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ebook vallecamonica

Published by lma, 2019-04-09 03:20:36

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Progetto Segni e Sassi 3ALA Liceo Golgi Breno 1

INDICE La Valle Camonica..................................................................................4-9 Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane.......................10-19 I Massi di Cemmo................................................................................20-23 Street Art in Valle Camonica................................................................24-33 3

LA VALLE CAMONICA Una Valle che affonda le sue radici nel- la storia antichissima, un territorio di interesse naturalistico internazionale e protetto dall’UNESCO, una civiltà dalla cultura e dal folklore unici, un gioiello che offre un patrimonio dalla ricchezza unica: questa è la Vallecamonica, una delle valli più estese delle Alpi Centrali, nella Lombardia orientale, lunga circa 90km. Inizia dal Passo del Tonale e ter- mina a Pisogne sul lago d’Iseo. Si suddivide in tre macro-settori: L’Alta Vallecamonica che a Est si estende da Edolo a Ponte di Legno e Tonale, e a Ovest da Edolo e Corteno Golgi. La Me- dia Vallecamonica che va da Breno ai comuni di Sonico/Edolo. La Bassa Val- lecamonica che si estende da Breno a Bienno e arriva fino al lago d’Iseo. La Valle è attraversata dal fiume Oglio, il quinto fiume più lungo d’Italia, che na- sce a Ponte di Legno e sfocia nel lago d’Iseo. 4

Caratteri generali Nella Bassa Valle crescono frutteti e vigneti e la vallata presenta una sezione più ampia che ha favorito una più intensa urbanizzazione e lo sviluppo industriale. Nel tratto mediano la Valle si restringe assumendo un carattere prealpino. Qui predomi- na il castagneto che un tempo forniva l’elemento base dell’alimentazione. Nell’ultimo tratto, l’Alta Valle piega a Nord-Est; il paesaggio diventa marcatamente alpino. Il turismo è una delle attività più rilevanti per la Valle che presenta diversi parchi e ri- serve naturali. Grazie alla grande varietà di scenari che offre, ha consentito la nascita di un turismo invernale di tipo sciistico, mentre durante la stagione estiva le maggiori attività sono costituite dalle escursioni su sentiero. 5

L’arte dall’antichità ad oggi La Valle Canonica è da sempre sinonimo di Cultura, Arte e Storia. La presenza dell’uomo in Valcamonica è antichissima e ci ha lasciato una straordinaria testi- monianza delle Incisioni rupestri dei Camuni sparse a migliaia. Circa 8000 anni fa, questo popolo ha raccontato nella pietra la sua visione del mondo e ha documenta- to la propria evoluzione sociale ed economica ed i rapporti con le altre civiltà alpine. Le incisioni rupestri sono un’espressio- ne artistica peculiare nella Valle, ma non l’unica. Del medioevo occorre ricordare almeno le chiese romanico-lombarde di San Salvatore a Capo di Ponte e la Pieve di San Siro a Cemmo. La gran- de diffusione delle Pievi rustiche del XV secolo caratterizzata dal pittore Giovan Pietro da Cemmo e dai suoi seguaci, ci ha lasciato affreschi di un’arcaici- tà tipicamente romana. Nel XVI secolo ha soggiornato nel nostro territorio un pittore importante chiamato Gerolamo Romani, anche detto Romanino, che ha portato i colori della pittura venezia- na insieme alla tensione drammatica. Un’altra impronta artistica importante, per quanto riguarda la scultura, è stata lasciata nel ‘700 a opera di Beniamino Simoni, principale artefice delle figure che animano la Via Crucis di Cerveno. 6

Le incisioni rupestri La Valcamonica è oggi conosciuta soprattutto grazie al suo patrimonio di incisioni rupestri, segni intenzionalmente incavati dall’uomo su superfici rocciose, per lo più levigate dai ghiacciai. COME? Le incisioni furono probabilmente anche integrate da coloritura, le due tecniche impiegate sono la percussione, prodotta battendo direttamente o indirettamente sulla superficie con strumenti incisori di pietra o metallo, e il graffito ottenuto graf- fiando le superfici con strumenti appuntiti di pietra o di metallo. DOVE? Sono state e vengono tutt’ora scoperte negli ambienti più vari (foreste, vallate, ecc.). Si trovano specialmente su rocce orizzontali o lievemente inclinate, ma si riconoscono rari esempi su pareti verticali. I territori comunali che ne ospitano la concentrazione maggiore sono Capo di Ponte, centro di riferimento, Nadro, Cim- bergo e Paspardo. QUANTE? Ne sono state ritrovate oltre 300mila. QUANDO? I segni considerati i più antichi ac- certati dagli studiosi sono datati al VII millennio a.C. circa. Nell’arco di 10mila anni le incisioni furono prodotte a ritmi intermittenti con intensità diverse. PERCHE’? Ogni figura offre conoscenze ac- quisite dalle popolazioni del pas- sato sulle loro attività, abitazioni, attrezzi e credenze, consentendoci una panoramica sulla loro vita attraverso il tempo, anche se non del tutto chiara. Secondo gli studiosi le incisioni rupestri furono prodotte durante riti in occasioni particolari in circostanze religiose. 7

