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1_2021: Misurare, Nuova Guida Scrum, Agencies

Published by AgileItalia, 2021-01-08 07:38:43

Description: Misurare, Nuova Guida Scrum, Agencies
12. Agile Experience Conference di AgileForItaly
15. Back to the Basics: da chi è composto il Team Scrum!
di Davide Casari
20. Agile e agenzie di comunicazione
di Diego Conte con Deborah Ghisolfi, Piero Tagliapietra e Tiziano Interlandi
28. Progettazione Agile in tempi di cambiamento di Stefano Pistorio
32. L’organizzazione Agile di Monica Margoni
Agile oltre l’ IT di Vito Semeraro
35. Valerio Alba: Agile applicato agli studi professionali
a cura di Vito Semeraro con Valerio Alba
42. Italian Agile Days 2020
di Luca Cruciani
55. La nuova guida Scrum di Andrea Feraco
60. Misurare il cambiamento
di Tiziano Interlandi
68. Là...dove guardano i girasoli
di Pierpaolo Cimirro

Keywords: agile,business

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The Zombie Scrum Survival Guide compartimenti stagni. Bisogna inoltre comprendere bene il framework, capire cosa vuol dire Scrum, non bisogna Quando compaiono gli zombie si sa, l’unica cosa che pos- adottarlo solo perché ce lo dice qualcuno o perché “Lo siamo fare è sopravvivere. fanno tutti, e perché non noi?”. Utilizzare uno strumento senza conoscerlo bene può fare solo che danni. E non ba- Partendo dalle esperienze sul campo come Scrum coach sta nemmeno prendere certificazioni per dire “Ok, sono e Agile coach, Barry Overeem e Johannes Schartau hanno pronto per fare Scrum”, oppure adottare soluzioni semplici presentato il loro libro “The Zombie Scrum Survival Guide” e veloci, ad esempio fare nostre alcune best practice della [3] in uscita il 23 Novembre. community. Per combattere gli zombie è innanzitutto opportuno cono- Per avere successo con Scrum e Agile è importante innan- scerli, capire quali possano essere i sintomi. Ad esempio zitutto di capire bene ciò che vogliono gli stakeholder. vedere gli sviluppatori sempre con indosso le cuffie, come Bilanciarsi su ciò che sono i loro bisogni e l’organizzazione. per dire “lasciatemi lavorare, non disturbatemi, non parla- Capire bene chi è il cliente, deve essere chiaro a tutti. temi”. Oppure notare una scarsa partecipazione di alcuni membri del team a cerimonie quali Stand-up meeting o Creare trasparenza: la Customer Distance Metric, come la retrospettive sullo sprint appena concluso. Sono tutti at- chiamano Barry e Johannes. Come misurare la distanza tra teggiamenti che potrebbero far pensare che quelle per- team e stakeholder? Ad esempio lavorando sul backlog, sone non gradiscono Scrum, oppure non credono nel fra- prendendo un item e analizzandolo procedendo a ritroso mework e nel valore che apporta. per risalire alla fonte, al bisogno che lo ha generato. Ciò aiuterebbe a capire se ha davvero senso mantenere una Riprendiamo per un attimo la definizione di Scrum [4]: certa distanza dal cliente. Scrum è un framework di processo utilizzato dai primi anni Ship it fast: è più lo sconosciuto che il conosciuto, vale novanta per gestire lo sviluppo di prodotti complessi. Non è nella vita come per un progetto software. Rilasciando un processo o una tecnica per costruire prodotti ma piuttosto più rapidamente avremo modo di ottenere feedback più è un framework all’interno del quale è possibile utilizzare vari frequenti che valideranno o meno le nostre assunzioni e processi e tecniche. Scrum rende chiara l’efficacia relativa quindi potremo apporre le giuste correzioni. del proprio product management e delle proprie pratiche di E in tutto ciò, il team apprende e si migliora continuamen- sviluppo così da poterle migliorare. te. Facendo attenzione alla definizione, si parla di Scrum Ultimo ma non per importanza, viene suggerito l’approc- come strumento usato per gestire problemi complessi. cio Double-loop learning [5] che viene utilizzato quando Complesso, non complicato. Sono due termini diversi, so- è necessario modificare il modello mentale da cui dipende prattutto in ambito di gestione di progetti, come ben spie- una decisione. A differenza dei Single-loop, questo mo- ga il modello Cynefin [7]. dello include un cambiamento nella comprensione, da “semplice e statica” a “più ampia e dinamica”. Scrum è un ottimo strumento, ma occorre organizzazione. Grazie Barry e Johannes per aver portato a IAD 2020 i vostri Ciò che causa lo Zombie Scrum è la mancanza di effi- consigli su come sconfiggere gli zombie Scrum. cienza, e si dovrebbe il più possibile evitare di lavorare a

