Sotto lo sguardo di Odino, il dio della guerra, e armati di scudi, asce e spade, gli scandinavi misero a ferro e fuoco l’Europa tra il IX e l’XI secolo, nel corso della cosiddetta era vichinga
Reykjavík MARE DI Islanda NORVEGIA OCEANO FIsaorloee NORVEGESI TLANTIC ISshoelteland A O Staraja Ladoga Orcadi SVEDESI Vendel (TRaellvinanl ) Novgorod Rostov Bolgar Gokstad Birka Vladimir BrGetraagnna Gotland Riga Pskov Mosca Irlanda Lindisfarne DANESI Vicebsk Dublino York Ribe Trelleborg Minsk Limerick Hedeby REGNI LONDRA POLONIA Kiev Sarkel ANGLO- Exeter SASSONI Colonia PARIGI Orleans Metz CAROLINGI UNGHERIA Tmutarakan' Nantes REGNI MAR NERO Sinope La Coruña Bordeaux Lione Venezia COSTANTINOPOLI SCaonmtpiaogsotedlea Pamplona Tolosa Marsiglia Pisa BULGARIA Narbona Ragusa CALIFFATO SLilivsebsoDnIaCSiOCvioRgrDldiaOovVaAOrihuelaTortBosaaleari Corsica ROMA IMPERO BIZANTINO Sardegna Efeso Tarso ATENE Cipro Sicilia Damasco MAR Creta CALIFDATO IL PRIMO ATTACCO VICHINGO MEDITERRANEO ABBASIDE Nel 793 i vichinghi uccisero Zona di origine dei vichinghi Incursioni e fronti di espansione (IX-X secolo) GRAEME PEACOCK / ALAMY / ACI i monaci del monastero Norvegesi di Lindisfarne (nella foto), Territori oggetto di saccheggi s’impadronirono del loro tesoro Zona di espansione vichinga in Russia Danesi e appiccarono il fuoco all’edificio. Svedesi EOSGIS.COM A rrivarono alla chiesa di Lindi- gior parte di documenti dell’epoca, tale era il sfarne e fecero il più terribile terrore che suscitavano. L’immagine distorta GLI UOMINI scempio, profanarono i luoghi degli eventi e dei protagonisti, secondo cui i DEL NORD sacri con piedi impuri, distrus- vichinghi erano guerrieri barbari, selvaggi e sero gli altari e prelevarono tut- violenti, è pervenuta fino a oggi. Grazie alle ti i tesori della sacra chiesa. Uccisero alcuni loro eccellenti sacerdoti, altri li condussero via in catene, Per comprendere le loro modalità di azione imbarcazioni, molti li fecero uscire fuori, nudi, ricopren- bisogna tenere presente che tutti i guerrieri capaci di navigare doli di insulti, e altri li affogarono in mare». erano uomini liberi – gli unici che avevano in mare aperto Così le cronache dell’epoca ricordano l’attac- diritto a procurarsi delle armi. Durante il pe- e risalire i fiumi, co dei vichinghi norvegesi dell’8 giugno 793, riodo estivo lasciavano le loro terre e i loro i vichinghi che segna l’inizio dell’era vichinga in Europa. poderi e partivano in cerca di fama e fortuna. devastarono Nel mondo scandinavo,infatti,per ascendere l’Europa sia lungo I soprusi dei popoli del nord pos- le coste sia sono essere ritrovati nella mag- socialmente bisognava accumula- all’interno. re ricchezze e diventare grandi 793 865 CRONOLOGIA L’incursione di BRIDGEMAN / ACI Il cosiddetto grande un gruppo di esercito pagano, un potente TEMPO DI vichinghi norvegesi contingente di vichinghi GUERRA E DI nell’abbazia di danesi, sbarca in Inghilterra SACCHEGGIO Lindisfarne, sulla costa e occupa una parte del inglese della Northumbria, territorio inglese, che sarà 102 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC segna l’inizio dell’era vichinga. ribattezzata Danelaw. LAPIDE DI LINDISFARNE CON UNA POSSIBILE RAFFIGURAZIONE DI GUERRIERI VICHINGHI. IX SECOLO.
guerrieri, le cui gesta sarebbero state cantate di cuoio per rinforzarne l’unione ed evitare UNA SPADA dagli scaldi (poeti). Indipendentemente dal che si scheggiassero. Nella parte centrale si loro status sociale,che determinava la qualità apriva un orifizio a cui si attaccavano da un DI LUSSO delle armi, ogni vichingo aveva un equipag- lato l’impugnatura e dall’altro una semisfera giamento di base che di solito comprendeva di metallo,l’umbone,che serviva a proteggere Le lame delle spade scudi, lance e archi, fabbricato per lo più in la mano dall’esterno.Lo scudo era solitamen- vichinghe di solito legno, e quindi più semplice ed economico te decorato con disegni o simboli differenti, venivano importate; rispetto alle armi di metallo. e dipinto con colori quali il rosso, il bianco, il le else invece blu, il nero o il giallo. Non era uno strumen- erano prodotte Scudi e asce to perfetto e poteva rompersi nel bel mezzo da artigiani locali. della battaglia, lasciando il proprietario alla Sotto, una spada Lo scudo occupava un posto di rilievo nella mercé del nemico, come racconta la Göngu- rinvenuta in Svezia. panoplia vichinga. Di forma circolare, con un Hrólf Saga: «Hrolf attaccò Orn, Orn cercò di X-XI secolo. diametro di ottanta o novanta centimetri,era parare il colpo con il suo scudo, ma la spada formato da assi di legno incollate e rivestite 1000 1013 1066 BPK / SCALA, FIRENZE Battaglia navale di Svolder. Il danese Sweyn Barbaforcuta La battaglia di Stamford Bridge Lo jarl (conte) di Lade, il re conquista l’Inghilterra. Suo pone fine all’era vichinga in di Danimarca e il re di Svezia figlio Canuto II il Grande Inghilterra. L’anglosassone sconfiggono Olaf Tryggvason, diventa re d’Inghilterra, Harold Godwinson, conte re di Norvegia, che muore in Danimarca e Norvegia, di Northumbria, sconfigge battaglia e lascia il suo Paese creando il primo impero l’ultimo re vichingo di sotto il dominio straniero. anglo-scandinavo della storia. Norvegia, Harald Hardråde.
