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Published by cesso, 2021-01-17 12:59:35

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Campane Ddei lebio La vita e la storia Inserto de “Il Ponte” N. 151 - Novembre - Dicembre 2014 Il Ponte 1 GIORNALE PARROCCHIALE DELLA COMUNITà DI DELEBIO e Andalo valtellino Speciale: “Campane”

Storia ed eventi... nostri giorni ha una rilevante impor- tanza che rimarrà nel tempo quale Paolo Pirruccio momento storico. Con la posa del nuovo campanone Le cinque campane della chiesa la redazione de “Il Ponte, in sintonia parrocchiale di san Carpofo- con il parroco don Amedeo Folla- ro a Delebio sono ritornate al dori, ha deciso di pubblicare que- completo, dopo l’installazione del sto opuscolo “speciale” dal titolo: nuovo campanone avvenuta lunedì “Campane di Delebio: la vita e la 27 ottobre 2014. Questo evento dei storia”. Ci aiuterà in questo progetto anche il prezioso lavoro che negli anni …del campanone momenti di festa, di fiera e di com- della comunità mercio. Il colpo di grazia l’aveva ricevuto quando, quasi al termine don Amedeo Folladori delle vicende della seconda guerra mondiale, per disperazione, i folli e Don Amedeo Da tempo ci sentivamo orfani ormai perdenti belligeranti avevano Folladori e la senza il suono del campa- tentato di rapirlo per farne armi da nuova campana none. D’altra parte il sacro guerra. Lui, messaggero di pace bronzo, fuso nel 1813, era giunto trasformato in strumento di morte? allo stremo, non ce la faceva proprio Ciò non era potuto accadere per la più. Per usare un’immagine viva, caparbietà e la forza dei delebiesi tratta dalla vita dell’uomo, il nostro che l’amavano. vecchio campanone si era consu- Nella scientifica impossibilità di po- mato per il troppo amore, testimone terlo risanare per l’ennesima volta e di vicende personali, familiari, ec- non volendo cancellare una lunga clesiali e civiche ora liete, ora tristi e storia del nostro paese ora conti- tragiche, per le quali sempre aveva nuerà nella sua missione diven- richiamato, con il suo cadenzato e tando un monumento per le nuove solenne rintocco, alla speranza e generazioni. alla fede nel Signore. Da quest’anno sullo svettante cam- Aveva dato il benvenuto ai vari Ve- panile della nostra chiesa di S. Car- scovi succedutosi nella storia della poforo opera un nuovo campanone Diocesi di Como durante le visite giunto direttamente dalla Fonderia pastorali, aveva accolto i prevosti, Grassmayr di Innsbruck- Austria. aveva suonato alla elezione di un Abbiamo tra noi uno straniero? nuovo Papa e più mestamente alla Niente affatto. loro morte, aveva allertato la comu- La sua sagoma copia quella della nità di fronte ai pericoli e alle cala- storica ditta Pruneri, valtellinese e mità naturali, richiamato i cittadini i simboli e la scritta posti sul suo al loro impegno civico, segnato i mantello sono stati pensati da me e realizzati nel suo stampo dal nostro geniale artista Abram (Giuseppe Abramini). La fonderia è austriaca 2 Speciale: “Campane”

hanno svolto gli storici e, in parti- il prezioso servizio dei sacrestani, colar modo, il compianto maestro “veri maestri d’arte campanaria” Gino Fistolera che, con alcuni suoi ed esperti dei rintocchi. La pubbli- articoli pubblicati sul giornale par- cazione di documenti a carattere rocchiale, ha fornito una preziosa tecnico del vecchio campanone e fonte di’informazione. Altri testi di le descrizioni del nuovo diventano cronaca sulle campane rivelano oggetto di studio e di curiosità. particolare interesse culturale. Il fascicolo si completa con articoli Le fotografie rappresentano un’ul- di giornali locali e nazionali che han- teriore testimonianza visiva degli no documentato l’evento storico del avvenimenti. vecchio e del nuovo campanone. A L’opuscolo rende evidente anche tutti buona lettura. n perché, senza togliere nulla alle fon- 3 derie storiche presenti sul territorio italiano, attualmente, a detta dei migliori studiosi ed esperti di cam- pane (campanologi) è la migliore. E Delebio è una comunità intrapren- dente che si merita il campanone migliore. Il campanone lo potremmo definire il papà della famigliola (concerto) che è formata da cinque compo- nenti, cinque splendide campane armonizzate tra loro per essere un messaggio musicale di lode a Dio e di sprone alla comunità ad essere sempre unita nei valori del Vangelo, partecipe e laboriosa, accogliente e caritatevole, missionaria. Mentre accogliamo, profondamen- te emozionati, il nuovo campanone, che sarà testimone, a Dio piacendo, della storia futura del nostro paese, risuonano nel nostro cuore le parole della preghiera di Gesù al Padre a favore nostro: “ Che siano una cosa sola. perché il mondo creda che Tu mi hai mandato”. Delebio. Anno del Signore 2014. Anno da non dimenticare. Si sono conclusi i lavori di restauro della chiesa ed abbiamo il nuovo cam- panone della comunità. Sia lodato Dio. n Speciale: “Campane”

Don Amedeo Folladori e la vecchia campana 4 Speciale: “Campane”

“Vasa aenea campana” (vasi bronzei della Campania) venivano chiamate al tempo dei Romani. Fino a noi è arrivato solo l’aggettivo locativo: campana”. È quanto si legge in apertura di un articolo su “Il Ponte” nr. 57 di giugno,luglio agosto 1995, pubblicato dal maestro Gino Fistolera. Dopo una ricognizione fatta sul campanile di Delebio nel mese di giugno 1995 da parte dello stesso Fistolera, dal prof. Sandro dell’Oca e dal sacrestano Ennio Scaramella, sono state annotate e riportate sul testo le funzioni, le caratteristiche e le incisioni poste su ogni campana. Le campane della chiesa di San Carpoforo Storia e descrizione Gino Fistolera La campanella: è collocata sul dottrina settimanale del giovedì e La campanella lato sinistro dell’arcata settentriona- alla confessione; annunciava, sola, i e la mèsa le della torre campanaria; sull’ester- funerali di carità; chiamava a scuola no della tazza, in alto, si legge, ri- un quarto prima delle nove e delle levato sul bronzo a grandi lettere, il quattordici, giovedì escluso, tutti versetto. “Hodie, si vocem meam coloro che hanno ora più di cin- audieritis, nolite obdurare corda quant’anni: e non c’era verso che vestra” (Acccogliete a cuore aper- scioperasse. to l’invito della mia voce); segue, La mèsa: si accoppia alla “cam- incorniciato in una targa il nome di panèla” nel finestrone settentriona- chi ne ha voluto e pagato la fusione: le della torre. È dedicata: Sanctis Don Gianbattista Barelli prevosto e Josepho e Michaeli (san Giuseppe vicario foraneo, Giacomo Fistolera e san Michele) A.D. 1848 - Opus fabbricere. Opera di Giorgio Pruneri - 1839. Nella fascia centrale della campana si susseguono sei me- daglioni ovali sbalzati raffiguranti: il Crocifisso, san Carpoforo, san Gior- gio, la Madonna, san Michele, san Martino; dei fregi floreali o geometri- ci corrono in fasce lungo il contorno di questa e di tutte le altre campa- ne. I suoi tocchi, telegrafo senza fili, annunciavano la “mèsa basa” della domenica; suonata dopo l’Ave Ma- ria, diceva che la messa del mattino successivo sarebbe stata precedu- ta dal canto dell’Ufficio dei morti; chiamava i ragazzi alla lezione di Speciale: “Campane” 5

Pruneri. Nei sei medaglioni a sbal- zo sono raffigurati: il battesimo di Gesù, il battesimo di san Carpoforo, san Giuseppe, sant’Anna con i pic- coli Gesù e Giovanni, san Michele, sant’Antonio da Padova (ancora don Barelli). Annunciava la messa feriale del prevosto; in coppia con la “campanèla” chiamava per i fune- rali degli “angeli” (i piccoli stroncati frequentemente dalle malattie infet- tive), per accompagnare il sacerdo- te che portava il “Viatico” ai malati gravi, per avvertire che i sacerdoti escono dalla chiesa per i funerali. È “il levar della croce” usato anco- ra oggi, mentre, quando suona da sola, invita le consorelle ai funerali. Al mésdì: è collocata nel finestro- ne meridionale; è dedicata: Sanctis Rocho et Sebastiano (san Rocco e san Sebastiano) A.d. 1848 - Opus Pruneri. Nei sette medaglioni sono raffigurati: san Rocco, san Sebastia- no, san Matteo, san Luca, san Mar- co, san Giovanni, san Filippo Neri. È la campana dell’Ave Maria del mat- tino e della sera, che a mezzogiorno annuncia la sospensione del lavoro e invita alla mensa; da san Marco (25 aprile) ai santi Simone e Giuda (28 ottobre) coi nove tocchi dopo l’Avemaria, invitava a pregare per i frutti della campagna; veniva suo- nata per i funerali di seconda clas- se quando, a differenza di adesso, neppure i funerali erano uguali per tutti. La mèzana: è collocata nel fine- strone orientale; è dedicata al no- stro patrono.”Sancto Carpophoro patrono” 1902 Premiata fonderia Pruneri-Grosio. In rilievo due verset- ti: “A fulgure et tempestate libera me Domine” (Preservami, Signore, dal 6 Speciale: “Campane”

fulmine e dalla grandine). “A porta di Morbegno nel 1822, mentre i suoi Pagina precedente inferi erue, Domine, animam meam” predecessori avevano fuso campa- in alto: la campana (Signore, strappa la mia anima dalla ne per Teggiate e san Guglielmo “al mésdi”. bocca dell’inferno). Nei sette meda- nel 1735, cinque campane per il in basso: glioni sono raffigurati: san Carpofo- santuario di Gallivaggio nel 1762 e “la mèzana” ro, san Agrippino, santa Domenica, campane per Sondrio e Berbenno Il campanone la Madonna, san Giuseppe, Gesù nel 1769. “Il campanun” viene suo- che risorge, la Pentecoste. È l’ultima nato per annunciare la morte del della quattro campane fuse dalla fa- Papa, del Vescovo, del prevosto in mosa fonderia Pruneri di Grosio che carica; suona l’Ave Maria e il mez- ha cessato la sua attività solo dopo zogiorno dei giorni della fiera d’otto- la seconda guerra mondiale. Pre- bre, gli sposalizi. Un tempo suonava vosto di Delebio era allora don Gio- vanni Battista Digoncelli da Pian- tedo. Veniva suonata per invitare i confratelli ai funerali; a stormo con tutte le altre in occasione di grandi- nate o di pericolo; annuncia ancora oggi coi suoi tocchi il transito di un delebiese a miglior vita. Al campanun: col suo maggiora- tivo si presenta da solo. È collocato nel finestrone occidentale. Solen- ne la dicitura che corre attorno alla coppa “In nomine Jesu omne ge- nuflectarum celestum, terrestrum et inferorum” (Al nome di Gesù, pieghi il ginocchio ogni creatura del cielo, della terra e degli inferi). Una targa sbalzata ricorda che: “Fu rifusa a spese del Comune e della Chiesa di Delebio con l’assistenza dei si- gnori: Fistolera Sindaco, Romegialli e Dell’Oca, fabbricieri” A. D. 1813. Era prevosto allora don Carlo Pas- serini da Arzo (Sondrio) è l’unica campana fusa fuori della Valtellina. Infatti sotto lo stemma della fonde- ria rappresentante i due esplorato- ri della terra promessa, portanti un bastone a cui è appeso un grappolo d’uva, simbolo dell’abbondanza, si legge: Michael Comerius fecit. Gra- zie all’amico Battista Leoni sappia- mo che lo stesso fonditore di Milano fuse cinque campane per la chiesa Speciale: “Campane” 7

all’elezione del nuovo sindaco, per delebiesi Raffaele e Rodolfo Maz- il Consiglio Comunale, per il fune- zoletti, e Agostino Barilani che nel rale d’un confratello, per i tocchi (i 1973, per 5000 mila lire, avevano tun) che dopo i tre segni a concerto, sostituito il vecchio castello in legno annunciavano l’entrata in chiesa del delle campane con l’attuale in ferro. prevosto. L’otto settembre 1943 fu Altre campane, il cui bronzo è stato defenestrato assieme alla campana rifuso nelle attuali, le hanno prece- “mèzana” per contribuire alla fusio- dute. A Delebio c’era già nel 1204 ne dei cannoni di una sciagurata una chiesa dedicata a san Carpo- guerra finita proprio in quel giorno. foro e in ogni chiesa c’era sempre, Le due campane cadute illese nel se non un campanile, una nicchia cortile dell’oratorio, furono ricolloca- per la campana. Le campane da te al loro posto per la festa di san otto secoli han segnato la vita della Giuseppe dell’anno successivo dai nostra gente. n Raffaele e Rodolfo Speciale: “Campane” Mazzoletti, Fabbri campanari, e Antonio Fistolera 8