Three Powerful Tools tetizzare il tutto: faccio l’ esperimento, ottengo i feedback, Siamo arrivati all’ultimo talk di questi IAD 2020. Chiusu- apporto piccoli aggiustamenti, identifico i feedback. Se i ra con il botto dato che a curare l’intervento è stato Andy feedback sono negativi o si trovano errori nessun dramma, Hunt, un altro dei co-firmatari dell’Agile Manifesto [6], il dagli errori si cresce ci ricorda Andy. A patto che gli errori quale ci ha parlato di tre strumenti utili. siano piccoli e correggibili. Il processo che ci permette di avere in caso errori piccoli e gestibili è la programmazio- Diamo però un minimo di contesto. ne pragmatica, di cui Andy è grande esponente. Se non lo avete ancora fatto, leggete il suo libro [8], considerato da Oggi tutto può diventare Agile in un’organizzazione, dal- molti un must-to-read per qualunque programmatore. la contabilità al reparto HR (Risorse Umane)… ma non è la cosa giusta da fare. Non esiste infatti uno strumento giu- L’abbiamo sentita spesso durante questi IAD 2020, la sem- sto, la cosa giusta… bisogna sempre considerare anche il plicità è l’arte di massimizzare la quantità del lavoro non contesto: persone, organizzazione, tecnologia, tempistica. ancora svolto. Potrebbe essere considerata come uno Riprendendo ancora una volta il modello Cynefin [7]: quo- strumento, ma non è semplice ottenerlo. Richiede molto tidianamente, in ambito Agile, si fa consulenza a ciò che è lavoro, competenza ed esperienza. chiaro e ovvio (dominio del Semplice), ma spesso abbia- Riprendendo la legge di Brook: mo a che fare con qualcosa che è complesso (dominio del Complesso). Aggiungere forza lavoro ad un progetto software in ritardo, lo farà ritardare ancora di più. Parlando di sviluppo software, la chiave è scriverlo. Ma non è semplice. Ed eccoci arrivare ai tre strumenti suggeriti da Ma aumentare la forza lavoro aumenta anche la comples- Andy: sità del team in termini di dimensioni, competenze. La complessità mina la comprensione in generale. • Feedback Diikstra giusto qualche annetto fa assunse che si deve • Simplicity tenere tutto il meno intricato possibile, e tale assunzione • Learning oggi più che mai è valida. Molti nostri sforzi spesso si concentrano per capire come E’ importante quindi per uno sviluppatore (dopotutto Andy rilasciare, deliverare software rapidamente, ma non è l’o- lo è) gestire la complessità, e oggi come oggi ha tutti gli biettivo primario. E’ bene ricordare inoltre che la velocità strumenti necessari per lavorare in maniera il più possibile deve viaggiare in parallelo con la qualità, per quello serve semplice. avere feedback. E lo si ottiene facendo test. Con l’espressione “experiment to get feedback” si può sin- 53A g i l e I t a l i a

Conclusioni Riferimenti Che dire di questa seconda giornata di IAD 2020? Un altro bel filotto 1. Libro “Facilitator’s Guide to Participatory di talk interessanti e ispirazionali, tra cui una bellissima intervista a Decision-Making” | Amazon Jutta Eckstein che ha cercato di guardare oltre l’orizzonte Agile per mostrare un percorso verso l’agilità a livello aziendale. A proposito, 2. Remove Forever Summit date un’occhiata al suo approccio BOSSA Nova [9]. 3. The Zombie Scrum Survival Guide | Scrum. Nonostante sia stata la prima volta da remoto di questa due giorni org dedicata all’Agilità, posso dire di essere stato davvero bene. Ottima 4. The 2020 Scrum Guide gestione dei tempi e degli spazi virtuali, conduzione simpatica ed 5. Double-loop learning | Wikipedia efficace da parte dei moderatori, insomma… tutto perfetto. 6. Manifesto per lo sviluppo Agile di software 7. Modello Cynefin | Project Management A proposito di spazi virtuali, vi lascio con un’immagine della board Miro al termine dell’ultimo talk. Non credo servano altre parole, l’im- Europa magine è parlante già di suo: 8. Pragmatic Programmer, The: From Journeyman to Master | Amazon 9. BOSSA Nova

La nuova Guida Scrum di Andrea Feraco Agile Manager in Cerved, Co-Founder di Visione Agile. 55A g i l e I t a l i a

A distanza di tre anni, Ken Schwaber e Jeff Suther- avendo avuto a che fare in passato con vere e pro- land hanno pubblicato, lo scorso mese di novem- prie metodologie piene di prescrizioni. In un mio bre, la nuova guida Scrum, l’edizione 2020. articolo sul numero 3 di Agile Italia presentavo un dialogo fra due persone, e a un certo punto il dia- “Non cambia niente, cambia tutto”. Riassumo con logo si svolge proprio sul tema di quanto sia pre- queste semplici parole la percezione che ho avuto scrittiva la guida, e faccio sostanzialmente com- di fronte a questa nuova edizione. Quando ho ve- mentare alla persona più senior come una guida locemente sfogliato la nuova guida, ho visto subito prescrittiva non fosse pienamente rispondente al che manteneva la stessa struttura della preceden- primo valore del manifesto. te, organizzata grosso modo negli stessi capitoli e paragrafi, sebbene più concisa. Leggendo veloce- Detto ciò anche gli autori, durante la presentazio- mente qualche paragrafo mi sembrava una rifor- ne, hanno sottolineato che la guida è meno pre- mulazione più leggera della precedente edizione. scrittiva, essendo stati eliminati molti punti in cui Quindi il mio primo pensiero è stato che non fosse si indicava il “come”. Prendo un esempio a tal pro- cambiato nulla. Ma poi con un maggiore approfon- posito, e per eccesso di vanagloria, vado a citarmi dimento e mettendo a confronto puntualmente il nuovamente. Il paragrafo sulla Sprint Review è ri- testo dell’edizione 2020 e dell’edizione 2017, ho dotto a meno della metà rispetto a quello dell’e- colto un grosso cambiamento, ho colto il senso di dizione 2017. In quest’ultima, la guida suggeriva voler dare una nuova visione di Scrum, quindi che come svolgere la review, elencando otto elementi sia cambiato tutto! per organizzare una review. Scrum è sempre Scrum, non siamo di fronte alla La nuova guida toglie tutto ciò. In un altro mio ar- versione 2.0, ma se pensiamo allo “shu-ha-ri”, è ticolo pubblicato sul sito agileforitaly.com un paio come se la guida Scrum fosse passata dalla fase di anni fa scrivevo che il paragrafo sulla sprint re- “shu” delle prime edizioni e stia via via approccian- view poteva chiudersi dopo le prime due frasi, che do la fase “ri”. O meglio è come se le prime edizioni il resto probabilmente era stato pensato per aiu- fossero pensate per team in fase “shu”, la nuova tare i team che erano alla prime armi e avevano edizione è più indirizzata verso team in fase “ri”. bisogno di indicazioni su come organizzare questo evento. È quasi come se Schwaber e Sutherland Leggendo diversi articoli apparsi in questi giorni in mi avessero ascoltato, hanno riscritto il paragra- rete, a molti è saltato all’occhio che la nuova guida fo esprimendo solo il senso della review e senza è ora meno prescrittiva. In realtà personalmente dare molte altre indicazioni, hanno tolto il “come”. non ritenevo prescrittiva neanche l’edizione 2017,

