["232 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Appendice - Algoritmo diagnostico. Valutazione nistagmo No Segni S\u00ec Visita neurologica S\u00ec spontaneo o di posizione neurologici di conferma 1 Assente No Orizzontale Verticale o torsionale Neuroimaging o pendolare o Capitolo Deficit neurologici focali Manovre di Riconsidera: Monodirezionale posizionamento emicrania pluriposizionale evocato dallo sguardo vestibolare positive Meni\u00e8re spenta S\u00ec No Pluridirezionale psicogena HIT positivo Pluriposizionale S\u00ec VPBP spenta VPBP No No Manovre S\u00ec No liberatorie Riconsidera: No VPBV Cover test efficaci refrattaria? negativo S\u00ec S\u00ec VPBP confermata Normoacusia S\u00ec No Stazione eretta Emicrania 2 possibile No vestibolare S\u00ec Primo Meni\u00e8re 3 episodio Deficit vestibolare S\u00ec Neurite periferico vestibolare","VERTIGINI 233 Algoritmo diagnostico. A Capitolo Deficit neurologici focali Esclusione \u201cpseudo-vertigini\u201d Vertigine vera Segni Neuroimaging neurologici Valutazione nistagmo spontaneo o di posizione Algoritmo diagnostico. B Valutazione nistagmo Capitolo Deficit neurologici focali spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o torsionale o pendolare o Neuroimaging evocato dallo sguardo","234 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Algoritmo diagnostico. C Valutazione nistagmo Capitolo Deficit neurologici focali spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o torsionale o pendolare o Neuroimaging evocato dallo Manovre di posizionamento sguardo positive No S\u00ec Riconsidera: VPBP emicrania vestibolare Manovre Meni\u00e8re spenta liberatorie psicogena VPBP spenta efficaci No S\u00ec VPBP Riconsidera: confermata VPBV refrattaria? Algoritmo diagnostico. D Valutazione nistagmo Capitolo Deficit neurologici focali spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o torsionale o pendolare o Neuroimaging evocato dallo Neuroimaging sguardo Monodirezionale No Pluridirezionale pluriposizionale Pluriposizionale","VERTIGINI 235 Algoritmo diagnostico. E Valutazione nistagmo spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o Capitolo Deficit neurologici focali torsionale o pendolare o Neuroimaging evocato dallo Neuroimaging Neuroimaging sguardo Monodirezionale No Pluridirezionale pluriposizionale Pluriposizionale S\u00ec HIT positivo No Algoritmo diagnostico. F Valutazione nistagmo spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o torsionale o pendolare o Neuroimaging Capitolo Deficit neurologici focali evocato dallo Neuroimaging sguardo Neuroimaging Neuroimaging Monodirezionale No Pluridirezionale Neuroimaging pluriposizionale Pluriposizionale S\u00ec HIT positivo No S\u00ec No No Cover test negativo S\u00ec Normoacusia","236 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Algoritmo diagnostico. G Valutazione nistagmo spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o torsionale o pendolare o Neuroimaging evocato dallo Neuroimaging sguardo Neuroimaging Neuroimaging Monodirezionale No Pluridirezionale Neuroimaging Capitolo Deficit neurologici focali Neuroimaging pluriposizionale Pluriposizionale S\u00ec HIT positivo No S\u00ec No No Cover test negativo S\u00ec Normoacusia S\u00ec No Stazione eretta possibile","VERTIGINI 237 Algoritmo diagnostico. H Valutazione nistagmo Capitolo Deficit neurologici focali spontaneo o di posizione Assente Orizzontale Verticale o torsionale o pendolare o Neuroimaging evocato dallo sguardo Monodirezionale No Pluridirezionale pluriposizionale Pluriposizionale S\u00ec HIT positivo S\u00ec Cover test negativo S\u00ec Normoacusia S\u00ec Emicrania No vestibolare Stazione eretta possibile Primo Meni\u00e8re episodio S\u00ec S\u00ec Neurite vestibolare Deficit vestibolare periferico","238 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Bibliografia 1. Lee H, Sohn SI, Cho YW, Lee SR, Ahn BH, Park BR, Baloh RW. Cerebellar infarction presenting isolated vertigo: frequency and vascular topo- graphical patterns. Neurology 2006; 67: 1178-83. 2. Saber Tehrani AS, Kattah JC, Mantokoudis G, Pula JH, Nair D, Blitz A, Ying S, Hanley DF, zee DS, Newman-Toker DE. Small strokes causing severe vertigo: frequency of false-negative MRIs and nonlacunar me- chanisms. Neurology 2014; 83: 169-73. 3. Atzema CL, Grewal K, Lu H, Kapral MK, Kulkarni G, Austin PC. Outcomes among patients discharged from the emergency department with a diagnosis of peripheral vertigo. Ann Neurol 2016; 79: 32-41 4. Newman-Toker DE. Missed stroke in acute vertigo and dizziness: It is time for action, not debate. Ann Neurol 2016; 79: 27-31. 5. Belal A Jr, Glorig A. Dysequilibrium of ageing (presbyastasis). J Laryn- gol Otol 1986; 100: 1037-41. 6. Pierrot-Deseilligny C, Milea D. Vertical nystagmus: clinical facts and hypotheses. Brain 2005; 128: 1237-46. 7. Rett D. Gaze-evoked nystagmus: a case report and literature review. Optometry 2007; 78: 460-64. 8. Serra A, Leigh RJ (2002) Diagnostic value of nystagmus: spontaneous and induced ocular oscillations. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2002; 73: 615-18. 9. Stahl JS, Averbuch-Heller L, Leigh RJ. Acquired nystagmus. Arch Oph- thalmol 2000; 118: 544-49. 10. Straube A, Bronstein A, Straumann D, European Federation of Neurolo- gic Societies. Nystagmus and oscillopsia. Eur J Neurol 2012; 19: 6-14. 11. Strupp M, Magnusson M. Acute unilateral vestibulopathy. Neurol Clin 2015; 33: 669-85. 12. Welgampola MS, Bradshaw AP, Lechner C, Halmagyi GM. Bedside as- sessment of acute dizziness and vertigo. Neurol Clin 2015; 33: 551-64. 13. Kattah JC, Talkad AV, Wang Dz, Hsieh YH, Newman-Toker DE. HINTS to diagnose stroke in the acute vestibular syndrome: three-step bedside oculomotor examination more sensitive than early MRI diffusion- weighted imaging. Stroke 2009; 40: 3504-10.","9. Deficit neurologici focali Coordinatore: Danilo Toni Gruppo di lavoro: Elio Agostoni, Alfonso Ciccone, Carlo Gandolfo, Maurizio Melis, Stefano Ricci, Alessio Pieroni Introduzione Da quale punto di vista osserviamo il fenomeno Il capitolo dei deficit neurologici focali a insorgenza acuta \u00e8 mol- to vasto. Infatti, qualunque insulto a carico del sistema nervoso centrale, sia esso vascolare, infettivo, infiammatorio, neoplastico, meccanico\/traumatico pu\u00f2, colpendo una parte pi\u00f9 o meno estesa dell\u2019encefalo, dare origine al deficit della funzione o delle funzioni svolte da quella specifica area cerebrale e determinare, appunto, un deficit focale, in rapporto all\u2019organizzazione somatotopica delle strutture nervose. La comparsa improvvisa, piuttosto che il progre- dire subacuto, del deficit non \u00e8 necessariamente dirimente ai fini diagnostico-differenziali, perch\u00e9, oltre all\u2019ictus, che tipicamente si manifesta in maniera improvvisa, anche un evento traumatico, un\u2019encefalite, una neoplasia, specie se metastatica, una malattia demielinizzante, possono talvolta esordire in maniera acuta. Certamente, alcuni dati anamnestici, come l\u2019et\u00e0 del paziente (nei pa- zienti molto giovani pensare sempre alla possibilit\u00e0 di una malat- tia demielinizzante), il resoconto di eventi traumatici coinvolgenti il capo, la presenza o meno di febbre o di patologie infettive pi\u00f9 o meno recenti (ad esempio un\u2019otite cronica o un\u2019endocardite in atto),","240 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA una storia di neoplasia primitiva nota, specie se polmonare, sono utili per contestualizzare il deficit (tabella 9.1). Tuttavia, non \u00e8 infrequente che il dato anamnestico sia povero, come nel caso del paziente afasico o con alterato stato di coscienza Tabella 9.1 Possibili cause di deficit neurologico focale Ictus ischemico ed emorragico\/attacco ischemico transitorio Emorragia subaracnoidea (con interessamento anche parenchimale - emorragia meningo-cerebrale - o di nervi cranici) Aura emicranica Crisi epilettica focale\/paralisi post-critica di Todd Lesioni intracraniche strutturali: \u2022 Neoplasie primitive o metastatiche \u2022 Aneurisma\/malformazione artero-venosa Trombosi venosa cerebrale Ematoma subdurale ed epidurale Sclerosi multipla ed altre patologie infiammatorie del SNC (sarcoidosi, vasculiti) Disturbi metabolici \u2022 Ipo-iperglicemia \u2022 Ipo-ipercalcemia \u2022 Ipo-natriemia \u2022 Encefalopatia di Wernicke \u2022 Mielinolisi pontina centrale Patologia infettiva \u2022 Ascesso cerebrale \u2022 Encefalite erpetica (coinvolgimento dei poli temporali), da Listeria monocytogenes (coinvolgimento tronco-encefalico) o altri agenti infettivi \u2022 Meningite\/meningoencefalite \u2022 Empiemi epidurali-subdurali Miastenia Patologie infiammatorie o compressive midollari Patologia del sistema nervoso periferico (sindrome di Guillain-Barr\u00e8, mononeuriti e radicolopatie a diversa eziologia) Iperventilazione e attacco di panico Disturbi da somatizzazione","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 241 fino allo stato di coma, con l\u2019impossibilit\u00e0 di acquisire informazioni pi\u00f9 approfondite sulla storia clinica. In questo contesto, pu\u00f2 risultare utile il dato epidemiologico, cio\u00e8 la frequenza con la quale si verificano nella popolazione generale le diverse patologie che possono dare origine a un deficit neurologico focale, che consente un approccio probabilistico alla diagnosi dif- ferenziale. Con un\u2019incidenza media sul territorio nazionale di circa 2,5 casi ogni 1000 abitanti per anno in un Pronto Soccorso l\u2019ictus cerebrale \u00e8 in assoluto la patologia neurologica pi\u00f9 frequente e se- gnatamente la pi\u00f9 frequente causa di deficit neurologico focale.1 Abbiamo quindi scelto di impostare il processo diagnostico del de- ficit neurologico focale in emergenza partendo dal punto di vista della patologia cerebrovascolare. Tale scelta \u00e8, inoltre, rafforzata dal fatto che, oltre al ricovero in unit\u00e0 neurovascolari (stroke unit o centri ictus), misura terapeutica valida per tutti gli ictus ischemici o emorragici, per l\u2019ictus ischemico (e in futuro sperabilmente anche per l\u2019ictus emorragico) esistono possibilit\u00e0 terapeutiche specifiche da applicare entro le prime ore dall\u2019insorgenza dei sintomi; ne con- segue che l\u2019ictus \u00e8 di fatto la patologia neurologica non solo pi\u00f9 frequente ma anche potenzialmente curabile con maggior successo in emergenza (tabella 9.2). Organizzazione dei percorsi secondo il livello di complessit\u00e0 dell\u2019Ospedale Sul territorio nazionale la realt\u00e0 ospedaliera \u00e8 molto diversificata per complessit\u00e0 di approcci specialistici e di dotazioni strumentali disponibili. Per questo molte Regioni hanno pianificato per la ge- stione di alcune emergenze, fra cui l\u2019ictus, una rete di strutture pi\u00f9 complesse, definite centri Hub, cui debbano essere funzionalmente connesse strutture periferiche di diversa complessit\u00e0, denominate centri Spoke o semplici nodi periferici.","242 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Tabella 9.2 Diagnosi neurologiche in ordine di frequenza in una serie di pazienti ammessi in un Dipartimento di emergenza Diagnosi Diagnosi finale (n = 1679) % Stroke 563 (33,8) Crisi epilettiche 349 (20,8) Cefalea 117 (7) Perdita di coscienza 94 (5,7) Confusione 95 (5,7) Disturbi neurologici periferici 72 (4,3) Vertigini 21 (1,3) Disfunzioni cognitive 77 (4,6) Disturbi della deambulazione 37 (2,2) Sclerosi multipla 43 (2,6) Coma neurologico 5 (0,3) Malattie infettive 24 (1,4) Disturbi psichiatrici 43 (2,6) Ematoma sottodurale 22 (1,1) Tumore cerebrale 36 (2,1) Patologia non neurologica 77 (4,6) Miscellanea 0 Modificata da: Moulin et al.1 Le diverse opzioni di gestione del paziente con deficit neurologico focale in base alla tipologia di struttura ospedaliera verranno de- scritte caso per caso nel testo: n Strutture ospedaliere a complessit\u00e0 strutturale elevata Oltre a unit\u00e0 neurovascolari (stroke unit o centri ictus) e servi- zi di diagnostica radiologica avanzata, dispongono di strutture e competenze complesse quali neuroradiologia interventistica, neurochirurgia, chirurgia vascolare, disponibili h24.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 243 n Strutture ospedaliere a complessit\u00e0 strutturale intermedia In genere non dispongono di strutture e competenze pi\u00f9 com- plesse (neuroradiologia interventistica, neurochirurgia, chirur- gia vascolare), anche se, vista la realt\u00e0 ospedaliera italiana mol- to variegata, alcune di queste possono essere dotate in tutto o in parte di strutture e competenze proprie di centri Hub, talvol- ta con la differenza della non disponibilit\u00e0 h24. n Strutture ospedaliere a complessit\u00e0 strutturale minima Ospedali territoriali di piccole o medie dimensioni, nei quali, frequentemente, vengono ricoverati pazienti con emergenze anche neurologiche, pur in assenza delle relative competenze e del personale specializzato. Questi Ospedali debbono essere necessariamente dotati di connessioni operative con i centri di livello superiore, che consentano il rapido invio dei pazienti che ne abbiano indicazione, ove necessario con l\u2019intervento del 118. La connessione pu\u00f2 prevedere anche il ricorso a sistemi di te- lemedicina. In genere, questi Ospedali dispongono di almeno di una TC h12, con reperibilit\u00e0 notturna. I pazienti che escono dai percorsi che prevedono l\u2019invio ai livelli su- periori per competenze specifiche, debbono essere ricoverati, negli ospedali che li hanno accolti, nei reparti previsti dall\u2019organizzazio- ne e dalle disponibilit\u00e0 locali, nei quali debbono comunque poter ricevere le cure pi\u00f9 appropriate secondo quanto indicato dalle linee guida ISO-SPREAD.2 Come evidenziato nella legge 75\/2015, l\u2019organizzazione di comples- sit\u00e0 delle strutture ospedaliere sul territorio nazionale sar\u00e0 progres- sivamente modificata su due soli livelli. I PDTA Regionali dovranno adeguarsi a tale disposizione.","244 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Quadri Clinici Deficit neurologici focali Si definisce deficit neurologico focale l\u2019insieme di segni e sintomi neurologici dovuti a lesione o disfunzione di un\u2019area localizzata del sistema nervoso, caratterizzato da uno o pi\u00f9 dei seguenti: n Suggestivi per interessamento emisferico: \uf0a8 deficit funzione corticale: afasia, acalculia, deficit visuo- spaziale, agnosia, aprassia; \uf0a8 difetto di campo visivo laterale omonimo, o, pi\u00f9 raramente, monoculare o comunque riferito come monoculare; \uf0a8 deficit motorio e\/o sensitivo, anche isolato, ovvero senza segni\/sintomi di disfunzione corticale, di un emisoma sia totale (facio-brachio-crurale) che parziale (emiparesi bra- chio-crurale, monoparesi: diagnosi differenziale con distur- bi periferici, in quest\u2019ultimo caso); \uf0a8 deficit isolato di campo visivo. Una paralisi isolata totale (parte superiore e inferiore) della mu- scolatura faciale \u00e8 un deficit neurologico da attribuirsi perlopi\u00f9 a sofferenza del nervo periferico. n Suggestivi per interessamento sottotentoriale: \uf0a8 stupor o coma; \uf0a8 tetraplegia (sindrome locked-in); \uf0a8 paralisi di uno o pi\u00f9 nervi cranici di un lato e deficit sensiti- vo e\/o motorio contro-laterale (sindrome alterna); \uf0a8 deficit bilaterale o monolaterale sensitivo e\/o motorio; \uf0a8 disturbo dei movimenti oculari coniugati; \uf0a8 disfunzione cerebellare senza o con deficit omolaterale di vie lunghe. n Suggestivi per lesioni del midollo spinale: \uf0a8 Deficit motorio e\/o sensitivo associato a una o pi\u00f9 delle se- guenti caratteristiche: livello metamerico motorio o sensi- tivo, segni misti del \u201cmotoneurone superiore\u201d e del \u201cmoto- neurone inferiore\u201d, dissociazione sensitiva, danno precoce delle funzioni sfinteriche e sessuali.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 245 n Suggestivi per lesione dei nervi e radici nervose periferiche: \uf0a8 Deficit motorio e\/o sensitivo limitato alla distribuzione di un singolo nervo o radice nervosa periferici, associato o meno a sintomatologia dolorosa. Possono coesistere: n Febbre, vedi percorso Febbre e sistema nervoso, capitolo 6: \uf0a8 Diagnosi differenziale con encefalite-meningite (specie se sussiste stato confusionale). \uf0a8 Valutare endocardite con embolo settico. \uf0a8 Valutare processo infettivo con destabilizzazione di placca carotidea. \uf0a8 Possibile ipertermia da reazione da stress. n Cefalea, vedi percorso Cefalea, capitolo 5: \uf0a8 Cefalea unilaterale di moderata\/forte intensit\u00e0 che accompa- gna o segue l\u2019esordio dei sintomi, \u00e8 suggestiva per attacco emicranico; tuttavia l\u2019aura pu\u00f2 non essere accompagnata o seguita dalla cefalea. \uf0a8 Cefalea si pu\u00f2 presentare in caso di evento cerebrovascola- re, encefalopatia posteriore reversibile (Posterior Reversible Encephalopathy Syndrome, PRES), sindrome da vasocostri- zione cerebrale reversibile (SVCR), emorragia subaracnoidea (ESA), emorragia subdurale o epidurale, lesioni espansive, trombosi dei seni venosi. \uf0a8 Cefalea accompagnata da crisi focali e\/o generalizzate all\u2019e- sordio, suggestiva per trombosi dei seni venosi (specialmen- te in caso di utilizzo di contraccettivi orali), PRES o SVCR. \uf0a8 Cefalea ad esordio improvviso, descritta come la peggior ce- falea della vita, diversa dai soliti attacchi o di nuova insor- genza, insorta dopo sforzo, che pu\u00f2 essere accompagnata da perdita di coscienza e\/o associata a segni di irritazione me- ningea e\/o a segni neurologici focali (emiparesi e\/o paralisi del III o del VI nervo cranico), pone il sospetto clinico di ESA. \uf0a8 Dolore laterocervicale o retrorbitario, specialmente in sog- getti con anamnesi positiva per trazioni o movimenti vio- lenti del collo, in eventuale associazione con sindrome di","246 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Horner, suggestiva per dissecazione della carotide interna extra o intra-cranica. \uf0a8 Dolore frontale per ictus in territorio ACA o ACI, orbito- temporale per ictus in territorio di ACM (nel 10%-40% dei casi senza dissecazione). \uf0a8 Dolore cervico-nucale: se omolaterale pu\u00f2 indicare steno- occlusione, anche da dissecazione, di un\u2019arteria vertebra- le; se bilaterale pu\u00f2 indicare steno-occlusione dell\u2019arteria basilare (nel 20%-70% dei casi senza dissecazione). n Crisi focali e\/o generalizzate all\u2019esordio: in caso di lesioni cor- ticali: (vedi percorso Manifestazioni epilettiche motorie e non motorie, capitolo 4): \uf0a8 Diagnosi differenziale con trombosi dei seni venosi (spe- cialmente se utilizzo di contraccettivi orali, concomitante cefalea). \uf0a8 Diagnosi differenziale con epilessia secondaria ad altra cau- sa o con deficit post-critico. n Stato confusionale, agitazione psico-motoria, deficit mnesico, vedi percorso Disturbi transitori di coscienza, capitolo 1. Alcuni dati anamnestici possono orientare la diagnosi eziologica delle varie cause di deficit neurologico focale. Esordio dei sintomi: n Comparsa improvvisa senza segni premonitori (evento cerebro- vascolare). n Progressione dei sintomi in alcuni secondi (crisi comiziale). n Esordio progressivo in minuti\/ore (aura emicranica). n Esordio subacuto progressivo in ore\/giorni (patologia infiam- matoria, encefalite). n Lento sviluppo dei sintomi in settimane\/mesi (lesione occupan- te spazio). Durata dei sintomi: n Secondi\/minuti (crisi comiziale).","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 247 n Minuti\/ore (TIA, durata dei sintomi inferiore alle 24 ore, abi- tualmente 1-2 ore al massimo; aura emicranica). Natura dei sintomi (in ordine decrescente di probabile eziologia): n Sintomi e segni negativi: perdita del visus, deficit motorio, ipo- anestesia cutanea, afasia (evento cerebrovascolare, aura emi- cranica, lesioni occupanti spazio, patologia infiammatoria, crisi comiziale). n Sintomi e segni positivi: clonie, movimenti coreici, movimenti ballici, parestesie\/disestesie, fenomeni dispercettivi visivi, udi- tivi, olfattivi, gustativi (crisi comiziale, aura emicranica, lesioni occupanti spazio, evento cerebrovascolare). Segni e sintomi addizionali: n Esordio in concomitanza con sforzo fisico, spesso accompagna- to da violenta cefalea cervico-nucale, suggestivo per ESA. n Perdita monolaterale del visus transitoria (amaurosi fugax) o persistente in soggetto anziano, in eventuale associazione con dolore in regione temporale, suggestiva per arterite temporale o patologia atero-trombo-embolica carotidea. n Segni e sintomi meningei suggestivi per meningite\/encefalite. n Perdita di coscienza: altamente suggestiva per ESA, emorragia intraparenchimale, evento cerebrovascolare tronco-encefalico, o