1-2016OPERAZIONEPRIMAPARTHICAL’ITALIA ADDESTRALE FORZEIN PRIMA LINEACONTRO L’ISISLA DIFESA INCONTRA I GIOVANILA LOGISTICA SANITARIA NELLE EMERGENZEGRANDE GUERRA ED EMANCIPAZIONE FEMMINILE RIVISTA DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
I n questo numero abbiamo deciso di illustrare le diverse componentidell’impegno militare italiano nella coalizione internazionale che opera in Iraq perfronteggiare l’ISIS. Il racconto della missione nazionale ‘Prima Parthica’ – dal nomedella legione romana che arruolava i propri uomini in medio - oriente ed era basatanell’odierna Sinjar, al confine tra Siria e Iraq - avverrà attraverso le voci di duereporter che hanno documentato per RAI News e SKY TV l’operato dei militari ditutte le nostre Forze Armate: uomini dell’Esercito che addestrano i Peshmerga curdidestinati alla prima linea contro il Califfato, Carabinieri che formano i poliziottiiracheni destinati ad operare nei territori liberati dalla presenza dell’ISIS, senza contarei trainers delle nostre forze speciali e il ruolo dell’Aeronautica che conduce missioni diricognizione con i propri aerei, oltre a rifornire i velivoli della coalizione. Si tratta di una missione complessa e delicata, ben descritta anche da unaserie di immagini che testimoniano l’impegno principale dei nostri militari, chiamati aformare le avanguardie della lotta contro Daesh, nella prospettiva che solo forze disicurezza locali efficienti potranno un giorno consentire il ritorno ad una normalitàaccettabile per le popolazioni del luogo, e impedire una nuova discesa nel baratro aregioni che conoscono la guerra da ormai troppi anni. Essendo uno degli obiettivi della rivista quello di fare cultura della Difesa, trale diverse cose di questo numero abbiamo fatto il punto sulle attività promozionali cheogni anno vedono i militari tra i protagonisti delle fiere e dei festival dedicati ai giovani.Presso gli spazi espositivi delle Forze Armate – che suscitano non poca curiosità einteresse – viene proposta ai giovani una conoscenza viva e immediata della realtàdella sicurezza e della difesa: un investimento che ha riscontro anche nelle partnershiptra la Difesa e il Ministero dell’Istruzione, delle quali si parlerà nei prossimi numeri. Ten. Col. Mario RENNA
FOCUS DIFESA Operazione Prima ParthicaPORTFOLIO IMMAGINI Peshmerga pag. 08IDEE EDESPERIENZE I combattenti in prima linea pag. 16 contro l’ISIS pag. 24 Dopo Parigi pag. 42 Ettore GUASTALLA Riflessioni sull’IslamTECNICA, Scuola di Polizia aPROFESSIONE BaghdadE SOCIETÀ I militari dell’Arma formano La Logistica Sanitaria nelle gli agenti per i territori emergenze liberati dall’ISIS Sicurezza degli esplosivi Il Digital Action Plan Simona VASTA Task Force Air L’Aeronautica nella coalizione anti-ISIS Andrea Vincenzo PACE Portfolio Diego BOLCHINI pag. 56 Mario RENNA pag. 66 Dario PORFIDIA pag. 70 Mario PALAZZI pag. 78
TECNICA, Salvatore INÌ pag. 84PROFESSIONEE SOCIETÀ I giovani incontrano le Forze ArmateOSSERVATORIO Francesco LOMBARDI pag. 88STRATEGICO Giuseppe TARANTINO pag. 94 Le mosse del presidente Cosimo PACIULO pag. 98 Putin Emma EVANGELISTA pag. 102DIFESA NEWS pag. 103 • Calendario Forze Armate 2016 Flavio RUSSO pag. 108 • Difesa News • All’Arma dei Carabinieri il Premio Foedus 2015 • Esercitazione “Ramstein Dust”RETROSPETTIVE La Grande Guerra e l’emancipazione femminileLIBRI ED EVENTI Emma EVANGELISTA pag. 116 ExpoPhoto2015Francobolli e Grande Guerra Zoilo STORTI pag. 120In amore e in guerra Giuseppe TARANTINO pag. 124Periodico dello Sede: Abbonamento:Stato Maggiore della Difesa Via XX settembre, 11 Italia:€ 16,40 - Estero: € 24,35 00187 Roma Il versamento può essere effettuatoEditore: 06 46912818 sul c/c postale 27990001 intestato a:Ministero della Difesa 06 46912488 INFORMAZIONI DELLA DIFESA fax: 06 46912950 Ufficio Amministrazione SMDDirettore responsabile: [email protected] via XX Settembre, 11 - 00187 RomaTen.Col. Mario RENNA Amministrazione: Gli articoli pubblicati rispecchianoRedazione: Ufficio Amministrazione esclusivamente le idee personaliMagg. Giuseppe TARANTINO dello Stato Maggiore della Difesa dell’autore, il quale ne assume1° M.llo Cosimo PACIULO Via XX Settembre, 11 direttamente la responsabilità e 00187 Roma garantisce il rispetto della normativaGrafica e Copertina: vigente rispetto a testo e immagini.1°M.llo Antonio MORLUPI Realizzazione, distribuzione eM.llo 1 ^cl. Maurizio SANITA’ concessionaria di pubblicità: © Tutti i diritti riservatiSerg.Magg. William TROIANI Edistampa Sud srl Reg. Trib. Civile di Roma Loc. Pezza snc - 81010 Dragoni (CE) n. 105/982 del 19 marzo 1982 Marketing e raccolta pubblicitaria Politalia srl - Via F. Casati, 17 - 20124 - Milano 02 20204157 - 347 4503604
FOCUS DIFESA 8
OPERAZIONE PRIMA PARTHICA ERBIL Peshmerga I combattenti in prima linea contro l’ISIS Ettore GUASTALLA IPeshmerga sono guerrieri nati. Sono circa 200 mila e combat- tono per cacciare dalle loro terre gli invasori di Daesh. Quando nell’ago- sto del 2014 gli uomini vestiti di nero sono sciamati nei deserti dell’Iraq spes- so, come accaduto a Mosul hanno tro- vato le popolazioni sunnite che li hanno accolti come liberatori. Dove sono arri- vati hanno fatto pulizia etnica, massa- crando gli Yazidi e obbligando i cristiani alla conversione all’Islam o a ricadere sotto il loro giogo. I curdi iracheni, che hanno combattuto una lotta impari con- 9
