlia. DONNA MATILDE Ma lui deve guastarmi sempre ogni minimo abbandono al sentimento più spontaneo, così, per il gusto di farmi stizzire. DOTTORE (abbagliato dai lumi che ha dato, ripiglia con un tono professorale, rivolto al Belcredi) La 256 255 257 rassomiglianza, caro barone, nasce spesso da cose imponderabili! E così difatti si spiega che... 258 BELCREDI (Per interrompere la lezione) Che qualcuno può trovare anche qualche rassomiglianza tra me e 259 lei, caro professore! DI NOLLI Lasciamo andare, lasciamo andare, vi prego! Accenna ai due usci a destra per avvertire che di là c'è qualcuno che può sentire. Ci siamo svagati troppo, venendo... 260 FRIDA Sfido! Quando c'è lui... 261 accenna al Belcredi. DONNA MATILDE (subito) Volevo bene perciò che non venisse! BELCREDI Ma se avete fatto tanto ridere alle mie spalle! Che ingratitudine! 244 credere,] credere che A 245 discussione.] discussione… A 246 nulla] niente A B22 B23 247 principio] principio, A 248 Perché] perché B22 249 adesso.] adesso… A 250 Perché] perché B22 251 fisso] fermo A B22 252 attimo;] attimo: B22 253 Marchesa:] marchesa, A 254 Ecco, appunto!] Ecco! Per l’appunto! A Ecco, per l’appunto! B22 255 DOTTORE] GENONI A 256 un] manca A 257 rassomiglianza, caro barone,] rassomiglianza A 258 spiega] spiega, A 259 Per] per A 260 ci siamo] ci siamo anche A ci siamo già B22 B23 261 al] a A 19

262 DI NOLLI Basta, ti prego. Tito! Qua c'è il dottore; e siamo venuti per una cosa molto seria, che tu sai 263 quanto mi prema. DOTTORE Ecco, sì. Vediamo di precisare bene, prima, alcuni punti. Questo suo ritratto, scusi, signora 264 marchesa , come si trova qua? Lo regalò lei, allora? 265 DONNA MATILDE No no. A qual titolo avrei potuto regalarglielo? Io ero allora come Frida, e 266 267 neppure fidanzata. Lo cedetti, tre o quattr'anni dopo la disgrazia: lo cedetti per le vive insistenze di sua madre. 268 Accenna al Di Nolli. DOTTORE Che era sorella di lui? 270 269 Accenna verso gli usci a destra, alludendo a Enrico IV. 271 DI NOLLI Sì, dottore; ed è un debito – questa nostra venuta qua – verso mia madre, che m'ha 272 273 lasciato da un mese. Invece di trovarmi qua, io e lei accenna a Frida 274 dovremmo essere in viaggio... DOTTORE E assorti in ben altre cure, capisco! DI NOLLI Mah! È morta con la ferma fede che fosse prossima la guarigione di questo suo fratello adorato. 275 276 DOTTORE E non mi può dire scusi, da quali segni lo arguisse? 277 DI NOLLI Pare da un certo discorso strano che egli le fece, poco prima che la mamma 279 280 278 morisse. 281 DOTTORE Un discorso? Ecco... ecco... sarebbe utilissimo, utilissimo conoscerlo, per bacco! 282 283 284 285 DI NOLLI Ah, io non lo so! So che la mamma ritornò da quella sua ultima visita, angosciata; perché 286 288 287 pare che egli sia stato di una tenerezza insolita , quasi presago della prossima fine di lei . Dal suo 262 dottore;] dottore, A 263 prema.] prema! A 264 marchesa] Marchesa A 265 allora?] allora…? A 266 regalarglielo?] regalarlo? A 267 neppure] neppur A 268 Accenna] accenna A 269 verso gli] agli A 270 alludendo a] per indicare A 271 debito –] debito, A 272 qua – ] qua, A 273 trovarmi] trovarci A 274 Frida] Frida, sua promessa sposa A 275 adorato.] adorato… A 276 dire] dire, A dire; B22 277 discorso] discorso… A 278 strano] strano, A B22 279 che egli] ch’egli A 280 fece,] fece… - A 281 morisse.] morisse… A 282 Ecco...] Ecco, A 283 sarebbe] Sarebbe A 284 per bacco!] perbacco! A 20

290 289 letto di morte, ella si fece promettere da me che non lo avrei mai trascurato; che lo avrei fatto vedere, visitare... DOTTORE Ecco. Va bene. Vediamo, vediamo prima... Tante volte, le minime cause... Questo ritratto, dunque... 291 DONNA MATILDE Oh Dio, non credo, dottore, che ci si debba dare una soverchia importanza. Ha 292 fatto impressione a me, perché non lo rivedevo da tanti anni. DOTTORE Prego, prego... abbia pazienza... DI NOLLI Ma sì! Sta lì da una quindicina d'anni... 293 DONNA MATILDE Più! Più di diciotto, ormai! 295 294 DOTTORE Prego, scusino; se non sanno ancora che cosa io voglia domandare! Io faccio molto assegnamento, molto, su questi due ritratti, eseguiti , m'immagino , prima della famosa – e 296 298 297 300 299 disgraziatissima – cavalcata; non è vero? DONNA MATILDE Eh, certo! 301 302 DOTTORE Quand'egli era dunque perfettamente in sensi, ecco – volevo dir questo! – Propose 303 lui, a lei, di farselo eseguire? DONNA MATILDE Ma no, dottore! Ce lo facemmo eseguire tanti di quelli che prendemmo parte alla cavalcata. Così , per serbarne un ricordo. 305 304 306 BELCREDI Me lo feci fare anch'io, il mio, di «Carlo d'Angiò»! DONNA MATILDE Appena furono pronti i costumi. 307 BELCREDI Perché, vede? ci fu la proposta di raccoglierli tutti, per ricordo, come in una galleria, 308 309 310 nel salone della villa dove si fece la cavalcata. Ma poi ciascuno volle tenersi il suo. 311 285 ritornò] ritornò, A 286 che egli] ch’egli A 287 insolita] insolita con lei A 288 prossima fine di lei] sua prossima fine A 289 me] me, A 290 trascurato;] trascurato, A 291 importanza.] importanza! A 292 anni.] anni... A 293 Più! Più] Più! più A 294 scusino;] scusino: A 295 ancora] manca A 296 molto assegnamento, molto,] molto, molto assegnamento A B22 297 eseguiti] che furono eseguiti A B22 298 m'immagino] naturalmente A B22 299 cavalcata;] cavalcata… A cavalcata, B22 300 non è vero?] manca A 301 era dunque] era, dunque, A 302 sensi,] sensi - A 303 volevo] voglio A 304 cavalcata. Così] cavalcata… così A 305 ricordo.] ricordo… A 306 mio,] mio A 307 costumi.] costumi… A 308 Perché, vede] manca A perché, vede B22 309 ci fu] Ci fu anzi A 310 in] manca A 21

DONNA MATILDE E questo mio, come le ho detto, io lo cedetti – senza poi tanto rincrescimento – perché sua madre... accenna di nuovo al Di Nolli DOTTORE Non sa se fu lui a richiederlo? 312 DONNA MATILDE Ah, non so! Forse... O fu la sorella, per assecondare amorosamente... DOTTORE Un'altra cosa, un'altra cosa! L'idea della cavalcata venne a lui? 313 BELCREDI (subito) No no , venne a me! venne a me! 314 DOTTORE Prego... 315 DONNA MATILDE Non gli dia retta. Venne al povero Belassi. 316 BELCREDI Ma che Belassi! 317 DONNA MATILDE (al Dottore ) Il conte Belassi, che morì, poverino, due o tre mesi dopo. 318 BELCREDI Ma se non c'era Belassi, quando... 319 DI NOLLI (seccato dalla minaccia di una nuova discussione) Scusi, dottore, è proprio necessario stabilire a chi venne l'idea? DOTTORE Eh sì, mi servirebbe... 320 BELCREDI Ma se venne a me! Oh questa è bella! Non avrei mica da gloriarmene, dato l'effetto che 321 poi ebbe, scusate! Fu, guardi, dottore – me ne ricordo benissimo – una sera sui primi di novembre, al 322 323 Circolo. Sfogliavo una rivista illustrata, tedesca (guardavo soltanto le figure, s'intende, perché il 325 tedesco io non lo so) In una c'era l'Imperatore, in non so quale città universitaria dov'era stato 324 studente. DOTTORE Bonn, Bonn. 326 BELCREDI Bonn, va bene. Parato, a cavallo, in uno degli strani costumi tradizionali delle antichissime società studentesche della Germania; seguito da un corteo d'altri studenti nobili, anch'essi a cavallo e 327 328 in costume . L'idea mi nacque da quella vignetta. Perché deve sapere che al Circolo si pensava di fare qualche grande mascherata per il prossimo carnevale. Proposi questa cavalcata storica: storica, per 311 nel] in un A 312 assecondare] secondare A 313 (subito)] manca A 314 No no] No A 315 retta.] retta! A 316 Belassi.] Belassi… A 317 al Dottore] al Genoni A 318 dopo.] dopo... A B22 319 di una] d’una A 320 Eh sì, mi] Eh sì! Mi A 321 questa è] quest’è A 322 Fu,] – Fu – A 323 tedesca (guardavo] tedesca. (Guardavo A 324 io] manca A B22 B23 325 una] una, A 326 studente. … Parato,] studente: parato, A 327 cavallo e] cavallo, A 328 costume.] magnifici costumi. A 22

329 330 modo di dire: babelica. Ognuno di noi doveva scegliersi un personaggio da rappresentare, di questo 331 o di quel secolo: re o imperatore, o principe, con la sua dama accanto, regina o imperatrice, a cavallo. Cavalli bardati, s'intende, secondo il costume dell'epoca. E la proposta fu accettata. DONNA MATILDE Io l'invito lo ebbi da Belassi. BELCREDI Appropriazione indebita, se vi disse che l'idea era sua. Non c'era neppure, vi dico, quella 332 333 334 sera al Circolo , quando feci la proposta. Come non c'era del resto neanche lui! 335 allude a Enrico IV. DOTTORE E lui allora scelse il personaggio di Enrico IV! DONNA MATILDE Perché io – indotta nella scelta dal mio nome – così, senza pensarci più che tanto – dissi che volevo essere la Marchesa Matilde di Toscana. DOTTORE Non... non capisco bene la relazione... DONNA MATILDE Eh, sa! Neanch'io da principio , quando mi sentii rispondere da lui, che sarebbe 336 337 338 339 stato allora ai miei piedi, come a Canossa, Enrico IV. Sì, sapevo di Canossa; ma dico la verità, non mi ricordavo bene la storia; e mi fece anzi una curiosa impressione, ripassandomela per 340 341 342 prepararmi a sostenere la mia parte, ritrovarmi fedelissima e zelantissima amica di Papa Gregorio VII, 343 in feroce lotta contro l'impero di Germania. Compresi bene allora, perché, avendo io scelto di rappresentare il personaggio della sua implacabile nemica, egli mi volle essere accanto, in quella cavalcata, da Enrico IV. DOTTORE Ah! Perché forse...? 344 BELCREDI Dottore, Dio mio, perché lui le faceva allora una corte spietata, e lei indica la Marchesa naturalmente... DONNA MATILDE (punta, con fuoco) Naturalmente, appunto! naturalmente! E allora più che mai «naturalmente»! BELCREDI (mostrandola) Ecco: non poteva soffrirlo! DONNA MATILDE Ma non è vero! Non mi era mica antipatico. Tutt'altro! Ma per me, basta che uno 345 voglia farsi prendere sul serio... 329 babelica] babèlica A 330 personaggio] personaggio storico A 331 re] re, A 332 Circolo] circolo A 333 c'era] c'era, A 334 resto] resto, A 335 allude] Allude A 336 da principio] dapprincipio A 337 Canossa;] Canossa… A 338 ma] Ma A 339 verità,] verità A 340 storia;] storia, A 341 anzi] manca A 342 sostenere] sostener A 343 allora,] allora A B22 B23 344 Perché] perché B22 345 antipatico.] antipatico… A 23