ictus emisferico esteso. Et\u00e0 (in ordine decrescente di probabilit\u00e0): n Soggetto giovane (aura emicranica, aneurisma\/malformazione artero-venosa [MAV], ictus ischemico, sclerosi multipla). n Soggetto anziano (ictus, neoplasia, disturbi metabolici). Antecedenti patologici: n Concomitanti patologie autoimmuni (sclerosi multipla, vascu- lite). n Fattori di rischio cardiovascolare (ictus, emorragia intraparen- chimale). n Patologia psichiatrica nota (attacco di panico, disturbo di con- versione).","248 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Farmaci: n Terapia anticoagulante orale (emorragia intraparenchimale- subaracnoidea-subdurale). n Contraccettivi orali (ictus, trombosi dei seni venosi). n Abuso di droghe\/alcol (ictus, emorragia, encefalopatia di Wer- nicke). Le diagnosi differenziali: gli stroke mimics n Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (Posterior Reversible Encephalopathy Syndrome \u2013 PRES) \uf0a8 Si riscontra in caso di eclampsia gravidica, gravi quadri iper- tensivi con\/senza insufficienza renale, terapia con anticorpi monoclonali, terapie immunosoppressive in trapiantati. \uf0a8 Quadro clinico: pi\u00f9 frequentemente disturbo di campo visivo fino a cecit\u00e0, ma possibile anche deficit neurologico focale sensitivo-motorio lieve. In genere, presenza di cefalea da al- cuni giorni e, soprattutto, presenza di crisi parziali con pos- sibile secondaria generalizzazione (vedi capitolo Manifesta- zioni critiche motorie e non motorie), per cui entra in diagnosi differenziale soprattutto con trombosi dei seni venosi. \uf0a8 Indagini strumentali: RM FLAIR evidenzia sfumata iperinten- sit\u00e0 di segnale nella sostanza bianca pi\u00f9 spesso a livello dei lobi occipitali (da cui il nome della sindrome), ma possibi- le anche a livello nucleo basale e anteriore o diffusa, che scompare in pochi giorni a seguito della normalizzazione dei valori pressori. n Sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (SVCR) \uf0a8 La sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile \u00e8 carat- terizzata dalla presenza di vasocostrizione pluri-segmentale delle arterie intracraniche a esordio acuto-subacuto, che ten- de alla regressione spontanea. Clinicamente si caratterizza per cefalea a esordio acuto di grado severo, in genere del tipo \u201ca colpo di tuono\u201d, talora associata all\u2019insorgenza di infar- ti cerebrali, emorragie intracraniche o edema cerebrale che possono determinare la comparsa di deficit neurologici focali","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 249 e\/o crisi epilettiche. La SVCR pu\u00f2 rappresentare parte dello spettro della sindrome PRES di cui pu\u00f2 condividere le cause eziologiche. La diagnosi si pone con lo studio angiografico dei vasi intracranici mediante angio-TC, angio-RM, angiogra- fia digitale (che rappresenta il gold standard) e studio con Doppler transcranico. Il decorso \u00e8, in genere, benigno con re- gressione del vasospasmo in un periodo variabile, in genere di tre mesi, e senza complicanze, con l\u2019ausilio di sole misure terapeutiche sintomatiche. In casi particolari, l\u2019eliminazione di un eventuale fattore scatenante ed il trattamento empirico con calcioantagonisti pu\u00f2 essere considerato. n Disturbi metabolici \uf0a8 Ipoglicemia: in un paziente con deficit motorio focale ef- fettuare sempre valutazione di glicemia capillare; in caso di ipoglicemia procedere come indicato nel paragrafo relativo ai pazienti in stato di stupor o coma. \uf0a8 Iponatriemia: pensare sempre a questa eventualit\u00e0, soprat- tutto in pazienti anziani con anamnesi positiva per insuffi- cienza cardiaca, renale, o epatica, uso di diuretici, di carba- mazepina, di antidepressivi (in particolare SSRI), specie se in associazione fra loro o con ACE-inibitori o con bloccanti del recettore dell\u2019angiotensina. n Crisi all\u2019esordio e\/o deficit post-critico in anamnesi negativa o non chiara per crisi: vedi percorso Manifestazioni epilettiche motorie e non motorie. n Sclerosi multipla: il paziente con sclerosi multipla (SM), specie all\u2019esordio di malattia, viene visto in un terzo dei casi in Pronto Soccorso, e spesso presenta sintomi che impongono la diagnosi differenziale con un accidente cerebrovascolare (tabella 9.3). Alcune caratteristiche generali possono aiutare a distinguere la SM dagli accidenti cerebrovascolari (tabella 9.4). La TC encefalo \u00e8 utile solo per una diagnosi di esclusione (quando mostra lesioni evidentemente vascolari) e non per la diagnosi di SM","250 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Tabella 9.3 Quadri clinici all\u2019esordio della SM Sintomi % Deficit motori 51 Deficit sensitivi 34 Disturbi troncoencefalici 32 Cali visivi 22 Disturbi cerebellari 13 Disturbi sfinterici 9 Tabella 9.4 Caratteristiche demografiche e cliniche tipiche di SM vs accidenti cerebrovascolari Sintomi Sclerosi Accidente multipla cerebrovascolare Genere F>M M>F Et\u00e0 20-40 anni >60 anni Fattori di rischio - +++ vascolare Insorgenza Subacuta\/lenta Iperacuta\/acuta Deficit motori +++ +++ Disturbi sensitivi +++ +++ Disturbi visivi +++ +++ Quadri midollari + - (mostrando lesioni demielinizzanti solo nel 20% dei casi). L\u2019esame diagnostico d\u2019elezione \u00e8 la RM encefalo e\/o spinale (in presenza di quadro di sofferenza midollare), con somministrazione di mezzo di contrasto per verificare l\u2019eventuale attivit\u00e0 infiammatoria delle le- sioni documentate. In casi di difficile diagnosi differenziale tra SM e patologia cerebrovascolare sar\u00e0 utile eseguire RM con diffusion (DWI) e necessario l\u2019esame liquorale per ricerca di banding oligoclo- nale esclusivamente liquorale.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 251 n Aura emicranica: vedi percorso Cefalea, capitolo 5 n Emicrania emiplegica sporadica: vedi percorso Cefalea, capi- tolo 5 n Tetraparesi spondilogenetica: vedi percorso Tetra- e para-pare- si, capitolo 10 n Disturbo funzionale. Da tenere in considerazione in particolare in pazienti giovani, prevalentemente ma non esclusivamente di sesso femminile: \uf0a8 Talora sospetto diagnostico indotto dall\u2019incongruit\u00e0 dei sin- tomi o dalla presenza di obiettivit\u00e0 specifica per disturbo funzionale (ad esempio, segno di Hoover): - indagini strumentali: la negativit\u00e0 delle immagini RM, comprensive di sequenze in diffusione e perfusione, in presenza di un deficit focale clinicamente rilevabile pu\u00f2 essere utile ai fini diagnostici. Paziente con alterazione dello stato di coscienza: stupor\/coma Per la trattazione dettagliata del percorso diagnostico-terapeutico del paziente in stato di coma si rinvia al capitolo specifico. Qui, ricordiamo che, una volta escluse con un\u2019accurata anamnesi (lad- dove possibile) e con gli esami di laboratorio citati nel capitolo specifico, le cause non neurologiche di stupor\/coma, va eseguita TC ed angio-TC cerebrale. Potr\u00e0 evidenziare (in circa il 20% dei casi): n Emorragia emisferica, ESA. n Emorragia troncale o cerebellare. n Infarto troncale, infarto bi-talamico. n Trombosi venosa cerebrale. Per la gestione di tali quadri clinici rinviamo ai rispettivi paragrafi. Nel caso di strutture a complessit\u00e0 minore, valutare l\u2019invio a centri di livello superiore dei pazienti che necessitino di gestione in terapia intensiva.","252 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Determinazione del punteggio alla National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS) (tabella 9.5) Tabella 9.5 NIH Stroke Scale - Versione italiana, Scala per l\u2019ictus del National Institute of Health (a cura del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell\u2019Universit\u00e0 degli Studi, Sapienza, Roma) Funzione da esaminare - Istruzioni Punteggi 1a. Livello di coscienza: vigilanza 0. Vigile L\u2019esaminatore deve scegliere una risposta 1. Soporoso, ma obbedisce, anche se la valutazione \u00e8 resa difficoltosa risponde o esegue in seguito dalla presenza di tubi endotracheali, a stimoli di modesta entit\u00e0. difficolt\u00e0 linguistiche, traumi o medicazioni 2. Stuporoso, presta orotracheali. Il punteggio \u20183\u2019 viene attenzione solo in seguito a attribuito solo se il paziente non fa alcun stimolazioni ripetute, oppure movimento (eccettuati i riflessi posturali) compie movimenti (non in risposta a stimolazioni nocicettive. stereotipati) in seguito a stimoli intensi o dolorosi. 3. Gli stimoli suscitano solo risposte motorie riflesse o manifestazioni vegetative, oppure non c\u2019\u00e8 alcuna risposta. 1b. Livello di coscienza: orientamento 0. Risponde correttamente ad Va chiesto al paziente prima in che mese entrambe le domande. siamo e poi la sua et\u00e0. Le risposte devono 1. Risponde correttamente ad essere precise: risposte parziali non vanno una delle due domande. considerate valide. Se il paziente \u00e8 afasico 2. Non risponde o stuporoso (1a= \u20182\u2019) il punteggio \u00e8 \u20182\u2019. Se il correttamente a nessuna paziente non pu\u00f2 parlare perch\u00e9 intubato o delle due domande. per trauma orotracheale, disartria grave, difficolt\u00e0 linguistiche o altro problema non secondario ad afasia, il punteggio \u00e8 \u20181\u2019. Segue","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 253 Tabella 9.5 Segue 1c. Livello di coscienza: comprensione ed 0. Esegue correttamente esecuzione di ordini semplici entrambi gli ordini. Va chiesto al paziente di aprire e chiudere 1. Esegue correttamente uno gli occhi e poi di aprire e chiudere la mano dei due ordini. non paretica. Se le mani non possono 2. Non esegue correttamente essere usate, l\u2019ordine va sostituito con nessuno dei due ordini. un altro comando semplice. L\u2019ordine si considera correttamente eseguito anche se il paziente non riesce a portarlo a termine per ipostenia. Se il paziente non risponde al comando verbale, l\u2019esaminatore pu\u00f2 mimare il gesto e dare comunque un punteggio. Se il paziente ha esiti di trauma, amputazioni o altri impedimenti fisici vanno utilizzati ordini semplici adeguati. Viene valutato solo primo tentativo. 