Qualcuno obietta che la nuova guida non è così di innanzitutto posto un apparente semplice cambio aiuto appunto ai team che stanno approcciandosi di caratterizzazione ma che in realtà rappresenta a Scrum. Riprendendo il concetto di “shu-ha-ri” che un salto enorme. Il team nell’edizione 2017 si au- dicevo all’inizio, penso che per un team alle prime to-organizzava, ora si auto-gestisce. Un team che armi possa essere assolutamente lecito prendere si auto-gestisce significa che sceglie il chi, il come, a riferimento l’edizione 2017 o anche edizioni pre- il perché, il che cosa e il quando. Utopia nel mondo cedenti, per un team esperto e maturo l’edizione delle aziende? Certamente un obiettivo ambizio- 2020 può essere il loro punto di riferimento. In fin so, soprattutto una sfida importante per la catena dei conti, ogni edizione non rinnega la precedente, manageriale di un’azienda. ma ne è la naturale evoluzione. La nuova guida sta chiedendo alle aziende di la- Riassumendo quindi siamo di fronte a un’edizione sciare che i team siano il motore pulsante dell’a- della guida indirizzata a team che vogliono perfor- zienda e la cui azione è totalmente auto-determi- mare, che non richiedono di essere imbrigliati in nata. Nelle aziende più grandi tocca ai manager regole e indicazioni, ma che hanno solo bisogno di portare questa trasformazione, perché sono loro una stella polare da seguire lasciando a loro stessi che devono rinunciare alla gestione dei team. Sa- il come fare per seguirla. rebbe interessante trovare degli indicatori che consentano di misurare sia il livello di auto-gestio- Ci sarebbero tanti punti da commentare, voglio ne di un team che l’efficacia di questa auto-gestio- soffermarmi su tre aspetti: ne. Servono team i cui membri abbiano alta consa- 1. Lo scrum team e il ruolo del management azien- pevolezza e maturità sia tecnica che di business, dale servono team che siano collettivamente manager 2. Lo scrum master e la leadership non gerarchica di se stessi e quindi necessariamente tutti devono 3. Il senso della ricerca di un obiettivo essere allo stesso livello. Il livello di competenza richiesto è molto importante. Sul primo punto, quello dello Scrum Team, viene 57A g i l e I t a l i a

La nuova guida esplicitamente dice che non esi- ecclesiastico! E invece questa caratterizzazione stono gerarchie nel team, inoltre elimina il con- viene rivista. cetto di Development Team sostituendolo con il concetto di Developers proprio per non lascia- Nel relativo paragrafo, lo Scrum Master viene de- re adito al pensiero che il Development Team sia finito come un vero leader, un leader che però, un sotto-team all’interno dello Scrum Team in cui come abbiamo detto nel paragrafo precedente, Product Owner e Scrum Master occupano una po- non ha una posizione gerarchica rispetto al Pro- sizione gerarchicamente diversa (probabilmente duct Owner e ai Developers, ma che esprime la superiore). sua leadership servendo il team e l’intera organiz- zazione. Personalmente avrei anche usato il termine Team Members invece che Developers perché si rischia Faccio notare come qualità quali la facilitazione di limitare la comprensione della parola Develo- non vengono più indicate, perché lo Scrum Master pers associandola ai soli sviluppatori software, non è più un facilitatore ma è il leader che aiuta e quando in realtà si tratta di chiunque dà un con- supporta, senza una ricetta preconfigurata. E per tributo al valore prodotto dal team… e poi d’altra rendere ancora più sfidante il ruolo dello Scrum parte la nuova guida non cita più il software! Master, la guida parte già nel primo paragrafo sul- la definizione di Scrum, dicendo che Scrum richie- Lo Scrum Master assume una nuova dimensio- de uno Scrum Master che promuove, sostiene, un ne. Per anni abbiamo tutti usato la locuzione ser- ambiente dove sostanzialmente si produce valore vant-leader, penso che un po’ tutti nel mondo agile inseguendo uno scopo. La definizione di Scrum è abbiamo caratterizzato così lo Scrum Master. Sulla quindi incentrata attorno allo Scrum Master. servant-leadership ho fatto diverse riflessioni, ho addirittura organizzato una riflessione in ambito

