inserto pubbliredazionaleIl futuro dell’auto secondo AciIl legame tra l’Italia e l’automobile ha Il presidente Basti ricordare per esempio che, fin dal origini antiche. Nel nostro paese sono dell’Automobile 2009, ha introdotto sistemi di recupero e nati marchi iconici come Ferrari, Alfa riutilizzo di energia elettrica, i KERS. Per Romeo, Maserati, gioielli della tecnica e Club d’Italia, noi di ACI, rinnovare l’accordo significa del design invidiati da tutto il mondo. E Angelo Sticchi Damiani, quindi contribuire a mantenere il nostro se tale industria ricopre un ruolo così im- Paese e le nostre aziende nell’élite auto- portante, parte del merito è da attribuire parla delle nuove mobilistica mondiale, dare la più bella ve- anche all’Automobile Club d’Italia – per sfide che attendono trina ai nostri giovani piloti e rispondere ai tutti semplicemente ACI – un’istituzione il settore. Tra mobilità milioni di tifosi che desiderano vivere l’in- nata oltre 100 anni fa proprio con lo sco- elettrica, sicurezza tensità della Formula 1. Questo impegno po di favorire lo sviluppo dell’automobili- e un debutto importante: di ACI c’è oggi e ci sarà anche domani, smo in Italia. il primo Gran Premio perché il Gran Premio d’Italia spenga le Oggi, dopo i postumi della crisi, il set- di Formula E a Roma 100 candeline e prosegua. tore sta lentamente riprendendo slancio e molte sono le sfide che lo attendono, Angelo Sticchi Damiani, Abbiamo parlato di motori e di velo- come ci racconta il Presidente dell’ACI presidente dell’Automobile cità, ma non dobbiamo dimenticar an- Angelo Sticchi Damiani. che la sicurezza. Quali sono le iniziative Club d’Italia che Aci sta portando avanti in questo Presidente, il mondo dell’automobile campo? è all’alba di una rivoluzione, quella della a questa rivoluzione, anche superando ACI concorre innanzitutto ad analizzare mobilità elettrica. A che punto siamo? eventuali pregiudizi e diffidenze. Per l’incidentalità stradale italiana con l’obiet- La mobilità totalmente elettrica è già una queste ragioni ACI si è battuta fin dal tivo di comprenderne le cause e come ri- realtà in Italia – seppur ancora con pic- 2012 per avere il GP di Formula E nella durla. Sulla base di queste analisi il nostro colissimi numeri – specie per gli sposta- città di Roma, con l’obiettivo di “far toc- centro ricerche studia e propone soluzio- menti cittadini. Al contempo, la presenza care con mano” agli italiani che il futuro ni per aumentare la sicurezza di tutti gli sempre più diffusa di colonnine elettriche per l’auto elettrica è già in atto e che le utenti della strada, a iniziare da pedoni e per la ricarica (sia pubbliche che private) nostre città saranno premiate da questa ciclisti che sono i meno “protetti”. Grazie e l’arrivo sul mercato di auto cosiddette trasformazione. ad automobili sempre più sicure e al la- “ibride plug-in” darà un forte impulso per voro di questi anni da parte del Governo, una mobilità sempre più sostenibile per Se la Formula E rappresenta il futuro, del Parlamento, dei diversi Enti coinvolti, l’ambiente. Diverso è invece immaginare il Gran Premio di Monza di Formula 1 dei concessionari autostradali, delle tante quando la trazione elettrica potrà sostitui- è il presente. Che significato ha per il Associazioni e di ACI, a partire dagli anni re completamente i motori benzina o die- nostro Paese essere riusciti a rinnovare ’70 gli incidenti sono costantemente di- sel: avverrà certamente nei prossimi anni l’accordo? minuiti ma soprattutto si è fortemente ri- ma nessuno può stabilire una data certa. La Formula 1 è nel mondo la regina delle dotta la loro gravità. In Italia, nel 1971 con Nel frattempo però l’Italia è al passo con gare automobilistiche, non solo per la sua 10 milioni di auto circolanti si contarono l’evoluzione e, ad esempio, grazie alla storia e la sua capacità di entusiasmare oltre 10.000 vittime della strada, oggi con collaborazione tra ACI ed Enel a Vallelun- ma soprattutto per la capacità di anticipa- 50 milioni di auto siamo scesi a poco più ga si sperimentano le diverse tecnologie re e contribuire all’ evoluzione dell’auto. di 3.000 lesioni mortali. che permetteranno di caricare facilmente Ma non basta. Dobbiamo imparare a gui- e velocemente le batterie, e stiamo soste- dare in sicurezza e a usare correttamente nendo la diffusione capillare delle colon- i nuovi dispositivi attivi dell’auto, magari nine anche sui percorsi autostradali. proprio grazie ai corsi di guida sicura di ACI, e ricordare ogni volta che siamo al A proposito di mobilità elettrica, il 14 volante le regole per percorre le strade aprile sarà una data storica: si correrà in modo sicuro: tra le prime allacciare le infatti il primo Gran Premio di Formula cinture anche per i passeggeri posteriori, E a Roma. Quanto è importante questo non distrarsi e non usare il telefono, avere evento per Aci e per l’Italia? prudenza. Per questo ACI periodicamen- La Formula E rappresenta l’attuale fron- te lancia campagne di sensibilizzazione: tiera nella ricerca per l’auto elettrica, il sia generaliste, che toccano tutti i temi punto più avanzato per le performance della mobilità, che di sensibilizzazione che esprime, e ACI la ritiene fondamen- mirata, come la campagna social “molla- tale per accelerare verso la mobilità sen- stotelefono” dedicata ai giovani, contro za carburanti fossili. Inoltre, è altrettanto l’uso del cellulare alla guida. fondamentale preparare gli automobilisti
TECNICA,PROFESSIONE E SOCIETÀ L’unità dell’Arma Grazie al duplice status di forza costituita nel 2001 di polizia e al contempo di uni- tà militare a tutti gli effetti, la 2^ esprime assetti Brigata Mobile dell’Arma dei Carabinieri con capacità militari rappresenta un asset prezioso in numero- se delle missioni internazionali cui par- e di polizia tecipano le Forze Armate Italiane. Specie da impiegare nei contesti in cui il focus della missione nelle missioni è sul capacity building, sulla formazione internazionali cioè delle forze di sicurezza locali di quei Paesi che hanno intrapreso un percorso di stabilizzazione dopo periodi più o meno lunghi di conflitto. E’ il caso dell’Iraq, ad esempio, dove gli istruttori dell’Arma ope- rano nel centro di addestramento di Ba- ghdad, formando i quadri e gli agenti del- 50
LA 2a BRIGATA MOBILEDEI CARABINIERI Mario RENNAla polizia locale destinati a lavorare nelle ghanistan, Libano, Kosovo e Palestina (perzone recentemente liberate dalla presen- citare i principali).za dei miliziani di Daesh, dove le condizio- La Brigata – il cui Comando ha sede a Li-ni di sicurezza sono fortemente deterio- vorno - venne costituita a settembre delrate. In tali circostanze – dense di rischi e 2001 per contribuire con assetti organicidi minacce legate alla forte diffusione di ad assolvere i compiti di natura militarearmi da guerra e dall’assenza di regole e e speciali assegnati all’Arma dei Carabi-dello stato di diritto - una formazione “ro- nieri, rappresentando una novità assolu-busta”, vale a dire con un’impronta netta ta proprio per il fatto di poter esprimeredi stampo militare, costituisce un valore assetti con capacità militari e di polizia daaggiunto. Un plus che in molti casi viene impiegare all’estero. La linea di comandoappunto fornito dai circa trecento militari prevede la dipendenza della Brigata dal-della 2^ Brigata Mobile, che trasfondono la Divisione Unità Mobili, che a sua voltail proprio DNA di forza di polizia ad ordi- dipende dal Comando Unità Mobili e Spe-namento militare agli allievi che frequen- cializzate che fa capo al Comando Gene-tano i centri di addestramento in Iraq, Af- rale dell’Arma. Oggi sono quattro i reparti 51
La 2a Brigata Mobile dei Carabinieriche la costituiscono: il 1° Reggimento Ca- ai reparti della Brigata si articola su trerabinieri Paracadutisti ‘Tuscania’ (Livor- ambiti: quello iniziale di accesso, che pre-no), il 7° Reggimento ‘Trentino Alto Adi- vede corsi di durata minima di 3 mesi, chege’ (Laives, provincia di Bolzano), il 13° diventano 9 per il ‘Tuscania’ e 15 comples-‘Friuli Venezia Giulia’ (Gorizia) e il Grup- sivamente per gli operatori delle Forzepo di Intervento Speciale (GIS), cui si ag- Speciali del GIS (i quali provengono tuttigiungono un Reparto Supporti e il Centro dal ‘Tuscania’; il mantenimento, ovvero ladi Addestramento (questi ultimi tutti di conservazione del livello addestrativo estanza a Livorno). I compiti della Brigata – delle capacità individuali e di reparto; laoltre a quelli di comando, coordinamento specializzazione, dove si acquisiscono ca-e controllo dei reparti dipendenti – con- pacità tecniche e operative particolari. Lesistono innanzitutto nell’approntamento attività addestrative svolte dalla Brigatae addestramento dei moduli operativi da – oltre alla formazione del proprio perso-impiegare nei diversi teatri. A questo si nale – si rivolgono anche al personale im-aggiungono il supporto logistico in favore piegato all’estero (presso i Comandi mul-dei reparti schierati oltremare e la certi- tinazionali di contingenza, ad esempio),ficazione all’impiego in missioni di breve alle altre unità dell’Arma e alle forze didurata all’estero. polizia straniere. I pacchetti per acquisireL’addestramento del personale assegnato capacità specifiche in relazione al grado o 54
all’incarico ricoperto sono monotematici, e la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, chee hanno dimostrato una certa validità, stanno consentendo a centinaia di fre-sperimentata sia in Patria che all’estero quentatori appartenenti a diverse istitu-e oggetto di richieste in ambito NATO, zioni dell’Unione Europea di apprendereONU e UE. le nozioni generali per fronteggiare si-In media sono oltre 7000 i frequentatori tuazioni di rischio in contesti di crisi.dei corsi svolti dalla Brigata, 250 dei qua- Alla formazione del personale dell’Armali si riferiscono alle certificazioni prima segue l’impiego, tanto sul territorio na-di un impiego all’estero. Anche nel cam- zionale quanto all’estero. In campo inter-po della formazione si esplica la natura nazionale i Carabinieri della 2^ Brigataduale dei Carabinieri – forza di polizia sono con i Caschi Blu di UNIFIL in Li-e corpo militare – dal momento che la bano e sempre nel Paese dei cedri con lametodologia militare viene finalizzata Missione bilaterale italiana; con la NATOai compiti di istituto. Bisogna infine con- in Afghanistan e in Kosovo (Op. Resolu-tare le collaborazioni con realtà esterne te Support e KFOR); in Iraq nell’ambitocome ad esempio i corsi di giornalismo dell’operazione Prima Parthica in senoin teatro di guerra, oppure i corsi HEAT alla coalizione internazionale contro Da-(Hostile Environment Awareness Training) esh, in Libia e in diversi altri Paesi anco-svolti nell’ambito dell’accordo tra l’Arma ra, sulla base di accordi ad hoc. 55
