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tesina esame

Published by lma, 2017-06-17 12:18:44

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Istituto d’Istruzione Superiore Statale Camillo Golgi Breno (BS)Apparenza e realtà Sara Surpi Liceo scientifico 5A Anno scolastico 2016-2017

Indice pag.Scelta argomento ………………………………………………….. 3Mappa riepilogativa ……………………………………………….. 4Pirandello …………………………………………………………… 5Petronio & La Matrona di Efeso ………………………………….. 10Victorian age ………………………………………………………. 13Oscar Wilde ………………………………………………………… 14Schopenhauer ……………………………………………………… 17Einstein & teoria della relatività ………………………………….. 22Bibliografia ………………………………………………………….. 27 2

Contrasto realtà e apparenzaIl contrasto tra ciò che è reale e ciò che ci appare tale è un temaricorrente nella vita di tutti i giorni. Ci sono molte cose o situazioni che ciappaiono diverse da come sono realmente, ma siamo in grado ditrovare l’esatta linea di divisione tra le due entità? Cos’è la realtà? Cos’èl’apparenza?Nel mondo d’oggi la nostra vita è sempre più colpita da messaggi che cimostrano come l’apparenza sia molto più importante dell’essere. Diconseguenza è sempre più difficile per noi riuscire a discernere ciò cheè fittizio da ciò che è reale, infatti quelle maschere che indossiamo nellaquotidianità spesso diventano parti di noi stessi tanto da non poterne piùfare a meno.Pirandello e Schopenhauer posero la loro attenzione su questoargomento facendolo diventare il centro dei loro interessi.“Sì, la forma è tutto. E’ il segreto della vita.” (Oscar Wilde)“Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei.” (Niccolò Machiavelli)“Tutti giudicano secondo l’apparenza, nessuno secondo la sostanza.” (Friedrich Schiller) 3

ITALIANO PIRANDELLOFISICA LATINORELATIVITA’ PETRONIO E LA MATRONA DI EFESO APPARENZA & REALTA’FILOSOFIA INGLESESHOPENHAUER VICTORIAN AGE AND OSCAR WILDE 4

PIRANDELLOLuigi Pirandello nasce a Girgenti nel 1867 da un’agiata famigliaborghese, studia a Palermo e poi a Roma orientando i propri interessiverso la ricerca filologica.Importante è l’amicizia con Luigi Capuana che lo introduce nell’ambienteletterario della capitale e inizia a collaborare con saggi critici ecomponimenti poetici delle più grandi riviste del tempo.Le difficoltà economiche lo colpiscono e a queste si aggiunge lapreoccupazione per l’aggravarsi della malattia mentale della moglie. Lasua intensa attività di scrittore comunque non si arresta e, dopo averscritto novelle e romanzi, si dedica al teatro dove dirige una compagniadi arte drammatica . La fama di Pirandello si ha negli anni successivialla seconda Guerra Mondiale con l’enorme successo dei “Seipersonaggi in cerca d’autore” nel 1922.Nel 1934 gli viene conferito il premio Nobel per la letteratura.Muore nel 1936 a Roma. 5

Il suo pensieroLa posizione fondamentale dalla quale è necessario partire per capire laconcezione della vita di Pirandello e quindi la sua poetica, è quella delcontrasto tra realtà e apparenza .L’esperienza pirandelliana è quella di tutta la generazione del primonovecento, cioè di uomini che avevano visto vanificare gli idealiottocenteschi di progresso, scienza, di pacifica collaborazione tra gliuomini, e si trovano a vivere una realtà storica ben diversa, avviataverso la prima Guerra Mondiale.Pirandello sostiene che il contrasto tra apparenza e realtà non esistesolo fuori di noi , ma anche e soprattutto nell’intimo della coscienza :contrasto tra ciò che siamo e ciò che appariamo agli occhi degli altri, traciò che siamo e ciò che vorremmo essere. L’uomo stesso a volte siscopre diverso da come crede di essere.Proprio per il suo continuo divenire, l’uomo è nello stesso tempo “Uno,nessuno e centomila” : • uno quello che l’individuo crede di essere • nessuno dato il suo continuo mutare alla fine è incapace di crearsi una personalità definita • centomila come le maschere che gli altri (la società) gli attribuisconoIl soggetto, costretto a vivere nella forma, non è più una persona mauna maschera (un personaggio) che recita la parte assegnatagli dallasocietà e che egli stesso si impone in base ai propri principi.Quando l’uomo scopre il contrasto tra la maschera e il vero volto puòreagire in tre differenti modi: 6

