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Sardegna Immaginare - Numero 1

Published by Sardegna Immaginare, 2015-07-02 09:45:44

Description: Sardegna Immaginare - Numero 1

Rivista digitale dedicata alle bellezze e tradizioni della Sardegna.
Visita il sito http://www.sardegnaimmaginare.it

Keywords: Sardegna,viaggi,cultura

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Sardegna Nord OvestLa natura tra terra e marePARCO NAZIONALE DELL’ASINARA.Il parco Nazionale dell’Asinara, istituito nel 1997, si sviluppa nel Comune di Porto Torres. Il suo territorio è caratterizzato da oltre 100km di coste incontaminate, protette per più di cento anni grazie anche alla presenza del carcere e all’istituzione di vincoli rigidissimiche hanno impedito qualsiasi possibilità di sviluppo. La flora è costituita da più di 678 specie, di cui 29 endemiche, alcune esclusivedella Sardegna settentrionale e altre caratteristiche della regione sardo-corsa. La vegetazione, è fortemente caratterizzata dalla mac-chia nelle sue diverse varianti strutturali: bassa, rada, alta. Nell’isola si riproducono un centinaio di esemplari selvatici, alcuni di grandeimportanza scientifica, come i dai mufloni e dagli asinelli bianchi. L’ambiente marino è un forziere naturale straordinario ricco di spe-cie, non a caso l’isola si trova all’interno del Santuario dei cetacei. www.stlsardegnanordovest.it

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Isola dell’Asinara - Cala Sabina Ph Enzo Cossu di Chiara PorquedduStoria e leggendadi un mito chiamato ASINARA Il fascino di un microcosmo incontaminato sardegnaimmaginare 53

Cala D’Oliva - ph Enzo Cossu Un po’ Sardegna un po’ Liguria, un po’ contadina un po’ Asinello bianco - ph Enzo Cossu marinara. Ripercorrendo le tappe che hanno segnato la storia dell’Asinara, tornano alla mente i soggetti di Marquez, dove cronaca e mito si fondono in una sola narrazione e “costrin- gono” il lettore, rapito dalla fascinazione del racconto, ad arrivare d’un fiato fino all’ultima pagina. Passo passo, si fa strada la sensazione di come quelle vicende travagliate siano state, a torto o ragione, il riparo sicuro di un’isola non a caso considerata un raro microcosmo. Mare e costa, flora e fauna sono state preservate, paradossalmente, dagli effetti di una scelta politica discutibile che nel tempo ha comunque impedito, con l’imperio di una legge calata dall’alto, che uno degli angoli più belli del mondo fosse esposto al rischio di eventuali danni che altre scelte, forse altrettanto discutibili, avrebbero potuto commettere.54 sardegnaimmaginare

Invaso di Fornelli - ph Enzo Cossu sardegnaimmaginare 55

Dall’alto di Punta della Scomunica (408 metri resoconti parziali di viaggiatori o studiosi capita-s.l.m.) recuperi il senso delle cose, il frastuono e i ti all’Asinara per ragioni spesso diverse da quelleritmi frenetici della città sono solo un pallido ricor- dettate dalla pura esigenza storiografica. Un dato,do. Il pensiero è rapito dalla quiete, dal profumo di però, sembra assodato, l’assidua frequentazioneMacchia, dallo spettacolo di una natura che non delle genti che nel tempo, lungo le rotte commer-lesina emozioni lasciandosi ammirare senza in- ciali, hanno gravitato nel bacino Mediterraneo. Ifingimenti come una bella donna consapevole del marinai fenici, greci e romani la conoscevano beneproprio fascino. All’Asinara tutto è vero e autenti- così come i monaci medievali che fecero posto aco, perfino il silenzio, gli spettacolari cromatismi sardi e liguri rimasti sull’isola per tutto (o quasi)di un tramonto da Cuile Serra, la varietà della l’Ottocento creando i primi insediamenti nelleflora garantita da specie particolarmente rare. Per ospitali Cale, d’Oliva e Reale. L’avvio a quelquanto una storia organica dell’isola non sia an- cambiamento drastico venne dato da una legge dicora stata scritta, esistono documenti d’archivio e Re Umberto che, sollecitato dalle vicende econo-56 sardegnaimmaginare

Asinara fiorita - ph Enzo Cossumiche e belliche dell’epoca, ne dispose l’esproprio accoglie le spoglie dei soldati morti in prigionia,per impiantare una colonia penale agricola e una si coglie ancora il dramma di cinquemila uoministazione internazionale di quarantena con il du- morti lontani dagli affetti e dalla patria. Arriviamoplice obiettivo di preservare l’isola dai contagi di a giorni a noi più vicini, quando nel ventennio aeventuali terribili epidemie arrivate dal mare e, nel cavallo fra gli anni Settanta e Novanta, la coloniacontempo, garantire un ricovero ai marinai che per venne trasformata in carcere di massima sicurezzai motivi più svariati dovevano navigare sulle acque (da qui l’appellativo di Alcatraz del Mediterraneo)territoriali italiane. Durante la prima guerra mon- per ospitare gli esponenti di spicco del terrorismo ediale, sull’Asinara venne deportato un numeroso i pezzi da novanta della criminalità organizzata. Acontingente di prigionieri austro-ungarici, provve- parte le vicende delle origini, che si perdono nelladimento che contribuì ad aggiungere pathos alle notte dei tempi (resta qualche domus de janas dipagine di una storia già abbastanza grondante di età prenuragica a Campu Perdu), di ogni periododrammi umani. Nel bianco edificio sacro che oggi restano brandelli di testimonianze che raggiungo- sardegnaimmaginare 57

Campu perdu - ph Enzo Cossu Cala D’Oliva - ph Enzo Cossuno la massima espressione nelle strutture carcera- tetta. Del 1997 è l’istituzione del Parco nazionalerie di Cala d’Oliva, Fornelli e Santa Maria, mentre al 2000 risale il passaggio di proprietà dallocon le rispettive diramazioni che occupano anco- Stato alla Regione ad eccezione di alcune limitatera buona parte della superficie insulare. Relitti di porzioni di territorio, la cui proprietà resta di varivecchie storie che, assieme alla indiscutibile bel- ministeri per usi governativi.lezza di quest’angolo di paradiso, contribuiscono Cento anni di interdizioni, divieti e vincoli che sead alimentare il mito dell’isola-carcere ora Parco da una parte hanno impedito ogni velleità, purenazionale. Gli anni Ottanta sono caratterizzati da legittima, dall’altra - è opinione comune - hannoun’intensa attività politica, promossa dalle ammi- garantito la più ferrea salvaguardia e la conserva-nistrazioni locali e dalle associazioni ambientaliste, zione di un patrimonio naturalistico e ambientalecon l’intento di liberare l’isola dal giogo del vincolo di valore scientifico inestimabile. Centaurea hor-statale per realizzare la tanto agognata area pro- rida, limonium acutifolium, limonium lae-58 sardegnaimmaginare

Castellaccio - ph Mauro SannaCala D’Arena - ph Enzo Cossu sardegnaimmaginare 59

Panorama dalla Torre di Trabuccato - ph Enzo Cossu tati nel secolo scorso da don Antonio Manca, duca dell’Asinara, altri li farebbero arrivare sull’isola in tum sono solo alcuni nomi scientifici di rari ende- seguito al drammatico naufragio di una non me- mismi segnalati dai botanici che per primi hanno glio precisata imbarcazione diretta verso le coste studiato la flora dell’Asinara, per non dire di gine- francesi. L’ipotesi più probabile sembrerebbe quel- pri e lecci, pini domestici e acacie incessantemente la di un’origine autoctona secondo la quale gli frustati dal vento, ospite fisso dell’isola. Sul fronte asini bianchi deriverebbero da quelli grigi per la faunistico, all’Asinara sono presenti diverse colonie comparsa di un tratto genetico: l’albinismo. Per re- animali, alcune ripopolate negli anni, altre sempre stare in tema di aneddoti, a centinaia fioriti in tanti presenti, come l’asinello bianco, la cui origine ha anni di vita carceraria, ce n’è uno particolarmente dato adito a diverse leggende, alcune particolar- toccante, la storia di Bobò, un mulo adottato da un mente ardite, dal sapore vagamente mitologico. Secondo alcuni, arriverebbero dall’Egitto, impor-60 sardegnaimmaginare

