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LE OLIMPIADI DA OLIMPIA A RIO

Published by Teresa Nostro, 2016-11-20 07:29:36

Description: LE OLIMPIADI DA OLIMPIA A RIO

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Tra gli schermidori più recenti vanno menzionati: Angelo Arcidiacono (Catania, 1955-2007) già vincitore nel 1976 a Montreal di un argento nella sciabola a squadre e medagliad’oro nella stessa specialità a Los Angeles 1984 e Cosimo Ferro (Catania, 1962) medagliadi bronzo a Los Angeles 1984 nella spada a squadre. Maurizio Randazzo oro olimpico nellaspada a squadre sia ai giochi di Atlanta 1996 sia a Sydney 2000. 151

Nell’edizione di Londra del2012 emerge il giovaneGiorgio Avola che conquista ilpodio più alto nel fioretto asquadre. 152

Il binomio Sicilia e scherma è risultato vincente anche alle ultime Olimpiadi di Rio, dovericordiamo, tra le altre, le imprese firmate da Daniele Garrozzo, oro nel fioretto individuale, eda Rossella Fiammingo, argento nella spada; due giovani atleti che hanno confermato la lunga eautorevole tradizione della scherma siciliana.Tra le altre discipline più frequentate dai Siciliani alle Olimpiadi, l’atletica è, dopo lascherma, la più quotata: da Parigi 1924 a Rio 2016 si annoverano più di 30 presenzecomplessive. Il pioniere è il palermitano Giovanni Frangipane che partecipò ai Giochi di Parigi del 1924 dove ottenne il sesto posto nella semifinale dei 100 m piani con il tempo di 11”2, ancora oggi tra i miglior tempi di atleti italiani alle Olimpiadi.https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/1/19/Giovanni_Frangipane.jpgDopo di lui altri sono i Siciliani dell’atletica, ma gli unici a salire sul podio sono statiSalvatore Antibo e Giuseppe Gibilisco. 153

Il mezzofondista Totò Antibo (Palermo , 1962) noto anche come la “gazzella di Altofonte”, fa il suo esordio ai giochi Los Angeles 1984 piazzandosi al quarto posto nei 10000 m piani. Quattro anni dopo a Seul è l’unico siciliano presente, ma il primo a conquistare una medaglia: ottiene infatti l’argento nei 10000 m. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a2/Salvatore_antibo.jpgAi giochi di Sydney del 2000 è la volta del siracusano Giuseppe Gibilisco che esordisce alla suaprima Olimpiade con un decimo posto nel salto con l’asta. L’edizione che lo vedrà sul podio saràquella dei giochi olimpici di Atene nel 2004 dove con la misura di 5,85 m conquista la medaglia dibronzo.https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d4/Giuseppe_Gibilisco_Berlin_2009.JPG 154

Tra gli olimpionici Siciliani che si sono distinti in altre discipline bisogna ricordare ilpalermitano Alessandro Campagna (1963) che ha raggiunto il podio più alto nellapallanuoto a Barcellona 1992 col Settebello come giocatore e che nelle ultime due edizionidi Londra e Rio ha guidato, in qualità di allenatore, la squadra azzurra alla conquistarispettivamente dell’argento e del bronzo.http://www.federnuoto.it/images/campagna_1992_2.jpg 155

http://www.si24.it/wp-content/uploads/2015/08/Settebello-P1.jpgSotto la sua guida, a Londra e Rio, ha ottenuto la medaglia d’argento e d’oro ilpallanuotista siracusano Valentino Gallo (Siracusa , 1985), trentunenne attaccantemancino.http://www.diariopartenopeo.it/wp-content/uploads/2014/07/Valentino_Gallo-660x375.jpgNella specialità della canoa si è distino invece Antonio Scaduto (Augusta , 1977)ottenendo nella competizione del K2 1000m l’oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008. 156

…I messinesiTra i siciliani che hanno vinto e partecipato ai giochi olimpici non mancano gli atleti diorigine messinese. Il primo campione è lo schermidore Arturo de Vecchi (1898-1988) vincitore di una medaglia d’argento nella sciabola a squadre a Los Angeles 1932.https://upload.wikimedia.org /wikipedia/it/thumb/b /b9/Arturo_De_Vecchi.JPG/259p x -Arturo_De_Vecchi.JPG 157

Più noto lo schermidore plurimedagliato Wladimiro Calabrese (1930-2005), vincitore in tre edizioni di 2 bronzi (Roma 1960, sciabola individuale e a squadre) e 2 argenti a Tokyo 1964 e a Città del Messico 1968 sempre nella specialità della sciabola a squadre.Altri successi di campioni messinesi sono l’argento conquistato dal canoista FrancescoLa Macchia (1938) a Roma 1960 e, sempre nel canottaggio, il bronzo del brillanteGiovanni Calabrese ai giochi di Sydney del 2000. 158