Chiudo questo mio commento sulla nuova guida spazio al “fritto misto”, a quegli scenari in cui un Scrum osservando come la ricerca dell’obiettivo, team cerca di perseguire più cose contemporane- del perché, anche e soprattutto di lungo termine amente, a quegli scenari in cui lo sprint backlog è diventa più evidente. una lista della spesa, a quegli scenari in cui non si capisce il senso di quello che si sta facendo. Il concetto di Sprint Goal, l’obiettivo dello Sprint, era già presente. Si introduce ora il concetto di La nuova guida Scrum toglie da ogni equivoco che Product Goal, l’obiettivo di prodotto, all’interno Scrum possa essere vista come una metodologia del quale gli Sprint Goal rappresentano passi per di gestione team. No, questo non è Scrum, Scrum raggiungere un obiettivo di più lungo periodo. Gli è una mentalità, è un modo di vivere la performan- stessi autori durante la loro presentazione hanno ce di un team. riflettuto sul fatto che Scrum non tracciasse l’idea di una visione di prodotto e hanno deciso di intro- Buon Scrum 2020 a tutti. durla con il Product Goal. La ricerca quindi di un obiettivo, la focalizzazione verso un obiettivo, è la strada che deve percorrere un team che vuole performare, un team che in ogni planning si chiede per prima cosa Perché vuole re- alizzare un certo incremento e che valore produrrà con quel incremento. In altre parole si lascia poco 59A g i l e I t a l i a

Misurare il cambiamento Tiziano Interlandi Divulgatore e Developer. Agile Coach e Software Engineer in Cerved Group. Co-founder di AgileForItaly, AgileItalia e Agile-Experience Conference. Founder di AgileMentoringItalia Batterista e fonico.

Misurare l’agilità è sempre stato il Santo Graal per tutti coloro che di granularità condivisa è molto importante. dell’Agile fanno una questione molto importante. COSA MISURARE Misurare richiede perizia, coscienza, consapevolezza e costanza e già spesso non lo facciamo su cose molto banali (tempo medio Ha senso misurare quante linee di codice ci sono in un programma di erogazione al cliente per esempio) oppure lo facciamo in un in correlazione alla qualità del software? In passato era usato modo molto errato non tenendo in considerazione la complessità molto creando una certa distonia: non è che se un programma che questa pratica prevede. ha 1000 righe di codice in più allora è migliore, oggi diremmo proprio il contrario. Inoltre pagare un fornitore in base a quanto Ricordo ancora il corso di Misure Elettronica ad Ingegneria ed codice scrive innesca un certo livello di conflitto di interessi a il primo pensiero fu: “Ma perché devo seguire un corso che discapito della qualità. mi insegna come misurare?”. La giovane età ed il chiodo che indossavo mi rendevano un po’ più romantico rispetto ad oggi Lo so è un esempio molto base, ma se riflettiamo un secondo che sono uno spietato agilista. vedremo che spesso misuriamo ed analizziamo aspetti che poi non solo non sono di interesse ma che spesso ci fanno approdare Il corso di Misure Elettroniche indicava prima di tutto il concetto a considerazioni errate. di unità di misura, in secondo cosa misurare ed il terzo come e con quali strumenti. Alla fine dobbiamo ricavare una correlazione. Penso di non essere l’unico ad aver trovato difficile comprendere i dati dichiarati giornalmente sulla epidemia Covid: ogni giorno Voi penserete che questo è l’ennesimo articolo nerd-arroganza, mi domandavo se quello che stavo leggendo fosse positivo o ma spesso ci dimentichiamo le basi di quello che vogliamo negativo e soprattutto dati spiattellati con poco contesto e mettere in atto. spesso fuorvianti. Partiamo quindi in ordine. Spesso non possiamo fermarci ad una sola misura, è necessario vedere un aspetto da diversi punti di vista e distanze (temporali e UNITA’ DI MISURA spaziali) al fine di non ricadere in correlazioni errate. L’unità di misura ci permette di razionalizzare un valore all’interno COME MISURARE di una scala ed il suo fine è quello di rendere sensato quello che stiamo misurando. La misura porta intrinsecamente un errore e soprattutto non deve interferire in alcun modo nel valore originario, snaturandolo Avrebbe poco senso misurare la distanza da casa mia alla o distorcendolo. macchina in parsec o anni luce, ha più senso in metri, un po’ più A volte i processi di misurazione sono pesanti ed arzigogolati scomodo in chilometri. Poi ci sono i barbari che usano i piedi, le e quasi fini a se stessi, introducendo latenze o peggio false once, i gatti o altro. misurazioni. Inutile dire che un’ unità di misura comune all’azienda e un livello 61A g i l e I t a l i a