La 2a Brigata Mobile dei Carabinieri Il 1° Reggimento Carabinieri Paracadustisti “Tuscania” fino al 15 marzo 2002 era alle dipendenze della Brigata Paracadutisti ‘Folgore’ dell’Esercito, e assolve compiti di tre tipi: militari (tipici delle truppe paracadutiste), di polizia (supporto all’Arma Territoriale, sicurezza alle sedi diplomatiche ‘a rischio’, scorte) e addestrativi in favore di militari dell’Arma destinati a reparti speciali. Gli aspiranti al Reggimento, di tutti i gradi, vengono preventivamente sottoposti ad una selezione psicofisica, finalizzata ad accertare la loroattitudine al particolare impiego, e successivamente ammessi alla frequenza di un corsoformativo della durata di circa nove mesi comprendente: corso di paracadutismo; ad-destramento di pattuglia e di plotone; addestramento all’impiego di armi e materialispeciali.Superate le prove finali del corso, il carabiniere paracadutista transita nel Battaglione,nell’ambito del quale svolge attività operative, di addestramento di mantenimento e diulteriore specializzazione in diversi settori.Il ‘Tuscania’ ha partecipato a tutte le più importanti missioni internazionali in cui sonostate impegnate le Forze Armate italiane. A partire dal Libano (1982-1984) con l’ITALCONper poi proseguire in ambito NATO, ONU ed Unione Europea. Molto frequenti sono gliimpieghi sul territorio nazionale nelle aree che, per caratteristiche morfologiche e so-cio-criminali, risultano difficilmente controllabili dalle Forze di Polizia territoriali. In talequadro numerose operazioni antisequestro, anticontrabbando e anticrimine sono statecondotte con successo in Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Il Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.) è stato istituito il 6 febbraio 1978, in piena emergenza terrorismo. L’evolversi, in quel periodo, di fenomeni terroristici e di forme di distur- bo dell’ordine pubblico richiese la costituzione di un’apposita unità per l’impiego in operazioni speciali anti-terrorismo e anti-guerriglia, con carabinieri tratti dall’allora Battaglione Carabinieri Paracadutisti‘Tuscania’ perché particolarmente addestrati ad intervenire nelle situazioni più rischioseanche in presenza d’ostaggi. Il reparto, considerato di solito come “ultima ratio”, ebbe ilbattesimo operativo il 29 dicembre 1980 quando fece irruzione nel supercarcere di Trani,sgominando in modo estremamente rapido e incruento una rivolta di detenuti che aveva-no preso in ostaggio 18 agenti di custodia.Tutti gli operatori provengono dal ‘Tuscania’. Sono volontari, con età non superiore aitrent’anni e con ottimi precedenti disciplinari. Le prove selettive per accedere al G.I.S. 56
sono molto impegnative e sono finalizzate anche ad accertare la capacità operativa insituazioni ad elevato stress fisico e psicologico.Chi supera le selezioni accede al Corso per Operatore del G.I.S., durante il quale si stu-diano varie discipline tra cui: tecniche di disarmo personale, tiro rapido discriminato conarmi corte e lunghe, impiego esplosivi, alpinismo, discesa rapida da pareti ed elicotteri,irruzione in edifici, tecniche di guardia del corpo, tecniche d’intervento su obiettivi par-ticolari (autobus, aerei, treni). Superato il corso, l’operatore G.I.S. partecipa ad ulterioricorsi di specializzazione. Il 13° Reggimento Carabinieri ‘Friuli Venezia Giulia’ è attualmente im- pegnato in diversi teatri operativi con compiti di polizia militare e di ad- destramento delle Forze di polizia locali. Assicura inoltre i servizi di scorta, vigilanza, protezione e tutela presso ambasciate ad alto rischio. Il Reparto è stato frequentemente impiegato in prima linea nelle attività di soccorso alle popolazioni colpite da eventi calamitosi, tra i più recenti il terremoto in Abruzzo nel 2009. In particolare va ricordato il contributoofferto in occasione del violentissimo terremoto che il 6 maggio 1976 ha devastato nu-merosi paesi del Friuli. Considerevole è stato l’apporto fornito alle missioni in Albania,Etiopia/Eritrea, Bosnia Herzegovina, Kosovo, Haiti, Libano ed Iraq, dove 3 militari del 13°Reggimento persero la vita nel tragico attentato di Nassirya del 12 novembre 2003, men-tre altri 6 rimasero feriti. Al pari del 13°, il 7° Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige è at- tualmente impegnato nelle principali missioni internazionali con compiti di polizia militare e addestramento delle locali forze di polizia, oltre che presso le Ambasciate italiane in Paesi a rischio. Il Reggimento è stato fre- quentemente impiegato in attività di soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali, come il terremoto in Emilia Romagna. Considerevole è stato l’apporto fornito alle missioni in Libano, Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Etiopia-Eritrea, Georgia, Ciad, Haiti e Iraq. In partico-lare, nel corso di quest’ultima missione, 7 militari del Reggimento sono stati decorati conla Medaglia d’Argento al Valore dell’Arma dei Carabinieri, mentre l’Appuntato HoracioMajorana, caduto nel corso dell’attentato di Nassirya, è stato insignito della “Croce d’O-nore alle Vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnati in operazioni militari e civiliall’estero”, alla memoria. 57
La 2a Brigata Mobile dei CarabinieriI compiti dei Carabinieri della Brigata non servizi nei maggiori capoluoghi italiani esi limitano alla formazione delle forze di nelle zone del Centro-Italia colpite dal ter-polizia locali: all’occorrenza essi assicu- remoto.rano infatti anche le funzioni di polizia In sintesi, le attività di addestramento, ap-militare presso le Grandi Unità Multina- prontamento e sostegno logistico del per-zionali in occasione delle operazioni di sonale dell’Arma impiegato nelle missionimantenimento della pace. fuori dai confini nazionali costituisconoOltre a ciò è compresa anche la protezio- un complesso che rafforza il caratterene delle sedi diplomatiche italiane in un militare dei Carabinieri ed è funzionalecerto numero di Paesi: Somalia, Libia, Pa- all’assolvimento dei compiti di istituto,kistan, Congo, Afghanistan, Iraq e altri. assicurando un’autonomia logistica espri-In Patria le unità della Brigata prendono mibile in ogni situazione. Un complessoparte ai principali servizi di ordine pubbli- in cui vengono valorizzate e condivise leco, supportano l’Arma territoriale e pro- esperienze operative dei singoli militari eiettano Squadre Operative di Supporto: lo delle unità dell’Arma e in cui si realizzanoscorso anno si è registrato l’impegno per sinergie efficaci, la cui massima espressio-il G7 di Taormina, insieme alle altre Forze ne è rappresentata dal binomio di eccel-Armate e di Polizia, e tuttora sono in atto lenza Tuscania-GIS. 58
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DIFESA DELLO SPAZIO AEREO & METEOROLOGIAIl Reparto Addestrativo dell’Aeronautica Militare Andrea CINELLI La scuola La protezione dello spazio aereo dell’Aeronautica Militare rappresenta la missione essen-forma specialisti qualificati ziale dell’Aeronautica Militare, una missione che si esplica 24 ore su 24 in tre ambiti: trecentosessantacinque giorni l’anno at- la difesa aerea, traverso un sistema articolato di difesa il controllo del traffico che è peraltro integrato in quello della e la meteorologia NATO sin dal tempo di pace. Il sistema si basa sull’ombrello protettivo assicurato dalla rete di sensori radar e dalle capacità radio disseminati su tutto il territorio ita- liano, integrati da sistemi come i velivoli AWACS della NATO, i sensori imbarcati su navi ADS (Air Defense Ship) e il velivolo da scoperta Gulfstream G550 CAEW recen- temente acquisito dall’Aeronautica. L’om- 61
brello è controllato da un sistema di Dife- ma anche nel quadro dell’Alleanza Atlan-sa Aerea Missilistica Integrata (DAMI), da tica: sono numerosi i Paesi alleati (Islan-cui dipendono l’11° Gruppo DAMI di Pog- da, Lituania, Estonia e altri ancora) chegio Renatico (Ferrara) e il 22° Gruppo Ra- beneficiano degli assetti di difesa aereadar di Licola (Napoli). I controllori dei due italiani, ovvero dei gruppi di caccia inter-gruppi sorvegliano costantemente il traf- cettori e dei controllori della difesa aerea,fico aereo, identificando eventuali tracce nelle attività di Air Policing. Questi ultimisospette che possono costituire una mi- sono figure altamente qualificate che ven-naccia per la sicurezza e da quelle stesse gono formate in Italia dal Reparto Adde-sale viene lanciato in caso di emergenza stramento Controllo Spazio Aereo (RAC-- ad esempio quello non infrequente di un SA) dell’Aeronautica Militare, di stanzavelivolo non identificato e non risponden- presso l’aeroporto “Mario de Bernardi” dite alle chiamate radio – lo scramble, cioè Pratica di Mare e inquadrato nella 9ª Bri-il decollo immediato dalle basi più vicine gata Aerea ISTAR-EW. Il training avvienedi una coppia di caccia intercettori Euro- attraverso una serie di corsi destinati afighter, in grado di raggiungere i 10mila personale dell’Aeronautica e – in deter-metri di quota nello spazio di poche de- minati casi – anche della Marina Militare.cine di secondi e procedere in tempi bre- L’offerta formativa parte con il corso capovissimi all’intercettazione dell’aereo so- controllo sorveglianza di 19 settimane chespetto, guidati sempre dai controllori che fornisce le competenze per avvistare ri-operano nella sala operativa a terra. portare e identificare la situazione aereaSi tratta di un compito delicato che l’Aero- acquisita dal radar. Al periodo trascorsonautica Militare svolge non solo in Italia presso la scuola segue un tirocinio pres- 62
so i reparti operativi di appartenenza. Lo vate dai controllori possono essere condi-step formativo successivo è il corso con- vise con tutto il network – che ottemperatrollo armi (in gergo tecnico chiamato agli standard NATO Link16-capable – co-‘guida-caccia’) di 20 settimane che va a stituito da piattaforme aeree. Le lezionicompletare la capacità addestrativa DAMI teoriche vengono intervallate dagli eser-dove i frequentatori apprendono a gestire cizi al simulatore i quali rappresentanotutte le operazioni militari aeree, in comu- fedelmente gli scenari reali. All’internonicazione con i piloti dei caccia intercetto- del Reparto infatti è di futura realizzazio-ri. Infine c’è il training per diventare con- ne l’implementazione del programma in-trollore tattico – destinato solo ad ufficiali terforze di modelling and simulation Forzadell’Aeronautica – figura incaricata della NEC (Network Enabled Capabilities) con lagestione tattica della battaglia aerea, ov- creazione nella sala operativa di un Airvero di scegliere se ‘ingaggiare’ oppure no Operation Center deployable per l’utiliz-un aeromobile ostile. La condivisione dei zo e la gestione del comando e controllodati rilevati dai radar è un fattore essen- su operazioni terrestri, navali e aerei. Gliziale nel battle-management nonché un ul- input relativi a potenziali minacce aereeteriore importante campo della formazio- legate a comportamenti anomali, vengo-ne è costituito dai corsi ‘tattico-data link’, no forniti al sistema della difesa aerea an-rivolti ad operatori, tecnici e piloti, cioè a che dai controllori del traffico aereo, chetutti coloro che adoperano il network clas- formano il secondo pilastro del controllosificato con il quale si scambiano tracce ed dello spazio aereo. Tali figure operano in-informazioni, oltre ad impartire ordini nanzitutto nelle torri di controllo degli ae-tattici. Le tracce ostili eventualmente rile- roporti militari, in quelle aree dove il traf- 63
