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LA LEGGEREZZA DEL SILENZIO 102
UNA MODERNA ABITAZIONE TUTTA IN LEGNO AFFACCIATA SULLE COLLINE DI MENFI È LA CASA DEL COMPOSITORE MARCO TUTINO UN RIFUGIO PERFETTO DOVE CREARE IMMERSI TRA LUCE VENTO E CIELO testi Maria Matranga fo to B e n e d e t to Ta ra n t i n o G 103
Sopra, il soggiorno; a destra, la cucina della casa di Marco Tutino THE LIGHTNESS progettata da Riccardo Agnello. OF SILENCE “Cosa sto a fare al centro di Milano se devo comporre musica?”. È stato dopo A modern, wooden house that overlooks the essersi fatto questa domanda che Marco Tutino, compositore le cui opere sono hills of Menfi. It is composer Marco Tutino’s rappresentate e apprezzate in tutto il mondo, ha deciso di trascorrere almeno home. A sanctuary where he can create, metà dell’anno in Sicilia. Così ha chiamato l’amico Riccardo Agnello, progettista immersed into the light, the wind, and the sky delle più belle case nella campagna di Men , e gli ha chiesto se davvero quel territorio fosse il luogo ideale per vivere, come Agnello ripeteva da tempo. Dopo “What am I doing in the centre of Milan qualche giorno erano insieme alla scoperta delle campagne men tane, nché, if I want to compose music?” After ask- tra i luoghi in vendita, Tutino è stato colpito da uno in particolare: una piccola ing himself this question, Marco Tutino, collina affacciata a guardare il mare. “Dopo aver attraversato trazzere sterrate a composer whose works are appreciat- in mezzo a vecchi ulivi e giovani vigne, improvvisamente affacciarsi su una ed worldwide, decided to spend at least terrazza naturale con davanti solo la valle del Belìce e il mare non poteva che half the year in Sicily. So, he called his incantare il mio amico - racconta Agnello -. Marco mi chiese di disegnare per friend Riccardo Agnello, the designer of lui una casa semplice, quasi spartana, dove però trovassero posto, ovviamente, the most beautiful houses in the coun- la musica e altre sue passioni quali la moto, la bici e alcuni mobili e oggetti che tryside of Men , and asked him whether gli ricordassero la sua storia”. it really was the ideal place to live. After È così che è nata a Men la casa del Maestro Tutino, come l’intersezione di some days, they were together discov- due volumi: un corpo principale con un grande living, che gode appieno della ering Menfi’s countryside. Mr Tutino vista sulla vallata e nasconde, dietro una quinta grigia, una cucina tutta nera; was struck by a small hill overlooking the sea. “After crossing dirt lanes among G104
e un secondo volume, posizionato ortogonalmente rispetto al primo, dove si A B I TA R E trovano la camera da letto principale unita a uno studio dove comporre musica e dal lato opposto una stanza per gli ospiti. Una piscina circondata da palme old olive trees and young vineyards, sud- nane e rosmarino prostrato de nisce gli spazi esterni con una magni ca vista denly a natural terrace overlooking the sulla valle del Belìce. Belìce valley and the sea, could not fail Ma la peculiarità della casa è il materiale con cui è costruita: non in muratura to enchant my friend”, says Mr Agnello, ma in legno. “La casa in legno - racconta il compositore - è molto diversa dalle “Marco asked me to design a simple, al- altre nelle quali vivo e ho vissuto: respira, e senti come se la struttura non ti most basic house, where there was room pesasse addosso, è una sensazione stranissima di leggera solidità. Poi è calda for music, of course, and other passions.” d’inverno e fresca d’estate senza particolari accorgimenti. Trovo che questa The house was shaped like the intersec- nuova tecnologia edilizia sia l’ideale, almeno lo stata per me”. tion of two volumes: the main body with Qui Tutino ha trovato la cosa più preziosa per chi scrive musica. “In questo a large living room, which fully enjoys posto trovo innanzitutto il vuoto acustico, meglio noto come silenzio - spiega -. the view of the valley, and an all-black Per un compositore è fondamentale ottenerlo, per poterlo riempire di suono, kitchen, hidden behind a grey wing. A altrimenti sarebbe come cercare di aggiungere acqua a una bottiglia già piena. second volume is set orthogonally to the E poi la luce, il vento, il cielo… questa vista che abbraccia la valle e contiene pochissime tracce umane: tutto questo procura una pace interiore che aiuta rst one, where there is the main bed- moltissimo la mia concentrazione”. room, joined to a studio for composing La casa è stata costruita in pochi mesi ed è abitata da poco più di anno. Un luogo music and, on the other side, a guest dove Tutino consolida ogni giorno il suo rapporto con la Sicilia.“Una relazione room. The swimming pool, surround- iniziata nel 1988 - racconta - quando Letizia Battaglia e Giovanni Sollima, con ed by Mediterranean dwarf palms and sua moglie Patrizia, mi invitarono come compositore in un bellissimo festival creeping rosemary, de nes the outdoor spaces with a magni cent view of the Belìce valley. But, the peculiarity of the house is the material with which it was 105
A B I TA R E built: wood. “The wooden house“, says the composer, “is very different from Marco Tutino nella sua casa a Menfi. the others in which I live and lived. It breathes, and you can feel as if the struc- a Palermo; cominciai così a frequentare nuovi amici e personaggi affascinanti: ture did not weigh on you. It is a strange Vincenzo Consolo, Marco Betta, Nino Caleca, Roberto Alajmo, Antonio Co- feeling of light solidity. Moreover, I nd gnata, non posso elencarli tutti ma molti di loro sono ancora presenti nella the acoustic void, better known as si- mia vita”. L’inizio di un rapporto professionale forte con la Palermo musicale, lence. It’s crucial for a composer to get del Teatro Massimo e dell’Orchestra sinfonica siciliana. “Dopo l’evento del it so as to ll it with the sound. Other- Requiem in memoria delle vittime della ma a, che organizzai nel 1993 - dice - il wise, it would be like trying to add wa- Teatro Massimo allestì la mia Lupa, e mi commissionò poi una nuova opera, ter to an already full bottle. And then, Senso. Oggi considero quest’Isola, che naturalmente ho girato in lungo e in largo, the light, the wind, the sky... this view, un po’ la mia seconda patria e sento che lei non disdegna la mia compagnia”. which embraces the valley, brings me an A Men è arrivato, appunto, grazie ad Agnello, diventato nel tempo un am- inner peace that enhances my concen- basciatore del territorio di questo lembo di Sicilia meridionale, dove i vigneti quasi lambiscono il mare. “Riccardo continuava a raccontarmi - ricorda Tuti- tration enormously.” Now, even a prob- no - del suo sogno di costruirci non semplici case ma una comunità di amici. able second life as an olive grower. “The Era il 2004, lo ricordo bene perché dopo pochi giorni era venuta a mancare olive trees I planted always seem alive mia madre e questo progetto mi si era stampato nella memoria, come in atte- and attentive, as if they were standing sa, per riaf orare con forza dopo molti anni. Quando sono tornato nel 2016 a guard. The idea of my olive oil, which esplorare e mi ha mostrato questo terreno non ho più avuto dubbi. Intanto il I called TuttOlio, is almost mandatory. suo sogno si era realizzato e Men era diventata una comunità di persone che It’s delicious, and you can’t waste the amano questo luogo e che si frequentano”. olives. Vincenzo De Luca and his wife Per il compositore, adesso, anche una probabile seconda vita da olivicoltore. Loredana will help me. We’ll produce “Gli ulivi che ho piantato, circa settecento, sono innanzitutto una compagnia the olive oil for friends and, maybe, even straordinaria: degli alberi che sembrano sempre vivi e attenti, quasi a fare la for sale. Who knows.” guardia; adorano il vento, che qui abbonda, e quando li vedo muoversi, nel terreno sotto la casa, è come assistere a una danza continua. L’idea dell’olio, che ho chiamato TuttOlio, è quasi obbligatoria: qui viene buonissimo, e non si possono certo lasciare le olive sugli alberi ad appassire. Così, ho trovato chi mi aiuta, Vincenzo De Luca e sua moglie Loredana, e lo produrremo per gli amici e chissà forse anche per commercializzarlo seriamente. Vedremo. Io e gli affari abbiamo litigato da piccoli ma non si può mai dire...”. Maria Matranga G106
LE TAVOLE DI GATTOPARDO UOMINI STORIE EVENTI VINI E CIBI CHE STANNO CAMBIANDO LA CUCINA SICILIANA TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE GTHE LEOPARD’S DINNER TABLE Men, stories, events, wines and foods that are changing Sicilian cuisine. Between innovation and tradition. Testi di Vincenzo Donatiello, Guido Fiorito, Laura Grimaldi, Paolo Inglese, Francesco Mangiapane 109
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO La grande birra siciliana è tutta al femminile SANTA DI CARO, FARMACISTA DI MISTERBIANCO, UNICO MASTRO BIRRAIO DONNA IN SICILIA, HA VINTO A FINE 2019 IL “LUPPOLO D’ORO” AL BEST ITALIAN BEER DI FEDERBIRRA. UN SUCCESSO REALIZZATO GRAZIE ALLA CAPACITÀ DI UTILIZZARE AL MEGLIO LE MATERIE PRIME. E AI SEGRETI DEI PROFUMI DELLE ERBE AROMATICHE DELL’ISOLA di Guido Fiorito Sopra, Santa Di Caro con il fratello Rosario; sotto, il “Mastro birraia” Birra sostantivo femminile. Sin da quando le donne babilonesi - così dice la sorseggia la sua birra artigianale. leggenda - dopo avere scoperto la fermentazione dei cereali, portavano alle nozze in dote la sapienza di preparare questa bevanda e gli strumenti per farlo. Birra legata alle buone messi e alla fertilità della terra, rappresentate da una dea, Cerere. Nel Medioevo, prodotta e diffusa a partire dalle abbazie, anche dalle monache. Una di esse, Ildegarda di Bingen, tra l’altro losofa, erborista e inventrice di lingue arti ciali, fondamentale per gli esperimenti sull’uso del luppolo. In Sicilia, il boom dei birri ci artigianali è notevole ma birra è un sostantivo femminile singolare. Si chiama Santa Di Caro e vive a Misterbianco, vicino a Catania. Come chiamarla, mastro o mastra birraio? “Preferisco mastro bir- raia anche se non è proprio corretto ma mi piace perché combina la parte maschile e quella femminile”, dice con la sua voce allegra. In Italia sono poche le donne che progettano e realizzano la birra, lei è l’unica in Sicilia. Santa Di Caro è una farmacista che al birri cio si trasforma in una moderna alchimista. I fermentatori e le cotte per cuocere la birra sono le sue provette e alambicchi. Questa storia inizia nel 2012. “Mio fratello Rosario - racconta -, grande appassionato del mondo della birra, inizia a produrre birra in casa e mi chiede: ho bisogno del tuo aiuto per la parte chimica. Mi è piaciuto e in poco tempo abbiamo aperto il nostro birri cio. Sperimentavo gli aspetti concreti di quello che avevo in testa, la mia alchimia. Quanti litri abbiamo buttato di birra non buona, ma pian piano ho ottenuto quel che volevo”. Il birri cio si chiama fratelli Birrafondai e sorge nella zona collinare di Ma- donna degli ammalati, l’antico centro di Misterbianco, distrutto dalla lava dell’Etna nel 1689, con una chiesa di cui rimase una pesante campana, og- 110