Peshmergatro Saddam Hussein che usò i gas nel ten- rivata una notizia clamorosa. I Peshmergatativo di piegarli, oggi si sono organizzati erano riusciti a liberare Sinjar, centro yazi-e con l’aiuto della comunità internazionale da sotto la montagna omonima, nodo stra-sono passati al contrattacco infliggendo a tegico sulla strada che collega Mosul a Ra-Daesh le prime pesanti sconfitte sul ter- qqa, la capitale dell’intero califfato islami-reno. A prepararli ci pensano anche i mi- co. Una occasione unica per verificare sullitari italiani che operano in Iraq presso il campo l’efficacia del lavoro della missione“Kurdistan Training Coordination Center”. europea a guida italiana di Erbil. Con l’aiutoAlcune centinaia di uomini che da oltre un decisivo di un alto ufficiale curdo e soprat-anno addestrano i combattenti Peshmerga tutto del buon nome che gli italiani han-nella lotta al Califfato, nell’ambito dell’o- no da quelle parti siamo partiti subito perperazione chiamata ‘Prima Parthica’. Con Sinjar. I nostri accompagnatori, un autistail mio collega Alessando Carboni, stracari- e un interprete, tutti civili, erano esperti. Aco di ogni diavoleria tecnologica per poter bordo di un pickup Toyota dello stesso tiporiprendere montare e trasmettere, siamo visto di quelli usati da Daesh siamo partitiarrivati ad Erbil. Il nostro compito: docu- alla volta di Sinjar; un viaggio lunghissimomentare il lavoro dei nostri militari in Iraq. per la necessità di passare alla larga da Mo-Ma tre giorni prima della nostra partenza sul e dalle zone ancora contese al Califfa-dall’Italia, da una piccola cittadina ad ovest to. Un semicerchio che ci ha portato ad estdi Mosul, capitale irachena dell’Isis, era ar- ad una cinquantina di km dall’Iran, poi su 10
fino alla frontiera con la Turchia a Zakho “Siamo scappati di notte perchè stavanoe quindi a costeggiare per molte decine di arrivando gli uomini neri che tagliano lekm la Siria per poi virare verso sud attra- teste”. Una stretta al cuore e proseguiamoversando la montagna di Sinjar. Oltre 1000 fino a raggiungere la cresta del monte.km tra andata e ritorno, 300 dei quali per- Sotto vediamo Sinjar, libera, ridotta ad uncorsi nei territori strappati a Daesh, pieni cumulo di macerie. Ci fermiamo lungo ladi rovine fumanti. Sul percorso abbiamo strada per fare uno stand up per il serviziopassato decine di posti di blocco. Il più im- televisivo per Rainews 24. Sul ciglio bosso-portante al confine siriano sul ponte che li di mitragliatrice da 20 mm, mischiati aattraversa il fiume Tigri prima di gettarsi vestiti di donna e alla scarpa di una bambi-nel lago di Mosul, dove tra qualche tempo na. Mi inginocchio per fare una fotografiasi insedieranno 500 soldati italiani a pre- provando una profonda tristezza. Quantosidio della diga. Arriviamo sulla montagna dolore ed orrore è passato per questa stra-dove nell’agosto del 2014 decine di migliaia da. Un km più in la si sente un rumore, undi yazidi si erano rifugiati per scappare dai boato strozzato; è un razzo da 122 mm lan-massacri dell’Isis. In una grande vallata in- ciato dall’artiglieria del Califfato ricacciatacrociamo un enorme campo profughi, uno una ventina di km più a sud. Entriamo indei tanti incontrati lungo la strada. Una città e veniamo accolti da un colonnellobambina, Sherazade, non più di 12 anni, ci Peshmerga che ci accoglie in una delle po-sorride: “voglio tornare a casa mia”, ci dice. che case ancora in piedi. Ci offre una bi- 11
Peshmergabita e del thé. E racconta quanto accaduto caccia americani continuano a martellareappena qualche giorno prima: “Abbiamo le posizioni Daesh fuori Sinjar, compresocircondato Sinjar poi i caccia americani un convoglio che pare stesse tentando unahanno martellato le loro posizioni fino alla sortita. Dopo aver visto le zone devastatesera di giovedì 12 novembre. La mattina dal Califfato nero Erbil ci appare ora quasidi venerdì 13 alle 9 siamo entrati. I solda- una città degli emirati arabi. In effetti la ca-ti di Daesh erano scappati utilizzando dei pitale del Kurdistan è una città abbastanzatunnel sotto terra, ma hanno lasciato una ricca, grazie ai proventi del petrolio che ab-cinquantina di kamikaze e cecchini. Qua- bonda in tutta l’area. Anche i quartieri piùsi tutti molto giovani e stranieri. Abbiamo poveri sono ben tenuti e la gente ci tiene afatto prigionieri una decina di sauditi. Gli vivere in modo dignitoso. Una bella docciaaltri hanno cercato di farsi esplodere vici- calda in albergo seguita da una cena italia-no ai nostri, ma erano poco esperti e han- na e siamo pronti il giorno dopo a raggiun-no fatto danni limitati. Ma tutta la città era gere il campo base della missione italiana.minata con IED. Trappole dappertutto. Per I nostri soldati sono ancora ospitati sottofortuna i nostri soldati erano preparati a le tende, ma mi dice subito il portavocericonoscere i pericoli, proprio gli italiani del KTCC, presto dovrebbero essere instal-hanno addestrato alcune compagnie di Pe- late delle nuove strutture prefabbricate.shmerga Yazidi, i primi ad entrare in città. l’Italia ha avuto fino allo scorso dicembreSe molti di loro sono ancora vivi dobbiamo il comando della missione europea di trai-ringraziare il vostro Paese. Grazie anche ning e assistenza ai Peshmerga. Soldati diper le armi che ci avete fornito. Ne abbia- 7 nazioni, compresi inglesi e tedeschi, chemo un gran bisogno, soprattutto di mi- in circa un anno hanno addestrato oltretragliatrici pesanti e missili anticarro Fol- 5000 Peshmerga. Solo gli italiani ne han-gore. Ci sono stati utilissimi”. Salutiamo il no addestrati 2000. In questo periodo lacolonnello e scortati da alcuni Peshmerga preparazione dei combattenti curdi è af-entriamo nella zona ancora off limits del- fidata agli artiglieri e genieri della Brigatala città. Qui la distruzione è totale. Intorno Folgore. L’addestramento è da considerarsiancora trappole esplosive dappertutto e i avanzato. I Peshmerga vengono rilevatifamosi tunnel. Sulle case sventrate da mesi dal fronte per 5 settimane per quello chedi combattimenti spuntano le povere cose può essere considerato un corso di specia-della popolazione yazida: lenzuola, asciu- lizzazione al combattimento. Tattiche digamani, vestiti colorati e ancora scarpe avvicinamento ai target, lavoro coordinatospaiate di bambini. I soldati Peshmerga di di squadra, sganciamento sotto il fuoco ne-guardia sanno che siamo italiani, ci saluta- mico, identificazione delle trappole esplosi-no con rispetto e amicizia e alzano in alto ve, rudimenti di pronto soccorso sul campoil loro bicchiere di thè in segno di saluto. di battaglia, utilizzazione dei mortai e deiTorniamo indietro verso Erbil seguendo fucili di precisione.un altro percorso, imposto dalla chiusura I nostri soldati addestratori sono tutti vete-di alcune strade per motivi di sicurezza. I rani. Ho ritrovato molti ragazzi incontrati 12
