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Published by miro.lievore, 2017-05-12 02:38:52

Description: Stile di vita, salute, prevenzione e medicina.
Per persone con diabete e non solo.

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Stile di vita, salute, prevenzione e medicina. modusPer persone con diabete e non solo.N. 46 - GENNAIO-MARZO 2017 - € 3,00 - COPIA OMAGGIO PedArPan L’eccellenza italiana nella ricerca Una porta verso il futuro Il sistema di infusione intraperitoneale di insulina Tempo di golosità Diabete non è sinonimo di dieta Scuola Aperta: il diabete va in cartella A

Modus n° 46 Gennaio/Marzo 2017In questo numero2 8Roche Diabetes Care. Campo scuolaParola d’ordine: di vela e di diabetepaziente al centro La glicemia? Niente«Vogliamo continuare a sostenere in confronto al mare.le persone con diabete e i loro cari,sperando di fare la differenza 12 20nel loro quotidiano.» Una porta verso il futuro: Scuola Aperta:4 il sistema di infusione il diabete va intraperitoneale di insulina in cartellaMuoviti, muoviti,non ti fermare Sardegna e Sicilia sono 25 all’avanguardia nella ricerca e nellaUn piccolo sforzo terapia per il diabete: qui sorgono Lo sapevi che…?per un grande risultato. gli unici due centri in Italia che utilizzano questa tecnologia. 6 18 L’eccellenza italiana nella ricerca: Gestire il diabete: un lungo il progetto PedArPan percorso di piccoli passi 26 28 Tempo di Relax golositàModus n° 46 – febbraio/aprile 2017 Realizzazione editoriale: Studio Dispari – Milano Foto: tutte le foto degli intervistati sono pubblicate con il loroEditore: Roche Diabetes Care Italy S.p.A. consenso; p. 7: Oksana Kuzmina/Shutterstock.com; p. 20: NataliiaDirettore responsabile: Massimo Balestri Zhekova/Shutterstock.com; p. 21: Kiselev Andrey Valerevich/Direttore scientico: Elena Acmet Shutterstock.com; p. 23: Monkey Business Images/Segreteria di redazione: Eliana Pezzetti Shutterstock.com; copertina: wavebreakmedia/Shutterstock.comPer abbonamento: numero verde 800-822189 Stampa: Tiber Spa – Bresciao sul sito magazine.modusonline.it/abbonati.aspxSede legale: via G.B. Stucchi, 110 - 20900 Monza (MB) Registrato presso il tribunale di Monza il 27 giugno 2016, con numero 4/2006 Omaggio di Roche Diabetes Care Italy S.p.A.

Un nuovo Modus!È bello iniziare l’anno con delle novità. Abbiamo lavorato molto, tutti insieme qui in Roche Diabetes Care, per far par- tire il nuovo Modus.Abbiamo sempre cercato di far parlare tutti isoggetti che si occupano, a titoli diversi, del dia-bete: medici, infermieri, ricercatori, associazioni,pazienti, familiari, farmacisti, operatori e personedella nostra azienda.Vogliamo continuare a dare voce a tutte questepersone portando avanti il progetto Modus.Quello che abbiamo cambiato, invece, è il linguag-gio: lo abbiamo ampliato, per parlare a tutti i letto-ri, e lo abbiamo reso più in linea con i tempi. Sonoaumentate le sezioni ed è cambiata la grafica. Per-ché? Perché abbiamo deciso di affrontare il dia-bete a tutto tondo: una malattia cronica colpiscepurtroppo, a età diverse, coinvolgendo tutte lepersone che, sebbene non malate, sono a contattocon la malattia.Modus è una rivista che vuole interessare, infor- non è colpito dalla patologia ma ci vive comun-mare, intrattenere e, non da ultimo, educare: il que a stretto contatto: perché sapere è un mododiabete non è una malattia di pochi e, di giorno per comprendere e reagire. Andiamo dalla sezionein giorno, diventa sempre più endemica e diffusa. «News» a «L’esperto risponde», dalle ricette alleTenerne conto parlandone, ponendo attenzione ai storie di chi ha il diabete e alle ultime novità dellavari aspetti della vita quotidiana e trovando un lin- tecnologia. La vita è fatta di molteplici sfumature,guaggio moderno in grado di affrontare la sfida del tutte importanti.presente è diventato, per noi, un dovere. Benvenuti nel nuovo Modus!Ci piacerebbe accompagnare le persone con dia- Massimo Balestri,bete ad approfondire le tematiche più varie, ma Direttore Responsabilesempre legate a temi che, per loro e i loro fami-liari, sono importanti. Vogliamo dare informazio- 1ni, anteprime e notizie che altrimenti sarebberoreperibili difficilmente o in modo frammentario.E ci piacerebbe anche riuscire a coinvolgere chi

Rdc itRaDliaC, Ivtiasliyioa,n,vevisisieoioncneoeneeccrcoeontnecczrzereatetezzzzaaCoraggio Integrità NOI di Roche Diabetes Care Italy PassioneRoche Diabetes Care. Tempo di lettura:Parola d’ordine: 10 minutipaziente al centro«Vogliamo continuare a sostenere le persone con diabetee i loro cari, sperando di fare la differenza nel loro quotidiano.»N el corso del 2015 si sono poste nizzazioni e tutto quanto necessa- e perché, da parte degli stessi, è su- le basi per la nascita di Ro- rio a livello aziendale. bito emersa fortissima l’esigenza diche Diabetes Care Italy, una nuova Come prima cosa Roche Diabetes essere accompagnati nell’utilizzo eazienda del gruppo Roche guidata Care ha cominciato un percorso nella conoscenza delle nuove tecno-da Massimo Balestri. La decisione è di ascolto e coinvolgimento di dia- logie. Obiettivo comune è favorire lanata dalla necessità di concentrare betologi, medici e farmacisti, con personalizzazione della terapia sull’attenzione sulla continua evoluzio- oltre mille interviste. Questo per singolo paziente: pur tenendo pre-ne del diabete con strumenti, orga- capire le esigenze dei professionisti sente standard scientifici ben pre- 2