Sul primo gradino del podio è salita invece la pallanuotista Silvia Bosurgi (1979), trionfatrice con il Setterosa nel 2004 nell’edizioni dei giochi di Atene, definita dalla giovane atleta “l’olimpiade perfetta”.Nella stessa specialità il successo è stato replicato da Massimo Giacoppo che con lasquadra azzurra del Settebello ha conquistato l’argento a Londra 2012.http://www.messinasportiva.it /wp -content /uploads/2014/07/Turkey_Italy_5_9_ 2081 -550x349.jpg 159

Nella pallanuoto, inoltre si registra il successo di Valerio Vermiglio (1876) argento adAtene 2004. http://th.outdoorblog.it/zeokImjunq3KGGcRtcf29IaneCs=/fit-in/655xorig/http://media.outdoorblog.it/2/2f9/Valerio-Vermiglio-lascia-Piacenza-e-va-in-Iran.jpgSebbene non vincente va ricordata la partecipazione alle olimpiadi di Annamaria Sidoti(Gioiosa Marea 1969-2015) settima classificata nella marcia di 10 km a Barcellona 1992. http://www.ilgiornaleditalia.org/resizer/450/350/true/UpkPfA5XLjjDM9/FmeSBAxOvMjBxcNvxEnyJ/RDn8e0=--annamaria_sidoti_.jpg 160

Vincenzo Nibali, il campione azzurro, veterano dei giochi, hapartecipato alle ultime tre olimpiadi: Pechino 2008, Londra 2012 e Rio2016 senza ottenere purtroppo alcuna vittoria. Il sogno olimpico si èinfranto ancora una volta negli ultimi giochi brasiliani, dove lo “squalo diMessina” in prossimità di un oro certo, a 11 km dall’arrivo, è cadutoprocurandosi la doppia frattura della clavicola. 161

“The enjoyment of the rights and freedoms set forth in this Olimpic Charter shall be secured without discrimination of any kind, such as race, colour, sex, sexual orientation, language, religion, political or other opinion, national or social origin, property, birth or other status.”L’appagamento dei diritti e delle libertà disposte in vista di questa carta olimpicadovrà essere garantito senza discriminazioni di nessun tipo, né di razza, colore,sesso, orientamento sessuale, religione, opinioni politiche o di altra natura, originenazionale o sociale, proprietà, nascita o altre condizioni.I diritti sanciti dall’articolo 6 dell’ultima redazione della Carta Olimpica sonoun’acquisizione recente e riflettono l’esigenza di eliminare ogni forma didiscriminazione e di garantire piuttosto la più ampia inclusione. Per decenni leOlimpiadi non sono state aperte a tutti: il diritto di ogni diversità ha avuto unfaticoso riconoscimento e si è solo gradualmente imposto all’interno dei comitatiolimpici fin dall’inizio razzisti, sessisti e intolleranti.Tra le forme più evidenti di discriminazione, quella di genere è senza dubbio la piùmacroscopica. Nel 776 a.C. alla cerimonia di apertura dei primi Giochi Olimpici della storia, nessuna donna è presente. In Grecia infatti le donne non potevano nemmeno assistere ai giochi e se qualcuna veniva sorpresa nella tribuna veniva arrestata. La prima donna a vincere una competizione fu la spartana Cinisca, figlia del re Archidamo che nelle edizioni dei Giochi del 396 e del 392 a.C., nella corsa della quadriga, vinse come organizzatrice e finanziatrice della squadra. 162

Nella prima Olimpiade moderna ad Atene nel 1896, volendo Pierre de Coubertinrispettare la tradizioneclassica, le donne vengonoescluse dalle competizioni,la regola tuttavia non vennecompletamente rispettata:Stamati Revithi, donnagreca di umili originiconosciuta comeMelpomene, sebbene non lefosse consentito digareggiare, corse da solanella maratona il giornosuccessivo alla garamaschile ufficiale, facendoregistrare il tempo di 5 oree mezzo. (Atene, 6-15 aprile1896) Per avere le prime presenze, sebbene n on ancora ufficiali di donne alle Olimpiadi, bisogna aspettare i Giochi di Parigi del 1900. Tra gli oltre 600 uomini partecipanti si distinguono solo 22 donne (l’1,5% di partecipanti), impiegate in quattro discipline (su un totale di 18): tennis, golf, croquet e vela. Tra queste ricordiamo Charlotte Cooper, che diventerà la prima campionessa olimpica nel tennis individuale e doppio (Parigi, 20 maggio- 28 ottobre 1900). 163

Nel rapporto ufficiale dellaquarta Olimpiade di Londradel 1908 compare la vittoriadella medaglia d’oro nelpattinaggio femminile daparte di Florence Cave Syers,che nella stessa edizione vinseil bronzo nella gara a coppiegareggiando con il marito. Lo spirito ribelle femminile si farà sentire ancora nel 1912 a Stoccolma dove, senza il consenso di de Coubertin, per il quale “un’Olimpiade femminile non sarebbe stata pratica, interessante, estetica e corretta”, vi furono gare di nuoto femminile, uno sport quasi scandaloso per l'epoca. In questa disciplina si distinse particolarmente l’australiana Fanny Durak, prima campionessa nei 100 metri stile libero, che riuscì ad intervenire ai Giochi grazie alla colletta di un'associazione di nuotatrici (Stoccolma, 5 maggio-22 luglio 1912). Nella medesima edizione ottennero significativi successi anche Ethelda Bleibtrey e Jennie Flecher, oro nella staffetta 4x100. Secondo il racconto di quest’ultima, le nuotatrici fino al momento di entrare in acqua dovevano indossare un mantello lungo fino ai piedi. 164

