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destini_incrociati12

Published by miro.lievore, 2017-03-10 04:09:02

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DESTINI INCROCIATI A cura diNadia Lattuada e Silva Tiranti

Immagine di copertina:Carmine Jandoli – “Chromocosmo” – 2011 – diametro 93 cmOlio/acrilico su telawww.carminejandoli.com© Copyright:Associazione Amici del Diabetico OnlusAndromediaEditing:Daria Brambilla Pisoni

SommarioINTRODUZIONE E RINGRAZIAMENTI VL’EMPOWERMENT DEL PAZIENTE DIABETICO 1EMPOWERMENT E METODO AUTOBIOGRAFICO 5IL METODO AUTOBIOGRAFICO COME CURA 7CONSAPEVOLEZZA ATTRAVERSO IL MOVIMENTO 11LABORATORIO ESPERIENZIALE AUTOBIOGRAFICO 13LA STORIA DI ALBERTO 17LA STORIA DI MARIASSUNTA 21LA STORIA DI MARIA TERESA 25LA STORIA DI MARISOL 29LA STORIA DI MATTIA 35LA STORIA DI ROSETTA 41LA STORIA DI SARA 45LA STORIA DI CLARA 49LA STORIA DI MICHETTA 53LA STORIA DI MARIAGRAZIA 61LA STORIA DI ELISA 65BIBLIOGRAFIA 69ASSOCIAZIONE AMICI DEL DIABETICO ONLUS 71 III

Si hanno due vite.La seconda comincia il giorno in cui ci si rende conto che non se ne ha che una. Confucio

Introduzione e ringraziamentiINTRODUZIONEDestini incrociati vuole essere un excursus divulgativo del concettodi Empowerment del paziente e dell’uso del metodo autobiograficoquale cura.L’Empowerment è il processo attraverso cui le persone accresconofondamentali competenze (dette “Softskills”) e i Laboratori Autobio-grafici rappresentano un efficace strumento di Empowerment perchéfavoriscono l’autoanalisi e l’autoconsapevolezza della Persona neiconfronti del proprio stato di salute.Sovente, quando nella vita irrompe la malattia, nasce nelle personeil bisogno di testimoniare attraverso la scrittura la propria condizione:la scrittura autobiografica in solitudine rischia di diventare solamenteuno sfogo che non porta a riflessioni ed elaborazioni connesseall’evento. Scrivere in gruppo, invece, permette di confrontarsi con lamalattia e con il vissuto degli altri, favorendo l’autoanalisi.Questo libro è la testimonianza della reale esperienza vissuta daipartecipanti al corso di Medicina Narrativa vissuta dai pazientidiabetici dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano.RINGRAZIAMENTIGrazie all’Associazione Amici del Diabetico Onlus e a tutte le personeche hanno creduto, voluto fortemente e collaborato a questo progetto.Grazie all’ASST Fatebenefratelli Sacco che ha collaborato fattivamentealla realizzazione di questo innovativo progetto e ad Andromedia perla parte progettuale e autoriale.Un grazie particolare a Daria Brambilla Pisoni per il suo preziosocontributo professionale per l’Editing, il coordinamento editoriale eper la ricerca iconografica. V

René Magritte, Il doppio segreto, 1927, olio su tela, 114x162 cm, Parigi, MuseoNazionale d’Arte Moderna, Centre Georges Pompidou

L’Empowerment del Paziente diabeticoL’EMPOWERMENT DEL PAZIENTE DIABETICOResponsabilizzarsi per curarsi“In natura non ci sono premi o punizioni, ci sono solo conseguenze” Robert G. IngersollIl diabete è tra tutte le patologie croniche quella che richiede lamassima consapevolezza e coinvolgimento del paziente nella cura,soprattutto quando la diagnosi è accompagnata da una sintomatologialieve (malessere generale, stanchezza, malumore, sete) e le graviconseguenze, quindi, si evidenzieranno solo a danno avvenuto.Nel diabete il paziente ha in mano la gestione della propria malattia.È una responsabilità non negoziabile, indivisibile e ineludibile.La completa responsabilità del paziente deriva da 3 caratteristichedella malattia: scelte, controllo dei parametri (per es. glicemia) econseguenze.1. Le scelte che i pazienti compiono riguardo all’alimentazione,all’attività fisica, alla gestione dello stress e al monitoraggio dellaglicemia sono i fattori maggiormente determinanti del controllodiabetico. Il medico può chiedere, talvolta anche supplicare, ma è ilpaziente ad avere il controllo delle proprie scelte.Nel caso del diabete, il paziente, purtroppo, può ignorare qualsiasiraccomandazione senza percepire immediatamente alcun peggio-ramento.2. Il controllo dei parametri: nel diabete, a differenza di altre patologie,è il paziente in completa autonomia a dover monitorare indicatorifisiologici quali la glicemia.3. Le conseguenze delle scelte fatte dai pazienti ricadono suipazienti stessi.Nessun altro può condividere con loro il rischio di sviluppare retinopatie,neuropatie, malattie cardiovascolari.Nel trattamento delle patologie acute il paziente affida temporaneamenteil controllo della sua vita a un chirurgo o a un gruppo di esperti, al finedi ottenere aiuto per gestire un problema che da solo non può risolvere.L’affidarsi e il fidarsi totalmente funzionano benissimo in questi casi.Tutto ciò, però, non funziona nel caso del diabete. 1


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