La funzione Martino Fattarelli Dal latino “campanus” la voce fu sempre proibito dagli Ordini Dio- Il nuovo definisce uno strumento di cesani. Pertanto sostenere che il campanone bronzo a forma di tazza river- suono delle campane avvenisse per sa che suona quando le pareti sono allontanare le streghe fu sempre percosse da un battaglio all’interno considerato un deprecabile abuso. o da un martello all’esterno. Il suo Infatti, le campane sono considera- uso rimonta alla più remota antichi- te res sacrae e per l’uso la Chiesa tà. Il vocabolo, secondo Isidoro di richiede la consacrazione. Tuttavia Siviglia (Origines), deriverebbe da si ammetteva l’uso del suono delle Campania, dove col bronzo locale campane, secondo consuetudini detto campanum si sarebbero fab- locali, per allontanare la grandine bricate le prime campane; poiché (cft. Enc. Catt. Vol. III). Infine da re- una delle prime officine si trovava a gistrare che anche la legislazione Nola, la leggenda attribuì l’invenzio- italiana detta norme per l’uso del ne a san Paolino, vescovo di quella suono delle campane. n città (409-431). Simili strumenti, sia pure di dimensioni minori, esiste- Tratto dal dizionarietto dello storico autore vano certo già precedentemente e da questi derivò la campana del culto cristiano. In Italia i primi docu- menti in tal senso risalgono al sec. VI. Infatti a quest’epoca troviamo le voci latine campanus e signum: il primo per indicare l’origine (la Cam- pania), il secondo relativo all’uso cui la campana era destinata. Scopo principale delle campane è sempre stato il servizio del culto perché ser- vono a chiamare i fedeli alle sacre funzioni, esortandoli alla preghiera in determinate ore del giorno: al mattino e alla sera col suono detto dell’Ave Maria, a mezzogiorno per la recita dell’Angelus Domini. Indi in altre occasioni quali battesimi, matrimoni, o per defunti,moribondi, o durante i temporali, in occasione di incendi, nei pericoli delle alluvio- ni, nel passaggio di truppe stranie- re, ecc. Suonare le campane per ragioni non cristiane e non umane Speciale: “Campane” 9

Gli eventi storici... era riuscito ad ottenere dalle autori- tà militari di rimandare di un giorno Maria Giulia Del Nero Moretti il sacrificio delle sue campane. Le stesse autorità avevano infatti impo- Maria Giulia Caro “Il Ponte” Ti scrivo per sto di buttarle a terra tutte, da Pian- Del Nero Moretti non lasciare passare uno tedo in avanti, per cui quel giorno la dei tanti avvenimenti acca- triste sorte toccò a Delebio. duti nel settembre di cinquant’anni È passato mezzo secolo, due gene- fa nel nostro paese. Pochi delebiesi razioni di delebiesi. lo ricordano ormai, i più devono sa- L’8 settembre 1993 abbiamo sentito pere che le due campane maggio- tutti con un senso di letizia il festo- ri della nostra chiesa parrocchiale so scampanio, e dai sessantenni furono buttate a terra l’8 settembre in su, tutti avranno ricordato quella 1943, festa della Natività di Maria dolorosa vicenda concludendo che Nascente. chi tocca le campane non vince la Il parroco di Piantedo, don Triaca, guerra. n “Il Ponte” nr. 48 - Anno 1993 10 Speciale: “Campane”

...anche in poesia Firmino Fistolera Pòr nüñ andua ‘n sé ruaa l’è sempru staa la sua vùs anca i campan i a và ’mbragaa a ciaman, a la fèsta di spùs E pèr sunà ’l campanuñ ma anca, l’è la nosa sòrt, sa ga vöö l’auturizzaziuñ! a stach a ree a la casa del mòrt. L’è ’l prugress la civiltà Però adèss, ruaa la civiltà, ruaa ’n mézz ai nòs cà: i campan i a po’ ciüü sunà! an de ’stò mùnt cee de fracàss L’è anca vera: la radiu la televisiuñ i campan i a de férmass! i a tà da tücc i ’nfurmaziuñ: Ma ‘nde dümila agn cuma ’l sarà ’l temp, cusa vutà. ropp béi e anca magagn Ma vöt mèt a miga sentì a sunà la vita e la mort gnaa i uur del campaniñ e facc de tüti i sort, u pèr al Natal del Gesü Bambiñ? i a truaa riferiméent Oh! Por nüñ ’ndua ’n ruarà ’ndi campan pèr visà la geent. se i campan i a pudarà ciü parlà? Pèr la mésa pèr al cunsigliu pèr al fööch Ma i è la vus de tücc i dì: Sa sempre üsaa ’ndi nos lööch sperèm de pudèi amò sentì. tirà i cordi del campanin 27-marzo 1992 pèr ciamà grant e piniñ. La campana, la matina, la ta dis: “Tratt an sentina! Desedat, solta fò; l’è ura scumencià amò ’n otru dì de laurà pèr tirà ’nanz la cà.” E a mesdì, mèzza giurnada: “Tira ‘l fiaa fa ‘na pusada”. A la sira, po’, l’Ave Maria: “Turna a cà ’n cumpagnia di töö caar de la tua geent Uno scorcio di Delebio visto dal campanile pèr pasà la sira bèl cunteent.” L’è ’l suñ de la campana che ‘l segna la selmana: Nota storica: Tra il 1990 e il 1992 le campane della parrocchia san Carpoforo hanno dovuto diminuire l’intensità dei suoni a seguito di una condanna comminata al parroco pro-tempore per disturbo alla quiete pubblica. Speciale: “Campane” 11

Il rintocco delle esperienza. Oggi i tempi sono cam- campane oggi biati, le corde sono state rimpiazza- te da motori elettrici azionati da un Nicola Scaramella computer. Per suonare le campane non servono più la sveglia e nem- Il sagrestato Quanti uomini e ragazzi han- meno molta fatica, basta semplice- Ennio Scaramella no passato intere mattinate, mente un “click”, anzi addirittura regola il vecchio nelle domeniche o nelle so- un leggero tocco con l’indice sul lennità, nella torre del campanile moderno schermo “touch” ideato quadro elettrico della chiesa parrocchiale a tirare le dai campanari bresciani Rubagotti, per la funzione ruvide e “pesanti” corde delle cin- da anni manutentori dell’impianto delle campane que campane! della nostra parrocchia. La “rivo- Molti sacrestani, non di rado anche luzione” ha avuto inizio nel 1976, qualche parroco, sono stati costretti quando l’allora prevosto don Gio- a delle vere levatacce per farsi tro- vanni Rezzonico decise di affidare vare pronti a suonare in tempo l’Ave l’opera di elettrificazione dell’im- Maria del mattino oppure il richiamo pianto campanario delebiese alla della “messa bassa”. Probabilmen- ditta, sempre bresciana, De Antoni te qualche lettore non più giova- Srl. Il primo quadro di comando nissimo, sulla sessantina almeno, elettrico, di grosse dimensioni, era si ricorderà di aver vissuto questa installato in sacrestia e consentiva la programmazione del suono del- le campane giorno per giorno. Nel 2003 un fulmine, abbattutosi sulla nostra chiesa, ha seriamente dan- neggiato l’impianto, rendendo ne- cessaria la sostituzione del quadro con un nuovo sistema più moderno e programmabile su base settima- nale. L’attuale pannello di comando risale al 2009 e come già detto fa ricorso alla tecnologia “touch”, offre molte funzionalità e rende possibile la programmazione del suono per un anno intero. Quali sono oggi i “compiti” di cia- scuna campana? Il campanone dopo anni di forzato silenzio è ritornato a suonare, solo, oppure in compagnia delle altre quattro campane. Esso, ora dopo ora, segna l’incedere del tempo, scandendo la giornata delebiese con i suoi gravi e sonori rintocchi. Il “campanun” è la base di tutti i concerti , che ad oggi sono essen- zialmente tre (tutti di tipo “ambro- 12 Speciale: “Campane”

siano”). In primis quello solenne a no, evenienza fortunatamente assai Il sagrestano cinque campane, registrato anni or- meno frequente rispetto ad alcuni Nicola Scaramella sono cercando di ottenere la massi- decenni fa. Il cosiddetto “levar del- ed il nuovo quadro ma somiglianza rispetto al vecchio la croce”, ossia il suono delle due elettrico delle concerto suonato a mano, di cui campane a distesa che accompa- campane fortunatamente s’è conservata me- gnava l’uscita del sacerdote con i moria. Gli altri due concerti sono chierichetti alla volta della casa di quello a tre campane, detto anche un defunto, prima del funerale, è “festivo”, che risuona nelle festività stato soppresso da alcuni anni. minori e mezz’ora prima della santa La campanella suona inoltre in tut- messa domenicale delle 10.30; ed te le occasioni in cui i parrocchia- infine quello “funebre” che richia- ni sono invitati alle confessioni in ma i fedeli in occasione delle messe chiesa. Vale la pena ricordare che esequiali. questa campana è la più antica tra Il suono del campanone a distesa quelle in funzione, essendo stata avviene nei momenti più importanti fusa dal Pruneri nel lontano 1839. e solenni per la Chiesa locale o uni- Pur col supporto di nuove tecnolo- versale e annuncia il mezzogiorno gie e senza le vecchie e più “roman- nelle solennità principali. tiche” corde, come abbiamo visto, Esso, nel tempo, ha perso invece la la plurisecolare tradizione del suono funzione di campana “civica”: non della campane nella nostra parroc- lo si sente più suonare in occasio- chia si perpetua ancora oggi. Che ne dell’elezione del Sindaco, della la loro voce possa continuare ad riunione del consiglio comunale op- accompagnare la vita dei delebiesi pure per l’Ave Maria nei giorni della anche nei prossimi secoli! n fiera d’ottobre. La mezzana è la campana che con il suo suono annuncia il passaggio a miglior vita di un nostro parroc- chiano. Esiste ancora la distinzione: due rintocchi ripetuti quattro volte per una donna, oppure ripetuti sei volte per un uomo. Il “mesdì” come facilmente intuibile è la campana che annuncia, tutti i giorni, il mezzogiorno. Essa suona il richiamo dell’Ave Maria alle sette del mattino e alle sette di sera (alle otto durante il periodo estivo, in cui vige l’ora legale e pertanto il dì si protrae più a lungo). Le due campane più piccole pos- sono suonare nel concerto solenne, oppure a distesa insieme al “mesdì” per il richiamo mezz’ora prima del- le messe feriali. Da sole, a distesa, annunciano la morte di un bambi- Speciale: “Campane” 13