Sarà ad Anversa nel 1920 che le donne parteciperanno alle Olimpiadi in formaufficiale: tra queste ricordiamo Suzanne Lenglen, che si aggiudicò tre medaglie ( 2oro, 1 bronzo), e nella specialità dei tuffi la conquista dell’oro e dell’argentorispettivamente di Aileen Riggin e Helen Wainwright.Nei giochi di Amsterdan del 1928 per la prima volta alle donne fu dato l’accessoalle gare di atletica così che la loro presenza aumentò significativamente: 290 suun totale di 2883 atleti. 165

Per considerare la donna come un’atleta,bisognerà tuttavia aspettare le Olimpiadidel 1936 a Berlino. In questa edizione ledonne iscritte sono 329 e le discipline a cuipossono partecipare passano a 5 su untotale di 19.Tra le atlete ricordiamo Ondina Valla, laprima donna italiana a conquistare un oroolimpico, vincendo negli 80 metri ostacoli aiGiochi Olimpici di Berlino. In quellaoccasione Ondina sfida ogni pregiudizio, inquanto né la Chiesa né i genitori eranofavorevoli alla sua partecipazione. (Berlino,1-16 agosto 1936)Nello stesso anno la prima donna Ai giochi di Londa del 1948, per la prima volta nella storiaa vincere una medaglia d’oro nei delle competizioni, una donna di colore, Alice Coachman,Giochi Olimpici invernali, è conquista un oro olimpico nel salto in alto con la misura dil’atleta italiana Erica 1,68 m. In Messico nel 1968 per la prima volta, l’ultimoLechner,”la bambinaia di tedoforo fu una giovane donna, l’atleta NormaMaranza”, che conquista una Enriqueta Basilio de Sotelo.medaglia d’oro nella specialità 166dello slittino ai Giochi diGrenoble (6-18 febbraio 1968).

Un avvenimento storico importante per l’emancipazione e lo sport olimpionico femminile, èl’arrivo alle competizioni delle donne musulmane per la prima volta dopo la rivoluzione islamicadel 1979. Le prime campionesse che hanno sfidato i mille tabù che accompagnano lacondizione femminile del loro paese si ritrovano come medaglie d’oro nei 400 metri a ostacoli:Nawal el Montakawel, prima atleta marocchina alle olimpiadi di Los Angeles del 1984, eHassiba Boulmerka, prima atleta nordafricana capace di vincere ai Giochi Olimpici diBarcellona del 1992. (Los Angeles 28 luglio-12 agosto/ Barcellona 25 luglio-9 agosto 1992). 167

Nel 1996 l’iraniana Lida Fariman, gareggiainvece ad Atlanta nel tiro a segno, unadelle poche discipline che le donne possonopraticare all’estero non violando l’hejab,l’abbigliamento islamico. (Atlanta, 19 luglio-4 agosto 1996). In quella stessaoccasione, la donna fu portabandiera perl’Iran nella cerimonia di apertura. 168

La vittoria di queste atlete ha aiutato migliaia di donne musulmane in tutto il mondo ad avereuna nuova prospettiva di vita. A vent’anni di distanza, a Rio 2016, Kimia Alizadeh Zenoorin, èstata la prima donna iraniana a conquistare una medaglia olimpica, salendo col capo coperto sulterzo gradino del podio, per la vittoria nella specialità del taekwondo. Sarà ai Giochi di Londra del 2012 che per la prima volta nella storia delle Olimpiadi le donne hanno gareggiato in ogni disciplina e tutte le 204 delegazioni partecipanti hanno schierato almeno un’atleta donna; addirittura quella degli Stati Uniti sarà formata per la maggior parte da donne: 269 contro i 261 atleti maschi. Ma la più alta percentuale di partecipazione femminile è stata registrata nelle ultime Olimpiadi di Rio 2016, anche grazie alla presenza di atlete provenienti da paesi che non avevano mai inviato donne ai Giochi. Emblematica la foto che ritrae due pallavoliste, una occidentale (tedesca) e in costume e l’altra musulmana (egiziana) con tuta e velo. 169

Anche la discriminazione razziale è stata presente nella storia Olimpica: l’odio e la paura deldiverso hanno creato disagio fin da Atene 1896. Nell’ottica dell’élite occidentale, gli atleti dicolore erano marchiati come «selvaggi» o «dominati dall’istinto» per poter rispettare le regolesportive. Fino all’edizione di Parigi nel 1900 le teorie razziste non solo attecchirono, maimpedirono agli atleti di colore di prendere parte alle competizioni.Poi come una meteora il rugbista francese di origine haitiana, Henriquez de Zubiera, rivendicòil diritto a partecipare ai Giochi. In quell’edizione il suo fu il primo titolo olimpico per un atletadi colore, vincendo la medaglia d’oro nel rugby con la Union des Sociétés Français de SportsAthlétiques.Alle Olimpiadi di SaintLouis nel 1904 GeorgeColeman Poage fu ilprimo afroamericano agareggiare perl’Università delWisconsin e aconquistare due bronzi,nei 200 e nei 400. 170

