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Informazione della Difesa ID_6_2017

Published by creative, 2018-02-22 11:57:36

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6-2017 NATO RESPONSE FORCE Leadership italiana nel 2018informazioni della difesa6-2017 LA COOPERAZIONE NATO-UNIONE EUROPEA L’ITALIA ASSUME LA PRESIDENZA DELL’OSCE LA SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC RIVISTA DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA



L’ anno nuovo si apre con due traguardi importanti per il nostro Paese nel campo della difesa e della sicurezza: l’assunzione per tutto il 2018 del comando della NATO Response Force, la forza di reazione rapida dell’Alleanza Atlantica, da parte di NRDC-ITA (il comando a framework italiano di stanza a Solbiate Olona) e la presidenza di turno dell’OSCE - l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa con sede a Vienna – formata da 57 Stati membri che territorialmente spaziano dall’Atlantico agli Urali. Si tratta ancora una volta di riconoscimenti importanti al postodi primo piano che l’Italia ricopre nel consesso internazionale e nel quadro delle alleanzee delle organizzazioni di cui fa parte da decenni, esprimendo un impegno concreto perla pace e la sicurezza che – per quanto riguarda la Difesa – vede attualmente circa 6200militari schierati in 33 missioni e operazioni all’estero.In questo ambito, il tema della difesa europea continua a suscitare un certo interesse erecentemente è stato oggetto a Roma di due convegni cui hanno partecipato il Ministro eil Capo di Stato Maggiore della Difesa, di cui diamo conto nelle pagine di questo numero:i rapporti tra NATO e UE e il ruolo italiano nella difesa europea, un ruolo destinato acrescere quando il Generale Graziano – a novembre - diventerà il Presidente del ComitatoMilitare dell’Unione.La formazione degli specialisti militari nella difesa dalle minacce nucleare, biologica,chimica e radiologica è affidata alla Scuola Interforze NBC, un centro di eccellenzafrequentato da personale di tutte le Forze Armate oltre che da quello di numerosenazioni partner, in cui vengono simulati sul campo diversi scenari che potrebberopotenzialmente verificarsi in caso di attacco terroristico o in un conflitto asimmetrico.Un originale reportage racconta per immagini una giornata-tipo della Scuola di stanzaa Rieti, e sempre alla formazione è dedicato un servizio sul reparto dell’Aeronauticache addestra gli specialisti della difesa dello spazio aereo e della meteorologia. Il focussulla difesa è completato da una panoramica sull’unità dei Carabinieri che fornisce allemissioni internazionali gli assetti di polizia a connotazione militare.Infine, continuando nel percorso di rievocazione e celebrazione del centenario del primoconflitto mondiale, si affronta in questo numero il tema della guerra sul mare condottadall’Italia nell’Adriatico, attraverso una disamina della strategia e delle imprese – alcunedavvero leggendarie – della Regia Marina. Col. Enrico BARDUANI



FOCUS DIFESA Emiliano BIASCO pag. 6 Antonio MORLUPI pag. 18 NATO RESPONSE FORCE 2018: Leadership italianaPORTFOLIO IMMAGINI LA SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBCRivista dello Sede: Abbonamento:Stato Maggiore della Difesa Via XX Settembre, 123/A Italia: € 16,40 - Estero: € 24,35Editore: Ministero della Difesa 00187 Roma Il versamento può essere effettuato sul 06 46912818 c/c postale 27990001 intestato a:Direttore responsabile: 06 46912488 INFORMAZIONI DELLA DIFESATen.Col. Mario RENNA fax: 06 46912950 Ufficio Amministrazione SMD [email protected] via XX Settembre, 123/A - 00187 RomaRedazione: Amministrazione:Magg. Giuseppe TARANTINO Ufficio Amministrazione Gli articoli pubblicati rispecchiano1° M.llo Cosimo PACIULO dello Stato Maggiore della Difesa esclusivamente le idee personali Via XX Settembre, 123/A dell’autore, il quale ne assumeGrafica: 00187 Roma direttamente la responsabilità e1°Lgt. Antonio MORLUPI Realizzazione, distribuzione e conces- garantisce il rispetto della normativaM.llo 1 ^cl. Maurizio SANITA’ sionaria di pubblicità: vigente rispetto a testo e immagini.M.llo 1 ^cl. Vito GADALETA Edistampa EditoreSerg.Magg.Capo William TROIANI Loc. Pezza snc Zona Industriale © Tutti i diritti riservati 81010 Dragoni (CE) Reg. Trib. Civile di RomaCopertina n. 105/982 del 19 marzo 19821° M.llo Antonio MORLUPIFoto: DVIDS

IDEE ED Alessandra DARDES pag. 30ESPERIENZE Roberto IMPEGNO pag. 41 NATO-UE Quale futuro per la cooperazione? ALLEANZE E SOVRANITÀ NAZIONALETECNICA, Mario RENNA pag. 50PROFESSIONEE SOCIETÀ Andrea CINELLI pag. 61 LA 2A BRIGATA MOBILE Giulio MILONE e Sara ISGRÒ pag. 68 DEI CARABINIERI Francesco LOMBARDI pag. 78 DIFESA DELLO SPAZIO AEREO E METEOROLOGIA IL PATRIMONIO DEL GENIO MILITARE L’ITALIA AL VERTICE DELL’OSCEOSSERVATORIO Giovanna LEGNAME pag. 86STRATEGICO L’INTERVENTO RUSSO IN SIRIADIFESA NEWSDIFESA EUROPEA: QUALE RUOLO PER L’ITALIA pag. 100PANORAMICA a cura della Redazione pag. 105RETROSPETTIVE Leonardo MERLINI pag. 112 LO SBARRAMENTO DEL CANALE D’OTRANTOLIBRI ED EVENTI a cura della Redazione pag. 124 TEMPO DI LIBRI



FOCUS DIFESA 2018 NATO RESPONSE FORCE LEADERSHIP ITALIANA Emiliano BIASCO Nel Summit del Apartire dal 10 gennaio di Galles 2014 quest’anno il Corpo di Reazio- fu deciso di ne Rapida italiano della NATO (NRDC-ITA – NATO Rapid Deployable rafforzare la NRF Corps Italy) di stanza a Solbiate Olona (in con alcune misure provincia di Varese) deterrà per un anno che potenziassero il comando delle forze terrestri della le forze e capacità NATO Response Force (NRF), della quale fanno parte anche componenti navali, ae- di risposta ree e delle forze speciali, oltre che assetti ed efficacia specialistici nel campo delle comunicazio- della NATO ni operative e della difesa Chimica, Batte- riologica, Radiologica e Nucleare (CBRN). Per la Difesa italiana, l’assunzione di questo importante impegno segue una 6

lunga preparazione addestrativa e la va- sioni che potranno riguardare sia la dife-lutazione da parte di un team NATO che, sa collettiva che la gestione di una crisi, inell’ambito dell’esercitazione ‘Brillant Le- due scopi principali dell’Alleanza.dger 2017’ tenutasi lo scorso ottobre, ha Altro importante aspetto è che l’NRDC-I-certificato la combat readiness del coman- TA avrà anche il comando e il control-do italiano guidato dal Generale Roberto lo delle forze terrestri della Task ForcePerretti, cioè la capacità di pianificare e multinazionale di reazione rapidissimacondurre operazioni ad alta intensità sia (VJTF - L – Very High Readiness Joint Taska livello operativo che tattico. Force - Land). La VJTF è l’elemento del-Quale comando della Componente Ter- la NATO Response Force, operativo dalrestre (LCC – Land Component Command) 2015 e lanciato nell’ambito del summit deldella NRF costituita per l’anno 2018, l’NR- 2014 come misura di adeguamento dellaDC-ITA su ordine del Consiglio Atlantico struttura dell’Alleanza alle nuove sfide epotrà schierarsi ovunque e in tempi rapidi minacce all’area euro-atlantica inseritaper fronteggiare un ampio spettro di mis- nel piano di azione per la prontezza (RAP 7

– Readiness Action Plan). Nel Summit del nuove forze terroristiche (es. Al-Qaeda,Galles del 2014, infatti, fu deciso di raffor- Daesh), alle emergenze dovute a calamitàzare la NRF con alcune misure che poten- naturali di grande portata (terremoto adziassero le forze e capacità di risposta ed Haiti e nel Pakistan). Ciò anche in periodiefficacia della NATO. Da allora si è comin- di crisi economica che, inducendo i Pae-ciato a parlare di “enhanced NRF –eNRF”. si membri a misure di austerità, hannoI ministri della Difesa degli Stati Membri influito sui loro bilanci e quindi sul con-della NATO dichiararono successivamen- tributo da essi fornito alla NATO. È conte nel 2015 che le misure di adattamento lo scopo di snellire la sua struttura senzahanno natura difensiva e garantiscono perdere in operatività che nasce, all’indo-all’Alleanza di poter fare affidamento su mani del summit di Praga del 2002, l’idea“giuste forze nel posto giusto al tempo giu- di creare una forza di reazione rapidasto” (dichiarazione dei Ministri della dife- che fosse costituita da forze agili e capacisa della NATO – 25 giugno 2015). di reagire con diversi gradi di prontezzaNel corso dei decenni, e in particolare alle minacce del XXI secolo. La NRF, ap-dopo la fine della Guerra Fredda, infatti, provata dai ministri della Difesa dei Pa-l’Alleanza Atlantica ha adattato la sua esi membri a Bruxelles nel 2003, avreb-struttura alla situazione contingente be raggiunto la piena capacità operativacaratterizzata dalla minaccia globale a nel 2006. Si tratta di una forza multina-connotazione anche asimmetrica, dalle zionale, tecnologicamente avanzata e di 8

