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Sipario n.752_753

Published by sipariospazioarte, 2014-10-12 13:46:03

Description: Sipario, Mensile dello Spettacolo - Prosa, Danza, Cinema, Lirica

Keywords: teatro,cinema,danza,lirica

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SO NEL MONDO 6 ANDAR PER FESTIVAL: IL PUBBLICO E’ PER LA CULTURA di Mario Mattia Giorgetti MM 27 FRIULI VENEZIA GIULIA: MITTELFEST, NEI VARIEGATI “RISVEGLI” DELUDE LA “DIVINA COMMEDIA” DEL LITUANO NEKROSIUS di Claudio Facchinelli 29 LIGURIA: FESTIVAL ESTIVI AR 9 PORTOGALLO: TUTTO SOLO AL di Etta Cascini 33 PIEMONTE: FESTIVAL ALLEATI CONTRO LA CRISI COMANDO/INTERVISTA A JOAQUIM di Maura Sesia BENITE E FOTOCRONACA DEL FESTIVAL DI ALMADA di D.G. IO 14 IRLANDA: DUBLINO, DRENCHED/CORPI “INONDATI” DA UNA CONTINUA RICERCA DANZANTE di Roberta Bignardi 16 FRANCIA: FESTIVAL D’AVIGNON OSCILLANTE TRA TEATRO E REALTA’ di Maria Pia Tolu 35 VENETO: LO SHERWOOD FESTIVAL SI E’ FATTO IN DUE FESTIVAL di Gianpaolo Criscione 18 PESARO: ROSSINI OPERA FESTIVAL, DOCUMENTI CIRO E MATILDE O BALDASSARRE E CORRADINO? 37 CONVEGNO A CASCINA, “LA CITTA’ di Piero Mioli DEL TEATRO”, “TEATRO DEL FARE E DEL PENSARE” NELLE PROFESSIONALITA’ EDUCATIVE di T.G. RUbRIChE 41 SCUOLA ANNA E CARLA, VERE MAESTRE GARANTI DEL GIOCO DEL TEATRO di Claudio Facchinelli 42 CINELIBRI a cura di Alberto Pesce 20 SANTARCANGELO: METTERE RADICI A SANTARCANGELO, UN FESTIVAL IN 43 DISCHI CERCA DI CITTADINANZA a cura di Alberto Corrado In Copertina: di Nicola Arrigoni Joaquim Benite, Direttore Artistico del TESTI Festival di Almada/Lisbona, Portogallo. 22 ROMAGNA: PER SCONFIGGERE “I GIGANTI DELLA MONTAGNA”, VIE 2012 FRA TERREMOTO E TEATRO D’ARTE 45 I FUNERALI DI TOGLIATTI di Nicola Arrigoni di Franco Rossi Hanno collaborato: 59 MUCCHE SELVAGGE Nicola Arrigoni, Roberta Bignardi, Etta 24 TRENTINO ALTO-ADIGE: IL TEATRO di Ade Zeno Cascini, Gianpaolo Criscione, Alberto O DELL’INVENZIONE DELLA Corrado, Claudio Facchinelli, Mario COMMUNITA’, “WE FOLK!”, 73 IL VEDOVO BIGAMO Mattia Giorgetti, Piero Mioli, Alberto L’IMPERATIVO DI DRODESERA 2012 di Myriam Mantegazza Pesce, Maura Sesia, Maria Pia Tolu. di Nicola Arrigoni 02 752/753 - 2012 752/753 - 2012

SO NEL MONDO 6 ANDAR PER FESTIVAL: IL PUBBLICO E’ PER LA CULTURA di Mario Mattia Giorgetti MM 27 FRIULI VENEZIA GIULIA: MITTELFEST, NEI VARIEGATI “RISVEGLI” DELUDE LA “DIVINA COMMEDIA” DEL LITUANO NEKROSIUS di Claudio Facchinelli 29 LIGURIA: FESTIVAL ESTIVI AR 9 PORTOGALLO: TUTTO SOLO AL di Etta Cascini 33 PIEMONTE: FESTIVAL ALLEATI CONTRO LA CRISI COMANDO/INTERVISTA A JOAQUIM di Maura Sesia BENITE E FOTOCRONACA DEL FESTIVAL DI ALMADA di D.G. IO 14 IRLANDA: DUBLINO, DRENCHED/CORPI “INONDATI” DA UNA CONTINUA RICERCA DANZANTE di Roberta Bignardi 16 FRANCIA: FESTIVAL D’AVIGNON OSCILLANTE TRA TEATRO E REALTA’ di Maria Pia Tolu 35 VENETO: LO SHERWOOD FESTIVAL SI E’ FATTO IN DUE FESTIVAL di Gianpaolo Criscione 18 PESARO: ROSSINI OPERA FESTIVAL, DOCUMENTI CIRO E MATILDE O BALDASSARRE E CORRADINO? 37 CONVEGNO A CASCINA, “LA CITTA’ di Piero Mioli DEL TEATRO”, “TEATRO DEL FARE E DEL PENSARE” NELLE PROFESSIONALITA’ EDUCATIVE di T.G. RUbRIChE 41 SCUOLA ANNA E CARLA, VERE MAESTRE GARANTI DEL GIOCO DEL TEATRO di Claudio Facchinelli 42 CINELIBRI a cura di Alberto Pesce 20 SANTARCANGELO: METTERE RADICI A SANTARCANGELO, UN FESTIVAL IN 43 DISCHI CERCA DI CITTADINANZA a cura di Alberto Corrado In Copertina: di Nicola Arrigoni Joaquim Benite, Direttore Artistico del TESTI Festival di Almada/Lisbona, Portogallo. 22 ROMAGNA: PER SCONFIGGERE “I GIGANTI DELLA MONTAGNA”, VIE 2012 FRA TERREMOTO E TEATRO D’ARTE 45 I FUNERALI DI TOGLIATTI di Nicola Arrigoni di Franco Rossi Hanno collaborato: 59 MUCCHE SELVAGGE Nicola Arrigoni, Roberta Bignardi, Etta 24 TRENTINO ALTO-ADIGE: IL TEATRO di Ade Zeno Cascini, Gianpaolo Criscione, Alberto O DELL’INVENZIONE DELLA Corrado, Claudio Facchinelli, Mario COMMUNITA’, “WE FOLK!”, 73 IL VEDOVO BIGAMO Mattia Giorgetti, Piero Mioli, Alberto L’IMPERATIVO DI DRODESERA 2012 di Myriam Mantegazza Pesce, Maura Sesia, Maria Pia Tolu. di Nicola Arrigoni 02 752/753 - 2012 752/753 - 2012

SIPARIO 04 752/753 - 2012 752/753 - 2012 05

SIPARIO 04 752/753 - 2012 752/753 - 2012 05

SIPARIO ANDAR pER FESTIVAL IL pUbbLICO è pER LA CULTURA di Mario Mattia Giorgetti che se informano con notizie stitiche cia sul lago di Como, alla sua ottava Ringraziamo il sindaco di Cernobbio come mosche attratte dal miele. In Sicilia, escluso Taormina, Siracu- La cultura è e scarne, per accorgersi che non c’é edizione, svoltasi a Villa Erba, (quella e gli sponsor che hanno mostrato di Tutto il contesto, la città, i negozi, sa, manifestazioni storiche, sempre motore trainante città, paese, borgata, che non ab- di Luchino Visconti, favolosa, ricca di credere nel festival. Passiamo a Volt- gli addobbi: uno spettacolo. Un po’ molto frequentate da un pubblico en- meno, la politica del terziario, degli tusiasta, si affermano nuove realtà, erra, borgo ricco di storia, bello e in- bia organizzato il proprio festival, la attrezzature, di spazi, immersa nel di economia, propria rassegna, un evento, sia di verde e abbracciata da piante seco- vitante: un palcoscenico posto su una albergatori, che anziché favorire il tur- come l’apertura di un nuovo teatrino dà occupazione, teatro, sia di musica, sia di cinema, lari), che ha concluso il suo ciclo di vallata mozzafiato. Qua, da tempo, ista invogliandolo ad un soggiorno di 100 posti a Marsala, voluto e diretto si organizza un buon festival e ven- dal drammaturgo Claudio Forti, come più prolungato con offerte di pac- sia di danza, sia di lirica. Abbiamo spettacoli con un omaggio a Fabrizio dà partecipazione, la un’Italia che pullula d’iniziative; reg- De André con un titolo intrigante ed gono distribuiti i premi Ombra della chetti a costi agevolati, lo agredisco- la rassegna teatrale, undicesima ed- sera ai protagonisti della cultura, a no con costi elevatissimi praticando izione, Pirandello Stable Festival, a cultura dà sapere... istriamo, borderò Siae alla mano, un emblematico A forza di essere vento, coloro che offrono la propria esistenza la politica del mordi e fuggi in nome Caos (Agrigento), diretta da Mario movimento di gente impressionante, evento ricco di enegia, musica, è dell’Arena. Una vergona. Ma si sa Gaziano che con cinque spettacoli in all’arte, alla scrittura, alla comunicazi- nonostante i costi ancora troppo alti un piccolo incanto che si apre sulle S e si vuol conoscere lo stato di per una giusta partecipazione di un note di Korakhanè; e lo spettacolo si one, allo spettacolo (ecco, ne citiamo l’egoismo umano, individualista, non programma ha soddisfatto una nutrita i premiati: Paola Gassman, Paolo Fer- ha limiti. L’Arena ha presentato un platea di spettatori affezionati. Come chiude su Viver con un gruppo stru- pubblico da formare. salute dello Spettacolo in Ita- rari, Mario Mattia Giorgetti, Ginevra calendario di opere consolidate e di non parlare del Festival Benevento Un politico accorto dovrebbe farsi mentale Franziska, con una ritmica lia, durante il periodo estivo, non si deve fare altro che saltare da vivo in questi contesti, per analizzare in perfetto stile pop-live e con un Bompiani, Maria Rosaria Omaggio, forte di richiamo come: Don Giovan- Città Spettacolo, diretto da Giulio Gianni Guardigli, Susanna Branchini, ni, Aida, Carmen, Romeo e Giulietta, Baffi, che ha messo in piedi un nutrito la situazione e valutarne le conseg- coro tutto fare: dal canto a momenti un treno all’altro, o mettersi in auto uenze. La cultura è motore trainante pantomimici, uno spettacolo creato Franco Cangini); e anche qui, il pub- Turandot, Tosca. Inoltre, ha messo in programma di spettacoli ed eventi e navigare in lungo e in largo per la di economia, dà occupazione, dà par- e diretto da Gloria Clemente che non blico non si è fatto pregare: presente, atto un’ottima, lodevole iniziativa di culturali di vario genere: cinema, penisola e guai dimenticarsi le isole. tecipazione, la cultura dà sapere; ma perde occasione per mostrarsi, un partecipante, motivato; ha dato forza solidarietà per i terremotati dell’ Emil- poesia, letteratura, mostre, ricordi, A dispetto dei tagli imposti dal Gov- i politici non sono attenti, pensano po’ tarantolata; ogni evento è stato e senso al lavoro degli organizzatori ia Romagna tesa a raccogliere fondi. sfilate di vecchie e storiche auto (tut- erno, da una politica dissennata, ai giochi di potere, alle combinazioni offerto gratis; ecco una bella inizia- che sono quasi tutti volontari e che Gli spettacoli, tutti da vedere e molto to fa spettacolo a Benevento) mirati miope, degradata, il mondo dello algebriche, agli intrighi; e sono dis- tiva politicamente lungimirante, riv- riescono a coinvolgere sponsor locali. apprezzati soprattutto sia quello fir- a valorizare luoghi e siti: dal Centro spettacolo ha dimostrato di saper tanti da coloro che li hanno delegati. olta ad un pubblico giovane; ed ogni Andiamo ai grandi eventi, quelli che mato da Franco Zeffirelli (Turandot), Storico, (con il Galà di auto d’epoca) superare questo stato di cose, ov- Per fortuna qualcuno ancora si salva; spettacolo ha visto il tutto esaurito. hanno bisogno di un forte sostegno sia quello di Gianfranco De Bosio al Teatro Romano (con L’elisir d’amore viamete con innumerevoli sforzi, ma purtroppo pochi: non facciamo nomi economico pubblico, ma attualmente (Aida); due riprese eccellenti con cast di Gaetano Donizetti); dalla Corte del facendo comunque attività culturale, per non fare torto a nessuno, per sal- anche loro sono in uno stato di soffer- encomiabili. Palazzo Paolo V (con la mostra Nel avendo come risultato di offrire al vare la faccia a quelli che amano la enza. In Sardegna, si è festeggiato il festival nome di Ciccio, un omaggio all’attore pubblico ciò che una società civile, tintarella e chiappe al sole. Glissons. Sopra: Arena di Verona. Aida Se ti capita, caro lettore, fai una ca- “La notte dei Poeti” alla sua trentes- Nino Taranto); dal Rudere della Chie- responsabile, deve dare alla propria di Giuseppe Verdi, regia di Gianfranco patina il prossimo anno all’Arena di ima edizione. Sipario gli ha dedicato sa di San Lupo detta “Morticelli” (con De Bosio. Foto Ennevi. Comunità: crescita culturale. Per dovere di cronaca, dobbiamo Verona che festeggia il suo centena- un ampio Dossier con tutti i protago- Raccontami Benevento, performances Basta dare un’occhiata alla Guida citare alcuni festival per non dare Nella pag. a fianco: Alpha Golem rio, e lì, in quella occasione, ti rende- nisti che nel corso delle stagioni vi d’attori e autori ispirate alla storia ai Festival del nostro portale www. l’impressione di parlare a vanvera: Revolution, regia Marco Maria Tosolini, rai conto di quanto lustro, economia, hanno partecipato. Insomma, una di Benevento) a Hortus Colclusus sipario.it; basta scorrere quotidiana- citiamo ad esempio quello di Cer- con Sonia Dorigo, canto; Angelo bellezza di spettacoli, offre al Paese, festa dove il pubblico é stato il vero (dove Mariano Rigillo ha ricordato lo mente le pagine dei quotidiani, an- nobbio, delizioso paese che si affac- Comisso. ai turisti tedeschi e no, che arrivano protagonista. scenografo beneventano Paolo Petti, 06 752/753 - 2012 752/753 - 2012 07

SIPARIO ANDAR pER FESTIVAL IL pUbbLICO è pER LA CULTURA di Mario Mattia Giorgetti che se informano con notizie stitiche cia sul lago di Como, alla sua ottava Ringraziamo il sindaco di Cernobbio come mosche attratte dal miele. In Sicilia, escluso Taormina, Siracu- La cultura è e scarne, per accorgersi che non c’é edizione, svoltasi a Villa Erba, (quella e gli sponsor che hanno mostrato di Tutto il contesto, la città, i negozi, sa, manifestazioni storiche, sempre motore trainante città, paese, borgata, che non ab- di Luchino Visconti, favolosa, ricca di credere nel festival. Passiamo a Volt- gli addobbi: uno spettacolo. Un po’ molto frequentate da un pubblico en- meno, la politica del terziario, degli tusiasta, si affermano nuove realtà, erra, borgo ricco di storia, bello e in- bia organizzato il proprio festival, la attrezzature, di spazi, immersa nel di economia, propria rassegna, un evento, sia di verde e abbracciata da piante seco- vitante: un palcoscenico posto su una albergatori, che anziché favorire il tur- come l’apertura di un nuovo teatrino dà occupazione, teatro, sia di musica, sia di cinema, lari), che ha concluso il suo ciclo di vallata mozzafiato. Qua, da tempo, ista invogliandolo ad un soggiorno di 100 posti a Marsala, voluto e diretto si organizza un buon festival e ven- dal drammaturgo Claudio Forti, come più prolungato con offerte di pac- sia di danza, sia di lirica. Abbiamo spettacoli con un omaggio a Fabrizio dà partecipazione, la un’Italia che pullula d’iniziative; reg- De André con un titolo intrigante ed gono distribuiti i premi Ombra della chetti a costi agevolati, lo agredisco- la rassegna teatrale, undicesima ed- sera ai protagonisti della cultura, a no con costi elevatissimi praticando izione, Pirandello Stable Festival, a cultura dà sapere... istriamo, borderò Siae alla mano, un emblematico A forza di essere vento, coloro che offrono la propria esistenza la politica del mordi e fuggi in nome Caos (Agrigento), diretta da Mario movimento di gente impressionante, evento ricco di enegia, musica, è dell’Arena. Una vergona. Ma si sa Gaziano che con cinque spettacoli in all’arte, alla scrittura, alla comunicazi- nonostante i costi ancora troppo alti un piccolo incanto che si apre sulle S e si vuol conoscere lo stato di per una giusta partecipazione di un note di Korakhanè; e lo spettacolo si one, allo spettacolo (ecco, ne citiamo l’egoismo umano, individualista, non programma ha soddisfatto una nutrita i premiati: Paola Gassman, Paolo Fer- ha limiti. L’Arena ha presentato un platea di spettatori affezionati. Come chiude su Viver con un gruppo stru- pubblico da formare. salute dello Spettacolo in Ita- rari, Mario Mattia Giorgetti, Ginevra calendario di opere consolidate e di non parlare del Festival Benevento Un politico accorto dovrebbe farsi mentale Franziska, con una ritmica lia, durante il periodo estivo, non si deve fare altro che saltare da vivo in questi contesti, per analizzare in perfetto stile pop-live e con un Bompiani, Maria Rosaria Omaggio, forte di richiamo come: Don Giovan- Città Spettacolo, diretto da Giulio Gianni Guardigli, Susanna Branchini, ni, Aida, Carmen, Romeo e Giulietta, Baffi, che ha messo in piedi un nutrito la situazione e valutarne le conseg- coro tutto fare: dal canto a momenti un treno all’altro, o mettersi in auto uenze. La cultura è motore trainante pantomimici, uno spettacolo creato Franco Cangini); e anche qui, il pub- Turandot, Tosca. Inoltre, ha messo in programma di spettacoli ed eventi e navigare in lungo e in largo per la di economia, dà occupazione, dà par- e diretto da Gloria Clemente che non blico non si è fatto pregare: presente, atto un’ottima, lodevole iniziativa di culturali di vario genere: cinema, penisola e guai dimenticarsi le isole. tecipazione, la cultura dà sapere; ma perde occasione per mostrarsi, un partecipante, motivato; ha dato forza solidarietà per i terremotati dell’ Emil- poesia, letteratura, mostre, ricordi, A dispetto dei tagli imposti dal Gov- i politici non sono attenti, pensano po’ tarantolata; ogni evento è stato e senso al lavoro degli organizzatori ia Romagna tesa a raccogliere fondi. sfilate di vecchie e storiche auto (tut- erno, da una politica dissennata, ai giochi di potere, alle combinazioni offerto gratis; ecco una bella inizia- che sono quasi tutti volontari e che Gli spettacoli, tutti da vedere e molto to fa spettacolo a Benevento) mirati miope, degradata, il mondo dello algebriche, agli intrighi; e sono dis- tiva politicamente lungimirante, riv- riescono a coinvolgere sponsor locali. apprezzati soprattutto sia quello fir- a valorizare luoghi e siti: dal Centro spettacolo ha dimostrato di saper tanti da coloro che li hanno delegati. olta ad un pubblico giovane; ed ogni Andiamo ai grandi eventi, quelli che mato da Franco Zeffirelli (Turandot), Storico, (con il Galà di auto d’epoca) superare questo stato di cose, ov- Per fortuna qualcuno ancora si salva; spettacolo ha visto il tutto esaurito. hanno bisogno di un forte sostegno sia quello di Gianfranco De Bosio al Teatro Romano (con L’elisir d’amore viamete con innumerevoli sforzi, ma purtroppo pochi: non facciamo nomi economico pubblico, ma attualmente (Aida); due riprese eccellenti con cast di Gaetano Donizetti); dalla Corte del facendo comunque attività culturale, per non fare torto a nessuno, per sal- anche loro sono in uno stato di soffer- encomiabili. Palazzo Paolo V (con la mostra Nel avendo come risultato di offrire al vare la faccia a quelli che amano la enza. In Sardegna, si è festeggiato il festival nome di Ciccio, un omaggio all’attore pubblico ciò che una società civile, tintarella e chiappe al sole. Glissons. Sopra: Arena di Verona. Aida Se ti capita, caro lettore, fai una ca- “La notte dei Poeti” alla sua trentes- Nino Taranto); dal Rudere della Chie- responsabile, deve dare alla propria di Giuseppe Verdi, regia di Gianfranco patina il prossimo anno all’Arena di ima edizione. Sipario gli ha dedicato sa di San Lupo detta “Morticelli” (con De Bosio. Foto Ennevi. Comunità: crescita culturale. Per dovere di cronaca, dobbiamo Verona che festeggia il suo centena- un ampio Dossier con tutti i protago- Raccontami Benevento, performances Basta dare un’occhiata alla Guida citare alcuni festival per non dare Nella pag. a fianco: Alpha Golem rio, e lì, in quella occasione, ti rende- nisti che nel corso delle stagioni vi d’attori e autori ispirate alla storia ai Festival del nostro portale www. l’impressione di parlare a vanvera: Revolution, regia Marco Maria Tosolini, rai conto di quanto lustro, economia, hanno partecipato. Insomma, una di Benevento) a Hortus Colclusus sipario.it; basta scorrere quotidiana- citiamo ad esempio quello di Cer- con Sonia Dorigo, canto; Angelo bellezza di spettacoli, offre al Paese, festa dove il pubblico é stato il vero (dove Mariano Rigillo ha ricordato lo mente le pagine dei quotidiani, an- nobbio, delizioso paese che si affac- Comisso. ai turisti tedeschi e no, che arrivano protagonista. scenografo beneventano Paolo Petti, 06 752/753 - 2012 752/753 - 2012 07

SIPARIO Dal Mondo scomparso di recente, seguito poi one sia per l’accoglienza del pubblico d’immagini composto di azioni pan- dal bellissimo film Quijote di Mimmo al programma. Come non ricordare tomimiche, accenni di danza, canti, Paladino); dal Teatro Massimo (dove il successo di pubblico riscontrato al momenti di mimo, musica domi- è stato rappresentato M.K. Mortal Festival Operaestate di Bassano del nante, oggetti semplici ed essenziali Kabaret di Roberto Russo) al Teatro Grappa come quello dell’Estate Teat- per “narrare” le storie che sceglie Comunale (dove ha trovato ottima rale Veronese al Teatro Romano. dove il teatro di parola viene soffoca- accoglienza Ferdinando di Annibale Terminiamo questa disamina, questo to dal succedersi delle scene visive. Ruccello); dall’Arco del Sacramento viaggio sulla partecipazione del pub- In questo Paradiso i Canti di Dante, (che ha ospitato lo spettacolo L’anima blico con una nota sul Teatro Olimpico ricchi di poesia alta e difficile in prima buona di Lucignolo di Claudio B. Lau- di Vicenza, dove ha debuttato in pri- lettura, diventano mero pretesto; e ri) al Mulino Pacifico (dove gli spet- ma mondiale Paradiso, libera interpre- poi, sentirli recitare in lingua lituana pORTAgALLO: tatori venivano obbligati a “vivere” tazione di Eimuntas Nekrosius, tratto e obbligati a oscillare la testa tra la durante la notte sette ore per lo spet- dalla Divina Commedia di Dante, di scena e il limitato spazio per i sottoti- tacolo Giulio Cesare da Shakespeare); cui il regista ha realizzato in questa toli, posto in alto, e spinti a leggerli TUTTO SOLO AL dalla Terrazza del Convitto Nazio- stagione anche Inferno e Purgatorio. velocemente, senza apprezzare il nale Pietro Garrone (con il Concerto Di questo spettacolo ne parla Nicola contenuto dei versi di Dante, il pub- all’alba per Ensemble di violoncelli, da Arrigoni sul portale www.sipario.it blico, a un certo punto, si sente legit- COMANDO ascoltare alla sei del mattino) e per alla voce recensioni. timato ad abbandonare l’impresa per finire al Teatro De Simone (con Robe Contrariamente alla consuetudine dedicarsi a ciò che accade sul palco- dell’altro mondo di Gabriele di Luca). che ha sempre visto un pubblico un scenico dove, ripetiamo, si corre, si INTERVISTA A JOAQUIM BENITE Come si vede, spazi insoliti, teatri tra- po’ attempato, stavolta all’Olimpico, salta, si accennano passi di danza, dizionali, orari provocatori che rich- abbiamo notato un bel pò di giovani, si mima e dove compaiono oggetti E FOTOCRONACA DEL FESTIVAL iedono impegno di programmazione che certamente amano questo regis- che assumono un valore simbolico e e organizzazione del pubblico che ta e che, secondo noi, si sta ecceden- criptico, ottenendo a volte immagi- DI ALMADA deve correre da un posto all’altro, con do nel definirlo “grande e geniale”. ni esaltanti e a volte un po’ noiose. “corti circuiti” da orari troppo pros- Per noi va ridimensionato. In fondo, Ma alla fine dello spettacolo, che si di D.G. simi l’uno dall’altro. Ma il risultato è la scrittura drammaturgica del reg- snoda in un’ora e mezza, il pubblico stato eccellente sia per la partecipazi- ista si concentra su un linguaggio applaude con calore e convinzione ... penso che nessuna crisi potrà mai cancellare il teatro. perché riconosce lo sforzo e la bravu- ra di tutti gli attori obbedienti al det- Anche ai tempi del Medioevo quando l’Inquisizione lo tato del regista. Per comprendere la tesi che il pubbli- perseguitava, il teatro è sempre sopravvissuto, con forme co ha dato segni di partecipazione si consiglia di leggere gli altri servizi sui come la Commedia dell’Arte o altro... festival pubblicati su questo numero: da quello lirico di Pesaro a quello di innovazione di Santarcangelo; da P artiamo con domande figura- La tempesta della crisi durerà a lungo forme di sostentamento. quello del Teatro Povero di Montic- te: quando un comandante di secondo la previsioni politiche, non Per esempio il teatro di Dijon Bourgo- chiello a quello di Borgio Verezzi, al una nave viene colto da una è forse il caso che dalla crisi occorra gne ha creato uno spettacolo con un Mittelfest. tempesta mette in atto una strategia: rivedere i rapporti tra il “Sistema Te- camioncino che fa tournée in tutta la Concludendo: è un immenso piacere, che strategia si è dovuta applicare atro” e il Sistema Istituzioni, cioè in- Francia. Non so se la maniera in cui vedere un pubblico che di fronte ai per la tempesta della crisi e salvare la dividuare una qualità di rapporto che lavoriamo di solito si potrà mante- tagli, ad una crisi che investe tutti i barca del Festival di Almada, travolto dia più sicurezza e autonomia econo- nere. Io ho il vantaggio di aver vis- settori, sostiene la cultura, diventa come tanti altri Festival europei dai mica? suto una situazione simile, durante più attivo, responsabile del proprio tagli capestro? il fascismo, ma i giovani non hanno ruolo. Penso che il teatro sia abituato alla avuto questa esperienza, quindi per- E’ stata una strategia relativamente crisi perché l’ha sempre vissuta; que- deranno di più. semplice. Abbiamo fatto una ridu- sta, inoltre, è una crisi del sistema: se In ogni caso penso che nessuna crisi zione del numero di spettacoli che il sistema si manterrà com’è, come è potrà mai cancellare il teatro. Anche facevamo normalmente e ci siamo probabile, il teatro non entrerà in cri- ai tempi del Medioevo quando l’In- concentrati sulla qualità, quindi ab- si anche se chi ci governa non è mol- quisizione lo perseguitava, il teatro a fianco: Festival delle Colline Torinesi. biamo creato un programma meno to preoccupato per il teatro e per la è sempre sopravvissuto, con forme Claire Cunningham in Evolution. ampio, ma nello stesso tempo molto cultura. come la Commedia dell’Arte o altro, solido. Il teatro deve trovare, quindi, altre insomma penso che dobbiamo ana- 08 752/753 - 2012 752/753 - 2012 09

SIPARIO Dal Mondo scomparso di recente, seguito poi one sia per l’accoglienza del pubblico d’immagini composto di azioni pan- dal bellissimo film Quijote di Mimmo al programma. Come non ricordare tomimiche, accenni di danza, canti, Paladino); dal Teatro Massimo (dove il successo di pubblico riscontrato al momenti di mimo, musica domi- è stato rappresentato M.K. Mortal Festival Operaestate di Bassano del nante, oggetti semplici ed essenziali Kabaret di Roberto Russo) al Teatro Grappa come quello dell’Estate Teat- per “narrare” le storie che sceglie Comunale (dove ha trovato ottima rale Veronese al Teatro Romano. dove il teatro di parola viene soffoca- accoglienza Ferdinando di Annibale Terminiamo questa disamina, questo to dal succedersi delle scene visive. Ruccello); dall’Arco del Sacramento viaggio sulla partecipazione del pub- In questo Paradiso i Canti di Dante, (che ha ospitato lo spettacolo L’anima blico con una nota sul Teatro Olimpico ricchi di poesia alta e difficile in prima buona di Lucignolo di Claudio B. Lau- di Vicenza, dove ha debuttato in pri- lettura, diventano mero pretesto; e ri) al Mulino Pacifico (dove gli spet- ma mondiale Paradiso, libera interpre- poi, sentirli recitare in lingua lituana pORTAgALLO: tatori venivano obbligati a “vivere” tazione di Eimuntas Nekrosius, tratto e obbligati a oscillare la testa tra la durante la notte sette ore per lo spet- dalla Divina Commedia di Dante, di scena e il limitato spazio per i sottoti- tacolo Giulio Cesare da Shakespeare); cui il regista ha realizzato in questa toli, posto in alto, e spinti a leggerli TUTTO SOLO AL dalla Terrazza del Convitto Nazio- stagione anche Inferno e Purgatorio. velocemente, senza apprezzare il nale Pietro Garrone (con il Concerto Di questo spettacolo ne parla Nicola contenuto dei versi di Dante, il pub- all’alba per Ensemble di violoncelli, da Arrigoni sul portale www.sipario.it blico, a un certo punto, si sente legit- COMANDO ascoltare alla sei del mattino) e per alla voce recensioni. timato ad abbandonare l’impresa per finire al Teatro De Simone (con Robe Contrariamente alla consuetudine dedicarsi a ciò che accade sul palco- dell’altro mondo di Gabriele di Luca). che ha sempre visto un pubblico un scenico dove, ripetiamo, si corre, si INTERVISTA A JOAQUIM BENITE Come si vede, spazi insoliti, teatri tra- po’ attempato, stavolta all’Olimpico, salta, si accennano passi di danza, dizionali, orari provocatori che rich- abbiamo notato un bel pò di giovani, si mima e dove compaiono oggetti E FOTOCRONACA DEL FESTIVAL iedono impegno di programmazione che certamente amano questo regis- che assumono un valore simbolico e e organizzazione del pubblico che ta e che, secondo noi, si sta ecceden- criptico, ottenendo a volte immagi- DI ALMADA deve correre da un posto all’altro, con do nel definirlo “grande e geniale”. ni esaltanti e a volte un po’ noiose. “corti circuiti” da orari troppo pros- Per noi va ridimensionato. In fondo, Ma alla fine dello spettacolo, che si di D.G. simi l’uno dall’altro. Ma il risultato è la scrittura drammaturgica del reg- snoda in un’ora e mezza, il pubblico stato eccellente sia per la partecipazi- ista si concentra su un linguaggio applaude con calore e convinzione ... penso che nessuna crisi potrà mai cancellare il teatro. perché riconosce lo sforzo e la bravu- ra di tutti gli attori obbedienti al det- Anche ai tempi del Medioevo quando l’Inquisizione lo tato del regista. Per comprendere la tesi che il pubbli- perseguitava, il teatro è sempre sopravvissuto, con forme co ha dato segni di partecipazione si consiglia di leggere gli altri servizi sui come la Commedia dell’Arte o altro... festival pubblicati su questo numero: da quello lirico di Pesaro a quello di innovazione di Santarcangelo; da P artiamo con domande figura- La tempesta della crisi durerà a lungo forme di sostentamento. quello del Teatro Povero di Montic- te: quando un comandante di secondo la previsioni politiche, non Per esempio il teatro di Dijon Bourgo- chiello a quello di Borgio Verezzi, al una nave viene colto da una è forse il caso che dalla crisi occorra gne ha creato uno spettacolo con un Mittelfest. tempesta mette in atto una strategia: rivedere i rapporti tra il “Sistema Te- camioncino che fa tournée in tutta la Concludendo: è un immenso piacere, che strategia si è dovuta applicare atro” e il Sistema Istituzioni, cioè in- Francia. Non so se la maniera in cui vedere un pubblico che di fronte ai per la tempesta della crisi e salvare la dividuare una qualità di rapporto che lavoriamo di solito si potrà mante- tagli, ad una crisi che investe tutti i barca del Festival di Almada, travolto dia più sicurezza e autonomia econo- nere. Io ho il vantaggio di aver vis- settori, sostiene la cultura, diventa come tanti altri Festival europei dai mica? suto una situazione simile, durante più attivo, responsabile del proprio tagli capestro? il fascismo, ma i giovani non hanno ruolo. Penso che il teatro sia abituato alla avuto questa esperienza, quindi per- E’ stata una strategia relativamente crisi perché l’ha sempre vissuta; que- deranno di più. semplice. Abbiamo fatto una ridu- sta, inoltre, è una crisi del sistema: se In ogni caso penso che nessuna crisi zione del numero di spettacoli che il sistema si manterrà com’è, come è potrà mai cancellare il teatro. Anche facevamo normalmente e ci siamo probabile, il teatro non entrerà in cri- ai tempi del Medioevo quando l’In- concentrati sulla qualità, quindi ab- si anche se chi ci governa non è mol- quisizione lo perseguitava, il teatro a fianco: Festival delle Colline Torinesi. biamo creato un programma meno to preoccupato per il teatro e per la è sempre sopravvissuto, con forme Claire Cunningham in Evolution. ampio, ma nello stesso tempo molto cultura. come la Commedia dell’Arte o altro, solido. Il teatro deve trovare, quindi, altre insomma penso che dobbiamo ana- 08 752/753 - 2012 752/753 - 2012 09

SIPARIO Dal Mondo lizzare le cose che succedono e tro- teatro. Se prendiamo in considerazio- vare le risposte migliori ogni volta. ne il grande sviluppo tecnologico che c’è stato negli ultimi anni, ad esem- Quando un progetto culturale, quale pio, vediamo che il teatro è riuscito il Festival di Almada vive quasi da ad evitare una contaminazione che trent’anni, quindi corrisponde ad una avrebbe potuto essere distruttiva. Il radice della città in cui è inserito, non teatro continua con il suo linguaggio è il caso di chiamare in soccorso la millenario di artigianato. cittadinanza, il cittadino semplice, i soggetti operativi sia nel commercio La situazione critica economica che nel sociale e dar luogo ad una fon- coinvolge altri soggetti del territorio dazione del teatro nella città? Tutta portoghese. Non si pensa di trovare la cittadinanza dovrebbe riunirsi in- un’alleanza tra questi soggetti per torno ad una fondazione? dare forza al teatro? Questa è anche una possibilità. Non Quali soggetti? sappiamo come saranno le future condizioni culturali. Soggetti produttivi, voglio dire nelle É necessario dare risposte concrete città del Portogallo, ci sono altre re- ad ogni problema che si intravede, altà come la vostra, altri soggetti che provando sempre a salvare il proget- producono teatro, producono Festi- sopra a dx: Bailarinos da Companhia Nacional de Bailado in La Sagra della to. val, ecc. Trovare un’alleanza potreb- Primavera, coreografia di Olga Roriz. Abbiamo la speranza che le cose be essere una via? cambino ma non sappiamo effettiva- Sopra a sx: Peter Stein in Faust Fantasia, mente come. Penso che da sempre il Sì, ma noi abbiamo già tanti part- messa in scena di Peter Stein, foto Lorenza Daverio. Sopra: Lisboa, regia di Anna Stigsgaard. teatro non si possa discostare dalla ners. Il Festival non si potrebbe fare politica. E una crisi come questa ha senza questa collaborazione con i nella pag. a fianco: Murmures des Murs, tanti svantaggi, ci pone dei grossi teatri di Lisbona che dura ormai da sotto a sx: The Day before the last day, creazione di Yael Ronen, foto Heiko Schäfer. regia di Aurélia Thierrée_Chaplin, problemi, ma ci sono altri aspetti che anni. Ci sono alcune istituzioni uf- foto Richard Haughton. sono, paradossalmente, positivi per il ficiali e alcune compagnie come la 10 752/753 - 2012 752/753 - 2012 11

SIPARIO Dal Mondo lizzare le cose che succedono e tro- teatro. Se prendiamo in considerazio- vare le risposte migliori ogni volta. ne il grande sviluppo tecnologico che c’è stato negli ultimi anni, ad esem- Quando un progetto culturale, quale pio, vediamo che il teatro è riuscito il Festival di Almada vive quasi da ad evitare una contaminazione che trent’anni, quindi corrisponde ad una avrebbe potuto essere distruttiva. Il radice della città in cui è inserito, non teatro continua con il suo linguaggio è il caso di chiamare in soccorso la millenario di artigianato. cittadinanza, il cittadino semplice, i soggetti operativi sia nel commercio La situazione critica economica che nel sociale e dar luogo ad una fon- coinvolge altri soggetti del territorio dazione del teatro nella città? Tutta portoghese. Non si pensa di trovare la cittadinanza dovrebbe riunirsi in- un’alleanza tra questi soggetti per torno ad una fondazione? dare forza al teatro? Questa è anche una possibilità. Non Quali soggetti? sappiamo come saranno le future condizioni culturali. Soggetti produttivi, voglio dire nelle É necessario dare risposte concrete città del Portogallo, ci sono altre re- ad ogni problema che si intravede, altà come la vostra, altri soggetti che provando sempre a salvare il proget- producono teatro, producono Festi- sopra a dx: Bailarinos da Companhia Nacional de Bailado in La Sagra della to. val, ecc. Trovare un’alleanza potreb- Primavera, coreografia di Olga Roriz. Abbiamo la speranza che le cose be essere una via? cambino ma non sappiamo effettiva- Sopra a sx: Peter Stein in Faust Fantasia, mente come. Penso che da sempre il Sì, ma noi abbiamo già tanti part- messa in scena di Peter Stein, foto Lorenza Daverio. Sopra: Lisboa, regia di Anna Stigsgaard. teatro non si possa discostare dalla ners. Il Festival non si potrebbe fare politica. E una crisi come questa ha senza questa collaborazione con i nella pag. a fianco: Murmures des Murs, tanti svantaggi, ci pone dei grossi teatri di Lisbona che dura ormai da sotto a sx: The Day before the last day, creazione di Yael Ronen, foto Heiko Schäfer. regia di Aurélia Thierrée_Chaplin, problemi, ma ci sono altri aspetti che anni. Ci sono alcune istituzioni uf- foto Richard Haughton. sono, paradossalmente, positivi per il ficiali e alcune compagnie come la 10 752/753 - 2012 752/753 - 2012 11

SIPARIO Dal Mondo nostra. Il Festival è sempre stato un riconosce la filosofia del Festival? chiamiamo teatro, teatro di tradizione. no della compagnia di Dijon Bourgo- luogo d’incontro di tutto il teatro por- Potrei menzionare lo spettacolo di L’obiettivo Tanti giovani gruppi si allontanano gne. Faremo il tentativo di allargare toghese. Peter Stein, ma degni di nota sono da questa linea producendo molte il pubblico. Non vogliamo che il Fe- nella pagina a fianco a sx: A anche spettacoli di gruppi giovani. principale del Festival volte un teatro che non ha avuto ri- stival rimanga per un gruppo di spe- Controvérsia de Valladolid di Jean- Quindi c’è già un’alleanza di fatto? Perché il Festival non ha mai avu- sultati soddisfacenti. Quarant’anni cializzati. Claude Carrière, foto Bruno Simao. to una posizione rigida, ha sempre è sempre stato la fa c’era un buon numero di maestri Già esiste. cercato la diversità. L’obiettivo prin- formazione di un mentre recentemente tra i giovani Sono d’accordo. E quest’anno si è av- nella foto centrale: Two of us, regia di cipale del Festival è sempre stato la non emergono nomi che si impon- vicendato un pubblico nuovo o è sem- Ana Pepinee e Paul Cimpoieru, Passiamo al programma del Festival: formazione di un pubblico che non pubblico che non gono in modo così brillante come i pre la solita nicchia? foto Pedro Aperta. qual è il filo conduttore, se c’è, del pro- esisteva quando il Festival ha debut- maestri di quarant’anni fa. Nella mia gramma di questo Festival? Quale è tato. Quindi la linea che ci interessa esisteva quando il concezione il Teatro è pensiero, pen- C’è stato meno pubblico delle edizio- stata l’idea portante? mostrare è far vedere varie forme di Festival ha debuttato. siero è letteratura, è parola, è musi- ni precedenti, ma il nucleo si è man- sopra a dx: Il Mercante di Venezia, teatro, ma tutte con una grande qua- ca, è poesia. E chi tenta di sostituire tenuto anche se molti giovani sono regia di Ricardo Pais. Quest’anno si sente tanto la preoccu- lità. Quindi la linea che ci un teatro di pensiero, chi tenta di di- venuti per la prima volta. pazione per i temi attuali, la libertà Quest’anno abbiamo circo, abbiamo struggere le proprie origini è condan- Gli spettacoli sono sempre a discre- dell’individuo, la mancanza di oriz- danza. Però quando parlo di Peter interessa mostrare nato a fallire. zione, ci sono quelli che piacciono e zonti che sta dappertutto, in tutto il Stein è perché è un teatro di testo, di è far vedere varie quelli che non piacciono. Perché se mondo. E c’è sempre l’attitudine a parola, che segue la nostra grande Sei già in grado di anticipare la linea uno dei nostri obiettivi è di sostenere resistere, ad essere contro. Perché il tradizione occidentale che è la tradi- forme di teatro, ma del prossimo Festival? il pensiero e ‘’dinamizzarlo’’, è neces- teatro può sopravvivere in quanto è zione greco-latina. sario che ci siano diverse visioni. un contropotere. In questo caso tan- Quarant’anni fa c’è stata una grande tutte con una grande Continuare questa linea. Forse ci sa- to peggiore è la situazione, tanto me- volontà di introdurre l’influenza del qualità. ranno più spettacoli di questo teatro glio sarà per il teatro. teatro giapponese in Europa. Que- di cui ho parlato, del teatro di strada, sto, però, non corrisponde alla nostra di un teatro popolare che prende ad Qual è lo spettacolo di forza in cui si cultura che è fatta di grandi testi che esempio l’esperimento del camionci- 12 752/753 - 2012 752/753 - 2012 13

