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Comunicare, condividere, partecipare

Published by david.montyel, 2016-05-20 03:30:51

Description: Sintesi del piano formativo integrato

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“COMUNICARE, CONDIVIDERE, PARTECIPARE”Protocollo d'Intesa in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni collegati alle dipendenze













Ogni seminario ha visto la partecipazione di 80/100 persone :Operatori dei servizi per le dipendenze-servizi della salute mentale -servizio psicologico giovani del distretto del Perugino - uffici dellacittadinanza e del centro servizi giovani del Comune di Perugia -servizio sociale minori e adulti del ministero della giustizia- comunitàterapeutiche - unità di strada -cooperative sociali - rappresentantidell’associazionismo – degli oratori – carabinieri - polizia di stato -guardia di finanza - polizia municipale – docenti – giornalisti –funzionari delle istituzioni locali

Principali osservazioni emerse dai seminari•Aperture di senso sul versante del consumo di sostanze, la dipendenza ed altre forme dirischio. Necessità di superare il pregiudizio che impedisce di collocare l’uso diffuso disostanze in continuità con altre manifestazioni di bisogni sociali ed individuali (associabile adesempio al consumo di beni, ad uno stile di vita compatibile con una condotta “regolare” dalpunto di vista familiare-lavorativo, alla diffusione del mito della eliminazione della sofferenza;alla soddisfazione immediata dei bisogni...)•Necessità di ampliare gli orizzonti di lettura e comprensione dei fenomeni, e di accoglierepunti di vista diversi dai propri, come base necessaria per “mettere insieme”, integrandoli fraloro, operatori e soggetti impegnati su fronti diversi dello stesso problema.•È necessario rafforzare il più possibile l’approccio multidisciplinare, creare una rete traforze dell’ordine, servizi socio-sanitari, mass media, scuole e associazioni, implementando leoccasioni d’incontro.•È fondamentale che i vari soggetti coinvolti nei diversi aspetti del problema legato allatossicodipendenza e alla sicurezza urbana si confrontino insieme per trovare un linguaggiocomune, creando un certo consenso anche da un punto di vista terminologico.

• A detta di osservatori e operatori esiste una certa responsabilità della classe dirigente locale che negli anni scorsi ha sottostimato la gravità del fenomeno droga.• E’ interessante capire perché l’Umbria è un tale elemento di attrazione per i forestieri. Come è cresciuta nel tempo l’idea di un capoluogo come centro di spaccio e consumo?• Le analisi fattuali della situazione dello spaccio in Umbria e a Perugia sono molto accurate, e le forze dell’ordine ritengono di averne una percezione dettagliata. Nel mercato locale sembra di poter individuare una piramide con la ‘Ndrangheta al vertice, la Camorra o altri gruppi di estrazione meridionale sul gradino inferiore e le criminalità cosiddette allogene ancora più giù. Infine, all’ultimo stato, ci sono i pusher.• Coi pusher occorre non solo un lavoro di repressione, ma anche predisporre progetti di fuoriuscita dallo spaccio.• Occorre investire nella prevenzione, e offrire all’utente una progettualità ampia. Rispetto al contrasto dello spaccio è fondamentale il ruolo della cittadinanza attiva. Il fermento delle numerose associazioni territoriali, interpreti delle necessità della comunità, è una risorsa da sfruttare.

• Esistono molti sistemi di rilevazione e analisi dei dati. Occorre tuttavia migliorare la loro qualità e uniformare i metodi di rilevazione.• Non focalizzare l’attenzione esclusivamente sui giovani. Considerare in primo luogo gli effetti sulla salute delle dipendenze da sostanze legali (alcol, tabacco).• Necessità di programmazione condivisa degli interventi di educazione alla salute tra i dirigenti scolastici e gli operatori sanitari.• Dossier La droga in Umbria come strumento aperto e work in progress. Bisogno di condividere dati e informazioni in una “banca dati” regionale.• La legislazione internazionale sulle sostanze stupefacenti offre spunti di riflessione importanti con i quali la legislazione italiana dovrebbe confrontarsi.• Serve un racconto pubblico meno parziale del fenomeno droga. I giornalisti locali dovrebbero sforzarsi di non enfatizzare troppo la situazione perugina e umbra, accettando la sfida di un’informazione più completa e che non prescinda dai processi di trasformazione in atto in tutte le società occidentali contemporanee. I social media possono rappresentare uno strumento importante.

I LABORATORI







Osservazioni principali :•sperimentazione di una metodologia di ascolto orientata ad un cambiamento dicomportamenti non salutari, praticabile dalla gran parte degli operatori partecipantinei propri contesti di intervento;•l’importanza di trovarsi attrezzati di fronte ad una persona là dove è accaduto unevento critico (incidente stradale, lite, accoglienza in un servizio di salute, inpresenza di illeciti o reati...) ed innescare un possibile processo di cambiamento;•spostare un po’ più in avanti la motivazione al cambiamento Proposte emerse: •affinare la tecnica del colloquio nei contesti di cura-educazione ed anche intervento repressivo attraverso un percorso formativo continuativo e di supervisione volto ad affinare competenze per avviare o accompagnare un processo di cambiamento possibile; •Allargare la formazione anche a cittadini interessati in attività di gruppi di ascolto o auto-mutuo aiuto •Il colloquio motivazionale può contribuire a costruire un linguaggio comune anche nelle situazioni in cui vi è un intervento integrato tra più soggetti (ad es. condividere lo stato del cambiamento in cui si trova la persona per andare avanti in modo efficace)