RdcRRiDtDaClCiaItI,atavliilasy,iovniseioenecoenccornectereztzeazzacisi parametri assodati per la co- Giuseppe Elenamunità scientifica e la ricerca, non Malanga Acmetva dimenticato che ogni persona èun mondo, una vita; bisogna dun- La sfida maggiore per il Finance Di- La funzione medica è guidata dallaque fare tutto quanto è necessario rector Giuseppe Malanga è stata la dottoressa Elena Acmet, che lavoraper andarle incontro nelle esigenze responsabilità nel coordinare tutte in Roche da sei anni. Dopo la nascitaquotidiane. E nel caso di una ma- le attività necessarie alla creazione di Diabetes Care, la dottoressa Ac-lattia cronica, questo è ancora più della nuova società e la costruzione met ha iniziato a supportare l’interaimportante. di un gruppo affiatato e omogeneo struttura, con il suo team, per tutto«Oggi Roche Diabetes Care opera all’interno della neonata azienda, quanto riguarda le attività scientifi-indipendentemente in più di venti facendo lavorare insieme persone che.Paesi, tra cui l’Italia. Rispetto a Ro- che provenivano da contesti diversi. «Noi entriamo in gioco per validareche Diagnostics, che fornisce appa- Sopra a tutto, c’è sempre il paziente, la proposta di soluzioni diversificaterecchiature e sistemi diagnostici ai e questo anche per il dipartimento sia dal punto di vista dei dispositivilaboratori e alle aziende sanitarie, finance ha fatto la differenza: «Il fi- medici sia dal punto di vista dei ser-le soluzioni dell’area diabete sono nance non è solo numeri, il finance vizi. Ogni paziente è diverso e ha esi-indirizzate prevalentemente ai pa- ha messo il paziente al primo posto. genze differenti: quello che cerchia-zienti. Operare come una realtà in- mo di fare è rendere la gestione deldipendente ci ha consentito di rior- Chi gestisce gli ordini, ad esempio, diabete, che è una patologia cronica,ganizzare la struttura e di mettere meno pesante possibile. Avere pro-in campo nuovi sistemi per miglio- vive storie di vita quotidiana. Ave- dotti diversi per noi significa avererare l’efficienza dei nostri processi» un numero elevato di dispositivi conspiega Massimo Balestri, General re il paziente al centro vuol dire caratteristiche diverse per poter an-Manager di Roche Diabetes Care. dare incontro alle esigenze di tutte anche fare certe scelte di investi- le persone con diabete. Per esempioIl nostro obiettivo è dedicarci alla mento. Un esempio? Se un’attività l’ultimo arrivato in casa RDC è un di- è utile al paziente, abbiamo tutti il spositivo che con un’app manda i datipersona con diabete. dovere di trovare il modo migliore direttamente a un cloud. Se chiamo«Identificare per ogni persona la per farla! E in questo caso si cerca il medico, io e lui abbiamo di frontemigliore soluzione non significa ne- di distribuire diversamente le risor- lo stesso grafico. Vuol dire che possocessariamente fornire tutto a tutti, se disponibili per poter sostenere avere delle indicazioni terapeuticheperché non tutti hanno gli stessi bi- l’attività identificata, risparmiando più appropriate anche al telefono:sogni. La scelta deve essere fatta dal da un’altra parte!». dal mangiare meno pasta al correg-medico a seconda delle esigenze del Malanga conclude: «Il finance è un gere la dose di insulina. Lo stessopaziente, stiamo uscendo dalla logi- gruppo fatto di persone molto di-ca per cui ogni prodotto sostituiva il verse tra loro, che mette dedizio- sistema permette anche di inviareprecedente. Oggi una moltitudine di ne e impegno per fare in modo che questa azienda possa continuare un messaggio al cellulare dei propripazienti differenti richiede accesso a erogare al meglio servizi e pro- dotti al cliente. Oggi ho un team cari per informare sul valore di gli-a una pluralità di tecnologie. Voglia-mo dare il nostro contributo.» di persone che ogni giorno mette cemia. Immagini che cosa vuol direPer fare questo l’azienda si avva-le del supporto di professionisti il cliente al centro in ogni attività per una mamma che ha il bambino aesperti in molteplici discipline, svolta». scuola: appena il ragazzino fa l’esa-quali ad esempio i colleghi delle me della glicemia, alla madre apparefunzioni Medical e Finance & Busi- sullo smartphone il valore esatto eness Operations. quindi lei sa come sta andando e può, se serve, intervenire.»Lavorare avendo come obiettivo le personeè ben diverso e giustifica sacrifici e investimenti.È una mission aziendale che motiva come poche altre. 3

Rdc itFallaias,hv: icsoiosnaec’eè cdoi nnucorevtoezza ,L attività fisica migliora la gestione del livello di zucchero nel sangue, facilita il mantenimento del peso e riduce i rischi cardiovascolari; inoltre è un fattore fondamentale nella prevenzione del diabete.Muoviti, muoviti, Che cos’ènon ti fermare Diabetes CareUn piccolo sforzo per un grande risultato. D iabetes Care è la rivista mensile dell’Ame- rican Diabetes Association dedicata agli Tempo di lettura: 10 minuti operatori sanitari, che ha lo scopo di aumentare la conoscenza, stimolare la ricerca e promuovereT utti sanno che muoversi fa bene al corpo e all’anima. A una migliore gestione del diabete. La rivista, infatti, maggior ragione, per chi convive con il diabete il movi- pubblica articoli di attualità su ricerche cliniche,mento è quasi un salvavita. Oltre alle classiche raccoman- sociali, psicologiche e sulle ultime novità in campodazioni di camminare fino al posto di lavoro, usare le scale terapeutico e tecnologico.invece dell’ascensore, l’American Diabetes Association hapubblicato sulla rivista Diabetes Care le nuove linee guidache regolano diabete e attività fisica. E qualche novità c’è.4

Flash: cosa c’è di nuovoUeqnuaazsioenmep: lic3me0in m3in Ogni 30 minuti che si sta Imdpeelddisiacobneotelonsevlil6u0p%po seduti bisogna fare 3 minuti dei pazienti. di ginnasticaOgni 150 minuti deMgliigzliuocrcahenroi la gestionesettimana: di attività leggera: nel sangue passeggiata, per chi ha il diabete. corsa leggera, nuotodIatebtlelinveeitfdiàicvierse 75 minuti di attività intensa: pesi, vela, corsa, calcio, acquagymAerobicaL’attività aerobica aiuta in particolar modo chi ha il diabete di tipo 2, perchémigliora il livello degli zuccheri nel sangue, la densità mitocondriale, lasensibilità all’insulina, la capacità polmonare e il sistema immunitario. Perchi combatte con il diabete di tipo 1, tra i vari benefici aumenta la capacitàcardiorespiratoria e diminuisce la resistenza all’insulina.Di resistenza Di flessibilità 5Tutti gli sport di resistenza Per chi affronta il diabete di tipo 2 e non è più in giovanissima etàaumentano la massa muscolare, migliorano è importante mantenere un corpo elastico. Fortemente consigliatila composizione corporea, la funzionalità fisica, sono lo yoga, la ginastica posturale e il pilates; chi non amala densità ossea, la pressione del sangue, la palestra può propendere per una bella camminatail profilo lipidico e la salute cardiovascolare. con stretching finale è più che sufficiente.

Rdc itIanlibar,evviesiodnaesaepceorencretezzaL’eccellenza italiana Tempo di lettura:nella ricerca: 15 minutiil progetto PedArPan «Il progetto nasce perchéTrenta bambini, trenta genitori, un gruppo di medici appassionati, vogliamo raccontarvi unauniti per trovare una soluzione al diabete di tipo 1. bella storia, una storia che è anche finita bene.» – Dario lafusco, uno dei protagonisti del progetto PedArPanA Bardonecchia, per la prima volta nel mondo è stato te- personalizzate sul piccolo paziente. Se il bambino è a riposo, il stato il pancreas artificiale su bambini con un’età com- pancreas artificiale fornirà informazioni per ricevere una dosepresa fra i cinque e i nove anni affetti da diabete di tipo 1. maggiore di insulina, al fine di abbassare la glicemia; vicever- sa, se sta giocando a pallone la quantità erogata sarà minore.«Il pancreas artificiale è formato da un microinfusore sottocu-taneo di insulina e da un holter glicemico real-time che par- E il bello è che nessuno deve più intervenire.lano tra di loro attraverso un algoritmo creato dagli ingegneriLalo Magno e Claudio Cobelli» racconta il dottor Dario Iafusco. I bambini arrivano al campo scuola di Bardonecchia dagli ospedali di tutta Italia, per restarvi una settimana. Sono ac-Uno smartphone viene svuotato delle sue funzioni normali e compagnati dai genitori, definiti “esperti” dal team medicoristrutturato con l’algoritmo che, sulla base dei dati forniti dal perché conoscono molto bene la patologia e la sanno gestiresensore, permette di regolare le dosi d’insulina attraverso il ancora meglio, ma questo non basta. Anche i piccoli sonomicroinfusore, nel quale sono registrate tutte le informazioni speciali: hanno il diabete da almeno un anno e usano già il microinfusore.6