Muflone - ph Francesco Merelladetenuto affezionatosi a tal punto che, espiata la Cala Reale - ph Enzo Cossupena, chiese all’amministrazione carceraria di po-terlo acquistare. Offrì addirittura i suoi risparmi: rispetto a quelle segnalate nelle zone non vincolate,una trentina di milioni di vecchie lire a fronte del e i delfini di cui è possibile osservarne i guizzi a fiorvalore reale di 500 mila. La burocrazia ministeria- d’acqua. All’Asinara si arriva in battello da Portole si rivelò inflessibile e il detenuto, libero da ogni Torres e Stintino e una volta sull’isola è possibilevincolo, dovette lasciare l’isola senza il mulo. Bobò visitarla in lungo e in largo accompagnati dalle gui-cominciò quindi a rifiutare il cibo e nel breve vol- de lungo i sentieri tematici, terrestri e marini, trac-gere di poco tempo morì. Diverse le specie presenti ciati e controllati dall’amministrazione del Parco.negli spettacolari fondali attorno all’isola, due pertutti, la cernia bruna, visibile a profondità inferiori Da visitare a pag.177 sardegnaimmaginare 61

Istòria e paristòria de S’ASINARA S’incantu de unu mundu minoreddu ìnniduAgigu Sardigna agigu Ligùria,agigu massaja agigu mari- In s’Asinara totu est autènticu e berdaderu, finasnara. Pensende a s’Asinara e a sas tapas de s’istòria sua, su pasu, sos diversos colores de s’interrighinada chibenint a conca sos contos de Marquez, in ue crònica e pari- si bibent dae Cuile Serra, sas variedades mannasstòria si aunint e su letore abarrat comente ammajadu dae de piantas finas de calidade rara. Finassu contu tantu chi lu diat chèrrere lèghere totu in una borta. si s’istòria de custa ìsula no est istada galu iscrita,Passu passu si cumprendet comente s’istòria tribulada de abarrant documentos de archìviu e relatas de via-cust’ìsula, siat istada finas s’amparu sou tantu chi, como est giadores e istudiosos chi ant visitadu S’Asinara.apretziada comente unu mundu raru. Mare e costera, flora Una cosa est segura e averiguada, chi est istadae fàuna sunt istadas amparadas, dae detzisiones polìticas, aprodu de gente meda, chi pro cajones cummert-chi si podiant criticare ma chi ant fatu a modu chi àteras ziales at navigadu peri su Mediterràneu.detzisiones potzerent càusare dannos a custu paradisu. Sos marineris fenìcios, grecos e romanos la con-Dae su cùcuru de Punta de s’Iscomùnica (408 noschiant bene gai comente la connoschiant benemetros s.l.m.), t’abìgiat de s’importu de cosas chi in sos padres de s’edade de mesu chi ant fatu logu aantis non carculaisti, su burdellu e su dellìriu de sa sardos e lìgures chi sunt abarrados in s’ìsula protzitade sunt a tesu meda e parent guasi un’ammen- totu s’Otighentos, fraighende sos primos aposenta-tu. Su pensamentu est allegradu dae su pasu, dae mentos peri sas calas de S’Olia e Reale.su fiagu bonu de sa natura, chi impressionat e chi Su cambiamentu mannu b’est istadu cun s’in-si faghet mirare comente una bella fèmina galana trada in vigèntzia de sa lege de Re Umberto chisegura de sa bellesa sua. pro pònnere rimèdiu a sos fatos econòmicos e de gherra de cussu tempus, nche at mandadu in àte-62 sardegnaimmaginare

Sant’Andrea - ph Merella ros logos, sa gente chi istaist inoghe pro fraigare una colònia penale e unu giassu de isolamentu; issu aiat duas miras: una fiat de amparare s’ìsula dae sas pidemias chi arriviant dae su mare s’àteru de afiantzare unu aprodu a sos marineris chi pro unu motivu o pro s’àteru deviant navigare peri sos ter- ritòrios italianos. Cando b’est istada sa prima gherra mondiale, nche sunt istados mandados a S’Asinara presoneris au- stro-ungarìcos, custu est istadu una detzisione chi at annantu suferèntzia e pena a un’istòria, est a nàrrere cussa de s’ìsula, chi nde fiat giai bundante. In cussu palatu biancu in ue galu oe bi sunt sos re- stos de sos sordados mortos in presone, si intendet su dolore de chimbemìgia òmines chi sunt mortos a tesu dae sa carìgnas de sa famìlia issoro e dae sa pàtria pròpia. In sos vint’annos chi partzint sos annos setanta e noranta, sa colònia est istada mudada in una ga- lera de seguràntzia màssima (pro custa cajone su paranùmene de Alcatraz de su Meditèrràneu), ino- ghe nche beniant inserrados sos delincuentes prus famados de su terrorismu e cussos de sa criminali- dade organizada. De su tempus antigu abarrat paga cosa, (petzi carchi domus de janas de perìodu pre – nuràgi- cu assentada a Campu Perdu),de àteros perìodos abarrant testimonias, ma sa prus mannas s’agatant in sas galeras de Cala de Olia, Fornelli e Santa Maria, cun sas divisiones issoro chi galu oe òcu- Asinelli Bianchi - Cala Li Giorri - ph Enzo Cossu sardegnaimmaginare 63

Cala di Sgombro di dentro - ph Enzo Cossu Capre - Maneggio Campo Perdu - ph Enzo Cossu pant bona parte de su territòriu de s’ ìsula. Restos de istòrias betzas chi paris cun s’incantu de custu64 sardegnaimmaginare logu, acreschent sa fama de s’ìsula-galera, oe Parcu natzionale. In sos annos Otanta, medas sunt istadas sas cun- tierras polìticas, promòvidas dae amministradores locales e assòtzios naturalìsticos, pro liberare s’ìsula dae su vìnculu istatale e pònnere in òpera s’àrea amparada. In su 1997 est istadu fundadu su Parcu natzionale, in su 2000 b’est istadu su passàgiu de propriedade dae s’istadu a sa Regione francu unos cantos terri- tòrios, chi abarrant propriedade de sos ministèrios pro impreos guvernativos. Chent’annos de impedimentos, dennegos, vìncu- los, chi si a un’ala ant impeigadu cale si siat proge- tu, dae s’àtera ant garantidu s’amparu e costoidu sa sienda naturalìstica e ambientale chi sunt una prenda iscientìfica chi non si podet istimare. Centaurea horrida, limonium acutifolium, limonium laetum, sunt sos nùmenes iscientìfi- cos de piantas raras chi ant marcadu sos botànicos chi ant istudiadu sa flora de s’Asinara, pro non fa- eddare de sos nìbaros, èlighes, pinos e acàcias, se-

stados dae su bentu chi inoghe est istràngiu fitianu. Cala D’Arena - ph Enzo CossuPro cantu pertocat sa fàuna, in s’Asinara si podentagatare colonias animales de diversas calidades, dadu su permissu. Bobò no at mandigadu prus daeunas cantas torradas a populare in sos annos, àte- cando si nch’est andadu s’amigu corale e in paguras semper presentes, comente s’àinu biancu, me- tempus est mortu.das sunt sas paristòrias chi contant sa nàschida sua, Medas sunt sos pisches de su mare de s’Asinara,unas cantas finas arriscadas, de tipu mitològicu. nde fentomamus duos intre de totu: sa tzèrniaUnos cantos contant chi sunt arrivados in s’ìsula niedda, chi si podet bìdere prus in artu rispetu adae s’Egitu, in su sèculu coladu, gràtzias a don An- cussu chi est marcadu in sas zonas non vìnculadastonio Manca, a cussu tempus duca de s’Asinara, e sos delfinos, de custos animales si podent bìdereàteros sunt de su pàrrere chi si siant aposentados sos brincos issoro a làcanas de abba.in s’ìsula a pustis de unu naufràgiu de una barca Pro arrivire a s’Asinara si partit in barca dae Po-chi fiat navighende a s’ala de sa costera frantzesa. sthudorra e Ishintini e cando s’arrivit a s’ìsula siSu supostu prus credìbile diat èssere chi siant podet vistare sighende sa ghia peri sas àndalasnàschidos dae sos àinos mùrrinos chi ant àpidu temàticas, terrestres e marinas, cuntrolladas daeuna mudadura genètica: s’albinismu. s’amministratzione de su Parcu.Pro annos e annos in s’Asinara b’est istada sa gale-ra e medas sunt istadas sas paristòrias chi ant con-tadu, bella meda est s’istòria de Bobò, unu mulu,leadu comente fìgiu de ànima dae unu presoneri,custu, lìberu dae sa galera, diat àere chèrfidu com-porare cun sos risparmios suos de unos trinta mil-liones de liras su mulu, chi baliat petzi 500 mìgiafrancos, ma sa buracratzia de su ministèriu no at sardegnaimmaginare 65

