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Bilancio sociale 2016 - LA RUOTA ONLUS

Published by stefano.laruota, 2017-04-06 10:43:31

Description: Il Bilancio sociale della Società Cooperativa Sociale LA RUOTA ONLUS

Keywords: La Ruota Onlus

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People raising: il  La natura di un servizio come il nido e la specificità dell‟utenza rendono l‟apporto del volontariato esterno più problematicovolontariato valore e delicato rispetto ad altri contesti. Viene d‟altro cantoaggiunto del servizio frequentemente impiegato il volontariato interno fatto di prestazioni diverse grazie alle quali il servizio consegue una qualità altrimenti impossibile.  Nel corso dell‟anno il servizio si è comunque avvalso del prezioso contributo di una persona inserita inizialmente come “lavoro socialmente utile” e successivamente come volontaria che ha quotidianamente supportato le educatrici facilitandone il lavoro .  Accoglienza di studentesse provenienti da istituti superiori di orientamento pedagogico per l‟esperienza di alternanza scuola-lavoro.  Valorizzazione delle figure di due nonni in merito all‟attività musicale e di documentazione. 50 Bilancio Sociale 2016

AREA PERSONE CON DISABILITA’ C.S.E. per minori L’ISOLA CHE NON C’E’  Spazio Autismo  Filiera conciliazione Autismo dgr.392 S.F.A. IL CALEIDOSCOPIO C.S.E. LA BUSSOLALaboratori ergo terapici PROGETTO OFFICINA C.S.S. CASA MIA 2014 2015 2016 Volume Volume Volume nome servizio economico economico economicoC.S.E. per minori L'ISOLA CHE NON C‟E‟C.S.E. LA BUSSOLA 366.878 393.814 377.843 51 226.532 223.053 219.512C.S.S. CASA MIASFA CALEIDOSCOPIO - Progetto OFFICINA 329.956 336.227 345.018TOTALI 199.940 1.123.306 215.091 239.587 1.168.185 1.181.960Bilancio Sociale 2016

Le peculiarità SCHEDA SERVIZIO: C.S.E. “LA BUSSOLA”del 2016 L‟anno 2016 si è caratterizzato per un lavoro di assestamento delle modalità di lavoro (organizzative ed educative) impostate nel 52 precedente anno. Tale lavoro ha permesso al Servizio di rispondere in maniera più efficace ai bisogni emergenti delle persone con disabilità che frequentano il C.S.E. I nuovi inserimenti hanno portato a diverse dinamiche relazioni all‟interno del gruppo che vede l‟ingresso di persone di giovane età. Continua la proficua collaborazione con il S.F.A “Il Caleidoscopio” e il “Progetto Officina” che ci permettono di offrire progetti educativi sempre più articolati per rispondere alle varie esigenze delle persone inserite nei nostri Servizi. Per la prima volta nella storia del C.S.E., in primavera, è stato organizzato un “Open Day” (in collaborazione con gli altri Servizi del polo di S. Giorgio su Legnano e il negozio “La bottega delle chicche”). Questa giornata è stata particolarmente significativa per le nostre famiglie che hanno avuto la possibilità di vedere concretamente come si svolgono i laboratori e le attività del Servizio. Sempre nella primavera si è svolto un ciclo (tre incontri serali) di formazione dedicato alle famiglie e agli operatori di sostegno sul tema “Autonomia e vita indipendente” in cui si è trattato il tema del “dopo di noi” (tema emerso come bisogno da parte delle famiglie durante i colloqui con l‟equipe). Le serate hanno visto la partecipazione del Dott. Virgilio Marchesi (assessorato Welfare, Regione Lombardia )e di Luisella Bosisio Fazzi (di “Fonos”, Fondazione Orizzonti Sereni, “La Nostra Famiglia”), in ultima serata la presentazione di realtà concrete e la condivisione di esperienze e contatti utili dei partecipanti. Ad ottobre si è attivato il progetto “Spazio Libero” grazie ai contributi ricevuti da “Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus”. A questo progetto ha aderito la quasi totalità delle persone inserite al C.S.E. iniziando i percorsi artistici e teatrali della fascia oraria post Centro o aderendo alle proposte di uscite nei week end. Tale progetto è di fondamentale importanza per il nostro Servizio che risponde ad un ulteriore bisogno concreto (di possibilità di nuove esperienze e relazioni, di integrazione, di autonomia e di sollievo per le famiglie) delle persone con disabilità e delle loro famiglie.Criticità La gestione di casi particolari (patologie psichiatriche) richiedonoincontrate interventi mirati che spesso si discostano dall‟intervento educativo stretto, costringe l‟equipe ad adottare sempre strategie e(interne o dovute al modalità di intervento e coinvolgimento diverse.cambiamento di Bilancio Sociale 2016

contesto) La famiglia (attore importante nel progetto di vita della persona 53 con disabilità) non è sempre disponibile ad essere coinvolta, perIl lavoro questo motivo, in alcuni casi si ha una difficoltà nel condividere ildell’equipe progetto educativo individualizzato che rimane “valido e fruito” solo nelle ore di permanenza al C.S.E.Sfide per ilfuturo L‟equipe ha continuato il lavoro iniziato l‟anno precedente, mantenendo le linee generali impostate.Il servizio e ilterritorio Prosegue il percorso di supervisione con la Dott.ssa Dianati Barbara che supporta l‟equipe rispetto alla gestione di casi particolari (soprattutto con patologie psichiatriche). I componenti dell‟equipe hanno supportato il lavoro educativo sui singoli soggetti con impegno costante e professionale, con dedizione e attenzione agli eventi quotidiani e alle fragilità emergenti, credendo fortemente nel lavoro dell‟equipe e nel progetto del CSE. La sfida continua è rappresentata dall‟inclusione sociale della persona con disabilità e la sua accoglienza nelle varie realtà del territorio. Un‟altra sfida è rappresentata dall‟attenzione sempre maggiore al contenimento dei costi del Servizio attraverso il coinvolgimento sempre maggiore degli operatori nella gestione delle singole attività. La realizzazione concreta di alcune attività programmate durante l‟anno, è legata ai rapporti consolidati con alcune agenzie educative presenti sul territorio. Il C.S.E. ha la possibilità di usufruire gratuitamente della tensostruttura sangiorgese “Palabertelli” per l‟attività sportiva, la Bocciofila nervianese e la piscina comunale AMGA di Legnano. Il Servizio offre il proprio contributo in termini di volontariato presso il Laghetto di Nerviano (grazie all‟aiuto di Legambiente per la cura del verde) e presso Caritas di S. Giorgio su Legnano per la sistemazione dei vestiti usati e la composizione di pacchi di prodotti alimentari per gli indigenti. Il C.S.E. ha confezionato alcuni prodotti artigianali per il Mercatino di Natale della Scuola media di Cerro Maggiore (Mi), continuando la collaborazione attivata lo scorso anno. Il Circolo Familiare di S. Giorgio su Legnano offre la sua disponibilità per organizzare nei propri spazi due eventi annuali Bilancio Sociale 2016