Difesa dello spazio aereo & metereologiafico militare e civile è intenso (ad esempio l’atterraggio finale.Sigonella, Trapani, Pisa, Grosseto ecc). La Il controllo del traffico aereo interagisceformazione basica per controllore di tor- con la difesa aerea assicurata dall’Aero-re dura complessivamente 32 settimane nautica ed è gestito da questa insiemee coinvolge allievi usciti dalle scuole di all’Ente Nazionale Assistenza al Voloformazione dell’Aeronautica e per la pri- (ENAV), secondo una ripartizione del-ma volta nella storia anche il personale di lo spazio aereo che assicura continuità etruppa, i quali svolgono numerose ore di flessibilità, in base alla quale un aereo diaddestramento ai simulatori di torre del linea - ad esempio diretto da Catania a To-RACSA, dove su una serie di maxi-scher- rino - verrà seguito durante il volo da con-mi viene riprodotta nei minimi dettagli trollori di volo civili o militari a secondala zona di lavoro di Catania: una scelta dell’aerovia e dello spazio aereo percorso.non casuale data l’intensità del traffico Il controllo del traffico aereo è dunque unaereo civile sullo scalo di Fontanarossa e sistema complesso che richiede esperien-di quello militare da e per Sigonella, con za da parte degli operatori, specie in casol’aggiunta per quest’ultimo dei velivoli a di emergenza ovvero al verificarsi di unopilotaggio remoto molto difficili e com- “scramble” facendo in modo che tutto ilplessi da gestire. Al termine del corso – in traffico non interessato nell’attività di di-cui i frequentatori si confrontano con un fesa aerea nazionale sia fatto sgomberareampio spettro di casi da gestire, dalla rou- dalla porzione di cielo interessata, dandotine alle emergenze in volo e a terra, dal priorità agli intercettori di poter operare.dirottamento all’incendio, passando per le Priorità massima viene data anche a tuttiavarie tecniche, dialogando con i piloti e i voli operativi militari, i quali sono pia-con altri operatori - i controllori verranno nificati come tali per svolgere le funzionipoi abilitati presso lo specifico ente in cui assegnate all’Aeronautica.presteranno servizio, dotato delle proprie Anche nel campo del controllo del trafficopeculiarità orografiche e di traffico ae- aereo in aggiunta al percorso formativoreo. Alla formazione di base segue quel- per operare in una torre di controllo o inla avanzata, fornita nell’ambito dei corsi un radar di avvicinamento sono previsti‘radar e aerovia’, dove in 20 settimane per corsi di perfezionamento, come quello dila prima fase e 15 per la seconda, viene alta specializzazione per istruttori, vale aampliato il raggio d’azione dei controllori, dire per coloro che seguono i tirocinantiben oltre quello della torre: il lavoro con- in abilitazione negli aeroporti dell’Ae-siste a quel punto nell’instradamento dei ronautica, cui si aggiungono i corsi pervelivoli sulle aerovie considerate vere e valutatore, supervisore, ispettore serviziproprie autostrade del cielo sulle quali ci navigazione aerea e per disegnatore disi immette dopo il decollo e le si lascia per procedure di volo (Flight Procedures Desi- 64
gner) ovvero per chi è deputato a disegna- Vigili del Fuoco. In quest’ultimo caso esi-re aerovie, sentieri di arrivo e partenza da ste una partnership per quanto riguardae per gli aeroporti. Da diversi anni a que- la formazione dei Direttori Operazioni dista parte valore aggiunto all’attività for- Spegnimento (DOS), circa l’impiego an-mativa è il corso per controllori “Combat tincendio dei mezzi aerei. Tale flessibilitàController” riservato al personale del 17° ed interoperabilità è alla base dell’attivitàStormo Incursori dell’Aeronautica, attivi- didattica svolta anche presso le scuole età finalizzata alla formazione di professio- gli istituti di formazione dell’Aeronauticanalità per lo sviluppo e l’implementazione Militare: dalla Scuola Specialisti di Casertadi capacità operative nell’ambito della dot- passando attraverso la scuola maresciallitrina SOALI (Special Operation Air to Land di Viterbo fino all’Accademia Aeronau-Integration). tica dove ogni anno vengono tenute agliTutti i corsi del RACSA relativi alla forni- allievi ufficiali dei corsi regolari e speciali,tura del controllo del traffico aereo aderi- nell’ambito dei propri curricula di studio.scono alle normative nazionali, europee La collaborazione con l’esterno si esplica(Regolamenti Comunitari, Eurocontrol) anche nel settore della meteorologia, cheNATO ed internazionali come quelle è il terzo pilastro dell’attività formativaemanate dall’ICAO (Organizzazione In- del RACSA. Il Reparto forma e qualificaternazionale per l’Aviazione Civile). La infatti il personale militare destinato aidelicatezza dei compiti propri dei control- Servizi di Meteorologia Aeronautica e halori richiede un aggiornamento continuo recentemente aperto le porte a studentiverificato con la somministrazione di test neolaureati dell’Università di Roma “Torogni tre anni (Valutazione della Compe- Vergata” per un corso di fisica dell’atmo-tenza Operativa) ad un’ottima conoscenza sfera e meteorologia rivolto in principiodella fraseologia aeronautica totalmente a ufficiali del Genio Aeronautico. La for-in lingua inglese. Corsi di inglese aero- mazione complessiva offerta dal RACSAnautico ed i relativi test di verifica vengo- in materia di meteorologia si svolge in ac-no tenuti presso il Centro di Formazione cordo con i requisiti dell’OrganizzazioneAviation English di Loreto. Il Reparto negli Mondiale per la Meteorologia e riguardaultimi anni ha inoltre sviluppato una di- le figure dei tecnici meteorologi chiamatimensione internazionale, avviando cor- ad operare presso gli aeroporti militari –si di difesa, traffico aereo e meteorologia per l’assistenza alla navigazione aerea - eper personale di Forze Armate straniere quelle dei previsori presso gli uffici meteo.della NATO e non (Kuwait, Iraq, Libia, Af- Come per il traffico aereo anche in questoghanistan ecc), oltre a instaurare un im- settore vengono svolti corsi di meteorolo-portante rapporto di collaborazione con gia riservato agli incursori dell’Aeronauti-Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e ca (Combat Weather). 65
Tutti gli specialisti brevettati dal RAC- loro, vivono in completa simbiosi nell’as-SA finiscono per alimentare il bacino di sicurare quotidianamente la piena assi-meteorologi che contribuiscono a forni- stenza al personale navigante: continuire quotidianamente a livello nazionale il coordinamenti e scambi di informazioniServizio Meteorologico dell’Aeronautica tra questi tre pilastri (difesa aerea, traffi-Militare, fonte di tutti i bollettini e le in- co aereo e meteorologia) avvengono performazioni che ogni giorno e più volte al supportare i piloti in volo. E viceversa: legiorno vengono diffusi in televisione (an- informazioni riportate da questi ultimi,che da ufficiali dell’Aeronautica) e su tutti ovvero ottenute dall’utilizzo dei radar neli media. controllo dello spazio aereo, contribuisco-Una curiosità finale: i due ambiti forma- no ad incrementare i dati meteo in modotivi del RACSA - il controllo dello spazio da ottenere informazioni sempre aggior-aereo e la meteorologia – se pur diversi tra nate e utili al personale navigante. 66
EDISTAMPA EDITORE STIAMO COSTRUENDO IL FUTURODELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE Sede Legale: Circonvallazione Clodia, 163/171 - 00195 Roma Sede Amm.va ed operativa: Loc. Pezza, snc Zona Industriale - Dragoni (CE) - ItalyDirezione Editoriale e Commerciale: [email protected] (+39 3668613989) Direzione Amministrativa: [email protected] (+39 3314504670) www.edistampa.com Editore e Concessionario per la Pubblicità Iscr. R.O.C. AGCOM n.24386 del 31/03/2014 SOCIETÀ CERTIFICATA LL-C (Certification) Italy Sistema di gestione per la qualità ISO 9001:2015 Sistema di gestione ambientale ISO 14001:2015 Sistema di gestione per la sicurezza del lavoro e della salute OHSAS 18001:2007
TECNICA,PROFESSIONE E SOCIETÀ IL Il Museo dell’Ingegneria militare italiana, inaugurato il 13 febbra- io 1906 con sede nel Maschio diPATRIMONIO Castel Sant’Angelo in Roma, rappresenta una delle più antiche esposizioni militari STORICO della Capitale. A partire dal 1902 inizia ad affluire in Castel Sant’Angelo da ogni par- te d’Italia un’ampia varietà di materiale DEL del Corpo del Genio, opere d’arte, modelli, GENIO plastici, disegni, stampe e rappresenta-MILITARE zioni grafiche di fortificazioni e di opere militari, che vengono così ordinate via via nei diversi locali, di volta in volta ultimati. Dopo cinque anni di alacre lavoro sotto laGiulio MILONE e Sara ISGRÒ direzione del colonnello Mariano Borgat- ti tutto è pronto, e il 13 febbraio del 1906, alla presenza di S. M. il Re Vittorio Ema- nuele, il Museo dell’Ingegneria militare 68
italiana viene inaugurato solennemente. con due visite: il 14 gennaio 1907 e poi ilNel monumento restaurato, salvo che nei 13 luglio del 1909. Nel 1911, la collezionelocali privi di luce e altri pochi del cortile, viene trasferita all’interno delle ‘caser-tutti gli ambienti sono occupati da: mette’ di Papa Urbano VIII entro la cinta pentagonale bastionata di Castel Sant’An- Cimeli, ritratti e busti; gelo, inaugurato il 13 febbraio dal Re, con Lavori del Genio per la Marina; la nuova denominazione di Museo Storico Artiglieria, Macchine, forni da campo; dell’Arma del Genio (R.D. 5 febbraio 1911 Biblioteca, Manoscritti, Disegni di co- n. 53). Lo statuto e il Regolamento, appro- struzione e di fortificazione; vati con Decreti del Ministro della Guerra Fotografia, telegrafia elettrica; il 17 marzo 1911, prevedono la dipendenza Storia della telegrafia ottica, materiale del Museo dal Ministro della Guerra e, per ferroviario, ecc. esso, dall’Ispettorato Generale dell’ArmaGrande è l’interesse destato da questo del Genio. Il 13 febbraio del 1920 il Re, ac-Museo, che illustra le attività e le bene- compagnato dal Generale Armando Diazmerenze dell’Arma del Genio e mette in e dall’Ammiraglio Thaon di Revel, inau-evidenza il grande contributo, spesso gura il grandioso ampliamento. Il Museoignorato dagli italiani, degli studi di ar- viene da allora in poi onorato da molte vi-chitettura militare. Il Re stesso lo onorerà 69
Il museo del Genio Militaresite di Capi di Stato e sovrani; il 15 dicem- rico dell’Arma del Genio e dell’Istituto dibre di quello stesso anno il Sovrano ac- Architettura Militare, con R.D. n. 686 delcompagnato da S. M. il Re di Danimarca, 1934, è sancita la fondazione dell’Istitutoonorava ancora il museo di una Sua visita di Storia e Cultura dell’Arma del Genioe vi ritornerà il 30 marzo del 1922, con il con sede nell’area dell’ex caserma Piave,Re del Belgio, il 20 novembre 1925, per poi demolita; con D.M. 4 luglio 1934, vienel’inaugurazione del Monumento ai Ca- quindi approvato il relativo statuto. L’ulti-duti dell’Arma ed infine, il 24 novembre ma denominazione sottolinea il preciso si-1926, per l’arrivo in Castel Sant’Angelo gnificato inerente la nuova funzione chedelle bandiere dei disciolti reggimenti. Nel l’Istituto è chiamato ad assolvere, qualecorso degli anni il Museo si è arricchito di centro di cultura storica e tecnica sia permodelli, plastici, pubblicazioni e stampe gli Ufficiali e i Sottufficiali dell’Arma delprovenienti da tutta Italia, e anche di una Genio sia per gli studiosi che si occupanopregevolissima raccolta di documenti e di- di discipline affini alla tecnica militare.segni relativi all’Architettura Militare che I lavori, iniziati il 30 marzo 1937 su pro-ha richiesto, nel 1927, la costituzione, in getto del Ten. Col. del Genio Gennaro Deseno al Museo, dell’Istituto di Architettu- Matteis, vincitore del “appalto-concor-ra Militare. Dalla fusione del Museo Sto- so”, vengono in massima parte realizzati 70
