IL RISCHIO INCENDIO
Art. 18. (Obblighi del datore di lavoro e del dirigente)1. Il datore di lavoro … devono:…b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lottaantincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso dipericolo grave e immediato, di salvataggio, di primosoccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;…t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzioneincendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro…. Tali misuredevono essere adeguate alla natura dell’attività, alledimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numerodelle persone presenti;
GESTIONE DELLE EMERGENZEArt. 43 (Disposizioni generali)1. Ai fini degli adempimenti di cui all’articolo 18, comma 1, lettera t), ildatore di lavoro:a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti inmateria di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestionedell’emergenza;b) designa preventivamente i lavoratori di cui all’articolo 18, comma 1,lettera b);c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolograve e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti daadottare;d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioniaffinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non puòessere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro,abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore,in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza oper quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare ilcompetente superiore gerarchico, possa prendere le misureadeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendoconto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.e-bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei allaclasse di incendio ed al livello di rischio presenti sul luogo dilavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cuipossono essere usati….
Art. 44. (Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato)1. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che nonpuò essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zonapericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protettoda qualsiasi conseguenza dannosa.2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico,prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non puòsubire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commessouna grave negligenza.
Art. 46. (Prevenzione incendi)…3. …, i Ministri dell’interno, del lavoro e della previdenza sociale, in relazione aifattori di rischio, adottano uno o più decreti nei quali sono definiti:a) i criteri diretti atti ad individuare:1) misure intese ad evitare l’insorgere di un incendio ed a limitarne leconseguenze qualora esso si verifichi;2) misure precauzionali di esercizio;3) metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzatureantincendio;4) criteri per la gestione delle emergenze;b) le caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezioneantincendio, compresi i requisiti del personale addetto e la sua formazione.4. Fino all’adozione dei decreti di cui al comma 3, continuano ad applicarsi icriteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze neiluoghi di lavoro di cui al decreto del Ministro dell’interno in data 10 marzo1998.
Quanto è stato fatto dal 1998 ad oggi sulla sicurezza antincendio ?
D.M. 10/03/98 Art. 3 comma b) Realizzare le vie e le uscite di emergenza al fine di garantire l’ esodo delle persone in sicurezza.
D.M. 10/03/98 Art. 3 comma b) Realizzare le vie e le uscite di emergenza al fine di garantire l’ esodo delle persone in sicurezza.
D.M. 10/03/98 Art. 3 comma c) Realizzare le misure per una rapida segnalazione dell’incendio, al fine di garantire una rapida segnalazione dei sistemi d’ allarme.
D.M. 10/03/98 Art. 3 comma e) Garantire l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio
D.M. 10/03/98 Art. 3 comma e) Garantire l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio
D.M. 10/03/98 Art. 3 comma e) Garantire l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio
D.M. 10/03/98 Art. 4 Gli interventi di manutenzione ed i controlli su impianti ed attrezzature sono effettuati nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti.
Valutazione rischi d’incendio
Eventi di cronaca
Eventi di cronaca
Eventi di cronaca
ALLEGATO IIPericoli d’incendio più comuni ,p.to 2.2
Pericoli d’incendio p.to A) Deposito di sostanze infiammabili o facilmente combustibili in luoghi non idonei
Pericoli d’incendio p.to B) Accumulo di rifiuti, carta od altro, che può essere incendiato deliberatamente o accidentalmente
Pericoli d’incendio p.to C) Negligenza relativa all’uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore.
Pericoli d’incendio p.to D) Inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa manutenzione delle apparecchiature
ALLEGATO III Misure relative alle vie d’uscita in caso di incendio
Allegato III , vie d’uscita Le vie d’uscita devono essere sempre disponibili per l’ uso e mantenute libere da ostruzioni in qualsiasi momento.
Allegato III , vie d’uscita Le vie d’uscita devono essere sempre disponibili per l’ uso e mantenute libere da ostruzioni in qualsiasi momento.
Allegato III , vie d’uscita Il sistema delle vie d’uscita deve garantire un percorso senza ostacoli e chiaramente riconoscibile.
Allegato III , vie d’uscita Il sistema delle vie d’uscita deve garantire un percorso senza ostacoli e chiaramente riconoscibile.
Allegato III , illuminazione Tutte le vie d’ uscita devono essere adeguatamente illuminate per consentire la loro percorribilità in sicurezza.
Affollamento dell’ambiente Vie di esodo facilmente accessibili Largh. U.S. = Affollam. / 50 * 0,6
Allegato IV L’obiettivo della rivelazione incendi è assicurare che le persone siano avvisate di un principio di incendio.
Allegato V Idranti e naspi devono essere posizionati in punti visibili ed accessibili lungo la via di fuga.
Allegato V Idranti e naspi devono essere posizionati in punti visibili ed accessibili lungo la via di fuga.
Allegato VI Tutte le misure di protezione previste devono essere oggetto di sorveglianza, controlli e mantenute in efficienza.