(Caseula e cena estiva), oltre alla preparazione del pasto per il Servizio due volte al mese.People raising: il Di rilevanza anche il numero di volontari che nell‟anno hanno offerto il proprio servizio e il proprio tempo mettendolo a nostravolontariato valore disposizione in maniera costante.aggiunto delservizio Il volontario è prezioso nel supporto e nella gestione della giornata al C.S.E., offre il proprio aiuto e, in taluni casi la propria competenza specifica, affiancando l‟educatore e il gruppo. Nell‟anno abbiamo avuti 18 volontari che, a diverso titolo, hanno partecipato attivamente alla vita del Centro. 54 Bilancio Sociale 2016

SCHEDA SERVIZIO: C.S.E. L'ISOLA CHE NON C'E'Le peculiarità Sempre più si conferma caratteristica peculiare del C.S.E. perdel 2016 minori “L‟Isola che non c‟è” la necessità di una costante ridefinizione e riorganizzazione sia interna che degli interventi educativi messi in atto. Anche nell‟anno 2016 il servizio si è mostrato pronto e in grado di mettersi in discussione adattandosi e specializzandosi nell‟offerta in risposta a richieste specifiche e sempre nuove. In particolare è stato accolto un minore affetto da grave patologia per il quale è stato necessario attuare un intervento diverso da quelli finora adottati (scuola parentale). Il servizio (che nel corso dell‟anno ha avuto in carico complessivamente 48 minori) si caratterizza dunque sempre più per la propria flessibilità nell‟offerta e nella progettazione e messa in atto degli interventi educativi. Durante l‟anno 2016 è continuato il processo di cambiamento della struttura interna delle due equipe del servizio iniziato l‟anno precedente. Ciò sia ai fini del rinnovamento dell‟offerta e della possibilità per le figure educative di specializzazioni e acquisizione di più specifiche competenze professionali, che in risposta ad esigenze contingenti (assenze per maternità di alcune educatrici) Anche nell‟anno 2016 la coop. Soc. La Ruota si è confermata 55 ente accreditato alla Filiera Conciliazione Autismo. Ciò ha reso possibile la presa in carico di un crescente numero di minori affetti da disturbo generalizzato dello sviluppo e dello spettro autistico, nei confronti dei quali numerosi educatori hanno messo in atto interventi sempre più specifici e mirati. Anche la partecipazione a questo progetto ha reso necessari significativi e ripetuti aggiustamenti organizzativi interni al servizio. Tale accreditamento ha inoltre contribuito all‟equilibrio del bilancio.Criticità Si conferma la criticità già evidenziata l‟anno precedente eincontrate rappresentata dalle numerose richieste di inserimento relative ad interventi educativi per un numero di ore inferiore a quello(interne o dovute al minimo previsto dalla normativa per i C.S.E.cambiamento di Questo traducendosi di fatto in presenze settimanali dei ragazzicontesto) anche molto limitate, rende necessario un maggiore impegno nella gestione di sempre più numerosi utenti, oltre a determinare per l‟equipe la necessità di confrontarsi con un lavoro educativo forzatamente limitato nella progettualità possibile e nella presa in carico del singolo minore che rimane inferiore rispetto a quella che si avvertirebbe necessaria nell‟interesse dello stesso. Un‟ulteriore criticità manifestatasi nell‟anno è rappresentata dai frequenti cambiamenti e ridefinizioni dell‟organizzazione del servizio che si sono resi necessari a causa delle maternità di alcune educatrici. Bilancio Sociale 2016

Il lavoro La gestione del servizio è costantemente accompagnata dal 56dell’equipe lavoro dell‟equipe che definisce, affianca e supporta ogni intervento educativo. Anche quest‟anno è stata confermataSfide per il l‟organizzazione basata su due equipe distinte (una per ciascunfuturo gruppo di ragazzi) che, quali gruppi di lavoro attivo nella varietà degli elementi che le compongono, si occupano di tutto quantoIl servizio e il riguarda il progetto educativo nell‟interesse di ogni minoreterritorio frequentante. Si tratta di educatori ben consolidati nel lavoro di gruppo che mostrano ciascuno di trovare il proprio spazio nella diversità eppure nell‟unicità degli obiettivi perseguiti e della metodologia adottata. Anche nel corso del 2016, di fronte ai numerosi cambiamenti organizzativi resi necessari dalla gestione del servizio, tutti i componenti hanno dimostrato disponibilità e maturità professionale, unitamente alla capacità di far fronte con determinazione anche a richieste di inserimento particolarmente impegnative. Il concreto impegno di garantire un intervento educativo specifico e altamente qualificato nel mantenimento di un rapporto educativo elevato (1 a 3) pone la sfida della sostenibilità economica del servizio nel tempo. Ciò rende necessaria una continua attenzione al panorama dei progetti esistenti nel territorio e delle iniziative anche legislative (bandi, finanziamenti) che possano contribuire a garantire tale sostenibilità economica. Questo impegno sta permettendo al contempo al centro di confrontarsi con altre realtà e di acquisire una maggiore visibilità sul territorio, mentre sta dando alle figure educative sempre nuove occasioni di specializzazione. Si è consolidata nel 2016 la conoscenza e la visibilità del servizio nell‟ambito del territorio di appartenenza. Il C.S.E. è infatti ormai conosciuto e spesso interpellato dai Servizi di Neuropsichiatria di numerosi comuni non solo limitrofi. Anche le richieste di colloqui per inserimenti da parte di privati provengono ormai da un più vasto bacino d‟utenza. Si sta sempre più affermando anche la partecipazione del C.S.E ad eventi organizzati da realtà del territorio (Rugby Sound, Trofeo del Galletto organizzato dal Rugby Parabiago, partite di calcio integrato, Rock Music Festival di Magenta, saggio organizzato dalla scuola di musica Music Factory). Al tempo stesso alcuni eventi organizzati dal servizio sono stati aperti a realtà del territorio (teatro, castagnata). Consolidato infine l‟impegno di inclusione sociale del servizio che si realizza in particolare attraverso numerosi laboratori che si svolgono all‟esterno (campo di rugby, campo da calcio, piscina, palestre, sala prove, teatro, maneggio, vivaio, ristorante) spesso anche con la collaborazione di esperti (allenatori, musicisti, istruttori, cuochi). Queste attività permettono una sempre maggiore e più piena conoscenza del servizio sul territorio e anno Bilancio Sociale 2016