Capo Falcone - ph Mauro Sanna66 sardegnaimmaginare

www.provincia.sassari.itE se credete che esageriamo, come a volte pure facciamo noi isolani per lenostre cose, andate a Stintino, e guardate i colori dell’acqua, oltre la sabbiabianca e i ginepri e i gigli di mare: il sogno del vacanziere che si fa realtà,il mare più bello del mondo, finalmente sapete che non lo dicevano tantoper dire.© 2010 Flavio Soriga / Agenzia Santachiara Dove il tempo vale di più sardegnaimmaginare 67

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Stintino - Torre de La Pelosa - ph Viviani di Stefano CorradoSTINTINO l’antico patto tra l’uomo e il mareStoria di uno dei borghi più suggestivi del Mediterraneo sardegnaimmaginare 69

Stintino. Un tuffo nelle bellezze della Sardegna.Situato nell’estrema punta della Sardegna, a nord - ovest, il Comune di Stintino possiede una delle coste più affascinantidell’intera Regione, con spiagge dalla sabbia bianchissima, acque cristalline e uno dei mari più belli dell’intero Mediterraneo,come la notissima spiaggia ‘’La Pelosa’’. Con i suoi panorami mozzafiato, una natura selvaggia e incontaminata, lontanodalle città più grandi, Stintino è visitato dai turisti di tutto il mondo; un vero paradiso per gli amanti del mare, a contatto conun ambiente ancora puro ed inalterato. www.comune.stintino.ss.it

Se dici Stintino il pensiero corre subito alle spettacolari Stintino - ph Enzo Cossuvarietà d’azzurro d’un mare incantevole, alla finissimasabbia bianca della Pelosa, al profumo intenso della macchia dell’Asinara, per fare posto a un lazzarettomediterranea. Pensi ai fantastici volteggi del gabbiano corso e a un carcere le cui vicende si concludono unche gioca con le correnti ascensionali a ridosso di Capo secolo dopo, nel 1998. L’esigenza dello Stato, èFalcone, ai gozzi armati a Vela Latina che solcano l’acqua quella di creare una stazione internazionale diturchese, all’isola-parco decantata dai naturalisti di mezzo quarantena che accolga i marinai di passaggiomondo e alle insolite fogge della pietra nera, modellata dal nel Mediterraneo, con l’obiettivo di evitare checesello d’un vento millenario. Il ricordo si ferma anche al la Sardegna venga esposta al rischio di contagiorosso dei languidi tramonti sullo stagno di Casaraccio e da eventuali epidemie. Nell’isola pare che unaall’aura di mistero delle antiche torri spagnole a guardia di piccola comunità stanziale fosse già presente dalun paesaggio straordinario. 1700, composta in prevalenza da pescatori liguriPochi, forse, sanno che Stintino è anche l’emblema (di Camogli), da contadini e pastori sardi. Abitanodella caparbietà umana, l’attaccamento alla terra, modeste capanne di legno erette a ridosso di Calala tenacia di un pugno di uomini che con il mare e d’Oliva e Cala Reale, ma presto si trasformanoil vento hanno suggellato un antico patto di fedeltà. in piccole case di muratura dando vita al primoÉ la storia di un trasloco forzato dall’isola alla nucleo di quel villaggio destinato all’esodo forzato.terraferma, la drammatica vicenda di 45 famiglie Sardi e liguri dividono in armonia quell’angolo diche in una “manciata” d’anni hanno fondato uno paradiso sognando un futuro prospero, ignari deldei borghi costieri più famosi del Mediterraneo. fatto che le ragioni di una politica pragmatica hannoNella storia degli stintinesi il 15 agosto del 1885 già scritto un finale diverso. Non senza drammi,è una data scolpita a caratteri di fuoco, è il giorno gli asinaresi abbandonano l’isola nell’agosto deldi un drammatico Ferragosto in cui i carabinieri 1885 a fronte di un indennizzo di 750 lire a testa eeseguono l’ordinanza di sgombero dell’isola dell’assegnazione di un lotto di 400 metri quadrati da destinare alla costruzione di una casa e alla creazione di un orto per il fabbisogno familiare. Non tutti decidono di restare, alcuni tornano nei luoghi sardegnaimmaginare 71

Isola Piana - ph Francesco MerellaVista de La pelosa dall’Isola Piana - ph Francesco Merellad’origine cambiando completamente il corso della quel termine dialettale. Nasce così, Stintino.propria esistenza. Dopo avere rifiutato la proposta Rimboccate le maniche, gli stintinesi pieganodi trasferirsi ad Alghero, quarantacinque famiglie terra e roccia alle leggi dell’edilizia applicandosi stabiliscono nel tratto di costa di fronte all’isola, i parametri dei piani regolatori di improntacompreso tra due bracci di mare, il cui toponimo, Sabauda. Costruzioni e infrastrutture distribuitinel dialetto locale, è denominato Isthintini all’interno di blocchi quadrangolari, solcati da(budello in sassarese). L’insediamento avrebbe strade perpendicolari con le case che affacciano suldovuto chiamarsi Cala Savoia, ma gli asinaresi, nel Golfo non certo per ragioni turistiche. I pescatori, arispetto della tradizione, decidono di battezzare il occhio, devono poter verificare in ogni momento leprimo nucleo del nascente borgo italianizzando condizioni del mare. E mentre sull’isola, carcere e72 sardegnaimmaginare

La Pelosetta Residence Hotel Stintino www.lapelosetta.itIl complesso, di nuova costruzione, è composto da diversi corpi staccati ed è situato in posizione panoramica, al fondodella litoranea di Capo Falcone, nel tratto di mare tra la spiaggia della Pelosa e la famosa Torre Aragonese sul mare, a 4Km da Stintino. Ai piedi del complesso, si stende la spiaggia della Pelosetta e della Pelosa con i suoi colori incantevolie con vista sull’isola dell’Asinara e sul braccio di mare racchiuso dall’isola Piana. Sia l’Hotel che il Residence dispongonodi camere confortevolmente arredate con telefono, TV color, frigo phon, ventilatore a pale e servizi privati, tutti conpatio o balcone sull’incantevole panorama della Pelosa. L’Hotel è composto da camere doppie con servizio, cameredoppie comunicanti con un unico servizio, tutte con frigo, TV color, cassaforte e phon. Il Residence prevede la siste-mazione in unità completamente accessoriate con servizi e vista sul mare. La Pelosetta Residence Hotel Stintino (SS) Sardegna - Italia Recapito estivo: Tel. (+39) 079527188 - Fax: (+39) 079527020 Dal 1° Novembre al 25 Aprile rivolgersi al seguente numero: Tel. (+39) 0792823041

Spiaggia de La Pelosa - ph Enzo Cossu quando, per questioni economiche legate allo scarso volume del pescato, è costretta alla chiusura. lazzaretto cominciano a funzionare a pieno ritmo, Cento anni dopo lo sbarco dei profughi asinaresi, gli stintinesi lavorano alacremente gettando le basi arriva l’autonomia. Stintino, da sempre frazione di ciò che più tardi sarà una delle mete turistiche di Sassari, diventa comune autonomo l’8 agosto più ambite dal Jet Set internazionale. del 1988. Vicenda esemplare che testimonia la Nel frattempo le vicende del borgo intrecciano con tenacia e la versatilità con cui la sua gente è stata una importante realtà economica che per decenni capace, in poco più di un secolo, di passare da sarà la principale forma di alimento e sostegno, la un’economia legata alla pesca e all’agro-pastorizia Tonnara Saline, impresa fiorente che negli anni a quella più moderna dove il turismo ha imposto darà lavoro a centinaia di persone. Crocevia delle una graduale rifunzionalizzazione di buona parte migrazioni dei banchi di tonno che in primavera, delle attività tradizionali. Escursioni guidate, da Gibilterra, trasmigrano a Oriente, Stintino ha la pescaturismo, immersioni, snorkeling, vela e fortuna di trovarsi nel mezzo di un traffico prezioso. windsurf, vengono praticati e insegnati dentro Presenza storica, documentata almeno dal 1600, e fuori il Golfo dell’Asinara. In poco più d’un la Tonnara passa dagli spagnoli ai genovesi che la tengono fino alla prima metà degli anni Settanta,74 sardegnaimmaginare