• reazione passiva : l’uomo si rassegna alla forma in cui si trova intrappolato ed è incapace di ribellarsi, forse perché deluso dopo il primo tentativo. Questa è la reazione del protagonista di Il fu Mattia Pascal (1904), che nell’ultima parte del romanzo capisce che è stato inutile cercare di liberarsi dall’antica maschera che lo aveva imprigionato fino ad allora, per assumere una forma nuova, cambiando addirittura nome in Adriano Meis. Questa sua rinascita non verrà mai ufficialmente riconosciuta e resterà sempre inesistente, allora dovrà tornare ad indossare i panni di Mattia Pascal• reazione comico – umoristica : l’uomo non si rassegna alla maschera, ma, non riuscendo a liberarsene, sorride umoristicamente alla vita. Questo tipo di reazione è presente nel Gioco delle parti , in Pensaci, Giacomino! e ne La patente• reazione drammatica : l’uomo è disperato e non riesce a rassegnarsi. Allora si chiude in una solitudine, che lo porta al dramma, al suicidio, alla pazzia. Questo è il tipo di reazione che troviamo in Uno, nessuno e centomila, nell’ Enrico IV e nei Sei personaggi in cerca d’autore. 7

Quando si realizza quest’ultima reazione, tutti pensano che la diversità di comportamento sia dovuta all’improvvisa alienazione mentale del personaggio, a una sua forma di follia che scatena in tutti il riso, perché non è comprensibile da parte della massa.La maschera così come la pazzia non sono sempre da considerarsicome qualcosa di negativo , da qui la scoperta della relatività di ognicosa . Non esiste più una verità assoluta ma ognuno ha la propria chenasce dal modo soggettivo di vedere le cose , la conoscenza è relativaa seconda degli occhi che guardano e giudicano.L’autore elabora una nuova poetica sull’umorismo e la comicità chepossiamo trovare nel saggio “L’umorismo”. Identifica con comicitàl’avvertimento del contrario e con umorismo il sentimento del contrario;l’esempio principale per spiegare la differenza è quello di una vecchiasignora con i capelli tinti e con abiti giovanili , si avverte che essa è ilcontrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere , ciòsuscita il riso. Se ragionando quella vecchia signora in realtà non provaalcun piacere ad apparire così , non si può più ridere come prima.Dopo il riso istintivo, interviene la ragione che attraverso la riflessione farendere conto all’osservatore del perché di tale comportamento.Il comico genera immediatamente la risata, mentre l’umorismo nasce dauna riflessione che genera compassione da cui scaturisce sorriso dicomprensione. 8

L’esperienza del teatroIl teatro è il luogo dove tutti questi elementi si mescolano meglio; con ilsuo tipo di teatro porta in scena i problemi che si riscontrano nella realtàquotidiana concentrandosi sull’immagine della condizione dell’uomodiviso tra realtà e apparenza. Pirandello recupera la tecnica classica delmeta teatro, abbatte la quarta parete che divide gli spettatori dagli attorisul palco. Per enfatizzare il comportamento dei personaggi esageraall’estremo casi di vita normale.Per tutti questi aspetti il suo teatro è difficile da capire a livello popolare.L’opera che più di tutte rappresenta questa sua concezione di teatro edell’esistenza dell’uomo è Sei personaggi in cerca d’autore il cuiprotagonista è il teatro stesso con i suoi drammi e i suoi problemi. 9