Rdc italia, visione eIncbornecvreedteazszaapere Nelle 24 ore: Di notte: glicemia 1/3 0.0%vs glicemiaridotta a 2.2%ttaemrgpeot nel 56.8% 56.0% ttaemrgpeot nel vs vs 59.7%63.1%media glicemica media glicemica169 mg 173 mg dl dl vs. vs.147 mg 150 mg dl dlSono tutti molto eccitati, dai pazienti, ai medici, agli infer- L’OBIETTIVO DEL PROGETTOmieri: in questa settimana si scriverà un pezzo di storia nella Il progetto PedArPan (Pediatric Artificial Pan-cura del diabete. creas) ha testato  una specifica  versione pe- diatrica dell’algoritmo MMPC (Modular ModelLa giornata è scandita da orari precisi che ripercorrono la Predictive Control) su bambini di età compresavita quotidiana di qualsiasi ragazzino: sveglia alle sette e tra i cinque e i nove anni, durante la permanen-mezza, colazione, attività tranquille come quelle che si fan- za in un campo scuola.no a scuola, pranzo, attività sportive nel pomeriggio e poitutti a nanna. Questa routine coinvolge tutti, tranne i medici I METODI E I MATERIALI DELLA RICERCA Trenta bambini in totale, tra i cinque e i nove anniche sorvegliano mamme e bambini ventiquattr’ore su ven- d’età, con diabete di tipo 1 hanno completatotiquattro attraverso turni stabiliti. Alla fine della settimana, un trial randomizzato in cross over1 e open-la-qualche genitore dirà che per la prima volta da quando è bel2.  Tre giorni con un  AP  (Pancreas Artificia- le) sono stati confrontati con tre giorni di terapiastato certificato l’esordio della malattia nel figlio, è final- gestita in modalità manuale SAP (Sensor-Aug-mente riuscito a dormire. mented Pump, ossia Microinfusore e Sensore).Visto da fuori sembra un gruppo di amici in vacanza, si 7scherza e si gioca a pallone. Qualche volta, però, c’è un bam-bino che corre a ricaricare lo smartphone-pancreas o unmedico che tira in porta con in mano l’algoritmo di chi gli hapassato la palla.Insomma, un altro importante passo per la ricerca.

Rdc itVailviae,reviscioonniel deiacboentceretezza Campo scuola di vela e di diabete La glicemia? Niente in confronto al mare. Tempo di lettura: 15 minuti Luciano Carboni, il medico che insegna ai suoi giovani pazienti ad andare in barca a vela. A ottobre, da qualche anno, presso il centro velico di Ca- prera si riunisce un gruppo di ragazzini davvero spe- ciali. Sono i bambini con diabete di tipo 1 del dottor Luciano Carboni, diabetologo responsabile del servizio di diabetolo- gia dell’Ospedale Binaghi di Cagliari. L’idea di portare i bam- bini, gratuitamente, a imparare ad andare in barca a vela gli viene dalla sua amicizia con l’istruttore velico Max Roppolo ed è stata messa in atto con il supporto del Gruppo Educa- zione Diabete Sardegna, di cui è il presidente. «Da tanti anni facciamo campi di educazione alla vita e al diabete per bambini e adulti», racconta. «Cerchiamo di far passare il messaggio “prenditi cura di te” attraverso meta- fore di vita vera.» I bambini sono quattordici, dai sette agli undici anni, e ven- gono proposti per il campo dai loro pediatri diabetologi. 8 Modus

Vivere con il diabete Sei tu che governiquella barca, e sei sempre tu che puoi governare anche il diabete. Modus 9

Rdc itVVaivilvieaer,erevcioscniooninl ideliadebiaecbtoeentceretezza Cosa, più del mare, daevlelloas, tpauròedsauruenla,ibdaearca di mutevolezza e instabilità?«Caprera è un contesto molto particolare» continua il dot- che ti guarda riflesso nello specchio. La sveglia è alle sette,tor Luciano Carboni «penso che l’unico altro centro velico si fa un po’ di movimento e poi via in refettorio, dove i ra-simile sia Les Glénans, in Francia. Vita spartana, sveglia gazzini di corvée hanno già portato in tavola la colazione. Ilpresto, di corvée a turni, si cerca di simulare il più pos- tutto va di pari passo con il controllo delle glicemie, con lesibile la vita su una barca a vela.» Ed è proprio per questo discussioni sul valore glicemico di un biscotto piuttosto cheche è stato scelto come “campo di istruzione”. di una fetta biscottata e con la decisione sull’insulina da fare.«Siamo sempre alla ricerca di stabilità, di certezze, che però «Sono bellissime le conversazioni tra loro sull’indice gli-nella vita spesso mancano o che comunque non abbiamo cemico degli alimenti della colazione e del pranzo» ricor-sempre. Cosa, più del mare, dello stare su una barca a vela, da il dottor Carboni. «È impressionante, se si pensa chepuò dare l’idea di mutevolezza e instabilità?» dichiara. sono bambini: i più piccoli hanno appena sette anni!»I bambini lasciano i genitori sull’isola de La Maddalena in Il gruppo è sempre affiancato dalle dottoresse Maria Piacompagnia del dottor Carboni e di una psicologa, la dotto- Turco e Luisa Mereu, che li guidano a fare le scelte giu-ressa Lucia Cogoni. Da quel momento i collegamenti si in- ste autonomamente. Insieme a loro ci sono anche dueterrompono per cinque giorni: bambini e parenti si rive- ragazzi grandi, di diciotto anni, che hanno il diabete dadranno e parleranno di nuovo solo alla fine del percorso.I ragazzi dormono in capanni con sei letti, il bagno è una tanto tempo e sono il migliore esempio di come, no-turca e ci si lava in lavandini situati all’aperto con il mare nostante la patologia, la vita possa essere bellissima e10 normale.

Vivere con il diabeteDopo la colazione, la mi-surazione della glicemia el’insulina, comincia la gior-nata vera sotto la guidadell’istruttore Max. Un’oradi teoria e poi di corsa adarmare le barche. I bambinisi ritovano da soli, in mezzo almare. «Alla fine ci devi salire suquella barca, prima devi metterla inmare e poi farla muovere e governarla –con gli altri e tu da solo – e quando hai sette, otto, diecianni e c’è anche lui, il diabete, non sempre hai vicino chiti dice cosa fare; allora non ti resta che osservare gli al-tri» racconta. «Quando sei tu al timone» continua «capi-sci che sei tu che governi quella barca, e sei sempre tu chepuoi governare anche il diabete.»I ragazzi imparano in fretta, a Caprera la disciplina è ri-gida: bisogna mettere a posto il letto, lavare i piatti, te-nere in ordine il capanno, cucinare, senza dimenticarela glicemia e l’insulina. Infatti, il pomeriggio è dedicatoLa squadradel dottor CarboniLuisa Lucia ancora a qualche ora di lezione in aula: in parte si parla di medico psicologa nodi e di venti e in parte di diabete e carboidrati.Max Sandra Ed è questa la metafora scelta dal dottor Carboni: se siistruttore infermiera deve governare una vela bisogna sapere che il vento non è mai identico, e quindi si deve aggiustare il tiro; lo stesso vale per il diabete. Anche i genitori sull’isola accanto vanno a lezione. Con l’a- iuto del dottor Luciano Carboni e della dottoressa Lucia Cogoni imparano a gestire le loro ansie, la rabbia, elabora- no il dolore, parlano, ricordano come è stata comunicata loro la notizia, la paura e l’angoscia che hanno provato. Quando rivedono i loro figli cinque giorni dopo li trovano indipendenti, sicuri di sé e con tanta voglia di fare da soli. «Cinque giorni trascorsi in questo modo sono molto più utili e fecondi di tante visite, incontri, lezioni e raccoman- dazioni» dice convinto il dottor Carboni. A questo punto è sicuro: il prossimo appuntamento è fissato per ottobre 2017. 11

