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Martello n. 16

Published by Associazione culturale Zenit, 2015-11-05 08:13:30

Description: Martello numero 16 - novembre\dicembre 2015

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CHI SIAMOL’Associazione Culturale Zenit nasce come comuni- senti il bisogno di un tangibile aiuto alla comunità età militante già nel 2003 costituendosi poi ufficial- verso tutti quei popoli che vedono stringersi intorno amente nel dicembre del 2005. Le nostre posizioni sè la morsa livellante dell’imperialismo e che lottanonon possono essere etichettate nelle classiche categorie per la propria sovranità.di destra o sinistra. Abbiamo radici culturali che si La nostra caratteristica principale è sicuramenterifanno al fascismo ma non per questo possiamo ac- quella di non voler essere il solito gruppo politico checettare di essere storicizzati o emarginati dalla storia. abbia obiettivi di egemonia o che abbia come scopoNoi vogliamo confrontarci con il presente, analizza- la sola mera aggregazione fine a se stessa. Noi vo-re i fatti e trarne da esse le indicazioni valide e neces- gliamo formare ragazzi e renderli liberi dalle logichesarie per costruire il futuro. Il nostro motto è sempre della democrazia occidentalista, noi vogliamo che istato Filtra la Verità e il nostro simbolo è una ma- ragazzi possano aspirare a trasformare la propriaschera antigas perchè crediamo che attraverso que- rabbia, la propria suggestione nei confronti di sim-ste categorie create ad arte e attraverso il caos creato boli e tradizioni in sentimenti costruttivi, perchè a noidalla modernità il sistema allontani l’uomo dal vero piace la sostanza e della superficialità non sappiamoe dal reale. Quindi il motto Filtra la Verità vuole che farne. Noi vogliamo che i ragazzi e gli uominiesprimere in modo diretto e provocatorio il nostro che si avvicinano abbiano voglia di sapere, appro-approccio critico verso i mass media ma il nostro fondire perchè solo respirando liberamente si puòpensiero politico non si ferma qui, ovviamente noi di diventare soldati addestrati, perchè per noi non esisteZenit non siamo solo una Associazione Culturale che l’agire senza il pensiero. Il nostro operato di mili-si occupa di controinformazione ma siamo soprat- tanti politici è quindi riscoprire la gioia di donarsi etutto una comunità militante e cioè un nucleo di per- di metterci a disposizione di tutti coloro che sono stufisone che persegue la formazione umana dei propri di accettare la realtà che ci viene preconfezionata dalmembri attraverso appunto l’impegno comunitario sistema attraverso la manipolazione delle informa-e militante che mostrando uno spiccato interesse ver- zioni e della cultura. Per questo motivo quindi il no-so i temi dell’approfondimento culturale e dell’infor- stro motto è FILTRA LA VERITA’ e invitiamomazione determina il proprio agire politico. anche voi ad indossare come noi le maschere antigasI nostri punti cardini sono i seguenti: per resistere ai gas omologanti di questa coatica so--noi crediamo che l’unità, l’indipendenza e l’integri- cietà moderna che sta allontanando sempre più l’uo-tà territoriale della Patria debbano risultare l’obiet- mo dal vero e dal reale.tivo essenziale della politica estera del nostro paese;-crediamo nella Tradizione, nella concreata rea-lizzazione di una comunità europea e rifiutiamo lasubordinazione di quest’ultima alle subculture disu-manizzanti quali mondialismo, plutocrazia e nichi-lismo;-crediamo nella solidarietà, ogni qual volta si pre-

IL MARTELLODopo una breve pausa di riflessione abbiamo deciso agente esterno, sempre avrà ragione di chi, sogget-di riprendere a martellare perchè Zenit senza il suo to al richiamo dell’istintività, tenterà di scalfirneMartello non poteva continuare la sua opera di con- la massiccia fermezza con un gesto estemporaneo,troinformazione, perchè Zenit senza il suo Martello violento e chiassoso. Gutta, la goccia, trova la suaera orfano di una parte importante del suo operato forza nella volontà di dominare ogni vezzo ad ab-che in passato lo aveva caratterizzato per la serietà e bandonarsi in un disordinato ed inconcludente getto.dedizione con cui chi prima di noi lo aveva ideato e Al contrario, a renderla efficace è la sua capacità dicurato rendendoci orgogliosi del nostro disinteressato riconoscere la ponderatezza e la costanza quali virtù.approccio alla militanza politica. Il Martello allora Il gesto ritmico, scandito dal suono basso e ripetiti-ritorna per fare da megafono alle nostre ambizioni e vo che ne sancisce la monotona caduta, è il simboloal nostro sano modo di fare politica e allora ecco che della sua vittoria su di un nemico che non può vin-ritorna forte in noi quel monito che abbiamo fatto cere in altro modo, se non col suo continuo stillicidio.nostro attraverso la locuzione latina Gutta cavat la- E’ dunque solo attraverso questa azione costante epidem. Questa frase latina resta sempre la più adat- perfettamente coerente che la goccia potrà perfo-ta per descrivere il nostro pensiero e agire politico, rare la pietra (gutta cavat lapidem, appunto). Illa paternità è da ricercare nel poeta Ovidio, sebbene tempo sarà garante della bontà della sua meticolosaripresa e riadattata anche in prosa da diversi autori azione, inosservata dallo sguardo distratto dei suoifino in età medievale, è la formula dialettica che ab- contemporanei, eppure fieramente implacabile nelbiamo designato ad emblema del nostro organo di perseguire il proprio obiettivo. Nella sensibilità deidiffusione. nostri avi, la dimostrazione che la natura custodisceTre parole che, nella loro inflessibile semplicità, pos- ancestrali riferimenti dai quali poter trarre ispira-siedono una forza intrinseca che può essere sprigio- zione. Le coscienze, oggi sopite dall’intossicazione enata solo attraverso la perseveranza della lotta, così dall’alienazione dei media di massa e della società deirendendo fede alla cultura delle idee che diventano consumi, potranno essere scavate per mezzo del la-azione. Lapidem, la pietra, dall’aspetto fermo, in- voro durevole dell’informazione libera e dall’esempiocrollabile, apparentemente insormontabile da ogni del sacrificio e della militanza.