Le caratteristiche Giuseppe Abramini (G. Abram Scultore) Juri Girolo, Ifonditori specialisti della fusione giunto. Le campane hanno quasi sindaco di artistica “a cera persa” non nu- tutte la stessa forma, si vedono solo Andalo Valtellino. trono eccessiva considerazione da lontano ma hanno un compito Ilario Moretti, per i fonditori di campane. Essi so- preciso: devono suonare e, per di vicesindaco di stengono con sussiego che, così più, con la nota giusta. Non c’è nulla Delebio, don come si fonde una campana, si fa di più sbagliato del detto: “stonato Amedeo Folladori per tutte le altre, indipendentemente come una campana”, soprattutto e Giuseppe dalla loro mole, peso e forma. C’è se la campana in questione agisce Abramini del vero in tutto questo... ma non all’interno di un coro di campane. (G. Abram), troppo. Il Perseo del Cellini che bi- Il nostro Campanone, pur essendo che firma il vacca da secoli presso la Loggia una bella campana, aveva però un documento. dei Lanzi in Firenze fu a suo tempo difetto di fusione all’altezza del ca- fuso con grande difficoltà dall’arti- stello, una soffiatura, che ne com- sta stesso. L’opera ha solo un con- prometteva la stabilità pur non al- tenuto estetico, deve essere solo terandone minimamente il suono. vista e ammirata; una campana no, Inoltre il Campanone, durante gli perché ha un ulteriore valore ag- ultimi anni di guerra, era stato pre- 14 Speciale: “Campane”

levato e scagliato giù dal campanile assistito all’operazione di fusione, la Uno spaccato di senza per altro subire gravi danni. scena è stata emozionante, tra ba- “forma”, ovvero L’insulso e malefico dittatore vole- gliori di fuoco, ordini secchi e preci- l’insieme di terra va abbattere ed annientare il vero si e lampi di fotografi, perché molta di fonderia, di acciaio delle Potenze Alleate col era la folla e molte le campane in refrattario e bronzo delle campane...!!! attesa di nascere ed emettere...il di cerchiatura Il compito di rifare il nostro Cam- primo vagito... d’acciaio che panone è stato affidato alla ditta Il tempo ha il privilegio di ossidare contiene lo spazio Grassmayr di Innsbruck, la quale le campane, le quali appaiono ai vuoto della forma è in grado di produrre un manufat- nostri occhi di un colore verdastro; della campana in to esattamente uguale per forma, probabilmente il nostro Campano- cui si effettua la peso e sonorità della nostra cam- ne, se non verrà ossidato artificial- fusione. pana. mente, produrrà per qualche anno, Il suono della campana dipende es- ai raggi del sole, bagliori dorati. n senzialmente da tre fattori: la forma, lo spessore e la lega di bronzo. Per la nostra campana è stata usata una lega di bronzo formata al 78% di rame e al 22% di stagno, partendo dal presupposto che una buona campana, per avere un suono ar- gentino, deve avere almeno un 20% di stagno. Un tempo i fonditori, tutti provvisti di atavica furbizia, imponevano ai committenti la fornitura dell’argento che veniva intascato e prontamente sostituito con lo stagno. La fusione del bronzo di una cam- pana si realizza intorno ai 1150 gra- di e il getto viene versato all’interno di un contenitore in materiale refrat- tario provvisto di un’anima interna e da un’intercapedine dell’esatta forma della campana con all’ester- no impresse in negativo le scritte, le decorazioni e le figurazioni che vengono fedelmente riprodotte in positivo dal bronzo fuso. La nostra campana, oltre alle scritte e alle decorazioni, è provvista di quattro scene in forma quadrilobata raffigu- ranti la Crocifissione, la Risurrezio- ne, l’Arcangelo Michele e il patrono San Carpoforo, e sono un mio dono personale. Per la comitiva che a Innsbruck ha Speciale: “Campane” 15

Delebio, domenica 26 ottobre 2014: Speciale: “Campane” un insieme di partecipanti alla benedizione del campanone 16

La cronistoria Speciale: “Campane” 17

Il vecchio Antefatto campanun Da tempo, presso la comunità Livio Abramini parrocchiale e civile di De- lebio correvano voci circa lo stato di “salute” della campana maggiore, denominata “Campanùn, che con le altre quattro installate sul campanile della chiesa parrocchia- le di S. Carpoforo, forma il cosiddet- to “concerto”. Poi alle voci seguì il bloccaggio del- la campana e quindi l'arrivo in loco di una ditta specializzata che fece gli opportuni rilievi tecnici. Si seppe allora che il “Campanùn” era stato dichiarato vecchio ed ammalato. Fatte ulteriori verifiche si accertò che si erano formate delle lesioni gravi sulla parte sommitale del- la campana (la “testa”), laddove ci sono le cosiddette “maniglie” o “anse”, che servono per sostenerla. Infatti due “maniglie” si erano già staccate ed un'altra era staccata in parte, al punto che anni addietro si erano fatti dei fori ed inserite delle barre d' acciaio. Per motivi di sicu- rezza si rendeva perciò necessario e indifferibile un intervento. Si spe- rava di poter intervenire con innesti e saldature, come fosse una ope- razione chirurgica con trapianto, ma poi si scoprì che la malattia era congenita e nessuna operazione poteva ormai salvare il paziente. Si trattava di un difetto di fusione che aveva prodotto una porosità proprio nell'attacco delle “maniglie” e nelle stesse e questo rendeva il nostro malato inabile al lavoro, tant'è che era stato posto fuori servizio già da qualche anno. La sentenza finale giunse dopo il controllo della lega del bronzo, che risultò così anomala da non essere neppure riutilizzabile, cosicché il 18 Speciale: “Campane”

nostro “Campanùn”, dichiarato mo- Comerio (MICHAEL COMERIO FE- Delebio, ribondo a tutti gli effetti, non ebbe CIT) e la scritta riporta: “RIFUSA A 25 luglio 2013: neppure la possibilità di una rein- SPESE DEL COMUNE E DELLA rimozione carnazione. Esalò l'ultimo suo ormai CHIESA DI DELEBIO COL ASI- del vecchio lieve fiato sonoro quando gli venne STENZA DALLI SIGNORI FISTO- campanone staccato il battaglio e abbandonò LERA SINDACO ROMEGIALI E il suo corpo morto alla enorme gru DEL’OCHA FABRICERI - ANNO che lo fece scendere al suolo. 1813”. (Poiché si crede che le campane, essendo uno strumento musicale, abbiano un'anima ed un sentimen- to, sembra che le altre quattro cam- pane sopravvissute, che per ben 200 anni condivisero con la loro Maggiore tanti concerti, abbiano salutato il loro ancora giovane ami- co, con una lieve vibrazione in to- nalità minore, come si conviene in tali circostanze). Il funerale si svolse a cura della ditta specializzata Rubagotti Carlo s.r.l., di Cologne (BS) con l'impiego di una grossa gru della ditta Rigamonti di Sondrio. Nel giro di poche ore la campana, con tutta la sua attrez- zatura di funzionamento, si ritrovò sul suo carro funebre (camioncino della ditta Rubagotti) e prese la stra- da verso la sua camera mortuaria nelle vicinanze di Brescia; erano le ore 10,30 del 25 luglio dell'anno 2013 quando formalmente finiva la sua breve vita - breve perché 200 anni sono una inezia, per una cam- pana ben fatta- ma forse neppure così breve perché, dopo essermi informato, sembra che essa si fosse già reincarnata e che pure la sua discesa a terra, dal campanile, non fosse la prima. Ecco quanto ho desunto da una scritta in rilievo sulla parete della campana ed appreso dal sig. En- nio Scaramella, sacrestano per tanti anni. Questa campana nacque nell'anno 1813 per mano di un certo Michele Speciale: “Campane” 19

“RIFUSA” dopo - o forse lo stesso giorno - il ca- e non “FUSA” lendario segnava la fatilica data: 8 settembre 1943 e tutta l'Italia esplo- Durante la Seconda guerra mondia- deva alla dichiarazione di armistizio le, nel settembre dell'anno 1943, e letta alla radio dal Maresciallo Ba- quindi in piena guerra, il Governo doglio. Non avendo ben compreso ordinò la requisizione di tutte le le ambigue parole dell'idiota gra- campane per utilizzarne il bronzo duato che si accingeva a scappare ad uso bellico. a Brindisi al seguito del piccolo e A quel tempo ed in quelle situazio- pavido Savoia, tutto il popolo cre- ni agli ordini si ubbidiva e perciò la dette - sbagliandosi purtroppo ama- Valtellina si apprestò ad eseguirlo ramente - che la guerra fosse finita secondo l'ordine cronologico terri- e si dette ai festeggiamenti. Nel toriale che iniziava dal primo pae- caos generale che ne seguì venne se: Piantedo, poi Delebio e poi via dimenticato anche il fabbisogno di via risalendo la Valtellina. Qualcuno bronzo - tanto la guerra era finita!- e però, anche allora riuscì a sfangar- tutte le campane, escluse quelle di la, e fu Piantedo, dove l'impresa in- Delebio - salvo errori - restarono al caricata, d'intesa col parroco don loro posto. Triacca, giustificandolo con la ricor- Comunque, a scanso di sorprese, le renza della Festa della Madonna, nostre due campane nel giro di po- chiese ed ottenne una proroga di che ore vennero celate nell’Ossario. uno o due giorni, salvando così le Non vi restarono per molto perché proprie campane. con l'opera del mitico campanaro Svicolato Piantedo, il primo della lista fu Delebio, dove le Autorità preposte sfortunatamente, ottempe- rarono e così due campane vennero asportate: il “Campanùn” e la “Mez- zana”, che brutalmente, (senza l'in- tervento della gru del Rigamonti!), vennero buttate giù dal campanile, sul lato orientale. Caddero nello spazio fra il campanile e l'antico Ossario, che faceva parte del cortile del vecchio Asilo Infantile; caddero ambedue in piedi e sprofondarono nel terreno ghiaioso per diversi cen- timetri; non si ruppero in pezzi, ma subirono notevoli slabbrature sul bordo inferiore, ancora ben visibili. Il “Campanone”, già ammalorato di per sé, probabilmente subì il mag- gior colpo e per questo i suoi difetti si aggravarono. Quella decisione si rivelò un caso di sfortuna perché, proprio il giorno 20 Speciale: “Campane”