2018 Nato Response ForceIl 10 gennaio si è svolta la cerimonia di passaggio di consegne della componente terrestre della NRF (Nato Response Force) tra l’ARRC (Allied Rapid Reaction Corps) al Comando del Gen. Tim Radford e il NRDC-ITA al comando del Gen. Roberto Perretti, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. Danilo Errico, del Comandante dell’Allied Joint Force Command di Brunssum Gen. Salvatore Farina e del Comandante dell’Allied Land Command Gen. Darryl A. Williams. L’NRDC-ITA assume così per la quarta volta la responsabilità della componente terrestre della Nato Response Force dopo un lungo e complesso periodo di preparazione durato circa un anno, che ha visto il Quartier Generale impegnato in numerose e complesse attività addestrative allo scopo di completare la preparazione individuale dello staff e testarle affinando le procedure lavorative, prima di essere dichiarato combat ready con l’esercitazione ‘Brilliant Ledger 2017’, dove sotto l’attenta supervisione di un team di 40 esperti valutatori militari, ha visto in azione a Solbiate Olona Varese e Bellinzago Novarese oltre 1000 soldati provenienti da 15 nazioni dell’Alleanza e 85 differenti unità delle Forze Armate Italiane. L’NRF fu costituita nel 2002 ed è una forza multinazionale di pronto impiego a risposta rapida, composta da componenti terrestri, marittime, aeree, forze speciali e di supporto logistico con personale e mezzi forniti a rotazione dai paesi membri, per permettere all’Alleanza di affrontare immediatamente un largo spettro di sfide alla sicurezza, per la difesa collettiva e la gestione delle crisi. A seguito delle decisioni prese al vertice NATO in Galles nel 2014, la NRF è stata potenziata dalla Very High Joint Task Force (VJTF), una forza estremamente flessibile e modulare in grado di dispiegarsi in tempi brevissimi. Nel complesso l’NRF è composta da circa 40.000 uomini. L’NRDC-ITA è un comando multinazionale con sede a Solbiate Olona, di cui l’Italia è la nazione leader. Il nostro Paese fornisce circa il 75% del personale, mentre il restante 25% è composto da militari provenienti da altri dodici paesi: Albania, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti per un totale di circa 400 uomini e donne. Presto altre 4 nazioni - Canada, Lettonia, Lituania e Romania - entreranno a far parte del quartier generale a guida italiana portando il numero di nazioni partecipanti a diciassette. 9

2018 Nato Response Forcealta prontezza costituita da componenti fesa e la deterrenza sono il cuore dello scopoterrestri, navali, aeree e di forze specia- e della missione dell’Alleanza – fondamentalili, fornite su base rotazionale annuale dai mezzi di prevenzione dei conflitti, protezio-Paesi membri. Essa è capace di rispondere ne delle popolazioni e dei territori alleati, dia situazioni di crisi ed emergenza e ha il mantenimento della libertà decisionale e dicompito di garantire la difesa collettiva azione dell’Alleanza”. Ulteriore ruolo dellaattraverso la deterrenza, operazioni con- NRF è quello di stimolare la continua pre-dotte o meno in base all’art. 5 del Tratta- parazione delle capacità militari delle for-to Atlantico. L’NRF è la prima a reagire ze fornite dai paesi membri attraverso lain caso di necessità e ad essa segue una interoperabilità che deve essere garantitapiù larga formazione di forze. Questo è da un elevato grado di standardizzazionequanto fu stabilito nell’ambito del North sia delle procedure che degli equipaggia-Atlantic Council (NAC) riunito nella ses- menti ed armamenti.sione dei ministri della difesa a Bruxelles Nel perseguire una struttura sempre piùnel 2003. È evidente la natura difensiva bilanciata, più flessibile, più efficiente,della NRF che rispecchia quella dell’Alle- schierabile, meglio capace di condurreanza, aspetto da ultimo ribadito nel sum- operazioni militari, e al fine di fronteggia-mit di Varsavia del 2016, nell’ambito del re crisi che minacciano la sicurezza e laquale è stato ancora dichiarato che la “di- stabilità della NATO sul fronte est e sud, i 10

Paesi dell’Alleanza hanno deciso di poten- ni. La VJTF è, quindi, la prima forza a in-ziare la NRF (enhanced NRF – eNRF), rag- tervenire quando deciso, volta per volta,giungendo nel summit in Galles del 2014 dal NAC, il supremo organo politico dellal’accordo nel predisporre il RAP, sempre Alleanza composto dai capi di Stato o diin un’ottica difensiva. Il piano prevede sia Governo dei 29 Paesi membri. Ad essa se-misure di sicurezza che di adattamento guono nell’intervento le altre forze delladella struttura NATO. Di queste ultime fa NRF, tra i quali sono compresi gli assettiparte la creazione della VJTF che insieme specialistici delle comunicazioni operati-con altre misure mirano a rafforzare la ve e del CBRN. Per il 2018 l’Italia fornisce,prontezza e la capacità di risposta dell’Al- oltre al Comando di Solbiate Olona in qua-leanza e, quindi, la difesa collettiva e la lità di LCC, la 132a Brigata corazzata Arie-capacità di gestione delle crisi. La VJTF, te come VJTF, il 28° reggimento ‘Pavia’ didetta ‘Spearhead Force’, costituita da circa stanza a Pesaro e il NATO Civil-Militaryventimila militari, e divenuta operativa Cooperation Group di Motta di Livenza,dal 2015, include una componente terre- come assetti per le comunicazioni opera-stre multinazionale organizzata a livello tive e per la Cooperazione Civile-Militare,brigata di circa 5000 soldati supportata rispettivamente. Il comando e controlloda componenti aeree, navali e di forze operativo della eNRF è esercitato a turnospeciali capace di schierarsi in pochi gior- dal Joint Force Command (JFC) di Bruns- 11

sum (Olanda) e di Napoli. Nel 2018 sarà il trazione della Difesa nazionale con quellaturno del JFC olandese. degli altri paesi dell’UE), insieme con leL’Italia provvede dunque un grande con- relazioni globali, sono i pilastri della sicu-tributo alla costituzione della NRF in rezza e difesa nazionale stabiliti dal Libroarmonia anche con quanto stabilito nel bianco. Certamente la difesa comune eu-Libro Bianco del 2015 secondo cui la “si- ropea rappresenta oggi una grande sfidacurezza euro-atlantica è vitale per la difesa e il fatto che molti dei Paesi membri delladel Paese e la tutela degli interessi nazionali” e NATO lo sono anche dell’UE porta a do-“solo l’Alleanza Atlantica può assicurare una ver necessariamente avere un ‘luogo’ disufficiente capacità di deterrenza e difesa incontro e di coordinamento, già comun-del territorio euro-atlantico da un’eventuale que esistente. Nella Dichiarazione sul le-minaccia di tipo militare convenzionale”. In game transatlantico del 5 settembre 20141base a questa linea strategica l’Italia deve si legge che gli sforzi che i Paesi membriconcentrare il suo sforzo verso un “contri- della NATO e dell’UE fanno per raffor-buto di alta qualità professionale con mezzi zare le loro capacità di difesa sono bene materiali adeguati, qualificando e rendendo accolte e la NATO supporta la continuapiù efficiente la propria partecipazione alla stretta cooperazione e complementarietàforza di risposta e reazione dell’Alleanza, tra le due organizzazioni: “Una Difesa Eu-nel quadro di revisione delle forze NATO ropea più forte contribuirà a una NATO piùin atto”. La coesione transatlantica e l’in- forte”.tegrazione europea (rectius, la compene- 1 The Wales Declaration on the Transatlantic Bond, NATO – 5 September 2014 12

INNOVATION ANDLEADERSHIP INAEROSPACEApril 25–29, 2018Berlin ExpoCenter Airportwww.ila-berlin.com 13