TTIP, il cavallo di Troia a stelle e strisce le di libero scambio ancora in corso di negoziato dal 2013 tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. L’obbiettivo principale di questo accordo è di integra- re maggiormente i due mercati, quello statunitense ed europeo, riducendo i dazi doganali e quelle barriere non tariffarie il cui scopo è quello di limitare la circo- lazione delle merci, ed in particolare, quello di limita- re le importazioni.di Mattia de Persio Per i sostenitori del trattato, ciò permetterebbe la crea- zione della più grande area di libero scambio esistente, rendendo possibile la libera circolazione delle merci e il maggior flusso di investimenti. Si tratterebbe quindi di un nuovo accordo che richiama fortemente l’Accor- do Generale sulle Tariffe ed il Commercio (GATT) firmato il 30 ottobre 1947 a Ginevra, il quale stabilì le basi per un nuovo sistema multilaterale di relazioni commerciali.Dal 1945, l’Europa rimane ancora oggi una colonia Ciononostante le assicurazioni di chi vede nel TTIP la porta d’uscita alla recessione economica per i paesimilitare degli Stati Uniti, non solo con le sue basi mi- partecipanti, dall’Europa, molti critici sostengono chelitari sparse per il continente da nord a sud, ma anche il raggiungimento dell’accordo possa aprire la stradaattraverso le decisioni strategiche imposte ai singoli alle grandi multinazionali americane per imporre lastati europei. Tranne pochi casi di sussulto da parte di propria egemonia nel mercato europeo. Tutto ciò ren-singoli stati, questa perenne occupazione militare ha derà più difficile ai governi il controllo dei mercati.sempre avuto il beneplacito dei leader europei senza La bozza del trattato conterrebbe non solo limitazionialcuna distinzione tra destra a sinistra. dei singoli governi per regolamentare diversi settoriIn questi giorni si è parlato molto del caso Volkswa- dell’economia, in particolare le banche, ma anche lagen, ma al di là della correttezza o meno nei confronti stessa salute pubblica mettendo in pericolo il livellodel mercato automobilistico e del singolo consumato- di tutela attualmente in vigore nell’Unione Europeare, a gran parte dell’opinione pubblica europea forse in materia di sicurezza alimentare e informazione deisfuggono le vere motivazioni che hanno spinto gli Sta- consumatori. Quindi, si porrebbero a rischio i con-ti Uniti a mettere sotto indagine la casa automobilisti- trolli che vanno dalla produzione primaria fino allaca tedesca, e che vanno oltre a delle semplici emissioni vendita al dettaglio. Anche i produttori americani“truccate”. Quindi attenzione a demonizzare la Ger- di alimenti contenti pesticidi o di OGM potrebberomania, perché si potrebbe anche discutere o meno da commercializzare questi prodotti anche in Europa.che pulpito ci arriva da oltre oceano la “predica” sulla Per di più, molte preoccupazioni in merito alla con-salvaguardia dell’ambiente da parte di uno Stato che è seguenze dell’accordo TTIP sono state espresse da piùtra i più grandi produttori di gas serra, ma quello che parti anche per le possibili conseguenze per i sistemipiù ci preme evidenziare è di come l’ombra del trattato sanitari nazionali che rischiano di essere smantellati eTTIP sia dietro al dieselgate Volkswagen. con possibili pesanti implicazioni sulle procedure diMa cos’è il trattato TTIP? E cosa prevede? controllo e di regolamentazione sull’uso dei farmaci.Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli in-vestimenti (in inglese Transatlantic Trade and Invest-ment Partnership, TTIP), inizialmente definito comeZona di libero scambio transatlantica (TransatlanticFree Trade Area, TAFTA), è un accordo commercia-

La Cina ottiene il MES, l’Europa davanti ad una del Dumping, per cui il paese A esporta nel paese B un sfida epocale prodotto ad un prezzo inferiore del costo di produzio- ne. Uno strumento quindi volto solo ed esclusivamen- te alla cancellazione della concorrenza sul mercato, un metodo sleale, ma che l’OMC sembra gradire, come Pechino stessa. Inutile ricordare come le linee guida dell’OMC sono quelle di garantire il massimo del libero mercato pos- sibile a livello mondiale. Gradualmente, i potentissi- mi interessi che gravitano nell’Organizzazione, hanno abbattuto tutti i vincoli protezionistici che gli Stati ap- plicavano per difendere economie di nicchia o produ- zioni strategiche. Inutile anche ribadire come l’Europa è la prima vittima del neoliberismo selvaggio, chiusa nella morsa tra capitalismo americano e turbocapita- lismo orientale, i due filoni ideologici che nella prassi politica sono pronti a dividersi le spoglie del Vecchio Continente.di Johannes Balzano Assegnare alla Cina il nuovo status di paese ad econo- mia di mercato significherebbe dare alla Cina i mezziSi riuniranno l’11 Dicembre del 2016 i paesi membri per superare le barriere anti-dumping e aumentare le esportazioni in Europa ai danni della nostra eco-dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) nomia. Quando parliamo di danni però, parliamo diper decidere se assegnare o meno alla Cina lo status di danni non riparabili, una via senza uscita, il crollo to-“market economy status”, ossia Paese a economia di tale del sistema economico europeo, o di quel pocomercato. Il lettore comune dei grandi quotidiani po- che ne rimane. Le cifre che vengono dall’Economictrebbe interpretare tale notizia addirittura come una Policy Institute di Washington sono allarmanti: lanota positiva. Finalmente la vecchia Cina un po’ co- Cina potrebbe aumentare fino al 50% le esportazio-munista, un po’ turbocapitalista, entra a far parte di ni in Europa, causando una perdita di 228 miliardi diuna organizzazione in cui vengono imposte direttive euro all’economia europea, pari al 2% del PIL e la per-e regole. Ed è proprio qui che c’è la falla. L’Organizza- dita di 3.5 milioni di posti di lavoro.zione Mondiale del Commercio, ormai arma in mano L’Europa aprirebbe la sua economia ad un attacco suai grandi detentori di capitale che fanno pressioni in- due fronti: nel giro di pochi mesi il 2016 potrebbe tra-credibili sui governi nazionali, è il mezzo con cui la sformarsi nella lapide per il nostro Continente, da unaCina può finalmente affondare il mercato europeo e parte il mostro cinese pronto a spazzare via ogni con-togliere all’Ue il suo unico e prezioso primato: essere corrente sulla propria strada; dall’altra parte il TTIP,la prima economia al mondo. il trattato transatlantico sul commercio e gli investi-Il “market economy status” prevede infatti per la Cina menti, che metterà sullo stesso piano l’economia eu-la capacità di aumentare le proprie esportazioni in Eu- ropea e quella americana, abbattendo protezioni siaropa, non dovendo più incappare nei dazi e nelle bar- economiche, sia quelle rivolte a difendere uno stan-riere protettive innalzate dai paesi europei per non far dard di qualità che verrebbe meno con l’importazionecrollare il proprio tessuto economico difronte la con- di determinati prodotti dagli Stati Uniti. Se la guerracorrenza sleale cinese. Dazi e tariffe venivano pronta- militare è stata persa da un pezzo anche quella econo-mente alzate perché la Cina era, ed è ancora, un paese mica non sembra andare ad un fine migliore. Gli stu-non a economia di mercato. Tali mezzi di protezione diosi avvertono che i primi Stati a risentirne sarannohanno permesso a molte aziende sul suolo europeo a Germania, Francia e Italia, il fulcro dell’Europa.sopravvivere davanti ad un mostro economico pronto E’ di fondamentale importanza ribadire quanto siaa sbranare ogni concorrente tramite il potente mezzo importante non riconoscere alla Cina lo status di pae-