getto ancora oggi di culto anche se rifusa nell’Ottocento. Una birra preparata THE GREAT da Di Caro, la Ciaurusa, ha vinto a ne 2019 il premio Luppolo d’oro nella SICILIAN BEER? categoria belgian white, al Best Italian Beer organizzato dalla Federbirra. IT’S WOMEN’S Sacri ci premiati perché va in birri cio quando non lavora in farmacia e c’è BUSINESS anche la famiglia, con il glio Pier Paolo di undici anni. Il marito Antonio si occupa della parte commerciale dell’azienda. Santa di Caro, a pharmacist of Misterbianco, Esiste una via femminile alla birra? “La birra è tutta femminile - risponde the only woman brewer in Sicily, Santa Di Caro -. Quando penso alla birra si tratta di una gamma di sensazio- won the Luppolo d’oro at the ni che comprende il profumo e la sensualità. Non amo le birre aggressive, Best Italian Beer. Thanks to the scents dure al palato. Preferisco birre delicate e raf nate, non troppo invasive al of the island’s aromatic herbs gusto. I nomi delle nostre birre sono e saranno tutti femminili. Ciaurusa, Belladonna, Calura, Xiara...” Beer has been a female-gendered noun Birre che nascono quindi da sensazioni, emozioni, con l’intento di trasmet- ever since Babylonian women used to terle attraverso la birra. “Il primo passo del progetto è lo stile riconoscibile, bring their knowledge as a marriage dentro cui si vuole realizzare la birra, e le sensazioni che voglio dare. Per dowry, after discovering the fermenta- Ciarusa ho pensato a un profumo, per Calura al sapore della terra d’estate tion of cereals – as the legend has it. in campagna. Mi ispiro ai miei ricordi d’infanzia, alle estati in campagna da Beer, linked to good crops and soil’s fertility, was represented by a goddess, G Ceres. In the Middle Ages, a nun, Hilde- gard of Bingen, a philosopher and herb- alist, was crucial for using hops. In Sicily, the boom in craft breweries is remarkable, but beer is a female-gen- dered noun. Santa Di Caro lives in Mis- terbianco, near Catania. In Italy, few women make beer. She is the only one in Sicily. Santa Di Caro is a pharmacist who has turned herself into a modern alchemist. The fermenters and tools to cook the beer are her test tubes and stills. This story began in 2012. “My brother Rosario, a big lover of the beer world, started making beer at home and wanted me to help him with the chem- ical part. In a short time, we opened our own brewery.” ‘Fratelli Birrafondai’ brewery is in the area of Madonna degli Ammalati, the historic centre of Mister- bianco. In 2019, one of her beer, Ciau- rusa, won the Luppolo D’oro award in the Belgian White category, at the Best Italian Beer, organised by Federbirra. Is there a feminine way? “When I think about beer, it’s a range of sensations that includes perfume and sensuality. I’m not too fond of beers hard on the 111
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO bambina, tra i campi di grano e il profumo della zagara dell’agrumeto. Le palate. I prefer the delicate and re ned esplorazioni notturne con le lampadine tascabili, il bagno nei canali. Gli odori ones. Our beers’ names are and will be e i profumi, il contatto e il sapore della terra. La libertà, la piccola raganella all feminine: Ciaurusa, Belladonna, Calu- incontrata sul sentiero che sembra un mostro...”. ra, Xiara... Una sensibilità che si lega alla passione per le materie scienti che. “Mi ero The rst step is the recognisable style iscritta a Farmacia perché volevo lavorare in un laboratorio, poi ho scoperto and the sensations I want to convey. I che a Catania non esistevano”. Ora c’è il birri cio. Con erbe e cereali al thought of perfume for Ciaurusa and the posto delle molecole. Con molta attenzione a ciò che offre il territorio. Il taste of summer land in the countryside segreto della Ciarusa, per esempio, sta nella satra (thymus capitatus). “È for Calura. I’m inspired by my child- una specie di timo selvatico dai orellini color lilla, diffuso nella zona dei hood summer memories in the coun- monti Iblei. Ha un aroma delicato, non invasivo. Lo uso con altre spezie, tryside among wheat elds and citrus come il coriandolo o il pepe, per dare aroma alla birra. Lo stesso faccio con orchard scents.” For example, the secret la sitaredda, un timo che mi manda un amico da Lampedusa, più leggero of Ciaurusa lies in the thymbra capitata. di profumo della satra. Le erbe selvatiche vanno usate con parsimonia, di “It’s a variety of wild thyme with lilac sitaredda bastano due-tre grammi in una cotta da 500 litri. La utilizzo con i Da sinistra, La lupa, una birra di stile Ipa, grandi siciliani antichi per la Dusa, una birra blanche che produciamo solo ovvero Indian pale ale; La birra Ciaurusa, per Lampedusa”. La birra artigianale è qualcosa di vivo. “Per trovare le formule giuste - spiega Luppolo d’oro 2019 nella categoria Di Caro - ho impiegato anni e a volte bisogna correggere qualche passaggio. blanche belghe; La Belladonna, Ogni cotta è diversa e in divenire. E dentro ci sono solo prodotti naturali. Per esempio, la satra può essere più o meno acida a secondo del raccolto ale bionda di tipo belga; Birra Xiara alle e quindi chiedere un tempo di cottura più lungo o più corto. Bisogna rag- fave di cacao di cioccolato di Modica. giungere il giusto equilibrio”. Per i cereali usa grani antichi siciliani come il farro lungo siciliano per la Ciaurusa, il perciasacchi o il kamut; oppure le fave di cacao di cioccolato modicano nella Xiara, una chocolate stout di tipo 112
irish. “La Belladonna - aggiunge - è aromatizzata con la scorza delle arance owers, which is widespread in the area amare della Piana di Catania. È una birra beverina, sembra acqua fresca. of the Iblei Mountains. It has a delicate, Ma non bisogna esagerare, alla ne il grado alcolico si sente! Poi utilizzo la non-invasive aroma. I use it with other liquirizia, ad Acireale la coltivazione è quasi scomparsa e la prendiamo in spices, such as coriander or pepper, to Calabria. Ho progettato di utilizzare il mango che producono in provincia di Catania. Abbiamo sospeso la produzione per la pandemia ma stiamo per avour my beers. It took years to nd ripartire. Abbiamo appro ttato per fare alcune ristrutturazioni. Un piccolo the right formulas.” She uses ancient birri cio come il nostro è completamente familiare. Non abbiamo dipen- Sicilian grains such as the Sicilian long denti. Facciamo tutto noi, compreso imbottigliare e mettere le etichette spelt for Ciaurusa, the Perciasacchi, or al prodotto. Questo ci ha permesso di affrontare con minori danni questo Modica’s chocolate cocoa beans for Xi- periodo, mentre per i birri ci più grandi è dura”. ara, an Irish-type chocolate stout. In Italia sono poche le donne maestra birraio e sono quasi tutte laureate. In Italy, there are few women brewers La prima è stata negli anni Novanta la milanese Rosa Gravina, che dopo and are almost all graduated. The rst aver chiuso gli studi in scienze e tecnologie alimentari, ha aperto un micro- was the Milan-born Rosa Gravina who, after studying Food Science and Tech- birri cio a Pisa. Paola Sorrentino, ex manager di una casa farmaceutica di nology, opened a micro-brewery in Pisa Napoli, fa birra a Bari. Cecilia Scisciani di San Severino Marche è laureata in the 1990s; Paola Sorrentino, a former in biotecnologie; la salernitana Luana Meola, statistica, realizza la sua birra a manager of a pharmaceutical company in Perugia. “Ci conosciamo un po’ tutte - dice Santa - e certo c’è qualche dif - Naples, makes beer in Bari; Cecilia Scis- denza in un mondo maschile. Il grande Teo Musso, il primo a credere nella ciani of San Severino Marche is grad- birra artigianale, e degustatori come Kuaska sono molto attenti al mondo uated in Biotechnology; Salerno-born femminile. Vincere il Luppolo d’oro è stata una bella grati cazione. In Sicilia Luana Meola, a statistician, makes her abbiamo tante risorse meravigliose, frutti della terra, profumi. Siamo amati beer in Perugia. “The great Theo Musso all’estero ma dobbiamo farci conoscere in modo diverso, alzare al massimo and tasters such as Kuaska are now very i livelli della nostra produzione”. interested in the women-owned brew- ery world”, Santa Di Caro says. Guido Fiorito 113 G
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO I ragazzi? Mandateli a studiare alla scuola del gusto A ERICE È NATO IL LICEO DELLA COMUNICAZIONE E DELLA CULTURA GASTRONOMICA: FORMERÀ I NUOVI PROFESSIONISTI DELL’UNIVERSO DEL CIBO CHE DIFFONDERANNO NEL MONDO LA CULTURA ALIMENTARE DELLA SICILIA. UNA TERRA CHE HA ANCORA TANTO DA RACCONTARE di Laura Grimaldi in alto, piatto realizzato dagli studenti del liceo; sotto, Pina Mandina, dirigente L’uomo è ciò che mangia, diceva nell’Ottocento il losofo tedesco Feuer- bach. Sempre se il nutrimento sia integrato “con l’idea che quel gesto presup- scolastica; a destra, gruppo di giovani pone una cultura”, sosteneva Tullio Gregory, losofo anche lui, ma italiano studenti e professori del liceo di Erice. e buon intenditore di gastronomia, da poco scomparso. Ebbene, per conoscere e comprendere la grande tradizione che sta dietro il nostro modo di alimentarci, cucinare, accostarci al cibo, stare e conversare a tavola e per saperlo raccontare, è nato a Erice il Liceo della comunicazione e della cultura enogastronomica (Cceg). Un liceo d’eccellenza in Sicilia e primo in Italia nato per formare nuovi professionisti del gusto capaci - questa è la novità - di diffondere la cultura enogastronomica siciliana nel mondo. Si sa che per le sue caratteristiche geogra che e storiche la Sicilia, come tutta l’Italia, vanta un’innegabile varietà di cibo e vini. E se il cibo ha un suo linguaggio, questo ci racconta di civiltà e di popoli che nell’Isola si sono avvicendati e strati cati nei secoli, di tradizioni peculiari che si sono me- scolate anche nei piatti della cucina regionale tradizionale, una cucina fatta ancora di sapori antichi, strettamente legata al territorio pur in un mondo globalizzato. E in questo senso Erice non fa eccezione, conosciuta com’è per la sua tradizionale pasticceria conventuale. Un nome per tutti, quello del monastero di San Carlo, dove sin dalla sua fondazione, nel Seicento, le monache preparavano i dolci che ancora oggi si producono secondo le antiche ricette originarie. Nel centro storico dell’antica città degli Elimi, il prossimo anno scolastico aprirà i battenti quindi il nuovo liceo, che andrà ad arricchire i percorsi formativi dell’Istituto professionale alberghiero Ignazio e Vincenzo Florio, che vanta una lunga storia in questo territorio. “Il nuovo percorso di studi 114