SIPARIO Dal Mondo nostra. Il Festival è sempre stato un riconosce la filosofia del Festival? chiamiamo teatro, teatro di tradizione. no della compagnia di Dijon Bourgo- luogo d’incontro di tutto il teatro por- Potrei menzionare lo spettacolo di L’obiettivo Tanti giovani gruppi si allontanano gne. Faremo il tentativo di allargare toghese. Peter Stein, ma degni di nota sono da questa linea producendo molte il pubblico. Non vogliamo che il Fe- nella pagina a fianco a sx: A anche spettacoli di gruppi giovani. principale del Festival volte un teatro che non ha avuto ri- stival rimanga per un gruppo di spe- Controvérsia de Valladolid di Jean- Quindi c’è già un’alleanza di fatto? Perché il Festival non ha mai avu- sultati soddisfacenti. Quarant’anni cializzati. Claude Carrière, foto Bruno Simao. to una posizione rigida, ha sempre è sempre stato la fa c’era un buon numero di maestri Già esiste. cercato la diversità. L’obiettivo prin- formazione di un mentre recentemente tra i giovani Sono d’accordo. E quest’anno si è av- nella foto centrale: Two of us, regia di cipale del Festival è sempre stato la non emergono nomi che si impon- vicendato un pubblico nuovo o è sem- Ana Pepinee e Paul Cimpoieru, Passiamo al programma del Festival: formazione di un pubblico che non pubblico che non gono in modo così brillante come i pre la solita nicchia? foto Pedro Aperta. qual è il filo conduttore, se c’è, del pro- esisteva quando il Festival ha debut- maestri di quarant’anni fa. Nella mia gramma di questo Festival? Quale è tato. Quindi la linea che ci interessa esisteva quando il concezione il Teatro è pensiero, pen- C’è stato meno pubblico delle edizio- stata l’idea portante? mostrare è far vedere varie forme di Festival ha debuttato. siero è letteratura, è parola, è musi- ni precedenti, ma il nucleo si è man- sopra a dx: Il Mercante di Venezia, teatro, ma tutte con una grande qua- ca, è poesia. E chi tenta di sostituire tenuto anche se molti giovani sono regia di Ricardo Pais. Quest’anno si sente tanto la preoccu- lità. Quindi la linea che ci un teatro di pensiero, chi tenta di di- venuti per la prima volta. pazione per i temi attuali, la libertà Quest’anno abbiamo circo, abbiamo struggere le proprie origini è condan- Gli spettacoli sono sempre a discre- dell’individuo, la mancanza di oriz- danza. Però quando parlo di Peter interessa mostrare nato a fallire. zione, ci sono quelli che piacciono e zonti che sta dappertutto, in tutto il Stein è perché è un teatro di testo, di è far vedere varie quelli che non piacciono. Perché se mondo. E c’è sempre l’attitudine a parola, che segue la nostra grande Sei già in grado di anticipare la linea uno dei nostri obiettivi è di sostenere resistere, ad essere contro. Perché il tradizione occidentale che è la tradi- forme di teatro, ma del prossimo Festival? il pensiero e ‘’dinamizzarlo’’, è neces- teatro può sopravvivere in quanto è zione greco-latina. sario che ci siano diverse visioni. un contropotere. In questo caso tan- Quarant’anni fa c’è stata una grande tutte con una grande Continuare questa linea. Forse ci sa- to peggiore è la situazione, tanto me- volontà di introdurre l’influenza del qualità. ranno più spettacoli di questo teatro glio sarà per il teatro. teatro giapponese in Europa. Que- di cui ho parlato, del teatro di strada, sto, però, non corrisponde alla nostra di un teatro popolare che prende ad Qual è lo spettacolo di forza in cui si cultura che è fatta di grandi testi che esempio l’esperimento del camionci- 12 752/753 - 2012 752/753 - 2012 13

SIPARIO Dal Mondo gica di Turner, è uno spazio limina- ne danzatore e coreografo di Cork, tutt’intorno risuona una musica che le in cui risolvere i problemi sociali e che lavora tra l’Irlanda e New York, si trasforma continuamente dagli ac- ristabilire un nuovo equilibrio, allora con Drenched si spinge ad indaga- centi tecno a quelli più lirici. Un te- l’indagine sulla “relazione”, all’inter- re tutti i meccanismi sentimentali e atro danza che risente della traccia no di una performance, acquista una sociali che vivono nella relazione di di grandi maestri come Bill T Jones, valenza ambientale, dunque sociale. coppia. Un movimento quello di Luke di forti simbologie quasi orientali, e Spesso siamo costretti in rapporti Murphy e della sua danzatrice Carl- accenti visivi che consentono al cor- non voluti, naufraghi di noi stessi, ye Eckert, di grande qualità atletica, po di essere sempre il fulcro centra- abbandonati in immensi spazi urba- magistralmente disegnato, dai toni le dell’azione. L’acqua con la quale ni. Ci sentiamo vittime di un sistema vibranti, che incanta lo sguardo del i danzatori sono “drenched” riempie sociale che ingloba nella sua macchi- pubblico ristretto per il suo essere il palcoscenico, impedendo i movi- na o, più semplicemente, godiamo mai scontato. Una pièce incastonata menti: i corpi scivolano, si respingo- nell’essere artefici di un intricato sta- in un racconto poetico ben articolato: no ma continuano senza sosta la loro to esistenziale, annaspando così in passione, delusione, ribellione riem- ricerca. un pessimismo interiore che ci por- piono la scena attraverso una danza ta a scegliere la “facile”strada della corposa, con cui il coreografo studia IRLANDA DRENChED/CORpI ‘INONDATI’ DA UNA CONTINUA RICERCA DANzANTE di Roberta Bignardi B agnato, inzuppato come un poranea, in vivace dialogo con il fer- naufrago della tempesta vore creativo che da sempre anima Dublino. Allo slogan «Occupy your shakespeariana, lì a muover- ... segni si nello spazio inondato dall’ acqua: imagination» il pubblico si è riversato tangibili di una Drenched, la pièce con cui il danzato- nelle strade, seguendo gli artisti nei parchi, vedendoli esibirsi nei teatri e re e coreografo irlandese Luke Mur- rifessione phy si è presentato al pubblico del nei luoghi “non deputati” ossia fuo- Fringe Dublin Festival 2012, trattiene ri dai circuiti tradizionali dello spet- profonda sul già nel titolo l’elemento proprio della tacolo: un itinerario di “danza” che sua terra d’origine, ovvero l’acqua. da Castle Street andava alla Green corpo, sullo Un duetto di teatro- danza fisicamen- Street Court House, da Temple Bar solitudine, perché libera da qualsiasi la coppia nelle sue fragilità, le lotte te viscerale, dai toni umoristici e dai alla St. Patrick’s Cathedral, al Samuel spazio... tratti lirici delineati, pronto a tradur- Beckett Theatre che sorge in quello responsabilità? La soluzione allora e le conquiste all’interno di un mon- sopra: Luke Murphy e Carlye Eckert in re, in ogni passo, i segni tangibili di spazio “senza tempo” che è il Trinity do contemporaneo che corre veloce. continua a essere quella di ascoltar- una riflessione profonda sul corpo, College. si - accogliendo l’invito di Socrate - , Uno spazio e un tempo che Murphy Drenched, coreografia di Luke Murphy. sullo spazio e sul loro farsi figure Drenched indaga la relationship nella scendendo nelle profondità del pro- ci fa prima di tutto vedere: il primo dell’immaginifico. Una delle più belle società contemporanea, dove ognu- prio essere per rispondere alle esi- è geometricamente disegnato sul performance, dunque, di questa edi- no gioca il proprio ruolo tra contrad- genze del nostro spirito. In fondo la palcoscenico, indirizzando così lo zione del Absolut Fringe, ospitato a dizioni, parodie e incertezze. Se l’ar- danza traduce le vibranti atmosfere sguardo degli astanti sugli assoli dei sopra: Luke Murphy e Carlye Eckert in Dublino dal 8 al 23 settembre, che ha te contemporanea si pone domande dello spirito, i suoi stati d’animo; infi- due danzatori; il secondo è proiettato Drenched, coreografia di Luke Murphy. mostrato - nuovamente - la grande sulla realtà suggerendo a ciascuno ne il suo desiderio “prende corpo” nel in un collage di film e frange televi- apertura dell’Irlanda verso le nuove di ripensare il personale percorso, e ballerino. Dopo il successo dell’Edin- sivi sui tre schermi, grazie alle video forme di creatività artistica contem- se il teatro, nella visione antropolo- burgh Festival Fringe, questo giova- istallazioni di David Fishel, mentre 14 752/753 - 2012 752/753 - 2012 15

SIPARIO Dal Mondo gica di Turner, è uno spazio limina- ne danzatore e coreografo di Cork, tutt’intorno risuona una musica che le in cui risolvere i problemi sociali e che lavora tra l’Irlanda e New York, si trasforma continuamente dagli ac- ristabilire un nuovo equilibrio, allora con Drenched si spinge ad indaga- centi tecno a quelli più lirici. Un te- l’indagine sulla “relazione”, all’inter- re tutti i meccanismi sentimentali e atro danza che risente della traccia no di una performance, acquista una sociali che vivono nella relazione di di grandi maestri come Bill T Jones, valenza ambientale, dunque sociale. coppia. Un movimento quello di Luke di forti simbologie quasi orientali, e Spesso siamo costretti in rapporti Murphy e della sua danzatrice Carl- accenti visivi che consentono al cor- non voluti, naufraghi di noi stessi, ye Eckert, di grande qualità atletica, po di essere sempre il fulcro centra- abbandonati in immensi spazi urba- magistralmente disegnato, dai toni le dell’azione. L’acqua con la quale ni. Ci sentiamo vittime di un sistema vibranti, che incanta lo sguardo del i danzatori sono “drenched” riempie sociale che ingloba nella sua macchi- pubblico ristretto per il suo essere il palcoscenico, impedendo i movi- na o, più semplicemente, godiamo mai scontato. Una pièce incastonata menti: i corpi scivolano, si respingo- nell’essere artefici di un intricato sta- in un racconto poetico ben articolato: no ma continuano senza sosta la loro to esistenziale, annaspando così in passione, delusione, ribellione riem- ricerca. un pessimismo interiore che ci por- piono la scena attraverso una danza ta a scegliere la “facile”strada della corposa, con cui il coreografo studia IRLANDA DRENChED/CORpI ‘INONDATI’ DA UNA CONTINUA RICERCA DANzANTE di Roberta Bignardi B agnato, inzuppato come un poranea, in vivace dialogo con il fer- naufrago della tempesta vore creativo che da sempre anima Dublino. Allo slogan «Occupy your shakespeariana, lì a muover- ... segni si nello spazio inondato dall’ acqua: imagination» il pubblico si è riversato tangibili di una Drenched, la pièce con cui il danzato- nelle strade, seguendo gli artisti nei parchi, vedendoli esibirsi nei teatri e re e coreografo irlandese Luke Mur- rifessione phy si è presentato al pubblico del nei luoghi “non deputati” ossia fuo- Fringe Dublin Festival 2012, trattiene ri dai circuiti tradizionali dello spet- profonda sul già nel titolo l’elemento proprio della tacolo: un itinerario di “danza” che sua terra d’origine, ovvero l’acqua. da Castle Street andava alla Green corpo, sullo Un duetto di teatro- danza fisicamen- Street Court House, da Temple Bar solitudine, perché libera da qualsiasi la coppia nelle sue fragilità, le lotte te viscerale, dai toni umoristici e dai alla St. Patrick’s Cathedral, al Samuel spazio... tratti lirici delineati, pronto a tradur- Beckett Theatre che sorge in quello responsabilità? La soluzione allora e le conquiste all’interno di un mon- sopra: Luke Murphy e Carlye Eckert in re, in ogni passo, i segni tangibili di spazio “senza tempo” che è il Trinity do contemporaneo che corre veloce. continua a essere quella di ascoltar- una riflessione profonda sul corpo, College. si - accogliendo l’invito di Socrate - , Uno spazio e un tempo che Murphy Drenched, coreografia di Luke Murphy. sullo spazio e sul loro farsi figure Drenched indaga la relationship nella scendendo nelle profondità del pro- ci fa prima di tutto vedere: il primo dell’immaginifico. Una delle più belle società contemporanea, dove ognu- prio essere per rispondere alle esi- è geometricamente disegnato sul performance, dunque, di questa edi- no gioca il proprio ruolo tra contrad- genze del nostro spirito. In fondo la palcoscenico, indirizzando così lo zione del Absolut Fringe, ospitato a dizioni, parodie e incertezze. Se l’ar- danza traduce le vibranti atmosfere sguardo degli astanti sugli assoli dei sopra: Luke Murphy e Carlye Eckert in Dublino dal 8 al 23 settembre, che ha te contemporanea si pone domande dello spirito, i suoi stati d’animo; infi- due danzatori; il secondo è proiettato Drenched, coreografia di Luke Murphy. mostrato - nuovamente - la grande sulla realtà suggerendo a ciascuno ne il suo desiderio “prende corpo” nel in un collage di film e frange televi- apertura dell’Irlanda verso le nuove di ripensare il personale percorso, e ballerino. Dopo il successo dell’Edin- sivi sui tre schermi, grazie alle video forme di creatività artistica contem- se il teatro, nella visione antropolo- burgh Festival Fringe, questo giova- istallazioni di David Fishel, mentre 14 752/753 - 2012 752/753 - 2012 15

Ge | 10012B l’isola che c’è SIPARIO Shakespeare Gaber Sofocle Pagni Bonaiuto Gassmann De Filippo McDonagh Dostoevskij Solenghi Pagliai Battiston FESTIVAL D’AVIgNON Cossa Euripide Harwood Aragonese Lavia Tosca OSCILLANTE TRA McPherson Baliani Paravidino Musy Arena Gleijeses TEATRO E REALTA’ Brancati Parrella Simon Zingaretti Curino Dighero di Maria Pia Tolu Q uest’anno, il Festival gia di Stéphane Braunschweig, diversi come Alain Robbe-Grillet, d’Avignon, arrivato al 66° direttore del teatro “La Colline” Samuel Beckett e Nathalie Sar- anniversario, festeggia i a Parigi. Sul palco sono installati raute. Richiamandosi a libri, in- cento anni della nascita del fon- degli specchi per sottolineare la terviste, diari, disegna dei ritratti datore Jean Vilar, personaggio ec- confusione tra realtà e finzione. molto convincenti, facendo recitare cezionale del XX° secolo. Per Vilar E’ la storia di una troupe di teatro ruoli maschili da attrici e vicev- abbonamenti 2012/2013 non ci doveva essere distanza tra il che discute appassionatamente ersa. Un grande omaggio a questi teatro e la realtà e quest’anno pro- su una pièce che devono recitare: infaticabili autori. alla Corte e al Duse prio la realtà sotto diverse sfaccet- ma sono incerti sul senso da dare Al Gymnase du Lycèe Saint Jo- tature economiche, sociali e inter- alla recitazione e all’importanza seph, 33 tours et quelques secondes, nazionali occupa un posto impor- del testo. Sono presto interrotti di Linah Saneh e Rabin Mroué. Lo tante a Avignon. dall’interruzione dei celebri Sei spettacolo verte su un suicidio di Artista associato del Festival è Si- personaggi in cerca d’autore che un artista libanese di 28 anni, an- mon McBurney che mette in sce- reclamano che gli sia data un es- archico e ateo. La sua pagina Face- na alla Cour d’Honneur Maitre et istenza. Allora i veri attori doman- book è presto invasa da commenti Marguerite, tratto dal romanzo di dano ai personaggi di recitare il e testimonianze che descrivono il Boulgakov. Vera sfida questo spet- loro ruolo, per potere riprendere ritratto dello scomparso e del suo tacolo con personaggi un po’ irreali in seguito lo spettacolo. Il regista ambiente. Si aggiungono gli SMS e immaginari e la sua mescolanza semina il dubbio: recitare è esist- di un’amica che sta per partire di generi (realista, satirico, fantas- ere? E ha tagliato qua e là il testo, dall’aeroporto, il giorno della sua tico). Sul palco non c’è quasi nien- modernizzandolo con la presenza morte per Beyrouth. E poi estratti te, tranne qualche sedia, un letto: di Facebook e ci porta a riflettere di trasmissioni di televisione, con- un teatro brechtiano. Grazie ai sor- con la sua audacia e intelligenza. sacrati a questo suicidio. Pretesto tilegi dell’immagine, lo spazio si Nel ruolo del padre Philippe Girard per gli autori di immergersi nelle trasforma, si dilata e s’ingrandisce. è eccellente. contraddizioni del Libano e della C’è la storia di Woland, il person- Nella Cour du Lycée Saint Joseph, sua nuova generazione. Senza at- aggio mefistofelico che, arrivato Nouveau Roman di Christophe tori sulla scena con computer e se- a Mosca, semina il panico, quella Honoré. Una foto di gruppo: una greteria telefonica, ma con le voci del Maitre che scrive un capolav- donna, sette uomini, un po’ im- registrate è un’inchiesta sul mondo oro sulla storia di Cristo e di Pi- barazzati perché non abituati a d’oggi, le relazioni, l’amicizia, il pie- lato e della sua amante Margher- posare davanti l’obbiettivo. Così no, il vuoto, la presenza e l’assenza ite, pronta a dare la sua anima al prende forma a Parigi l’avventura dei morti come dei viventi. diavolo pur di salvarlo. L’atmosfera del Nouveau Roman, la scuola let- dell’URSS, anni 30 con la sua luce teraria che rimette in causa le con- grigia, è ricreata a meraviglia e gli venzioni della scrittura, privilegi- attori sono davvero bravi. Citiamo ando la sperimentazione all’intrigo sopra: Paul Rhys e Sinèad Mattew. e alla psicologia dei personaggi. E’ Six personnages en quête d’auteur, Al Cloitre des Carmes, Six person- a partire da questa foto che il reg- regia di Stéphane Braunschweig. nages en quête d’auteur con la re- ista fa vivere scrittori dai destini Foto Christophe Raynaud de Lage. 16 752/753 - 2012 752/753 - 2012 17

Ge | 10012B l’isola che c’è SIPARIO Shakespeare Gaber Sofocle Pagni Bonaiuto Gassmann De Filippo McDonagh Dostoevskij Solenghi Pagliai Battiston FESTIVAL D’AVIgNON Cossa Euripide Harwood Tosca Aragonese Lavia OSCILLANTE TRA McPherson Baliani Paravidino Arena Gleijeses Musy TEATRO E REALTA’ Brancati Parrella Simon Zingaretti Curino Dighero di Maria Pia Tolu Q uest’anno, il Festival gia di Stéphane Braunschweig, diversi come Alain Robbe-Grillet, d’Avignon, arrivato al 66° direttore del teatro “La Colline” Samuel Beckett e Nathalie Sar- anniversario, festeggia i a Parigi. Sul palco sono installati raute. Richiamandosi a libri, in- cento anni della nascita del fon- degli specchi per sottolineare la terviste, diari, disegna dei ritratti datore Jean Vilar, personaggio ec- confusione tra realtà e finzione. molto convincenti, facendo recitare cezionale del XX° secolo. Per Vilar E’ la storia di una troupe di teatro ruoli maschili da attrici e vicev- abbonamenti 2012/2013 non ci doveva essere distanza tra il che discute appassionatamente ersa. Un grande omaggio a questi teatro e la realtà e quest’anno pro- su una pièce che devono recitare: infaticabili autori. alla Corte e al Duse prio la realtà sotto diverse sfaccet- ma sono incerti sul senso da dare Al Gymnase du Lycèe Saint Jo- tature economiche, sociali e inter- alla recitazione e all’importanza seph, 33 tours et quelques secondes, nazionali occupa un posto impor- del testo. Sono presto interrotti di Linah Saneh e Rabin Mroué. Lo tante a Avignon. dall’interruzione dei celebri Sei spettacolo verte su un suicidio di Artista associato del Festival è Si- personaggi in cerca d’autore che un artista libanese di 28 anni, an- mon McBurney che mette in sce- reclamano che gli sia data un es- archico e ateo. La sua pagina Face- na alla Cour d’Honneur Maitre et istenza. Allora i veri attori doman- book è presto invasa da commenti Marguerite, tratto dal romanzo di dano ai personaggi di recitare il e testimonianze che descrivono il Boulgakov. Vera sfida questo spet- loro ruolo, per potere riprendere ritratto dello scomparso e del suo tacolo con personaggi un po’ irreali in seguito lo spettacolo. Il regista ambiente. Si aggiungono gli SMS e immaginari e la sua mescolanza semina il dubbio: recitare è esist- di un’amica che sta per partire di generi (realista, satirico, fantas- ere? E ha tagliato qua e là il testo, dall’aeroporto, il giorno della sua tico). Sul palco non c’è quasi nien- modernizzandolo con la presenza morte per Beyrouth. E poi estratti te, tranne qualche sedia, un letto: di Facebook e ci porta a riflettere di trasmissioni di televisione, con- un teatro brechtiano. Grazie ai sor- con la sua audacia e intelligenza. sacrati a questo suicidio. Pretesto tilegi dell’immagine, lo spazio si Nel ruolo del padre Philippe Girard per gli autori di immergersi nelle trasforma, si dilata e s’ingrandisce. è eccellente. contraddizioni del Libano e della C’è la storia di Woland, il person- Nella Cour du Lycée Saint Joseph, sua nuova generazione. Senza at- aggio mefistofelico che, arrivato Nouveau Roman di Christophe tori sulla scena con computer e se- a Mosca, semina il panico, quella Honoré. Una foto di gruppo: una greteria telefonica, ma con le voci del Maitre che scrive un capolav- donna, sette uomini, un po’ im- registrate è un’inchiesta sul mondo oro sulla storia di Cristo e di Pi- barazzati perché non abituati a d’oggi, le relazioni, l’amicizia, il pie- lato e della sua amante Margher- posare davanti l’obbiettivo. Così no, il vuoto, la presenza e l’assenza ite, pronta a dare la sua anima al prende forma a Parigi l’avventura dei morti come dei viventi. diavolo pur di salvarlo. L’atmosfera del Nouveau Roman, la scuola let- dell’URSS, anni 30 con la sua luce teraria che rimette in causa le con- grigia, è ricreata a meraviglia e gli venzioni della scrittura, privilegi- attori sono davvero bravi. Citiamo ando la sperimentazione all’intrigo sopra: Paul Rhys e Sinèad Mattew. e alla psicologia dei personaggi. E’ Six personnages en quête d’auteur, Al Cloitre des Carmes, Six person- a partire da questa foto che il reg- regia di Stéphane Braunschweig. nages en quête d’auteur con la re- ista fa vivere scrittori dai destini Foto Christophe Raynaud de Lage. 16 752/753 - 2012 752/753 - 2012 17

MARChE: ROSSINI OpERA SIPARIO FESTIVAL, pESARO CIRO E MATILDE Un altro grande merito Al fianco di questo Corradino la autentica, questo Bruschino (a dell’esecuzione è lo stesso dell’opera vera protagonista dell’opera, cioè cominciare dall’arcinota sinfonia), O bALDASSARRE seguente: la cura, l’esattezza, la Matilde, è stata Olga Peretyatko, che cioè un’opera bell’e ridicolosa, ma padronanza completa del testo, così ha trovato la giusta applicazione nella fattispecie, a parte il basso Carlo Lepore come Gaudenzio (un senza quei momenti di incertezza della sua voce gradevole ma più E CORRADINO? o di genericità che altrove fanno da commedia che da tragedia. E po’ inasprito di voce), il tasso della pensare ad apprendimenti sommari a posto tutti gli altri, i bassi seri, il comicità è stato piuttosto ridotto. Bruschino padre, Sofia, Florville, e incompleti; al che, sia chiaro, buffo Paolo Bordogna, il contralto di Piero Mioli hanno contribuito saldissimamente en travesti Anna Goryachova, il Marianna, Filiberto e Bruschino l’orchestra e il coro del Comunale mezzosoprano Chiara Chialli in veste figlio erano Roberto De Candia, di Bologna, diretti prima da Will di boriosa antagonista (una specie di Maria Aleida, David Alegret, Chiara Crutchfield e poi da Michele Marcellina fatta più pericolosa). Amarù, Andrea Vincenzo Bonsignore Mariotti. Della complessa, lunga, Per finire, Il signor Bruschino, e Francisco Brito. L’effetto generale corale, anche stravagante Matilde suonato dall’orchestra giovanile è stato quello di un elemento più di Shabran Mariotti si è dimostrato e cameristica intitolata a Rossini consono al Festival giovane: anche lettore ineccepibile ed esegeta che Daniele Rustioni ha diretto con perché indimenticabile rimane Il perfetto, capace di articolare e gusto e in crescendo di efficacia. signor Bruschino del 1985 lievitato dirimere i tanti pezzi d’assieme Singolare l’allestimento, pressoché dalla regia di Roberto De Simone, Q uando, nel 1952, il Signor Bruschino il 12 (idem), altra il soprano Jessica Pratt cantato la arie e dei duetti e di impazzare Sotterraneo e dall’Accademia di dal gesto di Claudio Desderi. Come dalla scenografia di Enrico Job e come di scortare i cantabili delle anonimo in quanto curato dal Teatro dimenticare, per esempio, quel all’unisono con il virtuosismo più Belle Arti di Urbino senz’altra dimenticato Tancredi di nuova produzione per il “Rossini”. gentile ma costante Amira con una Rossini risuonò alla Pergola Grande attesa per il Ciro in bella voce fresca, squillante, sicura sfrenato. Al lavoro ha contribuito da notizia: volutamente povero, grigio “Uh! Che caldo!” detto, esclamato, della alla maniera disperato par suo la regia di Mario Martone e opaco, con un continuo andirivieni di Firenze Maggio Musicale, chi Babilonia, opera mai vista a Pesaro dall’agilità al sovracuto; antagonista, (con le scene di Sergio Tramonti e i di comparse in modesti abiti Commedia dell’Arte? l’avrebbe mai detto? e quando, al e in verità sconosciutella assai (per il tenore Michael Spyres ha retto costumi di Ursula Patzak), già vista e moderni, accresciuto di qualche Teatro “Rossini” di Pesaro, risuonò fortuna l’esecuzione savonese del benissimo tutta l’impervia parte di ammirata nel 2004. I cantanti? Dove personaggio come una figurina di il ripescato Viaggio a Reims, chi 1988 è disponibile in CD). Un’attesa Baldassarre, dalla vispa coloratura il primo tenore assoluto è Juan Diego regista o buttafuori (quasi come l’avrebbe mai creduto che nel 2012 premiata con un impegno davvero allo spessore del centro-grave (pur Flórez, il belcanto e l’espressione il Poeta del Turco in Italia), lo queste due opere pressoché inaudite speciale: in pieno accordo visivo, non essendo un vero tenore “serio” sono al top: agilità rapidissima, spettacolino esibiva una continua fossero già divenute repertorio, la regia di Davide Livermoore, la all’antica), dal fraseggio vocale a impostazione esemplare, scena serie di espedienti e trovatine in sé sotto: Ciro in Babilonia di Gioachino repertorio nel vero senso della scenografia di Nicolas Bovey e i un eloquio drammatico ugualmente simpatica, fraseggio sempre più simpatiche ma fin troppo isolate Rossini, regia di Davide Livermoore. parola, dell’intero mondo della lirica costumi di Gianluca Falaschi hanno vibrante. Anzi, siccome il sottotitolo mobile, sensibile, accattivante. ed eterogenee. Sarebbe una farsa e del ROF in particolare? Nessuno; inventato uno spettacolo sospeso del singolare “dramma con cori” invece è così. Anche quest’anno fra l’iconografia mediorientale, il di Francesco Aventi (Ferrara, 1812) il settore “giovane” del festival ha teatro di marionette, l’illustrazione suona La caduta di Baldassarre, proposto le due difficili partiture infantile: fermi, irrigiditi, è proprio grazie alla bravura di come se fossero scontate, cose imbacuccati, vestiti di cartapesta questo tenore che si può capire, note, dote e controdote dell’odierna bianca fregiata in nero e quasi oggi, come all’epoca, usassero organizzazione e musicalità deformati, fatti muovere lentamente titoli doppi: titre-role a piacere, operistica (per parafrasare il finto e schematicamente, i personaggi dunque, a parte l’eterna simpatia notaio di Così fan tutte); e fra l’una e hanno rappresentato una sorta di che Rossini nutriva per il contralto. l’altra ha ospitato omaggi d’autore, antico, arcaico, disumano oratorio Eccellente anche la cosiddetta concerti di belcanto, la quarta sacro-profano, sopra sfondi analoghi seconda coppia, il soprano Carmen sessione dei mai sufficientemente e massicci, rocciosi, nudi, disadorni, Romeu e il tenore Robert Mcpherson: lodati Péchés de vieillesse, una quasi innaturali. Notevole dunque la siccome i trapassi d’intreccio fra una singolare Rossinimania per chitarra, suggestione dell’assieme, per di più scena e l’altra spettavano a loro, un recital di un’indiscutibile avallata da un’interpretazione vocale loro hanno pronunciato e recitato cantante rossiniana come Mariella notevole anch’essa: protagonista, il tutto con una proprietà che è stata Devia. Opere? Come sempre, tre; e contralto Eva Podles ha prodigato un benefica per la comprensione di una come spesso, dei tre generi possibili: fraseggio infinitesimale alla Horne e vicenda sconosciuta e a volte anche il serio Ciro in Babilonia il 10 agosto una buona tecnica classica, qua e là sconclusionata. (con quattro repliche), nuova scalfita da diseguaglianze di registro produzione al “Rossini”, la semiseria a causa di un eccesso di “petto”, Matilde di Shabran l’11 (con tre), sopra un mezzo vocale di timbro sopra: Ciro in Babilonia di Gioachino ripresa all’Adriatic Arena, il comico piuttosto comune; deuteragonista, Rossini, regia di Davide Livermoore. 18 752/753 - 2012 752/753 - 2012 19

MARChE: ROSSINI OpERA SIPARIO FESTIVAL, pESARO CIRO E MATILDE Un altro grande merito Al fianco di questo Corradino la autentica, questo Bruschino (a dell’esecuzione è lo stesso dell’opera vera protagonista dell’opera, cioè cominciare dall’arcinota sinfonia), O bALDASSARRE seguente: la cura, l’esattezza, la Matilde, è stata Olga Peretyatko, che cioè un’opera bell’e ridicolosa, ma padronanza completa del testo, così ha trovato la giusta applicazione nella fattispecie, a parte il basso Carlo Lepore come Gaudenzio (un senza quei momenti di incertezza della sua voce gradevole ma più E CORRADINO? o di genericità che altrove fanno da commedia che da tragedia. E po’ inasprito di voce), il tasso della pensare ad apprendimenti sommari a posto tutti gli altri, i bassi seri, il comicità è stato piuttosto ridotto. Bruschino padre, Sofia, Florville, e incompleti; al che, sia chiaro, buffo Paolo Bordogna, il contralto di Piero Mioli hanno contribuito saldissimamente en travesti Anna Goryachova, il Marianna, Filiberto e Bruschino l’orchestra e il coro del Comunale mezzosoprano Chiara Chialli in veste figlio erano Roberto De Candia, di Bologna, diretti prima da Will di boriosa antagonista (una specie di Maria Aleida, David Alegret, Chiara Crutchfield e poi da Michele Marcellina fatta più pericolosa). Amarù, Andrea Vincenzo Bonsignore Mariotti. Della complessa, lunga, Per finire, Il signor Bruschino, e Francisco Brito. L’effetto generale corale, anche stravagante Matilde suonato dall’orchestra giovanile è stato quello di un elemento più di Shabran Mariotti si è dimostrato e cameristica intitolata a Rossini consono al Festival giovane: anche lettore ineccepibile ed esegeta che Daniele Rustioni ha diretto con perché indimenticabile rimane Il perfetto, capace di articolare e gusto e in crescendo di efficacia. signor Bruschino del 1985 lievitato dirimere i tanti pezzi d’assieme Singolare l’allestimento, pressoché dalla regia di Roberto De Simone, Q uando, nel 1952, il Signor Bruschino il 12 (idem), altra il soprano Jessica Pratt cantato la arie e dei duetti e di impazzare Sotterraneo e dall’Accademia di dal gesto di Claudio Desderi. Come dalla scenografia di Enrico Job e come di scortare i cantabili delle anonimo in quanto curato dal Teatro dimenticare, per esempio, quel all’unisono con il virtuosismo più Belle Arti di Urbino senz’altra dimenticato Tancredi di nuova produzione per il “Rossini”. gentile ma costante Amira con una Rossini risuonò alla Pergola Grande attesa per il Ciro in bella voce fresca, squillante, sicura sfrenato. Al lavoro ha contribuito da notizia: volutamente povero, grigio “Uh! Che caldo!” detto, esclamato, della alla maniera disperato par suo la regia di Mario Martone e opaco, con un continuo andirivieni di Firenze Maggio Musicale, chi Babilonia, opera mai vista a Pesaro dall’agilità al sovracuto; antagonista, (con le scene di Sergio Tramonti e i di comparse in modesti abiti Commedia dell’Arte? l’avrebbe mai detto? e quando, al e in verità sconosciutella assai (per il tenore Michael Spyres ha retto costumi di Ursula Patzak), già vista e moderni, accresciuto di qualche Teatro “Rossini” di Pesaro, risuonò fortuna l’esecuzione savonese del benissimo tutta l’impervia parte di ammirata nel 2004. I cantanti? Dove personaggio come una figurina di il ripescato Viaggio a Reims, chi 1988 è disponibile in CD). Un’attesa Baldassarre, dalla vispa coloratura il primo tenore assoluto è Juan Diego regista o buttafuori (quasi come l’avrebbe mai creduto che nel 2012 premiata con un impegno davvero allo spessore del centro-grave (pur Flórez, il belcanto e l’espressione il Poeta del Turco in Italia), lo queste due opere pressoché inaudite speciale: in pieno accordo visivo, non essendo un vero tenore “serio” sono al top: agilità rapidissima, spettacolino esibiva una continua fossero già divenute repertorio, la regia di Davide Livermoore, la all’antica), dal fraseggio vocale a impostazione esemplare, scena serie di espedienti e trovatine in sé sotto: Ciro in Babilonia di Gioachino repertorio nel vero senso della scenografia di Nicolas Bovey e i un eloquio drammatico ugualmente simpatica, fraseggio sempre più simpatiche ma fin troppo isolate Rossini, regia di Davide Livermoore. parola, dell’intero mondo della lirica costumi di Gianluca Falaschi hanno vibrante. Anzi, siccome il sottotitolo mobile, sensibile, accattivante. ed eterogenee. Sarebbe una farsa e del ROF in particolare? Nessuno; inventato uno spettacolo sospeso del singolare “dramma con cori” invece è così. Anche quest’anno fra l’iconografia mediorientale, il di Francesco Aventi (Ferrara, 1812) il settore “giovane” del festival ha teatro di marionette, l’illustrazione suona La caduta di Baldassarre, proposto le due difficili partiture infantile: fermi, irrigiditi, è proprio grazie alla bravura di come se fossero scontate, cose imbacuccati, vestiti di cartapesta questo tenore che si può capire, note, dote e controdote dell’odierna bianca fregiata in nero e quasi oggi, come all’epoca, usassero organizzazione e musicalità deformati, fatti muovere lentamente titoli doppi: titre-role a piacere, operistica (per parafrasare il finto e schematicamente, i personaggi dunque, a parte l’eterna simpatia notaio di Così fan tutte); e fra l’una e hanno rappresentato una sorta di che Rossini nutriva per il contralto. l’altra ha ospitato omaggi d’autore, antico, arcaico, disumano oratorio Eccellente anche la cosiddetta concerti di belcanto, la quarta sacro-profano, sopra sfondi analoghi seconda coppia, il soprano Carmen sessione dei mai sufficientemente e massicci, rocciosi, nudi, disadorni, Romeu e il tenore Robert Mcpherson: lodati Péchés de vieillesse, una quasi innaturali. Notevole dunque la siccome i trapassi d’intreccio fra una singolare Rossinimania per chitarra, suggestione dell’assieme, per di più scena e l’altra spettavano a loro, un recital di un’indiscutibile avallata da un’interpretazione vocale loro hanno pronunciato e recitato cantante rossiniana come Mariella notevole anch’essa: protagonista, il tutto con una proprietà che è stata Devia. Opere? Come sempre, tre; e contralto Eva Podles ha prodigato un benefica per la comprensione di una come spesso, dei tre generi possibili: fraseggio infinitesimale alla Horne e vicenda sconosciuta e a volte anche il serio Ciro in Babilonia il 10 agosto una buona tecnica classica, qua e là sconclusionata. (con quattro repliche), nuova scalfita da diseguaglianze di registro produzione al “Rossini”, la semiseria a causa di un eccesso di “petto”, Matilde di Shabran l’11 (con tre), sopra un mezzo vocale di timbro sopra: Ciro in Babilonia di Gioachino ripresa all’Adriatic Arena, il comico piuttosto comune; deuteragonista, Rossini, regia di Davide Livermoore. 18 752/753 - 2012 752/753 - 2012 19