se a economia di mercato, o perlomeno ammettere la La maschera antigas simboleggia e sintetizza il carat-Cina in questo contesto ma cercando di riformare pe- tere del nostro agire politico. Partendo da una posi-santemente l’OMC. In questa sede purtroppo si celano zione di antitesi alle menzogne del mondo democra-tutte le forze pronte a sradicare il potere economico tico sviluppiamo sia un lavoro di controinformazionedalle mani degli stati per concentrarlo nelle mani di del nostro giornale politico, che potete anche leggereindustriali e grandi squali finanziari. Sarebbe un ul- in inglese da oggi e lo trovate al nostro stand, sia unteriore passo verso l’Ancien Règime economico, ver- azione politica che comprende manifestazioni di varioso un nuovo ordinamento basato sull’economicismo genere sul territorio nazionale e missioni in Europasfrenato, in cui la ricchezza verrà gestita solo ed esclu- per aiutare gli Europei in difficoltà e minacciati dallasivamente dai grandi potentati economici. Il mondo sostituzione etnica.sta cambiando velocemente, il bivio posto ai popoli Dopo essermi presentato, voglio sottolineare l’impor-europei è ormai ben visibile all’orizzonte: soccombere tanza di vederci tutti insieme in questo posto, prove-o reagire ora. nienti da varie zone dell’Europa, per poter non solo scambiare le nostre opinioni sui temi che trattiamo, Intervento di Zenit alla conferenza ma per far nascere un’area politica europea che mai “Reconquista Europa” a Riesa prima di ora è esistita. Dalle bandiere nazionali pre- scinde la salvezza del nostro continente, bandiere che solo noi nei nostri paesi difendiamo e che saranno la nostra guida per il nostro futuro politico. L’Europa vive in questi anni una delle fasi più cruciali della sua lunga e gloriosa storia, visto che diversi fenomeni si abbattono su di essa senza trovare giusta risposta dai capi di stato dell’Unione Europea. Probabilmente nei prossimi decenni cambierà la faccia del nostro conti- nente, in maniera tale da rendere ancora più eviden- te la propria subalternità alle altre potenze mondiali, rendendo inevitabile il declino di cui siamo vittime e di cui ne parliamo da anni, senza però trovare adegua- ta soluzione.di Johannes Balzano Da molti anni accusiamo che il fenomeno migratorio non è assolutamente un fenomeno normale, davantiPrima di iniziare vorrei ringraziare i ragazzi della alle falsità che i nostri politici e pseudo intellettuali vanno sbattendo ai quattro venti, ma un fenomenoJugend Nationale Demokraten per averci invitato a imposto da chi governa il nostro continente e che go-questo Congresso, i nostri rapporti diventano mese verna il mondo: un manipolo di privati apolidi intentidopo mese sempre più stretti, al punto di condividere a trasformare gli stati in aziende da sfruttare. L’uomonon solo l’idea, ma anche missioni e progetti concreti non è fatto per gli spostamenti. In antichità gruppi difuturi. Un saluto caloroso a tutti gli altri gruppi, anche uomini si spostavano in cerca di climi più miti o diloro nella nostra stessa trincea e con molti dei quali terre da coltivare davanti all’abbondanza che la natu-abbiamo già collaborato. ra donava all’umanità ogni giorno. Si creavano spessoIo sono Johannes Balzano e oggi ho il piacere di rap- guerra ma poi si erigevano delle frontiere, non inte-presentare il mio movimento Zenit. Siamo un gruppo se come barbari meccanismi di esclusione, ma inte-nato a Roma dodici anni fa e che ora ha un gruppo se come mezzi per tutelare vari aspetti della vita deistudentesco (i Corsari Neri) e un gruppo a Bruxelles. differenti gruppi etnici, che possono essere funzionali ma mai identici. L’uomo quindi si muove per neces- sità, non per preferenze personali, ma per semplice necessità. Oggi queste necessità creano milioni di persone in fuga da guerre, altre in fuga da paesi sottosviluppa-