dai suoi Consiglieri e dalle autorità Gianpiero Dell’Oca diocesane, stava predisponendo il osserva il vecchio progetto per la realizzazione di un campanone campanùn sostitutivo, nuovo e co- delebiese Raffaele Mazzoletti (co- struito con le caratteristiche neces- adiuvato dal fratello Rodolfo e da sarie perché meglio si integrasse Agostino Barilani), con i signori nel concerto. Carlo Mazza “Carlìn” e Innocente Fatto quanto necessario ed oppor- De Donati “Nucentùn”, all'argano, in tuno, ed ottenute le autorizzazioni ri- pochi mesi esse furono riportate sù chieste, venne deciso di affidarne la nella cella campanaria, dove furono realizzazione ad una rinomata ditta risistemate al loro posto e messe austriaca, di Innsbruck, il cui nome in grado di suonare il loro concerto è “Grassmayr”. Una delle ragioni già alla festa di san Giuseppe, il 19 di questa scelta è stato il fatto che marzo 1944. questa ditta ha rilevato il brevetto Poi, finalmente, poterono scatenarsi e quindi le sagome o “dime” della annunciando al popolo esausto e cessata ditta Pruneri di Grosio, che affranto che la guerra era veramen- aveva costruito le altre quattro cam- te finita: era il 25 aprile 1945, giorno pane, e pertanto è in grado di rea- della Liberazione. lizzare una campana dello stesso (Sebbene piccolo -non avevo an- tipo, per qualità di suono e di nota. cora 4 anni- insieme a molte altre I tecnici austriaci - guidati dal sig. cose, anch' io ricordo di aver visto Flavio Zambotto, campanologo e per un certo tempo le campane a rappresentante commerciale della terra, nel cortile dell'Asilo che allora ditta stessa- cominciarono la co- frequentavo). struzione della nuova campana in Già da tempo, il nostro Prevosto creta (che sarebbe diventata poi la don Amedeo Folladori, coadiuvato campana vera) mentre mio fratel- lo, lo scultore Giuseppe Abramini, in arte “Abram”, realizzava quattro formelle in gesso, da riportare sulla campana, insieme ai fregi ed alle altre scritte in rilievo. Ognuno fece la sua parte ed entro il mese di maggio dell'anno 2014, la campana era pronta per essere fusa in bronzo. Su invito del sig. Flavio, un gruppo di parrocchiani, -compreso il sot- toscritto-, decisero di assistere alla nascita della nuova campana e si avviarono alla volta di Innsbuck. Purtroppo don Amedeo, per moti- vi di salute, non poté partecipare all'evento ed anche per questo mo- tivo ho ritenuto di doverne scrivere la cronaca. n Speciale: “Campane” 21

La rimozione è stato rimosso dalla torre per po- del campanone ter essere riparato e tornare così a risuonare dopo oltre tre anni di “si- Nicola Scaramella lenzio”. È dalla primavera del 2010, come noto, che la parte superiore Da qualche giorno chi osser- della campana presenta segni di va il campanile della nostra grave danneggiamento, tali da non chiesa parrocchiale si può renderne possibile l’utilizzo. Il lavoro accorgere che in cima ad esso di riparazione è stato affidato dalla manca una campana! Giovedì 25 Parrocchia alla ditta Carlo Ruba- luglio 2013 infatti, il “campanone” gotti srl di Cologne (BS), da anni responsabile della manutenzione 22 Speciale: “Campane”

delle campane di Delebio, la quale trappesi e la ruota di cui è munita, ha provveduto a presentare un pre- il peso supera i 25 quintali. Emette ventivo di spesa e ad organizzare un RE3, il quale definisce il concerto l’intervento nella mattina del 25 lu- “solenne” che da anni, a causa del glio. La rimozione è stata effettuata guasto, non sentiamo suonare. con l’ausilio di una enorme autogrù Sulla parte esterna della campana, noleggiata dalla ditta Rigamonti di in rilievo, vediamo diverse figure di Sondrio, il cui “parcheggio” ha reso Santi, il Crocifisso, la Vergine Maria necessaria l’interruzione al traffico e alcuni motivi floreali. lungo il primo tratto di via Verdi. Nu- Spicca poi la scritta a caratteri ma- merosi passanti, incuriositi, hanno iuscoli “Rifvsa a spese del sostato a lungo in prossimità della comune e della chiesa di chiesa per osservare le operazioni: Delebio col asistenza dal- dapprima la campana è stata fis- li signori Fistolera sindaco sata, con corde e ganci, al braccio Romegiali e del Ocha fabri- della grù, dopodiché è stata sgan- ceri anno 1813”, in memoria della ciata dal suo sostegno sulla torre rifusione del campanone avvenuta campanaria e rapidamente porta- presso l’officina milanese del fondi- ta a terra. In seguito la campana tore Michele Comerio (a differenza è stata caricata su camion ed ha delle altre 4 campane, fuse dalla raggiunto il laboratorio della ditta storica fonderia grosina Pruneri). Rubagotti, ove verranno condotte Questo fatto è rimarcato da un’al- delle analisi spettrografiche al fine tra piccola scritta su un fianco della di determinare lo stato effettivo campana recitante “Michael come- della parte danneggiata e conse- rius fecit”. guentemente determinare in detta- Nella parte superiore, troviamo glio quale intervento dovrà essere l’iscrizione latina “In nomine Jesu apportato. omne genuflectatur coelestium ter- “Verosimilmente sarà necessario in- restium et infernorum”, la conclusio- stallare una piastra metallica sulla ne dell’Inno cristologico della lettera “culatta”,ossia sul fondo della cam- ai Filippesi (Fil 2,10), che letteral- pana: essa consentirà di aumentare mente significa: “Al nome di Gesù, la superficie “di tenuta” a cui sono pieghi il ginocchio ogni creatura fissate le maniglie e i tiranti che ga- del cielo, della terra e degli inferi” rantiscono il sostegno della campa- “Ogni volta che il campanone scan- na – spiega Luca Rubagotti, tecnico disce i suoi rintocchi, noi cristiani della ditta e figlio del titolare Carlo. della comunità parrocchiale sentia- – Tuttavia, ad oggi non è possibile mo il richiamo alla preghiera e alla dire con esattezza quanto tempo lode a Dio nella partecipazione alle servirà per la riparazione, ma ci au- funzioni sacre - così Don Amedeo guriamo che Delebio possa riavere rivolgendosi ai fedeli durante la s. al più presto il suo campanone”. Messa di domenica 28 luglio - Ogni Il campanone è così chiama- ginocchio si pieghi nel nome del to in quanto è la più grossa delle Signore! Auguriamoci dunque che cinque campane della chiesa di esso possa tornare al più presto a S.Carpoforo: il suo peso è di circa far sentire il proprio suono!”. n 13 quintali e se si considerano i con- “Il Ponte” nr. 143 - Luglio Agosto 2013 Speciale: “Campane” 23

Diagnosi e proposte LABORATORIO CHIMICO METALLURGICO RAPPORTO DI PROVA N°: 13 114 di Tonni Per. Ind. Gianluca Data emissione: 06-09-2013 Via Carducci, 30 - 25080 Prevalle (BS) Pag. 1 di 12 Cliente: Rubagotti Carlo Srl campane e orologi - Via Caduti sul lavoro, 50 - Cologne (BS) Alla c. att. sig. Rubagotti Rif: richiesta verbale del 31-07-2013 Prove richieste: relazione tecnica su campana danneggiata. Generalità Si tratta della campana (vedi fig. 1) supposta costruita in bronzo del tipo 80:20, consegnata alla “Rubagotti Carlo Srl campane e orologi” per operazioni di riparazione e ripristino. Scopo del presente lavoro è stabilire la sanità e l’eventuale riparabilità della campana a seguito di sopralluogo effettuato da nostro personale tecnico presso suddetta ditta in data 31/07/2013. Esami visivi ed esami con liquidi penetrranti La campana è stata sottoposta in loco (vedi fig. 1) ad esami visivi, le cui osservazioni hanno messo in evidenza che: • si rileva il distacco completo di uno dei maniglioni e la presenza di cricche alla base di quello adiacente (vedi fig. 1, 2 e 3 a e b); • le superfici superiori della culatta evidenziano difetti quali ammanchi, sdoppiature e stratificazioni di materiale associate a scorie e ad ossidi (vedi fig. 1, 2 e 3 a e b); • si osserva che la parte inferiore del fianco della campana risulta interessata da una cricca a sviluppo longitudinale (vedi fig. 4 a e b), avente, dopo leggera molatura, lembi piuttosto discostati, ripieni di prodotti di ossidazione (vedi fig. 5 e 6 a e b). • anche la zona esterna di battuta del batacchio, verso l’orlo inferiore, denota numerose cricche propagate in direzione circonferenziale (vedi fig. 7). Successivamente sono stati effettuati esami con liquidi penetranti nelle zone danneggiate sopra menzionate. Le relative osservazioni hanno permesso di rilevare quanto segue: • le superfici superiori della culatta risultano comunque esenti da cricche propagate in nessuna direzione (vedi fig. 8 a e b e 9); • le fig. 10 a e b confermano le caratteristiche già evidenziate della cricca longitudinale presente sul fianco della campana. Dopo ulteriori molature fino ad una profondità di circa 15 mm la cricca continua a persistere ai liquidi penetranti, anche se in forma sempre più leggera, ad indicare il suo carattere piuttosto penetrante; Analisi chimiche Sono state effettuate sulla campana analisi chimiche tramite fluorescenza raggi X (con strumento portatile) nelle posizioni da 1 a 4 evidenziate in figura 1 e 2 a e b. I tenori degli elementi rilevati risultano in tutte le posizioni relativamente omogenei e confrontabili tra loro. Uno spezzone del maniglione staccatosi (vedi fig. 1) è stato successivamente sottoposto in laboratorio ad analisi chimica spettrometrica, di seguito riportata: Composizione Chimica % (m / m) rilevata S Cd Cu Zn Pb Sn P Fe Ni Si As Sb Ag Bi 0.12 1.31 19.6 0.011 0.007 0.22 0.001 0.65 0.53 0.10 0.041 0.041 0.022 77.2 Tel: : 030 603325 fax: 030 6807543 E-mail: [email protected] P. IVA 00485320980 C.F. TNNGLC51H11H055N 24 Speciale: “Campane”

LABORATORIO CHIMICO METALLURGICO RAPPORTO DI PROVA N°: 13 114 di Tonni Per. Ind. Gianluca Data emissione: 06-09-2013 Via Carducci, 30 - 25080 Prevalle (BS) Pag. 2 di 12 Conclusioni Sulla base degli esami effettuati è possibile concludere che: • la campana risulta costruita propriamente in bronzo per campane del tipo 77:20, contenente tenori significativi di Pb, As e Sb; • la parte superiore della culatta è interessata da severi danni da fusione quali ammanchi, sdoppiature e stratificazioni di materiale frammiste a scorie con conseguente distacco di uno dei maniglioni e il danneggiamento alla base di un secondo. Visto lo stato di danneggiamento la riparazione prevedrebbe l’applicazione nella parte inferiore della culatta di un fondello di rinforzo ivi colato. Tale operazione risulterebbe però molto onerosa. • inoltre è stata individuata sul fianco della campana una severa cricca penetrante, ripiena di prodotti di corrosione, la cui natura risulta difficile da determinare a meno di eseguire ulteriori esami e approfondimenti. N°: 13 114 Stante quanto sopra l’impiego della campanaLABORATORIO CHIMICO METALLURGICO alloRAPsPtOaRtoTOaDIttPuRaOVleA risulta rischiosoData emissione: 06-09-2013 per l’insorgenza di improvvise rotture di Tonni Per. Ind. Gianluca Pag. 3 di 12 con conseguenti danni a persone e/o cose.Via Carducci, 30 - 25080 Prevalle (BS) Esami effettuati in parte presso la ditta RFigu. 1b. Caamgpoantati Carlo Srl campane ed orologi il 31/07/2013 Data delle prove: 03-09-2013 Visione d’insieme con evidenziate le posizioni da 1 a 3 sottoposte ad analisi a R-x Data ricevimento campione/i: 31-07-20.13 Procedura/e operativa/e PO 09. 01 rev. 0 (analisi chimica). Il Responsabile del Laboratorio:Tel: : 030 603325 fax: 030 6807543 Tonni Per. Ind. GianlucaE-mail: [email protected] (n°iscrizione all’albo = 210) P. IVA 00485320980 C.F. TNNGLC51H11H055N NOTE - I risultati delle prove riguardano esclusivamente i campioni sottoposti a prova, che (salvo diversi accordi contrattuali) saranno conservati non oltre 30 giorni dalla data di emissione del presente rapporto. - Il presente rapporto non può essere modificato senza l’autorizzazione scritta di L.C.M.; ai fini della validità dei dati contenuti, farà fede l’originale conservato negli archivi L.C.M. - Il richiedente può riprodurre il presente rapporto per intero; la riproduzione parziale deve essere autorizzata da L.C.M Tel: : 030 603325 fax: 030 6807543 E-mail: [email protected] P. IVA 00485320980 C.F. TNNGLC51H11H055N Speciale: “Campane” 25

