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3_2020: Rispondere al cambiamento

Published by AgileItalia, 2020-05-08 12:16:09

Description: Rispondere al cambiamento
11. Eventi da remoto di AgileForItaly
13. Agile per tutti - Back to the Basics di AgileForItaly
14. Conversazioni su Scrum di Andrea Feraco
18. Se questo è un tech lead... di Francesco Racanati
24. Le basi della facilitazione (Parte 1) di Tiziano Interlandi
32, Waiting for a daughter 1.0 di Pierpaolo Cimirro

Agile oltre l’ IT di Vito Semeraro
34. Lundbeck Italia con Giuseppina Cuccurullo

Rispondere al Cambiamento
39. Dr. StrangeWork di Manuel Zanettin
45. Team Agili e neuroscienze per gestire il lavoro da remoto
di Stefano Pistorio
47. Responding to Change di Pierpaolo Cimirro
50. Covid19 e pensiero agile di Corrado De Sanctis

Keywords: agile,covid19,cambiamento

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3 - 2020 Magazine Bimestrale di AgileForItaly [http://www.agileforitaly.com] disponibile su http://www.agileitalia.agileforitaly.com Magazine Bimestrale AgileForItaly AgileItalia MAGAZINE rispondere al cambiamento AgileForItaly

#CHISIAMO Tiziano Interlandi, Agile Coach e Software Engineer. Batterista e co-fonico della Secchezza Delle Fauci. Co-fondatore di Agile For Italy. Pierpaolo Cimirro Product Owner. Co- fondatore di Agile For Italy. Davide Casari, Product Owner, Salesforce Specialist, co-fondatore di Vhagin, il gin dell’Agilista. Co-fondatore di Agile For Italy. Vi domanderete il perché di questa cosa. AgileItalia Pensiamo che in Italia sia necessaria una divulgazione massiccia su Agile. Fondatori ed Editori Come paese brilliamo di inventiva e capacità tecnica, ci manca Tiziano Interlandi, Pierpaolo Cimirro e Davide Casari però la struttura manageriale per portare questo paese ad un livello successivo. Sito Agile è un abilitatore. Abilita le persone a creare prodotti https://agileitalia.agileforitaly.com migliori, dominare la complessità ed introdurre una disciplina positiva, fatta di raggiungimento di obbiettivi. Mail Ci sono tanti entusiasti in Italia. Agile in Italia sta esplodendo. agileforitaly@gmail.com Vogliamo aggregare e filtrare per tempo questa onda dando a tutti accesso alle informazioni ma anche una corretta e Slack strutturata informativa di qualità. agileforitaly.slack.com (canale aperto) Spesso siamo caustici,ma non confondentela con arroganza. Abbiamo i nostri modi, un po’ da badile e trattore. Ma ci piace Facebook così, genuino. agileforitaly Cerchiamo di aggregare la conoscenza su Agile con tutto ciò LinkedIn che gira intorno: mondi, universi di informazioni, tecniche e AgileForItaly pratiche difficili da sintetizzare e vogliamo far emergere le realtà pratiche che sappiamo essere molte ma ancora da Twitter scoprire. agile_for Questo non sarebbe possibile senza ... 3A g i l e I t a l i a AgileForItaly vuoi contribuire? scrivi ad agileforitaly@gmail.com

Contents 11. Eventi da remoto di AgileForItaly 13. Agile per tutti - Back to the Basics di AgileForItaly 14. Conversazioni su Scrum di Andrea Feraco 18. Se questo è un tech lead... di Francesco Racanati 24. Le basi della facilitazione (Parte 1) di Tiziano Interlandi 32, Waiting for a daughter 1.0 di Pierpaolo Cimirro Agile oltre l’ IT di Vito Semeraro 34. Lundbeck Italia con Giuseppina Cuccurullo Rispondere al Cambiamento 39. Dr. StrangeWork di Manuel Zanettin 45. Team Agili e neuroscienze per gestire il lavoro da remoto di Stefano Pistorio 47. Responding to Change di Pierpaolo Cimirro 50. Covid19 e pensiero agile di Corrado De Sanctis AgileForItaly thanks to la maggior parte delle foto all’interno di agileitalia sono un regalo di Unplash e dei suoi contributori. A questo link i fotografi che ci hanno aiutato https://unsplash.com/collections/9554048/numero_3

La Community delle Communities italiane PODCAST E CANALE YOUTUBE PODCAST Youtube Tiziano, Davide e Pierpaolo Rivedi gli eventi del Meetup e parlano di tematiche delle iniziative di AgileForItaly agili davanti ad una birra. Interviste e racconti dalla trincea. Segui il podcast su Spotify, Apple Podcast, Spreaker. Agile For Italy Lean Beer Agileforitalymilano 5A g i l e I t a l i a

In questo numero Tiziano Interlandi Pierpaolo Cimirro Davide Casari {Editori & Autori ,, { { Vito Semeraro Manuel Zanettin Andrea Feraco {Autori ,,, Francesco Racanati Stefano Pistorio Corrado (dex) De Sanctis , , Ad Oggi... 4 40 26 Numeri Articoli Autori Vuoi contribuire anche tu come autore? manda una mail ad info@agileforitaly.com oppure partecipa alla Call For all’indirizzo https://sessionize.com/call-for-agile-for-italy/

Chi siamo Per rispondere alle crescenti richieste del mercato della business information e dei suoi clienti ed operatori abbiamo progressivamente applicato le nostre competenze ed i nostri servizi fino a diventare «un network di competenze globale» caratterizzato da una molteplicità di esperienze, ampiezza e varietà di offerte, dalla capacità di mettere in campo nuove sinergie. Perchè noi Grazie alla combinazione dell’approccio innovativo e della capacità realizzativa, unito alla conoscenza della tecnologia e alla capacità di innovare i processi di business, affianchiamo i nostri clienti per aiutarli a ridurre i costi e produrre un reale vantaggio competitivo utilizzando metodologie consolidate a supporto delle fasi realizzative, infrastrutture esistenti a livello locale e globale e alleanze tecnologiche. Dove siamo Sintegra è costantemente al fianco dei propri clienti in qualsiasi parte del territorio italiano ed europeo. Gestisce inoltre un proprio laboratorio di sviluppo dove vengono testate tutte le più innovative tecnologie di mercato e vengono prodotte le nuove soluzioni di integrazione software e di project management. 7A g i l e I t a l i a

Il Gruppo è costituito da professionisti prima che collaboratori. Il forte legame Amici che da molto tempo ci accompagnano in questa sfida al primato nel che è cresciuto in anni di stima reciproca ci ha plasmati rendendoci empatici. nostro settore non sono soltanto consulenti capaci e motivati ma soprattutto E’ questa la nostra ricetta segreta per regalare ai nostri clienti servizi e campioni del mondo in cui vivono, dell’era tecnologica che cavalcano. consulenza con inusuale serietà e professionalità soprattutto in ambito di informazioni commerciali ed informativa finanziaria. Questi ed altri attori vorremmo riportare all’interno del nostro prezioso bouquet di conoscenza, sul palcoscenico che oggi calpestano interpretando I tanti successi raccolti giorno dopo giorno hanno reso unica la quotidianità l’ambito ruolo di protagonisti della tecnologia dell’informazione. fatta soprattutto non di impegno e lavoro ma di passione e volontà. I nostri I nostri servizi Spieghiamo meglio Il nostro plus Consulenza strategica per lo sviluppo di prodotti Quando un nostro cliente ci chiede Fare la differenza è un modo di dire proprietari nell’ambito delle informazioni riservatezza e rispetto delle normative vigenti lungamente inflazionato e raramente commerciali in materia di privacy e codici deontologici utilizzato per definire il processo che ha noi siamo in grado di isolare, anche portato al reale vantaggio competitivo in cui Fornitura di sistemi in outsourcing completo geograficamente e/o temporaneamente, ci si trova o ci si troverà. per la gestione dell’approvvigionamento delle una completa struttura dedicata; da quel informazioni dalle varie fonti primarie e secondarie momento analisti, sistemisti, programmatori È proprio per questo motivo che non ci e pm saranno «dedicati»; da quel momento interessa lavorare in settori per i quali non Fornitura e personalizzazione di prodotti di e per tutto e solo il tempo richiesto sistemi, possiamo fornire prestazioni di eccellenza elaborazione di primo livello dell’informazione locali, sicurezza e sorveglianza saranno e per questo motivo che i nostri clienti raccolta adeguate. non devono preventivare un periodo di Normalizzazione, deduplicazione, organizzazione formazione al momento del nostro ingaggio, ed estrazione delle informazioni raccolte anche La nostra presenza è, se necessario, e per questo motivo che i nostri clienti da fonti eterogenee discreta ed immateriale. I nostri sistemi di devono pretendere la professionalità che remotizzazione e gli innovativi sistemi di solo chi lavora in questo settore da sempre Adeguamento delle procedure aziendali ed gestione dell’application management (e può dare, e per questo motivo che i nostri integrazione con i sistemi terzi rispetto ai nostri del facility management se richiesto) ci documenti di assessment sono gli unici clienti. permettono di non «pesare» in alcun modo nel campo della cost reduction a poter nell’economia e nella privacy dei nostri clienti. vantare percentuali elevatissime di risparmio Gestione delle più complesse procedure di realmente conseguito dai nostri soddisfatti contrattualizzazione e gestione di gare ed appalti I nostri professionisti riescono a supportare clienti, e per questo motivo che nel nostro nazioni ed internazionali. anche i clienti più esigenti perchè forniscono campo i competitor... non esistono. consulenza anche di tipo strategico e Internazionalizzazione reale o virtuale delle commerciale e possono, dove richiesto, applicazioni legacy gestire un CED, un prodotto, una procedura Gestioni di fonti improprie in completa autonomia e sempre «chiavi in mano». Sintegra Srl Via Falcone, 7 20123 Milano Tel: +39 02-4555-9982 www.sintegra.it

Sintegra Srl Via Falcone, 7 20123 Milano Tel: +39 02-4555-9982 www.sintegra.it 9A g i l e I t a l i a

 Scrum Master, Agile Coach e Product Owner soffrono essenzialemente di una sindrome ossessivo- compulsiva (sconosciuto) 

Editoriale di AgileForItaly Eventi da remoto A volte di necessità si fa virtù ed è quello che è suc- che pensare di creare assembramenti in questo pe- cesso in questo periodo di innegabile adattamento riodo è impossibile. e cambiamento. Questa situazione durerà molto a lungo, sicuramen- Tutte le Communities si sono ritrovate di punto in te fino alla messa sul mercato di un vaccino che pos- bianco a dover rivedere le modalità di partecipazio- sa non solo fermare la malattia ma anche metterci in ne e di erogazione di contenuti, in ottemperanza ai sicurezza psicologica nel frequentare serenamente nuovi criteri di distanziamento sociale. un posto con molte persone. Anche un aperitivo post Abbiamo visto conferenze rimandate e poi corag- meetup sarebbe un momento di dubbia riuscita: chi giosamente rischedulate on-line, la nascita di nuove ha messo le mani nelle patatine prima di me? communities che ora possono sopperire a problemi L’unico modo che abbiamo per dare continuità alle logisitici (ad esempio un luogo fisico di incontro) e la nostre attività è di adattarci e riflettere sul prima, crescita del numero dei partecipanti. sull’odierno e sul futuro. In questa modalità è sicuramente più facile parteci- Insieme a IAM stiamo provando una serie di tool pare, nessuno spostamento da una parte della città e creando una serie di servizi per permettere agli all’altra. In questa modalità è facile anche organiz- iscritti di dare continuità, ma allo stesso tempo rima- zare, basta un tool di comunicazione. nere informati sui molti eventi che stanno nascendo. Ma allora a cosa stiamo rinunciando? Il Networking. Sicuramente uno dei problemi futuri sarà “districar- Meetup e conferenze hanno una forte componente si” fra le centinaia di eventi disponibili, sia come te- legata alla possibilità di incontrare chi ancora non matica, sia come qualità. si conosce e sviluppare nuovi collegamenti (di ami- Qualsiasi sarà il mondo risultante da qui ad un anno cizia o professionali) e anche di discutere cosa ci è una cosa è certa: non abbiamo smesso di aver voglia piaciuto e cosa non ci è piaciuto di un intervento. di imparare e di confrontarci. Inutile dire che la comunicazione “face to face” sia il miglior modo per discutere, ma è anche inutile dire 11A g i l e I t a l i a

vuoi essere autore in questo magazine, registrare un podcast con noi, essere intervistato o parlare ad un Meetup? Call For.... oppure manda una mail a agileforitaly@gmail.com