2018NATORESPONSEFORCEITALIAN LEADERSHIPEmiliano BIASCOEffective January 10th, 2018, the NATO ITA shall be able to deploy quickly andRapid Deployable Corps, Italy (NRDC-ITA) everywhere for a wide range of missions,stationed in Solbiate Olona, Italy will as- including collective defence and crisissume command of the land component management, these being the two mainof the NATO Response Force (NRF). The purposes of the Alliance.NRF includes, inter alia, naval, air, and Another important aspect is that NRDC-special forces components, as well as en- ITA will also exercise command andablers in the fields of operational com- control of the land forces of the Verymunications and of Chemical, Bacterio- High Readiness Joint Task Force - Landlogical, Radiological, and Nuclear (CBRN) (VJTF-L). The VJTF is one element ofdefence. For the Italian Defence, taking the NATO Response Force. Launched inon such a significant commitment comes 2015, the creation of the VJTF was agreedas the result of a long period of training. during the 2014 NATO Summit to adjustAlso, it follows the positive evaluation by NATO structure to new threats and chal-a NATO validation team that certified the lenges to the Euro-Atlantic area, and iscombat readiness of the Italian HQ led part of the Readiness Action Plan (RAP).by General Roberto Perretti during Exer- Actually, during the NATO Wales Summitcise ‘Brillant Ledger 2017’ in last October. in 2014, the Heads of State and Govern-Therefore, the ability of the HQ to plan ment agreed on measures to strengthenand conduct high-intensity operations at NATO’s response and effectiveness. Sinceboth the operational and tactical levels is then, enhanced NRF (e-NRF) has beennow certified. part of the debate. In 2015, the NATOAs the HQ, Land Component Command Ministers of Defence stated that adapta-(LCC) of the NRF for 2018 and based on tion measures are defensive in nature andorders by the Atlantic Council, NRDC- ensure the Alliance can rely on “the right 14

forces, in the right place, at the right time.” achieved its full operational capability in(Statement by NATO Defence Ministers, 2006. Today, the NRF is a multinational,June 25th, 2015). technologically advanced, and high-read-Over the past decades, and in particular iness force composed of land, maritime,after the end of the Cold War, the Atlantic air, and special forces components thatAlliance has adapted its structure to situ- member states make available on annualations over time, a situation characterised rotation. It can respond to crises and con-by global, asymmetric threats, new ter- tingencies and ensure collective defencerorist forces - such as Al-Qaeda or Daesh through deterrence, as well as through- or by major natural disasters, the earth- NATO Charter’s article 5 or non-articlequakes in Haiti and Pakistan being two ex- 5 operations. The NRF will be the first toamples. This continued during economic react in case of necessity, where a largercrises that forced austerity upon member deployment of forces will follow.countries, thus curbing their budgets and These are the decisions taken by the Norththeir contributions to NATO. With a view Atlantic Council (NAC) in the Ministers ofto streamlining NATO structure and to Defence Session in 2003. The defensivemaintaining its operational effectiveness nature of NRF is self-evident and so is theunchanged, the idea of a rapid reaction Alliance’s. The joint statement of the 2016force emerged as one of the results of the Warsaw Summit reaffirmed this, as it saidPrague Summit in 2002. This would be “Deterrence and defence are at the heart ofmade of agile forces capable of respond- the Alliance’s mission and purpose – as theing to 21st Century threats with differ- fundamental means of preventing conflict,ent degrees of readiness. After receiving protecting Allied territories and populations,green light approved by the Ministers of and maintaining the Alliance’s freedom ofDefence of NATO in 2003, the NRF has decision and action at any time.” Among 15

NRF tasks is also to foster interoperability, 2015 and is known as ‘Spearhead Force’and, in turn, to improve the military ca- – is 20,000-people strong. It includes apabilities of the forces the member states multinational 5,000-strong, brigade-lev-make available. This would be achieved el land component supported by air andthrough marked standardization of pro- maritime assets and by special forces withcedures, equipment, and armaments. a notice-to-move of only a few days. TheIn order to obtain a more and more bal- VJTF is therefore the first force to deployanced, flexible, efficient, deployable, oper- after the decision of NAC, i.e. the high-ations-bound force, and for the very force est political entity of the Alliance whereto tackle the crises that threaten NATO the Heads of State and Government ofstability from East and South, the mem- the 29 member states sit. The remainingbers of the Alliance agreed to enhance NRF forces will follow, including enablersNRF (eNRF). During the Wales Summit, such as operational communications andthey decided to establish the Readiness CBRN. During 2018, in addition to NRDC-Action Plan with defence in mind. The ITA as the HQ, LCC, Italy will contributePlan includes both security measures and the 132nd Armoured Brigade as VJTF,changes to the NATO structure, the latter together with the ‘Pavia’ 28th Regimentincluding the creation of VJTF and other stationed in Pesaro and the NATO Civ-provisions. Altogether, all activities aim il-Military Cooperation Group based inat strengthening the Alliance’s readiness Motta di Livenza as the operational com-and response capability, and therefore munications and civil-military coopera-collective defence and the ability to man- tion assets.age crises. NRF command and control will be al-The VJTF, which became operational in ternatively exercised by the Joint Force Command (JFC) Brunssum, The Nether- lands, and JFC, Naples, the former being in command in 2018. Italy is therefore a strong contributor to NRF, in accordance with the 2015 White Paper for International Security and De- fence, where the Paper says “Euro-Atlantic security is crucial to the defence of the nation and for the protection of national interests” and “only the Atlantic Alliance can provide sufficient levels of deterrence and defence of the Euro-Atlantic territory from a possi- ble conventional military threat.” With this 16

strategy in mind, Italy shall focus its ef- dition, since many NATO member statesforts on “high-quality contributions with are also EU members, they need a placeadequate vehicles and equipment to better to meet and where their efforts can bequalify and enhance its participation to the coordinated, a place that exists already.Alliance’s Response and Reaction Forces in The Wales Declaration on the Transat-the framework of current NATO forces’ re- lantic Bond of 5 September 20141 statesorganisation.” efforts both by NATO Allies and EUThe Transatlantic cohesion and Europe- members [are welcome] to enhance theiran integration – or, more correctly, the defence capabilities and, in this respect,merging of Italian national defence with [NATO] supports continuing close coop-the defence of the other EU member eration and complementarity betweenstates – together with global relations, the two organizations: “A stronger Euro-are the pillars of the national security pean Defence will contribute to a strongerand defence outlined in the White Paper. NATO.”Of course, European common defencerepresents a huge challenge today. In ad- 1 The Wales Declaration on the Transatlantic Bond, NATO – 5 September 2014In 1​​ 0 January 2018, at the “Ugo Mara” barracks, in the presence of the Chief of Staff of the ItalianArmy - Lt. General Danilo Errico, of the Commander of the Allied Joint Force Command – BrunssumLt. General Salvatore Farina and of the Commander Allied Land Command - Lt. General DarrylA. Williams - took place the HandOver ceremony as Land Component Command of the NATOResponse Force (NRF) between the Allied Rapid Reaction Corps (ARRC) commanded by Lt. GeneralTim Radford and the Nato Rapid Deployable Corps - Italy (NRDC-ITA) commanded by Lt. GeneralRoberto Perretti.The Nrdc-Ita assumes for the fourth time the responsibility of leading the Land Component of theNATO Response Force after a long and articulated period of preparation lasting over a year, whichsaw the Headquarters engaged in numerous and complex training activities aimed at completingindividual training of staff and testing and fine-tuning work procedures, before being declared“combat ready” with the exercise “Brilliant Ledger 2017” that, under the careful supervision of ateam of 40 experts military evaluators, has seen both in Solbiate Olona and Bellinzago Novareseover 1000 soldiers from 15 nations of the Alliance and 85 different units of the Italian Armed Forces.The NATO Response Force, was created in 2002 and is a high-readiness Joint multinational force,made up of Land, Maritime, Air, Special Forces and Logistic Support components with personnel andvehicles supplied on rotation base by member countries, to enable the Alliance to face immediatelyto the wide range of security challenges, from collective defence to crisis management. Following thedecisions taken at the Wales summit in 2014, the NRF was enhanced of the Very High Readiness JointTask Force (VJTF), an extremely flexible and modular force, able to deploy in a very short notice. As awhole the Nrf is made up of about 40,000 men.The NATO Rapid Deployable Corps - Italy is a multinational Headquarters based in Solbiate Olona,Italy is the leading Nations and provides about 75% of staff. The remaining 25% are military personnelfrom other twelve countries: Albania, Bulgaria, France, Germany, Greece, Hungary, the Netherlands,Slovenia, Spain, Turkey, the United Kingdom and the United States for a total of about 400 men andwomen. Soon, 4 nations more - Canada, Latvia, Lithuania, and Romania - will join the headquarters 17

PORTFOLIO IMMAGINI

SCUOLAINTERFORZEPER LADIFESANBC Antonio MORLUPILe armi chimiche, biologiche, radiolo- giche e nucleari (CBRN) sono tra le più pericolose al mondo, per la loro eleva-tissima mortalità rispetto alle armi conven-zionali, oltre che per una certa imprevedibili-tà del loro impiego. La sigla racchiude tutti gliagenti chimici, biologici e radiologici – in tuttele forme e gli stati fisici – che possono causaredanni alle persone e al territorio, sia in manie-ra deliberata che accidentale.