entro la fine del 1939, consentendo l’uti- dell’aviazione italiana Francesco Baracca,lizzazione anche se parziale della nuova all’inventore, imprenditore e Tenente disede, e completati solo alla fine del secon- complemento del Genio del Regio Esercitodo conflitto mondiale. L’Istituto si articola Guglielmo Marconi, all’eroe di Guerra diin tre sezioni: un museo, una biblioteca Successione Spagnola Pietro Micca, ecc.storico-scientifica e tre archivi del Genio. Nei primi mesi del 1948, l’Istituto StoricoLa biblioteca storico-scientifica consta di e di Cultura dell’Arma del Genio, avendo27.000 volumi, di cui i più antichi datano sempre conservata e anzi accresciuta laal XVII secolo; gli Archivi del Genio com- propria particolare fisionomia, è stata uf-prendono: l’archivio storico documentale ficialmente riconosciuta con l’appellativoe iconografico, con documenti a partire di “Centro Italiano Studi di Architetturadal XVI secolo, e quello fotografico che Militare”. Con D.P.R. n. 526 del 18 giugnoconserva materiale dalla fine del secolo 1949 venne approvato il nuovo statutoXIX. Unitamente alla copiosa raccolta di dell’I.S.C.A.G. e con successivo D.M. n.documenti e modelli, l’istituto di 6.000 498 del 22 novembre 1950 il relativo re-metri quadrati su 52 sale (in totale 14.000 golamento. In questi viene chiaramentemq), custodisce una ricca collezione di og- stabilito che l’Istituto dipende dal Ministe-getti storico-militari, di architettura, inge- ro della Difesa - Esercito e, per esso, dall’I-gneria e opere d’arte, oltre che materiale spettorato dell’Arma del Genio.documentario e fotografico; il museo con- Se il Gen. Borgatti fu il fondatore dell’Isti-serva, inoltre, cimeli, dalla fine dell’Otto- tuto, il Gen. Tirelli può, a ragione, esserecento alla metà del XX secolo, appartenu- considerato il rifondatore, attento e scru-ti al Gen. C. A. Mariano Borgatti, autore poloso, della nuova sede, avendo ripristi-del recupero della Mole Adriana (Castel nato quelle peculiari caratteristiche che loSant’Angelo), al poeta e ufficiale del Re- stesso Borgatti aveva voluto impostare. Sigio Esercito Gabriele D’Annunzio, all’asso deve all’abilità dei dirigenti, avvicendatisi negli anni, e alla generosa collaborazio- ne volontaria di studiosi e simpatizzanti 71
Il museo del Genio Militaredi tutta Italia, l’ingente raccolta di testi e Stato o di enti culturali.grafici - inerenti le vicende storiche del- La raccolta dei documenti e delle notiziele distruzioni di nuraghi, castellieri, mura riguardanti l’architettura militare italia-pelasgiche umbre, etrusche e sabelliche, na, anche se costituisce un’opera assaicastra, cinte urbiche romane, torri, ca- pregevole e di grande valore culturale,se-torri, rocche, castelli e borghi murati non risulta veramente completa e conve-medioevali, abbazie fortificate, forti e tor- nientemente utilizzabile, fintanto che gliri costiere, fortezze rinascimentali, cinte studiosi di tale ramo dell’architettura sa-urbiche bastionate, sbarramenti mon- ranno obbligati a rivolgersi o a recarsi ditani, opere in caverna, difese anticarro persona all’Istituto romano per le neces-ed antiaeree -, dei dodicimila volumi che sarie consultazioni.rappresentano il corpo della biblioteca, e Per molti anni, privo di mezzi e di perso-delle decina di migliaia di disegni, stampe, nale, l’Istituto è riuscito a conservare talefotografie raccolte nell’archivio stampe, il patrimonio e solo da circa un anno e mez- zo, si sta avviando a riprendere e rioccu-tutto ordinatamente catalogato e scheda- pare quello spazio culturale che gli spettato per una facile consultazione. e che il fondatore Mariano Borgatti, ave-L’attività dell’Istituto è essenzialmente va voluto e saputo conquistare.di due tipi: quella museografica, propria L’Istituto Storico e di Cultura dell’Armadi ogni struttura museale, e quella stori- del Genio: un’ “altra” modernità.co culturale relativa all’arte fortificatoria Le vicende dell’Istituto di Storia e Cultu-dell’ingegneria militare. L’Istituto non ha ra dell’Arma del Genio sono indissolubil-la notorietà che merita e non di rado vie- mente legate a quelle di Castel Sant’An-ne semplicemente appellato come Museo gelo, prima sede dei cimeli dell’Arma deldel Genio anche da qualificatissimi rap- Genio.presentanti dell’amministrazione dello L’antica mole, la cui costruzione si deve all’Imperatore Adriano (125 d. C.), era sta- ta sepolcro imperiale, poi roccaforte, arse- nale, fonderia, armeria, sede fortificata di pontefici, e in ultimo carcere, a trent’anni dallo storico evento di Roma capitale, ve- niva recuperata da colui che sarebbe poi diventato il restauratore impareggiabile e lo storico insigne del monumento stesso, il Capitano del Genio Mariano Borgatti, sot- to la spinta dell’allora Colonnello Luigi Durand de La Penne, desideroso di resti- 72
tuire nobiltà all’antica struttura romana anniversario della proclamazione dipromuovendone una nuova destinazione Roma a capitale d’Italia, volendosi desti-a “museo delle armi”, in seguito mutuata nare il Maschio di Castel Sant’Angelo ain “museo dell’ingegneria militare italia- sede di mostre retrospettive, fu prestona”, giacché la raccolta museale delle evidente la necessità di un ampliamento“armi” veniva destinata alla città di Torino della sede espositiva che, nel 1911, vennee collocata nel Maschio della cittadella. trasferita dal Maschio nelle cosiddetteGrazie all’interessamento dei Ministeri “casermette di Urbano VIII”, situate entrodella Guerra e della Pubblica Istruzione, i la cinta pentagonale bastionata di Castellavori di sgombero del monumento, così Sant’Angelo. In quell’occasione, il Museo assunse la denominazione di Museo Stori-anche quelli di restauro e di adattamento, co del Genio Militare. Alla fine del secon-iniziarono solo dopo il 1901, e già dal 1902 do conflitto mondiale, l’ulteriore incre-cominciarono a giungere da ogni parte mento delle collezioni e una diversad’Italia modelli, plastici, disegni, stampe e esposizione, richiamò un copioso numerodocumenti che costituirono il nucleo ini- di visitatori, sollecitando, dunque, unaziale dell’attuale collezione. In occasione, precipua attività di schedatura e classifi-poi, dei preparativi per il cinquantesimo cazione, oltreché la costituzione di un Isti- tuto di Architettura Militare Italiano. Ul- teriormente importante per la storia dell’Istituto è il 1934 quando, a causa dei lavori per l’isolamento della Mole Adria- na, fu necessario trovare per il Museo e l’Istituto una nuova sede; le due strutture vengono quindi trasferite provvisoria- mente nell’ex Caserma Piave (già batteria Tevere), mentre si sanciva la fusione del Museo con l’Istituto di Architettura, con la costituzione dell’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio. Il progetto della sede definitiva fu compilato dal com- petente Ufficio del Ministero della guerra, a cura del Tenente Colonnello del Genio Gennaro De Matteis, e i lavori iniziarono il 20 marzo 1937. All’inizio del 1939 lo sta- to delle opere permise di occupare i primi locali e alla fine dello stesso anno vi fu tra- 73
Il museo del Genio Militaresportato tutto il materiale; purtroppo, lo zione del linguaggio classico. Tra la Mar-scoppio della guerra non consentì di com- cia su Roma di Mussolini, avvenutapletarlo nelle sue rifiniture. I motivi di nell’ottobre del 1922, e il 1931, l’Unioneinteresse per la nuova sede dell’Istituto degli Architetti, revocato l’appoggio alStorico e di Cultura dell’Arma del Genio Movimento Italiano per l’Architetturasono plurimi. Alla singolarità di un edifi- Razionale (MIAR), si raccolse sotto la dire-cio costruito ex novo per un’esposizione zione di Marcello Piacentini in uno sforzopermanente, si aggiunge un altro motivo di reinterpretazione della tradizione clas-d’interesse dato dall’evidenza che la strut- sica. Sono gli anni dell’autarchia che se datura ha assunto nell’attuale panorama cit- un lato innesca diversi percorsi sperimen-tadino, in un frangente storico in cui la tali, protrattesi sino al secondo dopoguer- ra con l’imposizione dell’uso dei materiali,speculazione edilizia la fa da padrona a il richiamo all’ordine e all’economia,scapito del disegno della città. Gli anni dall’altro influenzerà pesantemente an-Trenta, sono alquanto significativi nella che le scelte dei linguaggi, delle forme ecultura architettonica italiana. Tutta la dei sistemi costruttivi. L’edificio dell’Isti-produzione storicista assolutamente pre- tuto di Storia e Cultura dell’Arma del Ge-valente durante la prima metà del secolo nio è situato fra Lungotevere della Vitto-XX, non può certo essere trascurata, seb- ria, su cui si allinea la facciata principale,bene la categoria della modernità venga via Corridoni e piazzale Maresciallo Giar-assunta, quasi sempre, per affermare la dino, sul prolungamento del quale era sta-novità di ricerche spaziali e lessicali alter- to precedentemente riposizionato il mo-native rispetto alla continuità con la tradi- numento ai Caduti dell’Arma, già in piazza Castel Sant’Angelo. Le forme architetto- niche esterne, semplici e severe, esibisco- no una massiccia zona basamentale a scarpa, con il predominio assoluto della linea retta, un ingresso principale serrato tra due masse robuste, un’alta torre qua- drata, un rivestimento in travertino della facciata principale, una muratura a faccia vista di mattoni romani nelle rimanenti parti dei corpi di fabbrica che conferisco- no all’insieme architettonico uno spiccato carattere militare. Nella creativa e diver- sificata alternanza di masse e volumi, nel profilarsi sul prospetto posteriore la parte 74
absidale della cappella, si delinea la speri- simmetricamente attorno alla strutturamentazione della rottura del blocco otto- centrale. Il cortile, dedicato a Santa Barba-centesco. L’impaginato rispecchia, infatti, ra, adorno di paraste che riportano inciseuna fase cruciale del contrastato dibattito le date delle campagne alle quali ha parte-italiano; emergevano, ora, i primi sintomi cipato l’Arma del Genio, con ingresso suldi una possibile apertura del regime all’af- Lungotevere, è chiuso nel lato opposto dafermazione dell’architettura moderna. Ri- un’esedra scandita da pilastri sormontatispetto agli eclettismi ottocenteschi, a de- da capitelli e bassorilievi; nell’alto fregioterminarne la modernità, contribuisce sono stati scolpiti i motti araldici dei di-l’impiego sperimentale del rivestimento versi reggimenti del Genio. Sempre dallamarmoreo esteso all’intera facciata, oltre corte, a mezzo di ampi porticati, si accedeche un’operazione di semplificazione ai chiostri adiacenti “delle armi” e “delledell’apparato decorativo che, in virtù di guerre” simmetricamente disposti. Il Sa-un’accentuata ispirazione alla romanità, crario, dallo spazio quadrato tripartito inporta a un linguaggio omogeneo in cui èripetuto l’accostamento di essenziali ri- cui quattro pilastri centrali sorreggonoquadrature di pietra a tessiture murarie l’alta torre, viene percepito come un pic-in laterizio. Il motivo ispiratore è Roma: colo ambiente a tre navate. Le pareti late-l’autarchia dunque, non solamente intesa rali sono interamente rivestite da lastre dicome una necessità economica contin- marmo, mentre quella di fondo è absidata,gente, ma come carattere autoctono della con al centro un’ara in marmo nero rea-civiltà romana e italiana. Alla monumen- lizzata su progetto dell’ing. Paolo Napoli;talità dell’esterno si contrappone l’artico- queste sono bucate da nove slanciate fine-lazione planimetrica e volumetrica dell’in- stre, arricchite da finissime vetrate arti-terno. Dall’ingresso principale, attraverso stiche del noto pittore Duilio Cambellotti,un ampio atrio, si accede al cortile centra- pioniere della decorazione moderna. Lale, alle sale del piano terreno ed ai due sca- sistemazione delle sale, disposte l’una inloni che raggiungono il primo piano. L’e- successione all’altra, consentono «un per-dificio costruito sul “concetto informatore”di avere al centro il Sacrario, dedicato allamemoria degli Eroi, e intorno ad esso letestimonianze delle principali attivitàdell’Arma, nella preparazione della guer-ra e sui campi di battaglia, è costituito daun corpo centrale a due piani, con il Sacra-rio sormontato da un’alta torre, e da quat-tro corpi laterali a un solo piano, disposti 75