SIPARIO METTERE RADICI A SANTARCANgELO UN FESTIVAL IN CERCA DI CITTADINANzA di Nicola Arrigoni estivo e quotidiano convivo- con una serie di iniziative laborato- proporsi come fantasmi iconici sono che chiama per nome, li invita ad una 1993 viene mandato a combattere contenuto, vale la pena – in chiusura no – o almeno ci tentano – in riali – andate sotto il nome di Anno del mondo e di nessun luogo. Ed è sorta di training, a raccontarsi, si ha in Bosnia, cosa è davvero avvenuto? – sottolineare un aspetto nuovo per F Santarcangelo dei Teatri. Con Solare – che hanno cercato di rendere questo gioco dei confini che caratte- l’impressione di un congedo dell’in- Quanto di quello annotato nel suo un festival come Santarcangelo dei la quarantaduesima edizione si è stanziale, permanente, di casa il la- rizza il festival, è questo mescidare fanzia: quell’uomo dialoga con i suoi diario è reale? Valentina Carnelut- Teatri. Fra le tante prime nazionali, aperto un nuovo triennio affidato alla vorare che sta dietro un festival che spazi e linguaggi, tempi ed estetiche giocattoli e al tempo stesso li avverte ti incalza il suo test, lo incalza sulla fra i tanti debutti non sono mancati direzione artistica di Silvia Bottiro- voglia dirsi vivo e laboratorio delle fruite o infrubili che scorre nelle va- muti, presenze, sopra di lui una stella presunta violenza di un’infermiera spettacoli non freschi di debutto, ma- li, affiancata da Rodolfo Sacchettini arti. Il coinvolgimento diretto dei rie proposte. E allora in piazza sono luminosa che sa di fiaba e luna park. nell’ospedale militare, lo incalza sul gari che hanno circuitati poco e che e Cristina Ventrucci. Si dirà di più: cittadini di Santarcangelo, iniziative arrivati Codice Ivan, Cesar Brie con In quel cerchio c’è forse protezione, è buio della coscienza davanti a resti saranno protagonisti della prossima Santarcangelo 12/13/14 intende de- legate al teatro e alla permanenza il suo Karamazov, l’Accademia degli rifugio e tana, l’uscita è una tangente umani in una presunta fossa comune stagione: basti pensare ai già citati clinare passato, presente e futuro, in degli artisti hanno reso un po’ meno Artefatti, compagnie no-popular ma al dolore, è il racconto di un incontro, su cui l’uomo pisciò. Ciò che è scritto L’uomo della sabbia dei MenoVenti nome di uno sguardo proiettato sul ‘extraterrestre’ la comunità di tea- che hanno affrontato con coraggio è correre nei campi dopo che le mani nel diario non collima col racconto, e ai Karamazov di César Brie. Anche triennio, cosa non da poco in questi tranti, critici e operatori che da oltre la piazza, un modo appunto per far di un uomo adulto l’hanno toccato… cosa è vero e cosa è falso. E’ forse questo è un segno: Santarcangelo tempi incerti e di crisi. E tutto ciò nel- quarant’anni per dieci giorni all’anno uscire il teatro di ricerca, quello ‘non è confessione a se stesso di un’infan- questo l’aspetto più interessante di dei Teatri si è offerto come vetrina di la consapevolezza di una storia qua- fanno di Santarcangelo la città del tradizionale’ e porlo nello spazio che zia trascorsa e forse di un’innocenza un’azione performativa che chiede al spettacoli con il debutto alle spalle, rantennale che fa di Santarcangelo teatro italiano. A questo viaggio di vide nascere il teatro: la piazza ap- perduta. pubblico di farsi un’idea, di leggere nella consapevolezza che essere a il punto di riferimento della scena Anno Solare si è affiancata la quaran- punto. Quanta verità c’è nella me- in maniera aurorale quanto assiste. Santarcangelo possa essere un moti- contemporanea da sempre, il tutto taduesima edizione che nei contenu- In questo gioco di confini moria, quanta verità c’è nel racconto Cambia il contesto, cambia il vo di visibilità importante per i grup- coniugato nel qui e ora della decina ti, nelle forme e negli spazi proposti rotti, infranti si pongono molti de- di sé, anche in contesti drammatici racconto e il riferimento va a L’uomo pi e – viene da pensare – nella consa- di giorni di festival. Ma incredibile ha cercato di coniugare il qui ed ora, gli appuntamenti di un festival che come quello del conflitto bosniaco? E’ della sabbia. Capriccio alla maniera pevolezza che se uno spettacolo non dictu, anche dopo 42 anni Santar- lo stare e l’errare, il radicamento e un guarda oltre, che vorrebbe rompere questa la domanda che sottostà alla di Hoffmann, messo in scena dalla lo si è visto è comunque un debutto, cangelo dei Teatri si conferma sem- senso di permanente esilio della vita. gli schemi, che si affida al rito del performance Ar It Is di Damir Todoro- Compagnia MenoVenti. Anche in merita comunque di avere un’occa- pre e comunque un’invasione, un Ecco allora che New York e teatro in tutti i suoi aspetti, esaltan- vìc e Valentina Carnelutti, complice questo caso una storia di relazioni, di sione per essere agito e condiviso ‘carnevale fuori stagione’ nella vita Santarcangelo non sono poi così di- done se possibile l’indefinita am- l’utilizzo della macchina della verità. scatole cinesi, di prospettive sghem- anche in un festival che vuole mette- della località romagnola, una rottura stanti, almeno per il regista Richard biguità. Realtà trasfigurata, realtà Il presupposto è capire quanto ciò be, di intralci di senso in cui la tradi- re radici e magari anche per questo del quotidiano che a tratti ha messo Maxwel con in New York city players tradita, punti di vista che sono veri- che trattiene la memoria, il racconto zione filodrammatica si coniuga con alle première affianca la possibilità di in crisi la vita stessa del festival, un Ads (Santarcangelo) ha chiesto a un tà parziali percepite come assolute: del singolo sia vero, quanto ricordi si la volontà di distruggere il linguag- vedere e apprezzare allestimenti con duello continuo fra la comunità dei gruppo di abitanti della cittadina di sembra questo un filo narrativo che riferiscano ad avvenimenti realmen- gio stesso della rappresentazione già una storia alle spalle. Ma si sa il teatranti e i santarcangiolesi. E que- offrirsi alla scena, di esprimere il loro è insito nella semantica teatrale, ma te accaduti oppure siano frutto di codificata come specchio di realtà. teatro vive nel qui ed ora della scena, sto è accaduto anche quest’anno, ma pensiero sul mondo. All’atto della anche nella scelta di alcuni spettaco- immaginazione. Il punto di partenza Questo specchio nel raggelante tea- per quanto cerchi una sua perma- sotto il segno della contaminazione, messinscena alla matericità, alla li. E così Sad sam/almost 6/ di Matija è il diario dei giorni di guerra scrit- tro dei MenoVenti è infranto, frantu- nenza nell’anima e nei cuori di chi lo della partecipazione e condivisione. concretezza di quei volti e di quelle Ferlin è un lavoro sull’infanzia in cui il to dal soldato Todorovic, il mezzo è mato, irriso e scalzato da corpi estra- fa e chi lo partecipa. Questo Santar- Santarcangelo dei Teatri fa parole si contrappone la natura aerea dentro e fuori, il dicibile e l’inconfes- la machina della verità – quella dei nei che fanno esplodere la vicenda, cangelo dei Teatri lo sa da quaranta- avvertire allo spettatore/professioni- del video in 3d che documenta la par- sato trovano una loro drammatica e film americani per intenderci – e l’og- la rendono narrata e compiuta e al due anni. sta un senso di effimero ed è il suo tecipazione dei santargcangiolesi e il tesa verità ludica. L’attore/danzatore getto dell’indagine sono le reazioni tempo stesso franta e ingarbugliata bello e – al tempo stesso – avverte la loro credo esistenziale, una presenza si presenta accerchiato da animaletti fisiche di Todorovic: sudorazione, nel momento del suo compiersi. L’ef- necessità di porre radici, di dare con- assenza interessante, la consapevo- battito cardiaco, pressione per defi- fetto è interessante, il gioco – con evi- tinuità a quella festa effimera che è il lezza che quei pensieri e quei volti sopra: L’Uomo della sabbia, messo in nire la verità emotiva di quanto sta denti debiti nei confronti del miglior festival. Su questa doppia realtà si è appartengono a Santarcangelo ep- scena dalla Compagnia MenoVenti. raccontando alla sua interlocutrice e Massimiliano Civica – intrigante. E sopra: Karamazov, regia di César Brie. mossa la quarantaduesima edizione pure nello spazio della scena, nel loro Foto Arianna Lodeserto. intervistatrice. Damir Todorovic nel se questo è la forma e alla fin fine il Foto Ilaria Scarpa. 20 752/753 - 2012 752/753 - 2012 21

SIPARIO METTERE RADICI A SANTARCANgELO UN FESTIVAL IN CERCA DI CITTADINANzA di Nicola Arrigoni estivo e quotidiano convivo- con una serie di iniziative laborato- proporsi come fantasmi iconici sono che chiama per nome, li invita ad una 1993 viene mandato a combattere contenuto, vale la pena – in chiusura no – o almeno ci tentano – in riali – andate sotto il nome di Anno del mondo e di nessun luogo. Ed è sorta di training, a raccontarsi, si ha in Bosnia, cosa è davvero avvenuto? – sottolineare un aspetto nuovo per F Santarcangelo dei Teatri. Con Solare – che hanno cercato di rendere questo gioco dei confini che caratte- l’impressione di un congedo dell’in- Quanto di quello annotato nel suo un festival come Santarcangelo dei la quarantaduesima edizione si è stanziale, permanente, di casa il la- rizza il festival, è questo mescidare fanzia: quell’uomo dialoga con i suoi diario è reale? Valentina Carnelut- Teatri. Fra le tante prime nazionali, aperto un nuovo triennio affidato alla vorare che sta dietro un festival che spazi e linguaggi, tempi ed estetiche giocattoli e al tempo stesso li avverte ti incalza il suo test, lo incalza sulla fra i tanti debutti non sono mancati direzione artistica di Silvia Bottiro- voglia dirsi vivo e laboratorio delle fruite o infrubili che scorre nelle va- muti, presenze, sopra di lui una stella presunta violenza di un’infermiera spettacoli non freschi di debutto, ma- li, affiancata da Rodolfo Sacchettini arti. Il coinvolgimento diretto dei rie proposte. E allora in piazza sono luminosa che sa di fiaba e luna park. nell’ospedale militare, lo incalza sul gari che hanno circuitati poco e che e Cristina Ventrucci. Si dirà di più: cittadini di Santarcangelo, iniziative arrivati Codice Ivan, Cesar Brie con In quel cerchio c’è forse protezione, è buio della coscienza davanti a resti saranno protagonisti della prossima Santarcangelo 12/13/14 intende de- legate al teatro e alla permanenza il suo Karamazov, l’Accademia degli rifugio e tana, l’uscita è una tangente umani in una presunta fossa comune stagione: basti pensare ai già citati clinare passato, presente e futuro, in degli artisti hanno reso un po’ meno Artefatti, compagnie no-popular ma al dolore, è il racconto di un incontro, su cui l’uomo pisciò. Ciò che è scritto L’uomo della sabbia dei MenoVenti nome di uno sguardo proiettato sul ‘extraterrestre’ la comunità di tea- che hanno affrontato con coraggio è correre nei campi dopo che le mani nel diario non collima col racconto, e ai Karamazov di César Brie. Anche triennio, cosa non da poco in questi tranti, critici e operatori che da oltre la piazza, un modo appunto per far di un uomo adulto l’hanno toccato… cosa è vero e cosa è falso. E’ forse questo è un segno: Santarcangelo tempi incerti e di crisi. E tutto ciò nel- quarant’anni per dieci giorni all’anno uscire il teatro di ricerca, quello ‘non è confessione a se stesso di un’infan- questo l’aspetto più interessante di dei Teatri si è offerto come vetrina di la consapevolezza di una storia qua- fanno di Santarcangelo la città del tradizionale’ e porlo nello spazio che zia trascorsa e forse di un’innocenza un’azione performativa che chiede al spettacoli con il debutto alle spalle, rantennale che fa di Santarcangelo teatro italiano. A questo viaggio di vide nascere il teatro: la piazza ap- perduta. pubblico di farsi un’idea, di leggere nella consapevolezza che essere a il punto di riferimento della scena Anno Solare si è affiancata la quaran- punto. Quanta verità c’è nella me- in maniera aurorale quanto assiste. Santarcangelo possa essere un moti- contemporanea da sempre, il tutto taduesima edizione che nei contenu- In questo gioco di confini moria, quanta verità c’è nel racconto Cambia il contesto, cambia il vo di visibilità importante per i grup- coniugato nel qui e ora della decina ti, nelle forme e negli spazi proposti rotti, infranti si pongono molti de- di sé, anche in contesti drammatici racconto e il riferimento va a L’uomo pi e – viene da pensare – nella consa- di giorni di festival. Ma incredibile ha cercato di coniugare il qui ed ora, gli appuntamenti di un festival che come quello del conflitto bosniaco? E’ della sabbia. Capriccio alla maniera pevolezza che se uno spettacolo non dictu, anche dopo 42 anni Santar- lo stare e l’errare, il radicamento e un guarda oltre, che vorrebbe rompere questa la domanda che sottostà alla di Hoffmann, messo in scena dalla lo si è visto è comunque un debutto, cangelo dei Teatri si conferma sem- senso di permanente esilio della vita. gli schemi, che si affida al rito del performance Ar It Is di Damir Todoro- Compagnia MenoVenti. Anche in merita comunque di avere un’occa- pre e comunque un’invasione, un Ecco allora che New York e teatro in tutti i suoi aspetti, esaltan- vìc e Valentina Carnelutti, complice questo caso una storia di relazioni, di sione per essere agito e condiviso ‘carnevale fuori stagione’ nella vita Santarcangelo non sono poi così di- done se possibile l’indefinita am- l’utilizzo della macchina della verità. scatole cinesi, di prospettive sghem- anche in un festival che vuole mette- della località romagnola, una rottura stanti, almeno per il regista Richard biguità. Realtà trasfigurata, realtà Il presupposto è capire quanto ciò be, di intralci di senso in cui la tradi- re radici e magari anche per questo del quotidiano che a tratti ha messo Maxwel con in New York city players tradita, punti di vista che sono veri- che trattiene la memoria, il racconto zione filodrammatica si coniuga con alle première affianca la possibilità di in crisi la vita stessa del festival, un Ads (Santarcangelo) ha chiesto a un tà parziali percepite come assolute: del singolo sia vero, quanto ricordi si la volontà di distruggere il linguag- vedere e apprezzare allestimenti con duello continuo fra la comunità dei gruppo di abitanti della cittadina di sembra questo un filo narrativo che riferiscano ad avvenimenti realmen- gio stesso della rappresentazione già una storia alle spalle. Ma si sa il teatranti e i santarcangiolesi. E que- offrirsi alla scena, di esprimere il loro è insito nella semantica teatrale, ma te accaduti oppure siano frutto di codificata come specchio di realtà. teatro vive nel qui ed ora della scena, sto è accaduto anche quest’anno, ma pensiero sul mondo. All’atto della anche nella scelta di alcuni spettaco- immaginazione. Il punto di partenza Questo specchio nel raggelante tea- per quanto cerchi una sua perma- sotto il segno della contaminazione, messinscena alla matericità, alla li. E così Sad sam/almost 6/ di Matija è il diario dei giorni di guerra scrit- tro dei MenoVenti è infranto, frantu- nenza nell’anima e nei cuori di chi lo della partecipazione e condivisione. concretezza di quei volti e di quelle Ferlin è un lavoro sull’infanzia in cui il to dal soldato Todorovic, il mezzo è mato, irriso e scalzato da corpi estra- fa e chi lo partecipa. Questo Santar- Santarcangelo dei Teatri fa parole si contrappone la natura aerea dentro e fuori, il dicibile e l’inconfes- la machina della verità – quella dei nei che fanno esplodere la vicenda, cangelo dei Teatri lo sa da quaranta- avvertire allo spettatore/professioni- del video in 3d che documenta la par- sato trovano una loro drammatica e film americani per intenderci – e l’og- la rendono narrata e compiuta e al due anni. sta un senso di effimero ed è il suo tecipazione dei santargcangiolesi e il tesa verità ludica. L’attore/danzatore getto dell’indagine sono le reazioni tempo stesso franta e ingarbugliata bello e – al tempo stesso – avverte la loro credo esistenziale, una presenza si presenta accerchiato da animaletti fisiche di Todorovic: sudorazione, nel momento del suo compiersi. L’ef- necessità di porre radici, di dare con- assenza interessante, la consapevo- battito cardiaco, pressione per defi- fetto è interessante, il gioco – con evi- tinuità a quella festa effimera che è il lezza che quei pensieri e quei volti sopra: L’Uomo della sabbia, messo in nire la verità emotiva di quanto sta denti debiti nei confronti del miglior festival. Su questa doppia realtà si è appartengono a Santarcangelo ep- scena dalla Compagnia MenoVenti. raccontando alla sua interlocutrice e Massimiliano Civica – intrigante. E sopra: Karamazov, regia di César Brie. mossa la quarantaduesima edizione pure nello spazio della scena, nel loro Foto Arianna Lodeserto. intervistatrice. Damir Todorovic nel se questo è la forma e alla fin fine il Foto Ilaria Scarpa. 20 752/753 - 2012 752/753 - 2012 21

SIPARIO Festival malgrado tutto per mantenere vivo e forte l’obiettivo di questo festival: portare in scena il contemporaneo che vuol dire non stancarsi di cercare nuovi linguaggi, non stancarsi di investire su ciò che non si conosce, su EMILIA ROMAgNA: ciò che si presume nuovo e in grado di raccontare veramente il nostro presente. Sarebbe molto più facile pER SCONFIggERE I ‘gIgANTI lavorare esponendo ciò che già si ha e si conosce, un po’ come certe mostre museali, ciò rassicura e chiama DELLA MONTAgNA’ pubblico. Ma fare ciò vorrebbe dire snaturare il progetto, l’obiettivo con cui è nato il festival Vie»: questo ha dichiarato Pietro Valenti prima VIE 2012 FRA TERREMOTO E TEATRO D’ARTE che il sisma rimescolasse le carte, cambiasse il programma, ma ciò che è rimasto intatto è lo spirito di di Nicola Arrigoni raccontare il presente anche quando si affronta un grande capolavoro ... “Il sisma ha colpito Modena come la Commedia di Dante affidata a Eimuntas Nekrosius, molto duramente - ha dichiarato oppure quando l’Amleto di Danio Manfredini ha trovato una sua messa Pietro Valenti, direttore dell’Ert in scena per operatori, un modo per confermare il festival luogo di incontri - ma fermare il festival sarebbe fra professionisti dello spettacolo e pubblico, un modo per dire: si va come levare alla città un pezzo avanti malgrado il sisma, malgrado la crisi che rischia di mangiarsi la della sua vita”... parte autunnale della prossima stagione teatrale. Insomma a ridosso dell’avvio dell’estate dei festival e mentre si stanno definendo le prossime stagioni teatrali l’esperienza di Vie 2012 e la voglia del teatro di essere e re-sistere alla barbarie, resistere ai Giganti della Montagna in nome ...si va avanti E stato un festival di da avamposto della scena sulla dopo il bellissimo Mariti di Ivan Van di assestamento e un po’ di timore della poesia è un bel viatico di fiducia Hoe e l’attesa Divina Commedia di ha proseguito il suo percorso per e di voglia di continuare «a investire resistenza dal tragedia del sisma. «Il sisma ha sia malgrado il sisma, punto di vista culturale, colpito Modena molto duramente - Nekrosius, ospitati rispettivamente non farsi sconfiggere dalla paura e su ciò che non si conosce, su ciò allo Storchi e al Comunale, il sisma dell’angoscia; una scelta dovuta e che si presume nuovo e in grado malgrado la crisi economico, ma soprattutto umano ha dichiarato Pietro Valenti, direttore e la paura sembravano condannare coraggiosa, un modo per far capire di raccontare veramente il nostro dell’Ert all’indomani della scossa e sociale», così Pietro Valenti ha che rischia di definito l’ottava edizione di Vie il del 29 maggio scorso - ma fermare l’edizione primaverile del festival come cultura e teatro possano presente a scoprire», per riprendere della scena contemporanea a chinare essere motivo per ridare fiducia a l’idea artistica che anima il festival, il festival sarebbe come levare alla festival della scena contemporanea mangiarsi la parte promosso da Fondazione Emilia città un pezzo della sua vita. Il teatro la testa. Così non è stato in nome di una comunità, anche nei momenti diretto da Pietro Valenti. Romagna Teatro, un festival in cui delle Passioni vuole proporsi come una voglia di proseguire per non farsi più difficili. La comunità modenese autunnale della l’atmosfera tesa e angosciante del luogo di ritrovo dove trovarsi per sconfiggere dall’angoscia e dalla ha reagito, ha partecipato malgrado paura. tutto, senza per questo dimenticare uscire di casa, incontrarsi, parlare, terremoto che ha colpito l’Emilia prossima stagione era più che avvertibile e non solo per ricreare quella comunità che solo Nell’impossibilità di utilizzare Storchi il disagio di Mirandola, Carpi e dei perché alla fine il festival è stato il teatro permette». Non arrendersi è e Comunale, ma anche il teatro di paesi maggiormente colpiti. «Enti, teatrale... ridotto, portato in un unico teatro, stato questo il messaggio lanciato Carpi, Vie 2012 si è concentrato al compagnie, artisti e operatori hanno nella foto: Amleto di William Shakespe- are, regia di Danio Manfredini. il Teatro delle Passioni che ha fatto dal teatro nella martoriata Emilia, Teatro delle Passione e fra scosse deciso di lavorare, di impegnarsi 22 752/753 - 2012 752/753 - 2012 23

SIPARIO Festival malgrado tutto per mantenere vivo e forte l’obiettivo di questo festival: portare in scena il contemporaneo che vuol dire non stancarsi di cercare nuovi linguaggi, non stancarsi di investire su ciò che non si conosce, su EMILIA ROMAgNA: ciò che si presume nuovo e in grado di raccontare veramente il nostro presente. Sarebbe molto più facile pER SCONFIggERE I ‘gIgANTI lavorare esponendo ciò che già si ha e si conosce, un po’ come certe mostre museali, ciò rassicura e chiama DELLA MONTAgNA’ pubblico. Ma fare ciò vorrebbe dire snaturare il progetto, l’obiettivo con cui è nato il festival Vie»: questo ha dichiarato Pietro Valenti prima VIE 2012 FRA TERREMOTO E TEATRO D’ARTE che il sisma rimescolasse le carte, cambiasse il programma, ma ciò che è rimasto intatto è lo spirito di di Nicola Arrigoni raccontare il presente anche quando si affronta un grande capolavoro ... “Il sisma ha colpito Modena come la Commedia di Dante affidata a Eimuntas Nekrosius, molto duramente - ha dichiarato oppure quando l’Amleto di Danio Manfredini ha trovato una sua messa Pietro Valenti, direttore dell’Ert in scena per operatori, un modo per confermare il festival luogo di incontri - ma fermare il festival sarebbe fra professionisti dello spettacolo e pubblico, un modo per dire: si va come levare alla città un pezzo avanti malgrado il sisma, malgrado la crisi che rischia di mangiarsi la della sua vita”... parte autunnale della prossima stagione teatrale. Insomma a ridosso dell’avvio dell’estate dei festival e mentre si stanno definendo le prossime stagioni teatrali l’esperienza di Vie 2012 e la voglia del teatro di essere e re-sistere alla barbarie, resistere ai Giganti della Montagna in nome ...si va avanti E stato un festival di da avamposto della scena sulla dopo il bellissimo Mariti di Ivan Van di assestamento e un po’ di timore della poesia è un bel viatico di fiducia Hoe e l’attesa Divina Commedia di ha proseguito il suo percorso per e di voglia di continuare «a investire resistenza dal tragedia del sisma. «Il sisma ha sia malgrado il sisma, punto di vista culturale, colpito Modena molto duramente - Nekrosius, ospitati rispettivamente non farsi sconfiggere dalla paura e su ciò che non si conosce, su ciò allo Storchi e al Comunale, il sisma dell’angoscia; una scelta dovuta e che si presume nuovo e in grado malgrado la crisi economico, ma soprattutto umano ha dichiarato Pietro Valenti, direttore e la paura sembravano condannare coraggiosa, un modo per far capire di raccontare veramente il nostro dell’Ert all’indomani della scossa e sociale», così Pietro Valenti ha che rischia di definito l’ottava edizione di Vie il del 29 maggio scorso - ma fermare l’edizione primaverile del festival come cultura e teatro possano presente a scoprire», per riprendere della scena contemporanea a chinare essere motivo per ridare fiducia a l’idea artistica che anima il festival, il festival sarebbe come levare alla festival della scena contemporanea mangiarsi la parte promosso da Fondazione Emilia città un pezzo della sua vita. Il teatro la testa. Così non è stato in nome di una comunità, anche nei momenti diretto da Pietro Valenti. Romagna Teatro, un festival in cui delle Passioni vuole proporsi come una voglia di proseguire per non farsi più difficili. La comunità modenese autunnale della l’atmosfera tesa e angosciante del luogo di ritrovo dove trovarsi per sconfiggere dall’angoscia e dalla ha reagito, ha partecipato malgrado paura. tutto, senza per questo dimenticare uscire di casa, incontrarsi, parlare, terremoto che ha colpito l’Emilia prossima stagione era più che avvertibile e non solo per ricreare quella comunità che solo Nell’impossibilità di utilizzare Storchi il disagio di Mirandola, Carpi e dei perché alla fine il festival è stato il teatro permette». Non arrendersi è e Comunale, ma anche il teatro di paesi maggiormente colpiti. «Enti, teatrale... ridotto, portato in un unico teatro, stato questo il messaggio lanciato Carpi, Vie 2012 si è concentrato al compagnie, artisti e operatori hanno nella foto: Amleto di William Shakespe- are, regia di Danio Manfredini. il Teatro delle Passioni che ha fatto dal teatro nella martoriata Emilia, Teatro delle Passione e fra scosse deciso di lavorare, di impegnarsi 22 752/753 - 2012 752/753 - 2012 23

SIPARIO TRENTINO ALTO-ADIgE: IL TEATRO O DELL’INVENzIONE Essere comunità vuol dire emerge è il ‘disperato bisogno’ di lo precedente D’aprés nature che si DELLA COMUNITà anche condividere una mitopoieu- contatto, ma anche un senso di vuo- concludeva con un uomo vestito da tica, condividere una favola e inco- to che necessita di essere riempito astronauta. C’è dunque una conti- raggiare lo scambio, il dono come da oggetti, da situazioni di scambio nuità che lo spettatore non conosce «WE FOLk!», L’IMpERATIVO DI DRODESERA 2012 meccanismo di socialità. Questo indotte dal contesto performativo e che non necessariamente bisogna ha proposto Mali Weil White Noise che è poi quanto accade nella perfor- conoscere, ma che c’è, così come c’è Machine un laboratorio di scambio mance sciamanica degli Apparatus Serge uno strano uomo che la do- di Nicola Arrigoni e di incontro che sulla scorta di un 22 che in Morpheus Buyback hanno menica alle 18 invita amici a casa ipotetica età favolosa di scontri e comprato i sogni più neri degli spet- sua per piccoli spettacoli con effetti I l teatro è un naturale termome- dello spirito immaginano di potere gono azioni, oggetti: una tazzina di costruire il loro white moma, ovvero a sconfiggerli. E cos’altro non è che za con il laser, di una cavalcata delle battaglie chiede agli spettatori di tatori per costruire un amuleto atto speciali. E’ questo il caso della dan- Walckirie sottolineata dall’andamen- caffè, una biro, un computer piutto- tro del disagio della civiltà, ma essere. scambio l’azione nel parco della Cen- una sorta di amuleto, di oggetto to- Sotto il segno dell’impera- è anche la prospettiva inattesa, Liviana Osti che assiste i parteci- il profetico metter alla prova utopie, tivo We folk! l’edizione 2012 di Dro- sto che l’immagine di un gesto del temico. A fare da guida la designer trale Fies che vede modulare cappelli to ritmico dei fari di una macchina quotidiano lavorare. Sotto, a fianco, di panne sulle teste degli spettatori, che entra e si affaccia alla veranda bisogni, urgenze che vivono nell’ef- desera ha portato in scena il bisogno dietro e intorno alla presenza – que- panti alla progettazione del loro whi- nel tentativo di coglierne la peculia- dell’appartamento… Frequentano la fimero del qui ed ora della scena di comunità, di sentirsi popolo, in sta sì estranea – dei due spettatori te moma. Ma l’azione non termina rità e perché no la personalità. Quei casa di Serge degli strani individui e s’incidono nella memoria di chi primis non limitandosi ad assistere a si muovono gli attori in un gioco di nella progettazione di un oggetto copricapo poi finiscono con l’essere che entrano, assistono alle piccole partecipa alla messinscena. Questo ciò che avviene ma compartecipando sguardi che rendono l’essere lì dello che è scrigno di sé e spirito totemico segni di appartenenza a un gruppo, magie di Serge e stupiti, ammirati sembra il ruolo cui è chiamato sem- a far accadere le cose, anche l’azione spettatore lo spettacolo, ciò che è del mondo ma si completa nella pro- segni di un’esperienza condivisa… e grati se ne vanno, fino all’epifania pre più il teatro, un ruolo di registra- teatrale quindi. Centrale Fies da spa- fuori tempo e fuori asse in un ufficio posizione di uno scambio affettivo, Insomma la volontà è quella di trova- che li raggruppa tutti per uno spetta- zione dell’esistente ma anche di pro- zio effimero che ospita spettacoli è operoso fra realtà e rappresentazio- nell’ipotesi più eclatante su come di- re nuove strategie di condivisione, di colo pirotecnico comandato a distan- spettiva, di soluzione per un futuro sempre più – complici anche corposi ne del lavoro. In questi intrecci di struggere l’oggetto totemico. Fra tut- comunità per sconfiggere il vuoto e il za dai movimenti di Serge… Piccole prossimo venturo… Questo doppio investimenti – luogo di lavoro, spa- scambi, in queste possibilità di far ti i progetti e le proposte di scambio non senso che ci attanaglia. azioni, uomini e donne che plaudono aspetto pare evidente nei festival, in zio abitato, casa della creatività. In entrare improvviso e inatteso l’atto simbolico messe in atto a Drodesera E dopotutto è la piccola e si meravigliano davanti a Serge, quel mondo altro che sono i festival Field Works – office i performer Hei- creativo nel quotidiano si costruisce e registrate su computer con tanto di magia che racconta L’effet Serge di una sorta di astronauta melanconico, perché offrono tempi e spazi deputa- ne Avdal & Yukiko Shinozaki accom- e di inventa la comunità, quell’essere consegna di lettera/rievuta ai parte- Philippe Quesne di Vivarium Studio. un visionario solitario che sa riunire ti alla possibilità di essere ‘diversa- pagnano coppie di spettatori negli pubblico e attori che fa da filo rosso cipanti a fine ottobre ne verrà scelto Tutto si apre con la presenza di un anime altrettanto solitarie e regala- mente’ rispetto al quotidiano. Que- uffici della Centrale Fies a fianco di all’edizione 2012. uno per la realizzazione effettiva del astronauta che entra in una casa, la re loro qualche istante di innocente sto accade da oltre trent’anni a Dro chi lavora e in questo contesto del white moma. Questa la descrizione casa di Serge, scapolo, una sorta di felicità. Ciò che produce L’effet Serge e alla Centrale Fies che si offre come quotidiano mettono in scena la loro di un’azione che ripropone l’esigen- appartamento in allestimento con un spazio inatteso ma reiterato, tempo performance di intrusi e lavoratori za di scardinare la realtà attraverso tavolo da ping pong, un tappeto, un festoso e per questo impegnativo di dell’immaginario che si incontrano ‘atti magici’, attraverso il ricorso al lettore dvd, un sacco di altra roba. ciò che si è e di ciò che vorremmo es- con chi ‘realmente’ lavora negli uffici. sopra: Apparatus 22. simbolico, attraverso il dono/scam- Avverte la voce narrate che L’effet sopra: Philippe Quesnè. sere, o meglio che certe avanguardie È un fiume di fotocopie che ripropon- Foto Alessandro Sala / cesuralab. bio che vuol dire relazione. Ciò che Serge prende avvio dallo spettaco- Foto Alessandro Sala / cesuralab. 24 752/753 - 2012 752/753 - 2012 25

SIPARIO TRENTINO ALTO-ADIgE: IL TEATRO O DELL’INVENzIONE Essere comunità vuol dire emerge è il ‘disperato bisogno’ di lo precedente D’aprés nature che si DELLA COMUNITà anche condividere una mitopoieu- contatto, ma anche un senso di vuo- concludeva con un uomo vestito da tica, condividere una favola e inco- to che necessita di essere riempito astronauta. C’è dunque una conti- raggiare lo scambio, il dono come da oggetti, da situazioni di scambio nuità che lo spettatore non conosce «WE FOLk!», L’IMpERATIVO DI DRODESERA 2012 meccanismo di socialità. Questo indotte dal contesto performativo e che non necessariamente bisogna ha proposto Mali Weil White Noise che è poi quanto accade nella perfor- conoscere, ma che c’è, così come c’è Machine un laboratorio di scambio mance sciamanica degli Apparatus Serge uno strano uomo che la do- di Nicola Arrigoni e di incontro che sulla scorta di un 22 che in Morpheus Buyback hanno menica alle 18 invita amici a casa ipotetica età favolosa di scontri e comprato i sogni più neri degli spet- sua per piccoli spettacoli con effetti I l teatro è un naturale termome- dello spirito immaginano di potere gono azioni, oggetti: una tazzina di costruire il loro white moma, ovvero a sconfiggerli. E cos’altro non è che za con il laser, di una cavalcata delle battaglie chiede agli spettatori di tatori per costruire un amuleto atto speciali. E’ questo il caso della dan- Walckirie sottolineata dall’andamen- caffè, una biro, un computer piutto- tro del disagio della civiltà, ma essere. scambio l’azione nel parco della Cen- una sorta di amuleto, di oggetto to- Sotto il segno dell’impera- è anche la prospettiva inattesa, Liviana Osti che assiste i parteci- il profetico metter alla prova utopie, tivo We folk! l’edizione 2012 di Dro- sto che l’immagine di un gesto del temico. A fare da guida la designer trale Fies che vede modulare cappelli to ritmico dei fari di una macchina quotidiano lavorare. Sotto, a fianco, di panne sulle teste degli spettatori, che entra e si affaccia alla veranda bisogni, urgenze che vivono nell’ef- desera ha portato in scena il bisogno dietro e intorno alla presenza – que- panti alla progettazione del loro whi- nel tentativo di coglierne la peculia- dell’appartamento… Frequentano la fimero del qui ed ora della scena di comunità, di sentirsi popolo, in sta sì estranea – dei due spettatori te moma. Ma l’azione non termina rità e perché no la personalità. Quei casa di Serge degli strani individui e s’incidono nella memoria di chi primis non limitandosi ad assistere a si muovono gli attori in un gioco di nella progettazione di un oggetto copricapo poi finiscono con l’essere che entrano, assistono alle piccole partecipa alla messinscena. Questo ciò che avviene ma compartecipando sguardi che rendono l’essere lì dello che è scrigno di sé e spirito totemico segni di appartenenza a un gruppo, magie di Serge e stupiti, ammirati sembra il ruolo cui è chiamato sem- a far accadere le cose, anche l’azione spettatore lo spettacolo, ciò che è del mondo ma si completa nella pro- segni di un’esperienza condivisa… e grati se ne vanno, fino all’epifania pre più il teatro, un ruolo di registra- teatrale quindi. Centrale Fies da spa- fuori tempo e fuori asse in un ufficio posizione di uno scambio affettivo, Insomma la volontà è quella di trova- che li raggruppa tutti per uno spetta- zione dell’esistente ma anche di pro- zio effimero che ospita spettacoli è operoso fra realtà e rappresentazio- nell’ipotesi più eclatante su come di- re nuove strategie di condivisione, di colo pirotecnico comandato a distan- spettiva, di soluzione per un futuro sempre più – complici anche corposi ne del lavoro. In questi intrecci di struggere l’oggetto totemico. Fra tut- comunità per sconfiggere il vuoto e il za dai movimenti di Serge… Piccole prossimo venturo… Questo doppio investimenti – luogo di lavoro, spa- scambi, in queste possibilità di far ti i progetti e le proposte di scambio non senso che ci attanaglia. azioni, uomini e donne che plaudono aspetto pare evidente nei festival, in zio abitato, casa della creatività. In entrare improvviso e inatteso l’atto simbolico messe in atto a Drodesera E dopotutto è la piccola e si meravigliano davanti a Serge, quel mondo altro che sono i festival Field Works – office i performer Hei- creativo nel quotidiano si costruisce e registrate su computer con tanto di magia che racconta L’effet Serge di una sorta di astronauta melanconico, perché offrono tempi e spazi deputa- ne Avdal & Yukiko Shinozaki accom- e di inventa la comunità, quell’essere consegna di lettera/rievuta ai parte- Philippe Quesne di Vivarium Studio. un visionario solitario che sa riunire ti alla possibilità di essere ‘diversa- pagnano coppie di spettatori negli pubblico e attori che fa da filo rosso cipanti a fine ottobre ne verrà scelto Tutto si apre con la presenza di un anime altrettanto solitarie e regala- mente’ rispetto al quotidiano. Que- uffici della Centrale Fies a fianco di all’edizione 2012. uno per la realizzazione effettiva del astronauta che entra in una casa, la re loro qualche istante di innocente sto accade da oltre trent’anni a Dro chi lavora e in questo contesto del white moma. Questa la descrizione casa di Serge, scapolo, una sorta di felicità. Ciò che produce L’effet Serge e alla Centrale Fies che si offre come quotidiano mettono in scena la loro di un’azione che ripropone l’esigen- appartamento in allestimento con un spazio inatteso ma reiterato, tempo performance di intrusi e lavoratori za di scardinare la realtà attraverso tavolo da ping pong, un tappeto, un festoso e per questo impegnativo di dell’immaginario che si incontrano ‘atti magici’, attraverso il ricorso al lettore dvd, un sacco di altra roba. ciò che si è e di ciò che vorremmo es- con chi ‘realmente’ lavora negli uffici. sopra: Apparatus 22. simbolico, attraverso il dono/scam- Avverte la voce narrate che L’effet sopra: Philippe Quesnè. sere, o meglio che certe avanguardie È un fiume di fotocopie che ripropon- Foto Alessandro Sala / cesuralab. bio che vuol dire relazione. Ciò che Serge prende avvio dallo spettaco- Foto Alessandro Sala / cesuralab. 24 752/753 - 2012 752/753 - 2012 25

SIPARIO Festival è un senso di infantile malinconia, tuale – dei codici che hanno caratte- blico che non può che irridere, osser- porta in scena un bisogno di condivi- rizzato la rappresentazione scenica e vare con ironico distacco i tentativi sione e di empatia che commuove e melica occidentale. Ciò che va in sce- del vecchio ‘signor’ teatro di stare ai lo fa mischiando rappresentazione e na è la drammaturgia, l’emotività. Le passi con i tempi. E malgrado ciò – vita vera, attori di mestiere e persone luci, piuttosto che l’empatia fra attori contraddizione in terminis – Teatro ri- FRIULI VENEzIA gIULIA: MITTELFEST che attori non sono, lo fa camminan- e spettatori, ciò che viene messo alla badisce la centralità dell’arte scenica do sul confine di un realismo magico berlina sono i fondamentali di un lin- come luogo dell’empatia, del dialogo NEI VARIEgATI “RISVEgLI” che stupisce e commuove, che met- guaggio della rappresentazione che fra qualcuno che fa, agisce e qualcun te a dura prova la semantica stessa stancamente si propone e si ripropo- altro che assiste non passivo, ma del teatro, il racconto o la rappresen- ne, che cerca consenso e attualità, partecipativo almeno dal punto di DELUDE LA “DIVINA COMMEDIA” tazione stessa della realtà che si fa ma finisce con l’essere una sorta di vista emotivo e senza dubbio col suo più vera e svelante nel suo mostrarsi parodia di anticaglie, di vecchi co- essere lì presente all’azione. Insom- come ‘rappresentazione’ di sé o for- stumi, vecchi modi di raccontare che ma Teatro negando se stesso ribadi- DEL LITUANO NEkROSIUS se semplicemente del lato nascosto fuoriescono da una sorta di metafo- sce la forza contagiosa della scena, di sé, dello stupore che permette di rico baule teatrale. Teatro – pur non ribadisce come l’azione teatrale sia di Claudio Facchinelli P er l’edizione 2012 di Mittelf- voce registrata, facesse da contrap- Osip Mandel’štam. Un registro diver- punto l’improbabile ma implacabile so, quasi in forma di lezione spettaco- est, tenutasi dal 14 al 22 lug- lio, la direzione unica di An- gestualità di un personaggio in frac lo, connota Siamo una sola carne con tonio Devetag, già presidente della (Marco Maria Tosolini, autore dello la notte, dedicato ad un altro poeta manifestazione, aveva riassorbito spettacolo). ebreo perseguitato, Paul Celan, la cui la suddivisione fra prosa, musica e Apprezzabile la serie di lavori dedica- cupa, dolorosa poesia viene proposta danza, che aveva caratterizzato gli ti a personaggi del ’900: l’affettuosa con efficacia da Emanuele Carucci ultimi anni. rievocazione di Lelio Luttazzi, con Viterbi e Luigi Reitani. In Lengas dal Sotto il vago, promettente titolo di L’erotismo di Oberdan Baciro, affidata frus di sera Andrea Collavino, autore Risvegli, il festival si articolava però alle parole e alla chitarra del vecchio anche della drammaturgia e Aida in vari filoni: Praga magica, mutuato amico Franco Cerri; Io e... di Ernesto Talliente, accompagnati dalla note dal fascinoso saggio di Angelo Ma- Galli della Loggia, dove la famosa avvolgenti del bandoneon di Daniele ria Ripellino, apriva uno scenario se- immagine di Indro Montanelli con Dibonaventura, si palleggiano con ducente su un luogo deputato della la Lettera 22 sulle ginocchia dava amicale confidenza i versi friulani di cultura europea; Profili dalla Mittel- l’avvio a un puntuale ritratto trac- Pier Paolo Pasolini, ora in originale, europa poteva costituirne un degno ciato da Sandro Lombardi, materiato ora in traduzione, riportandone i ti- corollario, assieme a Palcoscenico dalle interviste del grande giornal- toli, o dei frammenti, su grandi pan- Europa; un po’ a latere, Le Voci del ista, lungo un percorso fra cronaca e nelli, creando uno spettacolo fresco Sacro e All That Jazz (un’espressione storia di oltre mezzo secolo. e accattivante: un esempio di come che significa anche: Tutto quel casi- Anche Vaclav Havel era rievocato la semplice lettura poetica possa di- no). con affetto devoto dall’efficace let- ventare teatro. Non così in Le radici Lo spettacolo inaugurale, Alpha tura scenica della sua ultima opera, dell’aria dove, nell’intenzione di Fran- rendere avventure anche i piccoli ge- sottraendosi a una certa retorica e fu- spazio e tempo in cui è ancora pos- Golem Revolution, sottendeva Entrare e uscire di scena, affidata a cesca Archibugi, che avrebbe ripreso sti, la normalità di un quotidiano che moso contorsionismo semantico – è sibile inventarsi una nuova, inedita, un’idea intrigante: il mitico Golem, la Paolo Fagiolo. l’evento per ricavarne un film, i versi è intimamente festivo. un tentativo iconoclasta, è un modus partecipata socalità, magari seguen- creatura cinquecentesca del rabbino Altri lavori presentavano l’opera o la del poeta friulano Pierluigi Cappello, Riflettere sul linguaggio del di stretta contemporaneità linguisti- do l’imperativo: «We Folk!». Löw, racconta in una lettera le sue re- vita di grandi poeti, spesso sfortuna- letti da lui stesso, dovevano amal- teatro vuol dire riflettere sulla possi- ca per dire no alle convenzioni, non incarnazioni, da Frankenstein a Cop- ti, e non tutti ugualmente frequentati gamarsi con la musica di un quintet- bilità di inventare e bitare le nostre perché rifiutate aprioristicamente, pelia, a Mr. Hyde, fino a Petruška e al dal grande pubblico. Semplice nella to jazz e un coro; ma tanto apparato rappresentazioni del mondo. Teatro ma perché ormai percepite come Robot di Karel Čapek. Ciò forniva lo struttura scenica, ma coinvolgente, ha finito col prevalere, soffocando la s’intitola non a caso la provocazione lontane, irrappresentabili, non signi- spunto per gradevoli esibizioni mu- L’epigramma a Stalin, nel quale la linguistica e poetica di Nadaproduc- ficanti, repertorio di un’archeologia sopra: Philippe Quesnè. sicali per voce e pianoforte, che spa- drammaturgia di Andrea Zuccolo, tions una sorta di discorso per assur- del rappresentare che non regge più, Foto Alessandro Sala / cesuralab. ziavano da Tumbalalajka a Kurt Weil, regista ed attore, restituisce con sof- sopra: Lennonsense, do sul linguaggio della scena, sulla che abbisogna di sguardi altri, che va passando per Edith Piaf. Peccato che ferta passione attorale la tragedia da Vivendo cantando di John Lennon codifica – ormai impossibile e inat- in cerca della complicità di un pub- al lungo racconto, affidato ad una personale e la struggente poesia di lettura scenica a cura di Rita Maffei. Foto Matteo Trevisan. 26 752/753 - 2012 752/753 - 2012 27