Agile per tutti Back to the Basics 11 Marzo 2020, l’aggettivo Agile entra nelle orecchie di tutti. succedendo. Siamo agilisti, in teoria bravi in questo. Salviamoci questa data perché è il giorno in cui Giuseppe Conte Noi sappiamo che il lavoro agile non è quanto decretato, lavoro ha dato la possibilità a tutti gli italiani di diventare Agili! Pochi agile non è solo smartworking, lavoro agile non è solo per le giorni dopo tutti i CEO Italiani e non, con messaggi pubblici mirati, persone che lavorano nell’IT. La comunità agile in Italia è viva hanno indicato le linee guida adottate per proteggere i loro e attiva in tutti i settori produttivi e questa è l’occasione per dipendenti contro il Covid19 in modo da garantire la continuità dimostrarlo a tutti. del core business verso i clienti. Possono esserci migliaia di definizioni utili ma per noi lavoro Agile La percezione è quella che l’essere Agile significa essere è la possibilità per le aziende di avere in portafoglio produttivo responsabili verso se stessi e gli altri, essere in grado di aiutare teams estremamente performanti che gestiscono i cambiamenti il sistema Italia a gestire una crisi pandemica grazie alla pratica ambientali e temporali in maniera positiva grazie alla regola dello smartworking. di ispezione e adattamento, massimizzano il lavoro puntando al raggiungimento degli obbiettivi che devono avere date di Noi di Agile for Italy ci siamo guardati bene intorno e la domanda consegna fisse con scopo variabile in favore dei risultati dati dai spontanea che ci facciamo è: ma cosa diavolo sta succedendo? rendimenti economici. Scriviamo quindi su Google «Lavoro Agile» e Wikipedia recita: Il lavoro agile o smart-working è stato definito nell’ordinamento Su questo filone abbiamo deciso di dar vita ad una rubrica, Agile italiano come: per tutti - Back to the Basics. «una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato In questa rubrica faremo una cosa semplice, tanto semplice che stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di nessuno ha mai pensato di fare: RIPARTIRE DA ZERO. organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di Tutti possono e devono capire cosa è il lavoro Agile e come orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti sfruttare i benefici dati dalla metodologia. tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.» Restate connessi, vi aspettiamo nel prossimo numero di Agile For A questo punto non ci resta altro da fare che fermarci un Italy. attimo, ispezionare la situazione ed adattarci a quello che sta 13A g i l e I t a l i a

Vuoi essere empowered? Caro Product COownvneerrsamzoiolntoe dsiupeSncrduemda te di Andrea Feraco Mi è capitato tante volte di discutere con le persone di Scrum con l’agile. Ma parliamo di Scrum o di agile? Sai, per molte e di Agile. Mi sono divertito a raccontare queste esperienze persone è la stessa cosa. In realtà non è necessariamente simulando un finto dialogo fra due persone. Il dialogo che vero. Scrum e Agile sono nati in momenti diversi sebbene leggerete non è mai avvenuto nella realtà, ma se vogliamo, ci sia una forte relazione. Il team conosce i valori e i principi racchiude tanti dialoghi reali effettivamente accaduti. Sandro e del manifesto? Simone sono personaggi inventati. Sandro è una persona senior, • Ho organizzato qualche momento per leggere insieme il molto esperta come Scrum Master, diventato ormai un coach per manifesto, ma temo di non essere stato molto efficace. gli altri Scrum Master. Simone invece è alla sua prima esperienza • Sai che corri il rischio che facciate Scrum in maniera non da Scrum Master, molto motivato nel suo ruolo, ma in difficoltà agile? alle prime sfide che gli si presentano. • Che intendi? • Mi dicevi delle lamentele del team verso gli eventi. Per fare • Ciao Sandro, come stai? Avresti un momento per me, sto un inciso, a me piace chiamarle cerimonie per dare un senso avendo problemi con il mio team. della loro importanza. Quando si portano lamentele come quelle che mi racconti, il sospetto è che non sia chiaro il • Certo Simone. Dimmi pure. motivo di queste cerimonie. • Le persone del team discutono spesso che quello che stiamo • Beh, Scrum prescrive di farle, ci atteniamo il più possibile alla guida… facendo è inutile, perdiamo tanto tempo a fare riunioni invece • Fermati un attimo! Hai letto bene la guida? Cosa è Scrum? di focalizzarci a fare quello che dovremmo fare, ossia scrivere • Perché mi chiedi questo… beh, hmmm… Scrum è una codice. metodologia agile… • Hmmm… ma stai parlando di un team Scrum? Se non ricordo • Simone! Fai attenzione. Apriamo la guida e rileggiamola male sono un po’ di mesi che fai lo Scrum Master! insieme. Vedi alle prime righe si dice che Scrum è un • Sì, è così. framework. Conosci questa parola? • Ma quali sono queste riunioni di cui mi accennavi? • Sì… in inglese vuol dire cornice, ma in effetti non so come • Mi riferisco agli eventi Scrum, al planning, alla review, alla contestualizzarla. Pensavo fosse un modo diverso per retrospective, ai daily e anche ai refinement. Dicono che indicare una metodologia. l’agile porta via troppo tempo. • Simone, forse però c’è un po’ di confusione. Parlavi di Scrum, poi mi hai detto che si lamentano del tempo perso

• Invece è proprio una cornice! Certo aspetti. Ad esempio, sono previsti dei modo di lavorare che sia sostenibile, la traduzione letterale in italiano non ruoli? come suggerito anche in uno dei rende moltissimo ma a pensarci cosa è • Sì, Sandro, c’è il Product Owner, lo Scrum principi del manifesto. Il tempo scorre una cornice? In fin dei conti una cornice Master… indipendentemente da noi, vincolare è qualcosa che serve a contenere altro, • Ci sono cerimonie o eventi che dir si le attività nel tempo, fissando spazi un qualcosa che deve essere racchiuso voglia? fissi di tempo, il time-boxing appunto, in quella cornice, un qualcosa che deve • Sì. ci permette di sfruttare al meglio la riempire quella cornice. Ecco Scrum è • E anche degli artefatti, giusto? risorsa tempo, facendocela alleata e la cornice, ma sei tu e tutto il team che • Giusto. non nemica. dovete riempire la cornice. • Il fatto che ci siano queste cose va • Ok, inizio a cogliere. Il concetto • Non so se ho capito! Ma comunque con letto nell’ottica dei valori e principi del fondamentale è quindi il time-boxing, tutte le prescrizioni, che differenza c’è manifesto. è la gestione del tempo. Se so gestire il con una metodologia? • Aiutami a capire meglio. tempo, non io intendo, ma come team, • Scommetto che spesso nel team avete • La guida prescrive, se vogliamo così allora posso sfruttarlo per focalizzarmi parlato anche di Scrum come una dire, che ogni giorno il team si incontra sulle cose importanti da fare. Però metodologia prescrittiva. per il Daily Scrum e che questo incontro comunque si prescrivono 15 minuti… • Perché, non è così? dura 15 minuti. Che senso ha questa • Chiaro Simone, inizi a cogliere il • Il manifesto agile come primo valore prescrizione? senso che ci sta dietro. Credo che parla di individui e interazioni più che • Continuo a non seguirti!!! Ken Schwaber e Jeff Sutherland, gli processi e strumenti. Una metodologia • Soffermiamoci sul Daily. Anzi, autori della guida Scrum, si siano prescrittiva non farebbe altro che affrontiamo la questione dei 15 trovati un po’ a un bivio quando hanno definire processi e strumenti piegando minuti. Scrum identifica alcuni aspetti scritto la guida: limitarsi a spiegare individui e interazioni al processo, fondamentali, uno di questi è il dei principi o essere d’aiuto concreto sarebbe quindi poco attinente concetto di time-boxing. È un concetto a chi si approccia a Scrum? Potevano al manifesto. Una metodologia basilare che ci aiuta a gestire il tempo. non scrivere nulla sui 15 minuti, ma si prescrittiva non va molto a braccetto Tante altre metodologie, agili o non sarebbero poste subito le questioni, con l’agile. Scrum è una cornice che agili, soffrono sul tema della gestione quanto tempo deve durare il Daily, o le abilita gli individui e le interazioni. del tempo. Non avere una gestione del altre cerimonie? Conosci lo Shu-ha-ri? Certo è vero anche che Scrum fornisce tempo significa non avere la capacità indicazioni abbastanza chiare su alcuni di stabilire un ritmo, un passo, un Andrea Feraco Agile Manager presso Cerved Group. Ogni giorno lavoro con l’obiettivo di costruire, promuovere e migliorare la mentalità agile per i team che implementano e consegnano i prodotti dell’azienda. 15A g i l e I t a l i a

• Sì, è una filosofia orientale per cui si passa Ma spostiamoci nel mondo dello poi nel contesto specifico, si cerca in varie fasi dell’apprendimento, nelle sport. Credo che il mondo dello di definire l’obiettivo della giornata fasi iniziali si seguono pedissequamente sport rappresenti meglio di ogni e come raggiungerlo convenendo le indicazioni del maestro, quando si altro contesto il concetto di team, di insieme su quali attività lavorare e chi si domina la materia invece si fanno le squadra. Cosa fa una squadra di calcio? ci dedicherà. L’essenza del Daily Scrum proprie scelte. • Gioca delle partite con l’obiettivo di è definire obiettivi parziali rispetto • Infatti, per un team agli inizi, in fase vincerle. all’obiettivo dello Sprint e capire come shu, serve dare un’indicazione, per • Esatto, Simone! La squadra è un gruppo raggiungere questo obiettivo. questo penso che Ken e Jeff abbiamo di persone accomunate dall’obiettivo • Certo, il Daily è importante, io già lo scritto di limitare la durata del Daily a di vincere la partita. Vincere la partita percepivo e ora lo percepisco meglio, 15 minuti. significa fare goal senza prenderne, ora proverò a usare questa metafora per • Vuoi dire che un team maturo, che ha o quanto meno fare almeno un goal spiegarlo al team. Ma le tre domande? passato la fase shu, magari è in fase ha e in più dell’avversario. Tutti i giocatori • Già da un po’ la guida non le considera sta muovendosi verso la fase ri potrebbe della squadra contribuiscono perché obbligatorie ma lascia al team la fare Daily di durata diversa? la squadra possa vincere. Lo fanno facoltà di decidere come svolgere il • Certo. Qui entriamo in un altro giocando in posizioni diverse mettendo Daily. Ricordi? Auto-organizzazione… importante concetto basilare di a disposizione il loro talento, diciamo Tieni conto che come tutte le squadre Scrum, ossia l’auto-organizzazione. le loro competenze, c’è chi è bravo che vogliono vincere una partita, È il team che sceglie come svolgere a fare goal, chi è bravo a difendere, fanno sempre una riflessione su com’è il proprio lavoro, e quindi in una fase chi è bravo a parare. È vero che può andata la partita precedente, ecco pienamente matura e consapevole coincidere con la definizione di ruoli, perché ispezionare l’andamento della potrebbe decidere che il proprio Daily ma quello che conta è che ognuno giornata precedente, per capire come duri 20 minuti, o 10 minuti, purché valga metta a disposizione la propria voglia affrontare meglio la giornata di oggi. sempre la logica del time-boxing. di vincere, la propria bravura, maestria, • La guida Scrum dice che io, in qualità di Qualunque sia il tempo che scelgo a servizio di tutti al fine di fare goal. Scrum Master, non dovrei partecipare. per il mio Daily, devo attenermi a quel Hai mai notato che qualche volta nei • Simone, lo Scrum Master è un ruolo tempo, non devo sforarlo, perché se minuti di recupero anche il portiere molto difficile. Lo Scrum Master non sforo questo tempo senza saperlo va in attacco per segnare se c’è da partecipa nel senso che lascia al team gestire, come posso pensare di gestire recuperare? È la cosiddetta persona la discussione, la partecipazione attiva. il tempo in generale? T-Shaped, il suo ruolo è parare, è quello Tornando alla metafora calcistica, lo • Ok, Sandro. Comprendo meglio che che sa fare meglio, ma all’occorrenza Scrum Master non gioca la partita, dobbiamo guardare ai motivi che stanno prova a fare anche un colpo di testa in lo Scrum Master è un po’ come alla base delle indicazioni che troviamo azione di attacco. l’allenatore. Lo Scrum Master aiuta il nella guida. Devo cercare di trasferire • Quindi mi stai dicendo che Scrum team a capire come raggiungere gli meglio questi concetti al team. Ma ho significa avere Team di persone che obiettivi, aiuta il team anche a definire un’altra domanda. Ok al time-boxing, lavorano tutte insieme per un obiettivo gli obiettivi, facendo domande, ok all’auto-organizzazione, però questo comune. supportando il team a farsi le domande non mi spiega perché dobbiamo fare • Bravo, è il concetto di obiettivo spiegato giuste, non con uno scopo di avere uno il Daily, in fin dei conti ci aggiorniamo anche nella guida al paragrafo sul stato di avanzamento, ma per spingere continuamente durante il giorno. planning. il team a capire come fare a vincere la • Perdonami Simone, ma secondo te, • Però ancora non capisco perché è partita. cosa è il Daily? Anzi cosa è il Team? necessario fare il Daily. • Grazie Sandro. È sempre utile scambiare • Mah! Il team è un insieme di persone… • L’obiettivo è fondamentale in Scrum due chiacchiere con te. Riesci sempre • Ok, ma che legame c’è fra queste e raggiungere l’obiettivo di Sprint a farmi grattare la superficie per capire persone? è come vincere il campionato. Ogni il senso delle cose. Ho un lavoro molto • Lavorano insieme sugli stessi giorno si gioca una partita. Il Daily importante da fare con il mio team. Ti progetti, iniziative, condividono le loro Scrum è il momento della giornata in racconterò come sarà andata. conoscenze. cui tutti insieme si stabilisce come fare • Ci conto Simone. Grazie anche a te. • Diciamo che sei sulla buona strada. a vincere la partita di oggi. Calandoci