Nei Giochi di Londra del1908 sarà la voltadell’afroamericanoJames Baxter Taylor,primo oro olimpico nellastaffetta 4x400 Sarà invece il saltatore in lungo William DeHart Hubbard il primo atleta afroamericano di colore a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi del 1924, in una disciplina individuale.Il suo successo sarà superato dall’atletastatunitense Eddie Tolan, soprannominatoThe Midnight Express, per la pellenerissima, che conquistò due ori nei 100 e200 m piani sulla pista di Los Angeles del1932. Al velocista tuttavia fu impedito dipartecipare alla staffetta 4x100 per ladecisione dei dirigenti americani dischierare una squadra di soli atletibianchi. 171

Furono tuttavia i Giochi che si tennero a Berlino nel 1936 a passare alla storia per laperformance di Jesse Owens che vinse ben quattro medaglie d’oro e mise in grandeimbarazzo il regime hitleriano. Owens era soltanto uno, certo il più importante, deidiciassette atleti neri presenti in quei giorni nella compagine olimpica statunitense:diciassette ragazzi di colore che vinsero ben tredici medaglie nell’atletica leggera etotalizzarono 83 dei 107 punti assegnati agli americani. Il loro punteggiocomplessivo nelle competizioni di atletica fu addirittura superiore a quello di tuttele altre squadre nazionali e quando alla fine dei giochi ci furono le manifestazioni disaluto conclusivo, il «Los Angeles Times» registrò con ironia la «depressione» deldittatore tedesco al cospetto di quella «sfilata in nero». 172

Il più importante gesto di protesta contro ladiscriminazione razziale ai Giochi Olimpici diCittà del Messico del 1968. Ancora oggiquell’edizione viene ricordata per lapremiazione dei 200 m piani maschili, durantela quale, sulle note dell’inno statunitense i dueafroamericani Tommie Smith, medaglia d’oro eil suo connazionale John Carlos, medaglia dibronzo, salirono sul podio scalzi, chinando latesta ed alzando il pugno chiuso guantato innero in omaggio al Black Power in segno diprotesta contro il razzismo perpetrato daibianchi a svantaggio della popolazione di coloree in appoggio alle lotte per il potere nero. Acausa di quel gesto furono entrambi cacciatidal villaggio olimpico. Un più recente gesto plateale è stato quello di Cathy Freeman che, prima atleta aborigena, ha vinto una medaglia olimpica a Sydney, proprio nella sua Australia, facendo in modo che il mondo intero lo sapesse: si è avvolta le due bandiere australiana e aborigena per correre a piedi nudi intorno alla pista, per raccogliere gli applausi e le urla di gioia del pubblico dopo aver trionfato nei 400m nei Giochi del 2000. Una vittoria che segna una riconciliazione attesa da tanti anni. 173

Nella lunga marcia per l’uguaglianza le Paralimpiadi rappresentano forsel’espressione più evidente dell’esigenza di eliminare discriminazioni e diversità e diagevolare la più amplia inclusione. La presenza di atleti diversamente abili ha origini molto lontane. Fu infatti George Eyser, ginnasta americano di origine tedesca, amputato ad una gamba, il primo atleta con disabilità a competere in un evento sportivo internazionale. Nel 1904 a St Louis vinse l’oro nel volteggio.Nel 1948 a Stoke Mandeville in Inghilterra grazie a Ludwig Guttmann, medico chesi occupava di lesioni spinali si diede vita ai primi Giochi prodromici delleParalimpiadi. Nello stesso giorno (28 luglio) delle Olimpiadi di Londra 14 exveterani con diverse forme di disabilità e due donne presero parte ad unacompetizione nella specialità del tiro con l’arco. 174

Sono tuttavia i Giochi di Roma del 1960, ad essere considerati a tutti gli effetti iprimi ufficiali Giochi Paralimpici. 175

Da quella edizione che prevedeva la presenza di 400 atleti alla più recente con i4350 partecipanti a Rio de Janeiro nel 2016, il percorso delle Paralimpiadi è statocostellato da storie e volti di uomini e donne straordinari.Tra gli italiani, la prima atleta a distinguersi è Anna Maria Toso che partecipa aigiochi di Roma del 1960 e di Tokyo del 1964 con un palmares che annovera 8 ori, 10argenti e 2 bronzi nelle specialità del nuoto, scherma, atletica e tennis da tavolo. Nel 1968 l’atleta più medagliato a Tel Aviv è Roberto Marson che vince 9 medaglie d’oro, 2 d’argento e 1 di bronzo nelle discipline di atletica, scherma e nuoto. Nel 1980 diventa il primo presidente della prima federazione italiana di sport per disabili (FISD).Un’altra importante figura è l’atleta Luca Pancalli che ha partecipato a quattroedizioni dei giochi olimpici, collezionando un totale di 14 medaglie nella categoriadel nuoto in varie specialità. Nel 2000 viene nominato presidente dellaFederazione Italiana Sport Disabili che, grazie a lui, diventa Comitato ItalianoParalimpico. 176