SIPARIO Festival è un senso di infantile malinconia, tuale – dei codici che hanno caratte- blico che non può che irridere, osser- porta in scena un bisogno di condivi- rizzato la rappresentazione scenica e vare con ironico distacco i tentativi sione e di empatia che commuove e melica occidentale. Ciò che va in sce- del vecchio ‘signor’ teatro di stare ai lo fa mischiando rappresentazione e na è la drammaturgia, l’emotività. Le passi con i tempi. E malgrado ciò – vita vera, attori di mestiere e persone luci, piuttosto che l’empatia fra attori contraddizione in terminis – Teatro ri- FRIULI VENEzIA gIULIA: MITTELFEST che attori non sono, lo fa camminan- e spettatori, ciò che viene messo alla badisce la centralità dell’arte scenica do sul confine di un realismo magico berlina sono i fondamentali di un lin- come luogo dell’empatia, del dialogo NEI VARIEgATI “RISVEgLI” che stupisce e commuove, che met- guaggio della rappresentazione che fra qualcuno che fa, agisce e qualcun te a dura prova la semantica stessa stancamente si propone e si ripropo- altro che assiste non passivo, ma del teatro, il racconto o la rappresen- ne, che cerca consenso e attualità, partecipativo almeno dal punto di DELUDE LA “DIVINA COMMEDIA” tazione stessa della realtà che si fa ma finisce con l’essere una sorta di vista emotivo e senza dubbio col suo più vera e svelante nel suo mostrarsi parodia di anticaglie, di vecchi co- essere lì presente all’azione. Insom- come ‘rappresentazione’ di sé o for- stumi, vecchi modi di raccontare che ma Teatro negando se stesso ribadi- DEL LITUANO NEkROSIUS se semplicemente del lato nascosto fuoriescono da una sorta di metafo- sce la forza contagiosa della scena, di sé, dello stupore che permette di rico baule teatrale. Teatro – pur non ribadisce come l’azione teatrale sia di Claudio Facchinelli P er l’edizione 2012 di Mittelf- voce registrata, facesse da contrap- Osip Mandel’štam. Un registro diver- punto l’improbabile ma implacabile so, quasi in forma di lezione spettaco- est, tenutasi dal 14 al 22 lug- lio, la direzione unica di An- gestualità di un personaggio in frac lo, connota Siamo una sola carne con tonio Devetag, già presidente della (Marco Maria Tosolini, autore dello la notte, dedicato ad un altro poeta manifestazione, aveva riassorbito spettacolo). ebreo perseguitato, Paul Celan, la cui la suddivisione fra prosa, musica e Apprezzabile la serie di lavori dedica- cupa, dolorosa poesia viene proposta danza, che aveva caratterizzato gli ti a personaggi del ’900: l’affettuosa con efficacia da Emanuele Carucci ultimi anni. rievocazione di Lelio Luttazzi, con Viterbi e Luigi Reitani. In Lengas dal Sotto il vago, promettente titolo di L’erotismo di Oberdan Baciro, affidata frus di sera Andrea Collavino, autore Risvegli, il festival si articolava però alle parole e alla chitarra del vecchio anche della drammaturgia e Aida in vari filoni: Praga magica, mutuato amico Franco Cerri; Io e... di Ernesto Talliente, accompagnati dalla note dal fascinoso saggio di Angelo Ma- Galli della Loggia, dove la famosa avvolgenti del bandoneon di Daniele ria Ripellino, apriva uno scenario se- immagine di Indro Montanelli con Dibonaventura, si palleggiano con ducente su un luogo deputato della la Lettera 22 sulle ginocchia dava amicale confidenza i versi friulani di cultura europea; Profili dalla Mittel- l’avvio a un puntuale ritratto trac- Pier Paolo Pasolini, ora in originale, europa poteva costituirne un degno ciato da Sandro Lombardi, materiato ora in traduzione, riportandone i ti- corollario, assieme a Palcoscenico dalle interviste del grande giornal- toli, o dei frammenti, su grandi pan- Europa; un po’ a latere, Le Voci del ista, lungo un percorso fra cronaca e nelli, creando uno spettacolo fresco Sacro e All That Jazz (un’espressione storia di oltre mezzo secolo. e accattivante: un esempio di come che significa anche: Tutto quel casi- Anche Vaclav Havel era rievocato la semplice lettura poetica possa di- no). con affetto devoto dall’efficace let- ventare teatro. Non così in Le radici Lo spettacolo inaugurale, Alpha tura scenica della sua ultima opera, dell’aria dove, nell’intenzione di Fran- rendere avventure anche i piccoli ge- sottraendosi a una certa retorica e fu- spazio e tempo in cui è ancora pos- Golem Revolution, sottendeva Entrare e uscire di scena, affidata a cesca Archibugi, che avrebbe ripreso sti, la normalità di un quotidiano che moso contorsionismo semantico – è sibile inventarsi una nuova, inedita, un’idea intrigante: il mitico Golem, la Paolo Fagiolo. l’evento per ricavarne un film, i versi è intimamente festivo. un tentativo iconoclasta, è un modus partecipata socalità, magari seguen- creatura cinquecentesca del rabbino Altri lavori presentavano l’opera o la del poeta friulano Pierluigi Cappello, Riflettere sul linguaggio del di stretta contemporaneità linguisti- do l’imperativo: «We Folk!». Löw, racconta in una lettera le sue re- vita di grandi poeti, spesso sfortuna- letti da lui stesso, dovevano amal- teatro vuol dire riflettere sulla possi- ca per dire no alle convenzioni, non incarnazioni, da Frankenstein a Cop- ti, e non tutti ugualmente frequentati gamarsi con la musica di un quintet- bilità di inventare e bitare le nostre perché rifiutate aprioristicamente, pelia, a Mr. Hyde, fino a Petruška e al dal grande pubblico. Semplice nella to jazz e un coro; ma tanto apparato rappresentazioni del mondo. Teatro ma perché ormai percepite come Robot di Karel Čapek. Ciò forniva lo struttura scenica, ma coinvolgente, ha finito col prevalere, soffocando la s’intitola non a caso la provocazione lontane, irrappresentabili, non signi- spunto per gradevoli esibizioni mu- L’epigramma a Stalin, nel quale la linguistica e poetica di Nadaproduc- ficanti, repertorio di un’archeologia sopra: Philippe Quesnè. sicali per voce e pianoforte, che spa- drammaturgia di Andrea Zuccolo, tions una sorta di discorso per assur- del rappresentare che non regge più, Foto Alessandro Sala / cesuralab. ziavano da Tumbalalajka a Kurt Weil, regista ed attore, restituisce con sof- sopra: Lennonsense, do sul linguaggio della scena, sulla che abbisogna di sguardi altri, che va passando per Edith Piaf. Peccato che ferta passione attorale la tragedia da Vivendo cantando di John Lennon codifica – ormai impossibile e inat- in cerca della complicità di un pub- al lungo racconto, affidato ad una personale e la struggente poesia di lettura scenica a cura di Rita Maffei. Foto Matteo Trevisan. 26 752/753 - 2012 752/753 - 2012 27

SIPARIO Festival delicata, spesso intimista vena di nella bruciante attualità del mes- trovare un confronto dialettico, con Cappello. saggio, ma anche e specialmente l’oscura ricchezza del simbolismo Fra le manifestazioni musicali, ac- nell’originalità della forma spetta- dantesco; dove la dichiarata intenzi- canto a esibizioni di richiamo, come colare. Gli spettatori sono introdotti one di presentare in una dimensione il concerto di Stefano Bollani, tro- da un impeccabile maggiordomo umana Dante e Beatrice trasforma vavano posto anche eventi a carat- in marsina (Carucci Viterbi) in una costei in una florida contadinotta, tere più di nicchia (musiche litur- sorta di salotto borghese in disarmo, tutt’altro che angelicata; dove man- giche, o le raffinate esplorazioni del ingombro di libri e oggetti d’antan, cano Farinata, Ulisse, Ugolino, e tro- duo Lechner Couturier, in Impres- di mobili coperti di nailon, con un vano invece posto una donna che sions Intime). All’insegna del metic- pianoforte a coda in un angolo. Le apostrofa rudemente il poeta: “Che ciato, Hommages aux Beatles, che telecamere riprendono ora scorci del ci fai qui? Torna dai tuoi figli!”, e un rivelava un inopinato rapporto tra la pubblico, ora una sofferta intervista postino con slitta che viene spesso in LIgURIA band di Liverpool e la Primavera di della Signora, ora l’incursione di per- proscenio a sciorinare banali note al Praga, o la sorprendente esibizione sonaggi minori, elementi che, nel testo; dove l’Arietta dell’ultima sona- dell’orchestra cinese di Shenzhen, loro insieme, delineano il quadro di ta di Beethoven, accanto a Let it be, FESTIVAL ESTIVI preceduta, il giorno prima, da un’ il- un’Europa decaduta, ma ancora ap- sembra l’incongrua colonna sonora luminante analisi del sinfonismo di erta alla speranza. di un spot pubblicitario. E l’elenco di Etta Cascini Šostakovič compiuta dal suo diret- Un’ultima, desolante notazione su potrebbe continuare. È il caso di dire tore, En Shao. quello che doveva essere il fiore che quandoquidem bonus dormitat Altrettanto variegato il versante all’occhiello di questa edizione del Homerus? Non saprei. Ho piuttosto della danza, dalle astratte e rigorose Mittelfest: l’allestimento di Eimuntas l’impressione che questa “leggenda geometrie di Virgilio Sieni in Suites Nekrošius della Divina Commedia. del teatro europeo contemporaneo” B ORGIO VEREZZI. Andar Giovanni Franzoni e una pungente gio, a volte, troppo caricati. Bene Bach, sulle note di Bach e Stock- Decisamente, un’operazione non ri- vada ridimensionata. per Festival in Liguria vuol Mariella Speranza, ben calati nei ri- Giuseppe Pambieri, padrone della hausen, a proposte connotate da un uscita: dove l’esasperato gusto per dire scoprire in ogni angolo spettivi ruoli. Vite private di Noel scena, e Lia Tanzi, oltre a Barbara engagement criptico ed intellettu- il simbolico del regista collide, senza spettacoli di prosa, lirica, cabaret, Coward propone un fuoco d’artificio Bovoli. Tra gli spettacoli di maggior alistico fin dal titolo, come _Hom1ni danza, concerti, blues e jazz, in cui di battute esilaranti con un marcato successo, A piedi nudi nel parco di Lupus_. arte e passione hanno creato piccoli tono sexy, per la regia di Giovanni Neil Simon, diretto da Stefano Artis- Tornando alla prosa, il lavoro di mag- capolavori. Tra gli eventi da non per- De Feudis e la complicità di Corrado sunch con brio e tempi ben calibrati, gior fascino è risultato Black Bird, dere c’è il Festival Teatrale di Borgio Tedeschi e di Benedicta Boccoli, af- e battute comiche senza forzature. di David Harrower, un testo difficile Verezzi, nato da un’idea di Enrico fiancati da Emy Bergamo (premiata Interpretato da una spumeggian- ed ambiguo, messo in scena la sta- Rembado e oggi arrivato splendida- dal pubblico) e Andrea Garinei. Cli- te Gaia De Laurentis, e dallo stesso gione scorsa dal Piccolo Teatro di mente alla quarantaseiesima edizio- zia, da Niccolò Macchiavelli, ha la Stefano Artissunch, ricco di humour; Milano con la regia di Lluìs Pasqual. ne. Il cartellone vanta otto commedie regia di Giacomo Zito che fa esplo- lo spettacolo ha la partecipazione L’edizione vista a Cividale, in lingua in prima nazionale, dai classici alla dere la comicità tra i raggiri della di una valente Valeria Ciangottini e ceca, lascia il segno; non solo per la drammaturgia contemporanea e tut- vicenda, tuttavia con tono e linguag- di un coinvolgente Libero Sansovi- strabiliante bravura dei due inter- te ispirate al tema del sorriso, perché preti, Jiří Štřpnička e Jana Pidra- il teatro, come dice il direttore artisti- manová, nei quali si indovina una co Stefano Delfino, ritrova, in questi formazione stanislavskiana (Jana ri- tempi difficili, il ruolo di medicina esce a utilizzare teatralmente le due dell’anima. Molto rumore per nulla stampelle cui una recente caduta l’ha di Shakespeare apre il cartellone con temporaneamente costretta); ma an- l’intelligente regia di Alberto Giusta cor di più per la felice, coraggiosa let- e i bravi attori della affermata Com- tura del regista, Jiří Pokorný: “Non pagnia GANG, tra cui un brillante ho voluto raccontare un episodio di pedofilia, ma una storia d’amore”. Lady Europe è uno spettacolo mul- sopra: Capitan Fracassa di Théophile tietnico, multilingue, multimediale. Gautier, regia di Claudio Di Palma, La drammaturgia e la regia sono di con Lello Arena. Festival Teatrale Rita Maffei, presente in scena nel di Borgio Verezzi. ruolo del titolo, coadiuvata dalla cantante Francesca Breschi, da uno sopra: La Divina Commedia, regia Eimuntas Nekrosius. Foto Matteo Trevisan. a destra: A piedi nudi nel parco di Neil strepitoso Emanuele Carucci Viterbi Simon, diretto da Stefano Artissunch. e da una quantità di altre presenze. Festival Teatrale di Borgio Verezzi L’interesse del lavoro non sta solo 28 752/753 - 2012 752/753 - 2012 29

SIPARIO Festival delicata, spesso intimista vena di nella bruciante attualità del mes- trovare un confronto dialettico, con Cappello. saggio, ma anche e specialmente l’oscura ricchezza del simbolismo Fra le manifestazioni musicali, ac- nell’originalità della forma spetta- dantesco; dove la dichiarata intenzi- canto a esibizioni di richiamo, come colare. Gli spettatori sono introdotti one di presentare in una dimensione il concerto di Stefano Bollani, tro- da un impeccabile maggiordomo umana Dante e Beatrice trasforma vavano posto anche eventi a carat- in marsina (Carucci Viterbi) in una costei in una florida contadinotta, tere più di nicchia (musiche litur- sorta di salotto borghese in disarmo, tutt’altro che angelicata; dove man- giche, o le raffinate esplorazioni del ingombro di libri e oggetti d’antan, cano Farinata, Ulisse, Ugolino, e tro- duo Lechner Couturier, in Impres- di mobili coperti di nailon, con un vano invece posto una donna che sions Intime). All’insegna del metic- pianoforte a coda in un angolo. Le apostrofa rudemente il poeta: “Che ciato, Hommages aux Beatles, che telecamere riprendono ora scorci del ci fai qui? Torna dai tuoi figli!”, e un rivelava un inopinato rapporto tra la pubblico, ora una sofferta intervista postino con slitta che viene spesso in LIgURIA band di Liverpool e la Primavera di della Signora, ora l’incursione di per- proscenio a sciorinare banali note al Praga, o la sorprendente esibizione sonaggi minori, elementi che, nel testo; dove l’Arietta dell’ultima sona- dell’orchestra cinese di Shenzhen, loro insieme, delineano il quadro di ta di Beethoven, accanto a Let it be, FESTIVAL ESTIVI preceduta, il giorno prima, da un’ il- un’Europa decaduta, ma ancora ap- sembra l’incongrua colonna sonora luminante analisi del sinfonismo di erta alla speranza. di un spot pubblicitario. E l’elenco di Etta Cascini Šostakovič compiuta dal suo diret- Un’ultima, desolante notazione su potrebbe continuare. È il caso di dire tore, En Shao. quello che doveva essere il fiore che quandoquidem bonus dormitat Altrettanto variegato il versante all’occhiello di questa edizione del Homerus? Non saprei. Ho piuttosto della danza, dalle astratte e rigorose Mittelfest: l’allestimento di Eimuntas l’impressione che questa “leggenda geometrie di Virgilio Sieni in Suites Nekrošius della Divina Commedia. del teatro europeo contemporaneo” B ORGIO VEREZZI. Andar Giovanni Franzoni e una pungente gio, a volte, troppo caricati. Bene Bach, sulle note di Bach e Stock- Decisamente, un’operazione non ri- vada ridimensionata. per Festival in Liguria vuol Mariella Speranza, ben calati nei ri- Giuseppe Pambieri, padrone della hausen, a proposte connotate da un uscita: dove l’esasperato gusto per dire scoprire in ogni angolo spettivi ruoli. Vite private di Noel scena, e Lia Tanzi, oltre a Barbara engagement criptico ed intellettu- il simbolico del regista collide, senza spettacoli di prosa, lirica, cabaret, Coward propone un fuoco d’artificio Bovoli. Tra gli spettacoli di maggior alistico fin dal titolo, come _Hom1ni danza, concerti, blues e jazz, in cui di battute esilaranti con un marcato successo, A piedi nudi nel parco di Lupus_. arte e passione hanno creato piccoli tono sexy, per la regia di Giovanni Neil Simon, diretto da Stefano Artis- Tornando alla prosa, il lavoro di mag- capolavori. Tra gli eventi da non per- De Feudis e la complicità di Corrado sunch con brio e tempi ben calibrati, gior fascino è risultato Black Bird, dere c’è il Festival Teatrale di Borgio Tedeschi e di Benedicta Boccoli, af- e battute comiche senza forzature. di David Harrower, un testo difficile Verezzi, nato da un’idea di Enrico fiancati da Emy Bergamo (premiata Interpretato da una spumeggian- ed ambiguo, messo in scena la sta- Rembado e oggi arrivato splendida- dal pubblico) e Andrea Garinei. Cli- te Gaia De Laurentis, e dallo stesso gione scorsa dal Piccolo Teatro di mente alla quarantaseiesima edizio- zia, da Niccolò Macchiavelli, ha la Stefano Artissunch, ricco di humour; Milano con la regia di Lluìs Pasqual. ne. Il cartellone vanta otto commedie regia di Giacomo Zito che fa esplo- lo spettacolo ha la partecipazione L’edizione vista a Cividale, in lingua in prima nazionale, dai classici alla dere la comicità tra i raggiri della di una valente Valeria Ciangottini e ceca, lascia il segno; non solo per la drammaturgia contemporanea e tut- vicenda, tuttavia con tono e linguag- di un coinvolgente Libero Sansovi- strabiliante bravura dei due inter- te ispirate al tema del sorriso, perché preti, Jiří Štřpnička e Jana Pidra- il teatro, come dice il direttore artisti- manová, nei quali si indovina una co Stefano Delfino, ritrova, in questi formazione stanislavskiana (Jana ri- tempi difficili, il ruolo di medicina esce a utilizzare teatralmente le due dell’anima. Molto rumore per nulla stampelle cui una recente caduta l’ha di Shakespeare apre il cartellone con temporaneamente costretta); ma an- l’intelligente regia di Alberto Giusta cor di più per la felice, coraggiosa let- e i bravi attori della affermata Com- tura del regista, Jiří Pokorný: “Non pagnia GANG, tra cui un brillante ho voluto raccontare un episodio di pedofilia, ma una storia d’amore”. Lady Europe è uno spettacolo mul- sopra: Capitan Fracassa di Théophile tietnico, multilingue, multimediale. Gautier, regia di Claudio Di Palma, La drammaturgia e la regia sono di con Lello Arena. Festival Teatrale Rita Maffei, presente in scena nel di Borgio Verezzi. ruolo del titolo, coadiuvata dalla cantante Francesca Breschi, da uno sopra: La Divina Commedia, regia Eimuntas Nekrosius. Foto Matteo Trevisan. a destra: A piedi nudi nel parco di Neil strepitoso Emanuele Carucci Viterbi Simon, diretto da Stefano Artissunch. e da una quantità di altre presenze. Festival Teatrale di Borgio Verezzi L’interesse del lavoro non sta solo 28 752/753 - 2012 752/753 - 2012 29

SIPARIO Festival ni. Completano ottimamente il car- stagno e Arianna Comes, cui si uni- stiani. Interpretato dal bravo Mario tellone Scintille di Laura Sicignano, scono Mario Marchi e Paolo Drago. In Marchi con gli attori di Lunaria Tea- Capitan Fracassa di Théophile Gau- cartellone sedici titoli di prosa, dan- tro e diretto da Daniela Ardini, offre tier e dai canovacci di Francesco za e cabaret, tra cui spicca; Creatura un susseguirsi di piacevoli scene. Andreini, Boeimg – Boeing di Ma- di sabbia, dal romanzo di Tahar Ben rio Camoletti e Il Tartufo di Molière. Jelloun, regia di Daniela Ardini, che Il quarantaduesimo Premio nazio- offre la tormentata storia, tra real- DA PORTOVENERE A LUNI nale Veretium per la prosa è stato tà e immaginazione, di una ragazza FESTIVAL TERRA DELLA LUNA assegnato a Luca Lazzareschi: “At- costretta a fingersi uomo, nel Maroc- E’ l’ultimo nato tra i festival liguri, tore tra i più prestigiosi delle scene co di oggi. A interpetarla con forte creato da Oreste Valente, e possiamo italiane degli ultimi anni, noto per le intensità è Raffaella Azim. Carmina chiamarlo Teatro dei Giovani. L’han- sue alte capacità intellettuali che da Burana propone un’interpretazione no inaugurato, nell’anfiteatro romano sempre gli consentono di privilegiare danzata del celebre pezzo musica- di Luni, dieci ragazzi-attori nell’Ore- un teatro di qualità e di impegno”. le con il Balletto di Liguria, che si ste di Euripide, con Anna Stante e esibisce in figurazioni plastiche e la regia di Oreste Valente, in un indi- GENOVA momenti di virtuosismo acrobatico, menticabile spettacolo. A seguire, gli FESTIVAL IN UNA NOTTE coreografia di Carlo Torre. Io amo He- D’ESTATE len, teatro danza, si vale di una forte Nelle sale del Palazzo del Principe gestualità per presentare la storia di a Genova, Lunaria Teatro apre il Fe- Helen, ragazza sordo – cieca. Silvia stival in una notte d’estate, percorsi Battaglio, autrice e attrice, realizza nella pag. a fianco: Molto rumore per dell’identità, XV edizione, con Il Gat- insieme a Patrizia Pozzi un intrigan- nulla, regia di Alberto Giusta. Festival topardo, dal romanzo di Giuseppe te spettacolo. Nell’elegante chiostro Teatrale di Borgio Verezzi. Tomasi di Lampedusa. Lo spettaco- di San Matteo si conclude il Festi- lo, elaborato e diretto da Daniela Ar- val con Giulietta e Rahman a Borgio dini, rinnova il fascino della vicenda Verezzi di Vico Faggi, ambientato al sotto: Clizia, regia di Giacomo Zito. Uccelli di Aristofane, regia e dram- SAVONA diretta da Alvise Casellati in una con l’interpretazione di Vittorio Ri- tempo dei conflitti tra Saraceni e Cri- Festival Teatrale di Borgio Verezzi. maturgia di Michele Bosso, realizza- OPERA GIOCOSA coinvolgente interpretazione, con il to a Portovenere con trenta attori, tra Nella piazza d’armi della Fortezza del soprano Silvia Lorenzi.. Chiudono il cui i ragazzi del posto. Il pescatore e Priamar, l’Opera Giocosa di Savona programma il grande Concerto op. 35 le stelle di Fornelli, creato anni fa per propone due opere liriche e tre con- di P.I. Caikoskij e la Sinfonia op. 80 di Anna Pavlova, ritorna a Porto Venere certi. Apre il cartellone Bohème, di J. Brahms con la presenza carisma- ambientato nella Chiesa di S. Loren- Giacomo Puccini, con l’allestimento tica di Massimo Quarta, eccellente zo con la avvincente coreografia di del Teatro Opera di Bolzano in colla- direttore e violino solista, con l’orche- Barbara Altissimo. Per il Programma borazione con Teatro Opera Giocosa stra del Teatro Carlo Felice. CEE Giovani in Azione, che elargi- e altri Teatri. Eccellente la direzione sce finanziamenti ai ragazzi con lo del maestro Stefano Romani con l’or- GENOVA scopo di sviluppare il talento artisti- chestra Regionale Filarmonia Vene- RIDERE D’AGOSTO… MA ANCHE co di ognuno, si è costituito a Porto ta, e di Giorgio Mazzuccato, maestro PRIMA Venere un gruppo di ragazzi prove- del Coro. Lo spettacolo, ambientato Nella 22° edizione del programma nienti da tutta Italia. Evento storico dal regista Ivan Stefanutti in una del Teatro Garage figurano 11 spet- è sicuramente il Premio Porto Venere suggestiva Parigi da bassifondi, ha la tacoli ispirati tutti al buon umore, in Donna, XVII edizione, istituito dal- voce ben impostata di Gioia Crepal- un accostamento di cabaret e prosa la Consulta Femminile della Spezia di - Mimì, Rodolfo è Javier Tomè Fer- che va da Goldoni a Campanile, dal- “per esaltare la presenza femmini- nandez dai toni potenti, a volte però la Commedia dell’Arte rivisitata, fino le nella società contemporanea”. Il troppo esibiti, mentre Simone Piaz- all’improvvisazione in palcoscenico. premio è andato a Simona Marchini, zolla - Marcello mostra padronanza Tutto Shakespeare in 90 minuti con che unisce al talento di attrice e re- scenica e Novella Bassano è una Zuzzurro e Gaspare, offre una ras- gista teatrale e televisiva, l’impegno vivace Musetta. Secondo appunta- segna di opere del grande dramma- per l’UNICEF. Durante la cerimonia mento è con Don Giovanni di Mozart, turgo, sulla scia di quanto avvenuto Simona si è esibita con tre bambini diretto da Giovanni Di Stefano, regia a Londra 30 anni fa. Lo spettacolo, attori, in un delizioso incontro diret- di Elisabetta Courir, in una buona regia di Alessandro Benvenuti e Pa- to da Oreste Valente. Novità è il Te- rappresentazione di talento sceno- olo Valerio, si vale della abilità comi- stimone d’Arte, titolo conferito a un grafico. Spicca, tra i concerti, Musi- ca dei due protagonisti, affiancati da artista dalla Confcommercio di La cal: la passione di Broadway eseguito Maurizio Lombardi, Daniel Singer e Spezia, in un link tra economia e arte. dall’orchestra sinfonica di San Remo Joes Winfield, e regal momenti gu- 30 752/753 - 2012 752/753 - 2012 31

SIPARIO Festival ni. Completano ottimamente il car- stagno e Arianna Comes, cui si uni- stiani. Interpretato dal bravo Mario tellone Scintille di Laura Sicignano, scono Mario Marchi e Paolo Drago. In Marchi con gli attori di Lunaria Tea- Capitan Fracassa di Théophile Gau- cartellone sedici titoli di prosa, dan- tro e diretto da Daniela Ardini, offre tier e dai canovacci di Francesco za e cabaret, tra cui spicca; Creatura un susseguirsi di piacevoli scene. Andreini, Boeimg – Boeing di Ma- di sabbia, dal romanzo di Tahar Ben rio Camoletti e Il Tartufo di Molière. Jelloun, regia di Daniela Ardini, che Il quarantaduesimo Premio nazio- offre la tormentata storia, tra real- DA PORTOVENERE A LUNI nale Veretium per la prosa è stato tà e immaginazione, di una ragazza FESTIVAL TERRA DELLA LUNA assegnato a Luca Lazzareschi: “At- costretta a fingersi uomo, nel Maroc- E’ l’ultimo nato tra i festival liguri, tore tra i più prestigiosi delle scene co di oggi. A interpetarla con forte creato da Oreste Valente, e possiamo italiane degli ultimi anni, noto per le intensità è Raffaella Azim. Carmina chiamarlo Teatro dei Giovani. L’han- sue alte capacità intellettuali che da Burana propone un’interpretazione no inaugurato, nell’anfiteatro romano sempre gli consentono di privilegiare danzata del celebre pezzo musica- di Luni, dieci ragazzi-attori nell’Ore- un teatro di qualità e di impegno”. le con il Balletto di Liguria, che si ste di Euripide, con Anna Stante e esibisce in figurazioni plastiche e la regia di Oreste Valente, in un indi- GENOVA momenti di virtuosismo acrobatico, menticabile spettacolo. A seguire, gli FESTIVAL IN UNA NOTTE coreografia di Carlo Torre. Io amo He- D’ESTATE len, teatro danza, si vale di una forte Nelle sale del Palazzo del Principe gestualità per presentare la storia di a Genova, Lunaria Teatro apre il Fe- Helen, ragazza sordo – cieca. Silvia stival in una notte d’estate, percorsi Battaglio, autrice e attrice, realizza nella pag. a fianco: Molto rumore per dell’identità, XV edizione, con Il Gat- insieme a Patrizia Pozzi un intrigan- nulla, regia di Alberto Giusta. Festival topardo, dal romanzo di Giuseppe te spettacolo. Nell’elegante chiostro Teatrale di Borgio Verezzi. Tomasi di Lampedusa. Lo spettaco- di San Matteo si conclude il Festi- lo, elaborato e diretto da Daniela Ar- val con Giulietta e Rahman a Borgio dini, rinnova il fascino della vicenda Verezzi di Vico Faggi, ambientato al sotto: Clizia, regia di Giacomo Zito. Uccelli di Aristofane, regia e dram- SAVONA diretta da Alvise Casellati in una con l’interpretazione di Vittorio Ri- tempo dei conflitti tra Saraceni e Cri- Festival Teatrale di Borgio Verezzi. maturgia di Michele Bosso, realizza- OPERA GIOCOSA coinvolgente interpretazione, con il to a Portovenere con trenta attori, tra Nella piazza d’armi della Fortezza del soprano Silvia Lorenzi.. Chiudono il cui i ragazzi del posto. Il pescatore e Priamar, l’Opera Giocosa di Savona programma il grande Concerto op. 35 le stelle di Fornelli, creato anni fa per propone due opere liriche e tre con- di P.I. Caikoskij e la Sinfonia op. 80 di Anna Pavlova, ritorna a Porto Venere certi. Apre il cartellone Bohème, di J. Brahms con la presenza carisma- ambientato nella Chiesa di S. Loren- Giacomo Puccini, con l’allestimento tica di Massimo Quarta, eccellente zo con la avvincente coreografia di del Teatro Opera di Bolzano in colla- direttore e violino solista, con l’orche- Barbara Altissimo. Per il Programma borazione con Teatro Opera Giocosa stra del Teatro Carlo Felice. CEE Giovani in Azione, che elargi- e altri Teatri. Eccellente la direzione sce finanziamenti ai ragazzi con lo del maestro Stefano Romani con l’or- GENOVA scopo di sviluppare il talento artisti- chestra Regionale Filarmonia Vene- RIDERE D’AGOSTO… MA ANCHE co di ognuno, si è costituito a Porto ta, e di Giorgio Mazzuccato, maestro PRIMA Venere un gruppo di ragazzi prove- del Coro. Lo spettacolo, ambientato Nella 22° edizione del programma nienti da tutta Italia. Evento storico dal regista Ivan Stefanutti in una del Teatro Garage figurano 11 spet- è sicuramente il Premio Porto Venere suggestiva Parigi da bassifondi, ha la tacoli ispirati tutti al buon umore, in Donna, XVII edizione, istituito dal- voce ben impostata di Gioia Crepal- un accostamento di cabaret e prosa la Consulta Femminile della Spezia di - Mimì, Rodolfo è Javier Tomè Fer- che va da Goldoni a Campanile, dal- “per esaltare la presenza femmini- nandez dai toni potenti, a volte però la Commedia dell’Arte rivisitata, fino le nella società contemporanea”. Il troppo esibiti, mentre Simone Piaz- all’improvvisazione in palcoscenico. premio è andato a Simona Marchini, zolla - Marcello mostra padronanza Tutto Shakespeare in 90 minuti con che unisce al talento di attrice e re- scenica e Novella Bassano è una Zuzzurro e Gaspare, offre una ras- gista teatrale e televisiva, l’impegno vivace Musetta. Secondo appunta- segna di opere del grande dramma- per l’UNICEF. Durante la cerimonia mento è con Don Giovanni di Mozart, turgo, sulla scia di quanto avvenuto Simona si è esibita con tre bambini diretto da Giovanni Di Stefano, regia a Londra 30 anni fa. Lo spettacolo, attori, in un delizioso incontro diret- di Elisabetta Courir, in una buona regia di Alessandro Benvenuti e Pa- to da Oreste Valente. Novità è il Te- rappresentazione di talento sceno- olo Valerio, si vale della abilità comi- stimone d’Arte, titolo conferito a un grafico. Spicca, tra i concerti, Musi- ca dei due protagonisti, affiancati da artista dalla Confcommercio di La cal: la passione di Broadway eseguito Maurizio Lombardi, Daniel Singer e Spezia, in un link tra economia e arte. dall’orchestra sinfonica di San Remo Joes Winfield, e regal momenti gu- 30 752/753 - 2012 752/753 - 2012 31

SIPARIO Festival a fianco: Scintille di Laura Sicignano. Festival Teatrale di Borgio Verezzi. pIEMONTE: di Danza classica Nina Soldun, di- FESTIVAL ALLEATI retto da Vadim Desnitskj, professore dell’Accademia “A. Vaganova “ di S. Pietroburgo, e a seguire ecco i dan- zatori professionisti dell’Arisotn Pro CONTRO LA CRISI Ballet, diretti da Marco Angeleri. Il buon livello artistico dimostrato da- di Maura Sesia gli allievi conferma la validità dello Stage, frequentato da ragazzi di età tra 12 e 18 anni. TIGULLIO INTERNATIONAL FESTIVAL RAPSODIA IN BLUES, 6° EDIZIONE L a parola d’ordine è alleanza, organizzazione responsabile del la rivincita di un’umana civile Ad animare le notti del Tigullio arri- necessaria per far fronte festival lombardo Da vicino nessuno società, Giù, l’ultimo lavoro della va il Festival con otto spettacoli e la alla crisi economica. Allora, è normale: Roberta torna a casa è Compagnia Scimone Sframeli, in partecipazione d’importanti artisti i festival, preservando le rispettive stato programmato per 24 repliche, prima assoluta a Torino. Un dialogo internazionali, tra cui spicca Angela personalità, trovano punti in comune, suddivise tra le due manifestazioni; surreale tra un padre ed un figlio, a Watson, cantante americana che mo- condividono saggiamente aspetti è un progetto speciale che ben cui si aggiungono altre figure, ma la dula la splendida voce in una varietà pragmatici, promozionali ed anche rappresenta lo spirito delle stranezza sta nell’ambiente, è una di brani musicali. Black Music con artistici, stilano calendari in accordo Colline, proiettato a rispecchiare il stanza da bagno ed il giovane, per John Henry, le ballate originali del per non contendersi gli spettatori. contemporaneo dove si annida, un interagire con il genitore, spunta Blues cantate dalla potente ugola di Operano insieme per risparmiare, po’ d’élite, ma è nella natura del da un enorme water. Per il secondo Debby Walton, e poi c’è Sherha Bon- decidendolo autonomamente, teatro l’essere per pochi, siano essi anno consecutivo Assemblea Teatro, nette, cantante e attrice, autentico senza aspettare gli ordini della dieci o cinquecento. Roberta torna compagnia torinese molto attiva personaggio di spettacolo; infine da politica. Così succede a Torino ed in a casa, recitato da Roberta Bosetti, all’estero, partecipa al festival e non dimenticare Jonnhy Mars e la Piemonte, dove sono sono andati in redatto insieme a Renato Cuocolo, nuovamente con un lavoro che sa sua magica armonica. Tra gli ospiti scena, dal 5 al 26 giugno e dal 5 al accoglie una decina di spettatori di America Latina, qui la fonte di italiani, tutti di rilievo, figura Alberto 22 luglio, rispettivamente il Festival per volta, si svolge a Vercelli nella ispirazione è il curioso romanzo di Bobby Soul De Benedetti, cantante di delle Colline Torinesi XVII edizione casa natale di Roberta Bosetti e Hernán Rivera Letelier La bambina forte personalità, oltre alla rinomata e Teatro a Corte XII. Tra l’uno e parla della sua esperienza di figlia che raccontava i film. La terra d’Emilia Chemako Band e alla Big Harp Band, l’altro, ma che in realtà ha sancito tornata dall’Australia, dove ha sede ha testimoniato il proprio attivismo beniamina del pubblico. un ulteriore triplice sodalizio, si è la compagnia, per accudire la madre. creativo con L’uomo della sabbia, stosi, anche se lo spirito di Shakespe- tradizionale Festival di danza con visto uno degli spettacoli più belli Tutto vero, ma niente lo è in questo capriccio alla maniera di Hoffmann are non è sempre centrato. Bau De quattro appuntamenti e il Gala fina- APRICALE dell’anno, This is the end, del CNAC viaggio nel tempo, nelle emozioni, di Menoventi, una messinscena Ville, con chiaro richiamo al vaudevil- le. In apertura il Teatro delle Sorgenti, TEATRO DELLA TOSSE Centre National des Arts du Cirque, nei ricordi di un’altra che ravvivano apparentemente tradizionale, solo le, è uno spettacolo leggero, filtrato spettacolo di danza indiana ispira- Nel ricco e variegato programma del su testo di Cristián Soto e con la o colorano di luce nuova quelli di imbevuta nell’atmosfera di un da trovatine stuzzicanti come le gag to alle origini della vita, presentato Teatro della Tosse, emerge il singola- regia di David Bobée, tecnicamente ciascun spettatore; Bosetti è intensa ospedale psichiatrico, cesellato dell’avanspettacolo e le scene del ci- dalla compagnia Milonmela attra- re Gran bazar delle mille e una notte impeccabile e con un’interessante e brava, il rapporto con il pubblico con cura certosina in un gioco nema muto, interpretate da Roberta verso affascinanti movimenti rituali, di Emanuele Conte e Amedeo Ro- partitura verbale, in prima e unica si muove su un crinale sottile di di specchi, di quadri ripetuti e Andreoni, Arianna Comes e Andrea accompagnati da musica e canto. meo, spettacolo itinerante nel borgo nazionale a Torino, grazie al progetto complicità o estraneità, in certi rivissuti nell’indifferenza o eccessiva Bonfanti. Da ricordare inoltre Le don- Non meno avvincente la danza occi- di Apricale (IM). Il centro medievale C3+ che ha unito Colline, Corte passaggi il teatro si fa più esplicito, consapevolezza dei personaggi, ne di buon umore di Carlo Goldoni, dentale con La vie en Rose del rino- del paese è trasformato in un anima- ed anche il festival internazionale come accedendo in una stanza con sulfuree apparizioni; Menoventi per la regia di Fabrizio Giacomazzi mato Balletto di Milano, cui segue la to mercato orientale dove il pubbli- Sul Filo del Circo di Grugliasco e con le pareti scritte, che riportano aveva preso parte a Carta Bianca, un con la Compagnia Il Palco Giochi. seduzione del tango argentino con co si aggira affascinato, intento ad la Fondazione Circuito Teatrale l’intero copione, ed un albero vivo progetto molto sostenuto dal festival RAPALLO Los Hermanos Macana in Tango, e ascoltare dalla voce degli attori le del Piemonte. Ed è un’ulteriore che spunta dal pavimento. E’ una per favorire gli scambi culturali tra XIX FESTIVAL non poteva mancare la splendida magiche storie del celebre libro. liaison la pièce Roberta torna a relazione rituale che riporta la scena INTERNAZIONALE DEL BALLET- Serata d’autore di e con Raffaele Pa- casa di Iraa Theatre di Melbourne, ad una dimensione artigianale, TO “CITTÀ DI RAPALLO” ganini. Il Gala chiude il Festival con in prima nazionale al Festival delle intima, stupefacente. Come lo è sopra: Roberta Bosetti in Roberta torna Nel magnifico Parco Casale di Rapal- due spettacoli: salgono sul palco gli Colline Torinesi, che ha partecipato stato, tracimando inquietudine a casa di Iraa Theatre di Melbourne. lo, con vista su Portofino, si svolge il allievi del XXI Stage Internazionale alla produzione insieme a Olinda, e quasi deponendo le armi per 32 752/753 - 2012 752/753 - 2012 33