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Peshmergain Afghanistan, in Libano, nei Balcani, in Per bloccare l’avanzata delle truppe di ter-Somalia. Osservando il loro lavoro da vici- ra in campo aperto bastano un paio di plo-no ho potuto notare gli sguardi scambiati toni armati di mitragliatrici e razzi anticar-con i Peshmerga. E al termine del training ro asserragliati in edifici di cemento. L’azio-al poligono di tiro con i fucili d’assalto ne coordinata di chi identifica gli obiettivi,strette di mano e segni di incoraggiamento di chi li neutralizza e delle truppe di terrareciproco tra gente che sa quello che vuole che avanzano conquistando terreno è unae che si rispetta e stima reciprocamente. Il delle chiavi di volta di questo conflitto. Unlavoro dei nostri militari è essenziale per conflitto globale combattuto, nel campola vittoria contro il Califfato. Me ne sono Daesh, spesso da stranieri: mentre Mosulreso conto in mezzo alle rovine di Sinjar, la oggi sarebbe sotto il controllo militare deiprima città strappata al Califfato. Bombar- ceceni, in Siria combattono tunisini, koso-dare dall’alto il deserto non serve a molto, vari, foreign fighters europei.al di la degli effetti sulla propria opinione Questa guerra potrà essere vinta se si ri-pubblica nazionale. Identificare gli obbiet- muoveranno le cause che hanno prodottotivi armati di Daesh, come fanno i Tornado la nascita e il radicamento del Califfato ine i Predator dell’Aeronautica Militare, for- parte del mondo sunnita, ma intanto dalnisce i target da eliminare per consentire nord dell’Iraq arriva una lezione vincentel’avanzata delle truppe curde sul terreno. fatta di concretezza e di umiltà, di passioneSulla strada dalla frontiera siriana sul Tigri e di professionalità. E il nostro Paese con lea Sinjar ho visto centinaia di edifici collas- sue forze armate ne è tra i maggiori prota-sati sotto i bombardamenti. gonisti. 14
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OPERAZIONE PRIMA PARTHICA BAGHDAD SCUOLA DI POLIZIA A BAGHDAD I militari dell’Arma formano gli agenti per i territoti liberati dall’ISIS Simona Vasta Camp Dublin, Baghdad. Base ope- rativa dal 2007 al 2011 delle unità dei Carabinieri impegnate nella NATO Training Mission Iraq per tenere corsi di addestramento delle loca- li forze di sicurezza, corsi estremamente apprezzati anche a livello internazionale. Tanto che gli Stati Uniti - riconoscendo- ne la leadership nell’attività, attraverso il Generale Allen, inviato del Presidente Obama per la pianificazione delle ope- razioni militari della coalizione anti-ISIS - nel marzo del 2015 chiedono ancora all’Italia di tornare nel Paese dove il sedi- cente Stato Islamico è stato fondato, per 17
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Scuola di Polizia a Baghdadriprendere lo stesso compito svolto consuccesso fino a 4 anni prima. Una missio-ne, quella addestrativa, considerata fonda-mentale per combattere efficacemente glijihadisti del Daesh direttamente sul ter-ritorio, evitando che il terrorismo vengaesportato, soprattutto attraverso la forma-zione di quelle forze di polizia necessariea mantenere in sicurezza le aree liberate,permettendo così alle unità militari di pro-seguire l’offensiva contro l’autoproclamatoCaliffato.É il marzo del 2015 dunque quando arrivala richiesta all’Italia. Stesso mese nel qualel’ISIS fa strage al Museo del Bardo a Tunisi.L’allarme internazionale è altissimo. I tem-pi per pianificare ed organizzare la missio-ne dei Carabinieri a Baghdad sono stretti.Chi ne viene incaricato, a poche ore dall’in-contro tra il Generale Allen e il Governoitaliano, parte per Baghdad ottenendo ivisti necessari grazie all’apertura dell’am-basciata irachena a Roma in un giornofestivo: un dato questo che sottolinea l’ur-genza della missione. All’arrivo in Iraq gliincontri con le istituzioni sono immediati.E si torna subito anche a Camp Dublin perprovvedere alla ristrutturazione necessa-ria, pianificata con un team di 15 esperti.A maggio si visita anche Erbil, dove si av-vieranno corsi di addestramento per leforze del Kurdistan iracheno. Il 28 giugnointanto Camp Dublin è pronto. Un primogruppo di 10 addestratori dei Carabinieriè arrivato ed inizia il primo corso di trai-ning per 150 allievi, che fanno parte siadelle Forze di Polizia Federali che di quellelocali. Ad ottobre viene raggiunta la fulloperational capability, mentre gli allievi daformare sono 900. 19
Con il mio collega arriviamo a Baghdad te, dove ristabilire la sicurezza diventa unaall’indomani degli attacchi dell’ISIS a Parigi. priorità per poter tornare ad una convi-Lo Stato Islamico rappresenta sempre di più venza pacifica. Una convivenza possibile inuna minaccia globale. E all’interno di Camp assenza di settarismi, e non è secondario ilDublin troviamo i corsi in piena attività. Il fatto che a Camp Dublin i Carabinieri adde-racconto degli addestratori è significativo. strino sia sunniti che sciiti, senza che si sia-Gli allievi sono estremamente motivati, ci no mai verificati episodi di tensione tra i fe-spiegano. Hanno la precisa volontà di risol- deli delle due principali correnti dell’Islam.vere i problemi del loro Paese, si dimostrano Nelle 8 settimane del corso di base le lezioniorgogliosi di appartenere alle Forze di Poli- teoriche sono integrate da quelle pratichezia irachene, vogliono stabilizzare le pro- sul terreno. L’addestramento impartito at-prie città per poter tornare con le famiglie traverso il metodo Combat Life Saver pre-nelle proprie abitazioni. Qui si addestra in- vede il futuro impiego degli allievi anchefatti personale proveniente dalle regioni di nei territori dove il Daesh è ancora presen-Al Anbar, Ninive, Salahaddin. Aree contese te. Un esempio concreto dei risultati ottenu-agli jihadisti dell’ISIS e in parte riconquista- ti è stato osservato a Ramadi, dove diversi 20