PETRONIO : LA MATRONA DI EFESOPetronio vive nella prima metà del I d.C. durante il periododell’imperatore Nerone; tutto quello che sappiamo sull’autore loricaviamo dal ritratto che ci fornisce Tacito negli Annales .L’opera più famosa di Petronio è il Satyricon la quale ci è giunta in formaframmentaria e lacunosa, dalle fonti risulta che le parti che sonoconservate appartengano ai libri XV e XVI. I protagonisti della vicendasono Encolpio, il narratore e Ascilto insieme ad un giovane ragazzo suoamante Gitone.L’opera rappresenta il mondo romano in decadenza che moltoprobabilmente si può riferire al periodo del principato di Nerone.Il Satyricon fa riferimento sin dal titolo al genere della satira menippea,un’analogia importante è costituita dallo stile e dalla lingua checomprendono tutti i registri dal più alto al più basso. Altro genere che hainfluenzato questo “romanzo” è la novella milesia, infatti nell’opera sonopresenti cinque novelle raccontate da diversi personaggi che siinseriscono nella trama principale attraverso la tecnica della “cornice”.Tre storielle sono piuttosto brevi a tema magico-folclorico e sonoraccontate da alcuni commensali durante la cena a casa diTrimalchione, le altre due sono narrate da Eumolpo e sono di genereerotico e la più lunga delle due è quella relativa alla Matrona di Efeso.La Matrona di EfesoUna vedova della città di Efeso dopo la morte del marito era talmenteaddolorata da digiunare e piangere tutto il giorno nel sepolcro delconiuge morto, insieme alla sua ancella. Nei pressi del sepolcro vennerogiustiziati due ladroni con a guardia un soldato, questo incuriosito si 10

avvicinò alla vedova che piangeva incessantemente sul corpo del maritocercando di consolarla. La donna, spinta dall’ancella, si lasciò sedurredal soldato e iniziarono così una serie di incontri notturni tra i due. Unanotte però i parenti di uno dei due ladroni approfittarono delladisattenzione del soldato per prendere il corpo del loro caro e scappare.Dopo aver scoperto quanto successo in sua assenza, il soldato sidisperò nell’immaginare la punizione che gli sarebbe spettata il mattinosuccessivo .L’astuzia della donna, tuttavia, gli suggerì di sostituire il corpo mancantecon quello dell’amato marito. 11

La giovane vedova si dimostra convincente nel suo dolore iniziale, èchiaro che i suoi comportamenti sono in relazione alla tradizione e allasocietà e non corrispondono alla sua natura più intima; essendogiovane, lei sente fortemente il richiamo ad una nuova vita piuttosto chealla morte.Petronio pur non commentando esplicitamente, vuole smascherare ilmoralismo della giovane che evidentemente non le appartiene fino infondo, infatti non appena ne ha la possibilità decide di togliersi lamaschera della vedova avvilita ,come la consideravano tutti, e si lasciaandare alla passione con il giovane soldato.La novella ci rappresenta la storia della trasformazione dellaprotagonista da vedova inconsolabile ad amante appassionata , non siriesce quindi a comprendere quale sia la vera identità della donnamostrandoci ciò che per la società simboleggia e cioè la sua mascherae ciò che realmente rappresenta: una giovane travolta dalla passioneche si lascia alle spalle il dolore e si toglie il ruolo con il quale la societàla riconosce.La narrazione della storiella stimola il sorriso e il divertimento, con unintento satirico. 12

VICTORIAN AGE and OSCAR WILDEVictorian age ( 1837-1901 )This period goes from 1837 to 1901 when Queen Victoria reigned andher reign is the longest in the history of England. She became queenwhen she was only eighteen. Victorian age was characterised by a greatprogress and a great industrialization: England was the world centre offinance and this condition brought prosperity and wealth to England. Theprogress reached improved Victorians lifestyleUnder this appearance of a prosperous period founded on progress,stability and great social reforms, there was also a society characterisedby poverty, injustice and social unrest. The economy progress hadtouched only a little part of population, only the middle class composedby merchants and bankers, while the biggest part of population,composed by workers and unemployed , lived in terrible conditions.Industrialisation brought hard living conditions : workers and theirfamilies had to live and work in unhealthy conditions.In this period great importance was attributed to the family in which thehusband represented authority, while the role of the woman concernedthe education of children and the managing of the house. Victoriansociety was deeply concerned whit female chastity, single women with achild were emarginated as “fallen women”.This is the period in which the appearance takes over the reality. 13