Alcuni atleti vengono ricordati per la loro partecipazione alle olimpiadi e alleParalimpiadi.Neroli Fairhall è la prima atleta paraplegica a partecipare anche alle olimpiadi. Nel1980 vince l’oro nel tiro con l’arco alle Paralimpiadi di Mosca. Nel 1984 si qualificaper le Olimpiadi di Los Angeles e si classifica trentaquattresima sempre nella 177

medesima specialità. Pur non avendo vinto nessuna medaglia, è passata alla storia inquanto nessun atleta paraplegico aveva mai gareggiato prima in una competizioneolimpica. Dopo la neozelandese Neroli Fairhall, il secondo arciere in carrozzina a partecipare ad una competizione olimpica è stata l’atleta italiana Paola Fantato: vincitrice dal 1992 al 2004 di 8 medaglie in 5 edizioni delle Paralimpiadi e presente nella squadra italiana alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. 178

Natalia Partyka,priva dalla nascitadell’avambracciodestro, si èdistinta nellecompetizioniparalimpiche ditennis da tavolo,vincendo lamedaglia d’oro adAtene nel 2004 ed’argento a Pechino2008. Ha anchepartecipato alle olimpiadi di Pechino 2008 e quelle di Londra nel 2012. Per i suoirisultati sportivi è stata insignita del titolo di cavaliere dell’ordine di PoloniaRestituita, un’alta onorificenza pubblica polacca.L’atleta simbolo è senza dubbio Oscar Pistorius, sportivo sudafricano che corregrazie a particolari protesi costruite con materiali di progettazione spaziale.Partecipa per la prima volta alle paralimpiadi nel 2004 ad Atene vincendo l’oro nei200m e il bronzo nei 100m. Fin dal 2005 esprime la volontà di gareggiare con inormodotati ma non riesce a realizzare il tempo minimo che gli permetterebbe dipartecipare alla manifestazione olimpica. Vince comunque 3 medaglie d’oro alleparalimpiadi di Pechino nei 100m, nei 200m e nei 400m stabilendo il nuovo recorddel mondo. Nel 2012 ottiene nei 400m il minimo valido per la partecipazione ai giochi olimpici di Londra, diventando così il primo atleta amputato capace di gareggiare ai giochi olimpici nell’atletica leggera. Si classifica 8° e il campione del 179

mondo, Kirani James, chiede e ottiene di scambiare con lui le pettorine con irispettivi cognomi.Tra gli atleti italiani più noti delle ultime Paralimpiadi si deve ricordare AlexZanardi, vincitore di un oro e un argento nelle specialità del cronometro su stradae staffetta a squadre miste, le stesse discipline che nel 2012 a Londra gli hannoconsentito di conquistare due ori e un argento. Ma il volto italiano più significativo è senza dubbio quello di “Bebe” Vio, la fiorettista diciannovenne, vincitrice di un oro nel fioretto individuale e di un bronzo nella gara a squadre alle ultime edizioni di Giochi di Rio 2016. 180

Sono proprio le Olimpiadi di Rio 2016 che mandano un forte messaggio controdiscriminazioni e pregiudizi. Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi i cinquecerchi si apriranno ai transessuali. Chi ha caratteristiche femminili, ma un’identitàdi genere maschile, potrà competere in gare per uomini. E viceversa. Sono piùdonne che uomini gli atleti che hanno dichiarato il proprio orientamentoomosessuale fra i partecipanti ai Giochi. In totale più di 50 atleti apertamenteLGBT, più del doppio dei 23 che hanno preso parte alle Olimpiadi londinesi del 2012e cinque volte di più dei 10 di Pechino 2008. La maggior parte di essi sono riusciti aconquistare almeno una medaglia nelle varie edizioni olimpiche. 181

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Ci sono inoltre varie coppie, come Helen e Kate Richardson-Walsh, membrientrambe della squadra inglese di hockey su prato, già medaglie a Londra 2012,sposate da tre anni.La brasiliana Isidora Cerullo, nona nel torneo di rugby femminile, al termine delmatch contro il Giappone, è stata raggiunta in campo dalla compagna MarjorieEnya, volontaria nelle Olimpiadi in corso a Rio per ricevere una proposta dimatrimonio. Dopo il sì della giocatrice, il bacio tra le due ragazze. 183