Rdc itLa’liinat,evrvisisiotane e concretezzaUna porta verso il futuro: Tempo di lettura: 20 minutiil sistema di infusioneintraperitoneale di insulinaVolete saperne di più? Sardegna e Sicilia sono all’avanguardia nella ricercaGuardate il video al sito e nella terapia per il diabete: qui sorgono gli unici duewww.modusonline.it/video centri in Italia che utilizzano questa tecnologia. Abbiamo intervistato i protagonisti di queste eccezionali esperienze.Sardegna, Giancarlo Tonolo è responsabile del reparto di diabetologiaOlbia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Olbia, in Sardegna. Da vent’anni si occupa di ricerca su pompe per insulina o mi- croinfusori e impianti, e appena se ne è presentata l’occasio- ne si è immediatamente candidato per utilizzare il dispositivo con i pazienti del suo centro. Dottor Tonolo, quali delle domeniche. Se c’è qualche pro- caratteristiche dovrebbero blema lo si affronta in giornata. avere i centri in cui utilizzare una pompa di insulina ad Come è stata l’esperienza infusione intraperitoneale? con il nuovo dispositivo? Personalmente mi occupo di pompe Abbiamo avuto l’assistenza del team impiantabili da vent’anni, quindi ho Roche per l’intervento di posiziona- una grande esperienza. Gli operatori mento e per il follow-up dei pazienti. dei centri selezionati devono inoltre Adesso sono in contatto con tutti i avere una notevole attenzione verso centri europei che presentano una il paziente e dimenticarsi dei sabati e casistica maggiore della nostra. Si cerca sempre di migliorare. Il sistema di infusione intraperitoneale di insulina è composto da un set di infusione percutaneo che, collegato a una pompa esterna, consente di portare con un catetere l’insulina direttamente nella vena Porta e di rilasciarla al fegato, il suo sito primario di azione. È un sistema che segna un enorme passo avanti nel trattamento del diabete perché imita in maniera quasi fisiologica la funzione del pancreas.12

L’intervista I BENEFICI Ridurre gli sprechi (e i costi)Uso di insulina – 40% Maggiore efficacia in minor tempo 5-10 minuti per raggiungere il fegato in 20 minuti picco dell’effettoQuali sono i pro e i contro? cisa tipologia di pazienti. Un po’ più Come vi occupate invasivo della normale terapia e per dei pazientiQuesto dispositivo prevede un cambio questo è dedicato a chi ha problemi dopo l’intervento?dei materiali di consumo. Ha bisogno gravi con l’insulina. Capita che l’in-di un’insulina specifica. È un’insulina sulina a livello della cute si degradi Il diabete ha come cardini la terapiache non esiste in Italia, perché qui non o che ci sia una resistenza cutanea farmacologica, la dieta come stile diè registrata. Ma una volta avviata la e quindi non funziona o funziona di vita e l’attività fisica, che deve esse-pratica, il problema è risolto. Inoltre, meno. Al momento, dei nostri quat- re praticata come piace ai pazienti. Èquesto dispositivo permette di con- tro pazienti, due soffrono di lipodi- inutile costringerli a fare quello chetenere gli sprechi: l’uso dell’insulina si strofia e due hanno una resistenza non vogliono.riduce fino al 40%. cutanea all’azione dell’insulina. Li visitiamo e siamo a disposizioneIl vantaggio maggiore è legato al pa- ventiquattro ore su ventiquattro;ziente. Con questo sistema l’insulina Quale è stato il risultato inoltre, seguendo le loro inclinazioniraggiunge il fegato in cinque-dieci mi- ottenuto? il reparto di diabetologia organizzanuti, ha il picco in venti minuti e termi- corsi di vela, di immersione, di ballo.na la sua azione dopo un’ora e mezza. La glicemia è più stabile e, con una Il diabete, per quanto mi riguarda, terapia mirata, c’è una notevole ri- è una malattia, ma una malattia conCome sono stati scelti duzione della quantità di insulina cui si può convivere.i pazienti? usata. 13È un intervento riservato a una pre-

Rdc itLa’liinat,evrvisisiotane e concretezza Ho più elasticità di orari, così sono più flessibile. Lo rifarei cento volte.I due pazienti del dottor Tonolo Come è arrivato Gianfrancosono molto diversi e con due sto- all’impianto del sistemarie altrettanto differenti. Gianfran- di infusione intraperitoneale idraulicoco è un idraulico, un uomo ottimi- di insulina?sta, solare, sportivo che soffriva dilipoipertrofia e spesso aveva severe Con il microinfusore le cose noncrisi ipoglicemiche che mettevano a sono state sempre semplici. Unarischio la sua vita. volta, mentre stavo lavorando, sono caduto in piscina; ho fatto appena inSignor Gianfranco, vuole tempo a togliere il microinfusore eraccontare il suo incontro a chiamare il 118. Nel 2015 il dottorcon il diabete? Tonolo mi ha proposto questo nuovo impianto e, data la mia situazione, hoMi hanno diagnosticato il diabete accettato immediatamente. Dopo unnel 1987, avevo solo trentun anni. anno ho avuto delle occlusioni al ca-Mi ero appena sottoposto alla visita tetere, abbiamo provato a pulirlo masportiva agonistica, perché gioca- non ha ripreso a funzionare, per cuivo a pallacanestro ad alti livelli, ma me l’hanno sostituito e da allora nonavevo anche perso dieci chili in un ho più avuto problemi.mese. Siamo andati a Roma con lasquadra, il presidente doveva farsi Come vive ora?controllare il ginocchio e, già chec’ero, mi sono fatto visitare anch’io. Oggi ho più elasticità di orari. CosìAvevo la glicemia a 340! sono più flessibile e uso il 40% di in- sulina in meno.14

L’intervistaIl signor Gianpaolo è l’altro pazien- E dopo l’intervento? Gianpaolote del dottor Tonolo. Era resisten-te all’insulina sottocutanea, ma ha Ho visto i benefici già al risveglio, autotrenistasempre potuto contare sul sostegno mi sentivo completamente diver-di sua moglie Antonietta, che lo ha so. In poco tempo ho cominciato aaccompagnato anche in occasione perdere peso e i valori della glicemiadi questa intervista. adesso sono perfetti. Ma rispetto a come è cambiata la mia vita, que-Come ha scoperto il sti sono dettagli. Adesso riesco addiabete, signor Gianpaolo? andare in bicicletta, a giocare con i miei nipoti, per non parlare del mioÈ stata mia moglie, quindici anni fa, a umore.costringermi a fare una visita speci-fica per il diabete, perché da un po’ di Signora Antonietta,tempo soffrivo di forte sonnolenza e, ha notato anchefacendo l’autotrenista, era molto pe- lei questoricoloso; inoltre ero costretto a fer- cambiamento?marmi spesso per andare in bagno.Ho dovuto smettere di lavorare per- Dopo l’operazione mio marito haché era diventato rischioso guidare cominciato a perdere peso e que-in quelle condizioni. sto è bastato per riuscire a fare unaLa mia vita prima di questo dispositi- passeggiata al parco, un giro in bi-vo era una vera condanna: dolori alle cicletta. La sua, anzi la nostra, vita èossa, il cervello che non funzionava, cambiata in maniera radicale. Primala memoria che andava e veniva, un gli davano fastidio persino i rumo-umore pessimo. Non so come mia ri, adesso invitiamo gente a casa inmoglie mi abbia sopportato. continuazione, tra amici e nipoti. Vedo finalmente un uomo felice.Adesso riesco ad andarein bicicletta, a giocarecon i miei nipoti, per nonparlare del mio umore.

Rdc itLa’liinat,evrvisisiotane e concretezzaSicilia, PartinicoVincenzo Provenzano, responsabiledell’ospedale di Partinico, è giustamentemolto orgoglioso dei risultati che è riuscitoa raggiungere con il sistema di infusioneintraperitoneale di insulina.Il reparto di diabetologia conta venti medici,con circa novecentocinquanta pazientiche usano già il microinfusore.Dottor Provenzano, Come è stato assistito attività fisica, ciclo mestruale, sbalzici spiega come funziona da Roche nell’impianto? ormonali.questo sistema? Ci sono meno effetti collaterali (come Roche ha dato l’opportunità di usa- l’aumento di peso) meno ipoglicemie,L’insulina è un ormone che man- re il dispositivo a centri con lunga meno costi da sostenere e anche iltiene in vita l’uomo, contribuisce esperienza di microinfusori e con controllo metabolico migliora.al battito del cuore, alla respira- servizi ospedalieri adeguati. L’equi- C’è infine un risparmio dell’insulinazione, al benessere dei muscoli e pe Roche ha seguito la scelta del fino al 40%.dei polmoni. Finora noi abbiamo paziente, nonché la preparazionecercato di aiutare chi è diabeti- all’intervento e la fase successiva E il paziente?co, e quindi privo della secrezione all’operazione.di insulina, tentando senza grandi Il paziente che abbiamo selezionatorisultati di mimare quello che fa il Quali sono i pro e i contro? per l’intervento convive con il dia-pancreas. Con il sistema di infusio- Come funziona? bete da tutta la vita, con forti crisine intraperitoneale, invece, la som- ipoglicemiche asintomatiche che loministrazione di insulina avviene È una tecnologia abbastanza sem- avevano portato addirittura a epi-istante, per istante riproducendo plice. Bisogna allocare un catetere, sodi di autolesionismo. Nonostanteesattamente la funzione del pan- che viene posizionato nel peritoneo usasse il microinfusore da dieci anni,creas, perché con il microinfusore e collegato con l’esterno con una la situazione non era migliorata.possiamo modulare sia la secrezio- sorta di porta dove entra solo insu- Dopo l’intervento non ha più avutone basale sia il bolo. lina. La valvola è collegata al sistema un’ipoglicemia e la sua aggressività di microinfusione e così si rispet- è completamente rientrata.16 tano meglio i ritmi di sonno-veglia, Questa è la nostra certezza che fun- ziona.