dopo anno stanno dando luogo ad un crescente coinvolgimento delle persone esterne che conoscono e accompagnano la realtà della cooperativa.People raising: il Anche nel corso del 2016 si conferma importante e significativa per apporto di competenze, possibilità di confronto e concretavolontariato valore inclusione sociale, la presenza di numerose persone e realtà cheaggiunto del si coinvolgono e impegnano concretamente nel rapporto coiservizio ragazzi e nella vita del centro. Alcuni volontari hanno affiancato gli educatori nello svolgimento delle attività (teatro, piscina, equitazione, laboratori creativi). Numerose altre persone e realtà stanno invece continuando a contribuire alla gestione del servizio mettendo a disposizione gratuitamente spazi e risorse (contributi economici e/o materiali) per la realizzazione di laboratori ed eventi. Ricordiamo qui in particolare: associazione rugby Parabiago, piscina Parabiago, ASD calcio Villa Cortese, ristorante Ca‟ del Parco, sala prove Musik Factory, Mureddu Sugheri, azienda agricola di Villastanza; unitamente a sponsor privati (Venanzi Effe, Puricelli, Vergani, Elettromeccanica, Sport Lyne, Idealgrafica) Relativamente agli eventi dell‟anno infine un apporto particolarmente significativo in termini di donazioni è venuto da Bevex, Salumificio Cinque Stelle, Associazione Gli Amici del Falò. 57 Bilancio Sociale 2016

SCHEDA SERVIZIO: S. F. A. IL CALEIDOSCOPIOLe peculiarità del L‟anno educativo 2016 è stato un anno molto impegnativo2016 che ha coinvolto tutti gli educatori e gli utenti del Caleidoscopio. A maggio, in collaborazione con gli altri servizi del polo di San Giorgio, abbiamo organizzato un OPEN DAY che ha coinvolto le famiglie del territorio per presentare il nostro servizio, il Progetto officina come spazio autonomo rispetto allo S.F.A., il C.S.E. La Bussola e l‟apertura del negozio facente parte del ramo B della cooperativa. Il 7 maggio 2016, apre, infatti, “La bottega delle chicche” che ha permesso di assumere una delle nostre persone con fragilità. Subito dopo, con l‟apertura dell‟officina “Arcobaclin”, altro 58 spazio appartenente al ramo B della cooperativa è stato assunta un‟altra persona con fragilità che fino ad allora aveva frequentato Il Caleidoscopio.Quest‟anno da maggio a luglio sono stati attivati i primi tirocini socializzanti che hanno permesso di valutare le competenze sociali delle persone con disabilità in un ambiente “lavorativo” esterno.Durante i mesi che hanno preceduto settembre si è lavorato sodo per dare una nuova identità al servizio e riuscire così a “staccare” i laboratori che fino ad allora erano stati parte integrante e di notevole importanza all‟interno dello SFA. Si è puntato molto sul concetto di ADULTITA‟nella persona con disabilità attraverso proposte formative di crescita personale e sociale, sul concetto di AUTOCONSAPEVOLEZZA, sulle autonomie personali e sociali del singolo. I laboratori sono concepiti come spazi prossimali che permettono alle persone di sperimentare tempi, modalità e relazioni di impronta occupazionale. A settembre con la nuova organizzazione, sono usciti dallo SFA due educatori “storici” lasciando spazio all‟inserimento di una nuova figura all‟interno dell‟equipe. L‟equipe ha dovuto ricostruire un nuovo equilibrio e si è riprogettata e rinnovata in funzione dei cambiamenti avvenuti. La collaborazione tra i vari servizi appartenenti al polo di San Giorgio si è maggiormente intensificata. A ottobre è nato il progetto Spazio Libero attivato grazie ai contributi ottenuti dalla Fondazione Intesa San paolo onlus. A tale progetto hanno aderito gran parte degli utenti del Servizio di Bilancio Sociale 2016

formazione all‟autonomia partecipando alle varie attività pomeridiane proposte e alle uscite nel week end rispondendo al bisogno di integrazione sul territorio e alla possibilità di passare il proprio tempo libero in autonomia.Criticità incontrate Le criticità incontrate sono state riscontrate sia a livello organizzativo che a livello di pensiero, in quanto il(interne o dovute al caleidoscopio ha subito grossi cambiamenti che hannocambiamento di portato a riformulare il progetto del Servizio di formazione all‟autonomia ma anche la sua struttura a livello di equipe.contesto)Il lavoro Il lavoro di equipe resta sempre il nostro punto di forza che cidell’equipe ha portati a costruire e riprogettare il nostro S.F.A. Da settembre la struttura dell‟equipe è cambiata in quanto 59 due educatori sono usciti per dar forma al Progetto Officina ed è stata inserita una nuova educatrice. Il nostro obiettivo resta quello di utilizzare l‟equipe per condividere e progettare un lavoro comune che sia arricchente per ogni persona coinvolta e che affini sempre più le modalità utilizzate nella relazione con i gli utenti senza perdere l‟autenticità del singolo educatore, un “fare” comune che tiene conto delle differenze caratteriali e delle competenze che ognuno ha e che mette a disposizione dell‟altro.Sfide per il futuro Una delle sfide per il futuro è quella di sviluppare un lavoro più incentrato sulle autonomie di base legate alle più semplici mansioni all‟interno di una casa e permettere di sviluppare al meglio le proprie capacitàIl servizio e il Il servizio di formazione all‟autonomia attraverso l‟attività diterritorio autonomia e territorio si è inserito a San Giorgio su Legnano e nei paesi limitrofi utilizzando i vari servizi a disposizione. Inoltre attraverso gli aperitivi serali, facenti parte delle attività del Caleidoscopio, le persone con fragilità hanno imparato ad utilizzare vari locali organizzandosi autonomamente.People raising: il Nell‟anno educativo 2016 non vi è stata la presenza di volontari all‟interno del servizio di formazione all‟autonomia.volontariato valoreaggiunto del servizio Valore aggiunto sono state tutte le persone che hanno svolto tirocinio e che per un certo periodo si sono fermate per dare il loro aiuto. Bilancio Sociale 2016