Isola Piana - ph Enzo CossuFenicotteri - Le saline - ph Mauro Sanna Sterna - Le saline - ph Danilo Pisu sardegnaimmaginare 75

Le Saline - ph Enzo Cossusecolo, gli antichi pescatori diventano istruttori strutture ricettive e impianti balneari che accolgonodi vela, sommozzatori e guide. Restano, ma solo un turismo di fascia alta. L’aspetto accattivante diin funzione turistica, piccole aziende artigianali Stintino, al di là delle pregevoli risorse ambientali elegate all’agricoltura e all’allevamento. Così naturalistiche, è quel carattere di locus amoenuscome sopravvivono gli abilissimi maestri d’ascia che permette, a coloro che lo desiderano, dio i sapienti intrecciatori di nasse, un tempo figure recuperare la dimensione umana. Nelle seratecentrali dell’economia di pesca. Da qualche anno estive, passeggiando lungo l’incantevole spiaggiaè in atto un processo di riqualificazione del borgo della Pelosa, puoi riassaporare il piacere sottilestorico attraverso iniziative mirate alla cultura e di sentire l’eco dei tuoi passi che fa da contraltareall’identità locale. In questo contesto è da vedere la al languido sciabordio della risacca, inebriato dairecente realizzazione del Museo della Tonnara sentori della macchia mediterranea che, dopograzie al recupero dello storico impianto costruito tanto sole, vengono sprigionati dal fresco dellatra Otto e Novecento. Stintino oggi presenta due brezza marina.realtà che convivono in armonia: il vecchio borgo Stintino è anche storia di fede e devozioneche conserva l’impronta architettonica del villaggio manifestata dalla processione a mare della statuadi pescatori e la costa puntellata da moderne della Madonna della Difesa, ricorrenza a cui76 sardegnaimmaginare

Porto Minori - ph Enzo Cossula comunità è intimamente legata perché rievoca della Vela Latina che ad agosto richiama alo storico trasloco che ha dato origine al nuovo Stintino un gran numero di appassionati e curiosi.borgo. Tema assai caro a cui si intrecciano ricordi Ora che conosci la storia di questa piccola perlae aneddoti dal sapore mitico che hanno contribuito incastonata nella costa, immergiti pure nelle acquea scrivere la storia dell’antico villaggio di pescatori. spettacolari, lasciati incantare dai fondali, spiegaL’8 settembre di ogni anno, la statua, custodita pure le vele al vento, perditi nelle dune sabbiose dinella parrocchia dedicata all’Immacolata, una delle spiagge più belle del Mediterraneo, maviene prelevata dai componenti dell’omonima volgi lo sguardo e il pensiero verso l’isola da cuiConfraternita per essere portata in processione un giorno di tanto tempo fa è cominciata questanelle vie del centro e deposta, infine, su una straordinaria avventura che tu stesso, dopo averlabarca da pesca. Tra canti e musica, viene così vissuta, potrai raccontare.rievocata la storica traversata che si conclude alporto in un clima di festa e commozione. A fare Da visitare a pag.177da cornice, spettacoli e manifestazioni sportive. Intema di tradizione, ma sul versante profano, c’èda segnalare la celebre Regata internazionale

La Vela Latina - ph Enzo Cossu ISTHINTINI Aunione antiga intre s’òmine e su mareIstòria de una bidda intre sas prus famadas de su MediterràneuCando si fentomat sa bidda de Isthintini, luego benint a con- Sa mira de s’Istadu fiat istada cussa de pònnere inca sa meraviza de su mare sou craru che su chelu, s’arena òpera una istatzione de barantena pro sos marine-fine fine e bianca de sa Pelosa, su fiagu bonu de sos fundos ris chi atraessaiant su Mediterràneu, pro fàgheresuos. Benint a conca finas su cau marinu chi giogat in mare a modu de nche alluntanare su perìgulu de cun-impinna a bentu de Capu Falcone, sos gutzos a Vela Ladina dimentu de cale si siat pidemia. Paret chi giai in suin cussu mare ladinu, s’ìsula-parcu bantada dae naturali- 1700 s’ìsula fiat istada populada dae una comunida-stas de ogni parte e logu e sa pedra niedda sestada dae unu de de piscadores lìgures (de Camogli) e de pastoresbentu millenàriu. S’ammentu andat a s’interrighinada chi e massajos sardos. Istaiant in pinnetas de linna insi bidet dae su poju de Casaràcciu e a sas turres arcanas pinna a bentu de Cala De Olia e Cala Reale, chiispagnolas chi bàrdiant su paesàgiu. in pagu tempus sunt mudadas in domos de muradu-In pagos ischint chi Isthintini est sìmbulu de sa ra, dende vida a cussa manera a una biddigheddafortza de s’òmine, de s’amore pro sa terra pròpia, chi at a èssere custrinta a si nche mòrrere.de s’atza de pagos òmines chi si sunt aunidos dae Sardos e lìgures si aiant partzidu cuss’ìsula, maisu tempus antigu cun su mare e su bentu de sa ter- cretende chi sa polìtica aiat àpidu mudadu s’istòriara issoro. issoro. Pro lassare s’ìsula in s’austu de su 1885 ogniEst s’istòria de 45 famìlias, catzadas dae s’ìsula in asinaresu at retzidu unu indennizu de 750 francosue istaiant e chi in “pagos” annos ant fraigadu una e unu loto de 400 metros cuadratos pro fraigarede sas biddas prus famadas de su Mediterràneu. una domo noa e un’ortu de traballare pro su net-Su 15 de austu de su 1885 est una die chi sos Isthin- zessàriu pro sa famìlia.tinesos no ant a ismentigare mai, in su de mesaustu Non sunt totu sos chi aiant detzisu de abarrare,de cuss’annu sos carabineris nche los ant bogados medas si nche sunt torrados a sos logos in ue fiantdae s’ìsula de s’Asinara, pro fàghere logu a una nàschidos mudende in su totu sa vida issoro. A pu-presone e a unu logu isuladu, chi at a serrare unu stis de àere refudadu de si nche andare a s’Alighe-sèculu a pustis in su 1998. ra, barantachimbe famìlias detzidint de populare sa parte de sa costera a cara de s’ìsula, intre sos78 sardegnaimmaginare