corso di visita continuo, senza che mai il tutti rivestiti di marmi policromi e pietra,visitatore debba ripercorrere le sale già con semplici ed austere decorazioni. In so-viste, o comunque compiere inutili devia- stanza, si assiste a un conflitto tra moder-zioni» fino a giungere al Sacrario ed alla nità e tradizione, proprio dell’ideologia ar-cappella; percorso che conferma la subor- chitettonica del ventennio, una cosiddettadinazione nella distribuzione degli am- “altra” modernità che accetta la tradizionebienti e, quindi, della loro composizione del volume puro e del motivo del porticovolumetrica, vale a dire della scelta muse- tutta basata sull’articolazione dello spazioografica. interno, contrapposta alla chiusa volume-Gli ambienti interni, ampi e luminosi, tria dell’isolato, che ricerca il dialogo consono privi di qualsiasi decorazione, salvo il tessuto urbano attraverso un linguaggiol’atrio d’ingresso, l’antisacrario, il Sacra- nuovo, inedito ma sicuramente non disso-rio e il salone del primo piano, ambienti nante.BibliografiaS. Benedetti, Contaminazioni di tradizione e modernità nei quartieri popolari a Roma: 1920-30, in L’Architettu-ra dell’ “altra” modernità, Atti del XXVI Congresso di Storia dell’Architettura, (Roma 11-13 aprile 2007), a curadi M. Docci e M. G. Turco, Roma 2010, pp. 335-353G. De Matteis, Nuova sede dell’Istituto Storico e di cultura dell’Arma del Genio, in «Bollettino dell’Istituto Sto-rico e di Cultura dell’Arma del Genio», n. 6. Maggio 1937, pp. 3-7K. Frampton, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli editore, Bologna 2000I. Insolera, Roma Moderna, Einaudi, Torino 2001T. Iori, Il cemento armato in Italia dalle origini alla Seconda Guerra Mondiale, Edilstampa, Roma 2001S. Poretti, Modernismi e autarchia, in G. Ciucci, G. Muratore, (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il primoNovecento, Electa, Milano 2004, pp. 442-475S. Marabotti, Sul riordinamento del Museo del Genio e delle Trasmissioni, in «Bollettino dell’Istituto Storico edi Cultura dell’Arma del Genio», nn. 3- 4, luglio-ottobre 1953S. Poretti, T. Iori, I progetti romani e l’autarchia, in C. Baglione, E. Susani (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968,Electa, Milano 2004, pp. 76-97S. Poretti, Storicità dell’ingegneria strutturale, «Area», 57, lug.-ago. 2001, pp. 2-3B. Regni, Il museo del Genio. L’architettura e l’arte, «Edilizia Militare», n. 10, sett- dic. 1983, pp. 39-45M. F. Roggero, Musei e gallerie, in P. Carbonara, Architettura pratica, Unione Tipografico - editrice torinese,Torino 1958, pp. 1401-1504G. Spagnesi, Diversità verso la modernità. Alle origini della contemporaneità, in L’Architettura dell’ “altra”modernità, Atti del XXVI Congresso di Storia dell’Architettura, (Roma 11-13 aprile 2007), a cura di M. Docci eM. G. Turco, Roma 2010, pp. 49-62 76
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2018: l’Italia al verticedell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in EuropaFrancesco LOMBARDIEra il 3 luglio del 1973 quando ad Hel-sinki (capitale della Finlandia, non fa-cente parte di nessuna delle due alleanze dall’al-politico-militari protagoniste della Guer- tra, e l’annora Fredda) si apriva la “Conferenza sulla del golpe guidato daSicurezza e la Cooperazione in Europa” Augusto Pinochet in Cile. Un(CSCE). Quel 1973 fu l’anno in cui, in gen- anno in cui il sistema internazionalenaio, gli accordi di Parigi posero definiti- era chiaramente ingessato nella rigidavamente fine all’impegno americano in contrapposizione Est-Ovest. La Confe-Vietnam. Fu l’anno in cui prese il via lo renza apertasi ad Helsinki proseguì poiscandalo Watergate che coinvolse il Pre- a Ginevra (anche in questo caso in unosidente Nixon. Fu l’anno dei Colonnelli in Stato decisamente neutrale) per chiuder-Grecia, della guerra del Kippur tra Isra- si poi di nuovo ad Helsinki con la firma,eliani da una parte ed Egiziani e Siriani il 1° agosto 1975, dell’Atto finale, sotto- 78
scritto da 35 Paesi, comprese le due Ger- gono l’Atto finale furono l’inizio di unmanie che, all’inizio della Conferenza, progressivo processo di distensione cheancora non erano membri delle Nazioni contribuì al rasserenamento dei blocchi.Unite. Con la sottoscrizione di tale Atto Con la Dichiarazione del 1975 furono,dai forti contenuti politici, i Paesi firma- nei fatti, sancite la frontiere esistenti,tari riaffermano il loro impegno di pace, scaturite alla fine della seconda Guerradi sicurezza e di giustizia attraverso at- Mondiale e, quindi, anche la separazionetività rivolte alla garanzia del rispetto della Germania, archetipo della divisionedelle reciproche sovranità, al non ricorso in blocchi dell’Europa. Peraltro, l’URSSalla minaccia o all’uso della forza nelle accettò il riconoscimento dei diritti uma-relazioni reciproche, alla regolazione ni, avviando un processo di trasforma-pacifica delle controversie, al non inter- zione che sarebbe poi culminato nel 1991.vento negli affari interni, al rispetto dei La CSCE il 1 gennaio 1995 si trasformò indiritti umani e dell’autodeterminazione OSCE (Organizzazione per la Sicurezza edei popoli, nonché alla cooperazione eco- la Cooperazione in Europa), continuan-nomico-sociale. Tra i 35 firmatari di quel do, pur nel mutato scenario geopolitico, aDocumento, anche la Santa Sede, solita- fornire un contributo significativo edmente restia a siglare atti multilaterali autorevole alla stabilità di buona parte del Vecchio Continente e più in generale che rischierebbero di imporle scelte dell’emisfero boreale del Pianeta. L’Italia non in linea con princìpi di fu tra i protagonisti della Conferenza del continua equidistanza. 1973-75, tanto che, caso poco frequente, Le 21.200 parole la nostra lingua fu subito inserita tra le 6 che com- lingue ufficiali degli incontri (che sono pon- poi oggi le 6 lingue ufficiali dell’OSCE: Tedesco, Inglese, Spagnolo, Francese, Russo e, appunto, Italiano). La Conferenza infatti fu un esercizio di diplo- mazia tra i Paesi 79
partecipanti che riuscirono a trovare diazione di Aldo Moro risultò significati-formule di consenso ed espressioni lessi- va, sia per garantire anche una dimen-cali che consentissero di superare le di- sione mediterranea nella “vision” dellaversissime opinioni che caratterizzava- Conferenza, sia per facilitare la composi-no i partecipanti. Da ricordare poi, che gli zione delle non poche divergenze pre-stati che allora costituivano la Comunità senti. Aldo Moro sottoscrisse l’Atto fina-Europea, scelsero, in taluni casi, di espri- le due volte: come rappresentantemere pareri univoci, talvolta con un’uni- italiano e come Presidente di turno dellaca voce. Un segno, tra l’altro, dello spirito Comunità Europea. Ad Helsinki ed a Gi-che animava le speranze di integrazione nevra, i delegati dei 35 Paesi si confron-del Continente che un po’ fa a pugni con tarono in 3 Commissioni che facevanole odierne difficoltà di cooperazione in- riferimento a quelli che sarebbero poitraeuropea. La diplomazia tricolore fu stati meglio conosciuti come i 3 “Cesti” ditra le più attive, anche grazie a figure di Helsinki (I° Cesto: sicurezza in Europa;sicura autorevolezza. La capacità di me- II° Cesto: cooperazione in economia, 80
scienza, tecnica ed ambiente; III° Cesto: ca che i maggiori protagonisti della poli-cooperazione in settori umanitari), che tica internazionale avrebbero poi per-ancora oggi costituiscono gli spettri di corso nei lustri successivi. Nel quadro delazione dell’OSCE. La valenza dell’Atto fi- lento ma inesorabile (anche se non privonale va interpretata nelle stringenti logi- di intoppi e frenate) processo di disten-che del confronto bipolare che allora sione, furono numerosi gli sviluppi chepresiedevano ad ogni aspetto delle rela- fecero seguito all’Atto Finale del 1975,zioni tra stati ma che, forse a dispetto del che sono divenuti poi in letteratura “i se-pessimismo di molti, riuscirono a far di- guiti di Helsinki”. In particolare nellaventare opportunità quelle che appari- “Conferenza sulle misure miranti a raf-vano palesi difficoltà. L’Atto finale non forzare la fiducia e la sicurezza e sul di-fu un Trattato dai classici contorni giuri- sarmo in Europa” (emanazione del I° Ce-dici ma si caricò di una fortissima valen- sto citato) tenutasi a Stoccolma tra il 1984za politica, contribuendo, forse in modo ed il 1986, furono definite una serie didecisivo, a tracciare una direttrice stori- misure che si sono sostanziate in reci- 81
2018: l’Italia al vertice OSCEproche notifiche sulle proprie attività permanenti e di capacità operative. Fu amilitari, permettendo la verifica e l’os- Budapest, nel 1994, che fu decisa, quindi,servazione da parte delle controparti. E’ la definitiva transizione del forum in Or-nello stesso solco che si colloca il Trattato ganizzazione internazionale. Così, il 1°sulle Forze Armate convenzionali (noto gennaio del 1995 nacque l’OSCE. Oggicome “Trattato CFE”) tra i Paesi NATO e essa è la più ampia organizzazione regio-quelli del Patto di Varsavia che, firmato nale con 57 Stati membri, dell’Europa,nel 1990, determinò limiti quantitativi e dell’Asia centrale e del Nord America,qualitativi ai mezzi ed ai veicoli militari interessando oltre un miliardo di perso-stanziati in Europa, con una definizioneriguardo ai parametri territoriali che sa- ne, cui si aggiungono 11 stati partner.rebbe poi stata ampiamente conosciuta Dall’inizio del 2018 l’Italia presiede l’O-negli anni: dall’Atlantico agli Urali. Oltre SCE. Ha ricevuto il testimone dall’Au-a prevedere possibili ispezioni abbastan- stria e lo consegnerà, al termine diza inclusive tra controparti. Nei primi quest’anno, al prossimo Stato di turno: laintensi anni ’90, la CSCE fu terreno poli- Slovacchia, dopo che avrà organizzato etico e diplomatico per importanti scambi condotto il prossimo Consiglio OSCE ae momenti di confronto di successo. La Milano, il 6 e 7 dicembre 2018. Non sono“Carta di Parigi per una nuova Europa”, mancate voci critiche in quanto l’appun-del novembre 1990, ribadì i principi di tamento politico-elettorale nazionalebase per una cooperazione continua e può comportare cambiamenti anno du-produttiva e gettò le basi per l’evoluzione rante. La funzione del Presidente vienedella Conferenza in Organizzazione. Ne-gli anni che seguirono la caduta del muroche per decenni aveva separato l’Europa,prendendo atto della definitiva dissolu-zione dei regimi comunisti e della finedella Guerra Fredda, i Paesi aderenti allaCSCE decisero di trasformare quello cheera stato fino ad allora uno strumento diincontri e dialoghi, affinché divenisseuna stabile organizzazione internazio-nale. La CSCE fu infatti individuata comela struttura più idonea per accompagna-re le storiche trasformazioni in Europa eper facilitare una transizione pacifica elineare. A tal fine si dotò di istituzioni 82