CORRELAZIONE Un esempio potrebbe essere la risposta alla domanda: “E’ migliorata la qualità della comunicazione nel team?” - “Si, il La parte complessa è capire se da un evento si scatena un numero di mail è nettamente diminuito.” problema o un miglioramento. Ad esempio la mortalità dovuta al Covid è legata ai nostri comportamenti di tutti i giorni? Questo tipo di valutazioni può essere spesso “di pancia” e non Sappiamo che la risposta è sì, ma ha richiesto molta attenzione. supportato da dati puntuali. Spesso lascia il tempo che trova se non supportato anche da dati quantitativi. Alcuni conoscono il libro The China Study, scritto che cerca di Il classico esempio è la risposta alla domanda “Come stai?”, mettere in correlazione l’assunzione di latte, carne e derivati con diciamo bene, male, triste o felice, non entriamo in dettagli quali la comparsa di tumori. E’ un libro molto discusso e criticato che gli esami del sangue per poter stabilire come stiamo. Il mood di ha avuto molto successo. Ho letto questo libro (chi mi conosce un team ricade in un ambito qualitativo. sa che sono un cultore di paranoie e complottismi e di come ami approfondirne i particolari nella speranza di fondare un mio La misurazione/valutazione quantitativa è totalmente demandata culto che possa permettermi una indipendenza economica) allo studio dei dati. Alla domanda precedente potremmo e devo dire che il racconto e l’esposizione dei dati non fa una rispondere:”Si, è migliorata perché negli ultimi mesi venivano piega. Finisci di leggere il libro e ti viene voglia di smettere di inviate 100 mail a settimana e ora ne vengono spedite 20”. mangiare formaggio e carne. Poi però la comunità scientifica lo Anche qui possiamo ricadere in valutazioni scorrette con il rischio identifica come inaffidabile in quanto non si può imputare ad una di correlare in maniera errata le informazioni. Non possiamo sola gamma di alimenti come favorenti i tumori, ma bensì tutto un asserire con certezza che un numero inferiore di mail siano insieme di comportamenti molto più complessi. sintomo di miglioramento nella comunicazione, magari il server di posta ha avuto problemi o i membri del team si odiano. Il concetto è che con un po’ fantasia possiamo correlare tutto: il pil italiano e la lunghezza media delle carote tedesche nel 2020. Non possiamo però fare una netta distinzione, l’ambito qualitativo e quantitativo si muovono complementarmente e quindi non In ambito complesso ricordiamo che possiamo capire i motivi sono mutuamente esclusivi. Ogni ambito che andremo a vedere, solo dopo che gli eventi sono avvenuti e non è detto che quelli tranne poche eccezioni, avrà una po’ di uno e po’ dell’altro. identificati siano quelli effettivamente correlati. Correlazione non significa necessariamente causalità. Tutto questo ragionamento per dire che nella quasi totalità delle esperienze di transizioni raccontate emerge chiaramente che DIFFERENZA TRA QUALITATIVO E QUANTITATIVO l’andamento positivo o negativo è delegato all’ambito qualitativo o meglio «molto di pancia», spesso valutato da chi non sa Forse vale la pena ricordare la differenza tra qualitativo e comprendere la complessità. Riportare il tutto ad una analisi quantitativo soprattutto calato nel nostro mondo. più scientifica fuga i dubbi e non permette assunzioni troppo soggettive. Una misurazione/valutazione qualitativa ricade nell’ambito Cerchiamo quindi ora di suddividere alcune aree di interesse in della descrizione e cerca di trarne considerazioni senza entrare questi due ambiti: nell’analisi dei dati in maniera “scientifica”. AMBITO QUALITATIVO QUANTITATIVO MOOD DEL TEAM BENESSERE IN AZIENDA VALORE EROGATO AL CLIENTE SODDISFAZIONE DEL CLIENTE PERFORMANCE DEL TEAM TRANSIZIONE AGILE

PERCHE’ MISURARE E NEGAZIONISMO APPROCCIO SIX SIGMA La misurazione ed i dati rendono le nostre affermazioni più solide Non abbiamo mai parlato apertamente della metodologia Six quando ci viene chiesto di dimostrare qualcosa. Sigma ed in futuro daremo ampio spazio, ma possiamo pensare al nostro processo di trasformazione agile come un vero e proprio Ricordiamoci che non tutto può essere sottoposto ad una analisi progetto Lean Six Sigma. dati che abbia senso (ad esempio come sta il team? 5….boh cosa significa e come lo deduciamo), ma ci sono cose che, se misurate Per fare un progetto Six Sigma ci serve: correttamente, sono impossibili da non accettare. • Uno sponsor • Una persona che segua come coach il progetto La mia altezza è 1.74, possiamo dire per essere sicuri che è tra • Persone che lavorino a questo progetto 1.73 e 1.75, ma difficilmente posso andare in giro dicendo che • La possibilità di effettuare misurazioni sono alto 1.94 metri…. Dall’altra parte se qualcuno non accetta un • La possibilità di portare avanti esperimenti dato raccolto correttamente entra nell’ambito dei negazionisti (praticamente il meccanismo di rifiuto è il medesimo). Come anticipato procederemo in altri numeri con il verticale su Six Sigma, ma seguite il ragionamento. Questo meccanismo è molto frequente tra chi non accetta che Agile possa funzionare, spesso perché sente minacciata la Il nostro fine è identificare qualcosa da migliorare, capire propria posizione o competenza. Il risultato è la negazione della perché non va, proporre un miglioramento, il tutto attraverso la realtà e di ogni forma di evidenza. misurazione di parametri precisi e capaci di raccontarci come sta andando. Purtroppo, come possiamo vedere in questo periodo, non c’è affermazione che possa convincere queste persone, quindi il Six Sigma è orientato al cliente ed al valore erogato e per farlo consiglio è di non dare troppo seguito a certi ostruzionismi. Certo al meglio passa dalla tecnica del Values Stream Mapping. Ora potrebbe essere il vostro capo a rientrare in questa categoria, andremo a vedere l’intero flusso e quali misurazioni possiamo come già detto in passato trovate altri entusiasti anche al di fuori mettere in pratica e soprattutto quali hanno senso. dei classici schemi da organigramma. Quindi misuriamo ed analizziamo dati per capire se stiamo ottenendo un miglioramento grazie alle nostre pratiche e metodologie, in puro spirito Lean. 63A g i l e I t a l i a