Sei indeciso su cosa studiare per la tua crescita? Siamo consci del fatto che sia un periodo in cui ogni giorno nasce una teoria, una metodologia o una nuova parola. Ma quindi che fare? Abbiamo creato un percorso per mettere l’attenzione su teorie e pratiche che serve sapere, diversificate per DEV, PO, SM e Coach. Scaricalo gratuitamente su https://www.agileforitaly.com/agile-learning-path/ 17A g i l e I t a l i a

Francesco Racanati Scrum Master

Se questo è un tech lead… “Senti io non credo molto a queste arti marziali che ci stai propinando, i miglioramenti che stiam vedendo son dovuti solo al fatto che le cose stan diventando man mano più chiare, ma scrum con la buona riuscita di questo progetto non centra proprio nulla” Questa è stata l’intro del tech lead di un team con cui quello che è il processo di cambiamento. Inutile dirvi, avevo iniziato a lavorare da due settimane e al quale che, nel caso descritto, la persona in questione è un tech avevo chiesto feedback sulla prima iterazione. lead che é stato poi dirottato su altre iniziative e invitato Il mio proposito con questo articolo è quello di proporre gentilmente a lasciare il team. Ovviamente, la check list una sorta di check list che vi possa permettere di dire “le ho vale a prescindere dalla job position della persona in provate davvero tutte” prima di decidere definitivamente questione. che quel tipo di persona sia decisamente tossica in 19A g i l e I t a l i a

Punto 1 – Il conflitto di interesse  Nel mio caso, il team a cui era stato commissionato il prodotto era composto da gente proveniente da più società prestatrici di servizi e il tech lead era il proprietario di una di queste società: sappiate che al vostro interno avrete il miglior sabotatore di sempre! Punto 2 – Mancato rispetto dei ruoli Come ho affrontato il problema…  La persona tossica non ha il minimo con l’aumento della trasparenza sulla board, qualcuno rispetto dei ruoli, valori e principi all’interno del team inizierà a lamentarsi di essere senza lavoro, “magicamente”, scoprirete che il “disequilibrio scrum. La self-organization per lui politico” di conoscenza/lavoro è voluto. Questo riduce drasticamente la velocity del team: informate è roba da fricchettoni, dopotutto lui immediatamente il vostro cliente mostrando le evidenze di quanto detto. è sempre stato il “capo” e il team Come ho affrontato il problema… orbita attorno a lui con l’obiettivo di nella prima retrospettiva col team abbiam fatto un accattivarsi simpatie e favoritismi. serious game sui ruoli scrum, ho affidato al team le descrizioni di varie responsabilità in maniera randomica Ultimo ma non ultimo, il “capetto” dicendo “secondo voi sotto quale ruolo cadono queste responsabilità?”. Dopo una prima iterazione fatta da loro, ottiene le simpatie del PO perché abbiam avuto un momento di confronto e posizionato le varie responsabilità sotto i vari ruoli e spiegato che il tech si fa girare del lavoro sottobanco lead in scrum non esiste ed è un unicum con il team che è totalmente ingaggiato in ciò che fa. e, come il migliore degli azzecca garbugli, fa cose a caso senza  deliverare mai nulla. Punto3 – Mancanza di rispetto e professionalità  Se vi dimostrerete uno scrum master con le spalle larghe, sappiate che il capetto vi attaccherà in tutti i modi con battutine, Come ho affrontato il problema… allusioni, parlando male di voi anche con gli occhio a non cadere in queste provocazioni, lo scontro altri team. Nelle retrospettive farà di tutto per diretto con le persone tossiche è paragonabile a discutere con un piccione, lasciate perdere. Piuttosto, durante una buttarla in caciara: dopotutto lui è il capetto, retrospettiva col team, abbiam fatto il self-assessment dei pillar scrum e self-organization, in cui a ogni membro superiore a tutto e a tutti e voi, con i vostri del team veniva chiesto di dare un voto da 1 a 5, dove 5 indicava completa aderenza e 1 completa mancanza. termini, artefatti, valori e cerimonie siete solo Invitate il vostro cliente come uditore alle retrospettive dicendo al team “oggi ho invitato il cliente perché mi dei secchioni che non sanno nulla della vita chiede spesso come stia andando il cambiamento e la retro è il modo migliore per osservarlo in maniera reale.  tangibile”. Durante il self-assessment il tech lead in questione dava 5 a tutte le domande che venivano poste con l’obiettivo di alzare la media dell’assessment del team…il cliente trarrà le sue conclusioni, e comunque, sui voti più bassi, avrete modo di attivare azioni di miglioramento con il team.

Punto 4 – Allergico alle metriche  La persona tossica al cambiamento soffre decisamente le metriche. Le metriche sono la dimostrazione tangibile dell’incapacità di gestire il proprio lavoro, sono l’evidenza che il tipico “ci penso io” non porta a nulla se non è strutturato in un backlog rifinito prima del planning.  Come ho affrontato il problema… Ho spiegato al team i concetti di WIP, cycle time, velocity e throughput; ho chiesto loro il permesso di poterle tracciare e condividere tutti i giorni prima dello stand-up. Poiché il team spesso non teneva conto delle priorità fissate dal PO, a causa dell’ingerenza del tech lead, ho creato questo grafico che mostra quando la storia è entrata in progress, la rispettiva priorità e il relativo cycle time/tipologia – a inizio di ogni retro, guardando questo grafico pongo sempre la domanda aperta al team: “Se si potesse ripetere questo sprint, cosa fareste di diverso? Oppure, le priorità avrebbero dovuto esser diverse?”. 21A g i l e I t a l i a

Punto 5 – Non ha la più pallida idea di cosa sia l’extreme programming  Il capetto sulla soglia dei 50 anni, che ha avuto la fortuna di lavorare con gente poco attenta alla qualità, vi riderà in faccia quando inizierete a parlare di XP. Nel mio caso, quando mi son permesso di far notare al team che sarebbe appropriato fare peer review e non una ri- fattorizzazione del codice di altri in maniera randomica, per poco non c’è stata una sommossa popolare. Se gli parlerete di TDD vi risponderà: “abbiamo delle deadline troppo stringenti”.  Punto 6 – Aborra la cross-funzionalità e la built-in quality  La persona tossica al cambiamento, Come ho affrontato il problema… non conoscendo XP e tantomeno c’è stato un caso in cui due sviluppatori neo-assunti si son concetti come customer centricity uniti al team e il tech lead in questione ha assegnato loro parte del “lavoro sottobanco” che lui e product management, divide il spesso svolgeva. Nel momento in cui ho fatto una piccola scrum-induction ai due nuovi componenti, mi mondo in front end e back end, han subito fatto notare che nel loro caso il loro lavoro non era né trasparente né testabile e tantomeno chiaro. pertanto nel suo sprint backlog Son così intervenuto, chiedendo loro di stopparsi e al team di lavorare in peer per collaborare tutti assieme vedrete le user stories scomposte al raggiungimento dell’obiettivo dello sprint. A seguito di questa mia richiesta il tech lead in questione ha in “FE” e “BE” per poi fare un bel commentato deridendo “si certo, più peer per tutti!” “mergione” finale, incrociando le dita delle mani e dei piedi, sperando che tutto vada per il meglio. Tanto, nel peggiore dei casi, si fa un re- factoring al volo schiantato con un accrocchino e tutto funzionerà  magicamente! Come ho affrontato il problema… durante una retrospettiva, tramite l’utilizzo delle metriche, ho mostrato al team che uno dei modi per poter essere più veloci è quello di avere una visione di insieme di ciò che si sviluppa. Abbiamo così definito un’azione in cui si impegnavano a scomporre le user stories in micro-funzionalità end-to-end. A seguire, potete vedere i miglioramenti che abbiamo raggiunto – tanto ancora c’è da migliorare ovviamente. La domanda ora sorge spontanea: avreste altri punti da suggerire? E in situazioni simili, come avete reagito? Francesco Racanati - Scrum Master Dal 2013 lavoro per aziende che operano nell’ambito digitale indossando i panni da «business controller», «business operation specialist» e «product owner». Dal 2018 lavoro come Scrum Master ed (alla pari di Neo nel film Matrix) é come se avessi ingoiato quella famosa «pillola rossa» scoprendo «quanto é profonda la tana del bianconiglio». Appunto, l’agilità implica scoprire la parte più profonda delle organizzazioni e aiutarle nel ridurre i rischi imposti dalla complessità...tutto questo lo trovo stupendo, più che un lavoro, per me é una missione!

Le basi della Facilitazione (Parte 1) Tiziano Interlandi, Agile Coach e Software Engineer Divulgatore e Developer. Agile Coach e Software Engineer in Cerved Group. Co-founder di AgileForItaly. Batterista e fonico. 23A g i l e I t a l i a

Con questo primo articolo introduciamo una nuova area del magazine interamente dedicata al mondo della facilitazione. In ogni numero un argomento sulle varie tecniche ed i razionali che stanno alla base. In un periodo così particolare è importante ripartire dalle basi per capire come comportarsi al meglio durante i nostri incontri remoti, diversi per molti aspetti. In questo primo articolo affronteremo la basi della facilitazione, ma prima di tutto cosa significa facilitazione? La facilitazione dei gruppi è un processo di guida non direttiva di un gruppo di lavoro, con il supporto di un facilitatore o moderatore. Se sei uno Scrum Master, un Coach, un Manager o un Product Owner avrai sicuramente avuto la necessità di aiutare un gruppo di persone ad arrivare ad una soluzione ad un problema o di generare nuove idee. Facciamo una doverosa premessa. Dobbiamo specificare meglio che cosa significa facilitare soprattutto in base a chi abbiamo davanti, in particolare se parliamo di un gruppo di persone o di un singolo. Gli approcci usati per i singoli hanno dinamiche differenti rispetto i gruppi. TRAINER Partiamo dal concetto di Training e Consulting. Per noi è abbastanza evidente e chiaro. Un Coach viene chiamato per insegnare ad una persona o un gruppo una determinata tematica. Nel nostro caso sono stati i corsi Agile organizzati in azienda ed i vari incontri verticali su tematiche puntuali. In questo tipo di supporto il Trainer dà informazioni ed il cliente fa domande. Il rapporto non è paritetico, il Trainer infatti conosce perfettamente la tematica a differenza di chi partecipa e quindi il flusso di informazioni è solo in un senso. A volte questa quantità di informazioni può essere eccessiva e troppo concentrata. Questo tipo di supporto è limitato nel tempo (la durata del corso) e non prevede alcuna responsabilità del Trainer su come e se verranno messe in pratica le informazioni acquisite. Alla fine del corso il Trainer lascerà l’azienda e sarà compito degli studenti applicare quanto appreso. Qualora quanto spiegato non dovesse funzionare il Trainer non ne avrà responsabilità. La valutazione sul Trainer sarà limitata alla capacità di trasferire le conoscenze.