infatti esercitata dal Ministro degli affari rio e adottano le loro decisioni per con-esteri dello Stato designato. Lo scorso 11 senso. Gli appuntamenti istituzionaligennaio il Ministro Alfano ha illustrato sono regolari. Gli ambasciatori accredita-le priorità della Presidenza italiana a ti a Vienna si riuniscono settimanalmen-Vienna innanzi al Consiglio Permanente te nel Consiglio Permanente, che rappre-dell’OSCE. In tale consesso ha tenuto a senta l’organo decisionale ordinarioprecisare che Mediterraneo e Ucraina dell’OSCE. Almeno annualmente, i Mini-rappresentano le principali priorità per stri degli esteri si incontrano per fare illa presidenza italiana: “Due crisi diverse punto sulle attività dell’Organizzazioneche necessitano di una risposta analoga”, e definire le linee di politica generale.con il “sostegno condiviso da tutti Paesi Sono possibili vertici di Capi di Stato e dimembri”. L’Organizzazione ha sede cen- Governo per discutere delle questioni ditrale a Vienna. Si pone, tra gli obiettivi massima rilevanza. L’OSCE oggi conser-principali, la promozione della pace, del va, nelle strutture e nelle procedure, ledialogo politico, della cooperazione e del- sue origini. E’ una Organizzazione natala giustizia in Europa. Sicurezza da in- dal confronto bipolare, dunque, la suatendersi in senso ampio e generalizzato. natura intergovernativa e la generale ri-Estendendo cioè il concetto di sicurezza trosia a evolvere comunitarizzandooltre la sola dimensione territoriale ma strutture ed iniziative, imbrigliando iinvestendo tutti gli aspetti che minaccia- processi decisionali in organi sovrana-no la stabilità, la democrazia ed il libero zionali, continuano ad essere elementi diesercizio dei diritti individuali e colletti- flessibilità ed anche, forse, di un certo di-vi. Una Organizzazione, comunque, an- namismo. Accanto alla Presidenza, di cuiche per le sue radici storiche, general- si è detto, ed al Segretariato (istituito nelmente definita come “Soft international 1990 ed attivo dal 1993) che assiste laorganization” in quanto i membri non Presidenza in esercizio (negli ultimi 25sono legati da obblighi politici o giuridici anni il ruolo di Segretario generale è sta-e le raccomandazioni, le dichiarazioni, to ricoperto anche da 2 diplomatici italia-così come gli impegni assunti non pongo- ni sui 6 che si sono alternati), l’Organiz-no obblighi per gli Stati, come, invece, è il zazione comprende, tra l’altro,caso dell’Unione Europea o, in taluni l’Assemblea Parlamentare, che riuniscecasi, anche dell’ONU. Tanto che, solita- 323 parlamentari provenienti dalle di-mente, gli Stati componenti l’OSCE ven- verse Camere nazionali (La Delegazionegono indicati come Partecipanti e non italiana è composta di 13 parlamentari,come Membri. L’inclusività è alla base di nominati dai Presidenti della Camera deiogni attività svolta dall’OSCE. Gli Stati Deputati e del Senato della Repubblica),partecipanti godono di uno status parita- ed è foro di dibattito e diplomazia ma an- 83
2018: l’Italia al vertice OSCEche strumento attivo per reali incontri e tenegro, Macedonia, Moldova, in Ucrai-momenti di confronto diretto con i di- na, nel Caucaso, in Asia Centrale e in al-versi protagonisti delle crisi aperte nelle cune ex Repubbliche della Unionediverse aree coinvolte. L’Assemblea Par- Sovietica. Vi sono impegnati anche unalamentare, peraltro, guida missioni di os- settantina di italiani. Tra le attività diservazione elettorale. Forse uno dei più maggior rilievo figurano i negoziati perconosciuti tra i suoi impegni. Infatti, nel una soluzione politica omnicomprensiva1990, gli Stati definirono un documento del conflitto in Transnistria, il Gruppoindicante le caratteristiche che devono OSCE di Minsk, incaricato di trovare unaavere i processi elettorali per essere rite- soluzione pacifica e concordata al conflit-nuti rispondenti ai princìpi democratici e to nel Nagorno-Karabakh, nonché i Col-dunque validi. Da allora l’Assemblea ha loqui Internazionali di Ginevra, avviatiguidato delegazioni di osservatori in più dopo il conflitto in Georgia dell’agostodi 130 appuntamenti, comprese le ultime 2008 e presieduti congiuntamente conelezioni statunitensi che hanno portato l’ONU e L’UE. Le Missioni sul terreno as-Donald Trump ad essere il 45° Presiden- sorbono gran parte delle risorse di bilan-te degli Stati Uniti. L’impegno dell’OSCE, cio. Bilancio ordinario cui il nostro Paeseperò, va ben oltre. Sviluppa vere e pro- contribuisce per poco più del 10% del to-prie operazioni sul terreno nelle diverse tale. Il bilancio complessivo però dei 43aree di crisi. Operazioni disarmate con- anni avviatisi ad Helsinki appare oggi undotte con il consenso delle parti. Si tratta bilancio sostanzialmente positivo, so-di operazioni con mandati chiari, relativi prattutto se confrontato con le difficoltà,agli obiettivi dell’Organizzazione e che le crisi ed i limiti mostrati da altre orga-possono coinvolgere i diversi aspetti dei nizzazioni. L’approccio olistico e la di-processi di democratizzazione ed avvici- mensione paritaria dell’OSCE sono statinamento al pieno rispetto dei diritti uma- tra i driver vincenti ed ancora appaiononi. In particolare per quanto attiene al strumenti da utilizzare per prevenire erafforzamento istituzionale ed alla rico- contrastare le minacce alla sicurezza co-struzione post-conflittuale. Alcune di mune. L’OSCE è “vissuto” dai suoi mem-queste missioni costituiscono dei punti di bri come un bene comune, come comunemonitoraggio per individuare tempesti- e multidisciplinare, e per certi versi indi-vamente segnali di deterioramento delle visibile, è la sicurezza che persegue.crisi e permettere azioni mirate. Soprat- Come nelle parole di apertura della Pre-tutto nei contesti postconflittuali. Sono sidenza 2018 “fermo nei princìpi, ma fles-oggi presenti, con diversi mandati, dele- sibile nel metodo, l’Organizzazione appar-gazioni ed operazioni OSCE in Albania, tiene a tutti i partecipanti congiuntamente”.Bosnia Erzegovina, Kosovo, Serbia, Mon- A tutti in egual modo, è da rimarcare. 84
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OSSERVATORIO STRATEGICO L’INTERVENTO RUSSO IN SIRIA 86
Interpretazioni politiche ed ipotesi sul nuovo ruolo egemone di un global player Giovanna LEGNAMEIl Medio Oriente come lo conosciamo oggi è, nella strut- tura geografica come nell’assetto politico, un prodotto dell’Occidente, il risultato di una serie di interventi diplo- matici, militari ed economici in larghissima parte decisi, attuati e gestiti dalle potenze occidentali a partire dalla Prima Guerra Mondiale e, soprattutto, dal crollo dell’Impero ottomano. Nel- la prima parte del Novecento, Francia, Gran Bretagna e Sta- ti Uniti sono riusciti a tagliare fuori l’alleato di due guerre mondiali e a replicare, con altri mezzi, la politica di conte- nimento della Russia, a sua volta sempre proiettata ver- so il Mediterraneo, fino a quando non è intervenuta la guerra fredda a determinare un surgelamento dello status quo politico internazionale e a bloccare qual- siasi significativo movimento nelle rispettive zone d’influenza. Per lungo tempo, la politica russa, ma quasi subito sovietica, nei confronti del Medio Oriente è stata una politica di risul- ta, condotta non tanto per ciò che poteva produrre in proprio, quanto piuttosto per ciò che poteva togliere all’Oc- cidente e, a partire dagli anni Quaranta, in particolare agli Stati Uniti. 87
L’intervento russo in SiriaSoltanto con Putin la Russia ha iniziato a cito lealista, impegnate in azioni di ricon-contare davvero nella regione, con un quista di territori in mano ai gruppi ribelli,Cremlino sempre più determinato a fre- hanno lanciato un guanto di sfida non in-nare il dinamismo americano, a protegge- differente sia agli Stati Uniti, sia ai suoire i propri interessi economici e di sicu- alleati europei presenti nella coalizionerezza, e a rinsaldare in quest’ottica le internazionale per contrastare l’ISIS. Lealleanze con l’Iran, la Siria e il nuovo Egit- operazioni condotte nella città di Aleppoto di al-Sisi. Le recenti scelte politiche per favorire la presa della città, contesacompiute da Mosca in ambito internazio- tra le forze di Damasco e le numerose si-nale mostrano la chiara intenzione del Pa- gle anti-governative, hanno coinvolto an-ese di lanciare una sfida definitiva riguar- che gruppi operativi di Hezbollah e dell’e-do gli equilibri politici e le alleanze che sercito iraniano. L’adesione di gruppihanno permeato l’universo mediorienta- combattenti sciiti ha portato alcuni digni-le. I bombardamenti dei jet russi a Talbi- tari sunniti dell’Arabia Saudita – bastioneseh, nella provincia di Homs, avvenuti del sunnismo, come l’Iran lo è dello scii-nell’autunno del 2015, e il conseguente smo – ad esortare tutti i sunniti della re-coinvolgimento militare di Mosca nella gione a fornire sostegno ai ribelli sirianicrisi siriana al fianco delle forze dell’eser- contro il regime di Assad e contro la Rus- 88
sia, allo scopo di scongiurare lo scenario gli Emirati, l’Egitto, la Giordania e Israele,peggiore per il quale tutti i paesi sunniti storicamente schierati con l’Occidente. Leavrebbero finito per capitolare. Nel giro di origini delle relazioni tra Russia e Siria, epochi giorni, dunque, l’intervento russo in dell’alleanza con la famiglia Assad, risal-Siria ha allargato enormemente la frattu- gono ad un contesto storico e geopoliticora tra le due correnti principali dell’islam, molto diverso da quello moderno che, tut-spingendo gli sciiti iracheni a chiedere tavia, dimostra una coerenza nella politi-alla Russia anche un intervento in Iraq ca estera russa probabilmente unica alcontro i jihadisti sunniti del sedicente Sta- mondo. La diplomazia russa ha storica-to islamico. In questa Babele politico-mili- mente seguito due direttrici fondamenta-tare-religiosa, Putin, determinato a non li: la prima è rappresentata dalla difesa deifarsi tirare in ballo in uno scontro intra- propri confini occidentali, contro even-confessionale che potrebbe avere riper- tuali aggressioni da parte delle potenzecussioni anche per quanto riguarda molte europee; la seconda è stata, da sempre, lazone nevralgiche, come il Caucaso setten- ricerca di un accesso ai mari caldi che, ol-trionale, non ha mai smesso di affermare tre a tutelare i propri interessi commer-che il sostegno alla famiglia Assad sia di ciali ed economici, consentisse alla Russiavitale importanza se si vuole impedire che di mantenere il ruolo di grande poten-ciò che rimane della Siria possa cadere de- za che ha sempre voluto giocare. L’iniziofinitivamente nelle mani di Daesh, tra- delle relazioni diplomatiche tra Russia esformando il paese in una centrale da cui Siria risale al 1944, anno in cui il ministroorganizzare atti di terrorismo internazio- degli esteri sovietico Molotov si recò nellanale. Il presidente russo, sempre più in- capitale siriana dopo la proclamazionetenzionato ad affermare il nuovo ruolo dell’indipendenza della Repubblica dellaegemone della Russia a livello globale, e Siria, rifiutando di riconoscere il mandatonon più esclusivamente regionale, mobili- francese sul paese1. Nel febbraio del 1946,tando il paese contro “l’aggressione occi- Damasco firmò un accordo segreto condentale”, si è posto alla guida della guerra l’URSS che garantiva il supporto sovieticocontro il sedicente Stato islamico e, appro- alla costruzione del nuovo esercito sirianofittando abilmente del pragmatismo che permettendo alla Siria, ad aprile delloha caratterizzato l’amministrazione Oba- stesso anno, di ottenere ufficialmente l’in-ma e che costituisce ancora un carattere dipendenza dal protettorato francese, ini-distintivo della politica estera di Angela ziato ventisei anni prima. Fin dalla suaMerkel, dagli effetti sostanzialmente pa- indipendenza, la Siria prese a gravitareralizzanti e immobilistici, ha aperto il dia- nell’orbita sovietica, in funzione anti-oc-logo politico e intensificato le trattative cidentale e anti-israeliana, essendo Israe-negoziali con paesi come l’Arabia Saudita, le il principale antagonista delle politiche 89