- spiega Pina Mandina, da otto anni dirigente scolastica dell’Istituto Florio - ENROL ha l’obiettivo di fondere le competenze disciplinari proprie del Liceo delle THE YOUNG Scienze umane, con indirizzo economico-sociale, con le competenze del IN THE SCHOOL settore turistico potenziando tutti i linguaggi dalla scrittura, alla fotogra a, OF TASTE all’arte, al cinema, alla gra ca pubblicitaria che ruotano intorno al gusto”. Il nuovo indirizzo di studi farà tesoro della lunga esperienza dell’Istituto A secondary school on media and Florio, sfrutterà competenze tecniche e organizzative già ampiamente speri- gastronomy was set up in Erice. It will train mentate e si servirà anche di risorse, strumenti e attrezzature di cui la scuola the new professionals of the universe of food è già in possesso, quali laboratori di cucina e pasticceria, di accoglienza turisti- of Sicily. A land which still has a lot to tell ca, di sommelier e degustazione vini. A questi si aggiungeranno laboratori di scrittura, cinema, teatro, arte, di identità locale e culturale. Non mancheranno “Man is what he eats,” German philos- gli incontri con chef, critici gastronomici, giornalisti, sommelier, semiologi opher Feuerbach said in the nineteenth ed esperti del marketing turistico. century. Provided his nourishment is Un liceo che vuole preparare i giovani che lo frequenteranno alle s de del consistent “with the idea that it is a mercato del lavoro che in questo particolare settore richiede nuove gure gesture that implies a related culture,” professionali nell’ambito della comunicazione del settore enogastronomico: argued Tullio Gregory, a philosopher dal giornalista e critico enogastronomico al food and beverage manager, dal himself, but an Italian and a good con- food blogger al food in uencer, dall’hospitality manager al banquets and noisseur of gastronomy who recently events manager, no al promotore culturale e turistico perché poco altro passed away. To understand the great come il cibo e il vino raccontano un intero territorio. tradition that lies behind our way of eat- Per il primo anno sarà formata una classe di una ventina di alunni. Le pre- ing, cooking, approaching food, a Liceo iscrizioni si sono già concluse ma dovranno essere confermate entro giugno. focusing on media and food and wine Non è escluso quindi che si possano accettare altre adesioni. culture was set up in Erice. A rst-class Al termine dei cinque anni, i diplomati potranno accedere a corsi di laurea school in Sicily and the rst in Italy to speci ci tra i quali Scienze gastronomiche, enologiche, Scienze e tecnologie train new professionals of taste, able – and this is the novelty - to spread G Sicilian food and wine culture around the world. It is known that, due to its geographic and historical features, Sic- ily, like all of Italy, offers an undeniable variety of food and wines. As food has its language, it tells us of civilizations and peoples that have followed one another on the island over the centuries; of pe- culiar traditions that have been mixed in the dishes of traditional regional cui- sine; cuisine still made up of ancient a- vours, associated to its territory even in a globalized world. In this sense, Erice is no exception, known as it is for its traditional convent pastry. For example, that of the convent of San Carlo, where since its foundation, in the seventeenth century, the nuns have prepared the sweet things that are still produced ac- 115
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO della ristorazione, Scienze, culture e politiche della gastronomia, Scienze cording to their original recipes. economiche e sociali della gastronomia, Scienze dell’alimentazione e della In the historic centre of the ancient city nutrizione umana, Scienze turistiche, Economia e management del turismo, of the Elimi, the new school will open Scienze della comunicazione, Sociologia, Giornalismo e cultura editoriale. next school year, enriching the training Potranno frequentare anche Scuole di alta specializzazione e formazione courses of the long-standing Ignazio come l’Alma-Scuola internazionale di cucina italiana o la Swiss hotel ma- and Vincenzo Florio hotel-management nagement school. school. “The new course of study - ex- Il nuovo liceo nasce in continuità ideale con un progetto Erasmus triennale plains Pina Mandina, the director of che si è concluso a settembre 2020 - CuCoTa (Culture communication of the Florio school for eight years - aims to combine the speci c subjects of the 116 School of Life Sciences, which is eco- nomically and socially oriented, with the skills of the tourism sector, enhanc- ing all those languages, from writing to photography, art, cinema and advertis- ing graphics, that deal with the taste.” The new course of study will treasure the long experience of the Florio school. It will exploit technical and organiza- tional skills already extensively tested and will also make use of resources and equipment already in possession of Da sinistra in alto, preparazione di piatti e di sculture, di fianco lezione in sala.
taste) - coordinato dal docente di Semiotica Gianfranco Marrone, del diparti- the school, such as cooking and pastry, mento Cultura e Società dell’Ateneo di Palermo. L’Istituto Florio era capo la tourist reception and wine tasting lab- del progetto che ha visto la partecipazione di Università e scuole superiori a oratories. Some workshops on writing, indirizzo alberghiero dell’est Europa: la New Bulgarian University, Kauno cinema, theatre, art, local and cultural Technologijos Universitetas, So a Secondary School of bread making and identity will be added. Meetings with confectionery, Kaunas Food Industry and Trade Training Centre. “Nell’am- chefs, food critics, journalists, somme- bito del progetto triennale - spiega la dirigente scolastica Mandina - abbiamo liers, semiologists, and tourism market- condotto uno studio per sperimentare un curriculum trasversale sul legame ing experts will not be missing. tra semiotica ed enogastronomia che ha poi portato alla produzione di un A school that wants to train young peo- Manuale di cultura e comunicazione del gusto, un Glossario di cultura e ple for the challenge of the job market comunicazione del gusto e un sito interattivo cross mediale”. that requires new media profession- Non è tutto. Per dare continuità didattica agli studenti del nuovo liceo, sarà als in the food and wine sector: from istituito a Palermo un corso di laurea in comunicazione enogastronomica journalists and food and wine critics to probabilmente già dal prossimo anno. food and beverage managers, from food Con la nascita del nuovo liceo, si è pensato di venire incontro alle esigenze bloggers to food in uencers, from hospi- di alloggio di studentesse e studenti fuori sede. Il Comune ha af dato all’I- tality managers to banquets and events stituto Florio l’ex Convento di San Carlo trasformato in convitto per ospitare managers, up to cultural and tourist ragazze e ragazzi che vengono dal resto della Sicilia in cambio di una modica promoters. Indeed, little else can tell a retta mensile (in media fra 100 e 150 euro). “Due obiettivi importantissimi whole territory as food and wine can do. per noi - dice Pina Mandina - l’apertura del Convitto nell’ex convento San For the rst year, a class of about twenty Carlo e il nuovo indirizzo, frutto del lavoro di sperimentazione e ricerca con- pupils will be formed. Early enrolment tinua condotta dal gruppo di lavoro del Florio e della interlocuzione pro cua has already been closed but it will have con l’amministrazione comunale di Erice, che ringrazio per la lungimiranza to be con rmed by June. Therefore, it e per aver creduto nelle potenzialità dell’Istituto”. is still possible for other students to be accepted. Laura Grimaldi 117 G
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO / VINI Un bicchiere LAMBRUSCO REGGIANO FRIZZANTE SECCO tra Emilia CONCERTO 2019 MEDICI ERMETE e Romagna Il Concerto di Medici Ermete è un Lambrusco af dabile e di grande tipicità. di Vincenzo Donatiello Qui si concentrano gli stilemi tipici del Lambrusco con un colore purpureo, una spuma briosa, profumi di violetta e piccoli frutti rossi e un palato gioviale, gradevole, fresco e immediato. Il vino perfetto per una merenda primaverile o un aperitivo tra amici, a base di salumi e formaggi freschi. Se proprio non potete resistere, mettetene un goccio nel brodo dei tortellini! PIGNOLETTO DI MODENA SPUMANTE METODO ANCESTRALE 2019 BELLEI CLASSICO ROSÈ ALFIERE CROCI Il Pignoletto copre delle ragguardevoli Siamo sui Colli Piacentini e l’azienda Croci vanta una lunga storia ma è con estensioni di vigneti in Emilia Massimiliamo, terza generazione della ma solo negli ultimi vent’anni ha visto famiglia, che ha messo il piede concentrarsi su di esso una buona dose sull’acceleratore: il rispetto per l’ambiente e la sperimentazione di attenzione e sperimentazione. sono le rme odierne dell’azienda. Bellei ne fa una versione frizzante Parlando di sperimentazione da citare, prodotta con il metodo ancestrale, tra i vini prodotti, l’Al ere Rosè. Un ovvero con un’unica fermentazione metodo classico da uve Barbera, Bonarda e Malvasia Nera con una presa direttamente in bottiglia. di spuma di 18 mesi. Il risultato è un Il risultato è un vino straordinario vino dai profumi di viola e ciliegia, per rispetto del carattere del vitigno ribes e more, il sorso è disteso e vibran- e delle sensazioni di immediatezza te. Da provare con una tagliata di tonno come pochi. Profuma di ori bianchi e panata ai semi di sesamo. pesche, il sorso è uno slancio di freschezza e salinità. Perfetto per una frittura di pesce. COLLI DI RIMINI REBOLA VI.VI. 2018 SAN VALENTINO Un vino, quello di Roberto Mascarin, che ha una valenza enorme visto che è dedicato alla moglie scomparsa. ViVi erano le iniziali di Valeria Vivian, una donna forte come Wonder Woman che appare in etichetta. La Rebola qui sui Colli di Rimini unisce al suo carattere quello della brezza marina che fa capolino e così questo vino ha sì un carattere pieno e fruttato ma al tempo stesso regala una bella verve salina. I profumi di biancospino, camomilla, pesca e buccia di mandarino ci accompagnano a un sorso vivido, fruttato e minerale. Abbinatelo alle alici marinate. G118