Manifesto delle lunghe discriminazioni di genere e sesso è il podio degli 800mfemminile: un podio intergenere che corre in pista contro i pregiudizi. Il gradinopiù alto è andato infatti a Caster Semenya, dichiaratamente LGBT, che doposette anni di dubbi e polemiche circa la sua identità sessuale e continui controlliormonali, ha potuto partecipare vincendo alle competizioni olimpiche.Nella stessa edizione e per la prima volta nella storia dei Giochi, ha partecipato184una squadra di rifugiati: è formata da 10 atleti scelti dal CIO (di nazionalità

siriana, sud-sudanese, etiope e congolese). Gli atleti: nuotatori, mezzofondisti,maratoneti e judoka, hanno rappresentato i circa 60 milioni di rifugiati nel mondoe hanno sfilato alla cerimonia di apertura, attraversando lo stadio dentro labandiera olimpica bianca con i cinque cerchi e sono stati accolti da un lungo eintenso applauso del pubblico presente.Tra di loro una figura di spicco è Yusra Martini, che nell’agosto del 2015 si ètuffata dal barcone che stava affondando nelle acque del Marocco Egeo con 20migranti a bordo e per tre ore lo ha trascinato per mettere tutti in salvo sullecoste dell’isola di Lesbo. Un anno dopo, all’età di 18 anni, è stata nominata perpartecipare alle Olimpiadi di Rio 2016 nella squadra dei rifugiati. 185

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I giochi della XXXI Olimpiade si sono svolti a Rio de Janeiro, in Brasile,dal 5 al 21 Agosto 2016.La situazione politica in Brasile non era delle migliori: pochi giorni dopola fine delle Olimpiadi il Senato avrebbe votato l’impeachment dellapresidente Dilma Rousseff.Nonostante questo clima instabile e le continue proteste del popolobrasiliano per i costi eccessivi della manifestazione, le Olimpiadi sisono rivelate un enorme successo mediatico.Tra i campioni che hanno partecipato a questa edizione ricordiamo:Gregorio Paltrinieri considerato uno dei migliori nuotatori italiani,vincitore dell’oro nei 1500 stile libero, è ritenuto da tutti un esempio diintegrità e trasparenza.Il primo cestista a vincere tre olimpiadi di seguito è Carmelo Anthony.Grazie alla sua presenza, il Team americano rimane superiore rispettoall’Italia, nonostante l’assenza del fuoriclasse LeBron James.Il primo oro dei brasiliani nelle olimpiadi 2016 viene conquistato dallajudoka Rafaela Silva proveniente dalle favelas. Diviene il simbolo di unmodello di integrazione che per il Brasile rischia di restare un miraggio.Il ventiquattrenne sudafricano Wayde Van Niekerk ha firmato la più 188straordinaria impresa di tutta l’olimpiade di Rio 2016 vincendo l’oronei 400 metri in 43”03, record mondiale. Dicono sia il vero erede diBolt, essendo eccellente anche nei 200.

La ginnasta afroamericana Simone Biles ha entusiasmato il pubblicocon la sua freschezza e ingenuità, coniugata a capacità tecnica,dimostrando come lo sport possa trasformarsi in arte, usando il corpocome dono divino. Ha vinto quattro ori e un bronzo.La campionessa dell’atletica leggera MARTINA CAIRONI ha perso unagamba a seguito di un incidente in moto. Partecipa alla sua primaparalimpiade nel 2012 a Londra, vincendo la medaglia d’oro nei 100 m.Nel 2016 a Rio ottiene ben due successi: un argento nel salto in lungoe un oro nei 100 m della stessa categoria. E’ la portabandiera dellanazionale paralimpica.La stella nascente della scherma BEBE VIO partecipa per la prima voltaalle paralimpiadi del 2016, vincendo un oro nel fioretto individuale eun bronzo nel fioretto a squadre. Nel 2012 è tra i tedofori ai giochiparalimpici di Londra.Il nuotatore FEDERICO MORLACCHI partecipa nel 2012 alleparalimpiadi di Londra, vincendo tre medaglie di bronzo. Alleparalimpiadi di Rio 2016 ottiene l’argento nei 100 m farfalla, 400 mstile libero e 100 m rana. Vince l’oro nei 200 m misti.L’ex pilota ora atleta paralimpico ALESSANDRO ZANARDI, che a causadi un incidente ha perso le gambe, partecipa alle paralimpiadi diLondra 2012, vincendo due medaglie d’oro e una d’argento tra crono,linea e staffetta. Nelle paralimpiadi di Rio 2016 si aggiudica tremedaglie: due d’oro e una d’argento nelle stesse discipline dei giochi 189

precedenti. Alex Zanardi, quasi 50 anni di età, è un campione che nonsi arrende.Il campione MATT STUTZMAN vince l’argento a Londra 2012 e l’oro aRio 2016 nel tiro con l’arco. E’ entrato nella storia per essere l’unicoatleta al mondo a tirare con l’arco senza braccia. 190