347 346 BELCREDI (seguitando) Le dà la prova più lampante della sua stupidità! 348 349 DONNA MATILDE No, caro! In questo caso, no. Perché lui non era mica uno stupido come voi. BELCREDI Io non mi sono mai fatto prendere sul serio! DONNA MATILDE Ah lo so bene! Ma con lui, però, non c'era da scherzare. Con altro tono, rivolgendosi al Dottore : 350 Càpita, tra le tante disgrazie a noi donne, caro dottore, di vederci davanti, ogni tanto, due occhi che ci 351 guardano con una contenuta, intensa promessa di sentimento duraturo! Scoppia a ridere stridulamente. Niente di più buffo! Se gli uomini si vedessero con quel «duraturo» nello sguardo... – Ne ho riso sempre così! E allora, più che mai. – Ma debbo fare una confessione: posso farla, adesso dopo venti e più anni. – Quando risi così di lui, fu anche per paura. Perché forse a una promessa di quegli occhi si 352 poteva credere. Ma sarebbe stato pericolosissimo. DOTTORE (con vivo interesse, concentrandosi ) Ecco, ecco, questo – questo m'interesserebbe molto di 353 354 sapere. – Pericolosissimo? DONNA MATILDE (con leggerezza) Appunto perché non era come gli altri! E dato che anch'io... sì, via, sono...sono un po' così... più d'un po', per dire la verità... cerca una parola modesta – insofferente, ecco, insofferente di tutto quanto è compassato e così afoso! – Ma ero allora troppo giovane, capite? e donna: dovevo rodere il freno. – Ci sarebbe voluto un coraggio, che non mi sentii di avere . – Risi anche di lui. Con rimorso, anzi con un vero dispetto contro me stessa, poi, perché vidi 355 356 che il mio riso si confondeva con quello di tutti gli altri – sciocchi – che si facevano beffe di lui. BELCREDI Press'a poco, come di me. DONNA MATILDE Voi fate ridere con la smorfia d'abbassarvi sempre, caro mio, mentre lui, al 358 357 359 contrario! C'è una bella differenza! – E poi, a voi, vi si ride in faccia! 360 BELCREDI Eh, dico, meglio che alle spalle. 362 361 346 Le dà] – dà A 347 sua] massima A 348 Perché] perché B22 349 stupido] stupido, A 350 Dottore] dottore B22 351 Càpita,] Càpita 352 anni.] anni... A 353 concentrandosi] concentrandosi ciarlatanescamente A 354 M’interesserebbe] m’interessa A 355 di avere] d’avere A 356 rimorso,] rimorso; A 357 Voi] Sì, ma con questa bella differenza, che voi A 358 sempre,] sempre; A 359 caro mio,] manca A 360 C'è una bella differenza!] manca A 361 dico,] manca A 24

363 DOTTORE Veniamo a noi, veniamo a noi! – Dunque, già un po' esaltato era, a quanto mi pare di aver compreso! BELCREDI Sì, ma in un modo così curioso, dottore! DOTTORE Come sarebbe? BELCREDI Ecco, direi... a freddo... DONNA MATILDE Ma che a freddo! Era così, dottore. Un po' strano, certo; ma perché ricco di vita: estroso! 364 BELCREDI Non dico che simulasse l'esaltazione. Al contrario, anzi; s'esaltava spesso veramente. Ma potrei giurare, dottore, che si vedeva subito, lui stesso, nell'atto della sua esaltazione, ecco. E credo che questo dovesse avvenirgli per ogni moto più spontaneo. Dico di più: sono certo che doveva soffrirne. Aveva, a volte, scatti di rabbia comicissimi contro sé stesso! 365 DONNA MATILDE Quest'è vero! BELCREDI (a Donna Matilde) E perché? (Al Dottore) 368 A mio vedere, perché quella subitanea lucidità di rappresentazione lo poneva fuori, a un tratto , 367 366 369 d'ogni intimità col suo stesso sentimento, che gli appariva – non finto, perché era sincero – ma come qualche cosa a cui dovesse dare lì per lì il valore... che so? d'un atto d'intelligenza, per sopperire a quel calore di sincerità cordiale, che si sentiva mancare. E improvvisava, esagerava, si lasciava andare, ecco, per stordirsi e non vedersi più. Appariva incostante, fatuo e... sì, diciamolo, anche ridicolo, qualche 370 volta. DOTTORE E... dica, insocievole? 371 BELCREDI No, che! Ci stava! Concertatore famoso di quadri plastici, di danze, di recite di 373 372 377 beneficenza; così per ridere, beninteso! Ma recitava benissimo, sa? 375 374 376 DI NOLLI Ed è diventato, con la pazzia, un attore magnifico e terribile! 362 spalle.] spalle! / DONNA MATILDE / No, perché nel primo caso s’avvilisce chi ride, per il fatto che non ha il coraggio di ridere in faccia; mentre nel caso vostro, vi avvilite voi che ve le ricevete in faccia, le risate degli altri! / BELCREDI / E vi par poco coraggio? Io me ne contento. / DONNA MATILDE / E se ve ne contentate voi… / FRIDA / Contenti tutti! A 363 di aver] d’aver A 364 anzi; ] anzi: B22 365 sé stesso.] sé stesso. / DOTTORE / Ah, sì? B22 366 A mio vedere,] Evidentemente B22 367 subitanea] immediata B22 368 a un tratto] subito B22 369 gli appariva] gli appariva a un tratto B22 370 BELCREDI Sì, … qualche volta.] BELCREDI / «Esagerato», ecco; diciamo esagerato. – Abbondante – in tutto: anche nelle camìce, ricordo, che gli scappavan fuori sempre dalle maniche quando s’accalorava, discutendo… / DONNA MATILDE / Tra voialtri sempre tutti così «stilés»! / BELCREDI / E lo spirito di contradizione in persona. Guardi, dottore: bastava che noi ci radessimo la barba: lui se la faceva crescere. A 371 E] E… A 372 No, che!] No no! Che! Anzi! – A 373 ci stava! Concertatore] E come ci stava! – Sa, era estroso! / DONNA MATILDE / Tutto slanci! / BELCREDI / Così, d’impulso… Curiosissimo! – Sì, un po’ scombinatello era… / DONNA MATILDE / Ricco di vita! / BELCREDI / Concertatore 374 beneficenza;] beneficenza… A 375 così per ridere, beninteso!] manca A 376 Ma recitava] - Recitava A 377 sa?] sa! A 25

378 379 BELCREDI Ma fin da principio! Si figuri che, quando avvenne la disgrazia, dopo che cadde da cavallo... DOTTORE Batté la nuca, è vero? DONNA MATILDE Ah, che orrore! Era accanto a me! Lo vidi tra le zampe del cavallo che s'era impennato... 381 380 BELCREDI Ma noi non credemmo affatto dapprima, che si fosse fatto un gran male. Sì, ci fu un arresto, un po' di scompiglio nella cavalcata; si voleva vedere che cosa fosse accaduto; ma già era 382 383 stato raccolto e trasportato nella villa. 384 387 DONNA MATILDE Niente, sa! Neanche la minima ferita! neanche una goccia di sangue! 385 386 BELCREDI Si credette soltanto svenuto... DONNA MATILDE E quando, circa due ore dopo ... 388 BELCREDI Già, ricomparve nel salone della villa – ecco, questo volevo dire... DONNA MATILDE Ah, ma che faccia aveva! Io me ne accorsi subito! 389 BELCREDI Ma no! Non dite! Non ce n'accorgemmo nessuno, dottore, capite? 390 DONNA MATILDE Sfido! Perché eravate tutti come pazzi! BELCREDI Recitava ognuno per burla la sua parte! Era una vera babele! 391 DONNA MATILDE Lei immagina, dottore, che spavento, quando si comprese che egli invece, la 392 393 sua, la recitava sul serio? DOTTORE Ah, perché anche lui, allora...? BELCREDI Ma sì! Venne in mezzo a noi! Credemmo che si fosse rimesso e che avesse preso a 395 394 recitare anche lui, come tutti noi... meglio di noi, perché – come le dico – era bravissimo, lui! 396 Insomma, che scherzasse! DONNA MATILDE Cominciarono a fustigarlo... BELCREDI E allora... – era armato – da re – sguainò la spada, avventandosi contro due o tre . Fu un 398 397 399 momento di terrore per tutti! 378 principio!] principio… A B22 379 disgrazia,] disgrazia A 380 dapprima,] dapprima A 381 male.] male... A 382 cavalcata;] cavalcata tutti; A 383 già era] egli era già A 384 villa.] villa… A 385 Neanche] neanche A 386 ferita!] ferita… A 387 sangue!] sangue… A 388 circa due ore dopo] dopo circa due ore A 389 ne accorsi] n’accorsi A 390 Non dite!] non dite! non dite! A 391 vera] manca A 392 che spavento,] lo spavento A 393 comprese che egli] comprese, ch’egli A 394 Ma sì! Venne] Sì, venne A 395 noi!] noi!... A 396 lui!] lui… A 26

400 DONNA MATILDE Non dimenticherò mai quella scena, di tutte le nostre facce mascherate, sguajate e stravolte, davanti a quella terribile maschera di lui, che non era più una maschera, ma la Follìa! 402 401 BELCREDI Enrico IV, ecco! Proprio Enrico IV in persona, in un momento di furore! DONNA MATILDE Dovette influire, io dico, l'ossessione di quella mascherata, dottore, l'ossessione che 405 404 per più di un mese se n'era fatta. La metteva sempre in tutto ciò che faceva, questa ossessione! 403 406 BELCREDI Quello che studiò per prepararsi! Fino ai minimi particolari... le minuzie... 408 407 409 411 DOTTORE Ah, è facile! Quella che era ossessione momentanea, si fissò, con la caduta e la 410 413 412 percossa alla nuca, che determinarono il guasto cerebrale. Si fissò, perpetuandosi. Si può diventare scemi, si può diventare pazzi. 415 414 416 BELCREDI (a Frida e al Di Nolli) Capite che scherzi, carini miei? Al Di Nolli: Tu avevi quattro o cinque anni; a Frida: 417 418 419 a tua madre pare che tu l'abbia sostituita là in quel ritratto, dove ancora non pensava neppur 421 422 420 lontanamente che ti avrebbe messa al mondo: io sono già coi capelli grigi; e lui: eccolo là indica il ritratto 423 424 – taf! una botta alla nuca – e non si è più mosso di là: Enrico IV. 425 397 BELCREDI E allora … sguainò] BELCREDI / E allora… / DONNA MATILDE / Era armato… da re… / BELCREDI / E sguainò A 398 due o tre] tre o quattro A 399 tutti!] tutti… A 400 scena,] scena… A 401 Proprio] proprio A 402 in] ma in A 403 di un] d’un A 404 fatta.] fatta... A 405 sempre] sempre, A 406 questa ossessione!] quest’ossessione… A 407 particolari...] particolari...! A 408 minuzie...] minuzie! A 409 è facile!] certo! certo! A 410 che era] ch’era A 411 fissò,] fissò ecco, A 412 nuca,] nuca A 413 perpetuandosi.] perpetuandosi... A 414 diventare] diventar A 415 diventare pazzi.] diventar pazzi… A 416 al] a A 417 l'abbia] la abbia A 418 ancora] lei ancora A 419 neppur] neppure B22 B23 420 ti avrebbe] t’avrebbe A 421 mondo:] mondo; A 422 lui:] lui - A 423 taf! una] Taf! Una A 424 – e] e A 425 si è] s’è A 27