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E’ un tema di stretta attualità, quello della minaccia CBRN, perché la globalizzazione ha cambiato alcuni aspetti del warfare e la minaccia costituita da gruppi di terroristi in grado di usare materiali CBRN – come si verificò nella metropolitana di Tokyo nel 1995, quando un gruppo sovversivo giapponese diffuse del Sarin (un gas altamente tossico) in diverse stazioni causando dodici morti e oltre 1000 feriti - è da prendere seriamente in considerazione. Gli scenari che potrebbero scaturire da un attacco non convenzionale diretto verso unità militari o contro obiettivi civili risulterebbero senz’altro complessi, richiedendo una risposta articolata da fornire attraverso la cooperazione tra componenti civili e militari a livello nazionale e internazionale.21

Per fronteggiare la minaccia la NATO si è dotata di un Centro di Eccellenza ad hoc situato a Vyškov, nella Repubblica Ceca, mentre l’Italia conta su un polo che ha sede a Rieti, presso la Scuola Interforze per la Difesa NBC, dove viene formato il personale delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, insieme a quello dei Dicasteri e delle organizzazioni civili che operano nel settore. L’importante parte pratica del training - che si concentra sulla difesa militare e sulla protezione collettiva - si svolge all’interno di un’area addestrativa denominata ‘Nubich’,dotata di diverse ambientazioni realistiche (centro abitato, metropolitana, aeroporto, laboratorio clandestino dove si producono sostanze tossiche, acquedotto) in cui i frequentatori – tra i quali figurano numerosi stranieri - sono chiamati atestare le capacità acquisite in aula. La scuola è unvero e proprio hub che collabora anche con atenei ed enti scientifici specializzati nella formazione e nella prevenzione, organizzando convegni e seminari sulle tematiche CBRN. 22











La Scuola Interforze NBC elabora inoltre direttive e procedure diimpiego, promuove convegni e seminari e collabora con diverseuniversità ed enti scientifici, oltre a rappresentare la Difesa ai gruppidi lavoro della NATO sul tema. Sempre a Rieti ha poi sede il CBRNArea Control Center (ACC), che costituisce la struttura di vertice dellaRete Nazionale Militare di Osservazione e Segnalazione degli EventiCBRN (incidenti a centrali nucleari all’estero, incendi industriali,etc.), con oltre 1200 sensori diffusi in tutte le aree sensibili del Paese.L’ACC dipende dal COI Difesa e dal Joint Force Command di Napoliquale nodo della rete NATO di warning e reporting del fianco suddell’Alleanza. 28

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NATO–UEQuale futuro per la cooperazione?Alessandra DARDES 30

E’il quesito al quale hanno cer- analizzato innanzitutto i possibili sviluppi cato di trovare risposte la politici e militari del rapporto NATO-UE Delegazione italiana presso attraverso la voce di rappresentanti delle l’Assemblea parlamentare della NATO e istituzioni e del mondo diplomatico e mi- l’Istituto Affari Internazionali (IAI) con litare, spostando successivamente il focus una importante giornata di discussione sulle prospettive dal punto di vista tecno- organizzata lo scorso 6 dicembre a Roma. logico e militare dando la parola anche a Suddiviso in due sessioni, il dibattito ha rappresentanti dell’industria della Difesa 31

NATO-UE Quale futuro per la cooperazione?italiana. Sul perché di un convegno de- Andrea Manciullidicato a questo tema, l’ambasciatore Fer-dinando Nelli Feroci, Presidente IAI, ha in discesa, poiché permangono difficoltàaperto i lavori ricordando come, da sem- dovute alle membership delle due organiz-pre, sia la NATO che la UE costituiscano zazioni, al persistere di alcuni elementi diil quadro di riferimento della politica este- crisi quali il problema di Cipro e l’atteggia-ra e di difesa italiana e come quindi oggi mento della Turchia nei confronti di que-più che mai - dato il rafforzamento delle sta collaborazione, e, infine, ai due diversiprospettive di collaborazione NATO e “DNA” che caratterizzano le due organiz-UE – sia importante riuscire a individua- zazioni (uno prettamente civile, l’altrore le condizioni che consentano a queste militare), che non rendono facile il dialo-organizzazioni di sviluppare requisiti di go. Paolo Alli, Presidente dell’Assembleaimpiego delle Forze Armate che siano Parlamentare NATO, ha descritto il tota-convergenti e compatibili. Questo perché le mutamento del mondo della sicurezzaabbiamo sia un interesse alla stabilizza- globale avvenuto durante i 5 anni del suozione della regione Mediterranea (e le for- mandato e come un cambio così drasticomule di collaborazione che già si stanno e repentino richieda una grande capacitàsviluppando dimostrano come una mag- di adattamento che sia la NATO che la UEgiore sinergia tra NATO ed UE nel Medi- stanno dimostrando (sia per come l’ini-terraneo e nelle regioni del vicino medio ziativa Mogherini–Stoltenberg del 2016oriente può contribuire a stabilizzare la sta andando avanti, sia per come l’idea diregione), che un interesse per quanto ri- un sistema europeo di difesa comune haguarda le aree di stabilità nelle zone del fatto rapidamente progressi nell’ultimovicinato orientale (si pensi alle recenti anno e mezzo). Questa capacità di adat-crisi in Ucraina). E soprattutto perché, tamento di entrambe deve trovare una partire dal luglio 2016 con l’adozione punto di sintesi e da qui l’importanza deldella “Dichiarazione Congiunta” di Var- convegno. Ha infine auspicato che il per-savia1, la collaborazione tra NATO e UE corso di integrazione euro-atlantica, oltreha fatto passi in avanti significativi, pa- che al Mediterraneo, si estenda anche airallelamente agli importanti sviluppi chesi sono avuti nel processo di costruzionedi una dimensione europea della difesa(la Strategia Globale2, l’European DefenceAction Plan3 e, da ultimo, la firma di 23Paesi per la PESCO4). Nonostante questebuone premesse, però, l’Ambasciatore hasottolineato come il percorso non sia tutto 32

Balcani occidentali, perché fondamentali decidendo “ciò che vogliamo essere, qualeper il completamento del disegno europeo vogliamo sia il nostro ruolo nella società,e per la stabilità e la sicurezza dell’Euro- fuori da noi”, non c’è possibilità di un fu-pa. Andrea Manciulli, Presidente della turo positivo.Delegazione italiana all’Assemblea Parla- Panel 1 – sviluppi politici e militarimentare NATO, ha inquadrato il rappor- A introdurre i lavori della prima sessioneto NATO-UE non come una questione di Nathalie Tocci, Direttore IAI, che ha evi-mera utilità, ma come nodo politico di pri- denziato il passaggio da un dibattito neglima grandezza. Questo perché è evidente anni ’90 sulla “competizione” tra NATO eche gli ultimi anni stanno rimettendo in UE ad un dibattito sulla “cooperazione”, ediscussione la leadership dell’Occidente come però oggi il tema centrale di questae soprattutto i valori che hanno portato cooperazione non sia più soltanto l’inten-alla sua leadership. Nell’attuale periodo di sità del rapporto tra i due ma il mutamen-grande scomposizione anche il concetto to della natura dello stesso, atteso che lastrategico è mutato, con il ritorno della distinzione tra hard power e soft powerdeterrenza, il trionfo della asimmetria nell’attribuzione dei compiti non è piùe della viralità (l’impatto mediatico sulla così netta (se andiamo a vedere i 42 pun-percezione della sicurezza), il riemergere ti di azione comune della Dichiarazionedi una conflittualità alle porte del nostro Congiunta del 2016 sono tutti punti chespazio geopolitico che denota la fragilità riguardano temi a cavallo tra l’hard e ildi chi non è ancora un soggetto afferma- soft). Ha pertanto chiesto ai relatori cometo né un’entità statale, ma una “terra di si possa immaginare una cooperazionemezzo”. La crisi dell’Europa non è, come NATO-UE “3.0”, in cui la collaborazionesi pensava, solo economico-sociale, ma non si sostanzi solo in cooperazione su al-anche una crisi di funzione e di fronte a cune azioni e iniziative, ma in un’idea pernoi c’è dunque una sfida politica: se noi cui l’UE possa essere in qualche modo ilnon ridisegniamo i valori dell’occidente, quadro che crea gli incentivi istituzionali, 33