Oscar WildeOscar Wilde was born in Dublin in 1854. He was the son of a surgeonand his mother was a literary woman. He studied at Trinity College inDublin and then he graduated at Oxford University; after graduating, heleft Oxford and he settled in London where he adopted the aestheticideal. He represented thefigure of a dandy.A dandy is a man who placesparticular importance uponphysical appearance, anaristocratic whose elegance isa symbol of the superiority ofhis spirit and who is interestonly in beautiful clothes, goodconversation and deliciousfood. He uses his wit shockand he is an individualist whodemands absolute freedom.The dandy is not as the bohemian: while the bohemian allies himself tothe masses, the dandy is a bourgeois artist, who remains a member ofhis class. He was influenced by the doctrines of Walter Pater, thetheorist of aestheticism in England, who accepted the concept of “Art forArt’s Sake” . Wilde perceived the artist as an alien in a materialisticworld, he wrote only to please himself and not to communicate to othermen. At first he was most noted as a great talker, his presence becamea social event and his remarks appeared in the most fashionableLondon magazines. Wilde was also famous for his way of said or 14

aphorism for example : “ My life must be a masterpiece” or when he said: “I have nothing to declare, but my genius”.In 1895 his fall started, because he had a homosexual relationship whitLord Alfred Douglas. He was the son of a very important aristocraticman. Alfred’s father provoked him until Wilde reacted by taking him tocourt for slander. In front of the court he had to admit his love affair andwas sent to prison because homosexuality was a serious criminal affair.He remained in prison for two years. When he was released from prison,he lived in France under an assumed name as an outcast in poverty andhe died in Paris in 1900.The picture of Dorian GrayOne of all his masterpieces is “The picture of Dorian Gray”.The story is about a young beautiful man called Dorian who desired toseparate his external appearance from his interior reality. The story isintroduced by Basil Hallward , a famous English painter of the 15

nineteenth century, who decides to depict the protagonist. Dorianwishes an eternal youth and while his desire are satisfied, the sign ofage, experience and vice appear on the portrait .Dorian lost his innocence. He wish that the portrait getting old while hebe forever young and handsome, and so it happen. The bad actions ofDorian makes his portrait more deformed so he destroys it because hedoesn’t tolerate more its horrible vision. Destroying it he takes itsaspect, he becomes old and his soul is signed by terrible crimes.Dorian’s desire has separated his external appearance from his interiorreality. In the society his appearance, that is the exteriority, enchantseverybody and even if he commits criminal acts, nobody can believethat he can be corrupted. His interiority is instead contained in Basil’spicture and it is a reality only cognizable by himself. The contrastbetween appearance and reality will bring Dorian to death.The story is profoundly allegorical : the horrible, corrupting picture couldbe seen as a symbol of the immorality and bad conscience of theVictorian middle class, while Dorian and his pure, innocent appearanceare symbols of bourgeois hypocrisy . the picture, restored to its originalbeauty, illustrates Wilde’s theories of art : art survives people, art iseternal. In this work, Dorian plays in the Renaissance idea of thecorrespondence existing between the physical and spiritual realms :beautiful people are moral people, ugly people are immoral. 16

SCHOPENHAUER Arthur Schopenhauer nasce a Danzica nel 1788 da padre banchiere e madre scrittrice, si dedica allo studio della filosofia e pubblica numerose opere in cui espone la sua dottrina, che però non hanno immediato successo poiché è ancora dominante il pensiero hegeliano.Schopenhauer analizza la contrapposizione tra realtà (volontà) eapparenza (rappresentazione) nella sua più grande opera : Il mondocome volontà e rappresentazione ( 1819 ).L’opera è articolata in quattro libri, il primo dei quali implica il mondocome rappresentazione, come si ha nell’esperienza comune e nellaconoscenza scientifica. Nel secondo libro , invece, l’autore spiega che ilmondo può essere considerato anche da un altro punto di vista, ovveroper quello che realmente è: non più come rappresentazione , ma comevolontà. La scoperta della realtà in sé, al di là delle apparenzefenomeniche, è possibile grazie all’autocoscienza . 17