L’intervista,L atmosfera in famiglia Alessandroè completamente infermiere, ma anche pazientescaemntboiautnaueoimoomdiiverso.Dopo sessant'anni di diabete, Il paziente del dottor Provenzano è nove mesi, era il 1956 e io non so cosanon ho più avuto un'ipoglicemia. anche un infermiere del suo ospedale; voglia dire vivere senza diabete. Or-Tutto il resto è poesia. si conoscono da anni e si definiscono mai tutti lo chiamano il mio compa- ormai buoni amici. Il signor Alessandro gno di vita, purtroppo. Devo ringra- è uomo alto, magro, con uno sguardo ziare moltissimo i miei genitori, che tra il rassegnato e lo speranzoso. hanno saputo accudirmi in tutte le evoluzioni della terapia. Ho fatto l’in- Signor Alessandro, sulina in siringhe di vetro, non c’era- ci vuole parlare del suo no le strisce per misurare la glicemia incontro con il diabete? e mi dovevo controllare la glicosuria, che in base a quello che sappiamo Il mio incontro con il diabete è av- oggi non serve a niente. venuto molto precocemente: avevo Come è cambiata la sua vita con il sistema di infusione intraperitoneale? Durante questi sessant’anni ho accet- tato qualsiasi tipo di cura mi venisse proposta. Dieci anni fa ho cominciato con il microinfusore, ma anche quello non funzionava. So, da mia moglie e dai miei figli, che quando la mia glicemia non va bene divento molto aggressivo, fortunatamente non verso di loro. Ho anche saputo che mio figlio, quando era a Palermo, non mi chiamava perché lo andassi a prendere in quanto ave- va paura che potessi sentirmi male in macchina. Con l’intervento tutti questi problemi sono spariti. L’atmosfera in famiglia è completamente cambiata e io mi sento un uomo diverso. Il dottor Vincenzo Provenzano (a destra) insieme ad Alessandro. 17

Rdc itLa’leiasp, evirstoiornisepeoncdoencretezzaGestire il diabete: Tempo di lettura:un lungo percorso 10 minutidi piccoli passi Marina «I l mio ruolo è proprio quello di formare il personale sanita- Cassoni rio in modo che abbia gli strumenti per gestire anche il lato psicologico della malattia. Sicuramente dobbiamo far crescere laPsicologa e psicoterapeuta, si è conoscenza del diabete, ma dobbiamo anche sottolineare quellooccupata negli anni di attività formative che è stato fatto: con associazioni, aziende farmaceutiche, asso-in ambito sanitario. Ha cominciato a ciazioni sanitarie e dai pazienti stessi» spiega Marina Cassoni.fare formazione in corsi della RegioneLombardia, per poi specializzarsi nella Il momento più duro sicuramente è il primo, quando viene comu-gestione del paziente che deve iniziare nicata la notizia. Chi lavora a contatto con i pazienti diabetici siad affrontare il diabete. L’equipe è imbattuto nelle credenze più diverse: dalla convinzione che daldiabetologica che si occupa della diabete si possa guarire, a quella secondo cui questa patologia èpersona a livello medico deve infatti dovuta a un’alimentazione troppo ricca di dolci o al sovrappeso.avere anche un minimo di formazione «L’accettazione è un percorso» spiega la dottoressa «e questopsicologica per guidarla e sostenerla percorso ha delle fasi che dipendono dalle caratteristiche indivi-attraverso il suo nuovo percorso. duali. La reazione iniziale è decisamente di shock. Una diagnosi di diabete produce nella psiche una frattura.» Qui comincia un cammino lungo tutta la vita, costellato di sen- timenti contrastanti. «La nostra mente ha bisogno di tempo per incamerare nuove situazioni, nuovi eventi. La prima fase dopo la notizia è quella della rimozione e della negazione, che impedisce al paziente di prendersi cura di sé. Poi c’è la ribellione. Anche la rabbia ha una sua funzione: serve per attivare delle risorse e re-È importantissimo saper comunicare con il paziente:prima bisogna dirgli che ha il diabete, poi aiutarload assorbire la notizia e insegnargli a gestirecorrettamente la sua malattia, in modo che questanon gli sconvolga la vita più del necessario. In questa sezione troverete le risposte del nostro esperto ai vostri quesiti. Potete scrivere una email alla redazione di Modus: [email protected]

L’esperto rispondeagire. Dopo questa fase c’è l’accettazione: la nostra mente viene IL DIABETEa patti con la nuova situazione. E, anche se in maniera comple- GIORNOtamente diversa, si capisce che la vita continua. Oggi si parla di DOPO GIORNO.accettazione attiva: il diabete diventa il “tuo” diabete. Le domande DALLA PARTEdiventano: che cosa puoi fare per metterti in rapporto con le carat- DEGLI OPERATORIteristiche della tua malattia, come la malattia si inserisce nella tuavita, che cosa cambia e che cosa puoi continuare a fare. Questo per- Per Giovanni Sifarelli, infermiere all’ospedale di Vi-corso non è lineare: i tempi sono individuali. Si va un po’ avanti mercate che da sedici anni si occupa di pazienti ae un po’ indietro, c’è chi pensa di aver perso tutto e chi niente.» cui è stato diagnosticato il diabete, la parola chiave è «accoglienza».Anche perché, insieme alla quotidianità, cambia anche la sfe- «Chi arriva da me la notizia di avere il diabete l’ha giàra sociale delle persone a cui è stato diagnosticato il diabete. ricevuta: ha parlato con il medico. Da qui intervenia-Bisogna effettuare dei controlli regolari, che si vada al cinema o mo noi, che cominciamo a spiegare come affrontarea bere un aperitivo, e il momento del controllo della glicemia è praticamente la patologia. Sempre a piccoli passi. Ilvissuto in modi molto diversi. Marina Cassoni prosegue: «Nell’es- paziente deve capire che la sua vita non subirà unsere umano abita il sentimento della vergogna e la malattia trai- cambiamento radicale, deve soprattutto imparare ana con sé il sentimento della colpa e quello della vergogna, no- gestire e controllare la malattia, per cui andrà a casanostante la mente cerchi di razionalizzare. Ho lavorato con una ogni volta con il minimo indispensabile, fino all’in-persona che all’inizio si è completamente isolata: ha lasciato la contro successivo» racconta Sifarelli.fidanzata, gli amici, le relazioni sociali. Ha addirittura smesso di L’accettazione e il cambio di abitudini sono gli scaliniandare al cinema perché non sopportava di doversi misurare la più duri da superare, perché il diabete è una pato-glicemia nel mezzo del film. logia cronica con cui si dovrà convivere per sempre.Poi, dopo il suo percorso di accettazione, è riuscito a recupera- «Si insegna che cosa è la glicemia, come usare gli stru-re la sua sfera sociale e di condivisione. Altri invece reagiscono menti come il pungidito e la penna per l’insulina, poiesplicitando subito il loro stato e si controllano in pubblico senza si passa all’alimentazione e alla conta dei carboidrati.particolari problemi». C’è un’equipe di dietologi che si occupa proprio della dieta; sono molto attenti ai gusti e alle preferenze, perSicuramente è essenziale cercare aiuto e sostegno. «Si comincia non stravolgere troppo le abitudini. Se non si adottanodalle relazioni più intime, fondamentali per poter condividere gli questi accorgimenti, il paziente non riesce a curarsi alaspetti emotivi della malattia.» Marina Tassoni spiega: «Condivi- meglio e comincia a soffrire anche più del necessario.»dere significa che la tua famiglia e i tuoi amici ti danno una mano Sifarelli spiega anche come i pazienti a volte si ver-concreta: ti aiutano con l’alimentazione, ti motivano per l’attività gognino di doversi controllare la glicemia in pubbli-fisica. Poi bisogna aggiungere tutti gli strumenti a disposizione del co, per cui si nascondono in bagno, o non lo fanno.paziente, come la Peer Therapy, dove ci si confronta con persone «Invece è importante accettarsi: molti quando esconoalla pari (stessa età e stesso stile di vita), per condividere con il a cena mangiano troppo per non sentirsi diversi; gligruppo dubbi, perplessità, emozioni. Naturalmente non può man- adolescenti, ma anche gli adulti, spesso fanno tardi ilcare l’equipe diabetologica di riferimento, che insegna ai pazienti controllo e il picco di glicemia va alle stelle. Tutto di- pende dalla conoscenza del problema: bisogna gli aspetti essenziali della gestione della malattia». aver fatto propria l’esigenza di stare bene e cre- Perché, alla fine, il diabete segna per tutti un punto are buone basi per riuscire a ripartire. È neces- zero da cui, con gli strumenti giusti, si può an- sario educare il paziente costantemente, perché si sa che ripartire in meglio. molto bene quando si inizia ma è veramente difficile capire che non finirà mai. Si fa un passo avanti e uno saagpierrse«eigPeenericrefocainhgcoéaisrcee.r»e indietro, bisogna sempre tenere desta l’attenzione e la motivazione.» Sifarelli conclude: «I pazienti migliori sono quelli che fanno sport in modo continuativo, per- ché sono più concentrati sullo sforzo, sulla capacità di resistenza e quindi anche sulla loro patologia. Non vogliono che essa influisca sulle loro prestazioni». In conclusione, serve un’educazione terapeutica ri- petuta, almeno finché la patologia non entra a far parte della vita quotidiana del paziente alla stregua di un paio di occhiali. 19