426 DOTTORE (che se ne è stato assorto a meditare, apre le mani davanti al volto come per concentrar l'altrui 429 427 428 attenzione, e fa per mettersi a dare la sua spiegazione scientifica): Ecco, ecco, dunque, signori miei: è 430 proprio questo... Ma all'improvviso s'apre il primo uscio a destra (quello più vicino alla ribalta) e viene fuori Bertoldo tutto alterato in viso. BERTOLDO (irrompendo come uno che non ne possa più) Permesso? Scusino... 431 S'arresta però di botto per lo scompiglio che la sua comparsa suscita subito negli altri. 432 FRIDA (con un grido di spavento, riparandosi) Oh Dio! Eccolo! 433 DONNA MATILDE (ritraendosi sgomenta, con un braccio levato per non vederlo) È lui? È lui? DI NOLLI (subito) Ma no! ma no! State tranquille! DOTTORE (stupito) E chi è? BELCREDI Uno scappato dalla nostra mascherata! DI NOLLI È uno dei quattro giovani che teniamo qua, per secondare la sua follia. 434 BERTOLDO Io chiedo scusa, signor Marchese ... 435 DI NOLLI Ma che scusa! Avevo dato ordine che le porte fossero chiuse a chiave, e che nessuno entrasse qua! BERTOLDO Sissignore! Ma io non ci resisto! E le chiedo licenza d'andarmene! DI NOLLI Ah, voi siete quello che doveva assumere il servizio questa mattina? BERTOLDO Sissignore, e le dico che non ci resisto... 436 DONNA MATILDE (al Di Nolli con viva costernazione) Ma dunque non è così tranquillo, come dicevi? BERTOLDO (subito) No, no, signora! Non è lui! Sono i miei tre compagni! Lei dice «secondare», signor Marchese? Ma che secondare! Quelli non secondano: i veri pazzi sono loro! Io entro qua per la prima 438 437 volta; e, invece di ajutarmi , signor Marchese ... Sopravvengono dallo stesso uscio a destra Landolfo e Arialdo, in fretta, con ansia, ma arrestandosi davanti all'uscio 439 prima di farsi avanti. LANDOLFO Permesso? ARIALDO Permesso, signor Marchese? 426 ne è] n’è A 427 attenzione,] attenzione; A 428 Ecco,] - Ecco; A 429 miei:] miei; A 430 questo...] questo - A 431 possa] può A 432 Eccolo!] eccolo! A 433 È] è A 434 follia.] follia… A 435 Marchese] marchese B22 B23 436 al Di Nolli] a Di Nolli, A 437 di ajutarmi,] d’ajutarmi, A 438 Marchese] marchese B22 B23 439 avanti.] avanti A 28

DI NOLLI Avanti! Ma insomma che cos'è? Che cosa fate? FRIDA Oh Dio, io me ne scappo, me ne scappo: ho paura! fa per avviarsi verso l'uscio a sinistra. 440 DI NOLLI (subito trattenendola) Ma no, Frida! LANDOLFO Signor Marchese , questo sciocco... 441 indica Bertoldo BERTOLDO (protestando) Ah no, grazie tante, cari miei! Io così non ci sto! non ci sto! 442 LANDOLFO Ma come non ci stai? 444 ARIALDO Ha guastato tutto, signor Marchese , scappandosene qua! 443 LANDOLFO Lo ha fatto montare sulle furie! Non possiamo più trattenerlo di là. Ha dato ordine che 445 sia arrestato, e vuole subito «giudicarlo» dal trono! – Come si fa? 446 DI NOLLI Ma chiudete! Chiudete! Andate a chiudere quella porta! Landolfo va a chiudere. ARIALDO Non sarà possibile al solo Ordulfo trattenerlo... 447 LANDOLFO Ecco, signor Marchese; se si potesse subito, almeno, annunziargli la loro visita, per distornarlo. Se lor signori hanno già pensato sotto qual veste presentarsi... DI NOLLI Sì, sì, s'è pensato a tutto. 448 449 Al Dottore . 450 Se lei, dottore, crede di poter fate subito la visita... 451 FRIDA Io no, io no, Carlo! Mi ritiro. E anche tu, mamma, per carità, vieni, vieni con me! 452 453 DOTTORE Dico... non sarà mica ancora armato? DI NOLLI Ma no! che armato, dottore! A Frida. Scusami, Frida, ma codesto tuo timore è proprio puerile! Sei voluta venire... 454 455 440 (subito trattenendola)] manca A 441 Marchese,] marchese, B22 B23 442 tante,] tante A 443 Marchese] marchese B22 444 qua!] qua A 445 montare sulle] montar su le A 446 Ma chiudete! Chiudete!] Ma chiudete! chiudete! A 447 Marchese;] Marchese: A marchese; B22 448 sì,] sì - A 449 Al Dottore] Al Genoni A 450 visita...] visita A 451 Io] Io, A 452 ritiro.] ritiro... A 453 me!] me… A B22 454 ma codesto tuo timore] manca A B22 455 venire...] venire A 29

456 FRIDA Ah non io, ti prego: è stata la mamma! 457 DONNA MATILDE (con risoluzione) E io sono pronta! Insomma, che dobbiamo fare? 459 458 BELCREDI È proprio necessario, scusate, camuffarci in quel modo? 460 LANDOLFO Indispensabile! indispensabile, signore! Eh, purtroppo, ci vede... mostra il suo costume. 462 461 463 Guai se vedesse lor signori, così, in abiti d'oggi! ARIALDO Crederebbe a un travestimento diabolico. 464 DI NOLLI Come a voi appajono travestiti loro, così a lui, nei nostri panni, appariremmo travestiti 465 noi. 466 LANDOLFO E non sarebbe nulla, forse, signor Marchese, se non dovesse parergli che fosse per opera 467 del suo mortale nemico. BELCREDI Il Papa Gregorio VII? 468 LANDOLFO Appunto! Dice che era un «pagano»! BELCREDI Il papa? Non c'è male! LANDOLFO Sissignore. E che evocava i morti! Lo accusa di tutte le arti diaboliche. Ne ha una paura terribile. 469 DOTTORE Il delirio persecutorio! 470 ARIALDO Infurierebbe! DI NOLLI (a Belcredi) Ma non è necessario che tu ci sia, scusa. Noi ce ne andremo di là. Basta che lo 471 veda il dottore. 472 DOTTORE Dice... io solo? DI NOLLI Ma ci sono loro! indica i tre giovani. 473 DOTTORE No, no... dico se la signora Marchesa... 456 mamma!] mamma… A 457 (con risoluzione)] manca A B22 458 necessario, scusate, camuffarci] necessario camuffarsi A 459 quel] qualche A B22 460 Indispensabile!] Indispensabile, A 461 Eh, purtroppo … Guai] ARIALDO / Bisogna che tutto qua sia dell’epoca! / LANDOLFO / Guaj A 462 così,] così… A 463 d'oggi!] d'oggi… A 464 lui,] lui A 465 panni,] panni A 466 signor Marchese,] manca A 467 nemico.] nemico... A 468 Dice che era un «pagano»!] Che fu da lui, come sapranno, accusato di paganesimo, A 469 Sissignore… terribile.] E di credenza nei sogni, sissignore, d’evocazione dei morti, insomma d’arti diaboliche. A 470 persecutorio!] persecutorio. A 471 ne andremo] n’andremo A 472 dottore.] dottore… A 30

474 476 475 DONNA MATILDE Ma sì! Voglio esserci anch'io! Voglio esserci anch'io! Voglio rivederlo! FRIDA Ma perché, mamma? Ti prego... Vieni con noi! 477 478 DONNA MATILDE (imperiosa) Lasciami fare! sono venuta per questo! A Landolfo: Io sarò «Adelaide», la madre. 479 482 481 483 480 LANDOLFO Ecco , benissimo. La madre dell'imperatrice Berta, benissimo! Basterà allora che la 484 signora si cinga la corona ducale e indossi un manto che la nasconda tutta. Ad Arialdo. 485 Vai, vai, Arialdo! ARIALDO Aspetta: e il signore? accennando al Dottore. 486 487 DOTTORE Ah, sì... abbiamo detto, mi pare, il Vescovo... il Vescovo Ugo di Cluny. 488 ARIALDO Il signore vuol dire l'Abate? Benissimo: Ugo di Cluny. 489 490 LANDOLFO È già venuto qua tant'altre volte... DOTTORE (stupito) Come, venuto? 491 LANDOLFO Non abbia paura. Voglio dire che, essendo un travestimento spiccio... ARIALDO S'è usato altre volte. DOTTORE Ma... LANDOLFO Non c'è pericolo che se ne ricordi. Guarda più all'abito che alla persona. DONNA MATILDE Questo è bene anche per me, allora. 492 DI NOLLI Noi andiamo, Frida! Vieni, vieni con noi, Tito! 473 indica … Marchesa...] manca A Marchesa] marchesa B22 474 Ma sì!] No, no! A 475 Voglio esserci anch'io! Voglio esserci anch'io!] Voglio esserci anch’io! voglio esserci anch’io! A 476 rivederlo!] rivederlo…! A 477 (imperiosa)] manca A 478 sono] Sono A 479 madre.] madre… A 480 Ecco] Ah A 481 benissimo.] benissimo! A B22 B23 482 dell'imperatrice] dell’Imperatrice B22 B23 483 Berta, benissimo!] Berta! Benissimo! A 484 tutta] tutta… A 485 Arialdo!] Arialdo… A 486 accennando al Dottore] manca A accennando al dottore B22 487 Vescovo... il Vescovo] vescovo A 488 Cluny.] Cluny… A 489 Cluny.] Cluny… A 490 tant'altre] tante altre A 491 (stupito)] manca A 492 allora.] allora… A 31