La filosofia di Schopenhauer è composta da un intreccio di diverseinfluenze culturali e filosofiche quali Platone, Kant, l’Illuminismo, ilRomanticismo, l’idealismo.Schopenhauer e KantDa Kant, Schopenhauer riprende la distinzione fondamentale trafenomeno e noumeno modificandone l’interpretazione .Per Kant :il fenomeno è l’unico dato conoscibile all’intelletto, la realtàil noumeno assume la funzione di un concetto limite che serve dapromemoria critico, ricorda all’uomo i limiti della conoscenza.Per Schopenhauer :il fenomeno , inteso come rappresentazione, è pura apparenza,illusione , ciò che nell’ antica sapienza indiana era detto “velo di Maya”il noumeno , inteso come volontà , è conoscibile, è la realtà che si“nasconde” dietro l’inganno del fenomeno e che il filosofo ha il compitodi scoprire.Il fenomeno di cui parla Schopenhauer è la rappresentazionesoggettiva, che esiste solo dentro la coscienza. All’inizio dell’opera ilfilosofo scrive: “ il mondo è una mia rappresentazione” , partendo quindidalla concezione per cui il mondo è una nostra rappresentazione,nessuno di noi può uscire da se stesso e vedere le cose per quelle chesono.La rappresentazione ha due parti essenziali e inseparabili , la cuidistinzione costituisce la forma generale della conoscenza : il soggettorappresentante e l’oggetto rappresentato. Il soggetto è ciò che tuttoconosce senza essere conosciuto da alcuno, è la condizione di ogni 18

fenomeno ; l’oggetto invece è ciò che è conosciuto ed è condizionatodallo spazio e dal tempo.Entrambe le parti esistono solo come “facce” della stessa medaglia,come elementi imprescindibili della rappresentazione , dipendono l’unadall’altra.A differenza di Kant, Schopenhauer ammette solo tre forme a priori :spazio, tempo e causalità ; quest’ultima è da considerarsi come l’unicacategoria alla quale le altre si riconducono . Poiché paragona le forme apriori a dei “vetri sfaccettati” attraverso cui si deforma la visione dellecose, trae la conclusione che la vita è sogno cioè un tessutod’apparenze, una sorta d’incantesimo.Ma al di là del sogno esiste la realtà vera, sulla quale l’uomo non puòfare a meno di interrogarsi: l’uomo, infatti, è un animale metafisico che,a differenza degli altri esseri viventi, è portato a stupirsi della propriaesistenza e ad interrogarsi sull’essenza ultima della vita.Il filosofo ha dunque il compito di squarciare il velo di Maya per riusciread andare oltre l’apparenza; la via che ci consente di andare al di làdelle illusioni è il nostro corpo. La corporeità è il modo per andare al di làdella rappresentazione e percepire l’essenza della realtà, poiché noivivendo il nostro corpo anche dall’interno, possiamo utilizzarlo comemezzo metafisico.Il nostro corpo non è altro che la manifestazione esteriore delle nostrebrame interiori , quindi noi siamo volontà e vita ; percorrendo questastrada si individua una realtà sostanziale: la Volontà di vivere, che ha unvalore universale. 19

La Volontà di vivere è una forza tragica apportatrice di dolore, è ilfondamento del reale, la brama, il desiderio di esistere, la vera essenzadelle cose. Essa presenta quattro caratteristiche: • è inconscia: non riguarda solo le creature dotate di coscienza, ma riguarda tutto il mondo animato e inanimato; • è unica: si colloca al di là della categoria dello spazio; • è eterna: è oltre il tempo; • è incausata e senza scopo: non ha né una causa né un fine, è oltre la causalità.Il fondamento della realtà è quindi irrazionale, di conseguenza larazionalità non è in grado di cogliere la realtà . Da questo derival’irrazionalismo del pensiero filosofico di Schopenhauer : viene negata lapresenza di qualunque realtà nelle cose, di qualsiasi carattere razionalenella realtà (contrariamente a Hegel, secondo il quale ciò che èrazionale è reale, ciò che è reale è razionale), e viene negata qualsiasiefficacia riconosciuta alla ragione.E’ proprio dal fatto che la volontà sia il principio primo di tutte le coseche nasce il pessimismo : volere significa desiderare, il desiderio implicala mancanza di qualcosa che si vorrebbe e tale senso di mancanzaproduce sofferenza, quindi la volontà di vivere è portatrice di sofferenza.Alcuni desideri possono essere soddisfatti, ma il loro appagamento ètemporaneo:volontà desiderio,mancanza,dolorepiacere cessazione momentanea del dolorela vita è un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e lanoia passando attraverso l’attimo breve di piacere 20