COACH In questo caso il cliente è esperto del dominio, ma non riesce a trovare una soluzione. Il Coach non ha la soluzione. Il Coach farà domande al cliente al fine di metterlo nelle condizioni di trovare in autonomia la soluzione. In questo caso il coach è esperto di tecniche e strutture da mettere a disposizione. Il coach non apporta contenuti. Ricadono in questo, ad esempio, le sessioni di Product Envisioning. In questo caso il cliente conosce il business, il mercato di riferimento, la tecnologia, il coach no. Il Coach farà le domande giuste per permettere al cliente di pensare al miglior prodotto possibile. In questo caso però il Coach è coinvolto emotivamente con il cliente. Se il cliente fallirà, avrà fallito anche lui. MENTORE In questo caso il Mentore ha la soluzione che il cliente necessita. Il Mentore fa domande esplorative per capire bene il problema, quindi formula e propone una soluzione. Un esempio può essere un problema tecnico, il Mentore propone una o più soluzioni. In questo caso però il mentore è coinvolto emotivamente con il cliente. Se il cliente fallirà, avrà fallito anche lui. FACILITATORE Il Facilitatore ascolta un team ed innesta un processo per permettere la risoluzione del problema. Caso perfetto è la retrospective. Qui lo Scrum Master, attraverso esercizi e tecniche, abilita il team a discutere e risolvere i problemi. Il facilitatore può essere coinvolto emotivamente in caso, ad esempio, di un team Scrum, ma anche non coinvolto in caso di un coach esterno. 25A g i l e I t a l i a

APPROCCI po’ di risoluzione di problemi. A volte quindi è meglio chiamare un esterno all’azienda per evitare il conflitto di interessi o il lock Per tipo di approccio si intende chi riceve il supporto del che si viene a creare. Facilitatore. • One – o – One : il facilitatore offre la propria professionalità DOVE MI COLLOCO? al singolo • Team : il facilitatore offre la propria professionalità a Chiunque tu sia, Scrum Master, Product Owner o altro, non gruppi di persone potrai mai pensare di essere solo trainer, coach, mentore o • Community Of Practice : il facilitatore pone le basi per la facilitatore. Ti troverai a dover passare da una modalità all’altra creazione di una CoP che a sua volta darà supporto all’intera anche in relazione a chi ti troverai davanti, ovvero un singolo o organizzazione un gruppo di persone. La guida Scrum indica chiaramente i compiti degli Scrum Master ed è scritto che offre le proprie professionalità ai singoli, Importante sapere che le dinamiche di una relazione 1-o-1 è ai team, all’organizzazione. ben diversa da quella di un gruppo di persone. Un facilitatore ha come primo mandato quello di mantenere la focalizzazione RUOLI sempre alta. Facciamo un esempio molto pratico: uno Scrum Master E’ limitante indicare il facilitatore come solo lo Scrum Master. durante una retrospective è anch’esso parte della discussione. Product Owners e Managers sono a loro volta facilitatori verso A volte si troverà ad essere trainer (ad esempio correggere l’organizzazione e necessitano di tecniche e soft skill. un’errata pratica di Scrum), a volte coach o mentore con un I PO hanno necessità di tecniche di facilitazione nei colloqui singolo che ha posto un’interrogativo. Tutto questo deve però con gli stakeholder e sono Trainer per la transizione agile. incastrarsi con l’entropia legata ad un gruppo di persone che I Manager hanno vita più difficile in quanto spesso si trovano interagiscono. a parlare un po’ di aspetti aziendali (stipendi ad esempio) e un

Divergere per Convergere Ora che abbiamo fatto alcune precisazioni parliamo della problemi alla volta. dinamica principale che regna all’interno dei nostri incontri decisionali. IDENTIFICAZIONE DI COSA VOGLIAMO Il facilitatore innesta un processo all’interno di un gruppo di PARLARE persone aiutandole ad arrivare a decisioni condivise e risolutive di problemi tramite analisi e soluzioni emergenti. Il punto di partenza è: di quali problemi/aspetti vogliamo parlare? In una classica Scrum restrospective non si parla solo Come potete vedere in figura la dinamica è ricca. di cosa non va, ma anche di cosa va per potenziarlo. Gli incontri basati su “Risolviamo i problemi del mondo” BUSINESS AS USUAL hanno uno scope talmente ampio da essere impossibile da analizzare. Non è però compito del facilitatore impedire che Questa è la modalità vigente in gruppi di persone non avvezzi siano presentati anche i più disparati problemi. E’ importante a queste dinamiche o semplicemente che non vogliono che tutti siano a conoscenza che esiste un problema, anche decidere. Inutile prenderci in giro: alcuni proprio non riescono così ampio. La differenza fra chiacchera da bar e incontro di a decidere o non vogliono prendersi la responsabilità di farlo. problem solving è che vogliamo scomporre grossi problemi in Sono i classici colli di bottiglia che tendono ad aumentare più piccoli da aggredire. vertiginosamente l’entropia delle organizzazioni. Questa Qui esistono varie tecniche che affronteremo nei numeri condizione avviene a tutti i livelli dell’azienda. Qui non parliamo successivi, ma la base è chiedere alle persone di cosa vogliono di Scrum Retrospective, ma di qualsiasi momento di problem parlare. Possiamo avere già un problema sul tavolo oppure solving, dai dev teams ai C-Level. cercarlo davanti ad un aspetto. Facciamo alcuni esempi. Se i partecipanti dell’incontro non hanno una propria disciplina • “Le vendite non vanno come dovrebbero” -> dobbiamo è normale procedere ognuno per la sua strada, rette parallele che non si incontreranno mai, non arriveremo mai ad una identificare i sotto-problemi collegati decisione. I nostri incontri saranno inutili, lunghi, pieni di • “Le vendite non vanno perché non abbiamo un CRM conflitti. Solitamente vince chi ha l’Ego più grande, rinunciando così a visioni laterali dei problemi e quindi anche a soluzioni più adeguato” -> partiamo da un problema più piccolo e più efficaci e consone. perimetrato In generale: facciamo emergere tutto, ma cerchiamo di Evere n-idee alternative non significa avere più possibilità scegliere pochi argomenti da affrontare, rischedulando i se poi non possiamo sperimentarle. Il facilitatore aiuta a far rimanenti in altri incontri. emergere poche soluzioni solide e condivise a fronte di pochi Durante gli step successivi potremmo anche identificare soluzioni a problemi che abbiamo al momento accantonato. 27A g i l e I t a l i a

DIVERGENZA: ANALISI E POSSIBILITA’ Non parlare di un problema è un problema a sua volta. E’ necessario affrontare anche tematiche che non vedranno in In questa fase il facilitatore forza la creazione di idee di fronte noi gli attori della risoluzione. ad un singolo problema in modo da sfruttare la “diversity” del Eventuali problemi da noi fatti emergere ed affrontati possono gruppo di lavoro. Vedere un problema da diversi lati è la chiave aiutare altri team/persone. E’ importante quindi utilizzare il per soluzioni migliori. Avere un gruppo di lavoro il più possibile meccanismo di escalation in maniera sana e costante per cross-funzionale è un must. cercare di risolvere il sistema intero e non solo il nostro piccolo orto. Il rischio è di parlare ogni volta dello stesso problema. Il facilitatore utilizza tecniche pratiche per far parlare le persone e far esporre il proprio punto di vista. In questa fase dobbiamo CONVERGERE E TROVARE AZIONI concentrarci sull’analisi del problema e non della sua soluzione. Il facilitatore deve mantenere alta la focalizzazione su questo Questa è la fase più critica e complessa. Tutti sono capaci di aspetto. far generare milioni di problemi e analisi, pochi di mettere nelle condizioni le persone di arrivare ad un “dunque”. LAMENTO E SFOGO La fase di convergenza prevede clusterizzazione di analisi e problemi simili, l’attuazione immediata di soluzioni la cui Uno degli scogli principale alla ricerca di soluzione è la nostra implementazione è chiara e facile (in questo caso a volte il naturale tendenza a vivere questi eventi come momenti in cui facilitatore diventa trainer), la mediazione tra idee diverse. “tiriamo fuori” le nostre frustrazioni. Premesso che è sano che ciò avvenga, non dobbiamo Il passaggio precedente di analisi del problema diventa trasformare il tutto in una telenovelas sudamericana. Il qui essenziale in quanto ci concentreremo su una serie di facilitatore ha la responsabilità di trovare il giusto equilibrio tra esperimenti atti alla risoluzione. sfogo e lucidità, soprattutto in relazione al tempo che ci siamo Anche qui è importante ridurre il numero di soluzioni in uscita, dati. troppe non le faremo mai. Qui abbiamo anche un potenziale problema: “Tanto è inutile Le soluzioni dovranno essere pianificate e non messe nel parlarne”. dimenticatoio. No. RIASSUMIAMO 1. Pensare al problema/i da discutere 2. Permettere di analizzare e approfondire i motivi alla base del problema (cause interne ed esterne) 3. Lasciar divergere il gruppo 4. Lasciare spazio anche a “sfoghi” 5. Aiutare il gruppo a convergere verso soluzioni, clusterizzando, con interventi di training 6. Arrivare a poche soluzioni sperimentabili

PARTECIPAZIONE E VALORI SOLUZIONI INCLUSIVE Il facilitatore deve sempre aver presente quali sono i capisaldi Le soluzioni emergenti devono essere anche il più possibile di un corretto evento di problem-solving. condivise. Maggiore è la condivisione e più probabilmente avranno successo. Soluzioni imposte hanno vita breve. PIENA PARTECIPAZIONE Non confondiamo però condivisione con “maggioranze Abbiamo detto quanto sia importante vedere il problema da bulgare”, ovvero che deve essere condivisa con il 100% dei diversi “angoli” e ciò avviene attraverso la partecipazione di partecipanti a tutti i costi. tutti. Condividere una soluzione può innescare un meccanismo Il facilitatore deve aiutare chi è restio nel proporre e di mitigare divergente poco controllabile. chi è troppo protagonista e parla solo lui. Qui è fondamentale l’esistenza di una Leadership di contesto La piena partecipazione avviene anche attraverso chi partecipa. molto pronunciata. Inutile parlare di un problema che coinvolge un reparto Se abbiamo un problema molto tecnico ed abbiamo nel team aziendale se nessuno di questo reparto è presente. Inutile un vero esperto in tal senso dobbiamo sfruttare la divergenza e parlare delle vendite se non abbiamo nella stanza qualcuno la convergenza per dare più strumenti a chi ne sa più di noi. Un di questa area aziendale. La ricerca della cross-funzionalità a esempio? Se stiamo parlando di un problema metodologico volte richiede una dose di coraggio: molto facile parlare alle su Scrum è importante aiutare lo Scrum Master a ragionare. spalle tanto quanto non affrontare realmente i problemi. Il team, delegato al miglioramento, dovrà fidarsi dei consigli dello Scrum Master. COMPRENSIONE Stiamo cercando convergenza e non consenso, la ricerca del consenso a tutti costi è onerosa e faraginosa. Il facilitatore non Il facilitatore ha il compito di fare capire a tutti l’opinione di tutti. è un politico che promette per avere voti, ma uno strumento Partecipare non è sentire i suoni di altre persone, ma capire affinché gli altri ragionino e risolvano. empaticamente quello che vogliono comunicarci. Non possiamo obbligare le persone ad essere empatiche, ma RESPONSABILTA’ CONDIVISA possiamo cercare in tutti i modi di far emergere le oggettività che si nascondono dietro. Le soluzioni hanno necessità di essere condivise in termini di E’ molto importante riportare sul piano pratico e oggettivo ogni responsabilità/azione. ragionamento che emerge, non a discapito dell’emotività delle Hanno vita breve le soluzioni implementate da uno solo. persone. Tutti devono sentirsi ingaggiati al completamento delle azioni Facciamo parlare i numeri, facciamo parlare le pratiche. I numeri che escono da questi incontri, le probabilità di ottenere un non portano con sé emozioni, aiuteremo i meno empatici. successo saranno maggiori. 29A g i l e I t a l i a