SCHEDA SERVIZIO:LABORATORI ERGOTERAPICI PROGETTO OFFICINALe peculiarità Il Progetto Officina nel corso del 2016 è diventato Servizio a sé adel 2016 tutti gli effetti: si è riusciti, prima dell‟estate, a portare a buon fine la trattativa per gli spazi in via Manzoni, che sono diventati la sede del Progetto stesso (di quattro dei laboratori), e dello spazio di vendita “La Bottega delle Chicche”. Il solo laboratorio di Falegnameria è rimasto per necessità di spazi, a Parabiago. La partecipazione al Progetto si è caratterizzata da un‟ incremento di utenti propri, numero che è cresciuto sia con l‟inserimento da settembre di 6 utenti provenienti dallo SFA, a conclusione delle annualità obbligatorie, sia di altri utenti esterni per i quali i Servizi Sociali hanno positivamente valutato l‟innovazione e l‟utilità di questa proposta. La frequenza di questi utenti è varia (tempo pieno o part - time a seconda dei singoli progetti educativi e dalla diversa presa in carico dei servizi sociali) Permane la stretta collaborazione con lo SFA e la frequenza ai 60 laboratori di molti utenti, che partecipano al Progetto Officina come sperimentazione, messa in gioco e valutazione delle abilità e competenze più esplicitamente occupazionali. La cadenza e l‟alternanza dei singoli e specifici laboratori (giorni e orari) si è declinata ed è stata incrementata fino a coprire interamente la settimana offrendo una proposta di attività più ampia. Nel mese di ottobre si è organizzato con tutti i partecipanti ai laboratori e tutti i maestri di laboratorio un incontro per riprendere insieme il senso del Progetto ed il significato della partecipazione ai laboratori come “opportunità” di crescita e di messa in gioco.Criticità Il Progetto Officina si connota come una proposta innovativa,incontrate sperimentale, che risponde al bisogno di un inserimento più mirato per tutti quei soggetti che faticano a trovare una collocazione(interne o dovute al valorizzante nel mondo del lavoro e nei servizi strutturati esistenticambiamento di (CSE, SFA), per giovani in uscita dal percorso scolastico o che necessitano periodi d i alternanza con la scuola, per giovani checontesto) hanno avuto esperienze di tirocinio lavorativo non andate a buon fine. Per quanto riguarda il lavoro interno, i partecipanti dimostrano di cogliere il senso e l‟utilità del progetto e delle attività, ma si scontrano con aspettative personali molto alte, di inserimento nel mondo del lavoro. La delicatezza degli interventi con l‟utenza si Bilancio Sociale 2016

Il lavoro gioca tra il restituire alle persone con disabilità accolte, il senso del 61dell’equipe limite, delle fragilità personali e contemporaneamente, il rinforzo delle risorse e delle abilità possedute, il costruire consapevolezzaSfide per il di sé e delle proprie reali possibilità, il rinforzo dell‟autostima e lafuturo ricerca di canali di gratificazione personale.Il servizio e il L‟inserimento lavorativo delle persone con fragilità è unaterritorio tematica delicata e complessa, ed è questo che rappresenta la criticità anche del lavoro rispetto al contesto esterno. La difficoltà dei servizi preposti (SISL, Centro per l‟impiego) a dare risposte (di collocazione e a lungo termine), la difficoltà di un mercato del lavoro altamente prestazionale e che offre scarsissime opportunità di inserimento lavorativo o anche solo di esperienze di tirocinio. L‟èquipe è costituita da un coordinatore ed un educatore maestro di laboratorio a tempo pieno sul Progetto, educatori - maestri di laboratorio che svolgono attività specifiche per un monte ore differenziato. L‟equipe da metà anno ha potuto meglio connotarsi grazie alla nuova sede e alla strutturazione di incontri cadenzati due volte al mese. Tra gli obiettivi di lavoro perseguiti e che si stanno tutt‟ora perseguendo, nel lavoro d‟equipe: la costruzione di un gruppo di lavoro ancora più coeso attorno al senso ed ai significati del Progetto Officina, la messa a punto degli strumenti di osservazione e valutazione propri del servizio, l‟organizzazione di momenti di sensibilizzazione e di condivisione del senso e delle finalità del progetto stesso, con e tra i partecipanti, con le famiglie e con i Servizi. La prima sfida per il futuro è quella di pubblicizzare l‟offerta del Progetto Officina ed implementarne l‟utenza. Per il Progetto una grossa scommessa è quella di creare rete con le famiglie e costruire una nuova relazione- alleanza con i genitori e i servizi per poter essere ancora meglio riconosciuti per rilevanza, e sostenuti come servizio sperimentale alternativo e rispondente ad un bisogno emergente. L‟intento sotteso a questo progetto come a tutti i servizi della cooperativa è quello di costruire una diversa sensibilità sociale verso la disabilità, costruire un‟immagine sociale diversa della persona con disabilità che, proiettata nell‟orizzonte lavorativo rischia di ridursi ad una logica prestazionale, mentre il senso e la dignità sociale passano dal riconoscimento nell‟altro di una diversa capacità di fare, che può diventare risorsa, diversa, anche per la comunità. Rilevanza a livello sociale più ampio è l‟impatto che i laboratori hanno sull‟esterno sia perche offrono le loro prestazioni a privati, o Bilancio Sociale 2016

in luoghi del territorio, sia per le esposizioni presenti, dei manufatti e delle opere realizzate. Maggiore rilevanza del Progetto si sta diffondendo tra i Servizi Sociali territoriali, che hanno iniziato a proporre i laboratori ad utenti che non frequentano i Servizi, sia come percorso di sperimentazione pseudo - lavorativa prima dell‟inserimento al SISL sia come collocazione alternativa ai servizi standardizzati.People raising: il Il volontariato è presenza e risorsa nei laboratori del Progetto Officina, nel Laboratorio di Falegnameria e in quello di Creazioni -volontariato valore Bomboniere in particolare, con volontari insostituibili. Durante l‟aggiunto del anno oltre ad essersi consolidata la loro presenza si è aggiuntaservizio qualche unità anche grazie alla nuova collocazione dei laboratori e all‟apertura del negozio. I volontari offrono un apporto fondamentale allo svolgimento delle attività, sono spesso portatori di un sapere operativo specifico, e sono anche presenza che permette ai partecipanti di essere affiancati in un rapporto più stretto nello svolgimento delle diverse mansioni, facilitando un lavoro individualizzato maggiormente mirato. I volontari sono risorse preziose anche dal punto di vista relazionale, ampliano le interazioni e le possibilità di socializzazione dei partecipanti. 62 PROGETTI ATTIVATI Bilancio Sociale 2016