Le vie di lberazione dal doloreNella sua filosofia il suicidio viene condannato fortemente dal filosofoperché è un’emblematica affermazione della volontà stessa di vivere.La vera risposta al dolore del mondo non consiste nell’eliminazione diuna o più vite, bensì nella stessa liberazione dalla volontà di vivere; ilfilosofo individua tre vie di liberazione dal dolore: l’arte, la morale el’ascesi. • L’ARTE: è la conoscenza libera e disinteressata, che si rivolge alle idee ed ha un carattere contemplativo. Fra le arti spicca la tragedia che è l’autorappresentazione del dramma della vita e la musica che si pone come immediata rivelazione della volontà a sr stessa. L’arte è liberatrice , ma la sua funzione è temporanea e parziale, come un incantesimo. • LA MORALE: implica un impegno nel mondo a favore del prossimo. L’etica è un tentativo di superare l’egoismo compatendo il prossimo e identificandoci con il suo tormento. La morale si concretizza in due virtù cardinali: giustizia e carità. La prima ha un carattere negativo perché consiste nel non fare il male, la carità ,invece, è la volontà positiva di fare del bene al prossimo. Tuttavia la morale implica un attaccamento alla vita . • L’ASCESI: è l’esperienza per la quale l’individuo, cessando di volere la vita ed il volere stesso, si propone di estirpare il proprio desiderio di esistere, di godere e di volere. E’ la via di liberazione totale non solo dall’egoismo e dall’ingiustizia, ma anche dalla stessa volontà di vivere come unico vero atto di libertà che sia possibile all’uomo. 21

EINSTEIN & TEORIA DELLA RELATIVITA’ Albert Einstein, fisico tedesco nato il 14 marzo 1879, è stato probabilmente il più grande scienziato del XX secolo. Nel 1905 Einstein lasciò la sua prima impronta nella fisica con tre lavori fondamentali. Uno di questi è proprio la sua teoria della relatività, quindi la negazione dell’esistenza di spazio e tempo assoluti, e l’ipotesi sulla natura corpuscolare della luce hanno segnato una vera e propria rivoluzione del pensiero scientifico.Relatività ristretta:Il terzo e più importante studio nel 1905, “Elettrodinamica dei corpi inmovimento”, contiene la prima esposizione completa della teoria dellarelatività ristretta, frutto di un lungo e attento studio della meccanicaclassica di Isaac Newton, delle modalità dell’interazione fra radiazione emateria, e delle caratteristiche dei fenomeni fisici osservati in sistemi inmoto relativo l’uno rispetto all’altro.Quando Einstein lavorava alla sua teoria della relatività, le sole forzenaturali note erano la gravitazione e la forza elettromagnetica. 22

Einstein propose di rifondare da capo la fisica partendo da due assiomiper risolvere la contraddizione tra meccanica ed elettromagnetismosottolineata dall’esperimento di Michelson e Morely: • il principio della relatività ristretta, che afferma che le leggi fisiche hanno la stessa forma in tutti i sistemi di riferimento inerziale, ossia in moto rettilineo uniforme l’uno rispetto all’altro; • il principio di invarianza della velocità della luce c, che afferma che c è la stessa in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dal moto del sistema stesso o della sorgente da cui la luce è emessa.Viene così rimossa l’incongruenza tra le leggi di trasformazione valideper i fenomeni meccanici e trasformazioni valide per i fenomenielettromagnetici.Come conseguenza della relatività, in un altro lavoro del 1905, Einsteinderivò la formula E=mc2.L’abbandono del concetto di simultaneità comporta che due eventiregistrati come simultanei da un osservatore non risultino tali rispetto aun secondo osservatore in moto rispetto al primo.Due osservatori diversi possono misurare lunghezze diverse di unmedesimo oggetto e durate diverse di uno stesso intervallo di tempo. Ilfatto che osservatori diversi possano trovare valori diversi di uno stessofenomeno mette in crisi l’idea che possano esistere tempi e spaziassoluti. Il concetto di simultaneità risulta relativo dato che cambiandosistema di riferimento con uno in moto rispetto al primo i due eventi nonrisultano più simultanei basandosi sull’invarianza della velocità dellaluce; ne consegue che non si può definire un tempo assoluto che scorra 23