ex allievi sono stati inviati a supporto delle ha sottolineato come la conquista di Ra-truppe irachene anche durante i combatti- madi da parte dell’ISIS nel maggio del 2015menti per la liberazione dall’ISIS del capo- fosse stata resa possibile soprattutto grazieluogo della provincia di Al Anbar. Risultati alla scarsa resistenza incontrata da partepositivi che sono apparsi poi ancor più evi- delle locali forze di sicurezza. L’esatto oppo-denti quando le Forze di Polizia addestrate sto dunque rispetto a quanto accaduto ora,dai Carabinieri hanno ripreso ad operare grazie anche all’esperienza acquisita dallanella città, dopo che questa era stata ricon- Polizia irachena proprio a Camp Dublin. Equistata. Grazie all’alto grado di preparazio- la riconquista di Ramadi assume inoltre unne raggiunta, la Polizia ha quindi permesso importante valore simbolico in vista di unadi passare rapidamente dalla governance possibile offensiva su Mosul, roccaforte del-militare imposta su Ramadi, a quella civi- lo Stato Islamico in Iraq.le, consentendo in questo modo ai reparti Attraverso l’esperienza di Ramadi è dun-militari di proseguire nelle operazioni anti que percepibile come nell’addestramentoDaesh. Un successo salutato addirittura con pianificato dai Carabinieri non siano perciòun “unexpected” dal New York Times, che presenti solo gli aspetti legati alla cosiddet- 21
Scuola di Polizia a Baghdadta “community policing”. Oltre al training più stramenti per tiratori scelti ed artificieri,specifico su quella che è la missione princi- quest’ultimo estremamente importantepale degli allievi, sono stati previsti inoltre per la bonifica delle aree strappate all’ISIS,dei moduli particolarmente significativi, con gli jihadisti abituati a disseminare leperché istruiscono le Forze di Polizia su un zone che sono state sotto il loro controlloaspetto finora poco considerato nel Paese: di micidiali trappole esplosive.quello del rispetto dei diritti umani. Lezio- Ma in programma ci sono anche corsi conni teoriche per insegnare anche la tutela personale specializzato per la tutela deldelle minoranze, delle popolazioni e l’etica patrimonio culturale, una delle principaliprofessionale. Lezioni seguite con estrema fonti di finanziamento dello Stato islami-attenzione dagli allievi, la cui risposta ad co è costituita proprio dal contrabbando diun argomento così sensibile, ci spiegano, reperti archeologici, e corsi dedicati al per-risulta essere sempre molto positiva. sonale femminile, destinati in particolarEd infatti è soprattutto il clima di collabo- modo a tematiche come la violenza dome-razione, di rispetto e fiducia reciproci che stica o sui minori.si può cogliere chiaramente iniziando a Una missione che dunque si articolerà pre-conoscere Camp Dublin. Ne sono testimo- sto ad essere più ampia e probabilmentenianza i racconti degli stessi addestratori anche più internazionale, considerandoche parlano di amicizie nate all’interno la volontà di altri Paesi della coalizionedella base. Amicizie mantenute negli anni, anti-ISIS a volersi aggregare al ruolo ad-come quella con un allievo incontrato du- destrativo, un ruolo del quale i Carabinierirante il training del 2008 e ritrovato nel manterranno comunque la leadership.2015 come addestratore, riconosciuto an- La nostra visita a Camp Dublin si conclu-che attraverso nickname mai dimenticati. de con chi è stato ospite d’eccezione nellaRacconti di scambi di regali, moka per il base, il senatore americano John McCain.caffè contro i fiumi di the che gli iracheni É parlando direttamente con quello che èconsumano quotidianamente. Saluti per considerato un eroe di guerra che si com-trasferimenti improvvisi, il fronte è esteso prende meglio quanto apprezzata sia lae complesso, suggellati con piccoli ed ina- missione italiana. I Carabinieri sono i mi-spettati regali, personalizzati per chi ha gliori al mondo nel loro campo, ci spiega,dimostrato di aver apprezzato i risultati ot- ne servirebbero molti altri qui in Iraq atenuti durante l’addestramento. Alle 17, ci combattere contro il Daesh.dicono, ogni giorno terminano i corsi, ma Parole queste che suonano simili a quel-non terminano le attività comuni, anche le già pronunciate dallo stesso Presidenteperché oltre a quelle che restano le speci- americano, Barack Obama. McCain è statofiche della missione, l’aspirazione proba- il suo sfidante nel 2008. Distanti in politi-bilmente è quella di presentare il ruolo del ca, per una volta uniti, negli apprezzamen-Carabiniere come un esempio da seguire. ti. Merito della missione italiana PrimaIntanto i corsi si moltiplicano, oltre a quelli Parthica.di base sono stati organizzati anche adde- 22
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OPERAZIONE PRIMA PARTHICA KUWAIT Ta s k Fo r c e A i rLa Task Force Air Kuwait opera dall’ottobre del 2014 con il com- pito di effettuare operazioni di L’A e r o n a u t i c a n e l l a rifornimento in volo, intelligence, sorve- c o a l i z i o n e a nt i - I S I S glianza e ricognizione aerea nell’area me- dio orientale nell’ambito dell’operazione italiana battezzata Prima Parthica e della Andrea Vincenzo PACE coalizione multinazionale denominata Inherent Resolve. Per contribuire alla lot- ta contro Daesh si avvale di diversi asset- ti operativi costituiti da velivoli Tornado, Predator MQ 1, Reaper MQ 9 e Tanker Bo- eing 767 che operano da tre diverse basi aeree: Abdullah Al Mubarak, Ahmed Al Jaber ed Ali Al Salem, secondo un disposi- 25
tivo operativo complesso ma perfettamen- nali e della Coalizione. Di norma effettuate integrato e sinergico con le molteplici circa 20 sortite operative mensili di Air tocomponenti della coalizione internaziona- Air Refuelling (AAR), in ognuna delle qua-le. La Task Force, in poco più di un anno li vengono erogate, di media, fra le 30 edalla sua creazione, ha visto il passaggio di le 35 tonnellate di carburante. Il velivolopiù di 1400 militari dell’Aeronautica e del- KC767A nell’anno 2015 ha portato a ter-le altre Forze Armate. mine ben 224 sortite operative.Il 17 ottobre 2014 sulla base di AlAli Salem si è insediata la com-pagine italiana con il contestualerischieramento del Task GroupBreus con il velivolo KC767Asulla base di Abdullah Al Mu-barak, 1° assetto italiano ad ef-fettuare attività in questo teatrooperativo.Costituito da circa 30 uominiprovenienti dal 14° Stormo diPratica di Mare, il TG Breus co-ordina, pianifica ed esegue mis-sioni di rifornimento in volodiurne e notturne direttamenteall’interno dell’Area d’Operazio-ni supportando velivoli nazio- 26