DIVERSITY HOW-TO Spesso pensiamo siano irraggiungibili le soluzioni ai nostri problemi, bloccandoci in un circolo vizioso di non risoluzione. Come abbiamo detto diversity significa poter generare pensieri da diversi punti di vista e questo avviene ingaggiando persone FAR PARLARE TUTTI provenienti da diverse aree aziendali, diversa seniority, diversa provenienza sociale. “E se una persona del team non vuole mai parlare?” L’uniformità genera idee povere e difficilmente fuori dalla Non esiste un’unica soluzione a questo problema e neanche zona di comfort. la bacchetta magica. Chi non parla non può essere stimolato semplicemente Ma come può un facilitatore aiutare questo processo? dandogli la parola. Spesso sento dire “Non ho niente da aggiungere” o “Per me tutto bene”. PARAFRASARE E RIASSUMERE E’ un lavoro costante sulle persone e molto importante per evitare situazioni da “vaso di Pandora” che poi diventano Spesso le nostre affermazioni nascondono dettagli che ne ingestibili. connotano aspetti che non tutti possono comprendere. Ognuno di noi ha un proprio linguaggio ed è quindi compito AIUTARE LE PERSONE AD ASCOLTARSI ED EMPATIA del facilitatore cercare di generarne uno comune. Solitamente il facilitatore dice: ”Vediamo se ho capito…” e cerca Come già detto sentire non è ascoltare. E’ utile quindi far si che di riassumere quanto appena sentito, in modo da far emergere sia la stessa stanza a riassumere quanto detto. Ad esempio eventuali dettagli e permettere a tutti di ascoltare. Ragionare : Claudio dice qualcosa, il facilitatore potrebbe chiedere a su un problema è diverso dal sentirlo e basta. Marco di riassumere quanto ha sentito. Spesso si cerca di riassumere le parole chiave utilizzate in Si lo so, sembra un po’ un’interrogazione, ma se in una stanza modo da focalizzare. metà delle persone sta guardando il telefono o le mail …… meglio riportarli a scuola in cui la maestra interrogava. APPROFONDIRE E’ inoltre importante aiutare la stanza ad essere empatica nei confronti della persona che sta parlando. Ogni problema Il facilitatore non dà soluzioni, aiuta gli altri a trovarle. Il può essere riportato in termini di sofferenza di chi espone il facilitatore fa domande. problema (altrimenti non lo farebbe). Usate anche questa La difficoltà è quindi nel togliere il proprio Ego dall’equazione chiave di lettura. permettendo agli altri di non farsi influenzare. Qui abbiamo molti strumenti, ad esempio le domande potenti,il CREARE UN AMBIENTE SANO clean language e le metafore. “Cosa mi puoi dire di più rispetto a….” Evitare che tutti si parlino addosso, che non si urli o che scattino “Dimmi di più…” gli insulti…… “Hai già affrontato un problema simile?” Un momento retrospettivo può essere animato, ma non deve mai sfociare in atteggiamenti irrispettosi. FAR GENERARE IDEE Il facilitatore viene ingaggiato anche per questo, per non trasformare momenti positivi in risse da bar. Il facilitatore ha il compito di far emergere idee dalla stanza. Questo non è facile e richiede esercizio. NON DIMENTICARE L’ASPETTO UMANO La nascita di idee avviene attraverso domande continue che mantengono alto il livello sui diversi dettagli che ogni problema Siamo umani e non possiamo non calcolarlo. porta con sé. Come anticipato lasciate spazio alle emozioni ed anche agli sfoghi, purché rientrino sempre nell’ambito del rispetto INCORAGGIARE reciproco. Ricordate che sono le emozioni a governare i nostri Il facilitatore ha la necessità di portare la stanza fuori dalla comportamenti, non sottovalutatele (potete leggere l’articolo quotidianità e di accompagnarla in un universo di pura su SCARF del numero 2 – marzo 2020). immaginazione. Le nostre giornate ed i nostri problemi frenano la nostra fantasia.

VALIDARE senso, è importante far si che il silenzio agisca come aiuto per superare lo scoglio tra disagio e volontà. Non dovete mai lasciare al caso le affermazioni che emergono dalla stanza, cercate sempre di validarle in maniera oggettiva, TRACCIARE altrimenti è uno sfogo. Se qualcuno dice che le cose vanno male perché non rilasciamo, Questi momenti hanno sempre outcome in forma visuale, chiediamo su quali basi viene fatta questa affermazione per trovate il vostro modo per tracciare quanto emerge, post-it o poi passare ad analizzarne i motivi. no. Usate strumenti efficaci e poco dispersivi, ma soprattutto UNIRE I PUNTINI adeguati al contesto (team distribuiti, team in loco). Il facilitatore ha il potere di unire i puntini e le idee emerse con CONCLUSIONI maggior potenza rispetto a chi sta parlando ed è troppo dentro al problema per essere oggettivo. Con questo primo appuntamento abbiamo più che introdotto Proponete quindi legami ma ancora meglio azzardate e il tema della facilitazione. Questi argomenti vengono prima proponete legami alla stanza, anche se veramente “estremi”. delle varie tecniche di retrospettiva che troviamo su siti e libri, in quanto è necessario sapere i razionali che si nascondo dietro IL POTERE DEL SILENZIO a questi template. Spesso sentiamo parlare di “silenzio assordante”…. Ecco Ci vediamo al prossimo appuntamento. usiamolo. Una stanza che di fronte ad una domanda rimane in totale silenzio fornisce al facilitatore forti indizi sul fatto che esistano grandi disagi. Un altro aspetto per i facilitatori novizi è di farsi intimorire dal silenzio, cercando spesso di riempire questi vuoti. A meno che uno non faccia una domanda assurda e priva di 31A g i l e I t a l i a

Pierpaolo Cimirro Waiting for daugther 1.0 part 1 Sono passati quasi tre anni dal mio matrimonio! Uno thinking che permette di sviscerare un’idea (brain- dei giorni più belli della mia vita che mia moglie ed io, storming, presentazione, pianificazione, mappature a fronte di una serie di considerazioni, abbiamo de- delle idee) attraverso l’esplorazione progressiva dei ciso di organizzare utilizzando qualche pratica agile. diversi aspetti connessi all’idea. Ho raccontato questa esperienza in un articolo pub- Strutturalmente la mind map ha l’aspetto di un grafo blicato sul portale di Agile4Itaty: https://www.agile- esploso e si compone di: foritaly.com/la-mia-wedding-board-organizzazio- • un concetto centrale che è l’obiettivo da raggiun- ne-di-un-matrimonio-con-la-user-story-mapping/. Ora c’è una bellissima notizia: sta arrivando una bim- gere o il concetto da esplorare; ba … un’emozione bellissima … un cambio radicale • una serie di ramificazioni a partire dal nodo cen- delle abitudini di vita che, come già avvenuto per il nostro matrimonio “da meridionali”, dà il via ad un se- trale che rappresentano la verticalizzazione di rie di vorticose attività della famiglia allargata. Cor- ciascun aspetto direttamente connesso al nodo redini, vestitini, mezzi di trasporto (trio, passeggino, centrale. Le ramificazioni di primo livello vengono ovetto, navicella), kit (per il bagnetto, per la poppata), esplose in livelli successivi senza alcuni limite di pappine, oggettini, studio matto e disperato del lin- pensiero o vincolo … fino a quando si ritiene che guaggio degli infanti, toto scommessa per il nome, l’idea possa o debba essere esplosa; aspettative varie … basta! Basta! Basta! • u na serie di colori che identificano i vari percorsi Credetemi, dietro la nascita di una bimba o di un bim- esplosi; bo c’è “un mondo di mondi” perché ogni fase e ogni • p er i più fantasiosi, immagini che supportano l’au- azione può essere affrontata con un pletora di stru- to esplicazione del concetto. menti, oggetti, che il mercato propone. Ogni micro • In alcuni casi la mindmap ha le sembianze di un comportamento è stato affrontato a raggi X, ogni pic- vero e proprio grafo con tanto di nodi che espri- cola esigenza può essere soddisfatta da una gamma mono concetti e archi che qualificano la natura e di prodotti. Troppi input, troppi stimoli e troppe per- l’entità della relazione. sone che dicono la loro … quindi? • Dal punto di vista procedurale la costruzione della Facciamo brainstorming ed organizziamoci noi (mia mindmap è un processo iterativo-incrementale in moglie ed io) per organizzare tutte le attività, censir- cui: le, prioritizzarle, assegnarle. • dal concetto centrale si pensano tutte le connes- Per fare questa attività abbiamo scelto di utilizzare sioni di primo livello; una mindmap. La mindmap è uno strumento di visual • o ppure si verticalizza al massimo una connessio- ne per volta. Ciascuno, in base alla sua “comodità”, sceglie come meglio procedere.

Gli elementi grafici aiutano la costruzione e l’inter- Nella nostra esperienza di impostazione delle attività pretazione della mindmap: per la nascita della bimba ci siamo resi conto come • colorazione omogenea di ciascun ramo che si di- lo strumento fosse adeguato anche nell’esplorazione di concetti o attività per le quali avevamo poca co- parte del nodo centrale; noscenza. Con un esempio, il ramo “Trasporto” ci ha • i mmagini attraverso le quali si vuole risaltare un aperto una serie di prospettive su tutte le esigenze di trasporto della bimba ma soprattutto su obblighi di concetto; legge, varietà di prodotti, integrazione di strumenti, • eventualmente qualche simbolo che supporta ecc. ecc. Inoltre la mindmap ci sta supportando nella succes- nell’idea iniziale di prioritizzazione; siva fase della decisione in quanto fornisce un qua- • t alvolta simbolismo che richiama l’assegnazione dro generale e bidimensionale delle attività rispetto all’opportunità o meno di impiegare le nostre risorse. di un task. Something is changing … so stay tuned for the next L’aspetto interessante della mindmap è la multidi- step! mensionalità dell’esplorazione ovvero a differenza di una checklist, che è spesso un grosso sforzo di elen- cazione, la mindmap traccia facilmente i percorsi e, di fatto, supporta poi nella strutturazione di una Ro- admap. Pierpaolo Cimirro Ex sviluppatore, Product Owner in Cerved Group, si occupa di Agile e Product Ownership seguendo il movimento italiano. Cofondatore della CoP Cerved e di Agile For Italy.. Membro IAM. Relatore a numerosi eventi nazionali Agile. 33A g i l e I t a l i a

Oltre l’IT a cura di Vito Semeraro Dopo una lunga esperienza come web designer sono passato alla gestione di progetti digitali prima in Seat Pagine Gialle e successivamente in Purple Network. L’incontro con Agile mi ha permesso di modificare molto il mio mindset e il modo di lavorare. Ogni giorno contribuisco nel miglioramento dei processi in startup e aziende con l’obiettivo di evolvere prodotti e applicativi digitali.

Lundbeck Italia anche un’azienda Farma può essere Agile Alla base dei concetti caratterizzanti delle discipline In particolare mi ha colpito un’indagine (https://www. Agile troviamo la capacità di adattamento e il continuo phusewiki.org/docs/Denmark 2015 SDE Presentations/ sforzo per rendere l’azienda fluida e il più possibile re- Lundbecks Approach to Enabling.pdf ) della compagnia frattaria a processi e gerarchie frenanti. La velocità di Danese Lundbeck sull’utilizzo di Agile per velocizzare esecuzione, l’immediatezza del rilascio sono fonda- e mettere a sistema set di dati provenienti da diverse mentali per erogare valore al momento giusto, per mi- piattaforme, per fornire ai ricercatori e ai medici un pro- nimizzare rischi e innescare da subito un ciclo proficuo filo completo del paziente, grazie all’uso intensivo della di feedback. tecnologia. Mi sono sempre chiesto come questo possa essere Attirato da questo programma della casa madre di Lun- applicato anche in contesti fortemente regolamentati, dbeck, entro in contatto con l’affiliata italiana, nello spe- come quello farmaceutico, o se l’adattamento tanto de- cifico con l’Agile HR Giuseppina Cuccurullo. Fissiamo in cantato dalla filosofia Agile sia in realtà impossibile da poco tempo un incontro i primi di marzo presso la loro portare oltre un certo livello. sede in Porta Nuova e, una volta arrivato, mi mostra con Per questo settore, che ha un impatto sulla salute del- un certo orgoglio la bellissima sede caratterizzata da un le persone, non è consentito aderire a modalità e pro- open space su più livelli. Le prime avvisaglie di ciò che cessi che non siano quelli che la pratica e soprattutto la sarebbe poi arrivato in maniera dirompente erano già scienza, hanno indicato come idonei. visibili. La mia ricerca mi ha da subito mostrato come alcune Ci accomodiamo nella sala principale e iniziamo la no- aziende multinazionali utilizzino sì metodologie iterati- stra chiacchierata, parlando delle origini di Lundbeck, ve all’interno delle divisioni IT, ma quasi esclusivamente multinazionale danese con più di cent’anni di storia. negli Stati Uniti e, in Europa, solo in alcune nazioni quali Giuseppina ci tiene a precisare che la cultura danese è Spagna e Danimarca. molto sensibile al concetto di innovazione, che coinvol- ge anche le affiliate; al contempo però è molto legata alla tradizione, infatti ha mantenuto il nome del fondato- re che la creò oltre un secolo fa. 35A g i l e I t a l i a