IL CLIENTE soddisfazione del cliente è un sottoinsieme del valore erogato. L’approccio Six Sigma e Lean in generale parte dal cliente, colui Ma quindi cosa possiamo misurare? che ci paga per avere qualcosa che ritiene di valore. • Quanto un cliente acquista da noi I nostri clienti acquistano ed usano i nostri prodotti sperando di • Quanto utilizza il nostro prodotto averne un vantaggio competitivo rispetto ai suoi competitors. • Quanto rinnovi i nostri servizi/riacquisti • Il fatto che compri ed utilizzi servizi complementari (cross Questa affermazione sembra ovvia ma non sono moltissime le aziende che vedono il rapporto prodotto-cliente in questa selling) maniera. • Il numero di segnalazioni aperte al nostro servizio clienti Riprendiamo quindi le misurazioni che possiamo effettuare sul • se il suo fatturato e la sua crescita sono in qualche modo cliente. connessi all’utilizzo dei nostri prodotti VALORE EROGATO AL CLIENTE • La sua collocazione sul mercato • La sua affiliazione al nostro brand Il valore erogato al cliente è sicuramente composto dalla disponibilità nel prodotto di ciò che effettivamente gli serve, più Possiamo accompagnare il tutto con questionari finalizzati altri fattori più nascosti. a migliorare/confutare i nostri dati e generare quindi una valutazione più qualitativa. Un cliente ad esempio è soddisfatto se in caso di problemi ha un servizio di assistenza efficace, se ha facilità nel reperire Le nostre valutazioni future dovranno sempre basarsi su quanto informazioni, se viene coccolato. Qui il valore erogato e la il nostro cliente è soddisfatto ed andremo indietro nel value soddisfazione si intersecano creando una zona grigia in cui stream per identificare i potenziali/reali punti nella distribuzione possiamo anche fare tante misurazioni, ma alla fine entreremo del valore affetti da problemi. nell’ambito qualitativo. Possiamo sicuramente dire che la VALORE SODDISFAZIONE

IL BACKLOG E GLI STAKEHOLDER Purtroppo in tutto questo spesso prediligiamo la velocità di implementare qualcosa al posto di fare pensiero critico sul fatto Le cose che implementiamo sono di valore per il nostro cliente? che quello che stiamo facendo abbia o meno un valore per il cliente. Bella domanda. Qui avremo dei dati quantititativi (mi aspettavo X sono arrivati X/2) In questi anni ho sentito poco parlare della verifica e relativo ma anche un lato qualitativo dato dalle relazioni e degli strati che miglioramento di ciò che comprendiamo dal nostro cliente e che si frappongono tra noi ed i clienti finali, ovvero gli Stakeholder. trasformiamo in prodotto e feature. Spesso continuiamo a prediligere la quantità con la speranza, La qualità delle relazioni con i nostri Stakeholder sono sparando nel mucchio, di avere un risvolto economico positivo, effettivamente importanti in un quadro di così grande ma come tutti i processi anche questo è soggetto a difetti. complessità, ma non possiamo di sicuro misurarli (e avrebbe poco senso farlo). La Review di Scrum viene troppo spesso identificata come la Demo, spostando in secondo luogo l’atto di critica positiva nei Il grado di engagement degli Stakeholder, la loro proattività, confronti di quello che abbiamo compreso e implementato. la loro soddisfazione sono puramente qualitativi ed anche qui possono passare da survey, ma anche valutate da persone Ogni incremento, ogni feature dovrebbe aver collegato una esterne al processo che possono dare un giudizio più oggettivo stima di valore (economico, di opportunità o altro) che possa e scevro di anni di relazione, magari non del tutto positive. dirci quanto vogliamo rendere soddisfatto il cliente. Pensiamo di guadagnare X con questa feature e a distanza di Il backlog ha un Total Cost of Ownership gestito dal Product poco tempo vediamo arrivare X/2 ? E’ una misura importante Owner e piano piano vediamo che si arricchisce di particolari della nostra capacità di “mettere a terra” idee e di quanto siamo la cui somma deve sempre tendere verso cliente e la sua in grado di comprendere le esigenze dei nostri clienti. soddisfazione . 65A g i l e I t a l i a

LA FACTORY Ha infatti poco senso ottimizzare oltre ogni modo i tempi di erogazione se consegniamo cose che il cliente non vuole o Con factory vogliamo identificare tutte quelle parti che si feature pieni di bachi. Ha poco senso capire ogni persona del occupano nella pratica di realizzare quello che il cliente vuole. Gli team quanto collabora se un team funziona. Insomma c’è un aspetti sono molti e la sua complessità è necessariamente legata punto oltre il quale la misura ci discosta dalla realtà agile e ci alla dimensione aziendale, la maturità tecnologica e le persone. riporta nel fordismo più spinto con tutti i problemi annessi. Possiamo avere realtà con pochi team e realtà che necessitano Un team che fa un buon planning e lo rispetta va bene, un team di qualche forma di scaling più o meno spinto. che spinge verso l’automazione va bene. Ma se nonostante questo il valore erogato è nullo … ha poco senso occuparsene. Ma cosa compone questa pipeline di erogazione? • Il/i team che realizzano il prodotto MISURARE LA TRANSIZIONE AGILE • Lo strato che permette di creare prodotti incrementabili nel Ha senso cercare un parametro che possa indicarci quanto siamo tempo agili ? No. • Le tecnologie che vengono utilizzate Dico No perché se agile è un mindset come possiamo misurarlo? • I tempi di erogazione Possiamo solo vederne gli effetti, possiamo solo appoggiarci • La capacità di stimare e mantenere quanto “promesso” anche qui a qualcosa che conosciamo. Un’azienda sana è prima di tutto un’organizzazione capace di Ognuno di questi punti può avere un kpi agganciato, certo, ma rendere felici i propri clienti, ma lo fa attraverso la felicità dei dobbiamo essere il più oggettivi possibile senza comparare mele propri dipendenti. Non sono io a dirlo, ormai le grandi società del con pere. E allora ricordiamoci sempre che comparare gli story mondo hanno capito che è solo attraverso la capacità dei propri points fra diversi team è sbagliatissimo, misurare quante cose dipendenti che possono erogare valore ai clienti, spostando vengono fatte non ci dà un quadro chiaro, tantomeno compararlo l’attenzione dalla felicità dei “proprietari” a quella dei dipendenti. tra team. E’ un passo abbastanza epocale e non possiamo negare che Allora facciamo un passo indietro e torniamo al triangolo siamo nell’ambito puramente qualitativo. Ma allora cerchiamo rovesciato in cui la qualità non si transige e tempo e costi sono anche qui di concentrarci verso i parametri prima elencati: valore, fissi, inserendo anche il valore per il cliente discusso nei paragrafi time to market e difettosità. precedenti. Se un’azienda decide di iniziare un percorso di transizione è Il nostro fine quindi è di dare il massimo valore possibile ai nostri perché vuole averne dei benefici, ma trovarne altri rispetto a clienti, in tempi compatibili con il time to market, che siano di quelli elencati creerebbe una inconsistenza nella visione e nello qualità e il cui costo è il più vicino a quanto abbiamo stimato. scopo dell’organizzazione stessa. Una delle cose che ci insegna Quindi alla fine ha ben poco senso diventare maniacali a ricavare OKR è che gli obbiettivi devono essere scorporati nei vari livelli e numeriche su tempi (cycle time o lead time), su story point fatti o la loro somma deve dare il totale. sul numero di item conclusi, ma bensì ha molto senso seguire il Possiamo quindi dire che un’organizzazione che cresce nel flusso di valore verso il cliente considerando: numero di dipendenti, ha un basso ricambio, ha dipendenti soddisfatti che generano clienti soddisfatti… è un’azienda sana. • Valore erogato Allora meglio non inventarci altre misure. • Tempi di erogazione • Indice di difettosità