2. Sguardo 0. Normale. Si valutano solo i movimenti oculari 1. Paralisi parziale dello orizzontali, volontari o riflessi sguardo orizzontale. Lo (oculocefalici), ma senza ricorso al test sguardo \u00e8 anormale in uno calorico. Se il paziente ha una deviazione o entrambi gli occhi, ma coniugata dello sguardo che pu\u00f2 essere non c\u2019\u00e8 paralisi totale o superata dall\u2019attivit\u00e0 volontaria o riflessa, deviazione forzata. il punteggio \u00e8 \u20181\u2019. In caso di paralisi 2. Deviazione forzata dello periferica isolata (III, IV o VI nervo cranico) sguardo, o paralisi totale. La il punteggio \u00e8 \u20181\u2019. Lo sguardo \u00e8 valutabile manovra oculocefalica non anche negli afasici. In caso di trauma riesce a spostare gli occhi oculare, bende, cecit\u00e0 o altri disturbi visivi oltre la linea mediana. preesistenti, verr\u00e0 valutata la motilit\u00e0 riflessa e il punteggio verr\u00e0 attribuito a discrezione dell\u2019esaminatore. Stabilire un contatto visivo col paziente e poi muoversi attorno a lui pu\u00f2 a volte servire a svelare la presenza di una paralisi parziale dello sguardo. Segue","254 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Tabella 9.5 Segue 3. Campo visivo 0. Normale. Assenza di deficit Il campo visivo (quadranti superiori e campimetrici. inferiori) viene valutato per confronto o con 1. Emianopsia parziale la tecnica della minaccia visiva, a seconda (quadrantopsia). della situazione. Il movimento laterale 2. Emianopsia completa. dello sguardo verso le dita in movimento \u00e8 considerato indice di normalit\u00e0 del 3. Emianopsia bilaterale campo visivo da quel lato. In presenza di (include la cecit\u00e0 bilaterale cecit\u00e0 mono-oculare, si valuta il campo di qualunque causa). visivo dell\u2019occhio sano. Il punteggio \u20181\u2019 va attribuito solo in caso di chiara asimmetria. In presenza di cecit\u00e0 bilaterale, qualsiasi ne sia l\u2019origine, il punteggio \u00e8 \u20183\u2019. Il test va concluso con la stimolazione simultanea bilaterale. Se c\u2019\u00e8 estinzione il punteggio \u00e8 \u20181\u2019 e il risultato viene utilizzato per rispondere alla domanda 11 (inattenzione). 4. Paralisi facciale 0. Assente. Movimenti facciali simmetrici. Va chiesto al paziente di mostrare i denti, alzare le sopracciglia e chiudere gli occhi. 1. Paresi lieve. Spianamento Le richieste possono essere mimate. In del solco naso-labiale. caso di afasia o scarsa collaborazione, va Asimmetria del valutata la simmetria dei movimenti del volto in risposta agli stimoli dolorosi. Se sorriso. il paziente ha esiti di trauma, bende, tubo orotracheale, cerotti o altre ostacoli fisici 2. Paresi parziale. Ipostenia all\u2019esame completo della faccia, questi totale o subtotale della met\u00e0 dovrebbero essere rimossi per quanto inferiore possibile. della faccia. 3. Paralisi completa mono- o bilaterale. Assenza di movimenti della met\u00e0 superiore ed inferiore della faccia. Segue","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 255 Tabella 9.5 Segue 5a. Motilit\u00e0 dell\u2019arto superiore sinistro 0. Nessuno slivellamento L\u2019arto superiore va posizionato per 10\u2019\u2019 dall\u2019esaminatore con le palme verso il 1. Slivellamento (senza basso, a 90\u00b0 se il paziente \u00e8 seduto o a 45\u00b0 caduta) prima che siano se \u00e8 supino. Il paziente deve mantenere la trascorsi 10\u2019\u2019 posizione per 10 secondi. Se \u00e8 afasico viene 2. Caduta prima di 10\u201d incoraggiato usando un tono imperioso e la mimica, ma non con stimoli dolorosi. 3. Presenza di movimento a Gli arti si esaminano uno alla volta, gravit\u00e0 eliminata iniziando dal lato non paretico. In caso di 4. Nessun movimento amputazione o di anchilosi si assegna il NV. Amputazione o anchilosi punteggio \u2018NV\u2019 (non valutabile). Occorre (spiegare) comunque fornire spiegazione scritta del perch\u00e9 di tale punteggio. 5b. Motilit\u00e0 dell\u2019arto superiore destro idem come sopra idem come sopra 6a. Motilit\u00e0 dell\u2019arto inferiore sinistro 0. Nessuno slivellamento per 5\u2019\u2019 L\u2019arto inferiore va esaminato sollevandolo con un angolo di 30\u00b0 a paziente supino. 1. Slivellamento (senza Il paziente deve mantenere la posizione caduta) prima che siano per 5 secondi. Il paziente afasico viene trascorsi 5\u2019\u2019 incoraggiato usando un tono imperioso e la mimica, ma non con stimoli dolorosi. 2. Caduta prima di 5\u201d Gli arti si esaminano uno alla volta, iniziando dal lato non paretico. In caso di 3. Presenza di movimento a amputazione o di anchilosi si assegna il gravit\u00e0 eliminata punteggio \u2018NV\u2019 (non valutabile). Occorre comunque fornire spiegazione scritta del 4. Nessun movimento perch\u00e9 di tale punteggio. NV. Amputazione o anchilosi (spiegare) 6b. Motilit\u00e0 dell\u2019arto inferiore destro idem come sopra idem come sopra Segue","256 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Tabella 9.5 Segue 7. Atassia degli arti 0. Assente Questa prova \u00e8 finalizzata al rilevamento 1. Presente o all\u2019arto di un disturbo di circolo posteriore. superiore o all\u2019inferiore Deve essere eseguita con il paziente a 2. Presente sia all\u2019arto occhi aperti, in caso di deficit del campo superiore che all\u2019arto visivo assicurarsi che la prova avvenga inferiore. nella parte non compromessa. La prova indice-naso e calcagno-ginocchio viene NV. Amputazione o anchilosi eseguita su entrambi i lati, e la asimmetria (spiegare) \u00e8 considerata presente solo in assenza di deficit di forza. L\u2019atassia \u00e8 considerata assente in caso di plegia o paresi grave, o se il paziente non collabora. Il punteggio \u2018NV\u2019 sar\u00e0 assegnato solo in caso di amputazione o anchilosi dell\u2019arto, fornendo spiegazione scritta. 8. Sensibilit\u00e0 0. Normale Si stima valutando la risposta del paziente 1. Ipoestesia lieve o alla puntura di spillo su tutte le sezioni moderata. Il paziente corporee (braccia [non mani], gambe, riferisce che la puntura tronco, viso). Il punteggio \u20182\u2019 dovrebbe di spillo \u00e8 meno acuta sul essere assegnato solo quando pu\u00f2 essere lato affetto, oppure non chiaramente dimostrata una perdita avverte sensazioni dolorose sensoriale grave o totale. ma \u00e8 consapevole di essere toccato. 2. Ipoestesia grave. Il paziente non sente di essere toccato sul lato affetto. Segue","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 257 Tabella 9.5 Segue 9. Linguaggio 0. Normale Molte informazioni sulla comprensione 1. Afasia da lieve a moderata. si deducono dalle precedenti sezioni Nell\u2019eloquio spontaneo, della scala. Al paziente viene chiesto di fluenza o comprensione descrivere ci\u00f2 che sta accadendo nella sono un po\u2019 ridotte, ma le vignetta allegata, di denominare gli oggetti idee vengono espresse senza illustrati nella pagina allegata e di leggere significative limitazioni. La l\u2019elenco di frasi allegato. La comprensione conversazione sul materiale verbale \u00e8 valutata anche in base alle allegato pu\u00f2 essere difficile risposte ottenute nelle precedenti prove, o impossibile, ma le risposte incluso l\u2019esame neurologico generale. Se del paziente consentono di un deficit visivo interferisce con i test, identificare la figura o gli va chiesto al paziente di identificare gli oggetti denominati. oggetti che gli vengono posti nella mano, 2. Afasia grave. L\u2019espressione di ripetere e di pronunciare le parole. Al \u00e8 frammentaria e l\u2019ascoltatore paziente intubato dovrebbe essere chiesto \u00e8 costretto a fare domande di scrivere una frase. Al paziente in coma e a tentare di estrapolare (domanda 1a = 3) viene arbitrariamente i contenuti dalle risposte. assegnato il punteggio \u20183\u2019. In caso di stupor La quantit\u00e0 di informazioni o limitata collaborazione, l\u2019esaminatore scambiata \u00e8 modesta e la sceglier\u00e0 il punteggio ricordando che \u20183\u2019 va comunicazione \u00e8 possibile assegnato solo se il soggetto \u00e8 muto e non solo grazie allo sforzo esegue alcun ordine. dell\u2019ascoltatore. Le risposte del paziente non consentono di identificare la figura o gli oggetti denominati. 3. Muto, afasia totale. Fluenza e comprensione totalmente inefficaci. Segue","258 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Tabella 9.5 Segue 10. Disartria 0. Assente Anche se si ritiene che il paziente non sia 1. Disartria da lieve a disartrico, l\u2019eloquio va comunque valutato moderata. Il paziente chiedendo di leggere o ripetere le parole pronuncia male almeno dall\u2019elenco allegato. In caso di afasia alcune parole ma l\u2019eloquio \u00e8 grave pu\u00f2 essere valutata la chiarezza comprensibile. dell\u2019articolazione del linguaggio spontaneo. 2. Disartria grave. Il punteggio \u2018NV\u2019 va assegnato solo a un L\u2019articolazione della parola \u00e8 paziente intubato o con altri impedimenti talmente alterata da rendere fisici a pronunciare le parole. Occorre l\u2019eloquio incomprensibile, in comunque fornire spiegazione scritta del assenza di afasia o in modo perch\u00e9 di tale punteggio. non spiegabile dall\u2019entit\u00e0 dell\u2019afasia. Il paziente pu\u00f2 essere muto o anartrico. NV. Intubato o altro impedimento fisico all\u2019articolazione della parola (spiegare). 11. Inattenzione 0. Assente L\u2019inattenzione pu\u00f2 essere identificata 1. Inattenzione visiva, mediante i test precedenti. In caso di tattile, uditiva, spaziale o deficit visivo grave che non consente la corporea, oppure estinzione stimolazione simultanea visiva doppia, alla stimolazione bilaterale se gli stimoli cutanei sono normali, il simultanea in una delle punteggio \u00e8 normale. Se il paziente \u00e8 modalit\u00e0 sensoriali. afasico, ma mostra normale attenzione 2. Grave emi-inattenzione verso entrambi i lati, il punteggio \u00e8 o estinzione a pi\u00f9 di una normale. Il neglect visuo-spaziale e modalit\u00e0. Non riconosce la l\u2019anosognosia vanno considerate come prova propria mano o si rivolge solo di inattenzione. ad un lato dello spazio.