ti, in cui fame e malattie sono all’ordine del giorno. valori che noi nutriamo e che seguiamo con dedizio-Grazie all’operato di finanza mondiale e delle ONG ne: il lavoro, la famiglia, la nazione, la tradizione chevengono facilitati ad accedere nei nostri paesi crean- ha segnato le generazioni passate, quelle generazionido una invasione e non solo una semplice migrazio- che per difendere la propria storia e la propria terrane. Milioni di persone si apprestano a rimpiazzare noi sono scese in guerra perdendo la vita. Il bivio difronteeuropei: saranno i nuovi schiavi che lavoreranno nelle a noi è ancora più ampio di quelli passati: tra pochiminiere del carbone e dell’acciaio, i nuovi lavapiatti, i decenni potremmo non esistere più come nazioni chenuovi impiegati in fabbrica, il nuovo quarto stato che compongono un popolo, la patria europea non esi-si ingrandirà sempre di più. Oltre a questo il conflitto sterà mai, ma saremo un intreccio di etnie, dedite alculturale sarà inevitabile perché al posto dell’integra- conflitto e schiavi di poche corporations che ci rende-zione verrà creato il comunitarismo, in cui ci si rico- ranno schiavi.nosce, come giusto che sia, solo tra i propri simili, e Il futuro del nostro continente è quindi davanti adche è la causa dei maggiori conflitti etnici avvenuti una scelta importante e tra tante difficoltà ci devononel mondo. La nostra politica assiste senza reagire e la essere aggregazioni di persone pronte ad un proget-sinistra europea ha fiutato il business economico dei to politico comune in grado di resistere al nulla checentri di accoglienza, oltre a nutrire odio profondo avanza. Oggi dobbiamo ricominciare a dialogare e aper il proprio popolo. E’ chiaro che dietro a questo fe- gettare le basi per una comune azione politica in cuinomeno ci sono degli interessi ingenti. Due sono im- i principi da noi difesi devono essere i punti centrali:portantissimi. Il primo è quello di mettere le mani su le nazioni come punto di ripartenza per combatteredue continenti: quello europeo e quello africano, per la globalizzazione, la nostra storia come ancora versoil secondo in termini di sfruttamento delle risorse, nel la dissoluzione delle nostre società, le nostre identitànome del colonialismo che non è mai finito e che dagli nazionali come insieme di peculiarità per far ripartirestati è passato alle grandi corporations Secondo quello il continente.di rendere l’Europa sterile e neutrale, creando a tavoli- Abbiamo dimostrato il nostro valore negli anni, resi-no una sostituzione etnica con varie etnie conflittuali stendo a campagne diffamatorie, violente ed infamicon noi e tra di loro, il fine sarà quello di scatenare verso il nostro operato. Veniamo attaccati da tutti gliuna guerra sociale ed etnica che renderà paralizzato il schieramenti, disprezzati da ogni giornale, demoniz-nostro Continente. zati da ogni opinionista. Siamo temuti perché forti eQuesto fine è ben visibile dalle politiche che l’Unione invidiati perché corretti e onesti. La nostra azione èEuropea e i nostri Stati applicano in materia. Ovun- tutta rivolta al bene della nostra gente e della nostraque sorgono centri di accoglienza strapagati con le nazione, senza egoismo alcuno, senza nessun fine per-casse pubbliche, ovunque lo stato sociale viene meno sonale. Tale valore ora è tempo di tramutarlo in un’a-per i cittadini degli stati, ovunque la nostra cultura zione politica da intraprendere nei nostri territori eviene sminuita da sinistre, destre di governo e centri poi nelle nostre nazioni. Siamo figli di un stesso fuocodi interesse lobbistici. che arde e siamo maturati tra mille intemperie. MoltiIn gioco c’è la crisi del nostro spirito nazionale e i nuo- dei nostri movimenti hanno già rappresentanti nazio-vi miti della globalizzazione fanno naufragare l’unico nali nelle sedi istituzionali, è segno che ci siamo anco-appiglio per restare uniti, identificarsi in una comuni- ra e che possiamo solo che crescere.tà che avanza come una foresta. La famiglia, l’istruzio- La nostra volontà è quella di metterci a disposizionene, gli inni e le bandiere nazionali sono sotto minaccia di un comune progetto politico, di creare finalmentedel caos che vuole governarci e trasformarci in indivi- quella rete, che possa permetterci di essere un puntodui sconnessi. Chi ancora ritiene di dover difendere importante ma anche il sasso su cui ricostruire la for-i propri connazionali in difficoltà viene colpito dalla tezza Europea. Grazie a tutti.repressione e questo 2015 ha visto molti nostri came-rati colpiti da questa. Non c’è più spazio per un’ideadi nazione e di popolo, ma solo di conflittualità e diindividualismo. Il declino culturale del nostro continente coincidecon l’aumento dell’esasperazione economica e del con-sumo. Dobbiamo riportare al centro della società quei

Il dopo Marino a Roma, gli “sconfitti”, i libera- comune di Roma. Si tratta forse di peculato? Questo tori e la lotta al Campidoglio non è dato sapere, sta di fatto che con una mossa da far invidia alla Democrazia Cristiana degli anni d’oro, il Partito Democratico disarciona il sindaco che ave- va imposto a Roma, con una campagna denigratoria che in un qualsiasi ufficio sarebbe punita ex lege, in quanto mobbing, amplificata e pompata da ogni mez- zo di comunicazione reca addirittura gli estremi per istigazione al suicidio, come dimostrano le parole del genovese più odiato dai romani che in un intervista ha confessato di aver paura che gli venisse messa della cocaina in tasca per screditarlo ulteriormente.di Nicole Ledda Benvenuti signori, siamo ufficialmente in campagna elettorale! Tolte le bandiere dai cassetti e spolverate,Come ogni favola, anche quella del medico divenuto bei sorrisi a favor di telecamera, ogni gruppo politi- co facente capo ad un partito è sceso in piazza a fe-sindaco (senza merito alcuno), si appresta a conclu- steggiare, assumendosi il merito delle dimissioni, PDdersi. Le dimissioni diverranno atto irrevocabile tra compreso, ci han detto “Roma è liberata”. Ma da chi?una ventina di giorni circa, salvo ulteriori colpi di sce- Da un inetto ossessionato da fascismo e post fascismo,na e ripensamenti. Lo sfondo degli avvenimenti, non il cui unico scopo sono state le unioni civili dei pro-esageriamo, è apocalittico, senza distinzione alcuna pri amici? Da chi esattamente ci avreste liberato? E’tra periferia e centro città, annaspiamo tra: immigra- semplice trovare un colpevole e puntarvi il dito con-zione selvaggia, furti all’ordine del giorno baraccopoli tro, piuttosto che scagliarsi contro il sistema, abbiamoabusive, aumento vertiginoso di prostituzione di stra- perso l’ennesima occasione. Siamo onesti, lo scenarioda seguita a ruota dallo spaccio, degrado e sporcizia non apre ad orizzonti propositivi. Il Partito Democra-che comportano il ritorno di malattie debellate da tico al momento ha un’unica carta a disposizione ed ètempo come la tbc e il proliferare di ratti, piatto ricco quella del commissariamento, ipotesi molto verosimi-giusto per il pifferaio magico. L’Urbe decantata da po- le, in quanto con il giubileo alle porte (soldisoldisoldi-eti e dipinta dagli artisti, non è nemmeno l’ombra di soldi) bisogna presentarsi con una figura quantomenoquel sogno imperiale che per due volte la rese grande autorevole alla guida della città.agli occhi del mondo, né tanto meno è più la culla del Stabilito che il PD, pur facendo ormai il bello e cat-mecenatismo che da sempre ha contraddistinto la no- tivo tempo della politica nazionale, non ha la credi-stra storia. bilità per ottenere un buon risultato alle elezioni, chiEbbene il sindaco Marino ha ceduto alle dimissioni si spartirà le briciole di questa torta? È partito il toto-invocate a gran voce per espressa incapacità? per aver nomi. In lizza sicuramente ci sono i Cinquestelle conridotto la città più bella mia edificata sul lastrico? Ma Alessandro Dibattista pronto a scendere in campo,certo che no. I capi di imputazione del “sor Marino” nonostante palesi incongruenze con il regolamentosono: parcheggio libero e sconsiderato della ormai che si sono dati gli adepti pentastellati. Chi gli verràben celebre panda rossa; sindrome compulsiva da contrapposto? Giorgia Meloni? L’opinione pubblicaimbucato ad ogni evento soprattutto se lontano mi- sembra apprezzare, ma gli interessi sono in contrastoglia dalla Capitale e udite udite che qui casca l’asino: e il dogma “Giorgia non deve essere bruciata” prendeconti personali come colazioni, pagati con i soldi del sempre più piede, senza contare che la verace romana è l’unica forza trainante ed aggregante del partito di cui è presidente e spenderla a livello cittadino, condi- zionerebbe non poco l’andamento a livello nazionale del suo movimento, magari ne riparleremo in vista delle elezioni regionali. Non dimentichiamo inoltre che sulla candidatura al Campidoglio influisce molto, per la scelta del candidato di centro destra, il fratrici- dio consumatosi pochi giorni fa, durante l’assemblea