La capacità di rifornire un ampio ventaglio rato anche il velivolo a pilotaggio remotodi velivoli permette di procedere verso le Predator del Task Group Araba Fenice. Lazone di operazione a tutti gli assetti prove- capacità dell’assetto di fornire un flussonienti da basi aree lontane dalla “zona cal- video pressoché diretto, mediante l’utiliz-da” delle operazioni. zo di sensori elettro-ottici ed infrarossoPochi giorni dopo l’insediamento dalla Task (EO/IR) lo rende un assetto fondamentaleForce sulla Base di Ali Al Salem, si è rischie- ai fini della pianificazione operativa e per il soddisfacimento delle esigenze di intelligence del Comando del- la Coalizione. Ad oggi il Predator italiano ha volato oltre 2000 ore con migliaia di punti di interesse osservati e processati. Grazie alla sua versatilità e alle capacità peculiari che gli sono proprie, il gruppo Predator forni- sce un contributo determinante in seno alle Forze della Coalizio- ne nella lotta contro Daesh, fa- cendo leva sul grande bagaglio di esperienza accumulato in molti anni di attività nei teatri opera- tivi dei propri equipaggi prove- nienti dal 32° Stormo di Amen- 27
dola, oltre che sulle eccezionali prestazioni Exploitation Cell), impiegata per la primadel sistema d’arma. volta in configurazione “expeditionary” e inIl 23 novembre 2014 si sono rischierati sul- grado di soddisfare, in modo continuativo,la base aerea di Ahmed Al Jaber i velivoli le esigenze di raccolta, analisi, elaborazio-Tornado del Task Group Devil. Provenienti ne, fusione e disseminazione dei prodottidal 6° Stormo di Ghedi, i Tornado dei ‘Dia- raccolti dalle piattaforme in volo. L’I2MECvoli Rossi’ sono stati messi a disposizio- comprende specialisti di intelligence di tuttene dall’Italia con compiti di ricognizione le Forze Armate del Centro Intelligence In-dell’area di operazioni. Il ragguardevole terforze dello Stato Maggiore della Difesa.traguardo di 2000 ore di volo effettuate Tale cellula è articolata su più sezioni chedal velivolo del Task Group Devil, con mi- effettuano analisi delle immagini prodottegliaia di obiettivi al suolo ricogniti, ha con- degli assetti dell’Aeronautica, con il valoretribuito fattivamente alla buona riuscita aggiunto derivante dalla fusione degli in-dell’attività del contingente concorrendo put provenienti da più sensori e dalla cor-alla definizione della situation awareness di relazione con dati di intelligence nazionali ecoalizione mediante missioni Intelligence, di coalizione. Tali funzioni stanno contri-Surveillance and Reconnaissance (ISR). buendo in maniera significativa al proces-Il contributo degli assetti ISR alla Coalizio- so di sviluppo dei target della Coalizione,ne è stato ulteriormente arricchito, a par- anche grazie al personale italiano inseritotire dal Febbraio 2015, con l’introduzione all’interno della cellula Intelligence aereadella Cellula Intelligence Integrata Italia- della Coalizione stessa, presso il Combinedna – I2MEC (Italian Integrated Multisensor Air Operation Center di Al Udeid. 28
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OPERATIONPRIMA PARTHICAERBILPeshmergaEttore GUASTALLAReporter for RAI News, Italian State TVThese are soldiers with no name and no face, Alessandro Carboni, who had any type ofsoldiers who must remain anonymous for high-tech filming, editing, and broadcastingsecurity and confidentiality reasons. These devices with him, we arrived in Erbil toare the Italian soldiers operating at the record the work and activities of our militaryKurdistan Training Coordination Center personnel in Iraq. Besides, three days before(KTCC) in Iraq. For over a year, a few we left Italy, we had received a clamoroushundreds men have trained the Peshmerga piece of information from a little village westcombatants to fight against the Islamic State of Mosul. The Peshmergas had succeeded inin the context of “Prima Parthica” military pushing out IS militants from Sinjar, theoperation. Peshmergas, the 200 thousands Yezidi town at the foot of Sinjar mountain.or so individuals who are fighting to push IS This is, in fact, a strategic venue on the roadattackers out from their lands, are natural- between Mosul and Al-Raqqah, the capitalborn fighters. In August 2014, when men city of the Islamic Caliphate, but also standsdressed in black swarmed into the Iraqi as a unique opportunity to confirm thedesert, they were often welcomed as rescuers efficiency of the Italian-led EU mission inby the Sunnite populations, as it happened in Erbil. Thanks to the crucial support providedMosul. But wherever they arrived, they by a high-ranking Kurdish Officer and, mostcarried out ethnic cleansing wiping out the of all, to the good reputation that ItaliansYazidi population and forcing Christian have in the area, we immediately left topeople to surrender and convert to Islam. Sinjar. We had a driver and an interpreterIraqi-Kurdish people had fought an unequal with us, both civilians and experienced. Webattle against Saddam Hussein and his gas- were travelling on board a Toyota pickuploaded weapons, which eventually defeated similar to those used by Daesh and headedthem. Now, they are more organised and, towards Sinjar. In order to avoid Mosul andwith the support of the international the areas still under the influence of thecommunity, on the counteroffensive. They Caliphate, we covered longer distances. Weare recording the first significant victory travelled along and eastbound semicircularagainst Daesh. Together with my colleague, path near the Iranian border and headed 30