SIPARIO Festival a fianco: Scintille di Laura Sicignano. Festival Teatrale di Borgio Verezzi. pIEMONTE: di Danza classica Nina Soldun, di- FESTIVAL ALLEATI retto da Vadim Desnitskj, professore dell’Accademia “A. Vaganova “ di S. Pietroburgo, e a seguire ecco i dan- zatori professionisti dell’Arisotn Pro CONTRO LA CRISI Ballet, diretti da Marco Angeleri. Il buon livello artistico dimostrato da- di Maura Sesia gli allievi conferma la validità dello Stage, frequentato da ragazzi di età tra 12 e 18 anni. TIGULLIO INTERNATIONAL FESTIVAL RAPSODIA IN BLUES, 6° EDIZIONE L a parola d’ordine è alleanza, organizzazione responsabile del la rivincita di un’umana civile Ad animare le notti del Tigullio arri- necessaria per far fronte festival lombardo Da vicino nessuno società, Giù, l’ultimo lavoro della va il Festival con otto spettacoli e la alla crisi economica. Allora, è normale: Roberta torna a casa è Compagnia Scimone Sframeli, in partecipazione d’importanti artisti i festival, preservando le rispettive stato programmato per 24 repliche, prima assoluta a Torino. Un dialogo internazionali, tra cui spicca Angela personalità, trovano punti in comune, suddivise tra le due manifestazioni; surreale tra un padre ed un figlio, a Watson, cantante americana che mo- condividono saggiamente aspetti è un progetto speciale che ben cui si aggiungono altre figure, ma la dula la splendida voce in una varietà pragmatici, promozionali ed anche rappresenta lo spirito delle stranezza sta nell’ambiente, è una di brani musicali. Black Music con artistici, stilano calendari in accordo Colline, proiettato a rispecchiare il stanza da bagno ed il giovane, per John Henry, le ballate originali del per non contendersi gli spettatori. contemporaneo dove si annida, un interagire con il genitore, spunta Blues cantate dalla potente ugola di Operano insieme per risparmiare, po’ d’élite, ma è nella natura del da un enorme water. Per il secondo Debby Walton, e poi c’è Sherha Bon- decidendolo autonomamente, teatro l’essere per pochi, siano essi anno consecutivo Assemblea Teatro, nette, cantante e attrice, autentico senza aspettare gli ordini della dieci o cinquecento. Roberta torna compagnia torinese molto attiva personaggio di spettacolo; infine da politica. Così succede a Torino ed in a casa, recitato da Roberta Bosetti, all’estero, partecipa al festival e non dimenticare Jonnhy Mars e la Piemonte, dove sono sono andati in redatto insieme a Renato Cuocolo, nuovamente con un lavoro che sa sua magica armonica. Tra gli ospiti scena, dal 5 al 26 giugno e dal 5 al accoglie una decina di spettatori di America Latina, qui la fonte di italiani, tutti di rilievo, figura Alberto 22 luglio, rispettivamente il Festival per volta, si svolge a Vercelli nella ispirazione è il curioso romanzo di Bobby Soul De Benedetti, cantante di delle Colline Torinesi XVII edizione casa natale di Roberta Bosetti e Hernán Rivera Letelier La bambina forte personalità, oltre alla rinomata e Teatro a Corte XII. Tra l’uno e parla della sua esperienza di figlia che raccontava i film. La terra d’Emilia Chemako Band e alla Big Harp Band, l’altro, ma che in realtà ha sancito tornata dall’Australia, dove ha sede ha testimoniato il proprio attivismo beniamina del pubblico. un ulteriore triplice sodalizio, si è la compagnia, per accudire la madre. creativo con L’uomo della sabbia, stosi, anche se lo spirito di Shakespe- tradizionale Festival di danza con visto uno degli spettacoli più belli Tutto vero, ma niente lo è in questo capriccio alla maniera di Hoffmann are non è sempre centrato. Bau De quattro appuntamenti e il Gala fina- APRICALE dell’anno, This is the end, del CNAC viaggio nel tempo, nelle emozioni, di Menoventi, una messinscena Ville, con chiaro richiamo al vaudevil- le. In apertura il Teatro delle Sorgenti, TEATRO DELLA TOSSE Centre National des Arts du Cirque, nei ricordi di un’altra che ravvivano apparentemente tradizionale, solo le, è uno spettacolo leggero, filtrato spettacolo di danza indiana ispira- Nel ricco e variegato programma del su testo di Cristián Soto e con la o colorano di luce nuova quelli di imbevuta nell’atmosfera di un da trovatine stuzzicanti come le gag to alle origini della vita, presentato Teatro della Tosse, emerge il singola- regia di David Bobée, tecnicamente ciascun spettatore; Bosetti è intensa ospedale psichiatrico, cesellato dell’avanspettacolo e le scene del ci- dalla compagnia Milonmela attra- re Gran bazar delle mille e una notte impeccabile e con un’interessante e brava, il rapporto con il pubblico con cura certosina in un gioco nema muto, interpretate da Roberta verso affascinanti movimenti rituali, di Emanuele Conte e Amedeo Ro- partitura verbale, in prima e unica si muove su un crinale sottile di di specchi, di quadri ripetuti e Andreoni, Arianna Comes e Andrea accompagnati da musica e canto. meo, spettacolo itinerante nel borgo nazionale a Torino, grazie al progetto complicità o estraneità, in certi rivissuti nell’indifferenza o eccessiva Bonfanti. Da ricordare inoltre Le don- Non meno avvincente la danza occi- di Apricale (IM). Il centro medievale C3+ che ha unito Colline, Corte passaggi il teatro si fa più esplicito, consapevolezza dei personaggi, ne di buon umore di Carlo Goldoni, dentale con La vie en Rose del rino- del paese è trasformato in un anima- ed anche il festival internazionale come accedendo in una stanza con sulfuree apparizioni; Menoventi per la regia di Fabrizio Giacomazzi mato Balletto di Milano, cui segue la to mercato orientale dove il pubbli- Sul Filo del Circo di Grugliasco e con le pareti scritte, che riportano aveva preso parte a Carta Bianca, un con la Compagnia Il Palco Giochi. seduzione del tango argentino con co si aggira affascinato, intento ad la Fondazione Circuito Teatrale l’intero copione, ed un albero vivo progetto molto sostenuto dal festival RAPALLO Los Hermanos Macana in Tango, e ascoltare dalla voce degli attori le del Piemonte. Ed è un’ulteriore che spunta dal pavimento. E’ una per favorire gli scambi culturali tra XIX FESTIVAL non poteva mancare la splendida magiche storie del celebre libro. liaison la pièce Roberta torna a relazione rituale che riporta la scena INTERNAZIONALE DEL BALLET- Serata d’autore di e con Raffaele Pa- casa di Iraa Theatre di Melbourne, ad una dimensione artigianale, TO “CITTÀ DI RAPALLO” ganini. Il Gala chiude il Festival con in prima nazionale al Festival delle intima, stupefacente. Come lo è sopra: Roberta Bosetti in Roberta torna Nel magnifico Parco Casale di Rapal- due spettacoli: salgono sul palco gli Colline Torinesi, che ha partecipato stato, tracimando inquietudine a casa di Iraa Theatre di Melbourne. lo, con vista su Portofino, si svolge il allievi del XXI Stage Internazionale alla produzione insieme a Olinda, e quasi deponendo le armi per 32 752/753 - 2012 752/753 - 2012 33

SIPARIO Festival VENETO: LO ShERWOOD FESTIVAL Italia e Francia, che nel 2012 ha dato magistrale interpretazione di ha incantato con Malediction, una ottimi frutti con 12 suore slovacche di Thierry Raynaud e soprattutto si è saga di pupazzi animati da un Sonia Chiambretto, autrice francese rivelato debole La nuit tombe... di umorismo nero irresistibile. Poca SI è FATTO IN DUE nonostante la lontana origine italiana, Guillaume Vincent, entrambi per la la prosa ma anch’essa meritevole, prodotta dalle Colline Torinesi per prima volta in Italia; mentre è una un esempio è Zio Vanja di Cechov un toccante monologo recitato da gemma Italianesi di e con Saverio La allestito dalla Fondazione Teatro di Gianpaolo Criscione Elisa Galvagno con la regia di Sergio Ruina, che ha suggellato il Festival Piemonte Europa con la regia Ariotti. Ed è stato un evento grande delle Colline Torinesi. Molto danzato, di Emiliano Bronzino e gli attori e di impossibile inquadramento gestuale, fisico, Teatro a Corte12, ha Graziano Piazza, Lorenzo Gleijeses, The plot is the revolution che aveva proposto un’edizione di alto livello, Fiorenza Pieri, Ivan Alovisio, Maria debuttato a Santarcangelo41 e a cominciare dall’apertura affidata Alberta Navello: intimo, compatto, che nel 2012 ha realizzato solo tre alla coreografa Blanca Li che con vivido, coinvolgente. Dopo il dolore date in Europa, di cui un’unica in la sua compagnia, impegnata in di cui si nutre Zio Vanja e dopo Italia, alle Fonderie Teatrali Limone Elektro Kif, ha elettrizzato la platea. l’esperienza della coraggiosa e di Moncalieri: Judith Malina del Teatro a Corte ha un taglio meno talentuosa danzatrice inglese Claire Living Theatre e Silvia Calderoli intellettuale rispetto al Festival Cunningham, munita di stampelle, dei Motus hanno dato vita ad un delle Colline Torinesi, ma non ospita va citato il fantastico Respire della andirivieni condiviso di memorie nomi noti, importa realtà anomale Compagnie Circoncentrique, che teatrali, personali e di ribellione che poi conquistano il pubblico, ha sede in Belgio ma è composta pacifista, circondate da un pubblico complici anche le straordinarie da Maxime Pythoud ed Alessandro vicino, unito, emozionato. E’ stata la scenografie delle residenze sabaude, Maida, tra gli ultimi titoli di Teatro a preziosa occasione per vedere dal con le regge di Venaria, Rivoli, Corte, di estremo pregio acrobatico vivo un’icona del teatro mondiale, Racconigi, Moncalieri. Bello, audace, ed artistico. Q uest’anno, oltre alla consoli- di anticipo. Di tutto rispetto anche che ha in sé una carica di energia conturbante, tra nuovo circo, teatro data edizione di Padova che l’edizione veneziana che ha offerto al positiva straordinaria e sublimi di figura e del futuro, con scheletri ha visto ospitare dal 15 gi- pubblico il rock “puro” dei Negrita, capacità espressive e comunicative. parlanti di impensata simpatia, ugno al 14 luglio un ricco palinsesto la comicità esilarante di Elio e le sto- Poco avvincenti le altre proposte Eloge du Poil della Compagnie Bal/ ...il progetto di concerti e dibattiti all’interno della rie tese, le suggestioni elettroniche straniere del festival, in particolare Jeanne Mordoj, ospitato grazie sotto: This is the end, del CNAC Centre tradizionale cornice del Parcheggio di Altavoz De Dia, ed il ritmo in le- Kolik di Rainald Goetz con la regia al progetto C3+. Tra Brasile ed National des Arts du Cirque, testo di Sherwood da Nord dello Stadio Euganeo, per la vare dei jamaicani Beres Hammond Cristián Soto, regia di David Bobée. di Hubert Colas, nonostante la Olanda la Dudapaiva Company prima volta Sherwood è “approdato” e Morgan Heritage. All’interno della oltre 35 anni in territorio lagunare con Sherwood manifestazione presenti anche nu- rappresenta Venice Festival che si è tenuto dal merosi stands enogastronomici, di 20 luglio al 5 Agosto presso il Parco artigianato etnico, con particolare un punto di San Giuliano di Mestre. Un festival attenzione ai prodotti provenienti che è espressione di una comunità dal commercio equo e solidale. Tra le aggregazione politica, sociale, e culturale che at- esibizioni live e i dj set ampio spazio traverso il progetto Sherwood da ol- anche ad incontri e dibattiti con nu- per i giovani tre 35 anni rappresenta un punto di merose personalità del giornalismo, aggregazione per i giovani del nord- della politica e dell’economia sui temi del nord-est est italiano. Come di consueto il pro- della crisi, dell’informazione globale, gramma ha offerto ospiti di rilievo dei diritti sociali, dell’integrazione italiano... per una manifestazione che assume culturale, dei modelli di sviluppo sempre più un profilo internazionale. alternativi. Sherwood Festival con- Presenti sul main stage, tra gli altri, ferma di essere un appuntamento gli italiani Subsonica con le loro so- importante non solo per il Veneto e il norità psichedeliche, le rime dissa- nord est italiano ma, grazie alla vari- cranti dell’eretico Caparezza, il rap età di generi musicali proposti e alla degli statunitensi Cypress Hill, ed ricca offerta culturale, è senz’ombra il ritorno di uno dei personaggi più di dubbio una manifestazione ca- originali e curiosi del mainstream pace di dar voce alle tematiche di at- musicale: il cosmopolita “king of tualità contemporanee. the bongo” Manu Chao, artefice di un’esibizione capace di registrare “sold out” con diverse settimane 34 752/753 - 2012 752/753 - 2012 35

SIPARIO Festival VENETO: LO ShERWOOD FESTIVAL Italia e Francia, che nel 2012 ha dato magistrale interpretazione di ha incantato con Malediction, una ottimi frutti con 12 suore slovacche di Thierry Raynaud e soprattutto si è saga di pupazzi animati da un Sonia Chiambretto, autrice francese rivelato debole La nuit tombe... di umorismo nero irresistibile. Poca SI è FATTO IN DUE nonostante la lontana origine italiana, Guillaume Vincent, entrambi per la la prosa ma anch’essa meritevole, prodotta dalle Colline Torinesi per prima volta in Italia; mentre è una un esempio è Zio Vanja di Cechov un toccante monologo recitato da gemma Italianesi di e con Saverio La allestito dalla Fondazione Teatro di Gianpaolo Criscione Elisa Galvagno con la regia di Sergio Ruina, che ha suggellato il Festival Piemonte Europa con la regia Ariotti. Ed è stato un evento grande delle Colline Torinesi. Molto danzato, di Emiliano Bronzino e gli attori e di impossibile inquadramento gestuale, fisico, Teatro a Corte12, ha Graziano Piazza, Lorenzo Gleijeses, The plot is the revolution che aveva proposto un’edizione di alto livello, Fiorenza Pieri, Ivan Alovisio, Maria debuttato a Santarcangelo41 e a cominciare dall’apertura affidata Alberta Navello: intimo, compatto, che nel 2012 ha realizzato solo tre alla coreografa Blanca Li che con vivido, coinvolgente. Dopo il dolore date in Europa, di cui un’unica in la sua compagnia, impegnata in di cui si nutre Zio Vanja e dopo Italia, alle Fonderie Teatrali Limone Elektro Kif, ha elettrizzato la platea. l’esperienza della coraggiosa e di Moncalieri: Judith Malina del Teatro a Corte ha un taglio meno talentuosa danzatrice inglese Claire Living Theatre e Silvia Calderoli intellettuale rispetto al Festival Cunningham, munita di stampelle, dei Motus hanno dato vita ad un delle Colline Torinesi, ma non ospita va citato il fantastico Respire della andirivieni condiviso di memorie nomi noti, importa realtà anomale Compagnie Circoncentrique, che teatrali, personali e di ribellione che poi conquistano il pubblico, ha sede in Belgio ma è composta pacifista, circondate da un pubblico complici anche le straordinarie da Maxime Pythoud ed Alessandro vicino, unito, emozionato. E’ stata la scenografie delle residenze sabaude, Maida, tra gli ultimi titoli di Teatro a preziosa occasione per vedere dal con le regge di Venaria, Rivoli, Corte, di estremo pregio acrobatico vivo un’icona del teatro mondiale, Racconigi, Moncalieri. Bello, audace, ed artistico. Q uest’anno, oltre alla consoli- di anticipo. Di tutto rispetto anche che ha in sé una carica di energia conturbante, tra nuovo circo, teatro data edizione di Padova che l’edizione veneziana che ha offerto al positiva straordinaria e sublimi di figura e del futuro, con scheletri ha visto ospitare dal 15 gi- pubblico il rock “puro” dei Negrita, capacità espressive e comunicative. parlanti di impensata simpatia, ugno al 14 luglio un ricco palinsesto la comicità esilarante di Elio e le sto- Poco avvincenti le altre proposte Eloge du Poil della Compagnie Bal/ ...il progetto di concerti e dibattiti all’interno della rie tese, le suggestioni elettroniche straniere del festival, in particolare Jeanne Mordoj, ospitato grazie sotto: This is the end, del CNAC Centre tradizionale cornice del Parcheggio di Altavoz De Dia, ed il ritmo in le- Kolik di Rainald Goetz con la regia al progetto C3+. Tra Brasile ed National des Arts du Cirque, testo di Sherwood da Nord dello Stadio Euganeo, per la vare dei jamaicani Beres Hammond Cristián Soto, regia di David Bobée. di Hubert Colas, nonostante la Olanda la Dudapaiva Company prima volta Sherwood è “approdato” e Morgan Heritage. All’interno della oltre 35 anni in territorio lagunare con Sherwood manifestazione presenti anche nu- rappresenta Venice Festival che si è tenuto dal merosi stands enogastronomici, di 20 luglio al 5 Agosto presso il Parco artigianato etnico, con particolare un punto di San Giuliano di Mestre. Un festival attenzione ai prodotti provenienti che è espressione di una comunità dal commercio equo e solidale. Tra le aggregazione politica, sociale, e culturale che at- esibizioni live e i dj set ampio spazio traverso il progetto Sherwood da ol- anche ad incontri e dibattiti con nu- per i giovani tre 35 anni rappresenta un punto di merose personalità del giornalismo, aggregazione per i giovani del nord- della politica e dell’economia sui temi del nord-est est italiano. Come di consueto il pro- della crisi, dell’informazione globale, gramma ha offerto ospiti di rilievo dei diritti sociali, dell’integrazione italiano... per una manifestazione che assume culturale, dei modelli di sviluppo sempre più un profilo internazionale. alternativi. Sherwood Festival con- Presenti sul main stage, tra gli altri, ferma di essere un appuntamento gli italiani Subsonica con le loro so- importante non solo per il Veneto e il norità psichedeliche, le rime dissa- nord est italiano ma, grazie alla vari- cranti dell’eretico Caparezza, il rap età di generi musicali proposti e alla degli statunitensi Cypress Hill, ed ricca offerta culturale, è senz’ombra il ritorno di uno dei personaggi più di dubbio una manifestazione ca- originali e curiosi del mainstream pace di dar voce alle tematiche di at- musicale: il cosmopolita “king of tualità contemporanee. the bongo” Manu Chao, artefice di un’esibizione capace di registrare “sold out” con diverse settimane 34 752/753 - 2012 752/753 - 2012 35

STAGIONE LE RIPRESE SIPARIO 2012-13 CTB Teatro Stabile di Brescia diPROSA Tommaso Cardarelli in Teatro De Gli Incamminati Franco Branciaroli e presidente Carla Boroni/direttore Angelo Pastore SERVO DI SCENA di Ronald Harwood LE PRODUZIONI regia di Franco Branciaroli CTB Teatro Stabile di Brescia CTB Teatro Stabile Teatro De Gli Incamminati di Brescia CTB Teatro Stabile di Brescia Franco Branciaroli in Teatro De Gli Incamminati in collaborazione con IL TEATRANTE DON CHISCIOTTE le Belle Bandiere di Thomas Bernhard da Miguel de Cervantes ANTIGONE traduzione di Umberto Gandini progetto e regia ovvero una strategia del rito regia di Franco Branciaroli di Franco Branciaroli regia di Elena Bucci CTB Teatro Stabile di Brescia con la collaborazione MYTHOS di Marco Sgrosso da Eschilo, Sofocle, Euripide elaborazione drammaturgica e Fondazione Teatro regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso Piemonte Europa CTB Teatro Stabile CTB Teatro Stabile di Brescia di Brescia MACELLERIA I Teatri del Sacro MESSICANA APOCALISSE di Enrico Groppali di e con Lucilla Giagnoni regia di Daniele Salvo CONVEgNO A CASCINA, “LA CITTà DEL TEATRO” con Elisabetta Pozzi e Paolo Bessegato CTB - TEATRO STABILE DI BRESCIA Contrada delle Bassiche, 32 – 25122 Brescia “TEATRO DEL FARE E DEL pENSARE” tel. 030 2928611 – 030 2928617 – fax 030 2928619 – www.ctbteatrostabile.it – e-mail: [email protected] NELLE pROFESSIONALITà EDUCATIVE di T.G. ...un festival, pensato non come punto di arrivo o S T A G I O N E T E A T R A L E 2 0 1 2 - 2 0 1 3 fnale di un percorso, ma come luogo del Teatro, della Dal 16 ottobre al 4 novembre Dal 4 dicembre al 1 gennaio Politica, delle Istituzioni e delle Associazioni culturali, DANIELE PECCI FEDERICA DI MARTINO ENZO IACCHETTI MARCO COLUMBRO Kramer contro Kramer Il Vizietto “La cage aux folles” teatrali e sociali della Regione e non... di Avery Corman - tratto dal suo romanzo Kramer vs. Kramer Musical di Jerry Herman e Harvey Fierstein Traduzione di Masolino D’Amico - adattamento di Daniele Pecci Traduzione, adattamento e regia Regia di Patrick Rossi Gastaldi di Massimo Romeo Piparo E stato un viaggio ed una ri- suoi diversi significati (come descrit- comunicare, come liberazione, di FUORI ABBONAMENTO Dal 9 all’11 novembre 10 dicembre FUORI ABBONAMENTO cerca interessante, nelle pro- to da Renzo Boldrini di Giallo Mare pensieri, di sentimenti, di paure, di fessionalità educative di ieri Minimal Teartro, Direttore del Tea- disagi, di considerazioni e dichiara- RAFFAELE PAGANINI LE SORELLE MARINETTI e di oggi, per artisti, docenti, edu- tro Comunale di S.Croce sull’Arno, zioni sul mondo degli adulti e sugli La vera storia di Zorba il Greco L’ORCHESTRA MANISCALCHI GIANLUCA DE MARTINI catori, operatori sociali e culturali. insegnante di drammaturgia e tec- insegnanti stessi, di volontà, o come Coreografia di Luigi Martelletta Natale con le Sorelle Marinetti - Nuove fantasie swing Giornate di lavoro, incontri e wor- niche dell’animazione teatrale), da sfogo interiore per mettere a fuoco i Musiche di Marco Schiavoni Testi e regia di Giorgio Umberto Bozzo kshop avvenuti a Cascina, nella Pro- “luogo per spettacoli a spettacolo, propri limiti, i desideri, le mancan- Direzione d'orchestra Maestro Christian Schmitz vincia di Pisa, presso la sede de “La da sono spettatore ad ammirazione, ze, anche affettive, o, ancora, come Dal 13 novembre al 2 dicembre Città del Teatro”, scenario ed occa- meraviglia, da apparire a io guardo, mezzo di dialogo generazionale, ma GIULIANA LOJODICE FUORI ABBONAMENTO 17 dicembre sione per riflettere su un “Teatro del osservo, esamino, fino a sconfinare in anche come padronanza e consape- PINO MICOL LUCIANO VIRGILIO Fare e del Pensare”, di un teatro che dottrina, teoria, teoretico”, arrivando volezza del proprio corpo, del movi- Così è... (se vi pare) WALT WHITMAN & THE SOUL CHILDREN educhi, pensato come servizio pub- ad un Teatro come bene comune, di mento, dell’occupazione dello spazio di Luigi Pirandello OF CHICAGO blico a stretto contatto con il mondo incontri, partecipazione e a quello Regia di Michele Placido Gospel Choir della scuola, gli insegnanti e quello (come nel video propostoci del lavoro socio-educativo. svolto dagli insegnanti con i ragazzi www.teatromanzoni.it - [email protected] Partendo dalla parola “Teatro” e dai di un liceo artistico) del “come fare, sopra: “La Città del Teatro”. Via Manzoni 42 - 20121 Milano - tel. 02 7636901 - numero verde 800914350 36 scarica 752/753 - 2012 752/753 - 2012 37 l’applicazione del teatro

STAGIONE LE RIPRESE SIPARIO 2012-13 CTB Teatro Stabile di Brescia diPROSA Tommaso Cardarelli in Teatro De Gli Incamminati Franco Branciaroli e presidente Carla Boroni/direttore Angelo Pastore SERVO DI SCENA di Ronald Harwood LE PRODUZIONI regia di Franco Branciaroli CTB Teatro Stabile di Brescia CTB Teatro Stabile Teatro De Gli Incamminati di Brescia CTB Teatro Stabile di Brescia Franco Branciaroli in Teatro De Gli Incamminati in collaborazione con IL TEATRANTE DON CHISCIOTTE le Belle Bandiere di Thomas Bernhard da Miguel de Cervantes ANTIGONE traduzione di Umberto Gandini progetto e regia ovvero una strategia del rito regia di Franco Branciaroli di Franco Branciaroli regia di Elena Bucci CTB Teatro Stabile di Brescia con la collaborazione MYTHOS di Marco Sgrosso da Eschilo, Sofocle, Euripide elaborazione drammaturgica e Fondazione Teatro regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso Piemonte Europa CTB Teatro Stabile CTB Teatro Stabile di Brescia di Brescia MACELLERIA I Teatri del Sacro MESSICANA APOCALISSE di Enrico Groppali di e con Lucilla Giagnoni regia di Daniele Salvo CONVEgNO A CASCINA, “LA CITTà DEL TEATRO” con Elisabetta Pozzi e Paolo Bessegato CTB - TEATRO STABILE DI BRESCIA Contrada delle Bassiche, 32 – 25122 Brescia “TEATRO DEL FARE E DEL pENSARE” tel. 030 2928611 – 030 2928617 – fax 030 2928619 – www.ctbteatrostabile.it – e-mail: [email protected] NELLE pROFESSIONALITà EDUCATIVE di T.G. ...un festival, pensato non come punto di arrivo o S T A G I O N E T E A T R A L E 2 0 1 2 - 2 0 1 3 fnale di un percorso, ma come luogo del Teatro, della Dal 16 ottobre al 4 novembre Dal 4 dicembre al 1 gennaio Politica, delle Istituzioni e delle Associazioni culturali, DANIELE PECCI FEDERICA DI MARTINO ENZO IACCHETTI MARCO COLUMBRO Kramer contro Kramer Il Vizietto “La cage aux folles” teatrali e sociali della Regione e non... di Avery Corman - tratto dal suo romanzo Kramer vs. Kramer Musical di Jerry Herman e Harvey Fierstein Traduzione di Masolino D’Amico - adattamento di Daniele Pecci Traduzione, adattamento e regia Regia di Patrick Rossi Gastaldi di Massimo Romeo Piparo E stato un viaggio ed una ri- suoi diversi significati (come descrit- comunicare, come liberazione, di FUORI ABBONAMENTO Dal 9 all’11 novembre 10 dicembre FUORI ABBONAMENTO cerca interessante, nelle pro- to da Renzo Boldrini di Giallo Mare pensieri, di sentimenti, di paure, di fessionalità educative di ieri Minimal Teartro, Direttore del Tea- disagi, di considerazioni e dichiara- RAFFAELE PAGANINI LE SORELLE MARINETTI e di oggi, per artisti, docenti, edu- tro Comunale di S.Croce sull’Arno, zioni sul mondo degli adulti e sugli La vera storia di Zorba il Greco L’ORCHESTRA MANISCALCHI GIANLUCA DE MARTINI catori, operatori sociali e culturali. insegnante di drammaturgia e tec- insegnanti stessi, di volontà, o come Coreografia di Luigi Martelletta Natale con le Sorelle Marinetti - Nuove fantasie swing Giornate di lavoro, incontri e wor- niche dell’animazione teatrale), da sfogo interiore per mettere a fuoco i Musiche di Marco Schiavoni Testi e regia di Giorgio Umberto Bozzo kshop avvenuti a Cascina, nella Pro- “luogo per spettacoli a spettacolo, propri limiti, i desideri, le mancan- Direzione d'orchestra Maestro Christian Schmitz vincia di Pisa, presso la sede de “La da sono spettatore ad ammirazione, ze, anche affettive, o, ancora, come Dal 13 novembre al 2 dicembre Città del Teatro”, scenario ed occa- meraviglia, da apparire a io guardo, mezzo di dialogo generazionale, ma GIULIANA LOJODICE FUORI ABBONAMENTO 17 dicembre sione per riflettere su un “Teatro del osservo, esamino, fino a sconfinare in anche come padronanza e consape- PINO MICOL LUCIANO VIRGILIO Fare e del Pensare”, di un teatro che dottrina, teoria, teoretico”, arrivando volezza del proprio corpo, del movi- Così è... (se vi pare) WALT WHITMAN & THE SOUL CHILDREN educhi, pensato come servizio pub- ad un Teatro come bene comune, di mento, dell’occupazione dello spazio di Luigi Pirandello OF CHICAGO blico a stretto contatto con il mondo incontri, partecipazione e a quello Regia di Michele Placido Gospel Choir della scuola, gli insegnanti e quello (come nel video propostoci del lavoro socio-educativo. svolto dagli insegnanti con i ragazzi www.teatromanzoni.it - [email protected] Partendo dalla parola “Teatro” e dai di un liceo artistico) del “come fare, sopra: “La Città del Teatro”. Via Manzoni 42 - 20121 Milano - tel. 02 7636901 - numero verde 800914350 36 scarica 752/753 - 2012 752/753 - 2012 37 l’applicazione del teatro

SIPARIO Documenti che ci circonda, o come bisogno di tutto contatto, con emozioni, passio- sibilità e fragilità” con gli interven- perché” coordinati da Ivana Conte, per imparare a costruire orizzonti dalle diverse espressioni artistiche. essere, essere riconosciuti come per- ni, conflitti e trasformazioni di quelle ti di Donatella Diamanti, Direttrice Responsabile settore Teatro Socia- culturali comuni e condivisi e mo- Gli incontri che si sono svolti nel sone nella società e non considerati che saranno le generazioni future. Artistica della Fondazione Sipario le AGITA; e “Per un editoria del Te- delli progettuali di rappresentazioni primo giorno dei lavori hanno visto come numeri o esseri insignificanti, Incontri e workshop della Fondazio- Toscana onlus, Fabrizio Cassanelli, atro del Fare e del Pensare – Agorà ed espressioni, di forme e modi di un la partecipazione di esponenti del uno dei tanti, ma elememto di unici- ne Sipario Toscana onlus, Teatro Sta- Fondazione Sipario Toscana onlus, di discussione”, confronto su nuove “teatro del fare e del pensare” per mondo della Scuola, dell’Università, tà in tutte le sue forme e caratteristi- bile d’innovazione per l’infanzia e la Renzo Boldrini, Giallo Mare Mini- forme di comunicazione di confronti l’educazione, da realizzarsi in conte- del Teatro, della Politica, delle Istitu- che” (testimonianze di lavoro svolto, gioventù, da questa voluti ed ente mal Teatro, alla tavola rotonda sul e metodi del Teatro per l’educazione; sti sociali differenti e differenziati; di zioni e delle Associazioni culturali, cariche di emozioni, di entusiasmo promotore dell’iniziativa, che arriva- tema “In che senso il Teatro Edu- analisi degli strumenti operativi per concretizzare costruendo un centro teatrali e sociali della Regione e non; e di grande forza di volontà , porta- no dopo gli appuntamenti di confron- ca?” operatori e artisti a confronto quanti operano nelle professionalità di collaborazioni in rete, una sorta sono stati degli sguardi interessanti teci da alcuni insegnanti, Elisabetta to sul ruolo odierno del teatro per l’in- su metodologie e pratiche di teatro educative attraverso i mezzi del Tea- di “rete” fra artisti, teatri, scuole, do- e profondi in quelli che sono i per- Bertini, Isabella Moretti, Maria Cri- fanzia e ragazzi nel sistema teatrale per l’educazione, che ha visto il coor- tro; a chiudere questa serie di lavori centi, educatori, Regioni e progetti corsi formativi, pedagogici, didattici stina Gasperini, per citarne alcuni), regionale e nazionale, svoltisi nella dinamento da parte di Laura Gobbi “Istantanee di Teatro” performance e che già da tempo abitano nei luoghi dell’educazione come attività creati- o a “Teatro come creatività” in tutte particolare sede de “La Città del Te- del Dipartimento della Formazione azioni sceniche), hanno avuto anche del teatro per l’educazione in Tosca- va e nelle esperienze laboratoriali e le sue espressioni, come valore di atro”, un complesso di edilizia indu- dell’Università di San Marino, Fede- l’intenzione di rilanciare la Toscana na, per rilanciare il “Progetto Teatro”; teatrali con propensione pedagogica umanità (grazie al contributo di atto- striale degli anni ’50 magistralmente rica Zanetti della Facoltà di Scienze come laboratorio di qualità a livello di realizzare un’agenda di lavoro fra nei maggiori centri teatrali Europei, ri, pedagoghi, rappresentanti di As- recuperato e trasformato in uno spa- della Formazione dell’Università di nazionale e riconquistare rapporti quelle persone e quelle Istituzioni rapportando il loro lavoro a quello sociazioni Teatrali, culturali e socia- zio polivalente rivolto alla creazione Bologna, e Caterina Satta Sociologa sociali, partendo da realtà e territori per la realizzazione di un festival, che si è fatto e si fa nel nostro Paese li), ci è stato offerta un’occasione di contemporanea, centro di produzio- dell’infanzia dell’Università di Pa- più attivi della Regione, di riflessione pensato non come punto di arrivo o in tale ambito, nonostante la crisi e i riflessione pubblica sul rapporto fra ne multimediale dedicato al Teatro, dova; ed agli incontri/dibattito/con- sul legame fra teatro e educazione, di finale di un percorso, ma come luogo tagli inferti dai vari Governi all’Istru- Teatro e nuove generazioni, appunto. a quello per l’infanzia e la gioventù, fronto dal titolo “Le esperienze di un teatro che stimoli a porre delle do- che abbia al centro le identità di co- zione, al Teatro, alla Cultura, ricor- Teatro che ha da sempre incarnato il alle arti dello spettacolo, alla forma- Teatro, Arte e Educazione in Tosca- mande e a cercare delle risposte, per loro che credono che qualità artisti- dando anche i grandi traguardi rag- luogo principe in cui s’incontrano e zione, produzione e intrattenimento. na si raccontano, cosa, come, dove, comprendere che questi due mondi che e valenze educative siano stret- giunti, le vittorie nella pedagogia e si realizzano gli intrecci tra linguag- Sono stati un percorso e momenti sono legati insieme anche quando tamente integrate e complementari nel teatro fino a trovarsi strettamen- gi, conoscenze, generazioni e culture differenti di lavoro con una ricca pro- non si vorrebbe, con gli obiettivi di nei processi della creazione teatrale te correlati l’una nell’altro operando, differenti, “dove non c’è niente ma in grammazione (dall’illustrazione al cercare una relazione rinnovata e per le nuove generazioni e non solo; anche, importanti trasformazioni e cui tutto può accadere”, (R. Boldrini), confronto-dibattito su “Un polo del Immagini de “La Città del Teatro”. innovativa fra questi con il coinvol- che sia un’idea più ampia ed artico- rinnovamenti nel mondo scolastico, al quale si chiede che sia prima di Teatro del Fare e del Pensare tra pos- gimento di addetti ai lavori e non; lata sull’educazione, contaminata educativo e teatrale grazie ad artisti 38 752/753 - 2012 752/753 - 2012 39

SIPARIO Documenti che ci circonda, o come bisogno di tutto contatto, con emozioni, passio- sibilità e fragilità” con gli interven- perché” coordinati da Ivana Conte, per imparare a costruire orizzonti dalle diverse espressioni artistiche. essere, essere riconosciuti come per- ni, conflitti e trasformazioni di quelle ti di Donatella Diamanti, Direttrice Responsabile settore Teatro Socia- culturali comuni e condivisi e mo- Gli incontri che si sono svolti nel sone nella società e non considerati che saranno le generazioni future. Artistica della Fondazione Sipario le AGITA; e “Per un editoria del Te- delli progettuali di rappresentazioni primo giorno dei lavori hanno visto come numeri o esseri insignificanti, Incontri e workshop della Fondazio- Toscana onlus, Fabrizio Cassanelli, atro del Fare e del Pensare – Agorà ed espressioni, di forme e modi di un la partecipazione di esponenti del uno dei tanti, ma elememto di unici- ne Sipario Toscana onlus, Teatro Sta- Fondazione Sipario Toscana onlus, di discussione”, confronto su nuove “teatro del fare e del pensare” per mondo della Scuola, dell’Università, tà in tutte le sue forme e caratteristi- bile d’innovazione per l’infanzia e la Renzo Boldrini, Giallo Mare Mini- forme di comunicazione di confronti l’educazione, da realizzarsi in conte- del Teatro, della Politica, delle Istitu- che” (testimonianze di lavoro svolto, gioventù, da questa voluti ed ente mal Teatro, alla tavola rotonda sul e metodi del Teatro per l’educazione; sti sociali differenti e differenziati; di zioni e delle Associazioni culturali, cariche di emozioni, di entusiasmo promotore dell’iniziativa, che arriva- tema “In che senso il Teatro Edu- analisi degli strumenti operativi per concretizzare costruendo un centro teatrali e sociali della Regione e non; e di grande forza di volontà , porta- no dopo gli appuntamenti di confron- ca?” operatori e artisti a confronto quanti operano nelle professionalità di collaborazioni in rete, una sorta sono stati degli sguardi interessanti teci da alcuni insegnanti, Elisabetta to sul ruolo odierno del teatro per l’in- su metodologie e pratiche di teatro educative attraverso i mezzi del Tea- di “rete” fra artisti, teatri, scuole, do- e profondi in quelli che sono i per- Bertini, Isabella Moretti, Maria Cri- fanzia e ragazzi nel sistema teatrale per l’educazione, che ha visto il coor- tro; a chiudere questa serie di lavori centi, educatori, Regioni e progetti corsi formativi, pedagogici, didattici stina Gasperini, per citarne alcuni), regionale e nazionale, svoltisi nella dinamento da parte di Laura Gobbi “Istantanee di Teatro” performance e che già da tempo abitano nei luoghi dell’educazione come attività creati- o a “Teatro come creatività” in tutte particolare sede de “La Città del Te- del Dipartimento della Formazione azioni sceniche), hanno avuto anche del teatro per l’educazione in Tosca- va e nelle esperienze laboratoriali e le sue espressioni, come valore di atro”, un complesso di edilizia indu- dell’Università di San Marino, Fede- l’intenzione di rilanciare la Toscana na, per rilanciare il “Progetto Teatro”; teatrali con propensione pedagogica umanità (grazie al contributo di atto- striale degli anni ’50 magistralmente rica Zanetti della Facoltà di Scienze come laboratorio di qualità a livello di realizzare un’agenda di lavoro fra nei maggiori centri teatrali Europei, ri, pedagoghi, rappresentanti di As- recuperato e trasformato in uno spa- della Formazione dell’Università di nazionale e riconquistare rapporti quelle persone e quelle Istituzioni rapportando il loro lavoro a quello sociazioni Teatrali, culturali e socia- zio polivalente rivolto alla creazione Bologna, e Caterina Satta Sociologa sociali, partendo da realtà e territori per la realizzazione di un festival, che si è fatto e si fa nel nostro Paese li), ci è stato offerta un’occasione di contemporanea, centro di produzio- dell’infanzia dell’Università di Pa- più attivi della Regione, di riflessione pensato non come punto di arrivo o in tale ambito, nonostante la crisi e i riflessione pubblica sul rapporto fra ne multimediale dedicato al Teatro, dova; ed agli incontri/dibattito/con- sul legame fra teatro e educazione, di finale di un percorso, ma come luogo tagli inferti dai vari Governi all’Istru- Teatro e nuove generazioni, appunto. a quello per l’infanzia e la gioventù, fronto dal titolo “Le esperienze di un teatro che stimoli a porre delle do- che abbia al centro le identità di co- zione, al Teatro, alla Cultura, ricor- Teatro che ha da sempre incarnato il alle arti dello spettacolo, alla forma- Teatro, Arte e Educazione in Tosca- mande e a cercare delle risposte, per loro che credono che qualità artisti- dando anche i grandi traguardi rag- luogo principe in cui s’incontrano e zione, produzione e intrattenimento. na si raccontano, cosa, come, dove, comprendere che questi due mondi che e valenze educative siano stret- giunti, le vittorie nella pedagogia e si realizzano gli intrecci tra linguag- Sono stati un percorso e momenti sono legati insieme anche quando tamente integrate e complementari nel teatro fino a trovarsi strettamen- gi, conoscenze, generazioni e culture differenti di lavoro con una ricca pro- non si vorrebbe, con gli obiettivi di nei processi della creazione teatrale te correlati l’una nell’altro operando, differenti, “dove non c’è niente ma in grammazione (dall’illustrazione al cercare una relazione rinnovata e per le nuove generazioni e non solo; anche, importanti trasformazioni e cui tutto può accadere”, (R. Boldrini), confronto-dibattito su “Un polo del Immagini de “La Città del Teatro”. innovativa fra questi con il coinvol- che sia un’idea più ampia ed artico- rinnovamenti nel mondo scolastico, al quale si chiede che sia prima di Teatro del Fare e del Pensare tra pos- gimento di addetti ai lavori e non; lata sull’educazione, contaminata educativo e teatrale grazie ad artisti 38 752/753 - 2012 752/753 - 2012 39