A ciascuno il suo passo La Valle Canonica è un patrimonio immerso nei boschi raggiungibile attra- verso sentieri, piccoli tracciati nascosti nella vegetazione, spesso poco ac- cessibili a persone con disabilità. Da qui la sfida messa in campo dagli Enti e dagli operatori della cooperazione della Vallecamonica per cominciare ad attrezzare il territorio. La volontà è stata quella di realizzare microinterventi esemplari, con la partecipazione di cinque realtà sociali del territorio, che si occupano direttamente di persone con disabilità, con altrettanti architetti e la collaborazione attiva delle persone disabili. Nasce così “A ciascuno il suo passo” che ha permesso la realizzazione dei primi tre percorsi di fruizione del patrimonio culturale e ambientale del territorio. Un esempio è a Cemmo, il parco più accessibile alle persone con disabilità motorie, dove sono state installate delle rampe per dare modo alle carrozzine di accedere. Un altro esempio lo troviamo a Paspardo, dove è stato realizzato un corrimano per vedenti e non vedenti. Sulle mattonelle che lo compongono, ci sono delle incisioni che permettono loro di sapere di cosa si tratta. Le mattonelle sono state realizzate utilizzando i disegni degli utenti della cooperativa Il Cardo. 8

Dopo questi interventi si sta lavorando alla progettazione di altri due, per far sì che ci sia un’offerta artistica integrata della Valle dei Segni dedicata alla fruizione universale, per tutti, dei servizi e delle bellezze del territorio. L’obiettivo è l’acces- sibilità come punto di forza del territorio e delle strutture turistiche, un valore, uno stimolo. A ciascuno il suo passo diventa quindi progetto sperimentale per un’esperienza unica della Valle, che conclude ora una sua prima fase con la nascita della guida “Zeus!”. Nata in realtà nel 2005 a Edolo, frutto dell’unione tra intelligenza, passio- ne e fantasia, ha le sembianze di una rivista, un bimestrale, dal nome autoironico. Scritta da persone con disabilità intellettiva, ragazzi della cooperativa Il Cardo, seguiti dal direttore e dal caporedattore. “Zeus!” tratta i temi più disparati, e il suo intento è quello di raccontare, far ridere e far riflettere, cercando di vedere il mon- do sempre un po’ più in là, perché sono proprio le imperfezioni a renderti unico e irripetibile e a farti vedere ciò che gli altri non vedono. 9

Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane Il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, a Capo di Ponte, è stato il pri- mo parco istituito in Valle Camonica nel 1955. L’area si estende per oltre quattordici ettari e costituisce uno dei più importanti complessi di rocce incise, patrimonio Mondiale Unesco N.94. Al suo interno, in uno splendido ambiente boschivo, è possibile ammirare ben centoquattro rocce incise, suddivise in cinque percorsi di visita. I cinquecento metri di altitudine conferiscono all'ambiente del Parco un aspetto collinare, nonostante esso sia attorniato da vette prossime ai duemilacinquecento metri di quota (Pizzo Badile Camuno e Concarena). 10

Su queste ampie superfici di are- naria di colore grigio-violaceo, le- vigate dall’azione dei ghiacciai, gli antichi abitanti della valle realizza- rono immagini picchiettando con un percussore litico, o incidendo con uno strumento a punta. Molte rocce sono dominate da figure umane re- alizzate in modo schematico, nella posizione detta dell’orante: hanno braccia rivolte verso l’alto, gambe contrapposte e corpo lineare, con alcune varianti. 11

Sulle rocce del Parco sono presenti guerrieri, cavalieri, animali, edi- fici, figure simboliche ed iscrizioni camune, ipotizzate come elementi di scene di significato complesso, difficili da interpretare. 12

Molto spesso le superfici rocciose erano ripetutamente incise, sovrap- ponendo tra loro figure di età diverse. Alcune figure presentano una par- ticolare valenza artistica, come la famosa raffigurazione del sacerdote che corre. In altir casi abbiamo vere e proprie raffigurazioni divine. 13

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I Massi di Cemmo Cemmo si trova a poca distanza da Capo di Ponte ed è caratterizzato da due Mas- si, che sono la prima testimonianza della presenza di incisioni rupestri nella nostra Valle. I due Massi sono precipitati dalla parete della montagna all’inizio del Meso- litico e sono stati incisi nell’età del Ferro trasformandoli in un santuario megalitico. Sono stati i recenti scavi archeologici, iniziati in occasione dell’allestimento del Parco e tuttora in corso, ad aver portato alla luce, intorno ai massi, questo san- tuario megalitico, nel quale lo spazio sacro è perimetrato da un recinto murario e connotato da stele istoriate. Il santuario è stato poi abbandonato dai cristiani, dopo l’abbattimento di queste stele. 20