north towards Zakho, near the Turkish and the American jet fighters carpet-bombedfrontier. Then we drove along the Syrian their positions till the evening of Thursday,border for dozen of kilometres before turning November 12. On the morning of Novembersouth to cross the Sinjar mountain. We 13, at 9am, we marched on the city. Thecovered more than 1,000 Km, 300 of which Daesh fighters had fled using undergroundwithin the territories recovered from Daesh tunnels, but left 50 among suicide bombersand among smoking ruins. Along the route, and snipers, most of them very young andwe passed dozens of checkpoints. The most foreign. We captured about a dozen Saudi,important one was along the Syrian frontier, while the others tried to set themselves offon the bridge over the Tigris river near the near our positions. They were everythingMosul lake, where 500 Italian soldiers were but experts, though, and caused limitedprotecting the barrage. We arrived on the damage. IEDs were disseminated across themountain where tens of thousands of Yazidis entire city. The booby traps were everywhere.had taken refuge in August 2014 in an Luckily, our soldiers were trained to spotattempt to escape ISIS’ massacres. Down a such danger. The Italians trained somewide valley, we reached a huge refugee camp, companies of Yazidi Peshmergas, the veryin fact just one of the many encampments first units to march into the city. It is thankswe met along the route. Sherazade, a 12 year to your country if they are still alive. Andold girl, smiled at us and said: “I want to go thank you for the weapons you have givenback home. We ran away during the night us. We need them, a lot, especially the heavywhen ISIS militants that cut off heads machine guns and the ‘Folgore’ anti-tankarrived”. With a sinking heart we went on rockets. They have been extremely useful”.and eventually reached the mountain top. After we parted from the Colonel, we enteredFrom there, we could see Sinjar. The city was the area of the city that is still off-limitsfree, but completely destroyed. We stopped together with some Peshmergas. It was justalong the route to shoot a short news total destruction and booby traps all around.coverage for RAI News 24. Some 20-mm Also, we noticed the tunnels the Colonelmachine gun shells were on the ground, referred to. We saw the poor things theroadside, wrapped with woman clothes and Yazidi population left in the houses torna child’s shoe. Deeply sad as I was, I kneed to apart by months of battles: bed sheets,take a picture and thought to how much towels, colourful clothes, and unmatchedhorror and pain raged along this road. A children shoes. The Peshmerga soldiers onkilometre away, we heard a dull boom. The watch knew we were Italians. They waved atartillery of the Caliphate, which had been us with respect and friendship, and raisedpushed 20 km backwards, just shot a 122- their tea glasses to salute. We drove back tomm rocket. As soon as we entered the city, a Erbil along a different route, after somePeshmerga Colonel welcomed us offering itineraries had been closed for securitysoft drinks and tea in one of the few buildings purposes. The American jet fightersstill standing. He told us about the events of continued their carpet-bombing sortiessome days earlier: “We surrounded Sinjar, against Daesh positions in the outskirts of 31
Sinjar. They also hit a convoy that was people shaking hands and encouragingapparently fleeing from the battlefield. After others. These are people who know whatwe saw the torn areas of the black Caliphate, they want and pay mutual respect. The workErbil looked like a city in the United Arab of our military is crucial to achieve success inEmirates. The capital city of Kurdistan is, in the fight against the Caliphate. I realised thisfact, comparatively quite rich thanks to the among the ruins in Sinjar, the first citygood revenues from plentiful oil deposits in recaptured from the Caliphate. Bombing thethe area. Even the poorest neighbourhoods desert from air seems to be useless, apart forare well maintained and people like to live in a the effects it can have on the national publicdignified manner. We took a shower and had opinion. Once the Air Force Tornadoes andan Italian dinner at the hotel. Refreshed and the Predators have identified the targets, i.e.rested, we were ready to head towards the the armed elements of Daesh, they areBase Camp of the Italian Mission on the engaged to allow the Kurdish troops to gainfollowing morning. Our soldiers were still terrain. On the road from the Syrian borderstaying in tents, but some prefabricated on the Tigris river to Sinjar, I noticed severalinfrastructure were planned to be installed collapsed buildings as a result of thesoon, the Spokesperson of the KTCC quickly bombings. In order to stop the progress ofpointed out. Italy is at the helm of the land troops in open areas, you just need aEuropean Training and Assistance Mission couple of platoons armed with machine gunsto the Peshmergas. Soldiers from 7 nations, and antitank rockets quartered inside brickincluding the UK and Germany, have trained and mortar buildings. A coordinated actionover 5,000 Peshmergas in one year. The among those who select objectives, neutraliseItalians alone trained 2,000. The training, in them, and the land troops that advance andfact advanced training, of Kurdish fighters is gain terrain is key to this conflict. It is a globalcurrently under the responsibility of the conflict, often fought by foreign fighters, onartillerymen and engineers of the Folgore Daesh’s territory. Today, Mosul is allegedlyAirborne Brigade. The Peshmergas are under the military control of the Chechens,picked up from the frontlines and withdrawn while in Syria, fighters have joined fromfor 5 weeks, during which they attend a Tunisia, Kosovo, and from across Europe.course of specialised combat techniques. It The only way to win this war is to go back toincludes tactics to approach targets, the roots for the birth and growth of theteamwork, folding back under enemy fire, Caliphate in part of the Sunni territories.recognising booby traps, basic combat first Meanwhile, in Northern Iraq, we have aaid, use of mortars and sniper rifles. Our good success story made of concrete stepstrainers are all veterans. I met some people I and humility, passion, and professionalism.have known in Afghanistan, Lebanon, and A story in which our Nation is playing athe Balkans, or Somalia. By watching their major role.work closely, I could notice how they and thePeshmergas looked at each other. At the end Translation: Paola ALLORI,of live firing training with assault rifle, I saw Paolo CAPPELLI 32