NATO-UE Quale futuro per la cooperazione?giuridici, finanziari per aiutare gli europei manente validità dei valori che sono ila fare meglio e insieme, e nel quale poi si retroterra sia della NATO che dell’UE, hainnestino anche le azioni della NATO. Il ammonito che il retroterra geopolitico deiSegretario Generale della Farnesina, Eli- due è totalmente in crisi (la Cina che por-sabetta Belloni, ha sottolineato l’inaspet- ta avanti un imperialismo economico, matata inversione di tendenza tra multila- anche politico, in Africa e in Asia; la Rus-teralismo e bilateralismo nelle relazioni sia e la Turchia che giocano a tutto cam-internazionali degli ultimi anni, e come po; gli errori tragici di Bush J. e di Obama)in questo contesto la relazione NATO-UE e che se non si affrontano prima questipotrebbe rappresentare un’eccezione. Ha nodi “sconvolgenti” e ci si limita inveceinoltre rivendicato un ruolo “propulsore” a ragionare in termini di pura e semplicedel recente dibattito sulla difesa comune razionalizzazione dei rapporti NATO-UEeuropea all’Italia, che ha anche lavorato si rischia di discutere di ordinaria ammi-alla “svolta verso sud” della NATO. Se è nistrazione quando la situazione è asso-vero che le aree di cooperazione UE-NA- lutamente straordinaria. Ha poi avanzatoTO sono numerose e in via di espansione, l’ipotesi per cui - di fronte a una situazioneanche Belloni rileva però delle criticità nel di così profonda crisi del comportamen-rapporto con la Turchia e con la Russia, to americano che è sempre stato, anchee ravvisa per il futuro della cooperazione quando faceva degli errori, di equilibriola necessità di agire con rinnovata unità e del mondo, e ad un aumentato ruolo im-ancora più decisa collaborazione, insieme periale che la Russia paradossalmente staad una più intensa condivisione di infor- svolgendo -, oggi potrebbe essere l’Europamazioni e di modalità operative. Fabrizio che punta in parte a coprire questi squili-Cicchitto (Presidente Commissione Affari bri. La cooperazione NATO-UE può esse-esteri, Camera dei Deputati), ripartendo re la chiave di volta per quanto riguardadalle osservazioni di Manciulli sulla per- l’interesse nazionale, invece, dal punto di 34

vista del Generale Graziano, Capo di Stato sulle criticità con le quali dobbiamo fareMaggiore della Difesa. Per lui dobbiamo i conti: la prima è che su questo sistemamuoverci sia lungo il canale della coope- europeo di difesa dobbiamo accelerare;razione NATO-UE, sia perché ci sono in- serve poi razionalizzare e sviluppare lateressi e ragioni comuni, sia perché l’UE spesa militare dei singoli Paesi; infine, laper la prima volta si è dotata di una Strate- principale criticità da superare rimane lagia Globale che è molto simile ai “core task” mancanza di una comune strategia politi-della NATO: a parte la “collective defence” e ca, che assuma una comune visione dellala deterrenza che sono lasciate alla NATO, natura della sfida, della natura delle mi-le risposte alle crisi - dallo sviluppo delle nacce e della natura della risposta, e di checapacità dei partner alla protezione dei cit- tipo di iniziativa di natura politica e di-tadini - sono assolutamente speculari tra plomatica debba accompagnarvisi (vienele due organizzazioni, il che permette di richiamato ancora il problema della Tur-convergere sinergicamente su questo tipo chia e della nuova amministrazione USA).di missioni. Altra area importante di coo- Ma il vero nodo politico con cui fare i con-perazione evidenziata è la sinergia nello ti, ha concluso La Torre, è il rilancio delsviluppo delle capacità militari, concretiz- rapporto UE-NATO che diventa crucialezatasi proprio pochi giorni prima del con- paradossalmente proprio nel momento invegno con l’avvio della PESCO, strumento cui tutti i luoghi del multilateralismo sonoche può anche facilitare l’individuazione in crisi (l’auspicio è che riusciamo a coniu-dei gap capacitivi e l’avvio di cooperazioni gare l’interesse nazionale con la dimen-strutturate e multinazionali per costruire sione sovranazionale, inquadrando anziquelle capacità che nessun Paese europeo, l’interesse nazionale proprio come puntooggi, è in grado di sviluppare da solo. Ni- di partenza – come già sottolineato dalcola La Torre, Presidente della Commis- Generale Graziano - per questa iniziati-sione Difesa del Senato, si è soffermato va). Nell’intervento conclusivo del primo 35

NATO-UE Quale futuro per la cooperazione?panel, Luca Franchetti Pardo, Rappresen- dell’UE possa progredire sul piano milita-tante italiano COPS, ha fatto notare che la re se nel frattempo non provvede a co-nuova dimensione della difesa UE nasce struire quel sistema decisionale e gestio-sì da un mutato scenario geo-strategico, nale che può poi consentire di utilizzarema che in realtà questo scenario non è questa trasformazione. Tre, poi, i punti dimutato bensì tuttora in evoluzione, e che discussione proposti: la necessità di rinno-muove da due parole che vanno sempre vare gli equipaggiamenti europei, per sta-messe insieme: sfide e minacce, cui cor- re al passo con l’innovazione tecnologica erispondono in realtà due concetti diversi recuperare un ritardo nei confronti degliche richiedono risposte diverse. La NATO alleati americani; la necessità di puntaree l’UE hanno una serie di valori e di prin- su nuovi programmi per far crescere l’in-cìpi in comune che permettono di leggere teroperabilità dei mezzi di servizio (te-le sfide e le minacce in maniera analoga nendo conto che non è possibile far accet-e di dare risposte se possibile in maniera tare come europei equipaggiamenti checoordinata: da qui la crescente esigenza sono nazionali e che i nuovi equipaggia-di un rapporto tra la NATO e la UE, che menti moderni hanno dei costi quasi im-“non è un mero criterio utilitaristico, ma possibili da sostenere per un singolo Paeseuna risposta strettamente necessaria”. Ri- europeo); che tutto questo ha un costo emangono però ancora profonde criticità che bisogna sfatare il mito che l’unifica-come per esempio la mancata armonizza- zione della Difesa europea porterebbe adzione dei sistemi d’arma dei diversi stati un risparmio, perché invece questa primadell’UE: se noi abbiamo 17 diversi tipi di fase richiederà una serie di investimenticarri armati e gli USA ne hanno solo uno è che permetteranno eventualmente di ri-evidente quanto margine ci sia ancora per sparmiare successivamente. Francescorafforzare la cooperazione intereuropea Garofani, Presidente Commissione Difesanello sviluppo dei progetti, permettendo alla Camera dei Deputati, ha posto comedi spendere in maniera più efficiente. premessa del suo ragionamento la neces-Panel 2: Sviluppi tecnologici e industriali sità di far capire alle nostre comunità cheIntroducendo il secondo panel, Michele investire nelle Forze Armate e nell’indu-Nones, Consigliere Scientifico dello IAI, stria della Difesa è investire in sicurezza,ha ammonito che la delicata natura del pace, convivenza (è, cioè, una spesa “so-settore difesa e sicurezza impone di af- ciale”), passando necessariamente anchefrontare da subito il tema della condivi- attraverso la ridefinizione del rapportosione fra UE e Stati nazionali delle re- con il settore dell’industria militare e dellasponsabilità a livello politico, operativo, difesa (che negli anni passati è stato squi-economico, industriale, poiché è impensa- librato, più funzionale a ciò che servivabile che il cammino dell’integrazione all’industria che non a ciò che serviva alle 36

nostre Forze Armate). Sul piano indu- stibile; va condiviso il percorso, va trovatastriale, per far crescere in maniera equili- una strategia totale a 360 gradi, che coin-brata la capacità di difesa e sicurezza NA- volga tutti gli attori seduti in questa sala”,TO-UE la proposta è di produrre qualche ha concluso. Anche Carlo Magrassi, Se-iniziativa transatlantica volta a cercare gretario generale della Difesa, ha postonuove forme di collaborazione nella logi- l’accento sulla parola “sistema”: per chica di un rapporto più equilibrato con gli agisce in Europa uno degli strumentiUSA e con l’industria americana, dato che principali è la velocità con cui si prendonofinora quello che è mancato è la capacità le decisioni e si propongono le iniziative,europea di presentarsi come unica con- sarà quindi necessario unire le nostre for-troparte. Preventivamente però occorre ze, fare rete di sistema. L’Italia è un Paesetrovare un accordo all’interno dell’UE che frammentato che ha però grandi capacitàgarantisca l’unicità degli obiettivi e quindi e iniziative; la situazione economica pur-dei requisiti di tempestività decisionale e troppo non lascia molti margini di mano-affidabilità finanziaria, superando l’attua- vra e quindi serve un cambio di mentalitàle frammentazione che continuerebbe a sugli investimenti: non si può pensare chepesare in maniera rilevante su ogni tenta- sia solo lo Stato a doverci mettere le risor-tivo di sviluppare programmi transatlan- se, ci sono altre realtà cui poter attingeretici. A rappresentare istituzionalmente il per i finanziamenti. Infine, richiamandomondo dell’industria è intervenuto Guido ancora Crosetto, ha sottolineato come ser-Crosetto, Presidente AIAD, che ha espres- vano “professionisti di Bruxelles”, ovveroso la sua preoccupazione per le picco- personale italiano formato e mandato ale-medie imprese di fronte alla nascente seguire i progetti. Questa, l’unica ricettaEuropa della difesa, poiché con la raziona- possibile per il Paese, per lui: non ci sonolizzazione della spesa per la difesa UE le alternative. Pieno di rilievi critici l’inter-nostre piccole-medie imprese scompari- vento di Giuseppe Bono, Amministratorerebbero di fronte a colossi quali Rheinme- Delegato di Finmeccanica, che ha confer-tall, Nexter-KMW o Airbus. Serve che mato quanto detto dal Presidente Garofa-tutto il Paese faccia sistema, e che in que- ni circa lo squilibrio nei rapporti tra l’in-sta filiera europea della Difesa noi inizia- dustria della Difesa e le Forze Armatemo a immettere “burocrazia nazionale” negli anni scorsi, assumendolo qualeche sia ordinata su un progetto, come aspetto fondamentale di tutta la questio-hanno gli altri Paesi. L’auspicio è quello, ne. Anche la gestione dei soldi negli ultimidato il percorso politico ormai ineludibile, 20-30 anni e le scelte fatte sono statedi creare una nicchia industriale che è messe in discussione (perché con tutti iuna delle ultime ad alto contenuto di ri- soldi investiti l’Italia alla fine dispone dicerca rimasta. “Ad oggi la situazione è ge- due sole piattaforme: la nave e l’elicotte- 37