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 259 Possibili scenari Insorgenza dei sintomi da meno di 4,5 ore Calcolare il punteggio NIHSS e dicotomizzare i pazienti per l\u2019ese- cuzione di indagini radiologiche di primo livello (da eseguire possi- bilmente entro 15-30 minuti dalla valutazione clinica) (figura 9.1): n In caso di punteggio uguale o superiore a 7 eseguire TC encefalo senza mezzo di contrasto (mdc) e angio-TC dei vasi extra- ed intra-cranici. Eseguire angio-TC anche in presen- za di segno dell\u2019arteria cerebrale media iperdensa (vedi in seguito), indipendentemente dal punteggio NIHSS. Nel caso di centri non dotati di angio-TC, eseguire comunque TC encefalo e proseguire nel percorso. In questi centri il ricorso a ecocolorDoppler extra-ed intra-cranico pu\u00f2 essere utile per identificare l\u2019occlusione arteriosa, anche indipendentemente dal punteggio NIHSS. n In caso di punteggio inferiore a 7 eseguire una TC encefalo senza mdc. Figura 9.1 Dicotomizzazione dei pazienti in base al punteggio NIHSS NIHSS \u22657 <7 TC + angioTC TC","260 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA NB. Non vi \u00e8 controindicazione all\u2019esecuzione di angio-TC anche in pazienti con NIHSS inferiore a 7, ove clinicamente indicato (ad esempio sintomi suggestivi per interessamento del circolo posterio- re, vedi oltre) e in base ai protocolli locali. La TC encefalo pu\u00f2 mostrare la presenza di: n TC negativa o presenza di segni precoci e\/o evidenza di lesione ischemica cerebrale; n emorragia intraparenchimale; n emorragia sub aracnoidea; n trombosi dei seni venosi; n lesione occupante spazio; n patologia infiammatoria; n patologia infettiva. Nel caso di ictus ischemico, la TC encefalo pu\u00f2 essere negativa, rivelare la lesione ischemica come area di ipodensit\u00e0 o mostrare la presenza di segni precoci (segno dell\u2019arteria cerebrale media iper- densa; spianamento focale dei solchi corticali con ridotta differen- ziazione tra sostanza bianca e sostanza grigia e\/o compressione focale dei ventricoli; ipodensit\u00e0 della sostanza grigia e\/o dei nuclei della base). Il percorso diagnostico\/terapeutico prosegue con il calcolo dell\u2019A- SPECTS (Alberta Stroke Programme Early CT) score (figura 9.2): n Individuare un piano di scansione passante per talamo e gangli della base e un secondo piano di scansione pi\u00f9 craniale passan- te per i ventricoli laterali. n Suddividere la corteccia e le strutture cerebrali profonde in 10 regioni anatomiche (nucleo caudato, capsula interna, corteccia dell\u2019insula, corteccia cerebrale del territorio di ACM suddivisa in regione anteriore media e posteriore in entrambi i piani sopra indicati). n Sottrarre 1 punto dal totale per ogni sede di segno precoce (ri- duzione dei valori densitometrici eventualmente associata a perdita del confine fra sostanza bianca e grigia e\/o obliterazio- ne dei solchi).","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 261 Figura 9.2 Calcolo dell\u2019ASPECTS score Legenda: Assenza totale di segni precoci = 10 C = nucleo caudato Per ogni sede di segno precoce sottrarre 1 IC = capsula interna Punteggio >7 = segni precoci non estesi L = nucleo lentiforme (>1\/3 territorio ACM) I = corteccia dell\u2019insula Punteggio \u22647 = segni precoci estesi (>1\/3 M1-M6 = solchi corticali territorio ACM) con rischio elevato di: - morte\/invalidit\u00e0 a 3 mesi; - emorragia sintomatica. n Segni precoci estesi di ischemia cerebrale: coinvolgenti pi\u00f9 di 1\/3 del territorio di arteria cerebrale media (ACM) o ASPECTS score <7. In questi pazienti il trattamento trombolitico sistemico non \u00e8 pi\u00f9 una controindicazione assoluta, anche se pu\u00f2 comportare un pi\u00f9 elevato rischio di trasformazione emorragica secondaria in forma di ematoma. Quindi, valutare attentamente il rappor- to rischio\/beneficio e ove possibile discuterne con il pazien- te, e comunque informare i familiari prima dell\u2019esecuzione di trombolisi iv e\/o di intervento endovascolare. Nel caso venga fatta opzione di intervento di rivascola- rizzazione prosegue il percorso dell\u2019emergenza. Nel caso non venga fatta opzione di intervento di rivascolariz- zazione, questi pazienti escono dal percorso dell\u2019emergenza ed entrano in quello della diagnostica eziopatogenetica d\u2019urgenza ai fini dell\u2019inizio precoce della terapia di prevenzione secondaria","262 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA mirata, con ricovero in unit\u00e0 neurovascolare (stroke unit o centro ictus). n Segni precoci non estesi (meno di 1\/3 del territorio di ACM o ASPECTS score \u22657) o assenti: in questi pazienti prosegue senz\u2019al- tro il percorso dell\u2019emergenza. eleggiBilit\u00e0 del paziente al trattaMento troMBolitico endovenoSo La trombolisi intravenosa (TIV) deve essere effettuata in unit\u00e0 neurovascolare (stroke unit o centro ictus) o comunque sotto la guida del neurologo vascolare, secondo protocolli condivisi con gli altri professionisti coinvolti e in assenza di controindicazioni cliniche, quanto prima possibile entro le 4,5 ore dall\u2019esordio dei sintomi. Di seguito sono riportati i criteri di inclusione e i criteri assoluti e relativi di esclusione (tabella 9.6).3 Prima e durante il trattamento monitorare i parametri vitali (pres- sione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, glice- mia). Terapia antipiretica in caso di febbre. Somministrare r-tPA 0,9 mg\/kg (max 90 mg), 10% in bolo in 1 minuto, il restante in infusione in 60 minuti. NB. La dose massima somministrabile di r-tPA \u00e8 di 90 mg, corrispon- dente ad un peso di 100 kg. Per pazienti con peso \u2265100 kg la dose da somministrare \u00e8 sempre 90 mg.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 263 Tabella 9.6 Criteri di esclusione dalla trombolisi sistemica Criteri di inclusione S\u00ec No Pazienti di ambo i sessi di et\u00e0 \u2265 18 anni* oo Ictus ischemico responsabile di un deficit misurabile di oo linguaggio, motorio, cognitivo, di sguardo, del visus e\/o di neglect Inizio dei sintomi entro 4,5 ore (alla somministrazione di oo rt-PA) Sintomi presenti per almeno 30 minuti. I sintomi vanno oo distinti da quelli di un episodio di ischemia generalizzata (cio\u00e8 una sincope), di una crisi epilettica o di una crisi di emicrania. I pazienti (o un familiare) debbono aver ricevuto informazione o o sul trattamento e possibilmente aver dato il consenso all\u2019utilizzo dei loro dati e alle procedure di follow-up **L\u2019attuale RCP dell\u2019Actilyse\u00ae riporta un limite superiore di et\u00e0 di 80 anni. Tuttavia, il trial IST 34 e l\u2019ultima metanalisi Cochrane dei trial con alteplase5 hanno dimostrato che i pazienti ultraottantenni si giovano della trombolisi ev in maniera analoga ai pazienti di et\u00e0 inferiore agli 80 anni. Criteri assoluti di esclusione S\u00ec No Insorgenza dell\u2019ictus >4,5 ore oo Emorragia intracranica alla TC cerebrale oo Sospetto clinico di ESA, anche se TC normale oo Somministrazione di eparina endovena nelle precedenti 48 ore oo e aPTT eccedente limite normale superiore del laboratorio Conta piastrinica <100.000\/mm3 oo Diatesi emorragica nota oo Sanguinamento grave in atto o recente oo Sospetto di emorragia intracranica in atto oo Endocardite batterica, pericardite oo Segue","264 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Tabella 9.6 Segue Criteri di esclusione S\u00ec No Pancreatite acuta oo Neoplasia con aumentato rischio emorragico oo Grave epatopatia, compresa insufficienza epatica, cirrosi, oo ipertensione portale (varici esofagee), epatite attiva Retinopatia emorragica, ad esempio in diabetici alterazioni oo del visus Alto rischio emorragico per comorbilit\u00e0 oo Recenti (<10 giorni) massaggio cardiaco esterno traumatico, oo parto, puntura di vaso sanguigno non comprimibile (ad esempio vena succlavia o giugulare) oo Malattia ulcerosa del tratto gastroenterico (<3mesi) Criteri relativi di esclusione** S\u00ec No Deficit lieve o rapido miglioramento dei sintomi (30 minuti) oo Ora di insorgenza non nota o ictus presente al risveglio oo Crisi convulsiva all\u2019esordio dell\u2019ictus oo Paziente con storia di ictus e diabete concomitante oo Glicemia <50 o >400 mg\/dl oo Pregresso ictus negli ultimi 3 mesi oo Ipertensione arteriosa grave non controllata oo Ictus grave clinicamente (es. NIHSS >25) e\/o sulla base di oo adeguate tecniche di neuroimmagini Paziente in terapia anticoagulante orale oo Paziente in terapia anticoagulante con eparine a basso peso oo molecolare Segue","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 265 Tabella 9.6 Segue Criteri relativi di esclusione** S\u00ec No Storia di patologie del SNC: neoplasia, intervento chirurgico oo cerebrale o midollare, aneurisma Aneurisma arterioso, malformazione artero-venosa oo Storia di emorragia intracranica (parenchimale o oo subaracnoidea) Stato di gravidanza oo Intervento chirurgico maggiore o grave trauma (<3 mesi) oo **Criteri di esclusione riportati nell\u2019RCP dell\u2019Actilyse\u00ae che non sono tuttavia supportati da evidenze scientifiche riportate in letteratura.3 Per maggiori dettagli vedi il testo. nota Lo studio ENCHANTED6 ha confrontato il trattamento trombolitico con r-tPA alla dose ridotta di 0,6 mg\/kg (15% in bolo e 85% in infusione di 60 minuti, dose massima 60 mg) con il trattamento standard (0,9 mg\/kg) entro 4,5 ore dall\u2019esordio dell\u2019ictus. Nello stu- dio non \u00e8 stata dimostrata la non inferiorit\u00e0 del trattamento a dose ridotta rispetto al trattamento standard per quanto riguarda morte o disabilit\u00e0 (mRS 2-6) a 90 giorni, mentre la non inferiorit\u00e0 \u00e8 stata evidenziata da un\u2019analisi di efficacia secondaria basata sull\u2019analisi ordinale dell\u2019intero range di punteggi della scala mRS. Non sono state evidenziate differenze relativamente alla mortalit\u00e0 a tre mesi mentre la trasformazione emorragica sintomatica \u00e8 risultata signi- ficativamente ridotta. L\u2019analisi dei sottogruppi non ha evidenziato sostanziali differenze nei risultati in relazione a et\u00e0, sesso, grup- po etnico, finestra terapeutica, punteggio NIHSS basale, sottotipo eziologico dell\u2019ictus. Infine, in un\u2019analisi post-hoc di sottogruppo basata sull\u2019analisi ordi- nale della mRS \u00e8 stato dimostrato un risultato a favore della bassa dose di r-tPA nel gruppo in terapia con antiaggreganti prima dell\u2019ic- tus rispetto al gruppo dei non trattati con antiaggreganti.","266 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Pertanto, si suggerisce la possibilit\u00e0 di ricorrere alla dose ridotta di r-tPA (0,6 mg\/kg ev, di cui il 15% della dose totale in bolo e il rimanente in infusione in 60 minuti) nei pazienti in tratta- mento con antiaggreganti piastrinici, in particolare in caso di doppia antiaggregazione. Monitorare lo stato neurologico ogni 15 minuti durante l\u2019infusione, ogni 