Alla C.A. di Don Amedeo Situazione attuale Sul campanile è presente un concerto di cinque campane, intonato secondo la scala diatonica di Re3 Maggiore. Il concerto originale venne fuso nel 1813 da Michele Comerio di Milano, che aveva ereditato da pochi anni la fonderia del padre Pietro Luigi nella loro sede milanese. Come spesso accadde ai concerti del fonditore, la qualità della fusione era scarsa: buona parte dei suoi concerti dovettero essere rifusi dopo pochi anni dalla prima fusione per campane che si ruppero subito (ad esempio i concerti di Rogeno e Desio), mentre altri vennero rifusi totalmente o parzialmente dopo poche decadi dalla prima fusione (Michele Comerio fuse all’inizio dell’Ottocento la maggior parte dei concerti dell’area milanese e dintorni. Di questi, pochissimi ne sono sopravvissuti integri). La stessa sorte è toccata alle campane di Delebio, delle quali del concerto del 1813 è sopravvissuta esclusivamente la campana maggiore. Infatti già nel 1839 la campana minore del concerto, intonata La3 e pesante 354 Kg, venne rifusa dalla fonderia Giorgio Pruneri di Grosio. Questa fonderia fu senza dubbio una delle più rappresentative ed importanti, per abilità di fusione, purezza e precisione tonale dei suoi bronzi, del panorama campanario italiano. Ad essa si devono splendidi concerti tutt’oggi udibili sui campanili di tutt’Italia, tra i quali segnaliamo il più grosso concerto della Diocesi di Como, posto sul campanile di Grosio nel 1908 ed avente peso complessivo di 11270 Kg; il concerto di nove campane della basilica di San Nicolò di Lecco, del 1904 e pesante 9100 Kg ed infine il grandioso complesso campanario fuso per la basilica di Sant’Alessandro in Colonna di Bergamo, formato da dodici campane (delle quali solo otto sono sopravvissute ad oggi) pesanti complessivamente 11940 Kg. La campana minore di Delebio fu ispiratrice nella scelta della stessa fonderia quando, nel 1848, in occasione dell’incrinatura di un’altra campana del concerto del Comerio, si decise di rifondere le tre campane centrali, lasciando soltanto la campana maggiore superstite del concerto originale. Le tre nuove campane del Pruneri ebbero un peso complessivo di 2036 Kg. Nel 1902 la campana in Mi3, fusa da Pruneri e del peso di 882 Kg, dovette essere rifusa a seguito di un’incrinatura. La rifusione venne affidata nuovamente alla stessa fonderia e la nuova campana risultò pesante 887 Kg. La campana maggiore, del 1813, con il tempo iniziò a difettarsi nelle maniglie di sostegno. La rottura di una maniglia è un avvenimento frequente nelle campane antiche, in quanto la fusione non era controllata e le sue temperature corrette come al giorno d’oggi. Attualmente la campana risulta avere tutta la calotta (la parte superiore della campana, dove sono agganciate le maniglie) difettata. Il bronzo si presenta in pessimo stato e la calotta, dopo diverse prove sul materiale, piena di bolle d’aria che potrebbero comportare la sua rottura improvvisa, come nel recente caso di Angera, nel quale addirittura la campana è precipitata dal campanile. Le quattro campane del Pruneri, al contrario, sono in ottimo stato oltre che di pregevole fattura negli ornati, nelle iconografie e nelle iscrizioni. Sono anche da segnalare per l’eccellente resa sonora, equilibrio nelle note parziali e l’intonazione generale del concerto quasi perfetta, il ché rende il complesso del Pruneri classificabile tra le sue migliori realizzazioni. 26 Rubagotti Carlo srl – 25033 Cologne (BS) – Via Caduti Sul Lavoro, 50 Speciale: “Campane” Tel e Fax 030.7050312 www.rubagotticampane.it - [email protected] C.F/P.IVA/R.IMPRESE DI BS: 02803930987 - Cap Sociale 50.000,00 €i.v.

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La sede della fonderia Grassmayr Innsbruck (Austria) La fusione Engadina, e poi più giù, fino alla meta, dove il tempo si mantenne Livio Abramini variabile e piovigginoso con tempe- ratura abbastanza fredda, seppure Anticipando il viaggio di un sopportabile. giorno a causa della modi- Il cambiamento di programma, pur fica d’orario della fusione, impegnandoci due giorni, anziché giovedì mattino (15 maggio 2014) uno solo, ci ha dato l’opportunità di siamo partiti alla volta di Innsbruck avere a disposizione buona parte nel Tirolo austriaco per assistere del pomeriggio e della sera per vi- alla nascita della nostra nuova cam- sitare con calma il bellissimo centro pana maggiore, detta “Campanùn”, storico della città. che sarà installata, appena pronta, Al mattino seguente, puntualmente, sul campanile della nostra chiesa perché da quelle parti la puntuali- parrocchiale di S. Carpoforo, in so- tà sembra essere una fissazione!, stituzione di quella preesistente, ora eravamo al cancello della Fonderia asportata e non più riutilizzabile. Grassmayr, con tante altre persone A bordo di due autovetture, su una: aventi il nostro medesimo scopo: Mario Giorgetta e Jolanda, con Leo assistere alla nascita di una cam- Battistessa e Paolo Pirruccio, sull’al- pana per il proprio campanile come tra: Giuseppe Abramini Abram e simbolo e unione di una comunità Stefania, Flavia Maffioli Dell’Oca e cristiana. suo figlio Samuele, Gabriella ed io, Ci accolse il sig. Flavio Zambotto, alle 9 circa, ci siamo avviati verso i tecnico campanologo e rappresen- tornanti del passo del Maloja sotto tante commerciale della ditta Gras- un cielo plumbeo che minacciava smayr, che per tutta la nostra visita neve. Ed infatti neve fu, seppure mi- fece da guida. schiata ad acqua e ad episodi spo- La fonderia, con tutta probabilità, radici per tutto il percorso dell’alta è nata perché a Schwaz, che è ora una cittadina distante una dozzina di km da Innsbruck e che nei tempi 30 Speciale: “Campane”

d’oro contava un numero di abitanti tata con la sua quattordicesima inferiore soltanto alla capitale Vien- generazione, titolare nella fonderia. na, da tempo immemore esisteva Il patriarca - capostipite attuale è e veniva sfruttata una miniera di Christof Grassmayr, è nato nel 1938 argento, rame, ed altri metalli che (ha soltanto due anni più di me e già sono essenziali per formare il bron- viene chiamato patriarca!) e la sua zo, che è una lega di rame e sta- attuale discendenza è costituita da gno (circa ¾ rame ed il resto stagno due figli maschi: Johannes e Peter con piccole parti di altri metalli per ed una figlia Monika, che, almeno il bronzo comune, mentre per le fino al 2008, anno del suo settante- campane il rapporto è: 78% rame simo genetliaco, festeggiato con la e 22% stagno). Il bronzo nella sto- fusione di una campana speciale a ria ed ancora oggi è importante per lui dedicata e collocata nel museo, costruire parti meccaniche, statue gli hanno regalato ben 10 nipoti. Da e bassorilievi, cannoni (un tempo) questo, si evince che la rinomata e quindi: campane. Ditta ha buone prospettive di con- La fonderia Grassmayr esiste e la- tinuare la sua attività magari per vora da oltre 4 secoli! (la sua pri- altrettanti secoli! ma fusione di una campana risale La fonderia vera e propria si trova all’anno 1599) e tuttora permane nel all’interno di un capannone vecchio perimetro della città di Innsbruck, nel quale sono stati realizzati, contro con delle strutture antiche (edifici, le pareti, alcuni pilastri in cemento laboratorio di fonderia ed acces- armato per il sostegno del carro- sori), che, se non sono proprio tut- ponte. Il locale, un quadrato di 20 ti risalenti a quell’ epoca, poco ci m per 20 m, circa, ha due grandi manca! Di quell’ epoca (e anche portoni speculari per l’accesso, antecedente) lo è la famiglia Gras- l’aerazione e l’uscita di sicurezza. smayr che oggi è ben rappresen- Al centro c’è una fossa con varie Speciale: “Campane” Innsbruck, (Austria) venerdì 16 maggio 2014: Paolo Pirruccio, Livio Abramini, Iolanda Pasini, Mario Giorgetta, Dell’Oca Samuele, Gabriella Ricetti, Giuseppe Abramini Stefania Abramini, Flavia Maffioli, Flavio Zambotto (Campanologo) Leo Battistessa 31

Fonderia Grassmayr: le fasi della preparazione per la fusione delle campane. Operazioni di “spurgo” delle parti gassose e volatili presenti nella massa incandescente di bronzo profondità - dal metro al metro e Sopra questo impianto una grande mezzo, credo - che occupa quasi cappa nera aspira i fumi e li porta la metà della superficie del locale; all’esterno con una modesta cimi- al suo interno vengono posizionate niera in mattoni rossi, di antica fattu- le “forme”, ovvero l’insieme di terra ra, che svetta per alcuni metri sopra di fonderia, di refrattario e di cer- il tetto della fonderia. chiature d’acciaio, che contiene lo I “fonditori” erano già pronti ai loro “spazio vuoto” della campana in cui posti, bardati come si richiede per si effettuerà la fusione. Le forme, queste pericolose operazioni, ov- contornate da una serie di passa- vero: scarponi speciali privi di strin- toie mobili realizzate con dei pannò ghe; una specie di mantello grigio in legno, sporgono poco meno di con maniche lunghe, aggancia- un metro rispetto al piano del pavi- to sul retro, appena sotto il capo; mento del locale e delle passatoie. guantoni fino a metà braccio; casco Il crogiolo, ovvero il macchinario e visiera. Il tutto chiaramente ignifu- in cui si prepara il bronzo fuso, è go e termicamente isolante nonché posto contro la parete di fondo, ad predisposto per essere tolto nel più una certa altezza dal pavimento, e breve tempo possibile, nel caso di consiste in un contenitore orizzon- incidente. tale con possibilità di parziale rota- A tal proposito, mio fratello Abram, zione, in cui un grande bruciatore pratico del mestiere, ci spiegava riscalda i metalli fino alla loro fusio- che il bronzo, diversamente dagli ne (alla temperatura variabile fra i altri metalli, che quando arrivano 1150 e 1200 gradi centigradi) e la addosso, incandescenti, rimbal- cui fiamma, con lingue vive e ros- zano e sfrigolano via, si attacca e sastre, fuoriesce furiosamente dalla diventa pericolosissimo, soprattut- parte opposta infilandosi dentro un to se entra nelle scarpe. (Natural- tubo che porta al camino,. mente si parla di gocce perché se 32 Speciale: “Campane”