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OPERATIONPRIMA PARTHICABAGHDADPOLICEACADEMYBAGHDADSimona VASTAReporter for SKY NewsCamp Dublin, Baghdad. From 2007 to 2011, Within few hours of the meeting betweenCamp Dublin has been a base for operations General Allen and the Italian government,of Carabinieri on the NATO’s Training those who became in charge left for BagdadMission in Iraq with the aim of training local after obtaining visas from the Iraqi embassysecurity forces relying on international high in Rome, graciously kept open for an urgentlevel courses. On March 2015, the United procedure despite the public holiday.States, through General Allen, sent there When in Iraq, the Italian forces were soonby President Obama to plan joint military back at Camp Dublin just after someoperations against ISIS, asked Italy to encounters with the local institutionscome back to the country where the self- in order to proceed to the restructuringstyled Islamic State was born. The Training activities planned by a team of 15 experts.Mission was intended to restart the same In May, they visited Erbil where trainingsuccessful job carried out until four years courses for Iraqi Kurdistan forces would beago. It was considered essential to fight the taking place. On June 28, Camp Dublin wasDaesh’s jihadists in this area preventing the ready while a team of 10 trainers arrivedterrorism from being exported. The main to hold the first training course for 150training object to the local police forces was students coming from Federal Police Forcesto maintain security in the liberated areas and local forces. By the end of October, theallowing the military units to continue the full operational capability was reached withwar against the self-proclaimed Caliphate. a number of students increased to 900.The request arrived to Italy when ISIS I arrived in Bagdad with a colleague ofhad just slaughtered tourists in the Bardo mine on the aftermath of the ISIS attack inMuseum of Tunisi. The international alarm Paris. The Islamic state’s fame as a globalwas high while the time left for organizing the threat was growing and, at Camp Dublin,Carabinieri’s mission in Baghdad was short. we found the courses in full swing. Also, the 34
trainers’ narratives were significant about resistance encountered by local securitythe students being extremely motivated and forces. It was the opposite to what waswilling to sort out their country’s problems. happening, thanks to the experience gainedThey were proud of belonging to the Iraqi by Iraqi police in Dublin Camp. Moreover,security forces and wished to settle their the recapture of Ramadi has also a symbolictowns to go back to normal. Here, police value in view of a possible offensive onpersonnel from Al Anbar, Ninive, and Mosul, a stronghold of the Islamic state inSalahaddin regions were trained. These Iraq.regions are disputed and partially recaptured Ramadi’s experience demonstratedto ISIS jihadists, where restoring security is how training introduced not only thethe first priority for a peaceful coexistence, fundamentals of the so-called “communitywhich is only possible in the absence of policing”, but went beyond them to includesectarianisms. It was significant that, at particularly significant modules regardingCamp Dublin, the Carabinieri were training human rights, a less considered issue inboth Sunni and Shia without tensions ever the country. Lectures on the protection ofoccurring among faithful of the two main minorities, population, and professionalcurrents in Islam. ethics were followed closely by the students,During the eight-week basic course, lectures whose response to such sensitive subjectswere supplemented with practice on the was always very positive, as reported to us.ground. The training provided through the Knowing Camp Dublin was above all theCombat Life Saver method involved the atmosphere of cooperation and mutualstudents’ employment in those areas where respect. Trust, clearly grasped, was whatDaesh was still present. One example of the struck us most. Indeed, stories told bysuccessful results was observed at Ramadi trainers’ spoke of friendships born withinby many former students, who were invited the base and maintained over the yearsthere to support the Iraqi troupes during the like the one with a student met during theliberation fighting of the province’s capital training course in 2008 and met again as aof Al-Anbar from ISIS. trainer in 2015. He was spotted by a neverPositive results became more evident when forgotten nickname. There are stories onthe police forces trained by Carabinieri exchanging gifts such as mochas for coffeeoperated again in the recaptured town. Their against floods of tea Iraqi people consumehigh level preparation made it possible to daily. Also, greetings for sudden transfersswitch quickly from the military governance, (the frontline is wide and complex) sealedimposed earlier on Ramadi, to the civilian with small, unexpected gifts, personalizedgovernance allowing the military units to for those who have appreciated thecontinue the anti-Daesh operations. Such training results. We were told the coursesa success was even hailed as “unexpected” finished every day at 5 p.m., but commonfrom The New York Times stressing how activities went on to follow the example ofthe conquest of Ramadi by ISIS in May 2015 Carabinieri in addition to the specificationshad been made possible largely due to poor of the mission. In the meanwhile, the courses 35