L’intervento russo in Siriasiriane nella regione. Gli eventi successivi laici come il Ba’ath erano molto popolarirafforzarono l’alleanza russo-siriana: pri- tra i giovani delle minoranze religiose si-ma il “patto di Baghdad” del 1955 tra Iran, riane, proprio in virtù degli ideali di ugua-Iraq, Pakistan, Turchia e Gran Bretagna, glianza e laicità che propugnavano e chepercepito come fortemente anti-siriano, e si ponevano in netto contrasto con quellipoi la “crisi di Suez” del 1956, dalla quale sostenuti, invece, dai partiti e dalle orga-l’URSS uscì rafforzata, contribuirono ad nizzazioni come la Fratellanza musulma-avviare accordi economici e militari con na, a quel tempo formazione di riferimen-l’Unione sovietica e a rendere la Siria lo to dei giovani borghesi sunniti. Questisbocco russo al Mar Mediterraneo, con ultimi facevano parte della setta che costi-comprensibile forte preoccupazione da tuiva la maggioranza del paese e che ave-parte della Turchia. Il rapporto tra i due va da sempre detenuto il potere politico edpaesi si consolidò ulteriormente con l’ap- economico, confinando le altre numerosepoggio sovietico fornito alla Siria nel 1967, minoranze etnico-religiose nelle zone piùdurante la guerra dei Sei giorni, anche se impervie della Siria, come quella dellela vera svolta era arrivata l’anno prima, montagne del nord-ovest che, allora comenel 1966, quando un colpo di stato aveva oggi, ospitava appunto gli sciiti alawiti. Glidrammaticamente modificato gli equilibri ufficiali europei, per contenere la riottosapolitici interni siriani. Dopo un periodo di maggioranza sunnita, iniziarono a riem-forte instabilità, nel 1970 un nuovo golpe pire l’esercito siriano di ufficiali e soldatiportò al potere un giovane membro del appartenenti piuttosto alle minoranze, inBa’ath2, Hafez al-Assad, padre dell’attuale particolar modo a quella alawita. Tale pre-Presidente Bashar al-Assad, il quale iniziò rogativa dell’esercito siriano rimase inva-da subito a coltivare un legame stretto con riata anche dopo il raggiungimentol’Unione sovietica, instaurando con Mo- dell’indipendenza da parte del paese, e fusca una partnership commerciale e politi- uno dei fattori determinanti che portò laca di successo, che non si è mai interrotta Siria a caratterizzarsi come realtà politi-e che è sopravvissuta persino al crollo co-sociale tra le più instabili della regionedell’URSS. Insieme al nasserismo, con cui mediorientale, con numerosi e ripetuticondivideva numerosi principi, il Ba’ath colpi di stato, e con periodi di democraziaera l’espressione più popolare e ricono- parlamentare alternati a periodi di ditta-sciuta del “panarabismo”, l’ideologia che, a tura militare. Fu proprio in quella Siria,partire dagli anni Cinquanta, per circa instabile e debole, e in quell’esercito in cuivent’anni aveva dominato il mondo ara- le minoranze furono dotate di smisuratobo, predicandone un’unione di tipo nazio- potere, che il giovane alawita Hafez si fecenalista e laico, in forte rottura con le strada, fino a prendere il potere con unex-potenze coloniali occidentali. I partiti colpo di stato facilmente riuscito nel caos 90
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L’intervento russo in Siriache era seguito alla fine dell’infelice unio- mento di parte dell’immensa marina so-ne con l’Egitto di Nasser nel 19613. Nell’ot- vietica, dopo il crollo dell’URSS, la Federa-tica di riuscire a rafforzare e legittimare il zione russa ha deciso di spostare alcuneproprio regime, il neo presidente siriano unità della flotta del Mar Nero a Tartous,decise di siglare nel 1971 un nuovo accor- in cambio di ingenti rifornimenti militari.do con l’URSS: la Siria avrebbe concesso in Un legame che si dimostra ancora vivo,leasing all’Unione sovietica l’impianto na- tanto che la presenza russa a Tartous sem-vale di Tartous, città siriana non lontana bra essere, ormai, l’unico solido appoggiodal confine con il Libano, ottenendo in su cui il presidente Assad può realmentecambio supporto politico-militare. Da quel contare. Un appoggio che Putin, sin dall’i-momento, l’URSS ha sempre mantenuto nizio della guerra civile siriana, non hauna presenza a Tartous, anche dopo la mai contraddetto, e che l’attuale conflittofine della guerra fredda. Nel periodo suc- in Siria non ha fatto altro che rafforzarecessivo alla caduta dell’Unione sovietica, ulteriormente. La Russia, nonostante il ri-le relazioni con la Siria si sono notevol- dimensionamento che ha caratterizzato ilmente affievolite, sebbene non siano mai periodo post-sovietico, ha sempre ritenu-arrivate ad interrompersi del tutto, men- to il Mediterraneo il “centro del mondo”, etre il declino dell’influenza di Mosca ha non ha mai smesso di guardare ad ovestfatto sì che l’asse degli equilibri vicino-o- per espandere i propri interessi geopoliticirientali si spostasse più a favore di Israele e geoeconomici. Così, ancora oggi, Moscae degli Stati Uniti. Dopo il crollo del blocco trova nel porto siriano di Tartous la giu-sovietico, Mosca ha affrontato un difficile stificazione più convincente per non ce-periodo di transizione, caratterizzato dal-la crisi economica degli anni novanta e da dere di un passo rispetto alle volontàun congelamento delle relazioni bilaterali dell’Occidente di cambiare il volto dellarusso-siriane, riprese nel 2005 con la pri- Siria per sempre.ma visita a Mosca del capo di stato siriano,Bashar al-Assad. Tuttavia, sebbene politi-camente sconfitta, la Russia del post guer-ra fredda si è mostrata capace di mante-nere quasi inalterata la propria estensioneterritoriale, la propria popolazione e, so-prattutto, la propria struttura militare, ri-scoprendosi in grado di mantenere lo sta-tus di potenza globale e di rivestire il ruolodi competitor, almeno a livello regionale,dell’Occidente. Malgrado lo smantella- 92
IL COINVOLGIMENTO RUSSO IN barile contribuì ad accelerare il suicidioMEDIO ORIENTE dell’Unione sovietica. Dieci anni più tardi,L’inizio della guerra in Ucraina, il 6 aprile nel 1998, default e svalutazione della mo-2014, ha portato alla rottura delle relazio- neta segnarono la fine ingloriosa dell’e-ni di buon vicinato della Russia con l’Eu- sperimento eltsiniano e aprirono la stra-ropa e con l’Occidente in generale, oltre ad da, l’anno successivo, alla scalata diaver indotto al rischio di precipitare in Vladimir Putin al potere. E’ chiaro, quindi,una seconda guerra fredda. Il risultato più che la priorità dell’inquilino del Cremlinoimmediato è stato l’isolamento politico ed sia da sempre quella di mantenere la pre-economico della Russia, dovuto principal- sa sul potere. Non potendo influire inmente agli effetti delle sanzioni4 imposte modo significativo sul rilancio del prezzodall’Unione Europea e alle conseguenze del petrolio, si comprende facilmente per-della caduta dei prezzi del petrolio a livello ché in politica estera abbia scelto di cata-mondiale, per venire a capo del quale Pu- lizzare gli sforzi più significativi sullatin ha iniziato a guardare con sempre complicata matassa politica della Siria: permaggiore interesse al Medio e Vicino conquistarsi un ruolo da protagonista nel-Oriente. La recente storia russa rivela una la soluzione della guerra civile. La fortecorrelazione diretta fra la caduta dei prez- contrazione della presenza degli Statizi petroliferi, la catastrofe finanziaria e la Uniti nella regione, registrata sotto l’am-conseguente crisi del regime politico. Fu ministrazione Obama, ha aumentato l’in-così, ad esempio, nel 1988 sotto Gorbaciov, fluenza politico-militare e il prestigio dellaquando il crollo del prezzo del petrolio al Russia non soltanto nell’area siriana, ma 93
L’intervento russo in Siriain tutta la regione mediorientale. Coeren- no nella regione, un drammatico disfaci-temente con quella che è stata definita la mento dello stato simile a quanto occorsoteoria del riassestamento5, infatti, per tut- in Libia, dove alla fine del regime di Ghed-ta la durata del suo mandato presidenziale dafi non è seguita un’adeguata iniziativaObama ha mostrato una certa fedeltà al di ricostruzione politica, economica e so-nation building at home, dottrina politica da ciale del paese. Con la “retromarcia” diplo-lui stesso elaborata, basata sulla volontà di matica dell’ex presidente statunitenseconcentrarsi più sulle questioni interne, dell’agosto del 2013, gli Stati Uniti hannoche non su quelle meramente attinenti modificato l’effetto deterrente della credi-alla politica estera. La decisione dell’ex dibilità americana e posto fine al dominiopresidente americano di non bombardare occidentale nel Vicino Oriente: sono uscitila Siria nell’ago-sto del 2013, dalla scena me-dopo che la linea diorientale perrossa sull’uso consegnare, nondelle armi chi- solo mediatica-miche contro la mente, la regio-popolazione ci- ne alla Russia divile, da lui stes- Vladimir Putin.so tracciata, era Al G-20 di Sanstata valicata Pietroburgo delcon l’impiego 2013, Obama edel gas sarin Putin raggiunse-nell’area di Ghuta da parte dell’esercito di ro un’intesa inAssad, turbò molto le aspettative degli al- forza della quale Mosca sarebbe riuscita aleati degli Stati Uniti, in particolare dell’A- convincere Assad a sbarazzarsi delle armirabia Saudita, della Giordania e degli Emi- chimiche in suo possesso, condizione cherati Arabi Uniti, già sconcertati da quello avrebbe reso superfluo un possibile inter-che era per loro un insensato desiderio di vento americano. Nel giro di qualche set-Obama di allontanare Washington dai timana Kerry, di concerto con il ministrotradizionali alleati arabi sunniti e creare degli esteri russo Sergej Lavrov, fu in gra-una nuova alleanza con l’Iran, l’alleato do di ottenere la distruzione di gran partesciita di Assad. Per Obama la Siria rappre- dell’arsenale di armi chimiche siriano, disentava una strada potenzialmente scivo- cui fino ad allora Assad si era rifiutato dilosa come l’Iraq, e il timore più grosso era ammettere persino l’esistenza. Il periodorappresentato dal rischio di poter provo- successivo ha visto Putin assiduamentecare, con un intervento militare america- impegnato nel modellamento di un’im- portante operazione diplomatica di “intelli- 94