VICHINGO CHE MORDE LO SCUDO, UN SEGNO DI AGGRESSIVITÀ. FORSE RAPPRESENTA UN BERSERKIR. PEDINA DEGLI SCACCHI DELL’ISOLA DI LEWIS. XII SECOLO. NATIONAL MUSEUMS SCOTLAND / BRIDGEMAN / ACI BATTAGLIA DI STAMFORD BRIDGE PETER NICOLAI ARBO / ACI Nel settembre 1066 gli GLI UOMINI CON anglosassoni sconfissero qui i LE PELLI D’ORSO norvegesi, ma in ottobre furono schiacciati da Guglielmo il I PIÙ VENERATI, BELLICOSI E TEMUTI tra tutti i guerrieri vichinghi Conquistatore, un discendente erano i cosiddetti berserkir (pelle d’orso) e, in misura minore, gli dei vichinghi di Norvegia. úlfheðnar (pelle di lupo). Questi combattenti erano ampiamente mitizzati: di loro si diceva che lottassero nudi o ricoperti di pelli lo trafisse e gli squarciò il ventre, da cui fuo- e che il loro comportamento frenetico e violento fosse dovuto riuscirono le viscere».Nello stesso passaggio al consumo di sostanze psicotrope che li rendevano insensibili emerge l’importanza di quest’arma difensi- al dolore e indifferenti alla possibilità di morire. Ma è indubbio va: «Stefnir attaccò Ulf con una lancia; Ulf si che i berserkir, spesso organizzati in bande di pochi membri uniti protesse con lo scudo, la lancia gli trapassò la dal lignaggio, costituivano un’élite militare di soldati rinomati e coscia ferendolo gravemente. Ma gli rimase di provato valore. Secondo alcune saghe arrivarono a formare la la forza di tagliare la punta del giavellotto». guardia personale di alcuni re. Nella saga sul re norvegese Harald Hardråde si racconta che, durante la battaglia di Stamford Bridge, L’arma più emblematica dei vichinghi,però, un berserkir del suo esercito difese per qualche ora il ponte da cui era l’ascia da combattimento; per ragioni sco- in seguito lo scontro ha preso il nome, riuscendo a tenere testa nosciute cadde in disuso nel resto d’Europa alle truppe anglosassoni del conte Harold Godwinson finché un mentre i norreni continuarono a usarla ap- sassone non attraversò il fiume e lo uccise trafiggendolo con la portandole miglioramenti. Le asce potevano lancia. Ma i berserkir erano anche personaggi controversi, spesso essere di tre tipi: quella leggera a una mano, descritti come violenti fuorilegge. Il fatto che in tempi di pace l’ascia da lancio e l’ascia a due mani.Potevano potessero diventare individui problematici per la società portò essere sontuosamente decorate e ricevevano gradualmente alla loro scomparsa. persino un nome. Un’altra arma importante era la lancia, le cui dimensioni si ridussero 104 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC progressivamente nel corso dell’era vichinga. Ne esistevano differenti tipologie: la versione da lancio, o giavellotto; quella corta da usare in abbinamento con lo scudo e una più grande che andava utilizzata con entrambe le mani. Dato che le parti metalliche erano ridotte, la lancia era facile da realizzare, e questo la ren-
deva l’arma più diffusa tra i guerrieri meno LA MONETA cintura tramite una fibbia ed era protetta da abbienti. Questi adoperavano anche il sax, DEGLI un fodero di cuoio o di legno rivestito inter- un coltello di uso comune a un solo filo e con INVASORI namente.Era un’arma che conferiva prestigio la lama appuntita, che col tempo crebbe di Una moneta al suo proprietario e di solito veniva trasmes- dimensioni fino ad assumere gradualmente d’argento coniata sa in eredità. Spesso era riccamente decorata e l’aspetto di una spada corta. nel 934-941 da riceveva anche un nome, come si può leggere Anlaf (o Olaf) nellaLaxdœla Saga:«Bolli[…]strinselaspada, I vichinghi utilizzavano anche l’arco: rea- Guthfrithsson, Morditrice di Gambe, con il pomo e l’elsa ri- lizzato in legno di tasso e con una lunghezza signore di York, coperti di oro». Sebbene anche in Scandinavia massima di 1,80 metri, scagliava frecce con nel Danelaw, il si producessero spade, nella maggior parte dei diversi tipi di punte,trasportate in una faretra territorio inglese casi venivano importate dall’Inghilterra o dal- che poteva contenerne anche una quarantina. controllato dai la Francia,dov’erano di qualità migliore; sulla Questo semplice equipaggiamento – scudo, vichinghi danesi. superficie del modello più noto era incisa la lancia, coltello, ascia e arco – era perfetto per il tipo di guerra portata avanti dai vi- scritta ulfberht. Naturalmente i vichinghi chinghi, incentrata su attacchi contro non si limitavano ad acquistare le spa- bersagli relativamente facili allo scopo de, ma le ottenevano anche tramite il di saccheggiare. Invece spade, elmi e saccheggio o lo spoglio dei nemici armature erano alla portata solo dei caduti in battaglia. vichinghi più potenti e facoltosi. Pure l’uso dell’elmo era piuttosto limitato.Se n’è conservato solo uno, Spade e armature quello di Gjermundbu, ritrovato in un tumulo funerario in Norvegia e La spada era di solito a doppio taglio risalente al 970. Ha linee arrotonda- e misurava all’incirca novanta centi- te e una visiera a forma di maschera. metri di lunghezza; si agganciava alla BRITISH MUSEUM / SCALA, FIRENZE STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 105
INGEGNERIA VICHINGA: Sull’isola di Selandia sorgeva l’imponente fortezza di Trelleborg, simile ad altri Vårby Tude Il regno di Harald I Fortificazione interna Un tempo si credeva che queste fortezze 16 case lunghe esterne fossero state usate come basi per l’invasione dell’Inghilterra da parte di Muro esterno Sweyn Barbaforcuta, re di Danimarca e Norvegia, avvenuta nel 1013. Ma l’analisi del legno proveniente da Trelleborg indica che il complesso fu eretto nel 980, ai tempi di Harald Dente Azzurro, il padre di Sweyn, e che fu in uso per meno di 20 anni. Inoltre, la posizione delle fortificazioni mostra che erano orientate verso il mar Baltico, mentre i vichinghi attaccarono l’Inghilterra dal mare del Nord. Per questo adesso si pensa che fossero centri del potere regale, destinati a mantenere l’ordine nel Paese che Harald aveva convertito al cristianesimo e su cui aveva consolidato la sua autorità. VISTA AEREA DELLA FORTEZZA DI TRELLEBORG, DEL X SECOLO. Le porte opposte erano collegate da una strada rivestita di assi di legno. Il diametro della fortificazione interna è di 136 metri.