Le peculiarità del SCHEDA SERVIZIO: C.S.S. CASA MIA 632016 Nella prosecuzione del lavoro già avviato l‟anno prima, il 2016 haCriticità significato un più profondo radicamento sul territorio della nostraincontrate Comunità, almeno nel contesto locale di Sant‟Ilario in cui vive e opera il servizio. A ciò hanno contribuito diversi fattori.(interne o dovute al Intanto, il completamento del Progetto di Educazione allacambiamento di Teatralità, a cui hanno partecipato la maggior parte degli ospiti della Comunità, utenti del territorio, educatori e volontari dellacontesto) Parrocchia. Il “Laboratorio”, organizzato dalla Comunità “Casa Mia”, si è svolto da ottobre a maggio, negli spazi dell'Oratorio di Sant'Ilario, ed è stato condotto dalla dott.ssa Stefania Cringoli, esperta in Educazione alla Teatralità, con la supervisione didattica e pedagogica del professor Gaetano Oliva dell‟Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Un vero e proprio “laboratorio di vita e solidarietà” che ha consentito a soggetti diversi di conoscersi e di costruire una rete tra le realtà presenti. Ciò ha permesso alla Comunità di proporsi al territorio come soggetto in grado di promuovere benessere anche all‟esterno del servizio, favorendo l‟integrazione fra le persone. L‟utilizzo dell‟arte e dei linguaggi espressivi come strumenti culturali ed educativi si è rivelato in questo senso una strategia vincente. La prima fase del progetto è culminata in un saggio conclusivo che si è svolto all‟inizio di giugno. “Armonie di corpi e rotture di schemi – Racconti di comunità in gesti e parole”, questo il titolo dell‟evento, dove i partecipanti al corso, attraverso perfomances creative, ci hanno reso partecipi del percorso di crescita e integrazione condiviso nel Laboratorio. Al saggio era associata anche una mostra dei lavori realizzati durante l‟anno dai partecipanti al progetto. Dopo il saggio, un momento conviviale molto partecipato. Il tutto si è svolto negli spazi dell‟Oratorio di Sant‟Ilario, dove ora la Comunità è finalmente “di casa”. Le relazioni positive, così instaurate con la comunità locale e la parrocchia, hanno consentito poi alla Comunità di organizzare, alla fine di novembre, una cena sociale per il reperimento di fondi a favore delle attività della nostra Cooperativa. E questo è stato l‟altro fattore che ha consentito un ulteriore radicamento della Comunità sul territorio. L‟evento è stato realizzato dall‟equipe educativa di “Casa Mia”, con la collaborazione di volontari e il supporto fondamentale dell‟Oratorio di Sant‟Ilario, che ha messo a disposizione i locali. Si è trattata di una vera e propria festa, a cui hanno partecipato circa 130 persone, provenienti anche dai territori limitrofi. Un abbraccio affettuoso e solidale che ha “rinvigorito” la Comunità, riconosciuta ormai come una risorsa vitale per il territorio e le famiglie. Anche nel 2016, le maggiori criticità sono derivate dalla difficoltà di mantenere unito il gruppo degli ospiti, per l‟aggravarsi delle problematiche sanitarie di alcuni di loro. Condizione questa che ha reso meno omogeneo il gruppo, rendendo necessaria una profonda riorganizzazione della vita della Comunità, da un lato per rispondere in modo adeguato Bilancio Sociale 2016

Il lavoro alle criticità ingravescenti degli ospiti più maturi, dall‟altra per 64dell’equipe continuare a garantire lo svolgimento di quei percorsi educativi individuali dove rimangono alti i livelli di autonomia e diSfide per il futuro socializzazione. In particolare, l‟aggravamento importante di uno degli ospiti, il primo ad essere accolto in Comunità nel 2007, neIl servizio e il ha reso necessaria la dimissione e la successiva ricollocazione interritorio una RSD. Una problematica nuova per la nostra Comunità, che purtroppo, in prospettiva, potrebbe riguardare altri ospiti più in avanti negli anni. La gestione del percorso di dimissione è stata difficile e faticosa, anche sul piano affettivo, sia per l‟ospite dimesso che per gli operatori e gli altri utenti della Comunità. Una condizione complicata anche dalle incomprensioni con la famiglia, che avendo riposto grande fiducia nel servizio si è sentita in qualche modo “tradita” dalla dimissione, anche se il tutto è avvenuto nell‟interesse prioritario del loro familiare. Una problematica, quest‟ultima, che ci dovrà vedere maggiormente preparati in futuro a gestire le profonde implicazioni umane e affettive derivanti da dimissioni così “importanti”, specie quando per molti anni la Comunità è stata vissuta come la “casa” della persona, sia da questa che dai suoi familiari. L‟Équipe educativa di “CASA MIA” offre un adeguato sostegno ad ogni singolo ospite della Comunità, in modo da permettere, attraverso la progettazione educativa, il divenire della persona nel rispetto delle caratteristiche individuali, attraverso la partecipazione attiva alla conduzione della vita comunitaria, la responsabilizzazione, lo sviluppo e il mantenimento delle autonomie personali. L‟anno 2016 ha segnato un‟ulteriore crescita professionale dell‟Équipe, sia per l‟esperienza maturata, che per le attività di formazione messe in cantiere dalla Cooperativa, in particolare per le problematiche relative alla gestione dell‟affettività e della sessualità, dell‟autismo e dei disturbi di comportamento. Inoltre, nel corso del 2016, l‟Équipe educativa ha investito molto nello sviluppo di maggiori e più significative relazioni con il contesto sociale e parrocchiale in cui vive e opera la Comunità. Ciò ha favorito sensibilmente il maggiore radicamento del servizio sul territorio. • Maggiore presenza sul territorio con la creazione di eventi esterni. • Realizzazione di incontri con le famiglie della Comunità e del territorio sui temi della disabilità. • Maggiore coinvolgimento delle famiglie degli ospiti nella progettazione educativa individuale e nella gestione di attività di gruppo all‟interno della Comunità • Incremento della presenza dei volontari nella vita della Comunità.  Creazione di una rete di “famiglie amiche”. Il rapporto della Comunità con il territorio, che ha sempre rappresentato una forte criticità del servizio, ora sembra diventare un punto di forza. Si cercherà di potenziarlo con significative occasioni d‟incontro e di scambio. Il benessere e Bilancio Sociale 2016