SIPARIO Documenti SCUOLA rubrica a cura di Claudio Facchinelli e pedagoghi; riuscendo a portare il Teatro fuori dal suo usuale contesto in spazi nuovi e aperti, uscendo dal- IL teatro bambino_01 29-08-2012 12,06 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K la scena ed entrando nella vita della città, nei luoghi abitati dalle persone, Anna Valera ANNA E CARLA, dai ragazzi. Carla Penati Si è detto, (Alessio Antonelli, Sindaco A. Valera – C. Penati del Comune di Cascina), che il lavoro Fare teatro nella scuola significa ridare alla comunicazione quella connotazione IL TEATRO BAMBINO VERE MAESTRE GARANTI di verità e profondità che i media stanno distruggendo e nello stesso tempo da fare nelle scuole, anche attraverso valorizzare la personalità di ciascuno in forma originale e creativa; ciò è anche un mezzo prezioso per capire del bambino cose della sua vita che lui non ci direbbe mai direttamente. il Teatro, in quanto può educare, (An- Il teatro, che queste due maestre milanesi propongono, è un gioco serio che non Itinerari formativi per l’infanzia mira a formare bambini attori, ma ad usare il linguaggio teatrale per raccontare se stessi attraverso la finzione scenica, quindi nella dimensione antropologica; un teatro come rappresentazione di se stessi, della propria realtà, dei propri DEL GIOCO DEL TEATRO drea Nani, Armunia), è l’esaltazione desideri. Attraverso la parola, il gesto, il corpo, il silenzio, il rumore, si attiva un percorso del talento in tutte le sue forme, per di narrazione in cui il gruppo possa manifestarsi e riconoscersi, e in cui ognuno possa affermare la propria identità. Il bambino creerà così scene di vita quotidiana e le vivrà sapendo che le sta giocando. Dal nuovo punto di vista si accorgerà quindi che la realtà, attraverso la rappresentazione, comincia a dipendere da lui. evitare tutte le mediocrità che la so- Egli esce da una posizione determinata dagli adulti: “Mascherandosi” si svela, non solo per quello che è, ma anche per quello che vorrebbe essere. Oggi c’è ancora bisogno di far uscire dal banco il corpo del bambino e di ridare cietà di oggi ci offre e per far sì che alla sua mente la possibilità di pensare, immaginare, progettare; di ritornare a IL TEATRO BAMBINO esclusivamente dai corpi, dai movimenti lavoro. giocare al teatro accogliendo le sue regole di ascolto, partecipazione, autocontrollo. Di rendere insomma il bambino protagonista dell’esperienza scolastica, che è suo diritto vivere come persona libera, consapevole, felice. sia diversa, attenta alle problema- (dalla Prefazione di Mario Lodi) ritmati, dai suoni prodotti oralmente Nella seconda parte il libro sembra cam- tiche delle persone come identità, Anna Maria Valera ha insegnato per 38 anni nella scuola primaria; interviene nelle scuole dall’intera classe: un momento esem- biare registro: dalla pratica si passa alla come esperta di teatro e ambiente, laureata in Pedagogia con una tesi sul teatro all’Università Cattolica di Milano. per una Cultura per tutti. Educare i Carla Penati, insegnante nella scuola primaria, ha conseguito il diploma di consigliere plare di ciò che, con un laboratorio teat- teoria, e il testo assume quasi l’aspetto psicopedagogico all’Università Cattolica di Milano. ragazzi, che saranno gli uomini del Si interessano da più di 25 anni di promozione della cultura teatrale nella scuola, organizzando rale, si può realizzare nella scuola pri- di saggio accademico. I temi emersi nel laboratori e promuovendo una rassegna di teatro di ragazzi nel territorio del Vimercatese. Nel 2006 hanno ottenuto una borsa di ricerca dall’ex IRRE Lombardia sul “Teatro educativo”. domani, ad essere attenti, ad avere maria. diario di bordo vengono analizzati teori- cura dell’ambiente, delle diversità, In copertina disegno di Silvio Boselli ISBN 978-88-6153-290-8 Anche Viki che voleva andare a scuola, camente. Temi fondamentali quali il rito, di un paio di anni fa, tratto dall’omonimo il rapporto fra oralità e lingua scritta, fra un sentimento di comunità, fratel- testo di Fabrizio Gatti, trattava in termini teatro e gioco, fra logos ed eros, fra cog- lanza, di socializzazione e umanità, Euro 14,00 (I.i.) 9 7 8 8 8 6 1 5 3 2 9 0 8 empatici e di solidarietà un doloro tema nitivo ed affettivo, sono riproposti in una per la speranza di un futuro migliore, La copertina suggerisce un festoso am- di attualità: gli sbarchi dei clandestini; e prospettiva scientifca, con ricchezza di edizioni la meridiana p a r t e n z e e darne ai giovani. Sicuramente per biente circense, ma il libro, pur nei suoi anche nel realizzare questo spettacolo, riferimenti ai grandi maestri della psi- risvolti ludici, ha un notevole spessore riuscire a realizzare tutto ciò c’è biso- educativo e civile. Valenze che, peral- la tensione del messaggio civile non copedagogia (da Winnicott a Bruner, a gno di lavorare molto, di rimboccar- Colori compositi tro, caratterizzano da sempre l’attività aveva prevaricato sull’attenzione al per- Bettelheim, fno ai nostri Riccardo Mas- si le maniche e di silenzio, bisogna teatrale che Anna Valera e Carla Penati, corso, alla consapevolezza e al rigore sa, Marco Dallari, Duccio Demetrio); abbassare i toni in questo momento autrici de Il teatro bambino – edizioni la delle regole della creazione teatrale. agli storici del teatro, come Benvenuto buio della nostra storia (come ci ha meridiana, svolgono con i loro scolari In questo libro le due maestre, in uno Cuminetti o Sisto Dalla Palma; ma an- detto Donatella Diamanti, direttri- nel territorio del Vimercatese, presso stile semplice ed apparentemente che a teatranti doc, come Marco Baliani. ce artistica F.S.T. onlus) per andare Milano. dimesso, tipico di chi è abituato a farsi Nella terza parte torna a prevalere avanti, questo il Teatro lo può offrire Sono più di vent’anni che seguo il loro capire dai bambini, illustrano un proget- l’anima pragmatica delle autrici, con grazie alle varie professionalità che lavoro, e qualcuno fra i lettori più fedeli to realizzato qualche anno fa, offrendo preziose, illuminanti istruzioni per l’uso, operano al suo interno (come affer- potrà ricordare il resoconto di una rius- in tal modo al lettore la summa della loro offerte a chi vuol fare teatro nella scuola. mato da Silvano Patacca di Fonda- cita operazione culturale e teatrale col esperienza più che trentennale. E qui Anna e Carla, con la generosità e zione Teatro di Pisa, Federica Zanetti socializzazione , di dare la dovuta da Fabrizio Cassanelli ( regista/atto- quale le due insegnanti, a conclusione La prima e più consistente parte la franchezza delle vere maestre, riferis- cono della loro avventura, del loro co- dell’opera è costituita da un accurato Scienza della Formazione dell’Uni- di un lungo e articolato itinerario didat- diario di bordo del lavoro svolto con una involgimento nell’esperienza di garanti versità di Bologna), per restituire il considerazione a tutti quei proget- re, F.S.T. onlus), Giorgio Testa (peda- tico, avevano saputo avvicinare dei terza classe, dal quale sortirà lo spetta- del gioco del teatro. Parlano della coral- ti creativi che si stanno sviluppan- gogista) e Renzo Boldrini (regista/ saper fare, grazie alla formazione, ai bimbi di quarta elementare all’eterea, colo La lunga attesa. Il punto di partenza ità, dell’ambiguità e della polisemia del ragazzi per rimetterli in relazione e in do in questo particolare momento . attore, Giallo Mare Minimal Teatro); metafsica bellezza dell’Infnito di Leop- è fornito da una poesia di Roberto Pi- gesto, di una a drammaturgia costru- “Interazioni”, in che senso il Teatro Per quanto riguarda i workshop svol- ardi, producendo uno spettacolo che si sintonia fra loro, con i genitori e gli concludeva con una commovente, tene- umini, Prendi il tuo nome; da un brano ita in progress, del salto qualitativo fra altri, per farli uscire dall’isolamento ti, pratici e di discussione sono stati educa alla differenza, nonviolenza, rissima restituzione corale, un verso per con cui Vittorino Andreoli ricostruisce, in drammatizzazione e spettacolo. Sono, occasione per intrecciare specifiche intercultura, stimolato da Gigi Gher- virtuale dato da internet e dalla tv uno, del canto leopardiano. soggettiva, il trauma del parto; da una spesso, indicazioni che trascendono commerciale di questi anni e per la competenze e riuscire a costruire e zi (attore/regista) e Enrico Euli (filo- Nell’attività di Anna e Carla, in parallelo poetica parabola di Ermanno Benciven- l’argomento specifco del teatro della condividere un orizzonte culturale sofo e psicologo); “Emozioni”, in che ricostruzione di una memoria ( come all’obiettivo di un’educazione al bello ga. scuola (o teatro dei ragazzi, come loro ha detto Ilaria Fabbri, Responsabile condiviso e comuni prototipi proget- senso il Teatro educa alla poetica del – così necessaria in questa desolante Leggendo la meticolosa cronaca di quel amano defnirlo): schegge di saggezza tuali, hanno avuto una numerosa par- corpo, fantasia, creatività, stimolato Regione Toscana Progetto Giovani). deriva del gusto – è di regola presente percorso, già si delinea il metodo didat- operativa che sarebbe utile leggessero Tutto ciò ed il Teatro ragazzi, in par- tecipazione, gratuita, di iscritti. Sono da Chiara Pistoia (attrice/danzatri- un’istanza etica. Avevano affrontato la tico delle due docenti: l’approccio ma- anche i teatranti professionisti. Una stati momenti di scambi, incontri, co- ce), Serena Gatti (attrice), Piera Prin- ticolare, devono ricevere la giusta storia di Iqbal, il ragazzino pachistano ieutico; l’attenzione alle sollecitazioni dozzina di pagine dove, si parva licet attenzione da parte delle Istituzioni noscenze, occasione per la nascita di cipe (danzatrice) e Mario Piatti (pe- che si era ribellato alla mafa dei tap- che vengono dai bambini; l’assenza di componere magnis, risuonano gli echi nuove amicizie e di convivialità, che dagogista). e degli organi governativi, questo peti, e aveva pagato con la vita il suo qualsiasi imposizione autoritaria, se non della grande pedagogia teatrale, da è il grande impegno che si chiede ricordiamo per titolo qui di seguito: coraggio. Un tema nel quale i bambini il rispetto di regole che consentano di Konstantin Sergeevič Stanislavskij a “Sguardi”, in che senso il Teatro accogliere in modo profcuo i contributi Orazio Costa Giovangigli. loro, che si prendano carico di que- apparivano coinvolti anche emotiva- di tutti. Questa sezione si conclude con sta nuova fase storica per portare educa alla visione, trasformazione e sopra: “La Città del Teatro”. mente, ma di quello spettacolo ricordo la drammaturgia, sortita coralmente bellezza, condotto o meglio stimolato avanti il progetto di fratellanza e in particolare il nitore drammaturgico di da quel lungo e variegato itinerario di un sorprendente telaio per tappeti, reso 40 752/753 - 2012 752/753 - 2012 41

SIPARIO Documenti SCUOLA rubrica a cura di Claudio Facchinelli e pedagoghi; riuscendo a portare il Teatro fuori dal suo usuale contesto in spazi nuovi e aperti, uscendo dal- IL teatro bambino_01 29-08-2012 12,06 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K la scena ed entrando nella vita della città, nei luoghi abitati dalle persone, Anna Valera ANNA E CARLA, dai ragazzi. Carla Penati Si è detto, (Alessio Antonelli, Sindaco A. Valera – C. Penati del Comune di Cascina), che il lavoro Fare teatro nella scuola significa ridare alla comunicazione quella connotazione IL TEATRO BAMBINO VERE MAESTRE GARANTI di verità e profondità che i media stanno distruggendo e nello stesso tempo da fare nelle scuole, anche attraverso valorizzare la personalità di ciascuno in forma originale e creativa; ciò è anche un mezzo prezioso per capire del bambino cose della sua vita che lui non ci direbbe mai direttamente. il Teatro, in quanto può educare, (An- Il teatro, che queste due maestre milanesi propongono, è un gioco serio che non Itinerari formativi per l’infanzia mira a formare bambini attori, ma ad usare il linguaggio teatrale per raccontare se stessi attraverso la finzione scenica, quindi nella dimensione antropologica; un teatro come rappresentazione di se stessi, della propria realtà, dei propri DEL GIOCO DEL TEATRO drea Nani, Armunia), è l’esaltazione desideri. Attraverso la parola, il gesto, il corpo, il silenzio, il rumore, si attiva un percorso del talento in tutte le sue forme, per di narrazione in cui il gruppo possa manifestarsi e riconoscersi, e in cui ognuno possa affermare la propria identità. Il bambino creerà così scene di vita quotidiana e le vivrà sapendo che le sta giocando. Dal nuovo punto di vista si accorgerà quindi che la realtà, attraverso la rappresentazione, comincia a dipendere da lui. evitare tutte le mediocrità che la so- Egli esce da una posizione determinata dagli adulti: “Mascherandosi” si svela, non solo per quello che è, ma anche per quello che vorrebbe essere. Oggi c’è ancora bisogno di far uscire dal banco il corpo del bambino e di ridare cietà di oggi ci offre e per far sì che alla sua mente la possibilità di pensare, immaginare, progettare; di ritornare a IL TEATRO BAMBINO esclusivamente dai corpi, dai movimenti lavoro. giocare al teatro accogliendo le sue regole di ascolto, partecipazione, autocontrollo. Di rendere insomma il bambino protagonista dell’esperienza scolastica, che è suo diritto vivere come persona libera, consapevole, felice. sia diversa, attenta alle problema- (dalla Prefazione di Mario Lodi) ritmati, dai suoni prodotti oralmente Nella seconda parte il libro sembra cam- tiche delle persone come identità, Anna Maria Valera ha insegnato per 38 anni nella scuola primaria; interviene nelle scuole dall’intera classe: un momento esem- biare registro: dalla pratica si passa alla come esperta di teatro e ambiente, laureata in Pedagogia con una tesi sul teatro all’Università Cattolica di Milano. per una Cultura per tutti. Educare i Carla Penati, insegnante nella scuola primaria, ha conseguito il diploma di consigliere plare di ciò che, con un laboratorio teat- teoria, e il testo assume quasi l’aspetto psicopedagogico all’Università Cattolica di Milano. ragazzi, che saranno gli uomini del Si interessano da più di 25 anni di promozione della cultura teatrale nella scuola, organizzando rale, si può realizzare nella scuola pri- di saggio accademico. I temi emersi nel laboratori e promuovendo una rassegna di teatro di ragazzi nel territorio del Vimercatese. Nel 2006 hanno ottenuto una borsa di ricerca dall’ex IRRE Lombardia sul “Teatro educativo”. domani, ad essere attenti, ad avere maria. diario di bordo vengono analizzati teori- cura dell’ambiente, delle diversità, In copertina disegno di Silvio Boselli ISBN 978-88-6153-290-8 Anche Viki che voleva andare a scuola, camente. Temi fondamentali quali il rito, il rapporto fra oralità e lingua scritta, fra di un paio di anni fa, tratto dall’omonimo un sentimento di comunità, fratel- testo di Fabrizio Gatti, trattava in termini teatro e gioco, fra logos ed eros, fra cog- lanza, di socializzazione e umanità, Euro 14,00 (I.i.) 9 7 8 8 8 6 1 5 3 2 9 0 8 empatici e di solidarietà un doloro tema nitivo ed affettivo, sono riproposti in una per la speranza di un futuro migliore, La copertina suggerisce un festoso am- di attualità: gli sbarchi dei clandestini; e prospettiva scientifca, con ricchezza di edizioni la meridiana p a r t e n z e e darne ai giovani. Sicuramente per biente circense, ma il libro, pur nei suoi anche nel realizzare questo spettacolo, riferimenti ai grandi maestri della psi- risvolti ludici, ha un notevole spessore riuscire a realizzare tutto ciò c’è biso- educativo e civile. Valenze che, peral- la tensione del messaggio civile non copedagogia (da Winnicott a Bruner, a gno di lavorare molto, di rimboccar- Colori compositi tro, caratterizzano da sempre l’attività aveva prevaricato sull’attenzione al per- Bettelheim, fno ai nostri Riccardo Mas- si le maniche e di silenzio, bisogna teatrale che Anna Valera e Carla Penati, corso, alla consapevolezza e al rigore sa, Marco Dallari, Duccio Demetrio); abbassare i toni in questo momento autrici de Il teatro bambino – edizioni la delle regole della creazione teatrale. agli storici del teatro, come Benvenuto buio della nostra storia (come ci ha meridiana, svolgono con i loro scolari In questo libro le due maestre, in uno Cuminetti o Sisto Dalla Palma; ma an- detto Donatella Diamanti, direttri- nel territorio del Vimercatese, presso stile semplice ed apparentemente che a teatranti doc, come Marco Baliani. ce artistica F.S.T. onlus) per andare Milano. dimesso, tipico di chi è abituato a farsi Nella terza parte torna a prevalere avanti, questo il Teatro lo può offrire Sono più di vent’anni che seguo il loro capire dai bambini, illustrano un proget- l’anima pragmatica delle autrici, con grazie alle varie professionalità che lavoro, e qualcuno fra i lettori più fedeli to realizzato qualche anno fa, offrendo preziose, illuminanti istruzioni per l’uso, operano al suo interno (come affer- potrà ricordare il resoconto di una rius- in tal modo al lettore la summa della loro offerte a chi vuol fare teatro nella scuola. mato da Silvano Patacca di Fonda- cita operazione culturale e teatrale col esperienza più che trentennale. E qui Anna e Carla, con la generosità e zione Teatro di Pisa, Federica Zanetti socializzazione , di dare la dovuta da Fabrizio Cassanelli ( regista/atto- quale le due insegnanti, a conclusione La prima e più consistente parte la franchezza delle vere maestre, riferis- cono della loro avventura, del loro co- dell’opera è costituita da un accurato Scienza della Formazione dell’Uni- di un lungo e articolato itinerario didat- diario di bordo del lavoro svolto con una involgimento nell’esperienza di garanti versità di Bologna), per restituire il considerazione a tutti quei proget- re, F.S.T. onlus), Giorgio Testa (peda- tico, avevano saputo avvicinare dei terza classe, dal quale sortirà lo spetta- del gioco del teatro. Parlano della coral- ti creativi che si stanno sviluppan- gogista) e Renzo Boldrini (regista/ saper fare, grazie alla formazione, ai bimbi di quarta elementare all’eterea, colo La lunga attesa. Il punto di partenza ità, dell’ambiguità e della polisemia del ragazzi per rimetterli in relazione e in do in questo particolare momento . attore, Giallo Mare Minimal Teatro); metafsica bellezza dell’Infnito di Leop- è fornito da una poesia di Roberto Pi- gesto, di una a drammaturgia costru- Per quanto riguarda i workshop svol- “Interazioni”, in che senso il Teatro ardi, producendo uno spettacolo che si sintonia fra loro, con i genitori e gli concludeva con una commovente, tene- umini, Prendi il tuo nome; da un brano ita in progress, del salto qualitativo fra altri, per farli uscire dall’isolamento ti, pratici e di discussione sono stati educa alla differenza, nonviolenza, rissima restituzione corale, un verso per con cui Vittorino Andreoli ricostruisce, in drammatizzazione e spettacolo. Sono, occasione per intrecciare specifiche intercultura, stimolato da Gigi Gher- virtuale dato da internet e dalla tv uno, del canto leopardiano. soggettiva, il trauma del parto; da una spesso, indicazioni che trascendono commerciale di questi anni e per la competenze e riuscire a costruire e zi (attore/regista) e Enrico Euli (filo- Nell’attività di Anna e Carla, in parallelo poetica parabola di Ermanno Benciven- l’argomento specifco del teatro della condividere un orizzonte culturale sofo e psicologo); “Emozioni”, in che ricostruzione di una memoria ( come all’obiettivo di un’educazione al bello ga. scuola (o teatro dei ragazzi, come loro ha detto Ilaria Fabbri, Responsabile condiviso e comuni prototipi proget- senso il Teatro educa alla poetica del – così necessaria in questa desolante Leggendo la meticolosa cronaca di quel amano defnirlo): schegge di saggezza tuali, hanno avuto una numerosa par- corpo, fantasia, creatività, stimolato Regione Toscana Progetto Giovani). deriva del gusto – è di regola presente percorso, già si delinea il metodo didat- operativa che sarebbe utile leggessero Tutto ciò ed il Teatro ragazzi, in par- tecipazione, gratuita, di iscritti. Sono da Chiara Pistoia (attrice/danzatri- un’istanza etica. Avevano affrontato la tico delle due docenti: l’approccio ma- anche i teatranti professionisti. Una stati momenti di scambi, incontri, co- ce), Serena Gatti (attrice), Piera Prin- ticolare, devono ricevere la giusta storia di Iqbal, il ragazzino pachistano ieutico; l’attenzione alle sollecitazioni dozzina di pagine dove, si parva licet attenzione da parte delle Istituzioni noscenze, occasione per la nascita di cipe (danzatrice) e Mario Piatti (pe- che si era ribellato alla mafa dei tap- che vengono dai bambini; l’assenza di componere magnis, risuonano gli echi nuove amicizie e di convivialità, che dagogista). e degli organi governativi, questo peti, e aveva pagato con la vita il suo qualsiasi imposizione autoritaria, se non della grande pedagogia teatrale, da è il grande impegno che si chiede ricordiamo per titolo qui di seguito: coraggio. Un tema nel quale i bambini il rispetto di regole che consentano di Konstantin Sergeevič Stanislavskij a accogliere in modo profcuo i contributi “Sguardi”, in che senso il Teatro Orazio Costa Giovangigli. loro, che si prendano carico di que- apparivano coinvolti anche emotiva- di tutti. Questa sezione si conclude con sta nuova fase storica per portare educa alla visione, trasformazione e sopra: “La Città del Teatro”. mente, ma di quello spettacolo ricordo la drammaturgia, sortita coralmente bellezza, condotto o meglio stimolato avanti il progetto di fratellanza e in particolare il nitore drammaturgico di da quel lungo e variegato itinerario di un sorprendente telaio per tappeti, reso 40 752/753 - 2012 752/753 - 2012 41

rubrica CINELIBRI DISCHI rubrica a cura di Alberto Pesce a cura di Alberto Corrado Ermanno Olmi marco Dalla Gassa Franco Vigni Bassani Giovanni Battista Airs and dances by O’Carolan, simon Airs and dances by O’Carolan, simon LULLY, VILLAGGIO DI CARTONE (IL) KUROsAWA AKIRA. RAsHOmON LA mAsCHERA, IL POTERE, LA LA TROmBA DELLA DIVINA Fraser, Niel Gow, James macpherson, Jean-Baptiste Lully Con saggio introduttivo di Vito Mancuso Lindau, Torino, Euro 19.00, pp. 245 sOLITUDINE, IL CINEmA DI PAOLO mIsERICORDIA William marshall and Traditional Irish & ARmIDE scottish Anna Bessi, mezzosoprano, Archinto, Milano, Euro 12.00, pp. 93 sORRENTINO Elena Carzaniga, contralto, THE CELTIC VIOL Libretto di Philippe Quinault Opera Lafayette ASKA, Firenze, Euro 20.00, pp. 198 Paolo Borgonovo, tenore, Jordi Savall, treble viols Ryan Brown Armide, Stephanie Houtzel, Gianluca Buratto, basso Andrew Lawrence-King, Irish harp, psalterium Renaud, Robert Getchell Hidraot; Ubalde, Ensemble StilModerno Etichetta: ALIA VOX François Loup Artémidore; La Haine, William Ensemble vocale Magnifcat Sharpe Phénice; Lucinde, Ann Monoyos Sidonie, Per Rashomon di Dopo matura- Etichetta: CONCERTO Con Il villaggio di Kurosawa Akira, tive acqusizioni di Miriam Dubrow Le Chevalier danois; Un Amant cartone Erman- Leone d’oro a “scuola napole- fortuné, Tony Boutté Aronte, Darren Perry no Olmi guarda Venezia 1951, tana”, sono cinque Une Bergère héroique, Adria McCulloch, Une ai “migranti” di rievocazione in (sino ad ora) i lun- Naiade, Tara McCredie oggi in stato di costume IX-XII gometraggi fc- Etichetta: NAXOS sofferenza e crisi. secolo, enigmatico tion di Paolo Sor- E lo fa immedesi- “giallo” (chi in un rentino. L’uomo in La fortuna disco- mandosi in un bosco ha ucciso più (2001): come grafca dell’ope- vecchio par- un samurai e ha malamente fnis- ra barocca fran- roco, cui hanno fatto scomparire cono al margine cese storica- sconsacrato la il pugnale del del- due Pisapia, Toni mente coincide chiesa, spostato itto?), con uno Servillo cantante più o meno con i banchi, messo sviluppo “piran- e Andrea Renzi lo sviluppo delle da parte l’altare, via i paramenti, giù il Cro- delliano” alla ricerca della verità attraverso calciatore, tanto diversi per età e carat- edizioni flologi- cifsso. Sconfortato e solo, il prete tenta imperscrutabili rovelli di situazioni di co- tere. Le conseguenze dell’amore (2004): La seconda metà del Seicento vide una che e dell’ uso di invano di mimare la messa e predicare ad scienza, Marco Dalla Gassa, prendendo ancora Servillo, ora di laconico cliché, straordinaria foritura del genere oratoriale Jordi Savall, oltre ad essere uno straordi- strumenti origi- un auditorio assente. Ma quella femminile distanza da ricostruzioni ermeneutiche prima dell’ultimo azzardo e tragedia in un in lingua italiana: Bologna, Modena, nario musicista, ha anche la vocazione del nali, a partire all’incirca dagli anni settanta/ voce d’aiuto, quei clandestini in cerca imprecise o parziali, sempre con una mi- appiombo sottilmente tramato di noia, Ferrara e Venezia furono teatro di una viaggiatore, dello storico e del geografo. I ottanta del secolo scorso. d’alloggio, quel nero ferito mentre fuori ur- tizzante aura autoriale, approfondisce sdegno, paura. L’amico di famiglia (2006): produzione di rilievo sia per consistenza suoi dischi ci hanno spiegato il Mediterra- Questo compact della Naxos testimonia lano le sirene della polizia, per il prete sono “una storicizzazione più matura del flm”. Giacomo Rizzo usuraio di sordido squal- numerica che per la qualità musicale, neo molto meglio di tanti volumi di storia, dei progressi che l’interpretazione del ba- un’umanità in pena. La chiesa torna ad es- Per questo, con straordinaria minuzia anal- lore che si perde per una giovane donna spesso eccellente. rendendo l’evidenza degli intrecci di civil- rocco francese ha ottenuto anche negli sere chiesa, tendaggi sui banchi fanno ca- itica concentra la seconda parte del saggio d’astuta malizia. Il Divo (2008): impagabile E’ proprio a Ferrara che nel 1676 l’Acca- tà attraverso l’immediatezza della musica. Stati Uniti. L’Opera Lafayette, guidata da panna, l’acquasantiera santifca gocce di sulla meandrica scepsi di un immaginario Servillo in mimesi psicofsionomica di Gi- Con questo compact, inciso in compagnia Ryan Brown, si avvale infatti di strumen- pioggia dal tetto sberciato, luci di ceri sono di duttile ricchezza e ambiguità, “sogget- ulio Andreotti, icona del Potere assoluto in demia della Morte, prestigiosa istituzione dell’arpista Andrew Lawrence-King, Savall tisti e coristi americani che dal 1995, anno religiosa cittadina, commissionò a Bassa- fuoco che riscalda. Il vecchio parroco non tività blande, dentro le quali si possono un’Italia di misfatti e misteri. The Must be si sposta nel Nord dell’Atlantico sull’onda di fondazione dell’ensemble, lavorano su è più solo. Non importa che il sagrestano rispecchiare diversi soggetti” e di contro, The Place (2011): Sean Penn ex-rockstar ni l’oratorio morale La tromba della divina della dichiarata ammirazione per i Chief- opere del barocco francese allestendo faccia entrare un gruppo di agenti della anche “presunte oggettività” con “esche d’attonita, quasi astratta intensità in disa- misericordia, qui presentato per la prima tains e altri gruppi di musica tradizionale ir- rappresentazioni e concerti, oltre che inci- volta su disco dall’etichetta milanese Con- sicurezza, che fuori stridano le sirene. Il tali da escludere una sola giusta e obiet- lienante riscoperta di fgura paterna e di sè. certo. landese, cambiando mare, umore e clima. dendo dischi, il cui buon livello è confer- prete resiste e obbediente ad una divina tiva decodifca”. Ma, in premessa, ne E’ un cinema che, sin dal titolo della mono- Ancora una volta non sbaglia niente, sem- mato da questa Armide. legge di carità, fa della chiesa cenacolo di chiarisce i presupposti. Anzitutto, su Ku- grafa dedicata a Sorrentino, Franco Vigni Lo stile di Bassani è caratterizzato in larga bra che per tutta la vita non abbia fatto altro La lettura proposta da Brown offre nume- sopravvivenza. Umanissimo e paterno con rosawa, in quel tempo regista d’eclettico trafla su un triplice stigma: “maschera” misura dall’idioma musicale bolognese, che suonare nelle feste di Irlanda, Scozia rosi spunti di interesse. Innanzitutto l’or- ma subisce anche l’infusso dell’opera ve- migranti in attesa di un pass per la Fran- mestiere, apprezzato per il piglio “rapido, dietro cui i personaggi tendono ad (auto) e Stati Uniti, paese che ereditò la musica chestra è dotata di un suono molto fresco cia, rinvigorisce lo spirito con un’interiore economico e redditizio”. Poi, sul testo let- escludersi in un progressivo scivola- neziana, soprattutto nello sviluppo degli da ballo celtica con gli immigrati, a partire e brillante. Brown espone gli innumerevoli ariosi. certezza: “O noi cambiamo la Storia o la terario, nell’intreccio e nei caratteri amal- mento di perdizione, “potere” a vari livelli, dall’Ottocento. momenti dell’opera, capolavoro del perio- Storia cambierà noi”. gama di due racconti di Akutagawa Ryu- declinazioni e risvolti, “solitudine” in un L’ensemble StilModerno è un giovane La scelta dei brani, provenienti da epoche do conclusivo di Jean Baptiste Lully, con nosuke che a sua volta, pur con qualche vuoto d’anima sino quasi ad un’astrazione gruppo di musicisti italiani che affronta il diverse, alterna danze veloci come reel, fnezza analitica e attenzione alla varietà di debutto discografco con contributo co- Del flm di Olmi, che respira anche delle nuovo innesto, aveva adattato due aned- persino da se stessi. E poi, flm dopo flm, hornpipes e jigs a lente e struggenti ballate “generi” in essa contenuti: le danze, i pre- “considerazioni” di Claudio Magris e doti di un’antologia buddista del XII secolo. vi sonda in profondità, minuziosamente raggioso alla riscoperta di un compositore quali Chapel Keithack, The Lamentations ludi orchestrali, le arie, i cori, i lunghi reci- fnora purtroppo poco esplorato ed ese- of Owen Roe O’Neill, Lament for the De- Gianfranco Ravasi, il teologo Vito Mancu- A rimbecco di chi lo incensa “flm d’autore”, seguendo tracciati narrativi per quel che guito. ath of his Second Wife, creando atmosfere tativi senza peraltro perdere di vista il flo so rilegge la sceneggiatura per traflarne le fa di Rashomon “raffnata operazione di mostrano e cui alludono in un’ambigua os- StilModerno è una compagine che fa uso suggestive di rara bellezza. immaginario che tutto lega. E’ un’interpre- scene con dialogo e, di contro alla “logica rilettura del jjdageki”, genere nipponico cillazione “dal vissuto all’immaginario, dal tazione incentrata sui puri valori musicali dell’utilitarismo che si ritrova anzitutto nella ambientato in epoca lontana e società dei reale alla reverie”, senza mai perdere una di strumenti moderni impiegati in pieno E’ noto come le note di copertina che ac- dell’opera, pur senza trascurarne i conte- ossequio alla prassi esecutiva antica. Il compagnano i compact della Alia Vox sia- versione dogmatica del cristianesimo”, samurai, sia pur con “sottotesti politici” rel- nota anche di riscontro alla dimensione risultato si fa apprezzare per coesione e no tradotti in una quantità considerevole di nuti drammaturgici. rilevarne un metamorfco e “non mercan- ativi al dopoguerra, con una strategia non spazio-temporale dei tanti non-luoghi. E Gli interpreti sono in parte specialisti di tile” bisogno oggi, al di là della fede, di tanto antiamericana ma che da posizione con altrettanta perspicuità critica Vigni ricchezza timbrica, unita ad un particolare lingue. Questa volta, in omaggio alla cultu- scuola europea e l’ascolto scorre senza entusiasmo, percepibile sia nelle esecuzio- “fare il bene”, di “esserci-per-gli-altri”.. Di periferica “guarda all’arte di governare la sa evidenziare il Sorrentino-touch di una ni dal vivo che in questa prima realizzazio- ra celtica, abbiamo anche la versione in ga- intoppi, e con bella evidenza dei momenti eilge, che è il gaelico irlandese, e il gàidhlig, qui, come nel flm di Olmi, quel vero spirito Polis”, e con nuove suggestioni visive e scrittura sempre accortamente tenuta “sul ne discografca. quello scozzese. Savall riesce a trasforma- topici, tra tutti la sontuosa passacaille del “cristico” che sente “Dio non come rispos- narrative e demitizzazione di climax, che crinale del grottesco e del surreale, della Le voci soliste hanno il compito delicato re in rispetto per le minoranze quello che, quinto atto, cui coro e orchestra rendono ta ma piuttosto come domanda” e Cristo fniscono per proporsi come spunti di fu- ‘rappresentazione’ della realtà e della sua e cruciale di illuminare i principali “quadri” in contesti culturali diversi, può risultare un giustizia veramente alla grande. compimento pieno che fa della “relazi- turibili riletture per “radicarsi in una cultura”. trasfgurazione metafsica e visionaria”. della narrazione, accompagnando l’ascol- one assoluta dell’amore il senso ultimo tatore nella meditazione. chiuso localismo. dell’essere e della vita”. 42 752/753 - 2012 752/753 - 2012 43