duas partes de mare, su topònimu de cussu giassu sat dae manos ispagnolas a cussas genovesos chi laest Isthintini(matzimini in tataresu). tenent finas a sa prima meidade de su setanta can-A su comintzu cussu logu si diat dèvere cramare do sunt istados custrintos a la serrare ca su piscaduCala Savoia, ma sos asinaresos, ant detzisu de bati- fiat iscassu meda. Chent’annos a pustis de s’arri-jare cussu logu cun su nùmene dialetale. Naschet a vu de sos esiliados asinaresos, arrivat s’autonomia.cussa manera, Isthintini. Sos isthintonesos si apo- Isthintini, est dae semper istada una fratzione desentant in cussu logu e fràigant sighende sas règu- Tàtari e est divènnida comune autònomu s’8 delas de sos pianos reguladores de impronta sabàuda. austu de su 1988. Fatu custu importante meda,Domos e infrastruturas aposentados in blocos a ca est testimonia de s’atza de cussa gente chi incuadru, atraessados dae carrelas chi dant a cara a pagu prus de unu sèculu est resèssida a passare daesu Gulfu, non pro su turismu ma ca sos piscadores un’economia fundada pro su prus in sa piscaduradevent averiguare in ogni mamentu sas cunditzio- e in sa massaria e pastoria a un’economia turìstica.nes de su mare. Interi chi, in s’ìsula sa galera e su In intro e in fora dae su Gulfu de s’Asinara benintlogu isuladu comintzaiant a funtzionare, sos isthin- insinnadas e praticadas unas cantas atividades: es-tinesos traballaiant pro fraigare cussu logu chi oe sidas cun ghias, piscaturismu, immersiones, snor-est unu de sos giassos turìsticos prus famados e di- keling, vela e windsurf.sigiadu dae si jet set internatzionale. In pagu prus de unu sèculu sos chi in antis fiantSa Tonnara Saline de Isthintini at a èssere pro piscadores mudant s’atividade issoro e divenintannos e annos unu giassu importante pro s’econo- istrutores de vela, sommotzadores e ghias turìsti-mia de sa bidda, e in sos annos, traballu pro gente cas. Abarrant ma petzi pro su turismu siendas ar-meda, difatis in beranu Isthintini est s’amparu de tigianales minoreddas de pastoria e massaria, gaisos bancos de tunnu chi si movent dae Gibilterra e comente abarrant finas sos mastros de àscia bravosandant a Oriente. meda e sos nassàrgios, chi unu tempus fiant de im-Sa Tonnara s’agatat a su mancu dae su 1600, pas- portu mannu pro sa pisca. Dae carchi annu, me- Le Saline - ph Danilo Pisu sardegnaimmaginare 79

Stintino - ph Enzo Cossudas sunt sas initziativas chi pertocant sa cultura e titulada a s’Immaculada, benit leada dae in cues’identidade locale comente cussa de pònnere in dae sos de sa Cunfrària e benit giuta in prutzessio-òpera su Museu de sa Tonnara, chi s’est pòtidu ne peri sas carrelas de su tzentru e posta a pustis infàghere gràtzias a su recùperu de s’impiantu istòri- intro de una barca de pisca.cu chi fiat istadu fraigadu intre s’otighentos e su Cun cantos e mùsica benit ammentadu su viàgiunoighentos. fatu in antighidade, sa festa, finas cummovente si-Oe in Isthintini b’at duas realidades diferentes chi ghit e finit in su portu.istant paris bene: sa parte betza chi costoit s’im- In custa ocasione benint fatos finas ispetàculos eprenta architetònica de sos villàgios de piscadores manifestatziones isportivas.e sa costera in ue sunt nàschidas istruturas mo- In tema de traditzione, importante meda prodernas e impiantos balneares pro unu turismu de Isthintini est sa Regata Internatzionale de safàscia arta. Sa cosa bella de Isthintini est chi in prus Vela Ladina, chi benit fata in austu e est sighidade sas siendas ambientales e naturalìsticas est unu dae gente meda siat apassionados siat curiosos.locus amoenus, chi faghet a modu chi sos chi Como chi conneschet s’istòria de custa prendaandant a in ie torrent a sa trancuillidade e paghe pretziosa ingastada in sa costera, beni a ti nchede unu tempus. betare a modde in s’abba sua crara e lìmpia, a tiIn sos seros de istiu, si podet passigiare in s’ispiàgia fàghere incantare dae sos fundales suos, aberit sasde sa Pelosa, intendende su tzocu de sos passos tuos velas a su bentu, passìgia peri sas dunas arenàrgiasmatessi chi si cunfundet cun su sonu de sa mareta- de una de sas ispiàgias prus bellas de su Mediter-da, intèndere su fiagu bonu de sa natura chi nde ràneu, ma cando benis non ti ismentighes de ab-essit a pìgiu a su friscu a pustis de una die caente. baidare e pensare a cuss’ìsula dae in ue est comint-Isthintini at finas un’istòria de fede e devotzione, zadu totu, a pustis as a pòdere contare finas tue sanon nos podimus ismentigare sa prutzessione in- bellesa de custos logos.titulada a Nostra Segnora de sa Difesa, festade importu mannu pro sos Isthintinesos ca est am-mentu de s’arrivu issoro in bidda. S’8 de cabudan-ni de ogni annu, s’istàtua, costoida in sa crèsia in-80 sardegnaimmaginare

Dove mangiare e dormire StintinoHotel Ristorante RistoranteSILVESTRINO Pizzeria VALENTINAHotel e ristorante Sulla strada che portaall’interno del paese di alla famosa spiaggia dellaStintino, più comodo Pelosa,ottimo ristoranteper il pernottamento con vista mare. Si possonoin funzione della partenza gustare piatti di pesce eper il Parco Nazionale carne o un ottima pizzadell’Asinara, a metà con forno a legna.strada dalla spiaggia La Veranda internaPelosa e dal lungo litorale con vista mare.delle Saline. S.P. La PelosaVia Sassari 14 Tel. 079 520080Tel. +39 079 523007Fax +39 079523473 Ristorante Ristorante [email protected] LA DARSENA DA ANTONIO L’ANCORAwww.hotelsilvestrino.it Al centro del paese, PORTICCIOLO Il ristorante si trova fra i più storiciRistorante Pizzeria nel porto vecchio ristoranti. Caratteristico ristoranteLU FANALI di Stintino, con una Specialità del mare sulla spiaggia costruito inIl Vostro punto di incontro veranda sul mare in un di Stintino. legno e pietra di Stintino,per le Vacanze a Stintino, ambiente unico e speciale, Via Marco Polo, 14 con splendida vistaall’interno del centro il più adatto per offrire Tel. 079 523077 sull’isola dell’Asinara.storicodavanti al mare. piatti a base di pesce fresco [email protected] Antipasti e primi di mareDal servizio caffetteria, ai e carni di prima scelta. tutti da gustarelong Drink, dalla fresca (musica live) B&B Località L’Ancorainsalate, all’ottima pizza Via Lungomare C. Colombo, 6 IL PORTO VECCHIO Tel . 079 527115anche a pranzo,dal pasto Tel. +39 079520303 [email protected], al gustoso 079 520072 Nel nostro B&B si può www.ristorantelancorastintino.itdessert della casa, fino alle www.ristorante-ladarsena.net ancora respirare quell’ariabellissime serate musicali di tradizionale ospitalità B&Bdel dopocena, il tutto nello B&B che le famiglie di pescatori AL MARTINsplendido scenario della MR CARUBA offrivano ai villeggianti in PESCATORErada del porto di Stintino. Inaugurato ad aprile 2010, tempi ormai lontani. Al Martin PescatoreVia Lungomare C. Colombo, 89 immerso nel verde in un Tel./Fax: +39 079 079 523212 è situato nel centro storicoTel. +39 079523054 tranquillo complesso Mobile: +39 339 4353582 di Stintino, in [email protected] turistico, a metà strada tra +39 339 4764862 centrale per accedere a tuttiwww.lufanali.it le spiagge e il centro Via Tonnara 69 i servizi come ristoranti, di Stintino, il B&B [email protected] pizzerie, ufficio diRistorante Mr Caruba è dotato di www.bbstintino.com informazione turistica,LA PELOSETTA pannelli fotovoltaici farmacia, market,Ampia veranda sul mare e solari termici, una negozi di souvenir efronte spiaggia La Pelosa struttura eco-sostenibile. fermate del bus.Tel. +39 079527140 Via Dei Ginepri n. 6 Via Tonnara [email protected] Lottizzazione Italo Belga, Tel +39 079 520060www.lapelosetta.it Tel. +39 079 523331 www.almartinpescatore.it Cell.: +39 360 509916 +39 388 6549346 [email protected] sardegnaimmaginare 81

di Roberto Bazzoni ALGHERO da colonia catalana a capitale del turismo Meraviglie e misteri dell’incantevole Riviera del Corallo82 sardegnaimmaginare