CONCLUSIONI percorso, ma sono le aziende che lo fanno ad essere realmente competitive. La passione di taluni per la misurazione, confronto, analisi delle Insomma accantonate per un attimo excel pieni di story point, prestazioni porta molto spesso a considerazioni del tutto fallaci tempi, numeri a caso e cercati di capire se state migliorando in che stressano le organizzazioni ed impediscono l’erogazione del maniera Kaizen verso un maggior valore erogato. Fatevi aiutare valore. da Lean, che, guardacaso, è stato inserito nella nuova guida Agile non ci dice che non dobbiamo misurare, anzi, ma ci dice scrum 2020 come riassunto di tutto quel mindset necessario a che ciò che dobbiamo misurare è il valore, cosa molto difficile da fare le cose per bene. pensare, figuriamoci da misurare. Spesso siamo semplicemente pigri nel voler intraprendere questo 67A g i l e I t a l i a

Là... dove guardano i girasoli Pierpaolo Cimirro Ex sviluppatore, Product Owner in Cerved Group, si occupa di Agile e Product Ownership seguendo il movimento italiano. Cofondatore della CoP Cerved e di Agile For Italy.. Membro IAM. Relatore a numerosi eventi nazionali Agile.

La storia si tramanda attraverso racconti, sensazioni, esperienze nella nostra memoria. dirette, suoni, aneddoti, miti, immagini e quant’altro susciti E’ stato l’anno … interesse o emozione. Sebbene la quantità di materiale a … in cui il mondo ha conosciuto, tristemente, due paesini italiani disposizione per raccontare un evento sia sempre crescente Vò Euganeo e Codogno; e maggiormente dettagliata per via della multimedialità, la … in cui abbiamo visto un “processione” di camion militari cronaca o la narrativa identificano in alcuni “simboli” i punti trasportare i deceduti della Bergamasca; di evidenza per raccontare questa storia. I simboli sono … delle mascherine, dei gel disinfettanti, del distanziamento esperienze che sollecitano particolarmente i nostri sensi, che sociale; portiamo nel nostro bagaglio culturale e che fanno parte della … dello smart working, dell’uso improprio della parola “agile”, nostra identità. della didattica a distanza; Da sempre la storia, gli eventi, avventure e catastrofi, sono … dei lockdown, delle statistiche, dei DPCM, dei colori delle raccontate attraverso i simboli. regioni, delle mille regole; La storia egizia viene raccontata attraverso immagini … della ricerca sui vaccini, dei proclami sulla percentuale di ideogrammatiche o attraverso le impressionanti Piramidi o le efficacia, della corsa agli approvvigionamenti; raffigurazioni di Cleopatra o Tutankhamon. Come non associare … delle aperture e chiusure totali, parziali, condizionate o vessilli imperiali, gladiatori e il monumentale Colosseo sperimentali; all’epopea Romana? L’epoca del digitale ha aggiunto il suono … degli eroi della quotidianità cioè di coloro i quali di fronte e il video in real time a questo patrimonio: il discorso “I have a all’evidenza disorganizzativa, ai piani pandemici assenti, dream” di Martin Luther King, il pezzo “Imagine” John Lennon, alle lacune farraginose della Sanità, alla sovraesposizione la foto del corpicino ustionato di Kim Phúc durante la guerra in mediatica delle varie figure protagoniste della storia, hanno Vietnam o quella di Aylan, emblema del dramma dei migranti, saputo rispondere al cambiamento più che seguire un piano … che giace senza vita accarezzato dalle onde. che non si sa se c’era. Il 2020 non si sottrae a questo processo di imprimere simboli 69A g i l e I t a l i a