BARBERA DELLA STOPPA 2010 La Stoppa della famiglia Pantaleoni è una delle aziende faro della provincia piacentina: da sempre la cura naturale del vigneto, la valorizzazione delle vecchie viti e pratiche poco invasive sono tra le linee guida di queste realtà. Questa coerenza ha fatto sì che La Stoppa conquistasse un posto speciale nel cuore degli appassionati. Questa Barbera è un vino piacevole, pieno, di corpo. Profuma di prugna, marasca, cannella e note pepate, ha un sorso pieno, asciutto con una elegante nota tannica. Da assaggiare con le tagliatelle al ragù. ROMAGNA SANGIOVESE VINO DA UVE STRAMATURE MODIGLIANA IBBOLA 2017 APEYRON VILLA VENTI Villa Venti è un’azienda situata tra MUTILIANA Cesena e il Rubicone negli ultimi anni Modigliana è una delle culle ha colpito nel segno con vini sempre più predilette dal Sangiovese quando interessanti e audaci sperimentazioni e interpretazioni del territorio. Apeyron cresce in Romagna. è una di queste, un vino ottenuto da uve Questo progetto è un vero e proprio Famoso in purezza appassite e poi vini cate in anfora con una madre acetica. omaggio a questo spicchio di Il risultato è un vino unico, pieno territorio con vini cazioni mirate a di carattere e vivace negli abbinamenti. valorizzare il carattere delle singole Profuma di frutta appassita e sotto spirito, note di nocciola, rimandi ossidativi vallate dell’areale di Modigliana. e freschi dovuti alla matrice acetica. E Ibbola è proprio una di queste, e il Il sorso è in equilibrio perfetto tra dolcezze e asperità, morbido e persistente. 2017 è un vino compiuto, Pan brioche, foie gras e Apeyron. ne e di grande equilibrio. Profuma di violetta e ciliegia, piccoli frutti rossi e note minerali. Il sorso è teso, vibrante, fresco e minerale. Da abbinare alla faraona ripiena. ROMAGNA ALBANA PASSITO SCACCOMATTO 2015 FATTORIA ZERBINA La Zerbina, come è chiamata in Romagna, è un’azienda che grazie alla qualità e alla mirabile costanza della sua produzione è diventata sinonimo di Albana passito. Tre sono le versioni prodotte: Arrocco, Scaccomatto e AR, ognuna fedele al vitigno ma tutte con un carattere riconoscibile. La matrice che li accomuna è la muffa nobile, che qui ha trovato un habitat felice. Questo 2012 è elegante nei suoi profumi di ginestra, pesca sciroppata, agrumi canditi, ananas caramellato, miele e toni di iodio. Al palato è dolce, caldo e morbido, ben sorretto da una pregevole freschezza. Il perfetto compagno per un grande formaggio erborino. G 119
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO / FOODDIA La nuova civiltà delle erbe di Paolo Inglese THE NEW HERB È quasi primavera ed è tempo di germoglia- CIVILISATION mento. Ovunque, anche nei campi coltivati, il mondo vegetale esce dal riposo invernale, It is almost spring, time for budding. pronto a un nuovo ciclo di vegetazione e di Everywhere, even in fields under riproduzione. Spuntano ovunque le specie crop, the vegetable world comes out selvatiche che,in agricoltura,per lungo tem- from its winter rest, ready for a new po sono state solo delle erbacce. Quando cycle of reproduction. Wild species ero uno studente di Agraria, si studiava la that for a long time have been just “Lotta alle erbe infestanti”. Un’atmosfe- weeds are sprouting up. In the life ra di furiosa opposizione che delineava lo of a farmer, the ght against weeds scontro assoluto tra l’utile e l’inutile o, per has been one of the most dif cult ones dirla in siciliano tra il manso e ‘u serbaggiu. for centuries. Do you remember the Nella vita del contadino, la lotta alle erbe legendary Mangano of ‘Riso Amaro’? infestanti è stata per secoli, se non per millenni, una delle più faticose. She was a mondina, a rice weeder, a tir- Avete presente la mitica Mangano in Riso Amaro? Faceva la mondina. Era un ing job whose purpose was to ensure lavoro faticoso il cui scopo era garantire la sopravvivenza delle giovani piante di the survival of young rice plants at war riso, in guerra con le erbe infestanti. Poi venne l’era della guerra meccanica alle with weeds. Then came the era of ma- erbe infestanti e quindi del diserbo chimico, il mitico Gliphosate, su cui tanto chine warfare against weeds, and there- potremmo parlare, nel bene e nel male. Negli anni Ottanta del secolo scorso si fore of chemical weeding, the mythical passò al “Controllo delle erbe infestanti”, per arrivare poi alla “Gestione della Glyphosate. In the eighties of the last century, we moved on to the “Control ora spontanea” e, quindi, alla completa riabilitazione agronomica, culturale e of weeds” to arrive at the “Management ambientale delle erbacce, ormai diventate, o ridiventate, gastronomicamente of spontaneous ora” and, consequently, parlando, verdure spontanee, protagoniste della nuova alimentazione green. to the complete agronomic, cultural and Oggi, la riabilitazione è diventata una moda. Arrivano, quindi, le foragers, che environmental rehabilitation of weeds. subito diventano blogger specializzate in foraging. La raccolta selvatica che si Today they have become, or become fa scienza? Ma di cosa stiamo parlando e come lo stiamo facendo? I Romani di- again, gastronomically speaking, spon- stinguevano tra il mondo della civiltà, quella dell’Italus hortus oraziano, e quello taneous vegetables and the protagonists dei barbari incapaci di coltivare la terra e legati al mondo della caccia e della of a new green diet. A fashionable issue. raccolta di erbe e frutti selvatici. Nessuna domesticazione, nessun miglioramento Therefore, we hear of foragers who have genetico, tutto “naturale”. A ben scavare siamo sempre allo stesso punto. Solo turned into specialist bloggers. The truth che la lotta si è invertita. Adesso, la civiltà o, almeno, la modernità, sembra stare is that wild vegetables have always been dalla parte della raccolta selvatica, mentre il “tradizionale” è legato al mondo present, and we should learn how to pick agricolo, nella nuova vulgata inquinante, intensivo, pericoloso per la salute. La and consume them. verità è che le verdure spontanee sono da sempre le nostre compagne di viaggio. Ma oggi abbiamo una conoscenza consapevole del ruolo di ogni componente di un ecosistema nel determinarne l’equilibrio e la qualità ambientale. Adesso dobbiamo imparare di nuovo a raccogliere le erbe e a consumarle. G120
LE TAVOLE DI GAT TOPARDO / EQUIVOCI Le nostre cucine in cerca d’identità di Francesco Mangiapane OUR CUISINES IN SEARCH Stefanie Izard non è molto conosciuta in Italia. Ma negli Stati Uniti è una vera OF IDENTITY chef-star. Dopo aver esordito con il suo Scylla, ristorante bostoniano “fusion” dedicato alla cucina mediterranea, sfonda nel 2008, grazie alla vittoria di un Stefanie Izard is a real chef-star in the talent show, Top Chef del network Bravo. Sull’onda di questo successo televi- USA. She shot to fame in 2008, winning sivo, Izard diviene un’eroina dei social, pubblica un libro di cucina e raccoglie the Top Chef Bravo talent show. Recent- capitali per l’apertura di nuovi ristoranti, inanellando successi. ly, on Instagram, Ms Izard proposed a È proprio a partire dalla sua pagina instagram che arrivano, però, le grane. In un post recente, Izard propone, infatti, una rivisitazione di un piatto nazionale reinterpretation of a Korean coreano, il bibimbap, che davvero poco mostra di avere da spartire con la ricetta national dish that bore little tradizionale. È a questo punto che un suo collega-rivale core- resemblance to the tradition- ano interviene, con una lettera aperta in cui si dichiara offeso al one. A Korean rival declared dalla mancanza di rispetto mostrata dalla chef nei confronti del himself offended by the chef’s suo heritage culturale, dando la stura a un’ondata di proteste lack of respect for the cultural social. Risultato della protesta, manco a dirlo, è che Izard viene heritage, giving rise to a wave costretta a chiedere scusa e a ritrattare la sua ricetta. of social protests. Ms Izard Giustizia sembrerebbe essere stata fatta, se non fosse che le was forced to apologise. And cose potrebbero non essere così semplici come appaiono in yet, Italian and Sicilian cui- prima battuta. Si può fare appello al trattamento già subìto in sines in America show that terra straniera dalla nostra cucina per capire perché. it is a mistake to criminalise La cucina italiana e siciliana in America possono, infatti, in- cultural appropriation. It was segnare come il patrimonio culturale gastronomico non sia precisely the ease with which such cui- proprietà di nessuno. Come la trasformazione di un piatto sines were betrayed by junk interpreta- sulla base del “gradimento” o della visione sempli cata o ancora “distorta” tions worldwide to be the route to be- dello straniero sia il normale funzionamento della cultura e non l’eccezione. come hegemonic. Therefore, the worst Vedi alla voce pasta o pizza. “misinterpretations” can become crucial Come sia un errore criminalizzare l’“appropriazione culturale” (Izard, wasp to the cultural process of recognition as a starting point for further improvements. no al midollo, è stata accusata proprio di questo), dato che è stata proprio la It is the basic idea of this column: to le- facilità con cui le medesime cucine italiana e siciliana sono state “tradite”, gitimise misunderstandings as a method “fatte a pezzi”, dalle mille interpretazioni junk in giro per il mondo, la via of the cultural relationship between dif- attraverso cui sono potute diventare egemoni. E allora la peggiore delle “mi- ferent people, trusting in its ability to be sinterpretation” (carbonare con panna, pizze con ananas, cannoli fosforescenti) an imperfect translator of identities and diventa fondamentale nel processo culturale di riconoscimento, costituendo considering that a better translation may un punto di partenza da cui si potrà sempre migliorare. also be feasible. And woe betide those È l’idea di fondo di questa rubrica: sdoganare l’equivoco come normalità della who get offended. relazione culturale fra diversi, metterlo in conto e con dare nella sua qualità di essere un traduttore imperfetto delle identità. Sempre pensando che una 121 traduzione migliore possa essere possibile. E guai a chi si offende. G