Il Parco è stato istituito con il fine di tutelare, conservare, valorizzare e promuove- re la conoscenza del patrimonio d’arte rupestre. Inoltre, come luogo della cultura, secondo la definizione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, è un servi- zio pubblico destinato a tutti coloro che intendono visitarlo. Il Parco è di proprietà statale gestito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. È stato inaugurato nel 2005, si estende su una superficie di meno di un ettaro ed è facilmente percorribile in piano, lungo i percorsi attrezzati; la visita dura tra mezz’ora e un’ora. Primo masso Sul primo masso sono incise raf- figurazioni di animali presenti sul territorio: cervi, stambecchi e cin- ghiali. oltre ad utensili come pu- gnali e scene d’aratura. Secondo masso Sul secondo masso, oltre le me- desime raffigurazioni di animali, sono presenti figure umane stiliz- zate e armi; la scena più celebre è quella del carro a quattro ruote con l’aratro. 21

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Street art in Valle Camonica Da qualche anno la Valle Camonica ha deciso di ricordare e reinterpretare i segni che lasciarono gli antichi, per questo sono intervenuti numerosi artisti che hanno lasciato dei simboli distintivi e pieni di significato in molti dei paesi della nostra Valle. La street art ha il compito di trasmetterci sensazioni positive e negative e lasciar impresso indelebilmente fatti storici e non solo. La Street Art non è solo vandalismo, come la maggior parte delle persone crede, è arte, è un modo di esprimersi che molti artisti hanno adottato in contrasto alla classicità di dipinti e sculture. 24

Ozmo Tra gli artisti che la nostra Valle ha avuto il piacere di incontrare c’è Ozmo, curato- re del progetto Wall in Art, il quale ha lasciato la prima impronta ai piedi del castel- lo di Breno in piazza mercato, con un omaggio a Minerva: “La Minerva di Ozmo”. L’opera è stata realizzata nell’Agosto del 2015 e rappresenta la Dea Greca ricolle- gandosi alla staua ritrovata nel sito archeologico di Cividate Camuno. Alta 16 metri e larga 30, è realizzata su sfondo scuro dal quale emerge la figura bianca dell’imponente Dea raffigurata con sguardo vigile su tutta la città, con una posizione altezzosa dove la vediamo stringere una lancia nella mano sinistra e una civetta, suo simbolo, poggiata su una sfera nella mano destra. La profondità è data attraverso le pennellate di colore nero che delineano le ombre su tutta la figura, fa- cendola emergere dai tetti delle case. 25

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Art of Sool Art of Sool è un collettivo artistico fondata nel 2010, formata da 3 artisti di classe ’88/89: Marco Cominini,Claudio Cretti e Nicola Fedriga, in arte Matw, Il Clod e Neim, tutti nati in Valle Camonica. L'opera originale Art of Sool è caratterizzata da disegni a \"3 mani\", nel senso che ogni artista della crew ne prende parte. Le opere si diramano in molti campi artistici e su supporti differenti: illustrazione, pittura (acrilici, olio, tecniche miste su carta, canvas, legno) graffiti, street art, writing, fumetto, disegno. A mano realizzano cari- cature, ritratti, grafiche, grafiche multimediali, studio e creazione loghi, storyboard, art direction, custom art, video and music production. Art of Sool nasce quindi nel Marzo del 2010 a Brescia, mentre Clod, Nicola e Mark erano in università e si son trovati insieme a vivere nello stesso appartamento. I 3 si conoscevano già da tempo per vie traverse, ma quell'appartamento gli ha per- messo di approfondire i rapporti e capire che unendosi potevano creare un nuovo stile originale e riuscire a evolvere artisticamente fino a vivere di quello che produ- cono. 30

Per il progetto Wall in Art è stato realizzato il graffito “Evoolution”; esso vuole an- dare a porre in primo piano la storia e l'evoluzione dell'essere umano, anche da un punto di vista artistico. La prima rappresentazione vede raffigurato un antico camuno, simbolo della no- stra Valle, che scalfisce la pietra. Segue l'uomo celtico, che inserisce delle in- novazioni nell'ambito della scultura. Il terzo spazio è occupato da un frate ama- nuense che è dedito alla trascrizione di molteplici testi. I tempi moderni sono simboleggiati da un pittore in preda all'ispirazione artistica. E in fine vi è un alieno, simbolo del progresso della società e dell'arte. 31

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TESTI Martina Castelnovi, Alessia Martinazzoli, Laura Piloni Roberto Re, Sara Sbardolini, Giorgia Turchetta GRAFICA Ariana Gelfi, Nicola Franini, Noemi Pedersoli, Siria Pedretti, Nikon Romanini, Giorgia Rota 35


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