493 BELCREDI Ah no: se resta lei indica la Marchesa , 494 resto anch'io. DONNA MATILDE Ma non ho affatto bisogno di voi! 495 BELCREDI Non dico che ne abbiate bisogno. Ho piacere di rivederlo anch'io. Non è permesso? LANDOLFO Sì, forse sarebbe meglio che fossero in tre. 496 ARIALDO E allora, il signore? 497 BELCREDI Mah, veda di trovare un travestimento spiccio anche per me. 498 LANDOLFO (ad Arialdo) Sì , ecco: di cluniacense . 499 BELCREDI Cluniacense? Come sarebbe? LANDOLFO Una tonaca da benedettino dell'Abazia di Cluny. Figurerà al seguito di Monsignore. 500 Ad Arialdo. Vai, vai! A Bertoldo. E anche tu, via; e non ti far vedere per tutto quest'oggi! 501 Ma, appena li vede avviare, 502 Aspettate. A Bertoldo. Porta qua tu gl'indumenti che lui ti darà! 503 Ad Arialdo. 505 E tu vai subito ad annunziare la visita della «Duchessa Adelaide» e di «Monsignore Ugo di Cluny» . 504 Intesi? 506 Arialdo e Bertoldo via per il primo uscio a destra. DI NOLLI Noi allora ci ritiriamo. Via con Frida per l'uscio a sinistra. 493 no:] no; A 494 Marchesa] marchesa A B22 B23 495 ne abbiate] n’abbiate A 496 tre.] tre… A 497 me.] me… A 498 Sì] D’abate. Sì A 499 di cluniacense] clunyacense. All’ordine al seguito di Monsignore (accenna al Dottore) A 500 Ad Arialdo.] manca A 501 quest'oggi! … avviare,] quest'oggi (appena i due s’avviano) A 502 Aspettate.] Aspettate! A B22 503 darà! (Ad Arialdo).] darà (indica Arialdo, e subito, rivolgendosi a questo, aggiunge:) A 504 «Duchessa Adelaide»] Duchessa Adelaide A 505 «Monsignore … Cluny»] Monsignore Ugo di Cluny A 506 Bertoldo via] Bertoldo, via, A 32

507 DOTTORE (a Landolfo) Mi dovrebbe, credo, veder bene sotto le vesti di Ugo di Cluny. 508 LANDOLFO Benissimo. Stia tranquillo. Monsignore è stato sempre accolto qua con grande rispetto. E 509 anche lei, stia tranquilla, signora Marchesa. Ricorda sempre che deve all'intercessione di loro due se , 510 dopo due giorni di attesa , in mezzo alla neve, già quasi assiderato, fu ammesso nel castello di Canossa alla presenza di Gregorio VII che non voleva riceverlo. BELCREDI E io, scusate? 511 LANDOLFO Lei si tenga rispettosamente da parte. 512 DONNA MATILDE (irritata, molto nervosa) Fareste bene ad andarvene! 513 BELCREDI (piano, stizzoso) Voi siete molto commossa... 514 DONNA MATILDE (fiera) Sono come sono! Lasciatemi in pace! Rientra Berloldo con gli indumenti LANDOLFO (vedendolo entrare) Ah, ecco qua gli abiti! ‒ 515 Questo manto, per la Marchesa. 516 517 DONNA MATILDE Aspettate, mi levo il cappello! Eseguisce, e lo porge a Bertoldo. LANDOLFO Lo porterai di là. 518 Poi alla Marchesa, accennando di cingerle in capo la corona ducale. 519 Permette? 520 DONNA MATILDE Ma, Dio mio, non c'è uno specchio qua? 521 LANDOLFO Ci sono di là. 522 523 indica l'uscio a sinistra. 524 Se la signora Marchesa vuol fare da sé... DONNA MATILDE Sì, sì, sarà meglio, date qua; faccio subito. 525 507 Cluny.] Cluny…? A 508 qua] qui A 509 due se,] due, se A 510 di attesa,] d’attesa A 511 scusate?] scusate?... A 512 parte.] parte… A 513 (piano, stizzoso)] manca A 514 (fiera)] manca A 515 abiti! ‒ ] abiti… A 516 Marchesa.] signora Marchesa… A marchesa. B22 B23 517 cappello!] cappello. A 518 Poi] Poi, A 519 cingerle] calzarle A B22 520 Ma,] Ma A 521 Ci sono] Ce n’è A 522 là.] là A là! B22 523 indica l'uscio] accenna all'uscio A 524 fare] far A 525 qua; faccio subito.] qua. Faccio subito – A 33

526 527 528 530 529 Riprende il cappello ed esce con Bertoldo che reca il manto e la corona . Nel mentre il Dottore e Belcredi indosseranno da sé, alla meglio, le tonache da benedettini. 531 BELCREDI Questa di far da benedettino, dico la verità, non me la sarei mai aspettata. Oh, dico: è 533 534 532 535 una pazzia che costa fior di quattrini! DOTTORE Mah! Anche tant'altre pazzie veramente... 537 BELCREDI Quando, per secondarle, si ha a disposizione un patrimonio... 538 536 539 LANDOLFO Sissignore. Abbiamo di là un intero guardaroba, tutto di costumi del tempo, eseguiti a perfezione, su modelli antichi. È mia cura particolare: mi rivolgo a sartorie teatrali competenti. Si 541 540 spende molto. 542 Donna Matilde rientra parata col manto e la corona. 543 BELCREDI (subito, ammirandola) Ah, magnifica! Veramente regale! DONNA MATILDE (vedendo Belcredi e scoppiando a ridere) Oh Dio! ma no; levatevi! Voi siete 545 544 546 impossibile! Sembrate uno struzzo vestito da monaco! BELCREDI E guardate il dottore! 547 DOTTORE Eh, pazienza... pazienza. 548 DONNA MATILDE Ma no, meno male, il dottore... Voi fate proprio ridere! 549 DOTTORE (a Landolfo) Ma si fanno dunque molti ricevimenti qua? LANDOLFO Secondo. Tante volte ordina che gli si presenti questo o quel personaggio. E allora bisogna 550 cercar qualcuno che si presti. Anche donne... 551 DONNA MATILDE (ferita, e volendo nasconderlo) Ah! Anche donne? 526 Riprende] Prende A 527 il cappello] il manto, la corona A 528 che reca … corona] manca A 529 mentre] mentre, A 530 Dottore] dottore A B22 531 da] di A 532 Questa] Ah, com’è buffo! Questa A Questa, B22 B23 533 aspettata.] aspettata!... A 534 Oh,] Oh! A 535 fior di quattrini!] un patrimonio… A 536 Quando,] Quando A 537 secondarle,] secondarle A 538 patrimonio...] patrimonio. B22 B22 539 là] là, B22 B23 540 antichi.] antichi... A 541 competenti.] competenti... A 542 parata] manca A 543 (subito, ammirandola)] manca A 544 (vedendo Belcredi e scoppiando a ridere)] manca A 545 ma no; levatevi!] Ma no! Levatevi… A 546 impossibile!] impossibile!... A 547 dottore!] dottore!... A 548 pazienza… pazienza.] pazienza... pazienza... A pazienza... pazienza B22 B23 549 ridere!] ridere… A 550 cercar] cercare A 551 (ferita, e volendo nasconderlo)] manca A 34

553 552 LANDOLFO Eh, prima, sì... Molte . 554 BELCREDI (ridendo) Oh bella! In costume? 555 indicando la Marchesa. 556 557 Così? 558 LANDOLFO Mah, sa: donne, di quelle che... BELCREDI Che si prestano, ho capito! 559 Perfido, alla Marchesa: Badate, che diventa per voi pericoloso! 563 561 560 Si apre il secondo uscio a destra e appare Arialdo, che fa prima, di nascosto, un cenno per arrestare ogni 562 564 discorso nella sala, e poi annunzia solennemente. 565 ARIALDO Sua Maestà l'Imperatore! 567 568 Entrano prima i due Valletti che vanno a postarsi ai piedi del trono. Poi entra tra Ordulfo e Arialdo, che si 566 569 tengono rispettosamente un po' indietro, Enrico IV. È presso alla cinquantina, pallidissimo, e già grigio sul dietro del capo; invece, sulle tempie e sulla fronte, appare biondo, per via di una tintura quasi puerile, evidentissima; e sui 570 571 572 573 pomelli, in mezzo al tragico pallore, ha un trucco rosso da bambola, anch'esso evidentissimo. Veste sopra l'abito regale un sajo da penitente, come a Canossa. Ha negli occhi una fissità spasimosa, che fa spavento; in contrasto con l'atteggiamento della persona che vuol essere d'umiltà pentita, tanto più ostentata quanto più sente che immeritato è quell'avvilimento. – Ordulfo regge a due mani la corona imperiale. Arialdo lo scettro con l'Aquila e il globo con la 575 574 576 Croce. ENRICO IV (inchinandosi prima a Donna Matilde, poi al dottore) Madonna... Monsignore... 552 Eh, ] Eh… A 553 Molte] molte A 554 (ridendo)] manca A 555 costume?] costume?... A 556 indicando la Marchesa.] manca A Marchesa] marchesa B22 557 Così?] Così?... A 558 Mah, sa: donne,] Mah… sa… donne… A 559 Perfido, alla Marchesa:] manca A 560 secondo] primo A 561 Arialdo,] Arialdo A 562 prima,] prima A 563 nascosto,] nascosto A 564 annunzia solennemente.] solennemente annunzia: A 565 Sua Maestà] S. M. A 566 Valletti] valletti A 567 entra] entra, A 568 Arialdo,] Arialdo A B22 B23 569 pallidissimo,] pallidissimo A 570 invece,] in vece A 571 di una] d’una A 572 pomelli,] pomelli A 573 pallore,] pallore A 574 regge a due mani] reca nelle mani A 575 corona] Corona A 576 l'Aquila] l'aquila A 35

577 Poi guarda il Belcredi e fa per inchinarsi anche a lui, ma si volge a Landolfo che gli si è fatto presso, e domanda 578 sottovoce con diffidenza. È Pietro Damiani? LANDOLFO No, Maestà, è un monaco di Cluny che accompagna l'Abate. 581 ENRICO IV (torna a spiare il Belcredi con crescente diffidenza e, notando che egli si volge sospeso e imbarazzato 580 579 583 582 a Donna Matilde e al Dottore, come per consigliarsi con gli occhi, si rizza sulla persona e grida) È Pietro Damiani! – Inutile, Padre, guardare la Duchessa! 584 Subito volgendosi a Donna Matilde come a scongiurare un pericolo. 585 586 Vi giuro, vi giuro, Madonna, che il mio animo è cangiato verso vostra figlia! Confesso che se lui indica il Belcredi 588 non fosse venuto a impedirmelo in nome del Papa Alessandro, l'avrei ripudiata! Sì: c'era chi si 587 589 prestava a favorire il ripudio: il vescovo di Magonza, per centoventi poderi. 591 Sogguarda un po' smarrito Landolfo, e dice subito: 590 Ma non debbo in questo momento dir male dei vescovi. 593 Ritorna umile davanti a Belcredi: 592 Vi sono grato, credetemi che vi sono grato, ora, Pietro Damiani, di quell'impedimento! – Tutta d'umiliazioni è fatta la mia vita: – mia madre, Adalberto, Tribur, Goslar – e ora questo sajo che mi 594 595 vedete addosso . 597 Cangia tono improvvisamente e dice come uno che, in una parentesi di astuzia, si ripassi la parte: 596 Non importa! Chiarezza d'idee, perspicacia, fermezza di contegno e pazienza nell'avversa fortuna! Quindi si volge a tutti e dice con gravità compunta: So correggere gli errori commessi; e anche davanti a voi, Pietro Damiani, mi umilio! 598 577 Belcredi e] Belcredi, A Belcredi B22 578 sottovoce] sottovoce, A 579 spiare il Belcredi] spiarlo A 580 egli] il Belcredi A 581 sospeso e imbarazzato] imbarazzatissimo A 582 Donna] donna B22 583 Dottore,] Dottore A 584 Subito] Subito, A 585 Matilde] Matilde, A 586 figlia!] figlia. A 587 del] di A 588 Sì: c'era] Sì - C'era A 589 centoventi] cento venti A 590 Sogguarda] guarda A 591 smarrito] smarrito, verso A 592 umile] supplice A 593 a] al A 594 madre, Adalberto, Tribur,] madre – Adalberto – Tribur – A 595 addosso] in dosso A 596 che,] che A 597 di astuzia,] d’astuzia A 598 mi umilio!] m’umilio! A 36