NATO-UE Quale futuro per la cooperazione?ro). Il punto fondamentale è far capire, attraverso un percorso di convergenzacome avviene negli USA, che l’industria realizzato tramite programmi comuni sudella Difesa è anzitutto un motore di svi- obiettivi condivisi che facilitino poi ancheluppo industriale, e l’interrogativo è se si il percorso di aggregazione industrialesarà in grado di spiegarlo e farlo capire. (nel quale, come già pronosticato da Cro-Ha poi concluso rivendicando più soldi setto, probabilmente a livello nazionaleper l’industria anziché per la ricerca, dato qualche impresa dovrà cedere il passo, al-che è l’industria che deve fare e speri- trimenti non saremo più competitivi comementare i prodotti (e poi venderli). Sulla industria europea). L’UE dovrà poi valo-necessità che il rapporto NATO-UE, or- rizzare le sue tante competenze in tutti imai secondo tutti ineludibile, sia un rap- settori e portarle in un nuovo percorso diporto bilanciato ha invece posto l’accento collaborazione e cooperazione anche,Giovanni Soccodato, Responsabile “Stra- dove possibile, in programmi con i partnertegie, Fusioni ed Acquisizioni di Leonar- americani. E perché l’Italia abbia un ruolodo”, per il quale serve un’UE solida politi- in questo processo europeo serve un per-camente e competitiva sul piano della corso virtuoso: a partire dalla ricerca (acomponente operativa. Va quindi supera- differenza di quanto detto precedente-ta la frammentazione che la caratterizza, mente da Bono), sviluppando prodotti e 38

rafforzando le molte competenze che già all’estero nelle missioni internazionali, inabbiamo (attraverso un rinnovato dialogo particolare nella coalizione anti ISIS), eindustria-Forze Armate) da portare in Eu- come oggi secondo lei sia molto meno dif-ropa e, come già detto, creando percorsi di ficile spiegare all’opinione pubblica la ne-carriera per funzionari in Europa che pre- cessità delle spese per la Difesa, perché èsidino i tavoli. Il destino è altrimenti un stato intrapreso un percorso di verità, tra-progressivo declino ed una marginalizza- sparenza, spiegazione di ciò che serve ezione in gran parte dei settori. Le conclu- apertura delle Forze Armate a i bisognisioni sono state affidate al Ministro della della collettività (si veda l’operazione Stra-Difesa, Roberta Pinotti, che ha innanzi- de Sicure o gli interventi nei casi di cala-tutto sottolineato come il lavoro dell’UE mità naturali); percorso che ancora non èsulla difesa europea diventi di fatto la pos- concluso ma che almeno si è intrapreso,sibilità di avere all’interno dell’Alleanza con l’auspicio che possa essere portatoatlantica un player più coeso, che parteci- avanti.pa con dei punti di vista e delle capacitàpiù integrate. Siamo in una congiuntura 1. Sottoscritta l’8 luglio in occasione del verticein cui la NATO ha fatto un percorso molto Nato a Varsavia, ha ad oggetto per la prima vol-importante e la difesa europea sta comin- ta proposte di cooperazione tra i due soggetticiando a decollare, e noi, come Paese, dob- su diverse aree sensibili, quali la lotta al terrori-biamo tenere insieme sia i valori (il per- smo, la cibersicurezza, lo scambio di informazio-corso politico intrapreso) che i nostri ni e le esercitazioni.interessi; e trattandosi ormai – come è http://www.consilium.europa.eu/it/meetings/in-emerso anche durante i lavori – di un per- ternational-summit/2016/07/08-09/corso ineludibile, va messa insieme una 2. European Union, Shared Vision, Common Ac-strategia per capire come tenere insieme tion: A Stronger Europe - A Global Strategy forquesti interessi guardando anche al futu- the European Union’s Foreign And Security Poli-ro. E’ un lavoro non semplice e che re- cy, giugno 2016, https://europa.eu/globalstrate-sponsabilizza tutti gli attori del sistema gy/sites/globalstrategy/files/eugs_review_web.(Difesa, Forze Armate, industria), e che ha pdfbisogno – concetto nuovamente ribadito 3. Lanciato dalla Commissione europea a no-come fondamentale – di funzionari italia- vembre 2006, l’EDAP propone di istituire unni che presidino i tavoli europei. Il Mini- fondo europeo per la ricerca tecnologica per lastro ha poi rivendicato i molti risultati ot- difesa e incentivi fiscali per programmi europeitenuti dall’Italia in questi ultimi anni di sviluppo e acquisizioni - da parte di gruppi di(dalla nomina del Generale Graziano al Stati a “geometria variabile” - di sistemi d’arma.Comitato Militare UE, all’Hub per il sud a 4. La Cooperazione Strutturata Permanente: ilNapoli, fino all’autorevolezza acquisita Trattato sull’UE (artt. 42.6 e 46 e Protocollo 10.3), come modificato dal trattato di Lisbona, preve- de che gli Stati membri che rispondono ai cri- teri più elevati di capacità militari possano sta- bilire una cooperazione strutturata permanente nell’ambito dell’Unione. Per istituire una coope- razione strutturata permanente non è richiesta alcuna soglia minima di Stati membri e il Consi- glio la autorizza a maggioranza qualificata. Il 13 novembre 2017 23 Stati membri dell’Ue hanno deciso di dare vita alla Permanent Structured Cooperation nel campo della difesa. 39

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ALLEANZE ESOVRANITÀ NAZIONALEIl quadro giuridico nazionalein relazione agli accordi in essere e in divenire. Roberto IMPEGNONei prossimi anni, sempre più, siste ad una proliferazione delle Organiz- saremo chiamati ad operare zazioni Internazionali, ciò è probabilmen- insieme ad altri. Le dinamiche te dovuto alla necessità di associarsi per di sicurezza dell’attuale contesto geopoli- regolare, curare e fronteggiare fenomeni tico sono sempre più complesse e sempre che travalicano i confini di un singolo più sovranazionali e transnazionali in un Stato e non possono essere utilmente af- mondo sempre più interconnesso e sem- frontati in “solitudine” bensì necessitano pre meno “divisibile” nella sua dimensio- di politiche concordate a livello interna- ne di sicurezza. Pertanto, sempre più sa- zionale. Non fa in ciò eccezione la dimen- ranno richiesti approcci condivisi e di “più sione della sicurezza. Il quadro delle alle- Paesi” o Organizzazioni Internazionali anze in cui l’Italia è inserita è elemento chiamate a fornire servizi di sicurezza. fondamentale della politica di sicurezza Quello che credo è che assisteremo ad un nazionale. La NATO rappresenta anche intensificarsi della tradizionale vocazione un “forum” di consultazione e cooperazio- multilaterale dell’Italia. Secondo alcuni, ne unico nel campo della difesa e della si- essa sarebbe dovuta ad una sorta di codice curezza perché basato sulla reciproca so- genetico dell’italiano medio. A mio avviso lidarietà tra i Paesi dell’Europa dell’Ovest si tratta di radice evolutiva ed antropolo- e i Paesi Nord Americani (link Transat- gica dovuta alla scarsità di risorse naturali lantico o secondo la definizione di George che vota il Paese al commercio per neces- Bush Senior “Commonwealth della liber- sità ed il commercio, si sa, funziona me- tà”). La centralità della NATO e del link glio se si intessono relazioni “amichevoli”. Transatlantico nel quadro di difesa nazio- Anche le Alleanze seppur si fondano su nale è stata recentemente riaffermata nel basi valoriali condivise, “non sono inna- Libro Bianco della Difesa: “La comunità moramenti, ma necessità imposte da un transatlantica costituisce il secondo e più comune contesto di riferimento”1. Dalla ampio cerchio di garanzia della difesa del fine della Seconda Guerra Mondiale si as- Paese; la NATO, che ha garantito la pace 41