LE FORTEZZE DANESI VISTA AEREA: YANN ARTHUS-BERTRAND / GETTY IMAGES; ILLUSTRAZIONI: M. J. JENSEN / SPL/ AGE FOTOSTOCK cinque edifici eretti nel regno danese al tempo di Harald Dente Azzurro Le 16 case lunghe dell’interno Il muro misura 17 metri di larghezza alla base e della fortezza misurano 29,4 metri 5 metri di altezza. Per costruirlo furono usati circa di lunghezza e 7,9 metri di 25mila metri cubi di terra, pietra e legno. Si pensa larghezza. Sembra che si usassero che vennero abbattute metà delle querce dell’isola come abitazioni; quasi tutti gli di Selandia (che, con i suoi 7.031 chilometri edifici all’esterno invece venivano quadrati, è l’isola più grande della Danimarca) per usati come scuderie e botteghe. ottenere il legno necessario al rinforzo delle mura, Un fossato di 17 metri delle strade e delle case del complesso. di larghezza e 5 metri di profondità circondava La fortificazione era la fortificazione interna; circondata da paludi, non conteneva acqua anche se oggi l’ambiente ma una palizzata. è cambiato. Fu eretta alla confluenza dei fiumi Tude e Vårby, che formavano una linea naturale di difesa su tre lati. Il quarto lato era protetto da un muro (apparentemente incompiuto) tra i due fiumi.
STELE FUNERARIA COMBATTERE PROVENIENTE DALL’ISOLA IN MARE DI GOTLAND (SVEZIA), CHE COME ATERRA MOSTRA UNA NAVE VICHINGA STILIZZATA. IX SECOLO. L E BATTAGLIE NAVALI tra vichinghi erano simili a uno scontro terrestre. Le flotte si schieravano in linea o a cuneo, con le navi più grandi e gli equi- paggi migliori al centro. Tra un’imbarcazione e l’altra venivano create delle piattaforme galleggianti con corde e tavole. La tattica più comune era quella di remare in direzione di una nave avversaria, agganciarla con dei rampini e quindi abbordarla, per poi tentare di sconfiggere i nemici in uno scontro corpo a corpo. Una volta raggiunto l’obiettivo si pas- sava alla nave successiva, fino alla conquista completa della flotta degli avversari. La più grande imbarcazione da guerra vichinga oggi nota è la Ormenlangue (Lungo Serpente) del re norvegese Olaf Tryggvason, lunga circa 45 metri e con un equipaggio di circa 68 re- matori. Il sovrano fu sconfitto nella battaglia di Svolder intorno all’anno 1000. ERICH LESSING / ALBUM Sulle pietre runiche appare un altro modello I FABBRICANTI difesa contro alcuni tipi di armi. I guerrie- di elmo, di forma conica e dotato di paranaso, DI SPADE ri meno ricchi non indossavano corazze; al ma non sono state trovate prove archeologiche In basso, il fabbro massimo, si proteggevano con un po’di pelle che ne confermino l’utilizzo. Di fatto, a parte Regin forgia una conciata e un cappuccio di lana o di cuoio. l’elmo di Gjermundbu, sono stati rinvenuti spada per l’eroe solo piccoli frammenti di altri elmi, pertanto Sigurd. Scultura in Oltre alle diversità dovute allo status so- si ritiene che l’uso di questo elemento di pro- legno proveniente ciale, le armi vichinghe differivano anche tra tezione fosse limitato a un’élite privilegiata, dalla chiesa i norreni dell’est e dell’ovest. Mentre i norve- come sembra indicare anche la Göngu-Hrólf norvegese di gesi e i danesi si espansero nell’Europa occi- Saga: «L’armatura del re Hreggvid era unica Hylestad. Museo dentale,gli svedesi preferirono cercare fama e nel suo genere. L’elmo era ricoperto di pie- di storia, Oslo, fortuna viaggiando verso oriente.Lì entrarono tre preziose e la qualità della sua fattura era XIII secolo. in contatto con popoli come i finlandesi, i tale che non era possibile romperlo». magiari e gli slavi, la cui influenza maggiore Il possesso di un elmo indicava che il WERNER FORMAN / GTRES proprietario aveva uno status sociale si manifestò negli strumenti di guerra elevato e una notevole esperienza mi- dei rus’, come venivano chiamati gli litare. Divenne quindi un bene eredi- scandinavi dell’Europa dell’est. Questi tario, come la spada. L’armatura tipica usavano elementi distintivi come le dei guerrieri benestanti era la cotta di armature a lamine metalliche e gli elmi maglia, ma anche in questo caso non orientali,di forma conica e decorati con sono state rinvenute molte testimo- pennacchi di crine o piume. nianze archeologiche. Consisteva in una veste fatta di anelli metallici intrecciati Gli eserciti del nord e rivettati, e rappresentava un’ottima Al comando delle truppe c’era un con- dottiero o un capo militare che poteva essere un re, uno jarl (conte) o un altro 108 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC
LOREMU IVIS WERNER FORMAN / GTRES nobile. La leadership dipendeva dal prestigio dopo l’inizio dell’estate,dove rimaneva finché LE GUARDIE del guerriero, dall’appartenenza a una stirpe i campi non erano stati mietuti e il grano non nobile, dal carisma e, naturalmente, dall’o- era al sicuro nei granai». DELL’IMPERATORE stentazione che questi faceva del proprio po- tere tramite banchetti e regali offerti ai suoi La paura che suscitavano i vichinghi non era Il sovrano bizantino sostenitori. Chi appoggiava la campagna mi- affatto infondata, visto che per gran parte del Teofilo (sopra) litare di un certo capo si aspettava di essere IX secolo devastarono le coste, i monasteri e i circondato dalla adeguatamente ricompensato,e questa dina- villaggi di molte zone dell’Europa occidentale, guardia variaga, mica generava una stretta relazione,personale grazie a una tattica incentrata su incursioni originariamente e militare, tra il comandante e i suoi seguaci. fulminee: la strandhögg prevedeva assalti a composta da sorpresa a obiettivi studiati in precedenza e mercenari Gli eserciti erano composti da uomini di di- scarsamente difesi,con l’intenzione di prele- vichinghi. Cronaca versa estrazione sociale ed esperienza militare. vare il bottino e fare rapidamente ritorno alle di Giovanni Il nucleo era costituito dai baendr, agricoltori navi prima che il nemico avesse la possibilità Scilitze. XI secolo. liberi che in estate lasciavano i loro campi di reagire e contrattaccare. Questa strategia Biblioteca per dedicarsi alle scorrerie e poi tornavano in era resa possibile dal basso pescaggio delle Nacional, Madrid. inverno, come ben illustrato nella Saga degli uomini delle Orcadi (Orkneyinga Saga): «È così Gli eserciti vichinghi erano formati che viveva Svend. L’inverno lo trascorreva a da contadini liberi che in estate casa […] In primavera aveva molto a cui de- si dedicavano alle scorrerie dicarsi, c’era una grande quantità di semi da piantare, un’attività di cui si occupava per- sonalmente con grande cura. Poi, quando il lavoro era finito, se ne andava alle Ebridi o in Irlanda a razziare […] tornando a casa poco STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 109