People raising: il l‟integrazione sociale degli ospiti della “casa” dipendono anche da questo. Si ritiene, inoltre, che ciò potrebbe aiutare lavolontariato valore Comunità a diventare un importante riferimento valoriale eaggiunto del servizio culturale per tutto il territorio. La Comunità rimane sempre aperta al contributo dei volontari nella vita del servizio. Nel corso del 2016, alla volontaria ormai “storica” del servizio si è aggiunta una seconda figura, che collabora all‟interno del Laboratorio di Educazione alla Teatralità. L‟obiettivo è quello di incrementare ulteriormente la presenza dei volontari nella vita comunitaria, nella prospettiva di creare una rete capace di offrire opportunità diversificate di socializzazione e complementari alla Comunità stessa. I volontari che partecipano alla vita della Comunità: • permettono di mantenere un preciso e continuo punto di interazione tra Comunità e territorio; • testimoniano valori come la condivisione, la solidarietà e la gratuità, che sono punti di partenza per un significativo cambiamento culturale; • favoriscono positive relazioni di amicizia e validi riferimenti affettivi; • arricchiscono il gruppo della propria presenza; • facilitano compiti ed interventi di sostegno personale. 65 Bilancio Sociale 2016

AREA MINORI Spazio comunitàComunità diurna CERCHIO MAGICO Comunità alloggio CAMELOT Educativa Domiciliare Minori Educativa Disabilità sensoriale Volume Volume Volume Volume nome servizio economico economico economico economicoSPAZIO COMUNITA’: 2013 2014 2015 2016Cerchio Magicoe C.A. Camelot 259.955 290.092 239.816 221.939A.D.M. 198.342 154.235 174.387 178.632A.D.M. DS 458.297 444.327 414.203 400.571 TOTALI 66 Bilancio Sociale 2016

SCHEDA SERVIZIO: COMUNITÀ DIURNA “IL CERCHIO MAGICO”Le peculiarità Aumento delle richieste di inserimento per minori con quadridel 2016 psicologico/comportamentali fortemente disturbati. Consolidamento del progetto sperimentale “Scuola a domicilio”, realizzato negli spazi della Comunità diurna, in collaborazione con la scuola primaria di Lainate e la NPI di Bollate, finalizzato al reinserimento di un minore alla scuola secondaria di primo grado entro il 2017. Partecipazione ad un progetto promosso da ATS Milano – Regione Lombardia per adolescenti in difficoltà, per favorire processi di inclusione sociale e di contrasto alla povertà, rivolto ad un utente in dimissione. Attivazione di un percorso di supporto genitoriale, con colloqui educativi a cadenza settimanale. Apertura di attività di gruppo e laboratori pomeridiani della Comunità diurna ad alcuni minori esterni al Servizio, ma seguiti in educativa ADM dalla nostra Cooperativa, accompagnati in loco dai rispettivi educatori. Collaborazione tra équipe educative di diversi Servizi della 67 Cooperativa, con interscambio di operatori, per lo svolgimento di alcune attività.Criticità La limitata disponibilità di risorse economiche, da parte degli Entiincontrate pubblici, ha influito sull‟andamento della Comunità diurna; nell‟arco dell‟anno, è stato difficile dare continuità ad alcuni(interne o dovute al interventi educativi e, al sopraggiungere del periodo estivo, ilcambiamento di nostro Servizio ha subito l‟interruzione di alcuni progetti, inclusi quelli per cui, per problematicità e complessità, sarebbe statocontesto) utile un maggiore investimento. Il lavoro di Rete con tutti i soggetti sociali coinvolti nei progetti è diventato sempre più complesso ed oneroso e, allo stesso tempo, meno efficace e funzionale: al nostro Servizio viene richiesto un lavoro sempre maggiore per accordare i tempi burocratici e le modalità di gestione delle agenzie sociali con i tempi e i bisogni manifestati dai minori nella vita quotidiana di Comunità. Ulteriori fattori, quali i frequenti ricambi di personale pubblico, con relativi passaggi di casi, hanno reso frammentata e, spesso, poco incisiva, la collaborazione con alcuni Enti socio-sanitari, con conseguenti ripercussioni sul benessere di alcuni utenti e delle loro famiglie. A livello interno, la tipologia strutturale del nostro Servizio ha reso difficoltosa l‟attuazione di interventi educativi mirati, per alcune situazioni particolarmente delicate, che avrebbero richiesto spazi e locali più ampi e maggiormente adeguati, in Bilancio Sociale 2016

Il lavoro modo da poter tutelare i minori in difficoltà e, al contempo, ildell’equipe gruppo, da eventuali episodi critici. L‟équipe educativa è strutturata in modo tale da poter affrontare e gestire, nei diversi periodi dell‟anno, i continui e rapidi cambiamenti organizzativi legati alla tipologia di questo Servizio diurno. Gli educatori, che vi operano secondo un sistema di turnazione con giorni e fasce orarie differenti e contemporaneamente lavorano anche in altri Servizi della Cooperativa, grazie agli incontri settimanali in plenaria, hanno potuto svolgere un lavoro unitario, costante e continuativo, sia relativamente agli aspetti progettuali, sia durante la fase di attuazione quotidiana. Il lavoro in équipe ha rappresentato il punto di forza del lavoro educativo svolto quotidianamente con i minori presi in carico e si conferma uno strumento fondamentale per la realizzazione delle finalità proprie di questo Servizio, che accoglie minori con situazioni famigliari e scolastiche molto compromesse, con difficoltà relazionali e disturbi del comportamento importanti, inviati dalle Neuropsichiatrie e dai Servizi Tutela territoriali, su mandato del Tribunale dei minori.Sfide per il La sfida maggiore per il futuro è che questo Servizio possa 68futuro continuare a sostenersi economicamente senza dover rinunciare alle proprie specificità e ad offrire una proposta educativa con adeguati standard di qualità. Si considera auspicabile la possibilità di un ampliamento e di una differenziazione all‟interno della progettazione che sia in grado di rilevare e cogliere i nuovi bisogni del territorio e di rispondere in maniera innovativa, anche attraverso la collaborazione con nuove e diverse realtà.Il servizio e il La Comunità diurna ha ampliato il proprio bacino di utenza, conterritorio ulteriori inserimenti di minori provenienti da Comuni siti al di fuori del territorio di Parabiago. Il Servizio ha effettuato la propria collaborazione con gli Istituti scolastici, i Servizi sociali e le Neuropsichiatrie dei luoghi di provenienza dei minori presi in carico. Nell‟anno si sono attuate le maggiori sinergie con le realtà di Parabiago, con cui ci sono collaborazioni in atto da tempo: la società Rugby Parabiago, l‟ente gestore della piscina comunale e gli Istituti scolastici (per la didattica e l‟utilizzo della palestra).People raising: il La presenza complessiva di tre tirocinanti universitarie lungo l‟arco dell‟anno, unitamente alla disponibilità di una di loro a prolungarevolontariato valore la propria presenza all‟interno del Servizio, in qualità di volontaria,aggiunto del ha portato novità e movimento nella quotidianità del gruppo deiservizio minori ed ha permesso agli educatori di svolgere un lavoro Bilancio Sociale 2016