Capocaccia - ph Enzo Cossu

Che ci arrivi dal cielo o da terra, quando entri in Alghero hai Bastioni - ph Enzo Cossu subito la netta sensazione della vacanza. Sarà il forte effetto Chiesa di San Michele - ph Enzo Cossu di straniamento, la magia delle acque smeraldo o le pene- tranti essenze della macchia mediterranea, la città sardo- catalana ti affascina immediatamente con il suo irresistibile esotismo. Diversa dagli altri insediamenti costieri dell’isola, di Alghero colpisce soprattutto la marcata impronta spagno- la, retaggio di una storia che ha lasciato tracce importanti e meravigliose. A dare retta al barone algherese Giuseppe Man- no, primo storico sardo contemporaneo, il nucleo originario è da far risalire al 1102, ad opera dei Doria, potente famiglia genovese a cui si deve la fondazione di un altro centro, Castelsardo, sorto più a Nord, nel Golfo dell’Asinara. Ma è con la conquista aragonese che il piccolo borgo medieva- le acquista quelle sembianze gotico-catalane visibi- li non solo nella superstite architettura che carat- terizza buona parte della città vecchia, ma anche nella parlata non sarda (ad Alghero si parla il Cata- lano) e nei suggestivi riti della Settimana santa. In questi tratti culturali è il senso d’identità mai sopito degli algheresi che rivendicano la propria origine dal 1355, anno in cui arriva dalla Spagna il primo nucleo di quella che sarà la colonia catalana. Calcando l’acciottolato dei vicoli ombrosi che si in- sinuano nel silenzioso quartiere a ridosso del porto, ti incantano torri e bastioni, esito di quella fortifi- cazione con la quale gli spagnoli usavano proteg- gere i possedimenti più cari. Già da Porta Terra (uno dei due ingressi storici), la Torre degli Ebrei84 sardegnaimmaginare

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Bastioni - ph Enzo Cossu cia, sentinella insonne a guardia di fondali tra i più belli del Mediterraneo, nonché meta agognatarievoca vicende di un’esistenza austera all’interno dai subacquei di mezzo mondo. In quello specchiodella città murata, confermata dalla presenza, a d’acqua verde-azzurra, affaccia l’apertura dellapoche centinaia di metri, di altre due torri, di San Grotta di Nettuno, straordinario fenomeno car-Giovanni e dell’Esperò real (o dello Sperone). sico che ha alimentato, negli anni, il fiorire di leg-Quest’ultima, detta anche Torre di Sulis, da cui gende e aneddoti dal sapore mitologico. Duranteprende il nome la piazza, oggi usata per l’allesti- la stagione estiva, con partenza dal porto, battellimento di mostre d’arte (fino a settembre ha ospi- carichi di turisti fanno la spola per la visita all’in-tato quella dedicata all’opera del celebre architetto terno della grotta a cui si arriva anche da terra at-Antoni Gaudì), fu per oltre vent’anni la prigione traverso la Escala del cabirol (Scala del caprio-del rivoluzionario cagliaritano Vincenzo Sulis, lo), una lunga scalinata di 656 gradini che corre sulincarcerato per ragioni politiche dal 1799 al 1821. fianco del costone di roccia.Passeggiando lungo i bastioni di pietra, lo scenario Cuore pulsante del centro storico è la via Carloè occupato da quel mare da cui l’economia della Alberto (Carrer Major), caratterizzata non solocittà, da sempre, attinge sostegno e alimento. Che dallo struscio della interminabile movida estiva, esia la pesca o il turismo, il rapporto di Alghero con dalla presenza di locali pubblici e negozi, ma so-il “suo” mare è qualcosa che travalica il mero dato prattutto dallo stile architettonico degli edifici chegeografico, penetrando fin dentro le pieghe più re- richiamano il carattere gotico-catalano, motivo do-condite della sua antica memoria storica. minante anche nelle tradizioni popolari e nelle spe-Sul lungomare Marco Polo, le feritoie per le boc- cialità culinarie. Qui affaccia il Chiostro di Sanche da fuoco, che a intervalli regolari si aprono sul Francesco che un meticoloso restauro ha da pococrinale del parapetto, fanno da cornice allo sfondodominato dalla sagoma imponente di Capo Cac-86 sardegnaimmaginare

Spiaggia di Maria Pia - ph Enzo CossuSpiaggia del Lazzaretto - ph Enzo Cossu sardegnaimmaginare 87

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Veduta di Alghero - ph Juri Masoni Escala del Cabirol - ph Enzo Cossu Lungomare Bastioni - ph Enzo Cossu borgo, infatti, è scossa da un drammatica vicenda, riportata alla luce, per caso, due anni fa, duranteriportato all’antico splendore. Eretta nella seconda l’esecuzione di alcuni lavori di manutenzione. Sia-metà del Trecento e parzialmente ricostruita, nel mo sul finire del Cinquecento, tra le mura di quel-1593, a seguito di un crollo, la chiesa riporta, sulla lo che, con ogni probabilità, è il nucleo originariofacciata, i segni evidenti delle due fasi ricostruttive. della futura città di Alghero. Una terribile pestilen-Aggiunte e sovrapposizioni di stili, pur se edificate za, forse giunta a bordo di qualche veliero, seminain epoche successive, possono essere individuate distruzione e morte nel villaggio. A nulla valgonoanche nella Cattedrale, dedicata a Santa Ma- i tentativi di arginare l’epidemia che decima buo-ria (le prime notizie risalgono al XIV secolo), e na parte di quella piccola comunità. Ai superstitinella chiesa di San Michele (edificata dai Gesuiti non resta che dare pietosa sepoltura ai cadaveri enel 1675) la cui cupola policroma, visibile da lunga raccomandare a Dio le loro anime. Cinquecentodistanza, conferisce al panorama urbano un carat- anni dopo, il dramma di quegli uomini torna allatere quasi orientaleggiante.Ma non è tutto rose e fiori. La storia dell’antico sardegnaimmaginare 89

luce casualmente, quando una squadra di operai, Piazza civica- ph Enzo Cossudurante un intervento nell’area di San Michele,scopre i resti di quello che si rivelerà uno dei più i risultati delle indagini di archeologia urbana dalestesi cimiteri italiani di epoca medievale. ‘97 a oggi. Interventi che hanno interessato partiSembra la trama di un best seller del filone storico, del quartiere ebraico e dei bastioni a mare dellainvece è l’esito di una straordinaria campagna di città. Tracce della presenza dell’uomo nel territo-scavo, condotta tra il 2008 e il 2009, dall’archeolo- rio, databili in epoca precedente, sono documen-go Marco Milanese, ordinario di archeologia urba- tate dalla necropoli preistorica di Anghelu Ruiu,na e medievale nell’università di Sassari. Il ritrova- nei pressi dell’aeroporto, considerato il complessomento, unico nel suo genere in Europa, evidenzia a domus de janas più rilevante dell’isola e dal nura-l’area di sepoltura relativa a una tragica pestilenza ghe Palmavera, unico esempio di nuraghe com-della fine del Cinquecento e suscita subito vivo in- plesso nell’Algherese.teresse nella stampa regionale e nazionale. La sco- Fra le testimonianze legate alla religiosità, impos-perta, che a oggi ha restituito i resti scheletrici di sibile non citare la seicentesca chiesa di Valverde,oltre 600 individui, rappresenta una straordinaria immersa nel fitto della campagna algherese, carat-occasione di monitoraggio biologico e antropolo- terizzata da antichi oliveti ai quali si accede tra-gico dei caratteri della popolazione algherese dal mite portali databili al periodo settecentesco. Nel1200 al 1600. Evento ancora più importante in una mese di maggio, il santuario, dedicato alla Nostracittà che ha visto, nel corso della sua storia, trasfor- Senyora di Vallverd, è meta di continui pellegri-mazioni etniche, dai sardi ai genovesi ai catalani, naggi e i numerosi ex voto, conservati all’internocon un progressivo processo di sardizzazione della dell’edificio sacro, costituiscono il segno tangibilecolonia catalana. Per l’eccezionalità della scoperta, della devozione dei fedeli.le università di Barcellona (Universidad autono- Alghero è come uno scrigno che cela tanti altri se-ma), Torino e Pisa hanno aderito al programma di greti che, per ovvie ragioni, riserviamo alla curio-studio avviato da quella di Sassari. Risultati di rile- sità e al desiderio di scoperta dei visitatori. E unavanza scientifica internazionale sono stati ottenuti volta respirate quelle magiche atmosfere, dopodi recente nei laboratori di Microbiologia di Tori- aver visto i languidi tramonti sull’acqua, assapora-no e Pisa (Paleopatologia). La vicenda è raccontata ta la ricca cucina catalana, ciò che resta è l’irrefre-nel volume “Lo scavo del cimitero di San Michele nabile voglia di tornarci.ad Alghero”, primo di una collana che raccoglie Da visitare a pag.17890 sardegnaimmaginare