della fondazione AN, tenuta in vita dal tesoretto do-La vita e la tragica morte di Yukio Mishimanato in larga parte dai tesserati al movimento.Sorvolando sulle vicende accadute, di interessante ri- di Gareth Watkins – Traduzione a cura di Cristianomangano soltanto le alleanze, da un lato Meloni-La RuzziRussa-Gasparri, come a dire che “certi amori non fini-sco, fanno dei giri immensi e poi ritornano…” tutti da Fu nominato per tre volte al Premio Nobel per laSilvio e dall’altra parte la non meno sgangherata coa-lizione di Alemanno-Bocchino dietro cui si intravede letteratura, un abile bodybuilder, un soldato addestra-l’ombra di Fini. E allora Silvio Berlusconi a Roma chi to, un esperto spadaccino, modello, attore e cantante.potrebbe appoggiare? Ipotizziamo, non siamo statisti, Ognuno di questi risultati è impressionante, due o treAlfio Marchini. Imprenditore, amico del centro destra eccezionali, ognuno di essi presi assieme è l’evidenzae amico del centro sinistra, sostenuto dagli imprendi- di una volontà di potenza quasi superumana, un Üb-tori, anzi dai palazzinari, perché non abbiamo paura ermensch elevato sopra di noi ordinari mortali.di chiamare le cose con il proprio nome; sorriso rassi-curante che sulla donna di mezza età fa sempre colpo D’altra parte Yukio Mishima aveva un lato oscuro: tor-e sguardo suadente. Insomma uno che accontentereb- mentato, nella sua gioventù, da una nonna disturbatabe tutti. L’identikit del prossimo sindaco di Roma. Il con pretese aristocratiche, vergognato dal nasconde-circo mediatico sarà vorticoso e andrà a toccare ogni re i suoi primi lavori dal suo prepotente padre, pos-municipio, in quanto caduto il sindaco, ogni presi- sibilmente un nascosto omossessuale o bisessuale, ildente di municipio con tutta la giunta è costretto alle modello parziale della generazione del dopo – guerradimissioni, le campagne amministrative per la città di occidentalizzato del Giappone e, ad un livello più pro-Roma, sono un qualcosa che rasenta la follia, promes- fondo, un ritorno al suo passato imperiale. Il ragazzose e debiti, soldi e interessi, ma soprattutto tradimenti. era complicato.Il potere fa gola a tutti e in molti sono disposti a ven-dere la propria madre anche per un posto da consi- Nato a Tokyio nel 1925, Kimitake Hiraoka (Yukio Mi-gliere municipale o per una delega. shima è uno pseudonimo) era il bambino di genitoriSe il futuro è il ricordo di un glorioso passato, ver- appartenenti al ceto medio alto, i quali un centinaioranno giorni migliori, che non dipenderanno sicura- di anni fa avrebbero servito signori feudali, ma i qualimente dall’esito delle prossime elezioni. Un sussulto ora cercavano di servire una nazione moderna unifi-d’orgoglio, risvegliamo le nostre coscienze, non pre- cata come burocrati di governo. Non appena nacque,stiamoci al giochetto democratico, prendiamo ad fu portato via da sua nonna, Natsu, la nipote di unesempio lo slogan che in verità è più un monito del- Daimyo (un potente signore feudale) e moglie di unla Democrazia Cristiana “tutto cambia affinché nul- ricco ufficiale governativo. Natsu era incline a scattila cambi” e i luoghi comuni volti a rafforzare tale tesi di violenza e melanconia, e applicò un regime rigoro-sono infiniti a partire alla massima per cui se votare so sulla vita infante di Yukio, permettendo solo a suacambiasse qualcosa non ce lo lascerebbero fare. L’uni- madre di vederlo, nei tempi stabiliti per le sessioni mi-ca speranza resta quella per cui la Capitale sia guidatada chi la ama. Ricordati Roma.