Agile HR: Giuseppina Cuccurullo Attualmente conta più di 5000 collaboratori in tutto il mondo. Negli ultimi anni, la strategia dell’azienda si è fo- calizzata verso nuovi paesi tra cui gli Stati Uniti e l’Asia. La ricerca e sviluppo nell’area del sistema nervoso cen- trale è particolarmente impegnativa in quanto il cervello è una materia molto complessa da studiare, per certi ver- si ancora sconosciuta, e trovare cure per malati affetti da malattie psichiatriche e neurologiche non è facile; inoltre Giuseppina mi conferma esserci ancora uno stigma mol- to forte su questa tipologia di malattie. Creare la consapevolezza nei pazienti e nei caregiver è uno dei punti su cui l’azienda cerca di investire maggior- mente. L’azienda si occupa di tutto il processo, dalla ricerca alla produzione e commercializzazione del farmaco. La sede italiana di Milano si occupa della commercializzazione e della ricerca post registrativa. Entriamo nel vivo dell’intervista e chiedo a Giuseppina quali sono stati i pattern Agile introdotti in Lundbeck. Sicuramente abbiamo fatto passi avanti continuazione ci aiuta ispirarci ai valori di di raggiungere ottimi risultati, anche gra- per quanto riguarda la cultura, ricorrendo Agile, traducendoli nel contesto farma- zie al fatto che erano gli stessi membri del quindi più a concetti che pratiche. In par- ceutico: ad esempio trasformare il valore team gli artefici del cambiamento. ticolare, abbiamo fatto nostro il valore del “Creare software di qualità” in “Creare un Un altro esempio è l’utilizzo intensivo del manifesto agile “gli individui e le interazio- farmaco di qualità”. feedback, per orientare gli sforzi dell’or- ni più che i processi e gli strumenti”, che ganizzazione per il benessere delle per- abbiamo coniato in un mantra PEOPLE IN Interessante, puoi farmi qualche esem- sone. Come in molte aziende di una MIND, attraverso il quale mettiamo sem- pio? certa dimensione, viene effettuata perio- pre la persona (persona come collabora- Se vuoi stimolare le persone, motivarle, dicamente un Engagement Survey (an- tore, medici, pazienti e così ogni stakehol- coinvolgerle, a prescindere da ruoli e di- che detta “indagine di clima aziendale”) e, der) prima di tutto in ogni ragionamento. partimenti, per tenerle vicine all’obiettivo per ogni area e in base ai risultati emer- A questo valore si accompagna il principio dell’organizzazione, devi creare le condi- si, sono stati organizzati dei Focus Group della diversità, ovvero il saper accettare zioni per potersi aprire e confrontare, av- specifici, con la finalità di capire quali at- punti di vista differenti dalla consuetudine vicinandosi di fatto al concetto di Open tività dell’anno prima avevano performato ed abbracciarli per poterci continuamente Learning. bene e quali invece richiedevano azioni innovare. Questo permette di individuare Nel concreto ha funzionato, per esempio, migliorative. chiavi di lettura alternative a livello orga- molto bene un workshop con un team Lo stesso obiettivo di raccolta feedback nizzativo, portandole all’interno di tutti i che aveva problemi di comunicazione continuo avviene nei meeting: a fine di processi che affrontiamo ogni giorno. e efficienza. Il gruppo è stato riunito per ogni incontro, i manager creano un fee- Nello specifico abbiamo trovato utile, intavolare una riflessione sui comporta- dback wall dove i partecipanti inserisco- dato il contesto estremamente vincolato menti poco funzionali, attraverso un’atti- no i propri commenti rispetto all’incontro da costrizioni legali, un approccio foca- vità di scambio dei ruoli; questo ha per- stesso, ovvero cosa ha funzionato e cosa lizzato sui microprocessi: vedere quindi messo di capire quanto il proprio lavoro può essere migliorato. Egualmente, la le limitazioni nel day by day delle attività impattasse su quello degli altri e quali formazione aziendale viene portata avan- portate avanti dalle singole persone, cer- potevano essere le azioni migliorative. In ti da facilitatori interni che si occupano di cando di astrarre le pratiche che hanno tre settimane, oltre allo svolgimento del formare i vari dipartimenti. Dopo ogni in- avuto successo e replicare più ad alto li- workshop vero e proprio, sono stati creati tervento formativo, chiediamo a tutti i par- vello, in maniera trasversale, quindi a pre- il questionario di partenza e l’assessment tecipanti di dare un feedback attraverso scindere dall’area di competenza della finale per valutare i miglioramenti. La pos- un semplice form che ci aiuta a migliorare singola risorsa. sibilità di esprimersi e parlare liberamente gli interventi successivi. Inoltre in Lundbeck per sperimentare in con il proprio responsabile ha permesso

Il farmaceutico al tempo del Coronavi- temi più impellenti per loro. Tutto ciò con un punto su cui continuare ad esplorare rus. Come vi stanno aiutando le pratiche una velocità mai vista prima in questo am- ovvero quello del “come misurare l’im- Agile a sopperire al distanziamento so- bito, concentrando le attività di un anno patto delle nostre azioni”. Nella recente ciale? in poche settimane e riducendo la piani- strategia lanciata dalla CEO c’è una for- A livello di Marketing e Comunicazione ad ficazione e organizzazione da un quarter te volontà di trasformare Lundbeck in esempio, in questo periodo fortemente li- a pochi giorni. Ovviamente velocità non a un un’azienda sempre più caratterizzata mitato dalla pandemia in atto (non ancora dispetto della qualità, i cui standard de- da una forte business agility. Per essere dichiarata dall’OMS al momento dell’in- vono essere sempre alti e altamente qua- quindi ricettivi rispetto ai cambiamenti del tervista, ndr), sono stati bloccati molti lificanti. Questo non solo ha permesso di mercato e alle esigenze delle persone congressi e eventi, con il risultato di ave- non sprecare tempo prezioso di risorse (siano esse collaboratori, pazienti, medici, re centinaia di partecipanti impossibilitati tipicamente molto impegnate ma ha ge- caregiver e così via) dobbiamo puntare a a seguirli. Utilizzando applicativi di video nerato un effetto rassicurante sulle per- differenziare le nostre competenze, cer- conferencing già in uso in Lundbeck sia- sone, preoccupate da una situazione che cando di elevarle secondo le caratteristi- mo riusciti a realizzare convegni ad alto giorno dopo giorno diventava sempre più che personali e cercando di connettere contenuto scientifico, senza mobilitare i catastrofica. La vicinanza, anche se re- il più possibile la persona con l’obiettivo partecipanti (riuscendo, in tempi rapidi, ad mota, fa percepire meno agli individui lo finale (che per noi è il benessere del pa- ottimizzare i costi). stravolgimento, potendosi ritrovare negli ziente) e non con una mera esecuzione Un altro esempio pratico di come Agile stessi ritmi e abitudini. del compito assegnato. Il livello più diffi- ci sta aiutando in questo periodo riguar- cile da raggiungere sarà quello dell’auto- da le attività degli informatori verso i me- Nel futuro cosa vedi? nomia, connesso alla fiducia con se stessi dici. Per questo è stato deciso (in tempi Per la nostra realtà c’è sicuramente anco- e con le gerarchie, visto che siamo ancora record, già nella prima settimana dall’e- ra ampio margine di apprendimento e svi- lontani da un’utopica holacracy (ovvero manazione del primo decreto) di sfruttare luppo rispetto ai valori e le pratiche Agile. responsabilità e decisioni distribuite tra- questo stop forzato investendo in forma- Se ci ricolleghiamo ai 3 pillar dei team di sversalmente a gruppi di persone autor- zione erogata in remoto dai nostri facili- successo che lavorano in agile (Trascen- ganizzati). Solo trovando la giusta commi- tatori interni, permettendo agli informatori denza, Interfunzionalità e Autonomia), surazione tra le gerarchie e la singolarità di aggiornarsi sul farmaco, sulle evidenze siamo a buon punto. Le pratiche e i va- di ognuno si potrà risolvere le comples- scaturite post immissione sul mercato e lori che mettiamo in pratica nelle attività sità del settore liberando l’autonomia in su nuovi studi inerenti. Pensate a come giornaliere ci permettono di rispondere presente in ciascuno di noi. sia difficile ritagliarsi questi momenti nel- agilmente ai bisogni del mercato, pur nel la normalità, con professionisti che girano rispetto dei vincoli legali e procedurali del l’Italia per fare informazione scientifica sui nostro settore. medici di tutte le regioni. Il programma Nel linguaggio organizzativo si parla an- emergenziale ha coinvolto tra tutti i dipar- cora molto con linguaggio industriale: timenti più di 20 persone/formatori e ha parliamo costantemente di reingegneriz- richiesto un brainstorming su contenuti e zazione, processi di input e di output e, modalità degli interventi, utilizzando an- come per tutti, anche per noi resta fermo che gli input degli stessi informatori sui 37A g i l e I t a l i a

Rispondere al Cambiamento

MSStaetnef uaf anenlooZPaPinsi steottort ironi o  Stefano PistoArigoilèe p/rDojeescitgmn a@ncahgiaelrapbresso ePress S.p.A a Milano. E’ Scrum Master certificato eNaaptopanseslio19n8a2toeddi a«lA2g0il0it7à»lagvuoarordianncdhoialaladba, sutnudpiuondtoi ddi veissitganseistceommicuoniecaozliiostniceo. . AHpopslitcuadliatmo etloadvoolroagtoiacSocmruemdeasi ipgrnoegremttiuclthime esdegiaulee.. NeEg’ mli uollttiomiinatenrnei smsai tsoonaolleodccinuapmaitcohperidnicgipruaplmpeonnteldi team, ha più di vgeenstt’iaonnnei pdri oegseptetorie. nza nel settore IT dovSeonhoa rsicroupmermtoadsitveerrcsei rutifoicli,atdoalPloSMsveiluCpSpMat.ore al Ho insegnarteosipnodnivsaebrsilieisdtiituptriotgraetatcoc. ademie ed Ritiene che l’evoluzuionniveeArsgitiàle. vada di pari passo con l’evoluzione personale e quindi investe continuamente su se stesso s sulla sua formazione.  39A g i l e I t a l i a

Dr. Strangework Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare il lavoro remoto In questi tempi difficili dovuti alla recente potuti recare nel nostro studio dove In questi giorni si sente molto parlare crisi causata dal COVID-19 (o coronavirus), solitamente lavoriamo a stretto contatto. di “smart work”, termine che spesso come team di sviluppo software siamo viene utilizzato per descrivere il lavoro stati costretti a modificare radicalmente Il team in questione è formato dall’unione a distanza, quando in realtà esso non è le nostre pratiche di lavoro. di due realtà, Chialab e Channelweb, che una delle pratiche che costituiscono che lavorano in sinergia già da anni, lo smart work: un sistema di lavoro In questo articolo cercherò di raccontare con sedi differenti anche se non molto flessibile più ampio. come ci siamo trovati da un giorno distanti, per cui alcune pratiche di lavoro Smart work viene anche tradotto come all’altro a lavorare in remoto al 100% remoto erano già state implementate “lavoro agile”, da non confondere con dalle proprie abitazioni, sperando di nelle routine quotidiane. “Agile” pronunciato all’inglese, ovvero poter essere di ispirazione sia per realtà una serie di pratiche ben definite che simili alla nostra, sia per capire se alcune Come Chialabnon abbiamo mai praticato come Chialab adottiamo da tempo. di queste pratiche potranno essere molto il lavoro a distanza. Crediamo Sarebbe più corretto quindi parlare estese in tempi di ritrovata normalità. che ci siano delle componenti molto di lavoro remoto o “remote work” per importanti nella quotidianità del lavoro riferirsi unicamente alla possibilità di Il nostro è un team “Agile” che da 6 in presenza, come scambi di opinioni lavorare a distanza. anni lavora in “Scrum”, composto da 8 tra colleghi che lavorano spalla a spalla Nel caso specifico trattato in questo persone tra Scrum Master e sviluppatori, sullo stesso progetto o idee espresse ad testo, illustrerò alcune pratiche di remote che lavorano assieme a Sprint, i tipici alta voce durante lo sviluppo software, work, combinate con metodologie Agile. cicli di lavoro di 2 settimane. che fanno dell’immediatezza della comunicazione (anche non verbale) un Come quasi tutte le altre realtà, in punto centrale del processo lavorativo. conseguenza ai provvedimenti emanati Tutto questo, come detto, è venuto a dal governo italiano, non ci siamo più mancare di colpo.