S’ALIGHERAdae colònia cadalana a capitale de su turismu meravizas e arcanos, incantu de sa costera de su coralluCando si lompet a s’Alighera, chi si arrivet dae s’aera o dae faghet bènnere a conca avenimentos de una vidaterra, as luego s’impressione de èssere in fèrias. At a èssere austera in intro de sos muros de sa tzitade, abalo-pro sa maja de sas abbas ismeraldinas suas o pro su fiagu rada dae sa presèntzia, a pagos metros, de àterasbonu de sas piantas chi bi sunt, tìpicas de su mediterràneu, duas turres, cussa de Santu Giuanne e cussa desa tzitade sardu-cadalana t’ispantat cun s’ambiente esòticu s’Esperò real (o de s’Isperone). Custa est cramadasou. Diversa dae sos àteros giassos de mare, S’Alighera in- finas Turre de Sulis, dae in cue leat su nùmene sacantat pro sas tratas mannas lassadas dae sos ispagnolos, pratza, in ue oe si faghent mustras de arte (finas achi sunt medas e de una meraviza manna. cabudanni, b’at a èssere cussa intitulada a s’archi-Segundu Giuseppe Manno, primu istòricu sardu tetu Gaudì), custa est istada pro prus de vint’annosde oe, sa tzitade de s’Alighera est nàschida in su sa presone de su rivolutzionàriu casteddaju Vin-1102, gràtzias a sos Dòrias, una famìlia genove- cenzo Sulis, presoneri pro cajones polìticas.sa gabbale, chi at fundadu finas un’àtera tzitade, Passigende peri sos bastiones de pedra, si podetCastheddu, collocada prus susu, in su Gulfu de bìdere s’incantu de su mare, chi est sa sienda des’Asinara. Ma sas caraterìsticas gòticos-cadalanas, s’economia de sa tzitade. Chi siet pro sa pisca o promarcadas in bona parte de s’architetura de sa zona su turismu, s’aunione de s’Alighera cun su marebetza de s’Alighera, su faeddu issoro (in s’Alighera sou, est prus forte de cussu chi si podet pensare.non si faeddat su sardu ma su cadalanu) e sos ri- In sa carrera Marco Polo collocada a costàgiu detos de sa chida santa, s’Alighera los at leados dae su mare, sas aberturas de sos muragliones fatas prosu tempus de su domìniu de sos aragonesos. Sos isparare e si defensare, faghent de iscenàriu a sa sa-s’aligheresos ligados meda a sas tratas culturales, goma manna de Capu Catza, sentinella e guàrdiamarcant s’orìgine issoro dae su 1355,annu de ar- de sos fundales prus bellos de su Mediterràneu erivu dae s’Ispagna de unu grupu chi at a èssere sa finas logu bramadu dae sos subacueos de ogni par-prima colònia cadalana. te e logu. In cuss’abba birde e in colore de chelu, siCaminende in s’impedradu de sas carelleddas atzerat s’intrada de sas Grutas de Netuno, famaduaumbradas a curtzu a su purtu, benis ispantadu fenòmenu càrsicu, chi at acrèschidu in sos annos,dae sas turres e sos bastiones fraigados dae sos ispa- paristòrias mitològicas. In istiu, barcas prenas degnolos pro defensare sos possedimentos issoro. Giai turistas andant a las visitare, si podet arrivire finasintrende dae Porta Terra (unu de sas duas intradas dae terra pighende s’Escala del Cabirol (iscala deistòricas), est assentada sa Turre de sos Ebreos, chi su crabolu), una iscalinada manna de 656 iscalinas chi nche pigat a costàgiu de sa roca. sardegnaimmaginare 91

Cattedrale di Santa Maria- ph Enzo Cossu Torre di Sulis- ph Enzo Cossu Coro de su tzentru istòricu de s’Alighera est carre- in sa Catedrale, intitulada a Santa Maria (ischimus ra Carlo Alberto (Carrer major), in ue sunt collo- carchi cosa de custa crèsia petzi dae su sèculu su cados buteghinos e butegas, in istiu custa carrera de XIV), e in sa crèsia de Santu Migheli (fraigada est prena de gente chi passìgiat, inoghe sas domos dae sos gesuitas in su 1675), chi at una cùpula chi sunt istadas fraigadas sighende s’istile gòticu–cada- si podet bìdere dae a tesu e pro sos colores suos lanu, comente finas medas costumàntzias e ispet- paret de istile orientale. zialidads culinàrias. In custa zona, est assentada Ma no est gai comente paret. S’istòria de custa sa Crèsia de Santu Frantziscu torrada a nou dae tzitade, difatis, est angustiada dae un’avenimentu pagu tempus. Fraigada in sa segunda meidade de drammàticu, essidu a pìgiu, a s’improvisu duos su Treghentos e torrada a fraigare guasi in su totu annos faghet, cando si fiant faghende traballos de in su 1593 a pustis de nde èssere falada, in sa fat- acontzu. A finitia de su chimbighentos, est arrivi- zada si podent bìdere sos signos de sas duas fases da in sa tzitade, forsis dae gente chi est bènnida de fraigadura. inoghe in barca, una pidemia mala, chi cajonat Annantas e istiles diferentes si podent bìdere finas mortes medas. Non s’est pòtidu fàghere nudda proFertilia - Ponte del Kalic - ph Enzo Cossu92 sardegnaimmaginare

Capo Caccia - ph Enzo Cossu su laboratòriu de Microbiologia de Torino e Pisa (Paleopatologia). Totu s’istòria si podet lèghere infrimmare sa pidemia chi at causadu mortos e mor- su libru “Lo scavo del cimitero di San Michele adtos. Sos chi sunt abarrados bios ant interradu sos Alghero” primu de unos cantos libros chi collintmortos e pregadu Deus pro amparare sas ànimas sos istùdios chi pertocant s’archeologia urbanaissoro. dae su ‘97 a oe. Istùdios chi ant interessadu finasChimbichentos annos a pustis, s’istòria de cussos unas cantas partes de su cuartiere ebràicu e de sosòmines est torrada a vida, cando un’iscuadra de bastiones chi dant cara a mare. Tratas de sa pre-operajos chi fiant traballende in s’àrea de Santu sèntzia de s’òmine, chi pertocant èpocas antepo-Migheli, ant iscobertu sos restos de cussu chi est stas, si sunt àpidas finas in sa necròpoli preistòricaunu de sos campusantos prus mannos de s’edade de Anghelu Ruiu, a curtzu a s’areoporto, custu estde mesu. ritènnidu su giassu cun domus de janas prus man-Paret sa trama de unu best seller istòricu, ma est nitu de s’ìsula, ma finas in su nuraghe Palmavera,su resurtadu de sos iscavos, fatos intre su 2008 e su ùnicu esempru de nuraghe no sèmplitze in sa zona2009, dae s’archeòlogu Marco Milanese, ordinàriu de s’Alighera.de archeologia urbana e de s’edade de mesu de Intre sas testimonias chi pertocant sa religione,s’Universidade de Tàtari. Su chi s’est agatadu in si devet pro fortza faeddare de sa crèsia de su se-custu giassu, ùnicu de custu tipu in Europa, marcat schentos de Balluvirde, crèsia campestre in fora dechi cussu est istadu unu logu de interru, a pustis de s’Alighera, in ue b’at oliàrios chi si podent bìdereuna pidemia mala de sa fine de su chimbighentos passende peri una caminera de su setighentos.e at luego interessadu s’imprenta regionale e nat- In su mese de Maju, sa crèsiedda de Nostra Segno-zionale. Custa iscoberta est de importu mannu, ca ra de vallverd est visitada dae fideles medas e medasunt bènnidos a pìgiu sos restos de sos ischèletros sunt ex voto, costoidos intro sa crèsia, custos suntde prus de 600 pessonas, chi cunsentint de istudia- su signale de cantu siat manna sa fide de sos fideles.re e connòschere sas caraterìsticas de sa populat- S’Alighera est comente unu fortzeri chi costoitzione s’aligheresa dae su 1200 a su 1600. Custu siendas medas , chi sas pessonas chi b’andant de-est un avenimentu de importu galu prus mannu vent iscobèrrere a bellu a bellu. E a pustis de àerein una tzitade in ue bi sunt istadas mudos ètnicos, bidu sa bellesa de s’interriganada de cussos logos,passende dae sos sardos a sos genovesos a sos ca- assagiadu su màndigu cadalanu, abarrat in chie bidalanos, cun su protzessu de sardizatzione de sa andat sa bògia de bi torrare.colònia cadalana. Pro custa iscoberta chi est ispan-tosa, a s’Universidade de Tàtari, si sunt aunidasin sos istùdios cussas de Bartzellona (Universidadautonoma),de Torino e Pisa. Resurtados de impor-tu mannu si sunt otènnidos dae pagu tempus in sardegnaimmaginare 93