rubrica CINELIBRI DISCHI rubrica a cura di Alberto Pesce a cura di Alberto Corrado Ermanno Olmi marco Dalla Gassa Franco Vigni Bassani Giovanni Battista Airs and dances by O’Carolan, simon Airs and dances by O’Carolan, simon LULLY, VILLAGGIO DI CARTONE (IL) KUROsAWA AKIRA. RAsHOmON LA mAsCHERA, IL POTERE, LA LA TROmBA DELLA DIVINA Fraser, Niel Gow, James macpherson, Jean-Baptiste Lully Con saggio introduttivo di Vito Mancuso Lindau, Torino, Euro 19.00, pp. 245 sOLITUDINE, IL CINEmA DI PAOLO mIsERICORDIA William marshall and Traditional Irish & ARmIDE scottish Anna Bessi, mezzosoprano, Archinto, Milano, Euro 12.00, pp. 93 sORRENTINO Elena Carzaniga, contralto, THE CELTIC VIOL Libretto di Philippe Quinault Opera Lafayette ASKA, Firenze, Euro 20.00, pp. 198 Paolo Borgonovo, tenore, Jordi Savall, treble viols Ryan Brown Armide, Stephanie Houtzel, Gianluca Buratto, basso Andrew Lawrence-King, Irish harp, psalterium Renaud, Robert Getchell Hidraot; Ubalde, Ensemble StilModerno Etichetta: ALIA VOX François Loup Artémidore; La Haine, William Ensemble vocale Magnifcat Sharpe Phénice; Lucinde, Ann Monoyos Sidonie, Per Rashomon di Dopo matura- Etichetta: CONCERTO Con Il villaggio di Kurosawa Akira, tive acqusizioni di Miriam Dubrow Le Chevalier danois; Un Amant cartone Erman- Leone d’oro a “scuola napole- fortuné, Tony Boutté Aronte, Darren Perry no Olmi guarda Venezia 1951, tana”, sono cinque Une Bergère héroique, Adria McCulloch, Une ai “migranti” di rievocazione in (sino ad ora) i lun- Naiade, Tara McCredie oggi in stato di costume IX-XII gometraggi fc- Etichetta: NAXOS sofferenza e crisi. secolo, enigmatico tion di Paolo Sor- E lo fa immedesi- “giallo” (chi in un rentino. L’uomo in La fortuna disco- mandosi in un bosco ha ucciso più (2001): come grafca dell’ope- vecchio par- un samurai e ha malamente fnis- ra barocca fran- roco, cui hanno fatto scomparire cono al margine cese storica- sconsacrato la il pugnale del del- due Pisapia, Toni mente coincide chiesa, spostato itto?), con uno Servillo cantante più o meno con i banchi, messo sviluppo “piran- e Andrea Renzi lo sviluppo delle da parte l’altare, via i paramenti, giù il Cro- delliano” alla ricerca della verità attraverso calciatore, tanto diversi per età e carat- edizioni flologi- cifsso. Sconfortato e solo, il prete tenta imperscrutabili rovelli di situazioni di co- tere. Le conseguenze dell’amore (2004): La seconda metà del Seicento vide una che e dell’ uso di invano di mimare la messa e predicare ad scienza, Marco Dalla Gassa, prendendo ancora Servillo, ora di laconico cliché, straordinaria foritura del genere oratoriale Jordi Savall, oltre ad essere uno straordi- strumenti origi- un auditorio assente. Ma quella femminile distanza da ricostruzioni ermeneutiche prima dell’ultimo azzardo e tragedia in un in lingua italiana: Bologna, Modena, nario musicista, ha anche la vocazione del nali, a partire all’incirca dagli anni settanta/ voce d’aiuto, quei clandestini in cerca imprecise o parziali, sempre con una mi- appiombo sottilmente tramato di noia, Ferrara e Venezia furono teatro di una viaggiatore, dello storico e del geografo. I ottanta del secolo scorso. d’alloggio, quel nero ferito mentre fuori ur- tizzante aura autoriale, approfondisce sdegno, paura. L’amico di famiglia (2006): produzione di rilievo sia per consistenza suoi dischi ci hanno spiegato il Mediterra- Questo compact della Naxos testimonia lano le sirene della polizia, per il prete sono “una storicizzazione più matura del flm”. Giacomo Rizzo usuraio di sordido squal- numerica che per la qualità musicale, neo molto meglio di tanti volumi di storia, dei progressi che l’interpretazione del ba- un’umanità in pena. La chiesa torna ad es- Per questo, con straordinaria minuzia anal- lore che si perde per una giovane donna spesso eccellente. rendendo l’evidenza degli intrecci di civil- rocco francese ha ottenuto anche negli sere chiesa, tendaggi sui banchi fanno ca- itica concentra la seconda parte del saggio d’astuta malizia. Il Divo (2008): impagabile E’ proprio a Ferrara che nel 1676 l’Acca- tà attraverso l’immediatezza della musica. Stati Uniti. L’Opera Lafayette, guidata da panna, l’acquasantiera santifca gocce di sulla meandrica scepsi di un immaginario Servillo in mimesi psicofsionomica di Gi- Con questo compact, inciso in compagnia Ryan Brown, si avvale infatti di strumen- pioggia dal tetto sberciato, luci di ceri sono di duttile ricchezza e ambiguità, “sogget- ulio Andreotti, icona del Potere assoluto in demia della Morte, prestigiosa istituzione dell’arpista Andrew Lawrence-King, Savall tisti e coristi americani che dal 1995, anno religiosa cittadina, commissionò a Bassa- fuoco che riscalda. Il vecchio parroco non tività blande, dentro le quali si possono un’Italia di misfatti e misteri. The Must be si sposta nel Nord dell’Atlantico sull’onda di fondazione dell’ensemble, lavorano su è più solo. Non importa che il sagrestano rispecchiare diversi soggetti” e di contro, The Place (2011): Sean Penn ex-rockstar ni l’oratorio morale La tromba della divina della dichiarata ammirazione per i Chief- opere del barocco francese allestendo faccia entrare un gruppo di agenti della anche “presunte oggettività” con “esche d’attonita, quasi astratta intensità in disa- misericordia, qui presentato per la prima tains e altri gruppi di musica tradizionale ir- rappresentazioni e concerti, oltre che inci- volta su disco dall’etichetta milanese Con- sicurezza, che fuori stridano le sirene. Il tali da escludere una sola giusta e obiet- lienante riscoperta di fgura paterna e di sè. certo. landese, cambiando mare, umore e clima. dendo dischi, il cui buon livello è confer- prete resiste e obbediente ad una divina tiva decodifca”. Ma, in premessa, ne E’ un cinema che, sin dal titolo della mono- Ancora una volta non sbaglia niente, sem- mato da questa Armide. legge di carità, fa della chiesa cenacolo di chiarisce i presupposti. Anzitutto, su Ku- grafa dedicata a Sorrentino, Franco Vigni Lo stile di Bassani è caratterizzato in larga bra che per tutta la vita non abbia fatto altro La lettura proposta da Brown offre nume- sopravvivenza. Umanissimo e paterno con rosawa, in quel tempo regista d’eclettico trafla su un triplice stigma: “maschera” misura dall’idioma musicale bolognese, che suonare nelle feste di Irlanda, Scozia rosi spunti di interesse. Innanzitutto l’or- ma subisce anche l’infusso dell’opera ve- migranti in attesa di un pass per la Fran- mestiere, apprezzato per il piglio “rapido, dietro cui i personaggi tendono ad (auto) e Stati Uniti, paese che ereditò la musica chestra è dotata di un suono molto fresco cia, rinvigorisce lo spirito con un’interiore economico e redditizio”. Poi, sul testo let- escludersi in un progressivo scivola- neziana, soprattutto nello sviluppo degli da ballo celtica con gli immigrati, a partire e brillante. Brown espone gli innumerevoli ariosi. certezza: “O noi cambiamo la Storia o la terario, nell’intreccio e nei caratteri amal- mento di perdizione, “potere” a vari livelli, dall’Ottocento. momenti dell’opera, capolavoro del perio- Storia cambierà noi”. gama di due racconti di Akutagawa Ryu- declinazioni e risvolti, “solitudine” in un L’ensemble StilModerno è un giovane La scelta dei brani, provenienti da epoche do conclusivo di Jean Baptiste Lully, con nosuke che a sua volta, pur con qualche vuoto d’anima sino quasi ad un’astrazione gruppo di musicisti italiani che affronta il diverse, alterna danze veloci come reel, fnezza analitica e attenzione alla varietà di debutto discografco con contributo co- Del flm di Olmi, che respira anche delle nuovo innesto, aveva adattato due aned- persino da se stessi. E poi, flm dopo flm, hornpipes e jigs a lente e struggenti ballate “generi” in essa contenuti: le danze, i pre- “considerazioni” di Claudio Magris e doti di un’antologia buddista del XII secolo. vi sonda in profondità, minuziosamente raggioso alla riscoperta di un compositore quali Chapel Keithack, The Lamentations ludi orchestrali, le arie, i cori, i lunghi reci- fnora purtroppo poco esplorato ed ese- of Owen Roe O’Neill, Lament for the De- Gianfranco Ravasi, il teologo Vito Mancu- A rimbecco di chi lo incensa “flm d’autore”, seguendo tracciati narrativi per quel che guito. ath of his Second Wife, creando atmosfere tativi senza peraltro perdere di vista il flo so rilegge la sceneggiatura per traflarne le fa di Rashomon “raffnata operazione di mostrano e cui alludono in un’ambigua os- StilModerno è una compagine che fa uso suggestive di rara bellezza. immaginario che tutto lega. E’ un’interpre- scene con dialogo e, di contro alla “logica rilettura del jjdageki”, genere nipponico cillazione “dal vissuto all’immaginario, dal tazione incentrata sui puri valori musicali dell’utilitarismo che si ritrova anzitutto nella ambientato in epoca lontana e società dei reale alla reverie”, senza mai perdere una di strumenti moderni impiegati in pieno E’ noto come le note di copertina che ac- dell’opera, pur senza trascurarne i conte- ossequio alla prassi esecutiva antica. Il compagnano i compact della Alia Vox sia- versione dogmatica del cristianesimo”, samurai, sia pur con “sottotesti politici” rel- nota anche di riscontro alla dimensione risultato si fa apprezzare per coesione e no tradotti in una quantità considerevole di nuti drammaturgici. rilevarne un metamorfco e “non mercan- ativi al dopoguerra, con una strategia non spazio-temporale dei tanti non-luoghi. E Gli interpreti sono in parte specialisti di tile” bisogno oggi, al di là della fede, di tanto antiamericana ma che da posizione con altrettanta perspicuità critica Vigni ricchezza timbrica, unita ad un particolare lingue. Questa volta, in omaggio alla cultu- scuola europea e l’ascolto scorre senza entusiasmo, percepibile sia nelle esecuzio- “fare il bene”, di “esserci-per-gli-altri”.. Di periferica “guarda all’arte di governare la sa evidenziare il Sorrentino-touch di una ni dal vivo che in questa prima realizzazio- ra celtica, abbiamo anche la versione in ga- intoppi, e con bella evidenza dei momenti eilge, che è il gaelico irlandese, e il gàidhlig, qui, come nel flm di Olmi, quel vero spirito Polis”, e con nuove suggestioni visive e scrittura sempre accortamente tenuta “sul ne discografca. quello scozzese. Savall riesce a trasforma- topici, tra tutti la sontuosa passacaille del “cristico” che sente “Dio non come rispos- narrative e demitizzazione di climax, che crinale del grottesco e del surreale, della Le voci soliste hanno il compito delicato re in rispetto per le minoranze quello che, quinto atto, cui coro e orchestra rendono ta ma piuttosto come domanda” e Cristo fniscono per proporsi come spunti di fu- ‘rappresentazione’ della realtà e della sua e cruciale di illuminare i principali “quadri” in contesti culturali diversi, può risultare un giustizia veramente alla grande. compimento pieno che fa della “relazi- turibili riletture per “radicarsi in una cultura”. trasfgurazione metafsica e visionaria”. della narrazione, accompagnando l’ascol- one assoluta dell’amore il senso ultimo tatore nella meditazione. chiuso localismo. dell’essere e della vita”. 42 752/753 - 2012 752/753 - 2012 43

rubrica SIPARIO TESTI “AUTORIITALIANI” I FUNERALI DI TOGLIATTI FRANCO ROSSI Trilogia per una poco probabile conquista della felicità 44 752/753 - 2012 DI FRANCO ROSSI 45

rubrica SIPARIO TESTI “AUTORIITALIANI” I FUNERALI DI TOGLIATTI FRANCO ROSSI Trilogia per una poco probabile conquista della felicità 44 752/753 - 2012 DI FRANCO ROSSI 45

SIPARIO Testi I funeralI dI ToglIaTTI giorno litigano, fanno all’amore, s’intossicano, piangono.... terra e l’asse terrestre, facendo anche delle genufessioni e ha allora che forse serviva anche a me... hanno riso tutti, ci siamo Trilogia per una poco probabile conquista della felicità. Sono anni che abitano qua e non hanno ancora capito che detto che l’Eugenia andava già ai cento km orari e che sarebbe capiti... e me ne sono andato. Di Franco Rossi queste pareti non riparano niente! Siccome hanno riscattato gli stato come essere colpiti da un meteorite grosso come una noce Ieri li ho chiamati. Li ho chiamati tutti e cinque e li ho trovati. appartamenti e hanno fatto la facciata nuova, credono che questo o una pallonata di Ibraimovich in piena faccia da un metro di I miei vecchi amici. Stanno tutti bene, come me. La nostra è non sia più un palazzo “Ina – casa” del 63’. I palazzi, qua, nel distanza, (è un tifoso del Milan) poi ha detto che mi avrebbe una generazione solida. Noi siamo cresciuti qua tra le crepe. Nel Un uomo in una stanza poco illuminata, un tavolo, due sedie, su 63’, spuntavano come funghi, sette o otto al mese, e gli davano strappato via le braccia se solo avessi provato ad acchiapparla, cemento. Come erba gramigna che cresce dappertutto, come una sedia degli almanacchi del Pci del 74, 75... e dei giornali pure un nome, stava scritto su una targa che era attaccata fuori allora meno male che non c’ho provato. Il mio vicino è un cani randagi: tra copertoni, vetri rotti e materassi buttati. Noi vecchi, sull’altra un gagliardetto dell’Inter, foto di giocatori dal palazzo ma qualcuno se l’è presa... c’era scritto “lotto 32” mi operaio con la passione per le immersioni e questo (dice lui) lo giocavamo qua nei piazzali polverosi sempre assieme per non dell’Inter e un pallone di cuoio sdrucito, sul tavolo dei pezzi di pare. Certo, non ci voleva la scienza per capire che venivano su rende molto attento a tutti i dati signifcativi per la buona riuscita sentirci abbandonati. Li ho avvisati, i miei amici. Prima verranno ricambio di una lavatrice, una vecchia scatola di biscotti Mellin troppo veloci per avere pareti solide, anzi venivano su talmente della missione, “Perché quando sei la sotto, cazzo, non c’è mica a prendere me e poi andremo da loro. Andremo via tutti insieme, piena di fotografe, due o tre scatolette di Simmenthal piene di veloci che a un certo punto ti alzavi la mattina e ce n’erano due nessuno ad aiutarti! E se rimani senza ossigeno nelle bombole, come una volta. viti, delle chiavi inglesi, dei fogli scritti e sparsi sul tavolo; in nuovi, sissignore, nel 63’, qui attorno, c’erano più palazzi che allora, cazzo, è terribile!“ “terribile” ho ripetuto io, più che altro Quel giorno lì, il giorno dell’Eugenia, non c’era altro da fare terra una testa di Lenin, un sacchetto per l’immondizia pieno di persone, parevano piovuti dal cielo, tante astronavi confccate per fargli piacere” E d’un tratto si è messo a boccheggiare e ad che starsene alla fnestra. Boccheggiavamo tutti dal caldo, quel cartacce, bottiglie di liquore tutte impolverate, pile di gialli, di nei campi, tra la merda di pollo e le erbacce. affannare, lì, sul pianerottolo, davanti a me, e non la smetteva giorno lì. Gli appartamenti evaporavano come forni. E noi pure. riviste e di dischi. Alle pareti, ogni tanto si scorgono, un poster Al market, c’è quella ragazza con la faccia gentile... potrei più e allora ho detto: “conoscere i dati signifcativi è molto Eravamo tutti alle fnestre ad aspettare il fresco della sera. Anche con Angela Davis, un manifesto di Cuba, una foto di Altobelli parlare con lei ma non so il suo nome. Ha il cartellino con su importante...” più che altro l’ho detto per farlo smettere, perché il palazzo scricchiolava che era una meraviglia, sembrava un e il quadro di Guttuso: “I funerali di Togliatti” L’uomo è sulla scritto il nome ma io mica ci vedo bene e quando sono fuori ho mi faceva impressione vederlo fare così “per la riuscita della gatto che stira le giunture. “Caldo eccezionale” lo diceva pure sessantina, vestito in maniera elegante, la giacca appoggiata vergogna a metter su gli occhiali, gli occhiali li tengo in casa missione” ha ripetuto prima di smettere. Anche il dentista del il telegiornale, un caldo parabolico, satellitare, senza fltro, allo schienale della sedia, tutto fa supporre che l’uomo stia per quando leggo e mi stiro le camicie, alla tv no, quella per lo più piano di sopra si è fermato con noi (poi dicono che sono io che che t’arrivava in testa a tradimento dall’ultimo piano al primo. uscire. L’uomo ha modi dolci e infantili alternati da impennate la sento mentre stiro le camicie, ma allora ho su gli occhiali e attacco bottone) voleva sapere. Si era perso il suicidio e voleva Democraticamente t’asfssiava sottoforma di gas siberico che a di tirannica pedanteria e una propensione a perdersi in dettagli dunque non guardo la tv, quella la sento, oh insomma... Sento tutti i dettagli, tipo se l’Eugenia era ancora riconoscibile dopo venderlo c’avrebbero fatto i soldi, gli albanesi del seminterrato. del tutto irrilevanti, tipica delle persone molto più anziane. che è grave! Certe cose si sentono. Ma dal dottore non ci vado, la botta, soprattutto se i denti suoi avessero retto l’urto, “il Abbiamo visto tutti tutto. Tutti abbiamo assistito. L’Eugenia ha Ho un dolore alla mano... mi dà un fastidio... ma nessuno se n’è neanche morto ci vado dal dottore. Cosa ci vado a fare dal dottore molare senz’altro” diceva con l’aria di chi se ne intende... “Il scelto con cura l’ora e la platea. Anche i bambini, sissignore! accorto. Ho paura che sia solo l’inizio, questione di tempo poi il che non capisce niente, lo so, è mio cognato! E lo sa anche lui! molare! Fateci caso, resta sempre attaccato” a quel punto si è Anche loro, che stavano a sdoganare il caldo ciucciandosi i dolore potrebbe passare a tutto il corpo, potrebbe... perché no? Non che è mio cognato! Che non capisce niente! Un tizio gli è aggiunto anche l’altro vicino che lavora all’Ikea, voleva dire la ghiaccioli. Nel quartiere era tutto un ciucciamento. Ciucciavano Potrebbe uccidermi. Non so che fare. Ma a chi ne parlo? Questo morto in ambulatorio, c’aveva la peritonite e lui lo curava per sua, sosteneva che se l’Eugenia fosse caduta in un certo modo il calippo tutti quanti e nelle terrazze i babbi li sentivi “ ti non è un dolore normale, porca puttana... tipo dolor di denti che l’ansia. Gli stava giusto dicendo di non preoccuparsi per l’ansia poteva rimbalzare, diceva che un uomo può rimbalzare fno al ho detto di non appoggiarti all’antenna! Maledetto!” E giù ci metti il ghiaccio, no, il ghiaccio qui non serve, e neppure i che quello è andato giù, davanti a lui, così veloce che lui non se sesto piano, una donna, invece, fno al quinto. Giurava di averlo schiaffo al fglio e il fglio e vai e riciuccia e riappoggia e vai calmanti, qua c’è un nervo da addormentare nel cervello, questo n’era neppure accorto e stava già pensando a qualche fenomeno visto in un programma in tivù che si chiamava “rimbalzi”. che trema l’antenna e maledire e succhiare e Lilli Gruber che è un disturbo che va a memoria, è come un segnale! Raccoglie paranormale quando ha sentito il colpo, allora s’è affacciato Diceva che un uomo si era buttato dalla fnestra della camera fa il telegiornale e un posto al sole e gli Europei e la musica una bottiglia Se bevo vomito. Ieri ho bevuto e ho vomitato tutto dalla scrivania, ha chiesto: “tutto bene?” e l’ha visto in terra, da letto dell’amante mentre il marito di lei tornava ed era che se va bene è la Carrà se no è rumena da dopo il semaforo. il giorno, quindi non bevo, non ho voglia di vomitare tutti i giorni, steso come un baccalà. È stata la segretaria a diagnosticare il rimbalzato rientrando per la stessa fnestra, nella stessa stanza, Così, in un girone ad eliminazione: cinesi, marocchini, italiani, e poi, anche se bevo, il dolore resta. È un dolore che ci pensi, che decesso per peritonite, mica lui, lui s’è solo sbrigato a far sparire giusto in tempo per trovarci il marito, seduto sul letto, che si impiegati, malesi, saldatori friulani, marinai da porto da diporto ce l’hai sempre lì, non se ne va, e ti dà il tormento. Pausa È da la ricetta degli anti depressivi che il morto teneva ancora stretta stava togliendo i calzini... avevano fatto amicizia... e adesso e da mercato, scaricatori siciliani e nepalesi, malsani e sani, tutti qualche giorno che ce l’ho, lì per lì non c’avevo dato peso, alla in mano. Pareva che il morto non la volesse restituire, pareva vivevano tutti insieme... poi, mentre il vicino ci cantava la sigla al caldo, con i ragazzi più grandi sulle terrazze catramate, che se mia età qualche doloretto capita, no? Non l’avevo mica ancora che volesse vendicarsi, ma lui gli ha aperto la mano dito per del programma, il discorso è tornato sul suicidio dell’Eugenia. ti ci appoggi ti ci appiccichi, sulle terrazze a commerciare, chi collegato... eh no, poi... ho capito, e ho rivisto la scena. Quel dito... Come faccio a saperlo? Queste cose si sanno! Mi terrò il Io ero contento che eravamo tutti lì, sul pianerottolo, a parlare, commercia e chi fa il palo... a volte sbucasse una pattuglia... non giorno lei stringeva la mia mano così forte da farmi male. Io dolore, mi terrò... Prima o poi tutto passa, no? non mi importava di cosa, non ero solo. si sa mai... ma sono dei bravi ragazzi, presi uno a uno si fanno non ne ho mai parlato con nessuno anche se a volte avrei voluto Questo non è un dolore normale, è una trasmissione di dati. Il dentista l’Eugenia non sapeva proprio chi fosse e non riusciva in quattro per aiutarti, presi tutti assieme ti fanno in quattro loro parlarne con qualcuno, raccontargli tutto, ma non potevo! Pausa, È iniziato lo stesso giorno che l’Eugenia... sì... quel giorno lì, a ricordarsela, il mio vicino ha provato a spiegargliela ma mi sa per divertirsi, magari per aprirti e veder cosa c’hai dentro. È un si sfrega la mano. Quando sono in giro me la strofno, è quasi un quando l’Eugenia mi è passata davanti. Quel giorno non l’ho che neanche lui lo sapeva benissimo. Gli ha detto che era bionda. po’ così che vanno le cose, da soli si è in un modo insieme si tic, ma nessuno ci fa caso, il dolore alla mano mica si vede... se mica ancora dimenticato. Sembra ieri. Ce l’ho ancora stampato L’Eugenia era mora. Il discorso poi, però, si è impantanato in è in un altro. È la natura. È la legge di natura. Non puoi farci non glielo dici... alla gente... Non è neppure gonfa! Nessuno se qui, davanti agli occhi. Porca puttana! Ho fatto appena in tempo una giungla del Borneo. Il dentista era appena tornato da un niente... Anche gli animali fanno così: prendi i cani! A volte ne accorge. Del resto chi è che può intuire il dolore dell’altro? ad alzare gli occhi e l’ho vista che volava con la sottana alzata! viaggio e diceva che là nella giungla, se vuoi bere, e non c’hai li vedi che si accoppiano e sembrano stanchi di doverlo rifare, Bisognerebbe guardarlo attentamente negli occhi l’altro, per Sembrava mi venisse incontro. Dicono che buttarsi da un palazzo più da bere, devi incidere le foglie di so un cazzo io, che se fanno ridere... mica fanno paura. Poi, quando sono in branco capire se soffre. Ecco, magari guardandolo attentamente negli e spiaccicarsi a terra sia roba di un attimo. Un attimo un cazzo! però sbagli le foglie possono ucciderti a quel punto ho detto: e viaggiano assieme... allora diventano pericolosi. È la natura. occhi, glielo vedi il dolore all’altro... se ce l’ha... ma chi è che si L’Eugenia è venuta giù alla velocità di una foglia che volteggia “accidenti!” ma più che altro l’ho detto per far vedere che c’ero Insomma c’eravamo tutti quando l’Eugenia s’è giocata il carico. mette a guardare uno dritto negli occhi per strada? Se qualcuno nel vento; ho anche pensato di acchiapparla... a un certo punto... ma non mi hanno neppure sentito. Poi il dentista ha iniziato a È venuta giù come l’asso di picche dal balcone del quinto. In lo fa lo ricoverano o lo picchiano. Pausa, si siede. Da queste magari sporgendomi un poco ce l’avrei fatta! Il giorno dopo tutti dare colpi di gomito a tutti e ha detto che se nella giungla a quel momento lì il vicino canticchiava in bagno a fnestra aperta, parti nessuno ha tempo per nessuno, nessuno sa niente di niente. si fermavano a parlare con me, per via del suicidio, perché io ero volte ti venisse in mente... insomma se vuoi... ci siamo capiti... ha detto “Gesù!” L’ho sentito. Ha detto Gesù quando è passata. Credono di sapere ma non sanno niente! In questo palazzo alla fnestra in quel momento lì, e tutti volevano sapere da me allora la cosa si fa più dura perché con quel caldo... allora devi Io non ho detto niente. L’ho solo guardata venire giù dal quinto chiunque incontri nelle scale sta leggendo! Fingono di leggere! se l’Eugenia mentre veniva giù urlava, rideva o pisciava dalla prendere un particolare scorpione e inciderlo e spremergli il e poi non l’ho più vista perché il lato di lì è nascosto dalla Fanno fnta perché c’hanno paura che gli attacchi il bottone e paura, e io ho detto a voce alta che forse potevo acchiapparla e veleno che però poi... ci siamo capiti... è miracoloso, e lui ce palazzina dei Fiore, due piani e poi l’asfalto, così non ho visto io, appena li sento passare, lo faccio apposta, apro la porta, li il vicino si è messo a ridere, ha detto che sono matto, che se mi n’aveva ancora un po’ e pensava di venderlo ai colleghi della la botta ma l’ho sentita, uno spattumarsi leggero e senza eco che guardo e faccio: “Salve” e loro “Salve, buongiorno, buonasera” avesse colpito... si è zittito un attimo e ha fatto un rapido calcolo Asl, che se poi non lo usi per quello funziona anche per le ossa, sembrava una stagnola appallottolata nel palmo di una mano o da dietro il giornale, non abbassano mai il giornale... mai! Ogni tra il peso dell’Eugenia e la distanza percorsa, tra la gravità della quel liquido miracoloso che fa... ci siamo capiti... e io ho detto meglio ancora il gelato in mano a un bambino e poi casca e 46 I FUNERALI DI TOGLIATTI DI FRANCO ROSSI 47

SIPARIO Testi I funeralI dI ToglIaTTI giorno litigano, fanno all’amore, s’intossicano, piangono.... terra e l’asse terrestre, facendo anche delle genufessioni e ha allora che forse serviva anche a me... hanno riso tutti, ci siamo Trilogia per una poco probabile conquista della felicità. Sono anni che abitano qua e non hanno ancora capito che detto che l’Eugenia andava già ai cento km orari e che sarebbe capiti... e me ne sono andato. Di Franco Rossi queste pareti non riparano niente! Siccome hanno riscattato gli stato come essere colpiti da un meteorite grosso come una noce Ieri li ho chiamati. Li ho chiamati tutti e cinque e li ho trovati. appartamenti e hanno fatto la facciata nuova, credono che questo o una pallonata di Ibraimovich in piena faccia da un metro di I miei vecchi amici. Stanno tutti bene, come me. La nostra è non sia più un palazzo “Ina – casa” del 63’. I palazzi, qua, nel distanza, (è un tifoso del Milan) poi ha detto che mi avrebbe una generazione solida. Noi siamo cresciuti qua tra le crepe. Nel Un uomo in una stanza poco illuminata, un tavolo, due sedie, su 63’, spuntavano come funghi, sette o otto al mese, e gli davano strappato via le braccia se solo avessi provato ad acchiapparla, cemento. Come erba gramigna che cresce dappertutto, come una sedia degli almanacchi del Pci del 74, 75... e dei giornali pure un nome, stava scritto su una targa che era attaccata fuori allora meno male che non c’ho provato. Il mio vicino è un cani randagi: tra copertoni, vetri rotti e materassi buttati. Noi vecchi, sull’altra un gagliardetto dell’Inter, foto di giocatori dal palazzo ma qualcuno se l’è presa... c’era scritto “lotto 32” mi operaio con la passione per le immersioni e questo (dice lui) lo giocavamo qua nei piazzali polverosi sempre assieme per non dell’Inter e un pallone di cuoio sdrucito, sul tavolo dei pezzi di pare. Certo, non ci voleva la scienza per capire che venivano su rende molto attento a tutti i dati signifcativi per la buona riuscita sentirci abbandonati. Li ho avvisati, i miei amici. Prima verranno ricambio di una lavatrice, una vecchia scatola di biscotti Mellin troppo veloci per avere pareti solide, anzi venivano su talmente della missione, “Perché quando sei la sotto, cazzo, non c’è mica a prendere me e poi andremo da loro. Andremo via tutti insieme, piena di fotografe, due o tre scatolette di Simmenthal piene di veloci che a un certo punto ti alzavi la mattina e ce n’erano due nessuno ad aiutarti! E se rimani senza ossigeno nelle bombole, come una volta. viti, delle chiavi inglesi, dei fogli scritti e sparsi sul tavolo; in nuovi, sissignore, nel 63’, qui attorno, c’erano più palazzi che allora, cazzo, è terribile!“ “terribile” ho ripetuto io, più che altro Quel giorno lì, il giorno dell’Eugenia, non c’era altro da fare terra una testa di Lenin, un sacchetto per l’immondizia pieno di persone, parevano piovuti dal cielo, tante astronavi confccate per fargli piacere” E d’un tratto si è messo a boccheggiare e ad che starsene alla fnestra. Boccheggiavamo tutti dal caldo, quel cartacce, bottiglie di liquore tutte impolverate, pile di gialli, di nei campi, tra la merda di pollo e le erbacce. affannare, lì, sul pianerottolo, davanti a me, e non la smetteva giorno lì. Gli appartamenti evaporavano come forni. E noi pure. riviste e di dischi. Alle pareti, ogni tanto si scorgono, un poster Al market, c’è quella ragazza con la faccia gentile... potrei più e allora ho detto: “conoscere i dati signifcativi è molto Eravamo tutti alle fnestre ad aspettare il fresco della sera. Anche con Angela Davis, un manifesto di Cuba, una foto di Altobelli parlare con lei ma non so il suo nome. Ha il cartellino con su importante...” più che altro l’ho detto per farlo smettere, perché il palazzo scricchiolava che era una meraviglia, sembrava un e il quadro di Guttuso: “I funerali di Togliatti” L’uomo è sulla scritto il nome ma io mica ci vedo bene e quando sono fuori ho mi faceva impressione vederlo fare così “per la riuscita della gatto che stira le giunture. “Caldo eccezionale” lo diceva pure sessantina, vestito in maniera elegante, la giacca appoggiata vergogna a metter su gli occhiali, gli occhiali li tengo in casa missione” ha ripetuto prima di smettere. Anche il dentista del il telegiornale, un caldo parabolico, satellitare, senza fltro, allo schienale della sedia, tutto fa supporre che l’uomo stia per quando leggo e mi stiro le camicie, alla tv no, quella per lo più piano di sopra si è fermato con noi (poi dicono che sono io che che t’arrivava in testa a tradimento dall’ultimo piano al primo. uscire. L’uomo ha modi dolci e infantili alternati da impennate la sento mentre stiro le camicie, ma allora ho su gli occhiali e attacco bottone) voleva sapere. Si era perso il suicidio e voleva Democraticamente t’asfssiava sottoforma di gas siberico che a di tirannica pedanteria e una propensione a perdersi in dettagli dunque non guardo la tv, quella la sento, oh insomma... Sento tutti i dettagli, tipo se l’Eugenia era ancora riconoscibile dopo venderlo c’avrebbero fatto i soldi, gli albanesi del seminterrato. del tutto irrilevanti, tipica delle persone molto più anziane. che è grave! Certe cose si sentono. Ma dal dottore non ci vado, la botta, soprattutto se i denti suoi avessero retto l’urto, “il Abbiamo visto tutti tutto. Tutti abbiamo assistito. L’Eugenia ha Ho un dolore alla mano... mi dà un fastidio... ma nessuno se n’è neanche morto ci vado dal dottore. Cosa ci vado a fare dal dottore molare senz’altro” diceva con l’aria di chi se ne intende... “Il scelto con cura l’ora e la platea. Anche i bambini, sissignore! accorto. Ho paura che sia solo l’inizio, questione di tempo poi il che non capisce niente, lo so, è mio cognato! E lo sa anche lui! molare! Fateci caso, resta sempre attaccato” a quel punto si è Anche loro, che stavano a sdoganare il caldo ciucciandosi i dolore potrebbe passare a tutto il corpo, potrebbe... perché no? Non che è mio cognato! Che non capisce niente! Un tizio gli è aggiunto anche l’altro vicino che lavora all’Ikea, voleva dire la ghiaccioli. Nel quartiere era tutto un ciucciamento. Ciucciavano Potrebbe uccidermi. Non so che fare. Ma a chi ne parlo? Questo morto in ambulatorio, c’aveva la peritonite e lui lo curava per sua, sosteneva che se l’Eugenia fosse caduta in un certo modo il calippo tutti quanti e nelle terrazze i babbi li sentivi “ ti non è un dolore normale, porca puttana... tipo dolor di denti che l’ansia. Gli stava giusto dicendo di non preoccuparsi per l’ansia poteva rimbalzare, diceva che un uomo può rimbalzare fno al ho detto di non appoggiarti all’antenna! Maledetto!” E giù ci metti il ghiaccio, no, il ghiaccio qui non serve, e neppure i che quello è andato giù, davanti a lui, così veloce che lui non se sesto piano, una donna, invece, fno al quinto. Giurava di averlo schiaffo al fglio e il fglio e vai e riciuccia e riappoggia e vai calmanti, qua c’è un nervo da addormentare nel cervello, questo n’era neppure accorto e stava già pensando a qualche fenomeno visto in un programma in tivù che si chiamava “rimbalzi”. che trema l’antenna e maledire e succhiare e Lilli Gruber che è un disturbo che va a memoria, è come un segnale! Raccoglie paranormale quando ha sentito il colpo, allora s’è affacciato Diceva che un uomo si era buttato dalla fnestra della camera fa il telegiornale e un posto al sole e gli Europei e la musica una bottiglia Se bevo vomito. Ieri ho bevuto e ho vomitato tutto dalla scrivania, ha chiesto: “tutto bene?” e l’ha visto in terra, da letto dell’amante mentre il marito di lei tornava ed era che se va bene è la Carrà se no è rumena da dopo il semaforo. il giorno, quindi non bevo, non ho voglia di vomitare tutti i giorni, steso come un baccalà. È stata la segretaria a diagnosticare il rimbalzato rientrando per la stessa fnestra, nella stessa stanza, Così, in un girone ad eliminazione: cinesi, marocchini, italiani, e poi, anche se bevo, il dolore resta. È un dolore che ci pensi, che decesso per peritonite, mica lui, lui s’è solo sbrigato a far sparire giusto in tempo per trovarci il marito, seduto sul letto, che si impiegati, malesi, saldatori friulani, marinai da porto da diporto ce l’hai sempre lì, non se ne va, e ti dà il tormento. Pausa È da la ricetta degli anti depressivi che il morto teneva ancora stretta stava togliendo i calzini... avevano fatto amicizia... e adesso e da mercato, scaricatori siciliani e nepalesi, malsani e sani, tutti qualche giorno che ce l’ho, lì per lì non c’avevo dato peso, alla in mano. Pareva che il morto non la volesse restituire, pareva vivevano tutti insieme... poi, mentre il vicino ci cantava la sigla al caldo, con i ragazzi più grandi sulle terrazze catramate, che se mia età qualche doloretto capita, no? Non l’avevo mica ancora che volesse vendicarsi, ma lui gli ha aperto la mano dito per del programma, il discorso è tornato sul suicidio dell’Eugenia. ti ci appoggi ti ci appiccichi, sulle terrazze a commerciare, chi collegato... eh no, poi... ho capito, e ho rivisto la scena. Quel dito... Come faccio a saperlo? Queste cose si sanno! Mi terrò il Io ero contento che eravamo tutti lì, sul pianerottolo, a parlare, commercia e chi fa il palo... a volte sbucasse una pattuglia... non giorno lei stringeva la mia mano così forte da farmi male. Io dolore, mi terrò... Prima o poi tutto passa, no? non mi importava di cosa, non ero solo. si sa mai... ma sono dei bravi ragazzi, presi uno a uno si fanno non ne ho mai parlato con nessuno anche se a volte avrei voluto Questo non è un dolore normale, è una trasmissione di dati. Il dentista l’Eugenia non sapeva proprio chi fosse e non riusciva in quattro per aiutarti, presi tutti assieme ti fanno in quattro loro parlarne con qualcuno, raccontargli tutto, ma non potevo! Pausa, È iniziato lo stesso giorno che l’Eugenia... sì... quel giorno lì, a ricordarsela, il mio vicino ha provato a spiegargliela ma mi sa per divertirsi, magari per aprirti e veder cosa c’hai dentro. È un si sfrega la mano. Quando sono in giro me la strofno, è quasi un quando l’Eugenia mi è passata davanti. Quel giorno non l’ho che neanche lui lo sapeva benissimo. Gli ha detto che era bionda. po’ così che vanno le cose, da soli si è in un modo insieme si tic, ma nessuno ci fa caso, il dolore alla mano mica si vede... se mica ancora dimenticato. Sembra ieri. Ce l’ho ancora stampato L’Eugenia era mora. Il discorso poi, però, si è impantanato in è in un altro. È la natura. È la legge di natura. Non puoi farci non glielo dici... alla gente... Non è neppure gonfa! Nessuno se qui, davanti agli occhi. Porca puttana! Ho fatto appena in tempo una giungla del Borneo. Il dentista era appena tornato da un niente... Anche gli animali fanno così: prendi i cani! A volte ne accorge. Del resto chi è che può intuire il dolore dell’altro? ad alzare gli occhi e l’ho vista che volava con la sottana alzata! viaggio e diceva che là nella giungla, se vuoi bere, e non c’hai li vedi che si accoppiano e sembrano stanchi di doverlo rifare, Bisognerebbe guardarlo attentamente negli occhi l’altro, per Sembrava mi venisse incontro. Dicono che buttarsi da un palazzo più da bere, devi incidere le foglie di so un cazzo io, che se fanno ridere... mica fanno paura. Poi, quando sono in branco capire se soffre. Ecco, magari guardandolo attentamente negli e spiaccicarsi a terra sia roba di un attimo. Un attimo un cazzo! però sbagli le foglie possono ucciderti a quel punto ho detto: e viaggiano assieme... allora diventano pericolosi. È la natura. occhi, glielo vedi il dolore all’altro... se ce l’ha... ma chi è che si L’Eugenia è venuta giù alla velocità di una foglia che volteggia “accidenti!” ma più che altro l’ho detto per far vedere che c’ero Insomma c’eravamo tutti quando l’Eugenia s’è giocata il carico. mette a guardare uno dritto negli occhi per strada? Se qualcuno nel vento; ho anche pensato di acchiapparla... a un certo punto... ma non mi hanno neppure sentito. Poi il dentista ha iniziato a È venuta giù come l’asso di picche dal balcone del quinto. In lo fa lo ricoverano o lo picchiano. Pausa, si siede. Da queste magari sporgendomi un poco ce l’avrei fatta! Il giorno dopo tutti dare colpi di gomito a tutti e ha detto che se nella giungla a quel momento lì il vicino canticchiava in bagno a fnestra aperta, parti nessuno ha tempo per nessuno, nessuno sa niente di niente. si fermavano a parlare con me, per via del suicidio, perché io ero volte ti venisse in mente... insomma se vuoi... ci siamo capiti... ha detto “Gesù!” L’ho sentito. Ha detto Gesù quando è passata. Credono di sapere ma non sanno niente! In questo palazzo alla fnestra in quel momento lì, e tutti volevano sapere da me allora la cosa si fa più dura perché con quel caldo... allora devi Io non ho detto niente. L’ho solo guardata venire giù dal quinto chiunque incontri nelle scale sta leggendo! Fingono di leggere! se l’Eugenia mentre veniva giù urlava, rideva o pisciava dalla prendere un particolare scorpione e inciderlo e spremergli il e poi non l’ho più vista perché il lato di lì è nascosto dalla Fanno fnta perché c’hanno paura che gli attacchi il bottone e paura, e io ho detto a voce alta che forse potevo acchiapparla e veleno che però poi... ci siamo capiti... è miracoloso, e lui ce palazzina dei Fiore, due piani e poi l’asfalto, così non ho visto io, appena li sento passare, lo faccio apposta, apro la porta, li il vicino si è messo a ridere, ha detto che sono matto, che se mi n’aveva ancora un po’ e pensava di venderlo ai colleghi della la botta ma l’ho sentita, uno spattumarsi leggero e senza eco che guardo e faccio: “Salve” e loro “Salve, buongiorno, buonasera” avesse colpito... si è zittito un attimo e ha fatto un rapido calcolo Asl, che se poi non lo usi per quello funziona anche per le ossa, sembrava una stagnola appallottolata nel palmo di una mano o da dietro il giornale, non abbassano mai il giornale... mai! Ogni tra il peso dell’Eugenia e la distanza percorsa, tra la gravità della quel liquido miracoloso che fa... ci siamo capiti... e io ho detto meglio ancora il gelato in mano a un bambino e poi casca e 46 I FUNERALI DI TOGLIATTI DI FRANCO ROSSI 47