Riempimento della siviera con il bronzo fuso addosso ti arriva tutto il contenuto a guisa di aspersorio; davanti ad non c’è protezione che tenga, per esso si posero due preti: l’uno con il bronzo come per qualsiasi altro la stola, l’altro senza. Arrivò anche metallo, e nel malaugurato caso, un signore anziano vestito alla tiro- trattasi di cremazione anticipata!). lese, si trattava del sig. Grassmayr Poi, alla squadra, già pronta, si è senior (Christof), che porse i saluti e aggiunto il direttore delle operazio- dette inizio alla cerimonia di benedi- ni, il sig. Grassmayr junior (Johan- zione delle campane che sarebbero nes). state fuse (ovvero al loro anticipa- Noi tutti che assistevamo alle fu- to battesimo). Il prete con la stola sioni, (forse 50 / 70 persone, per- eseguì la cerimonia di benedizione ché si erano aggiunti i ragazzi di e poi il sig. Grassmayr senior iniziò una scolaresca) eravamo separati a spiegare le operazioni di fusione dalla zona operativa da semplici nella sua lingua, subito tradotta in e normali transenne mobili, poste italiano dal sollecito Flavio. Il brucia- a distanza di un metro dalla fossa; tore era stato fermato e dalla parte ognuno cercava la posizione miglio- opposta del crogiolo era stato tolto re per vedere la propria campana o quella specie di scudo a forma di per fotografare o filmare l’ evento; i cono tronco (simile alla capsula di ragazzi erano saliti su dei bancali rientro delle missioni spaziali) da cui per vedere dall’alto. usciva la fiamma ardente e l’operaio, Su un lato della fossa, davanti alla salito sul ripiano antistante poteva transenna era stato posizionato un vedere l’interno del crogiolo. Allora tavolo ricoperto con una tovaglia di un fonditore robusto salì la scaletta colore giallo sul quale c’era un cero con in spalla un tronco di legno ver- acceso ed una specie di scodella de (che dissero essere di ontano e con dentro dell’acqua benedetta che aveva una lunghezza di 4 o 5 ed un mazzetto di rami di mortella m per una quindicina di cm di dia- Speciale: “Campane” 33

Fase di metro); sostenendolo fra l’incavo del di bronzo se ne andava altrettanto preparazione collo e la spalla e tenendolo con le velocemente verso il laboratorio di della fusione braccia guantate allungate in avan- analisi. della campana ti, l’uomo si presentò davanti alla Ci spiegarono che l’operazione col bocca del crogiolo, spinse in avanti tronco veniva fatta per togliere dalla il tronco immergendolo nel bronzo massa fusa tutte le parti gassose fuso e con un movimento lento ma e le impurità volatili che sarebbero costante, iniziò a rimestare quella so- state dannose per il getto. stanza densa e vischiosa. Un gran- Terminato lo “spurgo” e deposta de sbocco di fumo nero cominciò la parte di tronco sopravvissuta al subito ad uscire dalla bocca del cro- bagno infuocato, lo scudo venne giolo salendo verso la grande cappa rimesso e inchiavardato al suo po- soprastante. Poi l’operatore passò sto ed il capo squadra, Grassmayr il tronco, diventato più corto, ad un junior, assunse la direzione delle altro che lo veniva a sostituire - prima operazioni mettendosi al comando che prendesse fuoco! - e questi con del sistema di movimentazione del rinnovato vigore riprese l’operazione crogiolo. di rimestatura dentro il crogiolo, da Il sig. Grassmayr senior pregò tutti cui gli sbuffi di fumo continuavano a di stare in assoluto silenzio perché uscire, però sempre meno densi e le operazioni seguenti sarebbero di colore sempre più chiaro, fino a state coordinate a voce ed i coman- raggiungere il colore oro-azzurrino. di non potevano essere disturbati. I Fra un cambio e l’altro un operaio fonditori presero posizione e subito arrivava di corsa, introduceva nel partirono gli ordini, secchi e precisi, forno un attrezzo simile ad un lun- in quella loro lingua dura. go ferro ricurvo, fasciato per buona Allora tutti noi spettatori ci dispo- parte della sua lunghezza da mate- nemmo ad assistere in silenzio ad riale isolante, e, prelevato un grumo un lavoro di equipe di chiara im- 34 Speciale: “Campane”

pronta asburgica. le due campane più grandi, le altre Il carro ponte si mosse e agganciò nel pomeriggio. una grande siviera (è un secchione, La prima fusione sarebbe stata esternamente in acciaio ed interna- quella della campana destinata al mente in refrattario, imperniato in un campanile della cittadina di Lana (o grande e robusto “manico” di soste- Etsch) in provincia di Bolzano, nel gno, con due “becchi” di sversa- Sud Tirolo italiano (con un diametro mento, l’uno da una parte e l’altro di 214 cm ed un peso di 6205 kg); dall’altra, ed un sistema di rotazio- la seconda, sarebbe stata il nostro ne con una grande ruota laterale; Campanùn, (con un diametro di cir- essa serve per portare il metallo ca 127 cm e un peso di circa 1320 fuso, prelevato dal crogiolo, fino al kg.). punto di getto, o fusione); questa Seguendo puntualmente gli ordini venne posizionata contro il crogiolo, che man mano venivano impartiti, un poco più in basso; poi il crogiolo con ogni operatore al posto asse- venne fatto ruotare lentamente fin- gnato e con gli specifici attrezzi, la ché dal suo “becco” laterale il bron- siviera venne inclinata sulla som- zo liquido iniziò a uscire fluendo a mità della forma, in cui c’è il foro fiotto continuo nella sottostante si- di colata, ed una lingua continua di viera, (mentre il solito tipo effettuava metallo fuso color giallo-arancio bril- un ulteriore prelievo). lante cominciò a colare dentro quel Quando il capo valutò che la quan- foro, mentre dai piccoli fori laterali tità di bronzo estratto sarebbe sta- di sfiato usciva un fumo azzurrino; ta sufficiente per il primo getto in un altro fonditore, con un apposito programma, rigirò il crogiolo verso attrezzo, tratteneva le scorie affiora- l’alto ed ordinò l’inizio della fusio- te. In pochi minuti il getto -ovvero la ne. Allora il carroponte ricominciò a fusione- terminò e la siviera venne muoversi lentamente avvicinando la riportata sotto il grande crogiolo per grande siviera alla forma contenen- un nuovo carico di metallo: te la campana. questo era per la nostra campana! Nella fossa vi erano diverse forme Alle ore 10,10 di venerdì 16 mag- pronte ad essere gettate, tutte di di- gio 2014, la siviera venne acco- versa dimensione e peso. Queste stata alla forma e l’incandescente “forme”, in sintesi, non sono altro linfa bronzea cominciò a formare il che l’involucro in terra di fonderia nuovo Campanùn di Delebio. Era e refrattario, contenuti da una ro- come assistere ad un parto e le busta cerchiatura d’acciaio (staffe), nostre donne, più sensibili a questi al cui interno c’è il vuoto che sarà eventi, si commossero. occupato dal bronzo fuso. Questo, Mentre la campana nasceva, uno colato nel foro sommitale, scende squillo del cellulare di Gabriella ed attraverso i predisposti canali, fino una voce nota e non inattesa do- al bordo inferiore della costruenda mandò: «e allora?» e Gabriella, fra campana, -che è posta “in piedi”- e un lacrimone e l’altro rispose « sta risale all’interno fino a riempimento nascendo... è nata!,... don Amedeo, completo, mentre l’aria interna sfo- suoni pure le sue campane!». E fu ga dagli appositi condotti. così che pochi minuti dopo a Dele- Quella mattina sarebbero state fuse bio le campane suonarono a festa. Speciale: “Campane” 35

Fonderia Terminata la seconda fusione pre- siamo saliti in un vecchio locale al Grassmayr, vista per quella mattina e terminato primo piano dove vengono prepa- 16 maggio l’obbligo del silenzio, mentre due rate le cere. 2014: Operai fonditori effettuavano a braccio il Qui abbiamo appreso come vengo- e visitatori in rabbocco con un piccolo secchio no applicate le scritte ed i bassori- preghiera in attesa in refrattario diventato anch’esso lievi ornamentali, col metodo della dell’operazione incandescente, il gruppo di Lana “cera persa”; abbiamo visto i mo- intonò un inno corale (viene cantato delli in cera dei supporti (“maniglie” di fusione in chiesa anche da noi ed è rivolto o “anse”) che stanno alla sommità allo Spirito Santo) e lo fece in lingua della campana - a quattro oppure tedesca; ed anche questo ci emo- a sei bracci, come nel caso della zionò. Mentre una gentile ed anzia- nostra - i quali sono disposti orto- na signora in costume tirolese offri- gonalmente come i punti cardinali. va agli “spettatori” un bicchierino di Poi Flavio ci ha fatto una breve le- “snaps” con cantuccini fatti in casa, zione sulla funzione simbolica del gli operai toglievano nuovamente suono della campana, dai tempi lo scudo al crogiolo e dai bancali antichi sino ad oggi e ci ha spiega- sostenuti ad altezza da un grosso to che proprio per avvalorare que- muletto, iniziavano a gettare al suo sto, la ditta Grassmayr, da sempre, interno grandi lingotti di metallo, per usa applicare sulle sue campane, la fusione pomeridiana. in bassorilievo, delle figure allego- Col bicchierino di liquore noi dele- riche: una testa d’angelo per ogni biesi abbiamo brindato. Poi, dopo braccio del supporto (angelo = un ultimo sguardo alla nostra cam- voce di Dio che si annuncia anche pana ed al colore sempre più rosso col suono della campana), foglie di e spento del bronzo che affiorava salvia (salvia = salvezza e salute), ancora sulla sommità della forma, la salamandra (resistenza e soprav- guidati dal giovane e bravo Flavio, vivenza, anche al fuoco). 36 Speciale: “Campane”