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI• tipo di attività• materiali immagazzinati e manipolati• attrezzature presenti• caratteristiche costruttive dei locali• dimensioni del luogo di lavoro• numero di persone presenti PREVENZIONE INCENDI Obiettivo: conseguire la sicurezza contro gli incendi COME? RIDUCENDO CONTENENDO LE OCCASIONI LE CONSEGUENZE Misure protettive DI INCENDIOMisure PreventiveFREQUENZA MAGNITUDO definizione di rischio tecnico RISCHIO = Frequenza x Magnitudo R=FxM SICUREZZA EQUIVALENTE
LA CLASSIFICAZIONE
IL DATORE DI LAVORODOPO LE FASI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ADOTTA LE MISURE:ORGANIZZATIVE GESTIONALIDA ATTUARE IN CASO DI INCENDIO(TALI MISURE DEVONO ESSERE RIPORTATE NEL PIANO DI EMERGENZA)
SCOPI DELLA PREVENZIONE INCENDIPREVENZIONE PREVENZIONE PRIMARIA SECONDARIA INCOLUMITA’ RIDURRE IL DANNO DELLE PERSONE UNA VOLTA VERIFICATO (OBIETTIVO PREVALENTE CON (OBIETTIVO ESCLUSIONE DI SECONDARIO SCELTA OTTIMALE VALUTAZIONI COSTI/BENEFICI) ECONOMICHE)
CRITERI PER PROCECERE ALLA VALUTAZIONEDEL RISCHIO DI INCENDIO IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI - MATERIALI COMBUSTIBILI ED INFIAMMABILI; - SORGENTI DI IGNIZIONE; - LAVORAZIONI PERICOLOSE; - CARENZE COSTRUTTIVE ED IMPIANTISTICHE; - CARENZE ORGANIZZATIVE – GESTIONALI. IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE ESPOSTE ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI RISCHI STABILIRE, PER CIASCUN FATTORE DI RISCHIO, SE ESSO PUO’ ESSERE: - ELIMINATO; - RIDOTTO O SOSTITUITO CON ALTERNATIVE PIU’ SICURE; - ADOTTARE ULTERIORI MISURE DI SICUREZZA.
FINALITA’ DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO RIDURRE LA PROBABILITA’ CHE POSSA INSORGERE UN INCENDIO; LIMITARNE LE CONSEGUENZE; CONSENTIRE L’EVACUAZIONE DAL LUOGO DI LAVORO IN CONDIZIONI DI SICUREZZA; GARANTIRE L’INTERVENTO DEI SOCCORRITORI.
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIOIL DATORE DI LAVORO DOPO LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INCENDIO E SULLA BASE DEL PIANO DI EMERGENZA: DESIGNA GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE; ATTUA LE MISURE A PREVENIRNE L’INSORGENZA; ADOTTA LE PROCEDURE DA ATTUARE IN CASO DI INCENDIO; FORMA ED INFORMA IL PERSONALE.
TIPI DI INCENDIO E LORO ORIGINE DOLOSA (VOLONTA’ DI NUOCERE) COLPOSA (DISTRAZIONE, INCOMPETENZA, INCURIA). QUINDI POSSONO ESSERE CAUSATI, ESCLUDENDO QUELLI DOLOSI: - NON CORRETTA VALUTAZIONE DEI RISCHI; - ERRATA PREDISPOSIZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE; - UTILIZZO IMPROPRIO DI LOCALI ED IMPIANTI.
FONTI DI INNESCO PIU’ COMUNI FIAMME LIBERE; SIGARETTE; SURRISCALDAMENTOCAVI ELETTRICI; CORTOCIRCUITI; FULMINI.
CHE COS’E’ IL FUOCO MANIFESTAZIONE VISIBILE DI UNA REAZIONE CHIMICA (COMBUSTIONE) CHE AVVIENE TRA DUE SOSTANZE DIVERSE (COMBUSTIBILE – COMBURENTE) IN DETERMINATE CONDIZIONI DI T. E PERCENTUALE DI COMBUSTIONE
IL TRIANGOLO DEL FUOCO
LA REAZIONE DI COMBUSTIONE COMBUSTIBILE EMANAZIONE DI ENERGIAO2 COMBURENTE (CALORE E INNESCO LUCE) TRASFORMAZIONE DELLE SOSTANZE IN PRODOTTI DI COMBUSTIONE ( CO 2, VAPORE ACQUEO, PRODOTTI SECONDARI)
COMBURENTE SOSTANZA CHE PERMETTE AL COMBUSTIBILE DI BRUCIARE GENERALMENTE E’ L’OSSIGENO DELL’ARIA
COMBUSTIBILE SOSTANZA IN GRADO DI BRUCIARESOLIDA LIQUIDA GASSOSA COMBUSTIONE COMBUSTIONELENTA RAPIDA ISTANTANEA
INNESCO ELEMENTO CHE A CONTATTO CON LA MISCELA INFIAMMABILE AVVIA LA REAZIONE DI COMBUSTIONE
LA COMBUSTIONECOMBUSTIONE FUOCO DEFLAGRAZIONE » una reazione ESPLOSIONE Il fronte di fiamma di ossidazione si muove a velocit¿che pu” avvenire inferiore a quella del suonoa diverse velocit¿ DETONAZIONE Il fronte di fiamma si muove a velocit¿ superiore a quella del suonoFiammeVaporiLiquido
Search