599 600 Si inchina profondamente, e resta lì curvo davanti a lui, come piegato da un obliquo sospetto che ora gli nasce e che gli fa aggiungere, quasi suo malgrado, in tono minaccioso: Se non è partita da voi l'oscena voce che la mia santa madre, Agnese, abbia illeciti rapporti col vescovo Enrico d'Augusta! 601 BELCREDI (poiché Enrico IV resta ancora curvo, col dito appuntato minacciosamente contro di lui, si pone le mani sul 603 petto , e poi negando) No ... da me, no... 602 ENRICO IV (rizzandosi) No, è vero? Infamia! Lo squadra un po' e poi dice: 604 Non ve ne credo capace. Si avvicina al Dottore e gli tira un po' la manica ammiccando furbescamente. 606 605 607 Sono «loro»! Sempre quelli, Monsignore! 608 ARIALDO (piano, con un sospiro, come per suggerire al Dottore) Eh, sì, i vescovi rapitori. 609 DOTTORE (per sostenere la parte, volto ad Arialdo) Quelli, eh già... quelli... ENRICO IV Nulla è bastato a costoro! – Un povero ragazzo, Monsignore... Si passa il tempo, giocando – anche quando, senza saperlo, si è re. Sei anni avevo e mi rapirono a mia madre, e contro lei si 610 servirono di me, ignaro, e contro i poteri stessi della Dinastia, profanando tutto, rubando, rubando; 611 uno più ingordo dell'altro: Anno più di Stefano, Stefano più di Anno! LANDOLFO (sottovoce, persuasivo, per richiamarlo) Maestà... ENRICO IV (subito voltandosi) Ah, già! Non debbo in questo momento dir male dei vescovi. – Ma questa infamia su mia madre, Monsignore, passa la parte! 612 613 Guarda la Marchesa e s'intenerisce . 615 E non posso neanche piangerla, Madonna. – Mi rivolgo a voi, che dovreste aver viscere materne. 614 Venne qua a trovarmi, dal suo convento, or'è circa un mese. Mi hanno detto che è morta. 616 617 618 599 Si inchina] s’inchina A 600 nasce] sorge A 601 d'Augusta!] d'Augusta… A 602 sul petto] sul petto, costernato A 603 No] Ah, no A 604 poi] poi, A 605 Dottore] Dottore, A dottore B22 B23 606 manica] manica, A 607 quelli,] “quelli”, A 608 rapitori.] rapitori... A 609 sostenere] sostener A 610 avevo] avevo; A 611 rubando;] rubando, A 612 Anno! … parte!] Anno! Ma questa infamia su mia madre, Monsignore, passa la parte!... / Landolfo (sottovoce, persuasivo, per richiamarlo) Maestà… / Enrico IV / (subito voltandosi) Ah già… Non debbo in questo momento dir male dei vescovi –– A 613 s'intenerisce] s'intenerisce di pietà A 614 Madonna. – ] Madonna… A B22 615 materne.] materne… A 616 qua] qui A 617 or'è ] or è A B22 618 mese.] mese… A B22 37

619 Pausa tenuta, densa di commozione. Poi sorridendo mestissimamente 620 Non posso piangerla, perché se voi ora siete qua, e io così mostra il sajo che ha indosso, vuol dire che ho ventisei anni. 621 622 ARIALDO (quasi sottovoce dolcemente per confortarlo) E che dunque ella è viva, Maestà. 623 ORDULFO (c.s.) Ancora nel suo convento. 624 625 627 626 ENRICO IV (si volta a guardarli) Già; e posso dunque rimandare ad altro tempo il dolore. 630 Mostra alla Marchesa , quasi con civetteria, la tintura che si è data ai capelli. 628 629 631 Guardate: ancora biondo ... 632 633 634 Poi piano , come in confidenza: 635 Per voi! – Io non ne avrei bisogno. Ma giova qualche segno esteriore. Termini di tempo, mi spiego, Monsignore? 638 Si riaccosta alla Marchesa, e osservandole i capelli : 636 637 Eh, ma vedo che... anche voi, Duchessa... Strizza un occhio e fa un segno espressivo con la mano: Eh, italiana... come a dire: finta; ma senz'ombra di sdegno, anzi con maliziosa ammirazione: 640 Dio mi guardi dal mostrarne disgusto o meraviglia ! – Velleità! – Nessuno vorrebbe riconoscere quel 639 certo potere oscuro e fatale che assegna limiti alla volontà. Ma, dico, se si nasce e si muore! – 642 641 619 Poi] Poi, A 620 e] ed A 621 anni.] anni… B22 622 (quasi sottovoce dolcemente per confortarlo)] manca A B22 623 Maestà.] Maestà… A B22 624 (c.s.)] manca A B22 625 convento.] convento… A B22 626 Già; e ] Già… E A B22 627 dunque] manca A B22 628 Marchesa] marchesa B22 629 con civetteria,] con civetteria, alla Marchesa A 630 si è] s’è A 631 Guardate:] Guardate; A 632 ancora biondo] sono ancora biondo A B22 633 Poi] Poi, A 634 piano,] piano; B22 B23 635 bisogno.] bisogno… A 636 Marchesa,] Duchessa A Marchesa B22 marchesa B23 637 e] e, B22 B23 638 capelli] capelli anch’essi ritinti A 639 meraviglia] maraviglia A 640 – Velleità! – ] Velleità!... A 641 volontà.] volontà… A 642 muore!] muore… A muore!... B22 38

643 Nascere, Monsignore: voi l'avete voluto? Io no. – E tra l'un caso e l'altro, indipendenti entrambi dalla 644 nostra volontà, tante cose avvengono che tutti quanti vorremmo non avvenissero, e a cui a malincuore ci rassegniamo! 646 647 645 DOTTORE (tanto per dire qualche cosa, mentre lo studia attentamente) Eh sì, purtroppo! 648 ENRICO IV Ecco: quando non ci rassegniamo, vengono fuori le velleità. Una donna che vuol 651 650 649 essere uomo... un vecchio che vuol esser giovine... – Nessuno di noi mente o finge! – C'è poco da 652 dire: ci siamo fissati tutti in buona fede in un bel concetto di noi stessi. Monsignore, però, mentre voi 653 vi tenete fermo, aggrappato con tutte e due le mani alla vostra tonaca santa, di qua, dalle maniche, vi 654 scivola, vi scivola, vi sguiscia come un serpe qualche cosa, di cui non v'accorgete. Monsignore, la 655 657 656 659 658 vita! E sono sorprese , quando ve la vedete d'improvviso consistere davanti così sfuggita da voi; dispetti e ire contro voi stesso; o rimorsi; anche rimorsi. Ah, se sapeste, io me ne son trovati tanti 661 660 davanti! Con una faccia che era la mia stessa, ma così orribile, che non ho potuto fissarla... – 662 663 Si riaccosta alla Marchesa. A voi non è mai avvenuto, Madonna? Vi ricordate proprio di essere stata sempre la stessa, voi? Oh 664 665 Dio, ma un giorno... – com'è? com'è che poteste commettere quella tale azione... 667 la fissa così acutamente negli occhi, da farla quasi smorire . 666 – sì, «quella», appunto! – ci siamo capiti. (Oh , state tranquilla che non la svelerò a nessuno!) E che 668 voi, Pietro Damiani, poteste essere amico di quel tale... LANDOLFO (c.s.) Maestà... 643 caso] fatto A 644 avvengono] avvengono, A 645 dire] dir A 646 Eh sì,] Eh, A 647 purtroppo!] purtroppo… A 648 velleità.] velleità… A 649 essere] esser A B22 650 un] Un A 651 giovine…] – Velleità, velleità: fissazioni ridicole, certo. – Ma riflettete, Monsignore, che non meno ridicole sono poi tutte le altre: quelle voglio dire nelle quali la volontà sia contenuta dentro i limiti del possibile. – Qua c’è Pietro Damiani che fa il santo! – La c’è madonna che fa del suo meglio la Duchessa; e voi, Monsignore, il dotto e bene avveduto Abate; e io faccio, come credo, il re; e questi miei amici, onestamente, i miei consiglieri. A – Velleità, velleità: fissazioni ridicole, certo. – Ma riflettete, Monsignore, che non meno ridicole sono poi tutte le altre: quelle voglio dire nelle quali la volontà sia contenuta dentro i limiti del possibile. B22 652 però,] però A 653 maniche,] maniche A 654 vi sguiscia] vi sguscia A 655 v'accorgete.] v’accorgete: A 656 Monsignore, la vita!] la vita, Monsignore; la vita! Di qua e di là vi sguiscia secondo le relazioni che o avete con gli altri, o stabilite di volta in volta, con voi stesso: jeri con me Imperatore, oggi col Pontefice, domani con la vostra coscienza. A 657 sono sorprese] sono sorprese, Monsignore A 658 consistere davanti] consister davanti, A 659 voi;] voi: A 660 stesso; o rimorsi; anche rimorsi.] stesso, e rimorsi, anche rimorsi… A stesso, o rimorsi, anche rimorsi… B22 661 sapeste,] sapeste A 662 davanti! Con] davanti… con A 663 che era] ch’era A 664 di essere] d’essere A 665 giorno... – com'è?] giorno com'è, A 666 occhi,] occhi A 667 smorire] smortire B22 668 capiti. (Oh] capiti (oh A 39