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Il calcio ha originiantichissime, ad esempioin Cina si giocava con unpallone di cuoio riempitocon capelli di donna. InGiappone , era praticato ilKemari , che era investitodi un carattere mistico;particolarmente diffusodurante la dinastia Heian(IX - XII sec.), raggiunse lapopolarità nella secondametà del XIII sec. Si svolgeva in un campo quadrato, in cui 8 giocatori sipassavano tra di loro una palla rivestita di pelle di cervo, di circa 20 cm didiametro. I giocatori indossavano abiti di corte, un suikan di seta e un hakama, ein testa portavano un cappello nero di piume di corvo. In ogni angolo delquadrato di gioco c’era una pianta a rappresentare le diverse stagioni: un pinoper l'inverno, un ciliegio per la primavera, un salice o un susino per l'estate e unacero per l'autunno. La potatura degli alberi prima dell'inizio vero e proprio diuna partita, era parte integrante del Kemari: Ogni pianta doveva poter restituireil pallone che l'avesse colpita come con un colpo di rimbalzo.1. OLIMPIADI DI RIO 2016, CHUSOVITINA IMMORTALE:’CONTINUO FINO A TOKIO’.La ginnasta Chusovitina, 41 anni, in finale al volteggio, è alla sua settimaOlimpiadee non intende fermarsi. Ha iniziato a Barcellona ’92.Oksana ha chiuso settima nella finale al volteggio dopo un atterraggiocompletamente sbagliato sul primo salto, che però era un Prudonova, 193

un’acrobazia difficilissima. Ma il risultato raggiunto è da ricordare, perchéOksana è ancora tra le migliori otto della sua disciplina.Nelle parole di Oksana non c’è cenno ai sacrifici: “continuo solo perché mi piacequesto sport. E’ una specie di esperimento, voglio vedere fino a dove possoarrivare. Ora il prossimo obiettivo sono i prossimi Mondiali del 2017, poi chissà,potrei arrivare fino a Tokio, quando di anni ne avrò 45.”2. BRIVIDI AZZURRI - Rio 2016 Olimpiadi (pallavolo)A mani nude, neanche avesse una racchetta o una clava, Ivan Zaytsev ha servitouna palla a 127km/h nella gara dei quarti vinta dall’Italia contro l’Iran. Recordolimpico a Rio. La sua battuta è stata la più potente delle Olimpiadi ed haeguagliato il primato dell’azzurro Christian Savani e del tedesco Grozer. L’Iran èriuscita a rispondere alla battuta da record, anche se poi l’Italia ha fatto punto.Zaytsev, “lo zar” azzurro, talvolta detto “il terribile”, afferma: «la pallavolo non èuna scienza nucleare. Basta fare molto bene poche cose.»3. COLPO DOPPIO: infallibili Diana & Chiara due mamma al potere “ Ma quanto ci è costato”.Diana Bacosi e Chiara Cainero , l’oro e l’argento di tiro a volo a Rio 2016 , nonsolo sono due splendide tiratrici, ma anche , anzi soprattutto, due mamme.Entrambe , quando sono nate i bambini , avevano appeso il fucile al chiodo, perdedicarsi alla famiglia, ma dopo appena un anno trascorso lontano dai poligoni, ilrichiamo della passione è tornato , irresistibile , e piano piano, hannoricominciato a sparare. “Gli atleti più forti , spiega Diana ancora stravoltadall’emozione dell’inno, sono quelli completi come persone: ed io oggi sonodonna, mamma e tiratrice...”(..e campionessa olimpica). “Si ma è costatosacrificio . Gli uomini non sanno cosa vuol dire. Non possono nemmenoimmaginare cosa significhi una gravidanza per un’atleta.”GLI SPORT PIU’ STRANI- ESCLUSI DALLE OLIMPIADI Tiro al piccione: Nelle Olimpiadi di oggi esistono delle persone che gareggiano con delle armi da fuoco, nella disciplina chiamata tiro al piattello. In una delle prime olimpiadi, per la precisione nel 1900, venne proposta una variante di questo sport; probabilmente non c’era nessuno in grado di lanciare il piattello con troppa 194

forza, e così decisero di utilizzare dei piccioni vivi. In tutto furono freddati ben300 piccioni, prima che capissero che, forse, c’era un modo per rendere quellosport meno violento.Tiro alla fune: Alla gara prendevano partenon solo le nazionali, ma anche squadremiste, come quella formata da danesi esvedesi che vinse la prima edizione nel1900, a Parigi. Le squadre eranocomposte da un numero variabile diatleti: si passò da 6 (Parigi 1900) a 5 (SaintLouis 1904) e a 8 atleti (Londra 1908,Stoccolma 1912, Anversa 1920). Il tiro allafune ha un primato storico: in questa disciplina nel 1900 gareggiò il primo atletaolimpico di colore.Salto in alto e in lungo a cavallo: Il primo oro italiano arriva inquesta disciplina comparsa una sola volta (Parigi 1900). Lo vinseil conte Gian Giorgio Trissino, che conquistò anche un argento.L'equitazione partecipò ai Giochi olimpici per la prima voltaproprio nel 1900. Poi venne scartata fino al 1912, quandotornò... per rimanerci stabilmente.Croquet: A Parigi nel 1900gareggiarono solo i francesi. Poi il croquetscomparve dalle discipline olimpiche.Il gioco trae origine dallapallamaglio, un gioco napoletano delTrecento. A sua volta dal croquet derivano ilgolf e anche il biliardo. Scopo del gioco èsegnare punti facendo passare una palla, colpita da una mazza, sotto alcunepiccole porte. Queste ultime formano un percorso, al termine del quale si devecolpire un picchetto posto al centro del campo. 195