Abbiamo scoperto perché da noi Mentre Flavio ci spiegava queste (ed anche in Spagna) il nome “cam- cose, un anziano tecnico in pochi pana” non è onomatopeico come in minuti ha riprodotto in cera una for- quasi tutte le altre lingue (cloche, mella facente parte dei bassorilievi glocke, bèll, svò, ecc.) ma “campa- in cera che mio fratello Abram ave- na”. La leggenda vuole che insieme va eseguito ed inviato alla fonderia alle ossa di S. Nicola, che furono per essere applicati e realizzati in portate in Italia dall’Asia Minore, bronzo sulla nuova campana. Que- dove il Santo visse e morì, ci fos- sto manufatto artistico venne dato se una campana (probabilmente si ad una commossa Flavia in ricordo trattava di una campanella); quel- di suo marito Maurilio Dell’Oca, il le reliquie furono sbarcate a Nola, cui nome con relativa dedica, sarà in Campania e per questo il nome anche scritto sulla campana stessa, dell’oggetto sonoro che le accom- insieme a quello del mitico sacre- pagnava venne associato al nome stano Giusto Vaninetti soprannomi- della Regione dello sbarco. nato “Piòn”. (Le reliquie giunsero poi a Bari e Sempre accompagnati dalla corte- S. Nicola venne dichiarato Patrono se e preparata guida Flavio, (che, della città; altre reliquie furono por- oltre ad essere un “campanologo” tate in altri luoghi d’ Europa ed il diplomato è anche di origine italia- Santo fu caricato di ulteriori rappre- na), siamo ridiscesi al pianterreno sentanze e incombenze; la campa- per visitare il museo della campana na pian piano si diffuse nel mondo e poi una parte della vecchia fon- cristiano occidentale di allora ed deria. oggi risuona su tutti i nostri campa- Questa visita è stata oltremodo inte- nili, cosicché possiamo dire che S. ressante ed istruttiva perché Flavio Nicola una grazia l’ha fatta pure a ci ha illustrato, anche visivamente, noi “polentoni” del Nord! Altre leg- la storia della campana, la sua co- gende portano ad un S. Paolino nel struzione e la sua evoluzione. V secolo, … pertanto ognuno può La campana è l’evoluzione della for- credere ciò che vuole). ma di un vaso o di un altro conteni- Speciale: “Campane” 37

tore con un vuoto interno da cui l’uomo ha compreso A fine fusione la possibilità di far uscire un suono. Le sue modifiche il bronzo rimasto si realizzarono per la ricerca del suono (volume e du- si rimette nel forno rata), del timbro e dell’intonazione (per il “concerto”); queste portarono alla forma attuale della campana “occidentale” dove i rapporti di forma (diametro di base = altezza), di calibratura dello spessore (volume d’aria / spessore parete) e soprattutto nella precisione della lega (che, ripeto, è rame per il 78% e stagno per il 22%) e mille altri accorgimenti di cui la ditta Gras- smayr sembra essere maestra, hanno reso possibile la realizzazione di uno “strumento” quasi perfetto. Flavio, da esperto quale certamente è, ci ha fornito diverse notizie inerenti le campane rimaste nel nostro campanile di Delebio. Sono quattro: la “Mezzana”, “il Mezzodì”, e due campanelle “per l’Ave Maria” e per “gli Angelini”. Mentre il “defunto Campanone” difettoso pare risulta essere stata l’ultima realizzazione di un campanaro già in fase di dismissioni (tale Michael Comerio) le altre sono state costruite da una riconosciuta ottima fonderia di Grosio: la ditta Pruneri, ora non più attiva, che le ha fatte molto bene, come risulta dalle prove eseguite poco tempo fa. A tal proposito, Flavio ci ha poi spiegato i rapporti della sua ditta con i Pruneri, che chiariscono alcuni aspetti tecnici che, secondo lui, pongono la fonderia Grassmayr fra le migliori al mondo. Tanto tempo fa un Pruneri (allora Prùner) proveniente da Lana (proprio quello della prima campana fusa oggi!) di professione campanaro ambulante e fonditore girovago (allora costoro erano parecchi e fondevano necessariamente campane piccole), arrivato anche a Innsbruck dove conobbe e probabilmente lavorò per un certo tempo dai Grassmayr, approfondì così bene la sua arte fino a rendersi conto di essere in grado di lavorare più in grande, e tornato a Grosio riuscì a cre- arsi la propria fonderia, col suo nome italianizzato in Pruneri. (Forse in quel di Grosio aveva già dei parenti, oppure costui dette origine alla stirpe dei Pruneri anco- ra esistente e prospera). Era molto bravo e produsse campane ottime. Alla chiusura della sua fonderia (o forse anche prima) i Grassmayr ne rilevarono le “dime” (cioè i modelli) e, avendone acquisito la capacità, quando richiesto, co- minciarono a replicare le campane “modello Pruneri”. Ma l’operazione è difficilissima - come fare un vestito su 38 Speciale: “Campane”

Fase di riempimento misura, disse Flavio - e soltanto due fonderie, la Gras- del campanone di Delebio smayr ed un’altra in Germania, riescono a farlo in modo preciso, per timbro e per qualità del suono. (Da tutto ciò ho desunto che la nostra nuova campana, benché costruita dai Grassamayr, sarà una replica perfetta di una campana “Pruneri”, per mantenere l’omogeneità di suono con le altre campane e miglio- rare così anche il “concerto”). Seguendo il percorso didattico del museo abbiamo visto uno spaccato della “forma” ed appreso il proce- dimento di costruzione fino alla fusione. Un particolare ci ha incuriositi: vedere sul pavimento dei cerchi concentrici in metallo luccicante, con delle misure. Ne abbiamo chiesto il significato e Flavio ci ha spiegato che quelli rappresentavano i diametri delle maggiori campane costruite nel mondo. Ebbene, la ditta Grassmayr non è fra quelle che hanno realizzato -o realizzano- grandi campane. Infatti, come ci era stato già fatto notare prima, nella fonderia, davanti ad una dima (profilo) notevole addossata al muro, la più grande campana Grassmayr - finora costruita - è stata quella installata in Israele, sul monte Tabor le cui misure sono : m 2,80 di diametro e 15.684 kg di peso. Sono dimensioni notevoli, ma annichiliscono davanti al diametro della più grande campana mai realizzata: “la Zarina delle campane” o “Tzar Kolocòl” che si trova dentro le mura del Kremlino, a Mosca, ai piedi del maestoso “campanile di Ivan”. Questa ha un diametro di 6820 cm! (ovvero 6 metri e 82 cm!), un peso di 198.000 kg (ovvero 198 tonnellate!), ed una altezza di oltre 7 m!. Quella campana io l’ho vista, e ne sono rimasto im- pressionato; ma l’impressione maggiore l’ho avuta ve- dendo il suo battaglio, riposto in un piccolo vano sotto il campanile, perché, essendo proporzionato alla sua campana, il suo diametro era enorme e pari, mi sem- brò, al diametro del mio corpo!. Purtroppo, raggiunta dall’acqua usata per spegnere un incendio scoppiato mentre essa si trovava ancora nella fossa per la lunga fase di raffreddamento, la “Zarina” si ruppe, e quan- do venne estratta una enorme “scheggia” (di ben 11 tonnellate!) si staccò dal suo bordo. Non suonò mai e neppure mai suonerà, mentre il nostro “Campanun” lo farà, dondolandosi allegramente sul suo castello nel campanile di Delebio. Circa il “dondolamento” ed in relazione alle campane di Russia, faccio un breve inciso. Speciale: “Campane” 39

Innsbruck, Nelle campane “a slancio”, come percussione di quattro campane di (Austria) venerdì le nostre, il dondolamento (a diste- uguale forma, ma di metallo diver- 16 maggio 2014: sa), fino alla posizione in verticale so (nell’ordine, acciaio, alluminio, Flavio Zambotto, (“a bicchiere”), quando eseguito a ottone e bronzo) ci ha dimostrato campanologo della mano è indotto attraverso la “ruota” il motivo per cui le campane sono ditta Grassmayr,al da una corda che ricade all’interno di bronzo (infatti non c’è paragone del campanile. Il movimento fa bat- possibile, per volume di suono, du- centro, e la tere il battaglio snodato che ricade rata, timbro, con quelle di metallo signora Cristina per gravità, alternativamente da una diverso). A seguire Flavio ci ha mo- (in primo piano), parte e dall’altra. Le campane del strato gli strumenti usati, anche nel responsabile del rito ortodosso invece stanno ferme tempo, per valutare la precisione laboratorio cere, (“campane a percussione del bat- della nota; ci ha spiegato che dal spiegano alcune taglio”) ed è il battaglio, appunto, 1948 sono state istituite delle Re- a cui sono fissate le corde, ad es- gole e dei Parametri per il suono fasi di lavoro sere tirato contro una parete della (la fonderia Grassmayr non è mai delle cere, a campana - sempre la stessa - si- uscita da questi), poi, azionando un Giuseppe Abramini milarmente a quanto avviene per diapason ed appoggiandolo lieve- (a sinistra), le installazioni automatiche moder- mente al bordo di una campana ci Gabriella Ricetti ne. Per questo le corde ricadono ha fatto sentire l’effetto di risonan- e seminascosta all’esterno del campanile per essere za, per cui tutta la campana, come Iolanda Pasini azionate a mano oppure con un ap- se fosse viva, inizia a risuonare in posito congegno. Questo sistema sintonia ed amplifica la nota del facilita l’esecuzione dei “concerti” diapason. a discapito però dello squillo e del Poi in una campana fissa e rivolta volume del suono. in su, colma d’acqua fino all’orlo, Passati in un’altra sezione del mu- ci ha fatto vedere e sentire il suo- seo, la nostra competente guida no senza l’impiego dell’udito. Dopo ci ha fatto sperimentare in diretta aver colpito con forza la campana l’effetto “suono”. Dapprima, con la con un grosso martello, egli ci ha 40 Speciale: “Campane”

invitato ad osservare la superficie stata l’ultima sorpresa dell’antica dell’acqua che per effetto della vi- e premiata ditta Grassmayr di Inn- brazione sonora ha cominciato ad sbruck. incresparsi con piccolissime onde Conclusa la visita, dopo i debiti sa- che si muovevano ordinatamente luti e ringraziamenti al bravo Flavio formando un disegno variabile. Im- per l’accoglienza e la cortesia dimo- mergendo poi la mano nel liquido, strataci, ripresi i nostri automezzi ci dove il suono per un effetto di fisi- siamo avviati sulla strada del ritorno ca si trasmette in modo migliore e attraverso l’Engadina, arrivando in più veloce che nell’aria, abbiamo serata a Delebio, dopo aver con- percepito la vibrazione: come fosse statato ancora una volta che un cli- una lieve scossa elettrica! ma come quello italiano non ce l’ha Passati nella parte antica della fon- nessuno! deria, ora diventata parte del mu- Ora il nostro “Campanùn” resta nel- seo, abbiamo visto: dapprima l’anti- la sua corazza fino al raffreddamen- co forno a legna e la profonda fossa to completo, (ci vuole tempo per- di fusione, poi un nuovo e moderno ché il raffreddamento deve essere prodotto della ditta Grassmayr: le lento), poi sarà ripulito, controllato campane per orchestra. Queste e collaudato. Una volta finito sarà hanno la forma di ciotola con i bordi trasportato a Cologne (Brescia) abbastanza rialzati; sono di misura presso la ditta Carlo Rubagotti che diversa - per le diverse note - e ven- provvederà a montare, dopo averle gono richieste in orchestra per la verificate e rimesse quasi a nuovo, qualità e la potenza del suono, non le parti accessorie, ovvero perni, paragonabile alle campane tubola- ceppo, contrappeso e quanto al- ri, come quelle della nostra Banda. tro. Solo allora il “Campanun” farà A lato, sopra un basso basamen- la sua entrata a Delebio. to, c’è una di queste campane “a Aspettiamo dunque con ansia il suo ciotola”. È molto grande- avrà un primo rintocco! n diametro di quasi un metro - e Fla- vio ci ha fatto provare la sensazio- Note: ne fisica del suono lungo il corpo. Come gli altri, anch’io sono entrato Dopo la fusione del 16 maggio 2014, durante la nel “ciotolone sonoro” e mi sono po- ripulitura della campana, si erano riscontrati dei sizionato al centro, in piedi e con lievi difetti sul mantello esterno, la cui superficie, le braccia aperte e quando Flavio in alcuni punti non era liscia come doveva essere, ne ha percosso il bordo con due o ma presentava qualche piccola asperità. Il difetto, tre forti mazzate, subito, dalla base modesto e ininfluente sul suono ed il timbro, sem- dei miei piedi in su fino alla sommità bra fosse facilmente eliminabile con una semplice del cranio (non oltre, nel mio caso, molatura, ma la ditta Grassmayr, col perfezionismo per mancanza di conduttore!), si è che la distingue, decise di rifondere il campanone diffusa un’onda vibrante che mi ha in una copia uguale all’ originale ma perfetto in dato una sensazione nuova e stra- tutte le sue parti, e questa è il “campanùn” arrivato na, tanto da non poterla neppure a Delebio. descrivere! La rifusione è stata effettuata il 12 settembre 2014 In ogni caso siamo rimasti tutti pia- e vi assistettero, la sig.ra Flavia Maffioli e la sig.ra cevolmente “suonati” e questa è Flavia Dell’Oca. Speciale: “Campane” 41