uguale per tutti gli osservatori. Da ciò ne derivano due importanticonseguenze: la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze.Consideriamo per entrambe le dimostrazioni due sistemi di riferimento Se S’; in S posizioniamo un osservatore O che sarà in quiete, mentre inS’ collochiamo un osservatore O’ che sarà in moto rispetto ad S convelocità v. y y’ S S’ vO’ x’a x’b x’OxLa dilatazione dei tempi: un osservatore O situato in un sistema diriferimento Sosserva lo svolgersi di un evento che avviene in un sistema diriferimento S’ solidale con un osservatore O’. S’ è in moto rispetto ad Scon velocità v e O’ misura la durata dell’evento ∆t’ ; vogliamo calcolarela durata misurata dall’osservatore O.Per semplificare i calcoli supponiamo che il fenomeno preso inconsiderazione si produca in un punto del sistema S’ di ascissa x’=0. 24

Utilizzando le trasformazioni di Lorentz possiamo ricavare la duratadell’evento misurato da O:t1 = γ ( t1’ + x’v ) t2 - t1 = γ ( t2’ - t1’ ) → ∆t > ∆t’ c²t2 = γ ( t2’ + x’v ) c²La misura del tempo rilevata dall’osservatore non solidale con l’eventosarà quindi maggiore di quella rilevata dall’osservatore che è solidalecon il sistema di riferimento in quiete.La contrazione delle lunghezze: un osservatore O situato su un sistemadi riferimento S vuole determinare la lunghezza di un tratto AB situato suun sistema di riferimento S’ in moto rispetto ad S con velocità v. Talesegmento AB è appoggiato sull’asse x’ del sistema S’ e che i suoiestremi siano x’a e x’b per un osservatore O’ solidale con il sistema.Vogliamo misurare il segmento dal punto di vista di O, per il quale O’ èin movimento verso destra, quindi consideriamo un medesimo istanteche per semplicità assumiamo come istante zero .Xa‘= γ ( xa - v∙ta) Xb‘ - Xa‘ = γ ( xb - xa ) → l’ > lXb‘= γ (xb - v∙tb)l = lunghezza AB misurata dall’osservatore Ol’ = lunghezza AB misurata dall’osservatore O’ 25

l’osservatore O’ solidale con il sistema di riferimento in cui abbiamo ilsegmento otterrà una misura maggiore rispetto all’osservatore O delsistema in quiete.Relatività generale:Nel 1916 riuscì a sviluppare una teoria che descrive come siconfrontano le misure fatte da osservatori accelerati da forzegravitazionali: la teoria della relatività generale.Einstein iniziò a lavorare a una teoria più generale, che potesse essereestesa ai sistemi non inerziali, cioè in moto relativo non uniforme.Enunciò il principio di equivalenza, in base al quale il campogravitazionale è equivalente a una accelerazione costante che simanifesti nel sistema di coordinate, e pertanto indistinguibile da essa,anche sul piano teorico.La teoria della relatività generale non venne pubblicata sino al 1916. 26

Bibliografia C. Salinari e C. Ricci, Storia della letteratura italiana, Editori Laterza Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria, Il piacere dei testi , Paravia Giovanna Garbarino e Lorenza Pasquariello, Colores, Paravia Angelo Genovesi, Einstein: scienza e società, Fondazione Achille e Giulia Baroli M. Spiazzi, M. Tavella e M.Layton, Performer Culture & Literature 2, Zanichelli Nicola Abbagnano e Giovanni Fornero, Percorsi di filosofia storia e temi, ParaviaSitografia Google immagini www.filosofico.net/schope.htm www.scribd.it www.ita.calameo.com 27


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