CONTEMPORANEO È ancora tutta da scoprire la grande lezione di Fiumara d’arte di Daniela Bigi Nelle scorse settimane si è tornato ripetutamente a parlare della Fiumara d‘Ar- In alto, Monumento per un poeta morto te per via di un bando pubblicato dall’Università di Messina che prevede la di Tano Festa; sopra, Stanza di Barca d’oro realizzazione di tredici nuovi interventi inseriti all’interno di un progetto di ri- di Hidetoshi Nagasawa; sotto, La piramide funzionalizzazione del contemporaneo. Garantendo con due sezioni - senior e junior - la partecipazione di più generazioni, il concorso, che scade l’11 marzo, 38mo parallelo di Mauro Staccioli. è rivolto ad artisti, certo, ma anche ad architetti e designer, in quanto l’obiettivo non è tanto quello di ampliare il museo all’aperto bensì quello di lavorare alla sua valorizzazione e all’applicazione di differenti modelli di lettura e di fruizione. Si tratta di rigenerare il parco della Fiumara attraverso l’inserimento di opere che il bando ascrive a tre categorie: scultura ambientale, design paesaggistico, lighting design. C’è un aspetto interessante da sottolineare: le opere dovranno essere concepite, sì, per vivere all’aperto, ma questa volta la loro collocazione non sarà permanente. Si opererà a partire dal carattere temporaneo degli interventi e dalla loro mobilità, perché dalla Fiumara potranno essere spostati in altri territori dell’isola - chissà, magari in altri “luoghi incantati, sacri, come la grande madre Etna”, afferma Antonio Presti. Dopo decenni trascorsi nelle aule giudiziarie per difendere dalle denunce di abusivismo il senso e il valore di quelle azioni provocatorie con le quali, in nome dell’arte, negli anni Ottanta, Presti aveva chiamato in causa il mondo politico e quello culturale per rispondere agli scempi e ai soprusi che quotidianamente morti cavano l’Isola, oggi, dentro una cornice differente, ma non priva di allar- mi che arrivano questa volta dallo scenario mondiale, la Fiumara e la sua storia diventano un caso-studio intorno al quale radunare nuovamente energie creative e di pensiero. Bisogna far sì che quel patrimonio collettivo torni a svolgere la sua funzione emozionale ed educativa nei confronti di un pubblico sempre più 12 2
Una curva gettata alle spalle del tempo di Paolo Schiavocampo. THERE IS STILL MORE TO bisognoso di vivere esperienze autentiche, di quell’autenticità, intendo, della DISCOVER quale la loso a novecentesca ha esplorato in più occasioni il signi cato e la ABOUT FIUMARA sostanza. La Fiumara è, di fatto, un percorso da vivere. Frequentando Presti da D’ARTE oltre venticinque anni e avendo più volte visitato insieme con lui, in solitaria, alcuni di quei siti monumentali, mi è chiaro ormai che la loro origine sia scaturita Messina’s University issued a call for 13 da due spinte, una alla ribellione e una alla ricongiunzione. In quegli anni dif cili, new interventions for the Fiumara d’Arte violenti, ma ancora intrisi della linfa dell’utopia, la lettura che se ne privilegiò open-air museum, aimed at artists, archi- cadde, inevitabilmente, sul valore politico ed etico dell’“operazione Fiumara”; tects and designers. The goal is its regen- complice una cronaca che imponeva, ai più sensibili, delle esplicite risposte di eration and the implementation of new resistenza. ways of enjoying it. The new works (en- Ma credo che n da allora il disegno di Presti rispondesse anche ad altro, e cioè vironmental sculpture, landscape design, a un’insopprimibile aspirazione verso l’unità che quelle vertigini sinestetiche lighting design) will be placed outdoors, permettevano di riconquistare, o almeno di immaginare. L’uomo e la natura but they will also be moved from the Fi- erano i due termini del discorso, e l’uomo come parte integrante della natura umara. Since the 1980s, Antonio Presti era l’assunto centrale di un processo che vedeva l’arte innescare, e poi celebrare, has defended those provocative pieces of una relazione insondabile e quanto mai necessaria. art, which demanded an account from the Ri ettere sulla Fiumara attraverso le tante immagini che hanno circolato nel political and cultural world of the havoc tempo signi ca leggere solo un aspetto di quelle opere, la loro “forma esterna”, that morti ed Sicily, from the accusation che è un dato importante, ma parziale, forse in questo caso addirittura marginale of illegal building. Today the Fiumara sto- rispetto alla vera energia che le innerva, quella sorta di “forma interna”, non vi- ry becomes a case study around which sibile, che si può percepire solo cogliendo l’intricato e intimo grumo di relazioni to gather new creative energies, so that che ciascuna di esse intesse con la natura, con il paesaggio, con la storia lontana, it can ful l its emotional and education- la storia recente, con la singolarità dell’individuo, con il suo farsi comunità. al purpose. Having followed Presti, it Quella scrittura plastica che si dipana nel paesaggio arcaico dei Nebrodi ha ancora is clear that those sites spring from two molto da dire, ma si tratta, come sempre, di poterlo e volerlo ascoltare. forces, one of rebellion and one of reuni- G cation. Beyond its political and ethical value, Presti’s design also responded to an aspiration towards unity. Man and na- ture were the two terms of the discourse: man as an integral part of nature was the assumption of a process in which art trig- gers, and celebrates, an unfathomable and necessary relationship. A reading of their mere forms overlooks their inner energy, which is perceived only by grasping the clump of relationships that each of them interweaves with nature, landscape, his- tory, the individual and the community. That plastic writing in the archaic land- scape on the Nebrodi Mountains still has a lot to say. 12 3
LIBRI DAL MONDO, ISOLE COMPRESE Un Decamerone in nero di Santo Piazzese Un caso maledetto Marco Vichi Il commissario Bordelli, protagonista di una decina di romanzi del orentino Guanda 2020 Marco Vichi, è uno dei poliziotti di carta più popolari tra gli appassionati di noir. Pag. 388 – 19 Euro In una recente intervista,Vichi spiega di avere optato per quel nome perché era alla ricerca di una sorta di nomen omen che alludesse alla vita un po’ sganghe- A DECAMERON rata del commissario. E poiché all’epoca abitava per metà dell’anno a Parigi, si IN BLACK era imbattuto nel francese bordélique, che è l’equivalente del nostro incasinato. Bordelli è un uomo dal forte senso etico, un po’ malinconico, ma non privo Commissioner Bordelli (Shambles, nomen di ironia, che non disdegna la solitudine, anche se si concede spesso intermi- omen), is the protagonist of many novels nabili serate gastronomiche ad alto tasso alcolico, in compagnia di un gruppo by the Florentine Marco Vichi. He has eterogeneo di amici, alcuni dei quali sono sgangherati quanto lui. a strong ethical sense, he is melancholy, Il tempo che Vichi ha scelto per ambientare le storie con il suo protagonista ironic, lonely, but appreciates the alcohol- sono gli anni del secondo dopoguerra, sopra tutto i mitici anni ‘60. Bordelli ic gastronomic evenings with a group of è un antifascista convinto, ha combattuto contro i tedeschi dopo l’8 settem- rickety friends like him. A Cursed Case bre, e mantiene la memoria delle vicende vissute e delle persone conosciute takes place in 1970. Bordelli, close to 60, all’epoca. has a new girlfriend about 30 years young- L’ultimo episodio della saga, Un caso maledetto (Guanda ed.), si svolge nel er. A homosexual count is massacred and 1970. Bordelli sta per valicare la soglia dei sessanta, mancano pochi giorni al tortured in his palace by three men with suo pensionamento, e nella sua vita si fa strada una nuova, bella danzata - the complicity of a young gigolo. The Eleonora - di almeno una trentina d’anni più giovane di lui. Il caso che gli count secretly recorded his encounters piove addosso è l’assassinio, compiuto con modalità bestiali, di un anziano with his lovers, but the search for the aristocratico omosessuale, il conte Alderigo Bonsanti Della Scala, massacrato murders’ voices is fruitless. The turning di botte e seviziato nel suo palazzo da almeno tre uomini che hanno potuto point comes thanks to the shadowing of contare sulla complicità di un giovane che aveva accettato un incontro a pa- a young woman, but nothing else can be gamento con la vittima. said. In this novel too, the most stimulat- Le indagini sembrano favorite da un colpo di fortuna: il “sonoro” dell’omicidio, ing aspect is the focus on the human and con le voci degli assassini, perché il conte aveva l’abitudine di registrare di social milieu. Vichi intersperses “stories nascosto gli incontri con i suoi giovani amanti. Ma tutte le piste battute per within stories” in convivial evenings, in individuare i proprietari di quelle voci si arenano precocemente. La svolta a sort of new Decameron. arriverà grazie alla più classica delle procedure investigative, il pedinamento di una giovane donna… ma è tassativo non aggiungere altro. Anche in questo romanzo, come nei precedenti della serie, non è tanto la trama poliziesca l’aspetto più stimolante, ma la graduale messa a fuoco del milieu umano e sociale in cui si muove Bordelli. E la predilezione di Vichi per i rac- conti “laterali”, storie nelle storie, che prendono corpo nelle serate conviviali in casa del commissario, sulle colline del Chianti. Una sorta di Decameron aggiornato ai tempi, forse un tributo al concittadino Boccaccio. Firenze è una presenza discreta ma ineludibile. G124
LIBRI AL GUSTO DI SICILIA CORTEGGIAMENTO E DISAMORE ADOLESCENZA E RIVOLUZIONE Giuseppe Di Piazza Provare a riflettere sull’amore È la storia di un irrequieto adole- Giosuè Calaciura L’Arte di non amare oggi, tra tecniche di corteggia- scente che fugge dalla madre e Io sono Gesù Harper Collins mento antichissime, social net- dal povero villaggio per cercare il Sellerio work e siti di appuntamenti. È il padre, provando a comprendere punto di partenza dell’esplora- il mistero della sua nascita. Solo zione di Di Piazza il cui racconto il padre potrebbe restituirgli la inizia con il primo incontro im- memoria, ma ha abbandonato maginato tra una giovane donna la famiglia. Gesù è un giovanis- e un giovane uomo. Di Piazza simo viandante attorno al qua- segue i personaggi lungo il corso le uomini e donne sono figli di della loro storia d’amore – il colpo una terra con leggi spietate, in di fulmine, la seduzione, il primo un tempo inquieto, stravolto da contatto, la paura, il nervosismo – cambiamenti profondi: il nuovo alternando le tappe del rapporto e il vecchio, l’antico e il moderno con riflessioni e citazioni amorose, collidono e si sgretolano. Uno dai versi di Ovidio sino a quelli dei scenario in cui nessuno più di un cantautori contemporanei. L’arte ragazzo tormentato dall’ansia del di non amare è manuale, vademe- futuro è capace di avvertire il flu- cum e trattato sul tema universa- ire di una rivoluzione in arrivo. Di le: l’amore. cui, senza davvero volerlo, sarà protagonista. STORIE CHE POTREBBERO ESSERE LA MIA VERSO UNA NUOVA COSCIENZA Maruzza Dardanoni Vita e fantasia si intersecano in Socrate, l’educatore. Buddha, il Vito Mancuso Dall’altra parte maniera inscindibile nelle ma- medico. Confucio, il politico. Gesù, I quattro maestri della strada trioske create dalla Dardanoni. Il il profeta. È nel pensiero di queste Garzanti Qanat punto di partenza è che c’è chi si quattro figure che Mancuso indi- inventa tante vite dentro una vita. vidua gli insegnamenti validi per E poi basta attraversare la strada l’umanità odierna. I quattro diven- e dall’altra parte ci sono mondi tano una guida per percorrere con che si aprono. Tante storie im- consapevolezza i percorsi dell’esi- possibili che per magia o solo per stenza, tracciando una strada ver- fortuna o forse per coraggio o per so la pace interiore. Interrogando codardia dei protagonisti, diven- i quattro grandi, Mancuso ritiene tano possibili. Molte sono soltanto che sapremo risvegliare il maestro immaginate, altre ancora sono da cui non possiamo prescinde- fortemente desiderate e qualcuna, re: la nostra coscienza, il quinto finalmente, vissuta. maestro. di Marcello Barbaro G 125