Caratteristiche tecniche e incisioni Flavio Zambotto La scritta in La famiglia Grassmayr fonde latino incisa sul campane per le chiese sin dal 1599, si tratta dell’azienda più campanone antica d'Austria. Pagina a lato: Lavora in tutto il mondo (il prossimo La scena della gennaio il Papa benedirà un nuovo crocifissione, san concerto di 24 campane nelle Fi- Michele Arcangelo, lippine appena uscito dai cancelli san Carpoforo e della fonderia di Innsbruck). Cristo risorto In Italia operiamo da anni come Il Monogramma punto di riferimento di \"qualità\" anche per una serie di operazioni di Maria del tutto particolari come nel caso di Delebio, ovvero la realizzazione non di una campana qualsiasi o di uno \"standard\", ma della creazione di una campana a modello delle altre esistenti, come un \"vestito su misura\". Le “maniglie” Questa operazione di \"replica del- di aggancio la sagoma\" (la sagoma dà la forma ed il timbro proprio della campana della campana e n.d.r.) siamo gli unici in grado di l’effige di angeli realizzarla in tutto il mondo. Il concerto di Delebio infatti, è di (particolare) pregevole fattura, con campane 42 Speciale: “Campane”

fuse dalla celebre fonderia di Grosio Pruneri 43 che ha smesso definitivamente la sua attività dopo la seconda guerra mondiale. Oltre all’aspetto acustico, che è fondamenta- le, la campana è ricca di simbologie tutt'altro che casuali. - L e \"maniglie\" di aggancio della campana portano impresse il volto di un angelo che nella tradizione ha il compito di proteggere il messaggio che la campana porta sino alle orecchie, ma sopratutto al cuore di chi la sente. - La fascia ornamentale, si rifà al tema della Madonna, in quanto la nuova campana se- gna con il suo suono a distesa i 3 Angelus giornalieri. - Q uattro formelle realizzate da un artista lo- Speciale: “Campane”

Il “Grifone” logo della fonderia Grassmayr, con la lato le foglie di salvia Il rilievo della salamandra La fascia cale ad impreziosire ulteriormente che augura a chiunque voglia sen- ornamentale l'apparato iconografico. tire la campana \"buona salute\". superiore del - Il logo della fonderia, un \"grifone\" Lavoriamo in simbiosi con le tra- campanone donato dai vescovi conti del Tiro- dizioni campanarie, in quanto non (particolare) lo quando la fonderia realizzò con crediamo che la tradizione sia ado- grande successo le campane per rare le ceneri del passato, ma ali- la cattedrale di Bressanone. mentare il fuoco del futuro. - P iccole salamandre e foglie di sal- Per questo vogliamo essere di via, le prime ad augurare che si supporto sia alle parrocchie come passino indenni le difficoltà (nella ai numerosissimi appassionati ed tradizione antica si attribuiva alla esperti di campane dei quali esiste salamandra la capacità di attraver- anche una preparatissima e seve- sare indenne il fuoco) le seconde rissima associazione, l’Associazio- come \"Salvia salvifica\" un simbolo ne Italiana di Campanologia (www. campanologia.org). n 44 Speciale: “Campane”

Speciale: “Campane” 45

46 Speciale: “Campane”

Finalmente venne il giorno La benedizione dell’arrivo a Delebio del nuovo e l’installazione “Campanùn”. Era il mattino di venerdì 24 ottobre Livio Abramini 2014, quando l’autocarro della dit- ta Carlo Rubagotti s.r.l. di Cologne ufficiale, di Benedizione e di Cresi- Pagina a lato: (BS), che già aveva asportato la ma. Dopo la celebrazione della s. il campanone vecchia campana, arrivò puntual- Messa nella chiesa parrocchiale, i nel piazzale mente nel cortile dell’Oratorio e fedeli in processione con il prevosto dell’oratorio scaricò due campane: l’una ormai in piviale, si sono spostati nel cortile “san Giovanni cadavere, che venne provvisoria- dell’adiacente Oratorio di s. Giovan- Paolo II” mente depositata in un angolo, e ni Paolo II dove era posizionata la Delebio, domenica l’altra lustra e pimpante. nuovo campana. Erano presenti alla 26 ottobre 2014: Posta su un basso pianale, la nuova cerimonia: per il comune di Delebio, benedizione del campana dal colore dorato, appe- il vicesindaco Ilario Moretti e per il campanone na attenuato da un foglio protettivo comune di Andalo Valtellino il sin- di plastica, coronata dal maestoso daco Juri Girolo. “mozzo” (contrappeso in legno e Inoltre presenziavano i componenti ghisa con le tre bocce), per tutto il del consiglio parrocchiale, lo sculto- successivo sabato è rimasta espo- re G. Abram, autore delle formelle in sta alla vista dei parrocchiani e non, bassorilievo, il sig. Ennio Scaramel- interessati a vederla ed ammirarla. Domenica 26 ottobre 2014 si è svolta la cerimonia di presentazione Speciale: “Campane” 47

Delebio, lunedì 27 la quale “sacrestano a titolo gratui- della nuova campana. Dopo un ottobre 2014: to” erede del mitico Giusto Vaninetti lungo applauso, tutti i partecipanti il manovratore (per tutti: “Piòn) e la famiglia del pre- sono stati invitati a schierarsi per la maturamente scomparso Dell’Oca foto-ricordo, mentre la campana del Paolo Pontaletta Maurilio, benefattrice. “Mésdì”, ancora orfana della Mag- sposta il Dopo una breve prolusione il pre- giore, annunciava il mezzogiorno. vosto ha recitato la preghiera di be- (Memore della credenza che anche campanone per nedizione e, nel segno della croce, le campane possono avere dei sen- essere issato sul ha asperso il bronzo con l’acqua timenti, mentre l’ ascoltavo mi parve santa. Dopo aver dato lettura della che il suo rintocco fosse diverso dal campanile. pergamena che attesta l’evento e solito: più gioioso, come se stesse che verrà messa negli archivi della dando il benvenuto al suo nuovo parrocchia e della curia di Como, compagno in Re/3, e lo invitasse ha sottoscritto il documento e di a salire su, prestamente, nella sua seguito lo ha fatto sottoscrivere ai accogliente cella campanaria). testimoni: Nicola Scaramella, in- Il vecchio Campanun si intravvede- caricato parrocchiale per il suono va sullo sfondo, accostato al muro delle campane; Giuseppe Abramini della chiesa, con un aspetto dimes- (G. Abram) scultore; i due ragaz- so e rassegnato. Spogliato della sua zi: Samuele e Mattia Dell’Oca e la corona e nudo, esso verrà sistemato loro madre Flavia Maffioli, padrini in un angolo del cortile dell’Oratorio, 48 Speciale: “Campane”

a mò di monumento, e se non vor- posquadra dette il consenso e la Carlo Paganoni, rà “riposare in pace”, potrà sempre maxi-gru cominciò a sollevare il suo manovratore raccontare ai nostri ragazzi la vita e carico fino a giungere alla metà cir- della gru della le vicissitudini di quel Delebio di cui ca della guglia conica del campani- società Impresa per lunghi anni e dall’alto del suo le (ovvero a circa 50 m di distanza) Rigamonti S.p.a. campanile è stato testimone. ed a presentare la campana davanti Sondrio Il nuovo “Campanùn” invece splen- alla sua cella. Carlo Rubagotti dente al sole d’autunno che lo fa- Qui gli operai montatori si spor- ed il figlio Luca ceva brillare con riflessi dorati, mi sero un poco ed agganciarono il “i campanari sembrava impaziente di salire las- carico penzolante all’esterno con di Chiari” (BS), sù, sul suo campanile. impegnati ad Senza perdere tempo si è provve- assemblare la duto ad esaudire il suo supposto ruota e le parti desiderio e quello delle sue pros- accessorie al sime compagne. Il giorno succes- nuovo campanone sivo, lunedì 27 ottobre 2014, alle ore 8,30 si trovarono a lato della chiesa gli operatori incaricati per la messa in opera della nuova cam- pana. C’erano: gli operai della ditta Rubagotti con il titolare sig. Carlo, la maxi-gru dell’impresa Rigamonti di Sondrio, il nostro Don Amedeo ed alcuni consiglieri parrocchiali e diverse persone che osservavano e che dovevano guardarsi dagli automezzi in transito, dal momen- to che i guidatori procedevano col naso all’insù!. Dopo che il sempre disponibile sig. Paolo Pontaletta col suo “Mer- lo” munito di forche ebbe portato la campana a lato della maxi-gru, i montatori cominciarono subito ad eseguire l’attacco della ruota ed il controllo di tutte le parti accesso- rie; poi, dopo aver fatto passare in- torno al ceppo l’apposita fascia di sollevamento, l’agganciarono alla gru che nel frattempo aveva calato il suo enorme gancio. Intanto altri operai stavano già sul campanile ed avevano preparato un arganello a catena ancorato ad uno degli ap- positi anelli che si trovano all’interno della cella campanaria. Quando tutto risultò pronto, il ca- Speciale: “Campane” 49

Delebio, lunedì il loro arganello e cominciarono a primo e più grosso, che venne fatto 27 ottobre 2014: tirarlo dentro curando che i perni ripiegare sopra l’automezzo. entrassero nelle loro guide fino al Seguirono poi diversi lavori di si- il campanone è punto giusto; dopodiché, essendo stemazione delle strutture acces- pronto per essere la campana sistemata, sganciarono sorie e quindi la campana venne le cinghie di sollevamento e la gru inclinata verso l’interno della cella collocato nella venne liberata. Erano le ore 11 e la e le venne attaccato il battaglio con cella campanaria nuova campana era stata messa a l’impiego di una robusta striscia di dimora sul campanile della chiesa cuoio che lo unisce al suo gancio La grande gru parrocchiale di Delebio. di sostegno, in ferro, predisposto dell’Impresa Come una enorme antenna dell’au- all’interno. (Nello specifico il batta- Rigamonti di toradio (oppure come le “corna” di glio è di ferro dolce e l’impiego del una lumaca), i cilindrici della gru cuoio serve a evitare il contatto fra Sondrio colloca il rientrarono l’un dentro l’altro fino a i due ferri, cosa che, altrimenti, po- campanone nella scomparire, lasciandone soltanto il trebbe creare problemi di suono). cella campanaria 50 Speciale: “Campane”


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