Rdc itIanlsiaie, mvies.ioVnoeceeaclloenacsrseotecziazzaioniScuola Aperta: Tempo di lettura: 25 minutiil diabete va in cartellaIl diabete è una delle malattie cronico-degenerative più diffuse in Italia.Ne è affetto il 6,2% della popolazione e, su 3,6 milioni di persone, 20.000 sono bambini,che tutti i giorni devono convivere con il diabete mellito di tipo 1 e la terapia insulinica. A Genova e in Liguria i bambini con il diabete possono andare a scuola tranquilli. Genitori e alunni sanno che le ore trascorse a imparare sono gestite da persone prepa- rate, in grado di affrontare le emergenze e gli imprevisti. In Liguria, infatti, da qualche anno è attivo il progetto Scuola Aperta, che forma e informa il personale scolastico per so- stenere i bambini affetti da diabete mellito di tipo 1 durante la loro giornata. Il diabete può esordire già al sesto mese di vita del bambino, quindi le scuole coinvolte sono tante e di diverso grado: si parte dalla scuola dell’infanzia per arrivare alla scuola secondaria di secondo grado. 600 bambini e adolescenti 4 120 insuline insuline al mese al giorno 2000 1440 insegnanti coinvolti insuline all’anno finora prima dei 3 pasti principali20

IL PROGETTO SCUOLA APERTA Insieme. Voce alle associazioniIl Piano di cura del diabete Formare e informare gli insegnantia scuola deve riportare: su quello che è il diabete dell’infanzia è fondamentale per permettere al i numeri telefonici Se l’alunno mangia bambino di andare a scuola in sicurezza.da chiamare in caso a scuola, il Pianodi necessità deve specificare Giuseppe D’Annunzio la terapia insulinica in quali momenti da effettuare con: Responsabile di diabetologia pediatricaè necessario eseguire dell'Istituto Gaslini di Genovai controlli glicemici nome del farmaco e dosaggio Nel novembre 2016, nel capoluogo ligure, presso l’Istituto il grado di autonomia Comprensivo Sturla sono stati presentati i risultati del per-dell’alunno le generalità di chi corso formativo Suola Aperta. Per discutere e confrontarsi effettuerà la terapia sul diabete a scuola si è riunita una tavola rotonda forte- le specifiche necessità mente voluta dall’ADG (Associazione Diabete Giovanile) didell’alunno (per esempio le indicazioni dietetiche Genova, in collaborazione con il Centro Regionale di Dia-l’esigenza di mangiare le indicazioni betologia Pediatrica dell’Istituto Gaslini e con il supporto diin orari diversi in caso di per lo svolgimento Roche Diabetes Care Italy.valori bassi della glicemia, dell’attività fisica Al tavolo erano seduti coloro che si devono confrontaredi andare in bagno abitualmente con il diabete dei bambini: i membri dell’as-per urinare in caso di sociazione ADG, i medici, i genitori, i dirigenti scolastici eiperglicemia) gli insegnanti. «Quando non si conosce una situazione la si teme, quandoMateriale/documenti da fornire la si conosce la si gestisce, e questo il bambino lo avverte»alla scuola da parte dei genitori: dice Giuseppe D’Annunzio, responsabile di diabetologia del Gaslini. glucometro protocollo Va detto che il dolore e la confusione di una famiglia al cuicon relative strisce riconoscimento e figlio è stato diagnosticato il diabete è incommensurabile: trattamento ipoglicemia sapere che la scuola è pronta ad accoglierlo e a non discri- lancette pungidito a scuola minarlo è importantissimo.e relativi pungidito «Il problema è che la maggior parte della gente non cono- protocollo sce la differenza tra il diabete di tipo 1, che colpisce per- siringhe da insulina conservazione e uso lopiù i bambini, e quello di tipo 2, che è più comune trao iniettore a penna del glucagonecon relativi aghi 21 piano alimentare insulina in uso personalizzato (per chi glucagone usufruisce della mensa) zucchero autorizzazione scheda registrazionealla somministrazione eventi scolastici: glicemia,di farmaci a scuola/scarico insulina, eventi avversidi responsabilità documento urgenze ed emergenze consenso privacy