669 ENRICO IV (subito) No no, non glielo nomino! So che gli fa tanto dispetto! 670 Voltandosi a Belcredi, come di sfuggita. 671 Che opinione eh? che opinione ne avevate...– Ma tutti, pur non di meno, seguitiamo a tenerci stretti al nostro concetto, così come chi invecchia si ritinge i capelli. Che importa che questa mia tintura non 673 possa essere, per voi, il color vero dei miei capelli ? – Voi, Madonna, certo non ve li tingete per 672 ingannare gli altri, né voi; ma solo un poco – poco poco – la vostra immagine davanti allo specchio. Io lo faccio per ridere. Voi lo fate sul serio. Ma vi assicuro che per quanto sul serio, siete mascherata anche voi, Madonna; e non dico per la venerabile corona che vi cinge la fronte, e a cui m'inchino, o per il 674 675 vostro manto ducale; dico soltanto per codesto ricordo che volete fissare in voi artificialmente del vostro color biondo, in cui un giorno vi siete piaciuta; o del vostro color bruno se eravate bruna: 676 l'immagine che vien meno della vostra gioventù. A voi, Pietro Damiani, invece, il ricordo di ciò che siete stato, di ciò che avete fatto, appare ora riconoscimento di realtà passate, che vi restano dentro – è 677 vero? – come un sogno. E anche a me – come un sogno – e tante, a ripensarci, inesplicabili... – Mah! 678 – Nessuna meraviglia, Pietro Damiani; sarà così domani della nostra vita d'oggi! 679 Tutt'a un tratto infuriandosi e afferrandosi il sajo addosso. Questo sajo qua! 680 685 681 682 684 Con gioia quasi feroce facendo atto di strapparselo , mentre Arialdo, Ordulfo subito accorrono spaventati, 683 come per trattenerlo. Ah per Dio! 687 686 Si tira indietro e, levandosi il sajo, grida loro : 689 Domani, a Bressanone, ventisette vescovi tedeschi e lombardi firmeranno con me la destituzione di 688 Papa Gregorio VII: non Pontefice , ma monaco falso! 690 ORDULFO (con gli altri due , scongiurandolo di tacere) Maestà, Maestà, in nome di Dio! 691 692 669 No] No, A B22 670 Voltandosi a Belcredi, come di sfuggita.] manca A 671 opinione eh?] opinione, eh! A 672 essere,] essere una realtà A B22 673 il color vero dei miei capelli] se riesce a essere anche un pochino per me A B22 674 voi, Madonna;] voi Madonna, A voi, Madonna, B22 675 ducale;] ducale… - A 676 bruno] bruno, A 677 sogno.] sogno… A 678 meraviglia,] maraviglia, A 679 Damiani;] Damiani: sogno A 680 qua!] qua, A 681 gioia] gioja A B22 B23 682 feroce] feroce, A 683 atto] l’atto A 684 strapparselo,] strapparselo) A 685 Arialdo,] Arialdo, Landolfo, B22 B23 686 mentre … indietro e,] ah perdio! (Landolfo, Arialdo, Ordulfo subito, vedendogli fare il gesto di strapparsi il sajo, accorrono spaventati, come per trattenerlo. Ed egli, allora tirandosi indietro e A 687 grida loro] grida loro come a sfida e con gioja feroce A 688 ventisette] domani, 27 A 689 lombardi] lombardi, A 690 Pontefice] pontefice A B22 B23 691 con] Con A 692 due] tre A B22 40

ARIALDO (invitandolo coi gesti a rimettersi il sajo) Badate a quello che dite! 693 LANDOLFO Monsignore è qua, insieme con la Duchessa, per intercedere in vostro favore! 694 E di nascosto fa pressanti segni al Dottore di dire subito qualche cosa. 695 DOTTORE (smarrito) Ah, ecco... sì... Siamo qua per intercedere... ENRICO IV (subito pentito, quasi spaventato, lasciandosi dai tre rimettere sulle spalle il sajo e stringendoselo addosso 696 con le mani convulse) Perdono... sì, sì... perdono, perdono, Monsignore; perdono, Madonna... Sento, vi 697 698 giuro, sento tutto il peso dell'anatema! 699 702 701 700 Si curva, prendendosi la testa fra le mani, come in attesa di qualche cosa che debba schiacciarlo; e sta un po' così, ma poi con altra voce, pur senza scomporsi, dice piano, in confidenza a Landolfo, ad Arialdo e a Ordulfo: 703 705 704 Ma io non so perché, oggi non riesco a essere umile davanti a quello lì! 707 706 E indica, come di nascosto, il Belcredi. 708 LANDOLFO (sottovoce ) Ma perché voi, Maestà, vi ostinate a credere che sia Pietro Damiani, mentre non è! 709 ENRICO IV (sogguardandolo con timore) Non è Pietro Damiani? ARIALDO Ma no, è un povero monaco, Maestà! 710 711 ENRICO IV (dolente, con sospirosa esasperazione) Eh, nessuno di noi può valutare ciò che fa, quando fa per 712 713 istinto... Forse voi, Madonna, potete intendermi meglio degli altri, perché siete donna. [Questo è un momento solenne e decisivo. Potrei, guardate, ora stesso, mentre parlo con voi, accettar l'ajuto dei 714 vescovi lombardi e impossessarmi del Pontefice, assediandolo qui nel Castello ; correre a Roma a eleggervi un antipapa; porgere la mano all'alleanza con Roberto Guiscardo. – Gregorio VII sarebbe perduto! – Resisto alla tentazione, e credetemi che sono saggio. Sento l'aura dei tempi e la maestà di chi 693 favore!] favore… A 694 dire] dir A B22 B23 695 subito] subito, A 696 rimettere] rimetter A 697 Monsignore;] Monsignore, A 698 perdono,] perdono A 699 dell'anatema!] dell'anatema… A 700 curva,] curva A 701 fra] tra A 702 debba schiacciarlo;] lo schiacci; A 703 poi] poi, A 704 voce,] voce A 705 confidenza] confidenza, A 706 perché,] perché A 707 lì!] lì A 708 sottovoce] piano A 709 è!] è. A è? B22 710 Ma no, è] No. È A 711 povero monaco, Maesta!] povero, umile monaco. Maestà… A 712 donna.] donna e Duchessa… - Vedete, Monsignore, vedete quel… monaco là? e questi miei stessi consiglieri fedelissimi?... Ne ebbi uno a Corte così finto, ma così finto, come al mondo non ne verrà mai più l’uguale. Paolo di Ottone di Nordheim… - (al Belcredi) – Vorrei vedere chi siete veramente sotto codesta tonaca… - Io non posso conoscere nessuno, né saper nulla davvero. E poi dicono che sono finto io, e che non siete finti voi sotto le vesti con cui mi comparite davanti… perché davanti a me ogni parola si pesa, ogni atto si studia… - Credete voi almeno, Madonna, alla mia sincerità. A B22 donna e duchessa. B23 713 [Questo] Questo A B22 714 Castello] castello A 41

sa essere quale deve essere: un Papa! – Vorreste ora ridere di me, vedendomi così? Sareste tanti stupidi, 715 perché non capireste che sapienza politica mi consiglia ora quest'abito di penitenza. Vi dico che le 716 717 718 parti, domani, potrebbero essere invertite! E che fareste voi allora ? Ridereste per caso del Papa in 719 veste di prigioniero? – No. – Saremmo pari. – Un mascherato io, oggi, da penitente; lui, domani, da 720 prigioniero. Ma guai a chi non sa portare la sua maschera, sia da Re, sia da Papa. – Forse egli è ora un 721 po' troppo crudele: questo sì. ] Pensate, Madonna, che Berta, vostra figlia, per cui, vi ripeto, il mio animo è cangiato si volta improvvisamente a Belcredi e gli grida in faccia, come se avesse detto di no 722 – cangiato, cangiato, per l'affetto e la devozione di cui ha saputo darmi prova in questo terribile momento! 723 S'arresta, convulso, dallo scatto iroso, e fa sforzi per contenersi, con un gemito d'esasperazione nella gola; poi si volge di 724 nuovo con dolce e dolente umiltà alla Marchesa. 726 È venuta con me, Madonna, è giù nel cortile; ha voluto seguirmi come una mendica, ed è gelata, 725 gelata da due notti all'aperto, sotto la neve! Voi siete sua madre! Dovrebbero muoversi le viscere della 727 vostra misericordia e implorare con lui, 728 729 indica il Dottore 730 dal Pontefice, il perdono: che ci riceva! 731 DONNA MATILDE (tremante, con un filo di voce) Ma sì, sì, subito... DOTTORE Lo faremo, lo faremo! 732 733 ENRICO IV E un'altra cosa! Un'altra cosa! Se li chiama intorno e dice piano, in gran segreto: Non basta che mi riceva. Voi sapete che egli può «tutto» – vi dico «tutto» – Evoca perfino i 735 736 734 morti! Si picchia il petto. 715 di penitenza.] da penitente: - A 716 voi allora] allora voi A 717 Ridereste] Ridereste, A 718 caso] caso, A 719 mascherato io,] mascherato, io A 720 guai] guaj A B22 B23 721 crudele: questo sì.]] crudele. A crudele: questo sì. B22 722 se avesse] se quello avesse A 723 S'arresta, … gola;] manca A B22 724 poi si volge … Marchesa)] (si rivolge di nuovo alla Marchesa) A (Si rivolge ancora alla Marchesa) B22 725 me, Madonna,] me; A me, Madonna; B22 B23 726 gelata,] gelata, Madonna, A 727 sua] la A 728 lui,] lui A 729 Dottore] dottore B22 B23 730 Pontefice,] Pontefice A 731 (tremante, con un filo di voce)] manca A 732 faremo!] faremo… A 733 un'altra cosa! Un'altra] un'altra cosa! un'altra A 734 che egli] ch’Egli A 735 dico] dico, A 736 Evoca] evoca A 42

738 737 Eccomi qua! Mi vedete! – E non c'è arte di magia che gli sia ignota. Ebbene, Monsignore, 739 Madonna: la mia vera condanna è questa – o quella – guardate indica il suo ritratto alla parete, quasi con paura, di non potermi più distaccare da quest'opera di magia! – Sono ora penitente, e così resto; vi giuro 742 741 740 che ci resto finché Egli non m'abbia ricevuto. Ma poi voi due, dopo la revoca della scomunica, 743 745 744 dovreste implorarmi questo dal Papa che lo può: di staccarmi di là indica di nuovo il ritratto, 746 748 e farmela vivere tutta , questa mia povera vita, da cui sono escluso... Non si può aver sempre 747 ventisei anni, Madonna! E io ve lo chiedo anche per vostra figlia: che io la possa amare come ella si 749 750 merita, così ben disposto come sono adesso, intenerito come sono adesso dalla sua pietà. Ecco. Questo. 751 Sono nelle vostre mani... 752 Si inchina . Madonna! Monsignore! 753 754 E fa per ritirarsi, così inchinandosi, per l'uscio donde è entrato; se non che, scorto il Belcredi che s'era un po' accostato 755 per sentire, nel vedergli voltar la faccia verso il fondo e supponendo che voglia rubargli la corona imperiale posata sul trono, tra lo stupore e lo sgomento di tutti, corre a prenderla e a nascondersela sotto il sajo, e con un sorriso furbissimo negli occhi e sulle labbra torna a inchinarsi ripetutamente e scompare . La Marchesa è così profondamente commossa, che casca 756 757 758 di schianto a sedere, quasi svenuta. 759 Tela ATTO SECONDO 760 Altra sala della villa , contigua a quella del trono, addobbata di mobili antichi e austeri. A destra, a circa due palmi dal suolo, è come un coretto, cinto da una ringhiera di legno a pilastrini, interrotta lateralmente e sul davanti, ove sono i 737 Si picchia … Mi vedete!] manca A 738 E] e A 739 questa – o quella – guardate] là, è là A 740 da quest'opera di magia!] di là A 741 ora] qua A 742 resto;] resto, A 743 ricevuto. Ma] ricevuto; ma A 744 di staccarmi] distaccarmi A 745 di là] di là, A 746 indica di nuovo il ritratto,] manca A 747 tutta] tutta, tutta A B22 B23 748 escluso... Non] escluso. - Non A 749 E] e A 750 come ella] com’ella A 751 Sono] Sono – A 752 Si inchina] s’inchina A 753 Madonna! Monsignore!] Madonna… Monsignore… A 754 fa per ritirarsi,] si ritira, A si ritira B22 B23 755 entrato;] entrato, A B22 B23 756 se non che … scompare] lasciando tutti stupiti A B22 B2 757 La Marchesa] e la Marchesa A B22 B23 758 è] manca A 759 commossa, che casca di schianto] commossa, che appena egli scompare, casca come di schianto A commossa che, appena egli scompare, casca di schianto B22 760 Altra sala della villa] Un’altra sala A 43