were increasing and trainings for selectedshooters and bomb-disposal experts werealso organized in addition to the basic ones.Courses for disposal experts are extremelyimportant when reclaiming areas from ISISusually disseminated with deadly booby-traps by jihadists.In the agenda, there are also courses led byspecialized personnel aimed at protectingthe cultural heritage from smuggling thearchaeological artifacts regarded as one ofthe main funding sources by the IslamicState. Moreover, there are courses forfemale personnel devoted to particularissues such as domestic violence or childabuse. The mission will soon become widerand, hopefully, international in the light ofthe anti-ISIS coalition countries’ willingnessto share a training role with Carabinieri stillkeeping their leadership.Our visit to Camp Dublin ended with theencounter of a special guest in the base, theUS Senator John McCain. It was speakingto him, who was usually regarded as a warhero, that we soon realized how much theItalian mission was valued. “Carabinieriare the best in the world in their field”, hesaid. Many more of them would be neededto fight against the Daesh in Iraq. Thesewords matched those by the AmericanPresident Barack Obama. Yet, McCain washis challenger in 2008 and rather distant inpolitics, but for once they were united in asame appreciation. That goes to the merit ofthe Italian mission Prima Parthica. Translation: Anna Maria CIPRIANI 36
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OPERATIONPRIMA PARTHICAKUWAITTask Force AirThe Italian Air Force in the anti-Isis coalitionAndrea Vincenzo PACETask Force Air Public Information OfficerTask Force Air Kuwait has been operating from the 14th Wing in Pratica di Mare and issince 2014 with air-to-air refueling and aerial the first Italian asset to carry out activitiesintelligence, surveillance and reconnaissance in this theatre of operations, is tasked withtasks in the Middle East Area within the coordination, planning and execution offramework of Italian operation Prima day/night in-flight refueling missions withinParthica and multinational coalition Inherent the Area of Operations in support of ItalianResolve. TFA Kuwait contributes to the fight and coalition aircraft. It usually conductsagainst Daesh through different operational approximately 20 operational Air-to-Airassets including Tornadoes, MQ9 Predators, Refueling (AAR) sorties per month deliveringMQ-9 Reapers and Boeing 767 Tankers an average 30/35 ton of fuel per sortie. Inoperating from three different air bases: 2015 the KC767A conducted 224 operationalAbdullah Al Mubarak, Ahmed Al Jaber and sorties.Ali Al Salem; their operational organization The capability to refuel a wide range ofis complex but totally integrated and in aircraft makes it possible to proceed towardssynergy with the many components of the the Area of Operations for all those assetsinternational coalition. More than 1,400 arriving from airbases which are distantmilitary personnel from the Air Force and the from the “Hot Zone”. The remotely-controlledother Services have deployed with the Task Predator aircraft of Task Group Araba FeniceForce in just over one year. was redeployed a few days after deploymentOn 17 October 2014, the Italian team deployed of the Task Force to Ali Al Salem Air Base.to Al Ali Salem air base with Task Group The capability of this asset to provide aBreus and KC767A tanker concurrently real-time video flow through electro-opticaldeploying to Adbullah Al Mubarak air base. and infrared (EO/IR) sensors makes it aTG Breus, which is made up of 30 personnel fundamental asset to meet the Coalition 38
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Command’s intelligence requirements and awareness through Intelligence, Surveillancein terms of operational planning. So far the and Reconnaissance (ISR) missions.Italian Predator has flown over 2,000 hrs Italy’s contribution to the Coalition in termsobserving and processing thousands of of ISR assets was further increased as ofpoints of interest. Given its versatility and February 2015 when the Italian Integratedits peculiar characteristics, the Predator Multisensor Exploitation Cell (I2MEC) wasgroup makes a decisive contribution to the employed in “expeditionary” configurationfight of the Coalition Forces against Daesh, for the first time. I2MEC can analyse,drawing on the remarkable performance process, fuse and disseminate all dataof the weapon system and on the extensive continuously collected by aerial platforms.experience and expertise the crews of the I2MEC includes intelligence specialists from32nd Wing, Amendola Air Force Base, have all Services of the Joint Intelligence Centre,acquired over many years of activity in Defence General Staff. This cell includes aoperational theatres. number of sections which analyze the imagesOn 23 November 2014, the Tornados of from Air Force assets, the added value beingTask Group Devil deployed to the Ahmed the fusion of data from multiple sensorsAl Jaber air base. The Tornadoes of the ‘Red and their comparison with national andDevils’ of the 6th Wing, Ghedi Air Force Base, coalition intelligence data. These functionswere made available by Italy to conduct are making a considerable contribution toreconnaissance missions in the Area of the development of Coalition targets alsoOperations. The remarkable target of 2,000 thanks to the Italian personnel working inflight hours reached by Task Group Devil, the Air Intelligence Cell of the Coalition at thewith reconnaissance of thousands of ground Combined Air Operation Center in Al Udeid.objects, has effectively contributed to thesuccess of the contingent’s activities and to Translation: Vita Maria GIORGIOthe attainment of the coalition situational 40
PORTFOLIO IMMAGINIOPERAZIONE PRIMA PARTHICA ERBIL “I Peshmerga sono guerrieri nati. Sono circa 200 mila e combattono per cacciare dalle loro terre gli invasori di Daesh. Ad addestrarli sono oggi i paracadutisti italiani che operano nel Kurdistan Training Coordination Center, insieme a soldati di altre 6 nazioni europee. In un anno hanno addestrato oltre 5000 Peshmerga, che vengono rilevati dal fronte per 5 settimane per quello che può essere considerato un corso di specializzazione al combattimento. Tattiche di avvicinamento ai target , lavoro coordinato di squadra, sganciamento sotto il fuoco nemico, identificazione delle trappole esplosive, rudimenti di pronto soccorso sul campo di battaglia, utilizzazione dei mortai e dei fucili di precisione”. E.G.Fotografie di : J. Hamby & T. Bolden (Dvids) Stato Maggiore della Difesa (pag. 54) 42
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