LA MORTE DELLA VALCHIRIA. NELLA MITOLOGIA NORRENA, LE VALCHIRIE ERANO VERGINI GUERRIERE AL SERVIZIO DI ODINO. OLIO DI PETER NICOLAI ARBO. 1880. PETER NICOLAI ARBO / ACI SKJALDMEYJAR, navi vichinghe, che permetteva loro di risa- LE DONNE GUERRIERE lire i fiumi e di accedere facilmente a territori anche molto interni. N ELLA SOCIETÀ SCANDINAVA medievale le donne godevano di un grado di autonomia e libertà che non A partire dalla metà del IX secolo, però, le era affatto comune nel resto d’Europa, anche se non campagne militari divennero più lunghe e i avevano il privilegio di portare armi e non potevano vichinghi iniziarono a svernare nei territori combattere. Ciononostante è stata tramandata la figura delle saccheggiati e a esercitare su di essi una certa skjaldmeyjar (al singolare skjaldmær), delle vergini che com- forma di controllo.L’esempio più significativo battevano a fianco degli uomini. Queste donne guerriere sono di questo cambiamento fu l’arrivo del co- menzionate in diverse saghe e nelle Gesta Danorum dell’inglese siddetto“grande esercito pagano”sulle coste Sassone Grammatico, che scrive: «C’erano tra i danesi donne dell’Inghilterra nell’865. Questo contingente che, mutando la loro bellezza in aspetto virile, dedicavano quasi militare di origine danese conquistò diversi tutta la loro vita alle pratiche belliche». Nonostante i riferimenti regni anglosassoni e si stabilì nel territorio di questo tipo, le skjaldmeyjar sono in realtà figure di carattere occupato, che ribattezzò Danelaw, cioè“sot- fantastico o mitologico: i testi citati infatti hanno un carattere toposto alla legge danese”. decisamente più letterario che storico. Invece i libri arabi e cri- stiani sui vichinghi (come la Cronaca anglosassone, gli scritti di Tattiche di combattimento Adamo da Brema o la cronaca di Ibn Fadlan) non contengono alcuna menzione di donne dedite alla guerra. In ogni caso, se è Gli eserciti vichinghi erano formati esclu- vero che negli eserciti vichinghi non c’erano donne soldato, nulla sivamente dalla fanteria e di solito com- impedisce di pensare che alcune di loro sapessero maneggiare battevano in schieramenti stretti e serrati. le armi con grande abilità. Il comandante si posizionava generalmente vicino alla prima linea per dare un esempio 110 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC di eroismo e coraggio, e da lì gridava gli ordini che venivano ripetuti al resto delle truppe.
GANNET / GETTY IMAGES Una delle formazioni più utilizzate era pro- L’avvento del cristianesimo e del feudale- AL SICURO babilmente il“muro di scudi”(skjaldborg): die- simo determinò un profondo cambiamento tro una prima linea di scudi sovrapposti come nella società scandinava medievale,che si aprì DAI VICHINGHI blocco difensivo si schierava una seconda linea alle influenze e ai costumi del resto d’Europa, con armi lunghe e ad asta e una terza linea con con il conseguente abbandono di queste for- Nel VII secolo armi da lancio (giavellotti, frecce). Un’altra me di lotta. Nonostante la credenza popolare, san Cutberto disposizione molto usata era la svinfylkja, o i vichinghi non furono affatto i più grandi fu vescovo di “muso di cinghiale”: questo schieramento a guerrieri dell’epoca. I loro successi erano in Lindisfarne, dove forma di cuneo poteva sfondare le linee nemi- gran parte dovuti alla situazione politica dei fu sepolto, ma nel che con una carica. Infine, gli scandinavi non territori che attaccavano – a volte divisi da 999 i suoi resti avevano un corpo di cavalleria vero e proprio. liti interne o governati da poteri deboli – così furono trasferiti L’uso di equini era limitato all’esplorazione o come all’originalità delle loro strategie, ai lo- nella cattedrale allo spostamento dei soldati. ro attacchi fulminei e all’enorme paura che di Durham (sopra) riuscivano a instillare nei nemici, un terrore per proteggerli Lo scontro tra due eserciti vichinghi seguiva tramandato fino a oggi. dalle incursioni quasi sempre lo stesso schema. La battaglia vichinghe. iniziava con uno scambio di grida e insulti per ALBERTO ROBLES DELGADO incoraggiare i compagni e demoralizzare gli STORICO avversari.A quel punto entravano in azione le armi da lancio,che causavano le prime vittime Per SAGGI e in alcuni casi erano sufficienti a decidere saperne il corso della sfida. Dopodiché i due eserciti di più La vita quotidiana dei vichinghi si scontravano frontalmente e la battaglia si (800-1050) trasformava in un corpo a corpo,fino a quando Régis Boyer. Rizzoli, Milano, 2017. una delle formazioni non cedeva. I Vichinghi Johannes Brøndsted. Einaudi, Torino, 2001. RAGAZZI I vichinghi Giunti Junior, Firenze, 2009. STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 111
LA PANOPLIA Un elmo del tipo trovato ANDY CRAWFORD / GETTY IMAGES DEI VICHINGHI a Gjermundbu. Era costituito da tre piastre Le armi più comuni erano quelle di di ferro unite da strisce fabbricazione più economica, come di metallo rivettate; le asce e le lance. I pezzi qui visibili aveva dei fori alla sono copie di originali. base a cui veniva forse agganciata Solo i guerrieri una maglia per più benestanti proteggere la nuca. potevano permettersi delle C’erano diversi spade, le cui tipi di asce. decorazioni e i cui Quella da foderi indicavano impugnare la posizione con entrambe sociale del le mani era proprietario. un’arma ANDY CRAWFORD / AGE FOTOSTOCK speciale usata DK IMAGES solo dai guerrieri più abili. ANDY CRAWFORD / AGE FOTOSTOCK DK IMAGES Ascia barbuta. La lama si agganciava GARY OMBLER / GETTY IMAGES Barba allo scudo Ascia danese. del nemico e Alta quanto il suo permetteva di portatore, veniva strapparglielo. brandita con entrambe le mani.