Alleanze e sovranità nazionalenella regione Euro-atlantica per quasi (Comando ospitante), generalmente co-u-sessant’anni, rimane l’organizzazione di bicato con l’entità straniera (Comandoriferimento per questa comunità. Ad oggi, ospitato) che, in prima battuta, è titolaresolo l’Alleanza fra nordamericani e euro- dei rapporti di relazione e di servizio chepei è in grado di esercitare la dissuasione, si instaurano in ragione degli Accordi si-la deterrenza e la difesa militare contro glati.qualunque genere di minaccia”2. È opportuno notare che i rapporti, le fun-Rapporti di servizio vs. sovranità zioni e le responsabilità che nascono nonnazionale. sono solamente legate ai servizi mutua-In questo quadro di vocazione e necessità mente concordati e scambiati tra i duemultilaterale crescente, risulta partico- Comandi bensì attengono anche ad unalarmente opportuno e significativo l’im- serie di funzioni legate alla sovranità na-pegno che lo Stato Maggiore della Difesa zionale e che riguardano il rispetto delle(SMD) sta profondendo per la definizione leggi dello Stato italiano e degli Accordidegli Accordi e della loro concreta appli- vigenti.cazione con altre Nazioni (tipicamente Cosa vuol dire Sovranità Nazionale?gli Stati Uniti) o con Organizzazioni In- Senza entrare troppo in una disputa acca-ternazionali (ONU, NATO, UE, ecc.) che demica, rispetto alle svariate e differentiprevedono la presenza di unità stranie- definizioni di Sovranità Nazionale che sire sul suolo nazionale. Sulla base di tali possono trovare in letteratura, semplifi-Accordi discendono specifici obblighi cando, possiamo dire che la sovranità sidell’Amministrazione Difesa3, pertanto, sostanzia nella suprema autorità di dete-bisogna oculatamente ed in regime di re- nere il monopolio dell’uso legittimo dellaciprocità negoziare il supporto che la “Na- forza.zione ospitante” sarà chiamata a fornire All’interno del proprio territorio infatti, loalla “Nazione/Organizzazione ospitata”. Stato rivendica per sé il monopolio dell’u-Titolare dei rapporti negoziali summen- so legittimo della forza fisica. In Italia talezionati è lo SMD che, attraverso l’Ufficio “diritto d’imperio” è regolato ed espressoRelazioni Internazionali del III Reparto, dall’Ordinamento giuridico interno. Aglisopraintende alla stipula dei citati accor- altri, Associazioni, Organizzazioni, For-di. Nel caso di accordi che prevedono pre- ze Armate straniere o singole persone, sisenza di unità straniere in Italia, al fine di può concedere il diritto alla forza fisicagarantire le funzioni di Host Nation Sup- solo nella misura in cui lo conceda lo Statoport (HNS), per ogni entità straniera a cui che, in definitiva, rimane l’unica “fonte diè concesso in uso temporaneo parte di un diritto” della forza. Tutte le Basi sulle qua-bene demaniale o patrimoniale nazionale, li insistono Organizzazioni Internazionalilo SMD individua un Comando nazionale (NATO ed ONU per esempio) o contin- 42

Veduta aerea della Base ONU di Brindisi verranno restituiti/consegnati al termine della missione. Lo Stato estero può esse-genti statunitensi, rimangono territorio a re presente in territorio italiano nei limi-piena sovranità nazionale. Le stesse locu- ti dell’autorizzazione concessa e in virtùzioni comunemente usate per appellare le del principio “volenti non fit iniuria”. Un“Basi NATO” o “americane” sono scorret- Comandante italiano è sempre presentete; trattasi di Basi italiane concesse in uso per sottolineare l’essenziale ed ineludibilee pertanto non godono della c.d. “extra- esercizio delle funzioni dell’azione di co-territorialità”. mando attraverso le quali lo Stato esplicaAnche qualora le infrastrutture fossero e conferma la propria piena sovranità e lastate costruite, in parte o interamente, non extra-territorialità della Base6.con fondi USA, NATO, UE oppure ONU Fonti normative di riferimento.ciò non rileva rispetto allo status della Vediamo ora come si inquadrano i variBase. L’immobile su cui sorge la Base è Accordi rispetto all’ordinamento giuridi-concesso in uso ma resta di proprietà del- co italiano. Come noto, le norme di dirittolo Stato italiano4. Anche eventuali nuovi internazionale possono avere una genesiedifici, costruiti dallo Stato straniero, pre- consuetudinaria7 (valide erga omnes) o pat-via autorizzazione italiana, rimangono diproprietà dello Stato territoriale5 e ad esso 43

Alleanze e sovranità nazionaletizia (Accordi che, viceversa, vincolano muove e favorisce le organizzazioni in-solo i firmatari8). Gli operatori, pertanto, ternazionali rivolte a tale scopo”. Per l’art.si trovano di fronte a: 87 il Capo dello Stato ha la competenza a ratificare i Trattati internazionali, previa1. Fonti di diritto internazionale genera- autorizzazione delle Camere in caso di specifiche categorie di Trattati disciplina- li – c.d. “di primo grado” – le Consuetu- te all’art. 80. dini, a valenza erga omnes9; Accordi Internazionali in Genere A premessa della disamina dei vari atti2. Fonti di diritto internazionale parti- negoziali che andremo brevemente ad analizzare, è opportuno evidenziare che colari- c.d. “di secondo grado”, ossia gli la qualifica di un Accordo non dipende Accordi tra Stati a valenza inter partes. dal suo nomen iuris (Accordo, Trattato,Nel diritto internazionale generale (Con- MoU, TA, ecc.) bensì dai suoi contenuti esuetudini) esistono alcune norme ecce- dai vincoli internazionali che esso impo-zionalmente cogenti o jus cogens che, ne. Per Accordo Internazionale latu sensurichiamando a princìpi e valori univer- bisogna intendere l’atto internazionalesali e fondamentali, non possono essere diretto a creare situazioni giuridiche vin-derogate da nessun Accordo interna- colanti in base al diritto internazionale,zionale. Ogni Accordo in contrasto con tra soggetti di diritto internazionale (Statiqueste norme sarebbe invalido10. Il qua- e Organizzazioni internazionali). Moltedro giuridico/normativo apicale interno, delle regole relative agli Accordi Interna-avente “impatto” sulla produzione giu- zionali veri e propri sono stabilite dallaridica internazionale, si fonda sugli artt. Convenzione di Vienna sul diritto dei trat-10, 11, 80 e 87 della Carta Costituzionale. tati. Con riferimento al diritto interno siPer l’art 10 Cost. l’Ordinamento giuridico evidenzia che essi possono essere stipulatiitaliano si conforma alle norme (consue- attraverso due distinte procedure. La pri-tudinarie) del diritto internazionale ge- ma, alla quale si è già brevemente accen-neralmente riconosciute. Così facendo, a nato, è la procedura c.d. solenne, dettatanorma dell’art. 10, le norme Consuetudi- dal trattato costituzionale ed essa prevedenarie vengono immesse automaticamen- che l’Accordo venga prima approvato dalte nell’ordinamento interno e assurgono Parlamento (art. 80 Cost.) e poi ratificatoa rango costituzionale. Ne consegue che dal Presidente della Repubblica (art. 87,una legge ordinaria contraria al diritto in- 8° comma Cost.) con apposita legge. L’altraternazionale consuetudinario sarà dichia- procedura, c.d. semplificata, non previ-rata costituzionalmente illegittima dalla sta dalla Costituzione ma formatasi nellaCorte Costituzionale11. Per l’art. 11 “l’Italia prassi, prevede che l’Accordo sia esecuti-… consente, in condizione di parità con glialtri Stati, alle limitazioni di sovranità ne-cessarie ad un ordinamento che assicurila pace e la giustizia fra le nazioni; pro- 44

vo quando sottoscritto da parte dei sog- oppure che comportano variazione delgetti muniti dei “pieni poteri” (l’art. 12 let. territorio nazionale. Gli Accordi in formaC della Convenzione di Vienna sul diritto semplificata, invece, hanno un contenutodei trattati definisce i “pieni poteri”). Per eminentemente tecnico.gli Accordi in forma semplificata, la forza Accordi in essere.a stipulare situazioni vincolanti è tratta Avendo chiarito il quadro giuridico in-dall’Accordo base e ciò perché è in sede ternazionale di riferimento e di comedi approvazione dell’Accordo base che si questo si interfacci con il diritto interno,stabilisconoi vincoli ed i andiamo orapresupposti ad analizzareper una “rati- le situazionifica implicita” che concreta-dei successivi mente impe-Accordi in for- gnano oggi lama semplifica- Difesa nei rap-ta. Non tutti porti con Or-gli Accordi ganizzazioniInternazionali Internazionalipossono esse- (ONU, NATO,re approvati UE ecc.) e For-con procedura ze Armates e m p l i fi c a t a ; statunitensile categorie di impiegate sulAccordi che territorio na-debbono es- zionale e chesere sottopo- insistono edsti al vaglio operano suparlamentare sedimi affidatiper l’autoriz- alla respon-zazione alla sabilità del-ratifica sono indicate dall’art. 80 della Co- la Difesa. Lastituzione e sono quelli: di natura politica; presenza delle Forze Armate statunitensiche implicano “nuovi” oneri finanziari; sul territorio nazionale in apposite Basi (oche contengono provvedimenti che com- parti di esse) trova il suo presupposto diportano modificazione di legge; che pre- legittimità giuridica nell’Art. 3 del Tratta-vedono arbitrati o regolamenti giudiziari to del Nord Atlantico (ratificato con pro- cedura solenne artt. 80 e 87 Cost.). L’Art 45