STORIE DI STORIA Poche cure, tanti errori e l’Italia scoprì la Spagnola testi Salvatore Savoia A destra, le mascherine anti contagio di cent’anni fa; sotto, manifesto del 1918 A qualche anziano ritornò alla mente alle prime notizie sul Covid. Una storia di cui i nostri nonni parlavano con terrore, ricordando un familiare o un amico che con le precauzioni contro la Spagnola. se ne era andato negli stessi anni lontani della Grande guerra. Era la “Spagnola”, la tremenda pandemia che si diffuse nel 1918. I primi a parlarne erano stati in effetti i giornali spagnoli, raccontando di oltre centomila contagiati, compreso lo stesso Re di Spagna, nel solo mese di maggio di quell’anno. La notizia fece rapi- damente il giro del mondo, anche perché in Spagna, uno tra i pochi Paesi neutrali durante la Prima Guerra Mondiale, la stampa aveva meno problemi di censura. Non fu così negli altri Paesi, che provarono a occultare il violento diffondersi dell’in uenza. Da qui il termine di “in uenza spagnola”, nel quale traspare il riferimento alla in uencia del diablo cui per secoli la scienza attribuiva sciagure del genere. Qualcuno preferì parlare di origine francese, probabilmente per l’associazione di idee tra Francia e ogni male frutto di punizione divina. In re- altà ogni Paese accusava l’altro di aver dato origine alla malattia. In Brasile, fu detta la “tedesca”, i danesi la de nirono “male del sud”, i polacchi “malattia bolscevica”, i persiani accusarono i britannici. In Giappone addirittura furono colpevolizzati i lottatori, visto che il primo focolaio fu notato dopo un torneo di lotta giapponese. I medici tedeschi comunque preferirono minimizzare la gravità del male, attribuendolo a malati immaginari, e chiamandolo la “pseudoin uenza”. Quando in ne ci si rese conto che non si trattava di epidemie locali ma di un’u- nica pandemia globale, prevalse il nome che le avevano dato i Paesi vincitori della guerra e fu per sempre la Spagnola.“Un falso storico rimasto scolpito nella pietra”, scrive la saggista britannica Laura Spinney in un recente studio. Origine del nome a parte, era dif cile onestamente trovare un momento meno opportuno per diffondere tali notizie in un Paese in guerra: in Italia per di più era in corso l’offensiva nale contro gli Imperi centrali: era l’agosto del 1918 e provavamo a sfondare. E sfondammo. Ogni tanto capitava anche a noi. L’allarme in Italia iniziò con una sospetta epidemia di tifo in un piccolo centro del Veneto, ma quando scattò lo stato di emergenza, si comprese troppo tardi che si trattava proprio della terribile Spagnola. Già a settembre solo a Milano si registrarono 850 decessi, mentre le vittime superarono quota cinquemila in due mesi. Il contagio in tutta Italia assunse rapidamente dimensioni gravissime. In 126
ottobre i morti furono oltre 240.000, contro i 78.000 di settembre. Il sud dell’Italia FEW TREATMENTS, fu una delle aree più colpite, e in particolare la Puglia e la Sicilia. SO MANY La Spagnola sembrava colpire più gli uomini delle donne, anche se nel caso MISTAKES, AND delle donne incinte la mortalità era elevatissima, e in qualche caso raggiunse il ITALY DISCOVERED 70 per cento.Al fronte ovviamente si preferì non dare troppo rilievo alla vicenda, THE SPANISH FLU che esplodeva proprio a ridosso del celebre 4 novembre. Una ricerca di Angelo Nataloni su “La febbre spagnola: una involontaria alleata”, racconta la tragedia It came back to some older people on dei soldati ammalati attraverso il diario di uno di loro: “Dopo un paio di settimane hearing the rst news about COVID-19. mi è venuta la febbre, eravamo in due, ci anno portato al ospedale da campo n. 305. Our grandparents tell this story with Si anno messo nella camera mortuaria. Perché cera fuori delle febbre che si moriva in terror, recalling a family member or a due giorni. Una rete senza materazzo con uno sporco cusino senza federa, e poi ci anno friend who died in the same years as the chiusi dentro a chiave”. Tragedie sopra tragedie. Great War. The tremendous pandemic, In assenza di cure speci che - ma a questo avremmo assistito un secolo dopo which spread in 1918, was the Spanish anche noi - si imponeva un’immediata quarantena e l’uso delle mascherine di protezione. Scene che mai avremmo immaginato di rivedere un secolo dopo. In u. Spanish newspapers were the rst to quel momento comunque, superstizione e scienza si incrociarono, senza risultati talk about it, reporting over a hundred in ogni caso. Qualcuno consigliava l’uso del tabacco da uto, qualcun altro im- thousand infected in May, including the pacchi di aceto bollente, mentre c’era chi suggeriva di bere latte bollente con lo King of Spain. The news quickly went zucchero. Per non parlare di chi si credeva salvo trangugiando cognac, ma anche around the world, also because in Spain, solo dentifrici o acqua di colonia. one of the few neutral countries dur- L’angoscia era rafforzata dal dover assistere in piena estate a una vera strage di ing the First World War, the press had giovani e per di più a causa di una malattia apparentemente non dissimile da fewer censorship issues. It was not the un’in uenza stagionale, in genere ritenuta benigna oltre che banale: il tasso di case in other countries, which tried to mortalità maggiore si registrava nei maschi no ai quarant’anni, mentre normal- conceal the u’s violent spread. Hence mente l’in uenza falcidiava anziani e malati. Sulla stampa italiana si cominciava the term “Spanish u”, which appears a registrare uno stato di incertezza, anche nello stesso ambiente medico e scien- they referred to the In uencia del Diablo, to which science attributed such misfor- G tunes for centuries. Some preferred to speak of French origin, probably due to the association of ideas between France and any evil resulting from divine pun- ishment. Actually, each country accused the other of giving rise to the disease. In Brazil, it was called the “German” u, the Danes called it “Southern Disease”, the Poles “Bolshevik Disease”, and the Persians blamed the British. In Japan, wrestlers were even blamed, as the rst outbreak was reported after a Japanese wrestling tournament. German doctors, however, preferred to minimize the se- verity of the disease. They attributed it to hypochondriacs and called it the “pseu- do-in uence”. Finally, when it became 127
ti co. Pian piano, le notizie sulla situazione sanitaria cominciarono a trasparire, In alto, pubblicità di prodotti malgrado la reticenza e la censura, probabilmente perché l’epidemia cresceva di disinfettanti per combattere giorno in giorno e tendeva a non risparmiare alcuna parte della nazione. la Spagnola; nella pagina a fianco, Nel meridione d’Italia le province più colpite furono Palermo, Catania, Calta- in alto, La famiglia di Egon Schiele, nissetta, Foggia e Bari. Sui quotidiani crescevano le pagine dedicate a necrologi quadro simbolo di quella stagione; di giovani morti “nel orir della giovinezza” o “per un fatal e improvviso morbo”. A destra, articolo sull’epidemia L’abitudine atavica a eufemizzare o a esorcizzare la malattia-mostro. I vecchi e del presidente del Consiglio gli ammalati erano comunque decisamente i meno colpiti, e questo non faceva dei ministri Vittorio Emanuele che alterare ogni logica e rafforzare lo sgomento. La Spagnola sembrava infettare Orlando, pubblicato sul Corriere attraverso le vie respiratorie manifestandosi con tosse e starnuti, con la conse- della Sera il 24 ottobre 1918. guenza che si provò ad agire sui comportamenti, dalle mascherine all’elimina- zione dei contatti, compresa la normale stretta di mano. Un intervento ef cace clear that they were not local epidemics si ebbe con la disinfestazione e la sterilizzazione degli ambienti interni e delle but a single pandemic, the name given by stesse strade, ricorrendo anche al lavoro forzato dei prigionieri di guerra, e nel the countries that won the war prevailed. promuovere la ventilazione dei locali, specie di quelli pubblici. Semplici norme And it was Spanish u forever. “A histori- di buon senso, che comunque un secolo fa agivano in contesti caratterizzati da cal forgery set in concrete,” wrote British carenze igieniche molto più marcate di oggi. essayist Laura Spinney in a recent study. A Palermo, non sembra che nella circostanza siano state rapide o radicali le Frankly, the origin of the name aside, it strategie disposte dal governo per contenere la pandemia, e tra esse la chiusura was dif cult to nd a less opportune time di scuole, chiese e teatri e la sospensione delle riunioni pubbliche e dei teatri, to spread such news in a country at war. l’assoluta proibizione delle visite agli ammalati nelle case, mentre erano inter- Moreover, in Italy, the final offensive detti gli ospedali, sconsigliati i viaggi in treno, le cerimonie religiose e i funerali against the Central Powers was under- e interrotte le attività, in quell’epoca enormemente praticate, dei mercati, in way – it was August 1918, and we tried particolare di quelli in strada. Ci si trovava per di più nel cuore di un lungo to break through. And we broke through. periodo di privazioni e di limitazioni alla libertà legate al con itto e ci si trovò di Every now and then, it happened to us, colpo in un’atmosfera di buio e di silenzio. Fu il panico. too. The alert in Italy began with a sus- Le uniche illuminazioni in città erano quelle delle farmacie, mentre un forte pected typhus epidemic in a small centre odore di disinfettante attraversava strade e case. Un clima del tutto sconosciuto, in Veneto. But, when the state of emer- che - per un evento diverso ma di analoga drammaticità - è stato trasferito sullo gency was declared, it was understood schermo dallo stupendo Morte a Venezia di Visconti, ambientato in quegli stessi too late that it had to do just with the anni. Il numero dei medici era insuf ciente. Sul giornale L’Ora fu pubblicato il rapporto di un medico che nel settembre 1918 parlava di circa cinquantamila ammalati solo a Palermo, af dati a non più di 150 medici, come scrive Don Giuseppe Ruggirello, rettore del seminario di Monreale, in una sua ricerca. La testimonianza del soldato Vincenzo Rabito, divenuta celebre dopo la pub- blicazione di Terra Matta, il libro che Evelina Santangelo e Luca Ricci hanno pubblicato nel 2007, appare più eloquente di qualsivoglia reportage: Rabito nell’estate del 1918 aveva ottenuto una licenza dal fronte - dove da qualche tempo era adibito quasi esclusivamente al seppellimento dei morti - e aveva trovato la sua Chiaramonte Gul in piena epidemia da spagnola. “Qui, in tutte li paese, c’eni una febre spagnola, che a cente ni stanno morento più assaie della querra. E ci ho detto che lo sapeva che c’era questa febri spagnola, perché l’aveva sentito dire a Napole, a Missina e a Catania. Ma io della spagnuola non mi impresio- nava, perché veneva dell’inferno, e poi che penzava che doveva antare a vedere a tutta la famiglia mia, perché aveva 18 mese che non vedeva ammia madre. Ma li ulteme 3 128