SIPARIO Testi fa quel rumore... ma è più facile caschi a un adulto che a un è scesa, e i nostri sguardi si sono incrociati, è come se mi avesse desiderio doloroso, puttana che non potrò mai averti. Perché sei disse di giurare: “giura!” bambino il gelato, ho visto i due gemellini dell’interno 3 passare passato un po’ del suo dolore e, per buttarsi così, a tuffo, bisogna così diversa, diversa dalle altre donne? Perché non sei buona “giura, che cosa?” le chiesi con dei coni più grossi della loro testa, viaggiavano a passetti aver dentro un gran male davvero, non è certo per sport... come come la dolce Maria, perché non sei pia come la madre superiora “ Giura che racconterai a tutti quello che mi avete fatto! Giura su lenti e corti e non cadeva nulla, casomai gocciolava, con quel quelli che si legano le caviglie con l’elastico e giù dai ponti e della scuola, soprattutto perché non sei brutta come lei? Perché questo libro! Io lo so che eri innamorato di me e sei ancora più caldo, sgocciolava. tornano su e poi rivanno in giù e poi rivengono su e si fanno mi guardi così come se volessi sfdarmi invece di guardarmi colpevole di loro anche se tu non mi hai toccata, sei un coniglio! Il silenzio che c’è stato subito dopo faceva impressione, come fare anche la foto, quelli. L’Eugenia invece si è spappolata lì, come fece mia madre il primo giorno che mi vide, perché non “Perché non ci hai denunciati? – le dissi. se i televisori si fossero spenti tutti assieme come se le liti elastico nisba, però aveva le calze color carne 15 denari, ultra sei casta come le nostre madri o sorelle, perché non sei sbiadita “Non mi avrebbero creduta. Ma adesso tu racconterai tutto, vero quotidiane fossero fnite per sempre. Il vicino stava affacciato velate e tacchi alti, e indosso un tailleur rosso prugna che con e silenziosa come loro? Nessuno più le guarda, ingobbite sul che lo farai? a bocca aperta, i pezzi di schiuma da barba gli si staccavano le cervella poi ha anche fatto pendant, ma questo me l’han detto pavimento, ingiallite in cucina. Non lo so a cosa obbedivamo, Le parole mi morivano in bocca. Tutti ci guardavano nel bar, alla dalla faccia e cadevano giù: plaf facevano... Sembravano panna due ragazzi che gli hanno fatto anche la fotina con il cellulare, forse a niente, forse eravamo solo crudeli. Pausa Una volta fne le dissi: ma perché io? montata. Poi mi ha guardato e mi ha detto: “cos’era?” Non che poi ha girato un po’ su i canali del computer. L’Eugenia si fnito un poco di luce rischiara l’androne. C’è sangue per terra “perché tu mi hai portata lì e io ero innamorata di te”. Restai in gli ho risposto. Sono rientrato in casa e in quel momento tutti era vestita così, apposta per l’occasione, perché se no con quel ma nessun taglio sul cazzo e neppure sul mio. Camminare per silenzio. Eugenia si alzò, non la guardai uscire dal bar. hanno urlato come se qualcuno avesse fatto un goal, come se caldo le calze me le devi spiegare... mano verso casa, Signore fa che non lo sappia nessuno! Eugenia La incontrai molte altre volte e ogni volta mi guardava senza dire tutti avessero ripreso fato! Poi io mi sono sentito stanco, sono Era bella l’Eugenia. La mamma quando era viva mi diceva incapace di fare e di andare, andare a casa. Attraversare strade, nulla. Ma io non volevo guardarla perché io non volevo andarci sceso dal gradino della fnestra e mi sono grattato sopra un anca. “Povera Eugenia, non dovrebbe fare così, non dovrebbe svendersi campi, cantieri, le gru che ci osservano! Eugenia non viene poi a denunciare, e pensavo che alla fne lei si sarebbe stancata di C’avevo un rossore. Mi aveva punto uno strano animale. Alcuni all’amore, poi non ne avrà nulla in cambio, non dovrebbe fdarsi viene, ecco la porta di casa, stringe la mano, fa male, lascia la apparirmi davanti, e poi ogni giorno di più io... la desideravo. E per punture d’insetti, gliene basta una, vanno in shock anaflattico degli uomini con le sopracciglia che si incontrano sul naso. La mano, ecco la porta! Lasciami! Non l’ho più rivista... per molti lei se ne accorse e mi portò in un prato e poi alzò la gonna e mi e poi ci vuole fortuna mica lo sai se sei allergico, se sei alleato notte al buio si trasformano in lupi e la sbranano. “ Gli uomini anni. Era il 21 agosto del 1964. disse: vuoi questa? mi disse... e io senza dire una parola entrai alla fata fortuna come diceva mia madre: “Se sei alleato alla fata con le sopracciglia che s’incontravano sul naso, per mamma, Mio padre rientrò a casa quella sera, bianco come uno straccio, dentro di lei ma rimasi lì senza muovermi, avevo un freddo cane, fortuna lei ti viene a prendere e ti porta in volo con lei quando erano tutti quelli che avevano a che fare con l’Eugenia, e che, io mi preparai a prenderne tante. Il cuore mi batteva forte. Papà molto freddo, così provai anche a baciarla ma lei mi spinse via le cose diventano brutte e così te la cavi... sempre”. Non ho mai secondo mamma, se ne approfttavano. Avrei tanto voluto dire venne verso di me e mi abbracciò, (non l’aveva mai fatto, mio sputando e pulendosi la bocca con le mani – non hai capito un creduto alla fortuna, ma quando ho visto l’Eugenia volare verso a mia madre che l’Eugenia non aveva nulla da temere da quei padre non abbracciava nessuno tranne i tralicci di cemento, ma cazzo, non mi devi baciare! – mi disse – Mi fai schifo! Continua di me... ho pensato che la fortuna era venuta a prendermi! Poi il tipi, per il semplice motivo che l’Eugenia era già stata sbranata va detto che papà era un addetto alle linee Enel) poi abbracciò adesso!” Ma io rimasi lì sul prato con le mutande arrotolate, con suo corpo ha fatto quel rumore sull’asfalto... molto tempo prima, ridotta a brandelli molto tempo prima... e mia madre e mia sorella, le abbracciava e piangeva, alla fne l’erba dentro il culo – non hai proprio capito – disse e se ne andò. Mio padre mi diceva sempre: Palmiro, il destino ce lo scriviamo non si può più sbranare chi è già stato sbranato e chi l’aveva disse che era morto Togliatti e disse che adesso erano cazzi... Non la rividi mai più. da soli. Datti da fare e soprattutto non farti fregare, perché sbranata non erano loro. I lupi, mia madre, li aveva nutriti e e potevano morire anzi Almirante o Rumor o Fanfani e La sera che feci all’amore con l’Eugenia mio padre entrò l’umanità è fatta così, non cambierà mai e se ti arrendi qualcun pettinati e amati e le stavano davanti adesso. pausa vaffanculo! (non avevo mai visto mio padre piangere) piangeva in camera mia. Mi guardò con un’espressione seria. Teneva altro deciderà per te. così tanto che alla fne io pensai che Togliatti fosse un amico di nascosto dietro di se un oggetto che non distinguevo bene. Lo Mio padre era il segretario della sezione del PCI e attaccava Quand’ero ragazzo i miei eroi erano di diversi colori come gli papà e che l’Eugenia lo avesse accusato del nostro peccato e che teneva dietro di se come se se ne vergognasse. Restammo in continuamente quadri in casa, ne toglieva uno e ne metteva un eroi dei fumetti, come gli occhi dell’Eugenia. I miei eroi avevano Togliatti dalla vergogna fosse morto. Quel nome, Togliatti, fece silenzio. Pensai: avrà saputo qualcosa. Invece disse: “Lo attacco altro, ne toglieva un altro e ne metteva uno. Se nella sezione i colori chiari del cielo e della terra d’estate. Quand’ero ragazzo così l’entrata nella mia vita. qui?” Aveva in mano il quadro dei funerali di Togliatti. Di cambiavano direttive, lui portava a casa le vecchie per le nuove, anche l’amore aveva dei colori precisi, i colori delle gru che da I giorni dopo l’episodio rimasi con il fato sospeso, ma nessuno nuovo lui! Pensai che L’Eugenia e Togliatti avessero qualcosa in e così noi conoscevamo in tempo reale le “svolte” come fossimo dentro i cantieri ci guardavano, me e l’Eugenia, tornare a casa disse niente. L’Eugenia era scomparsa, nessuno moriva dalla comune oltre il fatto che io ero innamorato di lei e mi chiamavo stati un pezzo del Comintern: immagini di Gramsci, di Di Vittorio, la sera; che da dentro i cantieri, come enormi cani da guardia, ci voglia di sapere che fne avesse fatto, tranne me. La radio Palmiro. Mio padre iniziò a martellare girato di spalle, dopo un busto di Lenin, Stalin no, svolta internazionale: Guevara, Cuba osservavano, me e l’Eugenia, attraversare nel buio gli orti, colmi trasmetteva le cerimonie dei funerali di Togliatti, mio padre po’ disse: “ho pensato di regalartelo, hai sempre ricordato la data e Siqueiros, Fidel, Tupamaros, Allende, rientro nei ranghi per il dell’odore dell’erba, dell’odore dei fossi. Quand’ero ragazzo il diceva di stare tranquilli. Ricominciai a fare le solite cose. della sua morte (strana cosa le date) ho visto che l’hai scritta un sorpasso: Paietta, Terracini e Berlinguer e i funerali di Togliatti. nero proprio non esisteva, anche il buio non era nero. Era viola o Otto anni dopo Eugenia mi si parò davanti all’improvviso. Un po’ dappertutto... Mi ascolti? Stai pensando a quella là?” Mio padre si è bevuto l’imbevibile e l’hanno preso che cercava blu ma non nero. Il buio nero che ti toglie il fato, lo conobbi un pomeriggio. Stavo rientrando a casa. Si avvicinò in silenzio. Non Sì d’inflarlo nel culo ad un traliccio dell’alta tensione, di quelli di giorno. Avevo quattordici anni mentre qualcuno teneva chiuso dissi niente mentre mi annusava come un animale. Mi aggrappai Lasciala perdere – mi disse – quella ragazza ha qualcosa che cemento, e meno male che non pioveva! Quelli, quando piove, il portone, aveva quattordici anni e cercavamo Eugenia sotto la istintivamente a un palo della segnaletica come fosse l’albero non va. È come morta dentro e piace troppo agli uomini. Non è sono anche più pericolosi con tutta la corrente che disperdono. gonna, tra le mutande, in sei, suppergiù della stessa età, in sette, di una zattera perduta nella burrasca. Sentivo il suo respiro sul per te, capisci cosa intendo? Non è seria. Anche sua madre era Era tutta la notte che glielo prometteva: ogni volta che usciva con lei! Qualcuno le tappava la bocca e teneva la porta, e se volto, sapeva di salmastro, poi se ne andò e io rimasi lì fnché così, sempre al bar a bere e a fumare. Quella ragazza è vuota, lo dalla cantina a fare un po’ d’acqua, sì, insomma, a pisciare, sentivamo dei passi là fuori trattenevamo tutti il fato: Signore il mare non si calmò. L’Eugenia riapparve di nuovo il giorno capisci? si appoggiava puntando la testa al cemento e con la sigaretta fa che non venga nessuno, adesso! Signore mandali via! Signore dopo e per altri giorni ancora, sempre all’improvviso, fnché un Capivo, capivo... Adesso che dentro c’ero stato, capivo... Aveva accesa tra i denti a gengive scoperte, mormorava: “compagna, fa che non venga nessuno, adesso! Era buio nel sottoscala, buio giorno mi acchiappò. Farfugliai qualcosa di incomprensibile. un buco vuoto che avrebbe ingoiato me, mio padre, e tutto il aspettami qui. Dopo vengo, puttana miseria ti sfondo” Quando come nel fondo di una galleria dove non vedi i volti e neppure Lei mi fece sedere in un bar mentre cercavo di calmarmi, mentre partito e la Dc compresa, e Fanfani, per ultimo, per ringraziarlo faceva quel garbo mio padre era tale e quale a Jean Gabin: le lacrime. Ognuno in silenzio aspettava il suo turno. Signore cercavo una frase con la bocca piena di saliva, il respiro corto, il di queste cazzo di case democristiane dove non ci puoi piangere non quando pisciava, dico quando fumava, con la sigaretta un fa che non venga nessuno, adesso! Signore mandali via! Storie batticuore, il sudore e lo schifo. perché tutti saprebbero. Non puoi maledire perché tutti po’ di traverso. Dove avesse visto il buco e come avesse fatto di animali in calore, storie di maschi in calore, eserciti che per Quante notti insonni a ripassare il suo volto, le sue gambe e la capirebbero ma puoi scopare fno in fondo, in fondo all’androne, ad infoiarsi così, in un crescendo di urina, a quell’età poi, e secoli hanno reclamato il diritto di fare bottino, di razziare le curva dei suoi fanchi e ora che l’avevo davanti rabbrividivo. perché tutti comprendono, senza prendersela troppo, perché in soprattutto con un traliccio di cemento... proprio nulla stimolava donne. Obbedivamo a un ordine antico? Schiavi e padroni uniti I suoi occhi piantati su di me, Gesù! Facevano male! Quello fondo non c’è niente da fare è la natura. alla sodomia e nulla ricordava mia madre, se mai avessero avuto nella supremazia del seme, nel diritto del randello, dividersi la sguardo mi entrava nella carne come un chiodo. Guardando Qualche anno fa l’Eugenia era tornata, viveva in un appartamento in uso quel modo i miei vecchi. Mia madre era più simile a preda fra commilitoni... O ripetevamo la lezione imparata dietro qualcuno in quel modo puoi raggiungere il suo punto più nel palazzo di fronte al mio. Non ho mai raccontato a nessuno un cassonetto, se mi è concesso, insomma era più larga e più la chiesa, tra la scuola e la casa? Ero stato io a portarla lì, lì a profondo dove spalargli via l’anima e ucciderlo. Gli occhi quello che è accaduto quel giorno del 64’. Certi giorni mi è accogliente di un palo. ripetere la lezione con noi: femmina che non puoi essere, strega mi bruciavano. Aveva preso la mia mano tra le sue e l’aveva sembrato talmente lontano da non parermi più mio, come se non Il dolore alla mano è iniziato quel giorno lì. Quando l’ Eugenia che ci provochi, che scateni in me, quando mi passi davanti, un appoggiata sul libro che aveva messo sul tavolo del bar e mi l’avessi compiuto io, e in quei giorni, non lo nego, mi sono sentito 48 I FUNERALI DI TOGLIATTI DI FRANCO ROSSI 49

SIPARIO Testi fa quel rumore... ma è più facile caschi a un adulto che a un è scesa, e i nostri sguardi si sono incrociati, è come se mi avesse desiderio doloroso, puttana che non potrò mai averti. Perché sei disse di giurare: “giura!” bambino il gelato, ho visto i due gemellini dell’interno 3 passare passato un po’ del suo dolore e, per buttarsi così, a tuffo, bisogna così diversa, diversa dalle altre donne? Perché non sei buona “giura, che cosa?” le chiesi con dei coni più grossi della loro testa, viaggiavano a passetti aver dentro un gran male davvero, non è certo per sport... come come la dolce Maria, perché non sei pia come la madre superiora “ Giura che racconterai a tutti quello che mi avete fatto! Giura su lenti e corti e non cadeva nulla, casomai gocciolava, con quel quelli che si legano le caviglie con l’elastico e giù dai ponti e della scuola, soprattutto perché non sei brutta come lei? Perché questo libro! Io lo so che eri innamorato di me e sei ancora più caldo, sgocciolava. tornano su e poi rivanno in giù e poi rivengono su e si fanno mi guardi così come se volessi sfdarmi invece di guardarmi colpevole di loro anche se tu non mi hai toccata, sei un coniglio! Il silenzio che c’è stato subito dopo faceva impressione, come fare anche la foto, quelli. L’Eugenia invece si è spappolata lì, come fece mia madre il primo giorno che mi vide, perché non “Perché non ci hai denunciati? – le dissi. se i televisori si fossero spenti tutti assieme come se le liti elastico nisba, però aveva le calze color carne 15 denari, ultra sei casta come le nostre madri o sorelle, perché non sei sbiadita “Non mi avrebbero creduta. Ma adesso tu racconterai tutto, vero quotidiane fossero fnite per sempre. Il vicino stava affacciato velate e tacchi alti, e indosso un tailleur rosso prugna che con e silenziosa come loro? Nessuno più le guarda, ingobbite sul che lo farai? a bocca aperta, i pezzi di schiuma da barba gli si staccavano le cervella poi ha anche fatto pendant, ma questo me l’han detto pavimento, ingiallite in cucina. Non lo so a cosa obbedivamo, Le parole mi morivano in bocca. Tutti ci guardavano nel bar, alla dalla faccia e cadevano giù: plaf facevano... Sembravano panna due ragazzi che gli hanno fatto anche la fotina con il cellulare, forse a niente, forse eravamo solo crudeli. Pausa Una volta fne le dissi: ma perché io? montata. Poi mi ha guardato e mi ha detto: “cos’era?” Non che poi ha girato un po’ su i canali del computer. L’Eugenia si fnito un poco di luce rischiara l’androne. C’è sangue per terra “perché tu mi hai portata lì e io ero innamorata di te”. Restai in gli ho risposto. Sono rientrato in casa e in quel momento tutti era vestita così, apposta per l’occasione, perché se no con quel ma nessun taglio sul cazzo e neppure sul mio. Camminare per silenzio. Eugenia si alzò, non la guardai uscire dal bar. hanno urlato come se qualcuno avesse fatto un goal, come se caldo le calze me le devi spiegare... mano verso casa, Signore fa che non lo sappia nessuno! Eugenia La incontrai molte altre volte e ogni volta mi guardava senza dire tutti avessero ripreso fato! Poi io mi sono sentito stanco, sono Era bella l’Eugenia. La mamma quando era viva mi diceva incapace di fare e di andare, andare a casa. Attraversare strade, nulla. Ma io non volevo guardarla perché io non volevo andarci sceso dal gradino della fnestra e mi sono grattato sopra un anca. “Povera Eugenia, non dovrebbe fare così, non dovrebbe svendersi campi, cantieri, le gru che ci osservano! Eugenia non viene poi a denunciare, e pensavo che alla fne lei si sarebbe stancata di C’avevo un rossore. Mi aveva punto uno strano animale. Alcuni all’amore, poi non ne avrà nulla in cambio, non dovrebbe fdarsi viene, ecco la porta di casa, stringe la mano, fa male, lascia la apparirmi davanti, e poi ogni giorno di più io... la desideravo. E per punture d’insetti, gliene basta una, vanno in shock anaflattico degli uomini con le sopracciglia che si incontrano sul naso. La mano, ecco la porta! Lasciami! Non l’ho più rivista... per molti lei se ne accorse e mi portò in un prato e poi alzò la gonna e mi e poi ci vuole fortuna mica lo sai se sei allergico, se sei alleato notte al buio si trasformano in lupi e la sbranano. “ Gli uomini anni. Era il 21 agosto del 1964. disse: vuoi questa? mi disse... e io senza dire una parola entrai alla fata fortuna come diceva mia madre: “Se sei alleato alla fata con le sopracciglia che s’incontravano sul naso, per mamma, Mio padre rientrò a casa quella sera, bianco come uno straccio, dentro di lei ma rimasi lì senza muovermi, avevo un freddo cane, fortuna lei ti viene a prendere e ti porta in volo con lei quando erano tutti quelli che avevano a che fare con l’Eugenia, e che, io mi preparai a prenderne tante. Il cuore mi batteva forte. Papà molto freddo, così provai anche a baciarla ma lei mi spinse via le cose diventano brutte e così te la cavi... sempre”. Non ho mai secondo mamma, se ne approfttavano. Avrei tanto voluto dire venne verso di me e mi abbracciò, (non l’aveva mai fatto, mio sputando e pulendosi la bocca con le mani – non hai capito un creduto alla fortuna, ma quando ho visto l’Eugenia volare verso a mia madre che l’Eugenia non aveva nulla da temere da quei padre non abbracciava nessuno tranne i tralicci di cemento, ma cazzo, non mi devi baciare! – mi disse – Mi fai schifo! Continua di me... ho pensato che la fortuna era venuta a prendermi! Poi il tipi, per il semplice motivo che l’Eugenia era già stata sbranata va detto che papà era un addetto alle linee Enel) poi abbracciò adesso!” Ma io rimasi lì sul prato con le mutande arrotolate, con suo corpo ha fatto quel rumore sull’asfalto... molto tempo prima, ridotta a brandelli molto tempo prima... e mia madre e mia sorella, le abbracciava e piangeva, alla fne l’erba dentro il culo – non hai proprio capito – disse e se ne andò. Mio padre mi diceva sempre: Palmiro, il destino ce lo scriviamo non si può più sbranare chi è già stato sbranato e chi l’aveva disse che era morto Togliatti e disse che adesso erano cazzi... Non la rividi mai più. da soli. Datti da fare e soprattutto non farti fregare, perché sbranata non erano loro. I lupi, mia madre, li aveva nutriti e e potevano morire anzi Almirante o Rumor o Fanfani e La sera che feci all’amore con l’Eugenia mio padre entrò l’umanità è fatta così, non cambierà mai e se ti arrendi qualcun pettinati e amati e le stavano davanti adesso. pausa vaffanculo! (non avevo mai visto mio padre piangere) piangeva in camera mia. Mi guardò con un’espressione seria. Teneva altro deciderà per te. così tanto che alla fne io pensai che Togliatti fosse un amico di nascosto dietro di se un oggetto che non distinguevo bene. Lo Mio padre era il segretario della sezione del PCI e attaccava Quand’ero ragazzo i miei eroi erano di diversi colori come gli papà e che l’Eugenia lo avesse accusato del nostro peccato e che teneva dietro di se come se se ne vergognasse. Restammo in continuamente quadri in casa, ne toglieva uno e ne metteva un eroi dei fumetti, come gli occhi dell’Eugenia. I miei eroi avevano Togliatti dalla vergogna fosse morto. Quel nome, Togliatti, fece silenzio. Pensai: avrà saputo qualcosa. Invece disse: “Lo attacco altro, ne toglieva un altro e ne metteva uno. Se nella sezione i colori chiari del cielo e della terra d’estate. Quand’ero ragazzo così l’entrata nella mia vita. qui?” Aveva in mano il quadro dei funerali di Togliatti. Di cambiavano direttive, lui portava a casa le vecchie per le nuove, anche l’amore aveva dei colori precisi, i colori delle gru che da I giorni dopo l’episodio rimasi con il fato sospeso, ma nessuno nuovo lui! Pensai che L’Eugenia e Togliatti avessero qualcosa in e così noi conoscevamo in tempo reale le “svolte” come fossimo dentro i cantieri ci guardavano, me e l’Eugenia, tornare a casa disse niente. L’Eugenia era scomparsa, nessuno moriva dalla comune oltre il fatto che io ero innamorato di lei e mi chiamavo stati un pezzo del Comintern: immagini di Gramsci, di Di Vittorio, la sera; che da dentro i cantieri, come enormi cani da guardia, ci voglia di sapere che fne avesse fatto, tranne me. La radio Palmiro. Mio padre iniziò a martellare girato di spalle, dopo un busto di Lenin, Stalin no, svolta internazionale: Guevara, Cuba osservavano, me e l’Eugenia, attraversare nel buio gli orti, colmi trasmetteva le cerimonie dei funerali di Togliatti, mio padre po’ disse: “ho pensato di regalartelo, hai sempre ricordato la data e Siqueiros, Fidel, Tupamaros, Allende, rientro nei ranghi per il dell’odore dell’erba, dell’odore dei fossi. Quand’ero ragazzo il diceva di stare tranquilli. Ricominciai a fare le solite cose. della sua morte (strana cosa le date) ho visto che l’hai scritta un sorpasso: Paietta, Terracini e Berlinguer e i funerali di Togliatti. nero proprio non esisteva, anche il buio non era nero. Era viola o Otto anni dopo Eugenia mi si parò davanti all’improvviso. Un po’ dappertutto... Mi ascolti? Stai pensando a quella là?” Mio padre si è bevuto l’imbevibile e l’hanno preso che cercava blu ma non nero. Il buio nero che ti toglie il fato, lo conobbi un pomeriggio. Stavo rientrando a casa. Si avvicinò in silenzio. Non Sì d’inflarlo nel culo ad un traliccio dell’alta tensione, di quelli di giorno. Avevo quattordici anni mentre qualcuno teneva chiuso dissi niente mentre mi annusava come un animale. Mi aggrappai Lasciala perdere – mi disse – quella ragazza ha qualcosa che cemento, e meno male che non pioveva! Quelli, quando piove, il portone, aveva quattordici anni e cercavamo Eugenia sotto la istintivamente a un palo della segnaletica come fosse l’albero non va. È come morta dentro e piace troppo agli uomini. Non è sono anche più pericolosi con tutta la corrente che disperdono. gonna, tra le mutande, in sei, suppergiù della stessa età, in sette, di una zattera perduta nella burrasca. Sentivo il suo respiro sul per te, capisci cosa intendo? Non è seria. Anche sua madre era Era tutta la notte che glielo prometteva: ogni volta che usciva con lei! Qualcuno le tappava la bocca e teneva la porta, e se volto, sapeva di salmastro, poi se ne andò e io rimasi lì fnché così, sempre al bar a bere e a fumare. Quella ragazza è vuota, lo dalla cantina a fare un po’ d’acqua, sì, insomma, a pisciare, sentivamo dei passi là fuori trattenevamo tutti il fato: Signore il mare non si calmò. L’Eugenia riapparve di nuovo il giorno capisci? si appoggiava puntando la testa al cemento e con la sigaretta fa che non venga nessuno, adesso! Signore mandali via! Signore dopo e per altri giorni ancora, sempre all’improvviso, fnché un Capivo, capivo... Adesso che dentro c’ero stato, capivo... Aveva accesa tra i denti a gengive scoperte, mormorava: “compagna, fa che non venga nessuno, adesso! Era buio nel sottoscala, buio giorno mi acchiappò. Farfugliai qualcosa di incomprensibile. un buco vuoto che avrebbe ingoiato me, mio padre, e tutto il aspettami qui. Dopo vengo, puttana miseria ti sfondo” Quando come nel fondo di una galleria dove non vedi i volti e neppure Lei mi fece sedere in un bar mentre cercavo di calmarmi, mentre partito e la Dc compresa, e Fanfani, per ultimo, per ringraziarlo faceva quel garbo mio padre era tale e quale a Jean Gabin: le lacrime. Ognuno in silenzio aspettava il suo turno. Signore cercavo una frase con la bocca piena di saliva, il respiro corto, il di queste cazzo di case democristiane dove non ci puoi piangere non quando pisciava, dico quando fumava, con la sigaretta un fa che non venga nessuno, adesso! Signore mandali via! Storie batticuore, il sudore e lo schifo. perché tutti saprebbero. Non puoi maledire perché tutti po’ di traverso. Dove avesse visto il buco e come avesse fatto di animali in calore, storie di maschi in calore, eserciti che per Quante notti insonni a ripassare il suo volto, le sue gambe e la capirebbero ma puoi scopare fno in fondo, in fondo all’androne, ad infoiarsi così, in un crescendo di urina, a quell’età poi, e secoli hanno reclamato il diritto di fare bottino, di razziare le curva dei suoi fanchi e ora che l’avevo davanti rabbrividivo. perché tutti comprendono, senza prendersela troppo, perché in soprattutto con un traliccio di cemento... proprio nulla stimolava donne. Obbedivamo a un ordine antico? Schiavi e padroni uniti I suoi occhi piantati su di me, Gesù! Facevano male! Quello fondo non c’è niente da fare è la natura. alla sodomia e nulla ricordava mia madre, se mai avessero avuto nella supremazia del seme, nel diritto del randello, dividersi la sguardo mi entrava nella carne come un chiodo. Guardando Qualche anno fa l’Eugenia era tornata, viveva in un appartamento in uso quel modo i miei vecchi. Mia madre era più simile a preda fra commilitoni... O ripetevamo la lezione imparata dietro qualcuno in quel modo puoi raggiungere il suo punto più nel palazzo di fronte al mio. Non ho mai raccontato a nessuno un cassonetto, se mi è concesso, insomma era più larga e più la chiesa, tra la scuola e la casa? Ero stato io a portarla lì, lì a profondo dove spalargli via l’anima e ucciderlo. Gli occhi quello che è accaduto quel giorno del 64’. Certi giorni mi è accogliente di un palo. ripetere la lezione con noi: femmina che non puoi essere, strega mi bruciavano. Aveva preso la mia mano tra le sue e l’aveva sembrato talmente lontano da non parermi più mio, come se non Il dolore alla mano è iniziato quel giorno lì. Quando l’ Eugenia che ci provochi, che scateni in me, quando mi passi davanti, un appoggiata sul libro che aveva messo sul tavolo del bar e mi l’avessi compiuto io, e in quei giorni, non lo nego, mi sono sentito 48 I FUNERALI DI TOGLIATTI DI FRANCO ROSSI 49

SIPARIO Testi meglio. Ma c’era lei, lì, nel palazzo di fronte! Devi dimenticare, ucciderà un’altra volta! Ecco, se proprio vuole, si ucciderà tra un tutti assieme e guardavano e aspettavano e io sentivo perfno il Il giorno dopo il suicidio sono passato a dirglielo a quell’uomo, mi dicevo, è così che funziona, a che serve tormentarsi? Anche mese che noi in parrocchia tra un mese facciamo un campo in ticchettio del tempo nelle orecchie sempre col braccio alzato, sì, a lui che non è più il ragazzo che si confessò piangendo un gli altri hanno fatto così, adesso sono addirittura diventati nonni. montagna con i ragazzi, se proprio deve lo faccia in quel c’avevo una responsabilità... capite? Non è che potessi abbassare giorno, facendo i nomi dei suoi amici e l’ho trovato a letto che Nella vita la gente si sposa, ha fgli, ama o almeno ci prova, momento, così non la vedo, suvvia scherzo Eugenia, ma anche il braccio e andarmene! Era come avere intorno cento atleti con stava male poveraccio e mi scocciava pure disturbarlo e son tutto pian piano acquista un senso nuovo e il passato si fa opaco. lei scherza, vero che scherza Eugenia? Glielo dica a questa gente i garretti pronti, pronti a scattare ai blocchi di partenza ai 100 mt. salito su nella villetta al piano alto dove dormicchiava e ho Stronza, è volata giù guardandomi, e non ha lasciato biglietti, che è ancora qui tra noi, che da guardare non c’è niente, non Cosa dico, peggio! Non c’è niente di peggio di avere intorno dei aspettato che si svegliasse, tutto il pomeriggio, ma niente, la si è uccisa per farmi dispetto, lo so! E questo dolore alla mano muoia qui, non adesso, non davanti a me! Si tiri su, parliamone fedeli che attendono un segnale, il colpo di pistola dello start per moglie mi ha offerto dei biscotti. che mi dà il tormento! Pausa In silenzio ho marciato avanti e ancora, lo so che ho sbagliato quella volta lì! Parliamone ancora! farsi perdonare tutti assieme. Era una situazione senza via “Lui mangia solo questi.” ha detto. indietro per la casa quasi tutte le notti. È incredibile come scorra No! Non ne abbiamo parlato abbastanza quella volta... Però d’uscita e meno male che è arrivata l’ambulanza e li ha distratti. “Sta molto male?” Ho chiesto e lei:”Macché! Fa fnta”. veloce il tempo nell’immobilità e nella paura. È stato tanti anni niente, l’Eugenia non si muoveva e c’aveva una parte della testa, L’ambulanza arrivava a sirene spiegate senza motivo perché Dalla fnestra del primo piano vedevo il loro bel giardino col fa... come se c’avessero spalmato sopra il balsamo al ribes rosso, tanto lo sapevano già che era morta, però correvano lo stesso, prato all’inglese che sembrava interminabile. Il giorno dopo Oggi ho chiamato la polizia. Un gruppo di vecchi accusati di quello che usava mia madre per rinforzarsi i capelli che se lo saltando i semafori rossi e salendo sui marciapiedi, forse era però sono tornato e l’ho trovato in piedi, bello, elegante, era stupro. Patetico. Chissà come riderà la gente appena saprà. teneva denso in testa, era proprio quello, e sotto alla giacchetta l’abitudine a farli correre così, perché è l’abitudine a farci far le guarito, se ne stava davanti alla fnestra come assorto in qualche Anch’io riderei. Ho chiamato la polizia, sarà qui a momenti. si vedeva uno squarcio nella pancia come una bocca che ci cose. L’abitudine è la meccanica umana, ciò su cui costruiamo la pensiero e gliel’ho detto che era morta l’Eugenia ma lui adesso Magari avranno un medico bravo per il dolore alla mano. sorrideva a tutti, come se gliel’avesse fatto un pittore quello nostra vita: l’abitudine, il ripetere all’infnito gli stessi gesti, è un uomo diverso “li avete visti? – mi ha detto indicando i cani Sarà da ridere: sei vecchi rincitrulliti stupratori. È accaduto squarcio... Lo so che adesso pensate che non è possibile notare anch’io avevo alzato il braccio per abitudine e anche trent’anni in giardino – belli eh? Sono la mia unica consolazione. – poi cinquant’anni fa. Uno stupro è uno stupro anche cinquant’anni tutte queste cose in un momento, eppure è accaduto, ho avuto fa avevo detto all’Eugenia: “Devi perdonarli” per abitudine. guardandomi ha aggiunto – I fgli? I fgli se ne vanno e quelli dopo. tutti quei pensieri e anche di più, per esempio ho pensato che il Metta a verbale signore se non è satanico quel che sto per dire, che non vanno ti fanno impazzire ecco cosa vuol dire diventare Oggi il muggito del traffco in lontananza è insopportabile. Ci reggiseno gliel’avesse spostato qualcuno per mostrarci da lì è iniziato tutto! Sono scivolato nel suo sangue! Per due padre”. E si è voltato di nuovo verso la fnestra con lo sguardo sono momenti che ti sembra che le macchine siano tutte attaccate chiaramente a tutti come ci assomigliamo noi esseri umani sotto minuti ho lottato in equilibrio per non caderci dentro, per due triste ed è rimasto in silenzio dimenticandosi di me e io ho dato e non ci sia nessuno dentro, che trasportino solo se stesse. Gli i vestiti e per farci vergognare di quel che ognuno di noi poteva minuti interi tutti hanno allungato le mani per tirarmi via dal un colpo di tosse per ricordargli che ero lì, allora ha aggiunto: uomini stanno altrove e quella è una giostra studiata apposta pensare a quella vista, come dire: adesso tutto questo è morto, sangue. Don Luigi di qua, Don Luigi di là e meno male che ”Sapete, Padre, come ho fatto a costruire tutto questo? Sapete per farti tappare in casa. Penso che tra mezz’ora sarò anch’io non serve più! Né per allattare, né per coccolarci, né per star qualcuno mi ha tenuto forte, ma era come star sui pattini, Dio mi come ho fatto? Ho lavorato sodo per anni, ho costruito case, là in mezzo alla giostra assieme agli altri. Improvvisamente tranquilli, né per desiderarli e neanche a lei per averceli, perdoni, quel sangue era talmente scivoloso che se provavo a far palazzi, chiese, senza fermarmi mai! Il puzzo del cemento me un bambino piange al piano di sopra, sto in ascolto. Guardo il poveretta. Era evidente che in quella scena ci fosse lo zampino presa con i piedi mi si allargavano le gambe: una di qua e una di lo porto dietro ancora adesso. Ma perché siete venuto, Padre?” sofftto. Sopra una giovane mamma sta allattando il fglio. Sento del diavolo, tutto era orchestrato per farci sentir colpevoli! A là, inesorabilmente. Poi a un certo punto mi è sembrato che tutto E io gli ho detto che era morta lei, proprio lei, ma lui mi ha suonare il campanello, sono arrivati. La mia confessione l’hanno tutti, li guardavi in faccia, quell’odore di rossetto, acqua di rose si mettesse a girare alla rovescia: la gente intorno a me parlava detto:” è passato tanto di quel tempo che non ricordo più. Non presa sul serio. Dovrò poi scendere nei particolari. Arrossisco al e sangue, gli ricordava la mamma, la ragazza, la sorella e gli all’incontrario, le persone mi respingevano anziché tirarmi, le me la ricordo più questa faccenda, me la raccontate voi padre?” pensiero. Mi alzo e cammino fno alla porta. Mi vergogno come faceva salire il groppo in gola, e tutto puzzava di diabolico. auto andavano in retromarcia e le nubi in cielo tornavano a E io ho iniziato a raccontare ma lui mi ha subito interrotto e ha uno scolaretto neanche ci fossero ancora i miei vivi. Mi volto, C’era il diavolo dietro! Il giorno dopo c’ho provato con l’incenso ponente mentre prima flavano ad oriente, solo il sole stava detto: “Prego, andiamo nel mio studio, là saremo più comodi e guardo la casa dove ho vissuto per sessant’anni, tutta la vita. In a cancellare quell’odore perché vedevo che la gente ci pativa ad fermo in cielo. “Santo Dio! – Ho pensato mentre lo guardavo - io potrò fumare” e già lì mi è parso strano perché io pensavo che fondo – penso – è un poco piccola. Che stupido sono stato. annusar nell’aria aria di donna che non c’era più. E poi con quel quello non è il sole, quello è il buco dell’inferno!” Metta a lui nello studio ci volesse andare per non far sentire a nessuno caldo lì intorno svolazzavano le mosche e c’hanno dato sopra verbale commissario perché credo che questo sia il punto di quel segreto e invece lo faceva perché non lo vedessero fumare. Il prete litri di creolina che dopo non sentivi altro che una puzza tipo di svolta diciamo di tutta la situazione, metta! Ha messo? Allora, “Mia moglie me lo ha proibito. In casa ci sono i tappeti.” In Un prete parla a qualcuno che è fuori dalla stanza bagni pubblici. Ma verso sera l’odore tornava fuori. Era come se dicevo, ho pensato: “ma se l’inferno sta sopra allora il paradiso casa ci sono i tappeti, ha detto così: “Ci sono i tappeti e non Ho visto tutto come in un flm. All’oratorio li guardiamo i flm... il corpo fosse ancora lì. Infatti più di un automobilista ha sterzato dove sta? Sta quaggiù?” e in quel momento, con le gambe aperte vuole che fumi.“ e poi ha detto: “prego, proseguite, Padre. con i ragazzi... Sembrava un flm. Stava venendo giù come un quella sera per evitare di colpire un corpo che non c’era. Metta a come un compasso, ho capito che tutto si svela quando si va a Stavate dicendo?” E allora mi son dato da fare a rammentargli la pupazzo, saranno state le sette, quella donna, dico, veniva giù verbale, gliela faccia mettere a verbale l’evidenza della presenza ritroso perché noi non ce l’abbiamo mica il dono di tornare faccenda: sei ragazzi dietro un portone, e lui fra quelli, le mani come un pupazzo. Mi sono messo a correre, non è che abbia di qualcosa che non c’era. Il sangue quel giorno sembrava indietro, noi possiamo solo andare avanti e così, in quel momento, sulla bocca a tappargliela a quella ragazza, i morsi, la violenza, corso perché pensassi di poterla salvare, è stato l’istinto che mi inarrestabile e io avrei voluto benedirla quando ho capito che era ho capito che quella donna distesa ai miei piedi veniva e alla fne mi ha detto: “e allora?” E io di rimando: “e allora ha fatto correre e quando sono arrivato lì, lei era già stesa a terra lei, farmi perdonare del fatto che io lo sapevo perché s’era dall’inferno e lei se ne era liberata buttandosi dal quinto piano! cosa?” E lui: “Volete qualcosa da bere Don Luigi? Mangiate un con la faccia rivolta verso il semaforo e c’era già parecchia gente buttata, e così sono rimasto lì col braccio alzato e l’aspersorio in Altro che storie! E forse adesso stava in paradiso, e chi c’aveva biscotto, sono buoni, li ha fatti mia moglie, per il compleanno intorno e poi sono scivolato, sì, sono scivolato su una sua scarpa mano che non sapevo bene che fare perché... La chiesa sul punto mai pensato? Intanto dato che tutto andava alla rovescia il suo di mia fglia, ha fatto diciotto anni. Mangiate pure, Don Luigi, che era sbalzata via. Non è che potessi rimettergliela la scarpa, è irremovibile, non prevede i funerali e la benedizione di chi si sangue che le tornava dentro mi stava trascinando con sé dentro mangiate!” Ora, mi dica commissario, io gli porto una notizia ma era sbalzata via e quella donna aveva un piede scalzo e anche toglie la vita ma in realtà quello non era un vero suicidio! Io lo di lei, è per questo che per giorni nel quartiere la gente ha così grave e quello mi offre i biscotti della moglie? Che erano le calze erano srotolate come se qualcuno gliele avesse tirate giù sapevo, ma come facevo a dirlo, lì, davanti a tutti, in strada! Io continuato a sussurrare al miracolo di quella donna che non buoni, per carità, ma proprio non mi sembrava il caso. Ho apposta, come se qualcuno volesse stupirci e mostrarci a tutti le lo sapevo perché s’era buttata ma mica potevo dirlo che un voleva lasciar andar via il prete, che lo ha costretto a benedirla mangiato tre biscotti in attesa di una frase, in attesa di qualcosa sue gambe delicate. A me, lì per lì, mi è sembrato di non ragazzo, un giorno, tanti anni fa, era venuto da me a dirmi cosa facendolo ballare il ballo di San Vito con l’aspersorio in mano che non arrivava, anche lui mangiava i biscotti senza dire niente, conoscerla e c’avrei sperato di non conoscerla perché Madonna le avevano fatto lui e altri cinque a quella donna che era una che alla fne ha gocciolato sul suo corpo. Santo Dio se è vero, io allora l’ho guardato e ho capito che lui non c’aveva sensi di Santissima quando ho capito chi era ho sentito una ftta al cuore, ragazzina come loro, allora... Insomma e così con tutti questi c’ero! Io lo so che non credete ad una virgola di quello che sto colpa, e ho fatto per andarmene e lui ha detto: “Tanto Padre ma in fondo al cuore io già lo sapevo che era lei, lì, sull’asfalto, pensieri in testa (che lo so che non ci credete che ce li avevo dicendo ma son un uomo di Dio e non racconto balle! In quei non si può tornare indietro, mai nella vita, non puoi, non hai girata su un fanco, il sinistro mi pare... era lei! Che sembrava perché sembra impossibile averceli in quei momenti tutti quei due minuti il cuore mi batteva così forte da farmi dolorare i denti alternative devi andare avanti anche se è dura perché i peccati ti galleggiarci sopra a quell’asfalto caldo, (che c’era un caldo quel pensieri) sono rimasto lì, davanti a lei come un salame, col in bocca e in bocca non c’avevo le solite preghiere, no, in bocca fanno piano, piano, le spalle sempre più pesanti, è proprio quello giorno che l’asfalto era proprio lì, lì, per sfarsi quel giorno) e a braccio alzato e l’aspersorio in mano, tacevo e sudavo, sudavo e c’avevo solo una parola, una sola, di più non me ne usciva: “Dio, il prezzo da pagare. Andare avanti, solo quello possiamo fare: quel punto avrei voluto dirle: via, che fa Eugenia... si tiri su, tacevo con la gente che guardava in attesa come fossi il capo Dio, Dio” e poi sono caduto faccia a terra nel suo sangue. Ha andare avanti”. Pesante come pietra mi sentivo, io, col debito parliamone, c’è sempre tempo per fare così! Un’altra volta... si banda e tutti aspettassero da me il segnale per mettersi a suonare scritto tutto? Posso vedere? Non si può? Vado avanti. mio grosso che si faceva sempre più pesante. “Padre – diceva – 50 I FUNERALI DI TOGLIATTI DI FRANCO ROSSI 51


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