30 minuti per le successive sei ore e ogni ora per le successive 16 ore. Monitorare la pressione arteriosa ogni 15 minuti per le prime 2 ore, ogni 30 minuti per le successive sei ore ed ogni 60 minuti per le suc- cessive 16 ore. Deficit lieve o rapido miglioramento dei sintomi (30 minuti). Fino al 25% dei pazienti esclusi dalla trombolisi per la presenza di un deficit neurologico minore ha mostrato un successivo peg- gioramento e un esito clinico sfavorevole.7 Nei trial randomizzati, gli stessi pazienti traggono beneficio dalla TIV.5 Quindi, un rapi- do recupero del deficit dovrebbe essere considerato un criterio di esclusione solo se porta alla normalizzazione dell\u2019esame neurologi- co, poich\u00e9 vi \u00e8 indicazione al trattamento finch\u00e9 persiste un defi- cit misurabile. Inoltre, il trattamento trombolitico nei pazienti con deficit lieve \u00e8 in genere sicuro.8 Ora di insorgenza non nota o ictus presente al risveglio. In que- sti casi, viene considerato come esordio dei sintomi l\u2019ultima occa- sione in cui il paziente \u00e8 stato visto o sentito in normali condizioni di salute o, nel caso di ictus al risveglio, l\u2019ora in cui si \u00e8 addormen- tato. Questo comporta inevitabilmente l\u2019esclusione dal trattamento di una larga percentuale di pazienti, essendo spesso superata la finestra terapeutica delle 4,5 ore. La determinazione dell\u2019estensio- ne della lesione ischemica e del mismatch diffusione\/perfusione in risonanza magnetica possono fornire utili indicazioni al trattamen- to.9 10 Analoghe informazioni sono fornite dallo studio di TC per- fusionale. Inoltre, l\u2019assenza di iperintensit\u00e0 o la presenza di una debole iperintensit\u00e0 nelle sequenze FLAIR, nell\u2019area ischemica evi- denziata dalla restrizione della diffusione in risonanza magnetica,","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 267 indica un esordio dell\u2019ischemia databile a meno di tre ore.11 Uno studio ha mostrato la sicurezza ed efficacia della TIV in pazienti con ictus al risveglio, senza segni precoci di ischemia o coinvolgimen- to inferiore a 1\/3 del territorio dell\u2019arteria cerebrale media alla TC encefalo.12 Crisi convulsiva all\u2019esordio dell\u2019ictus. La TIV pu\u00f2 essere effettuata in caso di esordio dell\u2019ictus con crisi epilettiche,13 quando vi sia evidenza che il deficit rappresenti una conseguenza dell\u2019ictus e non un deficit post-critico. Paziente con storia di ictus e diabete concomitante. Pazienti con storia di ictus e diabete concomitante sottoposti a TIV, nonostante un lieve non significativo incremento della mortalit\u00e0, hanno mo- strato un esito clinico migliore dei controlli non sottoposti a trat- tamento.14 Glicemia <50 o >400 mg\/dl. Prima della TIV \u00e8 necessario correg- gere l\u2019ipo-iperglicemia (<50 o >400 mg\/dl). Nel primo caso l\u2019ipogli- cemia pu\u00f2 essere causa dei sintomi focali. Se alla correzione della stessa i sintomi persistono pu\u00f2 essere effettuato il trattamento trombolitico entro la finestra terapeutica standard. In caso di iper- glicemia i valori devono essere ridotti a <200 mg\/dl prima di inizia- re il trattamento. Pregresso ictus negli ultimi tre mesi. La decisione se trattare o meno pazienti con pregresso ictus recente, deve essere posta caso per caso, considerando le dimensioni e la data del primo ictus (mag- giore rischio emorragico per lesioni pi\u00f9 grandi e pi\u00f9 recenti), l\u2019e- t\u00e0 del paziente (rischio di sanguinamento maggiore con le et\u00e0 pi\u00f9 avanzate e bilancio rischio\/beneficio in relazione all\u2019aspettativa di vita del paziente) e potenziale gravit\u00e0 del nuovo evento. Ipertensione arteriosa grave non controllata. Correggere i valori pressori se presente ipotensione o ipertensione grave: PA sistolica >185 mmHg e\/o PA diastolica >110 mmHg, preferibilmente utiliz- zando farmaci ad azione non prolungata per ottenere valori di PA inferiori a quelli indicati, evitando l\u2019ipotensione per garantire una","268 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA buona perfusione delle aree ischemiche (ad esempio urapidil ev \u2013 nitrati ev \u2013 labetalolo ev - clonidina ev). Tali cut off pressori devo- no essere mantenuti durante il trattamento e almeno per le 24 ore successive. Ictus grave clinicamente (ad esempio NIHSS >25) e\/o sulla base di adeguate tecniche di neuro immagini. Nei trial rando- mizzati, pazienti con NIHSS \u2265 22 hanno mostrato un beneficio dalla somministrazione del trombolitico.5 Analogamente, i benefici del trattamento rimangono in caso di segni precoci alla TC.4 In tali con- dizioni aumenta il rischio di sanguinamento a seguito di tratta- mento trombolitico, per cui \u00e8 necessario valutarne attentamente il rapporto rischio\/beneficio. I pazienti con occlusione dell\u2019arteria basilare possono presentarsi con deficit severo ma beneficiare comunque del trattamento (vedi oltre). Paziente in terapia anticoagulante orale. Pazienti in terapia an- ticoagulante orale con farmaci anti-vit K e con valori di INR \u22641,7 prima del trattamento, hanno mostrato una mortalit\u00e0 e un esito funzionale comparabili a quelli di pazienti non anticoagulati in se- guito a TIV.15 Per quanto concerne pazienti in terapia con anticoagulanti orali di- retti, considerato il profilo di maggior sicurezza di questi rispetto al warfarin relativamente al rischio di emorragie intracerebrali, no- nostante le scarse evidenze di letteratura, \u00e8 ragionevole prendere in considerazione la TIV. La scelta deve essere basata sul tipo di farmaco, la storia clinica (dose e intervallo temporale dall\u2019ultima assunzione, funzionalit\u00e0 renale), terapie concomitanti e sulla pre- senza di test specifici e standardizzati (tempo di trombina, tempo di ecarina o Hemoclot per il dabigatran, anti-Xa per il rivaroxaban, l\u2019apixaban o l\u2019edoxaban).16 17 Inoltre, in caso di terapia con dabigatran, prima della TIV il pazien- te pu\u00f2 essere trattato con idarucizumab, anticorpo monoclonale che","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 269 lega il dabigatran bloccandone l\u2019effetto anticoagulante senza alcun effetto collaterale pro-trombotico.18 Analogamente, appena disponibile l\u2019andexanet, antidoto specifico dei farmaci anti-Xa,19 sar\u00e0 possibile bloccare l\u2019effetto anticoagulan- te di questi prima di effettuare la TIV. Paziente in terapia anticoagulante con eparine a basso peso molecolare. I pochi dati disponibili mostrano un aumentato di ri- schio di emorragia sintomatica e di esito clinico negativo quando si sottopongono a TIV pazienti in trattamento con EBPM. Tuttavia il numero limitato di casi non consente di valutare se tempi di sommi- nistrazione e dosaggi diversi comportino sempre lo stesso aumento di rischio. Pertanto, pur dovendosi in generale suggerire la massima cautela, la possibilit\u00e0 di trattare il paziente va comunque valutata nel singolo caso, tenendo conto del rapporto rischio-beneficio cal- colabile sulla base dei dati disponibili e della prognosi presumibile del paziente in assenza di trombolisi. Paziente in trattamento antiaggregante singolo o doppio. Il trat- tamento con antiaggreganti piastrinici precedente l\u2019ictus, e in parti- colare una doppia antiaggregazione, rappresenta un fattore di rischio per sanguinamento dopo TIV. Il trial IST III ha tuttavia mostrato come in pazienti in terapia antiaggregante l\u2019efficacia del trattamento si mantiene.4 Come gi\u00e0 indicato, in presenza di doppia antiaggrega- zione valutare l\u2019opportunit\u00e0 di utilizzare la dose ridotta di t-PA. Storia di patologie del SNC: neoplasia, intervento chirurgico cerebrale o midollare. I casi riportati in letteratura non eviden- ziano un incremento del rischio di sanguinamento o peggioramento dell\u2019outcome dopo TIV in pazienti sottoposti a pregresso tratta- mento chirurgico per ematoma subdurale o contusione cerebrale, meningioma, derivazione per idrocefalo normoteso, o con presenza concomitante di neoplasie cerebrali quali meningiomi, colesteato- ma, schwannoma del nervo acustico o tumori paranasali.20-22 Aneurisma arterioso, malformazione artero-venosa. Informazio- ni circa il rischio di sanguinamento dopo TIV in pazienti con aneuri-","270 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA sma cerebrale (22 pazienti in una coorte di 236 pazienti sottoposti a trombolisi) riportano una percentuale del 14% contro il 19% dei pazienti senza aneurisma. Analogamente, l\u2019occorrenza di emorragia cerebrale sintomatica (SICH) non si \u00e8 avuta in alcuno dei pazienti con aneurisma contro il 5% del gruppo di pazienti senza aneuri- sma cerebrale.23 Per quanto riguarda pazienti con malformazioni arterovenose, i dati esistenti in letteratura non sono sufficienti ad esprimere opinioni sui rischi del trattamento trombolitico.24 25 In questi ultimi potrebbe essere considerata l\u2019opzione endovascolare (vedi oltre). Storia di emorragia intracranica (parenchimale o subaracnoidea). Solo tre casi di pazienti sottoposti a TIV per ictus ischemico acuto con pregressa storia di emorragia cerebrale sono riportati in lettera- tura. In nessun caso si sono verificate complicanze emorragiche e in due casi si \u00e8 avuto un esito favorevole del trattamento.18 Anche in questi casi \u00e8 pertanto necessario valutare il rapporto rischio\/benefi- cio della TIV con particolare attenzione alla presenza di leucoaraiosi severa, micro-sanguinamenti o angiopatia amiloide, facendo ricorso, quando possibile, alla RM con sequenze in Gradient Echo. Gravidanza e mestruazione. L\u2019alteplase non \u00e8 in grado di attra- versare la barriera placentare, pertanto sono improbabili danni teratogeni al feto. Tuttavia \u00e8 possibile che la trombolisi causi un distacco di placenta con parto prematuro o morte fetale.26 Com- plicanze emorragiche dopo TIV eseguita per varie cause, in donne in stato di gravidanza, si sono verificate nell\u20198% dei casi.27 In nove casi riportati in letteratura la trombolisi \u00e8 stata effettuata a seguito di ictus ischemico acuto in donne in gravidanza, per- lopi\u00f9 durante il primo e secondo trimestre.28 In sei casi non si sono verificati danni al feto mentre in due casi si sono verificati eventi emorragici minori e in un caso si \u00e8 assistito al decesso della paziente a seguito di dissecazione arteriosa conseguente a trat- tamento endovascolare.26 29 \u00c8 pertanto necessario anche in questi casi valutare attentamente il rapporto rischio\/beneficio per la pa- ziente e per il feto.