ciorne mi ha vestuto di coraggio e, caminanto, queste ultime 3 ciorne, mi sono acorto dreadful Spanish u. There were already che a Chiaramonte con la spagnola ni morevino più di 20 al ciorno: li carrecavino con 850 dead in Milan in September, while li carrette, e poi la cascia ci la facevino con 4 pezzi di tavola qualunquie, bastiche li the death toll exceeded ve thousand in portavino al cimetero. Perché li muorte nelli famiglie, come morevino, subito li quardie two months. The infection rate through- stavino pronte, e li carabiniere ci li facevino portare subito al cimitero, perché con la out Italy quickly assumed very serious puzza facevino morire a quelle vive. E quelle che non avevino parente ci le portava il dimensions. More than 240,000 people comune, a spese del comune. died in October, whereas in September Non tutti gli appassionati della serie tv inglese Downton Abbey hanno fatto caso were 78,000. Southern Italy was one of al fatto che ben tre personaggi della ction proprio nel 1919 si ammalano im- the most affected areas, especially Puglia provvisamente e uno di loro muore. Era la Spagnola, ma si preferì non citarla and Sicily. The Spanish u seemed to esplicitamente. Si può probabilmente affermare che la Prima guerra mondiale strike men more than women. And yet, continuò a fare milioni di vittime, grazie proprio alla spagnola, anche dopo la when it came to pregnant women, the cessazione delle ostilità. Qualche vecchio raccontava che si era diffusa l’abitudine mortality was very high, reaching 70% in di evitare di fare suonare le campane per i defunti, visto il panico che provocava some cases. At the frontline, they pre- questo continuo suono. Poi sapemmo che tra le vittime più celebri c’erano stati Guillaume Apollinaire, ferred not to give too much prominence Egon Schiele e Max Weber. to the event. In the absence of speci c In tre ondate - dalla primavera del 1918 a tutto il 1919 - un terzo della popolazione treatments, as we have witnessed a cen- mondiale fu infettato, mentre le vittime furono non meno di cinquanta milioni. tury later, immediate quarantine and the In Italia, solo nel 1918, morirono 270.000 persone. La Sicilia in particolare fu la use of protective masks were required. seconda regione più colpita con circa trentamila morti, quasi come la Lombardia However, superstition and science inter- che ne contò più di 36mila. Un tipo di narrazione che ci porta per forza di cose sected, without any results either ways. all’abitudine che abbiamo assunto, tutti noi, aspettando sera dopo sera i dati del Some recommended using the snuff, giorno sulla diffusione della pandemia. someone else boiling vinegar compress- La famiglia di Egon Schiele può essere considerato il quadro simbolo di quella es, and there were those who even sug- stagione terribile. L’ultima opera del grande pittore austriaco rappresenta infatti gested drinking sweetened boiling milk. un uomo nudo, dalle braccia nodose e i lineamenti tirati, seduto su un letto. Una donna è accovacciata davanti a lui, la moglie Edith, morta insieme al marito 129 proprio per la Spagnola. Salvatore Savoia G
PA E S A G G I Civiltà degli olivi, ottomila anni di una storia che merita rispetto testi Giuseppe Barbera Sopra, uliveto nella campagna siciliana; sotto, ceppaia di olivo. foto Margherita Bianca Coltiviamo gli alberi di olivo da ottomila anni, scena della storia e sintesi della ricchezza culturale del Mediterraneo. “L’aspro gusto pungente delle olive nere tra i denti” evoca, per Lawrence Durrell, “le sculture, le palme, le collane d’oro, gli eroi con la barba, il vino, le idee, le navi, il chiaro di luna, le gorgoni alate, gli uomini bronzei, i loso ”. Abbiamo iniziato a coglierle dai cespugli nella macchia, abbrustolite al fuoco nelle grotte lasciavamo i semi in eredità ai paleobotanici che ci raccontassero degli olivi selvatici che segnavano il paesaggio preistorico. Poi cominciammo a coltivarli: era facile, bastava interrare una grossa porzione di ramo o una delle protuberanze della ceppaia degli alberi più generosi e l’attecchimento era assicurato. Più tardi imparammo a innestarli. Nei tempi greci e romani segnavano i con ni, coltivati insieme alla vite si allargavano in ampi spazi. Alcuni storici ritengono che in periodo arabo, quando l’olio lo importavamo dall’Africa, fossero poco coltivati ma nonostante ciò chiamiamo saraceni gli alberi più grandi e antichi. Per i caratteri del tronco non possiamo conoscerne l’esatta età (quanti alberi millenari sono “solo” centenari!). Ci diamo allora dell’autorevolezza letteraria di Sciascia: “È quell’olivo dal tronco contorto, attorcigliato, di oscure crepe; come torturato, e par quasi di sentirne il ge- mito. Annoso, antico: e si crede siano stati appunto i saraceni a piantarlo, ad affoltirne la valle tra l’Agrigento di oggi e il mare”. Di Pirandello: “Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli d’un altipiano di argille azzurre sul mare africano”. Di quella, più recente, di Camilleri: “Pareva un àrbolo 13 0
nto, di teatro, nisciùto dalla fantasia di un Gustavo Doré, una possibile THE CIVILISATION illustrazione per l’Inferno dantesco”. OF OLIVE TREES. AN Le forme muscolose danno un’illusione di vita millenaria, nuovi fusti con- EIGHT THOUSAND tinuamente si producono da gemme che nascono disordinatamente dalle YEAR STORY THAT escrescenze legnose che ingrossano il tronco al ciocco e arrivano a sommarsi DESERVES RESPECT no a sostituire quello originario. Con sobrietà da studioso, l’archeologo Bia- The fact that we have been cultivating gio Pace constatava però che “il popolo li chiama saraceni con un sommario olive trees for 8,000 years is a synthesis giudizio storico esteso a tutte le cose antiche, per dichiararle fuori dal nostro of Mediterranean’s cultural richness. We tempo e dalla nostra civiltà”. Gli olivi prendono in natura e in campagna started picking wild olives from the scrub, forme e dimensioni che dipendono dal portamento della varietà coltivata, leaving seeds as a legacy to palaeobota- dai caratteri dell’ambiente, dalle tecniche di potatura. In Calabria raggiun- nists. Then we began to cultivate them: gono quindici metri di altezza, a Pantelleria strisciano al suolo. Ovunque it was enough to plant a large branch or (le pitture nella storia dell’arte ne sono continua testimonianza) la sacralità a protuberance of a tree stump. We later e la dignità degli olivi sono riconosciute e Linneo riconobbe un valore che learned how to graft them. In Greek and andava oltre i con ni del Mediterraneo e chiamò la specie Olea europaea. Roman times, olive trees marked borders. Pirandello, per l’incompiuto atto nale de I Giganti della Montagna, negli Some historians claim they were little cul- ultimi giorni di vita, trovò lo sfondo conclusivo con parole, accompagnate tivated in the Arab period; despite this, da un sorriso, che il glio Stefano raccolse: “C’è un olivo saraceno, grande, the oldest trees are called Saracen. Due in mezzo alla scena: con cui ho risolto tutto”. E poiché io non comprendevo to the characters of their trunk, we can- bene, soggiunse: Per tirarvi il tendone…”. not know their exact age. So we trust the Lo stesso che bisognerebbe tirare a nascondere quei disgraziati olivi che, quotes from Sciascia, Pirandello, Camilleri. nati per la campagna, sono stati reclutati, composti in ridicole forme o in Their forms give an illusion of millenary installazioni retoriche, per esibizioni urbane nelle piazze palermitane. life. New stems are produced from buds on the growths that swell the trunk until they G replace the original one. Archaeologist Bi- agio Pace noted that people called them Saracens “as a summary judgment for any ancient things”. Olive trees’ shapes and sizes depend on the growth habit of the type, on environment, on pruning. They reach 15m. high in Calabria, they crawl to the ground on Pantelleria. Ancient paint- ings everywhere testify to the sacredness of olive trees. Linnaeus called the species Olea europaea. For the nale of The Giants of the Mountain, Pirandello thought of a large Saracen olive tree in the middle of the scene as a solution to draw the curtain. A curtain should also be dropped on those poor olive trees exhibited in ridiculous or rhetorical installations in some Palermo squares. 131
GRAND TOUR / IL MONDO RACCONTATO DAI SICILIANI Vivere a Stoccolma Palazzo Reale la capitale dell’ottimismo di Simonetta Trovato Panorama di Stoccolma Moderna Museet La “Città vecchia” L’innamoramento parte dalla luce: che da queste parti è morbida in alcune ore e violenta in altre. Ma quando atterri a sera tarda e ti accorgi che è ancora Museo Vasa giorno, allora hai la sensazione che le ore a tua disposizione siano dilatate. “È come dire, è tardi ma sì è sempre in tempo per risolvere le cose”, spiega Vlady Stroy che, a dispetto del nome e dell’aka Vlady Art, è un catanese “di rigetto” visto che dopo aver vissuto prima a Milano e poi in Irlanda, è ritornato all’ombra dell’Etna. Ma dopo un po’ le pietre laviche gli sono state strette e, dopo aver abbellito i mastodontici silos sul porto con alcune delle sue pitture ironiche, è ripartito. Destinazione: Stoccolma, dove ormai vive da quasi cinque anni con Alessandra, psicoterapeuta siciliana. “Credo che il rapporto che instauri con questa città dipende molto dalla stagione in cui arrivi: quando mi sono deciso era giugno 2016, sono atterrato nella luce e mi è sembrata piena di ottimismo. E il tragitto dall’aeroporto alla città si svolge tra le foreste”. Ecco, l’altra anima di questa metropoli quotidiana. “Non hanno avuto mai bisogno di rimboschire perché hanno piante, valli e laghi a pochi passi. Non hanno mai tolto il verde, quindi non hanno il bisogno di preoccuparsene”. Anima green. Si impara da piccoli. “Ogni studente svedese o nlandese cresce come un piccolo boyscout, la 132