761 due gradini d'accesso. Su questo coretto sarà una tavola e cinque seggioloni di stile, uno a capo e due per lato. La 762 763 comune in fondo. A sinistra due finestre che dànno sul giardino . A destra un uscio che dà nella sala del trono. Nel pomeriggio avanzato dello stesso giorno. 764 Sono in scena Donna Matilde, il Dottore e Tito Belcredi. Seguitano una conversazione; ma Donna Matilde si tiene appartata, fosca, evidentemente infastidita da ciò che dicono gli altri due, a cui tuttavia non può fare a meno di prestare 765 767 orecchio , perché nello stato d'irrequietezza in cui si trova, ogni cosa la interessa suo malgrado, impedendole di 766 concentrarsi a maturare un proposito più forte di lei, che le balena e la tenta. Le parole che ode degli altri due attraggono 768 la sua attenzione, perché istintivamente sente come il bisogno d'esser trattenuta in quel momento. BELCREDI Sarà, sarà come lei dice, caro dottore, ma questa è la mia impressione. 769 DOTTORE Non dico di no; ma creda che è soltanto... così, un'impressione. BELCREDI Scusi: però l'ha perfino detto, e chiaramente! 771 770 Voltandosi alla Marchesa: 772 Non è vero, Marchesa? 773 DONNA MATILDE (frastornata, voltandosi) Che ha detto? 774 Poi, non consentendo. 776 Ah sì... Ma non per la ragione che voi credete. 775 DOTTORE Intendeva dei nostri abiti soprammessi: il suo manto 777 indica la Marchesa 779 778 le nostre tonache da benedettini. E tutto questo è puerile. 781 780 DONNA MATILDE (di scatto, voltandosi di nuovo sdegnata) Puerile? Che dice, Dottore? 782 DOTTORE Da un canto, sì! Prego; mi lasci dire, Marchesa. Ma dall'altro, molto più complicato di 784 783 785 quanto possiate immaginare. 761 A destra … lato.] manca A B22 B23 762 comune] comune, A 763 giardino] giardino della villa A 764 scena] iscena A B22 B23 765 orecchio] ascolto A 766 d’irrequietezza] d’irrequietezza spirituale A 767 trova,] trova A 768 sente … d’esser] sente d’esser A 769 dottore, ma] dottore. Ma A 770 Scusi:] Scusi; A 771 detto,] detto A 772 Voltandosi alla Marchesa:] manca A 773 (frastornata, voltandosi)] manca A 774 Poi, non consentendo. Ah] – Ah A 775 sì...] sì! A B22 776 credete.] credete… A 777 soprammessi:] soprammessi… A B22 778 benedettini.] benedettini… A 779 puerile.] puerile… A 780 di scatto,] manca A 781 voltandosi di nuovo] voltandosi, A voltandosi di nuovo, B22 B23 782 Dottore?] dottore? A 783 Prego;] Prego: A 44

786 DONNA MATILDE Per me è chiarissimo, invece . 787 DOTTORE (col sorriso di compatimento d'un competente verso gli incompetenti) Eh sì! Bisogna intendere questa 788 speciale psicologia dei pazzi, per cui – guardi – si può essere anche sicuri che un pazzo nota, può 790 789 notare benissimo un travestimento davanti a lui; e assumerlo come tale; e sissignori, tuttavia, 791 crederci; proprio come fanno i bambini, per cui è insieme giuoco e realtà. Ho detto perciò 792 794 793 puerile. Ma è poi complicatissimo in questo senso, ecco: che egli ha, deve avere perfettamente 796 795 coscienza di essere per sé, davanti a se stesso, una Immagine : quella sua immagine là! Allude al ritratto nella sala del trono, indicando perciò alla sua sinistra. BELCREDI L'ha detto! 797 798 DOTTORE Ecco, benissimo! – Un'immagine, a cui si sono fatte innanzi altre immagini: le nostre, 800 799 mi spiego ? Ora egli, nel suo delirio – acuto e lucidissimo – ha potuto avvertire subito una 803 802 differenza tra la sua e le nostre: cioè, che c'era in noi, nelle nostre immagini, una finzione. E ne ha 801 804 diffidato. Tutti i pazzi sono sempre armati d'una continua vigile diffidenza. Ma questo è tutto! A lui naturalmente non è potuto sembrare pietoso questo nostro giuoco, fatto attorno al suo. E il suo a noi 805 s'è mostrato tanto più tragico, quanto più egli, quasi a sfida – mi spiego? – indotto dalla diffidenza, ce 806 808 807 809 l'ha voluto scoprire appunto come un giuoco; anche il suo , sissignori, venendoci avanti con un 811 810 po' di tintura sulle tempie e sulle guance, e dicendoci che se l'era data apposta, per ridere! DONNA MATILDE (scattando di nuovo ) No. Non è questo, dottore! Non è questo! non è questo! 813 812 DOTTORE Ma come non è questo? DONNA MATILDE (recisa, vibrante) Io sono sicurissima ch'egli m'ha riconosciuta! 814 784 dall'altro,] dall’altro, molto, A 785 possiate] voi possiate A 786 chiarissimo, invece] chiarissimo: lineare A 787 Eh] Eh, A 788 sicuri] sicuri, sicurissimi A 789 lui;] lui, A 790 tale;] tale, A 791 crederci;] crederci: A 792 realtà.] realtà! A 793 puerile.] «puerile». A 794 avere] avere, A 795 di essere] d’esser A 796 una Immagine] un’Immagine A 797 Ecco, benissimo!] Ecco! Benissimo! A 798 sono] son A 799 mi spiego] è vero A 800 nel suo delirio … avvertire] ha potuto avvertire nel suo delirio – acuto o lucidissimo – A 801 differenza] differenza, A 802 nostre: … c’era] nostre. cioè c’era A 803 finzione. E] finzione: e A 804 diffidato. Tutti] diffidato; perché tutti A diffidato. perché tutti B22 805 pietoso] pietoso, A 806 s’è mostrato] s’è mostrato per forza A 807 appunto] manca A 808 giuoco;] giuoco A 809 anche il suo] anch’esso A 810 tintura] tinturina A B22 B23 811 apposta,] apposta – A 812 scattando di nuovo] scattando A 813 questo!] questo, A 45

DOTTORE Non è possibile... non è possibile... 815 BELCREDI (contemporaneamente) Ma che! 817 DONNA MATILDE (ancora più recisa quasi convulsa) M'ha riconosciuta, vi dico. Quand'è venuto a 816 818 parlarmi da vicino, guardandomi negli occhi, proprio dentro gli occhi – m'ha riconosciuta! 819 BELCREDI Ma se parlava di vostra figlia... 820 DONNA MATILDE Non è vero! – Di me! Parlava di me! BELCREDI Sì, forse, quando disse... 821 822 DONNA MATILDE (subito, senza ritegno) Dei miei capelli tinti! Ma non avete notato che aggiunse 823 subito: «oppure il ricordo del vostro color bruno, se eravate bruna»? – S'è ricordato perfettamente che 824 825 826 io, «allora», ero bruna. BELCREDI Ma che! Ma che! 827 828 DONNA MATILDE (senza dargli retta, rivolgendosi al Dottore ) I miei capelli, dottore, sono difatti bruni – come quelli di mia figlia. E perciò s'è messo a parlare di lei! 829 831 BELCREDI Ma se non la conosce, vostra figlia! Se non l'ha mai veduta! 830 833 832 DONNA MATILDE Appunto! Non capite nulla! Per mia figlia intendeva me; me com'ero allora! BELCREDI Ah, questo è contagio! Questo è contagio! 834 DONNA MATILDE (piano, con sprezzo) Ma che contagio! Sciocco! 835 BELCREDI Scusate, siete stata mai sua moglie, voi? Vostra figlia, nel suo delirio, è sua moglie: Berta di Susa. 836 DONNA MATILDE Ma perfettamente! Perché io, non più bruna – com'egli mi ricordava – ma «così», bionda, mi sono presentata a lui come «Adelaide» la madre. – Mia figlia per lui non esiste – 837 838 non l'ha mai veduta – l'avete detto voi stesso. Che ne sa perciò, se sia bionda o bruna? 814 sicurissima] sicurissima, A B22 815 (contemporaneamente)] manca A 816 recisa] recisa, A B22 B23 817 dico.] dico! A 818 da vicino,] vicinissimo, A 819 proprio] manca A 820 – Di me!] manca A 821 forse,] manca A 822 (subito, senza ritegno)] manca A 823 Ma non] Non A 824 oppure] o A 825 io,] io A 826 «allora»,] «allora» A 827 Ma che! Ma che!] Ma che! Ma no! A 828 Dottore] dottore A 829 lei!] lei. A 830 Se] se A 831 veduta!] veduta!... A 832 figlia] figlia, A 833 me;] me, A 834 Questo è] quest’è A 835 (piano, con sprezzo)] manca A 836 Perché] perché B22 46

840 839 BELCREDI Ma ha detto bruna, così, in generale, Dio mio! di chi vuol fissare, comunque, sia bionda 842 843 841 sia bruna, il ricordo della gioventù nel colore dei capelli! E voi al solito vi mettete a fantasticare! – Dottore, dice che non sarei dovuto venire io – ma non sarebbe dovuta venire lei! 844 846 DONNA MATILDE (abbattuta per un momento dall'osservazione del Belcredi, e rimasta assorta, ora si riprende, 845 848 ma smaniosa perché dubitante) No... no... parlava di me... Ha parlato sempre a me e con me e di me... 847 849 BELCREDI Alla grazia! Non m'ha lasciato un momento di respiro, e dite che ha parlato sempre di voi? Tranne che non vi sia parso che alludesse anche a voi, quando parlava con Pietro Damiani! 850 DONNA MATILDE (con aria di sfida, quasi rompendo ogni freno di convenienza) E chi lo sa? – Mi sapete dire perché subito, fin dal primo momento, ha sentito avversione per voi, soltanto per voi? Dal tono della domanda deve risultare infatti, quasi esplicita, la risposta: «Perché ha capito che voi siete il mio 851 853 852 amante! » – Il Belcredi lo avverte così bene, che lì per lì resta come smarrito in un vano sorriso . DOTTORE La ragione, scusino, può essere anche nel fatto che gli fu annunziata soltanto la visita della 854 duchessa Adelaide e dell'Abate di Cluny. Trovandosi davanti un terzo, che non gli era stato 855 annunziato, subito la diffidenza... BELCREDI Ecco, benissimo, la diffidenza gli fece vedere in me un nemico : Pietro Damiani! – 858 859 857 856 861 Ma se è intestata, che l'abbia riconosciuta... 860 DONNA MATILDE Su questo non c'è dubbio! – Me l'hanno detto i suoi occhi, dottore: sapete quando 862 si guarda in un modo che... che nessun dubbio è più possibile! Forse fu un attimo, che volete che vi dica? 863 DOTTORE Non è da escludere : un lucido momento... 837 «così», ] così, A 838 veduta –] veduta, A 839 bruna,] “bruna” A 840 comunque,] comunque, artificialmente – A 841 della gioventù nel] del A 842 dei capelli!] della sua gioventù! – A 843 solito] solito, A 844 venire] venir A 845 assorta,] assorta; A 846 riprende,] riprende; A 847 smaniosa] smaniosa, A 848 me...] me. A 849 m'ha] mi ha A 850 quando parlava] parlando A 851 Perché] perché B22 852 amante!] amante!... A 853 come smarrito in un vano sorriso] interdetto e non può dir nulla A 854 essere] esser A 855 duchessa] Duchessa A B22 B23 856 Ecco, … diffidenza gli] Ma certissimo! Gli A 857 vedere] veder A 858 un nemico] subito un nemico A 859 Damiani!] Damiani… A 860 è intestata,] si è intestata A 861 che l'abbia] ch’egli l’abbia A 862 che... che ] che… Dio mio, A 863 Non è da escludere] E anche possibile A 47