Cosa è cambiato state messe sotto particolare stress, in l’aspetto di comunicazione si è rivelato Essendo il nostro un team Agile, la quanto sono rimaste l’unico strumento di strategica importanza, in quanto si è cui caratteristica principale è quella per proseguire con l’insegnamento reso necessario evidenziare feature e di rispondere al cambiamento a distanza. In media la piattaforma contenuti fondamentali per una didattica prontamente, ci siamo trovati principale contava circa 800 accessi a distanza. avvantaggiati nell’affrontare questa al giorno che nel giro di pochi giorni La situazione, inoltre, era di difficile situazione straordinaria. sono balzati fino ad oltre 40.000 per prevedibilità, in quanto le priorità dal Il team nella fattispecie ha realizzato e poi stabilizzarsi sui 20.000 visitatori punto di vista del business erano in gestisce delle piattaforme per l’editoria giornalieri. continuo mutamento a causa della scolastica (scuole medie e superiori) per natura eccezionale della situazione in l’editore Zanichelli, piattaforme che nel Dal punto di vista tecnologico, i cui ci eravamo trovati. periodo di chiusura forzata delle scuole, nostri prodotti si sono trovati a dover dovuto all’ordinanza per contrastare sostenere molti più accessi, scalando le la diffusione del coronavirus, sono risorse dell’infrastruttura server. Anche Lo studio Chialab visto da Simona Pastore, prima del coronavirus. 41A g i l e I t a l i a

Il grafico di Google Analytics evidenzia la repentina crescita di accessi alla piattaforma “Collezioni”. Come ci siamo adattati sviluppo problematiche in corso d’opera messaggistica immediata, Slack nel da parte del Product Owner e dei vari nostro caso, per eventuali problematiche La prima cosa che abbiamo cercato stakeholder; questo a lungo andare o esigenze di progetto. Nel canale della di affrontare è stata le gestione della sarebbe potuto diventare problematico chat condivisa avviene maggiormente quantità di lavoro. per il team, che già era alle prese con la mediazione dello Scrum Master emergenze di vario tipo e si sarebbe descritta precedentemente. Il team era abituato a lavorare con carichi dovuto fermare per valutare le nuove costanti e a realizzare nuove funzionalità richieste. Esistono ovviamente anche dei canali per le piattaforme ma, in questo caso, Per ovviare a questo caso particolare lo di messaggistica riservati al team di era necessario lasciare tempo per Scrum Master, ha svolto una funzione sviluppo per discussioni più tecniche imprevedibilità o emergenze da gestire di maggiore mediazione, supportando ed un canale riservato allo stand-up in corso d’opera. Per questo motivo gli il Product Owner (del cliente) meeting (Daily Scrum). Questo canale, sprint sono iniziati con degli effort più nell’identificazione delle priorità. già utilizzato da tempo dal team, bassi del solito. Come chi lavora in Agile sa, non è buona funziona con un bot che ogni giorno prassi fare da filtro per il team, ma in posta le classiche domande del Daily Contemporaneamente, la realizzazione questo caso particolare ci è sembrato Scrum, ovvero: di nuove feature non poteva essere necessario procedere in questa totalmente bloccata, sia per rispettare maniera, lasciando più libertà al team di • cosa hai fatto ieri? la roadmap del cliente, ma anche per concentrarsi sul proprio lavoro. • cosa farai oggi? mantenere alto il morale del team di • hai qualche blocco e hai bisogno di sviluppo: uno sprint di soli bugfix o Gli strumenti e le pratiche gestione di emergenze non sarebbe aiuto? stato salutare per lo spirito del team. Come già accadeva in situazione a turno ogni membro del team scrive normale, tra team e cliente (che le sue risposte e lo Scrum Master le Data la situazione di estrema dinamicità, comprende il Product Owner) c’è una osserva per poter facilitare in seguito potevano essere sottoposte al team di comunicazione tramite un canale di eventuali problematiche. Un esempio di Daily Scrum su Slack.

La retrospettiva in remoto con una board di Trello. Oltre agli stand-up, il team ogni settimana fa quello che viene chiamato “weekly scrum”, ovvero una videoconferenza con il Product Owner (del cliente), per aggiornarlo sugli stati delle lavorazioni. Sempre ogni settimana era regola degli sviluppatori ritrovarsi nello stesso posto per un momento di allineamento, dove uno o più membri del team mostravano una lavorazione particolare dello sprint in corso oppure qualche novità tecnologica realizzata o studiata. Questo momento è stato mantenuto e modificato per dare spazio ad ogni membro di poter mostrare un aspetto del lavoro della settimana, in modo da mantenere tutti allineati anche senza stare nella stessa stanza. Tutto il lavoro da quando è iniziato 6 anni fa è regolarmente tracciato in board su Jira, consultabile in ogni momento da remoto. Per gestire la priorità e le specifiche delle attività da completare (Product backlog refinement) il team ha sempre fatto dei meeting in presenza una volta per sprint, due giorni prima del termine dello stesso, che per questa contingenza si sono trasformate in videoconferenze, senza particolari problemi. Allo stesso modo lo Sprint Planning Meeting e Sprint Review sono diventate naturalmente delle videoconferenze. Più difficile è stato adattare la retrospettiva del team, durante la quale si cerca di migliorare il lavoro del team stesso. Cercando della documentazione online mi sono imbattuto in un articolo del team di Hotjar (https://www.hotjar.com/blog/ remote-retrospective-template/), che spiegava come utilizzare un template di Trello e un meeting a step via videoconferenza per trasformare la classica retrospettiva a post-it su un muro, in una retrospettiva su una board condivisa, dove visualizzare punti di forza e debolezze del team nello sprint appena terminato. 43A g i l e I t a l i a

Il mio spazio di lavoro ricavato in casa. I risultati mantenimento delle performance e della qualità del lavoro e non escluderei che possa diventare parte integrante, ma non Il primo sprint come prevedibile è stato molto difficoltoso, esclusiva del lavoro in un prossimo futuro. in quanto il cambiamento generale è stato repentino e non graduale. Piccoli consigli personali I meeting, come detto, non sono cambiati molto rispetto Vorrei concludere condividendo qualche piccolo al solito, a parte la retrospettiva che è comunque servita ad comportamento che mi ha aiutato a gestire personalmente individuare le problematiche e mantenere valide le discussioni questo periodo di isolamento e lavoro remoto. anche da remoto. • create uno spazio di lavoro personale in casa: aiuta a La maggiore mediazione tra team e Product Owner e mantenere la mente in modalità di lavoro evitando distrazioni stakeholder da parte dello Scrum Master ha aiutato gli sviluppatori a rimanere concentrati senza fermare il lavoro. • pensate molto bene prima di scrivere in chat con colleghi e clienti: la comunicazione scritta è più complicata e va Nonostante le urgenze ben tamponate, le feature hanno ponderata progredito con un ritmo abbastanza regolare, anche se con degli ovvi, per quanto minimi slittamenti della timeline generale • ricreatevi delle routine, simili a quelle che avete di solito in di progetto. ufficio Seppur mancando componenti importanti di comunicazione • cercate di darvi degli orari fissi e non lavorare ad oltranza; dal vivo, possiamo dire che il lavoro remoto ha funzionato nel aiuta ad avere del vero tempo libero per curare quello che non è lavoro

Team Agili e neuroscienze per gestire il lavoro da remoto Stefano Pistorio Stefano Pistorio è project manager presso ePress S.p.A a Milano. E’ Scrum Master certificato e appassionato di «Agilità» guardandola da un punto di vista sistemico e olistico. Applica la metodologia Scrum ai progetti che segue. E’ molto interessato alle dinamiche di gruppo nel team, ha più di vent’anni di esperienza nel settore IT dove ha ricoperto diversi ruoli, dallo sviluppatore al responsabile di progetto. Ritiene che l’evoluzione Agile vada di pari passo con l’evoluzione personale e quindi investe continuamente su se stesso s sulla sua formazione. 45A g i l e I t a l i a

Introduzione tura, sopravvivono solo gli elementi che team su board virtuali che utilizzino poi Una conversazione faccia a faccia è il riescono a modificarsi ed adattarsi alla il meccanismo di notifica per avvisare modo più efficiente e più efficace per co- nuova situazione. dei cambiamenti. Vale infatti il principio municare con il team ed all’interno del I team devono quindi evolvere allo stes- del Manifesto che recita: “Accogliamo i team. so modo incorporando un midset Anti- cambiamenti nei requisiti, anche a stadi E’ uno dei punti del manifesto agile che fragile nell’Agilità. avanzati dello sviluppo. I processi agi- trovate qui: https://agilemanifesto.org/ Interagire diversamente li sfruttano il cambiamento a favore del iso/it/principles.html Apriamo una piccola parentesi e vedia- vantaggio competitivo del cliente.”. Ma E’ esperienza di tutti i giorni, in ambi- mo cosa dicono le neuroscienze su que- naturalmente il cambiamento nei requi- to progettuale, che la co-locazione del sto argomento. siti deve essere prontamente percepito team facilita molto la comunicazione. Nel progetto Aristotele, sviluppato da da tutti. Come fare però in un momento in cui ci Google nel 2013, si vide, dopo aver os- Gli aspetti della comunicazione viene imposto di lavorare in remoto? servato molti team, che le dinamiche E’ quindi importante che nella comuni- Non siamo più nel mindset Agile? Anco- interpersonali erano più importanti delle cazione, che avviene attraverso “nuovi” ra oggi con la crescita della disponibilità competenze individuali. strumenti digitali siano presenti i se- di banda e numerosi strumenti di video Del resto anche le neuroscienze ormai guenti aspetti. call nonché lavagne virtuali e chat pro- fanno emergere che la percezione è più Anzitutto la responsabilizzazione: comu- fessionali, è ancora necessario essere vera della realtà. In risposta al nostro nicare responsabilità chiare, lasciando co-locati? percepito l’organismo produce sostanze autonomia su progetti ai componenti del Cos’è un Team chimiche che ci aiutano nelle reazioni. I team. Vi ricordate di Velasco l’allenatore della neuroni specchio di diverse persone si Il coinvolgimento: generare entusiasmo nazionale di Volley negli anni 90 dello connettono come fossero un sistema promuovendo ambienti che celebrano scorso secolo? Trovate un bellissimo vi- generando connessioni emotive nuove la diversità e il lavoro di squadra. Ci sono deo di un suo intervento alla conferenza delle dinamiche interpersonali . In que- molti strumenti visivamente “piacevoli” e TedX in cui molto chiaramente descrive sto senso la realtà che viviamo è meno con elevata interazione. la differenza tra un gruppo ed una squa- vera. Dobbiamo, secondo le neuroscien- Il riconoscimento: riconoscere e premia- dra. La squadra non ha solo obiettivi co- ze, credere nelle nostre percezioni che re i collaboratori per prestazioni e con- muni ma ha anche ruoli e interazioni ben sono il vero strumento di comunicazione tributi speciali, assicurando massima definite. Il team, nei progetti agili, è sicu- remota che la natura ci ha messo a di- trasparenza, coinvolgimento e anche vi- ramente una squadra in cui ognuno ha sposizione. sibilità social. ruoli ben definiti e in cui la comunicazio- In questo contesto il leader (da alcuni La formazione: identificare un sistema di ne avviene in presenza. Uno dei ruoli più identificato come manager) che ricopre sviluppo e formazione continua per valu- importanti in questi team sono le per- ruoli aziendali al di fuori del team, deve tare e far crescere i collaboratori in base sone che facilitano la comunicazione e costantemente aiutare il team, esserne a ciò che fanno meglio. Questo concetto aiutano a superare i problemi: lo Scrum il coach. In una modalità di comunica- appartiene anche al manifesto Agile. Master ma anche leader aziendali al di zione remota in cui si usano telecame- Infine valutare periodicamente ed insie- fuori del team. re e microfoni, gli stessi componenti del me con il team l’efficacia delle modalità Un giorno però arriva un evento, un Ci- team sentendosi intimiditi dalla distan- e degli stili di comunicazione adottati. gno Nero? za o dalla scarsa conoscenza reciproca Conclusione Diciamo un evento molto impattante rinunciano ad approfondire o chiedere Grazie alle neuroscienze, agli strumen- che ci costringe a cambiare modus ope- spiegazioni, preferendo proseguire il la- ti virtuali, all’evento legato alla attuale randi e modalità comunicativa nel giro di voro sulla base di ciò che credono di aver pandemia, siamo costretti ad evolvere. pochi giorni. compreso. Si finisce quindi per adottare Adattare nuovi stili di comunicazione Dobbiamo resistere e essere più forti un modello “distante” di comunicazione. e nuovi strumenti implica modificare il dell’evento che si è verificato. E’ importante quindi che i leader com- nostro mindset accogliendo e non resi- Resistiamo? prendano la necessità di raddoppiare gli stendo. Rimangono però dei punti fermi: Qualcuno vorrebbe, o per semplicità sforzi nella gestione dei team virtuali e responsabilità, coinvolgimento, forma- pensa, che adottare un comportamento che ogni sforzo debba essere declina- zione e riconoscimento devono sempre, resiliente sia la soluzione migliore, ma to nella duplice prospettiva: maggiore e forse più di prima essere presenti nella essere resiliente vorrebbe dire resistere, strutturazione del lavoro e maggiore co- gestione del gruppo. Il leader o manager ma resistere a cosa? municazione e socializzazione. è chiamato a fare un ulteriore sforzo per Se resisto allora continuo ad andare in In casi estremi è anche possibile orga- coordinare e mantenere viva la comuni- ufficio malgrado i rischi del momento? nizzare incontri remoti faccia a faccia per cazione mettendo a disposizione le pro- Oppure devo resistere e stare a casa ma sbloccare le dinamiche oppure ricorre- prie capacità di coach nell’accoglien- senza cambiare le mie abitudini e quindi re alla gamification per creare, anche da za delle difficoltà dei singoli. Il leader è portando nel quotidiano (senza riuscirci) remoto, un certo feeling tra i componen- quindi un allenatore per la squadra che le stesse modalità di lavoro che avevo ti del team. “avvicina” i componenti del team, ma prima? Altro punto di attenzione è l’orario lavo- senza ritornare a concetti di co-locazio- Evolviamo rativo. Lavorare in remoto può voler dire ne che, speriamo, siano definitivamente Forse meglio evolvere, come ci consi- fusi orari differenti o anche, soprattutto superati e non ritenuti più necessari. glia la natura stessa e come Nassir Taleb in questo periodo, avere orari lavorativi formalizza nel suo libro sull’Antifragilità. da far coincidere con una convivenza A fronte di un evento “traumatico”, in na- domestica (figli a casa). Un altro aspetto fondamentale è l’allineamento costante delle user stories, dei task, del product backlog e di tutto il materiale di pro- getto. Questo stesso materiale va co- stantemente messo a disposizione del