surate di allattamento al seno. La compagnia di altri invece di una spinta verso un futuro in stile occiden-ragazzi, gli sport e anche la luce del sole erano proibiti, tale o l’emulazione del fascismo europeo e del nazio-così Yukio trascorreva le sue giornate giocando con le nalismo che aveva portato la sua nazione in guerra. Ilbambole delle sue cugine. Bushido, il codice d’onore del Samurai, era raffigura-Quando fu più vecchio e la stretta della nonna sul- to prominentemente per lui. Per Yukio imbracciare illa sua vita venne meno, essa fu rimpiazzata da quella Bushido significava rifiutare il militarismo industria-schiacciante di suo padre, preoccupato che Yukio non lizzato che era cominciato nel periodo Meiji (1867).fosse abbastanza “mascolino”, e la prima evidenza di Per i suoi critici egli era un tipo strano di estremaciò fu la scrittura di suo figlio (apparentemente Hi- destra, niente di più di coloro che guidano attorno araoka senior non aveva mai sentito di Hemingway, Tokyo in furgoni – altoparlanti offrendo sermoni sullaMailer o qualunque degli altri tenaci ragazzi letterari perdita dell’onore e dei valori tradizionali. Anche lache combinavano un amore per la parola scritta con figura dell’Imperatore incombeva ampia sopra il suoscotch e scazzottate). Nonostante l’interferenza di suo pensiero nazionalista, sebbene denunciò l’Imperatorepadre, Yukio stava andando bene, e presto le sue storie Hirohito perché, di tutte le cose, dichiarò che non erabrevi apparivano in prestigiose riviste letterarie. Una un semidio dopo la sconfitta del Giappone nella Se-delle prime storie, “La sigaretta”, del 1946, descriveva conda Guerra Mondiale. Nella tradizione giapponesela vergogna che sentiva ed il bullismo che subì quan- gli imperatori sono discendenti di Amaterasu, la Deado “venne fuori” dai suoi amici nel suo club di Rugby del sole. Pochi cittadini giapponesi, se ve ne sono, in-della scuola riguardo la sua iscrizione nella società let- cluso lo stesso Imperatore, credevano veramente a ciò,teraria dell’istituto. ma per Yukio la dichiarazione fu un tradimento degliLa sua prima novella, “Confessioni di una Maschera” uomini che avevano combattuto per un “Dio vivente”.del 1949, fu un colpo esplosivo al suo rilascio. Essa Egli dichiarò che Hirohito avrebbe dovuto abdicareera vagamente autobiografica: il suo narratore, come quando la guerra era perduta: ciò fece arrabbiare i piùYukio, era un bambino malaticcio, piccolo, e psicolo- tradizionali conservatori.gicamente fragile, ma un profondo ammiratore della Dopo anni di visioni delle sue convinzioni di destraforza mascolina e della bellezza. Il narratore è anche che quasi eclissarono i suoi successi letterari, Yukiosegretamente gay, e nel Giappone di estrema destra decise di passare all’azione. Egli si arruolò nelle Forzeanteguerra, è praticamente una sentenza di morte. La di Auto Difesa di Terra, subendo un addestramentospeculazione riguardo alla sessualità di Yukio lo seguì militare di base. Poi, un anno dopo, nel 1968, formòper tutta la sua vita, e non ha mai avuto una risposta un gruppo che chiamò esso stesso il Tatenokai – la so-soddisfacente: egli fu sposato ed ebbe dei figli, ma fre- cietà degli scudi. Egli reclutò vicino a sé un centinaioquentò anche bar gay (forse per la ricerca sui suoi per- di giovani, per lo più studenti universitari, e iniziò adsonaggi, spesso omossessuali) e fu spesso fotografato allenarli nel karate e nelle tattiche militari (avevano ilin pose omoerotiche, a torso nudo ed oliato, ridotto al permesso di allenarsi a fianco delle Forze di Auto Di-minimo da un perizoma o come San Sebastiano, uno fesa di Terra). Apparentemente, erano una milizia vo-dei primi martiri Cristiani colpito per tutto il corpo lontaria che avrebbero protetto l’imperatore nel casocon frecce che è diventato un’icona gay nel corso degli di una rivolta di estrema sinistra, ma due anni dopoanni (e forse lo è sempre stato). È il caso definitivo che che furono formati, il loro vero scopo divenne noto.ha avuto un affare a lungo termine con un altro scrit- Il 25 novembre del 1970, Yukio e tre membri del Ta-tore premiato, Jiro Fukushima, il quale prima andò a tenokai, finsero le loro maniere comportamentalitrovare Yukio per chiedere dove cercare il gay bar de- all’interno del quartier generale di Tokyo delle Forzescritto nella sua novella “Colori perduti”. di Auto Difesa del Giappone. Una volta là, presero inNel corso dei prossimi venti anni, Yukio avrebbe scrit- ostaggio un ufficiale di alto rango e si barricarono into 34 novelle, 50 opere, 25 libri di storie brevi, e alme- un ufficio. Vestendo un’uniforme artigianale, Yukiono 35 libri di saggistica, e tutto mentre posava per i Mishima uscì su un balcone che si affacciava su unfotografi, recitava nei film e viveva la vita della figura campo dove i soldati si stavano allenando e cominciò aletteraria più importante del suo Paese. Le sue politi- tenere un discorso. Questo fu il suo grande momento:che erano sempre inclinate a destra, ma era un con- tutta la sua fame e successo erano nulla in confrontoservatorismo radicato nel passato della sua nazione a ciò che stava per fare su quel balcone. Aveva inten- zione di cambiare il Giappone, perfino il mondo, e re-

staurare l’onore che era stato perso da quando le “navi Una vita per l’Italianere” dei primi commercianti Europei arrivarono.Fu deriso dal balcone poco dopo che aveva comincia-to il suo discorso. Vergognandosi, si ritirò di nuovonell’ufficio e si inginocchiò a terra, estraendo la sua“tanto” – un corto pugnale.Il Seppuku, spesso chiamato “Hari – Kari” nell’ovest, di Nicole Leddaè un modo straziante di morire, anche quando è fat-to correttamente. Anche se fin troppi film made in Traffico. La radio è accesa e ascolto distrattamente,Western lo dipingono come un samurai caduto in di-sgrazia che semplicemente si impala sulla sua spada (e finché qualcosa mi colpisce sul serio: la presentazionemuore all’istante), il modo corretto è di immergere i di un libro il cui titolo dovrebbe essere “la femminaventi centimetri della spada nel proprio addome, e di alfa”, dal chiaro riferimento al maschio dominante, al-cominciare a tagliare da destra a sinistra, allo scopo lora non posso proprio fare a meno di chiedermi “per-di far cadere i propri intestini. Ad un certo punto un ché”. Quale potrebbe essere il problema, quale potreb-altro samurai, chiamato il kaishakunin, vi taglierà la be essere il fastidio in questa società, nel riconosceretesta: se lo fanno bene, un frammento di carne rimar- il proprio ruolo. In cosa consiste il disagio che da unrà sul collo cosicché la testa possa esporsi davanti al lato ci spinge ad atteggiarci come uomini e dall’altrocorpo. a svenderci come merce in saldo? A scrivere questeI membri del Tatenokai che accompagnarono Yukio righe non è sicuramente una femminista né tantome-non fecero esattamente il suo, od il loro, giusto sep- no una repressa succube, solo una persona che forte-puku. Yukio fece la sua parte, tagliando il suo stomaco mente crede nella complementarietà di uomo e don-aperto, ma il suo kaushakunin, Masakatsu Morita, fal- na e che non si vergogna di stare al proprio posto. Inlì a decapitare il suo leader dopo vari tentativi e passò questo mondo alla deriva, di maschi effeminati e dila sua spada ad un altro membro del Tatenokai, Hi- donne che soffrono il complesso di inferiorità e riten-royasu Koga, il quale finì il lavoro. Yukio sarebbe stato gono che “avere le palle” voglia dire essere aggressive evivo fino al colpo finale. Lo stesso Morita si pugnalò spregiudicate, voglio provare a raccontare la storia diallo stomaco e ancora Koga, un Kendo professionista una donna vera, una donna ovviamente dimenticataqualificato, passò nel fare il suo dovere. Si dice che ora scientemente dalla storia.vive come sacerdote scintoista, sull’isola di Shikoku.Non è chiaro se il suo tentativo di golpe era solo unpretesto per un suicidio nobile piuttosto di quello cheavrebbe potuto ottenere a casa con pillole e vodka. Èchiaro che il mondo ha perso un talento monumenta-le. Nei momenti prima della sua morte, egli composeun Jisei, un poema di morte:“Una piccola tempesta di notte soffia Elegante, fiera, indomita, disciplinata, ottima organiz-Dicendo “l’essenza di un fiore è caduta” zatrice, femminile, integerrima, moglie fedele. UnaPrecedendo coloro che esitano” patriota! È Piera Gatteschi Fondelli, pluridecorata so- stenitrice del fascismo che una volta fondata la Repub- blica Sociale, collaborando con Alessandro Pavolini, diede vita alla SAF. Piera Gatteschi Fondelli, unico generale di brigata donna che le nostre forze armate abbiano mai avuto in tutta la loro storia. Represse, di- sagiate e femministe, figlie legittime di Laura Boldrini e Daniela Santanchè, volete un esempio di donna forte che non perde mai la sua essenza? Eccolo, ve lo stiamo