differenziato, fornendo interventi più specifici nelle situazioni di maggior bisogno. A livello sportivo, è stato possibile usufruire di un supporto specializzato e di qualità, grazie al contributo volontario di un operatore del personale tecnico della società “Rugby Parabiago” e alla possibilità di utilizzo del relativo impianto sportivo per lo svolgimento di attività programmate, sia durante l‟anno, sia durante il periodo estivo.SCHEDA SERVIZIO: COMUNITA’ CAMELOTLe peculiarità del Dimesso a Febbraio 2016 un minore che ha concluso il suo2016 progetto in Comunità per il raggiungimento della maggiore età; A. è rientrato in famiglia mantenendo la sua frequenza allo SFA il Caleidoscopio. Accolto all‟inizio del mese di luglio un minore ià frequentante la Comunità diurna IL CERCHIO MAGICO. Dimesso su richiesta del Servizio Tutela Minori dell‟Azienda SO.LE il minore con disturbo dello spettro autistico per inserimento in un una struttura sanitaria. Dimesso F. per raggiungimento del 18mo anno e ricollocato 69 presso la CSS Casa Mia.Criticità Fatica nel coinvolgere una delle famiglie nel progetto relativo alincontrate proprio figlio per problemi nella relazione con il Servizio Tutela econ la neuropsichiatra di riferimento a causa della non(interne o dovute al accettazione della patologia del figlio e nel conseguente rifiutocambiamento di nella somministrazione della terapia farmacologica prescritta. Proseguita la supervisione dei progetti educativi gestita dallacontesto) dott.ssa Sofia Carbonero.Il lavorodell’equipe A seguito dimissioni degli utenti con il mese di novembre sono state ridotte le ore di copresenza pertanto gli operatori della Comunità sono rimasti solo tre. Proseguito durante tutto l‟anno il il lavoro di costante confronto con le famiglie e di accompagnamento della relazione educativa intra-familiare coinvolgendo anche gli altri membri del contesto. Purtroppo questo lavoro non è stato possibile con la famiglia di R. con la quale l‟equipe educativa ha cercato in ogni modo di avere un dialogo che la famiglia ha costantemente rifiutato.Sfide per il futuro Il CDA della Cooperativa ha deliberato la chiusura della Comunità entro metà 2016, a causa del grosso deficit economico. Ci si dovrà interrogare circa la possibilità di destinare i locali tuttora adibiti a C.A. ad altri progetti. Bilancio Sociale 2016

SCHEDA SERVIZIO: ADM E DISABILI SENSORIALILe peculiarità del Proseguiti con continuità educativa i progetti personalizzati2016 con i Comuni di Busto Garolfo, Rescaldina, Parabiago. Concluso con successo il percorso di scuola parentale che ha visto accompagnare al conseguimento della licenza media una ragazzine del comune di Cerro Maggiore.Criticità incontrate Dal mese di settembre 2016 ripresi i laboratori per i bambini 70(interne o dovute seguiti in domiciliare. Svolti 3 giorni a settimana, hannoal cambiamento coinvolto un totale di 8 minori e hanno visto l‟interazione deidi contesto) bambini seguiti in domiciliare con i minori ospiti del Centro Diurno Il Cerchio Magico.Il lavoro Le criticità incontrate riguardano innanzitutto alle situazionidell’equipe incontrate, sempre più problematiche. La domiciliare è un intervento spesso utilizzato impropriamente dai Servizi SocialiSfide per il futuro per far fronte a criticità molto complesse che richiederebbero una presa in carico più globale: se a volte l‟intervento educativo riesce ad essere un punto di partenza per progetti più ampi (1 minore seguito in ADM inserito al Cerchio Magico), spesso ciò non accade non solo per mancanza di fondi e ma anche per grande resistenza delle famiglie ad accettare altro che non sia l‟educatore a domicilio. Quest‟anno l‟equipe si è arricchite di 3 figure professionali di cui 1 ex tirocinante. Per sostenere le nuove figure educative sono state effettuate diverse riunioni d‟equipe e incontri con il Coordinatore. Dal mese di gennaio 2017 l‟intervento educativo sarà gestito a livello sovra comunale dall‟AZIENDA SOLE. Ciò comporterà sicuramente dei cambiamenti e nuove sfide gestionali. Fino giugno 2017 aperto il bando per l‟accreditamento dell‟educativa scolastica dell‟AZIENDA SOLE. La partecipazione al Bando permetterà di aprirci ad un nuovo ambito di intervento, permettendo alla Cooperativa di offrire ai propri dipendenti nuove opportunità lavorativenumeri del 2016 per educativa domiciliare e disabilità sensoriale 2014 2015 2016Minori seguiti in EDM n. 52 n.42 n.48Disabili sensoriali seguiti n.11 n.10 n. 11Comuni in cui sono attivi gli interventi Parabiago, Busto Garolfo, Villa Cortese, Canegrate, Legnano, Rescaldina, San Giorgio i progetti personalizzatiProgetti personalizzati attivati n. 4 n.10 n. 6 Bilancio Sociale 2016