Lo scudo era Molti vichinghi fatto di assi di davano un nome legno rivestite alle loro asce e di cuoio grezzo. alle loro spade. Il bordo aveva Punta compatta Punta Rompivele. dei rinforzi in per perforare una più larga Forse usata per pelle e al centro cotta di maglia. per ferire squarciare vele o c’era un umbone i cavalli. recidere cordame. di metallo per proteggere Incendiaria, la mano. fatta di lino imbevuto di pece. Frecce con punte di varie forme e dimensioni. Avevano un’asta lunga tra i 70 e gli 80 cm. La portata degli archi era di circa 200 m. GARY OMBLER / GETTY IMAGES ANDY CRAWFORD / GETTY IMAGES
GRANDI SCOPERTE Gilf Kebir, immagini dal passato “verde”del Sahara Nel 1933 un esploratore ungherese scoprì delle enigmatiche pitture rupestri in una valle in mezzo al deserto egiziano D urante gli anni tren- LIBIA MAR ROSSO con imponenti altipiani di ta un gruppo di sol- EGITTO roccia calcarea e arenaria dati, cartografi e to- che torreggiano su infini- ALAMY / ACI WADI SURA visto pografi provenienti da Gilf Kebir te distese di pietre. dall’ingresso diversi Paesi si trovava nel della grotta dei Sudan settentrionale per to aveva fatto riferimento Di tutti i membri dello Nuotatori, nel esplorare e mappare la re- nelle sue opere a una mi- Zerzura Club,il conte László deserto egiziano. gione a scopi militari. Dato steriosa città bianca piena Almásy era senza dubbio che quei compiti lasciavano di tesori inimmaginabili, quello con le origini più pit- mare) decse di arruolarsi molto tempo libero, gli uo- sperduta nelle sabbie del toresche. Nato nel 1895 nell’esercito austro-unga- mini erano soliti incontrar- deserto a ovest del Nilo. nell’enigmatico e maestoso rico, dove si distinse come si in un bar del villaggio di castello di Borostyanko, abile aviatore. Nel 1926 una Wadi Halfa, dove fondaro- Alla ricerca di Zerzura nell’Ungheria occidentale, compagnia automobilistica no lo Zerzura Club, che fin dalla più tenera età si era lo mandò in Sudan per un prendeva nome da quella I membri del club proget- dedicato a leggere libri di tour pubblicitario. Stregato che era la loro aspirazione: tavano di attraversare il occultismo, astrologia, trovare l’oasi della città per- deserto con l’ausilio di magia e stregoneria, acqui- duta di Zerzura. veicoli terrestri e aerei, sendo un gusto per l’eso- determinati com’erano a terico e lo pseudoscienti- Un trattato arabo del XIII ritrovare questa località fico che non lo avrebbe mai secolo intitolato Il libro del- leggendaria. Ma la zona in abbandonato. le perle nascoste affermava cui volevano avventurarsi che la città si trovasse in un era tanto vasta quanto ino- Studiò tre anni in colle- uadi (il letto di un fiume spitale: un’immensa regio- gio in Gran Bretagna, dove secco) e fosse «bianca come ne torrida, secca e sterile, imparò l’inglese e si fece una colomba» e colma di contagiare dalla febbre grandi ricchezze. Secoli pri- dell’aviazione. Dopo lo ma, intorno al 450 a.C., an- scoppio della Prima guerra che lo storico greco Erodo- mondiale, il conte Almásy (come amava farsi chia- CRONOLOGIA 1925 1932 1933 2002 L’ARTE Il principe Kamal Almásy, i Clayton László Almásy Gli archeologi DELL’UADI el-Dine Hussein e Hubert Penderel scopre la grotta scoprono la grotta esplora l’altopiano trovano una valle dei Nuotatori e delle Bestie, del Gilf Kebir, nel sconosciuta nel dà al sito il nome vicino a quella sud dell’Egitto. Gilf Kebir. di Wadi Sura. dei Nuotatori. 114 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC
dal deserto e dalla leggenda ne con la Libia e il Sudan, IL PAZIENTE INGLESE BRIDGEMAN / ACI dell’oasi perduta, non esitò che era stata esplorata sette a partire alla ricerca della anni prima da Kamal el-Di- LA FIGURA di László Almásy è diventa- mitica Zerzura. ne Hussein, un principe ta famosa in tutto il mondo grazie al film della casa reale egiziana. premio Oscar del 1996 Il paziente inglese, Nella primavera del 1932, Nel corso di una delle loro tratto dall’omonimo romanzo del 1992. insieme agli esploratori escursioni in fuoristrada Il film prende spunto dall’esplorazione di britannici Robert Clayton, Almásy e compagni trova- Almásy e dei suoi compagni nel deserto Hubert Penderel e Pat rono un uadi che identifica- e dalla scoperta Clayton, guidò una spedi- rono come una delle valli della grotta dei zione per trovare la mitica perdute di Zerzura, ma non Nuotatori, ma città, l’«oasi dei Piccoli Uc- riuscirono ad accedervi con modifica parzial- celli». La zona che scelsero i loro veicoli. mentele biografie di esplorare era l’altopiano dei protagonisti del Gilf Kebir, un’enorme Nel marzo dell’anno se- trasformandoli area nel sud-ovest del Pae- guente Almásy sorvolò la in personaggi più se del Nilo, vicino al confi- zona in aereo e, dopo aver fittizi che reali. LÁSZLÓ ALMÁSY DOCUMENTA I DIPINTI TROVATI NELLA GROTTA DEI NUOTATORI NEL 1933. STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 115
GRANDI SCOPERTE 1 2 I misteri della grotta delle Bestie la grotta delle bestie, individuata nel 2002 a dieci chilometri dalla grotta dei Nuotatori, è la più recente scoperta nel Gilf Kebir. Le migliaia d’immagini raffigurate sulle pareti risalgono a circa 7mila anni fa. Tra le più suggestive ci sono le bestie mitologiche acefale 2, da cui prende il nome il sito, e le creature gialle 5, che risalgono a un perio- do successivo. Ci sono anche animali veri, vestigia di un’epoca in cui il sito non era un deserto, come le gazzelle 1 e le antilopi 3 scolpite nella roccia. Le figure umane sono sparse per tutto il riparo: nuotatori 6 e grup- pi che sembrano praticare un rituale, come quello raffigurato con la sua immagine spe- culare 4. Ci sono anche mani in negativo 7, che risalgono a un periodo precedente alle figure umane. Il significato di queste rappre- sentazioni non è chiaro, ma alcune ipotesi suggeriscono che riflettano cerimonie, riti e credenze che sarebbero all’origine della successiva cultura egizia faraonica. UNA GIRAFFA NELLA GROTTA DELLE BESTIE. MIKE P. SHEPHERD / AGE FOTOSTOCK 3 FOTO: MIKE P. SHEPHERD / AGE FOTOSTOCK, TRANNE 7: JOHN ZADA / ALAMY / ACI 116 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC
