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Diagnosi & Terapia - Giugno 2017

Published by Mrw, 2017-10-11 12:15:09

Description: Diagnosi e Terapia N. 6 Giugno 2017

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La visita specialistica rappresenta un momento fondamentale nell’approccio del professionista con il paziente. La raccolta di precise informazioni cliniche permetterà di formulare una corretta diagnosi e di approntare un corretto piano terapeutico. Tutto ciò verrà riportato nella cartella clinica. Il “lavoro intellettuale” dell’odontoiatra per concepire il piano di trattamento, basandosi sulle nozioni acquisite durante gli anni di studi universitari e i costanti aggiornamenti, e sull’esperienza maturata in ambito clinico, risulterebbe improbabile in mancanza dei dati derivanti dalla visita. La raccolta di informazioni sul paziente prevede diversi gradi di approfondimento: parte dai dati anagrafici e arrivare ai più specifici dati clinici. Il primo passo si definisce anamnesi (dal greco “ricordo”) ed è la raccolta dalla voce diretta del paziente e/o dei suoi familiari (per esempio, i genitori nel caso di un bambino) di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che possono aiutare l’odontoiatra a indirizzarsi verso una diagnosi. Per primi vengono raccolti i dati relativi a nome, età, sesso, stato civile, luogo di nascita e di residenza. Tali dettagli servono per identificare la persona che si sta per esaminare. Successivamente si acquisiscono informazioni sulla “storia clinica” generale del paziente e sullo stato di salute attuale per escludere la presenza di patologie pregresse o presenti che possono interferire (diabete, ecc.) o consigliare cautele (cardiopatie, epatopatie, allergie, ecc.) nella formulazione o nell’applicazione del piano terapeutico. Risulta anche importante ricercare informazioni sulla storia clinica del cavo orale dei consanguinei per escludere la presenza di fattori negativi comuni (predisposizione verso alcune patologie orali). Da ultimo, si annotano dati riguardanti igiene orale, abitudini alimentari e abitudini viziate (fumo, alcool, ecc.), anch’essi determinanti per l’inquadramento clinico del paziente. Il secondo passo nella raccolta di informazioni è l’esame obiettivo, durante l’esecuzione del quale, per mezzo di ispezione, palpazione, percussione e auscultazione, l’odontoiatra prende contatto diretto con il cavo orale del paziente. Vengono valutati gli elementi dentari presenti e quelli assenti (formula dentaria), la loro condizione e la loro distribuzione sulle due arcate(inferiormente della mandibola, superiormente del mascellare) e la loro “intercuspidazione” ad arcate serrate, la qualità del parodonto (i tessuti di sostegno deidenti), la qualità delle mucose orali di rivestimento (guance, labbra, palato, pavimento orale), la lingua e le sue mucose di rivestimento e le articolazioni temporo-mandibolari (le “cerniere” per l’apertura della bocca tra mandibola e mascellare). A ciò si aggiungeranno i rilievi sulla qualità della saliva, sull’igiene orale e sulleeventuali terapie pregresse presenti nel cavo orale. Il terzo ed ultimo passo è rappresentato dagli esami strumentali.Con l’esame obiettivo ci si ferma necessariamente di fronte ai limiti imposti dai nostri sensi, ma ciò non è sufficiente per investigare in profondità, sia che si trattidegli elementi dentari, sia che si tratti delle cure precedentemente effettuate. Gli esami radiografici costituiscono il mezzo ideale per acquisire le informazionimancanti e nella routine sono rappresentati dalla radiografia endorale per valutare il dettaglio degli elementi dentari, dall’ortopantomografia per avereun aspetto generale degli elementi dentari e delle strutture anatomiche circostanti e dalla tomografia computerizzata, “assiale” o a “fascio conico” perapprezzare con estremo dettaglio, anche tridimensionalmente, denti e strutture anatomiche. Ovviamente la necessità di minore o maggiore approfondimentoindirizzerà l’odontoiatra verso la scelta dell’esame radiografico adeguato al caso clinico in questione. Nelle pianificazioni più complesse sarà necessaria unarivalutazione del caso dopo una preparazione iniziale (con igienista), una bonifica del cavo orale e le terapie d’urgenza. In questi casi sarà necessarioaggiungere modelli in gesso (da un’impronta) delle arcate dentarie del paziente e fotografie endo ed extra orali. Come si può, quindi, intuire la visita rappresentaun passaggio primario e fondamentale nella determinazione di una corretta diagnosi. La mole dei dati acquisiti verrà eleborata, a seconda della minore omaggiore complessità del caso clinico, dal singolo professionista o da un’équipe di specialisti per poter formulare un corretto piano terapeutico, base dipartenza per il successo della terapia stessa e per la piena soddisfazione del paziente.O D O N TO B I Affidati alla Qualità italiana dental clinic Dir. Sanitario - Dott.ssa Emanuela Bianca


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