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 271 Anche nel caso del trattamento di pazienti con ictus acuto durante il periodo mestruale, poche informazioni sono evidenti dalla lette- ratura. Su 30 pazienti, solo in due casi si \u00e8 resa necessaria una tra- sfusione di emazie.30 Pertanto \u00e8 necessario informare la paziente, raccogliere notizie circa la fase del periodo mestruale e l\u2019eventuale anamnesi per dismenorrea, e considerare preventivamente la neces- sit\u00e0 di trasfusioni ematiche. Intervento chirurgico maggiore o grave trauma. Una storia di in- tervento chirurgico maggiore (ad esempio ernia inguinale, resezio- ne di cancro ovarico, by-pass aorto-coronarico o femoro-popliteo, resezione gastrointestinale, splenectomia ecc.) o grave trauma non cranico (ad esempio frattura di femore, braccio o ginocchio) nei precedenti tre mesi dall\u2019ictus acuto (14 giorni secondo le linee-gui- da dell\u2019American Heart Association), \u00e8 criterio relativo di esclusione dalla TIV. Casi di trombolisi off-label effettuata in pazienti con in- tervento o trauma recente suggeriscono la sicurezza del trattamen- to,20 21 31 tuttavia \u00e8 opportuno prendere in considerazione l\u2019inter- vento endovascolare primario. Recente infarto miocardico. In pazienti di et\u00e0 superiore a 70 anni con STEMI occorso nelle ultime 6-7 settimane, considerando i tempi e le caratteristiche del processo di riparazione di un focus ischemico cardiaco, la TIV pu\u00f2 comportare rischio potenziale di emopericardio o rottura di cuore. Dissecazione arteriosa cranio-cervicale. La dissecazione caroti- dea e\/o vertebrale non rappresenta un criterio di esclusione al trat- tamento trombolitico, come dimostrato da una metanalisi su dati di outcome di 180 pazienti trattati con TIV (n=121) o trombolisi intra-arteriosa (n=59). Nel primo gruppo le percentuali di esito fa- vorevole a tre mesi, emorragia intracerebrale sintomatica e mortali- t\u00e0 sono state rispettivamente di 58,2%, 3,3% e 7,3%, in confronto al 52,2%, 3,0% e 8,8% di pazienti di pari et\u00e0 e gravit\u00e0, trattati con TIV per ictus da altre cause.32 Pertanto la TIV pu\u00f2 essere effettuata in pazienti con ictus e dissecazione cranio-cervicale.","272 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Attenzione: valutare l\u2019eventuale concomitante presenza di disseca- zione dell\u2019arco aortico che richiede immediato intervento cardochi- rurgico e controindica il trattamento trombolitico. Attenzione: se struttura ospedaliera di I livello, attivare una con- sulenza per via telematica (telemedicina), o inviare presso l\u2019ospe- dale di riferimento. eleggiBilit\u00e0 del paziente alla troMBectoMia Meccanica Secondaria Mentre la trombolisi farmacologica endovascolare non ha mostrato vantaggi rispetto alla TIV,33 la trombectomia meccanica ha mostra- to alti tassi di ricanalizzazione. Non \u00e8 stata dimostrata una superiorit\u00e0 del trattamento endovascolare (TEV) sulla TIV,33-35 mentre il TEV dopo TIV, in pazienti con occlusione del tratto terminale dell\u2019arteria carotide interna (ACI), arteria cere- brale media prossimale nel tratto M1-M2 (ACM M1-M2) o cerebrale anteriore nel tratto A1 (ACA A1) si \u00e8 dimostrato efficace e sicuro.36-40 Pazienti con occlusione di uno o pi\u00f9 di questi rami arteriosi, docu- mentata mediante Doppler Transcranico, angio-TC o angio-RM, con o senza concomitante occlusione dell\u2019ACI extracranica, sono eleggi- bili al TEV entro sei ore dall\u2019esordio dei sintomi. In questi pazienti il TEV non dovrebbe essere ritardato e il paziente va portato il pi\u00f9 rapidamente possibile in sala angiografica anche con l\u2019infusione di t-PA in corso. Una procedura analoga pu\u00f2 essere applicata in caso di occlusio- ne di grossi vasi arteriosi del circolo posteriore (arteria vertebrale dominante, arteria basilare, arteria cerebrale posteriore, ACP tratto P1). Il TEV non \u00e8 indicato in caso di occlusione di arteria vertebrale non dominante, arteria cerebellare postero-inferiore (PICA), arte- ria cerebellare antero-inferiore (AICA), arteria cerebellare superiore (SCA) o arteria cerebrale posteriore (ACP) segmenti distali.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 273 Per arteria vertebrale dominante si intende la vertebrale di calibro maggiore, in un circolo posteriore asimmetrico, o che rifornisce da sola l\u2019arteria basilare. eleggiBilit\u00e0 del paziente alla troMBectoMia Meccanica priMaria Non vi sono dati sufficienti a stabilire l\u2019efficacia e la sicurezza del TEV in caso di criteri di esclusione assoluti alla TIV. Il TEV pu\u00f2 tuttavia essere considerato nel caso dei criteri di esclusione sottoelencati. Finestra terapeutica >4,5 ore. In questi pazienti il TEV dovrebbe essere completato entro le sei ore dall\u2019esordio dei sintomi. Pertanto la procedura dovrebbe iniziare al massimo entro le cinque ore, o alternativamente dovrebbe essere documentata la presenza di un mismatch alla RM DW\/PW o alla TC perfusionale. In caso di occlusio- ne dei rami distali, non aggredibili con tecniche di trombectomia, pu\u00f2 essere considerata la trombolisi intrarteriosa. Recente intervento chirurgico maggiore o grave trauma. In pa- zienti con storia recente di intervento chirurgico maggiore o grave trauma non cranico (nei precedenti tre mesi dall\u2019ictus acuto secon- do l\u2019European Medicines Agency; 14 giorni secondo le linee-guida dell\u2019American Heart Association), il TEV pu\u00f2 essere considerato dopo attenta valutazione del rischio di sanguinamento.31 Pazienti in terapia anticoagulante orale. Pazienti in terapia an- ticoagulante orale con farmaci anti-vit K e con valori di INR >1,7 prima del trattamento possono essere sottoposti a TEV dopo attenta valutazione del rischio di sanguinamento.41 I casi riportati in letteratura di TEV in pazienti con ictus e terapia con anticoagulanti orali diretti (5 casi)42-45 hanno mostrato un esi- to favorevole in caso di ricanalizzazione avvenuta entro le 5,5 ore dall\u2019esordio dei sintomi e nessun caso di emorragia intracerebrale sintomatica. Un esito sfavorevole si \u00e8 avuto in un paziente in tera- pia con rivaroxaban, ricanalizzato a 8 ore.42","274 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Pazienti in trattamento con eparine a basso peso molecolare. Non vi sono dati in letteratura su pazienti sottoposti a TEV in corso di te- rapia con eparine a basso peso molecolare. Tuttavia, in questi pazienti \u00e8 ragionevole ipotizzare il TEV valutando il rapporto rischio\/beneficio. Per i rimanenti criteri elencati in tabella, non vi sono evidenze scien- tifiche a supporto. Tuttavia \u00e8 opportuno individualizzare la scelta del trattamento valutando il rapporto rischio\/beneficio (tabella 9.7). Paziente con NIHSS \u22657 eleggibile a trombolisi endovenosa: ese- guire il trattamento trombolitico e contestualmente valutare l\u2019eleggi- bilit\u00e0 a trombectomia meccanica secondaria entro sei ore dall\u2019esordio dei sintomi. Paziente con NIHSS \u22657 NON eleggibile a trombolisi endovenosa: valutare l\u2019eleggibilit\u00e0 a trombectomia meccanica primaria entro sei ore dall\u2019esordio dei sintomi. NB. In caso di paziente eleggibile alla trombectomia meccanica at- tivare quanto prima il servizio di neuroradiologia interventistica ed inviare il paziente in sala angiografica anche con infusione di trom- bolitico in corso. Se struttura ospedaliera non di II livello, inviare al centro di II livello possibilmente entro 5 ore dall\u2019esordio dei sinto- mi, anche con infusione di trombolitico in corso. Paziente con NIHSS <7 NON eleggibile a trombolisi endovenosa: ricovero in unit\u00e0 neurovascolare (stroke unit o centro ictus) ed esecu- zione di indagini diagnostiche di secondo livello. Paziente con NIHSS <7 eleggibile a trombolisi endovenosa: ese- guire il trattamento trombolitico e successiva esecuzione di indagini diagnostiche di secondo livello.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 275 Tabella 9.7 Criteri di inclusione al trattamento endovascolare Criteri di inclusione al trattamento endovascolare secondario S\u00ec No o Dopo TIV in pazienti con occlusione del tratto terminale o dell\u2019ACI, ACM M1-M2, ACA A1-A2, arteria vertebrale dominante, arteria basilare e\/o ACP P1, con o senza occlusione concomitante di ACI o vertebrale extracraniche* *Documentata mediante angio-TC o angio-RM o Doppler Transcranico. Criteri di inclusione al trattamento endovascolare primario S\u00ec No Insorgenza sintomi >4,5 ore oo Recente intervento chirurgico maggiore o grave trauma (<3 mesi) o o Pazienti in terapia anticoagulante orale con farmaci anti-vit K o o e con valori di INR >1.7 Pazienti in terapia con anticoagulanti orali diretti oo Pazienti in trattamento con eparine a basso peso molecolare o o Neoplasia con aumentato rischio emorragico oo Storia di emorragia cerebrale o subaracnoidea oo Grave insufficienza epatica, cirrosi, ipertensione portale con oo varici esofagee, epatite attiva Retinopatia emorragica oo Aumentato rischio emorragico in relazione alle comorbilit\u00e0 oo Recente (<10 giorni) massaggio cardiaco esterno, parto, oo puntura di vasi non comprimibili Malattia ulcerosa gastrointestinale (<3 mesi) oo NB. Le indicazioni al TEV primario sono basate sulla sola esperienza clinica e non supportate da studi clinici randomizzati","276 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA NB. In caso di paziente con NIHSS basale <7 che peggiora clinica- mente fino ad un punteggio NIHSS \u22657 durante o dopo la trombolisi eseguire TC encefalo: n In caso di emorragia secondaria richiedere consulenza neuro- chirurgica e valutare la somministrazione di acido tranexamico (vedi oltre). n In caso di TC negativa per sanguinamenti eseguire angio-TC dei vasi intracranici per valutare l\u2019eleggibilit\u00e0 a trombectomia meccanica secondaria entro 6 ore dall\u2019esordio dei sintomi (se struttura ospedaliera di I livello \u00e8 utile eseguire angio-TC solo se il paziente pu\u00f2 raggiungere il centro di II livello entro 5 ore dall\u2019esordio dei sintomi). n In caso di peggioramento dei sintomi durante l\u2019infusione del trombolitico questa pu\u00f2 essere interrotta e successivamente ri- presa in caso di immagini negative per emorragia secondaria o per occlusione arteriosa eleggibile a trombectomia meccanica, purch\u00e9 il termine del trattamento non venga posticipato oltre le 5,5 ore dall\u2019esordio dei sintomi. Insorgenza dei sintomi oltre le 4,5 ore Calcolare il punteggio NIHSS (figura 9.1, pag. 259) e dicotomiz- zare i pazienti per l\u2019esecuzione di indagini radiologiche di primo livello (da eseguire il prima possibile dalla valutazione clinica). In caso di punteggio uguale o superiore a 7 eseguire TC ence- falo senza mezzo di contrasto (mdc) e angio-TC dei vasi extra- e intra-cranici. Eseguire angio-TC anche in presenza di segno dell\u2019arteria cerebrale media iperdensa (vedi in seguito), indi- pendentemente dal punteggio NIHSS. Nel caso di centri non dotati di angio-TC, eseguire comunque TC encefalo e proseguire nel percorso. In questi centri il ricorso a ecocolorDoppler extra- e intra-cranico pu\u00f2 essere utile per iden- tificare l\u2019occlusione arteriosa, anche indipendentemente dal pun- teggio NIHSS.