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EnricoIVmanoscrittoIatto

Published by miryamgrasso, 2018-03-09 17:01:43

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te in faccia le risate. BELCREDI E vi par poco coraggio? Io me ne contento. DONNA MATILDE E se ve ne contentate voi… FRIDA Contenti tutti. IL DOTTORE Veniamo a noi! veniamo a noi! Dunque – giù un po’ esaltato era, <…>a quanto mi par d’aver compreso… BELCREDI “Esagerato” ecco; diciamo esagerato. Abbondante – in tutto; anche nelle camicie, ricordo, che gli uscivano sempre dalle maniche, quando s’accalorava, discutendo… DONNA MATILDE Tra voialtri sempre tutti così «stilés»! BELCREDI E lo spirito di contraddizione in persona. Guardatei: bastava che noi ci radessimo la barba: lui se la faceva crescere. IL DOTTORE E dica: Iinsocievole? BELCREDI No no! Che! Anzi! – Ci stava! E come ci stava! – Sa, era estroso! DONNA MATILDE <…> Tutto slanci… BELCREDI Così, d’impulso… Curiosissimo! – Sì, un po’ scombinato era…



LANDOLFO No, Maestà, è un monaco di Cluny che accompagna l’abate… ENRICO IV (torno a spiarlo con crescente diffidenza, poi, notando che il Belcredi si volge imbarazzato a Donna Matilde e al Dottore come per consigliarsi con gli occhi, si rizza sulla persona e grida:) – È Pietro Damiani! – Inutile, padre, guardare la Duchessa! – Perché io Vi giuro, Madonna, vi giuro che è cangiato il mio animo per verso vostra figlia,. da quando il vescovo di Magonza Cento venti poderi e il vescovo di Magonza Sì, sì, avevo ottenuto, avevo ottenuto che per cento venti poderi avrebbe il vescovo di Magonza si prestava a favoritore il ripudio che io volevo farne; di vostro figlio Bartolo! e lui venne in nome E l’avrei fatto se lui (indica Belcredi) non fosse venuto in nome di Papa Alessandro a impedirmelo! – (S’inchina profondamente davanti al Belcredi) Io vi sono Ma io ora vi sono grato, dall’ Pietro Damiani, di quell’ impedimento! So che è fatta Tutta, tutta d’umiliazioni è fatta la mia vita: E anche davanti a voi, Pietro Damiani, m’umilio vita: mia madre, Adalberto, Tribur, Goslar, Canossa e ora questo sajo che mi vedete in dosso… - Non importa: chiarezza d’idee, perspicacia, fermezza di contegno e pazienza nell’avere fortuna. So correggere gli errori commessi; e anche davanti a voi, Pietro Damiani, mi umilio, (resta curvo davanti a lui, come piegato dall’obliquo sospetto che ora gli sorge e che gli fa dire in tono minaccioso) se non è partita da voi l’oscena voce che la mia santa madre, Agnese, abbia illeciti rapporti col vescovo Enrico d’Augusta… BELCREDI (ponendosi le mani sul petto, e poi negando) Ah, no… da me, no… ENRICO IV No, è vero? – Infamia! – (Lo guarda un po’ e poi dice:) Non ve ne credo capace. – (Si avvicina al Dottore, e gli tira una manica, ammiccando furbescamente) – Sono «loro»: sono sempre «quelli», Monsignore… LANDOLFO (piano, con un sospiro, come per suggerire al Dottore) – Eh sì, i vescovi rapitori… ENRICO IV Non bastò loro a costoro avermi rapito di sei anni alla tutela di lei, aver profanato la monarchia, servendosi di me, ignaro, contro mia madre, contro il potere stesso della dinastia… Un povero ragazzo, Monsignore… Si passa il tempo, giocando… E loro, rubavano, rubavano dalli a rubare, dàlli a rubare : uno più ingordo dell’altro: Anno più di Stefano, e Stefano più di Anno – Ma questa infamia su mia madre, Monsignore, passa la parte! ora (Ha detto tutto questo, con voce acre e forte, e subito se ne pente e si rifà in viso riumilia) - Perdono… perdono, Monsignore… perdono



Madonna… perdono… Non debbo in questo momento dir male dei vescovi… Sento tutto il peso dell’anatema… (Si curva prendendosi la testa tra le mani come in attesa di qualche cosa che lo schiacci) LANDOLFO (piano al dottore, suggerendo) Dicano qualche cosa, che loro sono qui per intercedere… IL DOTTORE (scotendosi dallo stupor pauroso) – Ah, ecco sì… Ma siamo noi qui per intercedere… ENRICO IV Nessuno di noi può valutare ciò che fa, quando fa per istinto. Ah forse voi, Madonna, forse voi potete intendermi meglio degli altri, perché siete donna e Duchessa. – Bisognerebbe che ciascuno rappresentasse sé a se stesso, in ogni atto della sua vita. Ora questo è facile per gli altri che importano riflessione e meditazione. – Ma tanti atti facciamo, come vuole l’istinto. – Ecco perché un re sa sempre meno di tutti gli altri e non può conoscere chi gli sta intorno. Posso io conoscere questi miei consiglieri? Studiano ogni parola, la pesano prima di proferirla, sorvegliano ogni loro atto. Davanti a un re si finge! – Vorrei vedere sotto la vostra tonaca, padre Damiani, chi siete voi veramente! Ma non temete, non temete: guardate qua! Vi sembra un abito da re, questo? – Credete veramente alla mia umiltà? – Fingo! -


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