gence-sharing” con l’Iraq, l’Iran e la Siria responsabilità dell’immobilismo interna-che ha effettivamente prodotto l’isola- zionale di fronte alla crescente minacciamento di Washington, rafforzando la tesi dell’ISIS e al degenerare della guerra in Si-secondo la quale nessun piano di pace per ria. Due giorni dopo, il parlamento russola Siria possa ormai essere negoziato, se ha votato a favore di un intervento in Si-non attraverso l’iniziativa e il patrocinio ria e dell’uso della forza da parte dell’eser-di Putin, e che nessuna trattativa di pace cito finalizzato a colpire le forze anti-go-possa essere finalizzata senza la sua ap- vernative, motivando la scelta come laprovazione. Le operazioni russe in Siria, risposta dei russi ad una formale richiestacondotte con l’atteggiamento di chi vuol di assistenza militare da parte del governodimostrare al mondo che la potenza mili- siriano e come una misura volta a contra-tare può prende-re il sopravven- stare la minac-to e vincere su cia terroristicadiplomazia e po- del sedicentelitica, hanno Stato islamico.permesso a Pu- Molti sono i ri-tin di lanciare svolti parados-un segnale sali di questo pe-all’Europa occi- sante interventodentale, travolta militare: scevrodalle migliaia di da ragioni mera-profughi in fuga mente ideologi-dal conflitto: che solo la fine della guerra che, apparein Siria potrà fermare l’incontenibile flus- piuttosto esser stato un escamotage fina-so umano di migranti che si riversa sulle lizzato alla ripresa della più classica del-coste europee, e che lui sia l’unico in grado le realpolitik. La Russia che, a seguito delladi riuscirci. L’Assemblea Generale delle crisi ucraina, pareva relegata ai marginiNazioni Unite del 2015, la prima alla quale della comunità internazionale, potrebbeil presidente russo abbia preso parte, ha aver preso a pretesto la lotta contro l’e-visto Putin compiere numerosi sforzi per stremismo islamista per affermare convincolare Obama a legittimare la propo- forza la legittimità del governo di Assad e,sta, improvvisa e vaga, di raggiungere un indirettamente, uscire dall’isolazionismoaccordo di pace in Siria. Nel discorso del politico per sostituirsi agli Stati Uniti in28 settembre, il capo di stato russo ha lan- Medio Oriente ed imporre la propria ege-ciato all’Occidente una provocazione non monia di potenza globale. Con gli attacchitroppo velata, attribuendogli la principale aerei che hanno bombardato la città di Homs in mano ai ribelli6, la Russia si e’ po- 95
L’intervento russo in Siriasta alla testa di una coalizione di forze non pochi problemi alla regione e agli in-comprendente Siria, Iran e Iraq, in antitesi teressi geostrategici del Cremlino. In talal fronte sunnita-wahabbita guidato senso, l’intervento militare in Siria ha ri-dall’Arabia Saudita, fatto che ha da un lato sposto alla necessità di mantenere la baseprolungato e inasprito il conflitto civile si- navale di Tartous: un’eventuale vittoriariano, ma dall’altro ha compiuto l’ultimo delle forze di opposizione al regime di As-passo nel lungo cammino di riscatto sad o un’ulteriore avanzata dell’ISIS versodall’umiliazione nazionale causata dalla il Mediterraneo, infatti, metterebbero adisgregazione dell’Unione sovietica, verso rischio la permanenza russa nel porto si-il riconoscimento a livello mondiale di po- riano. Per ciò che concerne la crisi siriana,tenza risorgente. Le modalità con cui la la differenza sostanziale tra le posizioniRussia ha preso ad operare nella delicatis- della Russia e quelle delle potenze occi-sima area del Vicino Oriente rivelano la dentali risiede nella permanenza al go-precisa volontà di dimostrare la propria verno di Bashar al-Assad o anche di uncapacità operativa al di fuori della più altro regime, purchè sempre rigorosa-prossima sfera d’influenza, il che non av- mente filo-russo. Ciò che ha realmenteveniva ormai da decenni. L’inedita mossa spinto i russi a sostenere in Siria un impe-russa in Siria fa pensare che Putin veda gno militare che, nonostante la tregua innella situazione del Medio Oriente allar- corso e il ritiro del grosso delle forze ar-gato una minaccia alla sicurezza comples- mate ordinato nel marzo 2016, si prospet-siva del suo “estero vicino”, in un arco di tava sin dall’inizio estremamente onero-crisi che va dall’Ucraina alle repubbliche so, potrebbe esser stato, quindi, non solocentro-asiatiche, un tempo incluse nella la preoccupazione di fornire appoggio di-compagine dell’URSS. Allo stesso tempo, plomatico ad un alleato che potrebbe per-Mosca ha assunto un’iniziativa diplomati- dere il potere, ma la volontà di salvare l’ul-ca e commerciale tale da permetterle di tima base in Medio Oriente, scongiurandodefinire accordi in ambito militare ed il rischio che un trionfo del cosiddetto Sta-energetico con alcuni dei paesi della re- to islamico in Siria possa avere ripercus-gione, rafforzando la percezione, general- sioni anche nel Caucaso russo, con il risul-mente condivisa, di voler tentare di riem- tato di galvanizzare ulteriormente ilpire il vuoto geopolitico lasciato dagli Stati movimento islamista già presente nellaUniti dopo il ritiro dall’Iraq del 2011, pro- regione. Queste sono le ragioni dei russi,teggendo al contempo gli interessi che già talmente chiare agli Stati Uniti che la Casaaveva nella regione. Mosca teme un crollo Bianca nell’ottobre del 2015 ammise l’im-improvviso e difficilmente gestibile del re- portanza, oltre che la necessità dettatagime di Damasco, sulla scia di quanto av- dalla contingenza, di firmare un Memo-venuto in Libia, eventualità che creerebbe randum of understanding sulla sicurezza e 96
sulle regole di base per i velivoli dei due tutta la Siria da parte degli estremisti isla-paesi, operanti nei cieli siriani, aprendo la mici, oppure la continuazione di unaporta ad un dialogo con Mosca sulla Siria. guerra civile che aveva già ucciso trecen-Se si considera che, fin dai primi di agosto tomila siriani e costretto metà degli abi-2015, le richieste ufficiali dei russi di sor- tanti del paese a lasciare le loro case. L’ef-volo dei territori monitorati dagli occiden- fetto immediato dell’intervento russo ètali, avanzate per effettuare rifornimenti stato in primis quello di scongiurare l’ipo-e sviluppare missioni di addestramento tesi del crollo del regime di Assad e quelladelle forze dell’alleato Assad, erano dive- dell’avanzata degli islamisti fino ai confininute sempre più regolari, si potrebbe ipo- con Libano e Giordania. La volontà di nontizzare anche che l’intelligence occidentale impegnarsi in un intervento che avrebbefosse al corrente delle reali intenzioni di potuto trasformarsi in “guerra di logora- mento”, ha portato Putin ad elaborare unaPutin. Questa tesi potrebbe facilmente in- exit strategy molto efficace che, in chiarotegrarsi con l’ipotesi che l’intervento rus- tono di sfida alla strategia della coalizioneso potesse avere come contropartita pro- guidata dagli Stati Uniti, prevedeva di re-prio la sistemazione della questione stituire al governo il controllo delle zoneucraina, con un riconoscimento di fatto più popolose della Siria, interrompere ildell’annessione della Crimea e con il con- flusso di armi e volontari dalla Turchiagelamento della secessione del Donbass alle aree controllate dagli oppositori di As-filo-russo sull’attuale linea di fuoco, ipote- sad e rompere l’alleanza tra ribelli islami-si avvalorata dalla sospensione delle osti- sti e laici. Dall’altro lato, la strategia deglilità, proclamata unilateralmente da alcu- Stati Uniti prevedeva di distruggere sia ilne componenti filo-russe che operano regime di Assad sia l’ISIS, senza fare affi-nella regione orientale dell’Ucraina. damento sulle truppe di terra, a parteQuando la Russia è intervenuta in Siria, il quelle dei curdi siriani. Era più un’ambi-cessate il fuoco e la tregua entrata in vigo- zione che un piano realistico e molti, alre il 27 febbraio 2016, per quanto insoddi- Dipartimento di Stato e al Pentagono, sa-sfacenti, sembravano irraggiungibili. Le pevano che seguire questa logica avrebbeipotesi più probabili erano il crollo del go- finito per consegnare la Siria agli islamisti.verno di Bashar al-Assad e la conquista di L’intervento della Russia a sostegno del governo siriano ha scongiurato questa ipotesi e ha permesso agli Stati Uniti di li- mitare le proprie reazioni a generiche espressioni di “preoccupazione” per il fatto che i russi stessero bombardando la parte sana della ribellione anti-governativa si- 97
L’intervento russo in Siriariana. “Obiettivi sbagliati” o meno, le armi, ma anche i russi. Il fatto che, qualcheil supporto dell’aviazione e i caccia russi, tempo dopo che la Russia era scesa inoltre agli addestratori iraniani7, hanno campo in Medio Oriente, i britannicipermesso all’Esercito Arabo Siriano (EAS), avessero schierato un simbolico centinaioagli ordini del presidente Assad, predispo- di propri soldati nei paesi baltici e che glisto per una guerra convenzionale ma non Stati Uniti avessero assunto l’impegnoper un’azione asimmetrica necessaria per di “pre-posizionare” materiali militari incontrastare l’avanzata jihadista e combat- Polonia entro il 2016, ha fornito indizi ditere in contesti di guerriglia, di recuperare un gioco molto spregiudicato che avrebbeterreno, rimettersi in sesto e cacciare i ri- lasciato la Russia invischiarsi in una seriebelli dalle principali città della Siria. E la di conflitti asimmetrici capaci di mettereRussia, in questo contesto, si è conquistata in crisi Putin, proprio come l’Afghanistanil ruolo di game changer. esaurì la residua energia del regimeNel febbraio del 2016, grazie ad un’alleanza sovietico. Ovviamente, oggi un gioco cosìdi fatto dei curdi siriani con Mosca e spregiudicato potrebbe risultare molto piùAssad, l’esercito siriano ha interrotto la complesso ed incerto, proprio perché ilprincipale linea di rifornimento di armi bipolarismo, che aveva garantito la chiarae di volontari dalla Turchia ai ribelli. definizione delle linee di conflitto duranteDato che i “moderati” hanno accettato la guerra fredda, si è dissolto in fronti assaiuna tregua che agli islamisti non è stata più frastagliati e mobili. In conclusione, innemmeno offerta, la divisione all’interno termini puramente militari, l’interventodelle forze ribelli è diventata realtà. E, in Siria ha prodotto sviluppi piuttostodato che gli Stati Uniti hanno accettato ridotti: non c’è alcuna ragione, infatti, perquesta nuova distinzione tra ribelli buoni ritenere che un contingente molto piccoloe cattivi, anche l’ultima fase della strategia come quello dell’aeronautica russa possarussa poteva dirsi compiuta: le grandi significativamente cambiare il corso dellapotenze si erano schierate tutte dalla guerra o modificare i giochi nella regione.stessa parte a supporto, cioé, delle azioni Politicamente, tuttavia, questo segna unpromosse dall’esercito lealista guidato altro trionfo per Vladimir Putin, che hada Assad. La tregua in Siria serviva a costretto il cosiddetto “impero americano”Putin e a Damasco per consolidare la a rinunciare ai propri piani di rovesciareloro avanzata, ma soprattutto serviva a Assad. Inoltre, nonostante il recente ritiroWashington alla guida di una coalizione del grosso delle truppe, ci sono tutti ianti-ISIS che, secondo il fronte delle presupposti per ipotizzare che i russi sianopotenze sunnite, avrebbe dovuto lì per restare e che una limitata presenzaprogrammare un’operazione di terra in militare russa si trasformerà in un sempreSiria per contrastare non solo il Califfato, più consistente impegno politico. 98
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