offrendo. Ed è poesia, è esaltazione, è dolore. Le no- ra condividere un sogno, ma certe donne non hannostre ragazze più belle provengono da ogni ceto sociale paura. Alla contessa Gatteschi, alle donne vere, a chie ogni regione d’Italia, portano anche esse la camicia crede, agli uomini che non si sentono minacciati dao la divisa in panno grigioverde. Pur sottoponendole chi condivide la loro visione del mondo “La mia vitaad un addestramento militare, il generale Gatteschi le non è stata facile, ma comunque dedicata tutta ide-volle sempre femminili, così come testimonia la stes- almente alla patria, al Fascismo nel quale ho credutosa divisa: banditi i pantaloni! Donne, madri e mogli. fermamente per la sua alta concezione di vita, fatta diLe ausiliarie di Piera erano sorelle dei combattenti in giustizia sociale e di onestà. Andare verso il popolo.prima linea. Da donne quali erano e quali dovremmo Ho vissuto il periodo più bello della Nostra Patria, iltornare ad essere, condividevano la stessa barricata e Ventennio di Mussolini. Ebbi l’onore della Sua fidu-soprattutto accudivano questi uomini che sapevano di cia e credo di aver fatto fino in fondo il mio doveredover morire, li ascoltavano, li confortavano, li rassi- nel ricoprire gli alti incarichi che mi furono affidati,curavano. Oltre a partecipare alle azioni, queste leo- servendo l’Italia con onestà e fervore”. Forse questenesse in gonnella, per essere precisi una gonna lunga saranno righe pregne di retorica e provincialismi, maquattro dita sotto al ginocchio; avevano l’arduo com- io non conosco altro modo per parlar d’amore, che dipito di sostenere coloro che si donarono per l’onore questo si tratta.d’Italia, per riscattare tutta una nazione affinché si sa-pesse che non siamo mai stati e mai saremo tutti figli Il Corsaro Nero incontra il partito lettonedel tradimento. Nacionalas ApvienibasIn una lettera, è la stessa Piera a scrivere che non viera posto tra le file della SAF, per coloro che volevano rubrica a cura di Matteo Caponettiatteggiarsi a uomini né per coloro che si lasciavanoandare a facili costumi. Sempre in una di queste let- Siamo arrivati alla tappa lettone, nazione e popolotere, troviamo il paragone tra le sue donne ardenti disentimento ed entusiasmo, con gli occhi brillanti di che insieme agli altri paesi baltici più ammiriamo insperanza e le altre, le donne normali, belle per cari- questo momento di ripensamenti e rinnegamenti del-tà, nelle loro pellicce e dalle labbra scarlatte o color le origine europee, cosa che invece i popoli dei con-vinaccia, secondo la moda del tempo, ma dagli occhi fini dell’est del nostro continente non hanno nessunavuoti, dal tipico sguardo di chi non crede in niente, di intenzione di tradire. La prima tappa baltica quindi èchi non sa (parafrasando il Morsello de” la tua gente Riga intervistando il partito nazionalista Nacionālāsmigliore) quanto deve essere bello morir per un’idea. Apvienības. Consigliamo di fare attenzione duranteDifatti i sogni di rivoluzione non sono una prerogativa l’intervista ad alcuni passaggi dove si evince uno spi-dell’uomo, ma la strada da percorrere spalla a spalla, rito di terza posizione sicuramente più marcato cheognuno secondo le proprie possibilità, per chi ha una altrove.fiamma che brucia dentro. Le ausiliare vennero ucci- 1) Ciao Ravis, vogliamo aprire la nostra intervistase, massacrate, fatte prigioniere, torturate come deiveri e propri soldati e violentate nei modi più barbarie sconvolgenti, ad esempio con delle spille, in quantodonne. Nei giorni dell’odio, i giorni della guerra civi-le, in proporzione alle aderenti, parliamo di diecimi-la volontarie, fu proprio la SAF il reparto che pagò ilmaggior pegno di sangue. Il peso della responsabilitàdi queste donne in quei giorni fu fondamentale, difattidiedero conforto anche a tutte quelle donne disperate,sole e spaventate che per la prima volta si trovavanoa dover lavorare e badare alla casa in assenza dei lorouomini. È coraggio puro signori, perché non pren-diamoci in giro, per una donna, oggi come ieri, è piùrischioso credere e donarsi. Fanno paura le donne diquesto tipo molto più delle folkloristiche boss da sa-lotto e delle mangia uomini di professione. Fa pau-