Duelli di pistola: Anche se il nome potrebbe far pensare a un film western, il duello con le pistole non arrivò mai ad essere uno scontro tra due persone. La disciplina entrò nel programma olimpico nel 1908 e nel 1912 prevedeva di sparare con una pistola a un manichino di 1,70 metri, posto a varie distanze. Colpire ilbersaglio alla gola dava il maggior numero di punti. L'arrampicata su corda: Oggi è una disciplina che forse si esercita ancora in qualche ora di educazione fisica, ma l'arrampicata su corda ha fatto parte delle Olimpiadi dalla prima edizione, nel 1896, fino al 1932. Partenza da seduti, gli atleti dovevano arrampicarsi solo con l'uso delle mani e delle braccia suuna corda lunga 13 metri. Nel 1904 e nel 1932 i premi furono assegnati solo inbase alla velocità di arrampicata, mentre nel 1924 i giudici assegnarono votianche allo stile. Nuoto a ostacoli: Fu un tratto della Senna a essere attrezzato per questa bizzarra competizione di Parigi 1900. I 12 nuotatori in gara, provenienti da cinque nazioni, dovevano percorrere 200 metri lungo i quali dovevano arrampicarsi su una pertica, superare una fila di barche salendovi da un lato e tuffandosi dall’altro e infine superare altre imbarcazioni nuotando sott’acqua. A Parigi si gareggiò anche nel nuoto subacqueo. 196

Pallacorda: La pallacorda è forse più famosa peri suoi significati storici che per gli eventisportivi: nella Sala della Pallacorda a Parigi sitenne, nel 1789, il giuramento chesegnò l’inizio della Rivoluzionefrancese. Ma nel curriculum di questa disciplinaci sono anche due edizioni olimpiche. A Parigi1900 gareggiarono solo squadre francesi, seicontro sei e quattro contro quattro. A Londra1908 invece nessun francese, ma 9britannici e due statunitensi (tra cui il vincitore)in un’unica gara di singolare. Nata forse nel XIIIsecolo e nota anche con i nomi di trincotto e jeu de paume (“gioco di palmo dimano”, poiché inizialmente i giocatori colpivano la palla col palmo della manoprotetta da un guanto), ha dato origine a molti sport, tra cui il tennis. È stataanche una delle prime discipline professionistiche, già cinque secoli fa. Scherma con il bastone: Di origine italiana e rinascimentale, rilanciata in Francia nell’Ottocento, questa disciplina entrò nel programma olimpico solo a Saint Louis nel 1904. A trionfare fu lo schermidore statunitense AlbertsonVan Zo Post, che però in alcune classifiche èmenzionato come cubano. Lo sport, detto anche“canna da passeggio”, consisteva nell’uso di un bastonecome arma, con tecniche schermistiche.Palla Basca: La pelota basca nasce nella regione Basca,mentre le origini della Pelota risalgono all’antichità, aitempi degli egizi, dei greci, dei romani e dei maya.Questo sport consiste nel colpire una palla facendolasbattere contro una parete; vi sono diverse specialità:in sferisterio corto, in sferisterio medio e in trinquete. Ilterreno si divide in quattro diversi ambienti: sferisterio 197

corto (dove si provano le dispute individuali), sferico medio (dove si gioca ilfrontennis), sferisterio lungo (il campo della cesta punta), trinquete (dove sisvolgono gli incontri di pelota a mano. Lo sferisterio lungo misura 54m, losferisterio corto 36m, lo sferisterio medio e il trinquete 30m; la larghezza è pertutti di 10m, a eccezione del trinquete che misura 9,25m. Nel trinquete, fra laparete frontale e l’angolo di destra vi è una smussatura di 47 cm; nella parete disinistra vi è una pensilina la cui larghezza è di 1,45m ed è posta 2,40m di altezza.Il campo nel suo complesso ha una forma trapezoidale. La palla è formata da filidi caucciù molto tesati. Gli intervalli sono regolari in modo tale che li possarichiedere solo la coppia di battuta e non si devono passare i 3 minuti ciascuno. Igiocatori, se lo ritengono opportuno, possono abbandonare il campo perricevere istruzioni dal proprio allenatore.La palla basca (pelota o pelota basca) esordì ai Giochi di Parigi 1900, dove il 14giugno si sfidarono solo le squadre di Spagna e Francia. A uscirne vincitore fu ilduo iberico. La specialità prescelta fra le molte varianti fu la jai alai (in basco“festa felice”) o cesta punta, praticata con una specie di “cucchiaio” di vimini aforma affusolata, detto chìstera. All’epoca questo sport era molto popolare elegato a grosse scommesse: la sua successiva esclusione dai Giochi fu dovutaall’eccesso di professionismo. 198

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