Da spettatore interessato, come me il resto della popolazione, sole. L’effetto che si ha è sempre molto spettacolare. I girasoli ha fatto un certo effetto apprendere l’esistenza di tantissimi sembrano sempre degli spettatori ammirati dalla luce del sole” enti o agenzie (OMS, ISS, EMA, AIFA, ...) con notevoli strutture, (fonte: https://www.laprimulasiziano.it/girasoli-la-leggenda- flussi, organigrammi e complessità varie rispetto alle quali non e-il-loro-significato-simbolico/) si è ancora capito se sia disponibile un piano pandemico, a che data risalga l’ultimo aggiornamento, di chi sia la competenza di Abbiamo supportato e applaudito i nostri nuovi soldati, medici redazione e aggiornamento. ed infermieri, la nostra prima linea al fronte … sono diventati i Ho provato a calare questa serie di immagini, che rappresentano medici 2.0 e infermieri 2.0. uno dei frame nella più ampia storia della pandemia del 2020, Come non ricordare tutti coloro i quali hanno garantito beni e nell’ambito del concetto di valore e mi pongo una serie di servizi di prima necessità … autotrasportatori, tecnici delle utilities domande su tutte: e personale delle infrastrutture, fisiche e digitali, … continuità di • Che valore ha l’esistenza di tutte queste sovrastrutture se servizio garantita su ampio spettro e con alta qualità. Smart Working e Didattica A Distanza erano teoria e di fronte all’emergenza non si riesce, non solo ad applicare sperimentazione … possiamo dire che qualcuno ha abilitato un piano, ma a capire se il nostro Paese ne abbia uno a queste pratiche nella nuova realtà. disposizione? Un sorriso è stato regalato anche dalle forze dell’ordine che • L’esistenza e l’applicazione di un piano pandemico avrebbe durante la strada e blindata vigilia di Natale hanno raccolto permesso di arrestare la diffusione della pandemia o l’appello di un 94enne di Alto Reno per fare un sincero e sarebbe stato un palliativo? spontaneo brindisi con una “persona fisica”. • Che valore ha l’adozione di un mindset adattivo in aggiunta, non oso dire in sostituzione, ad una strategia nazionale pre- A differenza dei girasoli, non esiste nessuna sostanza intrinseca confezionata con piani e linee guida? che determini omogeneamente il comportamento umano di fonte al cambiamento. Nutrire il nostro mindset, con la capacità Il mio pensiero, commosso e riconoscente, va agli eroi della di adattamento e di reattività al fluire del cambiamento è quotidianità che con la loro capacità di adattamento hanno sicuramente il plus che permette di essere più efficaci nella saputo reinventarsi o reinventare il proprio quotidiano per nostra opera. Un po’ come i nostri eroi della quotidianità che, con garantire continuità professionale di servizio e di attività! inventiva, necessità, dinamismo stanno vincendo la battaglia Identifico in eroi della quotidianità le numerosissime persone contro un nemico tanto sconosciuto quanto maledettamente che a prescindere dalla presenza o meno di linee guida, letale e sgusciante. supporto o indicazioni varie nel loro ambito professionale o privato hanno compreso velocemente la situazione e hanno Eroi della quotidianità, lontano dalle stanze dei bottoni, distanti avuto la capacità di adeguare modalità e strumenti alla nuova da palcoscenici o riflettori, con il cuore pieno dei sorrisi delle realtà. persone che hanno aiutato più che dei like del social, che scrivono ora la storia in silenzio incuranti se saranno osannati o Il flusso della realtà … e coloro i quali si adattano ad esso. elogiati dopo. Questa immagine mi ricorda il percorso del sole … della luce … che è là …là … dove guardano i girasoli … insieme … compatti … Eroi della quotidianità … nonostante tutto. all’unisono. “La caratteristica principale del girasole, che lo rende famoso, Grazie! è quella di essere orientato sempre in direzione del sole, ciò dipende dell’eliotropismo ovvero dal movimento dei suoi organi vegetali che tendono naturalmente ad orientarsi verso il

AgileForItaly Lean Beer PODCAST SU SPOTIFY, SPREAKER, APPLE PODCAST, GOOGLE PODCAST DAVIDE CASARI TIZIANO INTERLANDI PIERPAOLO CIMIRRO 71A g i l e I t a l i a

Verona Handcrafted Gin non ti deluderà, è IL distillato fuori dal comune. Un Gin diverso che emana sensazioni e profumi mai trovati in nessun altro Gin. Come produttori di gin abbiamo scelto il metodo LONDON: Vhagin è un prodotto naturale al 100%, la macerazione delle spezie richiede tempi molto lunghi e solo alla fine di questo processo il gin può essere distillato. Per disciplinare non può essere aggiunta nessuna correzione dopo la distillazione e trae grande beneficio da un po’ di riposo in bottiglia. Nella giungla dei gin in commercio non è sempre facile orientarsi. Ogni volta che scegli un gin ricordati di cercare sull’etichetta la dicitura London Gin: Primo e facile criterio per distinguere un GIN di qualità. Vuoi capire meglio di cosa stiamo parlando? London Gin: il termine London non si riferisce al luogo di origine, ma al processo produttivo. Per disciplinare il London Gin, secondo il Reg. CE 110/2008, deve essere ottenuto esclusivamente da alcol etilico di origine agricola, il cui aroma è dovuto esclusivamente alla ridistillazione di alcol etilico in una singola seduta (one-shot) ed in alambicchi tradizionali con presenza di materiali esclusivamente vegetali naturali. Identico ad un Gin distillato, nel London Gin l’unica variante è che non può esserci aggiunta di nessun tipo di elementi artificiali quali aromi e coloranti. Il London Gin è trasparente, secco, profumato e deve avere titolo alcolometrico volumico minimo di 37,5% vol. www.vhagin.com – [email protected]

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