chiedendoti di spiegarci cos’è Nacionālās Apvienības, in tutta Europa. La storia ha mostrato che non pos-quando è nata e quali sono le vostre attività? siamo essere semplicemente uno Stato neutrale tra leNacionālā apvienība è un partito politico che è stato superpotenze perché nessuno rispetta tale neutralità.creato unendo due forze politiche – “Tutto per la Let- Così siamo alla linea del fronte dell’Occidente.tonia” e “Patria e libertà/LNNK”. “Tutto per la Letto- 4) Cosa pensate riguardo ai BRICS e all’UE?nia” era un movimento politico nazionalista giovanile La scelta è tra una chiara minaccia all’esistenza dellae più tardi divenuto Partito che fu costituito nel 2000 nazione lettone dalla Russia ed essere parte dell’UE,da Raivis Dzintars. Esso ha creato la maggior parte che nella nostra visione dona più istanze per mano-delle tradizioni nazionaliste lettoni moderni come il vre tattiche. Noi guardiamo speranzosi alla rinascitaviale della bandiera nel giorno dei legionari e la para- dello spirito nazionale nei Paesi Europei, comunqueta con le torce nel giorno dell’indipendenza. “Patria e crediamo che è stupido che molti dei cosiddetti na-libertà/LNKK” era uno dei più vecchi partiti politici zionalisti hanno trovato il loro alleato nella personain Lettonia, il quale aveva radici nel movimento d’in- di Putin le cui politiche sull’immigrazione in Russia,dipendenza nazionale nel 1988. Con il tempo ha perso la soppressione dei puri nazionalisti Russi, il suppor-la sua influenza e la nuova generazione dei naziona- to della cultura di massa degenerativa non sono cosìlisti lettoni provenienti da “Tutto per la Lettonia” ha differenti dalle politiche dell’UE. Bisogna ricordareaiutato a riottenere questa influenza attraverso l’unio- che durante l’occupazione Sovietica la percentuale dine. Ora siamo uno dei più grandi Partiti in Lettonia lettoni in Lettonia è scesa dal 75% nel 1939 al 51%– abbiamo quattordici di 100 seggi in parlamento, tre nel 1989. I lettoni sono diventati una minoranza nellaministri ed il presidente del parlamento. A livello di nostra stessa capitale, Riga, soffrendone economica-tutti i giorni manteniamo vive le tradizioni di “Tutto mente, spiritualmente e culturalmente. Non abbiamoper la Lettonia” nella nostra organizzazione giovanile alcun dubbio che un’altra occupazione Russa signifi-– abbiamo la nostre serate di canto, eventi sportivi e cherebbe l’estinzione del popolo lettone.campi estivi per giovani patrioti lettoni. 5) La guerra contro Assad e la Siria sta creando gros-2) Com’è la situazione politica in Lettonia e com’è, per si e pericolosi problemi per i Paesi Europei. Il terro-un movimento nazionalista, essere attivo nel vostro rismo e l’immigrazione saranno senza controllo se ilPaese? governo siriano cadrà, come è successo con la Libia.Politicamente la Lettonia è tra le macine delle tenden- Cosa pensate riguardo a questo argomento?ze ultra liberali dell’Occidente e quelle imperialiste I leader Europei hanno aiutato a creare il caos nel me-della Russia. Ciò influenza la situazione politica qui. dio oriente nel nome degli interessi imperialisti delleTra i Partiti che sono fedeli a Brussels e a Mosca noi forze globali, ora è solo naturale che le conseguenze sisiamo fedeli ai valori dei nostri antenati che lottarono sentono in Europa. Dobbiamo stare fuori dai loro con-per l’indipendenza nazionale. Il nostro successo è sta- flitti e gli immigranti dovrebbero stare fuori dall’Euro-to indubitabile, ma ciononostante ci sono sfide con- pa. Ciò sarebbe la mia risposta come nazionalista. Oratinue come lo scontro tra civiltà e quello ideologico. in Lettonia c’è una discussione, se dobbiamo lasciare3) Le nazioni baltiche sono state sempre un confine che alcuni di questi immigranti rimangano qui: è par-naturale tra Occidente e Oriente. Sembra che la Rus- te del piano di Junker. Noi siamo gli unici che sonosia e le potenze occidentali stanno vivendo di nuovo contro di esso e la maggior parte della società letto-una crisi politica come nel passato: è una nuova guer- ne lo è anch’essa, perché sappiamo tutti che una voltara fredda o è solo un bluff? Qual è la vostra posizione? che li lasci entrare, la società non è più la stessa cosa.Che ci piaccia o no, la società ora è divisa principal- Quindi lotteremo per prevenirlo. Abbiamo abbastan-mente da queste linee – alcune delle persone ci in- za problemi con i nostri immigranti dell’area Sovieticacolpano di essere Putiniani solo perché difendiamo i per cominciare ad aiutare tutte queste persone.valori tradizionali, altri ci incolpano di essere troppo 6) Conosci qualche collegamento con altri movimentipro – occidente, perché il nostro movimento prova ad Europei?offrire una scelta alternativa – di essere parte dell’Oc- Abbiamo una cooperazione ufficiale con il Partitocidente, ma un occidente conservatore di Stati nazio-nali e speriamo di essere i leader di questa alternativa

Conservatore del Popolo Estone, la Lituana Tautinin-ku Sajunga ed anche contatti con gli svedesi di Nordi-sk Ungdom ed il congresso della Gioventù Nazionali-sta Ucraina.7) Quest’anno è stato il 70esimo anniversario della vit-toria sovietica in Europa, avete avuto dei problemi perquesto in Lettonia?Ogni anno abbiamo molte centinaia di Russi che par-lano di “vittorie” e si raccolgono al cosiddetto monu-mento della vittoria, a Riga, con le loro bandiere rosse,“I nastri della Georgia” e come ogni anno tutti finiscecon molte persone aggressive ed ubriache che sporca-no l’intero sito, ma non ci sono stati dei seri conflittie spero che rimanga su tale via. Fino all’anno 2000 il“giorno della vittoria” era interessante solo per i ve-terani ma ora, come i veterani diventano sempre dimeno, i partecipanti diventano sempre meno nei loronumeri. Quindi non è una questione storica ma d’i-dentità che molti giovani russi cercano sempre piùnella Russia revisionista che in Lettonia.8) Quali sono i vostri obiettivi e sogni per il futuro diNacionālās Apvienības?Il nostro obiettivo strategico e di diventare il Partitonumero uno con circa 1/3 dei seggi in parlamento, peressere un esempio di alternativa nazionalista reale peraltri Paesi Europei. Il nostro sogno è una Lettonia ailettoni – una terra che sia una patria per la nazioneLettone quanto padrona nel suo stesso Paese.Vi ringraziamo per aver accettato la nostra intervi-sta, siamo molto legati con i Paesi dell’est Europeo,specialmente con i baltici e saremo felici in futuro diincontrarci l’un l’altro e continuare questa conversa-zione per conoscersi meglio. Lunga vita alle nazionibaltiche!Grazie a voi per avermi intervistato e buona fortunanel vostro lavoro!Lunga vita all’Europa!




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