LA RUOTASOC. COOP.SOCIALE ONLUSdiventa cooperativa mista 71 il RAMO BBilancio Sociale 2016

Come ben sapete, la Cooperativa con verbale straordinaria a rogito del 72Notaio Pietro Sormani rep. 395605 racc. 87902, in data 15/07/2015 avevaprovveduto a modificare il proprio oggetto sociale e ad adeguare ilproprio Statuto Sociale prevedendo, in aggiunta, la possibilità di svolgere leattività, previste dalla Legge, per le cooperative sociale di “tipo B”(gestione di attività agricole, industriali, commerciali o di servizi perl‟inserimento lavorativo di persone svantaggiate) oltr ad un ampliamentodello stesso oggetto sociale relativamente al “tipo A” (gestione dei servizisocio-assistenziali, sanitari ed educativi).Nel corso dell‟esercizio, in data 06/04/2016, si è aperta una nuova attivitàcommerciale in San Giorgio su Legnano rendendo di fatto la nostraCooperativa una Cooperativa Sociale a oggetto plurimo che ai sensi dellaLegge 381/1991, ha sempre lo scopo di perseguire l‟interesse generaledella comunità alla promozione umana e all‟integrazione social deicittadini sia attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (“tipoA”); sia attraverso lo svolgimento di attività diverse – agricole, industriali ,commerciali o di servizi – finalizzate all‟inserimento lavorativo di soggettisvantaggiati (“tipo B”).L‟esercizio contemporaneo di entrambi i campi è stato possibile in quanto:  le tipologie di svantaggio e/o le aree di intervento esplicitamente indicate nell‟oggetto sociali sono tali da postulare attività coordinate per l‟efficace raggiungimento delle finalità attribuite alle cooperative sociali;  risulta chiaramente indicato nello statuto sociale il collegamento funzionale tra le attività di tipo A e B;  è stata effettuata all‟interno dell‟organizzazione amministrativa una netta separazione delle gestioni relative alle attività esercitate ai fini della corretta applicazione delle agevolazioni concesse dalla vigente normativa. Si ricorda come, nelle cooperative sociali di tipo B, le persone svantaggiate debbano costruire almeno il 30% dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo essere socie della cooperativa stessa.Alla data del 31/12/2016 la Cooperativa sociale di tipo A e B risultavaavere i seguenti rapporti di lavoro in essere:Personale svantaggiato – lavoratori soci gestione B 2Totale forza lavoro 95Lavoratori soci e non soci gestione A 95Lavoratori soci e non soci gestioni B 3Calcolo forza lavoro gestione B escluse le persone svantaggiate 1Percentuale persone svantaggiate gestione B 200%Bilancio Sociale 2016

La bottega delle chiccheNel maggio 2016, la cooperativa LA RUOTA ONLUS ha modificato il proprio statutodiventando cooperativa mista.Nasce così “La Bottega delle chicche”, il negozio nel quale affluiscono tutti imanufatti creati nei vari servizi della cooperativa , luogo di vendita e produzionedelle bomboniere e dei quadri dell‟Artelier.La bottega ha dato la possibilità di assumere una delle persone con disabilitàfrequentante precedentemente il servizio di formazione all‟autonomia ilCaleidoscopio e l‟opportunità per molte delle persone con fragilità disperimentarsi nei laboratori creativi. 73 La Bottega delle Chicche si trova in via Manzoni, 22 - San Giorgio su Legnano (Milano) Telefono: Tel. 331/7233623 E-Mail: [email protected] Bilancio Sociale 2016

Il progetto ArcobaClean è un'idea nata da C.A-L. Italia Srl e la Cooperativa Sociale LARUOTA ONLUS, dopo anni di amicizia e collaborazione le due società hanno deciso dimettere le proprie risorse a disposizione di un progetto che crei vere opportunità di lavoro aragazzi con grande cuore e volontà ma con problematiche cognitive e che allo stesso tempoconsenta di creare o meglio ricreare qualcosa giorno dopo giorno con il proprio lavoro.C.A-L. Italia con un immensa flotta a noleggio di macchinari per la pulizia aveva la necessità direvisionare periodicamente i macchinari deteriorati da anni di usura e utilizzo nei più disparatisettori, con i propri tecnici, giorno dopo giorno, il Progetto ArcobaClean forma questi ragazziad eseguire sempre più complesse operazioni che portano alla rinascita dei macchinari per lapulizia.Usufruendo appunto, della possibilità concessa dall’ex art. 14 del D.lgs.276/2003, C.A-L. Italia ha stipulato una convenzione con la Coop “La Ruota” e la CittàMetropolitana. Questa convenzione è finalizzata all’integrazione lavorativa di persone disabili epersone svantaggiate nei confronti delle quali C.A-L. Italia si impegna ad affidare lamanutenzione e il ripristino dei macchinari per la pulizia.LA REVISIONE 74ArcobaClean revisiona tutte le macchine per la pulizia tra cuiMotospazzatrici uomo a piediMotospazzatrici uomo a bordo elettriche, benzina o dieselMacchine combinate lavanti spazzantiLavapavimenti uomo a bordoLavapavimenti uomo a piediCosa effettuiamoDi norma, le macchine vengono completamente smontate, lavate, pulite, riverniciate eriassemblate.I componenti meccanici vengono controllati e nel caso riparati, ricondizionati osostituiti.Le parti di usura come bandelle spazzole, tergi e ruote, vengono sostituiti, salvo sipresentino in buone condizioni.La batteria viene sostituita se non soddisfa requisiti di buona autonomia.Le macchine cosi pronte vengono proposta per la vendita o il noleggio.Bilancio Sociale 2016

IL FUTURO E’ 75COLTIVARE IL SENSO DELLE POSSIBILITA’Ci piace pensare la nostra cooperativa come un cantiereaperto in cui i lavori non sono e saranno mai finiti perché unabuona cooperativa non è quella perfetta, per altro inesistente,ma quella che sa interrogarsi, mettersi in crisi e rimanere apertaai cambiamenti.Solo così si può sperare di non perdere il contatto con unarealtà in continuo divenire proseguendo nel lavoro perrispondere ai bisogni emergenti del nostro territorio.Bilancio Sociale 2016

grazie!al Consiglio di Amministrazioneal Revisore Unicoa tutti: 76lavoratori, volontari, fornitori,associazioni, privatied ente pubblicoche in modo diversocontribuiscono al mantenimento ealla crescita della cooperativaBilancio Sociale 2016


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