Dove mangiare e dormire AlgheroRistorante Ristorante Ristorante HotelAL TUGURI LA LEPANTO DA BRUNO PUNTA NEGRA Situato vicino alla Piccolo gioiello della L’Hotel si affacciaUn piccolo locale mondana Piazza Sulis Riviera del Corallo, direttamente sul mare.affacciato su una delle offre la tipica e pregiata il ristorante è molto È ben inseritopiccole viuzze in ciottoli aragosta algherese servita rinomato per le sue nell’ambiente naturalenel centro della bella alla catalana, considerata specialità di pesce e del grazie alla bassa elevazioneAlghero. Un vero e proprio uno dei simboli della città. costume sardo. e alla tipica architetturalaboratorio di cucina, Il quadro viene completato Loc. Fighiera (Fertilia) mediterranea caratterizzatadove fra studio e ricerca si dai profumi degli ottimi Alghero da ampie terrazze. possono assaggiare piatti vini locali e dal mare. Tel. +39 079 9300 98 Reg. Punta Negra C.P. 24derivanti dalla gastronomia Via Carlo Alberto 135 Cel. +39 348 9894135 Tel. +39 079 930 222mediterranea e catalana. Tel. +39 079 979116 Fax +39 079 930522 +39 079 930 224Via Maiorca 113 [email protected] www.hotelfertilia.it Fax +39 079 930642Tel. +39 079 976 772 www.lalepanto.com [email protected]@altuguri.it Hotel [email protected] Ristorante CORTE ROSADA [email protected] ARAGON L’Hotel Corte www.hotelpuntanegra.itAgriturismo Rosada è posizionatoSA MANDRA Luogo dedicato all’Aragona nell’incantevole baia diL’azienda Agricola si trova e al periodo aragonese, che Conte, a pochi km. dalnel cuore della Nurra sulla cerca di mantenere vive le famoso centro turisticostrada per Capo Caccia. tradizioni gastronomiche di Alghero, affacciatoNel giusto accostamento e gli antichi sapori del direttamente su unatra mare e campagna sarà Mediterraneo. Il ristorante spiaggia di candida sabbiapossibile assaporare tutto attento a tutti i suoi clienti e immerso nel profumoil meglio della cucina offre anche ottime pizze di una folta e rigogliosatradizionale dell’isola. per celiaci. pineta. Str Aeroporto Civile, 21 Via Gramsci 8 Loc. Porto ConteAlghero Tel. +39 079 97 31 001 Tel. +39 079 942038Tel. +39 079 999 150 [email protected] Fax +39 079 942158Cel.+39 333 244 7521 www.ristorantearagon.com info@hotelcorterosada.+39 320 968 7641 www.hotelcorterosada.itFax +39 079 999 [email protected] sardegnaimmaginare

Sardegna Nord OvestLa natura tra terra e marePARCO REGIONALE DI PORTO CONTE.Un patrimonio universale. Il Parco Regionale di Porto Conte si sviluppa nel Comune di Alghero. Il suo territorio è caratterizzato da unagrande varietà di ambienti di elevato interesse naturalistico per la presenza di specie animali di importanza comunitaria e di numero-se specie vegetali endemiche. Al suo interno è compresa la foresta demaniale “Le Prigionette”, una parte del Parco Geominerario dellaSardegna, il SIC Capo Caccia e Punta Giglio e la ZPS Capo Caccia. Finalità del Parco di Porto Conte è assicura- re una gestione unitariaal complesso degli ecosistemi di rilevanza internazionale, dallo stagno del Calich, alle falesie di Capo Caccia, Punta Giglio e PuntaCristallo, agli affioramenti permo-triassici di Porticciolo e Cala Viola, al sistema di grotte emerse e sommmerse: un insieme di paesaggiunici in Europa. L’area di Porto Conte presenta segni d’insediamento, a partire dal Neoliti- co, con diverse testimonianze nuragiche(Palmavera, M. Siseri, S. Imbenia) e romane. Sono inoltre evidenti le testimonianze relative all’esperienza carceraria del novecento, co-stituite dal villaggio di Tramariglio e da numerose diramazioni, ma anche dalle numerose opere di rimboschimento, di cui rimangonovastissime pinete, oggi di grande interesse ricreativo. www.stlsardegnanordovest.it

Servizio fotografico di Italo Chessa di Chiara Porqueddu Monteleone Rocca Doria L’ACQUA E LA ROCCIA96 sardegnaimmaginare

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“L’Acqua e la Roccia”, ottava edizione. La ma- ponendo ai partecipanti free climbing, trekking,nifestazione organizzata dall’associazione sportiva kayak, mountain bike, nordic walking e corsa.“Amici della Montagna Sarda” ha richiamato a L’edizione 2013 è stata aperta dagli appassionatiMonteleone Rocca Doria, un migliaio di atleti e del trekking con le escursioni lungo il lago e suluna folla di visitatori. Monte Minerva, lasciando poi lo spazio al cuore diAbbarbicato su di una imponente altura, il borgo questa magnifica due giorni di sport all’aria aper-di Monteleone Rocca Doria deve gran parte della ta: l’arrampicata sportiva (free climbing), che neisua storia alla famiglia genovese dei Doria, che la meravigliosi sfondi della “Rocca della Regina” eresero una piccola roccaforte costruendo un ca- della cava di tufo ha dato grandi emozioni sia aglistello e delle mura robuste. Ancora oggi è possibile esperti che ai principianti; è stato infatti possibi-ammirare i muraglioni, le cisterne per l’acqua, al- le svolgere delle lezioni grazie alla collaborazionecune mura delle prigioni e una torre semi distrutta, degli istruttori Uisp. Legati al climbing vi sonotutti resti che facevano parte del paesino medieva- state, inoltre, la dimostrazione del soccorso alpinole. Altre attrazioni artistiche del paese sono Santo con l’ausilio di cani da salvamento e la presenta-Stefano e Sant’Antonio, le due chiese romaniche zione dei filmati dell’alpinista Andrea Simonini edel XIII secolo. della scalatrice Daniela Feroleto. Il programmaIl borgo regala meraviglie naturalistico-ambien- per la Nordic Walking a cura della Scuola Sardatali di grande valore, i paesaggi intorno al paese del Cammino (Sassari) e dell’ASD Full Outdoorsembrano appena usciti da un libro di fiabe. Le Sports (Macomer) ha offerto un’uscita al sabato ecolline del Monteleone sono formate da trachite due alla domenica. Anche gli appassionati dellae tufo completamente ricoperte dalla vegetazione canoa non sono certamente rimasti delusi, l’asso-tipica dell’area mediterranea, ma la caratteristica ciazione Kanosar ha messo a disposizione imbar-più importante di Monteleone Rocca Doria è data cazioni e istruttori per sperimentare una diversadalle falesie calcaree di “Su Monte” che dal centro esperienza sul lago Temo.abitato vanno a picco sullo specchio d’acqua del L’appuntamento con le Mountain bike è statoTemo. Il lago, oltre ad essere creatore di splendidi rappresentato, invece, dall’escursione sul Mon-panorami, concede la possibilità di svolgere varie atti- te Minerva, un percorso di 23 km molto tecnico,vità acquatiche e di praticare anche la pesca sportiva. costituito da tratti facili e altri molto impegnativi.Proprio la conformazione naturale del paese e i Uno degli ultimi appuntamenti sportivi è statosuoi dintorni ha permesso al meeting “l’Acqua e la quello della seconda edizione della manifestazioneRoccia” di offrire un grande evento sportivo, pro- podistica non competitiva “Di corsa a Rocca Do- sardegnaimmaginare 99

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