Responding to change over following a plan … ovvero adattamento al tempo del COVID-19 Pierpaolo Cimirro Ex sviluppatore, Product Owner in Cerved Group, si occupa di Agile e Product Ownership seguendo il movimento italiano. Cofondatore della CoP Cerved e di Agile For Italy.. Membro IAM. Relatore a numerosi eventi nazionali Agile. 47A g i l e I t a l i a

Sta per terminare la mia personale settima forzate. studenti. È possibile organizzare dei mee- settimana di quarantena a causa del coro- La pandemia è arrivata e in un modo o tup on-line aprendo la platea dei parteci- navirus e sto cercando di fare alcune rifles- nell’altro noi dobbiamo rispondere a que- panti non solo alla città resident ma avere sioni su come stiamo reagendo a questo sto cambiamento quindi adattare tutte le connessioni remote tra le più disparate. cambiamento così repentino, come sta nostre abitudini per cercare di uscire al La cosa che mi ha colpito è la variabilità cambiando il nostro modo di vivere, come meglio delle nostre possibilità. Ogni am- di reazioni che si sono verificate in questi si sta evolvendo il nostro processo decisio- bito della nostra vita è stato soggetto ad giorni: dalle reazioni impulsive spontanee nale, com’è cambiato il nostro “sistema di adattamento: dalla sfera privata, all’ambito come flash-mob dal balcone, cantare l’in- prioritizzazione”. lavorativo, dal mondo scolastico al mondo no nazionale, condividere sui social qual- La mia daily routine di un paio di mesi fa industriale, al tempo libero tutto ciò che cosa che rimarchi la nostra identità nazio- sembra così diversa da quella attuale. Ero prima era intorno a noi inevitabilmente sta nale, ritrovarsi “digitalmente” per una call, solito svegliarmi presto la mattina (almeno subendo una reinventing, una rimodula- una birra, un caffè. L’aspetto più colorito, dal mio punto di vista), fare colazione con zione, un cambiamento. più profondo, è stato il dare sfogo al no- mia moglie, lavarmi, farmi la barba e re- La cosa su cui riflettere è come le perso- stro estro creativo: da un lato sui social con carmi presto in ufficio per trascorrere quei ne si interfaccino di fronte al cambiamen- i vari giochini, i ricordi, i video, le foto … tutto 15 minuti con i miei colleghi prendendo il to. Nel 1962 Rogers ci ha insegnato che a rimarcare il nostro senso di appartenenza caffè, raccontandoci qualche aneddoto o rispetto ad una direttrice di cambiamento al nostro Paese. qualche storia di vita privata, condividendo le persone si posizionano in diversi cluster: Fino a reazioni orientate all’efficacia e al idee su progetti iniziative. La mia giornata c’è un cluster formato dal 2,5% che sono gli problem solving immediato, alcune azien- lavorativa si snodava attraverso le attività Innovators, altri tre Cluster intermedi che de si sono reinventate per contribuire cre- tipiche di un Product Owner ovvero gesti- progressivamente portano ai blockers. ativamente a risolvere il problema: chi si è vo il backlog, mi interfacciavo con i miei Rogers ci ha insegnato che ogni cluster ri- messo a produrre gel disinfettante per le stakeholders, cercavo di proporre soluzio- esce efficacemente a comunicare solo con mani, chi si è reinventato creando venti- ni o di trovarne altre, mi rendevo disponibi- il successivo … appunto perché c’è un si- latori per le terapie Intensive, chi produce le con il team per qualche chiarimento su stema di pensiero diverso, rispetto a quella camici per personale sanitario, chi ha inte- alcune specifiche. direttrice di cambiamento, tra cluster non grato un oggetto da stampa 3D in una ma- Spesso con i miei colleghi della Commu- continui. schera per sub creando un respiratore. nity of Practice aziendale organizzavamo Ma come viviamo il fatto che un cambia- E’ proprio questo, quello che mi ha colpito: eventi, ci teniamo tantissimo alla presenza, mento, che inevitabilmente si sta afferman- di fronte ad un sistema in cui non si segue fisica o remota, in maniera tale da creare do, non riusciamo a governarlo, dominarlo, un piano predefinito (serviva? Non serviva?) sempre maggior legame tra colleghi. Con indirizzarlo? Un oggetto, un’attività, una delle regole, delle disposizioni produttive, Agile4Italy organizzavamo dei Meetup così professione prima della pandemia aveva- se non le prescrizione dettate dal governo da fare cross-contamination tra appassio- no un certo valore, erano considerati in un nazionale: chiunque si sente incoraggia- nati di agile o tematiche affini. certo modo, ora forse stiamo rimodulando to ad OSARE e dà sfogo alla sua fantasia, All’interno di questo modo di vivere ave- il nostro sistema di prioritizzazione di valori all’estro, alla creatività. vo un sistema valoriale e di valutazioni ri- perché di fronte ad un nemico così forte, La domanda che si fanno in tanti è: non sa- spetto al quale alcune possibilità, alcune invisibile, essere forti, essere lucidi sta di- rebbe stato opportuno strutturare dei piani opportunità, erano date per scontate: ad radando una serie di nebbie che avevamo di emergenza per prepararsi a queste eve- esempio uscire, stare insieme alla gente, di fronte agli occhi. nienze? andare a fare la spesa, andare a fare de- La misura della nostra capacità di adat- Oppure è più opportuno “allenare” il nostro gli acquisti senza curarmi di nulla … tutto tamento è l’arma vincente che ci permet- senso di adattamento per essere sempre come se fosse un diritto acquisito. terà di superare questo momento e vivere pronti e reattivi rispetto alle evenienze che Magari per chi come me vive in una nazio- in maniera diversa. Così stiamo vedendo si presentano? ne evoluta, in un mondo occidentalizzato, e misurando che è possibile fare Smart Di fronte a questa situazione io vedo un’im- tanti diritti, tante privilegi sembrano scon- Working (per le attività la cui specificità lo portante opportunità per ciascuno di noi, di tati. consente), è possibile quindi avere delle riflessione, analisi, valutazione ed un’altret- Magari chi vive in zone un po’ più disagia- persone empowered a cui assegnare re- tanta possibilità per il nostro Paese per fare te, un po’ problematiche ha percepito in sponsabilità oltre quello che era un vec- una serie di scelte programmatiche, indi- maniera diversa la differenza tra il modo chio sistema di Command and Control. rizzare alcuni investimenti, rimodulare al- di vivere pre-pandemia e l’attuale modo di È possibile, per il sistema scolastico, fare cune politiche … sta a noi fare andare tutto vivere … semplicemente perché ha vissu- lezione da remoto e provare a garantire bene!!! to, purtroppo, di privazioni, rinunce, scelte comunque il livello di apprendimento degli

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COVID-19 e pensiero agile una prospettiva diversa? Corrado (dex) De Sanctis Corrado De Sanctis è Senior Agile Coach in Lloyds Bank e opera a Londra dove è già stato coinvolto in alcune delle più importanti «Agile Transformation» a livello internazionale in diversi settori. Dopo 10 anni come sviluppatore (eLearning e Mobile) e 15 anni di Project Management (Prince2), ha cominciato a promuovere Agile dal 2012 e possiede diverse certificazioni a livello di Team e Enterprise. Corrado è un membro attivo della comunità Agile londinese dove è un noto speaker in eventi e conferenze e gestisce una della più grandi community di agilisti. In Italia è organizzatore del gruppo meetup Scrum Agile Milano (SAM).

Qualche settimana fa nell’ambito di un Iniziamo considerando l’impatto sociale brighttalk.com/webcast/8813/69591/ meetup (virtuale) organizzato a Londra della situazione. La prima osservazione lean-and-agile-fail-fast-fail-safe). sulle implicazioni dei comportamenti che mi viene da fare è che la pandemia agili in questo periodo di telelavoro (non da COVID-19 non rientra nella casistiche Se questo è vero per quanto riguarda chiamatelo lavoro agile, per favore!) è in puoi applicare agile perché mancano la gestione della pandemia come emersa una domanda diversa dal solito: alcuni requisiti fondamentali: fail safe fenomeno sociale, proviamo ad «Come il pensiero agile potrebbe aiutare infatti non si applica in quei casi dove la analizzare la ricerca del vaccino, il la soluzione di questa crisi pandemica?». vita umana è in gioco. Inoltre sembra che secondo fronte di azione. Premesso neppure fail fast si possa applicare in che non sono un biologo molecolare, Effettivamente da qualche giorno stavo questo caso perché la governance delle non credo che la sintesi di un vaccino ragionando su come il pensiero agile dinamiche di comportamento sociale si avvenga in maniera incrementale, ma potrebbe essere applicato in questa sta dimostrando più lenta della dinamica probabilmente avviene per cicli iterativi, situazione, soprattutto in relazione del virus. Quindi ogni tentativo fallisce cercando di affinare il risultato a ogni ad alcuni comportamenti osservati. perché ora che ne vediamo gli effetti la ciclo in cui si sperimenta il risultato L’occasione della domanda però mi situazione si è modificata. in situazioni controllate. In questo ha dato modo di capire che poteva scenario è possibile fare tentativi che essere interessante (e utile) provare (Per maggiori dettagli sulla importanza sono guidati da una logica di Ipotesi- a condividere qualche riflessione sul di un approccio «Fail Fast, Fail Safe», >Sperimentazione->Analisi che più che tema. vi invito a guardarvi la amica Liz Keogh essere agile è tipica di Lean Startup. in questa conference - https://www. [Lean Startup Cycle] 51A g i l e I t a l i a