864 DONNA MATILDE Ecco forse! E allora il suo discorso m'è parso pieno, tutto, del rimpianto della mia e della sua gioventù – per questa cosa orribile che gli è avvenuta, e che l'ha fermato lì, in quella 865 866 867 maschera da cui non s'è potuto più distaccare, e da cui si vuole, si vuole distaccare! BELCREDI Già! Per potersi mettere ad amar vostra figlia. O voi, – come credete – intenerito 868 869 870 871 dalla vostra pietà. DONNA MATILDE Che è tanta, vi prego di credere! BELCREDI Si vede, Marchesa! Tanta che un taumaturgo vedrebbe più che probabile il miracolo. 873 872 DOTTORE Permettete che parli io adesso? Io non faccio miracoli, perché sono un medico e non 874 876 875 878 877 879 un taumaturgo, io. Sono stato molto attento a tutto ciò che ha detto, e ripeto che quella certa 881 elasticità analogica, propria di ogni delirio sistematizzato, è evidente che in lui è già molto... come 880 884 vorrei dire? rilassata. Gli elementi, insomma, del suo delirio non si tengono più saldi a vicenda. 883 882 Mi pare che si riequilibri a stento, ormai, nella sua personalità soprammessa, per bruschi richiami 886 885 887 che lo strappano – (e questo è molto confortante) – non da uno stato di incipiente apatia, ma 888 piuttosto da un morbido adagiamento in uno stato di malinconia riflessiva, che dimostra una... sì, veramente considerevole attività cerebrale. Molto confortante, ripeto. Ora, ecco, se con questo trucco violento che abbiamo concertato... 889 DONNA MATILDE (voltandosi verso la finestra, col tono di una malata che si lamenti) Ma com'è che ancora non ritorna quest'automobile? In tre ore e mezzo... 890 DOTTORE (stordito) Come dice? DONNA MATILDE Quest'automobile, dottore! Sono più di tre ore e mezzo! 864 Ecco forse!] Ecco… forse… A Ecco forse… B22 865 maschera] maschera, A 866 distaccare,] distaccare A 867 distaccare!] distaccare – l’ha detto! A B22 868 Già! Per] Già – per A 869 figlia. O] figlia – o A 870 – come credete] come voi credete A 871 pietà.] pietà… A 872 taumaturgo] taumaturgo, B22 B23 873 che un taumaturgo … miracolo.] che, resterete qua, travestita come quei quattro giovani infermieri – da infermiera, s’intende! Facilissimo immaginarlo a chi conosca il vostro animo – sì, pietosissimo! – ma anche, via, capriccioso! Bellissimo, qua, Imperatrice della Dinastia dei Salii! – Ma col miracolo di distaccarlo, il Dottore, dovrebbe anche operar quello di non farlo precipare, vecchio, nel presente, in mezzo a noi, ma di ributtarlo vivo, sano e giovine, vent’anni addietro, nella vostra gioventù… Questo sarebbe il vero miracolo! A 874 che parli io adesso?] che parli?... A che parli? B22 B23 875 Io non] Non A B22 B23 876 perché] signori miei. Io non A 877 medico e non un taumaturgo, io.] taumaturgo. A 878 che] ch’egli A 879 ripeto] vi ho fatto notare A 880 propria di ogni] che è propria d’ogni A 881 evidente che] già A 882 è già … dire?] evidentemente alquanto A 883 elementi,] elementi A 884 insomma,] insomma A 885 che] ch’egli ormai A 886 stento, ormai,] stento A 887 di incipiente] d’incipiente A 888 una... sì,] una A 889 (voltandosi … lamenti)] manca A 890 ritorna] ritorna, A 48

892 891 DOTTORE (cavando e guardando l'orologio) Eh, più di quattro per questo! 893 894 DONNA MATILDE Potrebbe esser qua da mezz'ora, almeno. Ma, al solito... BELCREDI Forse non trovano l'abito. 895 896 DONNA MATILDE Ma se ho indicato con precisione dov'è riposto! 897 (È impazientissima) Frida, piuttosto... Dov'è Frida? 898 899 BELCREDI (sporgendosi un po' dalla finestra) Sarà forse in giardino con Carlo. DOTTORE La persuaderà a vincere la paura... 901 900 BELCREDI Ma non è paura, dottore ; non ci creda! È che si secca. DONNA MATILDE Fatemi il piacere di non pregarla affatto! Io so com'è! 902 903 904 DOTTORE Aspettiamo, con pazienza . Tanto, si farà tutto in un momento e dev'esser di sera. Se 905 riusciamo a scrollarlo, dicevo, a spezzare d'un colpo con questo strappo violento i fili già rallentati che lo legano ancora alla sua finzione, ridandogli quello che egli stesso chiede (l'ha detto: «Non si può 906 aver sempre ventisei anni, Madonna!») la liberazione da questa condanna che pare a lui stesso una condanna: ecco, insomma, se otteniamo che riacquisti d'un tratto la sensazione della distanza del tempo... 907 BELCREDI (subito) Sarà guarito! Poi sillabando con intenzione ironica : 908 Lo distaccheremo! 909 910 DOTTORE Potremo sperare di riaverlo , come un orologio che si sia arrestato a una cert'ora. Ecco, sì, quasi coi nostri orologi alla mano, aspettare che si rifaccia quell'ora – là, uno scrollo! – e 912 911 913 914 speriamo che esso si rimetta a segnare il suo tempo, dopo un così lungo arresto. 915 891 (stordito) … l’orologio)] manca A 892 più di quattro] ne son già passate più di quattro, A 893 esser qua] già essere qui A essere già qui B22 B23 894 mezz'ora, almeno.] più di mezz’ora, dunque!... – A mezz’ora, almeno! ... B22 895 l'abito.] l’abito… A B22 896 con precisione] con la massima precisione A 897 dov'è] dove è A 898 (sporgendosi … finestra)] manca A 899 forse] qua A 900 dottore] Dottore A 901 secca.] secca… A B22 902 affatto! Io] nemmeno: io A 903 con pazienza] aspettiamo A 904 tutto … sera.] presto, e dev’esser di sera… Sarà questione d’un momento… Noi saremo qui tutti a sorvegliare… - A presto e dev’esser di sera... Sarà questione di un momento! B22 B23 905 dicevo,] manca A 906 che egli ] ch’egli A 907 tempo… … sillabando] tempo, sarà guarito. / BELCREDI / (sillabando, A 908 intenzione ironica] ironica intenzione A 909 Potremo sperare di riaverlo] Precisamente! Lo riavvieremo A Potremo sperare, ecco, di riavviarlo B22 B23 910 orologio] orologio, A 911 Ecco, sì, … aspettare] Aspettando coi nostri orologi alla mano A 912 quell'ora … scrollo! –] quell’ora, gli daremo lo scrollo; A 49

Entra a questo punto dalla comune il marchese Carlo di Nolli. 916 DONNA MATILDE Ah, Carlo...E Frida? Dove se n'è andata? DI NOLLI Eccola, viene a momenti. 917 DOTTORE L'automobile è arrivata? DI NOLLI Sì. DONNA MATILDE Ah sì? E ha portato l'abito? 918 DI NOLLI È già qui da un pezzo. DOTTORE Oh, benissimo, allora! 919 DONNA MATILDE (fremente) E dov'è? Dov'è? 921 920 DI NOLLI (stringendosi nelle spalle e sorridendo triste, come uno che si presti mal volentieri a uno scherzo fuor di luogo) Mah... Ora vedrete... E indicando verso la comune: Ecco qua... 923 Si presenta sulla soglia della comune Bertoldo che annuncia con solennità: 922 BERTOLDO Sua Altezza la Marchesa Matilde di Canossa! 924 E subito entra Frida magnifica e bellissima; parata con l'antico abito della madre da «Marchesa Matilde di 925 Toscana» in modo da figurare, viva, l'immagine effigiata nel ritratto della sala del trono. 926 FRIDA (passando accanto a Bertoldo che s'inchina, gli dice con sussiego sprezzante) Di Toscana, di Toscana, prego. Canossa è un mio castello. 913 che esso] ch’esso A 914 segnare] segnar A 915 arresto.] arresto. / BELCREDI / Sarà commovente! – Ma non teme lei, dottore, che questa sensazione d’una ventina d’anni che lei gli butta addosso in blocco – pum! – come un macigno – pum! - sulle spalle, non debba schiacciarlo? – Lei e io e anche la Marchesa ce li siamo vissuti – non dico goduti tutti – pian piano. Gioje, dolori, attese, ansie, noje. – Contenti o scontenti – Ma lui? perdio! gli parrà che gliel’abbiano rubati e che lei d’improvviso glieli ridia restituisca, così, vuoti di vita! – Ah, grazie tante! Io, per esempio, caro dottore, non le resterei grato d’un simile regalo! – Ma lasciatemi pazzo, e Imperatore, e coi miei ventisei anni! Che gusto di levarlo da questa finzione! / IL DOTTORE / Eh, scusi! Ma lei non è logico! / BELCREDI / Perché? / IL DOTTORE / Dice prima “vuoti di vita” – e vorrebbe lasciarlo pazzo? / BELCREDI / Ma no! Dio appunto che ora è qua nel pieno della sua finzione! Se lei ora lo “stacca” per richiamarlo alla nostra vita, gli apparrà subito che non li ha vissuti, questi vent’anni; si ritroverà nel vuoto e vecchio, e le pare che egli debba ringraziarlo? / IL DOTTORE / Ma io faccio il dottore, caro barone! Sono qua, per invito del marchese: tento un rimedio. / BELCREDI / Giustissimo! Perché l’effetto del rimedio, per lei – / IL DOTTORE / È la guarigione del male! / BELCREDI / Già! Ma se questo male poi, per lui, fosse invece un bene? / IL DOTTORE / Non mi riguarda! Eh scusi! Metta ch’io consideri la vita, per se stessa, un male; dovrei da medico, allora, secondo lei, lasciar morire tutti? A 916 Dove] dove A 917 Eccola, viene] Eccola. Viene A 918 un pezzo.] mezz’ora! A 919 Oh, benissimo, … Dov’è?] E che s’aspetta dunque? A 920 uno che] chi A 921 mal volentieri] malvolentieri A 922 Bertoldo] BERTOLDO, A 923 annuncia] annunzia A 924 Canossa!] Canossa. A 925 magnifica e bellissima;] bellissima e magnifica, A bellissima e magnifica; B22 926 Toscana»] Toscana, A Toscana», B22 50


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