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 277 In caso di punteggio inferiore a 7 eseguire una TC encefalo sen- za mdc. NB. Non vi \u00e8 controindicazione all\u2019esecuzione di angio-TC anche in pazienti con NIHSS inferiore a 7 in base ai protocolli locali. Essendo il TEV indicato entro le sei ore dall\u2019esordio dei sintomi, \u00e8 necessario valutare l\u2019opportunit\u00e0 di eseguire l\u2019esame angio-TC quando vi siano le condizioni per iniziare il trattamento stesso en- tro la finestra indicata. In presenza di sintomi di coinvolgimento del circolo posteriore \u00e8 teoricamente possibile un beneficio della TIV fino a sei ore e del TEV fino alle 12 ore dall\u2019esordio (vedi in seguito). La TC pu\u00f2 evidenziare la presenza di lesioni emorragiche, trombosi venosa cerebrale o altre condizioni patologiche per la cui descri- zione si rimanda oltre nel testo. In caso di TC negativa, presenza di segni precoci e\/o evidenza di lesione ischemica: Paziente con NIHSS <7: ricovero in unit\u00e0 neurovascolare (stroke unit o centro ictus) ed esecuzione di indagini diagnostiche di secondo li- vello. Paziente con NIHSS \u22657: valutare l\u2019eleggibilit\u00e0 a TEV primario entro sei ore dall\u2019esordio dei sintomi. NB. In caso di paziente eleggibile al TEV attivare quanto prima il servizio di neuroradiologia interventistica e inviare il paziente in sala angiografica. Se struttura ospedaliera non di II livello, inviare al centro di II livello entro cinque ore dall\u2019esordio dei sintomi. Esami diagnostici aggiuntivi Tutti i pazienti, indipendentemente dal punteggio NIHSS, debbono comunque essere sottoposti ad indagine ecocolorDoppler dei tron- chi sovraortici e del circolo intra-cranico in urgenza.","278 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Gli accertamenti eseguiti possono evidenziare diverse configurazio- ni di patologia vasale: n Assenza di patologia steno-occlusiva extracranica o presenza di placche con stenosi <50% (metodo NASCET)46 non complicate: non ulteriori interventi. n Presenza di patologia steno-occlusiva extracranica con stenosi >50% (metodo NASCET)46 o placca carotidea ulcerata ipsilate- rale alla sede dell\u2019ictus e danno cerebrale non esteso: indirizzare al chirurgo vascolare il paziente per trombo-endoarterectomia (TEA) in prevenzione secondaria in urgenza. NB. Efficacia e sicurezza della TEA in urgenza (entro 48 ore) non sono state provate da trial randomizzati controllati. Quindi, per questo trattamento l\u2019opzione pi\u00f9 appropriata sarebbe l\u2019effettuazio- ne solo nel contesto di trial o, in alternativa, secondo protocolli istituzionali approvati dai Comitati Etici. L\u2019intervento di TEA carotideo rappresenta un intervento di seconda linea dopo il trattamento trombolitico ev e\/o endovascolare nei pa- zienti eleggibili. Nel caso di strutture a minor complessit\u00e0: indirizzo a livello su- periore dei pazienti con indicazione alla TEA in prevenzione se- condaria in urgenza (anche pazienti che non siano stati sottoposti a trombolisi sistemica o endovascolare). Paziente con sospetta ischemia del circolo posteriore Nel sospetto di ictus del circolo posteriore (per la descrizione dei segni e sintomi vedi il paragrafo Deficit neurologici focali) la TC cere- brale pu\u00f2 evidenziare anche segni \u201cprecoci\u201d di ipodensit\u00e0, specie se effettuata a distanza considerevole dall\u2019esordio dei sintomi, l\u2019esten- sione dei quali non \u00e8 decisiva nella scelta terapeutica. Il percorso in caso di ischemia del circolo posteriore segue le stesse indicazioni precedentemente descritte.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 279 L\u2019efficacia e la sicurezza della trombolisi farmacologica intra-arte- riosa o meccanica in pazienti con occlusione di basilare non sono state provate da trial randomizzati controllati. Di conseguenza, per questi trattamenti l\u2019opzione pi\u00f9 appropriata sarebbe l\u2019effettuazione solo nel contesto di trial o, in alternativa, secondo protocolli istitu- zionali approvati dai Comitati Etici. NB. In questi pazienti valutare l\u2019esecuzione di esami neurovascolari in urgenza (angio-TC o in alternativa angio-RM o TCD) anche con NIHSS <7. Possibili scenari in caso di sospetto ictus del circolo posteriore Paziente eleggibile a TIV: eseguire il trattamento trombolitico e contestualmente valutare l\u2019eleggibilit\u00e0 a TEV secondario entro 6 ore dall\u2019esordio dei sintomi. Paziente NON eleggibile a TIV: valutare l\u2019eleggibilit\u00e0 a TEV primario entro sei ore dall\u2019esordio dei sintomi. NB. Studi di coorte47-50 (non trial randomizzati) suggeriscono la po- tenziale estensione delle finestre terapeutiche a sei ore per la TIV e a 12 ore per il TEV. La decisione terapeutica deve pertanto essere presa per ogni singolo caso, anche in relazione all\u2019eventuale steno- si\/occlusione arteriosa sottoponibile a trattamento endovascolare. NB. In caso di paziente eleggibile al trattamento endovascolare attiva- re quanto prima il servizio di neuroradiologia interventistica e inviare il paziente in sala angiografica. Se struttura ospedaliera non di II livello, inviare al centro di II livello entro cinque ore dall\u2019esordio dei sintomi. Insorgenza dei sintomi\/segni oltre le 12 ore o presenza di altre con- troindicazioni alla TIV o al TEV: eparina iv o sc embricata con anti- coagulanti orali e ricovero in unit\u00e0 cerebrovascolare. NB. L\u2019utilizzo dell\u2019eparina iv o sc nella trombosi vertebrobasilare non \u00e8 sostenuto da trial randomizzati controllati ma solo da registri.","280 LA NEUROLOGIA DELL\u2019EMERGENZA-URGENZA Paziente con sospetta trombosi di seni venosi\/vene ce- rebrali Il sospetto clinico \u00e8 molto consistente quando il deficit neurologico focale \u00e8 preceduto da: n cefalea nei giorni precedenti; n crisi epilettica all\u2019esordio (focale con\/senza secondaria genera- lizzazione). Insorgenza dei sintomi da meno di 72 ore Indagini strumentali: n TC cerebrale: evidenzia una lesione ischemica, frequentemente con trasformazione emorragica, con localizzazione non tipica per un territorio arterioso; talora possibilit\u00e0 di evidenziazione diretta di trombosi di un grosso tronco o seno venoso con im- magine spontaneamente iperdensa a sede caratteristica. n Angio-TC: consente di evidenziare la trombosi e confermare la diagnosi. n RM encefalo: le sequenze in DW evidenziano chiaramente la le- sione ischemica anche iperacuta, le sequenze in gradiente di eco o T2* evidenziano chiaramente infarcimenti anche minimi e le sequenze in T1 documentano la presenza del trombo con un aumento del segnale endoluminale.51 n Angio-RM: consente di evidenziare la trombosi e confermare la diagnosi (attenzione: tener conto delle frequenti ipoplasie dei seni, per cui necessario ricercare eventuale segnale del trombo nelle sequenze in T1, o ricorrere al mdc). In presenza di cefalea e crisi comiziali si pone la diagnosi differen- ziale con la PRES e con la SVCR (vedi paragrafo Le diagnosi differen- ziali). Il quadro radiologico in RM\/angio-RM o in TC\/angio-TC pu\u00f2 aiutare nella diagnosi differenziale.","DEFICIT NEUROLOGICI FOCALI 281 terapia Nei pazienti con trombosi venosa cerebrale senza controindicazio- ne alla terapia eparinica \u00e8 indicato il trattamento con eparina a basso peso molecolare sottocute a dose anticoagulante o con eparina non frazionata endovena con monitoraggio dell\u2019aPTT (che deve essere almeno raddoppiato) e ricovero in unit\u00e0 neurovascolare (stroke unit o centro ictus). L\u2019emorragia intraparenchimale e\/o l\u2019emorragia subaracnoidea con- comitante alla trombosi cerebrale venosa non costituiscono una controindicazione al trattamento con eparina. Fino dai primi giorni di terapia conviene embricare, con la terapia eparinica, la terapia anticoagulante orale con warfarin, proseguita per tre mesi nelle forme secondarie a un fattore di rischio transito- rio o modificabile, e per 6-12 mesi nei pazienti con forme idiopa- tiche o con trombofilia ereditaria di lieve entit\u00e0. Una terapia anti- coagulante a tempo indefinito dovrebbe essere attuata nei pazienti con due o pi\u00f9 episodi di trombosi venosa cerebrale idiopatica o nei pazienti in cui un solo episodio sia associato a una trombofilia ere- ditaria grave (deficit antitrombina III, omozigosi mutazione fattore V Leiden, o due o pi\u00f9 condizioni trombofiliche associate). Nella trombosi venosa cerebrale la terapia trombolitica locoregio- nale o sistemica \u00e8 indicata in casi selezionati qualora si verifichi, nonostante la terapia eparinica, un peggioramento delle condizioni cliniche non motivato da altre cause oppure quando si renda ne- cessaria una rapida ricanalizzazione del seno trombizzato. Dose e modalit\u00e0 di somministrazione del trombolitico non sono tuttavia standardizzati. Nei pazienti con trombosi venosa cerebrale e ipertensione endocra- nica isolata, papilledema e calo del visus (pseudotumor cerebri) \u00e8 indicato considerare la possibilit\u00e0 di eseguire una o pi\u00f9 rachicente- si evacuative. In tal caso, la terapia eparinica andr\u00e0 preferibilmen- te iniziata almeno 24 ore dopo l\u2019ultima rachicentesi."]
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