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GRANDI SCOPERTE GROTTA DEI NUOTATORI Figure umane dipinte sulle pareti della grotta, con diversi “nuotatori” sul lato sinistro. MIKE P SHEPHERD / ALAMY / ACI osservato dall’alto le ripide zioni rocciose localizzò un tobre dello stesso anno or- tativa, come avrebbe rac- pareti di roccia, atterrò su altro tesoro: una serie di ganizzò una nuova spedi- contato nel suo libro Saha- una sconfinata distesa di «meravigliose pitture rupe- zione, questa volta in ra sconosciuto (1939): una sabbia. Con un caldo torri- stri». Insieme al professor compagnia dall’antropolo- caverna ornata con bellis- do e senza un alito di vento, Ludovico Di Caporiacco, go Richard Bermann. Al- sime raffigurazioni di per- esplorò a piedi gli uadi di che era lì in missione topo- másy perlustrò il sito che sone che sembravano flut- terra rossa e i ripidi pendii. grafica, Almásy documentò avrebbe ribattezzato Wadi tuare, cui diede il nome di Neppure in quest’occasione una mezza dozzina di grot- Sura (valle dei Dipinti) e grotta dei Nuotatori. riuscì a trovare la mitica te decorate con animali di trovò decine di rocce e grot- Zerzura, ma tra le forma- ogni tipo. Ma il meglio do- te «decorate con splendide Richard Bermann ritene- veva ancora venire. La no- immagini». In quell’occa- va che i dipinti dimostras- tizia delle sue scoperte si sione fece una scoperta che sero che «il Gilf Kebir era diffuse in Europa, e nell’ot- superò ogni migliore aspet- stato un tempo una regione fertile, abitata dall’uomo». Almásy suggerì che i nuotatori Almásy, invece, suggerì che rimandassero a un’epoca in le «scene di nuoto» fossero cui il deserto era un giardino rappresentazioni reali di un’epoca remota dell’Africa ASCE A MANO TROVATE NEL GILF KEBIR. ALAMY / ACI settentrionale, quando era una zona verde e rigogliosa trasformata in deserto da un cambiamento climatico.
IL PRINCIPE ESPLORATORE FIGLIO DEL SULTANO Hussein Kamel, il principe Kamal el-Di- ne Hussein dedicò la sua vita all’esplorazione del deserto. Fu il primo a entrare nell’altopiano del Gilf Kebir e a tracciarne la mappa nel 1926. Nel 1932 si offrì di finanziare la spedizio- ne di Almásy, ma morì pochi mesi dopo senza sapere delle scoperte del conte ungherese. Nel 1933 Almásy pose una lapide di marmo all’estremità meridionale del Gilf Kebir per commemorare il lavoro esplo- rativo del principe. MIKE P. SHEPHERD / AGE FOTOSTOCK MIKE P. SHEPHERD / AGE FOTOSTOCK LAPIDE POSTA DA ALMÁSY IN ONORE DEL PRINCIPE KAMAL EL-DINE HUSSEIN. Oggi si sa che le pitture Dopo la scoperta di Al- si tratta di umani o di spi- Almásy non trovò mai della grotta dei Nuotato- másy, sull’altopiano del Gilf riti? Tutto ciò suggerisce Zerzura, che probabilmen- ri risalgono a un perio- Kebir sono stati individua- che l’arte di Gilf Kebir non te era solo un mito antico, do compreso tra l’8500 e ti altri ripari di roccia – l’ul- sia descrittiva. La peculia- ma gli va riconosciuto il il 7000 a.C. Per quanto ri- tima a essere scoperta è sta- rità di queste pitture e di merito di aver perseverato guarda l’interpretazione ta la grotta delle Bestie, nel queste incisioni rupestri è nell’esplorazione dell’area. della scena che attirò l’in- 2002 – su cui appaiono in- che non raffigurano mai il Il ritrovamento di Wadi Su- teresse di Almásy, è stato cisioni rupestri e pitture sole, la luna, le nuvole o le ra ha aperto la strada alla dimostrato che non si trat- dipinte in ocra, giallo e stelle. Anche la flora non è riscoperta di un passato in- ta di nuotatori, bensì delle bianco. Molte sono le raffi- mai rappresentata, non ci sospettato, un’epoca in cui anime dei defunti che flut- gurazioni di animali, so- sono alberi né piante. Non il Sahara era un giardino. tuano verso un altro mon- prattutto di grandi erbivori. sono nemmeno ritratte ca- do. Indubbiamente però panne o abitazioni. Ci sono IRENE CORDÓN I SOLÀ-SAGALÉS queste pitture rupestri del Segni misteriosi immagini degli animali che Sahara dimostrano che un tempo popolavano l’a- STORICA 10mila anni fa la regione era Nelle caverne si trovano rea, come per esempio an- un giardino con alberi, laghi anche molti segni miste- tilopi, struzzi, elefanti, le- Per saperne di più e abbondante fauna selva- riosi, come delle linee ge- oni e giraffe. E poi ci sono tica, abitata da esseri uma- ometriche o un gruppo di le misteriose mani, im- Gilf Kebir National Park ni che vi lasciarono la loro bestie senza testa circon- pronte lasciate sulle pareti Alberto Siliotti. impronta artistica. date da esseri fluttuanti, come firme enigmatiche. Geodia, Verona, 2009. dal significato misterioso: Il mistero della genesi. L’incredibile scoperta delle vere origini dei faraoni R. Bauval, T. Brophy. Corbaccio, Milano, 2011. STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 119
BETTMANN / GETTY IMAGESSTORIA VISUALE LA RIVOLTA DEL 1919 Alla fine della Prima guerra mondiale l’Egitto fu scosso da una rivolta nazionalista. Un gruppo guidato dal politico Sa‘d Zaghlul tentò di negoziare l’indipendenza inviando a Londra una delegazione, in egiziano al-wafd, da cui prese il nome quello che sarebbe diventato il grande partito nazionalista egiziano: Wafd. Quando nel marzo del 1919 l’alto commissario britannico in Egitto, Reginald Wingate, ordinò la deportazione di Zaghlul a Malta, l’intero Paese si sollevò. Al Cairo, ad Alessandria e in altre città ci furono manifestazioni di massa e scioperi. Le proteste sfociarono in violenti scontri, saccheggi e un gran numero di feriti e arresti. Si registrarono attacchi contro il personale militare britannico, tra cui uno su un treno a Deirut in cui vennero uccisi otto ufficiali. I disordini videro la partecipazione attiva delle donne che, con il volto coperto da un velo, arringavano le folle in quello che fu un pionieristico movimento femminista. La repressione britannica si chiuse con un bilancio di ottocento morti e 1.600 feriti.