Rdc itIanlsiaie, mvies.ioVnoeceeaclloenacsrseotecziazzaioni gli adulti», afferma il dottor D’An- vo di venire alle mani con gli insegnanti» racconta Minuto. nunzio. «Questo progetto nasce «Siamo partiti con insegnanti che si rivolgevano ai sindacati, proprio dall’esigenza di informa- perché leggere la glicemia non era un compito previsto dal re per non discriminare. Il diabete contratto.» è una condizione, non una malattia.» E continua: «Oggi questo ce lo siamo lasciato alle spalle. Ap- pena l’insegnante chiama, nel giro di qualche settimana Ed è qui che entra in gioco l’Associazione Dia- facciamo l’intervento a scuola».bete Giovanile, fondata nel 1987 da un gruppo di genitori.«Le istituzioni liguri non si mostravano sensibili al nostro I medici negli anni hanno calibrato la comunicazione, i ter-problema. Come associazione siamo collettori dei proble- mini sono diventati meno universitari, più concreti e la te-mi delle famiglie e dei piccoli pazienti. Abbiamo comincia- oria è stata affiancata dalla pratica, per mostrare agli inse-to qualche anno fa con interventi spot nelle scuole. Il pro- gnanti come si rilevano i valori della glicemia.blema rimane la scarsa conoscenza, al punto che la scuola Con la scuola, è stata creata anche una rete di sostegnofino a poco tempo fa non metteva neanche a disposizione il focalizzata sulle condizioni sociali delle famiglie, perché lafrigorifero per tenere il glucagone» racconta il presidente popolazione è sempre più multietnica e le condizioni eco-Giuseppe Boriello. nomiche non sono tutte uguali, ma il diabete è democraticoE continua: «Siamo passati da una fase di diffidenza tota- e colpisce tutti.le a una opposta: adesso la scuola, appena sa di avere unbambino diabetico tra gli iscritti, ci avverte e noi, di con- Insieme alle complicanze fisiche, il diabete porta infatti conseguenza, avvertiamo l’ospedale, che si attiva per la for- sé anche difficoltà sociali: una mamma che smette di la-mazione dei docenti». vorare perché non può mandare il figlio al nido diventa un problema economico familiare notevole. Lo scopo ultimoNicola Minuto e Clara Rebora sono i medici e l’infermiera è lavorare insieme perché ogni famiglia possa, per quantodel Gaslini che operano effettivamente nelle scuole. Le dif- possibile, tornare alla normalità.ficoltà che hanno incontrato non sono state poche, perchéinsegnare agli insegnanti non è semplice. «I primi anni la Per Clara Rebora lavorare con gli insegnanti è stata unamia infermiera mi teneva per la giacchetta perché rischia- scommessa. La cosa importante è stata metterli in condi-Giuseppe Nicola Clara MatildeBoriello Minuto Rebora UsaiPresidente ADG Diabetologo del Gaslini Infermiera del Gaslini InsegnanteGenova Genova Genova Genova«Le scuole si attivano «Negli anni è «Il problema nella «Si riescee gli insegnanti cambiata gestione del bambino a comunicare megliochiedono. C’è una la scuola e siamo con il diabete non è con le famigliepercezione diversa: cambiati anche noi.» il bambino, ma sono e in classe sinon siamo più noi gli adulti con le loro instaura un climaa dover rincorrere resistenze e le loro di accettazione.»la scuola.» paure.»22

Insieme. Voce alle associazioni La popolazione è sempre più multietnica e le condizioni economiche non sono tutte uguali, ma il diabete è democratico e colpisce tutti. Il controllo glicemico è uno strumento di sicurezza.Alessandra Dario zione di gestire la situazione. «Lo scoglio più grosso è stataLera Ferrari la paura» spiega. «La misurazione della glicemia era vista come un’operazione medica, perché associata al dolore e alDirigente Istituto Dirigente Istituto sangue, però nel momento in cui gli insegnanti hanno pro-Comprensivo Sturla Comprensivo Serra Riccò vato a misurarsela reciprocamente, per gioco, hanno capito che se ce la può fare un bambino di quattro anni ce la pos-Genova Genova sono fare anche loro.» La scuola è frequentata dai bambini ma è fatta dagli adulti. E«Ci deve essere una «Teniamo sono stati proprio i dirigenti scolastici a capire l’importanza dispecie di protocollo il personale avere insegnanti informati, e quindi alunni e genitori sereni.da seguire, in modo addestrato all’uso Non a caso, il motto del dirigente dell’Istituto Comprensi-che tutti possano del glucagone.» vo Serra Riccò, Dario Ferrari, è «abbiamo gli estintori, te-affrontare con niamoli carichi, ma teniamo anche il personale addestratoserenità la cosa» all’uso del glucagone». Secondo Ferrari la legislazione scola- stica non ha capito l’importanza di questo tipo di sommini- 23

Rdc itIanlsiaie, mvies.ioVnoeceeaclloenacsrseotecziazzaionistrazione che, per quanto rara, è a tutti gli effetti un salvavita. Giusy Alba,«Esiste una raccomandazione del Ministero della Salute edel Ministero dell’Istruzione che risale al novembre 2005» insegnante e mammaspiega Rebora, «che però lascia all’istituzione scolastica la di Francescoresponsabilità dell’intervento: non esiste una norma che im-ponga l’obbligo alla scuola e a chi ci lavora.» G iusy è anche un’insegnante, ed è proprio grazie allaÈ per questo che diventa importante l’organizzazione se- formazione ricevuta dai medici del Gaslini che hacondo Alessandra Lera, dirigente dell’Istituto Comprensivo riconosciuto subito i sintomi di suo figlio, prima che siSturla di Genova: «Dal momento dell’iscrizione con la pre- aggravassero ulteriormente. «Le sue insegnanti si eranosentazione della certificazione medica, fino all’eventuale ge- accorte di un’eccessiva stanchezza, era svogliato, avevastione di emergenze in classe, ci deve essere una specie di una sete continua, nonostante fosse febbraio, e continua-protocollo da seguire, in modo che tutti possano affrontare va ad alzarsi la notte per andare a fare la pipì», raccontacon serenità la cosa». E continua: «Quest’anno abbiamo in- molto commossa. «A questo punto decido di chiamare laserito il momento formativo nel piano annuale generale di pediatra, che mi consiglia di portarle un campione di uri-formazione del personale, e non solo per i diretti interessati;si tratta di più di cento persone coinvolte». na. Tutto questo mentre Francesco,Il bambino passa gran parte della sua giornata a scuola, dove mio figlio di sette anni, era asi svolgono attività diverse, che possono essere la verifica, il una festa di compleanno.gioco intenso (alla scuola dell’infanzia) o una gita di istruzio- L’esito dell’analisi è statone con pernottamenti fuori casa, per i più grandi. Il ragazzo immediato e inequivo-deve poter partecipare tranquillamente a tutte queste atti- cabile. Abbiamo portatovità, insieme ai suoi compagni e affiancato da un’insegnante via Francesco dalla festain grado di gestire la situazione con serenità e cognizionedi causa. e siamo corsi al pronto soc-Senza contare che, con questo innovativo sistema di soste- corso. Da quel momento la no-gno, anche i genitori possono stare tranquilli. stra vita è cambiata.» La signora Alba racconta che è stato Fran-Come spesso accade, i bambini danno una cesco a dare loro la forza di affrontare la situazione. E la scuola è stata un supporto fondamentale, sia per lei,lezione agli adulti riuscendo, in questo caso, come insegnante, sia per il bambino, che è rientrato in clas-a trasformare lo straordinario se letteralmente entusiasta e ha spiegato a tutti i compa-nell ordinario. gni la sua nuova condizione, utilizzando libri e dépliant. Con una capacità di adattamento impressionante, i compagni non24 hanno mai smesso di sostenere Francesco e tutti i giorni gli ricordano che alle undici deve misurare la glicemia.

Lo sapevi che...? azzetercnoLco esaepneoviiscivhe,a…il?ati cdR Tempo di lettura: 8 minuti «Elimino i carboidrati «Niente dolci. così non ingrasso» Ho il diabete»Prevenzione? Quante volte l’abbiamo sentito dire! Avere il diabete non significa esse-Bastano 20 g al giorno di noci, noccio- Eppure non sono gli alimenti che re allergici agli zuccheri, ma averele o arachidi. Lo dice un test fatto su contengono carboidrati che fanno un occhio attento. Voglia di dolce?ottocentomila persone dagli studiosi ingrassare; attenzione piuttosto a Si salta il primo, e il secondo devedella Norwegian University of Scien- quantità, condimenti e preparazione! essere ricco di fibre.ce and Technology di Trondheim, chevanta ben cinque premi Nobel. Sale? Sì grazie,Magnesio, potassio, calcio, fibre, ma solo marinograssi polinsaturi e proprietà an-tiossidanti della frutta secca con Sicuramente la qualità è miglioreguscio riducono il rischio di malattie ma il sodio rimane lo stesso, con idel sistema cardiovascolare, tra cui conseguenti rischi di ipertensione.la sindrome metabolica e il diabete Si può provare a ridurlo ricorrendodi tipo 2. a spezie e aromi.Il diabete? Chi ha il diabete deveÈ meglio in coppia fare tanto sportLo certifica uno studio durato sei È sufficiente che chi usa l’insulina eanni: il matrimonio spinge le per- corre il rischio di ipoglicemie eviti lesone a mangiare meglio, nonché a immersioni e l’alpinismo. La regolaricordarsi di prendere le medicine e d’oro è controllare sempre la glice-di andare dal medico quando serve. mia: prima, durante e dopo.«Il diabete ce l’hanno Sai cos’è la regola del 15?i miei genitori Viene usata per superare rapidamente un episodioe quindi io no» ipoglicemico.Purtroppo è falso. L’ereditarietà èuno dei principali fattori di rischio; 1) Assumere una 2) Controllare la glicemiala prevenzione si può fare con ali-mentazione corretta e attività fisica. dose di carboidrati ogni 15 minuti fino al riscontro equivalente a 15 g dei valori normali superiori a di zucchero (es. 1 100 mg/dl. cucchiaio di zucchero sciolto in acqua, 3) Se la glicemia è <100 1 cucchiaio di miele, 1 bicchiere di Coca- mg/dl, ripetere il punto 1 e Cola o aranciata). 2 finché non si ottengono due misurazioni consecutive >100 mg/dl, in assenza di assunzione di zucchero tra le due misurazioni. 25