Alleanze e sovranità nazionale3 prevede che le Parti si impegnino a svi- mutate circostanze intervenute in più diluppare le loro capacità di difesa, indivi- quarant’anni e di definire i criteri e stan-dualmente e congiuntamente, prestando dardizzare la forma degli Accordi Tecnicimutua assistenza allo sviluppo di tali ca- (Technical Arrangement - TA) da negoziarepacità di legittima difesa, individuali e col- per ogni Base.lettive. Sulla base della c.d. “bilateralizza- Per tutto ciò che afferisce alla disciplinazione”12 dell’art. 3 del Trattato NATO, sono delle questioni di ordine giurisdiziona-concesse in uso parti di basi italiane i cui le, nonché agli aspetti doganali e fiscali,termini sono disciplinati dal c.d. Bilateral si opera un rimando alle disposizioni delInfrastructure Agreement (BIA - Accordo NATO SOFA13 considerato, alla streguabilaterale italo-statunitense sulle infra- del Trattato del Nord Atlantico, la corni-strutture) o “Accordo ombrello” del 20 ce giuridica di riferimento per l’utilizzoottobre 1954. Il BIA regola le modalità di ogni singola infrastruttura concessaper l’utilizzo delle Basi concesse in uso alle Forze Armate USA. Molto impor-alle Forze USA sul territorio nazionale. tanti sono le norme che riguardano laAl BIA si è aggiunto un nuovo Memo- ripartizione della giurisdizione fra Sta-randum of Understanding (MoU), di na- to territoriale e Stato di appartenenzatura interministeriale, il cosiddetto “Shell dei componenti di Forze Armate alleateAgreement” del 1995. L’esigenza di avere che dovessero compiere reati nell’ambitoun nuovo MoU era legata alla necessità dello svolgimento di mansioni ufficiali. Ildi attualizzare il quadro degli Accordi alle SOFA, richiamando una norma di diritto 46

consuetudinario, nei casi di giurisdizione Armate …. di un membro NATO che siconcorrente, acconsente a “temperare” il trovi nel territorio di un altro membroprincipio della sovranità territoriale, pre- nella zona del Trattato Nord Atlantico,vedendo la giurisdizione della Nazione per ragioni attinenti al proprio servizio”14.inviante (c.d. diritto di bandiera). È op- In particolare, tale personale stranieroportuno sottolineare che il NATO SOFA beneficia della tutela giurisdizionale ga-agisce in assoluto regime di reciprocità rantita dall’Art. 7 del citato NATO SOFAtra tutti i Paesi della NATO e che l’adesio- (la cosiddetta “immunità funzionale”),ne alla NATO (si consideri per esempio il nonché dei privilegi e delle immunità as-recente caso del processo di adesione del sicurate dallo stesso NATO SOFA. NelleMontenegro) comporta contestualmente infrastrutture militari viene di regolal’adesione al NATO SOFA. impiegato personale civile dello Stato diIl Trattato di Londra disciplina anche la soggiorno per soddisfare le necessità lo-ripartizione dei costi, nel caso di risarci- cali. Anche questo punto è disciplinatomento danni per atti compiuti nell’eserci- dalla Convenzione di Londra. Situazionezio delle proprie funzioni, tra Stato terri- differente riguarda il personale dell’U-toriale e Stato d’invio. Regolamenta anche nione Europea (UE). In questo caso, sep-la disciplina relativa alle merci, quella tri- pure in presenza di un SOFA UE appro-butaria ed il rispetto della normativa dello vato dai membri dell’Unione in data 17Stato di soggiorno. In generale, per la pre- novembre 2003 e ratificato dall’Italia consenza della NATO sul territorio nazionale legge n. 114 del 3 agosto 2009, non vi èrilevano: allo stato attuale “copertura SOFA” perché1. il Trattato del Nord Atlantico del 1949; l’Accordo non è ancora entrato in vigore2. il NATO SOFA firmato a Londra il per la mancata ratifica da parte di alcuni Stati firmatari. Il caso, in particolare per 19/6/1951 (già citato); l’Aeronautica Militare, riguarda il perso-3. il Protocollo sullo Statuto dei Quartier nale dell’UE impiegato presso l’European Personnel Recovery Centre (EPRC) ubica- Generali Alleati, c.d. Paris Protocol del to all’interno della base dell’Aeronautica 1952, relativo allo status dei Quartier Militare di Poggio Renatico. La presenza Generali NATO. dell’EPRC presso la base di Poggio Rena-I Trattati sopra citati sono stati approvati tico è stata regolamentata da una Intesatutti con procedura c.d. solenne e quindi Tecnica multilaterale tra i Ministeri dellaratificati dal Presidente della Repubblica Difesa interessati15, efficace all’atto dellaprevia autorizzazione parlamentare e de- firma ma non giuridicamente vincolante.finiscono un “framework” giuridico esau- Per quanto attiene la presenza ONU sulstivo per il personale straniero impiega- territorio nazionale, essa è disciplinata dato presso Comandi NATO, che gode delparticolare status riconosciuto alle “Forze 47

Alleanze e sovranità nazionaleun Memorandum of Understanding (MoU) 1. G. SARTORI, Mala Tempora, Laterza, 2004, Bari-Ro-siglato tra il Governo della Repubblica ma.Italiana e l’Organizzazione delle Nazio- 2. LIBRO BIANCO per la Sicurezza Internazionale e lani Unite il 23 Novembre 1994 e ratificato Difesa, Edizione Luglio 2015. Punto nr. 64.con Legge 4 Marzo 1997 n° 62; un emen- 3. “Host Nation Support” (HNS): “The civil anddamento al MoU è stato sottoscritto nel military assistance rendered in peace, crisis and2015 e ratificato dal Parlamento l’anno conflict by a Host Nation (HN) to allied forces andsuccessivo. Fanno parte quindi di quello organizations which are located on, operating in orche a volte viene chiamato il “polo brin- transiting through the HN’s territory”. MC 334/2 edisino” dell’ONU il Global Service Center/ NATO AJP-4.5 “Allied Joint Doctrine for Host NationUnited Nations Logistic Base (GSC-UNLB) Support”, May 2013.situato sulla base di Brindisi e United Na- 4. Art. 7 Convenzione di Londra (NATO SOFA) - Prin-tions Humanitarian Response Depot-World cipio generale: impregiudicata sovranità del Paese diFood Program (UNHRD-WFP) di San Vito soggiorno sulle installazioni alleate.dei Normanni (Brindisi). 5. S. Marchisio, “Confronto giuridico delle basi mili-Conclusioni. tari NATO e di altri Stati nel territorio nazionale allaIn conclusione possiamo affermare che luce delle vigenti disposizioni costituzionali e degligli Accordi in essere e quelli in divenire Accordi Internazionali conclusi dall’Italia”, in Camerasono funzionali al quadro di alleanze in dei Deputati, Le basi militari della NATO e di Paesicui è inserito il nostro Paese ed in ultima esteri in Italia, Quaderni di studi e legislazione 42,analisi a garantire la sicurezza collettiva. Roma, 1990, pp. 57-59.Tali accordi richiedono attenzione nella 6. N. Ronzitti, Le basi americane in Italia - problemistipula (bisogna ben conoscere il quadro aperti, IAI, Dossier per il Senato della Repubblica,di diritto interno ed internazionale) e ri- XV° Legislatura, n. 70, Giugno 2007.sorse nella loro applicazione. Sicuramen- 7. Come prova di una pratica generale accettatate sono degni di menzione gli sforzi in tal come diritto – Secondo la definizione data dallasenso dell’Ufficio Relazioni Internazionali Convenzione di Vienna.del 3° Reparto dello Stato Maggiore Difesa 8. Tra le norme pattizie particolarmente significativeche ne è responsabile e sono anche nume- per il settore difesa e di portata generale si segnala larosi e rilevanti i compiti del Comandante Carta istitutiva delle Nazioni Unite e il Trattato istitu-italiano della Base che svolgono funzioni tivo della NATO. Le Consuetudini Internazionali (c.d.di HNS ed attraverso il quale, in maniera diritto internazionale generale) sono la fonte primariaprincipale, si esercitano quei poteri d’im- del diritto internazionale anche perché le stesse fontiperio e quell’azione di comando che sono pattizie risalgono al principio consuetudinario “pactaalla base della sovranità nazionale ed a sunt servanda”.garanzia del rispetto delle leggi nazionali 9. Quindi, per buona parte, il Diritto Internazionale, ae degli Accordi stipulati. differenza del Diritto interno, segue i comportamenti anziché precederli. 10. Art. 53 della Convenzione di Vienna o “Diritto dei Trattati”, adottata a Vienna il 22/5/1969, ratificata dall’Italia con legge n. 112 il 12 febbraio 1974 ed entrata in vigore il 27 gennaio 1980. La Convenzione stabilisce e codifica le regole generali del diritto dei trattati. 11. Pronunce Corte Costituzionale n. 348 e n. 349 del 24 ottobre 2007. 12. Intervento alla Camera dei Deputati del Ministro della Difesa protempore, 25 ottobre 2006. 13. Il NATO Status of Forces Agreement (SOFA) è un Accordo Internazionale concluso in seno alla NATO e firmato a Londra il 19 giugno 1951 (ratificato dall’Ita- lia, in forma solenne, con legge 30 novembre 1955, n. 1335), costituisce parte integrante del Trattato NATO. 14. Art. 1 del NATO SOFA. 15. L’Italia, la Francia, la Germania, il Belgio, i Paesi Bassi, la Spagna ed il Regno Unito. 48


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