Osservazioni principali• Il trattamento terapeutico e gli interventi di inclusione sociale e lavorativa devono essere strettamente connessi tra loro, al fine di migliorare l’efficacia del progetto terapeutico della persona con problemi di dipendenza. Questo richiede lo sviluppo di migliori sinergie intersettoriali.• In questo periodo una risorsa importante per sostenere l’occupazione lavorativa, in particolare delle persone in condizioni di fragilità sociale, è costituita dai fondi europei (in particolare, il Fondo Sociale Europeo). La Regione sta predisponendo le procedure per definire le modalità di accesso a tali fondi (bandi).• I progetti dovranno essere utilizzati per azioni che possano poi avere una continuità Proposte emerse• Promuovere iniziative informative, in particolare per il terzo settore, per facilitare l’accesso ai fondi europei gestiti dalla Regione.• Promuovere progetti incentrati su reti locali, costituite da soggetti diversi integrati fra loro.







Osservazioni principali:•Contrastare l’idea che la comunità si produca per autogemmazione-evitare da un lato l’enfatizzazione della comunità e dall’altro nuoveforme di colonizzazione da parte delle istituzioni.•Come riprendere il gusto della complessità.•Accettare che i conflitti possano essere trasformati e non del tuttorisolti.•Imparare la lentezza nei processi di comunità.•Ruolo istituzionale : tenere insieme coesione-sviluppo-concretezza•Istituire (nel senso di fondare la vita) non istituzionalizzazione ( nelsenso della privazione della domanda)

Indicazioni emerseSostenere i processi interni ai percorsi e progetti di quartiere più che realizzare grandi eventiNon lasciare la comunità a se stessa ma trovare una modalità di dialogo costanteCreare un Tavolo per la città di Perugia di cui facciano parte FF.OO, Servizi, Associazioni nonsull’emergenza ma sul confronto costante anche mediante l’utilizzo di sensori (operatori capaci di staredentro, nel mezzo) per trovare soluzioni collettive . Centralità dei Comuni in queste attivitàImparare come operatori dei Servizi ad andare a “mani vuote” nella comunità ( ad es. è emersa lapossibilità di programmare incontri con le associazioni di quartieri in orari consoni) per creare innanzituttofiducia.Oltre le risposte di emergenza, specialistiche ed assistenziali: prevedere flessibilità di orario da parte deglioperatori socio-sanitari per entrare maggiormente in contatto con le realtà associative che dedicano ilproprio tempo libero al benessere nel contesto socio-culturale in cui vivono.Costruire insieme ( istituzioni-servizi-comunità) contesti ambientali che possano contrastare le dipendenzecomportamentali e percorsi personalizzati di integrazione per singoli soggettiOperazioni trasversali che promuovano cultura su alcune tematiche: si potrebbe iniziare con laprogrammazione di incontri allargati sul territorio che sviluppino pensiero e progettazioni comuni per leggeree rispondere ai bisogni degli adolescenti, con la presenza di mediatori ed esperti che hanno già dato laloro disponibilità gratuita ad intervenire









Osservazioni principali:•Il processo di costruzione della motivazione a partecipare da parte degli insegnanti è statocomplesso ma ha portato ad un buon livello di confronto e spunti operativi sia sul versantedella prevenzione generale che sui temi dell’intercettazione precoce del disagio•Il laboratorio ha contribuito a portare riflessioni a livello del distretto del Perugino al piùampio Piano regionale per la prevenzione. E’ stato al contempo l’occasione per diffondere lepriorità individuate per i prossimi tre anni su cui i servizi saranno impegnati in progetti diprevenzione in stretta collaborazione con gli istituti scoalstici del Perugino- Sviluppo delle competenze personali e sociali (life skills) attraverso la metodologiadell’educazione socio-affettiva per le scuole primarie-progetto Unplugged – prevenzione dell’uso di sostanze psicoattive per le scuole secondariedi primo grado-Peer education per le scuole secondarie di secondo grado•Condivisione dei progetti validati, di efficacia dimostrata e limitazione di interventi informativiuna tantum•Ricondurre ai livelli territoriali integrati scuola-servizi asl-comune (uff. cittadinanza-centroservizi giovani) la programmazione in ambito preventivo comprendendo anche alcuni alcuniprogetti già avviati ( Progetto Spes, Yaps, Young Angles...)

Indicazioni emersePer la PrevenzioneCondivisione dei progetti validati, di efficacia dimostrata e limitazione di interventi informativiuna tantumRicondurre ai livelli territoriali integrati scuola-servizi asl-comune (uff. cittadinanza-centroservizi giovani) FF.OO, la programmazione in ambito preventivo comprendendo anche alcuniprogetti già avviati ( Progetto Spes, Yaps, Young AnglesPer la Prevenzione Indicata•Intercettazione precoce disagio: proposta di costituzione di un gruppo operatori/insegnanti in seno alGruppo A in un contesto di «matching» ( volto a creare relazioni durature mutuamente benefiche in presenza di puntidi vista diversi che possono impedire l’incontro immediato) con una funzione di ascolto e supporto agli insegnantiche portano situazioni di alunni rispetto ai quali costruire interventi•Incrementare le competenze di osservazione ed intervento in presenza di “eventi critici” vissuti dagliadolescenti ed osservati/intercettati dagli adulti (operatori, inseganti, medici, pronto soccorso, centri diascolto nelle scuole...)•Individuazione da parte degli istituti scolastici di insegnanti referenti per questo gruppo di lavoro e disupporto integrato per il territorio del Perugino


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