Rdc itAAalttiaaav,voovlailsacioocnnonegugesutcosotoncretezzaTempo di golosità Tempo di lettura: 10 minuti (per i tempi di cottura, vedete le ricette)Diabete non è sinonimo di dieta, anche se è importante prestare attenzioneall’alimentazione per evitare gli alti e i bassi della glicemia: occhio dunque alle dosicorrette e ai macronutrienti da inserire in maniera equilibrata nel piano alimentare.Ogni ricetta riportata in queste pagine indica chiaramente dosi, calorie, carboidrati,proteine, grassi e fibre. E non solo: troverete tutti gli ingredienti che occorrono, i tempidi preparazione e di cottura, il procedimento da seguire passo dopo passo. Tagliatelle con scampi e pomodorini arrostiti 1. Preriscaldate il forno a 200° C. Appena raggiunta la tempe- P--oD--Tr--ziefi--mfo--inp--cioo--:l:--4t3--5pà--e:m--r2--is/n--o5--ne ratura infornate per 25 minuti i pomodorini, precedentemen- • 220 g di tagliatelle te tagliati a metà e conditi con 1 cucchiaio d’olio e un pizzico • 200 g di pomodorini ciliegino di sale. • 100 g di scampi sgusciati • 2 spicchi d’aglio 2. In un tegame abbastanza capiente per contenere anche la • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva • sale pasta, scaldate l’olio rimasto e aggiungete gli spicchi d’aglio. Dopo 1 minuto versate gli scampi e fate soffriggere finché as- sumono un colore rosato. In una pentola con acqua in ebolli- zione lessate le tagliatelle con poco sale. 3. Aggiungete al tegame con gli scampi i pomodorini e la pa- sta scolata al dente. Fate saltare qualche minuto e servite.26

P--Do--Tr--izef--imof--nip--cio--o: :--l4t4--0pà--em:--r3--is/n--o5--ne A tavola con gusto• 4 filetti di merluzzo Filetto di merluzzo in crosta di• 200 g di spinaci novelli mandorle su letto di spinaci novelli• 1 limone• 60 g di mandorle pelate tagliate 1. Preriscaldate il forno a 200 °C. In una terrina mescolate la bucciagrossolanamente• 4 cucchiaini di mostarda grattugiata del limone, le mandorle, 1 cucchiaio d’olio, l’aneto, sale e• 1 cuchiaio di aneto pepe.• 3 cucchiai di olio• sale 2. Mettete i 4 filetti di merluzzo in una teglia foderata con carta forno.• pepe Spennellate ogni filetto con 1 cucchiaino di mostarda e con il composto preparato, premete bene e infornate per 10 minuti. 3. Versate in un tegame i 2 cucchiai d’olio rimasti e fate saltare per qualche minuto gli spinaci novelli con il succo di limone e un pizzico di sale. 4. Servite i filetti adagiati sul letto di spinaci.Pere aromatiche 1. Pelate le pere prestando attenzione a non staccare il picciolo e lascian-d’inverno do intorno a esso un po’ di buccia. Bagnatele subito con il succo di limone P--Do--Tr--izef--imof--nip--cio--o: :l--4t3--p0à--e:m--r2--is/n--o5--ne in modo che non si ossidino.• 4 pere Kaiser 2. In una casseruola non troppo grande, portate a bollore il vino con la• 800 ml di vino rosso corposo• 1 stecca di vaniglia vaniglia, i chiodi di garofano, la cannella e i due tipi di zucchero. Immerge-• 1 stecca di cannella tevi quindi le pere per 20 minuti, controllando che siano sempre coperte• 4 chiodi di garofano dal vino.• succo di ½ limone• 30 g di zucchero bianco 3. Spegnete il fuoco e lasciate riposare il tutto per qualche minuto. Toglie-• 30 g di zucchero di canna grezzo te le pere dalla casseruola, fate addensare la salsa e servite. 27

Rdc itRaelilaa,xvisione e concretezza 1234 567 89 10 11 Tempo di svolgimento: libero 12 13 14 15 Cruciverba 16 17 18 19 20 ORIZZONTALI 21 22 23 24 1. Un genere musicale molto cadenzato - 5. Fe- 25 26 27 derazione di Associazioni Nazionali di Diabeti- ci - 8. Così è detto il momento in cui l’insulina 28 29 30 iniettata ha la massima concentrazione nel san- gue - 12. Moranis, il brillante attore - 13. La pro- 31 32 vincia di Maranello (sigla) - 14. Iniziali di Benigni - 15. Poco... educato - 16. Scipione vi sconfisse 33 34 35 Annibale - 17. L’andamento... che si conduce - 20. La sigla della Croce Rossa - 21. Precedono le 36 37 38 39 altre - 22. Baronetto inglese - 23. Il contrario di tutti - 25. Si citano con i Bot (sigla) - 26. Così era 40 41 42 frequentemente detto il diabete di tipo 2 - 28. Le ha doppie il comico - 29. La tiene controllata - Sudoku - il diabetico - 30. Fa fare sfuriate - 31. Tipo di diabete che può venire a chi è in dolce attesa Partendo dai numeri già presenti, riempite lo schema in modo - 33. Un caso per il quale bisogna… star pronti tale che ogni riga, ogni colonna e ogni riquadro contenga tutti - 34. S’impiegano come lubrificanti - 36. Siede i numeri da 1 a 9, senza alcuna ripetizione. a Palazzo Madama (abbr.) - 37. Pareggio a reti inviolate - 38. Bassissime per il poeta - 39. In- 912 ternazionalmente è «D’accordo!» - 40. Si paga 91 42 sugli immobili (sigla) - 41. La popolare Canalis 7436 (iniz.) - 42. Il test dell’emoglobina... campanello 76291 d’allarme per complicanze microvascolari. 1 86 2 43968 VERTICALI 1357 65 31 2. Sinonimo di diabete conclamato, usato dai medici per indicare il passaggio dal prediabete 681 - 3. La coppa vinta dal Brasile nel 1970 - 4. La contrada senese che ha vinto più volte il palio - 6. Lo è, per antonomasia, uno statunitense - 7. La negazione palindroma - 8. Sottoscrivono per conto di altri - 9. Sono pari nei bimbi - 10. Scegliere, vagliare - 11. Feroce avversione - 16. Il metabolismo li trasforma in glucosio - 17. L’I- gnoto è il più onorato - 18. È causa di pallore, spesso presente nelle persone diabetiche - 19. Una mente superiore - 20. Isole russe nel Pa- cifico - 22. Delicati sughi del cuoco - 24. Ai lati della strada - 27. Veicolo da trasporto - 29. Un Gnocchi della TV - 31. Nacque a Betlemme - 32. Baldwin di Hollywood - 35. Sigla della che- toacidosi diabetica - 38. Articolo per falegna- me - 39. I primi di ottobre. Rebus (6, 9, 5)28 Soluzione del rebus: indici G, LI C, E mici, B assi = indici glicemici bassi


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