E19g22itto, regno indipendente Nel 1882 l’Egitto divenne un protettorato del Regno Unito, che era interessato a controllare il canale di Suez. Di fronte alla crescente mobilitazione nazionalista, le autorità britanniche concessero l’indipendenza nel 1922, anno in cui il sultano Fu’ad si proclamò re. JUAN JOSÉ SÁNCHEZ ARRESEIGOR
STORIA VISUALE BETTMANN / GETTY IMAGES IL RE E IL PADRE DELL’INDIPENDENZA Anche se non era sostenitore degli occupanti, il sovrano aveva avuto un ruolo molto limitato nel movimento Dopo gli eventi del 1919 le autorità britanniche nazionalista. Il vero architetto dell’indipendenza fu aprirono un periodo di riflessione su quale dovesse Sa‘d Zaghlul (a sinistra), leader del partito Wafd. essere la loro politica in Egitto. Finalmente, il Ormai sessantenne, continuò a rifiutare di scendere 28 febbraio 1922, il governo britannico fece una a compromessi con i britannici, diventando un eroe dichiarazione con cui poneva fine al protettorato per gli egiziani, soprattutto dopo che fu deportato sull’Egitto, che divenne così un Paese indipendente. alle Seychelles nel 1921 e a Gibilterra nel 1923. Sua Il beneficiario immediato di questa decisione fu moglie, Safiya Mustafa Fahmi, era un’importante leader Fu’ad (nell’immagine in alto), che dal 1917 governava nazionalista e promotrice del femminismo egiziano. come sultano legato ai britannici, e che il 15 marzo 1922 si proclamò re con il nome di Fu’ad I.
EVERETT COLLECTION / ALAMY / ACI
STORIA VISUALE
IL DIFFICILE INIZIO DELLA DEMOCRAZIA EGIZIANA SUEDDEUTSCHE ZEITUNG PHOTO / ALAMY / ACI Nel gennaio del 1924 si aprì la prima legislatura dell’Egitto indipendente. Alla sessione solenne, davanti al re Fu’ad I, il nuovo primo ministro Sa’d Zaghlul lesse il discorso che delineava il programma del suo governo. Le elezioni precedenti erano state libere e regolari, e avevano visto la vittoria schiacciante del Wafd, con 188 deputati su 214. Ma la partita fu truccata fin dall’inizio. La costituzione del 1923, redatta da Fu’ad, permetteva al sovrano di porre il veto alle leggi, destituire i ministri e sciogliere il parlamento a piacimento. Negli anni seguenti il Wafd vinse più volte le elezioni, ma il monarca sabotò sistematicamente il lavoro del governo. Di conseguenza, durante i 14 anni di regno di Fu’ad l’Egitto cambiò primo ministro 15 volte e non riuscì mai a portare a termine una normale legislatura di quattro anni. Zaghlul fu la prima vittima di questa situazione: venne infatti costretto a dimettersi dopo appena 11 mesi al potere.
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DAL DISINCANTO ALLA RABBIA BETTMANN / GETTY IMAGES L’indipendenza concessa all’Egitto nel 1922 era limitata. Gli inglesi si erano riservati il controllo delle relazioni estere e del canale di Suez, e mantenevano una notevole presenza militare nel Paese, che generava continui conflitti. Nel 1930 il nuovo leader del Wafd dopo la morte di Zaghlul, Mustafa al-Nahhas, visitò Mansura, a nord del Cairo. La polizia (in fotografia) usò le baionette per disperdere la folla riunitasi ad acclamarlo, e nei disordini che seguirono almeno sei persone vennero uccise e ci furono decine di feriti. I manifestanti protestavano sia contro il re, che poche settimane prima aveva destituito Nahhas dal suo ruolo di primo ministro per sciogliere nuovamente il parlamento, sia contro i britannici, che avevano partecipato alla repressione del Wafd. Le rivolte si diffusero in altre città e, quando alcuni inglesi vennero attaccati, il primo ministro del Regno Unito Ramsay MacDonald inviò due navi da guerra ad Alessandria. ssctooprriai ddi’epgiùitstuolslua www.storicang.it
L I B R I E M O S T R E A CURA DI MATTEO DALENA STORIA CONTEMPORANEA del Positivismo, quando per effetto delle teorie di medi- Detenute senza dignità ci e scienziati sociali come nelle carceri italiane Cesare Lombroso si crede- va all’esistenza d'individui Mary Gibson C risto nun ce sta den- prendeva il nome dalle lunghe nati per delinquere. All’in- tro a ’ste mura» can- “mantelle” utilizzate dalle terno di questo sistema le LE PRIGIONI tava nel 1959 Ornel- suore che vivevano nell’ex vite delle carcerate trascor- ITALIANE NELL’ETÀ la Vanoni in Le Mantellate, convento divenuto luogo revano tutte uguali, scandi- DEL POSITIVISMO nome del carcere femmini- di reclusione. Dal 1884 nel te dal suono di una campana (1861-1914) le romano che da lì a cinque carcere romano trovarono e da una sequela di divieti Viella, 2022; 368 pp., 32 ¤ anni avrebbe chiuso i bat- posto, spesso in condizio- e punizioni. In tal senso le tenti. In un efficace dialet- ni di sovraffollamento, mi- recluse «non erano che una to romanesco la cantautri- gliaia di donne, soprattutto nota in calce all’energico e ce illustrava le drammatiche prostitute, ribelli ai dove- vasto progetto di costru- condizioni delle recluse, co- ri e ai modelli di comporta- zione delle prigioni», spiega strette a dormire su di un mento imposti dai loro ma- l’autrice. Inoltre il proces- sacco di paglia e a nutrirsi riti o famigliari maschi. La so novecentesco di riforma unicamente con mezza pa- storica Mary Gibson dedica penitenziaria, che avrebbe gnotta e dell’acqua versa- un saggio al tema delle pri- dovuto trasformare i dete- ta in un secchio. Il carcere gioni italiane all’indomani nuti in cittadini, riguardò i femminile delle Mantellate dell’unificazione italiana e soli uomini: «la riforma del- le prigioni si mascolinizzò», spiega Gibson, e le donne furono lasciate indietro. STORIA ANTICA E MEDIEVALE LA LEZIONE DEGLI ANTICHI Carlo Ferrari ligioso russo Avvakum (1621- SU CLIMA E AMBIENTE 1682) contiene una delle più SANTI E SCIAMANI. antiche descrizioni di un