Moderna Museet Exercisplan 4, Stoccolma 111 49 Una delle più belle e importanti collezio- ni artistiche dal Novecento con opere di Dalì, Picasso, Matisse e Derkert. Ma è an- che una rara occasione per scoprire il bel- lissimo panorama di Strandvägen. Una parte del museo è solo per i bambini. Bakfickan - Jakobs torg, 12 Bakfickan (che in italiano significa “la tasca posteriore”), è un piccolo ristorantino tradizionale del 1962 dentro il Teatro reale dell’opera; piccino, 28 tavoli attorno a un bancone a ferro di cavallo e non accetta prenotazioni. Entrate e aspettate. StockholmGhostWalk Abba The Museum Järntorget 84, Stoccolma 111 29 Djurgardsvagen 68, Stoccolma 115 21 Non è esattamente un luogo ma Di cile entrare in questo picco- un’esperienza: un tour guidato lo museo e non uscirne ballando: a piedi attraverso Gamla Stan, il perché gli Abba che tutto il mon- quartiere più antico di Stoccolma, do conosce, a Stoccolma sono alla luce di una lanterna. Scopren- un simbolo tale da dedicar loro do vicoli e angoli del tutto lontani un’intera collezione di memorabi- dai percorsi turistici, si ascolte- lia. Dal karaoke al balletto con gli ranno storie di fantasmi, omicidi e ologrammi… racconti dell’orrore che fanno inti- mamente parte della storia della capitale svedese. Skogkyrkogarten - Sockenvägen, Stockholm Il cimitero nella foresta: secondo la concezione svedese, un luogo di morte deve essere legato alla vita. Quindi inserito in un bosco vero e proprio, tra cappelle funerarie e tombe nascoste. Tra queste, anche quella di Greta Garbo, sepolta qui dal 1999. G disegno Alessandra Micheletti 133
GRAND TOUR / IL MONDO RACCONTATO DAI SICILIANI Vlady Stroy con Alessandra. LIVING IN STOCKHOLM, maggior parte della loro educazione si svolge all’aria aperta, anche in inverno, THE CAPITAL è inevitabile sviluppare lo stesso rispetto di chi vive in alta montagna o in OF OPTIMISM campagna. Con la differenza che qui è dif cile coltivare, crescono solo meli; quindi o verde o pascoli”. First, you fall in love with the light, soft Arrivare a Stoccolma e non voler più ripartire. “C’è un forte senso di comu- in some hours and strong in others. But nità a dimensione condominio: mi spiego, lo svedese è molto riservato, si when you land late in the evening and trova meglio in piccole cittadine da diecimila abitanti che nella metropoli. realize that there is still daylight, you Ma ama i suoi vicini, spesso pulizie, investimenti, servizi sono in comune. feel as if your day were dilated. “It’s like Qui si vive bene perché non devi mai lottare per ottenere qualcosa che ti saying: it’s late, but I’m still in time to spetta di diritto, sia una scuola o un permesso o un intervento”. Sembra il sort things out,” explains Vlady Story, paese delle favole. “Quando sono arrivato mi hanno fatto ri ettere su concetti who is Sicilian despite his name. He base; non ci sono cancelli, recinti, chiudo la porta senza neanche un giro has been living in Stockholm for ve di chiave. Faccio cento metri e c’è un asilo, altri cento e trovo una scuola years with Alessandra, a Sicilian psycho- elementare, altri cento ed ecco le medie. Gli studenti camminano sempre therapist. “The relationship you’ll have a piedi, da soli. Il vero tesoro qui è la vivibilità, a tutti i livelli”. with this city depends on when you ar- Quattordici isole e cinquanta ponti: qual è la Stoccolma lontana dalla nave rive. I landed in June in daylight, and vichinga e dal Nobel? “Quella di 82 musei, quasi tutti gratuiti: andate al it seemed to me full of optimism. To Moderna Museet che ha un’isola tutta sua collegata da un ponte pedonale reach the city, you have to go through che vale da solo il viaggio; ci troverete Dalì, Picasso, Matisse, è stata la prima the forest.” That is the other soul of this istituzione a dedicare una mostra ad Andy Warhol. E anche la struttura di metropolis. “They don’t need to affor- Rafael Moneo è straordinaria. Sedetevi alla caffetteria, sfogliate un libro al est because they never took away the bookshop”. Stoccolma: non solo salmone e aringhe. “La scelta gastronomica vegetation.” Green souls. “Most of their nordica è eccellente, ma da vera metropoli è aperta a ogni esperienza: basta education takes place in the open air, entrare in un supermercato e trovi i prodotti più curiosi. Ma consiglio di even in winter. There’s a strong sense lasciarsi trasportare dalle sensazioni”. Magari per approdare a un minuscolo of community.” It looks like the land of caffè dove vi serviranno un Kanelbullar con cannella e cardamomo, una dolce fairy tales. “They made me think about droga dif cilmente sostituibile. basic concepts. There are no gates, no fences, and schools are all within walk- Simonetta Trovato ing distance. Livability is the real trea- sure here. There are 82 museums. Go G134 to the Modern Museet and see Dalì, Picasso and Matisse. And Rafael Mo- neo’s structure is amazing.” Stockholm: not only salmon and herrings. “The gas- tronomic choices are excellent, but at supermarkets, you can nd the most curious products. But let yourself be carried away by your sensations”. May- be to reach a tiny café where you’ll have a Kanelbullar with cinnamon and carda- mom, an addictive sweet roll.
TENDENZE CALEIDOSCOPICA Disegnata da Nika Zupanc la toeletta Olympia fa parte della Collezione III di Sé Una versione contemporanea del classico specchio a tre ante un connubio di ingegneria ed estetica che crea un gioco di riflessi grazie all’intreccio e la rotazione degli anelli Il piano è in ceramica smaltata lucida disponibile in diversi colori La collezione comprende sgabello e tavolino abbinati LIVING FUTURISTICA Console with mirror è un mobile toelette NON SOLO SCRIVANIE LE “TOELETTE” progettato da Ronan & Erwan Bouroullec RITORNANO PROTAGONISTE IN VERSIONE per Cappellini Dal design essenziale piedi e piano sono realizzati in corian bianco CONTEMPORANEA ED ECLETTICA Anche in versione “with Bowl” con fioriera e PER RISCOPRIRE CON STILE UN PO’ DI VANITÀ vassoio di Eleonora Costa INTARSIATA Woman in Paris è un mobile da toletta con due cassetti e tre specchi due dei quali possono essere ruotati in diverse angolazioni Fa parte della collezione Vanilla Noir di Scarlet Splendour disegnata da Matteo Cibic oltre cinquanta splendidi pezzi di arredamento rifiniti con intarsi in resina e lavorati con cura in India Un progetto contemporaneo che mette insieme polimeri e pigmenti moderni ispirandosi alla tradizionale lavorazione d’intarsio di osso e corno MINIMAL Pebble è lo scrittoio vanity progettato da Lanzavecchia e Wai per Living Divani Il piano monoblocco è composto da top bisellato in MDF laccato nero opaco o rivestito in pelle in vetro specchiato o in marmo Tutte le versioni di piano sono fissate alla base tramite tiranti e appoggio a terra garantito da piedini in PVC nero Lo specchio è girevole sagomato a disegno Disponibile anche con cassettiera a giorno a tre vani in MDF laccato nero opaco SONORA Sofi disegnata e prodotta da Innazimina è una toelette dotata di un sistema integrato di altoparlanti JBL in grado di riprodurre musica in streaming da un iPhone o da qualsiasi dispositivo con Bluetooth Il supporto del tavolo è realizzato in metallo rivestito con nitrato di titanio lucidato a mano e disponibile in due colori oro o cromo Il piano del tavolo è in massello di frassino o MDF verniciato nero o bianco I paralumi decorativi sono realizzati in tessuto bianco o nero per lampade 136
G Not only desks: dressing tables are at the centre of attention again in a contemporary and eclectic version. To rediscover vanity with style KALEIDOSCOPIC Designed by Nika Zupanc the Olympia dressing table is part of the III Collection by Sé A combination of engineering and aesthetics that creates a game of reflections thanks to the intertwining and rotation of the rings The top is in glossy glazed ceramic available in di erent colours FUTURISTIC Console with mirror’ is a dressing table designed by Ronan & Erwan Bouroullec for Cappellini With an essential design feet and top are made of white Corian INLAID ‘Woman in Paris’ is a dressing table with two drawers and three mirrors It is part of the Vanilla Noir collection by Scarlet Splendor designed by Matteo Cibic over fifty splendid pieces of furniture finished with resin inlays A contemporary project inspired by the traditional inlay work of bone and horn MINIMAL Pebble is the vanity desk designed by Lanzavecchia and Wai for Living Divani The monobloc top is made up of a chamfered top in matt black lacquered MDF or covered in leather one-way mirror or marble Also available with open chest of drawers with three compartments RESOUNDING Sofi designed and produced by Innazimina is a dressing table equipped with an integrated JBL speaker system capable of streaming music from an iPhone or any device with Bluetooth 137
TENDENZE TECNO ANTIRUMORE Grazie ai sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale messi a punto da Huawei i FreeBuds Pro riescono a garantire una cancellazione dei rumori e cace e una qualità di riproduzione musicale eccellente Gli auricolari sono inoltre perfetti per le conversazioni telefoniche grazie ai tre microfoni e al sensore osseo integrati in COMODI DA INDOSSARE GLI AURICOLARI WIRELESS ogni auricolare Molto comoda la funzione di test della misura corretta degli adattatori HANNO EREDITATO I SOFISTICATI MECCANISMI attivabile con l’app Ai Life per Android DI CANCELLAZIONE DEL RUMORE DELLE CUFFIE PROGRAMMABILI E LA CAPACITÀ DI RICREARE L’ALTA FEDELTÀ Design minimale e peso piuma per gli auricolari Verve Buds wireless con di Davide Fumagalli cancellazione del rumore di Motorola che dispongono di un pulsante programmabile all’estremità dell’astina di ogni unità In questo modo è possibile accedere alle funzioni più comuni senza dover mettere mano al cellulare ERGONOMICI Gli auricolari WF- XM di Sony ereditano chip e algoritmi per la cancellazione elettronica del rumore dalla famiglia di cu e X L’ergonomia degli auricolari è esemplare con un telaio leggero che si appoggia in tre punti sul padiglione auricolare ed è abbinato a ben sette diversi adattatori in due materiali di erenti per aderire in modo confortevole a ogni orecchio SUONO CRISTALLINO Pensati per o rire un’ottima riproduzione musicale e conversazioni cristalline gli auricolari Samsung Galaxy Buds Pro dispongono di due driver uno da millimetri per bassi più profondi e uno da millimetri per alti più ricchi oltre a tre microfoni per captare nitidamente tanto la voce quanto i rumori circostanti ISOLAMENTO PERFETTO Gli auricolari top di Bose QuietComfort Earbuds dispongono di un beccuccio con inserti studiato per adattarsi alla forma delle orecchie garantendo così un’aderenza perfetta e un isolamento meccanico dai rumori che si somma a quello a dato all’elettronica e ai microfoni integrati L’app abbinata consente di impostare ben livelli di attenuazione elettronica del rumore per adattarsi a ogni circostanza mentre l’equalizzazione attiva adatta le frequenze alte e basse per o rire sempre un ascolto ottimale Resistenti al sudore e alla pioggia hanno un’autonomia di sei ore 138
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