ritua- A NEKHEN nell’Alto Egitto, nel 2180 a.C. il nomarca UNA LETTURA STORICO- le sciamanico. Soltanto qual- Ankhtifi è scortato da guardie armate verso il tempio RELIGIOSA DELLA che anno dopo il sostantivo di Amon, il dio Sole. È vestito di bianco e porta con GALLIA TARDOANTICA “sciamano” apparve in Europa sé il bastone del comando perché deve compiere Mimesis, 2022; 434 pp., 34 ¤ come sinonimo di sacerdote delle offerte votive, invocare la piena del fiume e la e mago. «L’incontro dell’Oc- fine della carestia. «Il mondo di Ankhtifi e dei suoi «SI MISE A sobbalzare e a cidente con gli sciamani si contemporanei gravitava intorno al Nilo [...] La gente ballare e a invocare i demoni, deve alla formidabile espan- soffriva la fame e il fiume in magra minacciava l’esi- fino a quando, gridando forte sione russa nell’Asia centra- stenza dello stato un po’ come accade a noi oggi». si buttò contro la terra e dal- le e orientale a partire dal la bocca gli uscì la bava». Il XVI secolo» scrive lo storico La relazione fra esseri umani racconto dello scrittore e re- Carlo Ferrari. Tuttavia l’Europa e clima negli ultimi 3mila anni li conobbe molti secoli prima è indagata da Fagan e Durrani nel passaggio cruciale dall’an- in un saggio sulle possibilità tichità al Medioevo, quando umane di evitare nuove e de- grazie alle popolazioni prove- vastanti catastrofi naturali. nienti dall’Asia centrale come i vandali o gli unni «passato Brian Fagan, celtico e patrimonio romano, Nadia Durrani culti germanici e rituali scia- manici entrano in contatto STORIA DEI e si mescolano». CAMBIAMENTI CLIMATICI Il Saggiatore, 2022; 384 pp., 27 ¤ 128 STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC
LA PRINCIPESSA STREGA TAKIYASHA E LO SCHELETRO DEL PADRE. KUNIYOSHI UTAGAWA. 1844 CIRCA. PARTICOLARE. FOLKLORE GIAPPONESE (mostri), bakemono (mostri mutaforma) e yurei (spettri Y¯okai, i mostri del rituale ritornanti) sono le tre cate- delle 100 candele gorie principali di creature protagoniste dei racconti dei Una mostra fa rivivere le creature del folklore giapponese samurai, spesso rappresentate rappresentate nelle xilografie del XVIII e del XIX secolo nelle xilografie degli artisti giapponesi del XVIII e XIX L a prova di coraggio che nell’angolo più lontano. Il che spaventavano i natanti, secolo. Paolo Linetti cura a ogni samurai avrebbe buio avrebbe preso presto ma anche le ningyo, sirene Monza un mostra che vuole dovuto affrontare era il il sopravvento rendendo i dai profumi ammalianti che raccontare attraverso stampe rituale delle cento candele, mostri del folkore nipponico potevano dare la giovinezza e libri antichi, armi, armature che prende le mosse nel ancora più spaventosi. Era il eterna o una morte atroce. e 77 netsuke (piccole sculture Giappone del XVII secolo. caso delle jorogumo, donne C’era poi okiku, un fantasma in avorio) della collezione Ber- Dinanzi a decine di fiammel- avvenenti che si sarebbero inconsolabile alla perenne tocchi le creature meravigliose le ciascun nobile guerriero rivelate presto degli enormi ricerca di qualcosa che le era e allo stesso tempo spaventose avrebbe dovuto raccontare ragni, o dei tanuki, dei tassi che stato rubato. A suscitare ri- frutto della cultura popolare agli altri una storia al fine di si divertivano a cambiare le brezzosonoperògli omukade, giapponese. spaventarli. Alla fine, ogni proprie sembianze, o ancora centopiedi giganti e velenosi, narratore avrebbe dovuto i mostruosi gatti bakeneko. o gli oogumo, ragni delle ca- YO–KAI. LE ANTICHE spegnere la candela di una Il regno acquatico era rap- verne grossi come vitelli che STAMPE DEI MOSTRI lanterna e specchiarvisi presentato dai kappa, esseri prosciugano i dormienti. Y¯okai GIAPPONESI Villa Reale, Monza Fino al 21 agosto 2022 www.mostrigiapponesi.it STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 129
Prossimo numero OCEAN MEMORABILIA / AURIMAGES TITANIC, LA COMMOZIONE DEL MONDO CONCEPITO come la nave più grande e lussuosa della storia, il transatlantico Titanic suscitò grandi aspettative fin da quando iniziò a essere costruito. Quando affondò, il 14 aprile 1912, nel corso della sua prima traversata verso l’America, divenne definitivamente leggenda. I giornali diffusero in tutto il mondo la notizia della tragedia che sarebbe diventata il simbolo della fine della Belle Époque. CHICAGO ART INSTITUTE / ALBUM IL TRAMONTO Il tempio di Deir el-Bahari DELLA CIVILTÀ MAYA La regina Hatshepsut fece costruire un grande tempio ALL’INIZIO DEL IX SECOLO l’universo maya funerario verso il quale ogni anno si dirigevano attraversò una crisi che, in pochi decenni, processioni che celebravano l’incontro di vivi e morti. mise fine alla brillante civiltà del periodo classico. I suoi principali centri urbani L’Europa megalitica andarono in rovina e furono abbandonati, lasciando che la rigogliosa vegetazione Nel corso dell’Età dei Metalli in tutta l’Europa, della selva inghiottisse i magnifici templi dall’Irlanda al Mediterraneo, sorsero delle strutture funerarie realizzate con enormi blocchi di pietra. e palazzi di città come Tikal o Palenque. Il fenomeno che gli Augusto, la violenza del potere storici chiamano “collasso della civiltà maya” non fu Per conquistare e difendere la sua posizione repentino, ma si rivelò d’imperatore, Augusto non si fece scrupoli al un lungo processo momento di disfarsi fisicamente dei suoi nemici. di degrado causato da siccità, malattie, Caterina Sforza difficoltà economiche e guerre interne. Per sopravvivere nell’età turbolenta del XV secolo, la contessa d’Imola e Forlì si mise alla testa delle sue truppe come un’autentica condottiera.
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